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Orti – Osservatorio sulle relazioni territori-imprese
Convegno di lancio II edizione – Roma, 25 novembre 2015
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Orti in numeri: prima e seconda edizione
Il manifesto delle buone relazioni tra territori e imprese
What next?
3
ORTI IN NUMERI – La struttura di ricerca
2 EDIZIONI Quella che inauguriamo oggi è la seconda edizione
dell’Osservatorio;
8 RICERCATORI FULL/PART TIME coinvolti nella prima edizione di ORTI
(5 da I-Com, 3 da Cittalia)
5 RICERCATORI FULL TIME coinvolti nella seconda edizione di ORTI
4
ORTI IN NUMERI – Il primo rapporto
CAMPIONE ESAMINATO:
18 Comuni (Nord/Centro/Sud); 10 città metropolitane;
31 leggi; 29 Regolamenti; 43 Delibere
14 Procedure amministrative
16 strutture amministrative
16 buone prassi
5
ORTI IN NUMERI – Il primo rapporto
3 CRITICITÀ RILEVATE
EFFICACIA DEI PROCESSI PARTECIPATIVI
Basso impatto del cittadino e delle formazioni sociali nelle procedure decisionali (es. i sondaggi realizzati attraverso il customer
satisfaction);
ETEROGENEITÀ DEGLI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE
diverso grado di azionabilità e quindi disparità diritti azionabili;
VOLATILITÀ DELLE POLITICHE DI INCLUSIONE Legame al vertice politico/amministrativo
6
ORTI IN NUMERI – Lo scenario di riferimento (dati Nimby Forum)
Nel 2013 sono 336 le opere contestate
108 nuove opere contestate nel 2013. 228 sono opere contestate dal 2004 (primo anno di rilevazione dell’osservatorio Nimby)
L’opposizione alle opere è promossa da: 24,7% soggetti politici;
23,8% enti pubblici; matrice popolare 32,2%; associazioni ambientaliste 9,8%
Settori maggiormente contestati: comparto elettrico 63,4%
infrastrutture 9,5%
7
ORTI IN NUMERI – Il primo rapporto
3 PUNTI DI FORZA RILEVATI
-+0,63% tasso di crescita delle imprese nelle città metropolitane (-
0,38% dato nazionale);
-34,7% (1/3) del PIL nazionale è prodotto nelle 8 città metropolitane
delle regioni a statuto ordinario;
-Nel 56% del campione esaminato aziende e amministratori locali
interagivano sulla base di accordi informali, per facilitare la
realizzazione di opere.
8
ORTI IN NUMERI – Gli obiettivi
10 punti del manifesto delle buone relazioni tra territorio e imprese;
2 Italie:
“Italia sì”; “Italia no”;
2 livelli di ricerca: centrale e territoriale;
2 obiettivi:
analisi e supporto
Orti in numeri: prima e seconda edizione
Il manifesto delle buone relazioni tra
territori e imprese
What next?
10
1 PARI OPPORTUNITA’
Il rapporto di fiducia tra amministrazione locale ed impresa va rafforzato e replicato in una logica di
apertura al mondo esterno. Ogni impresa, anche e forse soprattutto quella che per la prima volta
approccia un’amministrazione, deve poter beneficiare sotto il profilo procedurale del medesimo trattamento
riservato a tutte le altre imprese già in rapporti con l’ente. Solo in questo modo si potrà passare da una
“logica dell’acquario”, a presidio di un esistente sempre più piccolo rispetto ai bisogni e alle aspirazioni
collettive, a una “logica dell’oceano”, con lo sviluppo di nuove e inesplorate opportunità.
EXPORT: l’export italiano di beni si prevede aumenti del 3.9% nel 2015, il doppio dell’anno scorso. Il tasso di crescita dovrebbe aumentare ulteriormente nel triennio 2016-2018, attestandosi in media al 5% (Fonte: SACE). TURISMO: nel 2014, il numero dei turisti internazionali ha raggiunto 1,138 miliardi (+4,7% sul 2013), di cui 588 milioni nella sola Europa. Nel 2015 si prevede una crescita compresa tra il 3% e il 4%, dunque compresa all’incirca tra i 35 e i 45 milioni di visitatori in più (Fonte: UNWTO) INVESTIMENTI ESTERI: lo stock di investimenti diretti esteri è aumentato a livello mondiale del 31,2% nel periodo 2010-2014, da 22,4 a 29,5 migliaia di miliardi di euro
11 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat (dati aggiornati al 2013)
2 VERIFICA DI IMPATTO DELLE POLICY
La dimensione imprenditoriale è un valore che arricchisce non solo economicamente ma anche
culturalmente una comunità. Grandi aziende e piccole e medie imprese contribuiscono, ciascuna nel
proprio ambito di azione, a creare le condizioni per lo sviluppo del territorio e, con esso, il benessere
delle comunità locali. Per questo, a fine mandato, compatibilmente con i vincoli di bilancio e per enti al di
sopra di una soglia dimensionale minima, le amministrazioni dovrebbero presentare un bilancio di
missione sugli impatti delle proprie decisioni sullo sviluppo locale e sul sistema di imprese.
RAZIONALE: non è un atto di sfiducia verso il processo elettorale bensì il contrario: data la complessità
di un’analisi macro delle dinamiche economiche di una comunità e del loro eventuale legame con azioni
di policy, l’esercizio appare utile da un lato ad offrire un contributo di conoscenza alle comunità, dall’altro
a focalizzare il dibattito in campagna elettorale sui temi dello sviluppo.
Per evitare bias di autoselezione da parte dell’amministrazione uscente, sarebbe importante che il
bilancio di missione fosse redatto sulla base di parametri omogenei decisi a livello di associazione
nazionale o da enti terzi. All’opposizione dovrebbe essere dato il più ampio accesso possibile ai dati e
alla metodologia di analisi.
12 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
3 PARTECIPAZIONE
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
Open Government Index su trasparenza, partecipazione e collaborazione nelle politiche di coesione (2013)
Il più ampio e aperto coinvolgimento delle comunità locali, delle associazioni di categoria e dei
cittadini è imprescindibile per l’attività di qualsiasi amministrazione. La partecipazione, se
convogliata entro canali adeguati, consente a tutte le parti coinvolte di tentare di risolvere a monte,
anziché a valle, le divergenze, favorendo le migliori condizioni per la creazione di benessere diffuso.
Purché, naturalmente, non si traduca in uno strumento a disposizione di pochi per esercitare un
esorbitante e ingiustificato diritto di veto.
13 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat (dati aggiornati al 2013)
4 REGOLE D’INGAGGIO
I rapporti tra enti territoriali ed imprese devono essere regolati in modo tale da non lasciare
spazio a zone di ambiguità o a pericoli di favoritismo verso un’impresa rispetto ad un’altra. Le
regole d’ingaggio possono essere elaborate dai singoli enti territoriali in piena autonomia o, specie nel
caso dei Comuni medi e piccoli, nell’ambito di linee guida elaborate a livello delle associazioni di
rappresentanza (es. l’ANCI e la Conferenza delle Regioni), in ciascuno dei due casi sulla base di un
confronto preventivo con il mondo delle imprese.
RAZIONALE: Certezza e/o standardizzazione delle procedure di comunicazione con le amministrazioni
territoriali abbasserebbero sensibilmente i costi e i tempi di interlocuzione per le imprese. Lato
amministrazioni, consentirebbero di rimanere al di sopra di ogni possibile sospetto, senza naturalmente
intaccare la discrezionalità in merito all’esito del procedimento formale o del dialogo informale con le
aziende.
14 Fonte: Elaborazione I-Com su dati ANCI
5 UN INTERLOCUTORE H24 PER LE IMPRESE
75%
80%
85%
90%
95%
100%
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Comuni accreditati SUAP (2014) Italia: 98,6%:
Ogni ente locale, da solo o in forma associata, deve prevedere un luogo di dialogo con le istanze del
mondo produttivo, attraverso la nomina di un responsabile dei rapporti con le imprese (già attive nel
territorio o che vogliano esserlo), con regole pre-definite, trasparenti tesi a semplificare ed ampliare al
massimo l’accessibilità da parte dei soggetti interessati, ed eventualmente la costituzione di una
consulta economica aperta alle associazioni d’impresa e alle aziende presenti sul territorio. Il
confronto informato e scevro di pregiudizi tra amministrazioni e imprese è infatti un ingrediente
fondamentale per lo sviluppo territoriale.
15 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
6 PACTA SUNT SERVANDA
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…
in %
Ritardo nei tempi di attuazione delle opere pubbliche (2013) Italia: 65,6%:
Gli impegni tra amministrazioni e imprese vanno mantenuti, indipendentemente dal cambio delle
amministrazioni da un lato e del top management dall’altro, a meno che non emergano prove o
gravi indizi di irregolarità procedurali o non si dimostri con elementi di fatto come gli accordi assunti in
passato siano inadeguato rispetto ai mutati scenari economici e sociali per il territorio e/o l’azienda. Allo
stesso tempo, si dovrebbe rendere il più possibile prevedibili e stabili le imposte locali gravanti
sulle imprese, in modo tale da non cambiare in maniera significativa ex post le condizioni alla base di
progetti economici sul territorio..
In tutte le regioni – ad eccezione del Trentino Alto Adige – oltre la metà
dei lavori avviati per opere pubbliche risulta essere in ritardo sui
tempi di attuazione
16 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
7 SEMPLIFICAZIONE E DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
in %
Comuni con servizi pienamente interattivi (2012)
Italia: 18,9%:
0
2
4
6
8
10
12
14
16
in %
Cittadini che utilizzano il Fascicolo Sanitario Elettronico (2014)
Italia:7,6%:
La semplificazione delle procedure amministrative è obiettivo primario per le amministrazioni – che
riducono così i tempi e i costi di erogazione dei servizi – e le imprese, che abbattono i costi di
produzione. A questo proposito, gli enti territoriali si impegnano a promuovere come proprio
obiettivo prioritario la digitalizzazione dei servizi rivolti ai cittadini e alle imprese, naturalmente
all’interno di una cabina di regia nazionale che riduca i costi e aumenti l’interoperabilità dei sistemi,
nonché la ricerca e la condivisione di buone prassi in modo da snellire i procedimenti
amministrativi e ridurre i tempi della loro conclusione.
17 Fonte: Elaborazione I-Com su dati dati.gov.it
8 OPEN DATA
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
Open data in Italia (2015)
15%
29%
17%
37%
2%
Nazionali
Regionali
Provinciali
Comunali
Altri enti
I primi 10 enti coprono il 66% dei dati complessivamente disponibili
Promuovere la pubblicazione e l’accesso a dati di fonte pubblica rilevanti per le imprese, oltre che
per i cittadini è essenziale non solo per garantire la necessaria trasparenza delle amministrazioni ma
anche per la capacità del territorio di attrarre nuovi investimenti e di indirizzare al meglio le
attività economiche che vi si svolgono o potrebbero svolgersi. Per questo è essenziale poter offrire
non solo quanti più dati possibili ma anche in forme facilmente rielaborabili, in base alle diverse esigenze
di utilizzo.
18 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Assobiomedica e Farmindustria
9 TEMPI DI PAGAMENTO
-
100
200
300
400
500
600
700
800
Tempo medio di pagamento (in giorni; III trim. 2015)
Dispositivi medici Farmaci
ITALIA Dispositivi
medici: 168 Farmaci: 138
Uno sforzo verso una riduzione strutturale del ritardo nei pagamenti verso i fornitori da parte delle
amministrazioni di tutti i livelli è un passo essenziale per il recupero della fiducia nel rapporto con le
imprese, alle quali si chiede giustamente di rispettare i tempi per i propri adempimenti, e per lo stesso
sviluppo produttivo dei territori.
19 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
10 PICCOLO NON È (A VOLTE) BELLO
0%
5%
10%
15%
20%
25%
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
Comuni per classe di ampiezza demografica
Numero di comuni % di popolazione residente
Il 43,5% dei comuni italiani è di piccolissima dimensione
L’associazione tra gli enti territoriali può consentire anche ai comuni di minori dimensioni di
offrire servizi alle imprese in grado di promuovere percorsi di crescita e valorizzazione integrata
del territorio e delle comunità locali.
Orti in numeri: prima e seconda edizione
Il manifesto delle buone relazioni tra territori e imprese
What next?
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WHAT NEXT? Piano attività Orti II Edizione
2 EDIZIONI Quella che inauguriamo oggi è la seconda edizione
dell’Osservatorio;
8 RICERCATORI FULL/PART TIME
Febbraio 2016 Marzo - Aprile 2016 Maggio - Giugno
2016
Evento Firenze Evento Bari Evento
Capoluogo del Nord
Febbraio - Giugno 2016
Realizzazione rapporto
Luglio 2016
Convegno finale
25 novembre 15
Lancio manifesto
25 novembre 15
Lancio portale www.osservatoriorti.it
Piazza dei Santi Apostoli 66
00187 Roma
tel. +39 06 4740746
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