ORE 9:00 - PARTENZA dal piazzale della Chiesa · ORE 9:00 - PARTENZA dal piazzale della Chiesa ORE...

36

Transcript of ORE 9:00 - PARTENZA dal piazzale della Chiesa · ORE 9:00 - PARTENZA dal piazzale della Chiesa ORE...

ORE 9:00 - PARTENZA dal piazzale della Chiesa

ORE 9:45 - ARRIVO e sistemazione nelle camere

ORE 10:00 - Giochi di conoscenza 1 ORE 10:30 - Presentazione campeggio e regole

ORE 11:00 - FILM e RIFLESSIONE

ORE 12:30 - Tempo libero

ORE 13:00 - Pranzo e tempo libero

ORE 15:00 - Divisione squadre

ORE 15:30 - Gioco 2

ORE 16:30 - Merenda

ORE 17:00 - Campino (tempo libero)

ORE 18:45 - Docce

ORE 20:00 - Cena

ORE 21:00 - Giocone 3 ORE 23:30 - Preghiera

ORE 24:00 - Tutti a letto!

1: GIOCO DI CONOSCENZA:

OBBIETTIVO: Impegnarsi affinché il campeggio riesca.

Viene un braccialetto con il nome nascosto di un compagno

da proteggere.

2: GIOCO:

RISIKO: Al via ci si dispone sparsi nella sala, una volta fermi

(non si potranno più muovere i piedi) si consegna la palla ad

un ragazzo che deve colpire gli avversari. Chi è preso deve se

dersi e chi recupera la palla lanciata può colpire a sua volta

qualcun altro (può colpire solo chi è rimasto in piedi, chi è

già stato preso, se recupera la palla, deve passarla ad un suo

compagno in piedi). Vince chi fa sedere tutti gli avversari.

VIRUS: Le squadre formano ognuna un cerchio tenendosi per

mano. Al fischio dell'arbitro ogni cerchio, rimanendo unito,

cerca di inglobare giocatori appartenenti agli altri cerchi. Per i

nglobare una persona bisogna che due componenti della squa

dra alzino le loro braccia unite (senza staccare le mani!) riu

scendo a far passare sotto le braccia il componente della squa

dra avversaria, che a questo punto si sgancia dal suo cerchio e

si 'fonde' con il cerchio avversario. (Ovviamente i giocatori

devono stare attenti a non farsi inglobare dai cerchi avversari,

cercando insieme di minacciare gli altri)

RUBA BANDIERA +

3: GIOCONE:

GUARDIE E LADRI

Homer non vuole più andare a Messa, pensando che sia molto meglio starse-

ne a casa, mangiare, guardare la TV, e darsi ai soliti vizi. Marge, che invece

è convinta della propria fede, cerca di scuoterlo.

Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) insieme alle suore

dell’Ordine da lei stessa fondato, le Missionarie della Carità,

dedica la sua vita a soccorrere i più poveri tra i poveri a Calcut-

ta e in altre città del mondo. Le sue parole esprimono una pro-

fonda fede e una grande umiltà: “Io non penso di avere qualità

speciali, io non pretendo niente per il lavoro che svolgo. E’ o-

pera Sua. Io sono come una piccola matita nelle sue mani”

A quale sorta di poveri allude la beatitudi-

ne? Forse potrebbero sorgere equivoci se di-

cendo—Beati i poveri– non aggiungesse

nulla. Ma dicendo –Beati i poveri in spiri-

to— insegna che sarà ricompensato con il

Regno chi è raccomandato da un cuore umi-

le più che dalla mancanza di mezzi. Il po-

vero per eccellenza è Gesù: egli è tale non perché costretto, ma per libera

scelta. Per amore del Padre e degli uomini, Gesù si è rivestito dell’umana

povertà, ha accettato di subire tutti i limiti e i condizionamenti della nostra

natura fragile e mortale, ma proprio per questo ha ricevuto in dono, con la

risurrezione, la più grande ricchezza: siedere alla destra del Padre.

E ntrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di

nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale

fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era pic-

colo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un

sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo,

Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché

oggi devo fermarmi a casa tua». In fretta scese e lo accolse pieno di

gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da

un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Si-

gnore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcu-

no, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi la sal-

vezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abra-

mo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che

era perduto».

In che modo la fede aiuta la tua vita? ____________________________________________________________________________________________________________ C’è più fede nelle tue azioni o nelle tue preghiere? ____________________________________________________________________________________________________________ Quante paure ti impediscono di scegliere il Signore con chia-rezza e convinzione? ____________________________________________________________________________________________________________

Se io spalanco la porta del mio cuore senza avere paura di

accogliere gli altri, che sono miei fratelli, perché ugual-

mente figli di Dio

Tutti Sono davvero beato!

Se per crescere nell’amore cerco e valorizzo l’aiuto pre-

zioso degli amici e di chi mi vuole davvero bene

Tutti Sono davvero beato!

Se mi prendo a cuore le sofferenze dei miei familiari, e

faccio la mia parte per migliorare la situazione

Tutti Sono davvero beato!

Se non sono egoista, e imparo a condividere i miei doni

con tutte le persone che incontro, come ha fatto Gesù

Tutti Sono davvero beato!

Se guardo il mondo con gli occhi di Dio e scorgo le possibi-

lità per migliorarlo

Tutti Sono davvero beato... e imito il tuo amore, Gesù.

Tu infatti ti sei fatto servo di tutti per liberarci dal pecca-

to e renderci veri figli di Dio, che ci dona il suo regno.

ORE 8:00 - SVEGLIA

ORE 8:30 - Colazione

ORE 9:00 - Preghiera

ORE 9:15 - Pulizia camere

ORE 10:00 - Gioco1 ORE 11:00 - FILM e RIFLESSIONE

ORE 12:30 - Tempo libero

ORE 13:00 - Pranzo e tempo libero

ORE 15:00 - Gioco 2

ORE 16:30 - Merenda

ORE 17:00 - Campino (tempo libero)

ORE 18:45 - Docce

ORE 20:00 - Cena

ORE 21:00 - Giocone 3 ORE 23:30 - Preghiera

ORE 24:00 - Tutti a letto!

1: GIOCO:

INDOVINA CHI: Ad un componente per squadra viene appli

cato sulla fronte, grazie ad un elastico, il nome di un perso

naggio famoso. Egli dovrà individuare nel minor tempo pos

sibile l’identità della persona rivolgendo alla propria squadra

domande a cui si potrà rispondere solamente “Si” o “No”.

I COMMESSI: Due persone dovranno confezionare un pac

chetto utilizzando solamente la mano sinistra. Metteranno la

mano destra sulla nuca e lavoreranno solamente con la sini

stra… oppure con la bocca, gambe… Avranno a disposi zio

ne un foglio di carte da pacco e un pezzo di spago.

TOCCA TOCCA: Ad un componente per squadra viene con

segnato un sacco della spazzatura che contiene cinque o sei

oggetti. La persona, toccando il sacco, deve indovinare gli

oggetti nel minor tempo possibile.

2: GIOCO:

OLIMPIADI:

4 ma anche 8 (per una doppia staffetta o tutti…) compa-

gni per squadra che si passano il testimone per fargli rag-

giungere il traguardo il prima

Lancio stuzzicadenti: Forse non sarà una specialità olim-

pica ma sicuramente è alla portata di tutti

Corsa all’indietro

Disco: La gara è quella del lancio del disco ma può essere

anche sostituito da quella di lancio del freesby

Scioglilingua: La squadra deve imparare e recitare in ma-

niera esatta un facile scioglingua.

Disegnatore: simile al gioco dei mimi, però si disegna

3: GIOCONE:

GUARDIE E LADRI

Lisa si rifiuta di sezionare i vermi. La maestra finge di rispettare le sue idee,

ma in realtà avvisa il preside, premendo il tasto “Allarme del pensiero indi-

pendente” nascosto sotto la cattedra.

Oscar Romero (1917-1980) diventa arcivescovo di San Salva-

dor nel 1977. Nel suo paese i contadini e quanti rivendicano i

propri diritti sono vittime degli squadroni della morte. Di fronte

alla repressione militare e alle continue stragi, la sua coscienza

lo spinge a denunciare i responsabili. Per questo, viene ucciso

mentre celebra la Messa.

La beatitudine dei puri di cuore, consiste

nella promessa di vedere Dio, desiderio pri-

mo del credente. Vedere Dio significa sem-

plicemente guardarlo con i nostri occhi co-

me se ci sta davanti: vivere nella sua presen-

za, stare nella sua intimità, nella sua luce.

Per riuscire a fare questo bisogna imparare da chi ci ha preceduto nel cam-

mino di fede. Perché la visione di Dio è un dono, che come tutti doni ri-

chiede accoglienza e un cuore puro. Il cuore, per essere puro, dev’essere

povero, libero, umile, mite, pacifico. Le parole non servono se non proven-

gono da un cuore veramente credente e generoso, senza ambiguità. Questa

deve diventare la nostra meravigliosa realtà. Dobbiamo ricordarci di favo-

rire tutto quello che custodisce pura la nostra vita alla presenza di Dio: si-

lenzio, umiltà, pace, bontà verso tutti. Allora saremo un luogo dove Dio a-

ma dimorare.

Il puro di cuore, non cerca il suo piacere, ma ciò che è buono; non nascon-

de i suoi fini dietro le belle parole; non è mai doppio nei rapporti con gli al-

tri.

D isse ancora questa parabola per alcuni che presumevano

di esser giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al

tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11Il fariseo,

stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non so-

no come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come

questo pubblicano. 12Digiuno due volte la settimana e pago le deci-

me di quanto possiedo. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza,

non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto

dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 14Io vi dico: questi tor-

nò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta

sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

Sei capace di fare silenzio? ____________________________________________________________________________________________________________ E chi alberga in questo silenzio? ____________________________________________________________________________________________________________

Se non mi difendo dalle critiche con la falsità e incolpando

chi è innocente

Tutti Sono puro di cuore e vero figlio di Dio.

Se mi assumo le mie responsabilità senza accusare chi non

c’entra

Tutti Sono puro di cuore e vero figlio di Dio.

Se il mio cuore è limpido e cerca soprattutto il bene, an-

che facendo qualcosa per realizzarlo

Tutti Sono puro di cuore e vero figlio di Dio.

Se non mi lascio dominare dall’invidia, dall’odio, dalla paura

e invece punto sull’onestà, la sincerità e il perdono

Tutti Sono puro di cuore e vero figlio di Dio.

Se le mie parole sono sincere, e non sfrutto gli altri, come

se fossero delle cose

Tutti Sono puro di cuore e vero figlio di Dio, e lui mi assi-

cura che vedo il suo volto. E anche adesso, in ogni cre-

atura che mi circonda, trovo un riflesso della sua bontà

infinta.

ORE 8:00 - SVEGLIA

ORE 8:30 - Colazione

ORE 9:00 - Preghiera

ORE 9:15 - Pulizia camere

ORE 10:00 - Gioco1 ORE 11:00 - FILM e RIFLESSIONE

ORE 12:30 - Tempo libero

ORE 13:00 - Pranzo e tempo libero

ORE 15:00 - Gioco 2

ORE 16:30 - Merenda

ORE 17:00 - Campino (tempo libero)

ORE 18:45 - Docce

ORE 20:00 - Cena

ORE 21:00 - Giocone 3 ORE 23:30 - Preghiera

ORE 24:00 - Tutti a letto!

1: GIOCO:

IL POMPIERE: Un componente della squadra ha legato alla

cintura dei pantaloni uno spago con un cucchiaino che arriva

quasi a terra. Per terra è posto un lumino acceso, il giocatore

deve spegnere il lumino con il cucchiaino.

PROBOSCIDE: Un componente per squadra ha propria di

sposizione una cannuccia. Da un lato del pavimento sono po

sti alcuni piccoli pezzettini di carta, mentre dall’altro lato è

posto un bicchiere. Al via la persona dovrà, movendosi in gi

nocchio, “aspirare” con la cannuccia i pezzettini di carta e

metterli nel bicchiere.

MUSICHIERE

2: GIOCO:

CACCIA AL TESORO: da preparare

3: GIOCONE:

GIALLO

Krusty il clown non vede suo padre da 25 anni per un vecchio contrasto. Un

giorno va a pranzo dai Simpson e racconta la sua triste storia. Bart e Lisa al-

lora lo aiutano a fare pace con suo padre.

San Francesco vive in un'epoca in cui la violenza è

usata spesso per risolvere i tanti conflitti della socie-

tà medievale. Egli ha conosciuto in prima persona le

guerre tra le città, le crociate, il disprezzo delle per-

sone che non comprendono la sua predicazione e

addirittura gli scontri all'interno della sua comunità.

Dopo la conversione, rifiuterà sempre la violenza o-

perando al contrario con la mitezza e il dialogo. Non per questo egli è

un debole che si piega davanti a coloro che si dimostrano più aggressi-

vi: continuerà a essere fedele ai suoi principi con estremo rigore. Gra-

zie ai frati francescani Assisi è diventata la città della Pace per eccellen-

za: qui si incontrano i capi delle religioni e i potenti della terra per di-

scutere programmi di sviluppo pacifico delle nazioni.

Pace è un termine riduttivo che non rie-

sce a tradurre l’originale ebraico shalom

che indica tutto quanto concorre alla fe-

licità degli uomini.

Quindi pace, ma anche salute, lavoro,

questo comprende il termine pace. Gesù

dice: “Beati i pacificatori”, non i pacifici. Qual è la differenza? Il paci-

fico è una persone che per la propria tranquillità evita accuratamente

ogni situazione di conflitto, il costruttore di pace è la persona che per

la pace e la felicità degli altri è disposto a perdere anche la propria.

Parliamo di pace quando sentiamo di grandi conflitti e di guer-re, ma nel nostro quotidiano quanto siamo operatori di pace verso i piccoli conflitti? ____________________________________________________________________________________________________________ Qui al campo, in quale occasione siamo stati operatori di pace e quante volte non siamo riusciti ad esserlo? ____________________________________________________________________________________________________________

Se credo che il mio peccato e la mia fragilità possono es-

sere sconfitti, e quindi non mi arrendo al male che sembra

vincere

Tutti Sono un vero costruttore di pace.

Se mi fermo e rinuncio di fronte a un progetto impegnati-

vo per migliorare la situazione attorno a me

Tutti Sono un vero costruttore di pace.

Se sono disposto a fare pace con i miei genitori e amici

quando succede di fare il male e creare divisione

Tutti Sono un vero costruttore di pace.

Se mi interesso di chi ha bisogno di una mano per migliora-

re il mondo attorno a me, a cominciare dalla famiglia e da-

gli amici

Tutti Sono un vero costruttore di pace.

Se non cerco solo la mia felicità e mi interesso della rea-

lizzazione degli altri, facendo qualcosa di utile

Tutti Sono un vero costruttore di pace perché porto nel

mondo la novità del vangelo e la forza dello Spirito che

rende nuova ogni cosa, e chiede la nostra collabora-

zione al bene di tutti.

O-

RE 8:00 - SVEGLIA

ORE 8:30 - Colazione

ORE 9:00 - Preghiera

ORE 9:15 - Pulizia camere

ORE 10:00 - Gioco1 ORE 11:00 - FILM e RIFLESSIONE

ORE 12:30 - Tempo libero

ORE 13:00 - Pranzo e tempo libero

ORE 15:00 - Camminata e S. Messa

ORE 17:00 - Merenda eCampino (tempo libero)

ORE 18:45 - Docce

ORE 20:00 - Cena

ORE 21:00 - Giocone 2 ORE 23:30 - Preghiera

ORE 24:00 - Tutti a letto!

1: GIOCO:

BANS: la squadra deve eseguire un bans perfetto.

SLALOM INFUOCATO: Per terra è disposta una fila di lumi

ni accesi. Il concorrente deve far compiere uno slalom tra i lu

mini ad una pallina di ping-pong, spostandola con il solo sof

fio. Vince chi impiega meno tempo; viene inflitto una penalità

di 5 secondi per ogni lumino che viene spento.

TELEDIPENDENTI: La squadra ha 5 minuti per preparare il

mimo di una delle tante pubblicità che affollano la nostra tele

visione.

2: GIOCONE:

GUARDIE E LADRI

Lisa, nelle prove per un concerto, esprime la sua tristezza facendo delle im-

provvisazioni al sax.

Massimiliano Kolbe (1893-1941) è un frate francescano po-

lacco che nel proprio Paese aiuta le vittime delle persecuzioni

naziste. Per questo è mandato ad Auschwitz, dove subisce le

tremende condizioni di vita e di lavoro dei campi di concentra-

mento. Per salvare la vita a un altro prigioniero, si offre di mo-

rire al suo posto: rimane chiuso per due settimane in un bunker

senza acqua né cibo e alla fine riceve un’iniezione letale.

Come i poveri per conoscere la beatitudine

devono essere tali nello spirito, così gli af-

flitti di cui parla la beatitudine sono coloro

che, mentre soffrono perché fanno

l’esperienza della fragilità e della debolezza,

sperano nel Signore. La sofferenza per sé

non è una beatitudine; non si è beati perché si soffre, ma perché, accettando

di soffrire “in un certo modo”, si riceve consolazione. Noi cristiani, disce-

poli di un Crocifisso, dobbiamo rinunciare a servire al mondo, non cercan-

do le gioie e i godimenti che esso offre come anestetico alla sofferenza, nel

vano tentativo di eliminarla. In realtà questa è un’illusione. Molti uomini,

ignari, mentre pensano di sfuggire alla sofferenza, cadono nell’inganno e

nella disperazione.

E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Ge-rico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Ti-

mèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a men-dicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno,

cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù,

abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per farlo tace-re, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi

pietà di me!».

Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chia-

marono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chia-ma!». Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e

venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che

io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha sal-

vato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.

Da chi cerchi la tua consolazione? ____________________________________________________________________________________________________________

Nelle difficoltà ti rivolgi a Gesù, agli uomini, o fuggi spaventa-to? ____________________________________________________________________________________________________________

In che modo il coraggio aiuta la tua vita? ____________________________________________________________________________________________________________

Il coraggio combatte la paura e la vince, per te è sempre così? ____________________________________________________________________________________________________________

Se non chiudo il cuore a chi sta soffrendo e mi rendo at-

tento alle loro esigenze di solidarietà e di aiuto

Tutti Sono vero figlio di Dio e fratello di Gesù.

Se provo a fare sempre qualcosa per rendere più felici

quanti sono vicino a me

Tutti Sono vero figlio di Dio e fratello di Gesù.

Se sono disposto a coinvolgermi per condividere i miei doni

con chi mi chiede un gesto di aiuto

Tutti Sono vero figlio di Dio e fratello di Gesù.

Se non abbandono gli impegni quando diventano più impe-

gnativi di quanto avevo programmato e sono disposto an-

che a faticare per donare la mia amicizia

Tutti Sono vero figlio di Dio e fratello di Gesù.

Se ho il coraggio di fare il bene anche quando costa fati-

ca perché tutte le cose importanti chiedono un vero impe-

gno e un po’ di sacrificio

Tutti Sono vero figlio di Dio e fratello di Gesù e aiuto gli

altri a superare le loro sofferenze attraverso la mia ge-

nerosità creando così un mondo più giusto e fraterno.

ORE 8:00 - SVEGLIA

ORE 8:30 - Colazione

ORE 9:00 - Preghiera

ORE 9:15 - FILM, RIFLESSIONE e CONFESSIONI

ORE (quando si finisce) - Tempo libero ORE (si vede) - Gioco 1

ORE 13:00 - Pranzo e tempo libero

ORE 15:00 - Pulizia camere

ORE 16:00 - Partenza

1: GIOCO:

NASCONDINO, ECC...

Lisa accusa il signor Burns dei danni ambientali causati dalla sua centrale

nucleare, ma quando lui perde l’azienda, lo aiuta ad aprirne un’altra destina-

ta al riciclaggio dei rifiuti

Suor Emmanuelle (1908-2008) si prende cura dei più poveri,

vivendo tra gli straccivendoli del Cairo. Nel 1972, a sessantatre

anni, incontra gli abitanti della baraccopoli della capitale egi-

ziana, dove, sfidando condizioni di vita disumane, fa nascere

scuole, cooperative, dispensari e fa scoprire così la dignità a

tanti infelici.

La misericordia è comprensione e perdo-

no, sempre e comunque, verso i propri

simili. Il misericordioso è una persona

che opera per aiutare gli altri. La miseri-

cordia non è un sentimento, ma una a-

zione concreta con la quale si aiutano gli

altri ad uscire da una situazione di difficoltà. Non è una qualità di un

individuo ma una caratteristica che rende sempre riconoscibili coloro

che accettano di far parte di questa comunità. I misericordiosi saran-

no Beati perché ogni volta che saranno loro ad aver bisogno, trove-

ranno aiuto da parte di Dio e della Comunità. Se voi siete conosciuti abitualmente come persone sulle quali gli altri

possono sempre contare perché sanno che quando ricorrono a voi,

voi siete sempre pronti a dare una mano, pronti a dire di si, beati

perché quando voi avrete bisogno sarà Dio stesso ad intervenire con

molto di più di quanto voi avete potuto fare e dare agli altri.

A llora ecco, un certo dottore della legge si levò per metterlo

alla prova e disse: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eter-

na?». Ed egli disse: «Che cosa sta scritto nella legge? Come leg-

gi?». E quegli, rispondendo, disse: «Ama il Signore Dio tuo con

tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con

tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso». Ed egli gli dis-

se: «Hai risposto esattamente; fa' questo e vivrai». Ma egli, volendo

giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù allora

rispose e disse: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e

cadde nelle mani dei ladroni i quali, dopo averlo spogliato e coper-

to di ferite, se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso un

sacerdote scendeva per quella stessa strada e, veduto quell'uomo,

passò oltre, dall'altra parte. Similmente anche un levita si trovò a

passare da quel luogo, lo vide e passò oltre, dall'altra parte. Ma un

Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne eb-

be compassione. E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi so-

pra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò a una

locanda e si prese cura di lui. E il giorno dopo, prima di partire,

prese due denari e li diede al locandiere, dicendogli: "Prenditi cura

di lui e tutto quello che spenderai in più, te lo renderò al mio ritor-

no". Quale dunque di questi tre ti pare sia stato il prossimo di colui

che cadde nelle mani dei ladroni?». E quello disse: «Colui che usò

misericordia verso di lui». Gesù allora gli disse: «Va' e fa' lo stes-

so anche tu».

Chi è il mio prossimo? ____________________________________________________________________________________________________________

Se non cerco la vendetta e sono disponibile a fare la pace

quando subisco qualche torto o ingiustizia

Tutti Sono misericordioso, come mi hai insegnato.

Se non divido il mondo in buoni e cattivi, e non pretendo di

diventare giudice di tutto e di tutti

Tutti Sono misericordioso, come mi hai insegnato.

Se non mi reputo senza colpa, e non disprezzo gli altri giu-

dicandoli come colpevoli di tutti i torti

Tutti Sono misericordioso, come mi hai insegnato.

Se chiedo il perdono di Dio, e imparo a donarlo anche a

chi ha sbagliato verso di me con sincera disponibilità al

perdono

Tutti Sono misericordioso, come mi hai insegnato.

Se perdono fino a “settanta volte sette”, cioè sempre,

senza far pesare agli altri questo mio modo di fare

Tutti Sono misericordioso, come mi hai insegnato e so-

no capace di imitare te, che hai fatto del perdono un

dono disponibile a tutti anche sulla croce hai offerto

questa grazia a tante persone.

In che cosa ci trasforma l’Eucarestia? Ci trasforma in

Cristo. Perché questo effetto rimanga, si esige da parte

nostra un preciso comportamento. Dobbiamo comportar-

ci come Gesù. I suoi sentimenti, il suo modo di pensare,

di agire, devono diventare i nostri. Nel Vangelo di Matte-

o Gesù esprime il suo modo di pensare: le Beatitudini

(Mt 5,1-12)

“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei

cieli”. Gesù chiama “beati” i poveri in spirito, cioè quelli distaccati dalle cose.

Lo dobbiamo dire anche noi.

In un modo come il nostro, dove il consumismo penetra dappertutto,

dove il materialismo congela i cuori nell’esasperato desiderio di un

benessere solo terreno, tu riesci ad andare controcorrente e mantenere

il cuore distaccato da tutto?

“Beati gli afflitti, perché saranno consolati”.

Gesù dice “beato” colui che è afflitto, che piange, perché egli pensa che il

dolore dell’uomo, se ben unito al suo, è fonte di gioia ancor già da questa

terra e senz’altro garanzia della gioia futura.

Gesù pensa così. Il mondo che ci circonda non ragiona affatto così.

E tu cosa ne pensi?

In un mondo che spesso cerca la felicità a tutti i costi nell’edonismo,

tu riesci a testimoniare che si può essere felici anche nelle lacrime?

Credi che tutto ciò ce gli altri chiamano disgrazie può diventare,

nell’ottica di Cristo, motivo di gioia profonda, pura e feconda di bene?

“Beati i miti, perché erediteranno la terra”.

Sei violento fisicamente?

Sei violento a parole?

Sai rispondere al male con il bene?

“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno sa-

ziati”.

Sei onesto?

Lotti contro le ingiustizie che vedi?

Lotti contro le ingiustizie che fai tu?

“Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”.

Sai perdonare?

Perdoni veramente, dimenticando, o prima o poi “lo rinfacci”?

“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.

Gesù è convinto che sono beati i puri di cuore. La purezza! Ma chi parla

oggi di purezza? Non si vuol più parlarne, si dimentica questa parola, per-

ché scotta.

Tu vuoi vivere la purezza profondamente e pienamente?

Lo sai che non si concilia la vita di Gesù in noi, che l’Eucarestia ci

porta, con la facilità con cui si segue qualsiasi programma televisivo,

con la lettura di certi giornali, con la visione di certi film, con lo sfog-

gio di certi abbigliamenti … ? Come utilizzo internet? Come uso il cel-

lulare?

Credi che, come chi vuol raggiungere un traguardo non misura gli

sforzi, così il cristiano non deve misurare la fatica che la purezza può

costargli?

“Beati gli operatori di pace, perché saran-

no chiamati figli di Dio”. Oggi, con tutte queste tensioni, diffidenze,

divisioni, guerre, terrorismo … noi dobbia-

mo essere quelli che portano la pace, perché

dobbiamo incominciare da noi stessi.

Lo sai che quando avvertiamo qualche

cosa che ci turba dobbiamo fare subito

pace, perché non si sanno le conseguen-

ze, perché siamo già un focolaio di ten-

sione se lasciamo esplodere quel qualco-

sa che è dentro di noi, perché, come

quando si butta un sasso nell’acqua,

chissà che cosa poteva succedere se noi

non avessimo operato veramente come

portatori di pace?

Sei operatore di pace nella tua fami-

glia, nel luogo di lavoro o di studio, nella

chiesa, negli ambienti che frequenti …?

Ti adoro, mio Dio,

E ti amo con tutto il cuore.

Ti ringrazio di avermi creato,

Fatto cristiano

E conservato in questa notte.

Ti offro le azioni della giornata:

Fa che siano tutte

Secondo la tua volontà

Per la maggior tua gloria.

Preservami dal peccato e da ogni male.

La tua grazia sia sempre con me

E con tutti i miei cari.

Amen.

Ti adoro, mio Dio,

E ti amo con tutto il cuore.

Ti ringrazio di avermi creato,

Fatto cristiano

E conservato in questo giorno.

Perdonami il male oggi commesso

E se qualche bene ho compiuto,

Accettalo.

Custodiscimi nel riposo

E liberami dai pericoli.

La tua grazia sia sempre con me

E con tutti i miei cari.

Amen.

O Signore,fa' di me uno strumento della

tua pace.

Dov'è odio, che io porti l'amore.

Dov'è offesa, che io porti il perdono.

Dov'è discordia, che io porti l'unione.

Dov'è errore, che lo porti la verità.

Dov'è disperazione, che io porti la spe-

ranza.

Dov'è tristezza, che io porti la gioia.

Dove sono le tenebre, che io porti la lu-

ce.

Signore,fa' che io non cerchi tanto

di essere consolato, quanto di consolare;

di essere compreso, quanto di compren-

dere;

di essere amato, quanto di amare.

Poiché è donando che si riceve;

è perdonando che si è perdonati;

è morendo che si risuscita a vita eterna.