Organizzati e automatizzati - siram.it · l’operato della società all’interno dell’Ospedale...

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Tecnica Ospedaliera maggio 2017 60 CASE HISTORY L e operazioni di gestione e supervisione delle tecnologie e degli impianti sono senza dub- bio impegnative. Ma la parte più importante del lavoro coincide con l’aspetto organizza- tivo». Sono queste le parole con le quali il respon- sabile operativo di Siram Davide Veggetti descrive l’operato della società all’interno dell’Ospedale Pa- pa Giovanni XXIII di Bergamo, aperto nel 2012 e in grado di servire un bacino di utenza che va oltre la città che lo ospita. Perché l’attività di management di tutti i servizi non direttamente correlati alla cura e all’assistenza dei pazienti, della quale Siram si fa carico in base a un contratto ventennale, è caratte- rizzata da un equilibrato mix di apparecchiature o sistemi innovativi e capacità e disponibilità del per- sonale. Per averne un’idea è sufficiente addentrar- si per poche decine di metri nei corridoi sui quali si affacciano i reparti. Ove necessario (e cioè in pros- simità dei reparti di Emodinamica, Ostetricia e delle sale operatorie) sono posizionate macchine distri- butrici di uniformi e camici bianchi o verdi. Gli ope- ratori interni, o comunque chi è in possesso delle necessarie autorizzazioni, vi accedono con un badge e possono in pochi attimi ritirare un intero kit di abi- ti tecnici, come se si trattasse di uno snack in pau- sa caffè. Assistenza tecnica, caricamento e scarica- mento delle divise – il totale è calcolato in mille kit verdi e 14 mila bianchi – è direttamente in capo a Siram, che in questo caso agisce in partnership con un provider esterno. La natura onerosa dell’incari- co è esemplificata dal fatto che in alcune unità quali l’emodinamica, i cambi di uniforme possono avve- nire anche cinque volte al giorno; gli abbinamenti pantalone-casacca disponibili quotidianamente so- no suddivisi su tre sistemi di distribuzione con una capacità complessiva di 540 kit. Largo alle tartarughe Come Davide Veggetti ha spiegato a Tecnica Ospeda- liera, la componente più rilevante del lavoro di Siram prende forma al piano interrato della struttura ber- gamasca, dove nelle sue parole si trovano «le arterie Organizzati e automatizzati Siram è la società di servizi energetici e tecnologici, ai quali spesso si integrano quelli di facility management, alla quale è stata affidata la quasi totalità dei servizi no-core – non direttamente collegati alla cura e all’assistenza – dell’ospedale orobico Papa Giovanni XXIII. Fra i segreti della sua buona gestione: le tecnologie innovative e l’organizzazione meticolosa. Roberto Carminati KEYWORDS facility management, servizi energetici e tecnologici facility management, energy and technological services S iram is the company of energy and technological services, often integrated with facility management ones, to which has been entrusted the almost totality of no-core services – not directly connected with care and assistance – of the Bergamo hospital Papa Giovanni XXIII. Among the secrets of its good management: innovative technologies and meticulous organization. Una città nella città La struttura aperta nel 2012 è composta da sette torri e una piastra centrale. Al piano terra trovano posto ambulatori, centri prenotazione e due farmacie, una aperta al pubblico e l’altra predisposta all’erogazione di farmaci innovativi e di quelli destinati ai pazienti in dimissione dopo un ricovero. Le torri sono separate dalla piastra centrale da una lunga e ampia strada coperta chiamata hospital street. La piastra ospita sale operatorie, laboratori, aree di diagnostica, le terapie intensive, il pronto soccorso e altri ambienti ad alta intensità di cura, mentre man mano che ci si sposta verso le torri l’intensità delle cure diminuisce. Importante è la forte presenza di servizi (bar, ristoranti, negozi, banca), che contribuiscono a dare un aspetto familiare e accogliente all’ospedale, un’autentica città nella città le cui pareti sono ornate da opere d’arte. Tra visitatori e pazienti transitano per queste sale 10 mila persone ogni giorno mentre mille sono i posti letto ai quali si aggiungono gli spazi destinati al regime diurno o day hospital. Il solo Pronto Soccorso dell’ospedale occupa una superficie di 4.000 m 2 e nel 2016 ha registrato più di 108 mila accessi; i pazienti arrivano non solo dalla Lombardia, bensì in gran numero pure da altre Regioni nonché dall’estero. Principali specializzazioni dell’ospedale sono l’area Materno- Infantile, l’Emergenza-Urgenza, l’Oncoematologia e l’ambito cardiovascolare. A Bergamo è stato compiuto nel 1985 il terzo trapianto di cuore in tutta Italia. Per finire, ma non meno importante, la struttura è trauma center di riferimento in Lombardia e l’unico in ambito pediatrico.

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Tecnica Ospedaliera maggio 201760

CASE HISTORY

Le operazioni di gestione e supervisione delle tecnologie e degli impianti sono senza dub-bio impegnative. Ma la parte più importante del lavoro coincide con l’aspetto organizza-

tivo». Sono queste le parole con le quali il respon-sabile operativo di Siram Davide Veggetti descrive l’operato della società all’interno dell’Ospedale Pa-pa Giovanni XXIII di Bergamo, aperto nel 2012 e in grado di servire un bacino di utenza che va oltre la città che lo ospita. Perché l’attività di management di tutti i servizi non direttamente correlati alla cura e all’assistenza dei pazienti, della quale Siram si fa carico in base a un contratto ventennale, è caratte-rizzata da un equilibrato mix di apparecchiature o sistemi innovativi e capacità e disponibilità del per-sonale. Per averne un’idea è sufficiente addentrar-si per poche decine di metri nei corridoi sui quali si affacciano i reparti. Ove necessario (e cioè in pros-simità dei reparti di Emodinamica, Ostetricia e delle sale operatorie) sono posizionate macchine distri-butrici di uniformi e camici bianchi o verdi. Gli ope-

ratori interni, o comunque chi è in possesso delle necessarie autorizzazioni, vi accedono con un badge e possono in pochi attimi ritirare un intero kit di abi-ti tecnici, come se si trattasse di uno snack in pau-sa caffè. Assistenza tecnica, caricamento e scarica-mento delle divise – il totale è calcolato in mille kit verdi e 14 mila bianchi – è direttamente in capo a Siram, che in questo caso agisce in partnership con un provider esterno. La natura onerosa dell’incari-co è esemplificata dal fatto che in alcune unità quali l’emodinamica, i cambi di uniforme possono avve-nire anche cinque volte al giorno; gli abbinamenti pantalone-casacca disponibili quotidianamente so-no suddivisi su tre sistemi di distribuzione con una capacità complessiva di 540 kit.

Largo alle tartarugheCome Davide Veggetti ha spiegato a Tecnica Ospeda-liera, la componente più rilevante del lavoro di Siram prende forma al piano interrato della struttura ber-gamasca, dove nelle sue parole si trovano «le arterie

Organizzati e automatizzatiSiram è la società di servizi energetici e tecnologici, ai quali spesso si integrano quelli di facility management, alla quale è stata affidata la quasi totalità dei servizi no-core – non direttamente collegati alla cura e all’assistenza – dell’ospedale orobico Papa Giovanni XXIII. Fra i segreti della sua buona gestione: le tecnologie innovative e l’organizzazione meticolosa.

Roberto Carminati

KEYWORDSfacility management,

servizi energetici e tecnologici

facility management, energy and technological services

Siram is the company

of energy and

technological

services, often integrated

with facility management

ones, to which has been

entrusted the almost

totality of no-core

services – not directly

connected with care

and assistance – of the

Bergamo hospital Papa

Giovanni XXIII. Among

the secrets of its good

management: innovative

technologies and

meticulous organization.

Una città nella cittàLa struttura aperta nel 2012 è composta da sette torri e una piastra centrale. Al piano terra trovano posto ambulatori, centri prenotazione e due farmacie, una aperta al pubblico e l’altra predisposta all’erogazione di farmaci innovativi e di quelli destinati ai pazienti in dimissione dopo un ricovero. Le torri sono separate dalla piastra centrale da una lunga e ampia strada coperta chiamata hospital street. La piastra ospita sale operatorie, laboratori, aree di diagnostica, le terapie intensive, il pronto soccorso

e altri ambienti ad alta intensità di cura, mentre man mano che ci si sposta verso le torri l’intensità delle cure diminuisce. Importante è la forte presenza di servizi (bar, ristoranti, negozi, banca), che contribuiscono a dare un aspetto familiare e accogliente all’ospedale, un’autentica città nella città le cui pareti sono ornate da opere d’arte. Tra visitatori e pazienti transitano per queste sale 10 mila persone ogni giorno mentre mille sono i posti letto ai quali si aggiungono gli spazi destinati al regime diurno o day hospital. Il solo Pronto Soccorso dell’ospedale occupa una superficie

di 4.000 m2 e nel 2016 ha registrato più di 108 mila accessi; i pazienti arrivano non solo dalla Lombardia, bensì in gran numero pure da altre Regioni nonché dall’estero. Principali specializzazioni dell’ospedale sono l’area Materno-Infantile, l’Emergenza-Urgenza, l’Oncoematologia e l’ambito cardiovascolare. A Bergamo è stato compiuto nel 1985 il terzo trapianto di cuore in tutta Italia. Per finire, ma non meno importante, la struttura è trauma center di riferimento in Lombardia e l’unico in ambito pediatrico.

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e il cuore pulsante dell’ospedale». Salta immediata-mente agli occhi qui il movimento ordinato quanto in-tenso delle cosiddette “tartarughe”. Il loro vero nome è Agv, acronimo indicante veicoli a guida automati-ca (Automatic guide vehicle, appunto) e sono dei por-ta-carrelli dotati di sistema di spostamento e arre-sto basato su laser. La loro destinazione all’interno del Papa Giovanni XXIII è stabilita da un’unità centra-le di controllo tramite pc e software dedicati. Posso-no farsi carico di pesi sino a 400 chilogrammi e por-tano qualsiasi tipo di merce. Dai pasti ai farmaci e dai dispositivi o presidi fino alle garze e alle attrezzatu-re. Ogni giorno compiono nel complesso ben 1.100 viaggi in media e a essi si affiancano per il trasporto dei carichi più leggeri anche speciali contenitori che corrono su rotaie installate sul soffitto. Tornando al-le tartarughe, queste viaggiano dal seminterrato agli ascensori dedicati che li conducono ai vari piani del-la piastra e delle torri per lo smistamento dei carichi. In funzione dal 2013 ma a pieno regime dal bimestre febbraio-marzo del 2014, sono identificati da con-trassegni circolari di diverso colore a seconda delle loro prerogative. Per esempio, quelli indirizzati alla presa e alla consegna dei farmaci portano un cerchio verde. Ogni carrello da posizionare sul dorso dei vei-coli a guida automatica è riempito manualmente da personale ospedaliero, mentre per controllare il mo-vimento sono utilizzati dei tag in radiofrequenza (Rfid) e relativi lettori. La soluzione fa sì che le informazio-ni relative a ogni consegna siano trasmesse diretta-mente alle piattaforme di gestione centrali. Il monito-raggio è affidato a un addetto, con due turni al giorno, coadiuvato da un assistente. Siram cura qui il funzio-namento delle reti di comunicazione e della manu-tenzione dei veicoli automatici.

Un lavoro pulitoSono stimabili tra le 50 e le 60 unità i carrelli che ogni giorno gestiscono il movimento della biancheria, lad-dove al contrario le divise personalizzate più comune-

mente utilizzate dal personale amministrativo sono consegnate manualmente. Si intendono cioè lenzuo-la e guanciali, materassi, federe, coperte. Anche in questa circostanza l’identificazione di ciascun pezzo è possibile grazie alle etichette e ai lettori Rfid e, co-me Veggetti ha ricordato, «nella zona-pulito si trova la biancheria necessaria a tutto l’ospedale per 48 ore di fabbisogno». Un quantitativo adatto a rispondere a eventuali difficoltà o emergenze. Quotidianamente transitano per gli spazi dedicati alla biancheria circa 5.000 pezzi. Non dissimile però è la metodologia di lavoro adottata anche all’interno delle cucine e per l’invio dei pasti a degenti il cui numero complessi-vo (si veda nuovamente il riquadro) può raggiunge-re le 1.000 unità. La mensa del Papa Giovanni XXIII gestisce 1.000 coperti per il personale e 2.400 pasti (al giorno tra colazione, pranzo e cena), mediamente, per i reparti, ove arrivano grazie all’attività degli Agv. Nel volgere di soli 45 minuti, ha calcolato il respon-sabile operativo, «tutti i 2.400 pasti sono sistemati nei piatti e nei vassoi», composti sulla scorta delle preci-

«Servizi innovativi a 360 gradi»«Nell’Ospedale di Bergamo», ha affermato Thomas Le Beux, direttore UdB Nord Ovest di Siram, «gestiamo e coordiniamo una serie di servizi a 360 gradi, ricorrendo alle tecnologie più performanti e all’avanguardia. Grazie al rapporto di ascolto e confronto costruttivo che si è andato sempre più consolidando con i referenti dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e alla storica esperienza di Siram in ambito sanitario (maturata nella gestione di oltre 1200 strutture ospedaliere) siamo capaci di supportare al meglio l’Ente nell’evoluzione delle articolate necessità. Da oltre un secolo fra i

leader in Italia nell’ambito dell’efficienza energetica, Siram è riuscita anche in questo incarico a portare gli stessi elevati standard in tutti i servizi che l’Ospedale Papa Giovanni XXIII le ha affidato. Inoltre la profonda conoscenza delle esigenze organizzative e funzionali di questo complesso ospedaliero ci permette di essere propositivi nel presentare soluzioni sempre più competitive e tecnologicamente innovative, che riguardano la crescita e lo sviluppo futuro della struttura, in linea con la strategia e gli obiettivi del nosocomio».

Da sinistra, Agv, veicoli a guida automatica: porta-carrelli dotati di sistema di spostamento e arresto basato su laser.

Macchine distributrici di uniformi e camici bianchi o verdi: gli operatori, tramite badge, possono ritirare un kit di abiti tecnici

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n CASE HISTORY - Servizi no core all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

se necessità dietetiche di ciascun degente». È facile immaginare che anche in queste circostanze la tec-nologia sia di grande aiuto. Le prenotazioni vengono raccolte in reparto con l’ausilio di un tablet che dialo-ga a distanza con i sistemi informativi centrali. Questi danno impulso direttamente alla stampa dei cartelli-ni di prenotazione specifiche, i quali vengono posizio-nati su ogni singolo vassoio e recano le informazio-ni necessarie per la composizione delle pietanze. Per gli operatori delle cucine non si tratta di un’operazio-ne semplice. Essi devono rispettare non solo le scelte dei pazienti o le loro esigenze in fase di degenza, ma anche la grammatura di ogni piatto, perché anche la quantità è importante nel processo di cura. Per que-sto, un addetto alla supervisione effettua su ogni vas-soio un controllo finale.

Il cervello della strutturaTecnici specializzati, nelle apposite sale di controllo, si occupano del monitoraggio dei veicoli a guida auto-matica, come detto, o delle cassettiere alle quali ci si riferisce anche con il termine shuttle. Sullo schermo di un computer la loro posizione è illustrata da sche-mi grafici dei quali ciascuno corrisponde a un piano dell’ospedale. Un software sviluppato per questi sco-pi permette di visualizzare le missioni assegnate ai singoli Agv e il loro stato di avanzamento. Lo stes-so avviene per gli shuttle. Su un foglio elettronico lo status delle commesse è indicato con una differen-te colorazione delle righe relative. Gestita in parte in modalità manuale e per la parte restante in manie-ra automatica è anche la centrale di sterilizzazione, «che ospita quattro stazioni di lavaggio per i dispo-sitivi sporchi». Il processo, secondo quanto descrit-to a Tecnica Ospedaliera da Davide Veggetti, avviene per vari passaggi successivi che abbracciano la de-contaminazione per ultrasuoni, un lavaggio manua-

le e uno automatico, che integra le procedure di ter-mo-chemio-disinfezione. In questo caso ogni articolo è individuato con apposita indicazione (barcode e Da-ta Matrix). Importante è altresì rilevare, come il re-sponsabile operativo ha puntualmente fatto, che un elemento estremamente oneroso del lavoro è attri-buibile alla gestione dei rifiuti solidi urbani e dei rifiu-ti ospedalieri. A questo è infatti riconducibile addirit-tura il 40% dei viaggi compiuti dalle tartarughe ogni giorno. In linea con le principali prerogative di Siram, che fa parte del gruppo Veolia ed è specializzata nella gestione dei processi energetici, essenziale è il buon andamento delle sale che ospitano i sistemi di condi-zionamento e di alimentazione.

Energia per il futuroL’acqua per usi comuni arriva da due diverse sor-genti della rete idrica cittadina di Bergamo e viene diffusa alle varie aree della struttura con un sistema di pompe. In funzione è anche un apparato di depu-razione per l’acqua indirizzata invece a utilizzi di ti-po tecnologico. La produzione dell’acqua refrigera-ta, dell’acqua calda e del vapore è centralizzata. La distribuzione è affidata a sistemi di pompaggio e reti ridondate. Siram ha eseguito i lavori della centra-le termica e della distribuzione dei fluidi tecnologi-ci per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e si occupa attualmente sia della manutenzione or-dinaria e straordinaria della centrale idrica e frigo-rifera sia della gestione della centrale elettrica e a vapore, quest’ultima costituita da tre generatori da 4.200 kg/h. Tutti gli impianti di produzione termica e frigorifera sono monitorati, gestiti e ottimizzati da Siram attraverso la soluzione chiamata Bms, Busi-ness management system. n

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I numeri di SiramSpecializzata nella gestione dei servizi di efficienza

energetica e multi-tecnologici per i clienti dei settori

pubblico e privato, Siram assicura l’ottimizzazione

delle performance dal punto di vista energetico,

economico, sociale e ambientale, operando sia nella

riqualificazione di strutture esistenti sia su grandi

progetti ex novo. In qualità di ESCo (Energy Service

Company) certificata secondo la norma UNI CEI

11352, Siram sviluppa soluzioni tecnologicamente

avanzate finalizzate all’efficienza energetica, alla

riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti,

condividendo costi e benefici degli interventi con i

clienti. Filiale diretta di Veolia, conta 3.000 dipendenti

e 130 uffici e presidi operativi in Italia. Gestisce

1.200 presidi sanitari; 1.900 istituti di formazione;

1.000 siti nel terziario-commerciale; 64 stabilimenti

per industria, difesa, aerospazio; 1.200 immobili

residenziali e 24 mila siti di telecomunicazione.

«Così le tecnologie hanno cambiato il modo di lavorare»«Quando siamo passati dai Riuniti, struttura inaugurata a inizio ‘900, al nuovo ospedale, costruito 100 anni dopo, non si è trattato solo di trasferire operatori e pazienti ma di cambiare completamente il nostro modo di lavorare, anche esternalizzando una serie di servizi non prettamente sanitari», ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, «e puntando in

modo importante sulla tecnologia e sull’automatizzazione dei processi. In questo modo abbiamo liberato tempo e risorse, per consentire ai nostri operatori di concentrarsi sulle attività sanitarie, assistenziali e amministrative tipiche di un ospedale come il nostro, che ha 1.000 posti letto e 4.000 lavoratori ed è centro di riferimento per la cura di tante patologie, in Italia e non solo».

Il totem indica i servizi offerti da Siram

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