Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la...

146

Transcript of Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la...

Observa – Science in Society è un’associazione culturale senza fini di lucro che promuove la riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini. Con l’Osservatorio Scienza e Società conduce un monitoraggio permanente sul rapporto tra cittadini e scienza. Dal 2005 pubblica l’Annuario Scienza e Società, una raccolta ragionata di informazioni e dati provenienti dalle più autorevoli fonti nazionali e internazionali, utile per comprendere lo stato e le trasformazioni della ricerca e dell’innovazione nella nostra società. Observa, inoltre, fa parte delle principali reti internazionali di collaborazione su questi temi, tra cui Esconet (European Science Communicators Network), Science and the City e Macospol (Mapping Scientific Controversies) e del network di istituzioni attive nell’analisi degli orientamenti pubblici verso la scienza coordinato dalla London School of Economics. Tutte le attività sono supervisionate da un comitato scientifico internazionale che comprende studiosi delle scienze naturali e delle scienze sociali. Informazioni, pubblicazioni, news e materiali di ricerca sono disponibili sul sito www.observa.it

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) fu fondata il 16 novembre 1945. Oggi, l’UNESCO funge da laboratorio di idee e di normative internazionali per creare accordi sui temi etici emergenti. L’Organizzazione fornisce un valido aiuto ai suoi 192 Stati Membri nel costruire le loro capacità in termini di risorse umane e istituzionali nei campi dell’educazione, della sciemza, della cultura, della comunicazione e dell’informazione. L’UNESCO lavora per creare le condizioni per un dialogo autentico tra le nazioni, basato sul rispetto per i valori condivisi e la dignità di ogni civiltà e cultura. L’Ufficio UNESCO di Venezia – Ufficio Regionale per la Scienza e la Cultura in Europa (BRESCE) focalizza la sua azione nei campi della scienza e della cultura negli Stati Membri del Sud-Est Europa promuovendo la cooperazione scientifica e culturale, fornendo ai governi della regione appoggio in materia di politica scientifica, costruendo capacità in termini di risorse umane e istituzionali nelle scienze di base e ingegneria, promuovendo la ricerca in campo ambientale, contribuendo nel contempo alla protezione del patrimonio culturale tangibile ed intangibile, promuovendo la diversità culturale e il dialogo interculturale. www.portal.unesco; www.portal.unesco/venice

Studio Pirovano Consulting Srl – Formazione, Consulenza e Coaching per le Risorse Umane - è una realtà nata nel 1997 dalla passione dei due partner attuali, Fabrizio Pirovano e Barbara Ongaro, i quali si avvalgono dell'ausilio di esperti competenti in diverse aree della formazione e consulenza aziendale, ma fortemente aderenti ad una stessa scala valoriale e ad un medesimo approccio operativo. A legare i consulenti dello Studio è, anzitutto, la convinzione che l'unico, vero discorso sia l'individuo e le sue inarrestabili possibilità di crescita. “Devi cambiare animo, non cielo”, scrive Seneca: ovvero, il reale potenziale dell'essere umano non è in ciò che possiede o nelle condizioni esterne, ma nelle sue risorse interiori. La finalità di Studio Pirovano è pertanto operare per la crescita delle organizzazioni offrendo percorsi consulenziali e formativi sia nelle aree tradizionali della negoziazione e vendita, della motivazione, del marketing fino a progetti avanzati di business NLP e systems thinking applicati all’analisi organizzativa e di processo, al change management,all’empowerment, al problem solving creativo; ai piani di coaching, counselling e personal training ad alto impatto individuale; nei percorsi di supporto in tutti gli ambiti del management e dello sviluppo delle risorse umane, sia in Italia che all’estero. www.studiopirovano.com; [email protected]

FAiR - Fairness and Accountability in Research è un’Associazione di promozione sociale costituita nel gennaio del 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità. La sua missione è di promuovere equità e responsabilità nell’ambito della ricerca scientifica, con particolare attenzione alla valorizzazione della dimensione di genere a tutti i livelli e indipendentemente da estrazione, ceto sociale, razza, religione o appartenenza politica. FAiR ha sede a Lodi, presso il Parco Tecnologico Padano.www.fair-research.eu; [email protected]

DONNE E SCIENZA2008

L’Italia e il contesto internazionale

Women and ScienceItaly and the International Context

Ergon Edizioni

®

®

published in cooperation with UNESCO Office in Venice

Donne e scienza 2008. L’Italia e il contesto internazionale

Copyright © 2008 Associazione Observa - Science in Society, Associazione FAiR e Ergon Edizioni, Vicenza. Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

Supervisione scientifica: Valeria Arzenton, Giuseppe Pellegrini, Iulia Nechifor. Ricerca e redazione: Anna Donazzan, Simona Palermo, Luisa Fattori.Un ringraziamento particolare a Massimiano Bucchi, Angela Calvo, Giuseppina Crescimanno, Elisabetta Giuffra, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Joan Lunney, Barbara Ongaro, Francesca Ronconi e Maya Widmer.

Pubblicazione non in vendita, realizzata in collaborazione con UNESCO Ufficio di Venezia - Ufficio Regionale per la Scienza in Europa (BRESCE) e con Studio Pirovano Consulting S.r.l.

I lettori che desiderano informarsi sulle attività dell’associazione Observa – Science in Society possono consultare il sito internet www.observa.it e www.scienceinsociety.eu o scrivere a [email protected]

Codice ISBN 88-88631-15-1

5

PREFAZIONE

Scienza e tecnologia sono fondamentali per assicurare il benessere dell’umanità e garantire continui miglioramenti nella durata e nella qualità della vita. In anni recenti, le istituzioni scientifiche e la società civile hanno avvertito con sempre più urgenza, su scala globale, la necessità di aumentare l’occupazione negli ambiti della scienza e della tecnologia e di promuovere la piena presenza delle donne e dei giovani in tali settori. La condizione femminile nella scienza assume particolare rilevanza in questo contesto. Nonostante le donne rappresentino metà dell’umanità, il numero di donne che raggiungono posizioni di successo nelle professioni scientifiche è decisamente inferiore a quello dei colleghi maschi, anche in quei paesi dove vi è libero accesso all’educazione secondaria e le iscrizioni femminili a corsi di laurea scientifici sono elevate. Presa coscienza di questo squilibrio, in occasione della 34esima Conferenza Generale dell’UNESCO dell’ottobre 2007, i 192 Paesi membri hanno assunto l’“Uguaglianza di Genere”come una delle due priorità per le azioni trasversali di medio termine 2008-2013. Per questo, sono felice che il mio Ufficio, e in particolare Iulia Nechifor, abbia contribuito alla realizzazione del presente volume, che mostra, in chiave comparata, la presenza e gli orientamenti delle donne nell’ambito degli studi scientifici e delle professioni di ricerca, in Italia e nel contesto internazionale. Ritengo che la pubblicazione possa divenire una solida base per orientare i processi decisionali politici verso misure più sensibili alle questioni di genere, che migliorino la condizione delle donne in Italia e negli altri Paesi Europei. Colgo così l’occasione per complimentarmi con lo staff di Observa per aver ideato e così ben curato questa pubblicazione e per confermare l’interesse e la disponibilità del mio Ufficio a collaborare e a sostenere iniziative simili nel prossimo futuro. Engelbert Ruoss, Direttore UNESCO – BRESCE.

Studio Pirovano Consulting Srl, società di consulenza, coaching e formazione aziendale presente da anni sul mercato italiano, è da tempo sensibile alle questioni di genere. Per uno studio professionale che ha al centro della sua mission lo sviluppo del potenziale umano nella sua massima specificità e valore, la volontà di promuovere la cultura di genere come una delle basi essenziali su cui si fonda la scoperta e la valorizzazione delle competenze individuali è elemento imprescindibile, sia in rapporto all’impostazione pedagogica che agli obiettivi etici e strategici che lo Studio si propone di traguardare nel tempo.

6

Il potenziale femminile è indispensabile alla crescita dell’impresa, oltre che della società in generale. Soprattutto in questi ultimi anni si è diffusa la consapevolezza che i risultati di business e la salute delle organizzazioni in termini di produttività e di competitività sono strettamente correlati al grado di benessere percepito – e generato – dalle risorse umane che si relazionano all’interno dell’organizzazione stessa. La valorizzazione delle competenze femminili è dunque un elemento centrale per la qualità del lavoro nelle organizzazioni. Ma per questo ogni individuo deve scoprire il proprio potenziale e investirlo per compiere scelte funzionali al proprio sviluppo personale e sociale, nel contesto in cui opera. A tal fine, occorre che si assuma uno sguardo aperto e fiducioso sulla persona, uomo o donna che sia; che l’apertura dello sguardo consenta di guardare liberamente se stessi e le possibilità delle proprie scelte, in modo non condizionato: e qui ancora abbiamo una lunga strada da percorrere. Perché questa libertà è ancora estremamente vincolata – pur nel nostro contesto occidentale, apparentemente ‘evoluto', 'libero', 'avanzato' – ai numerosi stereotipi e pregiudizi che distorcono il nostro modo di percepire e pensare la realtà. E’ per questo che siamo lieti di offrire il nostro sostegno alla preziosa iniziativa di Observa sul tema ‘donne, scienza e società’. Per promuovere una consapevolezza della situazione attuale che consenta di superare quelle barriere e resistenze che, spesso anche inconsciamente, impediscono a individui e organizzazioni di sviluppare e valorizzare compiutamente le proprie risorse. Come uomini e come donne. Per la crescita e il benessere di tutti. Fabrizio Pirovano e Barbara Ongaro, Studio Pirovano Consulting S.r.l.

7

INTRODUZIONE

Quali sono le studentesse più brave in matematica e scienze? Qual è il Paese con più donne occupate nei settori tecnico-scientifici? In quale Paese le ricercatrici sono pagate di più? Quanti Premi Nobel sono stati vinti da una donna? Le donne europee sono interessate alla ricerca scientifica? Quante sono le lettrici di periodici sulla scienza in Italia? Di di chi si fidano le donne quando si tratta di questioni scientifiche?

Con la prima edizione di Donne e Scienza, pubblicata in collaborazione con UNESCO Ufficio di Venezia - Ufficio Regionale per la Scienza in Europa (BRESCE), lo Studio Pirovano Consulting S.r.l. e l’associazione FAiR, Observa – Science in Society presenta una raccolta ragionata e sintetica di dati e informazioni, provenienti dalle più autorevoli fonti nazionali e internazionali, utili per comprendere lo stato e i cambiamenti dei rapporti di genere nel mondo della scienza e della ricerca in Italia e all’estero.

La pubblicazione è divisa in tre parti. La prima parte offre un quadro del tema Donne nella scienza: competenze matematiche e scientifiche delle studentesse di scuola superiore, percorsi professionali delle laureate, dottorande e ricercatrici in discipline scientifiche, premi nobel assegnati a donne, presenza femminile nei ruoli chiave delle organizzazioni, statistiche sulle richieste di brevetto e di finanziamento da parte di ricercatrici. Quando possibile, i dati sono stati sempre proposti in chiave comparativa, con riferimento sia alla situazione dei colleghi maschi, sia al contesto internazionale.

La seconda parte, dedicata alla Scienza per le donne, pone al centro dell’attenzione gli orientamenti e le percezioni di genere nei confronti della ricerca e dell’innovazione: l’interesse delle donne per la ricerca scientifica, la loro partecipazione ad eventi e manifestazioni sulla scienza, le opinioni dei ricercatori europei sulla presenza femminile nella ricerca, l’immagine della scienza delle giovani italiane, le priorità della ricerca secondo le donne.

L’ultima parte, Donne e ricerca. Per saperne di più, propone infine una raccolta di risorse sul tema dei rapporti di genere nel mondo scientifico italiano: una cronologia dei principali avvenimenti dell’anno attinenti al tema, le fonti statistiche da cui sono tratti i dati citati, libri e saggi pubblicati sul tema durante l’anno, riferimenti a istituzioni, premi scientifici e siti web dedicati alle questioni di genere nella ricerca.

Rivolta a policy makers, ricercatori, imprenditori, giornalisti, opinion leader particolarmente interessati alle problematiche di genere nella ricerca, Donne e Scienza nasce con l’obiettivo di contribuire a promuovere un dibattito aperto e informato tra ricercatori, parti sociali, policy makers e media sulle questioni di genere nel mondo della scienza e della ricerca italiana. Per questo, l’intenzione è di farne un appuntamento fisso che consenta di monitorare le tendenze e i principali cambiamenti, attraverso un costante aggiornamento dei dati e delle informazioni.

8

9

INDICE

Parte Prima

I. Donne nella scienza 11

Parte Seconda

II. La scienza per le donne: orientamenti e percezioni 61

Parte Terza Donne e ricerca: per saperne di più

III Gli avvenimenti dell’anno 90

IV Istituzioni, siti web, premi, libri pubblicati nel 2007 94

V Glossario 106

Indice delle tabelle e dei grafici 108

English Summary 111

10

11

Parte Prima

I.DONNE NELLA SCIENZA

Parte Prima

12

1.1. Le studentesse più brave in matematica, risultati ottenuti in test di matematica dalle studentesse delle scuole superiori nei Paesi OCSE.

Media femminile Media maschile 1 Corea 543 1 Finlandia 554

Finlandia 543 2 Corea 552 3 Paesi Bassi 524 3 Paesi Bassi 537 4 Svizzera 523 4 Svizzera 536 5 Canada 520 5 Canada 534 6 Belgio 517 6 Giappone 533

Nuova Zelanda 517 7 Australia 527 8 Australia 513 Nuova Zelanda 527

Giappone 513 9 Belgio 524 10 Danimarca 508 10 Danimarca 518

Islanda 508 11 Austria 517 12 Rep. Ceca 504 12 Rep. Ceca 514 13 Svezia 500 13 Germania 513 14 Irlanda 496 14 Irlanda 507 15 Austria 494 15 Svezia 505

Germania 494 16 Regno Unito 504 17 Francia 492 17 Islanda 503 18 Media OCSE 492 Media OCSE 503 19 Polonia 491 19 Polonia 500 20 Norvegia 487 20 Francia 499

Regno Unito 487 Rep. Slovacca 499 22 Ungheria 486 22 Lussemburgo 498 23 Rep. Slovacca 485 23 Ungheria 496 24 Lussemburgo 482 24 Norvegia 493 25 Spagna 476 25 Spagna 484 26 Stati Uniti 470 26 Stati Uniti 479 27 Portogallo 459 27 Portogallo 474 28 Grecia 457 28 Italia 470 29 Italia 453 29 Grecia 462 30 Turchia 421 30 Turchia 427 31 Messico 401 31 Messico 410

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: il valore attribuito alla sufficienza è pari a 500.

Donne nella Scienza

13

1.2. Differenze tra le performance delle studentesse e degli studenti in matematica, nei Paesi OCSE.

22,6-19,7-19,5-

16,7-16,6-16,6-

14,9-14,4-14,3-14,2-

13,5-12,8-

11,7-11,5-11,2-10,6-10,5-10,3-10,2-

9,3-9,1-9,0-8,6-8,5-

6,9-6,5-6,2-5,9-

5,1-4,7-

4,5

-30 -25 -20 -15 -10 -5 0 5 10

AustriaGiapponeGermania

Regno UnitoItalia

LussemburgoPortogallo

AustraliaRep. Slov acca

CanadaSv izzera

Paesi BassiFinlandia

IrlandaMedia OCSE

Nuov a ZelandaRep. CecaDanimarca

UngheriaCorea

PoloniaMessicoSpagna

Stati UnitiBelgio

FranciaNorv egia

TurchiaSv eziaGreciaIslanda

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: Differenza tra il punteggio medio ottenuto dalle ragazze e il punteggio medio ottenuto dai ragazzi in test di matematica nelle scuole superiori. Il punteggio varia tra 548 (media finlandese) e 406 (media messicana).

Parte Prima

14

1.3. Le studentesse più brave in scienze, risultati ottenuti in test di scienze dalle studentesse delle scuole superiori nei Paesi OCSE.

Mediafemminile

Media maschile

1 Finlandia 565 1 Finlandia 562 2 Canada 532 2 Canada 536 3 Nuova Zelanda 532 3 Giappone 533 4 Giappone 530 4 Nuova Zelanda 528 5 Australia 527 Paesi Bassi 528 6 Corea 523 6 Australia 527 7 Paesi Bassi 521 7 Corea 521 8 Germania 512 8 Germania 519 9 Belgio 510 9 Regno Unito 520

Regno Unito 510 10 Austria 515 Rep. Ceca 510 Rep. Ceca 515

12 Svizzera 509 12 Svizzera 514 Irlanda 509 13 Belgio 511

14 Austria 507 14 Irlanda 508 15 Svezia 503 15 Ungheria 507 16 Ungheria 501 16 Svezia 504 17 Media OCSE 499 17 Media OCSE 501 18 Polonia 496 18 Danimarca 500 19 Francia 494 Polonia 500

Islanda 494 20 Francia 497 21 Danimarca 491 21 Lussemburgo 491 22 Stati Uniti 489 22 Rep. Slovacca 491 23 Norvegia 489 Spagna 491 24 Spagna 486 24 Stati Uniti 489 25 Rep. Slovacca 485 25 Islanda 488 26 Lussemburgo 482 26 Norvegia 484 27 Grecia 479 27 Italia 477 28 Italia 474 Portogallo 477 29 Portogallo 472 29 Grecia 468 30 Turchia 430 30 Turchia 418 31 Messico 406 31 Messico 413

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: il valore attribuito alla sufficienza è pari a 500.

Donne nella Scienza

15

1.4. Differenze tra le performance delle studentesse e degli studenti in scienze, nei Paesi OCSE.

11,911,4

0,6-0,7-

1,3-2,2-

2,6-2,6-

3,0-3,3-3,4-

4,1-4,4-

4,8-5,0-

5,6-6,2-6,5-6,7-

7,1-7,2-

7,5-8,9-

9,3-10,1-

6,24,4

3,1

0,00,4

1,9

3,7

-15 -10 -5 0 5 10 15

TurchiaGreciaIslandaNorv egiaNuov a ZelandaFinlandiaCoreaIrlandaAustraliaStati UnitiBelgioSv eziaOCSE mediaOCSE totaleFranciaItaliaGiapponePoloniaCanadaSpagnaRep. CecaPortogalloSv izzeraRep. Slov accaUngheriaMessicoGermaniaPaesi BassiAustriaDanimarcaLussemburgoRegno Unito

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: Differenza tra il punteggio medio ottenuto dalle ragazze e il punteggio medio ottenuto dai ragazzi in test di scienze nelle scuole superiori. Il punteggio varia tra 563 (media finlandese) e 410 (media messicana).

Parte Prima

16

1.5. Le studentesse italiane più brave in matematica, risultati ottenuti in test di matematica dalle studentesse delle scuole superiori italiane.

Media femminile

Mediamaschile

1 Friuli Venezia Giulia 505 1 Veneto 525 2 Provincia Autonoma di Bolzano 503 2 Provincia Autonoma di Bolzano 523 3 Provincia Autonoma di Trento 497 3 Friuli Venezia Giulia 521 4 Veneto 495 4 Provincia Autonoma di Trento 520 5 Piemonte 490 5 Emilia Romagna 510 6 Lombardia 486 6 Piemonte 493 7 Emilia Romagna 478 7 Lombardia 488 8 Liguria 469 8 Liguria 476 9 Basilicata 442 9 Campania 453

10 Puglia 430 10 Basilicata 445 11 Campania 420 11 Puglia 440 12 Sardegna 419 Sardegna 440 13 Sicilia 415 13 Sicilia 431

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: il valore attribuito alla sufficienza è pari a 500.

1.6. Le studentesse italiane più brave in scienze, risultati ottenuti in test di scienze dalle studentesse delle scuole superiori italiane.

Mediafemminile

Mediamaschile

1 Friuli Venezia Giulia 531 1 Friuli Venezia Giulia 536 2 Provincia Autonoma di Bolzano 520 2 Provincia Autonoma di Bolzano 532 Provincia Autonoma di Trento 520 Veneto 532

4 Veneto 515 4 Provincia Autonoma di Trento 522 5 Piemonte 513 5 Emilia Romagna 516 6 Emilia Romagna 503 6 Piemonte 503 Lombardia 503 7 Lombardia 496

8 Liguria 495 8 Liguria 482 9 Basilicata 453 9 Campania 453

10 Sardegna 452 10 Basilicata 449 11 Puglia 449 11 Puglia 446 12 Sicilia 434 Sardegna 446 13 Campania 432 13 Sicilia 432

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: il valore attribuito alla sufficienza è pari a 500.

Donne nella Scienza

17

1.7. Le studentesse italiane più brave in matematica, percentuale di maschi e femmine che hanno superato la sufficienza in test di matematica nelle scuole superiori di alcune regioni italiane.

62,9

60,4

60,2

56,5

54,8

54,4

49,7

45,3

29,5

26,0

25,6

21,8

19,7

68,2

65,6

68,3

66,9

53,5

56,1

63,9

48,8

34,5

31,8

34,5

29,8

35,6

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Friuli Venezia Giulia

Provinc ia Autonoma di T rento

Provincia Autonoma di Bolzano

Veneto

Lombardia

Piemonte

Emilia Romagna

Liguria

Basilicata

Puglia

Sardegna

Sic ilia

Campania

femmine maschi

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006.

Parte Prima

18

1.8. Le studentesse italiane più brave in scienze, percentuale di maschi e femmine che hanno superato la sufficienza in test di scienze nelle scuole superiori di alcune regioni italiane.

73,0

69,0

65,9

65,1

64,8

61,0

59,0

57,4

36,7

34,1

32,4

28,9

26,0

73,8

71,7

59,7

70,3

56,7

64,8

50,6

35,5

34,4

33,2

34,0

37,0

65,9

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Friuli Venezia Giulia

Provinc ia Autonoma di T rento

Provinc ia Autonoma diBolzano

Piemonte

Veneto

Lombardia

Emilia Romagna

Liguria

Sardegna

Basilicata

Puglia

Sic ilia

Campania

femmine maschi

FONTE: OCSE, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, Dicembre 2007. Dati riferiti al 2006.

Donne nella Scienza

19

1.9. Donne iscritte all’università e a corsi di laurea scientifici, percentuale per area disciplinare.

Totale iscritte all’università

(%)

Ingegneria, industria e costruzioni

Scienze Scienze agrarie

Medicina e farmacia

Andorra 51 - 10 - 83 Austria 54 21 34 63 68 Belgio 54 21 34 49 73 Cipro 52 13 35 - 71 Danimarca 57 33 32 52 81 Finlandia 54 19 41 51 84 Grecia 51 28 39 44 74 Irlanda 55 16 41 43 79 Italia 57 28 49 44 65 Malta 56 28 35 31 67 Norvegia 60 24 32 57 81 Paesi Bassi 51 13 20 46 74 Portogallo 56 26 49 55 77 Regno Unito 57 19 36 62 79 Spagna 54 28 35 46 75 Svezia 60 28 42 58 81 Svizzera 46 14 28 45 68

Nord America e Europa occidentale 56 28 42 58 81

Europa centrale e dell'est 55 26 63 48 65

Stati Arabi 49 20 53 25 67

Asia orientale 46 25 36 39 71 Asia occidentale e meridionale 41 24 40 - 42

America latina 54 27 38 38 59

Mondo 50 16 30 32 63

FONTE: UNESCO, EFA Global Monitoring Report 2008, Education for All by 2015 Will we make it?, 2008

Parte Prima

20

1.10. Donne iscritte alle università italiane, percentuale sul totale degli iscritti per area disciplinare.

90,7

83,4

80,6

68,2

63,7

62,7

62,2

61,4

60,0

48,2

48,2

44,9

35,6

26,5

18,5

11,5

56,3

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Insegnamento

Area linguistica

Area psicologica

Area letteraria

Area chimico – farmaceutica

Area medica

Area geo – biologica

Area politico - sociale

Area giuridica

Architettura

Area economico – statistica

Agraria

Educazione Fisica

Area scientifica

Ingegneria

Difesa e Sicurezza

M edia totale

FONTE: elaborazione Observa – Science in Society da banca dati MIUR, Ufficio di Statistica, 2007. Dati riferiti all’anno accademico 2006/2007. NOTA: per “Aree disciplinari” si intendono i “Gruppi di corsi di studio” così come individuati dal MIUR, Ufficio Statistica.

Donne nella Scienza

21

1.11. Donne iscritte a facoltà scientifiche e di ingegneria, percentuale sul totale degli immatricolati in ingegneria e discipline scientifiche in Italia.

26,6

14,8 17,1

30,7

51,9

12,3

24,9

14,718,7

32,1

53,0

12,5

0

10

20

30

40

50

60

70

80

Ingegneria c ivile Ingegneriadell'informazione

Ingegneriaindustriale

Fisica Matematica Informatica

2004/2005 2005/2006

43,9

68,2

29,1

40,9

64,2

47,4

68,8

34,0

46,9

63,1

0

10

20

30

40

50

60

70

80

Scienze naturali eambientali

Sc ienze biologiche Scienze della T erra Chimica Biotecnologia

2004/2005 2005/2006

FONTE: OCSE, Women in scientific careers, 2006.

Parte Prima

22

1.12. I Paesi con più donne laureate in ingegneria o materie scientifiche, percentuale sul totale dei laureati in tutte le discipline.

35,821,9

20,519,5

18,718,4

17,216,9

16,516,0

14,613,613,413,4

12,812,8

12,411,711,511,4

11,010,9

10,5

10,410,210,1

9,25,6

4,34,0

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

RomaniaEstonia

Rep. Slov accaBulgariaLettonia

PortogalloIrlanda

Rep. CecaItalia

PoloniaCipro

GreciaGermania

LussemburgoUE 25

Regno UnitoUE 15

FranciaBelgio

SpagnaSv izzeraSlov enia

AustriaSv ezia

UngheriaFinlandia

DanimarcaPaesi Bassi

IslandaNorv egia

Scienze, matematica e informatica

Ingegneria, industria e costruzioni

FONTE: Eurostat, Science and Technology, Statistics in Focus 18/2006. Dati riferiti al 2005 ad eccezione di Spagna (2004) e Rep. Ceca (2003).

NOTA: Valori in percentuale sul totale dei laureati di età compresa tra 25 e 64 anni.

Donne nella Scienza

23

1.13. Donne laureate in Italia, percentuale sul totale dei laureati per area disciplinare.

57,5

10,0

20,5

32,4

44,3

44,8

48,4

51,5

59,6

59,9

64,0

65,7

65,9

71,4

83,5

87,6

91,4

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Totale

Difesa e sicurezza

Ingegneria

Area scientifica

Educazione fis ica

Agraria

Area economico - statistica

Architettura

Area politico-sociale

Area giuridica

Area chimico-farmaceutica

Area geo-biologica

Area medica

Area letteraria

Area psicologica

Area linguistica

Insegnamento

FONTE: banca dati MIUR, Ufficio di Statistica, 2007. Anno accademico 2006/2007. NOTA: per “Aree disciplinari” si intendono i “Gruppi di corsi di studio” così come individuati dal MIUR, Ufficio Statistica.

Parte Prima

24

1.14. Donne laureate in ingegneria o discipline scientifiche in Italia, percentuale sul totale dei laureati in ingegneria o discipline scientifiche.

15,2

55,5

19,2

52,1

020406080

Ingegneria Scienze (matematica, fis ica, scienzenaturali)

1999 2004

FONTE: OCSE, Women in scientific careers, 2006. NOTA: per il 1999 sono considerate solo lauree quadriennali e quinquennali. Per il 2004 sono comprese anche le lauree triennali.

1.15. Donne iscritte ai corsi di dottorato di ricerca in Italia.

Iscrizioni ai corsi di dottorato di ricerca Area di Studio n° totale

iscritti di cui donne

%Scienze della formazione 659 69,7 Scienze naturali 3.282 64,0 Area medica 5.929 63,2 Area artistica 647 60,1 Veterinaria 597 58,6 Area umanistica 4.443 58,2 Agraria 1.796 54,1 Area sociale 3.181 53,3 Area economica 1.248 51,1 Area giuridica 3.106 50,4 Architettura e Ingegneria civile 2.792 47,1 Fisica 4.402 45,5 Matematica e Statistica 1.031 41,0 Ingegneria industriale 2.550 31,5 Ingegneria dell’informazione 1.805 22,5 Altro 794 40,6 Totale 38.262 51,7

FONTE: MIUR, Notiziario Statistico 10/2007. Dati riferiti al 2005.

Donne nella Scienza

25

1.16. L’età delle donne iscritte ai corsi di dottorato di ricerca in Italia.

0,6

3,6

8,3

12,914,4

12,811,1

8,47,4

20,3

0

5

10

15

20

25

26 anni 27 anni 28 anni 29 anni 30 anni 31 anni 32 anni 33 anni 34 anni 35 anni epiù

perc

entu

ale

FONTE: elaborazione Observa – Science in Society su dati MIUR, Notiziario Statistico 10/2007. Dati riferiti al 2005. NOTA: Valori in percentuale sul totale delle donne iscritte.

1.17. L’età degli uomini iscritti ai corsi di dottorato di ricerca in Italia.

0,6

3,2

9,2

13,314,6

13,1

9,9

7,46,1

22,6

0

5

10

15

20

25

26 anni 27 anni 28 anni 29 anni 30 anni 31 anni 32 anni 33 anni 34 anni 35 anni epiù

perc

entu

ale

FONTE: elaborazione Observa – Science in Society su dati MIUR, Notiziario Statistico 10/2007. Dati riferiti al 2005. NOTA: Valori in percentuale sul totale degli uomini iscritti.

Parte Prima

26

1.18. Lauree e dottorati di ricerca conseguiti da donne, percentuale sul totale delle lauree e dei dottorati per area disciplinare.

Chimica, Biologia, Fisica, Agraria

Medicina, Farmacia

Matematica, Informatica

Ingegneria, Industria e Costruzioni

Scienze umane e

Discipline artistiche

Scienze sociali,Economiche e

Giuridiche

Austria 56 63 20 20 70 57 Belgio 1 51 62 19 27 67 57 Danimarca 51 84 26 30 69 50 Finlandia 2 57 85 42 22 77 71 Francia 50 56 26 26 77 60 Germania 48 62 26 22 70 49 Grecia 47 51 39 40 82 63 Irlanda 58 83 31 22 70 56 Italia 56 64 42 29 81 56 Paesi Bassi 46 76 12 16 74 53 Polonia 66 69 32 30 78 68 Portogallo 66 79 37 36 79 63 Regno Unito 50 75 26 21 67 56 Rep. Ceca 55 74 22 22 71 59 Rep. Slovacca 52 76 20 32 70 58 Spagna 55 78 28 31 74 62 Svezia 58 83 36 30 78 61 Ungheria 52 77 31 26 75 64 Australia 55 76 26 24 70 55 Canada 2 57 81 29 25 70 58 Corea 46 60 40 25 71 45 Giappone 32 57 - 11 68 37 Islanda 49 87 24 35 79 63 Messico 45 64 39 27 78 59 Norvegia 52 84 22 23 71 55 Nuova Zelanda 54 80 28 30 73 58 Stati Uniti 54 78 28 22 68 55 Svizzera 41 57 13 15 66 42 Turchia 44 61 38 24 53 43

FONTE: OCSE, Education at a Glance, Settembre 2007. Dati riferiti al 2005.

NOTE: 1. dati riferiti alla sola comunità fiamminga. 2. Anno 2004.

Donne nella Scienza

27

1.19. Lauree e dottorati di ricerca conseguiti da donne, percentuale sul totale dei laureati e dottorati in discipline scientifiche e ingegneria.

29,6

29,7

22,3

21,6

25,2

20,2

29,4

21,9

30,6

24,2

30,0

22,2

23,0

26,0

27,3

30,2

20,8

26,1

34,5

21,8

39,7

24,6

15,9

27,0

23,6

15,2

11,1

66,0

65,5

57,9

57,7

56,8

56,6

55,7

55,5

55,4

55,4

54,6

54,2

54,0

52,3

52,0

51,7

50,9

50,5

49,6

49,5

49,4

47,7

47,2

46,4

45,8

45,1

43,9

41,0

31,6

32,1

35,7

0 10 20 30 40 50 60 70

Portogallo

Polonia

Sv ezia

Irlanda

Finlandia

Canada

Austria

Italia

Rep. Ceca

Spagna

Australia

Nuov a Zelanda

Stati Uniti

Norv egia

Rep. Slov acca

Ungheria

Belgio

Danimarca

Regno Unito

Francia

Islanda

Germania

Grecia

Corea

Paesi Bassi

Messico

Turchia

Sv izzera

Giappone

Ingegneria e costruzioni

Discipline scientifiche

FONTE: OCSE, Education at a Glance, Settembre 2007. Dati riferiti al 2005. NOTE: l’area “Discipline scientifiche” comprende: Chimica, Biologia, Fisica ed Agraria. Per Canada e Finlandia i dati sono riferiti al 2004. Per il Belgio i dati sono riferiti alla sola comunità fiamminga.

Parte Prima

28

1.20. Donne tra i docenti universitari, percentuale per area disciplinare.

Scienze Naturali

Ingegneria e discipline tecniche

Medicina e farmacia Agraria Scienze

SocialiScienzeUmane

Austria 3 4,4 3,7 8,9 5,6 9,6 19,1

Belgio 7,7 4,2 8,3 3,6 11,5 13,0

Cipro 3 18,8 0,0 - - 11,1 0,0

Danimarca 6,9 1,4 14,9 16,2 13,2 15,2

Finlandia 11,3 6,3 21,6 16,0 28,6 35,1

Francia 2 12,3 5,6 15,3 - 17,0 30,1

Germania 5,6 3,8 5,8 8,9 8,0 16,3

Italia 15,9 6,1 11,1 11,8 17,1 29,4

Lettonia 1 0,0 - 38,5 - 39,3 36,4

Malta 0,0 0,0 8,3 0,0 0,0 0,0

Norvegia 3 9,9 4,9 16,8 14,0 18,3 24,6

Paesi Bassi 5,3 3,1 6,3 11,0 11,5 16,3

Polonia 16,9 8,7 28,2 24,3 20,6 22,5

Portogallo 3 27,5 5,0 26,2 27,0 20,4 -

Regno Unito 8,2 4,9 22,0 14,7 21,2 17,2

Rep. Ceca 9,2 4,5 14,2 9,1 13,0 14,5

Rep. Slovacca 13,0 6,6 17,0 3,5 17,3 20,6

Slovenia 3,8 5,4 19,0 20,4 14,5 17,8

Svezia 11,7 7,1 15,3 18,2 19,7 25,8

UE 25 11,3 5,8 15,6 14,9 16,6 23,9

Svizzera 7,3 10,1 18,1 12,8 23,4 19,9

Turchia 1 25,7 15,6 34,5 13,6 24,3 20,3

FONTE: Commissione Europea, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Dati riferiti al 2004. NOTE: 1. Dati riferiti al 2000. 2. Dati riferiti al 2001. 3. Dati riferiti al 2003.

Donne nella Scienza

29

1.21. Presenza di donne e uomini nei diversi gradi della carriera universitaria nei Paesi dell’Unione Europea (UE 25), valori percentuali.

48 44

5662 63

70

87

13

303738

44

5652

85

68

585754

4146

15

32

424346

5954

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Iscritti a corsi dilaurea

Laureati Iscritti a dottoratidi ricerca

Dottorati Ricercatori Professoriassociati

Professoriordinari

Maschi 1999 Femmine 1999 Maschi 2003 Femmine 2003

FONTE: UNESCO, Science Technology and Gender, 2007.

1.22. Presenza di donne e uomini nei diversi gradi della carriera universitaria in Italia, valori assoluti.

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

Ricercatori Professori associati Professori ordinari

Femmine 1998 M aschi 1998 Femmine 2000 M aschi 2000 Femmine 2003 M aschi 2003

FONTE: OCSE, Women in scientific careers, 2006.

Parte Prima

30

1.23. Docenti donne assunte a contratto nelle università pubbliche e private italiane, percentuale sul totale dei docenti a contratto.

Anno accademico N° docenti a contratto

di cui donne %

2001/2002 31.337 35,1 2002/2003 39.619 35,4 2003/2004 46.582 36,7 2004/2005 48.797 37,5 2005/2006 53.657 36,0

FONTE: MIUR, Notiziario Statistico n. 11/2007.

1.24. Donne inserite tra i collaboratori di ricerca nelle università pubbliche e private italiane, percentuale per tipologia di collaborazione.

Tipo di collaborazione Università statali %

Università private %

Borse di studio post dottorato 51,6 20,0

Assegni di ricerca 51,2 50,2

Contratti di prestazione autonoma per programmi di ricerca 45,2 56,5

Altro 52,4 46,0

Totale 49,7 53,0

FONTE: elaborazione Observa – Science in Society su dati MIUR, Notiziario Statistico n. 11/2007. Dati riferiti all’anno accademico 2005/2006.

Donne nella Scienza

31

1.25. I Paesi con la maggior presenza di ricercatrici donne.

44,442,3

41,539,339,3

39,337,1

36,436,1

34,131,731,5

30,129,929,8

28,828,228,1

27,826,8

23,719,5

17,417,3

12,8

11,9

0 10 20 30 40 50

Portogallo Fed. Russa

Rep. Slov acca

IslandaNuov a Zelanda

Polonia

GreciaTurchiaSpagna

Ungheria

Norv egiaMessicoFinlandia

ItaliaIrlanda

Rep. Ceca

BelgioDanimarca

Francia

Sv izzeraAustria

GermaniaLussemburgo

Paesi BassiCorea

Giappone

FONTE: OCSE, Science, Technology and Industry Scoreboard, 2007. Valori percentual sul totale dei ricercatori di ciascun Paese. Dati riferiti al 2005 o all’ultimo anno disponibile.

Parte Prima

32

1.26. Ricercatrici donne, percentuale su tutti i ricercatori.

Imprese Amministrazioni Pubbliche Università Privato

Non Profit Totale

Austria 1 5,9 1,9 15,5 0,4 23,7 Belgio 2 8,7 1,5 17,7 0,3 28,2 Corea 6,8 0,6 5,2 0,2 12,8 Danimarca 2 12,6 3,2 12,1 0,2 28,1 Fed. Russa 23,3 16,1 2,9 0,0 42,3 Finlandia 9,1 4,6 15,9 0,5 30,1 Francia 1 9,4 3,5 14,2 0,7 27,8 Germania 2 5,2 3,0 11,3 0,0 19,5 Giappone 3,9 0,5 7,4 0,1 11,9 Grecia 2 5,6 4,2 27,0 0,3 37,1 Irlanda 8,7 0,9 20,2 0,0 29,8 Islanda 12,1 11,7 14,2 1,3 39,3 Italia 1 5,6 6,5 16,2 1,6 29,9 Lussemburgo 2 11,3 5,1 1,0 0,0 17,4 Messico 2 6,0 4,8 19,0 1,7 31,5 Norvegia 7,9 4,6 19,2 0,0 31,7 Nuova Zelanda 3 2,4 2,5 34,4 0,0 39,3 Paesi Bassi 2 4,7 4,7 7,9 0,0 17,3 Polonia 3,1 5,8 30,3 0,1 39,3 Portogallo 2 5,1 8,1 25,5 5,7 44,4 Rep. Ceca 5,8 7,9 15,0 0,1 28,8 Rep. Slovacca 4,5 6,9 30,1 0,0 41,5 Spagna 1 6,2 6,5 23,3 0,1 36,1 Svizzera 1 6,8 0,6 19,4 0,0 26,8 Turchia 1 2,2 1,8 32,4 0,0 36,4 Ungheria 4,4 7,5 22,2 0,0 34,1 FONTE: OCSE, Science, Technology and Industry Scoreboard, 2007. Dati riferiti al 2005, valori percentuali. NOTE: 1. Dati riferiti al 2004. 2. Dati riferiti al 2003. 3. Dati riferiti al 2001.

Donne nella Scienza

33

1.27. Ricercatrici nel settore universitario, percentuale sul totale di ricercatori nelle diverse aree disciplinari.

Scienze naturali

Ingegneria e discipline tecniche

Medicina e farmacia Agraria Scienze

sociali Scienzeumane

Austria 2 21,6 12,6 35,8 40,9 36,3 42,8 Belgio - - - - - - Cipro 27,8 13,3 - - 34,4 43,9 Danimarca 23,4 14,4 36,5 46,1 30,4 38,3 Estonia 34,4 29,9 61,5 42,3 54,5 63,6 Germania 17,7 11,5 34,0 30,5 29,8 29,8 Irlanda 3 39,1 37,5 37,5 39,4 37,5 42,9 Italia - - - - - - Lettonia 3 43,2 29,9 62,4 42,3 59,1 85,4 Lituania 47,2 27,5 70,4 47,5 53,8 52,5 Lussemburgo 1 50,0 0,0 50,0 - 37,5 66,7 Malta 15,8 10,1 37,4 0,0 42,3 28,3 Polonia 38,0 19,2 53,6 49,7 46,0 45,0 Portogallo 49,2 29,5 52,7 47,0 49,7 49,6 Rep. Ceca 26,4 23,6 40,3 40,7 41,7 35,4 Rep. Slovacca 36,4 32,3 51,7 39,6 51,8 49,7 Slovenia 2 24,9 17,1 57,4 40,0 43,2 42,8 Spagna 38,2 33,0 40,3 37,7 39,0 39,0 Svezia 1,3 27,6 17,3 43,0 37,8 40,6 41,0 Ungheria 28,4 18, 45,3 31,3 37,5 47,8 UE 25 29,1 21,3 39,9 39,7 39,3 38,3 Romania 47,3 36,2 51,8 46,6 40,5 41,5 Bulgaria 55,0 24,4 55,6 35,9 40,1 52,4 Islanda 35,4 44,8 45,1 35,9 47,0 41,3 Norvegia 265,2 17,5 46,8 39,4 40,8 41,9 Turchia 2 37,4 33,8 39,2 34,5 37,5 36,6 FONTE: Commissione Europea, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Dati riferiti al 2003. NOTE: 1. Anno 2001. 2. Anno 2002. 3. Dati stimati.

Parte Prima

34

1.28. Ricercatrici nel settore pubblico (esclusa l’università), percentuale sul totale dei ricercatori nelle diverse aree disciplinari.

Scienze naturali

Ingegneria e discipline tecniche

Medicina e farmacia Agraria Scienze

sociali Scienzeumane

Austria 1 22,0 26,0 38,7 26,4 41,5 44,8

Cipro 53,8 37,5 31,6 17,5 55,2 45,0

Danimarca 27,7 22,7 44,0 41,3 34,7 44,2

Estonia 43,4 28,9 72,3 51,1 40,0 73,5

Germania 24,3 16,6 42,0 35,2 40,9 46,9

Irlanda 26,5 7,1 51,4 31,5 25,0 0,0

Italia - - - - - -

Lettonia 2 57,9 18,6 52,,6 50,0 68,3 68,8

Lituania 43,9 26,5 55,0 60,2 69,3 68,5

Lussemburgo 30,5 16,2 48,6 - 33,3 0,0

Malta - 0, - 11,8 50,0 28,6

Polonia 40,5 25, 63,7 48,8 47,1 55,8

Portogallo 61,6 36,9 59,2 56,6 67,2 65,4

Rep. Ceca 30,5 14,5 48,1 43,4 43,7 47,1

Rep. Slovacca 40,6 28,3 56,7 51,0 51,4 746

Slovenia 1 36,9 33,6 47,3 34,4 528 34,6

Spagna 41,3 38,8 46,7 46,9 40,5 47,8

Ungheria 27,2 19,1 65,2 42,4 36,3 53,6

UE 25 31,0 22,3 49,7 43,1 44,3 50,4

Romania 48,0 44,3 65,8 29,0 59,8 42,5

Bulgaria 51,6 34,3 51,2 52,7 59,3 66,2

Croazia 43,5 14,3 47,2 29,1 48,2 54,3

Islanda 26,2 40,8 50,3 15,5 49,3 51,5

Norvegia 27,9 17,2 48,8 36,5 42,0 47,6

FONTE: Commissione Europea, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Dati riferiti al 2003. NOTE: 1. Dati del 2002. 2. Dati stimati.

Donne nella Scienza

35

1.29. Ricercatrici nel settore privato, percentuale sul totale dei ricercatori nei vari settori.

Industria manifatturiera

Industria chimica e di

prodotti chimici

Industria farmaceutica

Sostanze e prodotti

chimici non farmaceutici

Attività economiche e finanziarie

Altro

Austria 1 7,7 31,7 41,4 18,6 15,3 14,2 Belgio 22,5 38,8 46,5 28,7 12,3 19,7 Cipro 27,5 34,4 45,2 23,3 17,1 18,3 Danimarca 24,4 42,9 46,1 30,8 21,7 33,9 Estonia 25,9 59,6 - - 17,6 29,8 Finlandia 1 22,6 36,5 - - 19,1 21,8 Germania 11,2 27,5 37,1 20,2 14,0 14,0 Grecia 45,9 - 37,5 - 18,7 36,0 Irlanda 21,2 39,1 40,8 30,8 19,4 17,4 Italia 16,4 38,3 49,1 24,1 24,3 23,1 Lettonia 63,3 83,2 - - 51,1 44,4 Lituania 41,7 54,4 - - 27,2 12,5 Lussemburgo 16,8 - - - 7,9 18,4 Paesi Bassi 7,2 12,4 12,8 12,2 10,2 13,2 Portogallo 27,1 - - - 26,1 39,3 Rep. Ceca 12,7 31,8 43,4 25,8 19,6 33,6 Rep. Slovacca 21,5 54,0 - - 34,9 30,7 Slovenia 1 28,6 59,7 65,9 47,1 31,1 24,2 Spagna 22,4 42,2 51,0 32,6 31,8 25,6 Svezia 2 24,2 494 52,1 40,0 23,0 44,1 Ungheria 27,0 49,9 53,7 35,5 20,9 19,4 UE 25 15,5 34,9 43,7 23,6 20,4 24,0 Romania 39,6 68,4 - - 35,8 49,8 Bulgaria 58,4 74,5 76,1 65,8 29,4 49,5 Islanda 3 26,7 - 41,4 28,6 35,1 28,4 Norvegia 18,0 42,1 55,8 31,5 18,3 22,4 Turchia 1 22,2 52,3 69,3 39,3 34,0 30,6

FONTE: Commissione Europea, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Dati riferiti al 2003. NOTE: 1. Anno 2002. 2. Dati stimati. 3. Anno 2001.

Parte Prima

36

1.30. Salario annuale medio delle ricercatrici in diversi Paesi.

Femmine Maschi

Austria 45.689 65.647 Belgio 42.161 62.326 Bulgaria 5.345 6.270 Cipro 37.661 54.472 Croazia 16.404 20.274 Danimarca 39.777 44.740 Estonia 12.179 23.070 Finlandia 29.938 41.063 Francia 40.317 52.111 Germania 46.134 56.385 Grecia 27.922 32.568 Irlanda 39.487 55.051 Islanda 33.820 37.592 Israele 37.298 59.812 Italia 25.652 38.440 Lituania 19.033 25.526 Lussemburgo 45.758 60.093 Malta 42.392 40.014 Norvegia 38.233 43.395 Paesi Bassi 43.317 64.691 Polonia 16.795 23.606 Portogallo 25.721 40.671 Regno Unito 43.830 58.907 Rep. Ceca 25.313 39.831 Rep. Slovacca 15.403 19.636 Romania 12.429 15.358 Slovenia 34.095 40.249 Spagna 32.268 43.484 Svezia 41.553 50.168 Svizzera 48.462 63.334 Turchia 20.707 28.939 Ungheria 22.029 29.386

FONTE: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Remuneration of Researchers in the Public and Private Sector, Aprile 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: valori in PPS (Purchasing Power Standard), ad eccezione di Australia, Cina, India e Israele che applicano il PPP (Purchasing Power Parities).

Donne nella Scienza

37

1.31. I Paesi in cui è maggiore la differenza di salario tra donne e uomini nel campo della ricerca.

5,910,0-

11,1-11,9-

14,3-14,8-

15,3-17,2-

18,2-19,1-19,1-

21,6-22,6-

23,5-23,9-

25,0-25,4-25,6-25,8-

27,1-28,3-28,5-28,9-

30,4-30,9-

32,4-33,0-33,3-

36,5-36,8-

37,6-47,2-

-55 -45 -35 -25 -15 -5 5 15

MaltaIslanda

DanimarcaNorvegia

GreciaBulgariaSlovenia

SveziaGermaniaRomaniaCroazia

Rep. SlovaccaFrancia

SvizzeraLussemburgo

UngheriaLituania

Regno UnitoSpagna

FinlandiaIrlanda

TurchiaPoloniaAustria

CiproBelgio

Paesi BassiItalia

Rep. CecaPortogallo

IsraeleEstonia

FONTE: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Remuneration of Researchers in the Public and Private Sector, Aprile 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: differenza percentuale tra salario femminile e salario maschile.

Parte Prima

38

1.32. Finanziamenti richiesti e ottenuti da ricercatrici, percentuale sul totale dei finanziamenti richiesti e ottenuti.

Finanziamenti richiesti %

Finanziamenti ottenuti %

Irlanda 4 55,2 42,3 Grecia 54,4 49,2 Portogallo 3 52,6 51,4 Belgio5 43,3 44,6 Lussemburgo 3 40,3 38,3 Lituania 3 38,9 40,0 Slovenia 2 37,4 38,2 Ungheria 33,9 33,4 Islanda 33,1 34,3 Regno Unito 31,3 23,7 Danimarca 28,8 25,7 Polonia 27,4 24,7 Finlandia 4 27,2 32,2 Norvegia 25,2 27,0 Estonia 25,0 25,2 Svizzera 23,5 22,5 Svezia 1 23,0 20,5 Italia 4 22,4 21,1 Paesi Bassi 3 22,1 23,5 Rep. Slovacca 21,6 25,0 Rep. Ceca 19,3 18,9 Austria 1 18,9 15,5 Israele 2 17,4 14,0 Cipro 16,0 10,3 Germania 13,0 11,9

FONTE: Elaborazione Observa – Science in Society su dati Commissione Europea, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Dati riferiti al 2004. NOTE: 1. Anno 1999. 2. Israele, anno 2000; Slovenia, anno 2001. 3. Anno 2002. 4. Anno 2003. 5. dati riferiti alla sola comunità fiamminga.

Donne nella Scienza

39

1.33. Accesso ai finanziamenti di ricerca: i Paesi in cui è maggiore la differenza tra donne e uomini.

13,5-

11-

8,8-

7,2-

6,7-

6,1-

5,9-

5,8-

5,7-

5,6-

4,6-

3,4-

3-

1,7-

1,7-

1,6-

1,1-

0,8

1,2

1,5

1,7

2,5

2,5

3

3,3

4,7

-20 -15 -10 -5 0 5 10

Cipro

Austria

Israele

Regno Unito

Lussemburgo

Sv ezia

Germania

Lettonia

Grecia

Danimarca

Polonia

Sv izzera

Italia

Rep. Ceca

Irlanda

Portogallo

Ungheria

Estonia

Slov enia

Lituania

Finlandia

Belgio

Isalnda

Norv egia

Paesi Bassi

Rep. Slov acca

FONTE: UNESCO, Science Technology and Gender, 2007. Dati riferiti al 2004.

NOTA: differenza percentuale nell’accesso ai finanziamenti tra femmine e maschi.

Parte Prima

40

1.34. Presenza di donne nei comitati scientifici, percentuale sul totale dei componenti di comitati scientifici nazionali.

%

1 Norvegia 48,3

2 Finlandia 47,5

3 Svezia 1 47,0

4 Danimarca 35,3

5 Bulgaria 32,8

6 Regno Unito 31,4

7 Islanda 26,9

8 Francia 1 26,7

9 Lettonia 2 23,6

10 Irlanda 22,3

11 Estonia 21,9

12 Slovenia 21,0

13 Paesi Bassi 20,8

14 Ungheria 20,3

15 Svizzera 20,4

16 Lituania 17,7

17 Germania 17,1

18 Belgio 2,3 14,4

19 Italia 2 12,8

20 Rep. Ceca 11,8

21 Rep. Slovacca 10,2

22 Polonia 1 7,2

23 Cipro 6,7

FONTE: Elaborazione Observa - Science in Society su dati Commissione Europea, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Dati riferiti al 2004. NOTE: 1. Anno 2002. 2. Anno 2003. 3. Dati riferiti alla sola comunità fiamminga.

Donne nella Scienza

41

1.35. I Paesi con il maggior numero di Premi Nobel in Chimica, Fisica e Medicina assegnati a donne.

1. Stati Uniti 6,5 1963 - Maria Goeppert-Mayer Fisica

1947 - Gerty Cori Fisiologia o medicina

1977 - Rosalyn Yalow Fisiologia o medicina

1983 - Barbara McClintock Fisiologia o medicina

1986 - Rita Levi-Montalcini Fisiologia o medicina

1988 - Gertrude B. Elion Fisiologia o medicina

2004 - Linda B. Buck Fisiologia o medicina

2. Francia 3 1911 - Marie Curie Chimica

1935 - Irène Joliot-Curie Chimica

1903 - Marie Curie Fisica

3. Germania 1 1995 - Christiane Nüsslein-Volhard Fisiologia o medicina

Regno Unito 1 1964 - Dorothy Crowfoot Hodgkin Chimica

5. Italia 0,5 1986 - Rita Levi-Montalcini Fisiologia o medicina

FONTE: Fondazione Nobel, sito web ufficiale: www.nobelprize.org, ultima consultazione 20 febbraio 2008. NOTA: premi per Paese di residenza al momento della premiazione.

Parte Prima

42

1.36. Brevetti nel settore IT intestati a donne, percentuale sul totale dei brevetti registrati negli Stati Uniti, per Paese di provenienza.

Brev etti di origine statunitense

femmine5%

maschi95%

Brev etti di origine giapponese

femmine3%maschi

97%

FONTE: NCWIT, Who Invents IT? An Analysis of Women’s Participation in Information Technology Patenting, Marzo 2007. Dati riferiti al periodo 1980-2005. NOTA: in caso di brevetti presentati da gruppi misti, a ciascun genere è assegnata la parte frazionaria relativa.

1.37. Donne intestatarie di brevetti IT negli Stati Uniti, percentuale per settore.

5,1

5,3

6,3

6,4

6,6

9,6

0 2 4 6 8 10 12

Comunicazione

Computer (hardw are)

Vario

Semiconduttori

Computer (periferiche)

Computer (softw are)

team femminili team misti

FONTE: NCWIT, Who Invents IT? An Analysis of Women’s Participation in Information Technology Patenting, Marzo 2007.

Donne nella Scienza

43

1.38. Indice di citazione dei brevetti IT statunitensi, per genere del depositario di brevetto.

1,10 1,08 1,14 1,081,24

1,11 1,181,27 1,25 1,21

1,32 1,261,42

1,29 1,30

0

0,20,4

0,6

0,8

11,2

1,4

1,6

Comunicazione Computer (hardw are) Computer (periferiche) Computer (softw are) Semiconduttori

team femminili team maschili team misti

FONTE: NCWIT, Who Invents IT? An Analysis of Women’s Participation in Information Technology Patenting, Marzo 2007. Dati riferiti al periodo 1980-2005. NOTA: l’indice di citazione è basato sulla presenza media di brevetti U.S.A. in ciascuna classe di tecnologia inventata nei diversi Paesi del mondo.

1.39. Brevetti nel settore IT intestati a donne negli Stati Uniti, percentuale sul totale dei brevetti di origine statunitense, 1980-2005.

1,9 1,9 1,9

3,42,5 2,2

5,0 4,75,7

7,7

5,8 5,7

0123456789

Comunicazione Computer(hardw are)

Computer(periferiche)

Computer(softw are)

Semiconduttori Tutti i settori

1980-1985 2000-2005

FONTE: NCWIT, Who Invents IT? An Analysis of Women’s Participation in Information Technology Patenting, Marzo 2007. NOTA: in caso di brevetti presentati da gruppi misti, a ciascun genere è assegnata la parte frazionaria relativa.

Parte Prima

44

1.40. Donne occupate nei settori tecnico-scientifici in alcuni Paesi OCSE, percentuale sul totale degli occupati negli stessi settori.

60,7

60,3

58,9

58,1

57,8

55,2

54,6

53,1

52,7

52,5

52,4

52,3

51,2

51,0

50,8

50,4

50,2

50,2

49,1

48,6

48,3

48,2

48,1

47,8

46,8

46,6

45,3

42,8

40,1

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Polonia

Ungheria

Australia

Rep. Slov acca

Canada

Islanda

Finlandia

Danimarca

Rep. Ceca

Nuov a Zelanda

Irlanda

Stati Uniti

Portogallo

Sv ezia

Germania

Norv egia

Paesi Bassi

UE 25

Belgio

Grecia

Spagna

Regno Unito

Austria

Francia

Italia

Lussemburgo

Sv izzera

Giappone

Corea

FONTE: OCSE, Science, Technology and Industry Scoreboard 2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: Per Svizzera, Lussemburgo, Finlandia, Islanda, UE 25 e Nuova Zelanda, dati riferiti al 2005; per Giappone al 2004. Per alcuni paesi i valori riportati rappresentano stime o previsioni. I dati comprendono sia il personale altamente specializzato sia il personale tecnico.

Donne nella Scienza

45

1.41. I Paesi europei con il maggior numero di donne tra le risorse umane altamente qualificate occupate nell’industria e nei servizi, valori percentuali.

13,6

17,3

23,8

24,0

24,8

26,0

26,9

27,3

29,6

30,0

30,7

30,8

31,0

33,3

33,3

33,3

33,8

36,5

36,8

37,0

39,1

41,3

43,5

45,2

50,0

56,5

60,0

39,0

49,3

56,3

50,7

56,4

55,4

49,9

55,4

51,3

58,8

53,8

51,1

54,3

45,7

57,6

60,8

53,5

61,6

63,4

65,0

59,7

57,3

65,0

63,5

50,0

74,0

69,4

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Svizzera

Germania

B elgio

A ustria

Francia

Regno Unito

P aesi B assi

UE 27

Rep. Ceca

Irlanda

Spagna

Grecia

Rep. Slo vacca

Lussemburgo

No rvegia

Ungheria

Italia

Svezia

P o lo nia

Finlandia

Danimarca

Ro mania

Slo venia

P o rto gallo

Cipro

Letto nia

B ulgaria

Servizi

Industria

FONTE: Eurostat, Statistics in focus 103/2007. Dati riferiti al 2006. NOTA: Per Austria, Lussemburgo e Svizzera dati riferiti al 2005. Il dato UE27 è stimato.

Parte Prima

46

1.42. I Paesi con il maggior tasso di disoccupazione tra le donne laureate.

Tasso di disoccupazione dei laureati Tasso di disoccupazione

generale %

Femmine %

Maschi %

Turchia 10,9 17,0 10,2 Grecia 10,4 11,2 5,0 Spagna 11,0 10,0 6,0 Polonia 19,3 8,0 6,6 Francia 10,0 7,7 7,2 Italia 8,0 6,6 3,7 Germania 11,1 5,9 5,2 Lussemburgo 4,8 5,8 2,2 Portogallo 7,0 5,7 4,9 Rep. Slovacca 18,2 5,5 5,6 Finlandia 10,4 5,4 3,4 Belgio 8,5 5,1 4,3 Austria 5,0 5,0 2,5 Canada 7,2 4,8 4,7 Messico 3,1 4,2 3,7 Svizzera 4,6 3,9 2,8 Svezia 6,6 3,7 4,5 Giappone 5,0 3,5 3,3 Danimarca 5,3 3,5 3,1 Corea 3,6 3,3 2,6 Stati Uniti 6,2 3,0 3,1 Nuova Zelanda 4,0 3,0 2,8 Australia 5,6 2,9 3,1 Ungheria 6,1 2,9 1,7 Paesi Bassi 4,7 2,6 2,9 Norvegia 4,5 2,3 3,0 Rep. Ceca 8,4 2,3 2,2 Regno Unito 4,7 2,2 2,6 Irlanda 4,6 2,2 2,1 Islanda 4,1 0,4 1,2

FONTE: OCSE, Science, Technology and Industry: Scoreboard 2007. Dati riferiti al 2004.

Donne nella Scienza

47

1.43. I Paesi con il maggior tasso di crescita media annua nell’occupazione delle donne laureate, 1998-2004.

2,9 2,9

3,0 3,4 3,4

4,1 4,1

4,3 4,5 4,5 4,5 4,5 4,6 4,7

5,0 5,1

5,4 5,7

5,9 6,5 6,5 6,6 6,7 6,8

7,0 7,1

7,4 8,2 8,2

8,8 9,5

10,3

0 2 4 6 8 10 12

FinlandiaGermaniaStati Uniti

BelgioNorv egia

CanadaGiappone

Nuov a ZelandaAustraliaFranciaSv eziaOCSE

Rep. CecaRegno Unito

TurchiaDanimarca

UE 19Ungheria

GreciaLussemburgo

IslandaPaesi Bassi

AustriaRep. Slov acca

ItaliaPolonia

MessicoPortogalloSv izzera

IrlandaCorea

Spagna

FONTE: OCSE, Science, Technology and Industry Scoreboard 2007. NOTA: per Rep. Slovacca e Ungheria dato riferito al quadriennio 2000-2004. Per Rep. Ceca e Turchia il dato non comprende le lauree brevi.

Parte Prima

48

1.44. Donne occupate nel settore IT negli Stati Uniti, percentuale sul totale degli occupati nello stesso settore.

11,1

18,5

21,9

24,5

26,0

27,0

30,3

32,6

33,2

50,0

0 10 20 30 40 50 60

Sv iluppatore hardw are

Amministratore di rete e di sistema

Sv iluppatore softw are

Analista di rete e comunicazione

Programmatore

Tecnico informatico

Analista di sistemi IT

Amministratore di base dati

Assistenza e serv izi desktop

Analista di processo

FONTE: NCWIT, Scorecard 2007, A Report on the Status of Women in Information Technology. Dati riferiti al 2005.

1.45. Donne tra i dirigenti nelle prime 500 aziende IT statunitensi, percentuale sul totale dei pari livello.

6,0

2,0

15,0

5,0

13,0

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

Amministratoredelegato

Amministratoreoperativ o

Amministratorecommerciale

Amministratoretecnico

Consigliere diamministrazione

FONTE: NCWIT, Scorecard 2007, A Report on the Status of Women in Information Technology.NOTA: secondo la classifica Top Fortune 500 IT Companies.

Donne nella Scienza

49

1.46. Utilizzo del computer in Italia: confronto tra femmine e maschi, 2003-2007.

34,1 34,7 36,1 36,6

44,6 45,3 46,9 47,2

05

101520253035404550

2003 2005 2006 2007

femmine maschi

FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Gennaio 2008. Valori percentuali.

1.47. Utilizzo di Internet in Italia: confronto tra femmine e maschi, 2003-2007.

25,2 26,929,0

31,735,7 37,1

39,542,3

05

1015202530354045

2003 2005 2006 2007

femmine maschi

FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Gennaio 2008. Valori percentuali.

Parte Prima

50

1.48. Utilizzo di Internet, per classi d’età: confronto tra femmine e maschi.

57,2

72,276,4

68,961,1

53,646,4

34,9

21,4

9,32,817,4

54

67,473,3

66,6

56,1

43,1

31,8

18,5

8,3

18,5

2,2 0,70

10

20

30

40

50

60

70

80

90

6-10 anni

11-14anni

15-17anni

18-19anni

20-24anni

25-34anni

35-44anni

45-54anni

55-59anni

60-64anni

65-74anni

75 annie più

maschi femmine

FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Gennaio 2008. Valori percentuali. Dati riferiti al 2007.

1.49. I motivi per cui le donne italiane utilizzano Internet meno di quanto vorrebbero.

Femmine %

Maschi %

Mancanza di tempo 64,6 Mancanza di tempo 59,1

Costi di connessione elevati 26,4 Costi di connessione elevati 29,3

Connessione troppo lenta 20,7 Connessione troppo lenta 26,2

Mancanza di capacità 13,4 Scarsa conoscenza lingue straniere 18,4

Scarsa conoscenza lingue straniere 11,9 Motivi di privacy, sicurezza 12,9

Motivi di privacy, sicurezza 11,5 Mancanza di capacità 11,5

Contenuti troppo costosi 3,7 Contenuti troppo costosi 4,5

Il contenuto non è interessante 1,5 Il contenuto non è interessante 2,3 FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Gennaio 2008. Dati riferiti al 2007. NOTA: per 100 persone di 6 anni e più con le stesse caratteristiche che hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi e vorrebbero utilizzarlo di più.

Donne nella Scienza

51

1.50. Le attività più frequenti delle donne italiane in Internet.

Femmine %

Maschi %

Spedire o ricevere email 76,2 78,2 Cercare informazioni su merci e servizi 58,9 69,5 Altre attività di ricerca di informazione o servizi on-line 58,6 56,3 Consultare Internet per apprendere 53,2 55,9 Usare servizi relativi a viaggi e soggiorni 43,3 43,5 Cercare informazioni sanitarie 42,0 34,4 Leggere o scaricare giornali, news, riviste 39,3 46,1 Ottenere informazioni da siti delle P.A. 37,0 39,3 Cercare informazioni su attività di istruzione 34,5 28,8 Giocare/scaricare giochi, immagini, musica 34,4 44,2 Altre attività di comunicazione 29,4 34,3 Scaricare moduli delle P.A. 25,2 27,5 Usare servizi bancari via Internet 23,2 31,7 Scaricare software 18,7 37,0 Ascoltare radio, guardare programmi televisivi su Web 18,3 23,9 Cercare lavoro 17,2 16,4 Telefonare tramite Internet, partecipare a videoconferenze 10,7 16,1 Spedire moduli delle P.A. 10,5 12,1 Vendere merci o servizi 5,2 11,7 Fare un corso di formazione on-line 4,2 4,0 FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Gennaio 2008. Dati riferiti al 2007. NOTA: per 100 persone di 14 anni e più dello stesso sesso che hanno utilizzato Internet negli ultimi 3 mesi.

1.51. Le abilità delle donne italiane in Internet.

Femmine %

Maschi %

Usare un motore di ricerca 93,4 95,5 Spedire email con allegati 85,1 87,3 Inviare messaggi a chat, newsgroups e forum 53,6 59,8 Telefonare tramite Internet 22,6 34,2 Usare “file sharing” per scambiare film, musica, ecc. 21,1 36,6 Creare una pagina Web 17,4 25,5 Cercare, scaricare e installare software 31,8 51,8 Ripulire il computer da virus, spyware e adware 30,9 53,3 FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Gennaio 2008. Valori percentuali. Dati riferiti al 2007. NOTA: persone di 6 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi.

Parte Prima

52

Donne e scienza: testimonianze e contributi

“Come Presidente della Fondazione 'Rita Levi-Montalcini Onlus – Un futuro alle donne africane' mi occupo dell’urgenza di dare alle donne africane, dall’età prescolare a quella post universitaria, quei diritti di parità che sono sempre stati loro negati. […] Il diritto alla parità di genere è qualcosa di talmente logico che non se ne dovrebbe nemmeno più parlare, ma purtroppo ancora oggi gli obiettivi di parità non sono stati raggiunti, non solo nei Paesi in via di sviluppo, dove la questione è sicuramente più impellente e complessa, ma nemmeno nei nostri Paesi ad alto sviluppo scientifico e tecnologico.” Rita Levi-Montalcini, Premio Nobel per la Medicina e Presidente della Fondazione 'Rita Levi-Montalcini Onlus' (da un’intervista realizzata per il Workshop Europeo Mind the GAP 2007. Lodi, 27 Giugno 2007).

“La mia famiglia, a differenza di molte altre famiglie dell’epoca, era estremamente liberale e mi ha lasciato molto libera nelle mie scelte, senza condizionamenti e senza impormi un ruolo legato al mio genere, a differenza di quanto invece ancora oggi accade in molte famiglie dove ai maschi vengono imposti certi giochi e alle femmine certi altri…e questo atteggiamento è già un modo per ‘plagiare’ i bambini sin dalla più tenera età, imponendo loro ruoli stereotipati. […] Senza dubbio c’è stato un grande ritardo nell’accesso delle donne alla materie scientifiche. Addirittura all’inizio del secolo, in Italia, ma non solo, le ragazze non erano accettate nei licei e nelle Università. Oggi ovviamente le cose sono molto cambiate, ma comunque permane ancora un grande squilibrio tra la proporzione di donne ad inizio carriera e quelle che riescono a raggiungere posizioni di responsabilità. In ambito accademico, ad esempio, le giovani ricercatrici sono più del 50%, mentre le associate sono il 30% e le ordinarie addirittura l’11-12%. Ritengo che tra le giovani ricercatrici ci siano donne molto brave e preparate e mi aspetto che queste facciano carriera. Ma molto dipende dalla loro voglia di affermarsi e dalla loro combattività. Le politiche di genere e le commissioni di pari opportunità sono interventi necessari, ma è necessario anche che le ragazze dimostrino più grinta nel difendere i loro diritti e le loro capacità. […] Alle giovani ricercatrici auguro, dunque, di avere la costanza, la voglia e la forza di insistere nel proprio lavoro, senza farsi condizionare da prepotenze e pregiudizi.” Margherita Hack, astrofisica (da un’intervista realizzata per il Workshop Europeo Mind the GAP 2007. Trieste, 15 Giugno 2007).

“Ho avuto sin da giovanissima una passione per le materie scientifiche, da cui è scaturita la laurea in Agraria presso l’Università di Palermo. Preparando la tesi mi sono appassionata allo studio dei rapporti tra suolo ed acqua, e ho cominciato seriamente a pensare che la ricerca in questo campo potesse essere qualcosa da proseguire dopo la mia laurea. Si trattava di argomenti sviluppati nell’ambito di un Istituto con esclusiva componente maschile, tanto che per molti anni sono stata l’unica donna del settore. Sono convinta che l’essere una donna in un contesto spiccatamente maschile abbia reso la mia vita professionale particolarmente difficile, anche se

Donne nella Scienza

53

quanto dico è soprattutto frutto di una mia sensazione e percezione e non è oggettivamente dimostrabile. Credo di potere affermare che gli uomini ancora oggi, in numerose occasioni, non considerano noi donne del tutto al loro livello, e questo nonostante in molti casi dimostriamo persino maggiore capacità e professionalità. Inoltre emerge con chiarezza dalla mia più che ventennale esperienza nella carriera accademica che un uomo non ha difficoltà ad accettare come proprio superiore un altro uomo, mentre spesso prova disagio se è una donna a ricoprire una posizione di maggiore prestigio e autorità E questo nonostante noi donne siamo frequentemente impegnate su più fronti e a tanti livelli, fatto che dovrebbe suscitare riconoscimento. Ho sperimentato quanto ho scritto in prima persona, e solo in pochissimi colleghi – che ho apprezzato enormemente - ho trovato un atteggiamento aperto e senza pregiudizi. Devo rendere giustizia in particolare ad alcuni Uomini che sono stati per me grandi Maestri di Scienza e di Vita, che mi hanno valorizzata e che mi hanno sempre supportata, dandomi fiducia e sostenendomi nei momenti difficili. Io credo davvero che ci sia da fare ancora tanta strada per aiutare le donne ad essere donne in una carriera scientifica. Posso dire oggi che sono stata tenace, che non ho mai mollato, nemmeno nei momenti difficili della mia vita, che ci sono stati, e finalmente ho raggiunto il risultato di essere, unica donna insieme ad una carissima collega di Bari, Professore Ordinario in un raggruppamento disciplinare tutto maschile. Posso dire di essere molto soddisfatta dei traguardi raggiunti sono solo e non tanto perché ho raggiunto posizioni autorevoli e di prestigio, ma soprattutto perché lavorando duramente e seriamente ho acquistato credibilità in campo internazionale. Sto facendo dal 1 ottobre 2007 una esperienza nuova di lavoro come Head of Sciences all’UNESCO, dopo avere vinto un concorso per una vacancy presso l’Ufficio UNESCO di Venezia (BRESCE). In un certo senso ricoprire questa posizione rappresenta lo sbocco naturale di una carriera improntata alla cooperazione internazionale, e sono contenta di lavorare oggi in un contesto nel quale le donne dovrebbero essere più rappresentate ed anche trattate con maggiore equità, e dove questo tema è considerato importante. Sono qui per cimentarmi con impegno in una nuova avventura scientifica che spero possa avere un maggiore impatto sulla scienza e sulla società rispetto al mio lavoro accademico, e spero di potere utilizzare, a favore di altri, le esperienze maturate e sviluppate nel corso della mia professione e della mia vita.” Giuseppina Crescimanno,Prof. Ordinario di Idrologia agraria e tecnica , Università di Palermo (in congedo), Head of Sciences Section, UNESCO-BRESCE

“Vorrei ora che - dopo aver sottolineato i limiti quantitativi e qualitativi della presenza femminile all’interno degli ambiti scentifici - si potesse ‘lanciare’ una prospettiva, proporre un possibile sguardo che conduca al superamento delle barriere che ancora impediscono alle donne di trovare cittadinanza, secondo il merito, in misura equivalente agli uomini nel territorio della scienza. E questa è questione che appartiene alla filosofia, prima ancora che alla scienza. E’ questione eminentemente epistemologica. Perché non basta occuparsi di guardare la scienza dall’interno, mettendone in luce caratteristiche, potenzialità e limiti; ci si richiede invece di

Parte Prima

54

spostare lo sguardo, e di esplorare le condizioni in base alle quali si può generare un nuovo discorso sulla scienza, che la definisca a partire da possibili diversi orizzonti concettuali. Certo è opportuno evitare di ricadere nell’idea che la scienza – rispetto all’apporto femminile – possa essere solo o conformista, o impersonale. Forse, invece, vanno ripensati la natura e lo status stesso della scienza – che fin da Platone, passando per Bacone e per coloro che hanno contribuito alla nascita della scienza moderna, si è basato sul dualismo oppositivo maschile/femminile, mente/natura, soggetto/oggetto. Ora abbiamo bisogno di ridefinire i termini, di individuare un significato diverso da attribuire al ‘maschile’ e ‘femminile’, alla ‘mente’, alla ‘natura’ e al loro reciproco rapporto. Naturalmente, tutto ciò che riguarda l’attribuzione dei significati riguarda parimenti l’identità – di chi definisce e di chi viene definito. Abbiamo pertanto bisogno di costruire identità diverse, per approdare a una concezione meno ‘maschile’ – e più aperta, più dinamica - della scienza. Affinché a partire da ciò si apra un nuovo paradigma, generato da una nuova considerazione, non dicotomica, del rapporto tra le diversità e tra le differenze. E’ opportuno, a questo proposito, richiamare il ruolo dell’etica e della politica, oltre che della scienza. Politica (intesa in senso ampio come politéia, impegno per la realizzazione del bene comune) come modalità di relazione; politica che osservi il progresso scientifico in modo laico, senza imposizioni o dogmi ideologici, ma che si assuma la responsabilità di comprendere e riflettere sul ruolo e sul progresso della scienza, nonché dell’apporto femminile ad essa. E scienza come ambito che offra nuovi orizzonti e definisca nuovi luoghi per il pensiero e l’azione di tipo etico e politico. Proprio questo può essere il portato e il significato dell’apporto femminile all’interno della comunità scientifica: l’agire a partire da nuove identità, nel tentativo di individuare molteplici “terze vie” nel modo di concepire se stesse/i – da scienziate o da scienziati -, di intendere il senso del progresso – non più come affermazione di potere sulla natura, ma come dialogo fecondo con essa -, di superare i dogmi – anche la scienza ha avuto e ha le sue religioni -, ampliando lo sguardo su ciò che può condurre a ritrovare un’armonia, una dialettica costruttiva tra tutte le diverse posizioni e apporti che possono ‘fare’ diversamente la scienza e la comunità scientifica. Abbiamo quindi bisogno di una nuova epistemologia. Si potrebbe definire tutto questo una possibile nuova rivoluzione scientifica, un passaggio a un nuovo paradigma. Noi ci accontentiamo semplicemente di ricordare che, anche nell’ambito del sapere scientifico, il tutto è sempre maggiore della somma delle singole parti.” Barbara Ongaro, docente, filosofa, presidente di Studio Pirovano Consulting

“Ancora oggi, purtroppo, le donne che lavorano in ambito scientifico non hanno il ruolo che meritano. Il cosiddetto ‘leaky pipeline’ (letteralmente: tubo che perde) dimostra che nel percorso della carriera scientifica c’è una perdita graduale di talenti femminili. E questo perché le scienziate non hanno le stesse opportunità dei colleghi maschi. Le ragioni di questo squilibrio sono molteplici e sono note da lungo tempo. Promuovere le pari opportunità nella ricerca per ‘attirare’ e ‘trattenere’ quante più donne possibili in questo settore significa, innanzitutto, valorizzare e

Donne nella Scienza

55

accrescere un potenziale indispensabile al progresso. È ormai dimostrato, infatti, che una maggiore diversità nei team di ricerca, così come l’introduzione di una prospettiva di genere, portano a risultati più innovativi.” Maya Widmer, responsabile delle politiche per l'equità di genere nei finanziamenti alla ricerca presso la Swiss National Science Foundation, Berna; componente dell’Helsinki Group e Chair del Gruppo di Esperti 'Women in Research Decision-Making'.

“Alle donne è stato riconosciuto il prezioso contributo creativo e innovativo alla ricerca in tutti i campi della scienza. Sebbene numerosi studi abbiano dimostrato che le donne ricevono una preparazione equivalente a quella degli uomini per svolgere attività di ricerca scientifica, la loro carriera risulta comunque ostacolata. La discriminazione di genere è stata riscontrata in tutti gli ambiti: reclutamento, retribuzione, posizione, promozioni e premi. Dare risalto alle conquiste delle donne nell’ambito scientifico e alle opportunità per il loro avanzamento serve da stimolo per le giovani ricercatrici ad investire nella loro carriera. Come emerge dal report 'Beyond Bias and Barriers' pubblicato nel 2007 dall’Accademia Nazionale delle Scienze USA, è evidente che le attività promosse da governi, università e istituti di ricerca sono essenziali per impedire questa perdita di potenziale umano.” Joan Lunney, ricercatrice senior presso lo U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service, Beltsville Agricultural Research Center, Maryland (USA).

“Lo spazio della donna, nella scienza come in altri ambiti di lavoro, è costellato di contraddizioni. Coesistono, spesso l’una accanto all’altra, realtà illuminate e oscurantiste, in cui rispettivamente si riconoscono i meriti e prevalgono i pregiudizi più striscianti. I contesti professionali sono costituiti da persone, che come tali possono e devono essere riconosciute per il loro valore, e a loro volta riconoscere il valore degli altri. Quando un contesto professionale è illuminato dalla cultura, dall’apertura mentale e dal senso di giustizia, le questioni di genere si identificano con la valorizzazione delle differenze e delle peculiarità, e con la ricerca della complementarietà. Quando prevale l’ignoranza, il pregiudizio e l’ipocrisia del gioco fine a sé stesso del potere, la questione di genere diventa la battaglia per riconoscere il merito della persona indipendentemente dall’essere una donna o un uomo e, clamorosamente, bisogna occuparsi di promuovere il ruolo della donna come di una minoranza da difendere senza mai avere di fronte un nemico aperto, ma sempre e soltanto pregiudizi, spesso inconsapevoli.” Elisabetta Giuffra, ricercatrice group leader presso il Parco Tecnologico Padano di Lodi e Presidente dell’Associazione di promozione sociale FAiR – Fairness and Accountability in Research.

Parte Prima

56

Un dibattito aperto Di Angela Calvo1

Premessa Sembrano lontani gli anni tra il 1970 ed il 1980, quando il dibattito su genere e scienza accendeva gli animi di studiose e studiosi, come Evelyn Fox Keller, Donna Haraway, Sandra Harding, Carolyn Merchant, David Noble, Margaret Wertheim e molte altre ed altri ancora. In quel periodo avvenne una transizione importante: non ci si limitò solo a intervenire per favorire (almeno in termini di opportunità di formazione) una maggiore presenza delle donne nelle roccaforti scientifiche maschili, ma si iniziò a ragionare sull’identità maschile della scienza, sui motivi per i quali la cultura scientifica occidentale non solo aveva escluso le donne, ma si era definita in sfida alle donne ed in loro assenza (Noble, 1992).

Genere e scienza: il punto di vista del Nord del mondo Gli aspetti più significativi su genere e scienza furono inizialmente discussi a partire dagli anni settanta da quel femminismo ‘rivoluzionario’ che non si limitava a contestare i modelli di cultura scientifica tradizionale, ma che cercava in qualche modo nuove risposte di emancipazione, non solo femminile, ma anche sociale e culturale:

‘…Iniziammo col chiederci: “Che cosa si deve fare rispetto alla situazione delle donne nella scienza?” – era la ‘questione delle donne’ nella scienza. Ora le femministe pongono invece spesso una questione diversa: “E’ possibile usare per scopi emancipatori scienze che manifestamente sono così intimamente coinvolte nei progetti occidentali borghesi e maschili?”…’ (Harding, 1986).

L’aspetto della cultura scientifica ‘maschile, borghese e occidentale’ fu un elemento ampiamente analizzato soprattutto in relazione all’influsso di un certo tipo di maschilità nell’evoluzione della scienza classica:

‘…Non a caso per i padri fondatori della scienza moderna il ricorso al linguaggio dei generi era esplicito: cercavano una filosofia che meritasse di essere detta <<maschile>>, che si distinguesse per potenza <<virile>> dai suoi inefficaci predecessori, imponendosi per la sua capacità di avvincere la Natura al servizio dell’uomo e di farne la sua schiava …’ (Keller, 1985).

La sottomissione della Natura divenne uno dei punti forti della critica femminista della scienza: tra i principali aspetti indagati ci fu infatti lo stereotipo dell’obiettività e del raziocinio maschile contro l’intuito femminile ancorato alla sfera della natura, sottomessa alle regole della scienza riduzionista:

‘ …Fra il 1500 e il 1700 ebbe luogo una trasformazione incredibile ... Nel 1500 le parti del cosmo erano connesse assieme come un organismo vivente; nel 1700 la metafora dominante era diventata la macchina. …’ (Merchant, 1979).

1 DEIAFA (Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale), CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne), Università degli Studi di Torino.

Donne nella Scienza

57

La metafora del ‘mondo-macchina’ di Carolyn Merchant contrapposta a quella del ‘mondo-organismo’ è chiara: l’impulso tecnico scientifico, in cui prevalgono l’aspetto razionale e attivo, porta ad una sorta di dominio e di sottomissione della natura, in cui sono relegati i soggetti dediti alla riproduzione, agli affetti, alla cura. Questi stessi soggetti non sono in grado di astrarsi dalla soggettività delle emozioni e quindi non possono attingere alla conoscenza assoluta. Tutti questi studi, che si sono soffermati sui fatti storici che via via esclusero in Occidente una parte di persone (le donne, per l’appunto) potenzialmente dedite alla scienza, non solo hanno permesso di configurare storicamente il fenomeno e di capire i motivi dell’esclusione, ma hanno evidenziato un altro aspetto: la centralità di alcuni gruppi sociali di uomini che, soprattutto agli inizi dell’età moderna, andarono disegnando in Europa i nuovi orizzonti della rivoluzione scientifica. Da qui si delinearono le ‘abitudini’ e le caratteristiche della scienza moderna:

‘… la rigorosa separazione di soggetto e oggetto; la priorità dell’oggettivo sul soggettivo; la natura spersonalizzata, e apparentemente disincarnata, del discorso scientifico; l’innalzamento dell’astratto al di sopra del concreto; l’autoidentità asociale dello scienziato; la devozione totale alla professione; l’incompatibilità di fondo tra carriera scientifica e vita familiare; e naturalmente l’alienazione dalle – e la paura delle – donne …’ (Noble, 1992).

Un’ulteriore connessione andava ancora indagata: quella tra genere e tecnologia. Qui il discorso si fece più ampio e articolato, in quanto si spaziava dalle diverse branche dell’ingegneria e della bioingegneria alla robotica, all’informatica, alle biotecnologie. Ad esempio, l’informatica e le sue derivazioni (la cibernetica e la tecnologia della comunicazione in primis) accesero nuovi dibattiti:

‘… la modalità del digitale è quella che massimamente esprime il dominio dell’uomo sulla natura, la sua pretesa di dominarla e di trasformarla senza rispettarne i ritmi e le forme che sono, per l’appunto analogici …’ (Keller, 1985).

Analizzando poi lo schema elaborato da Donna Haraway, che riportava una tabella di transizione dalle vecchie codifiche naturalistiche, si ritrova la ben nota codifica:

Rappresentazione Simulazione Patriarcato capitalista bianco Informatica del dominio

Sembrava quindi che anche nel mondo dell’informatica del dominio (così come era rappresentata anche da Evelyn Fox Keller) non ci fosse spazio per una partecipazione delle donne; eppure, nell’epoca denominata ‘cyber femminista’, sia Donna Haraway sia Rosi Braidotti, erano convinte che anche in questo ambito era compito delle donne confrontarsi con la tecnologia e affrontarne le complessità (Braidotti, 1994). Negli ultimi trenta-quaranta anni nel Nord del mondo il panorama della critica della scienza e della tecnologia da un punto di vista di genere è stato molto ricco e ha dato origine a correnti epistemologiche con cui è opportuno confrontarsi: ma che cosa succedeva nel frattempo nell’altra metà del mondo?

Parte Prima

58

Gli ‘altri’ punti di vista Per capire meglio gli ‘altri’ punti di vista è necessario individuare un ulteriore legame: quello che collega la scienza e la tecnologia allo sviluppo. Nel Nord del mondo la tecnologia è sempre stata considerata come una garanzia di sviluppo, anche di quello sostenibile. Il messaggio ‘innovazione tecnologica = sviluppo’, profondamente radicato nei popoli dei paesi industrializzati e continuamente trasmesso ad altre culture di altri paesi del mondo attraverso facili e illusori esempi di miglioramento della qualità della vita, è però diventato una nuova forma di schiavitù nei confronti del Nord del mondo, che ha fatto della scienza e della tecnologia il motivo della sua superiorità (Ullrich, 1998). E’ quindi comprensibile come, negli stessi anni in cui era vivace la critica di genere all’impostazione scientifica della società moderna, siano iniziate in molte parti del mondo varie forme di denuncia e di protesta da parte di gruppi di donne nei confronti degli stessi paradigmi di uso e trasformazione della natura da parte di una scienza e di una tecnologia estranee ai soggetti a cui dovevano essere destinate:

‘… Una scienza che non rispetta le esigenze della natura ed uno sviluppo che non soddisfa i bisogni della gente minacciano inevitabilmente la sussistenza …’ (Shiva, 1988).

Un riferimento fondamentale per la denuncia delle distorsioni del modello di sviluppo basato sulla pretesa di assoggettare la natura all’intervento umano è stata la critica del “malsviluppo” condotta dall’indiana Vandana Shiva che si è dedicata tanto all’analisi critica dei sistemi di pensiero su cui si basava la modernità in senso occidentale, quanto al fare ricerca insieme alle popolazioni (e non ‘su’ di esse), lavorando su diversi temi (conservazione della biodiversità, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, uso dell’acqua e altro ancora) ma sempre in difesa dei diritti e delle conoscenze indigene rispetto ai rischi di espropriazione da parte dei soggetti ‘sviluppati’. La valorizzazione dei saperi locali e dei valori della comunità in armonia con la Natura in contrapposizione all’unica accettazione del sapere e del soggettivismo scientifico ‘universale’ è stato il punto di forza di tutti i movimenti ecofemministi che sono sorti in Asia come in Africa o in America Meridionale. In questi contesti la Natura era ed è considerata nella sua vera essenza, con il suo potere creativo di essere risorsa inesauribile per le generazioni attuali e per quelle future, non un contenitore di materiali grezzi in attesa di essere trasformati in input per la produzione di merci (Shiva, 1988).

E oggi? Punti interrogativi Oggi le donne attive nelle professioni scientifico-tecnologiche sono più numerose, ma la crescita quantitativa è stata affiancata da mutamenti significativi degli squilibri di genere impressi da secoli da quella dominanza messa in discussione negli ultimi trent’anni del secolo scorso? Nell’ipotesi quindi che la scienza debba essere fatta da soggetti individuali, donne e uomini, in cui ciascuno contribuisce con la sua cultura e le sue emozioni, è possibile pensare a

Donne nella Scienza

59

‘… un’era in cui la donna sia parimenti impegnata tanto nel fare la scienza quanto nel definire che cosa essa sia, quali siano i suoi metodi, quale infine il suo ambito di applicazione alla nostra vita, soprattutto in termini di ideali e di obiettivi’? (Wertheim, 1995).

Oggi si ha bisogno di una cultura scientifica che rispetti la Natura, che valorizzi l’esperienza concreta e che non tenda a chiudersi nell’ossessiva ricerca dell’astrazione. Un contributo per ‘far leggere’ la scienza con occhi di donne e di uomini, rispettando la specificità di ciascuna e di ciascuno, può essere quello di venire a contatto con esempi, i cosiddetti ‘role models’, facendo però attenzione, come dice Elisabetta Donini, a non cadere nel tranello che ‘questa scienza è proprio impersonale perché lo possiamo fare sia noi che loro’. Su quali elementi dei saperi correnti si dovrebbe fondare la formazione scientifica delle nuove generazioni e quali linee di ricerca proporre? Verso quali problemi e verso quali orientamenti conoscitivi educare chi è più giovane?

“… Non esistono soluzioni facili per quanto riguarda il genere nella scienza. Le femministe non dispongono di un accesso privilegiato alla verità. Non ci sono punti di partenza sicuri per il cambiamento ... Le femministe hanno avuto la tendenza a distinguere tra il fare entrare le donne nella scienza e cambiare la conoscenza. ... I cambiamenti dovranno avvenire simultaneamente in molte aree, incluse le concezioni della conoscenza e le priorità di ricerca, le relazioni domestiche, gli atteggiamenti prima della scuola e durante il periodo scolastico, le strutture universitarie, … la relazione tra vita domestica e professioni e la relazione tra la nostra ed altre culture…” (Schiebinger, 1999).

Bibliografia Braidotti Rosi, Differenza sessuale nella società informatizzata. Madre Perla. 2/4, 1994. Donini Elisabetta, I percorsi a confronto di due generazioni diverse nella scienza e nel femminismo. In: Donne e Scienza. Tre incontri con/tra donne di Scienza. Comitato Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Padova. Cleup, 2003. Keller Fox Evelyn, Reflections on Gender and Science. New Haven/London Yale University Press, 1985 (traduzione italiana: Sul genere e la scienza. Garzanti. 1987). Haraway J. Donna, Manifesto Cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo. Feltrinelli, 1995. Harding Sandra, The Science Question in Feminism. Milton Keynes, Open University Press, 1986. Merchant Caroline, The Death of Nature. Women , Ecology and Scientific Revolution. London Wildood House,1979. (traduzione italiana: La morte della natura. Donne, ecologia e rivoluzione scientifica. Dalla Natura come organismo alla Natura come macchina. Garzanti. 1988). Noble David F, A World Without Women. The Christian Clerical Culture of Western Science. Knopf. New York, 1992. (traduzione italiana: Un mondo senza donne. La cultura maschile della Chiesa e la scienza occidentale. Bollati Boringhieri. 1994) Schiebinger Londa, Has Feminism Changed Science? Harvard University Press, 1999. Shiva Vandana, Staying Alive. Women, Ecology and Development. Zed Books. London, 1988 (traduzione italiana: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, 1990) Ullrich Otto, Tecnologia. In: Dizionario dello Sviluppo (a cura di W. Sachs). Edizioni Gruppo Abele, 1998. Wertheim Margaret, Pythagoras’ Trousers. God, Physics and the Gender wars. Times Books. New York, 1995 (traduzione italiana: I pantaloni di Pitagora. Dio, le donne e la matematica. Instar Libri. 1996).

60

61

Parte Seconda

II.LA SCIENZA PER LE DONNE

ORIENTAMENTI E PERCEZIONI

Parte Seconda

62

2.1. Donne europee interessate alla ricerca scientifica (UE 25).

Fem m ine

Poco interessato;

27%

Molto interessato;

11%

Per nulla interessato;

18%

Abbastanza interessato;

43%

Maschi

Poco interessato;

25%

Molto interessato;

15%

Per nulla interessato;

14%

Abbastanza interessato;

45%

FONTE: Commissione Europea, Scientific Research in the Media, Special Eurobarometer 282, dicembre 2007.

2.2. Le notizie più interessanti secondo le donne europee (UE 25).

Femmine %

Maschi %

Spettacolo e intrattenimento 46 Sport 60 Arte e cultura 40 Politica 41 Ricerca scientifica 31 Economia 34 Politica 27 Ricerca scientifica 31 Economia 23 Arte e cultura 24 Sport 20 Spettacolo e intrattenimento 22 Altro 10 Altro 6

FONTE: Commissione Europea, Scientific Research in the Media, Special Eurobarometer 282, dicembre 2007.

La Scienza per le Donne

63

2.3. I settori di ricerca più interessanti, secondo le donne europee (UE 25).

Femmine %

Maschi %

Medicina 76 Medicina 47

Ambiente 48 Ambiente 37

Biologia 20 Energia 26

Energia 12 Information technology 25

Information technology 9 Spazio 19

Spazio 9 Telecomunicazioni 17

Telecomunicazioni 6 Biologia 13

FONTE: Commissione Europea, Scientific Research in the Media, Special Eurobarometer 282, dicembre 2007.

2.4. Gli argomenti su cui le donne italiane si ritengono più informate. .

Molto o abbastanza informato Non so di cosa si tratti

Femmine %

Maschi %

Femmine %

Maschi %

I mutamenti del clima 60,2 65,7 0,8 /

Le unioni civili/coppie di fatto 52,7 54,7 2,8 1,1

La ricerca sulle cellule staminali 35,0 41,9 1,8 3,7

Gli OGM 34,7 39,4 6,5 6,6

La Costituzione Europea 29,9 30,8 2,5 0,2

La riforma della legge elettorale 29,3 43,1 2,5 0,5

La manovra finanziaria 29,0 43,5 1,4 1,1

Il testamento biologico 26,0 25,4 4,5 6,1

Le nanotecnologie 7,2 17,2 10,8 8,8

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

Parte Seconda

64

2.5. Le conoscenze scientifiche degli italiani: confronto tra femmine e maschi.

Vero Falso Non so Femmine

%Maschi

%Femmine

%Maschi

%Femmine

%Maschi

%

Gli elettroni sono più piccoli degli atomi 29,3 49,0 26,3 23,0 44,4 28,0

Gli antibiotici uccidono sia i virus sia i batteri 44,7 39,5 40,6 47,9 14,6 12,7

Tutti gli organismi viventi hanno il DNA 73,8 77,9 12,9 13,2 13,3 8,9

Un insieme di atomi costituisce una molecola

67,1 72,8 4,1 7,5 28,8 19,8

Il sole è un pianeta 49,6 34,1 41,0 62,0 9,5 3,8

I numeri primi sono sempre numeri pari 16,6 11,8 66,4 73,4 17,0 14,8

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

NOTA: in grassetto la risposta corretta

2.6. Le donne italiane e la scienza nei media.

Almeno una volta al mese Femmine

%Maschi

%Leggono articoli che parlano di scienza su giornali quotidiani 67,6 65,4

Leggono riviste che parlano di scienza e tecnologia 52,3 61,5

Consultano siti Internet su scienza e tecnologia 17,9 34,8

Guardano trasmissioni televisive che parlano di scienza e tecnologia 78,1 81,2

Ascoltano trasmissioni radiofoniche che parlano di scienza e tecnologia 9,7 8,9

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

La Scienza per le Donne

65

2.7. Lettrici e lettori di mensili italiani di scienza, natura e salute a confronto.

Mensili N° di lettori (per mille)

Femmine %

Maschi %

1 Focus 5.726 44 56 2 National Geographic 874 45 55 3 Airone 541 49 51 4 Geo 403 42 58 5 Newton oggi 361 35 65 6 Le Scienze 349 39 61 7 Psychologies Magazine 265 73 27

1 Starbene 1.569 82 18 2 Sihouette Donna 971 96 43 Bimbisani & Belli 707 78 22 4 Men’s Health 549 15 85 5 OK La salute prima di tutto 484 74 25

FONTE: Audipress, Indagine sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italia, volume 3 – periodici, 2007.

2.8. Posizione dei mensili di scienza, natura e salute nella classifica dei mensili più letti dalle donne italiane.

N° di lettrici (per mille)

Posizione dei mensili nella classifica generale

1 Focus 2531 1 2 Starbene 1284 4 6 Sihouette Donna 929 14 16 National Geographic 390 16 17 Bimbisani & Belli 549 22 27 Ok La salute prima di tutto 362 35 37 Psychologies Magazine 194 58 33 Airone 266 31 47 Geo 165 42 54 Le Scienze 135 49 58 Newton Oggi 126 47 67 Men’s Health 80 29

FONTE: Audipress, Indagine sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italia, volume 3 - periodici, 2007.

Parte Seconda

66

2.9. Le donne italiane e gli eventi scientifici: visite a musei e partecipazione ad incontri.

Almeno una volta nell’ultimo anno

Femmine %

Maschi %

Visitano musei della scienza o mostre scientifiche 23,4 30,6 Partecipano a incontri e dibattiti pubblici su scienza e tecnologia 9,5 12,6 Partecipano ad un festival della scienza 2,6 2,2 Partecipano a manifestazioni di protesta o petizioni su questioni scientifiche e tecnologiche (es. inceneritore, OGM ecc.) 2,6 7,4

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

2.10. Musei scientifici, laboratori e science center: giudizi delle giovani italiane (16-19 anni).

Femmine %

Maschi % Giudizio sulla visita Femmine

%Maschi

%Giovani che nell’ultimo anno hanno fatto almeno una visita ad un museo scientifico, laboratorio o science center

41,2 52,5 Molto utile 26,9 31,7 Abbastanza utile 58,1 55,8

Poco utile 14,0 10,6 Per niente utile 1,1 1,9

Giovani che nell’ultimo anno non hanno mai visitato un museo scientifico, laboratorio o science center

58,8 47,5

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

La Scienza per le Donne

67

2.11. Settori prioritari di investimento, secondo le donne italiane.

Femmine %

Maschi %

Assistenza sanitaria 34,5 Assistenza sanitaria 29,8 Istruzione scolastica 24,9 Istruzione scolastica 23,1 Sicurezza e lotta alla criminalità 23,4 Sicurezza e lotta alla criminalità 21,3 Ricerca scientifica 14,1 Ricerca scientifica 18,0 Trasporti e viabilità 3,0 Trasporti e viabilità 7,8

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Dati riferiti al 2007. NOTA: percentuali calcolate sul totale delle preferenze espresse (n=1866; uomini=864; donne=1002).

2.12. Le priorità della ricerca in Italia: confronto tra femmine e maschi.

38,7

20,9

9,4

7,4

4

3,7

3

2,6

0,8

9,3

53,8

11,1

2,9

6,3

9,5

1,9

3,3

2,7

1,4

7,1

0 10 20 30 40 50 60

Energie rinnov abili

R icerche sui mutamenti delclima

Neuroscienze

Biotecnologie

Energia nucleare

Nuov i prodotti chimici

Telecomunicazioni

Nanotecnologie

Ricerca spaziale

Non risponde

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

Parte Seconda

68

2.13. I Paesi europei i cui cittadini sono favorevoli ad un aumento della presenza femminile nella ricerca scientifica.

8177

7471

69676767

6666

65636363

626161

60595959

5858

5754

5252

5149

4747

4644

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

MaltaSvezia

CiproGrecia

FranciaSpagna

LussemburgoNorvegiaGermaniaPortogalloFinlandia

IrlandaPolonia

SloveniaUE 25Austria

SvizzeraPaesi Bassi

BelgioItalia

TurchiaCroaziaIslanda

DanimarcaEstonia

Regno UnitoRomania

Rep. CecaBulgariaLituania

Rep. SlovaccaUngheria

Lettonia

FONTE: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Social values, Science and Technology, Eurobarometro 225, Giugno 2005.

La Scienza per le Donne

69

2.14. La presenza femminile nel mondo della ricerca: opinioni di un campione di ricercatori europei.

Femmine %

Maschi%

Motivo principale Femmine %

Maschi %

57,8 40,0 Una carriera di tipo tecnico-scientifico è difficile da conciliare con la cura dei figli

37,5 66,7

Il mondo della ricerca scientifica è dominato dai maschi

50,0 25,0

Nel mondo della ricerca ci sono troppo pochericercatrici rispetto ai ricercatori maschi

Gli istituti di ricerca non assumono volentieri donne, per paura che vadano in maternità

4,2 /

Nel mondo della ricerca oggi c’è scarsa meritocrazia

8,3 8,3

ci sono troppe ricercatrici rispetto ai ricercatori maschi

15,6 3,6

vi è un numero adeguatodi ricercatrici rispetto ai ricercatori maschi

26,7 56,4

Femmine %

Maschi %

Motivo principale Femmine %

Maschi %

89,4 61,6 Le donne sono meno disposte degli uomini a lottare per la carriera rispetto agli uomini

34,1 69,0

Gli uomini hanno più spesso delle donne le qualità necessarie per occupare posizioni di responsabilità

2,4 6,9

Nel mondo della ricerca ci sono troppo pochericercatrici che ricoprono ruoli di responsabilità e direzione, rispetto ai maschi

Nel mondo della ricerca le donne sono spesso relegate a ruoli di tipo amministrativo o subordinato

39,0 10,3

Gli uomini non amano farsi dirigere da una donna

14,6 6,9

Policy makers e finanziatori preferiscono trattare con uomini

9,8 6,9

ci sono troppe ricercatrici che ricoprono ruoli di responsabilità e direzione, rispetto ai maschi

4,3 /

vi è un numero adeguatodi ricercatrici che ricoprono ruoli di responsabilità e direzione, rispetto ai maschi

4,3 38,9

FONTE: Observa – Science in Society, “A survey on SABRE and EADGENE researchers’ perceptions with regard to gender issues” in SABRE and EADGENE Gender Action Plan Study, 2007. Valori percentuali, femmine=47, maschi=56.

Parte Seconda

70

2.15. Donne e università: cittadini europei che giudicano l’istruzione universitaria più importante per i ragazzi che per le ragazze.

4639

3231

3026

222020

191818

171717

151515

1414

1313

1212

1110

98

766

53

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

TurchiaRep.Slov acca

AustriaUngheria

ItaliaRomania

GreciaRep. Ceca

LettoniaGermania

CroaziaBulgaria

EU25Portogallo

PoloniaCipro

SpagnaSv izzeraSlov enia

IrlandaLussemburgo

EstoniaBelgio

LituaniaFinlandia

MaltaRegno Unito

FranciaNorv egia

Paesi BassiSv ezia

DanimarcaIslanda

FONTE: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Social values, Science and Technology, Eurobarometro 225, Giugno 2005.

La Scienza per le Donne

71

2.16. Donne e ricerca: opinioni di un campione di ricercatori europei.

Molto o abbastanza d’accordo Femmine

%Maschi

%Una carriera di tipo tecnico-scientifico è difficile da conciliare con la cura dei figli

72,3 58,9

Le donne sono meno portate degli uomini per la ricerca scientifica 15,6 3,6 Se avessi una figlia femmina, la incoraggerei a studiare materie scientifiche all’università

77,3 83,6

Se avessi un figlio maschio, lo incoraggerei a studiare materie scientifiche all’università

80,0 83,6

Se avessi una figlia femmina, la incoraggerei ad intraprendere una carriera professionale in ambito scientifico

60,0 65,5

Se avessi un figlio maschio, lo incoraggerei ad intraprendere una carriera professionale in ambito scientifico

62,2 65,5

Il mondo della ricerca scientifica è dominato dai maschi 76,6 47,3 Gli uomini hanno più spesso delle donne le qualità necessarie per occupare posizioni di responsabilità

19,1 16,1

Le donne sono meno disposte degli uomini a lottare per la carriera rispetto agli uomini

57,4 27,3

Nel mondo della ricerca le donne sono spesso relegate a ruoli di tipo amministrativo o subordinato

76,6 33,9

FONTE: Observa – Science in Society, “A survey on SABRE and EADGENE researchers’ perceptions with regard to gender issues” in SABRE and EADGENE Gender Action Plan Study, 2007. Valori percentuali, femmine=47, maschi=56.

2.17. Donne e ricerca: opinioni dei giovani italiani (16-19 anni).

Molto o abbastanza d’accordo Femmine

%Maschi

%Una carriera di tipo tecnico-scientifico è difficile da conciliare con la cura dei figli

38,5 40,8

Le donne sono meno portate degli uomini per la ricerca scientifica 14,5 17,7 Se avessi una figlia femmina, la incoraggerei a studiare materie scientifiche all’università

62,0 67,9

Se avessi un figlio maschio, lo incoraggerei a studiare materie scientifiche all’università

61,5 67,9

L’ambiente di lavoro degli scienziati è dominato dai maschi 68,4 57,9 La scuola incoraggia soprattutto i maschi a studiare materie scientifiche 21,6 25,4

FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio Scienza e Società, 2006. Valori percentuali, femmine=236; maschi=213.

Parte Seconda

72

2.18. Il “genere” di alcune discipline scientifiche e umanistiche, secondo un campione di ricercatori europei.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

ingegneriafisica

matematicananotecnologie

Informaticaeconomia

biotecnologiefilosofia

v eterinariamedicina

musicabiologia

lingue straniere

più maschile più femminile nè maschile né femminile

FONTE: Observa – Science in Society, “A survey on SABRE and EADGENE researchers’ perceptions with regard to gender issues” in SABRE and EADGENE Gender Action Plan Study, 2007. Valori percentuali, n=103.

2.19. Il “genere” di alcune discipline scientifiche e umanistiche, secondo i giovani italiani (16-19 anni).

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

ingegneriafisica

chimicaeconomia

astronomiamatematica

medicinamusicafilosofiabiologia

lingue straniere

più maschile più femminile né maschile, né femminile

FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio Scienza e Società, 2006. Valori percentuali, n=449.

La Scienza per le Donne

73

2.20. Lo studio della matematica, secondo i giovani italiani (16-19 anni).

Molto o abbastanza d’accordo Femmine

%Maschi

%La matematica è una delle materie più difficili da studiare tra quelle che conosco

47,5 47,9

Lo studio della matematica non ha alcun collegamento con la vita di tutti i giorni

25,4 29,1

La matematica è una delle materie più noiose da studiare tra quelle che conosco

39,8 37,6

Tutti possono capire la matematica se si impegnano nello studio 69,1 76,1 Molte delle difficoltà in matematica sono dovute al fatto che la maggior parte degli insegnanti non spiega bene

76,6 72,8

FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio Scienza e Società, 2006. Valori percentuali, n=449.

2.21. Le studentesse italiane: quanto si sentono portate per le diverse discipline, rispetto ai compagni.

7,4

7,0

6,9

6,4

6,5

6,2

6,2

6,0

5,4

6,2

6,0

5,3

5,7

7,1

6,5

6,3

5,6

5,9

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

umanistiche

linguistiche

psico-sociali

artistiche

informatiche

scientifiche

matematiche

giuridiche

economiche

Mater

ie

valori medi

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio Scienza e Società, 2006. Valori medi (min=1; max=10); femmine=236; maschi=213 (età 16-19 anni).

Parte Seconda

74

2.22. Le più importanti caratteristiche di un bravo/a scienziato/a: opinioni di un campione di ricercatori europei.

Femmine%

Maschi %

Curiosità e passione 82,2 Curiosità e passione 76,4

Capacità di lavorare in gruppo 46,8 Creatività 44,6

Creatività 36,2 Capacità di lavorare in gruppo 36,4

Capacità organizzativa 23,4 Intelligenza superiore alla media 26,8

Pazienza 12,8 Capacità organizzativa 14,3

Intelligenza superiore alla media 4,3 Pazienza 7,1

Essere disposto a lavorare molte ore al giorno 2,1 Essere disposto a lavorare molte

ore al giorno 3,6

FONTE: Observa – Science in Society, “A survey on SABRE and EADGENE researchers’ perceptions with regard to gender issues” in SABRE and EADGENE Gender Action Plan Study, 2007. Valori percentuali, donne=47, uomini=56; (% sui rispondenti; tre risposte possibili).

2.23. Le più importanti caratteristiche di un bravo/a scienziato/a, secondo i giovani italiani (16-19 anni).

Femmine%

Maschi %

Passione 55,9 Passione 53,8

Capacità di lavorare in gruppo 43,2 Capacità di lavorare in gruppo 42,9

Essere disposto a lavorare molte ore al giorno 35,6 Creatività 39,2

Curiosità 33,5 Pazienza 36,8

Pazienza 33,1 Essere disposto a lavorare molte ore al giorno 30,7

Concretezza 29,2 Intelligenza superiore alla media 29,2

Creatività 28,4 Curiosità 26,9

Intelligenza superiore alla media 23,7 Concretezza 20,3

Onestà 13,6 Onestà 14,6 FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio Scienza e Società, 2006. Valori percentuali, femmine=236; maschi=213; (% sui rispondenti, tre risposte possibili).

La Scienza per le Donne

75

2.24. I problemi più rilevanti a livello mondiale, secondo le donne italiane.

34,9

24,9

18,8

15,3

5,6

31,4

13,5

27,6

17,1

9,9

0 5 10 15 20 25 30 35 40

La pov ertà nel terzo mondo

La crisi economica

I cambiamenti climatici

I conflitti tra religioni

I problemi energetici

Femmine

M aschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007.

2.25. Gli interlocutori più credibili quando si parla di questioni scientifiche rilevanti per la società.

83,4

58,6

40,5

38,3

36,1

25,6

9,0

86,6

56,4

45,5

28,7

29,9

25,5

9,5

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

scienziati

ambientalisti

comitati e associazioni di cittadini

sacerdoti o altre figure religiose

giornalisti

imprenditori

politic i

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=462; dati riferiti al 2007.

Parte Seconda

76

2.26. I giudizi delle donne italiane sulle implicazioni di alcune aree scientifiche o tecnologiche.

Molto o abbastanza

positivo Né positivo né

negativo Molto o

abbastanza negativo

Non sa totale

Internet 67,0 17,7 7,9 7,4 100,0

Telefonia mobile 63,6 18,2 17,5 0,7 100,0

Biotecnologie 63,2 11,5 6,9 18,4 100,0

Nanotecnologie 40,4 12,4 8,1 39,1 100,0

Energia nucleare 32,6 21,7 39,7 6,0 100,0

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; dati riferiti al 2007.

2.27. Le donne italiane e la proprietà intellettuale: chi dovrebbe beneficiare dei proventi economici derivanti dai risultati della ricerca e dai prodotti tecnologici.

La persona che li ha realizzati/ inventati

L’Azienda o l’istituto di

ricerca in cui lavora

l’inventore/ creatore

Nessuno, tutti dovrebbero

poterle usare liberamente

Non sa Totale

Una composizione musicale 58,9 6,3 31,9 3,0 100,0

Un software/programma per computer 37,5 14,1 39,4 9,0 100,0

Un farmaco contro la malaria 21,2 9,4 66,8 2,6 100,0

Un farmaco che migliora le prestazioni sessuali 25,2 13,2 51,3 10,2 100,0

Un farmaco contro il diabete 18,3 11,7 66,3 3,8 100,0

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; dati riferiti al 2007.

La Scienza per le Donne

77

2.28. Le opinioni delle donne italiane sul riscaldamento climatico.

% % sui rispondenti Femmine Maschi

Cosa glielo fa pensare Femmine Maschi

87,5 92,1 Le estati sono sempre più calde e gli inverni meno freddi

68,7 65,6 Si, il clima della terra sta effettivamente diventando sempre più caldo Ci sono studi scientifici che lo

dimostrano 15,4 22,9

Gli ambientalisti lo ripetono da anni

15,9 11,5

8,4 3,8 Un'estate molto calda non significa nulla

47,2 54,7 No, il clima della terra non sta effettivamente diventando sempre più caldo

Gli ambientalisti esagerano sempre

28,8 25,1

Non ci sono prove scientifiche che lo dimostrano

24,0 20,3

Non saprei 4,1 4,2 Sono poco informato sull'argomento

56,6 46,6

Gli scienziati non sono d'accordo tra di loro

36,2 43,6

La cosa non mi interessa 7,2 9,8

Totale 100,0 100,0 FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007.

2.29. Il significato di protocollo di Kyoto per gli italiani: confronto tra femmine e maschi.

7,2

9,5

4,5

45,6

65,0

7,0

4,2

0,9

23,0

33,3

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Un accordo internazionale per ridurrre l'inquinamento

Un accordo sugli scambi commerciali tra i paesi industrializzati

Un patto tra gli Stati per il disarmo nucleare

Un documento che fissa i tassi di scambio tra monete diverse

Non lo so

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007.

Parte Seconda

78

2.30. Donne italiane e problemi energetici.

Femmine %

Maschi %

Esiste un problema energetico in tutto il mondo 77,4 83,0 Esiste un problema energetico solo in Italia 9,1 6,6Non esiste alcun problema energetico 4,1 7,9Esiste un problema energetico nel mondo ma non in Italia 1,9 0,9Non sa 7,5 1,7

Totale 100,0 100,0 FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007.

2.31. Origine dei problemi energetici mondiali, secondo le donne italiane.

Femmine %

Maschi %

Sprechiamo troppa energia 58,6 56,4 Le fonti di petrolio e gas si stanno esaurendo 19,6 21,0 Petrolio e gas provengono da aree a rischio di conflitti 13,3 12,9 Il costo dell'energia è diventato troppo elevato 8,5 9,7

Totale 100,0 100,0 FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali calcolati sui rispondenti alle alternative “esiste un problema energetico in tutto il mondo” o “nel mondo ma non in Italia”; femmine=423; maschi=374.

2.32. Origine dei problemi energetici nazionali, secondo le donne italiane.

Femmine %

Maschi %

Non sfruttiamo abbastanza le fonti naturali (sole, acqua..) 35,5 22,9 Dobbiamo acquistare troppa energia all'estero 28,0 31,5 Sprechiamo troppa energia 26,0 20,7 Non abbiamo investito nell'energia nucleare 10,5 24,9

Totale 100,0 100,0 FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali calcolati sui rispondenti all’alternativa “Esiste un problema energetico solo in Italia”; femmine=49; maschi=29.

La Scienza per le Donne

79

2.33. Le azioni che gli italiani sarebbero disposti ad intraprendere personalmente per risolvere i problemi energetici, confronto tra femmine e maschi.

48,4

38,6

6,4

5,2

1,5

34,1

46,4

6,3

12,2

1,0

0 10 20 30 40 50 60

Ridurre i propri consumi dienergia

Acquistare un impianto persfruttare l'energia alternativa

Nulla

Pagare una tassa perfinanziare ricerca energia

alternativa

Non so

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007.

2.34. Le cause dell’inquinamento nelle nostre città, secondo le donne italiane, confronto 2005-2007.

58,5

29,8

9,3

2,5

65,1

9,9

2,3

22,7

0 10 20 30 40 50 60 70

Il traffico automobilistico

Le industrie

Gli impianti di riscaldamento delle abitazioni

Non sa

2007

2005

FONTE: Observa, Osservatorio scienza e società 2005; “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; 2005: n=552; 2007: n=536.

Parte Seconda

80

2.35. Le cause dell’inquinamento nelle nostre città, confronto tra femmine e maschi.

58,5

29,8

2,5

63,0

11,69,3

1,1

24,3

0 10 20 30 40 50 60 70

Il traffico automobilistico

Le industrie

Gli impianti di riscaldamento delle abitazioni

Non sa

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Dati riferiti al 2007, valori %; femmine=536; maschi=452.

2.36. I provvedimenti che, secondo gli italiani dovrebbero essere presi dai Comuni per ridurre l’inquinamento da traffico, confronto tra femmine e maschi.

58,2

20,6

11,5

5,9

3,8

51,2

17,0

24,1

5,8

2,0

0 10 20 30 40 50 60 70

Ridurre il costo dei mezzi pubblici

Imporre la circolazione a targhe alterne

Vietare del tutto la circolazione delle auto in centro città

Far pagare una tassa per circolare con l'auto nel centro città

non sa

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452.

La Scienza per le Donne

81

2.37. Donne italiane e investimenti in energia nucleare.

% % sui rispondenti Femmine Maschi Perché: Femmine Maschi

25,5 49,8 Non si deve dipendere dai paesi produttori di petrolio

30,2 42,0

Le attuali fonti energetiche sono insufficienti

42,1 30,8

Anche altri paesi industrializzati possiedono centrali nucleari

21,0 18,4

Anche le centrali termoelettriche inquinano 6,8 8,8

Favorevoli all’investimento in energia nucleare

39,8 36,4 È meglio sviluppare fonti alternative di energia

41,1 50,9

Lo smaltimento di scorie radioattive è pericoloso

23,9 25,2

Nessun comune vorrebbe una centrale nucleare nel proprio territorio

22,2 9,6

Le centrali nucleari non sono affatto sicure 9,6 12,6

Le attuali fonti energetiche sono sufficienti 3,1 1,8

Contrari all’investimento in energia nucleare

34,6 13,8 Non ho la competenza per decidere 83,5 56,6 Non sa / non risponde

I pro e contro si equivalgono 16,5 43,4

Totale 100,0 100,0

FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007.

Parte Seconda

82

2.38. Donne e testamento biologico in Italia: favorevoli e contrarie

Femmine %

Maschi%

Favorevoli al testamento biologico 71,8 74,0 Contrari al testamento biologico 16,3 17,5

Non sa/ non risponde 11,9 8,5

Totale 100,0 100,0 FONTE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali; femmine=536; maschi=452; dati riferiti al 2007. NOTA: La domanda definiva il testamento biologico come la possibilità che una persona decida in anticipo se e come essere curata, qualora in un futuro si trovasse in una situazione di grave malattia, senza speranza di guarigione e non più cosciente,quindi non più in grado di decidere sulle proprie cure.

2.39. Donne ed eutanasia: le azioni da intraprendere nel caso una persona cosciente in condizioni di grave malattia e senza speranza di guarigione chiedesse di poter morire, confronto 2005-2007

41,5

29,7

13,3

15,5

30,3

43,7

18,3

7,7

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Interrompere le cure che leconsentono al malato di

rimanere in v ita

Mantenere la persona in v itacon tutti i mezzi possibili

Provocarne la morte con unfarmaco

Non sa

2007

2005

FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio scienza e società 2005; “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali. 2005: n=561; 2007: n=536.

La Scienza per le Donne

83

2.40. Italiani ed eutanasia: le azioni da intraprendere nel caso una persona cosciente in condizioni di grave malattia e senza speranza di guarigione chiedesse di poter morire, confronto tra femmine e maschi.

41,5

29,7

13,3

15,5

42,5

25,2

19,1

13,2

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

Interrompere le cure che leconsentono al malato di

rimanere in v ita

Mantenere la persona in v itacon tutti i mezzi possibili

Provocarne la morte con unfarmaco

Non sa

Femmine

Maschi

FONTE: Observa – Science in Society, Osservatorio scienza e società 2005; “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Valori percentuali. 2005: n=561; 2007: n=536.

2.41. Le terapie non convenzionali: donne italiane che nei tre anni precedenti l'intervista ne hanno fatto uso.

Femmine %

Maschi %

totale%

Almeno un tipo 15,8 11,2 13,6 Agopuntura 2,2 1,5 1,8 Omeopatia 8,8 5,1 7,0 Fitoterapia 4,8 2,6 3,7 Trattamenti manuali 7,1 5,7 6,4 Altre terapie 0,4 0,3 0,4

FONTE: ISTAT, Statistiche in breve, Le terapie non convenzionali in Italia, 2007. Valori percentuali. Dati riferiti al 2005 e a persone di 14 anni e più, per 100 casi dello stesso sesso.

Parte Seconda

84

2.42. Donne italiane e ricorso alle cure omeopatiche.

63,5

25,9

8,3

2,2

77,6

14,2

7,3

0,9

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Non utilizza mai prodottiomeopatici

Li utilizza saltuariamente

Li utilizza regolarmente

Per curarsi utilizza soloprodotti omeopatici

Femmine

Maschi

FONTE: Observa, Osservatorio Scienza e Società 2006. Valori percentuali, femmine=468; maschi=429.

2.43. Donne italiane e alimenti biologici.

acquistano solo cibi conv enzionali; 44,2%

acquistano sia cibi conv enzionali sia biologici; 53,0%

acquistano solo cibi biologici; 2,8%

FONTE: Observa- Science in Society, Alimenti biologici e comportamenti dei consumatori, 2007. Indagine nazionale, svolta nell’ambito del progetto RISBIO (Ricerca di strategie per sostenere la competitività delle imprese biologiche), finanziato dal Ministero per le politiche agricole e forestali. Valori percentuali, n=778.

La Scienza per le Donne

85

Donne e scienza: si può abbattere il soffitto di cristallo? Un’indagine sulle differenze di genere nella ricerca scientifica europea

di Valeria Arzenton, Massimiano Bucchi, Elisabetta Giuffra, Simona Palermo.

I temi dell’eguaglianza di genere hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito tra istituzioni, parti sociali e mondo produttivo, in tutti gli ambiti della vita sociale e professionale. E non fa eccezione la ricerca scientifica, le cui problematiche sono simili a quelle che si osservano negli altri settori professionali.

Negli ultimi anni anche le maggiori organizzazioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea, hanno riconosciuto l’estrema importanza del raggiungimento della parità di genere nel settore scientifico-tecnologico. L’esigenza di valorizzare le figure femminili in questo ambito è motivata da diverse considerazioni. Ovviamente, si tratta innanzitutto di una questione di diritti umani e giustizia sociale, nella misura in cui tutti gli individui devono avere le stesse opportunità di accesso all’educazione scientifica e devono poter ugualmente beneficiare dei progressi della scienza e della tecnologia. In secondo luogo, un mancato o scarso coinvolgimento delle donne dalla ricerca scientifica comporta anche gravi perdite in termini di competenze e talenti, con pesanti conseguenze per l’intero settore scientifico-tecnologico, in termini di produttività e competitività. Valorizzare i talenti femminili, infine, significa valorizzare le diversità e il contributo specifico che le donne possono apportare alla ricerca in virtù di caratteristiche peculiari in termini di sensibilità, intuito, motivazioni e approccio al lavoro.

A partire da queste importanti premesse, in contesto europeo sono state promosse numerose iniziative e programmi specifici, che hanno già fornito i primi evidenti risultati. Stando ai dati forniti dalla Commissione Europea, infatti, il numero di donne scienziato è in aumento e le donne rappresentano oggi quasi il 50% delle risorse umane dell’intero settore scientifico, mostrando capacità e competenze spesso superiori a quelle dei colleghi di sesso maschile. Ciò nonostante, l’obiettivo di una reale parità di genere è ancora lontano, in quanto le ricercatrici si trovano ad affrontare le stesse problematiche che affliggono la maggior parte degli altri settori professionali. Le donne, infatti, risultano ben rappresentate solo in alcuni campi della scienza, quali la biologia e la medicina, mentre restano escluse da altre discipline, considerate ancora appannaggio maschile. Oltre a questa discriminazione di tipo ‘orizzontale, le differenze diventano evidenti soprattutto da un punto di vista “verticale”, se si pensa al fenomeno del cosiddetto “soffitto di cristallo” che impedisce alle giovani ricercatrici di progredire nella carriera. Infatti, se le donne rappresentano in Europa il 50% del totale dei laureati in discipline scientifiche, le ricercatrici sono solo il 29% del totale dei ricercatori europei e la percentuale decresce man mano che si sale nella gerarchia professionale (solo il 23% dei professori sono di sesso femminile). Le donne, inoltre, risultano praticamente assenti dalle commissioni decisionali e dai consigli gestionali.

Parte Seconda

86

Se da un lato sono sempre più numerosi i dati statistici sulla presenza e la partecipazione femminile nel settore scientifico-tecnologico a livello europeo, sono invece assai più scarsi i dati che si riferiscono, nello stesso ambito, a percezioni, motivazioni, opinioni e possibili pregiudizi sulle questioni di genere nel contesto professionale.

Un contributo particolarmente interessante in questo senso arriva dai primi risultati di un’indagine condotta tra il personale di due network di ricerca europei da un team italiano che integra competenze di scienziati e sociologi della scienza. La ricerca si inserisce nelle attività dei Gender Action Plans del Progetto Integrato SABRE (Cutting Edge Genomics for Sustainable Animal Breeding) e del Network of Excellence EADGENE (European Animal Disease Genomics Network of Excellence for Animal Health and Food Safety), che coinvolgono rispettivamente 200 e 130 scienziati di 14 e 10 Paesi europei impegnati nella ricerca genomica applicata alle specie zootecniche. L’indagine è coordinata dal Parco Tecnologico Padano di Lodi (www.tecnoparco.org), centro di ricerca per le biotecnologie agro-alimentari, con la collaborazione degli esperti di Observa – Science in Society (www.observa.it), un’associazione culturale no profit che promuove la ricerca, la riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini. Obiettivo dell’indagine è, da un lato, monitorare eventuali differenze di genere in termini di reclutamento, iter e progressione di carriera e, dall’altro, valutare le modalità con cui le problematiche di genere sono percepite dai singoli ricercatori e trovano riscontro nel loro percorso professionale e privato. A questo scopo un questionario strutturato è stato somministrato a tutto il personale coinvolto nei due network.

L’indagine conferma in linea di massima le tendenze già evidenziate in contesto europeo. In primo luogo, sebbene la maggior parte dei ricercatori intervistati di entrambi i sessi ritenga che le donne possiedano tutti i requisiti intellettuali e le abilità tecniche necessari per contribuire brillantemente all’attività scientifica, anche nell’ambito di questi due network si registrano evidenti squilibri di genere. Innanzitutto le posizioni apicali (es. capo dipartimento, direttore di istituto, ecc.) sono prevalentemente occupate da uomini, mentre quasi la metà delle donne intervistate lamenta di essere esclusa dalle decisioni importanti e dai ruoli di maggior responsabilità. In secondo luogo, gli uomini godono di migliori condizioni contrattuali, con assunzioni a tempo indeterminato, mentre le donne sono molto più spesso reclutate con contratti a termine o borse di studio. Tali differenze vanno in parte ricondotte all’età delle donne coinvolte nei due network di ricerca, che risulta mediamente più bassa rispetto a quella degli uomini. I risultati dell’indagine suggeriscono che molte donne tendono a partecipare più attivamente alla ricerca nei primi anni della carriera, mentre con l’avanzare dell’età le ambizioni professionali lasciano il posto a priorità di tipo familiare. E proprio la difficoltà di conciliare la carriera con gli impegni familiari è percepita dalla maggior parte dei ricercatori, siano essi uomini o donne, come uno dei principali ostacoli alla parità di genere nel settore scientifico. Un secondo ostacolo, secondo quanto rilevato dall’indagine, riguarda invece l’atteggiamento spesso auto-discriminatorio delle donne stesse nei

La Scienza per le Donne

87

confronti del loro ruolo professionale. Più della metà delle intervistate, infatti, sembra ritenere che le donne non siano in grado di raggiungere le posizioni di maggior responsabilità in quanto meno disposte degli uomini a combattere per la propria carriera, anche per non dover adottare comportamenti aggressivi propri dei colleghi maschi.

Quest’ultimo aspetto e, nel complesso, i risultati dell’indagine suggeriscono almeno due linee programmatiche per promuovere la partecipazione femminile a tutti i livelli della carriera scientifica. Un primo intervento dovrebbe riguardare la formazione dei futuri scienziati, che non può limitarsi agli aspetti più tecnici, ma deve prendere in considerazione anche componenti psicologiche e comportamentali, incoraggiando ad esempio le giovani ricercatrici a mostrare una maggior determinazione e un atteggiamento più positivo nei confronti di se stesse e del proprio ruolo professionale, per sostenere più facilmente la competizione maschile. In secondo luogo, appare evidente che le politiche di genere non possono limitarsi alle seppur utili misure volte a conciliare al meglio la carriera con gli impegni familiari, ma devono altresì tentare di superare alcune visioni tradizionali della carriera e della suddivisione dei ruoli. Ad esempio, i criteri di reclutamento e incentivazione alla carriera dovrebbero riconoscere anche caratteristiche come l’attitudine a collaborare con i colleghi, a contribuire alla crescita dei propri collaboratori e a condividere conoscenze e informazioni, nonché a premiare un approccio alla ricerca aperto e interdisciplinare, incoraggiando un atteggiamento collaborativo piuttosto che competitivo.Articolo pubblicato su D.a. - La rivista per superare le barriere culturali, Anno VIII, numero 3, Dicembre 2007.

88

89

Parte Terza

DONNE E RICERCA

PER SAPERNE DI PIU’

Parte Terxa

90

III.DONNE E SCIENZA:

GLI AVVENIMENTI DEL 2007

1 Gennaio Il 2007 è proclamato Anno Europeo per le pari opportunità per tutti: particolare attenzione è rivolta alle problematiche di genere, attraverso numerose iniziative, incontri, manifestazioni, campagne, conferenze, workshop, indagini, studi a livello sia comunitario sia nazionale. L’inaugurazione il 30-31 Gennaio a Berlino, in occasione del primo vertice sull’uguaglianza, un’iniziativa congiunta della Commissione Europea e della presidenza tedesca dell’UE.

16 Febbraio Si svolge a Lubiana il Workshop on Women in Information and Communication Technologies organizzato nell’ambito del progetto europeo Central European Center for Women and Youth in Science.

21 Febbraio Presso la sede parigina dell’UNESCO quindici giovani ricercatrici provenienti da tutto il mondo ricevono le borse di studio UNESCO-L'Oréal 2007 For Women in Science. Tra le vincitrici dell’edizione 2007 anche un’italiana, la genetista milanese Irene Chiolo.

21 Febbraio Il prestigioso ACM Turing Award, considerato come il Premio Nobel dell’informatica, è assegnato per la prima volta ad una donna. La vincitrice è Frances Allen, pioniera del calcolo computazionale con 45 anni di carriera in IBM.

22 Febbraio Cinque scienziate provenienti dai cinque continenti ricevono a Parigi il 9° Premio L'Oréal-UNESCO 2007 For Women in Science.

26 Febbraio Praga ospita il Workshop scientific excellence and ‘sexy’ research on gender in biomedical and health related research, organizzato nell’ambito del progetto europeo Central European Center for Women and Youth in Science.

7 Marzo L’oceanografa italiana Nadia Pinardi riceve la medaglia Nansen per il 2007. Il prestigioso riconoscimento dell’European Geoscience Union (EGU) le è attribuito per aver fondato l’oceanografia operativa nel Mediterraneo, coordinando lo sviluppo scientifico e tecnologico di circa 40 istituti europei e internazionali.

27 Marzo La scienziata iraniana Mina Bissel riceve il prestigioso Pezcoller Foundation–AACR International Award per la ricerca sul cancro.

18-19 Aprile A Berlino si tiene la conferenza Gender Issues in Research - Equality of Opportunityospitata dal Centre of Excellence Women and Science (CEWS).

27-28 Aprile Si svolge a Bruxelles la prima Assemblea Generale della European Platform of Women Scientists (EPWS).

9-11 Maggio Si svolge ad Heidelberg, presso lo European Molecular Biology Laboratory (EMBL), la conferenza internazionale The way forward, la prima delle quattro iniziative organizzate da SET-Routes, rete pan-europea di donne scienziato operanti nelle diverse aree scientifiche (bioinformatica, fisica delle particelle, scienze aerospaziali, robotica e medicina molecolare) per sostenere la carriera delle donne in scienza, ingegneria e

Per saperne di più

91

tecnologia (SET).

13 Maggio A Gerusalemme l’israeliana Ada Yonath del Weizmann Institute of Science riceve con George Feher (Università di California-San Diego) il prestigioso premio Wolf, categoria chimica, per i suoi studi sul meccanismo di produzione delle proteine.

16 Maggio Si svolge a Milano la cerimonia di assegnazione delle borse di studio messe in palio da L’Oréal Italia, con la collaborazione della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

18 Maggio La biologa Ottoline Leyser riceve il Royal Society Rosalind Franklin Award per i suoi studi pionieristici sugli ormoni delle piante.

26-27 Maggio Bologna ospita il convegno transnazionale E-WIT di TechnéDonne, progetto finanziato dall’Iniziativa Comunitaria Equal. Nell’ambito del convegno si svolge il FemCamp sul tema “le nuove tecnologie per valorizzare le voci, le visioni, le azioni delle donne”.

14 Giugno Il network Global Women Inventors and Innovators Network (GWIIN) organizza a Berlino l’EUWIIN Conference & Awards, in partnership con London Metropolitan University.

16 Giugno Battuto il record femminile di permanenza in una base spaziale: la statunitense di origine indiana Sunita Williams, ingegnere della Stazione Spaziale Internazionale in orbita attorno alla Terra, supera il primato stabilito nel 1996 dalla sua collega Shannon Lucid, con 188 giorni e quattro ore.

16 Giugno La finlandese Aino Heikkinen è nominata miglior inventrice e innovatrice europea dell’anno dallo European Women Inventors and Innovators Network (EUWIIN) per lo sviluppo del TexCem, un materiale riciclato per l’edilizia a basso costo. Altri sei premi minori sono assegnati ad altrettante inventrici nelle seguenti categorie: ‘scienza e tecnologia’, ‘donne eccezionalmente creative e innovative’, ‘madre e figlio’, ‘innovazione sanitaria’ e ‘tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT)’.

21-23 Giugno L’Associazione Donne e Scienza e la Fondazione Brodolini promuovono a Roma il convegno Wonbit - Donne e biotecnologie, approcci femministi e scientifici a confronto.

28 Giugno Si tiene a Lodi, presso il Parco Tecnologico Padano, Mind the GAP 2007 - Workshop Europeo sull’equità di genere nella ricerca scientifica, organizzato dall’Associazione FAiR (Fairness and Accountability in Research), dalla Provincia di Lodi e dal Parco Tecnologico Padano.

2 Luglio Agnes Ullmann riceve dall’Università “La Sapienza” la laurea Honoris Causa in Biologia cellulare applicata per i suoi studi sullo sviluppo della regolazione dei geni e sulla struttura delle proteine. La scienziata era stata anche una delle prime donne a ricevere il titolo di professore emerito dell’Istituto Pasteur, ricoprendo la carica di direttore per la sezione Ricerca e sviluppo.

2-4 Luglio A Wroclaw, in Polonia, si svolge il Regional Symposium on Women Scientists and Engineers of new EU countries and East Europe, organizzato dall’Università di Wroclaw in stretta collaborazione con l’International Network of Women Engineers and Scientists (INWES).

5 Luglio Sessantotto studentesse della facoltà di Ingegneria e sette della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Udine, al primo anno di corso di studi,

Parte Terxa

92

sono premiate nell’ambito del progetto Donne, scienze e tecnologie.

11 Luglio Il Premio Speciale Donna 2007 è assegnato a Elisabetta Dejana, ricercatrice della Fondazione Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM), per le sue ricerche sul cancro, in particolare sull'angiogenesi.

19 Luglio Roma ospita la conferenza Le buone pratiche per le pari opportunità nella scienza,moderata da Rossella Palomba, ricercatrice dell’Istituto per le ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS) del CNR e Ambasciatrice europea per le pari opportunità nella scienza.

28-31 Agosto Si tiene a Berlino la Quinta Conferenza Europea su Gender Equality in Higher Education, organizzata dall’Università di Berlino e dal Ministero tedesco per l’Educazione e la Ricerca.

28 Settembre In occasione della Notte dei ricercatori, lo sportello APRE Piemonte della Camera di commercio di Torino organizza il convegno Donne, ricerca, impresa promosso in collaborazione con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile, l’Associazione per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico del Piemonte e l’Associazione Donne e Scienza.

4-5 Ottobre Si svolge nel pittoresco quartiere della ceramica di Maastricht il WISER – Women in Science Research and Education, un festival con seminari, workshop, sessioni formative, giochi e programmi artistici e culturali guidati destinati a scienziati, studenti, policy makers, specialisti di risorse umane e di questioni di genere.

10 Ottobre A Berlino è organizzato il Workshop on Gender Issues in Science and Engineering,nell’ambito dello European Computer Science Summit 2007.

12 Ottobre Drew Gilpin Faust è eletta Presidente della Harvard University. Prima donna nella storia a guidare il più antico ateneo statunitense, Faust è un’esperta di storia americana e specializzata sul periodo della guerra civile. La sua elezione segue le polemiche suscitate dal precedente rettore Lawrence Summer, che aveva dichiarato di considerare le donne inadatte alle materie scientifiche.

23 Ottobre A Parigi, nel corso del Science in TV Drama Festival, sono presentati i lavori premiati da EuroWistdom - European Women in science TV Drama on Message, un progetto europeo che mira ad aumentare l'attrattiva della carriera scientifica per le donne finanziando la progettazione di film o serie televisive in cui figurino donne con ruoli di spicco in ambito scientifico, ingegneristico o tecnologico. Uno dei premi è assegnato a due italiane, Gabriella Giacometti ed Elisabetta Flumeri, per il lavoro intitolato Race against time, che racconta di una scienziata italiana capace di debellare un virus letale grazie ad un computer “quantistico”.

25 Ottobre –

6 Novembre

Il Festival della Scienza di Genova dedica numerosi eventi ed iniziative ai temi di genere nella scienza, dalla partecipazione femminile agli studi e alla ricerca scientifica alla medicina di genere.

26-27 Ottobre Parigi ospita il Women in Engeneering and Technology Research, convegno internazionale sulle donne nell'ingegneria e nella ricerca tecnologica, organizzato nell’ambito del progetto europeo PROMETEA.

Per saperne di più

93

5 Novembre La scienziata sudanese Hiba Mohamed riceve il prestigioso premio Pfizer per i suoi studi sulle basi genetiche della suscettibilità e della resistenza alla Leishmaniosi.

12-17 Novembre Si svolge a Genova la manifestazione Matilde di Canossa. Le Donne, la Storia, la Scienza e il Potere, organizzata dal Comune di Genova, dalla Provincia di Genova, dall’Ufficio Consigliera di Parità della Regione Liguria e dall'associazione M.E.D.ì. - Schegge di Mediterraneo, con il patrocinio e il sostegno del Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità, del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Genova e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

14 Novembre La genetista ed endocrinologa Maria Luisa Brandi è la prima scienziata italiana ad entrare nel Board direttivo dell’American Society for Bone and Mineral Research(ASBMR), la più importante società scientifica mondiale per lo studio delle ossa e del metabolismo minerale.

19-20 Novembre L’Anno Europeo per le pari opportunità per tutti si chiude a Lisbona con la conferenza Celebrating 2007! durante la quale sono presentati i risultati raggiunti con le oltre 1000 iniziative realizzate in 30 Paesi, di cui 430 finanziate dalla Commissione Europea.

21 Novembre Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa adotta la Raccomandazione CM/Rec(2007)17 sugli standard e i meccanismi di parità di genere che propone misure e criteri per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. Azioni specifiche vengono dedicate alla partecipazione femminile all’educazione e all’attività scientifica, a tutti i livelli.

Parte Terza

94

IV.DONNE E SCIENZA:

ISTITUZIONI, SITI WEB, PREMI E LIBRI PUBBLICATI NEL 2007

2.1. Le fonti di Donne e Scienza 2008

AUDIPRESS – Indagine sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italiahttp://www.audipress.it

COMMISSIONE EUROPEA – Direzione Generale della Ricercahttp://ec.europa.eu/dgs/research

CORDIS – Servizio Comunitario di Informazione in materia di Ricerca e Sviluppohttp://cordis.europa.eu

EUROBAROMETRO – Programma di ricerche demoscopiche svolte negli stati dell’Unione Europea per conto della Commissione Europeahttp://ec.europa.eu/public_opinion

EUROSTAT – Ufficio Statistico delle Comunità Europeehttp://epp.eurostat.ec.europa.eu

FONDAZIONE NOBEL http://www.nobelprize.org

ISTAT - Istituto Nazionale di Statisticahttp://www.istat.it

MIUR – Ministero dell’Università e della Ricercahttp://www.miur.it

NCWIT - National Center for Women & Information Technologyhttp://www.ncwit.org

OBSERVA – Science in Societyhttp://www.observa.it http://www.scienceinsociety.eu

OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economicohttp://www.oecd.org

UNDP – Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppohttp://www.undp.org

UNESCO - United Nations Educational, Scientific and Cultural Organizationwww.unesco.org

Per saperne di più

95

2.2 Donne e scienza: istituzioni, associazioni, fondazioni e siti web

In Europa

ADA - Femmes et nouvelles technologies http://www.ada-online.org

AMIT - Asociación de Mujeres Investigadoras y Tecnólogas http://www.amit-es.org

AMONET- Portuguese Association of Women in Science http://www.dq.fct.unl.pt/qoa/amonet_home.htm

Anno europeo per le pari opportunità per tutti 2007 http://ec.europa.eu/employment_social/eyeq/index.cfm

Athena Project http://www.athenaproject.org.uk

Athena SWAN Charter for Women in Science http://www.athenaswan.org.uk

BCSWomen http://www.bcs.org/server.php?show=nav.8630

BeWiSe – Belgian Women in Science http://bewise.naturalsciences.be

BFIIN - British Female Inventors and Innovators Network http://www.bfiin.com

British Council – Women in Science http://www.britishcouncil.org/science-women.htm

Cambridge AWISE - Cambridge Association for Women in Science and Engineering http://www.camawise.org.uk

CEWS - Center of Excellence Women and Science http://www.cews.org/cews/en/index.php

Christiane Nüsslein-Volhard Foundation http://www.cnv-stiftung.de

CSIC - Consejo Superior de Investigaciones Cientificas - Women and Science Committee http://www.csic.es/mujer_ciencia.do

Daphnet http://www.wes.org.uk/daphnet.html

Parte Terza

96

EDEM - Greek Women’s Engineering Association http://www.edem-net.gr

Elles en science http://www.elles-en-sciences.org

ELSO Database of Expert Women in the Molecular Life Sciences http://www.elso-cdc.org/M11.shtm

EMBO – Women in Science http://www.embo.org/gender/index.html

EPWS - European Platform of Women Scientists www.epws.org

EQUALITEC - Advancing Women in Information Technology, Electronics, Communications http://www.equalitec.org.uk

Eq-uni http://www.helsinki.fi/tasa-arvo/suomi/equni.html

ETAN – European Technology Assessment Network http://cordis.europa.eu/etan/home.html

ETH Zürich – Equal! http://www.equal.ethz.ch/

European Commission, DG Research, Science and Society – Women and Science http://ec.europa.eu/research/science-society/index.cfm?fuseaction=public.topic&id=27 http://cordis.europa.eu/improving/women/home.htm

European Mothers in Science http://www.mothersinscience.org

EUWIIN - European Women Inventors & Innovators Network http://www.euwiin.eu

Femmes et Mathématiques http://www.femmes-et-maths.fr

Femmes et Sciences http://www.femmesetsciences.fr

FI - Association Française des Femmes Ingénieurs http://www.femmes-ingenieurs.org

FWF - Austrian Science Fund – Gender Mainstreaming http://www.fwf.ac.at/en/gender/index.html

Per saperne di più

97

Gender Campus - Femdat http://www.femdat.ch

GWIIN - Global Women Inventors & Innovators Network http://www.gwiin.com

IIWE – International Institute for Women in Engineering http://services.eng.uts.edu.au/iiwe/index.asp

INWES - International Network of Women Engineers and Scientists www.inwes.org

L’Oréal - For Women in Science http://www.forwomeninscience.com

National Contact Centre - Women in Science http://www.zenyaveda.cz

Portia – SET for all women http://www.portiaweb.org/index.html

Programma Ipazia-UNESCO www.womensciencenet.org

UK Resource Centre for Women in Science, Engineering and Technology http://www.ukrc4setwomen.org

WIR - Women in industrial research http://ec.europa.eu/research/science-society/women/wir/index_en.html

WISE - Women Into Science, Engineering and Construction http://www.wisecampaign.org.uk

WiTEC - European Association for Women in Science, Engineering and Technology (SET) http://www.witec-eu.net/index.html

WITS - Women in Technology and Science http://www.witsireland.com

WITT - Women’s Information Technologies Transfer. Regional Initiative of Women’s Groups for Promoting ICT as a Strategic Tool for Social Transformation http://www.witt-project.net/

WiTT - Women in Telecoms and Technology http://www.wittgroup.org

Women in technology http://www.womenintechnology.co.uk

Parte Terza

98

Women's Engineering Society http://www.wes.org.uk

In Italia

Associazione Donne e Scienza http://www.women.it/scienziate

CIRSDe - Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne, Università degli Studi di Torino http://hal9000.cisi.unito.it/wf/CENTRI_E_L/C-I-R-S-De

FAIR - Fairness and Accountability in Research http://www.fair-research.eu

Fondazione Rita Levi-Montalcini http://www.ritalevimontalcini.org

Genere e Scienza - ITC-irst http://genere.itc.it

Libera Università delle Donne http://www.universitadelledonne.it

O.N.D.A. – Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna www.ondaosservatorio.it

Per saperne di più

99

2.3 Donne e Scienza: progetti

In Europa

ADVANCE - Advanced Training for Women in Scientific Research (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.advance-project.eu

Aristotle University of Thessaloniki - Gender and Equality Studies http://web.auth.gr/genderstudies/index.htm

CEC-WYS - Central European Center for Women and Youth in Science (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.cec-wys.org/html

EADGENE – European Animal Disease Genomics Network of Excellence for Animal Health and Food Safety (Gender Action Plan) (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.eadgene.org/AboutEADGENE/GenderActionandMentoring/tabid/265/Default.aspx

ENWISE – Gender equality in a wider Europe (promosso dalla Commissione Europea) http://ec.europa.eu/research/science-society/women/enwise/index_en.html

EuroWistdom - European Women in Science TV Drama On Message (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.eurowistdom.eu

E-WIT - European Women in Information Technologies (progetto transazionale tra i progetti ICT-Ster, TechnéDonne ed Equalitec nell’ambito del Programma Comunitario EQUAL - ESF) http://www.technedonne.it/index

ICT-STER(finanziato nell’ambito del Programma Comunitario EQUAL – ESF) http://www.ictster.nl

JIVE - Joining Policy and Joining Practice (finanziato dal Fondo Sociale Europeo) http://www.jivepartners.org.uk

KNOWING - Knowledge, Institutions and Gender (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.knowing.soc.cas.cz

MGE - Marine Genomics Europe (Gender Action Plan) (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.marine-genomics-europe.org

Parte Terza

100

PROMETEA - Empowering Women Engineers Careers in Industrial and Academic Research. (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.prometea.info

SABRE – Cutting Edge Genomics For Sustainable Animal Breeding (Gender Action Plan) (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.sabre-eu.eu/AboutSABRE/GenderActionPlan/tabid/190/Default.aspx

SET-Routes – Highways into Science (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.set-routes.org

WINIT - Women in IT (finanziato dal Fondo Sociale Europeo) http://www.iris.salford.ac.uk/GRIS/winit/index.html

WomenInNano - Strengthening the role of women scientists in nanoscience (finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.womeninnano.de

In Italia

ADA - Promoting Women Access to Informatics (progetto promosso da 34 corsi di laurea in Scienze e Tecnologie Informatiche di altrettante Università italiane) http://www.dsi.unive.it/ADA

AGRICOLTUR@ SOSTANTIVO FEMMINILE (progetto finanziato nell’ambito del programma comunitario EQUAL – Pari Opportunità) http://www.agridonna.it/

DIVA - Science in a Different Voice (progetto finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea) http://www.irpps.cnr.it/diva

Progetto Donna: Professione Ingegnere (promosso dal Politecnico di Torino con il contributo del Fondo Sociale Europeo e della Regione Piemonte) http://didattica.polito.it/progettodonna

Technè Donne - Donne nelle tecnologie e tecnologie delle donne (progetto finanziato nell’ambito del Programma Comunitario EQUAL - ESF) http://www.technedonne.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1

Per saperne di più

101

2.4 Donne e Scienza: premi e borse di studio

In Europa

BRITISH FEMALE INVENTORS AND INNOVATORS AWARDS Ente organizzatore: BFIIN - British Female Inventors and Innovators Network e GWIIN - Global Women Inventors & Innovators Network. Finalità: riconoscere idee e invenzioni particolarmente creative e innovative realizzate da. imprenditrici e progettiste in Inghilterra. Anno di istituzione: 1999.

CHRISTIANE NÜSSLEIN-VOLHARD FOUNDATION GRANTS Ente organizzatore: Christiane Nüsslein-Volhard Foundation Finalità: offrire supporto a giovani ricercatrici di talento con figli per lo sviluppo della loro carriera (riservato a ricercatrici di tutte le nazionalità che intendano svolgere la loro attività di ricerca in Germania). Anno di istituzione: 2004. http://www.cnv-stiftung.de

EUROPEAN WOMEN INVENTOR & INNOVATOR OF THE YEAR AWARDS Ente organizzatore: EWIIN - European Women Inventor & Innovator Network e GWIIN - Global Women Inventors & Innovators Network. Finalità: riconoscere idee e invenzioni particolarmente creative e innovative realizzate da imprenditrici e progettiste di tutta Europa. Anno di istituzione: 2007. http://www.euwiin.eu

FEBS/EMBO Women in Science Award Ente organizzatore: FEBS - Federation of European Biochemical Societies ed EMBO - European Molecular Biology Organisation. Finalità: valorizzare i più importanti contributi alla ricerca nelle scienze della vita apportati da donne. Anno di istituzione: 2007. Valore: 10.000 €. http://www.embo.org/gender/award.html

HERTHA SPONER PRIZE Ente organizzatore: German Physical Society. Finalità: premiare giovani scienziate per importanti scoperte nel campo della fisica. Anno di istituzione: 2001. Valore: 3.000 € http://www.dpg-physik.de/dpg/preise/satzungen/sponer.html

ITEC Innovation Award Ente organizzatore: Equalitec - Advancing Women in Information Technology, Electronics, Communications. Finalità: premiare donne che hanno apportato importanti contributi innovativi nelle tecnologie dell’informazione, nell’elettronica e nelle comunicazioni (ITEC). Anno di istituzione: 2005. http://www.equalitec.org.uk/equalitec_main/innovation_awards.cfm

Parte Terza

102

L'OREAL-UNESCO Awards for Women in Science Ente organizzatore: L’Oréal e UNESCO. Finalità: valorizzare il ruolo delle donne nella scienza premiando ogni anno scienziate che hanno contribuito al progresso scientifico ed erogando borse di studio per giovani ricercatrici per consentire loro di proseguire progetti di ricerca originali e promettenti. Anno di istituzione: 1998. Valore: 5 premi (uno per continente) del valore di 100.000 $ ciascuno, 15 borse di studio internazionali del valore di 20.000 $ ciascuna, in molti Paesi (Italia inclusa) borse di studio nazionali. http://www.unesco.it/opportunity/premi/oreal2008.htm http://www.loreal.com/_en/_ww/for-women-in-science.aspx

MARIE-HEIM-VÖGTLIN-PROGRAMME Ente organizzatore: SNSF - Swiss National Science Foundation. Finalità: offrire supporto a studentesse di dottorato e ricercatrici post-dottorato che abbiano dovuto interrompere l’attività di ricerca per motivi familiari. Anno di istituzione: 1991. http://www.snf.ch/e/funding/individuals/mhv/seiten/default.aspx

THE DAPHNE JACKSON TRUST RETURNERS FELLOWSHIPS Ente organizzatore: The Daphne Jackson Trust. Finalità: offrire supporto per il rientro nella carriera scientifica di ricercatori nel campo delle scienze, dell’ingegneria e della tecnologia mediante l’assegnazione di borse di studio. Anno di istituzione: 1992 http://www.daphnejackson.org

THE GOOGLE EUROPE ANITA BORG MEMORIAL SCHOLARSHIPS Ente organizzatore: Google Finalità: incoraggiare giovani donne (studentesse di scuola superiore, universitarie e dottorande) a distinguersi nelle scienze computazionali e nelle nuove tecnologie mediante l’attribuzione di borse di studio. Anno di istituzione: 2007. Valore: borse di studio del valore di 5.000 o 1.000 €. http://www.google.com/anitaborg-europe

THE ROYAL SOCIETY ROSALIND FRANKLIN AWARD Ente organizzatore: The Royal Society e UK Department for Innovation, Universities and Skills (DIUS). Finalità: premiare donne che abbiano apportato importanti contributi nel campo della scienza, dell’ingegneria e della tecnologia. Anno di istituzione: 2003. Valore: 30.000 £ http://www.royalsoc.ac.uk/page.asp?tip=1&id=1782

THE WELLCOME TRUST RE-ENTRY FELLOWSHIPS Ente organizzatore: The Wellcome Trust. Finalità: offrire supporto per il rientro nella carriera scientifica di scienziati dopo un’interruzione di almeno due anni mediante l’assegnazione di borse di studio post-dottorato. http://www.wellcome.ac.uk/node2128.html

Per saperne di più

103

In Italia

L’ORÉAL ITALIA PER LE DONNE E LA SCIENZA Ente organizzatore: L’Oréal Italia. Finalità: premiare giovani ricercatrici italiane d’età inferiore ai 35 anni che operano nell’ambito delle scienze della vita e della materia mediante l’attribuzione di borse studio per consentire loro di proseguire progetti di ricerca originali e promettenti. Anno di istituzione: 1998 Valore: 5 borse di studio del valore di 15.000 € ciascuna. http://www.loreal.it

DONNA: PROFESSIONE INGEGNERE Ente organizzatore: Politecnico di Torino, con il finanziamento della Regione Piemonte a valere sul Fondo Sociale Europeo. Finalità: incoraggiare le ragazze ad iscriversi ai corsi di ingegneria mediante l’attribuzione di borse di studio. Anno di istituzione: 2002. Valore: 70 borse di studio del valore di 1.200 € ciascuna. http://didattica.polito.it/progettodonna

DONNE PER LE DONNE Ente organizzatore: Ministero dell’Università e della Ricerca. Finalità: premiare gli autori delle migliori tesi di laurea sui temi della partecipazione e del contributo femminile nei diversi ambiti della politica, della scienza, della società e della cultura mediante l’attribuzione di borse di studio. Anno di istituzione: 2007 (unica edizione). Valore: 4 borse di studio del valore di 5000 € ciascuna. http://www.miur.it/DefaultDesktop.aspx?doc=320

DONNE, SCIENZE E TECNOLOGIE Ente organizzatore: Università di Udine, Regione Friuli Venezia-Giulia e Fondo Sociale Europeo. Finalità: incentivare le ragazze a immatricolarsi ai corsi di laurea di carattere tecnico scientifico. Anno di istituzione: 2004. Valore: 500 € ciascuno. http://www.uniud.it/diydattica/facolta/ingegneria/sezione.2006-03-21.3392123411

DONNA È WEB Ente organizzatore: Asso Web Italia Onlus, Provincia di Lucca, Comune di Viareggio e Apt Versilia. Finalità: premiare i migliori progetti web ideati, progettati e realizzati con un contributo femminile. Anno di istituzione: 2004. http://donne.premiowebitalia.it

Parte Terza

104

2.5 Donne e scienza: libri pubblicati nel 2007

AA.VV: Science, Technology and Gender: An International Report - Science and Technology for Development series, Edizioni UNESCO, Parigi, FR.

Babini V.P. e Simili R. (a cura di): More than Pupils.Italian Women in Science at the Turn of the 20th Century,Olschki, Firenze.

Brizendine, L.: The Female Brain, Bantam Dell Publishing Group New York, NY, USA.

Brizendine, L.: Il cervello delle donne, Rizzoli, Milano.

Burke, R.J. e Mattis, M.C.: Women and Minorities in Science, Technology, Engineering and Mathematics,Edward Elgar Publishing, Cheltenham Glos., UK.

Casula C. e Mongili A.: Donne al computer. Marginalità e integrazione nell’utilizzo delle ICT, CUEC, Cagliari.

Ceci, S.J. e Williams, W.M.: Why Aren't More Women in Science? Top Researchers Debate the Evidence,American Psychological Association, Washington, DC, USA.

Committee on Maximizing the Potential of Women in Academic Science and Engineering, National Academy of Sciences, National Academy of Engineering and Institute of Medicine: Beyond Bias and Barriers: Fulfilling the Potential of Women in Academic Science and Engineering, National Academies Press, Washington, DC, USA.

De Chadarevian, S., Gagliasso, E. e Zucco, F.: Il genere nel paesaggio scientifico, Aracne Editrice, Roma.

Di Silvestre S., Mazza M.F., Picca B. (a cura di): Women in innovation. Strategie, reti, esperienze,Pubblicazione del Programma Regionale Imprenditoria Femminile 2006-2007, Regione Emilia-Romagna.

Fara, P.: Scientists Anonymous: Great Stories of Women in Science, Wizard Books, Cambridge, UK.

Gelli B.R., Lavanco G., Mandal M. (a cura di): Essere donne al tempo delle nuove tecnologie, Franco Angeli, Milano.

Hall, L. E.: Who's Afraid of Marie Curie? The Challenges Facing Women in Science and Technology, Seal Press, Berkeley, CA, USA.

LaVaque-Manty, D.: Transforming Science and Engineering: Advancing Academic Women, University of Michigan Press, Ann Arbor, MI USA.

Lotta, E.: A modo mio. Donne tra creatività e potere, Edizioni Magi, Roma.

Matellicani A. La “Sapienza” di Maria Montessori. Dagli studi universitari alla docenza. 1890-1919, Aracne Editrice, Roma.

Nava, E.: Sulle orme di Gandhi. Storia e storie di Vandana Shiva, Editoriale Scienza, Trieste.

Per saperne di più

105

Witkowski, N.: Troppo belle per il Nobel. La metà femminile della scienza, Bollati Boringhieri Editore, Torino

Yount, L.: A to Z of Women in Science and Math, Facts On File Inc., New York, NY, USA

Parte Terza

106

V. GLOSSARIO

IT (Information Technology): Tecnologie dell’informazione, comprendono l’hardware e il software per le telecomunicazioni, le comunicazioni in rete e multimediali e il trattamento e l’elaborazione dei dati.

FORTUNE 500: classifiche annuali delle maggiori aziende stilata dalla rivista statunitense Fortune.

OCSE: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Dal 1961 ha sostituito l'OECE, creata nel 1948 per coordinare il 'Piano Marshall' per la ricostruzione postbellica dell'economia europea. Ne fanno parte 30 Paesi (Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria). Con altri 70 Paesi non membri, economie in via di sviluppo e in transizione e altre Organizzazioni Internazionali sono attivi accordi di collaborazione.

Personale impiegato in R&S: comprende tutte le persone impiegate direttamente in attività di R&S e coloro che forniscono servizi diretti, come i manager della R&S, gli amministratori e il personale impiegatizio. Questa categoria viene solitamente suddivisa in tre categorie. Ricercatori: sono professionisti impegnati nell’ideazione o creazione di conoscenza, prodotti, processi, metodi e sistemi nuovi e anche nella gestione dei relativi progetti. Tecnici e personale equivalente: sono persone i cui compiti principali richiedono conoscenza tecnica ed esperienza in uno o più campi dell’ingegneria, delle scienze fisiche e della vita o delle scienze umane e sociali. Essi partecipano alle attività di R&S eseguendo compiti scientifici e tecnici che implicano l’applicazione di concetti e metodi operativi, normalmente sotto la supervisione dei ricercatori. Il personale equivalente svolge i corrispondenti compiti di R&S sotto la supervisione di ricercatori nelle scienze umane e sociali. Altro personale di ricerca: comprende gli operai specializzati e generici e il personale impiegatizio e segretariale che partecipano a progetti di R&S o sono direttamente collegati a tali progetti.

PPP (Purchasing Power Parities): unità di misura utilizzata per rendere confrontabili salari, prezzi e investimenti sulla base del costo della vita nei diversi Paesi.

PPS (Purchasing Power Standard): unità di misura che standardizza il PPP dei Paesi dell’Unione Europea per permettere il confronto di salari, prezzi e investimenti con i Paesi del resto del mondo.

Protocollo di Kyoto: trattato internazionale in materia di ambiente, sottoscritto l'11 dicembre 1997 da più di 160 paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) ed il riscaldamento globale. Entrato in vigore il 16 febbraio 2005, il trattato impegna i paesi industrializzati a ridurre entro il 2012 le emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio, metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel 1990.

Risorse Umane in Scienza e Tecnologia: tutte le persone che hanno un’istruzione avanzata in campo scientifico e tecnologico (scienze naturali, ingegneria e tecnologia, scienze mediche, scienze agrarie, scienze umane e sociali) ed hanno una occupazione in tale campo. A queste si aggiungono anche le persone che pur non avendo una qualifica formale nel settore, sono tuttavia impiegate in mansioni per le quali normalmente tale qualifica è richiesta.

Glossario

107

Settori di impiego e fonti di finanziamento: le attività di R&S, sia dal punto di vista della spesa sia del personale, sono suddivise per fini statistici in quattro settori di impiego: imprese private (industria), università, settore pubblico, e istituzioni private non-profit. La spesa in R&S è suddivisa in cinque fonti di finanziamento: imprese private (industria), settore pubblico, università, istituzioni private non-profit e fonti estere. Poiché le somme erogate dai settori dell’università e delle istituzioni private non-profit sono esigue, questi due settori sono stati accorpati in “altre fonti nazionali”. Sulla base di tale suddivisione, i settori relativi alle attività di R&S vengono così definiti: Settore pubblico o delle amministrazioni pubbliche, composto da a) tutte le amministrazioni, gli uffici e gli altri enti che forniscono, ma normalmente non vendono alla comunità, quei servizi comuni, altri rispetto all’istruzione superiore, che non possono altrimenti essere convenientemente ed economicamente forniti, così come quegli organi che amministrano lo stato e le politiche economiche e sociali della comunità.; b) le istituzioni non-profit controllate e finanziate principalmente dagli enti pubblici, ma non amministrate dal settore dell’università. Università, composto da: a) tutte le università e altre istituzioni di istruzione post-secondaria, qualunque sia la fonte di finanziamento e lo statuto giuridico; b) tutti gli istituti di ricerca, i centri e le cliniche sperimentali che operano sotto il diretto controllo di istituzioni di istruzione superiore, o sono amministrate da esse o associate con esse. Settore privato, composto da: a) tutte le aziende, organizzazioni e istituzioni la cui attività primaria è la produzione di mercato di beni o servizi (altri rispetto all’istruzione superiore) per la vendita al pubblico ad un prezzo economicamente significativo; b) le istituzioni private del non-profit specialmente al servizio delle imprese. Settore del privato non profit, composto da a) istituzioni private non profit, non di mercato al servizio delle famiglie; b) soggetti privati o famiglie che svolgono attività di volontariato. Settore estero, composto da: a) tutte le istituzioni e i soggetti collocati all’esterno dei confini politici di un paese, eccetto veicoli, imbarcazioni, aerei e satelliti spaziali gestiti da enti nazionali e zone di collaudo acquisite da tali enti; b) tutte le organizzazioni internazionali (eccetto le imprese private), che comprendono strutture e attività entro i confini del paese.

UE 15: l’Unione Europea dei 15. Comprende Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia.

UE 25: comprende l’Unione Europea dei 15 e i nuovi Paesi membri dal 1 Maggio 2004, cioè Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia.

UE 27: comprende l’Unione Europea dei 25 e i nuovi Paesi membri dal 1 Gennaio 2007, cioè Bulgaria e Romania.

108

INDICE DELLE TABELLE E DEI GRAFICI

1.1. Le studentesse più brave in matematica, risultati ottenuti in test di matematica dalle studentesse delle scuole superiori nei Paesi OCSE. .............................................................................................................12

1.2. Differenze tra le performance delle studentesse e degli studenti in matematica, nei Paesi OCSE............131.3. Le studentesse più brave in scienze, risultati ottenuti in test di scienze dalle studentesse delle scuole superiori nei Paesi OCSE. ....................................................................................................141.4. Differenze tra le performance delle studentesse e degli studenti in scienze, nei Paesi OCSE. .................151.5. Le studentesse italiane più brave in matematica. Risultati ottenuti in test di matematica dalle studentesse delle scuole superiori italiane.......................................................................................161.6. Le studentesse italiane più brave in scienze. Risultati ottenuti in test di scienze dalle studentesse delle scuole superiori italiane. ...................................................................................................................161.7. Le studentesse italiane più brave in matematica, percentuale di maschi e femmine che hanno superato la sufficienza in test di matematica nelle scuole superiori di alcune regioni italiane.................171.8. Le studentesse italiane più brave in scienze, percentuale di maschi e femmine che hanno superato la sufficienza in test di scienze nelle scuole superiori di alcune regioni italiane. ......................181.9. Donne iscritte all’università e a corsi di laurea scientifici, percentuale per area disciplinare. .....................191.10. Donne iscritte alle università italiane, percentuale sul totale degli iscritti per area disciplinare. ...............201.11. Donne iscritte a facoltà scientifiche e di ingegneria, percentuale sul totale degli immatricolati in

ingegneria e discipline scientifiche in Italia. ..............................................................................................211.12. I Paesi con più donne laureate in ingegneria o materie scientifiche, percentuale sul totale dei laureati in tutte le discipline. ......................................................................................................................221.13. Donne laureate in Italia, percentuale sul totale dei laureati per area disciplinare. ....................................231.14. Donne laureate in ingegneria o discipline scientifiche in Italia, percentuale sul totale dei laureati in

ingegneria o discipline scientifiche............................................................................................................241.15. Donne iscritte ai corsi di dottorato di ricerca in Italia. ................................................................................241.16. L’età delle donne iscritte ai corsi di dottorato di ricerca in Italia. ...............................................................251.17. L’età degli uomini iscritti ai corsi di dottorato di ricerca in Italia. ................................................................251.18. Lauree e dottorati di ricerca conseguiti da donne, percentuale sul totale delle lauree e dei dottorati per area disciplinare....................................................................................................................261.19. Lauree e dottorati di ricerca conseguiti da donne, percentuale sul totale dei laureati e dottorati in

discipline scientifiche e ingegneria............................................................................................................271.20. Donne tra i docenti universitari, percentuale per area disciplinare............................................................281.21. Presenza di donne e uomini nei diversi gradi della carriera universitaria nei Paesi dell’Unione Europea (UE 25), valori percentuali. .........................................................................................................291.22. Presenza di donne e uomini nei diversi gradi della carriera universitaria in Italia, valori assoluti.............291.23. Docenti donne assunte a contratto nelle università pubbliche e private italiane, percentuale sul totale dei docenti a contratto. .............................................................................................................301.24. Donne inserite tra i collaboratori di ricerca nelle università pubbliche e private italiane, percentuale per tipologia di collaborazione...............................................................................................301.25. I Paesi con la maggior presenza di ricercatrici donne. ..............................................................................311.26. Ricercatrici donne, percentuale su tutti i ricercatori. ..................................................................................321.27. Ricercatrici nel settore universitario, percentuale sul totale di ricercatori nelle diverse aree disciplinari..........................................................................................................................................331.28. Ricercatrici nel settore pubblico (esclusa l’università), percentuale sul totale dei ricercatori nelle diverse aree disciplinari. ...................................................................................................................341.29. Ricercatrici nel settore privato, percentuale sul totale dei ricercatori nei vari settori.................................351.30. Salario annuale medio delle ricercatrici in diversi Paesi............................................................................36

109

1.31. I Paesi in cui è maggiore la differenza di salario tra donne e uomini nel campo della ricerca..................371.32. Finanziamenti richiesti e ottenuti da ricercatrici, percentuale sul totale dei finanziamenti richiesti e ottenuti.......................................................................................................................................381.33. Accesso ai finanziamenti di ricerca: i Paesi in cui è maggiore la differenza tra donne e uomini. .............391.34. Presenza di donne nei comitati scientifici, percentuale sul totale dei componenti di comitati scientifici nazionali. ....................................................................................................................................401.35. I Paesi con il maggior numero di Premi Nobel in Chimica, Fisica e Medicina assegnati a donne............411.36. Brevetti nel settore IT intestati a donne, percentuale sul totale dei brevetti registrati negli Stati Uniti, per Paese di provenienza. .......................................................................................................421.37. Donne intestatarie di brevetti IT negli Stati Uniti, percentuale per settore. ...............................................421.38. Indice di citazione dei brevetti IT statunitensi, per genere del depositario di brevetto. .............................431.39. Brevetti nel settore IT intestati a donne negli Stati Uniti, percentuale sul totale dei brevetti di origine statunitense, 1980-2005. ...............................................................................................................431.40. Donne occupate nei settori tecnico-scientifici in alcuni Paesi OCSE, percentuale sul totale degli occupati negli stessi settori...............................................................................................................441.41. I Paesi europei con il maggior numero di donne tra le risorse umane altamente qualificate occupate

nell’industria e nei servizi, valori percentuali. ............................................................................................451.42. I Paesi con il maggior tasso di disoccupazione tra le donne laureate.......................................................461.43. I Paesi con il maggior tasso di crescita media annua nell’occupazione delle donne laureate, 1998-2004..................................................................................................................................................471.44. Donne occupate nel settore IT negli Stati Uniti, percentuale sul totale degli occupati nello stesso settore. ...........................................................................................................................................481.45. Donne tra i dirigenti nelle prime 500 aziende IT statunitensi, percentuale sul totale dei pari livello. ........481.46. Utilizzo del computer in Italia: confronto tra femmine e maschi, 2003-2007. ............................................491.47. Utilizzo di Internet in Italia: confronto tra femmine e maschi, 2003-2007..................................................491.48. Utilizzo di Internet, per classi d’età: confronto tra femmine e maschi. ......................................................501.49. I motivi per cui le donne italiane utilizzano Internet meno di quanto vorrebbero. .....................................501.50. Le attività più frequenti delle donne italiane in Internet..............................................................................511.51. Le abilità delle donne italiane in Internet....................................................................................................512.1. Donne europee interessate alla ricerca scientifica (UE 25).........................................................................622.2. Le notizie più interessanti secondo le donne europee (UE 25). ..................................................................622.3. I settori di ricerca più interessanti, secondo le donne europee (UE 25)......................................................632.4. Gli argomenti su cui le donne italiane si ritengono più informate. ..............................................................632.5. Le conoscenze scientifiche degli italiani: confronto tra femmine e maschi. ................................................642.6. Le donne italiane e la scienza nei media. ....................................................................................................642.7. Lettrici e lettori di mensili italiani di scienza, natura e salute a confronto. ...................................................652.8. Posizione dei mensili di scienza, natura e salute nella classifica dei mensili più letti dalle donne italiane. ...........................................................................................................................................652.9. Le donne italiane e gli eventi scientifici: visite a musei e partecipazione ad incontri. .................................662.10. Musei scientifici, laboratori e science center: giudizi delle giovani italiane (16-19 anni)...........................662.11. Settori prioritari di investimento, secondo le donne italiane. .....................................................................672.12. Le priorità della ricerca in Italia: confronto tra femmine e maschi. ............................................................672.13. I Paesi europei i cui cittadini sono favorevoli ad un aumento della presenza femminile nella ricerca scientifica. ......................................................................................................................................682.14. La presenza femminile nel mondo della ricerca: opinioni di un campione di ricercatori europei. .............692.15. Donne e università. Cittadini europei che giudicano l’istruzione universitaria più importante per i ragazzi

che per le ragazze. ....................................................................................................................................702.16. Donne e ricerca: opinioni di un campione di ricercatori europei................................................................712.17. Donne e ricerca: opinioni dei giovani italiani (16-19 anni). ........................................................................712.18. Il “genere” di alcune discipline scientifiche e umanistiche, secondo un campione di

110

ricercatori europei......................................................................................................................................722.19. Il “genere” di alcune discipline scientifiche e umanistiche, secondo i giovani italiani (16-19 anni). ..............................................................................................................................................722.20. Lo studio della matematica, secondo i giovani italiani (16-19 anni). .........................................................732.21. Le studentesse italiane: quanto si sentono portate per le diverse discipline, rispetto ai compagni. ..................................................................................................................................................732.22. Le più importanti caratteristiche di un bravo/a scienziato/a: opinioni di un campione di ricercatori europei......................................................................................................................................742.23. Le più importanti caratteristiche di un bravo/a scienziato/a, secondo i giovani italiani (16-19 anni). ..............................................................................................................................................742.24. I problemi più rilevanti a livello mondiale, secondo le donne italiane. .......................................................752.25. Gli interlocutori più credibili quando si parla di questioni scientifiche rilevanti per la società. ..................752.26. I giudizi delle donne italiane sulle implicazioni di alcune aree scientifiche o tecnologiche. ......................762.27. Le donne italiane e la proprietà intellettuale: chi dovrebbe beneficiare dei proventi economici derivanti dai risultati della ricerca e dai prodotti tecnologici......................................................................762.28. Le opinioni delle donne italiane sul riscaldamento climatico. ....................................................................772.29. Il significato di protocollo di Kyoto per gli italiani: confronto tra femmine e maschi. .................................772.30. Donne italiane e problemi energetici..........................................................................................................782.31. Origine dei problemi energetici mondiali, secondo le donne italiane. .......................................................782.32. Origine dei problemi energetici nazionali, secondo le donne italiane........................................................782.33. Le azioni che gli italiani sarebbero disposti ad intraprendere personalmente per risolvere i problemi energetici, confronto tra femmine e maschi. ............................................................................792.34. Le cause dell’inquinamento nelle nostre città, secondo le donne italiane, confronto 2005-2007. ............792.35. Le cause dell’inquinamento nelle nostre città, confronto tra femmine e maschi. ......................................802.36. I provvedimenti che, secondo gli italiani dovrebbero essere presi dai Comuni per ridurre l’inquinamento da traffico, confronto tra femmine e maschi. ....................................................................802.37. Donne italiane e investimenti in energia nucleare. ....................................................................................812.38. Donne e testamento biologico in Italia: favorevoli e contrarie ...................................................................822.39. Donne ed eutanasia: le azioni da intraprendere nel caso una persona cosciente in condizioni di grave malattia e senza speranza di guarigione chiedesse di poter morire, confronto 2005-2007.......822.40. Italiani ed eutanasia: le azioni da intraprendere nel caso una persona cosciente in condizioni di grave malattia e senza speranza di guarigione chiedesse di poter morire, confronto tra femmine e maschi. ....................................................................................................................................832.41. Le terapie non convenzionali: donne italiane che nei tre anni precedenti l'intervista ne hanno fatto uso. ....................................................................................................................................................83

Ergon Edizioni

®

WOMEN AND SCIENCE2008

Italy and the International Context

®

published in cooperation with UNESCO Office in Venice

English Summary

112

Women and Science 2008. Italy and the International Context. English Summary

Copyright © 2008 Associazione Observa - Science in Society, Associazione FAiR and Ergon Edizioni, Vicenza. No part of this book may be reprinted, reproduced, transmitted or utilized in any form by any electronic, mechanical or other means, now know and hereafter invented, including photocopying, microfilming and recording, or in any information storage or retrieval system withour written permission from the publishers.

Published in cooperation of UNESCO Office in Venice, Regional Bureau for Science and Culture in Europe (BRESCE) and Studio Pirovano Consulting S.r.l.

Scientific supervision: Valeria Arzenton, Giuseppe Pellegrini, Iulia Nechifor. Research and editing: Anna Donazzan, Simona Palermo, Luisa Fattori.Aknowledgements: the editorial staff would like to thank Massimiano Bucchi, Angela Calvo, Giuseppina Crescimanno, Elisabetta Giuffra, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Joan Lunney, Barbara Ongaro, Francesca Ronconi and Maya Widmer.

More information on Observa – Science in Society’s activities, publications, research materials at www.scienceinsociety.eu.

113

FOREWORD

Science and technology are fundamental to assuring humanity’s welfare and enabling continued improvements in length and quality of life. In recent years, there was an increasing recognition of a global need for a larger science and technology workforce, especially of women and youth. The situation of women in science is of particular relevance in this context: while women constitute half of the humanity, the number of women who pursue a successful scientific career is much lower than that of men, even in countries where they have access to higher education and scientific disciplines. This unbalanced situation was acknowledged by UNESCO’s 193 member States who have adopted, on the occasion of the 34th General Conference on October 2007, ‘Gender Equality’ as one of the two main priorities of UNESCO’s cross-cutting action for the medium-term period 2008-2013.I am therefore pleased that my Office, in particular Iulia Nechifor, has contributed to the elaboration to the present Report which shows the state-of-the art in Italy, on a comparative basis, with regard to the involvement of women in scientific studies and careers. I am confident that this publication will be a solid basis for gender sensitive measures to be taken at decision-making levels leading to the improvement of the situation in Italy and in other European countries. I take this opportunity to congratulate OBSERVA team who has wonderfully selected the information and elaborated this interesting publication and ensure that my Office will be committed to collaborate and support similar actions in the future. Engelbert Ruoss, Director UNESCO BRESCE.

Studio Pirovano Consulting Srl offers consultancy, coaching and training services to businesses. It has for years operated in Italy and is well aware of gender issues. For a company whose mission is centred on the development of human potential to its maximum extent and value, promoting a gender culture is crucial if individual abilities are to be discovered and valued. This applies both to pedagogical matters and to the ethical and strategic goals which Studio Pirovano Consulting pursues. Female potential is essential for the growth of the economy, as well as for that of society as a whole. In recent years especially, it has become evident that business results, and the health of organizations in terms of productivity and competitiveness, are in many cases correlated with the

English Summary

114

degree of well-being perceived – and generated – by the organization’s interrelated human resources; and that valorizing female skills is of central importance for the quality of work in organizations. However, this requires that every individual must be able realize his/her potential and invest it in ways conducive to his/her individual and social development in the workplace. Necessary for this purpose is an open and confident stance towards the person, man or woman. This openness must give persons freedom to consider themselves and the options available to them free from conditioning: and here we still have a long road to travel. For this freedom is still strongly conditioned – even in the apparently ‘evolved, ‘free’ and ‘advanced’ West – by the numerous stereotypes and prejudices which distort our perceptions and notions of reality. It for this reason that we are pleased to support Observa’s valuable initiative on the theme ‘women, science and society’: to promote awareness that overcomes the barriers and resistances that often unconsciously prevent individuals and organizations from developing and enhancing their human resources. As men and women. For the growth and well-being of all. Fabrizio Pirovano e Barbara Ongaro, Studio Pirovano Consulting S.r.l.

115

INTRODUCTION

Who are the female students most proficient in mathematics and sciences? Which country has the largest number of women employed in technical-scientific sectors? In what country are female researchers paid the most? How many Nobel Prizes have been won by women? Are European women interested in scientific research? How many female readers of science periodicals are there in Italy? Who do women trust when scientific issues are debated? With this first edition of Women and Science. Italy and the International Context, published with the cooperation of UNESCO Office in Venice, Regional Bureau for Science and Culture in Europe (BRESCE), Studio Pirovano Consulting S.r.l., and the FAiR association, Observa – Science in Society presents a classified collection of data and information gathered from the most authoritative national and international sources and useful for understanding the present state and ongoing changes in gender relationships in the world of science and research in Italy and abroad. The publication divides into three parts. The first furnishes an overview on the topic ‘Women in Science’: the mathematical and scientific abilities of female students attending upper-secondary school, the professional careers of female graduates and postgraduates in scientific disciplines, Nobel Prizes awarded to women, the female occupancy of key roles in organizations, statistics on applications for patents and funding by female researchers. When possible, the data are presented in comparative terms, with reference to both male counterparts and the situation in other countries. The second part of the book is devoted to ‘Science for Women’ and focuses on gender attitudes towards, and perceptions of, research and innovation: women’s interest in scientific research, their attendance at events and exhibitions on science, the opinions of European researchers on the female presence in research, the image of science among young Italian women, the priorities of research according to women. The last part, ‘Women and Research: Find out More’, collects resources on the theme of gender relations in the Italian scientific community: a chronology of the main events during the year on the theme, the statistical sources from which the data are drawn, books and articles published on the theme during the year, references to institutions, scientific awards, and websites devoted to gender issues in scientific research. Addressed to policy-makers, researchers, business people, journalists, and opinion leaders particularly interested in gender issues regarding research, the aim of Women and Science is to promote and contribute to open and well-informed debate among researchers, social partners, policy-makers and media on gender issues in Italian science and research. Accordingly, the intention is to create regular occasions to monitor trends and changes in the sector through the constant updating of data and information.

English Summary

116

A synopsis of the key tables and graphs is presented in the following pages, aiming at providing an English overview of the publication. Tables and figures numbers match those of the full publication.

Women in science

117

1.1. Female students most proficient in mathematics: performances in mathematics tests by female high school students in OECD Countries.

Female mean score Male mean score 1 Korea 543 1 Finland 554

Finland 543 2 Korea 552 3 Netherlands 524 3 Netherlands 537 4 Switzerland 523 4 Switzerland 536 5 Canada 520 5 Canada 534 6 Belgium 517 6 Japan 533

New Zealand 517 7 Australia 527 8 Australia 513 New Zealand 527

Japan 513 9 Belgium 524 10 Denmark 508 10 Denmark 518

Iceland 508 11 Austria 517 12 Czech Republic 504 12 Czech Republic 514 13 Sweden 500 13 Germany 513 14 Ireland 496 14 Ireland 507 15 Austria 494 15 Sweden 505

Germany 494 16 United Kingdom 504 17 France 492 17 Iceland 503 18 OECD average 492 OECD average 503 19 Poland 491 19 Poland 500 20 Norway 487 20 France 499

United Kingdom 487 Slovakia 499 22 Hungary 486 22 Luxembourg 498 23 Slovakia 485 23 Hungary 496 24 Luxembourg 482 24 Norway 493 25 Spain 476 25 Spain 484 26 USA 470 26 USA 479 27 Portugal 459 27 Portugal 474 28 Greece 457 28 Italy 470 29 Italy 453 29 Greece 462 30 Turkey 421 30 Turkey 427 31 Mexico 401 31 Mexico 410

SOURCE: OECD, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, December 2007. Reference year: 2006. NOTE: a score of 500 is considered the threshold of sufficient competence.

English Summary

118

1.3. Female students most proficient in science: performances in science tests by female high school students in OECD Countries.

Female mean score Male mean score 1 Finland 565 1 Finland 562 2 Canada 532 2 Canada 536 3 New Zealand 532 3 Japan 533 4 Japan 530 4 New Zealand 528 5 Australia 527 Netherlands 528 6 Korea 523 6 Australia 527 7 Netherlands 521 7 Korea 521 8 Germany 512 8 Germany 519 9 Belgium 510 9 United Kingdom 520

United Kingdom 510 10 Austria 515 Czech Republic 510 Czech Republic 515

12 Switzerland 509 12 Switzerland 514 Ireland 509 13 Belgium 511

14 Austria 507 14 Ireland 508 15 Sweden 503 15 Hungary 507 16 Hungary 501 16 Sweden 504 17 OECD average 499 17 OECD average 501 18 Poland 496 18 Denmark 500 19 France 494 Poland 500

Iceland 494 20 France 497 21 Denmark 491 21 Luxembourg 491 22 USA 489 22 Slovakia 491 23 Norway 489 Spain 491 24 Spain 486 24 USA 489 25 Slovakia 485 25 Iceland 488 26 Luxembourg 482 26 Norway 484 27 Greece 479 27 Italy 477 28 Italy 474 Portugal 477 29 Portugal 472 29 Greece 468 30 Turkey 430 30 Turkey 418 31 Mexico 406 31 Mexico 413

SOURCE: OECD, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, December 2007. Reference year: 2006. NOTE: a score of 500 is considered the threshold of sufficient competence.

Women in science

119

1.5. Italian female students most proficient in mathematics: performances in mathematics tests by female students in Italian high schools.

Female mean score

Male mean score

1 Friuli Venezia Giulia 505 1 Veneto 525 2 Provincia Autonoma di Bolzano 503 2 Provincia Autonoma di Bolzano 523 3 Provincia Autonoma di Trento 497 3 Friuli Venezia Giulia 521 4 Veneto 495 4 Provincia Autonoma di Trento 520 5 Piemonte 490 5 Emilia Romagna 510 6 Lombardia 486 6 Piemonte 493 7 Emilia Romagna 478 7 Lombardia 488 8 Liguria 469 8 Liguria 476 9 Basilicata 442 9 Campania 453

10 Puglia 430 10 Basilicata 445 11 Campania 420 11 Puglia 440 12 Sardegna 419 Sardegna 440 13 Sicilia 415 13 Sicilia 431

SOURCE: OECD, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, December 2007. Reference year: 2006. NOTE: a score of 500 is considered the threshold of sufficient competence.

1.6. Italian female students most proficient in science: performances in science tests by female students in italian high schools.

Female mean score

Male mean score

1 Friuli Venezia Giulia 531 1 Friuli Venezia Giulia 536 2 Provincia Autonoma di Bolzano 520 2 Provincia Autonoma di Bolzano 532 Provincia Autonoma di Trento 520 Veneto 532

4 Veneto 515 4 Provincia Autonoma di Trento 522 5 Piemonte 513 5 Emilia Romagna 516 6 Emilia Romagna 503 6 Piemonte 503 Lombardia 503 7 Lombardia 496

8 Liguria 495 8 Liguria 482 9 Basilicata 453 9 Campania 453

10 Sardegna 452 10 Basilicata 449 11 Puglia 449 11 Puglia 446 12 Sicilia 434 Sardegna 446 13 Campania 432 13 Sicilia 432

SOURCE: OECD, PISA 2006: Science Competencies for Tomorrow’s World, December 2007. Reference year: 2006. NOTE: a score of 500 is considered the threshold of sufficient competence.

English Summary

120

1.9. Women in university courses: percentage of female students in each field.

Female enrolment as %

of total university enrolment

Engineering, manufacturing

andcostruction

Science Agriculture Health and welfare

Andorra 51 - 10 - 83 Austria 54 21 34 63 68 Belgium 54 21 34 49 73 Cyprus 52 13 35 - 71 Denmark 57 33 32 52 81 Finland 54 19 41 51 84 Greece 51 28 39 44 74 Ireland 55 16 41 43 79 Italy 57 28 49 44 65 Malta 56 28 35 31 67 Norway 60 24 32 57 81 Paesi Bassi 51 13 20 46 74 Portugal 56 26 49 55 77 United Kingdom 57 19 36 62 79 Spain 54 28 35 46 75 Sweden 60 28 42 58 81 Switzerland 46 14 28 45 68

North America ed Western Europe 56 28 42 58 81 Central and Eastern Europe 55 26 63 48 65

Arab States 49 20 53 25 67

East Asia 46 25 36 39 71

West and south Asia 41 24 40 - 42

Latin America 54 27 38 38 59

World 50 16 30 32 63

SOURCE: UNESCO, EFA Global Monitoring Report 2008, Education for All by 2015 Will we make it?, Reference year: 2007.

Women in science

121

1.12. Countries with the highest proportion of female graduates in engineering or scientific disciplines, as a percentage of total graduates in all disciplines.

35,821,9

20,519,5

18,718,4

17,216,9

16,516,0

14,613,613,413,4

12,812,8

12,411,711,511,4

11,010,9

10,510,410,210,1

9,25,6

4,34,0

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

RomaniaEstonia

Slov akiaBulgaria

Latv iaPortugal

IrelandCzech Republic

ItalyPoland

Cy prusGreece

GermanyLux embourg

EU 25United Kingdom

EU 15France

BelgiumSpain

Sw itzerlandSlov enia

AustriaSw edenHungary

FinlandDenmark

NetherlandsIceland

Norw ay

Science, Mathematics and Information Technology

Engineering, Manufacturing and Construction

SOURCE: Eurostat, Science and Technology, Statistics in Focus 18/2006. Reference year: 2005, except Spain (2004) and Czech Republic (2003).

NOTE: Percentage values calculated on total graduates aged between 25 and 64 years old.

English Summary

122

1.18. Female tertiary graduates, as a percentage of total tertiary graduates, by field.

Life sciences,Physical

sciences and Agriculture

Health and Welfare

Mathematics and

Computer science

Engineering, Manufacturing

and Construction

Humanities, Arts and

Education

Social sciences, Business,

Lawand Services

Austria 56 63 20 20 70 57 Belgium 1 51 62 19 27 67 57 Denmark 51 84 26 30 69 50 Finland 2 57 85 42 22 77 71 France 50 56 26 26 77 60 Germany 48 62 26 22 70 49 Greece 47 51 39 40 82 63 Ireland 58 83 31 22 70 56 Italy 56 64 42 29 81 56 Netherlands 46 76 12 16 74 53 Poland 66 69 32 30 78 68 Portugal 66 79 37 36 79 63 United Kingdom 50 75 26 21 67 56 Cezch Republic 55 74 22 22 71 59 Slovakia 52 76 20 32 70 58 Spain 55 78 28 31 74 62 Sweden 58 83 36 30 78 61 Hungary 52 77 31 26 75 64 Australia 55 76 26 24 70 55 Canada 2 57 81 29 25 70 58 Korea 46 60 40 25 71 45 Japan 32 57 - 11 68 37 Iceland 49 87 24 35 79 63 Mexico 45 64 39 27 78 59 Norway 52 84 22 23 71 55 New Zealand 54 80 28 30 73 58 United States 54 78 28 22 68 55 Switzerland 41 57 13 15 66 42 Turkey 44 61 38 24 53 43

SOURCE: OECD Education at a Glance, September 2007. Reference year: 2005. NOTES: 1. Flemish community only. 2. Reference year: 2004.

Women in science

123

1.20. Women teaching in universities (grade A), as a percentage of total senior accademic staff, by field.

Naturalsciences

Engineering and

Technology Medical

Sciences Agricultural

sciences Social

Sciences Humanities

Austria 3 4,4 3,7 8,9 5,6 9,6 19,1

Belgium 7,7 4,2 8,3 3,6 11,5 13,0

Cyprus 3 18,8 0,0 - - 11,1 0,0

Denmark 6,9 1,4 14,9 16,2 13,2 15,2

Finland 11,3 6,3 21,6 16,0 28,6 35,1

France 2 12,3 5,6 15,3 - 17,0 30,1

Germany 5,6 3,8 5,8 8,9 8,0 16,3

Italy 15,9 6,1 11,1 11,8 17,1 29,4

Latvia 1 0,0 - 38,5 - 39,3 36,4

Malta 0,0 0,0 8,3 0,0 0,0 0,0

Norway 3 9,9 4,9 16,8 14,0 18,3 24,6

Netherlands 5,3 3,1 6,3 11,0 11,5 16,3

Poland 16,9 8,7 28,2 24,3 20,6 22,5

Portugal 3 27,5 5,0 26,2 27,0 20,4 -

United Kingdom 8,2 4,9 22,0 14,7 21,2 17,2

Cezch Republic 9,2 4,5 14,2 9,1 13,0 14,5

Slovakia 13,0 6,6 17,0 3,5 17,3 20,6

Slovenia 3,8 5,4 19,0 20,4 14,5 17,8

Sweden 11,7 7,1 15,3 18,2 19,7 25,8

EU 25 11,3 5,8 15,6 14,9 16,6 23,9

Switzerland 7,3 10,1 18,1 12,8 23,4 19,9

Turkey 1 25,7 15,6 34,5 13,6 24,3 20,3

SOURCE: European Commission, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Reference year: 2004. NOTES: 1. Reference year: 2000. 2. Reference year: 2001. 3. Reference year: 2003.

English Summary

124

1.21. Percentage of men and women in various stages of a typical academic career in the European Union (EU 25).

48 44

5662 63

70

87

13

30

373844

5652

85

68

585754

4146

15

32

424346

5954

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

ISCED 5AEnrolments

ISCED 5AGraduates

ISCED 6Enrolment

ISCED 6Graduates

Grade C Grade B Grade A

Male 1999 Female 1999 Male 2003 female 2003

SOURCE: UNESCO, Science Technology and Gender, 2007.

1.22. Number of men and women in various stages of a typical academic career in Italy.

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

Grade C Grade B Grade A

Female 1998 M ale 1998 Female 2000 M ale 2000 Female 2003 M ale 2003

SOURCE: OECD, Women in scientific careers, 2006.

Women in science

125

1.25. Female researchers, as a percentage of total researchers.

Business Enterprise Sector

Government Sector

Higher Education Sector

Non Profit Sector Total

Austria 1 5,9 1,9 15,5 0,4 23,7 Belgium 2 8,7 1,5 17,7 0,3 28,2 Korea 6,8 0,6 5,2 0,2 12,8 Denmark 2 12,6 3,2 12,1 0,2 28,1 Russia 23,3 16,1 2,9 0,0 42,3 Finland 9,1 4,6 15,9 0,5 30,1 France 1 9,4 3,5 14,2 0,7 27,8 Germany 2 5,2 3,0 11,3 0,0 19,5 Japan 3,9 0,5 7,4 0,1 11,9 Greece 2 5,6 4,2 27,0 0,3 37,1 Ireland 8,7 0,9 20,2 0,0 29,8 Iceland 12,1 11,7 14,2 1,3 39,3 Italy1 5,6 6,5 16,2 1,6 29,9 Luxembourg 2 11,3 5,1 1,0 0,0 17,4 Mexico 2 6,0 4,8 19,0 1,7 31,5 Norway 7,9 4,6 19,2 0,0 31,7 New Zealand 3 2,4 2,5 34,4 0,0 39,3 Netherlands 2 4,7 4,7 7,9 0,0 17,3 Poland 3,1 5,8 30,3 0,1 39,3 Portugal 2 5,1 8,1 25,5 5,7 44,4 Czech Republic 5,8 7,9 15,0 0,1 28,8 Slovakia 4,5 6,9 30,1 0,0 41,5 Spain 1 6,2 6,5 23,3 0,1 36,1 Switzerland 1 6,8 0,6 19,4 0,0 26,8 Turkey 1 2,2 1,8 32,4 0,0 36,4 Hungary 4,4 7,5 22,2 0,0 34,1 SOURCE: OCSE, Science, Technology and Industry Scoreboard, 2007. Reference year: 2005. NOTES: 1. Reference year: 2004 2. Reference year: 2003. 3. Reference year: 2001.

English Summary

126

1.29. Average weighted total yearly salary of female researchers in the European Union (EU25) and Associated Countries.

Females Males

Austria 45.689 65.647 Belgium 42.161 62.326 Bulgaria 5.345 6.270 Cyprus 37.661 54.472 Croatia 16.404 20.274 Denmark 39.777 44.740 Estonia 12.179 23.070 Finland 29.938 41.063 France 40.317 52.111 Germany 46.134 56.385 Greece 27.922 32.568 Ireland 39.487 55.051 Island 33.820 37.592 Israel 37.298 59.812 Italy 25.652 38.440 Lithuania 19.033 25.526 Luxembourg 45.758 60.093 Malta 42.392 40.014 Norway 38.233 43.395 Netherlands 43.317 64.691 Poland 16.795 23.606 Portugal 25.721 40.671 United Kingdom 43.830 58.907 Czech Republic 25.313 39.831 Slovakia 15.403 19.636 Romania 12.429 15.358 Slovenia 34.095 40.249 Spain 32.268 43.484 Sweden 41.553 50.168 Switzerland 48.462 63.334 Turkey 20.707 28.939 Hungary 22.029 29.386

SOURCE: European Commission, Research Directorate, Remuneration of Researchers in the Public and Private Sector, April 2007. Reference year: 2006. NOTE: all currencies in term of PPS (Purchasing Power Standard).

Women in science

127

1.31. Success of female researchers in funding applications, as a percentage of total applicants and beneficiaries of research funding.

Applicants %

Beneficiaries %

Ireland 4 55,2 42,3 Greece 54,4 49,2 Portugal 3 52,6 51,4 Belgium 5 43,3 44,6 Luxemburg 3 40,3 38,3 Lithuania 3 38,9 40,0 Slovenia 2 37,4 38,2 Hungary 33,9 33,4 Island 33,1 34,3 United Kingdom 31,3 23,7 Denmark 28,8 25,7 Poland 27,4 24,7 Finland 4 27,2 32,2 Norway 25,2 27,0 Estonia 25,0 25,2 Switzerland 23,5 22,5 Sweden 1 23,0 20,5 Italy 4 22,4 21,1 Netherlands 3 22,1 23,5 Slovakia 21,6 25,0 Czech Rep. 19,3 18,9 Austria 1 18,9 15,5 Israel 2 17,4 14,0 Cyprus 16,0 10,3 Germany 13,0 11,9

SOURCE: adapted European Commission, She Figures 2006, Women and Science Statistics and Indicators, 2006. Reference year: 2004. NOTES: 1. Reference year: 1999. 2. Israel, reference year: 2000; Slovenia, reference year: 2001. 3. Reference year 2002. 4. Reference year 2003. 5. Flemish community only.

English Summary

128

1.34. Countries with the highest number of female Nobel Laureates in Physics, Chemistry and Physiology or Medicine.

Place n° Data and name Field 1. United States 6,5 1963 - Maria Göppert-Mayer Physics

1947 - Gerty Cori Physiology or Medicine 1977 - Rosalyn Yalow Physiology or Medicine 1983 - Barbara McClintock Physiology or Medicine 1986 - Rita Levi-Montalcini Physiology or Medicine 1988 - Gertrude B. Elion Physiology or Medicine 2004 - Linda B. Buck Physiology or Medicine

2. France 3 1911 - Marie Curie Chemistry 1935 - Irène Joliot-Curie Chemistry 1903 - Marie Curie Physics

3. Germany 1 1995 - Christiane Nüsslein-Volhard Physiology or Medicine United Kingdom 1 1964 - Dorothy Crowfoot Hodgkin Chemistry

5. Italy 0,5 1986 - Rita Levi-Montalcini Physiology or Medicine SOURCE: The Nobel Foundation, Official web site: www.nobelprize.org. NOTE: titles, data and places given above refer to the time of the award.

1.36. Women inventors of IT patents: percentage of females among registrants of IT patents in the United States, by category.

7,2

8,1

8,5

8,6

8,8

13,8

0 2 4 6 8 10 12 14 16

Communications

Computer Hardw are

Computer Peripherals

Semiconductors

Combined

Computer Softw are

only female teams mix ed gender teams

SOURCE: NCWIT, Who Invents IT? An Analysis of Women’s Participation in Information Technology Patenting, March 2007.

Women in science

129

1.40. European Countries with the highest proportion of women in S&T manufacturing and service sectors: females as a percentage of the total highly qualified human resources employed.

13,6

17,3

23,8

24,0

24,8

26,0

26,9

27,3

29,6

30,0

30,7

30,8

31,0

33,3

33,3

33,3

33,8

36,5

36,8

37,0

39,1

41,3

43,5

45,2

50,0

56,5

60,0

39,0

49,3

56,3

50,7

56,4

55,4

49,9

55,4

51,3

58,8

53,8

51,1

54,3

45,7

57,6

60,8

53,5

61,6

63,4

65,0

59,7

57,3

65,0

63,5

50,0

74,0

69,4

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Switzerland

Germany

B elgium

A ustria

France

United Kingdo m

Netherlands

EU 27

Czech Republic

Ireland

Spain

Greece

Slo vakia

Luxembo urg

No rway

Hungary

Italy

Sweden

P o land

Finland

Denmark

Ro mania

Slo venia

P o rtugal

Cyprus

Latvia

B ulgaria

Services

M anufacturing

SOURCE Eurostat, Statistics in focus 103/2007. Reference year: 2006. NOTE: Reference year for Austria, Luxembourg and Switzerland is 2005. EU 27 figures are estimates.

English Summary

130

1.43. Women participation in IT-related occupations, as a percentage of total IT-related employed in the United States.

11,1

18,5

21,9

24,5

26,0

27,0

30,3

32,6

33,2

50,0

56,3

0 10 20 30 40 50 60

Computer hardware engineers

Network and computer systems administrators

Computer software engineers

Network systems and data communication analysts

Computer programming

Computer and mathematical occupations

Computer scientists and sistem analysts

Database administrators

Computer support specialists

Operation research analysts

Professional and related occupations

SOURCE: NCWIT, Scorecard 2007, A Report on the Status of Women in Information Technology, 2007. Reference year: 2005.

1.44. Women covering leadership positions in the IT sector, as a percentage of total leadership-related positions in the United States.

0

2

4

6

8

10

12

14

16

CEO COO CIO CTO B o ard member

SOURCE: NCWIT, Scorecard 2007, A Report on the Status of Women in Information Technology.NOTE: based on survey of top 100 Fortune 500 companies classified by Hoover’s as IT-related companies.

Women in science

131

1.45. Computer usage in Italy: gender differences, 2003-2007.

34,1 34,7 36,1 36,6

44,6 45,3 46,9 47,2

05

101520253035404550

2003 2005 2006 2007

females males

SOURCE: ISTAT, Statistiche in breve, January 2008. Percentage values calculated on total population aged over 3.

1.46. Internet usage in Italy: gender differences, 2003-2007.

25,2 26,929,0

31,735,7 37,1

39,542,3

05

1015202530354045

2003 2005 2006 2007

females males

SOURCE: ISTAT, Statistiche in breve, January 2008. Percentage values calculated on total population aged over 6.

English Summary

132

2.2. The most interesting news according to European women (EU 25).

Females %

Males %

Entertainment and celebrities 46 Sports 60 Arts and Culture 40 Politics 41 Scientific research 31 Economy 34 Politics 27 Scientific research 31 Economy 23 Arts and Culture 24 Sport 20 Entertainment and celebrities 22 Other 10 Other 6

SOURCE: European Commission, Scientific Research in the Media, Special Eurobarometer 282, December 2007.

2.3. The most interesting research areas, according to European women (EU 25).

Females %

Males%

Medicine 76 Medicine 47

Environment 48 Environment 37

Biology 20 Energy 26

Energy 12 Information technology 25

Information technology 9 Space 19

Space 9 Telecommunication 17

Telecommunication 6 Biology 13

SOURCE: European Commission, Scientific Research in the Media, Special Eurobarometer 282, December 2007.

How Women See Science

133

2.4. Italian women who perceive themselves as informed on science/policy issues.

Highly or fairly informed Do not know what it is Females Males Females Males

Climate Change 60,2 65,7 0,8 /Civil Unions 52,7 54,7 2,8 1,1 Stem Cells Research 35,0 41,9 1,8 3,7 GMOs 34,7 39,4 6,5 6,6 The European Constitution 29,9 30,8 2,5 0,2 The Election Law reform 29,3 43,1 2,5 0,5 The Budget Law 29,0 43,5 1,4 1,1 The Biological Testament 26,0 25,4 4,5 6,1 Nanotechnologies 7,2 17,2 10,8 8,8

SOURCE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Percentage values; females=536; males=462; reference year: 2007.

2.6. Italian women and science in the Media.

At least once in a month Females

%Males

%Read articles on science in the newspapers 67,6 65,4

Read mangazines on science and technology 52,3 61,5

Visit website on science and technology 17,9 34,8

Watch TV programs on science and technology 78,1 81,2

Listen to radio programs on science and technology 9,7 8,9

SOURCE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Percentage values; females=536; males=462; reference year: 2007.

English Summary

134

2.7. Italian female and male readers of monthly magazines about science, nature and health issues.

adults % Italian monthly magazines

Total number of readers (x 1000) Females Males

1 Focus 5.726 44 56 2 National Geographic 874 45 55 3 Airone 541 49 51 4 Geo 403 42 58 5 Newton oggi 361 35 65 6 Le Scienze 349 39 61 7 Psychologies Magazine 265 73 27

1 Starbene 1.569 82 18 2 Sihouette Donna 971 96 43 Bimbisani & Belli 707 78 22 4 Men’s Health 549 15 85 5 OK La salute prima di tutto 484 74 25

SOURCE: Audipress, Indagine sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italia, 3rd volume – magazines, 2007.

2.8. Position of italian monthly magazines about science, nature and health in the ranking of monthly magazines most read by italian women.

Number of female readers

(x 1000) Position in the genaral

ranking

1 Focus 2531 1 2 Starbene 1284 4 6 Sihouette Donna 929 14 16 National Geographic 390 16 17 Bimbisani & Belli 549 22 27 Ok La salute prima di tutto 362 35 37 Psychologies Magazine 194 58 33 Airone 266 31 47 Geo 165 42 54 Le Scienze 135 49 58 Newton Oggi 126 47 67 Men’s Health 80 29

SOURCE: Audipress, Indagine sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italia, 3rd volume – magazines, 2007.

How Women See Science

135

2.12. Priorities in public investments in research, according to Italian women and men.

38,7

20,9

9,4

7,4

4

3,7

3

2,6

0,8

9,3

53,8

11,1

2,9

6,3

9,5

1,9

3,3

2,7

1,4

7,1

0 10 20 30 40 50 60

Renew able energy

Climate change research

Neurosciences

Biotechnology

Nuclear Energy

New chemical products

Telecommunication

Nanotechnology

Space Research

Do not answ er

Females

Males

SOURCE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Percentage values;females=536; males=462; reference year: 2007.

English Summary

136

2.13. European citizens agreing that there should be more women in European research.

81

77

7471

69

67

67

67

6666

65

63

63

63

62

6161

60

59

59

59

58

5857

54

52

52

51

4947

47

46

44

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

M alta

Sw eden

C y prus

Greece

France

Spain

Lux embourgN orw ay

Germany

Portugal

Finland

Ireland

PolandSlov enia

EU 25

Austria

Sw itzerland

N etherlands

Belgium

ItalyTurkey

C roatia

Iceland

Denmark

Estonia

U nited KingdomRomania

C zech Republic

Bulgaria

Lithuania

Slov akia

H ungary

Latv ia

SOURCE: European Commission, DG-Research, Social values, Science and Technology, Eurobarometer 225, June 2005. Percentage values.

How Women See Science

137

2.17. Women and research: the views of a sample of European researchers.

Strongly or rather agree Females Males

A scientific career is difficult to conciliate with child care 72,3 58,9 Women are less gifted than men for doing research in the sciences 15,6 3,6 If I had a daughter, I would encourage her to study a scientific topic at the university.

77,3 83,6

If I had a boy, I would encourage him to study a scientific topic at the university.

80,0 83,6

If I had a daughter, I would encourage her to undertake a professional career in science.

60,0 65,5

If I had a boy, I would encourage him to undertake a professional career in science.

62,2 65,5

Research is ruled by men. 76,6 47,3 Men have more often than women the necessary skills to hold positions of responsibility.

19,1 16,1

Women are less willing than men to fight for their career. 57,4 27,3 In research, women are too often relegated in administrative or subordinate roles.

76,6 33,9

SOURCE: Observa – Science in Society, “A survey on SABRE and EADGENE researchers’ perceptions with regard to gender issues” in SABRE and EADGENE Gender Action Plan Study, 2007. Percentage values, females=47, males=56.

2.18. Women and research: the views of a sample of italian young people (16-19 years old).

Strongly or rather agree Females Males

A scientific career is difficult to conciliate with child care 38,5 40,8 Women are less gifted than men for doing research in the sciences 14,5 17,7 If I had a daughter, I would encourage her to study a scientific topic at the university.

62,0 67,9

If I had a boy, I would encourage him to study a scientific topic at the university.

61,5 67,9

Research is ruled by men. 68,4 57,9 School encourages mostly male students to study scientific disciplines 21,6 25,4

SOURCE: Observa – Science in Society, Osservatorio Scienza e Società, 2006. Percentage values, females=236; males=213.

English Summary

138

2.25. The most relevant problems at the global level, according to Italian women.

34,9

24,9

18,8

15,3

5,6

31,4

13,5

27,6

17,1

9,9

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Third w orld depriv ation

Economic crisis

C limate change

C onflict of religions

Energy problems

Females

M ales

SOURCE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Percentage values; females=536; males=452; reference year: 2007.

2.26 The most trustworthy figures, when it comes to relevant scientific issues.

83,4

58,6

40,5

38,3

36,1

25,6

9,0

45,5

9,5

25,5

86,6

56,4

28,7

29,9

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Scientists

Env ironmentalists

C itizens associations

Priests and other religious rapresentativ es

Journalists

Enterpreneeurs

Politicians

Females

Males

SOURCE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Percentage values; females=536; males=462; reference year: 2007.

How Women See Science

139

2.37. Italian women and investments in nuclear energy.

% % on respondents Female Male Perché: Female Male

25,5 49,8 We should not be dependent on oil producing country

30,2 42,0

The existing energy sources are insufficient 42,1 30,8

Also other industrialized countries have their own nuclear plants

21,0 18,4

Also thermo-electric stations pollute 6,8 8,8

Favourable towards nuclear energy investments

39,8 36,4 it is better to develop alternative energy sources

41,1 50,9

Radioactive waste treatment, storage and disposal are dangerous

23,9 25,2

no municipality would like to have a nuclear station in its own territory

22,2 9,6

Nuclear plants are not secure 9,6 12,6

The existing energy sources are sufficient 3,1 1,8

Against nuclear energy investments

34,6 13,8 I have no competences in order to decide. 83,5 56,6 Do not know

Pros and cons balance 16,5 43,4

Total 100,0 100,0

SOURCE: Observa – Science in Society, “Gli Italiani e la scienza”, in Annuario Scienza e Società 2008. Percentage values; females=536; males=452; reference year 2007.

English Summary

140

Women and science: can we break the glass ceiling?A research into gender differences in European scientific research

By Valeria Arzenton, Massimiano Bucchi, Elisabetta Giuffra, Simona Palermo.

The theme of gender equality has taken a central place in the debate between institutions, social partners, industry and in all spheres of social and professional life. Scientific research is not an exception to this, as its problems are similar to those in other professional sectors.

In the last few years the more important international organisations, starting from the United Nations and the European Commission, have also recognized the extreme importance of achieving gender equality in the scientific and technological sector. There are several considerations as to why is it necessary to give importance to women in the field. First and foremost it’s an obvious matter of human rights and social justice, in the sense that all individuals should have the same opportunities to have access to scientific education and equally benefit from progress in science and technology. Secondly, a lack or limited presence of women in scientific research means a great loss of competence and talent, with serious consequences for the entire scientific and technological sector in terms of productivity and competitiveness. At last, giving importance to women’s talent means giving importance to the diversity and specific contributions that women can make to research because of their innate qualities, such as sensitiveness, intuition, motivation and attitude towards work.

These important considerations have paved the way to numerous initiatives and specific programmes in Europe, which have already provided some clear results. In fact, according to figures from the European Commission, the number of woman scientists is increasing and 50% of human resources in the entire scientific field consists of women, who often prove they have better capabilities and skills than their male colleagues. Even so, the goal of real gender equality is still far from being achieved, since woman researchers have to deal with the same problems that affect most other professional sectors. In fact, women are only well represented in some scientific fields, such as biology and medicine, whereas they are excluded from other disciplines, which are still considered male prerogatives. In addition to this kind of ‘horizontal’ discrimination, the differences become especially evident from a ‘vertical’ point of view, if we think of the so-called ‘glass ceiling’ phenomenon which keeps young female researchers from getting on in their career. As a matter of fact, even though women in Europe represent 50% of the total number of graduates in scientific disciplines, woman researchers only constitute 29% of the total number of European researchers and this percentage gets smaller as we climb the professional ladder (only 23% of professors are women). Besides this, women are practically absent in decision-making commissions and works councils.

Even if there are more and more statistics available on the presence and participation of women in the scientific and technological sector in Europe, there isn’t much information about

How Women See Science

141

perceptions, motivations, opinions and possible prejudice with regards to gender in the professional field.

A particularly interesting contribution in this respect can be found in the first findings of an Italian research team consisting of scientists and science sociologists who carried out research into the staff of two European research networks. This research is one of the activities of Gender Action Plans of the Integrated Project SABRE (Cutting Edge Genomics for Sustainable Animal Breeding) and the Network of Excellence EADGENE (European Animal Disease Genomics Network of Excellence for Animal Health and Food Safety), with respectively 200 and 130 scientists from 14 and 10 European countries involved in genomic research applied to zootechnical species. The survey was coordinated by the Parco Tecnologico Padano di Lodi (www.tecnoparco.org), a research centre for agricultural and food biotechnologies, with the collaboration of experts from Observa – Science in Society (www.observa.it), a cultural non-profit association that promotes research, reflection and debate on the relationship between science and society, and supports dialogue between researchers, policy makers and citizens. The aim of the research was, on the one hand, to monitor possible gender differences in terms of recruiting, course and progression of career and, on the other hand, evaluate the manner in which gender issues are perceived by the individual researchers and how they determine their professional and private life. In order to do this, a structured questionnaire was given to the entire staff of the two networks.

In general, the survey confirms the European trends. First of all, even if most of the interviewed researchers of both sexes think that women have all the necessary intellectual requirements and technical abilities to make an important contribution to science, there is a clear gender imbalance in these two networks too. Above all most apical positions (e.g. head of department, director etc.) are occupied by men, whereas almost half of the women interviewed complain about being excluded from important decisions and more responsible positions. Secondly, men benefit from better contractual conditions as they are on open-ended contracts, while women are more often employed with short-term contracts or scholarships. Partly, these differences can be led back to women’s age in the two research networks, as they are on average younger than their male colleagues. Research results suggest that many women tend to be more actively involved in research in the first years in their career, while their professional ambitions give way to family priorities as they get older. And it is exactly this problem of having to reconcile a career with a family that is perceived by most researchers, both men and women, as one of the main obstacles for reaching gender equality in the scientific sector. A second obstacle, according to the researchers’ findings, concerns the often self-discriminatory attitude of women themselves with regards to their professional position. More than half of the interviewees in fact seem to think that women are not capable of obtaining higher positions and are even less willing to fight for their

English Summary

142

career than men are, also because they don’t want to adopt their male colleagues’ aggressive behaviour.

On the whole, the general findings and the abovementioned aspects in particular suggest that there are at least two ways in which the participation of women can be promoted at all levels in the field of science. The first step concerns the education of future scientists, which cannot be limited to technical aspects, but also has to include psychological and behavioural elements, in order to encourage young woman researchers to show more determination and a more positive attitude towards themselves and their professional position, so they will be able to compete with their male colleagues more easily. Secondly, it is clear that gender politics cannot limit themselves to attempts – however useful – to reconcile career with having a family, but also have to try to overcome some traditional ideas about career and role patterns. For example, recruiting criteria and career incentives should also recognize the value of characteristics like the willingness to collaborate with colleagues, to contribute to colleagues’ professional growth, and to share knowledge and information, and should award an open and interdisciplinary approach to science, in order to encourage a collaborative rather than a competitive work attitude. Article published in the Italian magazine “D.a. La rivista per superare le barriere culturali”, VIII, 3, Dec. 2007.

143

Observa – Science in Society is a non profit cultural association which promotes the study and the discussion of the interaction between science and society, stimulating dialogue among researchers, policy makers and citizens. With its Science in Society Monitor, based on a representative sample of more than 1000 interviewees and published on Nòva24, the Science and Technology supplement of the newspaper Il Sole 24 Ore, Observa regularly surveys the relationship between citizens and science in Italy. Its yearly publication Science in Society Facts and Figures summarizes data and information to help understand the state and transformation of research and innovation in our society. Observa cooperates to international networks engaged in science in society issues, among which Esconet(European Science Communicators Network), Science and the City, Macospol (Mapping Scientific Controversies) and the one coordinated by London School of Economics. Observa activities are supervised by an international scientific committee, involving both natural and social sciences experts. Information, publications, news and research materials at www.scienceinsociety.eu

The United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO) was founded on 16 November 1945. Today, UNESCO functions as a laboratory of ideas and a standard-setter to forge universal agreements on emerging ethical issues. The Organisation serves also as a clearinghouse – for the dissemination and sharing of information and knowledge – while helping its 192 Member States to build their human and institutional capacities in the fields of education, science, culture and communication and information. UNESCO is working to create the conditions for genuine dialogue based upon respect for shared values and the dignity of each civilization and culture. The UNESCO Office in Venice - UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe (BRESCE)focuses its action in the fields of science and culture in Member States of South-East Europe as a priority by promoting scientific and cultural cooperation, providing science policy advocacy to governments from the region, building human and institutional capacities in the basic and engineering sciences, fostering collaborative research in the field of the environment; it equally contributes to the protection of tangible and intangible cultural heritage, and promotes cultural diversity and intercultural dialogue. www.portal.unesco; www.portal.unesco/venice

FAiR (Fairness and Accountability in Research) is a non-profit Association founded in January 2007, European Year of Equal Opportunities for All, by two Italian scientists. FAiR's mission is to promote fairness and accountability in scientific research, with specific regard to enhancement of gender equity at all levels and apart from origin, class, race, faith and political creed. FAiR is based at Parco Tecnologico Padano in Lodi (Italy). www.fair-research.eu; [email protected]

Studio Pirovano Consulting Srl is a training, consulting and coaching company founded by Barbara Ongaro and Fabrizio Pirovano, President and CEO, whose passion, values and style involve the other consultants that are experts in different areas of training and consultancy. “Animum debes mutare, non caelum”, writes Seneca (Epistulae Morales Ad Lucilium): the real potential of human being is not in his havings or in the external conditions, but in his inner resources. For all of us the high potential of the person and his never-ending possibilities of growth are the main focus and we trust the talents of everyone. Our goal is to walk aside the customer offering training, organizational consultancy and coaching paths in the fields of sales, marketing, team working, business nlp, systems thinking, change management, quality, project management, empowerment and problem solving, either in Italy and abroad. www.studiopirovano.com; [email protected]

LE ALTRE PUBBLICAZIONI DI OBSERVA – SCIENCE IN SOCIETY

Observa – Science in Society Annuario Scienza e Società 2008. Con Gli italiani e la scienza. Primo rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia.Ergon Edizioni, Vicenza. 2008

Observa – Science in Society Annuario Scienza e Società 2007.Ergon Edizioni, Vicenza. 2007

Massimiano Bucchi e Federico Neresini (a cura di) Cellule e cittadini. Biotecnologie nello spazio pubblico.Sironi Editore, Milano. 2006 Contributi di Valeria Arzenton, Martin Bauer, Andrea Lorenzet, Giuseppe Pellegrini, Mariachiara Tallacchini, Brian Wynne.

Observa – Science in Society Annuario Scienza e Società 2006.Ergon Edizioni, Vicenza. 2006

Valeria Arzenton, Federico Neresini, Licia Ravarotto A tavola con sicurezza. La percezione del rischio alimentare in Veneto. Ergon Edizioni, Vicenza. 2005

Observa – Science in Society Annuario Scienza e Società 2005.Ergon Edizioni, Vicenza. 2005

Finito di stampare nel mese di Marzo 2008 da Global Print S.r.l., Gorgonzola, Milano, Italia.

per conto di Ergon Edizioni, Vicenza, Italia.