Opuscolo Madre Pierina

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1 CONGREGAZIONE FIGLIE IMMACOLATA CONCEZIONE DI BUENOS AIRES

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Opuscolo Beatificazione

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CONGREGAZIONE FIGLIE IMMACOLATACONCEZIONE DI BUENOS AIRES

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CONGREGAZIONE FIGLIE IMMACOLATACONCEZIONE DI BUENOS AIRES

H.na NORA ANTONELLISuperiora Generale

CONSIGLIO GENERALE

H.na JUANA MARIA RAFULConsigliera Generale

H.na MARIA ALICIA CORZOConsigliera Generale

H.na M. VICTORIA GISBERT Consigliera Generale

H.na NATALINA FENAROLIConsigliera Generale

H.na MABEL VETTISegretaria

H.na MARIA DEL CARMEN SCAVUZZOConsigliera Generale

REGIONE ITALIAH.na NATALINA FENAROLI

Superiora Regionale

REGIONE SPAGNAH.na MARIA VICTORIA GISBERT

Superiora Regionale

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LA CONGREGAZIONE DELLE FIGLIE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

RINGRAZIA

Loredana AbbatielloDesdemona Balestrieri

Susan BelloGiovanna Benedetti

Marco BilewskiSusanna BruschiniAlessandro Cioffari

Maria ConteMichela CuginiAngelo Dicorcia

Maria Rosaria DittoDaniele GrammaldoGiampaolo LeggieriFrancesca Liberati

Laura LunettaIsa Mangione

Mauro MaseroliKatrina MoroliAnnalisa Pesce

Eugenia PompeiSergio PuglieseAndrea Revelli

Paola ScognamiglioSimonetta Silei

Andrea Silla

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BEATA PIERINA DE MICHELI • Biografia

L’11 settembre 1890 nasce a Milano l’ultima figlia della famiglia De Micheli; nello stesso giorno è battezzata in San Pietro in Sala, con il nome di Giuseppina. Non ha compiuto ancora 2 anni quando muore il padre. Il 3maggio 1898 riceve la prima Comunione, data memorabile; scriverà nell’anno 1943: “Allora vidi il piccolo Gesù nell’Ostia. Paradiso in terra. Oggi, solo per fede, so che mi ama”. A Milano non molto lontano dalla casa della famiglia De Micheli nell’anno 1912, si stabilisce una comunità delle Figlie dell’Immacolata Concezione, venuta dall’Argentina; il parroco di San Pietro in Sala, Mons. Giuseppe Magnaghi, affida a queste suore l’oratorio femminile. Il 15 ottobre 1913, all’età di 23 anni, Giuseppina entra in questa Congregazione, accolta

dalla Fondatrice, Serva di Dio Madre Maria Eufrasia Iaconis.

L’anno 1928, è eletta Superiora Generale la Madre Estanislada Tognoni, che dovette tornare a Buenos Aires. La Madre Pierina, nello stesso anno, è nominata Superiora della Comunità di Milano, confermata poi nel 1932 e nel 1936. Nel settembre del 1939 viene eletta Superiora della Comunità di Roma. Allo stesso tempo dà inizio alla devozione del Santo Volto facendo

coniare una medaglia. Il 7 giugno 1945, su un camion, viaggia fino a Milano, per rivedere le consorelle separate dalla guerra e sincerarsi del loro stato di salute, e nei primi giorni di luglio arriva a Centonara d’Artò, nella provincia di Novara (ora in quella di Verbania). Il 26 luglio 1945 nella Casa del Santo Volto, all’età di 54 anni, circondata dalle sue figlie si addormenta nel Signore. Dal fonte battesimale, dal primo incontro con Gesù Eucaristico e dall’approccio con il Crocifisso che le parlò nella chiesa di San Pietro in Sala, sua parrocchia, ebbe inizio la sua vita di santità.

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BEATA PIERINA DE MICHELI • Opere

Madre Maria Pierina De Micheli sacrificò tutta la sua esistenza alla diffusione del culto del Sacro Volto di Cristo. Sin da fanciulla, quando all’età di 12 anni, il venerdì Santo del 1902, dopo aver baciato il Volto di Gesù, intuì che la sua vita apparteneva interamente a Lui. Questa devozione crebbe nel tempo e si intensificò in maniera sorprendente, facendola affrontare la sofferenza e l’abbandono totale di ogni più piccolo desiderio umano rivolto all’appagamento di se stesso…”Voglio tutto quello che vuole Gesù, costi quel che costi…dare a Gesù, dare tutto, dare sempre…”. Nella sua esistenza manifestò un animo sacerdotale, un animo eucaristico. Madre Pierina considerò il sacerdote come il vicario dell’amore misericordioso nella sua qualità di dispensatore dei misteri di Dio(cf. 1 Cor.4,1). Ed è il sacerdote nella sua qualità di “direttore spirituale”a sostenerla nella sua lotta con il nemico (Satana). “ Ho passato due notti e due giorni terribili, - scrive - se la carità del Padre (l’Abate Ildebrando Gregori) non mi fosse venuta in aiuto guai a me”. La Madre non fece mai trapelare queste sue sofferenze ed eseguì sempre i compiti che le venivano affidati,vedendoli come doni di Dio. Nel realizzare la missione affidatole da Dio: fece coniare una medaglia del Volto Santo, si impegnò nell’opera di catechismo verso le “Figlie di Maria”, verso i bambini, verso le sue suore. In questa sua instancabile opera va vista la costruzione e la realizzazione dell’ Istituto di Roma che lei volle fosse chiamato dello “Spirito Santo”.

BEATA PIERINA DE MICHELI • Traslazione delle spoglie

Il 23 marzo 2007 le spoglie di Madre Pierina, dopo la celebrazione eucaristica nella Chiesa di S. Maria Maddalena, hanno lasciato Centonara d’Artò, Madonna del Sasso (Verbania). Nel pomeriggio del 26 marzo, i resti mortali della Veneranda Madre sono giunte a Roma nella Cappella dell’Istituto Spirito Santo, la Casa Regionale delle Figlie dell’Immacolata Concezione.

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L’ISTITUTO SPIRITO SANTO

L’Istituto Spirito Santo fu fondato nel 1939 da Madre Maria Pierina De Micheli mentre era Madre Generale Suor Filomena Bragonzi. La prima direzione fu assunta da Suor Emerenziana. L’ azione educativa della scuola si ispirò al carisma delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Ayres. La Comunità delle Suore s’impegna in un progetto educativo basato sul rispetto profondo della personalità dell’allievo, della sua grandezza e debolezza e della sua dignità di figlio di Dio. In quanto “scuola cattolica” è parte integrante della Chiesa di Roma, alla quale deve offrire il suo contributo con la sua missione pedagogica. La Congregazione delle Figlie dell’Immacolata Concezione mira alla formazione di un’autentica coscienza cristiana nell’animo degli alunni i quali dovranno rendersi idonei ad accogliere e a vivere in se stessi il messaggio evangelico, realizzando la “sintesi tra cultura e fede”.

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PROGRAMMA

Giovanni Bellucci, pianista e direttoreOrchestra di Padova e del Veneto

Fryderyk Chopin (1810-1849) Romanza in mi maggiore, dal Concerto per pianoforte e orchestra n.1, op. 11 (trascrizione per pianoforte solo di Giovanni Bellucci)

Ludwig van Beethoven (1770-1827)Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore, op. 37

Allegro con brio Largo Rondò: Allegro

❧ ❧ ❧ ❧Intervallo❧ ❧ ❧ ❧

Franz Liszt (1811-1886)Rapsodia Ungherese n. 2, in do diesis minore

Ludwig van Beethoven Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in mi b maggiore, op. 73 “Imperatore”

AllegroAdagio un poco motoRondò: Allegro ma non troppo

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LUDWIG VAN BEETHOVENConcerto n. 3 op. 37

Il concerto n. 3 in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra, dedicato al principe Ferdinando di Prussica, fu dato alle stampe dallo stesso Beethoven qualche anno dopo la composizione, perché come scrisse egli stesso a un editore <<le opere migliori devono essere conservate per le grandi occasioni>>. E la grande occasione si presentò nel 1803 nel teatro An der Wien, fondato 2 anni prima dall’impresario Schikaneder, nella Wieden, quartiere allora periferico di Vienna.

Ma la sera stessa della prima esecuzione del Concerto di Beethoven a Vienna, per rivalità con Schikaneder, il barone Von Braun faceva eseguire la Creazione di Haydn, un oratorio che richiedeva un organico pari a due orchestre e i migliori musicisti professionisti della città. Così Beethoven dovette accontentarsi di quello che era rimasto e già dalle prove, l’orchestra di rivelò un disastro. La critica fu divisa: la <<Zeitung für die elegante Welt>> giudicò il concerto “meno riuscito”, la <<Allgemeine Musikalische Zeitung>> invece “una delle opere più importanti dell’esimio maestro”.

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LUDWIG VAN BEETHOVENConcerto n. 5 op. 73

L’ultimo concerto per pianoforte di Beethoven, il quinto, dedicato all’arciduca Rodolfo d’Austria, fu composto nel 1809, anno in cui Vienna era invasa dal nemico francese. Lo stesso Beethoven nella lettera del 26 luglio inviata all’editore Breitkopf und Härtel racconta <<dal 4 maggio – data dell’autografo del primo movimento della sonata op. 81a (“degli Addii”) – ho prodotto ben poco di coerente […..]Quanta rovina e dsesolazione intorno a me, non si sente altro che tamburi, cannoni e gente che soffre!>> (n. 392)

Il Concerto n. 5, perciò, non nasce come i precedenti con una destinazione precisa legata a una “accademia” e forse per questo, non ha più cadenze virtuosistiche, anche se lascia al pianoforte un posto insolitamente rilevante, di comando e fusione come si conviene a un concerto eminentemente sinfonico. Con quest’opera di Beethoven nasce il concerto romantico, come lo intenderanno Liszt, Brahms e Ciakovskji, in cui si istituisce un nuovo rapporto tra orchestra e pianoforte che diventa elemento principale di una composizione molto simile nella struttura e nei contenuti alla sinfonia.

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GIOVANNI BELLUCCI • Pianista

Giovanni Bellucci è considerato uno dei più autorevoli pianisti del nostro tempo: il magazine francese Diapason lo include nella Top Ten dei virtuosi lisztiani della storia, accanto a Martha Argerich, Claudio Arrau, Gyorgy Cziffra, Krystian Zimerman. Per la rivista britannica Gramophone, Bellucci “è un artista destinato a continuare la grande tradizione italiana, storicamente rappresentata da Busoni, Zecchi, Michelangeli, Ciani, Pollini”.“Bellucci è una forza della natura scatenata, una forza enorme e palpitante”. La recensione di Piero Rattalino dipinge il ritratto di un talento manifestatosi nel

1979, quando Giovanni, quattordicenne, scopre in circostanze casuali il pianoforte. All’età di 16 anni esegue le 32 Sonate di Beethoven e debutta con orchestra interpretando il Totentanz di Liszt. Diplomatosi con lode e menzione d’onore sotto la guida di Franco Medori presso il Conservatorio “S. Cecilia”, Bellucci ottiene in seguito il “Master” dell’Accademia Pianistica di Imola, avvalendosi degli insegnamenti del grande maestro russo Lazar Berman, che afferma: ”egli è uno dei più grandi talenti che io abbia mai ascoltato… attraverso un fenomenale virtuosismo, realizza un discorso musicale altamente innovativo”.

In quel periodo riceve preziosi consigli da personalità artistiche di rilievo, che si avvicinano a lui spontaneamente e che ne seguono con interesse la maturazioneartistica. Tra esse citiamo Badura-Skoda, Brendel, Campanella, Perahia, Pollini.

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“Bellucci ci riporta all’età d’oro del pianoforte”. Così il quotidiano Le Monde esalta la vittoria alla World Piano Masters Competition di Montecarlo 1996, ultima – cronologicamente -di una lunghissima serie di successi nei concorsi internazionali (dal “Regina Elisabetta” di Bruxelles al “Primavera di Praga”, dal “Casella” della RAI al “C. Kahn” di Parigi, dal “Busoni” al premio “Liszt”).

Stabilitosi a Parigi, intraprende un’intensissima attività concertistica, che lo vede solista con orchestre come la Los Angeles Philharmonic, la Dallas Symphony, la Sydney Symphony, la BBC Philharmonic, la Philharmonique di Monte-Carlo, la Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra del Teatro Nazionale di Mannheim, la “Sinfonia Varsovia”, l’Orchestra da Camera di Zurigo, l’Orchestre National de Belgique, l’Orchestre National d’Ile de France, i Virtuosi di Praga, e collaborare con direttori quali Abbado, Accardo, Entremont, Inbal, Mackerras. Invitato dai più celebri teatri di tradizione e festival (dall’Hollywood Bowl – cui deve il suo debutto americano di fronte a 18.000 spettatori – alla Herkulessaal di Monaco di Baviera, dal Teatro alla Scala al Festival di Brescia e Bergamo, dalla Golden Hall del Musikverein di Vienna al Prague Spring Festival, dalla parigina Salle Pleyel o dal Théâtre du Châtelet allo Yokohama Festival in Giappone, dal Grande Auditorio Belém di Lisbona al Festival di Bath in Inghilterra, dal Piano Festival di Singapore alla Société Philharmonique di Bruxelles, dal Festival de La Roque d’Anthéron o dalla Folle Journée di Nantes al Festival di Lugano, dal Festival di Ravello a quello di Radio France a Montpellier, dal Teatro La Fenice di Venezia al Teatro Nazionale di Mannheim), Giovanni Bellucci ha ricevuto – dopo la sua prima trionfale tournée australiana – il premio “Recital of the year”, attribuito dal Sydney Morning Herald. Nel maggio 2010 ha debuttato al Théâtre des Champs Elysées a Parigi.

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Tutti i suoi Cd sono stati premiati dalle più diffuse riviste specializzate: “Choc” di Le Monde de la Musique in Francia, “Editor’s choice” della britannica Gramophone, 5 stelle di Musica, 5 stelle del BBC Music Magazine, “Cd exceptionnel” di Répertoire, “ffff” di Tèlérama, “Miglior Cd” per la rivista Suono. La DECCA ha pubblicato la trascendentale Symphonie Fantastique di Berlioz/Liszt interpretata da Bellucci, mentre la ACCORDUniversal ha prodotto un altro nuovo disco del pianista italiano: i Concerti per pianoforte e orchestra e le Rapsodie Ungheresi di Liszt. Segnaliamo inoltre l’uscita dei primi tre volumi del ciclo in 14 Cd dedicato alla monumentale integrale delle 32 Sonate di Beethoven e delle 9 Sinfonie di Beethoven/Liszt (label OPUS 106/WARNER CLASSICS).

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO

L’Orchestra di Padova e del Veneto si è costituita nell’ottobre 1966 e, nel corso di quarant’anni di attività, si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle più prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero. L’Orchestra è formata sulla base dell’organico del sinfonismo “classico”. Peter Maag – il grande interprete mozartiano – ne è stato il direttore principale dal 1983 al 2001, mentre Piero Toso – personalità di riferimento nel panorama violinistico italiano – ne ha ricoperto il ruolo di primo violino solista dalla fondazione al 2009. Alla direzione artistica si sono succeduti Claudio Scimone (dalla fondazione al 1983), Bruno Giuranna (dal 1983 al 1992), Guido Turchi (1992-93) e, come direttore musicale, Mario Brunello (2002-2003).

L’attuale programmatore artistico dell’Orchestra è Filippo Juvarra, che collabora con la stessa dal 1984 ed ha contribuito decisivamente a dare continuità al profilo artistico e musicale definito, dopo il 1983, da Bruno Giuranna e Peter

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Maag. Per questo suo lavoro Filippo Juvarra ha ricevuto nel 2002 il Premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati”. Nella sua lunga vita artistica l’Orchestra annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo internazionale tra i quali ricordiamo:

S. Accardo, P. Anderszewski, M. Argerich, V. Ashkenazy, J. Barbirolli, Y. Bashmet, J. Bream, R. Buchbinder, M. Campanella, G. Carmignola, R. Chailly, C. Desderi, G. Gavazzeni, R. Goebel, N. Gutman, Z. Hamar, A. Hewitt, C. Hogwood, L. Kavakos, T. Koopman, A. Lonquich, R. Lupu, M. Maisky, C. Melles, V. Mullova, A.S. Mutter, A. Nanut, M. Perahia, I. Perlman, M. Quarta, J.P. Rampal, S. Richter, M. Rostropovich, N. Santi, H. Shelley, J. Starker, R. Stoltzman, H. Szeryng, U. Ughi, S. Vegh, T. Zehetmair, K. Zimerman.

L’Orchestra ha dato, attraverso la propria produzione concertistica, un grande impulso alla vita musicale di Padova e del Veneto e, per questo impegno, è stata riconosciuta dallo Stato come l’unica Istituzione concertistico - orchestrale

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(I.C.O.) operante nel Veneto e le è stata riconosciuta nel 1994 la personalità giuridica da parte della Regione del Veneto. L’Orchestra realizza circa 120 concerti l’anno, con una propria stagione a Padova, concerti nella regione Veneto, in Italia per le maggiori Società di concerto e Festival, e tourneés all’estero. A partire dal 1987 ha intrapreso una vastissima attività discografica, oltre cinquanta incisioni, per le più importanti etichette, della quale segnaliamo: i Concerti BWV 1054 e BWV 1058 di Bach e il Concerto K 503 di Mozart con S. Richter e Y. Bashmet (Teldec), i Concerti per violoncello di Boccherini con D. Geringas e B. Giuranna (Claves-Grand Prix du Disque 1989), “La Betulia liberata” di Mozart con P. Maag (Denon), i Concerti per violino e la Sinfonia Concertante di Mozart con F. Gulli e B. Giuranna (Claves), l’Integrale delle Sinfonie di Beethoven con P. Maag (Arts), il Concerto K 466 di Mozart con M. Argerich e A. Rabinovitch (Teldec), “L’Isola disabitata” e “La fedeltà premiata” di Haydn con D. Golub (Arabesque), i Concerti per violino di Haydn con S. Tchakerian (Arts), i Concerti per pianoforte K 595 e K 271 di Mozart e Hob:XVIII.11 di Haydn con J.M. Luisada e P. Meyer (BMG-France), il Concerto per violino e archi e il Concerto per violino, pianoforte e archi di Mendelssohn con D. Nordio, R. Prosseda e P.C. Orizio (Amadeus), la Serenata di L. Bernstein e il Concerto per violino di S. Barber per la rivista Amadeus con S. Tchakerian e Z. Hamar, i Concerti K 622 per clarinetto e K 314 per flauto di W.A. Mozart con L. Lucchetta, M. Folena e Z. Hamar (Audiophile Sound n. 69) e un CD dedicato a E. Wolf-Ferrari con D. Dini Ciacci, oboe e corno inglese, P. Carlini, fagotto e Z. Hamar (cpo). Più recente è l’uscita dell’oratorio “La Passione di Gesù Cristo” di J.G. Naumann diretto da S. Balestracci (cpo).

Di prossima pubblicazione un CD (Sony) dedicato alle musiche di G. Cambini con D. Dini Ciacci, oboe e direttore, P. Carlini, fagotto e P. Brunello, oboe.

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ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO

Filippo Juvarra, Programmatore Artistico

Violini primiEnrico Rebellato, concertino; Stefano Bencivenga, concertino; Sonia Domoustchieva; Pavel Cardas Violini secondi Gianluca Baruffa; Serena Bicego; Ivan Malaspina; Roberto Zampieri; Davide Dal Paos VioleAlberto Salomon; Floriano Bolzonella; Silvina Sapere Violoncelli Mario Finotti; Fernando Sartor; Caterina Libero; Giancarlo Trimboli Contrabbassi Ubaldo Fioravanti; Giorgia Pellarin Flauti Mario Folena; Riccardo Pozzato Oboi Paolo Brunello; Victor Vecchioni Clarinetti Luca Lucchetta; Rocco CarbonaraFagotti Aligi Voltan Corni Marco Bertona, Danilo Marchello; Michele Fait Trombe Simone Lonardi, Roberto Caterini Timpani Alberto Macchini

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