Orchestra Sinfonica del Lario Stagione 2013-2014 direzione ... · Silvia Tuja, Angelo Bassi, Angela...

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Sì, viaggiare...... Orchestra Sinfonica del Lario direzione Pierangelo Gelmini Stagione 2013-2014 Cantù Teatro Comunale San Teodoro

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Sì, viaggiare......

Orchestra Sinfonica del Lario

direzione Pierangelo GelminiStagione 2013-2014

CantùTeatro Comunale San Teodoro

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Sì, viaggiare........

Stagione Musicale 2013-2014

direzione Pierangelo Gelmini

sabato 19 ottobre evento straordinarioore 21.00 per le celebrazioni verdiane 2013

Tribolettoazione teatrale e musicaletesti da Hugo, Piave e Da Pontemusiche di Verdi, Mozart, DelibesOrchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

domenica 17 novembre Musica futuraore 17.00 improvvisazioni

su vecchi e nuovi standardDario Cardelli, Fedele Stucchi, Pier Lego

sabato 30 novembre Viaggio al centro della memoriaore 21.00 musiche di Wagner, Gluck,

Haydn, BrahmsOrchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

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domenica 12 gennaio La locanda delle note già noteore 17.00 musiche di Beethoven, Mayr,

Pleyel, RossiniSilvia Tuja, Angelo Bassi,Angela Gravina

sabato 25 gennaio Grand tour musicale in Italiaore 21.00 nel bicentenario di Charles Burney

musiche di Paisiello, Galuppi, Mayr,Gluck, AbelOrchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

domenica 16 febbraio Beatles back to Bachore 17.00 musiche di Bach, Vivaldi, Breiner, Russo

Il Magazzino Consonante

sabato 22 marzo Certe notti d’inverno un viaggiatoreore 21.00 musiche di Debussy, Ravel,

Rimskij-KorsakovOrchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

domenica 6 aprile Il mondo in una stanzaore 17.00 musiche di Mozart, Mahler e Schumann

Carol Bergamini, Ida Di Vita,Pietro Molteni, Leonardo Gatti,Federico Peraldo

sabato 12 aprile Concerto di Pasquaore 21.00 musiche di JommelliBasilica di San Teodoro Requiem per soli, coro e orchestra

Coro Sine NomineOrchestra Sinfonica del Lariodirettore Giuseppe Reggiori

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azione teatralee musicale

testi daVictor Hugo,

FrancescoMaria Piave,

LorenzoDa Ponte

musiche diVerdi, Mozart,

Delibes

evento straordinarioper le celebrazioni verdiane 2013

PersonaggiIl Soggetto Giorgio MasciocchiLa Prima donna Tania PacilioIl Sovrintendente Luigi MontiSoprano Reksi SataTenore Alessandro MundulaBasso baritono Davide Rocca

Orchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

una produzione diAccademia Orchestrale del LarioTeatro Comunale San Teodoroin collaborazione conLa Compagnia del Belcanto – Milano

sabato 19•10•2013ore 21.00

Triboletto

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Venezia, 1851, Gran Teatro LaFenice. Sta per andare in scenaun evento teatrale del tutto par-ticolare e inatteso, uno spettaco-lo prima dello spettacolo: un’au-dizione che assume le sembianzedi un processo.L’ambiente è molto agitato a cau-sa della nuova opera del MaestroVerdi, che propone un soggettoassai scabroso, Triboletto, trattoda “Le Roi s’amuse” di VictorHugo, già censurato vent’anniprima dalle autorità francesi esubito ritirato dalle scene parigi-ne dopo uno scandalo e una sen-tenza di condanna del Tribuna-le di Parigi. Ora Verdi vuole scri-vere un’opera proprio sul buffo-ne Triboulet, le sue deformità, lasua audacia nell’ergersi a giudicedelle perversioni del re di Fran-cia. Verdi ha già fatto approntareun libretto, ha selezionato i can-tanti e sta scrivendo le musiche.L’intera città è in allarme e si te-mono disordini, la sovrintenden-

za del Teatro temporeggia, l’or-chestra e le maestranze sono riu-nite in assemblea permanente, icantanti minacciano le dimissio-ni, il pubblico è in fermento e leautorità di polizia sono pronte aintervenire.Viene finalmente convocato ilSoggetto: Monsieur Triboulet. Allapresenza della giuria del Teatroegli racconta la verità sulla suastoria.E le musiche? Ci sono quelle ap-pena scritte da Verdi per la nuovaopera e poi quelle di Delibes perla Comédie Française; ma ci sonoanche gli straordinari parallelismiteatrali e musicali con il Don Gio-vanni di Mozart, un vero model-lo per Verdi, che sembrasovrapporsi e specchiarsi nel nuo-vo soggetto: le due figure del li-bertino-seduttore, i due buffonicomplici e vittime, il gioco del tra-vestimento, l’universalità femmi-nile, le feste in scena, la sfida al-l’autorità costituita, la vendetta…

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domenica 17•11•2013ore 17.00

Dario Cardelli chiviola, chitarraPier Lego contrabbasso

Fedele Stucchi trombone, euphonium

Blues (improvvisato)Alberi maggiori (Dario Cardelli)Mosaico (Pier Lego)Cantico (Fedele Stucchi)Sento i sensi (Dario Cardelli)Papillon (Pier Lego)p.d.f. (Fedele Stucchi)Spunto a tre temi (Dario Cardelli,

Fedele Stucchi, Pier Lego)Autumn leaves (Joseph Kosma)Innocenti (Ralph Towner, Gary Burton)

Musica futura

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Tre strumenti fra i più antichidella nostra tradizione, grandiprotagonisti della musica rina-scimentale e barocca, si incontra-no in questo concerto, abbando-nando le ataviche simbologie chevedevano collegata la viola dagamba all’idea della regalità, iltrombone al mondo degli inferie il basso a quel”fondamento” sucui si basa tutta la concezione ver-ticale della musica occidentale; inuna prospettiva “futurista” ognisoggetto stravolge se stesso pro-iettandosi verso un futuro cheignora.Il trio “p.d.f.” è lo spontaneo ri-sultato di un percorso di ricercamusicale nato cinque anni fa daun fortuito incontro, connubioparticolare caratterizzato dalle di-verse provenienze musicali deicomponenti (classico, funky,jazz).Se inizialmente i percorsi musi-cali nascono improvvisando sustandard jazz, in un secondo tem-po i musicisti del gruppo inven-tano spunti o veri e propri temida modellare durante l’esecuzio-ne, e i brani diventano semprepiù personali ed originali.L’esigenza di ricerca di originali-tà musicale porta uno dei com-ponenti a ideare e costruire unnuovo strumento, risultato ibri-

do dell’incrocio tra chitarra e vio-la a cui darà il nome di chiviola.La chiviola è uno strumento adarco, a sei corde, con lettura inchiave di violino. Somma le ca-ratteristiche timbrico-tecniche de-gli archi mantenendo l’accordatu-ra della chitarra classica. Ne risul-ta uno strumento dalle sonoritàoriginali e dalle possibilità tecni-co-espressive insolitamente uni-che, che, unite alle caratteristichedel contrabbasso o del basso elet-trico, del trombone o dell’eupho-nium, fanno del trio un gruppoveramente particolare.Dal risultato di questa combina-zione strumentale si è sviluppatauna particolare prassi esecutivabasata sulla interazione, improv-visazione, composizione creativaestemporanea, fondata sulle ideeed emozioni del momento e ine-vitabilmente influenzata dal pub-blico e dal contesto.Le esecuzioni del trio prendonospunto da variegati generi musi-cali, spaziando dal blues al funky,dalla bossa-nova al jazz, dalla mu-sica antica al pop; a determinarei tratti delle composizioni sonosempre in prima istanza le pecu-liarità strumentali ed elementodominante sono le improvvisazio-ni, gli interludi o le divagazioniche possono sfiorare l’aleatorietà.

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sabato 30•11•2013ore 21.00

Christoph Willibald Gluck (1714 - 1787)Ouverture dall’opera Ifigenia in Aulideelaborazione e riorchestrazionedi Richard Wagner

Richard Wagner (1813 - 1883)Musica funebre su temi dell’Euryanthedi Carl Maria von Weber

Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)Divertimento in si bemolle maggioreAllegro – Andante (Coraledi Sant’Antonio) – Minuetto – Allegro

Johannes Brahms (1833 - 1897)Variazioni su un tema di Haydn

Orchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

Viaggio della memoriaal centro

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Wagner e Brahms: antagoni-sti, rivali o addirittura nemici; duepoli forse contrapposti, maespressione di una stessa culturache affonda le proprie radici nel-la memoria, nella musica deigrandi del passato.La Sinfonia funebre di Wagner sutemi dell’Euryanthe, una delleopere più famose di Carl Mariavon Weber, fu composta nel 1844in occasione della traslazionedelle spoglie di Weber da Londraa Dresda. La cerimonia fu realiz-zata grazie a una sottoscrizioneche esprimeva un momento diorgoglio nazionale e grande mo-bilitazione del mondo della cul-tura e della politica germanica.Questa composizione è la testi-monianza di un rapporto di con-tinuità fra il sedicente autodidattaWagner e i grandi del passato, unrapporto che si manifesta anchein numerose altre circostanze oc-casionali, come l’incarico diriorchestrare e “completare” l’ou-verture dell’Ifigenia di Gluck. Quiil tardo barocco gluckiano pren-de colori e sapori fortemente ro-mantici, a testimoniare l’atten-zione e la curiosità di un’interagenerazione di compositori pertutti quegli elementi ritenuti

“romantici” presenti nella musi-ca antica.Si inseriscono in questo stessosolco anche le celebri Variazionidi Brahms su un tema di Haydn:qui l’accento è posto nuovamen-te sulla memoria, lo sguardo re-trospettivo verso il passato e latradizione. Johannes Brahms èindubbiamente il compositoreche più d’ogni altro si sforza dicreare un legame con i musicistiche l’hanno preceduto; tormen-tato e introverso rifugge l’esaspe-razione espressiva dei primi ro-mantici che reputa eccessiva eguarda ai grandi compositori delpassato per rifondare il rigore for-male degli artisti di un tempo.Le “Variazioni su un tema diHaydn” sono una delle testimo-nianze più significative di questoapproccio creativo: l’inizio è affi-dato ai soli fiati, dopodiché il temaviene trasfigurato in otto variazio-ni più il finale. Il risultato èun’opera che si pone in continui-tà con la tradizione passata malascia trasparire tutta l’intensità delromanticismo brahmsiano.Proprio da questo dialogo fra pas-sato e presente, fra creatività ememoria, scaturiranno i capola-vori del futuro.

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domenica 12•01•2014ore 17.00

Giovanni Simone Mayr (1763 - 1845)Bagatelle

Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)Variazioni sul tema“Là ci darem la mano”

Ignaz Pleyel (1757 - 1831)Trio concertante in do maggioreAllegro – Romance: andante –Rondò: allegretto

Gioachino Rossini (1792 - 1868)Il Barbiere di Siviglia“Ecco ridente in cielo”“Largo al factotum”“Una voce poco fa”“Dunque io son? Tu non m’inganni”Finale

Silvia Tuja flautoAngelo Bassi clarinetto

Angela Gravina fagotto

La locanda già notedelle note

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I temi musicali che i composi-tori fissano sulla carta, in un cam-po delimitato da cinque sempli-ci linee e abitato da innumerevo-li note, pause, punti e legature,sono pronti per compiere infini-ti viaggi; non solo vivono unanuova vita in occasione di ogniesecuzione, ma sono in qualchemodo consegnati al mondo chepotrà manipolarli, ricordarli, ci-tarli, trasformarli...Nella locanda delle note già notesi incontrano e dialogano com-positori e ascoltatori, melodiecompiute e frammenti tematici,scherzi musicali e bagatelle.Il primo grande incontro al qualeassistiamo è quello fra Mozart eBeethoven: un tema di successocome quello del duetto “Là cidarem la mano” del Don Giovan-ni, al quale hanno attinto moltissi-mi compositori, nelle mani diBeethoven dà vita a un piccolo ca-polavoro nell’arte della variazione.Se la variazione è indubbiamentela tecnica principe della rivisita-zione delle melodie più amate,anche una più semplice trascrizio-ne rappresenta un’occasione di in-contro fra compositori, ma soprat-tutto – in particolare in un’epocache ancora non conosce i mezzimeccanici di riproduzione dellamusica che ci consentono oggi diriascoltare praticamente qualsiasi

cosa in qualunque momento e inqualunque luogo – rappresentanoun’occasione per il pubblico direincontrare in ambienti più “do-mestici” le arie, i duetti, i concerta-ti già apprezzati in teatro. Eccodunque le trascrizioni di alcuni nu-meri dal Barbiere di Siviglia diRossini, nelle quali gli strumentisvolgono alternativamente il ruo-lo delle voci soliste e dell’orchestrache le accompagna nell’originale.E comunque con lo svilupparsidell’editoria musicale che la cir-colazione della musica ha sem-pre maggiore slancio, e con Pleyeltroviamo nella nostra locandauno dei personaggi che in questocampo hanno rivestito un ruolofondamentale, per aver contribu-ito alla diffusione delle composi-zioni dei grandi della sua epocaattraverso le prime partiture tasca-bili e per una politica di pubbli-cazione delle proprie composi-zioni già adattate ad organici di-versi, in una sorta di ottimizza-zione del rapporto fra impegnocreativo e risultato economico.Ci accompagnerà, quasi in veste dioste della nostra locanda, il com-positore tedesco ma italiano di ado-zione Giovanni Simone Mayr, nonsolo con le sue bagatelle musicalima anche con le sue parole, rifles-sioni, osservazioni argute sul mon-do della musica del tempo.

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sabato 25•01•2014ore 21.00

Giovanni Paisiello (1740 - 1816)Ouverture dall’opera Il barbiere di Siviglia

Baldassarre Galuppi (1706 - 1785)Sinfonia dall’opera DemofoonteAllegro – Andante – Presto

Giovanni Simone Mayr (1763 - 1845)Ouverture dall’opera Verter

Christoph Willibald Gluck (1714 - 1787)Suite dal balletto Don GiovanniOuverture – Andante grazioso – Gavotta– Allegretto – Grazioso – Finale

Carl Friedrich Abel (1723 - 1787)Sinfonia n° 3 in mi bemolle maggioreAllegro molto – Andante - Presto

Orchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

Grand Tour in Italiamusicalenel bicentenariodi Charles Burney (1724-1814)

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Kennst du das Land, wo dieZitronen blühen?Il viaggio in Italia è una tappa ob-bligatoria per l’intellettuale sette-centesco; se il resoconto più famo-so è indubbiamente il Viaggio inItalia di Goethe, per il mondo del-la musica un viaggiatore d’eccezio-ne fu Charles Burney, che percor-se la penisola per consegnarci unaffresco letterario e musicale popo-lato di compositori e virtuosi, sere-nate e accademie, melodrammi epantomime, personaggi della vitareale e figure che incarnano gliarchetipi e i miti di ogni tempo:Don Giovanni, Demofoonte,Figaro, Giulio Cesare, Werther...Burney, che può indubbiamenteessere considerato uno dei pionie-ri della storiografia musicale e cheincarna perfettamente la figura del-l’illuminista settecentesco, dopoaver raccolto in Inghilterra tutte lepossibili informazioni per il suoprogetto di una grande Storia dellamusica, nel maggio del 1770 scrissea un amico di aver “preso la deci-sione di volare verso l’Italia, e disoddisfare così la mia sete di cono-scenza alla sua pura fonte”, nellaprospettiva da un lato di procurar-si notizie di prima mano sullamusica degli antichi, dall’altra, so-prattutto, di rendersi conto “di per-sona, ascoltando musica e conver-sando con i più eminenti musici-

sti italiani, delle condizioni attualidella musica”.Ciò a cui Burney aspira, e che rea-lizzerà, è un lavoro letterario eculturale in senso lato, cherelaziona la musica a tutte le altreattività umane, senza confinarla inun limbo accessibile solo a pochispecialisti, e i suoi Viaggi musicalisono la migliore testimonianzanon solo dell’ampiezza dei suoiinteressi, della sua attenzione esensibilità a ogni aspetto del vive-re civile, ma anche del suo gustoartistico e del suo amore per lamusica e per tutte le arti. Se gliincontri con i musicisti e gli stu-diosi di musica, la visita ai Con-servatori e alle scuole musicali, lafrequentazione dei teatri e delleAccademie rappresentano la ragio-ne e il senso primo del suo viag-gio, cià che Burney ci restituisce èun quadro vivo e variopinto degliusi e dei costumi dell’Italia deltempo, tanto nella vita raffinataed elegante dei circoli più aristo-cratici, quanto nelle manifestazio-ni più umili. Presenza viva quan-to quella dei tanti personaggi incarne ed ossa che egli incontra èquella della natura, dell’architet-tura e del paesaggio italiano: quel-la che Burney rappresenta è un’Ita-lia culla dell’arte e della creatività,fonte di ispirazione e fertile terre-no di sintesi culturale.

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domenica 16•02•2014ore 17.00

Johann Sebastian Bach (1685-1750)Preludio dalla suite n°1 in sol maggio-re BWV 1007 per violoncello solo

Luca Russo (1971)“Beatles back to Bach”Hey Jude – Aria dalla Suite n.3 in remaggiore BWV 1068 – Blackbird –Bourrée in mi minore BWV 996 –All you need is love - Invenzione a duevoci n.8

Peter Breiner (1957)Beatles Concerto Grosso n° 3nello stile di BachThe Long and Winding Road (ouverture)- Eight Days a Week (rondeau) - She’sLeaving Home (sarabande) - We CanWork It Out (bourrée) - Hey Jude(polonaise) - Yellow Submarineflauto solo Daisy Citterio

Antonio Vivaldi (1678 - 1741)Concerto in re minore per archi RV 127

Peter Breiner (1957)Beatles Concerto Grosso n° 2 nellostile di Vivaldi per flauto solista eensembleA hard Day’s Night – Girl – And I LoveHer - Paperback Writer – Helpflauto solo Luca Russo

Luca Russo (1971)Goo Goo G’JoobPatchwork su temi dei Beatles

Il MagazzinoConsonanteDaisy Citterio e

Luca Russoflauti

Elena Colellaviolino

Elisabetta Danelliviola

Viliana Ivanovaarpa

Annamaria Bernadette Cristianvioloncello

Beatlesback

to Bach

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Bach è sempre stato uno dei mieicompositori preferiti; sentiamo diavere molto in comune con lui. (PaulMc Cartney, Many Years FromNow, Barry Miles)La reciproca influenza fra generimusicali diversi attraversa tutta lastoria della musica e della socie-tà: la musica degli ambienti coltie aristocratici ha sempre trattoispirazione e materiale da quelladegli ambienti più poveri, ma asua volta non ha mai smesso diesercitare il suo fascino elegantesul vasto mondo di quella chepossiamo riunire sotto il nome dimusica pop.I favolosi anni ’60 videro in In-ghilterra una vera e propria esplo-sione della curiosità verso la mu-sica antica, in particolare quellabarocca, e il rapporto dei Beatlescon questo repertorio rappresen-ta un fenomeno unico e di ecce-zionale portata.Nei Beatles, il gruppo che più diogni altro ha contribuito a trasfor-mare un genere musicale d’intrat-tenimento in uno di contenuto,troviamo accanto al Rock’n’Roll,alla musica indiana, alle primeardite sperimentazioni in studiodi registrazione, all’affermarsi del-l’idea di “concept album”, unagrande varietà formale, caratteriz-zata in modo significativo dal-l’utilizzo di sonorità prettamente

classiche: il cosiddetto “pop ba-rocco”.Mc Cartney (insieme al produt-tore/arrangiatore George Mar-tin) è forse l’anima che più in-carna questa inclinazione delgruppo: molte delle sue canzo-ni più significative vestono – percosì dire – abiti barocchi. Si vada strumentazioni nelle quali gliarchi rivestono un ruolo di pri-maria importanza alla presenzadi strumenti come il clavicem-balo o il trombino, che strizza-no l’occhio a Vivaldi (In my Life,Eleanor Rigby, For no one – soloper citarne alcune), a rimandi ar-monici, linee melodiche o dibasso di inequivocabile saporebachiano (Blackbird con la famo-sa Bourrée dalla Suite in mi mi-nore oppure Hey Jude con l’Ariasulla IV corda).Non mancano vere e proprie ci-tazioni, come quella dell’ottavainvenzione a due voci, che si puòdistintamente riconoscere nel fi-nale di All you need is love (curio-so accostamento, dato il marca-to sapore commerciale della can-zone).In quest’idea di dialogo fra i ge-neri si inseriscono i due gradevo-li concerti scritti dal composito-re americano Peter Breiner, l’unonello stile di Bach, l’altro nellostile di Vivaldi.

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sabato 22•03•2014ore 21.00

Maurice Ravel (1875 - 1937)Pavane pour une infante défunte

Claude Debussy (1862 - 1918)Debussy suona VerlaineClair de luneEn bateauCortègeMenuetBallet

Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844 - 1908)Il derviscio Qalandar

Orchestra Sinfonica del Lariodirettore Pierangelo Gelmini

Certe notti un viaggiatore

d’inverno

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Il vero viaggio di scoperta non con-siste nel cercare nuove terre, ma nel-l’avere nuovi occhi. (Proust)

Che cosa lega la storia fantasticadel derviscio Qalandar a una gitain battello sulla Senna? Il chiaro-re della luna a uno scioglilinguasu un’infanta defunta?Forse il fascino dell’allusione, ilpotere del simbolo, il desiderio diesprimere l’inesprimibile, le pos-sibilità di una musica sognata, chenon s’ode quasi, si respira?Ambientazione prediletta di poe-ti e musicisti è il notturno, capacedi annullare i contorni ed esalta-re le sfumature, e di farci cosìvedere il mondo con occhi diver-si; e chi più della musica, quellamusica che ogni arte contiene, saesprimere la metamorfosi delleemozioni, l’essenza ineffabiledell’anima e il mistero dei suoilegami con il mondo?

La musica prima di ogni altra cosa,e perciò preferisci il verso disparipiù vago e più solubile nell’aria,senza nulla in sé che pesi o posi...[…]Perché noi vogliamo la Sfumatura ancora,non il Colore, ma soltanto sfumatura!Oh! la sfumatura sola accoppiail sogno al sogno e il flauto al corno![…]

Musica e sempre musica ancora!Sia il tuo verso la cosa dileguatache si sente fuggire da un’anima

in camminoverso altri cieli ad altri amori.

Che il tuo verso sia la buona avventurasparsa al vento increspato del mattinoche va sfiorando la menta e il timo...E tutto il resto è letteratura.(Paul Verlaine)

Tutti i brani in programma sonopiccoli quadri, racconti poten-ziali, che nascono come allusio-ni, riferimenti, risonanze. Soloquello del derviscio Qalandar,principe privo di un occhio edevoto – ha letto sette volte ilCorano – è un racconto com-piuto, ma racchiuso nel gioco discatole cinesi delle Mille e unanotte, con il loro linguaggio in-tensamente metaforico. Episo-dio di una narrazione che intro-duce incessantemente personag-gi irrisolti, grotteschi e dramma-tici, destinati a scomparire nellepieghe di storie altrui, a perdersiin un destino dimenticato o maiesplorato.Generi diversi, come raccontiaperti, ma al tempo stesso con-clusi e compiuti. La forma infor-me della realtà diventa la formastrutturata dell’opera d’arte.

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domenica 06•04•2014ore 17.00

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)Quartetto con pianoforte KV 478in sol minoreAllegro – Andante – Rondò

Gustav Mahler (1860 - 1911)Quartetto in la minore per pianoforte earchi, op. postumaNicht zu schnell. Entschlossen

Robert Schumann (1810 - 1856)Quintetto in mi bemolle maggiore perpianoforte e archi op. 44Allegro brillante – In modo d’unamarcia. Un poco largamente. Agitato –Scherzo. Molto vivace – Allegro, manon troppo

Carol Bergamini violinoIda Di Vita violino

Pietro Molteni violaLeonardo Gatti violoncello

Federico Peraldo pianoforte

Il mondo stanzain una

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La musica da camera, in parti-colare nella formazione del quar-tetto con pianoforte, ha rappre-sentato un laboratorio ideale peraccogliere in un contesto di in-tensa intimità le istanze dellegrandi forme sinfoniche e le ten-sioni che consentono di esplora-re nuovi orizzonti creativi, spes-so integrandole con le esperien-ze di vita personale.Il Quartetto KV 478 di Mozartdoveva essere il primo di una se-rie di tre quartetti con pianofor-te destinata al mercato dei musi-cisti dilettanti. Qui Mozart dimo-stra però di avere ambizioni mol-to più alte: la composizione ven-ne subito considerata troppo dif-ficile per il pubblico a cui era ri-volta e questo rimase il primo eunico quartetto del trittico.Si tratta di uno dei pochissimibrani cameristici mozartiani intonalità minore (proprio la tona-lità di sol minore è sempre sceltada Mozart con l’intento di espri-mere intensa drammaticità) e rap-presenta una svolta nel mondodella musica da camera per desti-nazione, contenuto e complessi-tà di scrittura.Il Quartetto di Mahler, scritto al-l’età di sedici anni, dopo un soloanno di studi al conservatorio, èuna piccola chiave di lettura del-la poetica di Mahler adolescen-

te. Intenso e tormentato, il bra-no inizia pianissimo, con leterzine del pianoforte che ricor-dano il battito di un orologio, odi un cuore, dopodiché gli stru-menti si uniscono uno ad unoin un susseguirsi di crescendo eprogressioni, come una doman-da sempre più insistente che di-venta una supplica disperata sen-za risposta; troviamo dunquegià, in embrione, i caratteri per-sonali del Mahler maturo: lagrandezza del pensiero, l’insicu-rezza e il costante senso di an-goscia.Il Quintetto di Schumann vedeconfluire nella sua ricerca quar-tettistica la maestria raggiunta sulversante pianistico. L’intera ope-ra è caratterizzata da una estre-ma intensità espressiva e dallacostante contrapposizione fratemi ora lirici e appassionati, orafestosi, ora energici e incalzanti.La partitura, nel suo oscillare fraesuberanti esplosioni di felicità ecupe depressioni, in cui sembrariapparire tutta la tragedia dellarealtà, si presta a una ricca e mi-nuta indagine psicologica. Accol-to da subito con grande successoquesto Quintetto fu giudicato aragione da Clara, dedicataria eprima interprete dell’opera, “ma-gnifico, pieno di forza e di fre-schezza”.

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sabato 12•04•2014ore 21.00

Niccolò Jommelli (1714 - 1774)Requiem per soli, coro e orchestrain mi bemolle maggioreRequeimKyrieDies iraeDomine JesuSanctus e BenedictusAgnus Dei

Basilicadi San Teodoro

Orchestra Sinfonica del Lario Coro Sine Nomine

direttore Giuseppe Reggiori

Concerto di Pasqua

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Orchestra Sinfonica del Lario • Co-stituita nel 2001 nell’ambito dell’Ac-cademia Orchestrale del Lario ha la suasede operativa a Cantù. L’orchestra haconsolidato una esperienza di lavorocomune svolto negli anni da un con-sistente nucleo di musicisti di questaarea geografica. L’organico stabile è di45 elementi e il ruolo di direttore prin-cipale è rivestito da PierangeloGelmini; l’orchestra si avvale della col-laborazione di solisti e direttori ospitie di formazioni corali. Nel quadro del-l’attività di studio e di ricerca, partico-lare attenzione è riservata allaideazione a alla produzione di pro-grammi da concerto e di spettacoli conconnotazioni anche teatrali e finalitàdivulgative, attraverso l’esplorazionedelle connessioni della musica con lealtre arti. Nel 2002 l’Orchestra ha inau-gurato il Festival LarioMusica - Autun-no Musicale a Como e successivamen-te è stata ospite di numerose associa-zioni e istituzioni concertistiche inLombardia, Veneto, Toscana, Puglia eCanton Ticino, collaborando anchecon il Teatro Tascabile di Bergamo, ilTeatro Diadokai di Rio de Janeiro e ilTeatro Sociale di Como.Dal 2002 ha prodotto con il Comunedi Cantù la rassegna “Cantumusica”,riproposta ogni anno con crescentesuccesso fino al 2009; a partire dal 2003ha realizzato in collaborazione conl’Amministrazione Provinciale diComo la stagione di concerti sinfoni-ci “Musicamagica”, con il coinvol-gimento di numerosi comuni dellaprovincia, ed è stata in seguito prota-gonista delle quattro edizioni del Cir-cuito Musicale in Provincia di Como.Nel 2007 ha portato a termine un la-voro di ricerca e restauro della Danse

Macabre di Kastner, presentata e regi-strata in prima esecuzione in tempimoderni. Ha realizzato un’incisionediscografica interamente dedicata alleopere di Mercadante e un DVD sulRequiem di Mozart. Nel settembre2009 ha eseguito in prima assolutal’opera “Il sogno di Galileo” di Federi-co Bonetti Amendola nella Basilica diSan Nicola a Bari, registrata e pubbli-cata da RAI Trade; dello stesso autoreha presentato nel 2011 a Firenze nellaBasilica di Santa Croce due raccontisinfonici in prima esecuzione assolu-ta: “La leggenda della Croce”, operadi cui RAI Trade ha prodotto il DVDche è stato donato al Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano in oc-casione della sua visita ufficiale a Fi-renze per i 150 anni dell’Unità d’Italiae nel 2012 “Nacque al mondo un sole”,nell’ambito di un progetto dedicato alrapporto fra Giotto e San Francesco.Dalla sua riapertura al pubblico l’orche-stra produce nel Teatro San Teodoro diCantù una stagione musicale sinfonicae cameristica; contestualmente ha rea-lizzato una serie di spettacoli originalirivolti alle scuole inseriti nel cartellone“Il Sipario Incantato”.

Coro Sine Nomine • Costituito nel1990 a Varese per iniziativa di Giusep-pe Reggiori ha svolto un’intensa atti-vità concertistica eseguendo, fino adoggi, oltre 170 concerti per importan-ti Enti ed Associazioni Musicali di di-verse città d’Italia, esibendosi anche inSvizzera, Francia e Germania. Nel 1995si è aggiudicato il primo premio asso-luto al Concorso Internazionale “Cit-tà di Tortona”; nel 2007 ha partecipa-to al Concorso Polifonico Nazionaledi Quartiano di Mulazzano ottenen-

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do due Diplomi Fascia ORO e il pre-mio speciale come miglior program-ma presentato. Dal 1995 ha collabo-rato con la Camerata Polifonica di Mi-lano, il Quintetto di Ottoni Italiano,il Vokalkreis di Reinbeck (Germania),il violinista Fededegni, gli Ottoni Mo-derni, l’Orchestra da Camera di Engel–berg (Svizzera), la clavicembalistaEmilia Fadini, l’orchestra dell’Univer-sità degli Studi di Milano, l’orchestrasinfonica “G.Verdi” di Milano, la Ca-merata Estense e l’orchestra “Il Dilet-to Moderno”.

Giuseppe Reggiori • Diplomato bril-lantemente in pianoforte, ha tenutonumerosi concerti come solista e ingruppi da camera. Allo studio del pia-noforte ha affiancato gli studi di com-posizione; ha inoltre seguito i corsi didirezione d’orchestra tenuti dai mae-stri Gallini, Khun e Simon. Ha fre-quentato presso l’Istituto PontificioAmbrosiano di Musica Sacra di Mila-no i corsi di canto gregoriano, organoe direzione di coro, perfezionandosiin direzione di coro in Europa e negliStati Uniti.Come direttore di coro ha tenuto ol-tre 250 concerti in Italia e all’estero. Dal1999 dirige anche il coro da camera “C.Guarneri” di Meda, ora “Cor Gentile”e dal 2001 il “Collegium VocaleEstense” di Varese e la CamerataPolifonica di Milano con la quale si èaggiudicato il 1° premio speciale per lamigliore interpretazione del brano diF. Gaffurio al XXIII e XXIV ConcorsoCorale Nazionale “Franchino Gaffurio”.Ha tenuto uno stage sulla musica cora-le sudamericana e africana a Flayosc(Francia) al termine del quale ha diret-

to in concerto la “Missa Luba” con lacollaborazione del Gruppo Strumentale“Bottella Papel” di Parigi.

Pierangelo Gelmini • Ha compiuto glistudi musicali al Conservatorio diMilano, affiancando alle disciplinestrumentali la composizione e la dire-zione d’orchestra. Ha quindi prosegui-to gli studi di direzione a Stoccarda,Ginevra e Berlino,E vincitore dei concorsi internaziona-li di direzione d’orchestra “JohannesBrahms” 1989, “ORT Orchestra dellaToscana” Firenze 1990 e ”Prokofiev”San Pietroburgo 1993.Ospite delle principali orchestre regio-nali italiane e di numerose orchestre eu-ropee, ha collaborato con riviste musi-cali italiane e straniere, ha tenuto con-ferenze sul melodramma italiano e pub-blicato due studi nel volume Guide desopéras de Mozart (Fayard-Paris).Dal 2001 al 2004 è stato Direttore mu-sicale stabile delle produzioni delFestival Autunno Musicale a Como, af-fiancando Italo Gomez nella ideazionee produzione di numerosi eventi musi-cali e concerti in tutta Europa e nel-l’ambito del Festival di Como.Nel 2002 ha instaurato un’intensa col-laborazione con l’Orchestra Sinfoni-ca del Cairo, con la quale ha tenutoconcerti alla Cairo Opera House e alFestival di Alexandria.Nel 2004 diventa direttore stabile del-la stagione d’opera del Teatro delleErbe di Milano dove dirige in untriennio tutti i principali titoli del re-pertorio italiano. Dal 2006 al 2010 èDirettore Principale della stagione li-rica al Castello Sforzesco prodotta dalComune di Milano.

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• Violini primi Stefano Sergeant, Carol Bergamini, Emma Santi, Ida DiVita, Andrea Bonavita, Roberto Zafarana, Elisabetta Zuliani, Lucia Lago,Alessandra Tomassoli, Cinzia Bonacina • Violini secondi Andrea Fusi,Mariateresa Lietti, Giusy Belluco, Matteo Bozzolan, Giulia Larghi, Fede-rica Marelli, Gaia Ghidini, Federica Gatti • Viole Chiara Zabatta, Federi-ca Andreoli, Maria Bocelli, Gaia Leoni, Angela Marelli, Damiana Solinas,Elena Allevi • Violoncelli Leonardo Gatti, Michele Rimoldi, Paola Co-lombo, Veronica Marelli, Serena Patanella, Riccardo Marelli, Raffaello Mo-naco • Contrabbassi Stefano Gatti, Matteo Pallavera • Flauti Silvia Tuja,Daisy Citterio • Oboi Beatrice Sironi, Marco Castelletti, Germano Cortesi• Clarinetti Angelo Bassi, Nicola Rizzo, Maria Amodio • Fagotti Ange-la Gravina, Alberto Cappelletti, Carlotta Guffanti • Corni ElisabettaCaslini, Davide Miniscalco, Andrea Brunati, Cristina Pini • Trombe GuidoLongoni, Michele Cappelletti, Gabriele Molteni • Tromboni Fedele Stuc-chi, Edoardo Molteni, Mauro Ciccarese • Arpa Viliana Ivanova • Timpa-ni e percussioni Marco Beschi, Francesca Sgarbossa, Maurizio Berti •Pianoforte e organo Maurizio Fasoli

Orchestra Sinfonica del Lario

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www.accademialario.it

La stagione si realizza grazie al contributo di

Si ringrazia inoltrela Comunità Pastorale di San Vincenzo

per aver voluto ospitareil Concerto di Pasqua

presso la Basilica di San Teodoro

info biglietti e abbonamenti [email protected]

tel. 031 717573 / 338 2170275