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Editoriale Intramoenia: un tavolo tecnico dell’Ordine Cronaca & attualità Prima Conferenza tecnica della rete oncologica ligure In primo piano Risk management: il progetto di Villa Scassi Note di diritto sanitario Giurisprudenza e informazione specialistica edica enova G M Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova Notizie dalla C.A.O. Giugno 2007 www.omceoge.org Anno 15 n. 6/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. 0,42 SPECIALE INSERTO Accordo integrativo regionale per i pediatri

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EditorialeIntramoenia: un tavolotecnico dell’Ordine

Cronaca & attualitàPrima Conferenza tecnicadella rete oncologica ligure

In primo pianoRisk management:il progetto di Villa Scassi

Note di diritto sanitarioGiurisprudenza einformazione specialistica

edicaenovaG

MOrgano Ufficialedell’Ordine deiMedici Chirurghie degli Odontoiatridella Provinciadi Genova

Notizie dalla C.A.O.

Giugno 2007 www.omceoge.org

Anno 15 n. 6/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. € 0,42

SPECIALE INSERTOAccordo integrativoregionale per i pediatri

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Bollettino dell’Ordine Provincialedei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri della Provincia di Genova

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova:Piazza della Vittoria 12/4 - 16121 Genova Tel. 010. 58.78.46 Fax 59.35.58E-mail: [email protected]

www.omceoge.org

Periodico mensile - Anno 15 n°6 giugno 2007 - Tiratura 8.950 copie -Autorizz. n.15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova. Sped. in abb. postale -Gruppo IV 45%. Raccolta pubblicità e progetto grafico: Silvia Folco - tel. efax 010/58.29.05 - Stampa: Grafiche G.&G. Del Cielo snc, Via G. Adamoli,35 - 16141 Genova. In copertina: “The doctor” di Alberto Godoy. Finito distampare nel mese di giugno 2007.

Genova Medica 6/2007Giugno

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o“GENOVA MEDICA”Organo Ufficiale dell’Ordine deiMedici Chirurghi e degli Odontoiatridella Provincia di Genova

Direttore responsabileEnrico BartoliniComitato di redazioneAlberto FerrandoMassimo GaggeroRoberta BaldiAndrea Stimamiglio

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidenteEnrico BartoliniVice PresidenteAlberto FerrandoSegretarioGiovanni RegestaTesoriereMaria Proscovia SaluscievConsiglieriMaria Clemens BarberisGiuseppina F. BoidiLuigi Carlo BottaroAlberto De MicheliRiccardo GhioClaudio GiuntiniLuciano LusardiGemma MigliaroGian Luigi RavettiBenedetto RattoAndrea StimamiglioGiorgio Inglese GanoraMarco OdderaCOLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIPresidenteMatteo BassoEffettiviMaurizia BarabinoAldo CagnazzoSupplenteMaurizio GiunchediCOMMISSIONE ALBO ODONTOIATRIElio Annibaldi PresidenteMassimo Gaggero SegretarioGiorgio Inglese GanoraPaolo MantovaniMarco Oddera

Editoriale2 Intramoenia: un tavolo tecnico dell’Ordine

In primo piano3 Risk management: il progetto Villa Scassi

Cronaca & attualità7 1° Conferenza tecnica della rete oncologica ligure13 Campagna di comunicazione sulla tessera sanitaria14 Pancreatite cronica ed alcol”: nuovi traguardi

Note di diritto sanitario9 Giurisprudenza e formazione specialistica

10 Medici universitari: i difficili equilibri tra ricerca eattività assistenziale

12 Conciliazioni delle controversie civilistiche in Sanità

Medicina & volontariato15 E’ nata l’associazione Onlus “Medici in Africa”

16 Recensioni

17 Corsi & Convegni

Medicina & cultura18 Il vero volto della donna di oggi

20 Notizie dalla C.A.O. a cura di M. Gaggero

SPECIALE INSERTO (pagine centrali)Accordo integrativo regionale per i pediatri

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2 Editoriale GenovaMedica

Aquasi un anno di distanza dall’entrata invigore del contestatissimo DecretoBersani che ancora oggi continua a

provocare accese reazioni in molte categorieprofessionali, ecco profilarsi all’orizzonte la sca-denza dell’ennesima, ulteriore proroga del 31luglio 2007, fissata per gli interventi strutturalida parte delle aziende sanitarie per attuare glispazi necessari a garantire ai medici lo svolgi-mento dell’attività libero professionale intra-moenia. Il Decreto prevedeva anche che, incaso contrario, i direttori generali potesseroessere “commissariati” dalle regioni alle qualierano affidati i controlli sulle modalità di svolgi-mento di detta attività e l’adozione di eventualimisure “punitive” nei confronti delle aziendeinadempienti.Grazie al Decreto Bindi, già nel 1999, tale atti-vità era salita agli onori della cronaca e in allorasi era scontrata con la dura realtà: la mancanzadegli spazi all’interno delle strutture ospedalieree le sacrosante critiche di un Ordine professio-nale: il nostro, che cercava di bloccarne l’attiva-zione considerandola antideontologica.Nel corso degli anni ci sono stati anche deicambiamenti e l’attività professionale intramoe-nia si è “allargata”, ma nella sostanza non ècambiata; anzi, si sono evidenziate anche dellenaturali storture che la Commissione Sanità delSenato ha puntualmente dichiarato in una suarecente relazione che i l sett imanale“L’Espresso” ha riportato in un articolo piuttostodiscutibile e di basso profilo.Come succede spesso nel nostro Paese di fron-te all’ennesima scadenza alla quale non è pos-sibile far fronte ecco pronto un nuovo disegnodi legge, che fissa una ulteriore proroga di unanno e stabilisce anche disposizioni in materia

di sicurezza delle strutture sanitarie e gestionedel rischio clinico per la sicurezza dei pazienti,incluso il rischio di infezioni nosocomiali.Sull’argomento è intervenuto anche il collegaAmedeo Bianco che, in una intervista, hadichiarato che “dobbiamo partire dagli interessidei cittadini ai quali va consegnato un sistematrasparente e nel rispetto dei loro diritti”.Proprio nel rispetto di questi diritti che coinci-dono con quell i dei medici , i l Consigliodell’Ordine di Genova, nella seduta del 31maggio, ha istituito un tavolo tecnico sullalibera professione intramoenia, coordinatadal segretario dell’Ordine G. Regesta e daiconsiglieri N. Boidi, A. Cagnazzo, R. Ghio eA. De Micheli. L’impegno dell’Ordine è comequello di dieci anni fa quando allora si contesta-va duramente l’attuazione di un’attività noncondividendone le finalità. Ora che tale attività,però, ha ormai preso campo è necessario edindispensabile che ai medici venga garantital’effettiva libertà di esercizio della libera profes-sione in spazi attrezzati, distinti e rispettosi deldecoro e della dignità professionale.La qualità oggi è fondamentale, lavorare inambienti decorosi significa offrire al cittadino latranquillità di un servizio erogato con qualità econsapevolezza, mettendo in atto tutte le misu-re necessarie per ridurre al minimo il rischio cli-nico. La nostra professionalità deve essere dife-sa a tutti i costi, non permettiamo che vengasvilita, piuttosto rifiutiamoci di svolgere la nostraattività laddove non veniamo rispettati o ancorpeggio ci viene millantato sulla carta quella chein pratica non è possibile.Ricordatevi che l’Ordine è al Vostro fianco equesto tavolo tecnico lo dimostra.

Enrico Bartolini

Giugno 2007

Attività libero professionale intramoenia:un tavolo tecnico dell’Ordine

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3In primo pianoGenovaMedica

Giugno 2007

Prosegue l’indagine sui programmi per lagestione del rischio clinico negli ospedali diGenova e Provincia promossa dallaCommissione dell’Ordine (componenti: A.Cagnazzo, M. Leone, A. Molinelli, E. Nardelli,M. Paccione, F. Ventura). Pubblichiamo la rela-zione dell’azienda ospedaliera Villa Scassi acura dell’avv. Giovanna Depetro, direttoreresponsabile dell’Unità operativa Affarigenerali e project manager per il Riskmanagement e di Pierpaolo Maggionidirettore responsabile SOAS.

Sulla base delle recenti linee guida regio-nali, l’azienda ospedaliera Villa Scassi haattivato, al proprio interno, un progetto

di “Risk management” per la gestione delrischio come strumento di governo clinico.Gli obiettivi generali di una strategia di gestio-ne integrata del rischio sono:1. adottare un approccio integrato alla

gestione del rischio;2. assicurare che le metodologie della

gestione del rischio siano diffuse a tutti ilivelli dell’organizzazione e sistematica-mente adottate;

3. valutare l’andamento dei livelli di rischio; 4. garantire che la gestione del rischio sia

coerente ed a supporto del raggiungimen-to degli obiettivi strategici aziendali;

5. migliorare la qualità del servizio offerto aipazienti;

6. intraprendere azioni per prevenire e ridur-re l’incidenza di eventi avversi;

7. minimizzare i costi umani degli eventi avversi;

8. minimizzare le conseguenze finanziarie edi immagine degli eventi avversi;

9. minimizzare i rischi associati all’implemen-tazione di nuove tecnologie ed attività;

10.gestire in modo efficace ed efficiente ilrapporto con le assicurazioni.

Per agevolare la gestione sistemica del proget-to sono stati identificati tre diversi livelli:

❶ l ivello strategico, gestito da unaCommissione aziendale di Risk manage-ment, ora definita U.G.R. (Unità di gestio-ne del rischio) costituita da:◆ direttore sanitario;◆ direttore di presidio;◆ direttori di dipartimento;◆ dirigente responsabile dell’U.O. Sviluppoorganizzativo attività sanitarie;◆ project manager responsabile del progettoaziendale di risk management e dirigenteresponsabile dell’U.O. Affari generali e legali;◆ dirigente responsabile del Servizio preven-zione e protezione aziendale;◆ responsabile dell’ufficio Qualità-urp edavente la funzione di definire-istituire gruppi dianalisi del rischio, individuare i referenti perl’analisi clinica del rischio nelle singole struttu-re coinvolte, analizzare i reports provenientidalle varie fonti informative, sviluppare i pianidi azione per la gestione ed il trattamento deirischi sulla base di priorità e trattabilità, fornireindirizzi strategici e sviluppare strategie di pre-venzione, soluzioni organizzative e correttivi,sviluppare linee formative e monitorare l’evo-luzione nel tempo degli eventi indesiderati.Detta U.G.R. può, per snellezza di procedure,di volta in volta, avvalersi delle professionalitàritenute necessarie per lo svolgimento delleproprie funzioni ed in particolare dell’apportodelle strutture deputate alla formazione, al

Risk management: un approccio integratoed interdisciplinare per la gestione del rischio

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4 Risk management: il progetto di Villa Scassi GenovaMedica

controllo di gestione, alla farmacia, al servizioinfermieristico, nonché di ulteriori rappresen-tanti delle strutture sanitarie particolarmenteinteressati e competenti sul tema del riskmanagement e di rappresentanti delle asso-ciazioni di tutela dei diritti dei cittadini.E’ stata pure stipulata una convenzione conSan Martino e le cliniche universitarie con-venzionate per la fruizione di prestazioni con-sulenziali di tipo medico legale, per l’elabora-zione di linee guida e modalità operative perl’implementazione e gestione operativa delprogetto di Risk management, monitoraggiodella reportistica, sviluppo di piani di azioneper la gestione ed il trattamento dei rischisulla base delle priorità e trattabilità indivi-duate e per l’attuazione di strategie di preven-zione, correttivi e linee formative.

❷ Livello di pianificazione e coordina-mento: area tecnico scientifica di coordina-mento e di effettiva gestione delle attivitàvolte a ridurre il rischio, compresa l’attività diformazione e di diffusione dei principi e deimetodi di gestione del rischio, rappresentatadalle Unità operative Affari generali e legali,Sviluppo organizzativo attività sanitarie,Servizio di prevenzione e protezione, Ufficioqualità-Urp, Servizio informativo aziendale;

❸ Livello di implementazione e gestione,rappresentato dalla rete operativa dei referen-ti di progetto all’interno delle strutture azien-dali interessate dallo stesso, con il compito difacilitare l’implementazione degli strumentinelle proprie realtà operative e di diffonderenelle stesse un corretto approccio all’erroreed alla sicurezza.La Commissione Risk management aziendaleha immediatamente avviato i suoi lavori, deli-neando un cronoprogramma di interventi perl’implementazione del progetto.In sostituzione di una schedatura cartacea deisinistri, dal 2004 l’Azienda ha a disposizione

presso l’U.O.Affari Generali e Legali unabanca dati informatica che consente l’anali-si dell’andamento storico dei sinistri pertipologia di evento e delle relative eventualivertenze per tutte le polizze aziendali.Dal 2002 è stato inserito nella polizza assicu-rativa RCT/RCO un sistema di monitoraggiodella gestione della polizza stessa ed avviateprocedure organizzative che riducono i tempidi documentazione delle richieste risarcitorie.L’obiettivo è quindi quello di sviluppare ulte-riormente dette banche dati, valutarne l’inter-relazionabilità ed incrementarle con strumentidi risk management per il monitoraggio dei“quasi eventi” (incident reporting), al fine dipianificare azioni e correttivi incidenti sullasinistrosità aziendale.Il progetto aziendale è stato avviato lavorandosu quello esistente fin dal 1995 e che ha rap-presentato, inconsapevole, l’attività di Riskmanagement:◆ dal 1995 redazione del Documento dellasicurezza di cui al Dlgs 626/94 e suo costanteaggiornamento;◆ dal 1999, distribuzione ai dipendenti di notainformativa sulla prevenzione incendi;◆ dal 2002, contrattualizzazione della reporti-stica sull’andamento delle polizze assicurativee attivazione di procedura di gestione deireclami;◆ nel 2003, designazione dei rappresentantidei lavoratori per la sicurezza; approvazione dinorme interne per la protezione e sicurezzarelativa alle radiazioni ionizzanti e individua-zione dei responsabili degli impianti radiologi-ci e di risonanza magnetica;◆ dal 2004, costituzione di banca dati infor-matica dei sinistri in sostituzione di quellacartacea e formazione del personale sullaprevenzione incendi;◆ nel 2005, approvazione del documento divalutazione del rischio incendio e pianificazio-

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Giugno 2007

ne dell’emergenza, con individuazione degliaddetti all’emergenza e approvazione dinorme interne per la sicurezza dell’impianto edella sala di risonanza magnetica total body;◆ complessivo rinnovo programmato delparco elettromedicali ed affidamento ad ATIspecializzata in ingegneria clinica della relati-va manutenzione;◆ adozione di procedure, interventi organiz-zativi, formativi e strutturali per l’utilizzazionedi agenti e/o sostanze e/o materiali a rischiochimico o biologico;◆ realizzazione tra il 2004 ed il 2005 di siste-ma di accesso controllato e monitoraggiocostante degli accessi alla cinta ospedalieracon apparato di videosorveglianza e persona-le vigilanza;◆ nel 2005 certificazione delle Unità operativedi Medicina d’urgenza, Centro trasfusionale,Centro grandi ustionati, Cardiologia, UTIC,Anestesia e rianimazione, Laboratorio analisi,Gestione risorse, Ufficio qualità.La Commissione risk management ritiene cheil progetto debba coinvolgere tutte le realtàaziendali, ma nello stesso tempo, ha conside-rato utile, per il raggiungimento in tempiragionevoli di risultati apprezzabili, l’avviodello stesso in aree pilota: medicina d’urgen-za, ostetricia e ginecologia, ortopedia.In quest’ottica sono stati individuati due refe-renti (uno di area medica ed uno di areainfermieristica) per ognuna delle strutturesanitarie aziendali e progettata una scheda diIncident reporting per la segnalazione sponta-nea anche dei “near miss”.Come indispensabile, peraltro, in ogni proget-to innovativo, è stato previsto anche un pas-saggio formativo, che ha interessato tre tar-get, con l’obiettivo di ottenere che la funzionedi gestione del rischio clinico permei l’interaorganizzazione:1. livello strategico (Commissione Risk

management); 2. figure di coordinamento della funzionedi gestione del rischio clinico di tutte leUU.OO. Aziendali;3. operatori e professionisti delle Unitàoperative coinvolte nella fase sperimen-tale di applicazione dello strumento diIncident resporting (medicina d’urgenza,ostetricia e ginecologia, ortopedia).La formulazione del progetto formativo è stataorientata all’acquisizione di conoscenze dibase e specifiche anche metodologiche edall’adozione di atteggiamenti culturali facili-tanti l’attività di gestione del rischio clinico.Lo stesso si è articolato, nel periodo di giu-gno-luglio 2005, in quattro diversi corsi (prin-cipi e metodi di clinical risk management; rootcause analysis; gestione del rischio clinico;incident reporting), per un totale di 32 ore dilezione, con presentazione anche di un’espe-rienza ormai consolidata in materia da partedell’Asl di Modena.Nel corso del 2006, essendosi riscontrata unanon sufficiente trasmissione delle informazio-ni da parte dei referenti aziendali di progettoal rimanente personale delle strutture, sonostati organizzati ulteriori n.10 corsi sui principigenerali del Risk management e sull’Incidentreporting, per un totale di circa 80 ore dilezione, coinvolgenti tutto il personale medicoe del comparto sanitario di ulteriori otto strut-ture complesse aziendali. Per il 2007 è previ-sta l’attivazione di ancora n.22 analoghi corsia completamento della formazione di base ditutto il personale medico e del comparto sani-tario delle rimanenti strutture complesseaziendali, per un totale di circa 176 ore dilezione. Nel corrente anno 2007, inoltre, stan-te la comunanza di interessi nell’implementa-zione della qualità delle prestazioni aziendaliper quanto attiene accreditamento, certifica-zione e risk management, la Direzione azien-

5Risk management: il progetto di Villa ScassiGenovaMedica

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6 GenovaMedica

Risk management: il progetto di Villa Scassi

Giugno 2007

dale ha deciso di individuaredue referenti per ogni struttu-ra sanitaria unici per i tre sud-detti progetti aziendali. L’avviodel progetto ha consentito,peraltro, già in questa fase,stante la concomitanza con laprocedura di gara di rinnovo delle polizzeassicurative aziendali, di raggiungere unimmediato obiettivo di risparmio economico,che già solo per la polizza RCT/RCO, avente lamaggiore incidenza sui costi aziendali, hasuperato addirittura il 50%. Nell’ambito del nuovo contratto assicurati-vo inoltre, nel corso del 2007, sono statiavviate riunioni gestite dalle Unità operativaAffari generali e legali, SOAS e medici spe-cialisti nelle aree coinvolte, per l’analisi, congli strumenti del Risk management (audit,RCA), di casi aziendali di sinistro per i quali lavalutazione medico legale delinea profili dipossibile risarcibilità. Nel corso del 2006 per sensibilizzazione daparte di alcuni professionisti operanti all’inter-no di Villa Scassi, che avendo avuto esperien-za di audit clinico nel corso di attività svolteall’estero, è stato espressamente richiesto allaDirezione sanitaria di porre in atto un periododi sperimentazione di tale attività all’internodel Dipartimento chirurgico che ha coinvoltole Unità operative di Chirurgia generale,Chirurgia vascolare ed urologia. Queste inizia-tive spontanee hanno creato interesse in atreUnità operative aziendali, facilitandone il suc-cessivo coinvolgimento in analoghe esperien-ze. Si è quindi arrivati a definire un modellodi audit condiviso con le Unità operativeaziendali che ha portato alla diffusione dellostrumento in tutta l’Azienda ed alla progetta-zione di un programma di auditing per l’anno2007 correlato al sistema di budgeting. In particolare sono state assunte nel 2007 ini-

ziative di audit interdiparti-mentale coinvolgenti le Unitàoperative di area medica echirurgica per l’analisi delpneumotorace idiomatico.Tale attività è in corso ancheall’interno del Dipartimento

materno infantile ove si sta effettuando lascelta della patologia sulla quale focalizzarel’attività dei gruppi.E’ prevista l’estensione dell’esperienza diauditing nel 2007 anche all ’ interno delDipartimento di chirurgia ove è stata propostal’analisi della patologia “neoplasia della mam-mella”. Per quanto attiene i tempi di imple-mentazione dell’attività sopra descritta: a par-tire dalla seconda metà del marzo 2007 hannoavuto luogo i primi incontri di audit relativi alpneumotorace ed a seguire verranno svilup-pate le ulteriori iniziative sopra citate. Dette analisi consentiranno di individuarepossibili latent failure, con conseguenti inter-venti organizzativi correttivi, in applicazionedel principio alla base del progetto aziendale:“imparare dall’errore”.Sempre nel 2007 verrà attivato presso unaSala operatoria di chirurgia un’analisiFMEA/FMECA del percorso di identificazioneed accettazione del paziente.Il Cio (Comitato infezioni ospedaliere)aziendale, ricostituito nel 2005, monitorizzaeventi sentinella relativi alle infezioni ospe-daliere, attenendosi alle indicazioni delMinistero della Salute e del W.H.O. Inoltre èimpegnato a sviluppare un monitoraggio con-tinuo sulle infezioni del sito chirurgicoall’interno dei gruppi operatori aziendali. I dati relativi alle segnalazioni dei reparti dieventi sentinella vengono raccolti in un database aziendale, i cui reports mensili sonodisponibili in intranet, unitamente ai risultatidelle analisi di Laboratorio relative agli stessi.

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7GenovaMedica

Cronaca & attualità

Giugno 2007

I16 maggio si è tenuta la prima conferenzatecnica della Rete oncologica ligure, incen-trata sulle problematiche relative alle linee

guida per la prevenzione, diagnosi e terapia delcarcinoma mammario e del carcinoma coloretta-le, vertendo sulla presentazione degli indicatoriche saranno utilizzati per monitorare e promuo-vere la qualità assistenziale in queste due neo-plasie su tutto il territorio ligure. Di fatto, la conferenza ha segnato l’avvio dellafase operativa della Rete, ma soprattutto ha san-cito il principio che rappresenta la “rivoluzione”del modo di concepire la valutazione della sanitàda parte della Regione Liguria e delle AziendeSanitarie: da oggi, in queste due neoplasie, (pre-sto anche in altri tumori di grande impattosociale), l’assistenza ricevuta dalla popolazioneligure viene valutata in base all’adeguatezza eappropriatezza delle risposte ai bisogni sanitaridella popolazione. Pertanto, l’analisi dell’assi-stenza in termini in termini di efficienza, di volu-mi di prestazioni prodotti, o anche di disponibi-lità di risorse tecnologiche avanzate è affiancatada rilevazioni, quanto più possibile oggettive, suindicatori di qualità e di processo.In pratica, l’attenzione si sposta da chi forniscele prestazioni a chi le riceve.L’obiettivo è quello di creare un sistema digaranzie in campo oncologico, per cui ogni indi-viduo che entra in contatto con il sistema sanita-rio ligure per qualsiasi motivo, di prevenzione,diagnosi o terapia oncologica, deve poter conta-re su un’organizzazione complessiva, un sistemaappunto, che ha la responsabilità di prendersicarico dei suoi reali bisogni sanitari e soddisfarliin maniera adeguata, utilizzando tutte le risorsedisponibili all’interno del sistema. Sembra unconcetto scontato, ma non lo è: la sanità italiana,negli ultimi lustri, nel perseguire sacrosanti

obiettivi di efficienza attraverso l’aziendalizzazio-ne, ne ha talvolta travisato le implicazioni, intro-ducendo elementi di concorrenza tra le varieaziende. Riportando al centro del sistema sanita-rio regionale il cittadino, se ne sancisce la mis-sione primaria al cui raggiungimento devonoconcorrere tutte le sue componenti. Le parolechiave diventano quindi collaborazione e inte-grazione tra strutture, tra ospedali specializzati eospedali generali, tra ospedali e strutture e ope-ratori del territorio, finalizzate al raggiungimentodi standard elevati e omogenei di qualità assi-stenziale. Non è infatti concepibile che a duepazienti liguri con la stessa affezione ma resi-denti in aree diverse vengano offerti trattamentidiversi, uno dei quali e’ potenzialmente subotti-male: se le differenze nell’offerta sono legate alladisponibilità di competenze specialistiche e/o ditecnologie, distribuite, per ovvi motivi, in mododisomogeneo sul territorio ligure, è compito delSistema sanitario regionale garantire a tutti ipazienti l’accesso ai migliori trattamenti, pro-muovendo la collaborazione e l’integrazione tra idiversi soggetti. Se invece il differente tratta-mento e’ legato ai diversi orientamenti dei pro-fessionisti, il Ssr deve promuovere il confrontotra questi per arrivare alla definizione di stan-dard condivisi e ottimali di comportamento. La Regione Liguria ha scelto di partire proprioda quest’ultimo aspetto, e di non di impegnarsiinizialmente in interventi di riorganizzazione chefatalmente avrebbero comportato un certo gradodi arbitrarietà, data la mancanza di informazionisull’assistenza oncologica in Liguria. Ha cosìavviato la definizione e la rilevazione di una seriedi indicatori che dovrebbero permettere di valu-tare la qualità di questa assistenza. Questi indi-catori, che sono stati identificati da gruppi dilavoro specialistici espressione delle diverse

Prima Conferenza tecnica della rete oncologica ligure

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8 1° Conferenza tecnica della rete oncologica ligure GenovaMedica

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realtà sanitarie liguri, sono derivati da autorevoliLinee guida nazionali e internazionali che diven-tano quindi il riferimento qualitativo per l’assi-stenza oncologica ligure. L’ipotesi di specificheLinee guida regionali non viene abbandonata(anzi, su alcuni temi specifici, come quelli pre-ventivi e diagnostici, queste sono già pronte) maviene perseguita in un’ottica pragmatica, tenen-do conto della grande quantità di risorse neces-sarie per la loro preparazione e del fatto chemolte altre regioni si stanno impegnando nellastessa direzione, per cui è presumibile una con-fluenza degli sforzi in un’unica iniziativa nazio-nale. La rilevazione degli indicatori su tutta l’arealigure sarà progressivamente avviata nei prossi-mi mesi, mentre contemporaneamente lo stessoprocesso sarà attivato in altre neoplasie, defi-nendo gli indicatori e iniziandone la rilevazione.E’ da notare, a questo proposito, che alcuni tragli specialisti coinvolti cambiano a seconda dellasede di ogni neoplasia, per cui, ad esempio,quando si affronteranno le neoplasie polmonarisarà necessario coinvolgere pneumologie e chi-rurgie toraciche, mentre nel c. prostatico non sipotrà prescindere dalle urologie. In alcuni gruppidi neoplasie, come quelle emolinfopoietiche, larete collaborativa è già una realtà di fatto, percui il compito della Rete oncologica ligure èquello di formalizzarne la composizione, lametodologia di lavoro, e gli indicatori di qualità.Esistono, poi, professionalità e attività il cui ruoloè trasversale e in buona parte simile in tutte leneoplasie: queste includono tutte le terapie disupporto, i trattamenti delle tossicità derivanti datrattamenti antineoplastici, i trattamenti e la pre-venzione in campo riabilitativo, la diagnostica el’assistenza in ambito psicologico. In questi set-tori, gli standard assistenziali e gli indicatori diqualità sono sviluppati prescindendo, almeno inparte, dalle singole neoplasie.Nel corso del 2008 dovrebbe così rendersi pro-

gressivamente disponibile un quadro complessi-vo ma sufficientemente dettagliato della qualitàdell’assistenza oncologica in Liguria, che per-metterà di mettere in evidenza gli eventualiaspetti critici a livello locale o generale, con leeventuali carenze o aree di inappropriatezza:sarà cosi possibile focalizzare gli interventi(strutturali, organizzativi, formativi, o altro) sullabase di priorità definite da bisogni assistenzialinon (completamente) soddisfatti. D’altra parte,la consapevolezza che è in atto la rilevazione diindicatori che fanno riferimento a Linee guida diautorevolezza indiscussa, funzionerà probabil-mente da stimolo per le Aziende, inducendole afornire a strutture e operatori gli strumenti, nonsolo tecnologici, necessari per il miglioramentodella qualità assistenziale e generando una posi-tiva dialettica all’interno della sanità ligure: e’quindi verosimile e (sperabile) che queste rileva-zioni forniscano risultati che già risentono positi-vamente della rilevazione stessa.In conclusione, la rete Oncologica della RegioneLiguria rappresenta un progetto innovativo e digrande complessità, anche perché si interfacciacon altre iniziative, come quelle dellaCommissione regionale sui farmaci antineopla-stici innovativi, dei Registri di incidenza, morta-lità e dei referti delle anatomie patologiche, esoprattutto con la Rete regionale cure palliative,molto più strutturata anche sul piano organizza-tivo. Un progetto di questo tipo può rappresen-tare, per la Liguria e per l’Italia, un prototipo perinterventi di sanità pubblica che riescano a pro-durre concreti benefici sul piano assistenziale eorganizzativo, senza assumere quelle connota-zioni eccessivamente dirigiste e vincolanti chepossono talora comprimere la professionalitàdegli operatori della sanità, appiattendola suruoli prevalentemente burocratici.

Claudio MontaldoAssessore alla Salute - Regione Liguria

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9Note di diritto sanitarioGenovaMedica

Giugno 2007

Il Consiglio di Stato, con sentenzan.1909/2007 depositata il 02/05/2007, haribadito il diritto del medico già specialista

ad iscriversi ad altri corsi di specializzazione.Nel recente passato la tematica è stataoggetto di ampie dispute giurisprudenziali,segnatamente legate alla previsione dell’art.34 comma 4 D.L.vo 368/99.Secondo tale disposto, infatti, l’accesso allaformazione specialistica non era consentito aititolari di specializzazione ovvero di diplomadi formazione specifica in medicina generaleconseguiti ai sensi delle normevigenti.La Corte Costituzionale,chiamata a valutare laconformità o meno ai pre-cetti costituzionali del citatoart. 34 comma 4, ne ha dichia-rato l’illegittimità con sentenzan. 219 del 25 maggio 2002.Nella motivazione del provvedi-mento la Consulta si è dilungataad esaminare la norma censurata sotto diversiprofili, in particolare rilevando un’ingiustifica-ta compromissione del diritto allo studio, rico-nosciuto dall’art. 34 della Costituzione.Secondo i giudici, un’opzione legislativa voltaa garantire al maggior numero possibile dilaureati in medicina un’opportunità di inseri-mento professionale attraverso l’acquisizionedel titolo specialistico non poteva condurre alveto rigido ed assoluto imposto dalla normacensurata e, pertanto, si sono così espressi:“...il legislatore, se può regolare l'accesso aglistudi, anche orientandolo e variamente incenti-

Giurisprudenza eformazionespecialistica

vandolo o limitandolo in relazione a requisiti dicapacità e di merito, sempre in condizioni dieguaglianza, e anche in vista di obiettivi di uti-lità sociale, non può, invece, puramente e sem-plicemente impedire tale accesso sulla base disituazioni degli aspiranti che - come il posses-so di precedenti titoli di studio o professionali -non siano in alcun modo riconducibili a requisi-ti negativi di capacità o di merito...”. In questo contesto la Corte, rammentandoche il possesso del titolo specialistico si risol-ve in un indispensabile requisito per lo svolgi-mento dell’attività professionale in determinatiambiti, non ha mancato di ricollegare al dirittoallo studio altro diritto, parimenti tutelato dallaCostituzione, e cioè quello “di aspirare a svol-

gere, sulla base del possesso di requisiti diidoneità, qualsiasi lavoro oprofessione, in un sistemache non solo assicuri la"tutela del lavoro in tutte lesue forme ed applicazioni"

(art. 35, primo comma, dellaCostituzione) ma consenta a tutti i

cittadini di svolgere, appunto "secondo leproprie possibilità e la propria scelta", un'atti-vità o una funzione che concorra al progressomateriale o spirituale della società (art. 4,secondo comma, della Costituzione)”. Il suesposto orientamento, quindi, è statodoverosamente recepito dal Consiglio di Statonella sentenza in esame nella quale, mutuan-do dalle argomentazioni della Consulta, siribadisce che una totale preclusioneall’accesso ad un nuovo curriculum formativoe ad una nuova specializzazione introduceuna “irragionevole limitazione al diritto di stu-dio ed un arbitrario impedimento irrevocabile almutamento delle scelte lavorative e professio-nali dei medici”.

Avv. Alessandro Lanata

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Note di diritto sanitario

Èstata recentemente depositata unasentenza del Tar Lazio (sez. III, 21-2-2007) che affronta i rapporti problema-

tici tra attività assistenziale ospedaliera e atti-vità scientifica universitaria.Il caso trae origine da un chirurgo napoletano,ricercatore universitario di ruolo, che, avendooptato per il rapporto di lavoro non esclusivo,si è sentito rispondere che “il rapporto di lavo-ro non esclusivo comporta l’opzione per iltempo definito universitario, secondo l’auto-matismo previsto dal comma 12 dell’art. 5 deld.lgs. 517/1999”.Ora, senza riprendere in questa sede il notoballetto normativo degli ultimi anni in tema diesclusività o meno del rapporto di lavoro e direlativa reversibilità dell’opzione esercitata,occorre concentrarsi sui profili di maggiorrilievo che emergono dalla decisione del Tar:1 - la praticabilità dell’opzione tra attivitàesclusiva o meno, in assenza di strutture perl’esercizio della libera professione intra moenia;2 - la necessità di optare per l’attività esclusi-va come requisito per ottenere incarichi didirezione dei programmi finalizzati alla inte-grazione delle attività assistenziali, didattichee di ricerca, oltre che ai fini dell’attribuzione diincarichi di direzione di strutture semplici ecomplesse;3 - il rapporto tra il potere organizzativo deldirettore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria e l’autonomia didattico-scientifi-ca del medico professore universitario;4 - il legame tra tempo pieno assistenziale etempo pieno universitario.La prima questione viene rapidamente accan-tonata dai giudici. Si afferma, infatti, che lerecenti modifiche normative (da ultimo l’art.

22 bis del decreto-legge n. 223/2006) hannointrodotto la possibilità di svolgere attivitàintramuraria anche presso lo studio del singo-lo medico. Ciò, a parere del Tar, "elimina inradice la problematica afferente alla carenzadi strutture idonee all’esercizio dell’attività”,rendendo dunque immediatamente praticabilela scelta tra esclusività o meno dell’attivitàprofessionale. La seconda questione vienerisolta in modo ancora più spiccio, richiaman-do la modifica operata con legge n. 138/2004,in base alla quale “la non esclusività del rap-porto di lavoro non preclude la direzione distrutture semplici e complesse”. Questa previ-sione, in virtù del richiamo operato dal d.lgs.n. 517/1999, si applica tanto ai medici ospe-dalieri quanto a quelli universitari.La terza questione pare essere quella più spi-nosa. Sul punto vi è un nutrito numero di sen-tenze, anche del giudice costituzionale.L’orientamento di fondo è quello di un favorper l’integrazione tra assistenza e ricercascientifica. La Corte costituzionale (sent. n.126/1981) ha affermato che le due attivitàsono “suscettibili di ottimale collegamento oaddirittura compenetrazione”. Ciò, nei fatti, haprodotto quella “clinicizzazione” degli ospedaliben nota per gli effetti virtuosi, ma che haposto sul tavolo delicati problemi di rapportotra azienda e accademia.Quanto alla specifica questione qui richiama-ta, l’art. 5, c. 2, del d.lgs. n. 517/1999 disponeche ai professori e ricercatori di ruolo si appli-cano “per quanto attiene all’esercizio dell’atti-vità assistenziale, al rapporto con le aziende ea quello con il direttore generale, le normestabilite per il personale del S.s.n.”. Tradotto inconcreto, ciò significa che il direttore generale

Medici universitari: i difficili equilibritra ricerca e attività assistenziale

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11Note di diritto sanitarioGenovaMedica

INSERZIONE PUBBLICITARIA

Pubblicità banaca sondrio

dell’azienda ospedaliera-universitaria puòesercitare il proprio potere di direttiva e dicoordinamento anche nei confronti dei mediciuniversitari (previa intesa con il Rettore).Anche se il Tar tace sul punto, è da dire che iconfini tra attività assistenziale e attività diricerca sono sempre labili e, così, non è facileindividuare a priori il limite di ingerenza deldirettore generale, con quanto ne conseguecirca la possibile lesione dell’autonomia(peraltro costituzionalmente garantita) dellaricerca scientifica.La quarta ed ultima questione viene risolta dalTar con un semplice rinvio all’art. 5, c. 12, deld.lgs. n. 517/1999. Qui si afferma, infatti, chefino all’entrata in vigore della legge di riordinodello stato giuridico dei professori universitari,all’opzione per il tempo non esclusivo conse-

gue automaticamente l’opzione per il tempodefinito universitario. Nonostante la chiarezzadella norma, l’automatismo tra scelta assi-stenziale e regime universitario presenta pro-fili dubbi, tanto che - in più di un’occasione –si è tentato di sollevare la questione davantialla Corte costituzionale.In conclusione, la sentenza commentata cercadi fare chiarezza sui rapporti tra attività ospe-daliera e universitaria. I risultati, tuttavia, nonsono sempre soddisfacenti e alcune questionisono risolte in modo troppo sbrigativo. Non èda escludere, dunque, che un eventualeappello in Consiglio di Stato riservi significati-ve sorprese.

prof. Avv. Lorenzo CuocoloIstituto di diritto comparato

Università “Luigi Bocconi”, Milano

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In occasione del Convegno su “La gestionedel rischio in Sanità - prevenzione,responsabilità e assicurazione”, organizza-

to da Confindustria Genova il 24maggio, è stato evidenziatol’inarrestabile, considerevo-le aumento del contenziosogiudiziario in campo profes-sionale medico. In particolaresi è considerato il nesso dicasualità clinica, gestione disistema e conseguenti criticitàassicurative, prospettando ipo-tesi di soluzione.Nella discussione che ha coinvol-to le diverse professionalità medi-che, gestionali pubbliche e private, del dirittoe delle assicurazioni, è emersa l’opportunità divalutare, a vantaggio delle persone assistite edi tutte le componenti interessate, l’istituzionedi procedure non giudiziali civilistiche di con-ciliazione. Francesco Berti Riboli, promotoredel Convegno, ha considerato l’argomentomeritevole di approfondimento riservandosi dipromuovere uno specifico convegno, con lapartecipazione degli esperti delle Regioni del“triangolo economico-industriale”.Nel merito della conduzione del contenzio-so assicurativo è stato inserito in un recentedisegno di legge (“Disposizioni in materia disicurezza delle strutture sanitarie, attività libe-ro professionale intramoenia ed esclusivitàdel rapporto di lavoro) approvato l’11 maggiodal Consiglio dei Ministri, un articolo dedi-cato all’attivazione, nelle Aziende sanitarie,

di definite procedure conciliative stragiudi-ziali delle controversie.L’articolo 3 di questo disegno di legge - dedi-cato alla “Definizione stragiudiziale delle con-troversie” - detta le misure organizzative, perlo svolgimento delle procedure dell’atto nego-ziale tra le parti, secondo i principi direttividella legislatura concorrente Stato-Regioni.

Questa proposta di legge, serealizzata, potrebbe corri-spondere ad uno “sportello diconciliazione” regolato danorme, ipotesi avanzata sullecolonne di questo stessoperiodico (Fierro e D’Ocan.6/2005 – “Procedure nongiudiziali civilistiche di conci-liazione”).Le modalità applicative deldisegno di legge sono impo-state sulle condizioni organiz-

zative, da valutare attentamentenei loro dettagli, per il possibile diffe-

renziato loro svolgimento tra le strutture sani-tarie pubbliche e private che debbono adem-piere allo stesso criterio direttivo: “garanziadella imparzialità, professionalità, celeritàdelle procedure e adeguata rappresentativadelle categorie interessate”. Valutare e dibat-tere le modalità per conseguire, nelle struttureprivate, queste finalità è interesse comune ditutte le componenti rappresentative interessa-te: persone da assistere, organismi medici,ordinistici, assicurativi e gestionali pubblici eprivati. Donato Fierro

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Note di diritto sanitario

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Conciliazione dellecontroversie civilistichein sanità: avviato l’iterlegislativo

Proroga polizza assicurativaSi può ancora aderire alla polizza sino 31luglio mantenendo inalterata la decorrenzadella coperturta assicurativa al 1° giugno2007. Per informazioni: www.enpam.it

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E’ stato firmato l’accordo integrativo regio-nale per la disciplina dei rapporti con imedici pediatri di libera scelta (ai sensidell’accordo collettivo nazionale sancitocon intesa in sede di conferenza Stato-Regioni il 15/12/2005). L’accordo ha lo scopo di promuovere,attraverso la collaborazione tra Regione,Asl e pediatri di libera scelta, sia il migliora-mento della qualità dell’assistenza (facili-tando il contatto tra pediatra e utente), siail ruolo del pediatra nell’educazione sanita-ria e nella prevenzione, che la razionalizza-zione dell’utilizzo dei fondi a disposizionedelle Aziende.

Articolo 1Compiti del pediatra

1. I compiti del pediatra individuati dall’art. 44dell’Accordo Collettivo Nazionale sono qui inte-gralmente richiamati, con particolare riferimentoa quanto disposto ai commi 3 e 4 riguardo allapartecipazione alle équipe territoriali e alla diffu-sione della cultura sanitaria.2. Inoltre si concorda, in riferimento a quantoprevisto dal seguente art. 8, che ciascun pedia-tra, sia che operi in forma singola che associata,deve garantire i seguenti compiti aggiuntivi:A) Informativa ai pazientiAl fine di garantire una maggiore contattabilitàda parte degli assistiti, ogni pediatria si devedotare, entro un mese dall’entrata in vigore delpresente Accordo, di una guida informativa nellaquale siano riportati chiaramente:◆ L’indirizzo dello studio primario e secondario;◆ l’orario di apertura degli stessi e le modalità diaccesso;◆ l’orario di contattabilità telefonica;◆ il numero di telefono degli studi oltre che

eventuali numeri di telefoni mobili;◆ le modalità di effettuazione delle visite domici-liari come previste dal vigente ACN (art. 46);◆ istruzioni da seguire in caso di urgenze emer-se al di fuori degli orari di studio.Per quanto riguarda i pediatri associati, oltre adesplicitare che ogni pediatra è disponibile a svol-gere la propria attività ambulatoriale nei confron-ti anche degli assistiti dei pediatri associatisecondo le modalità dell’art. 52 del vigente ACN,la Guida deve riportare:◆ i nominativi dei pediatri associati;◆ l’indirizzo degli studi primari e secondari diciascun pediatra;◆ l’orario di apertura degli stessi;◆ l’orario di contattabilità telefonica di ciascunpediatra. Gli orari devono essere articolati inmaniera da garantire il più ampio spettro di con-tattabilità;◆ i numeri di telefono di ognuno e gli orari dicontattabilità, oltre che eventuali numeri ditelefoni mobili;◆ istruzioni da seguire in caso di necessitàemerse al di fuori degli orari di studio.La Guida informativa deve essere predisposta daogni pediatra e consegnata all’Azienda sanitarialocale per la verifica e l ’approvazione.Successivamente sarà consegnata dai pediatri atutti gli assistiti ed esposta presso i singoli studimedici.B) Contattabilità telefonicaI pediatri convenzionati devono garantire la con-tattabilità telefonica nei seguenti orari:◆ Dalle ore 8 alle ore10 dei giorni lavorativi;◆ nell’orario di studio;◆ per ulteriori 2 ore al giorno, a scelta del medi-co, preferibilmente consecutive.In caso di assenza, devono essere resi adeguata-mente disponibili, anche mediante segreteria

Inse

rto

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IIN PRIMO PIANO

Accordo integrativo regionale per i pediatri

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telefonica, i recapiti del sostituto con l’indicazio-ne degli orari e delle modalità di contattabilità.Inoltre i pediatri rendono noto il proprio recapitotelefonico ai Pronto soccorsi e alle divisioniospedaliere, in modo da consentire alla strutturaospedaliera la possibilità di contattarli in caso diricovero ed eventuali dimissioni protette di propriassistiti. Le modalità organizzative vengono sta-bilite dal pediatra stesso, di intesa con la Asl diappartenenza e con le Aziende ospedaliere cheinsistono nel territorio.C) Attuazione di attività relative alla prevenzionedei danni da incidenti in età pediatrica, median-te l’illustrazione e la distribuzione ai genitori deipropri assistiti, in occasione dei bilanci di saluteeffettuati nella fascia di età 0 - 5 anni, del mate-riale informativo predisposto dalla Fimp Liguriasul tema della prevenzione degli incidenti in etàpediatrica. Ciò in sintonia con quanto previstodal Piano nazionale per la prevenzione recepitodalla Regione Liguria, Settore della prevenzione.

Articolo 2 - Rapporto ottimale1. Ai sensi del comma 3 dell’art. 32 dell’AccordoCollettivo Nazionale, si stabilisce che l’ambito discelta coincide con il distretto. In caso di distretticon più Comuni al loro interno, il Comitato azien-dale individua il comune nel quale deve essereposto lo studio principale del medico assegnata-rio dell'incarico. Per quanto riguarda la Asl 3Genovese, in funzione delle peculiarità dellastessa, vengono invece mantenuti gli attualiambiti di scelta.2. Ai sensi del comma 8 dell ’articolo 32dell’Accordo Collettivo Nazionale, per ciascunambito territoriale, così come definito ai sensi delcomma 1, deve essere inserito un pediatra perogni 600 residenti o frazione superiore a 300 dietà compresa tra 0 e 6 anni (si intenda 5 anni e364 giorni).3. In particolari situazioni locali, dopo chel’Azienda, sentito il Comitato Aziendale, ha valu-

tato l’opportunità di ricorrere alle misure già pre-viste dall’Acn (scelta in deroga territoriale,aumento temporaneo del massimale e variazionedell’ambito territoriale) per garantire il dirittoall’assistenza pediatrica ed alla libera scelta, siattua il seguente calcolo:◆ totale dei residenti 0 - 6 anni (intendendo 0 -5 anni e 364 giorni) assommato al totale deipazienti 6 - 14 anni (intendendo 6 anni - 13 annie 364 giorni) in carico ai pediatri, tenendo ancheconto dei cittadini residenti che hanno effettuatola scelta a favore di pediatri iscritti al di fuoridell’ambito, detratto il totale dei massimali deipediatri (600 - 800 -1000).I suddetti dati devono risultare alla data del 31dicembre dell’anno precedente.4. Le Asl si impegnano, una volta proceduto allacopertura delle zone carenti derivanti dalla dero-ga regionale al calcolo del rapporto ottimale, asollecitare gli assistiti che non hanno operato lascelta del medico ad effettuare la stessa entroun periodo massimo di tre mesi. Trascorso taleperiodo il Comitato Regionale valuterà i risultati.5. Dal totale dei massimali dei pediatri verrannodetratti i massimali di coloro che termineranno ilrapporto convenzionale con il Ssn entro 12 mesidall’applicazione del suddetto calcolo per ladeterminazione delle zone carenti.6. Se il risultato ottenuto dal calcolo previsto alcomma 3, considerando i commi 4, 5 e 6, è posi-tivo, si inserisce 1 pediatra ogni 800 bambini ofrazione superiore a 400.7. Perdurando effettive e comprovate difficoltà agarantire l’assistenza, come correttivo del calcoloprecedente si devono considerare i massimalidei pediatri a 800. 8. Il pediatra al quale viene assegnata la zonacarente individuata ai sensi dei commi prece-denti è tenuto ad aprire l’ambulatorio nella circo-scrizione, zona sociale o comune nel cui ambitola carenza è risultata maggiore.

InsertoII Accordo integrativo

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9. Per i pediatri ai quali è stata effettuata la dero-ga al massimale, il Comitato Aziendale valuteràle modalità di rientro nel caso di assegnazione diuna zona carente. Nel rientro dal massimale inderoga andrà garantito, nell’ambito del Comuneo di altra zona individuata dall’Azienda, la possi-bilità di scelta di nuovi nati con la contestualericusazione di un assistito di età superiore adanni tredici.10. Nel caso in cui un medico pensionando fac-cia ricorso presso il Tribunale del lavoro al fine diottenere un prolungamento del proprio rapportoconvenzionale oltre il 70° anno di età e l’Asl dicompetenza, in ottemperanza a quanto sopraabbia bandito la zona carente, si stabilisce che:◆ nell’eventualità che il pediatra prosegua il rap-porto convenzionale con l’Azienda oltre il limiteprevisto per la cessazione, la zona banditarimarrà occupata dal pediatra titolare ricorrente;◆ sarà compito dell’Azienda competente per ter-ritorio di individuare gli aventi diritto alla coper-tura delle zone carenti di assistenza, di comuni-care ai medici che hanno presentato domandaper la zona carente predetta, che la stessapotrebbe rimanere occupata dal pediatra titolarericorrente per sentenza del Giudice del Lavoro,offrendo ai medesimi la possibilità di effettuareun’ulteriore richiesta per l’inserimento nelle zonecarenti pubblicate contestualmente dall’Aziendamedesima, nei termini di 15 giorni dal ricevimen-to della comunicazione.

Articolo 3Massimale di scelte e sue limitazioni

1. Ai sensi del comma 1 dell’art. 38 dell’ACN ilmassimale del pediatra è pari a 800 unità.2. I pediatri che attualmente hanno più di 800scelte non possono acquisirne di nuove e rien-trano nel massimale perdendo, gradualmente,quelle di pazienti già in carico per il venir menodel requisito di “soggetto in età pediatrica” o peraltre motivazioni contrattualmente contemplate,

fatto salvo quanto previsto al punto successivo.3. Ai sensi del comma 2 dell’art. 38 dell’ACN, cheprevede la possibilità di definire in sede di accor-di regionali limiti e modalità di eventuali derogheal massimale nazionale, si conviene di dare lapossibilità al pediatra, che ne faccia richiesta, diacquisire il massimale a 1000 qualora vengasoddisfatta una delle seguenti condizioni:a. Faccia parte della forma associativa “pediatriadi gruppo” di cui all’art. 52 commi 2 lettera a), 8e 9 dell’ACN;b. Garantisca l’apertura dello studio per un mini-mo di 20 ore settimanali qualora svolga la pro-pria attività in forma singola o associata.Al pediatra che svolge l’attività in associazione, ilComitato Aziendale può concedere in derogauna riduzione delle ore minime settimanali diapertura dello studio, non superiore a 2, qualoraravvisi che sia comunque assicurata una presta-zione medica corretta ed efficace e garantito ilmiglior funzionamento dell’assistenza.Facendo riferimento a quanto previsto dall’ACNsi precisa che sono da considerarsi:1) Assistiti in deroga al massimale individuale isoggetti di cui ai commi 8 e 9 dell’art. 38 e cioè:◗ i neonati◗ gli assistiti in età pediatrica appartenenti anuclei familiari nell’ambito dei quali il pediatraabbia già in cura un altro soggetto in età pedia-trica2) Assistiti che non concorrono alla determina-zione del massimale i soggetti di cui ai commi10/11/13 dell’art. 38 e di cui al comma 1dell’art.41 e cioè:◗ cittadini stranieri in regola con le norme disoggiorno;◗cittadini italiani e comunitari non residenti tem-poraneamente iscritti;◗ assistiti 14-16 anni con patologie croniche ogravi problemi sociali;◗assistiti che hanno esercitato il diritto di revoca

Inserto IIIAccordo integrativo

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da un altro pediatra, in ambito territoriale laddo-ve tutti i pediatri abbiano raggiunto il massimale;◗ assistiti per riacquisizione status di cui art. 41comma 1 (in deroga).In particolare, si concorda di applicare leseguenti norme per le scelte in deroga e per lescelte che non concorrono alla determinazionedel massimale:A. Scelte di deroga1) Pediatri con massimale di scelte pari a 800 o1000:◗neonati: deroga del 10% del massimale;◗ assistiti in età pediatrica appartenenti a nucleifamiliari nell’ambito dei quali il pediatra abbiagià in cura altro soggetto in età pediatrica: dero-ga senza limite.2) Pediatri con massimale limitato per attivitàcompatibili◗neonati: nessuna deroga;◗ assistiti in età pediatrica appartenenti a nucleifamiliari nell’ambito dei quali il pediatra abbiagià in cura altro soggetto in età pediatrica: nes-suna deroga.3) Pediatri con massimale autolimitato:◗neonati: nessuna deroga;◗ assistiti in età pediatrica appartenenti a nucleifamiliari nell’ambito dei quali il pediatra abbiagià in cura altro soggetto in età pediatrica: nes-suna deroga.In tutti i casi di cui ai precedenti punti 1, 2 e 3 èammessa la scelta di nuovi nati facendo ricorsoalla norma prevista al comma 11 dell’art. 38dell’ACN attraverso la ricusazione di tredicenni.Con tale procedura il pediatra è tenuto a comu-nicare tempestivamente, per iscritto, l’avvenutaricusazione sia ai familiari dell’assistito che allaAsl di competenza.B. Scelte che non concorrono alla determi-nazione del massimale Al fine di non creare sovraccarico di pazienti aipediatri e garantire quindi una buona qualità

assistenziale, si concorda di fissare un tetto mas-simo all’interno del quale vengono conteggiatianche i soggetti che non concorrono alla deter-minazione del massimale come sopra riportato.Il massimale teorico, pertanto, di ciascun pedia-tra, escluse dal conteggio le scelte in deroga dicui alla lettera A punto 1 del presente articolo,può aumentare al massimo del 10% solo pereffetto di scelte relative ad assistiti che non con-corrono alla determinazione del massimale.Al disotto del massimale teorico il numero diassistiti che non concorrono alla determinazionedel massimale può, ipoteticamente, essere ugua-le al massimale stesso.

Articolo 4Bilanci di salute e visite età filtro

Il libretto sanitario pediatrico, secondo il modelloistituito e definito con l’accordo integrativoregionale attuativo del D.P.R. 613/96, approvatocon D.G.R. 2336 dell’11 novembre 1998, è con-servato a cura dei legali rappresentanti del bam-bino, ai quali deve essere consegnato da perso-nale dell’Asl al momento della iscrizione al Ssn edella scelta del pediatra. Le diciture “bilanci di salute” e “visite età filtro”,riportate nell’allegato L all’Accordo CollettivoNazionale del 15/12/2005, si riferiscono entram-be alle prestazioni di cui all’articolo 44 comma 2lettere r) ed s).Tali prestazioni, concordate con l’Amministra-zione regionale su basi di efficacia scientifica,rientranti nei compiti del pediatra retribuiti aquota variabile (art. 58 lett. C), si definisconocome visite ambulatoriali eseguibili in età presta-bilite, il cui obiettivo rimane la prevenzionesecondaria, attraverso il precoce riconoscimentodelle patologie dell’accrescimento psico-somati-co, neuro-sensoriale anche mediante l’individua-zione di casi a particolare rischio di disagiosocio-familiare. Ulteriore obiettivo collegato aibilanci di salute è la prevenzione primaria, in

InsertoIV Accordo integrativo

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quanto le visite di controllo costituiscono per ilpediatra che le esegue una occasione di inter-venti inerenti l’alimentazione, la vaccinazione, laprevenzione degli incidenti e le norme igienichegenerali.Viene concordato il seguente calendario di visitefiltro :1° visita - dal 16° al 45° giorno dalla nascita 2° visita - dal 61° al 90° giorno dalla nascita;3° visita - dai 4 ai 6 mesi compiuti4° visita - dai 7 ai 9 mesi compiuti5° visita - dai 10 ai 12 mesi compiuti6° visita - dai 15 ai 18 mesi compiuti7° visita - dai 24 ai 36 mesi compiuti8° visita - dai 5 ai 6 anni compiuti9° visita - dai 7 ai 9 anni compiuti10° visita - dagli 11 ai 13 anni compiutiIl pediatra è tenuto ad annotare sul libretto sani-tario pediatrico i bilanci di salute effettuati.Per la compilazione del libretto sanitario pediatri-co e per la realizzazione dei bilanci di salute siconferma una quota annua onnicomprensiva dieuro 16,56.

Articolo 5Visita al neonato dimesso precocemente

Le visite al neonato sano, dimesso precocementeentro le 72 ore dalla nascita, possono essereretribuite nell’ambito di progetti obiettivi specificiovvero nell’ambito del finanziamento del DRG,determinando il corrispettivo come visita occa-sionale (domiciliare € 35,00 - ambulatoriale €

25,00).Articolo 6

Medicina preventiva. VaccinazioniI medici pediatri, tenuto conto di quanto prescrit-to dall’articolo 34 della legge 449/97 e nell’ambi-to di quanto previsto e dispostodall’Amministrazione regionale con il Pianoannuale delle Vaccinazioni e dalle Asl in osse-quio alla programmazione regionale, possonosomministrare vaccini ai propri assistiti nel pro-

prio ambulatorio, previa visita di controllo, a tute-la della salute dei minori.I vaccini debbono essere forniti dall’Azienda diappartenenza direttamente al pediatra di fiducia,il quale provvederà a certificare l’avvenuta vacci-nazione all’ufficio competente.Il Comitato Aziendale potrà decidere di corri-spondere al pediatra vaccinatore un compenso,stabilito sulla base di quanto indicato dall’artico-lo 56 dell’Accordo Collettivo Nazionale in materiadi visite occasionali, qualora la prestazione nonsia inserita in un progetto più ampio, da concor-dare a livello aziendale. In mancanza di ciò, la prestazione resa dalpediatra rientrerà nell’attività di libera professio-ne, ai sensi dell ’articolo 57 comma 9dell’Accordo Collettivo Nazionale. La FIMP indicaper tali prestazioni l’onorario di euro 35.

Articolo 7Progetti di Educazione Sanitaria

Particolare cura sarà dedicata dal pediatraall’educazione sanitaria dei familiari preposti allatutela del minore e del minore stesso, fermarestando la necessaria adesione del medicopediatra di libera scelta alla realizzazione di pro-getti finalizzati, programmati a livello aziendale eregionale. Riguardo alla esercitazione praticarelativa alle manovre di disostruzione delle vieaeree superiori, si rimanda a determinazioni daassumersi in sede di Comitato Aziendale, al finedi definire specifici progetti obiettivo ovveroall’inclusione tra le prestazioni eseguibili conautorizzazione sanitaria. In quest’ultimo caso siutilizza la medesima tariffa di riferimento.

Articolo 8Fondi a disposizione della trattativa

regionale e loro utilizzoI fondi utilizzabili dalle Asl per la remunerazionedella parte variabile del compenso dei medicipediatri, finalizzata al raggiungimento di obiettivie di standard erogativi ed organizzativi, sono i

Inserto VAccordo integrativo

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seguenti:1. Fondo ex art. 58 lettera B commi 1, 2 e 32. Fondo ex art. 58 lettera B comma 143. Ulteriore fondo, che a livello regionaleammonta a euro 300.000, calcolato in ogniAzienda in ragione del numero di assistiti in etàpediatrica.Il complesso dei fondi così individuati è utilizzato:● Prioritariamente per l’aggiornamento delleindennità attualmente percepite dai medicipediatri di libera scelta, definite nell’art. 9 delpresente Accordo;● Per l’erogazione di una quota capitaria di _3,08 per la remunerazione dei compiti aggiuntividi cui all’art. 1 comma 2 del presente Accordo;● Per la quota residua, per l’attivazione di nuoveforme associative e/o per l’erogazione delleindennità per il personale di studio, e/o per pro-getti concordati a livello aziendale.Il fondo di cui al punto 3 relativo agli anni 2005 e2006 viene utilizzato per garantire l’aggiorna-mento delle indennità dovute ai medici per glistessi anni 2005 e 2006. Gli eventuali residuirimangono a disposizione delle Aziende per pro-getti, da effettuarsi nell’arco di un triennio. Le somme di cui al punto 2 e 3 non utilizzatenell’anno di competenza vengono reimpiegatenell’anno successivo. Se tali somme continuanoa non essere utilizzate entro il 31 dicembredell’anno successivo, vengono distribuite a tutti ipediatri di libera scelta convenzionati, con esclu-sione della quota non impiegata a causa delmancato raggiungimento degli obiettivi concor-dati ovvero della mancata adesione dei medici aiprogetti aziendali. Detta quota va ad incrementa-re il fondo del successivo anno.Quanto previsto dal presente articolo e, di conse-guenza, dall’art. 2 comma 2, sarà riesaminatoall’entrata in vigore del prossimo AccordoCollettivo Nazionale e discusso in sede di tratta-tiva integrativa regionale.

Articolo 9Indennità per forme associative,

personale di studio ed informatizzazioneLe indennità per le attività di associazionismo,informatizzazione e per l’utilizzo del personale distudio di cui all’art. 58 dell’ACN, da corrisponder-si a decorrere dall’1/1/2005, purché ne sussista-no le condizioni, sono:Medicina di gruppo euro 9,00 *Medicina in associazione euro 8,00 *Collaboratore di studio euro 10,00 *Personale infermieristico euro 7,50 *Indennità informatica euro 77,47 *** annua per assistito in carico** forfetaria mensileLe indennità per la medicina di gruppo, la medi-cina in associazione e personale infermieristicosono così corrisposte:- al 100% per i primi 250 assistiti in carico- all’80% per i restanti assistiti in carico fino alraggiungimento del massimale individualeL’indennità informatica e quella per collaboratoredi studio sono corrisposte al 100%.Le indennità percepite per il personale di studionon possono essere superiore alla spesa per ilpersonale stesso complessivamente sostenuta(stipendio e oneri a carico del datore di lavoro)da ciascun pediatra. Per quanto riguarda i pedia-tri che operano in gruppo, la somma delle inden-nità percepite dagli stessi, per singola tipologiadi personale di studio, non può essere superiorealla spesa sostenuta per il personale operantenello studio associato. Le Aziende verificanoannualmente la corrispondenza tra le indennitàerogate per il personale di studio e spese soste-nute a tale scopo e, in caso di scostamento, pro-cedono al recupero delle quote eccedenti.

Articolo 10Erogazione dell’indennità informatica

L’indennità informatica è erogata ai sensi dell’art.58 lett. B comma 10 dell’Accordo Collettiva

InsertoVI Accordo integrativo

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Nazionale, nonché secondo le modalità di cuiall’art. 1 comma 275 della legge 23 dicembre2005 n. 266.

Articolo 11Maggiorazione per le zone disagiate

Le zone disagiate sono individuate dai ComitatiAziendali sulla base di una valutazione comples-siva tenuto conto dei seguenti criteri:a) alto rapporto superficie/popolazione sparsab) dimensioni dei Comunic) situazione geograficad) condizioni di disagio e difficoltà di espleta-mento dell’attività e sono dichiarate tali conprovvedimento del Direttore Generale.Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 58 letteraD commi 1 e 2 dell’ACN per ciascun assistitoresidente in zona disagiata nella fascia di età 0 –14 anni è riconosciuto al pediatra il compensoannuo di euro 25,82 con il tetto massimo di euro516,46 mensili a medico e con il tetto massimodel 15% dei pediatri. In caso di risorse insuffi-cienti si procederà a modificare la percentualeprevista, sulla base di esigenze locali e previoaccordo con le organizzazioni sindacali di cate-goria.La maggiorazione per zone disagiate verrà liqui-data al 31 dicembre di ogni anno, con la corre-sponsione dei compensi in dodicesimi, riferiti allemensilità in cui il paziente è stato in carico alpediatra.

Articolo 12Assistenza programmata domiciliare ad

assistiti affetti da patologie cronicheinvalidanti

Per quanto concerne l’assistenza nei confronti dipazienti affetti da patologie croniche invalidanti,anche ospiti di strutture territoriali, si concordaquanto segue.Il pediatra assicura la presenza effettiva settima-nale, quindicinale, mensile, o secondo altracadenza in base ad un piano concordato con

l’Azienda, al fine di - controllare lo stato di salute dell’assistito;- fornire indicazioni ai familiari o al personaleaddetto all’assistenza di eventuale trattamentodietetico o profilattico, da annotare sulla schedadegli accessi fornita dall’Azienda;- predisposizione ed attivazione di programmiindividuali con carattere di prevenzione o di ria-bilitazione e loro periodica verifica;- tenuta di un’apposita scheda ove venganoannotate le eventuali considerazioni cliniche, gliaccertamenti diagnostici, le richieste di visitespecialistiche, la terapia e quant’altro ritenutoutile ed opportuno.L’Azienda Sanitaria dovrà fornire una scheda perl’annotazione degli accessi effettuati.Gli accessi devono rispettare le cadenze previstedal programma concordato. Il numero degliaccessi segnalati dal medico deve trovareriscontro nel numero di quelli annotati dal medi-co sulla scheda tenuta presso il domicilio delpaziente.Il trattamento economico viene immediatamentesospeso in caso di trasferimento dell’assistito odi ricovero presso strutture sanitarie.Per la liquidazione dei compensi si rinvia a quan-to previsto dall ’Allegato “E” dell ’AccordoCollettivo Nazionale.

Articolo 13Continuità Assistenziale

Fermo restando che la continuità assistenzialedisciplinata dall’Accordo Collettivo Nazionale perla medicina generale si estende anche agli assi-stiti in carico ai medici specialisti pediatri di libe-ra scelta, presso le singole Aziende potrannoessere attivati appositi servizi e presidi di conti-nuità assistenziale pediatrica, fermo restandoquanto previsto dall’art. 46 comma 7.L’organizzazione del servizio di continuità assi-stenziale pediatrica, le modalità di reclutamentodel personale ed i compensi da corrispondere ai

Inserto VIIAccordo integrativo

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medici partecipanti saranno regolati da accordiaziendali, approvati dai Comitati Aziendali.

Articolo 14Esercizio del diritto di sciopero

Le visite urgenti, ivi comprese le visite domiciliariurgenti e l’assistenza programmata ai malati ter-minali, che sono definite prestazioni indispensa-bili ai sensi dell’articolo 2 comma 2 della legge n.146/1990 e dall’Accordo Collettivo Nazionale eche devono essere assicurate durante l’eserciziodel diritto di sciopero dai pediatri convenzionati,sono retribuite mediante la corresponsione del40% dei compensi spettanti ai sensi dell’articolo58 lettere A, B e C (art. 31 comma 11).Si precisa che in caso di sciopero proclamatodalla FIMP nazionale o provinciale l’adesione deimedici pediatri di libera scelta viene presuntadall’Azienda. Il medico che non intenda aderireallo sciopero è tenuto a comunicarlo tempestiva-mente alla propria Azienda.

Articolo 15 - Accordi aziendaliTutti gli accordi stipulati a livello aziendaledovranno essere portati all ’attenzione delComitato Regionale Permanente.

Articolo 16 - Formazione continuaPreso atto dell’attivazione dei servizi di continuitàassistenziale a partire dalle ore 8:00 dei giorniprefestivi, le parti concordano di utilizzare legiornate prefestive ed eventualmente festive perla realizzazione di attività di aggiornamento pro-fessionale, con moduli formativi da 4 a 16 ore,fino al raggiungimento delle 40 ore previste perla formazione obbligatoria a carico delleAziende. I Pediatri di libera scelta sono tenuti apartecipare a tali attività. Per il raggiungimentodel monte ore e dei crediti formativi prescritti dalsistema ECM, i PLS potranno partecipare ad altreforme di aggiornamento, organizzate autonoma-mente da soggetti accreditati, in conformità aquanto previsto dall’art. 20 del vigente AccordoCollettivo Nazionale. Per la partecipazione a tali

attività i medici pediatri di libera scelta nonpotranno richiedere all’Azienda il pagamentodella sostituzione. Si demanda ad ulteriori accor-di regionali la completa attuazione del citato art.20 dell’ACN. La Regione si impegna a garantirelo svolgimento delle attività formative, in lineacon gli anni passati. Inoltre, entro la finedell’anno 2007 sarà programmata l’attività for-mativa per l’anno 2008, prevedendo le risorsefinanziarie da utilizzare.

Articolo 17Partecipazione alle sedute di Comitato

Per la partecipazione alle sedute del ComitatoRegionale Permanente vengono riconosciuti aimembri titolari, o loro supplenti in caso di sosti-tuzione, i seguenti compensi :- un gettone di partecipazione pari a euro 75,00a seduta, con il limite massimo di 10 seduteannue;- la sostituzione pari a mezza giornata lavorativa,calcolata secondo i criteri dell’articolo 21 comma6) dell’A.C.N..- il rimborso delle spese di viaggio, opportuna-mente documentate, nella misura prevista per ilpersonale dipendente.Per la partecipazione alle sedute dei ComitatiAziendali viene riconosciuto ai membri titolari, oloro supplenti in caso di sostituzione :- il pagamento della sostituzione pari a mezzagiornata lavorativa, calcolata secondo i criteridell’articolo 21 comma 6) dell’A. C. N..- il rimborso delle spese di viaggio, opportuna-mente documentate, nella misura prevista per ilpersonale dipendente.Articolo 18 - Partecipazione dei Pediatri di

Libera Scelta ad attività umanitariePer quanto riguarda la partecipazione deiPediatri di libera scelta convenzionati con il SSRad attività umanitarie all’estero, si fa riferimentoa quanto stabilito dall’art. 50 commi 1 e 2 dellalegge regionale n. 41/2006.

InsertoVIII Accordo integrativo

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13Cronaca & attualitàGenovaMedica

In questi giorni la Regione Liguria staavviando la campagna di comunicazione"Portami con te" che illustra al cittadino

cos’è la tessera sanitaria, a cosa serve e comeottenerla in caso di mancata emissione o incaso di smarrimento, sottolineando l'impor-tanza di averla sempre con sé per una corret-

ta erogazione dei servizi sanitari. Gli opuscoliillustrativi e le locandine saranno consegnatealle Aziende sanitarie per la diffusione pressogli studi dei medici di medicina generale, aglisportelli delle aziende e alle farmacie. Vi ripor-tiamo di seguito le indicazioni su come e a chirivolgersi per ottenere la tessera sanitaria.

Se non si è in possesso della tesserasanitaria e si vuole verificare se è stata

emessa o nel caso che la tessera sanitaria siastata emessa, ma mai ricevuta, oppure è stataricevuta e smarrita e si vuole fare una richie-sta di duplicato:■ consultare il sito Internet dell'Agenzia delleEntrate www.agenziaentrate.it alla voce “SER-VIZI” --> “Codice Fiscale e Tessera Sanitaria”--> “Tessera Sanitaria”■ recarsi agli uffici dell’Agenzia delle entrate

Se la tessera sanitaria non è maistata emessa bisogna rivolgersi con la

copia del codice fiscale, della carta d'identitàe del libretto sanitario agli uffici distrettualidella Asl, per il rilascio di un certificato sosti-tutivo provvisorio e per l'attivazione dellarichiesta al Ministero dell'Economia e delleFinanze, che provvederà, in tempi brevi, all'in-vio materiale della tessera.Chi non avesse ancora ricevuto la tessera oè in attesa del duplicato può comunque riti-rare i farmaci ed eseguire le prestazioniambulatoriali, a condizione di essere in pos-sesso della ricetta correttamente compilata.Questi gli indirizzi degli sportelli di anagrafesanitaria a cui rivolgersi:Distretto 1 - Genova - Via Buffa, 48Distretto 2 - Genova Fiumara - Via Operai, 80Distretto 3 - Genova Fiumara - Via Bonghi, 6Distretto 4 - Genova - Via Assarotti, 35Distretto 5 - Genova - Via Archimede, 30

Distretto 6 - Genova - Via Bainsizza, 42Per info, ufficio relazioni con il pubblico:Genova Piccapietra, tel. 010/3447582-1Fiumara, tel. 010/6447250Genova Bolzaneto, tel. 010/6449505Genova Sestri, tel. 010/6447967-973Genova Voltri, tel. 010/6449674-676-677oppure consultare il sito aziendale:www.asl3.liguria.it

Campagna di comunicazione sulla tessera sanitaria

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Giugno 2007

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14 Cronaca & attualità GenovaMedica

Il 9 giugno presso l’Ordine dei medici dellaProvincia di Genova si è svolto il 2° conve-gno della Sezione ligure della Società ita-

liana di alcologia “Pancreatite cronica e alcol”.L’evento è stato organizzato in collabora-

zione con la Commissione dell’Ordine coor-dinata da Luigi Bottaro relativa ai problemisociali derivanti dall’abuso di sostanzealcoliche.In tale incontro sono state valutate le piùrecenti acquisizioni sia di ordine patogenetico,che di ordine terapeutico.La pancreatite cronica è un processo infiam-matorio le cui caratteristiche principali sono lacronicità e la progressiva evolutività sino allairreversibilità evidenziata dall’istologia e daimetodi di imaging. Si assiste ad un lentodeterioramento della secrezione esocrina edendocrina come conseguenza dell’avvenutaflogosi cronica che determina la gradualesostituzione del tessuto sano con tessutofibroso attraverso l’attivazione delle cellulestellate pancreatiche: ciò è causa delle nume-rose manifestazioni della patologia.Certamente una delle principali cause e/oconcause è l’uso di bevande alcoliche. E’ statostimato come il suo sviluppo sia proporzionalealla dose ed alla durata dell’assunzione (> 80gr/die per un minimo di 6-12 anni).Il meccanismo patogenetico più rilevante è lo

stress ossidativo indotto dalla generazione deiradicali liberi dell’ossigeno che si produconodurante il metabolismo dell’etanolo, attraversol’azione del CYP2E1 in sede pancreatica, inassociazione al decremento di sostanze ossi-danti che frequentemente si osserva nei fortibevitori.E’ stato comunque ben definito come la pato-genesi della pancreatite cronica sia multifat-toriale e caratterizzata soprattutto dalla pre-senza di mutazioni e polimorfismi genetici cheaumentano la suscettibilità del pancreas acontrarre pancreatite cronica e cancro. In particolare è stata definita un’ipotesi carat-terizzata da una prima fase dominatadall’azione di citochine pro-infiammatorie lacui azione si perpetua in presenza di ripetutiepisodi di consumo alcolico e da una secondafase dominata da citochine anti-infiammatorie(per es. Il 10, TNF beta) che favoriscono, attra-verso la stimolazione delle cellule stellatepancreatiche, la progressione fibrotica sino aduna condizione anatomo-funzionale di irrever-sibilità. Nella maggioranza dei casi (circal’80%) è sufficiente l’astinenza da alcol, unaadeguata condotta nutrizionale e la supple-mentazione con enzimi pancreatici. Tuttavia,particolarmente interessante è la possibilitàdi indurre una regressione della patologia,attraverso una azione farmacologica sualcuni segnali che stimolano o inibisconol’attivazione delle cellule stellate pancreatiche.Durante l’incontro, oltre l’aggiornamentoscientifico, sono stati definiti anche dei per-corsi assistenziali per una migliore integrazio-ne fra medico di medicina generale e speciali-sta per una migliore gestione del pazienteanche in termini di rapporto costo-beneficio.

Gianni Testino - Alessandro Sumberaz

“Pancreatite cronica ed alcol”: nuovi traguardi

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15Cronaca & attualitàGenovaMedica

E’ nata l’associazione onlus “Medici in Africa”

Il 1° giugno, nella sede dell’Ordine si ètenuta una Conferenza stampa di presen-tazione della neocostituita associa-

zione Onlus “Medici in Africa”. Hanno presenziato all’incon-tro: prof. G. Bignardi, dr.Bartolini, dr. A. Lugli,prof. E. Berti Riboli ed imembri del Consigliodirettivo dell’associazio-ne: dr. S. Adamoli, dr. G.Armato, dr. M. Beatini, sig.raM.L. Boggio, sig.ra F. Brignola, dr.D. Dato, prof. L. De Salvo, prof. A. Hesse eprof. A.Terrizzi.Quest’iniziativa ha origine dall’impegno plu-riennale del Dipartimento di discipline chirur-giche, morfologiche e metodologie integrate(Dicmi), diretto dal prof. Berti Riboli, nellacooperazione con i Paesi emergenti attraversointerventi clinico-assistenziali nei suddettiPaesi. Il Dicmi ha realizzato numerosi corsi diaggiornamento (“Medici in Africa” giunto allasua quinta edizione) ed il corso di perfeziona-mento Interfacoltà sulla “Cooperazione medi-co sanitaria, economica, sociale ed ambienta-le con i Paesi in via di sviluppo” ed ha radu-

nato un corpo docente composto da circa unatrentina di esperti che hanno svolto, per lun-

ghi periodi di tempo, la loro attività sani-taria in questi Paesi (Africa, Asia,

America Latina). L’attenzio-ne per le attività sanitariesvolte da questo “grup-po” di medici volontaried alcuni interventi tele-

visivi da parte degli stessiha suscitato un vivace inte-

resse anche da parte di citta-dini che in qualche modo intende-

vano partecipare alle attività del gruppo.L’“Associazione Medici in Africa Onlus” hamantenuto nei propri scopi statutari sia la for-mazione dei futuri volontari, dei cooperandi edel personale locale che verrà messo in con-dizioni di autonomia, sia di proseguire l’inter-vento sanitario diretto assistenziale nei diversiPaesi emergenti africani quali il Madagascar,il Kenya, il Ghana, le Isole di Capo Verde, ilMali, il Togo, il Mozambico per quanto riguar-da l’Africa, il Tibet per l’Asia e il Guatemalaper l’America centro-meridionale.Per maggiori informazioni: tel. 0103537255 E-mail: [email protected]

E’ stata presentata recentemente a Roma la Simm, Società italiana medici manager. La nuova societàscientifica, che si propone di promuovere la cultura manageriale fra i medici del nostro Paese finoalla certificazione delle competenze, nasce dall’esperienza e in stretta collaborazione con la Britishassociation of medical managers e con l’American college of leader physicians. Per la Liguria fa partedei soci fondatori il dr. Eliano Delfino e il primo nucleo operativo è costituito inoltre dal prof. PietroCrovari, dal prof. Paolo Orlando e dal dr. Stefano Domenicucci. L’organigramma della Simm è cosìcomposto: presidente prof. G. Franco Gensini, vice presidente operativo prof. W Ricciardi, segretariogenerale ing. S. Franco; giunta esecutiva: prof. A. Boccia, dr. P. Cacciari, dr. C. Favaretti, dr. G. Finzi,dr. D. Lagravinese, dr. G. Pelissero. Per info: dr. Delfino 3476138055 oppure www.medicimanager.it

Al via la Società italiana medici manager

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16 Recensioni GenovaMedica

Joseph S. Alpert“Cardiologia per il medi-co di base” - 2007Edizioni Cic, 80,00 euroDa molto tempo si sentival’esigenza di un testo dicardiologia espressamentededicato al medico dimedicina generale.

Quest’opera non solo copretale gap ma si pone come un vero e propriostrumento di riferimento e di aggiornamentoprofessionale: per la sua completezza, per lainnovativa struttura editoriale e quindi per ilsuo alto valore aggiunto in termini di appren-dimento. L’opera è curata da uno tra i piùautorevoli cardiologi a livello mondiale, sup-portato da 70 autori altrettanto prestigiosi.

Kumar & Clark“Medicina clinica”Edizioni Cic - 2007130.00 euroCompletamente rinnovatonella grafica, i l testoaffronta con stile sintetico,ma completo i vari aspettidella medicina interna indi-

cando, dopo una chiara sintesi fisiopatologica,il trattamento adeguato delle varie patologie.Ricco di immagini e disegni, sarà sicuramenteil testo di riferimento per il medico generale eper lo studente di medicina.

Alberto Ricciuti“La terapia di supporto di medicina gene-rale in chemioterapia oncologica. Versoun approccio sistemico alla fatigue” -

2007. Edizioni FrancoAngeli, 16.00 euroI chemioterapici sommini-strati nel corso delle tera-pie oncologiche hanno sulpaziente effetti sia fisici chepsicologici, che evolvendosinel medio-lungo periodo

portano alla sindrome di affaticamento croni-co detto “fatigue”. Il fatto che essa sia ancoraampiamente sottostimata, e non compresa neisuoi meccanismi patogenetici, non ha finoraconsentito di dare una risposta adeguata allostato di sofferenza espresso dai malati onco-logici. L’aspetto innovativo di questo metododi lavoro “maturato e utilizzato con successoin anni di attività clinica” consiste in una rilet-tura in chiave sistemica di conoscenze giàacquisite e condivise in medicina e in oncolo-gia, che consente di comprendere più chiara-mente come i fondamentali equilibri fisiologicie la biochimica del metabolismo energeticodell’intero organismo vengano più o menopesantemente disorganizzati.

Massimiliano Barducco“Esercizi di riequilibrioposturale”Frilli/Frasconi Edizioni -2007, 20.00 euroL’autore genovese ha pub-blicato questo agile librosulla postura ed il suo ri-

equilibrio dove vengono espressi i temi cardi-ne dell’educazione motoria associati alla pra-tica sportiva; una ricca parte iconografia acolori è dedicata agli esercizi di stretchingper il controllo posturale.

Pubblicazioni a cura della Libreria Internazionale Medico Scientifica “Frasconi”,C.so A. Gastaldi 193 r. Genova - tel. e fax 0105220147.E-mail: [email protected] - Sito: www.libreriafrasconigenova.it

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Meeting in memoria del prof. Carlo E.Grossi - Si terrà il 14 luglio all’anfiteatro ana-tomico in via De Toni una giornata scientifica,in lingua inglese, con la presenza di eminentistudiosi italiani e stranieri che tratterannoargomenti affini alla produzione scientifica delprof. C. E. Grossi, divisi in due sessioni immu-nologiche: una sulle malattie linfoproliferativeed una anatomica. Per info: 010/3533410.

Master universitario di II livello in “emo-stasi e trombosi” – IV edizione - Il corso,della durata di 1500 ore di attività in aula,pari a 12 mesi, si svolgerà dal mese dinovembre 2007 al mese di ottobre 2008.Al corso, riservato a 30 allievi, sono attribuiti60 CFU. La domanda dovrà essere presenta-ta entro il 17 settembre. L’importo delmaster è di euro 2.990,62. Per info: prof. U.Armani – Dimi - tel. 0103537973 – cell.3356340094.

La responsabilità del medico e dellastruttura sanitaria - Seminario organizzatoda Confindustria Genova per approndire ivari profili di professionalità sia per il liberoprofessionista, che per il dipendente dastruttura sanitaria pubblica/privata. Il semi-nario tenuto dagli avvocati Cristoffanini eSciacchitano si terrà nei giorni 28/6 e 5/7

dalle ore 14 alle 18 nella sede diConfindustria, via S. Vincenzo 2. Iscrizioneeuro 300. Per info: tel. 010/8338593-416.

Corsi di aggiornamento IST - Ecco le datedei prossimi corsi di aggiornamento che siterranno a Genova in l.go R. Benzi 10:- La radioterapia pediatrica: stato dell'arte,problematiche e nuove prospettive -Auditorium Centro Congressi IST-CBA, 28settembre, rivolto a 60 partecipanti (medicochirurgo, fisico e tecnico di radiologia). Inattesa di accreditamento ECM.- Tecniche radioterapiche ad intensitàmodulata: aspetti generali, commissioninged utilizzo - Aula didattica IV piano IST, il29 settembre, 6, 13 e 20 ottobre, rivolto a35 operatori sanitari (medico chirurgo, tecni-co di radiologia operante in radioterapia).Quota di iscrizione euro 150. In attesa diaccreditamento ECM.- Il dolore nelle neoplasie toraco-polmo-nari - Aula "A" del Centro Congressi IST, 3 e4 ottobre, rivolto a 30 medici chirurghi(discipline: chirurgia toracica, oncologia,radioterapia). Quota di iscrizione euro 50.Assegnati 8 crediti ECM. Per info: tel. 0105737531/535 - e-mail: [email protected]

Giugno 2007

17Corsi & convegniGenovaMedica

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18 Medicina & cultura GenovaMedica

Il vero volto della donna di oggi

Un incontro conFranca Rossi Gallisui conflitti trafemminilità efemminismo

Il volto femminile: nonoccorre essere pittori opoeti per vedere quanto

sia cambiato e quanto stiacambiando nel corso degliultimi anni. Per fare il puntosu questo cambiamento e deisuoi riflessi sulla società, sullafamiglia e sulla coppia, laCommissione culturale delnostro Ordine ha indetto unincontro a metà dello scorsoaprile. L’incontro era intitola-to: ”Profondo rosa tra femmi-nilità e femminismo”; con sot-totitolo: ”Quale è il vero voltodella donna? La difficile con-quista della identità femminilefra istinto e contraddizionipost-moderne”.Relatrice: la dottoressaFranca Rossi Galli, sessuolo-ga, che da molti anni si occu-pa di questo problema.A tutti è nota, storicamente, lacondizione subalterna delladonna al maschio. Il movi-mento di liberazione da que-sta sudditanza inizia a mani-festarsi nel primo dopoguer-ra: siamo infatti negli anni in

cui anche la moda femminileesprime questa evoluzione;ma ciò avviene, peraltro, conun indirizzo di omologazioneallo stile degli uomini; cosìsparisce il busto, si accorcia-no le gonne - a volte addirit-tura sostituite dai calzoni-; ilseno viene appiattito e icapelli si tagliano alla garçon-nière. Lo sconvolgimento esi-stenziale della seconda guer-ra mondiale comporterà benpiù importanti cambiamenti dicostume: crollano molte cen-sure, ci si avvia all’autodeter-minazione sessuale, si inizia-no progressivamente alcuniadeguamenti legislativi: allafine degli anni cinquantal’abolizione delle “case chiu-se”; negli anni sessanta lacancellazione del reato diadulterio e la libera venditadegli anticoncezionali; ed infi-ne, negli anni settanta, lalegge sul divorzio, la regola-mentazione dell’aborto volon-tario ed il nuovo diritto difamiglia. Anche la condizioneomosessuale, in quegli anni,esce finalmente dalla suaclandestinità.Le conquiste legislative nonsono però affiancate da unaadeguata maturazione degliindividui: che rischiano il nau-fragio dei loro rapporti umani

in quanto abbandonati a sestessi nel rapido flusso deicambiamenti, senza alcunsupporto educativo, a partiredalla scuola. E’ infatti pleona-stico ricordare che il perime-tro della sessualità conglobaproprio questi rapporti, benoltre la linea riproduttiva, perinvestire l’identità della perso-na, la gestione delle pulsioni, irapporti con i genitori e con icoetanei ed i riferimenti ad unorizzonte etico. Non abbiamoancora acquisito il concettoche la sessualità non deveessere considerata una fasedella nostra vita, bensì unvalore che decide la nostrastessa esistenza e condizionalo sviluppo – anche culturale– dell’umanità.Rimane così inconcluso, per ilmondo femminile, il passag-gio dalla repressione alla libe-razione: il sesso facile ha can-cellata l ’antica arte dellaseduzione, che creava unospazio di attesa, di sogno, divoglia di conquista; invece,saltando il fosso di ogni preli-minare, la donna si comportain senso maschilista. Permaneanche il bisogno impellente dipiacere al maschio, fino avoler modificare il propriocorpo per simulazione deimodelli mediatici della perfe-

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19Il vero volto della donna di oggiGenovaMedica

zione plastica. E’ in sostanzaun rifiuto di sé e della propriaindividualità.Un altro campo dove l’evolu-zione del ruolo sociale delladonna ha creato una nuovarealtà è il mondo del lavoro. Ilprogressivo inserimento fem-minile è diventato indispensa-bile anche per il mantenimen-to economico delle famiglieed ha fatto conquistare alledonne attività lavorative untempo riservate solo agliuomini, pur permanendo tut-tavia non poche difficoltà neiruoli dirigenziali specie nelcampo economico ed in quel-lo politico.Non bastano certo le leggisulle “pari opportunità” arisolvere molti problemi, che avolte risalgono addiritturaall’educazione familiare, permotivi tradizionali e sociocul-turali: la discriminazione dellebambine negli studi, e poi –più grandi – nell’uscire, nelviaggiare anche all’estero, nelconquistare autonomia sulpiano psicologico sono tuttorasituazioni molto frequenti. Siaggiungono le difficoltà checomporta l’essere madri –dalla gravidanza alla gestionedei figli – e l’habitus mentalenei confronti dell’ambiente dilavoro, dove la donna valoriz-za assai più dell’uomo i rap-porti individuali e logistici(amicizie, competitività, affia-

tamento, orari di lavoro, ecce-tera). Il duplice impegno lavo-rativo può anche comportarenotevoli problemi nell’ambitodella professionalità. Invecequesto duplice impegno, purcambiando le modalità dellagestione familiare, non sem-bra comprometterne la suaessenziale qualità: infattimolte innovazioni tecnologi-che rendono più veloce lamanutenzione della casa e iltempo che la donna casa-linga trascorre adiretto contattocon i figli (non piùdi tre ore al giorno,a quanto risulta daindagini settoriali)non è maggiore diquello che vi dedicala donna che lavorafuori casa. Quest’ultima, inol-tre, si sente in genere piùsoddisfatta di sé, con evidentevantaggio per i figli, che sonoanche più svincolati dalrischio del mammismo.Dunque la donna di oggi haun duplice volto, in quantodivisa tra due progetti di vita:la conquista della libertàattraverso il lavoro e l’anticobisogno istintuale dellamaternità e della coppia. Nederiva una conflittualità che,tra l’altro, inibisce la liberazio-ne dalla sudditanza all’uomo.La donna si aspetta da lui – aldi là del mitico principe azzur-

ro di ancestrale memoria - lacapacità di condividere lagestione responsabile dellacasa; mentre nel maschio,non ancora maturo a questacondivisione, prevale invecel’ansia della performance ses-suale, ingigantita nell’immagi-nario da esperienze legatealla libertà femminile. L’ango-scia del confronto può addi-rittura sfociare, non di rado,nell’impotenza.

In conclusione la nuova cop-pia è ancora incapace dirispondere alle aspettativereciproche: donne deluse euomini spaventati, che rinun-ciano alla loro istintualità inquanto legati a comporta-menti che non sono loro con-geniali.Ci si dimentica che la tenden-za ad annullare quanto c’è dipositivo nella differenza ses-suale è essenzialmente incontrasto con la stessa naturaumana.Dunque, in sintesi, “vive ladifférence!”

Silviano Fiorato

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20 Notizie dalla C.A.O. GenovaMedica

Notizie dalla C.A.O.Commissione Albo OdontoiatriA cura di Massimo Gaggero

MODALITÀ DI PUBBLICAZIONE - Si comunica che in questa rubrica viene pubblicato il materialedi pertinenza odontoiatrica ricevuto in tempo utile in redazione per fax: 010-593558 o preferibil-mente via e-mail: [email protected] La redazione si riserva di pubblicare articoli e/ocomunicazioni di eventi odontoiatrici in modo integrale o parziale, secondo gli spazi disponibili.

Formazione/aggiornamento per Assistentidi Studio Odontoiatrico, risorsa per l’Odontoiatra

La figura dell’Assistente di StudioOdontoiatrico (ASO), che ancora oggi non

necessita di un titolo di studio idoneo, poiché atutt’oggi per svolgere questo tipo di attività non

Ad oggi gli iscritti all’Albo Odontoiatri intutta Italia sono circa 55.000. E’ rilevanteche un numero così elevato di profes-

sionisti si dedichi ad una unica esclusiva disci-plina. Infatti non bisogna dimenticare che, puressendo il numero di medici iscritti agli Ordiniprovinciali circa 350.000, esercitano tutte lealtre branche della medicina.Bisogna poi considerare che mentre la maggio-re parte delle discipline mediche viene esercita-ta presso strutture ospedaliere, cliniche privateconvenzionate, presso le Asl o sul territorio, laprofessione odontoiatrica è gestita principal-mente in studi privati. In conseguenza mentreper i nostri colleghi i referenti sono i DirettoriGenerali, e spesso le sigle sindacali intervengo-no nella difesa dei diritti a tutela del professio-nista “lavoratore” dipendente, per noi liberi pro-fessionisti diventa tutto più “complicato”.Nel panorama odontoiatrico attuale le sigleassociative più rappresentative sono l’Andi, checonta più di 20.000 iscritti certificati e l’Aio piùalcune associazioni culturali che in qualche fase

dimostrano attenzione verso i problemi sindacali.Peraltro tali associazioni di categoria sono rap-presentate nella “Commissione AlboOdontoiatri” dell’Ordine di Genova.Ritengo doveroso, in questo particolaremomento storico per la nostra professione,nella quale la “politica” ha avuto la necessità di“liberalizzare” le professioni stesse, un’attenzio-ne ed un aiuto da parte di tutti gli esercenti laprofessione.Non importa se l’attività viene svolta pressol’Università, negli Ospedali, sul territorio o pres-so studi libero professionali, l’importante è chelo sia sempre nel rispetto del cittadino-pazienteche è e deve rimanere il soggetto principaledella nostra attività.Quindi è solo rimanendo uniti, compatti e soli-dali negli intenti comuni che potremo continua-re ad esercitare la nostra professione senzacondizionamenti esterni che nulla hanno a chefare con il nostro percorso culturale ed intellet-tuale.

Elio Annibaldi - Presidente CAO

La “gestione” delle liberalizzazioni deve essere effettuata da partedi tutti gli esercenti l’odontoiatria nel rispetto del cittadino-paziente

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21Notizie dalla C.A.O.GenovaMedica

è richiesto un diploma specifico, è estrema-mente importante per permettere all’Odon-toiatra di lavorare in serenità.Alla luce di un profondo cambiamento dellasocietà, delle leggi, della libera professione cherealizza la forma più diffusa di una “distribuzio-ne della salute orale” è evidente chel’Odontoiatra necessita, all’interno di questoprocesso innovativo di adeguarsi a cambia-menti importanti nello svolgimento della pro-fessione per dare un servizio di buona qualità.Di conseguenza il suo curriculum non sarà soloincentrato sugli aspetti clinico-chirurgici, spe-cie di tipo manuale, ma dovrà comprendereconoscenze in termini di psicologia, comunica-zione, gestione ecc.E’ richiesta sempre più un’evoluzione perma-nente in termini di filosofia di vita professionalee personale. Quindi professione instancabilecon schemi di formazione permanete.Come Medici e come Odontoiatri abbiamo peranni contribuito alla nostra crescita professio-nale partecipando a corsi di formazione eaggiornamento a seminari e a convegni, anchesenza che ciò ci fosse imposto dall’alto e chissàcon quali finalità... Ma non c’è evoluzione sequesti progressi non sono frutto di un’azionesinergica con il nostro personale di studio.Per tornare al punto di partenza, le nostre assi-stenti le abbiamo formate sul campo, ogni gior-no insegnando loro un mestiere alquanto com-plesso e di responsabilità.Si è trattato spesso di un tipo di formazioneche attraverso l’insegnamento pratico harichiesto tempo, pazienza, buona gestione di

risorse umane, con il raggiungimento di ottimirisultati. Ma spesso a caro prezzo...Da diciannove anni consecutivi l’Andi Genovaorganizza il “Corso Base” per Assistenti diStudio Odontoiatrico (ASO) e da alcuni anni i“Corsi Master” per il team; è stato inoltre crea-to un elenco per le assistenti diplomate alcorso base andi, diventando quindi punto diriferimento per tutti i Dentisti genovesi chenecessitano di assumere personale addestratoe già preparato all’assistenza.Le materie di insegnamento più frequentemen-te trattate oltre alle varie assistenze alla poltro-na in odontoiatria conservativa, chirurgica,implantologia, protesica, ortodonzia ecc. , sonola psicologia e le tecniche di comunicazione, imateriali dentali, la psicologia in pedodonzia.Sempre più interesse assume inoltre la prepa-razione al lavoro di segreteria, una mansioneche spesso viene svolta nello studio monopro-fessionale dalla stessa assistente, mentre nellostudio con più professionisti e più personale dauna figura specifica.Il tutto per aumentare le competenze contabilie fiscali fornendo gli strumenti per migliorare iservizi offerti e per creare il così detto “valoreaggiunto”. Grande importanza viene attribuitoal lavoro di squadra necessario a far progrediresotto ogni profilo ogni aspetto dell’intensa vitaprofessionale che oltre ad impegnare moltopuò dare notevoli gratificazioni per il buonlivello raggiunto.

Proscovia SaluscievTesoriere Ordine di Genova

Responsabile Corsi Assistenti Andi

ANDI GENOVA - CORSI

Sede Corsi: Sala Corsi Andi Genova, piazzadella Vittoria 12/6. Per informazioni ed iscri-

zioni: Segreteria Andi Genova, 010/581190.

Sabato 30 giugno: (8.30 -13.00) “La riabilita-zione neuro-occlusale secondo Pedro Planas”,

Comunicazioni di eventi odontoiatrici

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IST. BIOMEDICAL ISO 9002 GENOVADir. San.: Prof. B. De Veris.: Igiene e Medicina Prev. Via Prà 1/BDir. Tec.: Day Surgery Dr. A. Brodasca Spec.: AnestesiologiaDir. Tec.: Day-Hospital D.ssa M. Romagnoli Spec.: Derm. 010/663351 - fax 010/664920Dir. Tec.: D.ssa P. Nava (biologa) Spec.: Igiene www.biomedicalspa.comDir. Tec.: Dr. M. Oddone Spec.: RadiodiagnosticaDir. Tec.: Dr. G. Molinari Spec.: CardiologiaDir. Tec.: Dr.ssa E. Marras Spec.: Medicina Fisica e riabilitativaDir. Tec.: Dr. A. Boccuzzi Spec.: Medicina dello sportDir. Tec.: Dr. A. Peuto Spec. ginecologia e ostetriciaPoliambulatorio specialistico GENOVA - PEGLIDir. Tec.: Dr. S. Venier Medico Chirurgo Via Martitri della Libertà, 30c

010/6982796Punto prelievi Via Teodoro di Monferrato, 58r.Responsabile Dr. S. Vernier Medico Chirurgo 010/6967470 - 6982796

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IST. Rad. e T. Fisica CICIO - ISO 9001-2000 GENOVADir. San. e R.B.: Dr. G. Cicio C.so Sardegna 40aSpec.: Radiologia 010/501994

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L’editore è responsabile solo della veste grafica e non dei dati riguardanti le singole strutture.

IST. EMOLAB certif. ISO 9001/2000 GENOVADir. San. e R.B.: G.B. Vicari Via G. B. Monti 107rL.D.: Chim. e Microscopia Clinica 010/6457950 - 010/6451425R.B.: Dr. S. De Pascale Spec. Radiologia Via Cantore 31 D - 010/6454263

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22 Notizie dalla C.A.O. GenovaMedica

PC RX RT TF S DSIST. GALENO GENOVADir. san. Dr. F. Bastoni P.sso Antiochia 2aSpec.: Igiene e Medicina Preventiva 010/319331R.B.: Dr. R. Lagorio Spec. Radiologia Medica 010/594409Dir. tec.: Dr. G. Brichetto Spec. Ter. Fisica e Riabilitaz.010/592540

dr. Leone Rubinie, dr. Alberto Muzzolini. In fasedi accreditamento.Sabato 7 luglio: (8.30 - 13.00)2° master: “L’ipnosi come strumento per entra-

re in sintonia con il paziente: conoscenze di baseper il team odontoiatrico”, relatore dr. MassimoSacripante.In fase di accreditamento.

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STRUTTURE PRIVATE INDIRIZZO E TEL.

IST. I.R.O. Radiologia - certif. ISO 9002 GENOVADir. Tec. e R.B.: Dr. L. Reggiani Via San Vincenzo, 2/4Spec.: Radiodiagnostica “Torre S. Vincenzo”R.B.: D.ssa C. Ivaldi 010/561530-532184

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IST. LAB certif. ISO 9001-2000 GENOVADir. Tec.: D.ssa M. Guerrina Via Cesarea 12/4Biologa 010/581181 - 592973Punto prelievi: C.so Magenta, 21 A (Castelletto) tel.010/2513219

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IST. MORGAGNI certif. ISO 9001 GENOVADir. San. e R.B.: D.ssa A. Lamedica C.so De Stefanis 1Biologo Spec.: Patologia Clinica 010/876606 - 8391235 R.B.: Dr. L. Berri Spec. Radiologia Via G. Oberdan 284H/RR.B.: Prof. G. Lamedica Spec. Cardiologia 010/321039

PC SIST. LIGURIA - certif.ISO 9001/2000 DNV GENOVADir. Tec.: Dr. R. Oliva, biologo C.so Sardegna, 42/5Spec.: Igiene 010/512741 - fax 010/515893Punto prelievi: P.zza Duca degli Abruzzi 8 r. 010/3728414

Via Napoli, 50 r 010/2421784

RX RT TF DSIST. RADIOLOGIA RECCO GE - RECCODir. San. e R.B.: Dr. C. A. Melani P.zza Nicoloso 9/10Spec.: Radiodiagnostica 0185/720061Resp. Terapia fisica: D.ssa A. Focacci Spec.: Fisiatria

PC Ria MN RX RT TF S DS TC RMIST. SALUS certif. ISO 9002 GENOVADir. San. e R.B.: Dr. E. Bartolini P.zza Dante 9Spec.: Radiologia Igiene Med. Prev. 010/586642

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