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Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali 2012
LUCCA18 - 20 Ottobre 2012
Real CollegioPiazza del Collegio, 1
Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio CulturaleDirettore Generale Anna Maria Buzzi
Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio CulturaleDirettore del Servizio Mario Andrea Ettorre
Lucca, 18 - 20 ottobre 2012
Comunicazione integrata: stand, CD Rom, materiali grafici e organizzazione workshop e incontri
Coordinamento Guglielmo CaliòSalvatorina Depalo, Marina Fabiani, Massimo Gatti, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano,
Massimo Spadoni, Nicoletta Tintisona
Rapporti con i mediaVassili Casula
www.valorizzazione.beniculturali.it
S O M M A R I O
PresentazioneLorenzo Ornaghi
IntroduzioneAnna Maria Buzzi
Massimo Andrei in “Snack, uno spuntino di riflessione: speciale Mann” ........9Marco De Gemmis con Lucia Emilio
Palazzo Massimo lascia il segno. Guida in LIS e ASL del museo ....................11Tiziana Ceccarini con Silvia D’Offizi, Vittoria Lecce, Mara Pontisso
Casellario Politico Centrale ..............................................................................14Chiara Veninata
ReLoad - Repository for Linked Open Archival Data ......................................17Chiara Veninata e Silvia Mazzini
La comunicazione web dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari: navigare, interagire, contribuire ......................................................................20Emilia De Simoni
Comunicare il patrimonio a Venezia ................................................................22Annalisa Perissa, Marta Boscolo Marchi
Studio di fattibilità MUSICArd>Campania – Napoli città della musica, musica forma della città di Napoli ..................................................................28Anna Capuano, Patrizia Nicoletti
Il Real Bosco di Capodimonte: una strategia sostenibile per la valorizzazione del sito ..........................................................................31Guido Gullo, Salvatore Barletta, Patrizia Nicoletti
Villa romana di Minori: realtà virtuale per raccontare l'archeologia ..............35Giovanni De Stefano, Paola Pacetti
Dal Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana alla Certosa di San Lorenzo in 3D: i luoghi e le storie ........................................................38Eufemia Anna Baratta, Maria Frattolillo, Maria Rosaria Nappi e Stefania Ugatti
Nuove modalità per la diagnostica e la fruizione dell'angelo dalla basilica di San Vitale esposto al Museo Nazionale di Ravenna. ............42Cetty Muscolino, Emanuela Grimaldi, Federica Cavani
Cerveteri – Viaggio nel mondo degli Etruschi ................................................45Maria Letizia Arancio
Passinversi ......................................................................................................56Maria Concetta Petrollo Pagliarani
A Palazzo Reale con YouTube ..........................................................................58Luca Leoncini
Rewind Mantova - Monaco ritorno, i fasti gonzagheschi di Tintoretto............60Giovanna Paolozzi Strozzi
Palazzo Besta, Teglio (So). Guida multimediale alla visita della dimora gentilizia - sede museale e riprese in alta definizione degli affreschi dell’Orlando Furioso ........................................................................................64Silvia Zanzani
Cultura e turismo, opportunità reciproche ......................................................67Michela Mengarelli e Marina Mengarelli
Collaborazioni e sinergie a favore del patrimonio culturale territoriale ..........71Marina Mengarelli, Michela Mengarelli
Progetto Rerum Novarum ..............................................................................75Giovanni Saccani
Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte: progetto di digitalizzazione e descrizione informatizzata dell’Archivio Pascoli di Castelvecchio ................77Diana Toccafondi
La digitalizzazione: il futuro del passato ..........................................................81Elisabetta Piccioni
Un castello in evidenza ....................................................................................84Fabrizio Mentani
Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia del Veneto (CEMA) ..........86Ufficio URP - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Cultour Active srl
Il contact center del MiBAC ............................................................................90
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ....................................91
Altair 4 Multimedia - Rome MVR ....................................................................98
Centrica - Firenze patrimonio dell'umanità attraverso le tecnologie digitali interattive ..........................................................................................102
Emmebi diagnostica artistica, Spazio Visivo, Carlo Sperati - Caravaggio e la lezione di Bramante.Una nuova scoperta nel Martirio di San Matteo ..........................................105
Herity International - Gestione di qualità del Patrimonio Culturale.
Il MiBAC all’avanguardia con HERITY, anche al Colosseo ............................108
Parallelo - L’arte della Galleria degli Uffizi a portata di mano, ora per iPad ..................................................................................................111
Unicity - La Tuscia Farnese ..........................................................................113
Ales - Arte, Lavoro e servizi S.p.A. ..............................................................118
PUBBLICO E PRIVATOpercorsi condivisi
Presentazione
Le parole-chiave, che identificano i principali temi intorno ai quali ruota l’ottava
edizione di Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali, costituiscono davvero un ottimo com-
pendio delle sfide oggi aperte nel Cantiere Cultura. Personalmente, mi preme in-
sistere soprattutto sul binomio ‘pubblico-privato’: si tratta di un ambito d’interesse, la
cui importanza cruciale indico da mesi e per cui quotidianamente lavoro. Sono infatti
persuaso che senza una rinnovata e positiva sinergia fra il ‘pubblico-statale’ e il ‘privato-
sociale’ nelle molteplici e differenti connotazioni che queste categorie concettuali co-
prono, come senza il prezioso apporto del sempre più diffuso fenomeno del cosiddetto
‘volontariato culturale’, diverrebbe ancora più arduo – forse quasi impossibile – ogni
sforzo di salvaguardare e valorizzare il nostro inestimabile patrimonio.
In tale quadro si inserisce naturalmente il decisivo contributo che può venire dalla ri-
cerca e dalla tecnologia, non solo per garantire la migliore conservazione dei nostri
beni, ma anche, congiuntamente, per consentire ai cittadini una sempre più agevole
e appagante fruizione dei ‘luoghi della cultura’; al riguardo, il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali da tempo ha messo in campo strumenti raffinati e interattivi, come
archeoguide su touchscreen, libri multimediali e molto altro.
Emerge pure, con sempre maggior evidenza, il ruolo che può giocare il settore turistico
in abbinamento con la promozione culturale: l’incomparabile offerta italiana, nella sua
combinazione irripetibile di bellezza paesaggistica e ricchezza storica e culturale, de-
v’essere conosciuta e resa disponibile a tutti i visitatori del nostro Paese, anche alla
luce delle positive ricadute occupazionali che può generare. Ciò si lega infine al pano-
rama dell’evoluzione urbana, contraddistinta da innovazioni continue e profonde, che
vanno attentamente governate a vantaggio della comunità.
Sono dunque sfide assai rilevanti e urgenti: ne è ben consapevole chi opera, con de-
terminazione e professionalità, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Oggi
più che mai, è necessario concretare le idee e l’impegno profusi. È necessario passare
dal dire al fare, dalle enunciazioni a un’azione realmente orientata al bene pubblico.
Lorenzo OrnaghiMinistro per i Beni e le Attività Culturali
Introduzione
Anche quest’anno l’appuntamento di LU.BE.C. si presenta come il più importante
momento d’incontro nazionale per quello che riguarda innovazione e tecnologia
applicate ai Beni Culturali, e l’edizione 2012 rappresenta per me la prima nella
nuova veste di Direttore Generale per la Valorizzazione.
Un impegno questo di grande responsabilità soprattutto alla luce del rinnovato dibattito
su quanto il patrimonio culturale italiano, per unanime riconoscimento, debba essere
considerato risorsa fondamentale e motore di sviluppo sociale ed economico del nostro
Paese. Ciò a patto che esso venga adeguatamente conservato, tutelato e valorizzato.
In questo senso, considerato l’attuale periodo di crisi e i pesanti tagli che i fondi de-
stinati alla cultura hanno subito negli ultimi anni, è fondamentale attivarsi per attrarre
risorse private aggiuntive per una sinergia congiunta pubblico-privato che, senza tra-
scurare il privato sociale, rilanci il Sistema Italia attraverso la cultura e rappresenti un
volàno per la ripresa economica del nostro Paese.
Al contempo è però fondamentale attuare alcune azioni rapide ed efficaci che possano
affiancarsi a quelle già sperimentate per migliorare la gestione e fruizione del Patrimonio.
L’offerta culturale in Italia è infatti già vastissima, ma spesso frammentata e poco co-
nosciuta, sia per gravi carenze infrastrutturali dei territori interessati, sia per carenze
degli stessi luoghi della cultura, in termini di servizi aggiuntivi, orari e comunicazione.
Ritengo che alcune soluzioni possono essere ricercate all’interno di progetti che
coinvolgono le nuove tecnologie. L’indiscussa importanza del tema dell’innovazione
tecnologico-digitale applicata alla valorizzazione dei beni culturali e al marketing ter-
ritoriale integrato offre infatti un’occasione stimolante per costruire percorsi condi-
visi, attivare collaborazioni, creare partnership sviluppabili nell’ambito della filiera che
dai beni culturali passa attraverso la tecnologia e il turismo.
In quest’ottica si vuole focalizzare l’attenzione sulle capillari collaborazioni tra il set-
tore pubblico - a cui è legata la tutela e la conservazione del patrimonio culturale e
che vanta competenze scientifiche e professionali di rilevanza internazionale - e
quello privato - a cui è maggiormente delegata l’attività di raccolta di risorse finan-
ziarie per convogliarle nel settore culturale.
Frutto di queste esperienze è un ventaglio di progetti di variegata gamma, che spa-
ziano in nuovi ambiti, quali il web marketing o particolari modelli di business, appli-
cati al turismo culturale e alla valorizzazione del patrimonio. La ricaduta di tali attività
si evidenzia anche nello sviluppo di nuove opportunità lavorative e nelle sinergie con
gli Enti locali e le Associazioni territoriali.
Lo stand istituzionale del MiBAC, all’interno di LUBEC, presenterà quindi i progetti
più innovativi, realizzati dai nostri Istituti centrali e territoriali in collaborazione con so-
cietà di comprovata esperienza nel settore.
Si potranno, tanto per fare alcuni esempi, effettuare visite virtuali all’interno di Musei
e Palazzi storici, sarà possibile esplorare realtà virtuali che raccontano l’archeologia,
ricostruendo in computer grafica 3D la Città Eterna ai tempi di Nerone e la superba
villa romana di Minori. Inoltre, ci saranno applicazioni per smartphone e iPad dedicate
ai beni culturali, video animazioni al servizio della valorizzazione, allestimenti multi-
mediali per visite guidate, indagini diagnostiche eseguite su grandi capolavori.
In conclusione, l’investimento nell’innovazione tecnologica può e deve diventare si-
nonimo di investimento nel patrimonio culturale come grande opzione di sviluppo per
il nostro Paese, con occhio di riguardo alle tante soluzioni made in Italy, in molti casi
eccellenze internazionali, che a maggior ragione vanno incentivate e sostenute.
Anna Maria BuzziDirettore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Massimo Andrei in “Snack, uno spuntino di riflessione:speciale Mann”Marco De Gemmis con Lucia Emilio
Nell’ambito dell’attività di promozione e comunicazione, il Servizio Edu-
cativo della Soprintendenza ha proposto e realizzato nel 2011 il pro-
getto “Snack, uno spuntino di riflessione: speciale MANN”.
Il progetto ha avuto l’obiettivo di richiamare l’attenzione di un poten-
ziale pubblico dei musei – quello, numerosissimo e composito, degli
utenti dei mezzi di trasporto – sul Museo Archeologico Nazionale di
Napoli e sulle sue collezioni, contribuendo alla sua promozione e va-
lorizzazione e, di conseguenza, anche a un auspicabile incremento del
numero dei suoi visitatori; e, contemporaneamente, di legare l’im-
magine dello stesso Museo a una modalità di comunicazione che si ri-
tiene, oltre che attuale, particolarmente idonea a raggiungere persone
in larga parte non ancora specificamente interessate al patrimonio ar-
cheologico e/o alla frequentazione dei musei.
A tal fine è stato individuato quale strumento più idoneo il progetto ar-
tistico “Snack. Uno spuntino di riflessione”, format di comunicazione
entro cui si sono realizzati messaggi pubblicitari dedicati al Museo.
Tale progetto, che si riproponeva di rivolgersi a un target di popola-
zione non raggiunto dai canali ordinari della comunicazione promozio-
nale dei beni culturali, ha ottenuto significativi riconoscimenti grazie
proprio alla sua efficacia e originalità, dovute alla qualità della regia,
della scrittura dei testi e della recitazione dell’attore Massimo Andrei,
che, con serissima ironia, ha proposto “riflessioni sui valori”: in que-
sto caso quelli del “MANN”, il Museo Archeologico Nazionale di Na-
poli. L’iniziativa “Snack. Uno spuntino di riflessione”, inserita nel
progetto di “Cogito ergo Sud”, è gestita dal Consorzio per la comuni-
cazione MediaNetWork, canale televisivo outdoor esclusivista della
gestione e vendita degli spazi pubblicitari di Videometrò News Net-
work, che cura la trasmissione di messaggi pubblicitari sul territorio di
Direzione Generaleper le Antichità
Direttore Generale: Luigi Malnati
Via di San Michele, 22 00153 Roma
Tel. 06 58434700 Fax 06 58434750
www.archeologia.beniculturali.itmbac-dg-ant@mailcert.beniculturali.it
Soprintendenza Specialeper i Beni Archeologici
di Napoli e Pompei
Soprintendente: Teresa Elena Cinquantaquattro
Piazza Museo Nazionale, 1980135 Napoli
Tel. 081 [email protected]
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DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
Napoli e provincia in 24 stazioni di grandissimo traffico della Metropo-
litana di Napoli e della Metropolitana Regionale della Campania. L’As-
sessorato ai Trasporti della Regione Campania ha voluto concedere il
patrocinio morale all’iniziativa, ritenendola in grado di diffondere “la
cultura dei valori e del senso civico in un luogo di grande affluenza
come le stazioni della nostra metropolitana regionale. Uno strumento
capillare ed efficace per inviare messaggi sociali di grande rilevanza,
che possono raggiungere un numero significativo di cittadini di tutte le
età e fasce sociali (oltre 200mila viaggiatori al giorno sulle linee gestite
dalle tre aziende su ferro del gruppo Eav, ossia Circumvesuviana, Me-
trocampania Est e Sepsa)”.
Gli spot dedicati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si
sono realizzati, oltre che sul Museo nel suo insieme, sono stati foca-
lizzati su singole collezioni ovvero manufatti, scelti tra i più significativi
in esposizione e tra i più adatti a tale strumento di comunicazione e alle
fasce di utenza che si intende raggiungere.
Gli “Snack” sono stati presentati in anteprima il 12 dicembre 2010 al
Museo Archeologico di Napoli con una apprezzata performance di
Massimo Andrei nella sala dell’Ercole Farnese.
Un progetto del Servizio Educativo della Soprintendenza Speciale peri Beni Archeologici di Napolie Pompei che rientratra le attività di valorizzazionedei beni culturali della Regione Campania del sistema Campania>ArtecardplusIn collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della CampaniaUna produzione VideometròNews Network, APL Produzioni
“Snack, uno spuntino di riflessione” è un’idea di “Cogito ergo Sud”
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DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
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Palazzo Massimo lascia il segno. Guida in LIS e ASL del museoTiziana Ceccarini con Silvia D’Offizi, Vittoria Lecce, Mara Pontisso
Il 20 aprile del 2012 è stato presentato, nella sede del Museo Nazio-nale Romano a Palazzo Massimo, il progetto “Palazzo Massimo in Lin-gua dei Segni”, un’applicazione dedicata ai visitatori sordi, chepotranno usufruire del Servizio Educativo della Soprintendenza Spe-ciale per i Beni Archeologici di Roma in collaborazione con la Facoltàdi Ingegneria dell’Università degli Studi di Roma Tre e l’Istituto Stataleper Sordi di Roma. Si tratta della realizzazione di una applicazione gra-tuita per Tablet e Smartphone dedicata ai visitatori sordi che potrannousufruire di questo servizio scaricandolo direttamente sul proprio sup-porto o facendo richiesta presso il punto informazioni del museo di unTablet sul quale è stata installata la video-guida.L’applicazione è attualmente disponibile e scaricabile gratuitamente,presso l’Apple Store e Google Play, ai seguenti indirizzi:http:// itunes.apple.com/us/app/museo-palazzo-massimo-in-lis/id543879365?mt=8http://itunes.apple.com/us/app/palazzo-massimo-museum-in-asl/id543880525?mt=8https://play.google.com/store/apps/details?id=it.massimo.palazzoEssa consiste quindi in una visita di Palazzo Massimo in LIS e in ASL(American Sign Language) corredata da una galleria fotografica e dauna serie di video e contenuti testuali. Le lingue impiegate, oltre al-l’italiano scritto, sono quindi due, ovvero la Lingua dei Segni Italianae quella Americana, in ragione dell’elevato numero di turisti stranieridel museo.L’App è strutturata attraverso percorsi interconnessi: uno basato sulleopere conservate nel museo, illustrate attraverso la visita “video gui-data” condotta da operatori LIS e ASL, un altro sul testo scritto cheriporta fedelmente la traduzione della visita guidata in lingua dei segni;
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Direzione Generaleper le Antichità
Direttore Generale: Luigi Malnati
Via di San Michele, 22 00153 Roma
Tel. 06 58434700 Fax 06 58434750
www.archeologia.beniculturali.itmbac-dgant@mailcert.beniculturali.it
Soprintendenza Specialeper i Beni Archeologici
di Roma
Soprintendente: Mariarosaria Barbera
Palazzo MassimoPiazza dei Cinquecento, 67
00185 RomaTel. 06480201
mbac-ssba-rm@mailcert.beniculturali.itwww.archeoroma.beniculturali.it
Servizio EducativoSoprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di Roma
Responsabile: Tiziana Ceccarini
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ed entrambi i percorsi sono poi collegati alle mappe dei quattro pianidel museo, con le segnalazioni dei punti di interesse in relazione allevarie stanze. L’App è inoltre arricchita da un glossario (testuale e videosegnato) e da una galleria fotografica delle opere. L’idea di creare una tale applicazione è nata dalla necessità di am-pliare l’accessibilità del museo. Da anni il Servizio Educativo della So-printendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma è interessatoal tema della disabilità ed ha ampliato, attraverso laboratori e corsi, lasfera di azione e di competenze, addentrandosi nel terreno dellenuove tecnologie.
La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha man-tenuto il suo ruolo di direzione scientifica del progetto fornendo i con-tenuti, realizzando il percorso di visita e producendo la documentazio-ne fotografica, avvalendosi del supporto collaborativo di due impor-tanti Istituzioni pubbliche, quali la Facoltà di Ingegneria dell’Università
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degli Studi di Roma Tre e l’Istituto Statale per Sordi di Roma, chehanno contribuito in modo sostanziale alla realizzazione del progettoin base alle rispettive competenze.Per quanto riguarda il percorso di visita, l’intento era quello di creareun itinerario all’interno del museo che fornisse un quadro completo,se non delle opere, almeno del progetto espositivo. Il visitatore, unavolta all’interno del museo deve poter comprendere cosa esso con-tenga (statue, affreschi e mosaici), a quale contesto le opere origi-nariamente appartenessero e come orientarsi attraverso le stanze ei corridoi. Gli esaurienti contenuti trasposti nei video cercano di fornireun quadro omogeneo e completo dell’esposizione museale.
La collaborazione dell’Istituto per sordi di Roma è stata fondamentaleper realizzare uno strumento pensato PER i Sordi e CON i Sordi: ca-ratteristica precipua del progetto è stata, infatti, la volontà di creare unausilio che non fosse dedicato “a qualcuno”, in modo tale da poter co-niugare le necessità di una particolare utenza con la reale efficacia delprodotto.La Facoltà di Ingegneria ha accolto la richiesta di realizzare un’appli-cazione semplice da usare, che contenesse anche una parte testualeutilizzabile dai sordi non segnanti. La funzione della Soprintendenza èstata, inoltre, quella di raccordo e di indirizzo tra la Facoltà di Inge-gneria e l’Istituto per Sordi. Grazie alla fruttuosa collaborazione e allacondivisione degli intenti delle tre Istituzioni, è stato possibile creareuno strumento che non solo facilitasse, ma addirittura arricchisse lavisita di Palazzo Massimo: l’App, infatti, oltre ad essere una video-guida, offre anche spunti di studio e di riflessione. Il Servizio Educativo da sempre è attento a queste tematiche e neglianni ha lavorato per rendere i Beni Archeologici pienamente fruibili atutti i possibili “pubblici”.
Casellario Politico CentraleChiara Veninata, Archivio Centrale dello Stato
I 152.589 fascicoli personali del Casellario Politico Centrale, Direzione
generale della Pubblica sicurezza, Divisione Affari generali e riservati,
Uffici dipendenti dalla sezione prima, del Ministero dell’Interno costi-
tuiscono una delle serie maggiormente consultata dell’Istituto.
La documentazione è prevalentemente compresa tra il 1894 e il 1945
e i fascicoli contengono note informative, relazioni, verbali di interro-
gatori, provvedimenti di polizia, indicazioni di iscrizione nella Rubrica di
frontiera o nel Bollettino delle ricerche e spesso una scheda biogra-
fica che riporta sinteticamente e cronologicamente tutta l’attività dello
schedato. I documenti di data successiva al 1945 si riferiscono alle
pratiche per la concessione dei benefici accordati ai perseguitati poli-
tici del regime fascista.
Dal 2005 è consultabile sul sito web dell’Istituto un’applicazione che
consente le tradizionali modalità di ricerca: ricerca libera e ricerca gui-
data su una selezione di campi. La modalità di ricerca guidata consente
di circoscrivere la query a ciascuno dei campi componenti la scheda
descrittiva del fascicolo personale del Casellario Politico Centrale (e
più precisamente i campi denominazione, fascicolo, matricola, busta,
nome, cognome, paternità, integrazione nome, sesso, data di nascita,
luogo di nascita, luogo di residenza, mestiere, colore politico, annota-
zioni, nota sulla documentazione, nota archivistica, data).
A partire dal 2010 i dati del CPC sono stati assunti come testbed nel-
l’ambito di una sperimentazione condotta con il Centro MAAS – Me-
todologie e Applicazioni per Archivi Storici (già impegnato nella messa
a punto della precedente applicazione) che si proponeva di testare le
potenzialità degli ambienti di semantic web applicati ai dati archivistici
e insieme sperimentare nuovi approcci alla ricerca, per la realizzazione
di una interfaccia innovativa.
Sulla base del paradigma applicativo offerto da Exhibit, uno strumento
open source nato nell’ambito del Progetto SIMILE (Semantic Intero-
perability of Metadata and Information in unLike Environments) del
Massachussets Institute of Technology (MIT), è stata sviluppata un'ap-
plicazione open source, che ne riprende ed estende le funzionalità su-
perandone principalmente i limiti di scalabilità, offrendo innovative
possibilità di ricerca tramite l'approccio costituito dalla classificazione
a faccette, e di presentare i dati ricondotti anche graficamente su di-
mensioni geografico-temporali.
Nella parte alta della pagina sono presentate le faccette, create sulla
base dell’elenco esaustivo dei dati riferibili al campo ad esse ricondu-
cibile nel record dell’originario database CPC. All’apertura dell'applica-
zione vengono esposte solo quattro faccette (Luogo di nascita,
Mestiere, Colore politico, Annotazioni), ma l'utente è in grado di ag-
giungerne di nuove sostituendole a quelle presenti, in modo da poter
utilizzare i filtri di ricerca più vantaggiosi per le proprie esigenze. Tra-
mite la selezione dei valori presenti nelle liste che compongono le fac-
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Rossana Rummo (ad interim)
Via Gaeta, 800185 RomaTel. 06 4469928/4941464 Fax 06 4882358 [email protected]
Archivio Centrale dello Stato
Direttore: Agostino Attanasio
Piazzale degli Archivi, 27 00144 Roma Tel. 06 545481/54548568/69 Fax 06 [email protected]@mailcert.beniculturali.itwww.acs.beniculturali.it
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DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio Centrale dello Stato
cette, l’utente viene guidato in un processo iterativo di raffinamento ed
espansione della ricerca, tale da escludere preliminarmente query che
conducano a zero risultati. Altra caratteristica rilevante della presenta-
zione a faccette è la possibilità di esprimere informazioni quantitative
(numero di occorrenze) sui valori che compongono le singole faccette.
Ad ogni scelta effettuata su di una faccetta i valori presentati da tutte
le altre si ridimensionano di conseguenza, così come accade per i ri-
sultati della ricerca.
Per quanto riguarda le possibilità di ricerca testuale, oltre ad un box
per la ricerca semplice full text, viene offerta la possibilità di cercare dei
termini all'interno di una specifica faccetta. Per la visualizzazione dei ri-
sultati, nella parte inferiore della pagina, vengono offerte diverse al-
ternative: una modalità per singole cards, che propongono una sintesi
dei dati relativi al fascicolo personale; una modalità tabellare, nella
quale l'utente è in grado di decidere quali colonne visualizzare e in
base a quale criterio ordinare i risultati; una modalità temporale, che
permette di visualizzare graficamente, attraverso un Timeplot, la rap-
presentazione dei dati relativi ai fascicoli aperti, ai nuovi fascicoli creati
e a quelli chiusi nel periodo selezionato; una mo-
dalità geografica, nella quale, attraverso la geo-
referenziazione effettuata in base al luogo di
nascita dell'intestatario del fascicolo, i risultati
vengono presentati collocandoli in Google Maps.
Per tutte queste visualizzazioni, ad eccezione di
quella temporale, selezionando un fascicolo è
possibile visualizzare la scheda di descrizione
completa di tutti i dati relativi. La documenta-
zione primaria disponibile in formato digitale può
essere raggiunta attraverso un link predisposto
dalla scheda del fascicolo al corrispettivo modulo
di e-commerce predisposto dall’Archivio Centrale
dello Stato.
Nel nuovo applicativo le ricerche di tipo tempo-
rale si attuano attraverso il ricorso ad una barra
del tempo, attraverso la quale è possibile impo-
stare gli estremi cronologici della ricerca sempli-
cemente trascinando un cursore: per CPC sono
state introdotte due “timeline”, associate una
agli estremi cronologici dei fascicoli e l'altra alla data di nascita dei sog-
getti cui erano intestati.
Le principali differenze con la soluzione offerta da Exhibit sono rela-
tive all'architettura del software e alle tipologie di dati utilizzabili. Il pas-
saggio dall'architettura client side a quella client-server di questa nuova
applicazione offre la possibilità di gestire grandi quantità di dati. Il mo-
tore di ricerca utilizzato è Apache Lucene, soluzione ampiamente col-
laudata per versatilità e prestazioni, mentre la generazione degli indici
è realizzata con il DataImportHandler di Apache Solr.
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I componenti di presentazione dell'applicazione sono stati pensati per
un riuso modulare, per questo lo stesso template di presentazione può
essere utilizzato per l'accesso a basi dati diverse senza interventi di
programmazione, bensì grazie alla semplice compilazione di parame-
tri di configurazione. In questa fase infatti vengono dichiarati gli indici
che alimentano i filtri (faccette) e i dati da estrarre per la visualizza-
zione, con la possibilità di intervenire sugli stili di presentazione.
Analizzando nel complesso il risultato della trasposizione della banca
dati CPC in questo nuovo ambiente, risultano evidenti i vantaggi del ri-
levante innalzamento delle potenzialità di ricerca offerte all’utente, e
della notevole semplificazione dell’approccio ai dati, che risulta estre-
mamente personalizzabile sia in fase di ricerca che di consultazione
dei risultati (si pensi soltanto alle possibilità di ricerca statistica, con la
visualizzazione della distribuzione spaziale e temporale delle attività
dell'ufficio del Casellario).
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ReLoad - Repository for Linked Open Archival DataChiara Veninata, Archivio Centrale dello Stato e Silvia Mazzini, Regesta.exe
ReLoad (Repository for Linked Open Archival Data) è un progetto rea-lizzato dall’Archivio Centrale dello Stato, dall’Istituto per i Beni culturalidell’Emilia Romagna e da Regesta.exe con l’obiettivo di sperimentarele metodologie del semantic web e le tecnologie standard per i linkedopen data (LOD) per favorire la condivisione di informazioni archivisti-che provenienti da una molteplicità di fonti.ReLoad si propone come punto di raccolta e accesso a risorse archi-vistiche distribuite, pubblicate in formato LOD. L’approccio adottatomira alla condivisione delle descrizioni archivistiche di dettaglio e pro-grammaticamente non considera in questa fase la possibilità di creareun “portale” di accesso a risorse archivistiche.L’obiettivo del progetto è di verificare le possibilità di creare una “retedi dati archivistici collegati”, di approfondire le potenzialità derivantidalla combinazione e dall’integrazione di diverse collezioni di dati, sfrut-tando le potenzialità di link a risorse comuni per creare modalità di ac-cesso condivise (per luoghi, enti e persone, tematismi, ecc.).L’attività preliminare per la realizzazione del progetto è stata la defini-zione di una ontologia per la descrizione archivistica (OAD) espressa inlinguaggio OWL (Ontology Web Language) con l’obiettivo di definireclassi e proprietà per una esposizione nel Web of Data delle risorse ar-chivistiche.La definizione dell’ontologia OAD ha richiesto un’analisi preliminaredei dati e dei metadati tipicamente presenti in uno strumento di de-scrizione archivistica, per comprendere quali oggetti trattare come “ri-sorse” (le “classi” dell’ontologia) cui assegnare degli URI (UniformResource Identifier) e quali invece considerare come “proprietà” diuna determinata risorsa.I meccanismi formali forniti dallo standard RDF e da OWL hanno con-sentito di ricondurre gli elementi informativi delle descrizioni archivi-stiche espresse in OAD ad una ontologia “esterna” di concettiarchivistici rappresentativi della tradizione descrittiva internazionale ebasati sullo standard ISAD (G), di cui è stata approntata un’appositaontologia in formato SKOS proposta ed utilizzata come modello con-cettuale di riferimento.Per ampliare il dominio di conoscenza delle risorse archivistiche og-getto della sperimentazione, sono stati analizzati diversi titolari utilizzatiper la classificazione della documentazione descritta negli inventari: iltitolario della Direzione Generale dell’Agricoltura, il titolario in uso dal1960 presso la Provincia di Piacenza, il titolario Astengo del 1897 uti-lizzato per la classificazione del carteggio amministrativo dei Comunie alcune varianti di quest’ultimo. I titolari sono stati rappresentati informato SKOS (Simple Knowledge Organization System), un’ontolo-gia specifica per la descrizione di thesauri, vocabolari controllati e in-dici, e sono stati utilizzati per estrarre automaticamente dagli strumentidi ricerca una serie di concetti chiave che consentissero di evidenziaretematismi comuni alle risorse archivistiche.Come principio di base della sperimentazione per la definizione deldata model RDF dell’ontologia OAD sono state seguite le seguenti 17
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio Centrale dello Stato
Direzione Generaleper gli Archivi
Direttore Generale: Rossana Rummo (ad interim)
Via Gaeta, 800185 Roma
Tel. 06 4469928/4941464 Fax 06 4882358
Archivio Centrale dello Stato
Direttore: Agostino Attanasio
Piazzale degliArchivi, 27
00144 Roma Tel. 06 545481/54548568/69
Fax 06 [email protected]
best practices dei LOD: i metadati descrittivi più comuni sono stati du-plicati utilizzando altre proprietà RDF di vocabolari noti come DublinCore, SKOS e FOAF per favorire la naturale interoperabilità con risorseafferenti allo stesso dominio o di domini esterni. Infine per agevolareil collegamento con risorse esterne implementando il Linking OpenData cloud diagram con dati archivistici, sono stati inseriti i puntamentiesterni ad altri dataset internazionali (GeoNames, DBPedia, VIAF…)utilizzando la proprietà owl:sameAs, preposta dallo standard OWL aindicare che due risorse si riferiscono alla medesima entità.Per creare i LOD sono stati creati dei fogli di stile – uno per ciascunodegli strumenti di ricerca oggetto della sperimentazione – che applicatiai file EAD di partenza hanno prodotto dei files RDF per le UOD (unitof description) conformi all’ontologia OAD per la descrizione archivi-stica. I file XSLT in particolare, a partire dai files EAD, producono anchealtri file RDF: un file RDF per i luoghi presenti in ciascun inventario, unfile RDF per le persone e uno per gli enti.A causa dell’assenza degli indici dei luoghi, degli enti e delle persone,per la maggior parte degli inventari trattati le parole chiave sono stateestratte mediante procedure automatiche miranti ad estrarre signifi-cative porzioni di testo all’interno delle componenti informative (es: ti-18
tolo, descrizione, nota archivistica) di ciascuna unità di descrizione ar-chivistica.In particolare, per far emergere i toponimi dagli inventari, questi ultimisono stati processati con un foglio di trasformazione che cercava neltitolo e nella descrizione delle varie componenti della descrizione ar-chivistica i singoli toponimi, sulla base di una lista completa di tutti i to-ponimi italiani. I file di partenza non sono stati modificati mal’indicazione relativa agli oad:place è stata riportata nei files RDF risul-tato della trasformazione. Tale meccanismo di markup automatico sipuò considerare replicabile per qualunque inventario si dovesse deci-dere in futuro di trattare.Per quanto concerne invece gli enti e le persone le procedure speri-mentate in ReLoad si sono basate su meccanismi studiati ad hoc ebasati sul case study: è stato creato un elenco degli enti a partire daalcune voci del titolario della Direzione Generale dell’Agricoltura (es:15.5 Comizi agrari; 16.9 Osservatori bacologici; 17.1 Scuole superioridi agricoltura…). Tali enti hanno alimentato un file RDF di foaf:Organi-zation relativo all’inventario della DGA. Tramite un annotatore seman-tico (Stanbol) si è cercato di fare emergere le medesime voci di indicesugli altri inventari, ed è stato creato per ciascun inventario IBC un fileRDF di foaf:Organization che includeva anche gli enti marcati all’in-terno del tag EAD qualora presenti. Per le persone si è utilizzato un in-dice dei nomi accluso alla pubblicazione a stampa “Inventario dellaDirezione Generale dell’Agricoltura. 1860-1914″ a cura di Nella Eramoe sulla base di tali indicazioni, sono stati creati dei files RDF di foaf:Per-son con le medesime procedure suesposte. Inoltre, a partire dai re-cord d’autorità – presenti al momento solo per gli inventari di IBC –sono stati creati dei file RDF conformi all’ontologia EAC-CPF.Infine tramite il framework Silk sono state fatte emergere le identitàtra le entità foaf:Person e foaf:Organization di ReLoad e le medesimeentità descritte in altri dataset standard disponibili anch’essi in formatoLOD (VIAF o DBPedia).
19
La comunicazione web dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e del Museo Nazionale delle Artie Tradizioni Popolari: navigare, interagire, contribuireEmilia De Simoni
Per valorizzare la fruizione del patrimonio museale l’Istituto Centrale
per la Demoetnoantropologia ha realizzato un sito che, attraverso con-
tinue implementazioni, propone al visitatore molteplici percorsi all’in-
terno delle collezioni: temi espositivi, archivi, attività, servizi e spazi
per l’interazione. Il sito www.idea.mat.beniculturali.it contiene una va-
stissima offerta di materiali fotografici, testuali e multimediali, relativi
ai beni demoetnoantropologici materiali e immateriali.
Un significativo spazio è stato attribuito alla sezione FESTE: le feste ita-
liane attraverso i materiali dell'Istituto, un percorso suddiviso in re-
gioni, che restituisce la documentazione fotografica conservata negli
archivi, per contribuire, con immagini e testi, alla conoscenza e alla va-
lorizzazione di quel settore del patrimonio culturale immateriale rap-
presentato dagli eventi rituali e festivi. Un patrimonio che, nel nostro
Paese, è ricco e vitale, e viene espresso dalle comunità territoriali in
una continua rielaborazione della tradizione. La sezione è in continuo
aggiornamento, con l'inserimento di ulteriori dati provenienti dagli ar-
chivi e dalle ricerche promosse dall'Istituto, un importante contributo
si deve inoltre alle comunità territoriali che offrono la loro collabora-
20
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
IDEA - Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
Direzione Generale per ilPaesaggio, le Belle Arti,l'Architettura e l'ArteContemporanee
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 5843.4401Fax 06 5843 [email protected]
IDEA - Istituto Centrale per laDemoetnoantropologiaMuseo Nazionale delle Arti eTradizioni Popolari
Direttore: Daniela Porro (interim)
Coordinatore comunicazione web:Emilia De Simoni
Piazza Marconi, 8/10 Roma 00144 Tel. 06 5910709 - Fax 06 [email protected]
zione e i loro materiali. I visitatori infatti, compilando il modulo SE-
GNALA UNA TRADIZIONE, possono contribuire all'inserimento di
nuove INFORMAZIONI. Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Po-
polari è l'unico museo statale in Italia con competenze specifiche nel
campo delle materie demoetnoantropologiche, la sua finalità è la do-
cumentazione delle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane e con-
serva oltre centomila documenti, acquisiti dal 1906 ad oggi. Tutto il
materiale documentario del Museo è attualmente fruibile al pubblico
mediante numerosi SERVIZI: la biblioteca, l’archivio storico che con-
serva documenti inerenti l’acquisizione degli oggetti, il gabinetto delle
stampe, l’archivio fotografico, l'archivio sonoro, l’archivio di antropo-
logia visiva, i depositi etnografici, l'ufficio inventario catalogazione e
prestiti, il laboratorio di restauro e il laboratorio audiovisivo.
Il Museo infatti, per la sua specificità ed unicità su tutto il territorio na-
zionale, è anche un centro di raccolta dati, di ricerca e di documenta-
zione. Nel sito il MUSEO è restituito nelle sue sale espositive, nella sua
STORIA (Origini - Mostra del 1911 - Primo Congresso di Etnografia Ita-
liana - Vicende collezione 1913/1943 - Vicende collezione 1944/1956 -
Sede - Dal 1956 al 1996 - Dal 1997 ad oggi) e nelle sue ATTIVITA'
(Eventi e news - Collaborazioni - Presentazioni - Mostre - Progetti -
Pubblicazioni). Il Museo è inoltre navigabile attraverso una VISITA VIR-
TUALE nelle sale, con la possibilità di evidenziare i dettagli delle vetrine
espositive. Per facilitare la comunicazione con l’utenza e l’interazione
si è ritenuto opportuno affiancare al sito una PAGINA FACEBOOK rag-
giungibile all’interno del sito stesso. Il particolare rilievo dato dall’Isti-
tuto alla comunicazione web ha permesso di raggiungere una più vasta
utenza e di rendere disponibile in rete il proprio patrimonio, al fine di
valorizzare i beni demoetnoantropologici, non soltanto quelli conservati
al proprio interno ma anche quelli presenti sul territorio.
21
Comunicare il patrimonio a Venezia Dalle Scuole al Museo e Venezia Multietnica: due percorsi didattici on-lineAnnalisa Perissa, Marta Boscolo Marchi
Sono una novità assoluta in Italia i progetti per gli insegnanti e gli stu-
denti 2007/2008 e 2010/2011 realizzati da Annalisa Perissa, dei Servizi
Educativi della Soprintendenza veneziana, in collaborazione con An-
gela Migliorati Novek, già docente universitaria statunitense. Sono
state create una serie di programmazioni didattiche on-line, che pon-
gono l’opera d’arte al centro della didattica e consentono agli inse-
gnanti di utilizzare il museo e il suo territorio come punto di partenza
per attività e discussioni di classe. Infatti, attraverso il supporto digitale
(Cdrom a distribuzione gratuita) o alla connessione in rete, il museo e
le sue straordinarie opere d’arte, dopo la visita e l’approccio visivo
sempre fondamentale dell’esperienza, possono diventare veri e propri
strumenti didattici, anche per coloro che vivono lontani dai centri cul-
turali, da approfondire con continuità sia a casa, sia all’interno delle
aule scolastiche. Entrambi i progetti sono materiali ideali per le lavagne
digitali.
- Lo scopo dei siti Dalle Scuole al Museo e Venezia Multietnica è
quello di offrire idee nuove, materiale scaricabile ed esempi di pro-
grammazioni didattiche multidisciplinari da inserire nel programma
curricolare scolastico.
Ogni attività lega il passato al presente e affianca i fatti storici al-
l’attualità; usa le tecnologie per allargare le vie d’accesso al mate-
riale scolastico; insegna ad attingere informazioni da siti e fonti
affidabili tramite la tecnologia.
Chiede agli studenti di lavorare in modo attivo e responsabile in un
gruppo di ricerca (team), di rispettare sempre i tempi di consegna;
di interagire in maniera positiva e rispettosa con gli altri; di orga-
nizzare il lavoro individuale e di gruppo in base ad una scaletta pre-
definita, di produrre dall’inizio alla fine un lavoro creativo da
presentare in pubblico, di auto valutarsi.
- Le Special features sono i link ad audio e video culturali selezio-
nati, anche in lingua inglese, attraverso le quali si forniscono moduli
per lavorare sulla comprensione del testo; i documenti storici in-
clusi; le schede storico artistiche dei capolavori veneziani, i link ai
siti ministeriali, i moduli di esercizi per imparare a valutare il mate-
riale on-line e quelli per organizzare i lavori a progetto proposti; inol-
tre è stato predisposto anche un blog: www.cliccamuseo.org a cui
mandare i propri commenti e i propri lavori. “Venezia Multietnica”
include anche un libro per ragazzi con pagine raccontate in italiano
e in cinese e giochi a quiz da usare in classe.
- Le attività proposte, tutte a carattere interdisciplinare e abbinate a22
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare
Direzione Generale per ilPaesaggio, le Belle Arti,l'Architettura e l'ArteContemporanee
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 5843.4401Fax 06 5843 4404mbac-dgpbaac@mailcert.beniculturali.itwww.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza Speciale per ilPatrimonio Storico,Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni dellaGronda lagunare
Soprintendente:Giovanna Damiani
Piazza San Marco, 63Tel. 041 5210577 Fax 041 5210547sspsae-ve@beniculturali.itsspsae-ve.accademia.gabdisegni.didattica@beniculturali.itwww.polomuseale.venezia.beniculturali.it
laboratori, sfidano i ragazzi a creare legami tra le varie discipline:
storia, letteratura, geografia, scienze, botanica, arte, architettura,
design, nonché lingua inglese. Inoltre, questo nuovissimo stru-
mento didattico stimola gli studenti a fare uso di vari metodi di ri-
cerca: dai mezzi più tradizionali, come i libri, le enciclopedie e i
documentari, a quelli meno utilizzati, come la visita diretta ai beni
culturali o lo scambio con gli operatori del settore, fino agli stru-
menti più recenti, come la navigazione in internet.
- Grazie ai progetti didattici Dalle Scuole al Museo e Venezia Mul-
tietnica, gli insegnanti, anche quelli che non hanno grande familia-
rità con il computer, potranno ora aiutare i ragazzi a guardare all’arte
come a un punto di partenza multidisciplinare per discussioni e la-
vori di classe, privilegiando quelle attività di gruppo capaci di far
crescere lo spirito di cooperazione e la capacità di confronto.
Per consultare i progetti dal sito ufficiale della Soprintendenza si pos-
sono richiedere le password a [email protected].
23
Gli studenti e la condivisione in rete dei percorsi storico-artistici
I Servizi Educativi hanno aderito, insieme alle Soprintendenze di altre
tre Regioni italiane (Piemonte, Umbria e Puglia) al progetto “La No-
stra Settimana della Cultura”, promosso dalla Direzione Generale per
la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Servizio I e Servizio II del Mi-
nistero per i Beni e le Attività Culturali, con la collaborazione dell’Uni-
versità di Milano Bicocca, pubblicato on-line in occasione della XIV
Settimana della Cultura, nell’aprile 2012.
Il progetto didattico era finalizzato ad avvicinare gli studenti degli isti-
tuti superiori al patrimonio culturale italiano attraverso l’uso della piat-
taforma tecnologica Think Tag Smart. Gli studenti degli istituti Andrea
Gritti di Mestre (Venezia) e Primo Levi di Mirano (Venezia) hanno avuto
accesso a un innovativo ambiente di social networking, che può col-
legarsi anche ai più noti Facebook, Twitter o Linkedin, per creare il pro-
prio profilo personale, gruppi e risorse. Quest’ultime, collegabili in
scaffali o collezioni, potevano essere di diverso tipo, dai musei, opere
d’arte, chiese, cicli pittorici. ai luoghi da loro frequentati, come centri
sportivi, bar, discoteca.
Compito dei curatori del progetto da parte della Soprintendenza è stato
quello di guidare la realizzazione di percorsi personalizzati, per portare
i ragazzi a conoscere in prima persona il territorio e le sue risorse cul-
turali. Clausola di questo particolare “contratto di apprendimento” è
stato il divieto di copia-incolla da siti già esistenti, per sollecitare un
approccio diretto all’opera e uno studio personalizzato. In questo modo
la tecnologia applicata all’educazione non decreta la morte della pa-
gina cartacea o della ricerca bibliografica, bensì la sua riscoperta: solo
attraverso lo studio di volumi per loro più facilmente accessibili, come
quelli reperibili nelle biblioteche di istituto o civiche, hanno potuto
creare le loro risorse. 24
Nello stesso tempo però le pagine realizzate on-line hanno messo a
proprio agio i giovani che, in quanto nativi digitali, vivono costante-
mente immersi nella realtà virtuale di internet, cellulari, I phone, pal-
mari e costantemente in contatto con i coetanei attraverso i social
network. E, infatti, i ragazzi hanno realizzato percorsi originali dai titoli
creativi, come ad esempio la collezione “Made in China? No Museo
d’arte orientale di Venezia”, piuttosto che “Lotto in lotta continua per
la sua indipendenza” o “Tintoretto contadino”, con chiaro riferimento
ai dipinti della Madonna dell’Orto di Venezia. Le classi hanno visitato
alcuni dei Musei del nostro polo museale, come le Gallerie dell’Acca-
demia, ma non solo: le insegnanti di lettere dell’Itis Levi, ad esempio,
hanno proposto ai loro studenti la visita alla Biennale d’Arte, dove
erano esposti alcuni teleri di Tintoretto, sui quali poi gli studenti hanno
creato le loro risorse in rete. Il lavoro degli studenti dell’Itis è stato
tanto più apprezzabile in quanto il loro piano di studi non contempla l’in-
segnamento di storia dell’arte: nonostante questo hanno saputo di-
mostrare una curiosità e una capacità di rielaborazione delle
informazioni caratterizzata talvolta da naïveté, ma anche da grande fre-
schezza e originalità. La loro partecipazione ha dimostrato l’efficacia
del mezzo utilizzato: la formula del social network è riuscita ad attrarre
anche il “non pubblico”, coloro cioè che o per formazione, o per sen-
sibilità, non si sarebbero avvicinati con tale profondità di comprensione
al nostro patrimonio culturale.
La piattaforma offre la possibilità di scambiare commenti, suggeri-
menti, impressioni in maniera molto diretta, sia tra gli amici, sia tra i ra-
gazzi e le loro guide, ovvero gli insegnanti Maria Chiara Rossi,
Alessandra Boccato e Roberta Arcella, e gli storici dell’arte della So-
printendenza, Marta Boscolo Marchi, Annalisa Perissa e la tirocinante
Sara Rago. In questo modo si sviluppa la metodologia dell’iper-perti-
nenza: una risorsa diventa più pertinente se è condivisa, commentata,
arricchita e organizzata dai membri di un social network. La rete è di-
ventata così il connettore degli input provenienti dagli utenti e delle di-
verse, personali conoscenze dei singoli.
La possibilità di muoversi e interagire in un ambiente dinamico come
il social network e scarsamente gerarchizzato, ha permesso agli stu-
denti di sentirsi liberi di avanzare richieste autonome, come quella di
poter visitare il laboratorio di restauro della Soprintendenza, presso
l’ex convento della Misericordia, dove si stava lavorando al dipinto di
Tiziano “La Presentazione della Vergine al tempio” delle Gallerie del-
l’Accademia, che non avevano potuto vedere durante la loro visita in
museo. Ciò ha portato all’organizzazione della visita per tutta la classe
della studentessa che aveva lanciato l’idea in rete, avvicinando così gli
studenti a una realtà per loro inedita ed estremamente efficace dal
punto di vista formativo. Il patrimonio culturale si è così svelato non
solo nelle consuete modalità museali, ma anche dietro le quinte, fa-
cendo conoscere il lavoro degli operatori dei beni culturali. 25
Grazie al social network gli studenti sono stati protagonisti di un’azione
promozionale, che hanno saputo diffondere anche al di fuori del loro
territorio: frequenti sono stati gli scambi con coetanei delle altre re-
gioni aderenti al progetto, per soddisfare curiosità, condividere im-
pressioni, correggersi a vicenda, promuovendo meccanismi di
educazione tra pari. Non a caso il modello d’elaborazione pedagogica
dell’esperienza si propone di diffondere nella cultura dei pari un at-
teggiamento che legittimi il pensiero e le esperienze di ognuno, riatti-
vandone la partecipazione all’interno del gruppo. Attraverso il social
network i ragazzi hanno le percezione di vivere un momento di vita in-
formale all’interno del normale svolgimento della didattica scolastica.
La vita e il territorio entrano lentamente attraverso i muri scolastici ma
non solo: diventano parte del vissuto dei singoli anche fuori dalla
scuola.
Oggi i gruppi, gli scaffali, le collezioni e le risorse create dagli studenti
continuano a vivere in rete: non sono rimasti materiale statico, ma ven-
gono continuamente aggiornati dai ragazzi, che hanno mostrato una fi-
delizzazione all’esperienza proposta, allargando continuamente i propri
orizzonti, attraverso lo scambio con i nuovi pen friend o meglio key-
board friend delle altre regioni coinvolte nel progetto.
Canaletto. Il Quaderno veneziano3D, touch screen, spot per una mostra a Palazzo Grimani: 1 aprile – 1 luglio 2012
L’esposizione del Quaderno di schizzi di Canaletto, prezioso volumetto
conservato dal 1949 al Gabinetto dei Disegni e Stampe della Gallerie
dell’Accademia di Venezia, un unicum nella storia dell’arte della gra-
fica veneziana del Settecento, e non solo, ha sollecitato il curatore al-
l’utilizzo di strumenti multimediali per favorire l’approccio del pubblico
a manufatti così particolari e guidarlo alla comprensione del modus
operandi dell’artista. I supporti multimediali offerti dalle moderne tec-
nologie hanno permesso di rendere in modo particolarmente coinvol-
gente e didatticamente valido il percorso artistico dalla grafica alla
pittura. È illustrato il modo in cui Canaletto riprendeva nei suoi fasci-
coletti tascabili, riuniti nel Quaderno da una rilegatura ottocentesca, i
luoghi della sua Venezia che tanto piacevano ai suoi nobili committenti
inglesi, disegnando sulla carta con la punta metallica, l’inchiostro e le
matite rossa e nera, annotando anche i colori, i nomi delle botteghe, il
numero delle finestre e ogni particolare da ricordare nella trasposizione
pittorica: a ogni veduta dedicava, infatti, più pagine del Quaderno, per
poi ricomporle in sequenza, a quinte scenografiche, e trasferirle sulla
tela.
È stato allora studiata e appositamente realizzata da Mauro Tarantino
una visione virtuale di tutte le 72 pagine del Quaderno, sia singole,
doppie, ingrandite con le scritte autografe tradotte dal veneziano, sia
con la ricostruzione delle sequenze di tutte le pagine dedicate alla26
stessa veduta, 12 al massimo, animate a quinte teatrali e ricomposte
secondo il punto di vista di Canaletto. Il visitatore poteva, quindi, ope-
rando su un touch screen, non solo sfogliare il prezioso manufatto pa-
gina per pagina, ingrandendole e illuminando le scritte, ma visualizzare
il modo in cui Canaletto ricomponeva le sequenze, grazie ad un’ani-
mazione straordinariamente efficace.
All’inizio del percorso di visita, poi, il visitatore veniva affascinato da
un filmato che lo accompagnava in un viaggio ideale nel Settecento
lungo tutto il Canal Grande. È stato, infatti, appositamente realizzato da
Mauro Tarantino un video di 2 minuti, con la ricostruzione tridimen-
sionale dei disegni del Quaderno e un’animazione che, in sincronia con
i luoghi rappresentati nei disegni, fa apparire la veduta finale realizzata
su tela per il duca di Bedford a Woburn Abbey nel 1730/31.
Il visitatore della mostra entrava così nella visione dei palazzi sulle rive
del Canal Grande, come era nel Settecento e come lo vedeva Cana-
letto, attraverso la camera ottica, e lo disegnava in loco, dalla sua barca
e come, infine, lo dipingeva nelle sue straordinarie vedute.
La promozione della mostra, oltre ai consueti percorsi promozionali,
si è avvalsa anche di uno spot promozionale di 30 secondi visibile su
Youtube, sul Canale di Palazzo Grimani, all’indirizzo http://www.you-
tube.com/watch?v=LV3WspW6I1o
27
Studio di fattibilità MUSICArd>Campania – Napoli cittàdella musica, musica forma della città di NapoliAnna Capuano, Patrizia Nicoletti
Il progettoLo studio per la realizzazione della Musicard nasce da un bando del
MiBAC (- PON GOVERNANCE E AT 2007-2013 - POAT – MiBAC – Ob.
Operativo IIB) che mirava ad acquisire “proposte progettuali per la de-
finizione e lo sviluppo di intese ed accordi su base regionale in mate-
ria di processi di valorizzazione del patrimonio culturale”.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Cam-
pania, in qualità di soggetto capofila, proponente e responsabile del
progetto, ha individuato nella Musica l’elemento cardine della propo-
sta progettuale, finalizzata alla realizzazione della MUSICArd e del re-
lativo modello di governance, riuscendo a coinvolgere, formalmente in
un partenariato, enti e istituzioni locali che, a diverso titolo, hanno
svolto e svolgono un ruolo importante in ambito musicale.
Lo studio effettuato da CoopCulture ha analizzato le potenzialità di svi-
luppo del settore culturale e musicale della Campania e della città di
Napoli partendo dagli ostacoli che attualmente impediscono la piena
realizzazione di tale potenziale e avvertendo la necessità di un rilancio
del patrimonio materiale ed immateriale del sistema culturale citta-
dino. A partire dal riconoscimento del superamento della sola “fun-
zione visiva”, non più in grado di rappresentare il perno principale su
cui far leva per l’attuazione di una strategia di rinnovamento e dalla ne-
cessità di potenziare le intese con i differenti stakeholders che ope-
rano sul territorio e stimolare la motivazione del residente in primis e
del turista affinché Napoli diventi una destination particolarmente ap-
petibile dal punto di vista culturale nella sua accezione più ampia.
L’indagine effettuata assume una rilevanza specifica in ragione della
continua variabilità della domanda culturale (nuovi target di clientela,
nuovi strumenti di fruizione, nuove tecnologie) e offre nuove opportu-
nità di sviluppo anche in prospettiva di un flusso di target che non si
limita solo ad alcuni periodi dell’anno.
In questo quadro la Musicard svolge un ruolo strategico perché rap-
presenta un valido strumento innovativo che, assolvendo ad innume-
revoli funzioni (di conoscenza, educativa, d’ascolto, partecipativa,etc ),
può svolgere un’azione strategica di potenziamento e valorizzazione
dell’offerta musicale e culturale della città di Napoli.
Cos’è musicard- è una tessera di adesione a un circuito informativo. L’iscrizione
comporta la possibilità di accesso all’area riservata del portale e
quindi ai materiali informativi destinati ai possessori di Musicard:
audioguide, mappe interattive, documentazioni bibliografiche, par-
titure, libretti, brani musicali, forum, ecc.;
- è una tessera di adesione a un circuito di sconti: il possessore potrà
avvalersi delle opportunità di sconto degli esercizi commerciali con-28
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Campania
Direttore Generale: Gregorio Angelini
Coordinatore per la Comunicazione:Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1Castel dell’Ovo80132 NapoliTel. 0812464111 Fax 081 7645305dr-cam.comunicazione@beniculturali.itwww.campania.beniculturali.it
venzionati e, in particolare, di quelle legate ai trasporti e alle strut-
ture ricettive;
- è una tessera di riconoscimento al sistema di prenotazione per la
partecipazione agli eventi musicali e culturali, gratuiti o scontati,
pubblici o riservati, che costituiscono il nucleo principale dell’of-
ferta Musicard ed è quindi titolo di accesso a queste iniziative,
ossia ai concerti, ai laboratori, agli itinerari tematici;
- è una tessera di accesso al patrimonio museale fatto attraverso
una modalità innovativa sia per i turisti, che per cittadini e anche per
le scuole che potranno proporla agli studenti come unica spesa per
le attività culturali stabilendo in completa autonomia gli eventi ai
quali partecipare e calendarizzandoli nell’anno scolastico.
A chi è destinata la MusicardLa Musicard ha l’ambizione di essere lo strumento per una nuova let-
tura della città di Napoli. La forte integrazione cercata nella progetta-
zione di diverse tipologie di card ha proprio lo scopo di offrire un
prodotto che leghi musica e patrimonio in ogni sua forma e nel terri-
torio della città intera. Pensata con questo spirito Musicard è un pro-
dotto pensato per diversi tipi di pubblico, e realizzabile in due forme
differenti: una card caricabile, una card consumabile in tre tipologie:
turistica 1, turistica 2, scolastica.
Card caricabile per residenti:
- l’utente sceglie le opportunità d’accesso agli eventi in qualsiasi mo-
mento dell’anno
- ha durata annuale ed è nominativa: all’interno del periodo di validità
assicura all’utente la possibilità di partecipazione alle diverse op-
portunità del sistema Musicard
- ha un prezzo definito
- assicura la partecipazione a titolo gratuito a eventi già calendariz-
zati rivolti ai possessori
- consente la partecipazione a titolo gratuito o con sconti significa-
tivi a tutte le iniziative e gli eventi, calendarizzati o meno, del si-
stema Musicard.
Card consumabile per turisti e scuole:
- l’utente sceglie le opportunità d’accesso al momento dell’acqui-
sto poiché la selezione delle opportunità interviene al momento
dell’acquisto, avrà diverse edizioni o, meglio, si differenzierà in base
agli eventi incorporati, già tutti calendarizzati, e la sua durata è le-
gata all’intervallo di tempo necessario atto a garantire al posses-
sore (non identificato) la partecipazione agli eventi incorporati.
Il supporto tecnologico musicard- Portale: lo strumento attraverso cui veicolare le informazioni delle
attività della Musicard, un sito web ispirato alla comunicazione web
2.0 e alla virtual community 29
- Applicazione software per smartphone: per consentire la rice-
zione, direttamente sul display del proprio smartphone o tablet, di
un codice a barre identificativo dell’acquisto Musicard convalida-
bile direttamente al controllo accessi senza ulteriori passaggi al bot-
teghino.
30
Gruppo di progettazione:
Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania
Gregorio Angelini - coordinamentogeneraleAnna Capuano - responsabile del progettoPatrizia Nicoletti per gli aspettiriguardanti la comunicazione e promozioneGiuseppe Mandato - per aspetti tecnico-giuridici
Direzione Generale perl'organizzazione, gli affari generali,l'innovazione, il bilancio ed il personale
Servizio III - risorse aggiuntivenazionali e comunitarie per le politiche di sviluppo, organizzazione e semplificazione Beatrice Smeriglio,Elisabeth Videtta, Valeria Arancio
Consulenti:Carla Maurano - consulenza tecnico-economica
Pierpaolo Forte - consulenza tecnico-giuridica
Servizi:Pierreci codess coopcultura
Giovanna Barni, Annamaria Cafarelli,Alberto Caronte, FernandoCinquegrani, Giuseppe Codispoti, Ugo D’Antonio, Francesca Longo
Partner:Soprintendenza speciale per patrimonio storico, artistico edetnoantropologico e per il PoloMuseale della città di Napoli
Soprintendenza per i beniarchitettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli per lecompetenze in materia di benistorici, artistici ed etnoantropologici
Regione Campania - Settore Turismo e Beni Culturali
Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura
Fondazione “Teatro di San Carlo”
Conservatorio di Musica di Napoli"San Pietro a Majella"
Beni interessati dal progetto:Teatro di San CarloConservatorio di musica S. Pietro a Majella Teatro di corte del Palazzo Reale di NapoliComplesso S. Domenico MaggioreParco Villa Floridiana Parco della tomba di Virgilio a Piedigrotta
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Il Real Bosco di Capodimonte: una strategia sostenibile perla valorizzazione del sitoGuido Gullo, Salvatore Barletta, Patrizia Nicoletti
Notizie in breveIl Real Bosco di Capodimonte, nato come sito di caccia per iniziativa di
Carlo III di Borbone salito al trono di Napoli il 10 maggio 1734, è un
complesso urbanistico che si estende su una superficie di 134 ettari,
di grandissimo interesse storico e botanico (circa 400 entità vegetali
impiantate sull' area nel corso di due secoli). Ha un patrimonio archi-
tettonico costituito da 16 edifici storici risalenti al XVIII - XIX secolo, ori-
ginariamente funzionali allo svolgimento delle attività venatorie e
produttive che vi si svolgevano (1); è dotato di impianti che garanti-
scono il risparmio delle risorse idriche e la rilevazione degli incendi; ha
34 km di viali percorribili; 10 ettari di praterie restaurate, oltre 150.000
piante d’alto fusto ed è, per la sua stessa morfologia, ampiamente ac-
cessibile.
L’intero complesso è di proprietà demaniale, in consegna alla Soprin-
tendenza per i Beni Architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed et-
31
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIADIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L'ARCHITETTURA E L'ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e provincia (con esclusione della città di Napoli per le competenze in materia di beni storici, artistici ed etnoantropologici)
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici
della Campania
Direttore Regionale: Gregorio Angelini
Coordinatore per la comunicazione:Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1Castel dell’Ovo
80132 NapoliTel.081 2464201Fax 081 7645305
drcam.comunicazione@beniculturali.itwww.campania.beniculturali.it
Direzione Generale per ilPaesaggio, le Belle Arti,
l'Architettura e l'ArteContemporanee
Direttore Regionale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 Roma
Tel. 06 5843.4401Fax 06 5843 4404
mbac-dg-pbaac@mailcert.beniculturali.itwww.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza per i BeniArchitettonici, Paesaggistici,
Storici, Artistici edEtnoantropologici per Napolie provincia (con esclusione
della città di Napoli per lecompetenze in materia di beni
storici, artistici edetnoantropologici)
Soprintendente:Giorgio Cozzolino
Piazza Plebiscito, 1Palazzo Reale80132 Napoli
Tel. 0815808111Fax 081403561
noantropologici di Napoli e Provincia (2), dichiarato fin dal 13 ottobre
1965, dall’allora Ministero della Pubblica Istruzione, “sito di particolare
interesse culturale” ai sensi della L.1089/39.
Opportunità/criticitàIl sito Reale conserva enormi potenzialità – oggi solo parzialmente
espresse - che nascono dall’intreccio di elementi di eccellenza quali le
risorse paesaggistiche, botaniche, storico-artistiche-architettoniche e
le attività produttive qui storicamente radicate.
Nel 2011 sono stati registrati più di 1 milione d ingressi.
È aperto tutti i giorni (tranne
lunedì in albis) dalle ore 7,45
fino al tramonto. Il sito non è
dotato di servizi di ristoro e ac-
coglienza, l’ingresso è libero e,
pur essendo un giardino sto-
rico, è vissuto come parco
pubblico.
Il progettoL’obiettivo del progetto è la
valorizzazione sostenibile del
sito, attraverso il recupero
delle attività produttive qui
storicamente radicate (la por-
cellana, la floricoltura, l’agricoltura e l’erboristeria) e l’attuazione di
forme di gestione “partecipata”.
Per quest’ultimo aspetto, la Direzione Regionale per i beni culturali e
paesaggistici della Campania e la Soprintendenza per i BAPSAE di Na-
poli e provincia, hanno avviato alcune attività sperimentali per verifi-
care la fattibilità di forme di partenariato pubblico-privato (3) basate su
modelli innovativi di finanziamento, come può essere il crowdfunding.
Gli accordi che si andranno a definire dovranno incentivare la coope-
razione e gli investimenti di aziende ed istituzioni pubbliche e private
per creare servizi, promuovere l’innovazione delle attività produttive e
la conoscenza del sito al fine di migliorare l'offerta turistico-culturale
adeguandola alle specificità del sito e ai target di utenza individuati.
Le azioni di progetto - per la varietà e l’interdisciplinarità dei temi trat-
tati - tendono a caratterizzare il sito reale sia come “azienda” sia come
“laboratorio di conoscenza e del saper fare insieme” attraverso il coin-
volgimento, nella gestione del bene culturale, di settori che a diverso
titolo risultano “beneficiari” dei risultati. Tra questi le aziende mani-
fatturiere, agricole ed artigiane di eccellenza, le Università, gli istituti
di ricerca, le associazioni di categoria e, non ultimi, i cittadini, soprat-
tutto quelli appartenenti alle fasce deboli.
Dai risultati delle azioni sinergiche (pubblico-privato) si intende attivare
un ciclo virtuoso che possa coniugare obiettivi di tutela, di formazione
e sviluppo con l’attuale funzione prevalente di “parco pubblico citta-32
dino”, al fine di realizzare una gestione sociale ed economica che
tenga conto dei valori complessivi del sito. Per attuare tali iniziative è
fondamentale dotare il Bosco di servizi e luoghi adeguati allo svolgi-
mento delle diverse attività. Pertanto il progetto prevede il restauro e
la rifunzionalizzazione (con l’adeguamento e il potenziamento degli im-
pianti per migliorare l'efficienza energetica al fine di contenere i costi
complessivi di funzionamento e gestione) di 7 edifici e 5 aree (per un
totale di 5.299 mq. di superficie utile coperta, 22.920 mq. di aree utili
scoperte, 8.886 mq. di terreni) destinati ai servizi, alle attività di acco-
glienza, alla ricerca, alla formazione e ai laboratori per lo sviluppo delle
attività produttive e agricole.
Obiettivia) riduzione dei costi ordinari di gestione, manutenzione e promo-
zione del sito che, attualmente, sono a carico del MiBAC - non es-
sendoci ricavi dai servizi aggiuntivi e dalla biglietteria.
Coprire i costi (parziali nella fase di start-up) distribuendo le spese
tra i partner/sostenitori, attraverso l’attuazione di un modello di go-
vernance basata sulla “partecipazione”, dove i soggetti cooperano
mettendo a disposizione competenze tecnico-scientifiche, risorse
strumentali e finanziarie.
D’altro canto il MiBAC, che ha in consegna il bene, rimane sog-
getto capofila nella gestione e – una volta realizzati i lavori – potrà
mettere a disposizione strutture adeguate e rifunzionalizzate per
l’uso specifico. Il coinvolgimento diretto dei partner/sostenitori sul
progetto, servirà a motivare ancor più la realizzazione e l’incre-
mento di iniziative tese al recupero e sviluppo della vocazione pro-
duttiva del sito e al miglioramento dei servizi e dell’offerta culturale;
b) attivazione di servizi, corsi di formazione, progetti di ricerca scien-
tifica e laboratori per le attività produttive;
c) tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, ma-
teriale ed immateriale, esistente, delle biodiversità e uso sosteni-
bile delle risorse; lancio del brand Capodimonte attraverso attività
di comunicazione e marketing.
Il progetto di valorizzazione è candidato sul Programma Operativo In-
terregionale (POIn) "Attrattori culturali, naturali e turismo" (P.O.FESR
2012 - 13)
Le prime sperimentazioni avviate nel 2012: caratterizzare il sitoreale come “azienda” e come “laboratorio di conoscenza e del saperfare insieme”.
I risultati della sperimentazione forniranno gli elementi necessari per
valutare la reale fattibilità - in termini sia economici che di gestione
partecipata - di alcune attività previste dal progetto di valorizzazione.
Pertanto è iniziata, all’inizio del 2012 per la durata di un anno, la colla- 33
borazione con:
1) Slow Food Campania (Presidente Gaetano Pascale), cha ha messo
a coltura degli spazi della Masseria Torre. L'orto, che si estende su
una superficie di circa 2000 mq, è un piccolo vivaio delle biodiver-
sità locali, all'interno del quale sono attualmente coltivati alcuni Pre-
sìdi Slow Food, esempi virtuosi di agricoltura di piccola scala, come
la Papaccella napoletana, il Pomodoro San Marzano e il Fagiolo can-
nellino "Dente di morto" di Acerra. Accanto ad essi, si alterneranno
nel tempo alcuni prodotti simbolo dell'area metropolitana di Napoli
come, ad esempio, la zucca lunga napoletana. Tecniche e metodi
di coltivazione vengono stabiliti con l'ausilio della Comunità del cibo
di Terra Madre, costituita appositamente. Per le attività colturali al-
l'interno dell'orto, Slow Food Campania si avvale del supporto tec-
nico di Lande srl, società specializzata nella cura e nella
manutenzione delle aree verdi storiche e urbane che, proiettata
verso soluzioni innovative, ha sviluppato un complesso di strate-
gie biologiche e a basso impatto ambientale, mettendo a punto
protocolli di difesa delle piante in linea con i principi della eco-so-
stenibilità. La collaborazione viene anche da anziani contadini del-
l'area metropolitana che mettono a disposizione la propria
esperienza, tramandando tradizioni agricole che fanno parte da
sempre della culturale rurale regionale.
2) Fabbrica delle Arti per la realizzazione dell’iniziativa la porcellana di
capodimonte, oggi volta al recupero delle antiche tecniche di lavo-
razione della porcellana di Capodimonte, ma con un design riletto
in chiave contemporanea. Il progetto della Direzione Regionale per
i Beni culturali e Paesaggistici della Campania ha coinvolto, in un la-
voro sinergico, saperi e professionalità diversi. Con la direzione ar-
tistica di Giusi Laurino, sono stati chiamati cinque designer -
Salvatore Cozzolino, Luigi Di Vito, Marcello Panza, Maria Antonietta
Sbordone, Oreste Zevola - e tre artigiani specializzati - Pasquale De
Palma, Daniele Sbordone ed Enrico Sbordone.
Il lavoro di ricerca – ancora in corso – ha portato all’ideazione e rea-
lizzazione di 5 prototipi in porcellana di Capodimonte funzionali a
contenere e valorizzare i prodotti coltivati negli orti della Masseria
Torre.
3) Confagricoltura Napoli per la realizzazione del progetto Agri-Cultura
nel Real Bosco di Capodimonte i cui obiettivi sono la promozione
di prodotti di nicchia della Campania e la valorizzazione della voca-
zione agricola del sito storico. Il progetto Agri-Cultura nel Real
Bosco di Capodimonte prevede workshop e visite guidate rivolti
ad ampie fasce di pubblico.
34
1. Nasce come sito di caccia,ma una consistente parte era coltivata: vi si produceva miglio, grano, frumento,piante officinali, diversi legumi e vino e si effettuavala raccolta dei prodotti delBosco, come legna, fascine,ghiande e castagne che venivano conservati in appositi edifici o messi invendita, mentre fiori e lafrutta pregiata, coltivati nelGiardino Torre, erano desti-nati alle residenze reali.
2. con esclusione della città di Napoli per le competenzein materia di beni storici, artistici ed etnoantropologici.
3. art. 112 comma 9 del decretoleg.vo 42/04, Codice dei BeniCulturali e del Paesaggio.
Villa romana di Minori: realtà virtuale per raccontarel'archeologiaGiovanni De Stefano, Paola Pacetti
La percezione che la maggior parte delle persone prova nell’accedere
a un monumento antico è, non di rado, quella di entrare in un luogo
alieno dove è difficile immaginare la vita che vi ha albergato, per molti
secoli. La conseguente sensazione di distanza fa sì che queste ossa
senza carne sembrino altro da noi, non luoghi la cui conservazione,
sempre più precaria, rischia di apparire come la volontà, apparente-
mente velleitaria e incomprensibile. Conseguentemente, si è gene-
rato un impoverimento progressivo della funzione educativa che
queste Vestigia hanno rappresentato nel tempo e, quindi, il progres-
sivo venir meno della loro intelligibilità anche perché appaiono slegate
dai programmi scolastici della Scuola secondaria di primo grado e di
larga parte di quelli della Scuola secondaria di secondo grado. Nel con-
temporaneo, i monumenti antichi svolgono, nel migliore dei casi, l’ul-
teriore attrattiva di un territorio - e questo è certamente il caso della
Costiera amalfitana - in cui il mare, il cibo, lo shopping, rappresentano
i veri motivi dei viaggi. Inseriti come una cartolina in tutte le guide lo-
cali prodotte in grande quantità e qualità opinabile, non sembrano pos-
sedere valore diverso da quello dell’antenato d’illustre casato del quale
è possibile menare vanto. Alcune recenti indagini relative alle gite
d’istruzione delle scolaresche evidenziano come, non di rado, questi
antichi reperti divengano - al pari di molti dei musei di ogni ambito di-
sciplinare - sorte di "visitifici" che chiedono agli studenti un tributo mal
sofferto, quello di compiere un rito, privo di seguaci entusiasti. Poiché
la gran parte degli alunni è, ormai, disabituata a leggere nei tessuti
delle murature, nelle tracce delle coloriture, o nell’intrico delle plani-
metrie, i ragazzi non possono trarne le storie che vi sono imprigionate
e destinate a restare mute.
E per questa via prende forma e corpo una conseguenza ancora più
grave e cioè l’ingenerarsi della convinzione che lo studio della Storia e
delle discipline a questa correlate - come l’archeologia - riguardi inutili
cose perdute incapaci e inadatte ad aprire un dialogo con il nostro
mondo attuale. Il che comporta un ribaltamento completo del valore
dello studio del Passato, quello che deve rappresentare la divisa dello
storico, come dell’archeologo, e cioè la ricerca dei modi di vita di co-
loro che ci hanno preceduto, lo studio di quello che hanno fatto, pen-
sato, sofferto, goduto coloro che come noi sono stati umani, anche
se molto diversi. Le domande di fondo sottese ai nostri scavi, ai nostri
recuperi, ai nostri studi sono sempre le stesse: come vivevano e cosa
pensavano gli uomini? Ma tutto questo deve essere reso comprensi-
bile, quindi, comunicato. In breve, è necessario ridare la parola a chi
non l’ha più, sulla base del desiderio profondo di parlare al pubblico
dei visitatori.
E’ da queste premesse che ha preso corpo la collaborazione della So-
printendenza archeologica con il Comune di Minori per migliorare la 35
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIADIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici
della Campania
Direttore Regionale: Gregorio Angelini
Coordinatore per la comunicazione:Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1Castel dell’Ovo
80132 NapoliTel.081 2464201Fax 081 7645305
dr-cam.comunicazione@beniculturali.itwww.campania.beniculturali.it
Direzione Generale per le Antichità
Direttore Regionale: Luigi Malnati
Via di San Michele, 2200153 Roma
Tel. 06 58434700Fax 06 5843 4404
www.archeologia.beniculturali.itmbac-dg-ant @mailcert.beniculturali.it
Soprintendenza per i BeniArcheologici di Salerno,
Avellino, Caserta e Benevento
Soprintendente:Adele Campanelli
Via Trotula de Ruggiero, 6/784100 Salerno
Tel. 0895647201/5647202/5647203Fax 089 252075
valorizzazione della Villa Romana, conservata nel centro dell’attuale
abitato, nato e sviluppatosi intorno, sopra e dentro le strutture edilizie
di età romana al tal punto che i cittadini riconoscono a queste antiche
mura la funzione salvifica di briglie, com’è accaduto nel corso dell’al-
luvione che ha travolto il centro nell’ottobre del 1954.
La Soprintendenza ha qui, dal 1960, un piccolo Antiquarium, il cui nu-
mero di visitatori, affatto esiguo in sé, diviene tale in riferimento ai
flussi di visitatori della costa amalfitana, una delle perle turistiche della
Campania e luogo di villeggiatura di pregio. Questa sostanziale margi-
nalità della Villa Romana nei confronti del pubblico turistico è certa-
mente da attribuirsi a fattori esterni, quali: difficoltà di parcheggio, di
accesso, di segnaletica, di orari di visita e altri.
Ma pesa negativamente anche l’incomunicabilità del monumento, se-
zionato e mutilato nella sua completezza e impoverito dei suoi, pur vi-
sibili e splendidi apparati decorativi, dal degrado inarrestabile delle
murature, gravemente danneggiate dall’umidità. L’amenità dei luoghi
in cui sorgevano queste antiche dimore romane come quella di Mi-
nori, è senz’altro all’origine della loro posizione che, spesso raggiun-
gibile solo dal mare, costituiva per i proprietari un luogo di riflessione,
studio, dialogo filosofico e diletto. Ozi marittimi, il marchio scelto per
questa iniziativa, caratterizza, dunque, un progetto più ampio e, au-
spicabilmente duraturo nel tempo, che intende recuperare - attraverso
azioni di valorizzazione e attività di promozione - il senso della storia di
questi edifici. Dimore delle quali continuiamo a ignorare tantissime
presenze sommerse dai fenomeni vulcanici e alluvionali tipici di que-
sto angolo di mondo, che, durante l’età romana, popolavano fitta-
mente la costa e l’agro campani. Edifici che, in massima parte, erano
funzionali non a una villeggiatura nel senso moderno del termine, ma
al distacco dai "negotia" della vita politica romana, per un soggiorno
colto e condiviso con ospiti illustri nei luoghi mitici della letteratura an-
tica e, in particolare, dell’Odissea. Grazie all'attività di un gruppo di la-
voro costituito da specialisti di archeologia, storia, esperti in narrazione
culturale, specialisti in cinematografia e computer grafica 3D è stato
possibile realizzare la prima ricostruzione virtuale di alcune parti della36
villa romana di Minori, nel I secolo d.C.: il viridarium e il prospetto del-
l’edificio dal mare nel I secolo d.C.
Il filmato sulla villa di Minori il cui titolo è - non a caso - "archeologia nar-
rata" costituisce, dunque, un importante tentativo di proporre al pub-
blico affidabili contenuti storico-archeologici utilizzando molti degli
strumenti peculiari delle modalità comunicative della nostra contem-
poraneità, grazie alle quali è stato possibile raggiungere l'obiettivo di
restituire alla consapevolezza del visitatore attuale l'essenziale e fon-
dativo rapporto fra l'edificio della villa e il mare, rapporto che oggi ri-
sulta totalmente perduto in quanto i resti archeologici sono collocati
nel centro del Comune di Minori, ben lontani dalla marina. Pur tuttavia,
resta essenziale, come sempre, che il visitatore voglia intervenire con
la sua immaginazione per vedere rinascere il paesaggio antico e udire,
perfino, il gorgoglio del corso d’acqua deviato prima di costruire la villa
e che, incanalato, sgorgava dalla fontana della stanza del banchetto,
scorreva intorno ai convitati trasportando alcune pietanze, s’interrava
di nuovo per riempire la piscina nel giardino e la grande vasca del nin-
feo, prima di giungere attraverso pittoriche gradazioni dell’azzurro alla
distesa del mare.
37
Dal Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitanaalla Certosa di San Lorenzo in 3D: i luoghi e le storieEufemia Anna Baratta, Maria Frattolillo, Maria Rosaria Nappi e StefaniaUgatti
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le pro-
vince di Salerno e Avellino con il Dipartimento di Matematica e Infor-
matica dell'Università degli Studi di Salerno ha realizzato il progetto
Virtual Salerno: creazione di uno spazio museale per la Scuola medica
Salernitana, utilizzando la Realtà Virtuale. Il Museo allestito nell'antica
chiesa di San Gregorio di Salerno, presenta in chiave divulgativa, con
l'uso delle più moderne tecnologie informatiche, la storia, i protagoni-
sti, le tematiche e i testi della Scuola Medica Salernitana.
Il percorso narrativo si snoda attraverso installazioni interattive e coin-
volgenti che ospitano contenuti diversi e presentano tematiche com-
plesse, rese accessibili da una narrazione piana, ma rigorosa,
sostenuta da miniature animate. Il Museo Virtuale, inoltre, è stato in-
teramente implementato sul sito web www.museovirtualescuolame-
dica salernitana.beniculturali.it che, notizia recente, ha vinto il premio
nazionale Italia Medievale.
38
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIADIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA EL’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno e Avellino
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Campania
Direttore Generale: Gregorio Angelini
Coordinatore per la Comunicazione:Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1Castel dell’Ovo80132 NapoliTel. 0812464111 Fax 081 7645305dr-cam.comunicazione@beniculturali.itwww.campania.beniculturali.it
Direzione Generale per ilPaesaggio, le Belle Arti,l’Architettura e l’ArteContemporanee
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434401Fax 06 [email protected]@mailcert.beniculturali.itwww.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza per i BeniArchitettonici e Paesaggistici per le province di Salerno e Avellino
Soprintendente: Gennaro Miccio
Palazzo Ruggi d'Aragonavia Tasso,464100 SalernoTel. 089 318174/318103Fax 089 [email protected]
La Soprintendenza, cogliendo l'occasione dell'invito della Direzione
Generale per la Valorizzazione a presentare proposte per promuovere
forme innovative di partecipazione culturale nei luoghi d'arte, ha pre-
sentato il progetto La Certosa di San Lorenzo in 3D: i luoghi e le sto-
rie ispirato al Museo Virtuale.
Per la realizzazione di questo
progetto si è attivata nuova-
mente una forma di partena-
riato tra la Soprintendenza
BAP e l'Università degli Studi
di Salerno con la partecipa-
zione della Direzione Regio-
nale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Campania,
continuando così la proficua si-
nergia creatasi tra le istituzioni.
Ancora una volta i ricercatori
del settore informatico, affe-
renti ai laboratori di ricerca
VR_Lab, BPLab e HCI Lab, della facoltà di matematica e informatica
hanno contribuito alla produzione dei contenuti della Certosa in 3D: iluoghi e le storie.Le conoscenze e competenze scientifiche di questo gruppo riguar-
dano in particolare i seguenti ambiti disciplinari in cui si articolano le
principali ttività di ricerca e formazione: Linguaggi visuali e interazione
uomo-macchina, Tecnologia di sviluppo web e di e-learning, Web en-
geneering e sistemi multimediali, Basi di dati, Realtà virtuale, Inge-
gneria del software, Sistemi ed agenti, Workflow management e
sistemi cooperativi, Sistemi informativi geografici/Interazione U.M.,
Acustica: Teoria dei suoni, Computer Grafica, Biometriche ed Elabo-
razione di Immagini.
Il gruppo di ricerca, inoltre, opera da diversi anni nel settore della Re-
altà Virtuale applicata ai Beni Culturali sviluppando nuovi paradigmi di
fruizione in grado di indurre più avvincenti e qualificate motivazioni di
frequentazione e partecipazione degli spazi museali. In particolare, l’at-
tività svolta si è focalizzata sulle tecnologie della simulazione e rico-
struzione tridimensionale e sui nuovi paradigmi di comunicazione
partecipata. L'idea della proposta La Certosa in 3D: i luoghi e le storie
ruota intorno al piano di comunicazione Miglioramento della qualità
dell’offerta dei servizi culturali della Certosa di San Lorenzo – Padula
che, accogliendo le richieste dei visitatori, ha portato alla revisione del-
l'apparato comunicativo interno, alla realizzazione della segnaletica per
il percorso dedicato ai portatori di handicap, al miglioramento del com-
fort dei visitatori.
Una più approfondita analisi delle richieste formulate dai visitatori della
Certosa, ha portato all'ideazione di questo progetto con i seguenti
obiettivi:
1. la conoscenza da parte dei fruitori di ambienti del complesso mo- 39
numentale di non ordinaria accessibilità come biblioteca, cantine,
forni;
2. l'implementazione di nuovi servizi di educazione al patrimonio;
3. l'impiego di mezzi di comunicazione attuali 3D digital storytelling
che permettano di trasmettere contenuti di alta cultura con stru-
menti di sofisticata tecnologia più adeguata alle nuove generazioni.
L'intento è quello di rappresentare la vita monastica dei certosini, in-
cardinata sulla Regola, ma colti nei momenti più significativi della quo-
tidianità. Quotidianità diversa a secondo della rigida gerarchia
certosina: il Priore, unico fruitore della Biblioteca; il Padre con il voto
della clausura, chiuso nella sua cella a pregare; il converso in contatto
con il mondo, impegnato a gestire i forni, le cantine e la spezieria.
La finalità del progetto, oltre a dare seguito alle richieste dei visitatori,
raccolte nel corso degli ultimi anni di apertura al pubblico della Cer-
tosa, è quella di coinvolgere i giovani nella conoscenza e nell'uso con-
sapevole del patrimonio culturale ed offrire ai docenti una rilettura
della realtà monumentale, ovvero della Certosa di San Lorenzo. 40
Queste finalità sono strettamente correlate agli obiettivi del progetto
stesso, che, proponendo una diversa e suggestiva forma di visita alla
Certosa, si avvale di una narrazione audio – visiva originale che per-
metterà di mostrare agli utenti i luoghi del complesso monastico non
accessibili.
L’idea è anche di offrire una visione integrata del patrimonio di un
grande complesso monastico coniugando la conoscenza delle arti no-
bili, fruite originariamente in ambienti come la biblioteca e le celle,
con gli aspetti dell'architettura cosiddetta minore, visibili in altri locali
come cantine e forni, testimonianza della vita quotidiana dei certosini.
Questi momenti salienti della vita monastica saranno raccontati attra-
verso la combinazione di riprese effettuate con tecniche 3D e di una
voce narrante.
La strategia adottata si avvale di un tour virtuale illustrato da una voce
narrante che darà un'informazione culturale puntuale e rigorosa ma
espressa con un linguaggio chiaro, immediato ed accessibile. L'alta
definizione delle immagini e il forte potere evocativo, consentiranno al-
l’utente la percezione della tridimensionalità degli ambienti e quindi
una sua immersione in essi al fine di suscitare il massimo impatto vi-
suale ed evocativo. Il pubblico di riferimento è il pubblico generico e di
diversa estrazione culturale, ma il tipo di messaggio sarà molto si-
gnificativo anche per il pubblico scolare e dei nativi digitali.
41
Nuove modalità per la diagnostica e la fruizione dell'angelo dalla chiesa di San Vitale esposto al Museo Nazionale di RavennaCetty Muscolino, Emanuela Grimaldi, Federica Cavani
Presso il Museo Nazionale di Ravenna è esposto un interessante lacerto
musivo parietale, attualmente collocato su supporto mobile, prove-
niente dalla vela sud della volta del presbiterio della celebre chiesa di
San Vitale a Ravenna. Il frammento, corrispondente al volto di un an-
gelo, fu provvisoriamente staccato dai mosaicisti-restauratori Carlo
Novelli e Ildebrando Kibel nel 1885 per far fronte al pericolo di un suo
imminente crollo. Per colmare la lacuna formatasi sulla volta lo stesso
Novelli realizzò una copia sostitutiva, mentre il lacerto musivo stac-
cato fu depositato al Museo Nazionale di Ravenna.
La misura doveva ritenersi provvisoria; infatti nel 1917 l’allora soprin-
tendente Giuseppe Gerola comunicò l’intenzione di restituire alla
chiesa il frammento originario, ma questo non fu possibile per la pre-
senza dei presidi protettivi dai bombardamenti bellici.
Successivamente, per le vicissitudini più varie, il frammento rimase al
museo, nonostante la costante volontà di ricollocarlo.
Nel 1976 il lacerto musivo fu restaurato dal Gruppo Mosaicisti dell’Acca-
demia di Belle Arti di Ravenna; il mosaico, eliminata la malta di alletta-
mento originaria, venne posto su malta cementizia armata e inserito in
un telaio in ottone. Sulla superficie sono comunque presenti, fra gli in-
terstizi delle tessere, minime tracce di malta originale dello spessore
di pochi millimetri. Nel 2008 il mosaico è stato oggetto di studio e
restauro da parte della Scuola di Alta Formazione per il Restauro del
Mosaico di Ravenna, sezione distaccata dell’Opificio delle Pietre Dure
di Firenze. Successivamente all’analisi degli aspetti iconografici e
iconologici nonché alla ri-
costruzione di una storiografia
dei restauri l'attenzione è stata
rivolta all’applicazione di nuove
tecnologie d'ausilio all'identifi-
cazione e alla conoscenza ma-
terica delle diverse parti che
compongono il frammento mu-
sivo. Accanto alle tradizionali
indagini fotografiche e spettro-
fotometriche, da tempo testate
nell’ambito dei materiali musivi,
interessante è risultata l’appli-
cazione di strumenti come il
Laser Scanner 3D e la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), tec-
niche già sperimentate in alcuni settori del campo artistico e archeo-
logico. L’applicazione di strumenti scientifici nati e impiegati in altri
ambiti di ricerca ha rivelato inaspettate possibilità di conoscenza.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICIDELL’EMILIA-ROMAGNA DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì - Cesena, RiminiMuseo Nazionale di Ravenna
Foto1 - Frammento musivodell’angelo, da San VitaleMuseo Nazionale di Ravenna.
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggisticidell’Emilia - Romagna
Direttore Regionale: Carla Di Francesco
Coordinatore per la comunicazione:Paola Monari
Strada Maggiore, 8040125 BolognaTel. 051 4298211Fax 051 [email protected]
Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434401Fax 06 [email protected]@mailcert.beniculturali.itwww.pabaac.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì - Cesena, Rimini
Soprintendente: Antonella Ranaldi
Via S. Vitale, 1748121 RavennaTel. 0544 543711Fax 0544 [email protected]
Museo Nazionale di Ravenna
Direttore: Cetty Muscolino
Via Fiandrini48121 RavennaTel. 0544 543711
Diversi e molteplici sono gli studi che recentemente stanno af-
frontando problematiche relative alla fabbricazione e alla provenienza
dei materiali vetrosi impiegati in tempi remoti nel mosaico. Raramente
era stata valutata la possibilità di sottoporre i manufatti musivi al sis-
tema della Tomografia Assiale Computerizzata.
Tale indagine ha mostrato come la risposta ai raggi X dei differenti ma-
teriali musivi, le tessere vetrose e lapidee, dipenda direttamente dalla
loro composizione.
Anche se la sola TAC non è sufficiente a fornire risposte esaustive,
l’incrocio dei dati da essa ottenuti con le informazioni ricavate dagli
strumenti più diffusamente impiegati può consentire l’applicazione di
nuovi sistemi di confronto scientifico e garantire maggiore attendibi-
lità agli studi archeometrici eseguiti sulle tessere vetrose. L’appli-
cazione delle tradizionali analisi chimiche alla malta di allettamento del
mosaico, come la diffrattometria e l’analisi termica, ha consentito di av-
valorare l’ipotesi, già sostenuta da Corrado Ricci e dal Gerola, secondo
cui il frammento musivo è frutto di un rifacimento posteriore alla
redazione originaria di VI secolo. L’applicazione di nuove tecnologie in
ambito diagnostico si è di-
mostrata sicuramente utile
avvalorando ipotesi con-
servative e di restauro, ma
particolarmente significa-
tiva ed efficace è stata
anche la scelta di fare ri-
corso a tecnologie multi-
mediali a scopo espositivo
e di documentazione in
ambito museale. L’impiego
di questi mezzi è stato par-
ticolarmente stimolante
nel caso del lacerto musivo
da San Vitale perché, più che in altri casi, erano necessari strumenti di
supporto alla fruizione capaci di comunicare in modo chiaro e imme-
diato le complesse vicissitudini dell’opera dal suo distacco fino agli ul-
timi studi e interventi di restauro.
43
Foto 2 - Laser Scanner 3D.Nuvoladi punti convertita
in mesh mediante triangolazione.Tomografia Assiale Computerizzata.
Elaborazione di immaginetridimensionale con TAC.
Foto 3 - Veduta d’insieme dellavolta del presbiterio della chiesa di
San Vitale a Ravenna.
Si è quindi messo a punto un dispositivo multimediale in grado di resti-
tuire in maniera fluida e accattivante, ma estremamente efficace e
puntuale, le numerose informazioni ad oggi disponibili.
L'intero videocomponimento, presentato ciclicamente, appare come
un unicum dinamico e articolato, un percorso visuale animato costitu-
ito da immagini che di volta in volta si affiancano, si sovrappongono,
approfondiscono il livello di dettaglio suggerendo associazioni, nuovi
livelli di lettura e significati. Si tratta di uno strumento di contestualiz-
zazione capace di guidare visivamente il fruitore attraverso vari appro-
fondimenti che mettono in relazione la documentazione storica e
d’archivio, foto, rilievi grafici e calchi al vero, con le immagini derivanti
dalle recenti indagini diagnostiche e con quelle che documentano gli
interventi di conservazione e restauro.
44
Cerveteri – Viaggio nel mondo degli EtruschiMaria Letizia Arancio
Il progetto è stato realizzato nell’ambito dell’Accordo di programma
quadro APQ6 “Ricerca, Innovazione Tecnologica, Reti telematiche”
stipulato in data 28.11.2007 tra il Ministero dello Sviluppo Economico,
la Regione Lazio, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Mi-
nistero dell’Università e della Ricerca e della Convenzione sottoscritta
in data 30 ottobre 2009, in sinergia con FI.LA.S (Società Finanziaria La-
ziale di Sviluppo S.p.A.), individuata dalla Regione Lazio quale soggetto
attuatore dell’Accordo, e Lazio Futouring, il brand del Distretto tecno-
logico per i Beni e le attività culturali, da Mizar srl, aggiudicataria della
gara “Progettazione e realizzazione di interventi integrati di valorizza-
zione, di migliore e più diffusa fruizione dei Beni culturali presenti nel
Lazio attraverso l’uso di nuove tecnologie”, relativamente al lotto 1
“Cerveteri e gli Etruschi”.
Incentrato sulla metropoli etrusca di Cerveteri, il progetto, che mira a
valorizzare questo eccezionale patrimonio coniugando l'archeologia
alla tecnologia, si articola in due momenti, corrispondenti ad altrettante
fasi di realizzazione, che interessano rispettivamente la monumentale
necropoli della Banditaccia – con i suoi 400 ettari e migliaia di sepol-
ture, la più estesa necropoli antica di tutta l'area mediterranea e patri-
monio dell'Unesco dal 2004 - e il Museo Nazionale Cerite, ospitato
nella suggestiva cornice del Castello Ruspoli, nel cuore della cittadina
laziale. E se il secondo intervento sta per concludersi, il primo è stato
realizzato ed è ora pieanamente fruibile da parte del pubblico: alla pre-
sentazione in anteprima, avvenuta a Cerveteri il 17 ottobre 2011, ha
fatto seguito, in data 3 marzo 2012, la consegna di tutte le attrezzature
tecnologiche alla SBAEM, che ha dato l’avvio ufficiale all’iniziativa.
a) Gli allestimenti multimediali nella necropoli della BanditacciaFulcro dell'intervento realizzato da Mizar è l'allestimento ipertecnolo-
gico che – avvalendosi anche degli spazi della Sala Mengarelli, dove è
possibile assistere al filmato introduttivo in 3D visibile con occhiali a
lenti polarizzate, attraverso proiezioni audiovisive multilingue, rico-
struzioni virtuali delle tombe, effetti sonori, video in 3D, plastici ani- 45
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici
del Lazio
Direttore Regionale: Federica Galloni
Via di San Michele, 2200153 Roma
Tel. 065843/4000/4851/4852/4853/4854
Fax 06 [email protected]
www.lazio.beniculturali.it
Direzione Generaleper le Antichità
Direttore Regionale: Luigi Malnati
Via di San Michele2200153 Roma
Tel. 06 58434700Fax 06 58434750
www.archeologia.beniculturali.itmbac-dg-ant@mailcert.beniculturali.it
Soprintendenza per i BeniArcheologici dell’Etruria
Meridionale
Soprintendente: Alfonsina Russo
P.le di Villa Giulia, 900196 Roma
Tel. 06 3226571Fax 06 3202010
mati e Applicazione mobile, prevede, nella parte recintata ed oggi vi-
sitabile della necropoli (circa 10 ettari con 400 tumuli funerari) un per-
corso multimediale attraverso un circuito di otto tombe scelte fra le
più rappresentative dell'area e distribuite in un arco cronologico che dal
VII sec. a.C. giunge al V sec. a.C., per consentire al visitatore un viag-
gio straordinario nel mondo funerario degli Etruschi.
Il percorso tocca la tomba dei Capitelli, il grande Tumulo II con le
tombe dei Letti funebri, della Capanna, dei Dolii e dei vasi greci, e le
tombe del Pilastro, della Casetta e della Cornice.
Con un mix non invasivo tra mondo reale e mondo virtuale, le instal-
lazioni multimediali sono state poste in opera adottando tecniche del
tutto compatibili con gli aspetti conservativi: oggetti di corredo perso-
nale, vasi, strumenti e arredi rinvenuti nelle tombe al momento della
scoperta ed oggi conservati nei musei, vengono ricollocati con asso-
luto rigore scientifico all'interno dei sepolcri, ricostituendo l'unitarietà
del contesto, attraverso proiezioni ed effetti luminosi e sonori.
E' stata inoltre ricreata all'interno degli ipogei l'illuminazione dell'epoca,
proiettando sulle pareti torce e lucerne, ed anche le composizioni mu-
sicali che sono state scelte per accompagnare il visitatore in questo
viaggio virtuale, cercano di rievocare le atmosfere dell'epoca, essendo
state composte con strumenti analoghi a quelli documentati nell'ico-
nografia etrusca, in primis nella grande pittura funeraria di Tarquinia,
mentre un adeguato commento, con la voce narrante “fuori campo”46
di Piero Angela, gli permetterà di “immergersi” in questa dimensione
attraverso una puntuale descrizione dei riti che accompagnavano il de-
funto nell'Aldilà.
Anche l'architettura delle tombe viene spiegata e resa viva con proie-
zioni che ne sottolineano le caratteristiche e le differenze tra le varie
epoche: soffitti a capanna, oppure a cassettoni, tipi di colonne, ecc.,
evidenziando come questi monumenti forniscano oggi informazioni
non solo sugli aspetti funerari della civiltà etrusca, ma anche sugli
aspetti della vita quotidiana in quanto riflesso dell'architettura delle
case (articolazione della pianta, colonne, soffitti), degli arredi (letti, cu-
scini, sedie) e anche delle attività quotidiane (strumenti di lavoro e at-
trezzi, come quelli mirabilmente riprodotti nella Tomba dei Rilievi).
L'attivazione del sistema di proiezione avviene semplicemente pre-
mendo il pulsante corrispondente ad una specifica lingua (italiano, in-
glese, francese, tedesco, spagnolo).
Apre questo viaggio virtuale un filmato introduttivo sulla civiltà etru-
sca, che affronta il problema delle origini, dell'alfabeto e della lingua
della più importante compagine etnica dell'Italia preromana, narran-
done la storia e sottolineandone alcuni aspetti peculiari come l'in-
fluenza della cultura greca, l'attività di scambio e i riti funebri.
La vita quotidiana degli Etruschi viene illustrata anche attraverso gli
oggetti ritrovati nelle tombe che, grazie alle tecniche tridimensionali
stereo, tornano virtualmente a vivere.
Ogni reperto, illuminato di volta in volta, permette di innescare un
breve racconto, una spiegazione, una ricostruzione, che consente di
entrare meglio nel mondo degli Etruschi. I reperti sono stati scelti con
un criterio "rappresentativo", in modo che il visitatore sia messo in
grado di apprezzare e interpretare le varie opere conservate nel Museo
di Cerveteri e in quello di Villa Giulia a Roma.
La visita alla necropoli è arricchita inoltre da un'App per smartphone
che funge da guida interattiva sul posto.
La risposta dei turisti all’attivazione di queste tecnologie multimediali
è stata più che positiva, andando ben oltre le aspettative, come docu-
menta l'incremento progressivo dei visitatori della necropoli, registrato
a partire dall'attivazione degli allestimenti multimediali. Questo signi-
ficativo investimento sulla storia e sul patrimonio culturale dell’Italia,
implementando i visitatori, funge anche da volano per il turismo e
l'economia del territorio.
b) Gli allestimenti multimediali nel Museo Nazionale Cerite C. RuspoliSi aggiungerà nel prossimo mese di ottobre a quello già realizzato nella
Necropoli monumentale della Banditaccia, l'intervento multimediale
nel Museo Nazionale Cerite che si avvarrà della tecnologia Touch onglass. Strumento tecnologico fra i più avanzati, fa il suo esordio in Ita-
lia, permettendo ai preziosi reperti conservati nel Museo di riprendere 47
vita attraverso teche museali speciali, che al tocco diventano multi-
mediali e interattive, e aiutano il visitatore a comprendere le vicende
del passato con l’ausilio di video animazioni e divulgazioni d’autore, a
cura di Piero Angela. Questo tecno-strumento all'avanguardia, messo
in campo dal progetto Museo Vivo del Distretto tecnologico per i beni
e le attività culturali, il sistema integrato per valorizzare il patrimonio
culturale del territorio attraverso le tecnologie digitali, voluto dalla Re-
gione LAZIO e portato avanti dalla Filas. Museo Vivo, e allestito da
Mizar, prevede un mix di sistemi touchscreen, spettacoli di luce, effetti
sonori, ricostruzioni 3D e proiezioni audiovisive nelle teche museali.
Gli oggetti esposti nel Museo di Cerveteri potranno raccontare con un
semplice tocco la storia, le curiosità e i segreti sull’affascinante mondo
degli Etruschi. Il viaggio è lungo e interessante: dai tipici buccheri ai
piatti antichi, senza tralasciare i bicchieri per il vino e le anfore per l’olio.
Con Museo Vivo i reperti più importanti della Necropoli saranno a por-
tata di dito: basterà sfiorare le vetrine interattive per accedere a decine
di informazioni, guardare il video che spiegherà usi e costumi, fino alla
possibilità di ammirare virtualmente l’oggetto nel luogo in cui è stato
ritrovato. Ad aprire il percorso c’è il filmato introduttivo con Piero An-
gela, a grandezza naturale, che accoglierà e accompagnerà il visitatore
durante tutta l’esposizione per conoscere criteri espositivi, storie dei
reperti e modalità di utilizzo delle vetrine interattive.
Etruscanning project Il progetto – che trae il proprio nome dalla fusione tra le parole Etru-
scan e scanning - propone, attraverso l'applicazione di tecnologie in-
novative di visualizzazione 3D, la ricostruzione virtuale 3D di due
importanti complessi funerari etruschi di età orientalizzante: la tomba
Regolini Galassi, rinvenuta a Cerveteri nella necropoli del Sorbo, e la
tomba 5 della necropoli di Monte Michele a Veio, ed è stato presen-
tato e finanziato nell'ambito dell'Euro-
pean Culture Programme 2011-2013
(GA 513574). L'elaborazione, che in-
tende visualizzare i contesti nel mo-
mento in cui furono sigillati, è stata il
frutto della partnership di diverse Isti-
tuzioni scientifiche italiane e straniere,
che hanno contribuito, attraverso un
approccio multidisciplinare, ad una ri-
costruzione virtuale che visualizza ciò
che noi conosciamo del passato.
In altre parole, sintetizza la visualizza-
zione di un manufatto e di un paesag-
gio basata sulle fonti disponibili,
archeologiche, antropologiche, stori-
che, fisiche, ecc., ed è sempre suscet-
tibile di cambiamento.
48
Nazioni partner di questa iniziativa sono state, oltre all'Olanda e al Bel-
gio, con il Museo Allard Pierson dell'Università di Amsterdam e il Na-
tional Museum for Antiquities di Leiden da un lato e il Museo
Gallo-Romano di Tongeren e Visual Dimension di Ename dall'altro, l'Ita-
lia, con l'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del CNR
(ITABC – CNR) di Roma e, in qualità di associati, la Soprintendenza per
i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale, con il Museo Nazionale
Etrusco di Villa Giulia e il Museo dell'Agro veientano a Formello, non-
ché, da ultimo, la Città del Vaticano, con i Musei Vaticani e il Museo
Gregoriano Etrusco in particolare, anch'essi in qualità di associati.
La tomba Regolini-Galassi, risalente alla metà del VII secolo a.C., fu
scoperta nel 1836 dall’arciprete Alessandro Regolini e dal generale
Vincenzo Galassi nella necropoli del Sorbo a Cerveteri.
Costituita da più ambienti, accoglieva i resti di un personaggio fem-
minile di altissimo rango, una “principessa”, inumata e ornata da un
pettorale in oro, e di un uomo incinerato, presumibilmente un guer-
riero ed ha restituito manufatti di elevatissimo pregio che costituiscono
uno dei complessi più importanti del Museo Gregoriano Etrusco ai
Musei Vaticani, dove sono conservati sin dal momento della scoperta.
La ricostruzione virtuale, che ha permesso di riunire il famoso sepol-
cro con il suo corredo, consentendo al visitatore di entrare nella tomba
etrusca e di ammirare il prezioso corredo funebre così come dovette
presentarsi agli occhi dei suoi scopritori quando fu aperta per la prima
volta, è stato il primo frutto del progetto europeo ‘Etruscanning 3D.
La ricostruzione è stata presentata al pubblico per la prima volta in oc-
casione dell’allestimento, in Olanda, di due mostre collegate, inaugu-
rate entrambe il 14 ottobre 2011 ed aperte sino al 18 marzo 2012, dal
titolo Etruscans. Eminent Women. Powerful Men. Organizzate, ri-
spettivamente, quella dedicata al mondo maschile presso l’Allard Pier-
son Museum di Amsterdam e quella dedicata al mondo femminile,
presso il National Museum of Antiquities di Leiden, hanno avuto un lar-
ghissimo successo anche grazie alla ricostruzione virtuale della tomba,
presente in entrambe, essendovi stati deposti un uomo e una donna
di altissimo rango. Il visitatore può esplorarla, avvicinarsi agli oggetti
ascoltandone la narrazione, sentire il racconto dalla voce dei defunti.
Tutto con il solo movimento del corpo, spostandosi sopra una grande
planimetria dell’ipogeo in cui sono indicati i punti sensibili, nello spa- 49
zio antistante la proiezione di 12 mq.
Si parte dalla struttura esterna, un tumulo monumentale, per accedere
attraverso un breve corridoio (dromos) all'interno del sepolcro, artico-
lato in un’anticamera con un letto in bronzo ed altre suppellettili, nella
quale si aprivano la camera laterale destra contenente l’urna con i resti
cremati del principe, la camera laterale sinistra, ricolma di vasellame in
ceramica e in bronzo, e la camera di fondo, a pianta stretta e allungata,
contenente la sepoltura femminile principesca.
Ancora in fase di realizzazione, invece, è la ricostruzione virtuale della
tomba principesca rinvenuta nel 1980 dalla Soprintendenza nella ne-
cropoli di Monte Michele, databile all’Orientalizzante medio, entro il
secondo quarto del VII sec. a.C. La tomba, costituita da un’ampia ca-
mera quadrangolare con lungo corridoio di accesso (dromos) e da due
piccole celle laterali aperte sul dromos, accoglieva quattro deposizioni
verosimilmente riferibili allo stesso nucleo familiare: nella cella destra
un individuo di sesso maschile incinerato, accompagnato da un ricco
corredo; nella cella sinistra un individuo giovanissimo, verosimilmente
di sesso femminile, inumato senza elementi di corredo. Nella camera
centrale erano deposti un incinerato di sesso maschile, i cui resti erano
contenuti in un’urna rettangolare di bronzo, con coperchio a doppio
spiovente, collocata su un carro ligneo a quattro ruote con rivestimento
in lamina di bronzo, ed un personaggio femminile inumato, del cui
corpo non restano tuttavia tracce. Entrambi i defunti erano accompa-
gnati da un ricchissimo corredo, in cui oltre agli ornamenti personali in
metallo prezioso, agli indicatori di stato, da un lato il fuso e i coltelli, dal-
l’altro le armi, e di rango, il flabello e lo scettro, figurano lo strumenta-
rio per il banchetto ed eccezionali servizi da mensa e da vino in
impasto, bucchero e argilla depurata e dipinta.
La ricostruzione virtuale della tomba verrà presentata, in esposizione
permanente, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, nel cui
percorso figura, dal 19 gennaio 2012, una scelta dei materiali più si-
gnificativi dei ricchissimi corredi pertinenti alle deposizioni della ca-
mera centrale.
50
APP-passeggio con gli EtruschiIl progetto è stato elaborato dalla Sbaem nell’ambito del bando “Pro-
muovere forme innovative di partecipazione culturale” che, sostenuto
dal Mibac, si chiuderà il 15 ottobre 2012. Il suo obiettivo è quello di rag-
giungere una più ampia e diversificata partecipazione del pubblico, in
linea con la Convenzione-quadro di Faro 2005 e con lo spirito che per-
mea l’”Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra
generazioni 2012”, realizzando, al contempo, un’integrazione tra il
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e il territorio, con il sistema dei
musei e delle aree archeologiche di competenza.
Il progetto intende allinearsi ai principi della Convenzione-quadro di
Faro (Consiglio d'Europa, Faro 2005) sul valore del patrimonio culturale
per la società, quale risorsa aperta alla partecipazione di un pubblico
sempre più vasto, tramite il dialogo, il dibattito democratico e l'inter-
scambio tra culture e generazioni diverse.
In riferimento a quest'ultimo aspetto, considerato che il 2012 è stato
proclamato "Anno Europeo dell'invecchiamento attivo e della solida-
rietà tra generazioni", il progetto mira a coinvolgere, nella fruizione e
nella produzione dei contenuti culturali, non solo i giovani ma anche gli
anziani con l'obiettivo di stimolare il loro interesse, incentivare l'atti-
vità motoria, arricchire le conoscenze culturali, ridurre il digital divide
attraverso l'uso delle nuove tecnologie, anche mobile, avviando
un'analisi delle potenzialità che il settore culturale può offrire ad attività
di volontariato da parte della cd. terza età, ad oggi limitate all'ambito
del sociale, e promuovendo obiettivi condivisi con Associazioni di ca-
tegoria, per una fruizione idonea e consapevole del patrimonio ar-
cheologico. Il progetto si rivolge dunque ad un pubblico molto vasto e
diversificato, costituito da: a) turisti in senso proprio, provenienti dal-
l'esterno del territorio interessato dal patrimonio culturale; b) resi-
denti, interessati alla conoscenza e fruizione del proprio patrimonio
culturale; c) appassionati della cultura etrusca e dell'archeologia; d) fa-
miglie; e) amanti delle passeggiate all'aria aperta e cicloturisti; f)
scuole; g) terza età.
Realizzato in collaborazione con il Servizio I della Direzione Generale
per l'organizzazione, gli affari generali, l'innovazione, il bilancio ed il
personale del Mibac, con il comune di Civita Castellana, con i Parchi re-
gionali della Valle del Treja e di Veio e con l'Associazione culturale Go-
TellGo, il progetto si articola su due linee di intervento, tra loro
strettamente collegate.
La prima interessa il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il piùimportante museo del mondo dedicato agli Etruschi, nel quale saranno
potenziate le funzioni di informazione e accoglienza al pubblico, con
mappe di orientamento, e sarà revisionato l'apparato comunicativo in-
terno, con la predisposizione sia di pannelli didattici in braille sia di di-
spositivi interattivi-paratestuali.
Saranno inoltre realizzati dei sussidi di mediazione permanenti per la
visita autonoma, ricorrendo alle nuove potenzialità della comunicazione51
digitale, per 5 percorsi a tema così individuati:- Il fascino segreto dell'arte etrusca: capolavori a Villa Giulia;
- Dei ed eroi degli Etruschi;
- Gli Etruschi oltre la vita;
- Gli Etruschi, il lusso e la magia dell'oro;
- Appasseggio nelle ville di Papa Giulio III e del Principe Poniatowski,
tra Ammannati e Valadier.
La seconda interessa il territorio di competenza, attraverso la realizza-
zione di una serie di itinerari culturali integrati con i percorsi a tema, in-
dividuati nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Sono coinvolti i
Musei e le aree archeologiche aperte al pubblico della Soprintendenza,
oltre ad ampie aree con valenza sia archeologica che naturalistica.
Ciò consentirà una fruizione completa del paesaggio antico e una com-
prensione del rapporto tra i beni materiali, attualmente in esposizione,
e il territorio che li ha prodotti. I diversi tipi di pubblico avranno a di-
sposizione strumenti innovativi durante le "passeggiate archeologiche",
per godere del "bene culturale" con l'ausilio di risorse digitali (audio-
guide, narrazioni di storie, immagini, testi, musiche, filmati). Gli itine-
rari, che consentono di sviluppare temi specifici della civiltà etrusca e
di cogliere le successive trasformazioni del paesaggio lungo percorsi
importanti come la via Amerina e la via Francigena, sono i seguenti:
a. Tra le dimore degli dei (Veio e i templi degli Etruschi)
b. Lungo le vie di tufo alla scoperta delle tombe scolpite (le necropoli
rupestri di Barbarano e Blera)
e. Nell'antico "regno" dei Falisci (Falerii Veteres, Falerii Novi e la via
Amerina, il Museo Archeologico nel Forte Sangallo)
d. Tra Etruschi e Latini: Narce e la valle del Treja
e. Lungo la via Cassia: l'antica Sutri
f. Gli Etruschi e il mare: da Pyrgi a Punta della Vipera a Civitavecchia,
luoghi di marinai e pirati.
Relativamente al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, luogosimbolo della cultura etrusca nel mondo, si intende raggiungere come
obiettivi prioritari: a) l'incremento a medio termine della fidelizzazione
dei visitatori; b) l'aumento del numero e delle tipologie dei visitatori
stessi. Gli strumenti per il raggiungimento di tali obiettivi mediante un
maggior confort determinato da una migliore accessibilità sono: a) di
tipo tradizionale, nella elaborazione e messa in opera di pannelli se-
gnaletici e di orientamento; b) di tipo innovativo, per una maggiore at-
trattività dell'offerta, nella individuazione di 5 percorsi tematici che si
avvalgono del digital storytelling (fruibili con dispositivi tecnologici l
punto 2.6), nonché di pannelli illustrativi in braille.
Le strategie che si intendono mettere in atto sono basate peraltro su
una più ampia partecipazione e un coinvolgimento attivo di risorse
umane interne, con la fondamentale collaborazione del CED del Ser-
vizio I del MiBAC, che fornirà anche un supporto adeguato per la rea-
lizzazione di sistemi interattivi innovativi di comunicazione digitale52
nell'ambito di uno dei percorsi a tema individuati nel Museo di Villa
Giulia, "Gli Etruschi, il lusso e la magia dell'oro", con una positiva rica-
duta in termini di formazione in affiancamento per il personale interno.
Per quanto concerne il rapporto tra il Museo centrale e il territorio di
competenza, nel cui ambito i punti di forza sono costituiti dai Musei e
dalle aree archeologiche demaniali aperte al pubblico, ci si propone,
come obiettivo prioritario, il potenziamento di tali punti implementando
il numero dei visitatori e fornendo un habitat attrattivo alle generazioni
più giovani, con la finalità di dotare i cittadini in formazione dei fonda-
menti per la conoscenza del contesto di origine, utili a generare ri-
spetto per il proprio territorio, uno dei più "violati", in un recente
passato, da scavi clandestini e da atti di vandalismo.
Per il raggiungimento di tali obiettivi risulta strategica la partnership di
Enti locali (Comune di Civita Castellana) che, oltre a fornire supporto
operativo ed economico per la realizzazione del progetto, possono co-
stituire un'interfaccia tra le istanze dei cittadini e lo sviluppo dei per-
corsi sul territorio. Analoga rilevanza strategica riveste la partnership di
Parchi regionali (della Valle del Treja e di Veio), per la capacità attrattiva
che la simbiosi tra presenze archeologiche e paesaggio può esercitare
sul visitatore. Inoltre, il coinvolgimento, quale partner, dell'Associa-
zione culturale GoTellGo, risulterà utile per favorire lo sviluppo di un
turismo responsabile improntato alla filosofia innovativa del "cammino
lento", con ricadute sul rispetto dei luoghi della cultura, sulla com-
prensione del territorio e delle comunità locali, nonché sulla creazione
di una cultura della solidarietà e dell'accettazione. Particolarmente si-
gnificativo risulta l'apporto dell'Associazione per gli aspetti relativi al
coinvolgimento e alla partecipazione dei destinatari nella fase di idea-
zione e di verifica dell'efficacia del progetto.
Il progetto si articolerà in una serie di fasi e di attività i cui momenti
principali sono costituiti, per quanto concerne gli itinerari sul territorio,
dalla scelta dei punti d'interesse (POI) di ogni itinerario (media di 15
POI a itinerario); dalla georeferenziazione dei punti d'interesse per la
fruizione con applicazione mobile; dall'Individuazione delle risorse di-
gitali esistenti da associare ai POI (immagini, video, testi, audio, 3D);
dalla realizzazione di nuove risorse digitali da associare ai POI; dalla
realizzazione e messa in opera di QR Code associati a punti d'inte-
resse chiave e dalla realizzazione di roadbook.
Una scansione sostanzialmente analoga caratterizza i percorsi a tema
individuati all'interno del Museo di Villa Giulia dove è anche prevista -
nella Sala dei Sette Colli che, ubicata al centro del piano nobile della
Villa, ospita gli Ori della Collezione A. Castellani - la realizzazione di una
"sala multimediale pilota"dedicata al tema “Gli Etruschi, il lusso e la
Magia dell'Oro”.
Il progetto prevede, infine, il monitoraggio dei risultati e della soddi-
sfazione dell'utenza.
53
Euphronios racconta ...Il progetto, elaborato dalla Soprintendenza, si sviluppa intorno all’epi-
sodio, celebrato da Omero nel XVI canto dell'Iliade, del re dei Lici Sar-
pedonte, il semidio figlio di Zeus e Laodamia, alleato dei Troiani, che
affronta in un duello mortale il nemico Patroclo.
Questi, vestito delle
armi di Achille, ha il
sopravvento sull’av-
versario e lo uccide,
trafiggendolo con la
lancia.
Quando gli Achei ini-
ziano a far scempio
del suo corpo senza
vita, interviene il
padre Zeus che invia
i divini gemelli, il
Sonno e la Morte,
affinché conducano
le spoglie dell’eroe
in Licia dove riceveranno gli onori funebri, come stabilito dagli dei.
Quest’ultimo episodio è stato mirabilmente rappresentato e conse-
gnato alla grande Arte nella scena che adorna il lato principale di uno
dei capolavori della ceramografia attica a figure rosse: il celeberrimo
cratere a campana
realizzato intorno al
510 a.C. dal vasaio
Euxitheos e dal ce-
ramografo Euphro-
nios, che firmano la
loro opera. In essa
è colto il momento
drammatico in cui
Hermes, messag-
gero degli dei, guida
le personificazioni
del Sonno (Hypnos)
e della Morte (Thà-
natos) nell'atto di
trasportare il corpo trafitto dell'eroe in patria. Sul sottofondo della nar-
razione omerica, i personaggi prendono vita e compiono i gesti e le
azioni descritte in quello che è certamente uno degli episodi più com-
moventi dell’Iliade.
Il vaso, trafugato all'inizio degli anni settanta del Novecento da una
delle necropoli di Cerveteri, forse quella monumentale di Greppe S.
Angelo, fu esposto l’anno successivo nel Metropolitan Museum di
New York, che l'aveva acquistato per un milione di dollari da un com-
merciante americano, al quale era illegalmente pervenuto. 54
Grazie alla tenacia della Magistratura italiana e con la collaborazione di
funzionari di questa Soprintendenza e delle forze di polizia, primo fra
tutti il Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, a
seguito di un accordo tra il Metropolitan e il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, stipulato nel 2006, la proprietà dell’oggetto è stata
restituita all'Italia. Il cratere, rientrato nel mese di gennaio 2008, dopo
aver figurato in diverse mostre nazionale e internazionali, alla fine del
2009 ha trovato la sua sede definitiva nel Museo Nazionale Etrusco di
Villa Giulia a Roma.
55
PassinversiMaria Concetta Petrollo Pagliarani
Passi in versi è un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale
attraverso lo sviluppo di un’innovativa applicazione per piattaforme mo-
bile (smartphones e tablets).
Nello specifico si vuole valorizzare quel patrimonio di tracce, segni, im-
pronte più o meno visibili che grandi personaggi della cultura, dell’arte
e della letteratura hanno lasciato disseminati nei centri cittadini.
Luoghi che poeti e scrittori hanno abitato, che hanno attraversato e
che spesso hanno ispirato e fatto da cornice alla creazione di capola-
vori. Il funzionamento dell’applicazione è semplice e discreto e si basa
sulla geolocalizzazione, tecnologia presente ormai in tutti i moderni
smartphones. Scaricando gratuitamente l’applicazione e scegliendo la
tematica di interesse, l’utente riceverà discrete notifiche testuali con
brevi informazioni sui POIs (Points of Interests) vicino ai quali (forse
ignaro) si troverà passare. L’utente potrà a questo punto scegliere se
approfondire accedendo ad ulteriori contenuti multimediali o prose-
guire il proprio cammino.
Così ad esempio nel centro di Genova passando in un raggio di 100m
dall’anonima piazzetta Bandiera riceveremo un breve messaggio testu-
ale, accompagnato da una vibrazione, con i versi di Giorgio Caproni:
Erano lampi erranti
d'ammotorati viandanti.
Frusciavano in me l'idea
che fosse il passaggio d'Enea.
Cliccando sul testo verrà spiegato che:
“i versi, tratti dal poemetto "Il passaggio di Enea" dall'omonimo libro
del 1956, sono legati all’impressione suscitata in Caproni da un piccolo56
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D'AUTORE
Biblioteca Universitaria di Genova
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggisticidella Liguria
Direttore Regionale: Maurizio Galletti
Coordinatore per la comunicazione:Laura Giorgi
Via Balbi, 1016126 GenovaTel. 010 248801Fax 010 [email protected]
Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'Autore
Direttore Generale: Rossana Rummo
Via Michele Mercati, 400197 RomaTel. 06 3216779/3221207 Fax 06 [email protected]
Biblioteca Universitaria di Genova
Direttore: Maria Concetta Petrollo Pagliarani
Via Balbi,3/ 38b16126 GenovaTel. 010 2546421/2546464/2546453/[email protected]@gmail.comwww.bibliotecauniversitaria.ge.it
Ideazione: Laura Accerboni eGiovanni Landi
Piazza Santa Brigida, 15/16a16123, GENOVAP.IVA 05981490484Tel. 346 [email protected]@libero.it
monumento – sito appunto al centro di piazza Bandiera, opera di Fran-
cesco Baratta (1726) – che rappresenta Enea con il vecchio Anchise
sulle spalle e il piccolo Ascanio per mano. Caproni è tornato nume-
rose volte su questo suo incontro con Enea (quello del monumento),
in vari contributi a giornali e riviste, per sottolineare esplicitamente il
carattere simbolico della presenza di Enea – proprio di Enea – in una
delle piazze più bombardate d’Italia”.
Molti di questi luoghi, spesso così densi di significati e implicazioni, si
trovano a volte fuori dai comuni itinerari turistici, e sono sconosciuti ai
più. Sono punti vicino ai quali l’utente potrebbe trovarsi a passare ogni
giorno da anni ignaro del significato di una targa ormai annerita o di
una statua al centro di un parcheggio.
L’applicazione riconosce la posizione dell’utente e comunica le infor-
mazioni quando esso si trova nelle vicinanze dei punti di interesse. Gli
stessi punti di interesse potranno essere consultabili anche su una
normale mappa per pianificare itinerari e percorsi ad hoc.
L’elemento innovativo di un’applicazione di questo tipo è la scarsa in-
vasività dell’elemento tecnologico. L’applicazione infatti, una volta av-
viata e configurata, funziona in background alle normali funzioni di uno
smartphone. Quando le coordinate dell’utente (registrate in tempo
reale) entrano nel raggio di 100m da un POI la app invia un segnale
(acustico o con vibrazione) che annuncia il ricevimento di una notifica
testuale, come se si trattasse di un normale SMS.
A quel punto l’utente potrà decidere se ignorare la notifica o appro-
fondire, incuriosito dai versi ricevuti, i contenuti relativi al punto di in-
teresse nelle vicinanze.
Il prototipo, attualmente disponibile solo in versione iOS, raccoglie in-
formazioni relative alla città di Genova e ai poeti e scrittori che l’hanno
attraversata o che a Genova sono nati o approdati nel corso della loro
opera. La base di dati da cui il sistema attinge i suoi contenuti è un
semplice database cartografico su cui sono stati registrati i POIs geo-
referenziati e i contenuti associati.
L’applicazione è quindi facilmente customizzabile per altre aree urbane
e declinabile, con lo stesso sistema di notifiche push, ad altri ambiti
come l’archeologia, l’architettura, la storia etc.
Funzioni secondarie attualmente allo studio degli sviluppatori sono la
possibilità di esplorare la totalità dei POIs su una normale mappa, nella
quale sarà visibile la propria posizione rispetto ai POIs più vicini e la
registrarazione degli ultimi percorsi effettuati; si sta valutando l’op-
portunità di fornire, agli utenti che lo richiederanno e si registreranno
al servizio, la possibilità di editare le proprie mappe tematiche con POIs
ad hoc e condividerle con altri utenti registrati.
57
A Palazzo Reale con You TubeLuca Leoncini
Nel 2010, in occasione della riedizione grafica e dell’aggiornamento
dei contenuti del sito del Museo di Palazzo Reale di Genova si è posto
il problema di trovare una soluzione economica e che potesse essere
accessibile ai visitatori in maniera rapida e immediata consentendole
una visita virtuale delle sale.
I fondi a disposizione per il sito web consentivano la realizzazione solo
delle pagine in italiano e in inglese e per ovviare alla mancanza della
versione in altre lingue, si è ritenuto utile inserire un collegamento a un
video, già realizzato in anni precedenti, in italiano, inglese, francese, te-
desco e spagnolo al fine di raggiungere un pubblico più ampio ed ete-
rogeneo. Con la collaborazione della Direzione Generale per la
Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBAC è stata trovata que-
sta soluzione alternativa, graficamente molto pulita e che consente il
collegamento a You Tube e quindi di pubblico accesso, non scaricabile
ma visibile agevolmente anche da uno smartphone.
Il visitatore virtuale può accedere ai video sia dalla home del sito del
Museo, tramite il link “video” sia dalle pagine nella versione in italiano
e inglese cliccando sul logo “You Tube” posto sul banner principale.
Il collegamento a Youtube consente, inoltre, di verificare il numero di
visitatori che hanno visionato il video ed eventualmente di conoscere58
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIADIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della LiguriaMuseo di Palazzo Reale di Genova
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Liguria
Direttore Regionale: Maurizio Galletti
Coordinatore per la comunicazione:Laura Giorgi
Via Balbi, 1016126 GenovaTel. 010 248801Fax 010 [email protected]
Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434401Fax 06 [email protected]
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria
Soprintendente:Luisa Papotti
Via Balbi, 1016126 GenovaTel. 010 27101Fax 010 2461937sbap-lig@beniculturali.itwww.sbapge.liguria.beniculturali.it
Museo di Palazzo Reale di Genova
Direttore: Luca Leoncini
Ufficio comunicazione:Laura Cattoni
Via Balbi, 1016126 GenovaTel. 010 2710236 Fax 010 2710272palazzorealegenova@beniculturali.itwww.palazzorealegenova.it
le loro opinioni attraverso i commenti o i “mi piace”.
I possessori di un smartphone in visita al museo possono seguire il
video prima dell’ingresso accedendo al sito web e conoscere così la
storia e una breve descrizione del palazzo nella propria lingua.
E’ in preventivo la realizzazione di un QRcode alla biglietteria del
museo al fine di far accedere il visitatore del museo in possessore
dello smartphone direttamente alla pagina You Tube.
59
Rewind Mantova - Monaco ritorno, i fasti gonzagheschi di TintorettoGiovanna Paolozzi Strozzi
Contesto storico artistico e ambiti di attivitaLa soprintendenza BSAE di Mantova, oltre alla competenza di tutela
territoriale per le province di Mantova, Brescia e Cremona, ha come
soggetto di tutela e valorizzazione il complesso museale di Palazzo Du-
cale. La Reggia gonzaghesca è un esempio unico di “città nella città”,
con un’estensione di circa 35.000 mq di edifici cresciuti nel tempo,
dal XIII al XVIII secolo. Le attività di tutela, fruizione e valorizzazione de-
vono concorrere alla riappropriazione dell’identità storica, condizione
imprescindibile per la pratica del vivere civile comune.
L’opera d’arte, come strumento di comunicazione, occupa un ruolo
fondamentale per la formazione di questa coscienza. La particolare
storia della reggia gonzaghesca fa sì che il Museo di Palazzo Ducale si
presenti al pubblico come contenitore solo in apparenza spoglio della
memoria di coloro che lo hanno abitato dal 1328 al 1707. Le alterne vi-
cende che hanno portato prima alla vendita delle collezioni da parte di
Vincenzo II nel 1627, poi al sacco del 1630 con la
pressoché definitiva spogliazione da parte delle
truppe inviate dall’imperatore Ferdinando II d’Austria,
hanno depauperato il patrimonio gonzaghesco, ep-
pure il Palazzo ducale di Mantova con i suoi cicli a fre-
sco di Pisanello, di Andrea Mantegna, di Giulio
Romano, con la pala di Rubens, eseguita per la chiesa
della Trinità nel 1605, e la grande opera unificatrice
dei corpi di fabbrica portata avanti dal duca Guglielmo,
tramanda ancora oggi i segni del potere dei signori di
Mantova. Restituire al pubblico il senso dell’opera
d’arte come segno distintivo di un atteggiamento e di una sensibilità
culturale, nonché estetica con la visita guidata e supportata delle60
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIADIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Mantova, Brescia e Cremona
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Lombardia
Direttore Regionale: Caterina Bon Valsassina
Coordinatore per la comunicazione:Manuela Rossi
Corso Magenta, 2420123 MilanoTel. 02 802941Fax 02 [email protected]
Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434401Fax 06 [email protected]
Soprintendenza per i Beni Storici,Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Mantova, Brescia e Cremona
Soprintendente:Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi
Referente per la comunicazione:Renata Casarin
Palazzo DucalePiazza Paccagnini, 3 46100 MantovaTel. 037 6352111Fax 037 6366274 [email protected]
stanze e degli appartamenti ducali, dei meravigliosi giardini privati e
pubblici è l’obiettivo della figura deputata al ruolo di dirigente di una
struttura periferica del MiBac, in difesa e obbedienza a quanto recita
l’art. 9 della Costituzione italiana.
Esperienza pregressaDalla innovativa didattica museale, che vede nella sezione mantovana
il riconoscimento della DGVal quale partner referente per progetti spe-
rimentali nazionali; alle particolari visite tematiche a ritrovare percorsi
museali quali giardini pensili, segreti e magici; alle esecuzioni di musi-
che antiche nei luoghi pensati dai Gonzaga per la fruizione sonora pub-
blica e privata; alle recenti esperienze di interazione tra arte antica e
contemporanea, la linea direttiva del Museo di Palazzo Ducale intende
far coesistere l’offerta culturale tradizionale e le forme di comunica-
zione digitali per implementare la fruizione del pubblico in forme du-
revoli di relazione e scambio. Le azioni poste in essere hanno
guadagnato nell’ultimo decennio in particolare la crescita partecipativa
del pubblico “colto” e “più disarmato”, ma si è consapevoli che que-
sto ancora non basta a promuovere una differente, alta e altra condi-
visione della potenzialità del messaggio culturale, nello specifico
sostanziato nella poliedricità del contenitore museale del Palazzo Du-
cale di Mantova. Per tali ragioni la Soprintendenza per i Beni Artistici,
Storici ed Etnoantropologici di Mantova, Brescia e Cremona ha re-
centemente aderito al bando indetto dalla DG Valorizzazione - Servizio
I, (Circolare, n. 7 del 15 marzo 2012) per “Promuovere forme innova-
tive di partecipazione culturale”.
Perché LU.BE.CCrediamo che il tema dell’innovazione scelto come proposizione del-
l’VIII edizione di LU.BE.C aderisca al progetto “Tintoretto I fasti gon-
zagheschi Mantova - Monaco”, elaborato da questa amministrazione
periferica del MIBAC, che unitamente a tre soggetti partners (Archivio
di Stato di Mantova, Università degli Studi di Trento, Facoltà di Lettere
e Filosofia, Alte Pinakothek di Monaco), si propone di aprire al pub-
blico del Museo l’Appartamento grande di Castello realizzato da Gu-
glielmo Gonzaga, III duca di Mantova, tra il 1549 e il 1580. Entro
questo termine Tintoretto porta a termine la consegna dei Fasti dei
Duchi che, con il ciclo dei Fasti dei Marchesi, sempre opera del Tinto-
retto, esaltano fatti d’arme dei Gonzaga. Venduti in epoca settecente-
sca e confluiti oggi nella Pinacoteca di Monaco, la loro assenza
all'interno degli imponenti fregi delle due sale (dei Marchesi e dei
Duchi) ha decretato l'impossibilità di fruizione di quegli ambienti ful-
cro della storia apologetica mantovana raccontata dai Gonzaga.
Allo stato attuale la fruizione dell’appartamento guglielmino è limitata
alla Sala di Manto, con la perdita della visita di un nucleo di edifici cen-
trali anche per la comprensione del sistema di aggregazione dei corpi
di fabbrica del Palazzo ducale.
61
Il progettoIl riallestimento in termini virtuali delle sale dei Marchesi e dei Duchi
consentirebbe la
comprensione del
ruolo politico delle
immagini al tempo
di Guglielmo. Una
progettazione e
realizzazione di in-
novativi apparati
didascalici consen-
tirebbero di intera-
gire con il pubblico
e d’agire da cartina da tornasole che invera il complesso sistema sim-
bolico sotteso negli apparati decorativi del palazzo gonzaghesco. Leg-
gere la storia, comprenderla, interpretarla e trasformare un luogo
museale in uno spazio che amplia la mente e faccia comprendere l’uni-
versalità dell’opera d’arte e insieme compi il “miracolo” di ritornare al
museo, sino a divenire casa della propria storia, è la sfida proposta.
La realizzazione di pannelli didascalici, multimediali, pensati per inne-
stare contenuti modificabili costruiti secondo le esigenze e le “testa-
ture” del pubblico,
unitamente a per-
corsi tematici e al
servizio di assi-
stenza offerto alla
fascia di visitatore
“ t e c n o l o g i c a -
mente” più de-
bole, possono far
cambiare scenario
alla comunica-62
zione ora a senso unico del museo, investendo in un feed-back rimandi
per la costruzione di un dialogo con l’utente e i medesimi contenuti cul-
turali del palazzo. Massimo Chimenti si occuperà quindi della scan-
sione fotografica in alta definizione dei fasti di Tintoretto e restituzione
delle riprese. In scala
1:1 i Fasti faranno “ri-
torno” nelle loro nicchie
d’origine e un sistema
di consultazione multi-
mediale con l’istalla-
zione di due touch
screen consentiranno al
pubblico di interagire
con i Fasti.
Nello specifico, mediante la realizzazione di uno spazio web si potrà ap-
procciare un sistema di navigazione tridimensionale che permette al vi-
sitatore di rivivere l’aspetto originale della Sala dei Marchesi; (primo
step del progetto), così selezionando un’opera è possibile consultare
la scheda descrittiva ed esplorare l’immagine ad alta definizione. Il mul-
timediale è strutturato per permetterne una consultazione a più livelli,
dalla semplice esplorazione delle immagini ad approfondimenti tecnici
e storico-artistici che richiameranno immagini e documenti elaborati
dai responsabili del progetto.
Il sistema sarà fruibile sia online che su due touch screen di grande for-
mato istallati nelle sale.
L’installazione di pannelli e lavagne per la comunicazione col pubblico
nel museo, e attrezzature per la comunicazione museale nei quartieri
del palazzo potranno davvero aprire una nuova frontiera nell’esperienza
estetica del museo.
63
Palazzo Besta, Teglio (So). Guida multimediale alla visita della dimora gentilizia - sede museale e ripresein alta definizione degli affreschi dell’Orlando FuriosoSilvia Zanzani, Ivana Novani
Palazzo Besta è una casa-museo di proprietà dello Stato italiano, che
la acquistò nel 1914 su interessamento di molte personalità della cul-
tura dell’epoca, ed è amministrata direttamente dalla Soprintendenza
per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano.
L’edificio fu costruito, su preesistenze, nel corso dei primi anni trenta
del secolo XVI dai Besta, nobile famiglia la cui presenza a Teglio è do-
cumentata fin dal secolo XIII. L’edificio, splendido esempio di resi-
denza signorile rinascimentale di montagna, fu decorato con cicli di
affreschi tra i più belli della Valtellina, tra cui non si possono non citare
quello ispirato all’Eneide nel cortile centrale e quello ispirato al poema
dell’Orlando Furioso nel Salone d’Onore al primo piano.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano
ha intrapreso, nel corso degli anni, molte iniziative per la valorizzazione
di questa sede museale, ubicata in una località decentrata, ma di
grande richiamo turistico per la bellezza del paesaggio e per la pre-
senza di un diffuso patrimonio storico-artistico. Teglio è, infatti, una
delle più importanti località turistiche della Valtellina e della Provincia
di Sondrio, frequentata soprattutto nel periodo estivo da visitatori pro-
venienti non solo dall’Italia, ma anche dalla vicina Svizzera. Il territorio
circostante è inoltre sede di associazioni culturali molto attive (Acca-
demia del Pizzocchero, Associazione Bradamante, Centro Tellino di
Cultura), che hanno offerto la loro collaborazione nelle attività tese a va-
lorizzare i beni culturali della provincia.
Dal 2007-2008 sono iniziate attività di collaborazione con l’Istituto Sco-
lastico Comprensivo di Teglio, con l’obiettivo primario di promuovere
e far sempre meglio conoscere alle nuove generazioni uno dei princi-
pali beni culturali della regione. La proficua collaborazione con l’istitu-
zione scolastica, definita con un’apposita convenzione, prevede anche,
in un prossimo futuro, la realizzazione da parte degli alunni di un sus-
sidio su supporto multimediale di presentazione dell’edificio.
64
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIADIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Milano, Ber-gamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Lombardia
Direttore Generale: Caterina Bon Valsassina
Coordinatore per la Comunicazione:Manuela Rossi
Corso Magenta, 2420123 MilanoTel. 02 802941Fax 02 [email protected]
Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti,l’Architettura e l’Arte Contemporanee
Direttore:Maddalena Ragni
Coordinatore per la Comunicazione:Alessandra Pivetti
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434401Fax 06 [email protected]
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisticiper le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi,Monza, Pavia, Sondrio e Varese
Soprintendente:Alberto Artioli
Piazza Duomo, 1420122 Milano (MI)Tel. 02 86313290Fax 02 72023269sbap-mi@beniculturali.itwww.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it/
65
Palazzo Besta è stato di recente oggetto di un progetto culturale di
grande importanza, denominato “L’Orlando Furioso in Valtellina”, che
ha visto accanto alla Soprintendenza: la Biblioteca Nazionale Brai-
dense, l’Università di Pisa, Associazioni Culturali ed Enti Locali.
Lo svolgimento del progetto si è articolato in tre fasi: la prima fase ha
visto la realizzazione delle riproduzioni dell’intero ciclo di affreschi del
Salone d’Onore in alta definizione da parte della società Hal9000 (con-
sultabili sul sito:http://www.haltadefinizione.com, lo studio speciali-
stico iconografico, la realizzazione di una mostra e la pubblicazione del
relativo catalogo (anno 2009). La seconda fase ha comportato l’ap-
profondimento degli altri cicli di affreschi con tema l’Orlando Furioso
presenti in Valtellina a Talamona (Palazzo Valenti, di proprietà privata)
e Sondrio (Castello Masegra, di proprietà pubblica), la realizzazione
delle riproduzioni del ciclo di Talamona in alta definizione, lo studio spe-
cialistico iconografico, la realizzazione di tre mostre e la pubblicazione
del relativo catalogo (anno 2010). La terza fase, ancora in corso di svol-
gimento, prevede l’ultimazione delle riprese in alta definizione del ciclo
di Sondrio, con relativa mostra e pubblicazione del catalogo.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ha sempre
seguito con attenzione progetti innovativi di allestimenti espositivi e di
comunicazione museale, prestando particolare attenzione alle mo-
derne tecnologie, nonché alla loro fruizione da parte del pubblico. Nel
caso specifico di Palazzo Besta è stato realizzato dalla società Virtur-
bia un modello tridimensionale dell’edificio a scala di grande dettaglio,
che consente di effettuare, mediante supporto multimediale, una visita
virtuale del palazzo.
Tale progetto è stato pensato per migliorare la fruizione del bene anche
da parte delle fasce di
pubblico con disabilità
motoria, che incontrano
difficoltà a raggiungere i
piani superiori del Pa-
lazzo; occorre infatti se-
gnalare che l’edificio è
ancora sprovvisto di
66
ascensore. Il modello tridimensionale è stato presentato al pubblico
in occasione della prima mostra dedicata a “L’Orlando Furioso in Val-
tellina” nel 2009 ed è attualmente consultabile on line sul sito internet
della Soprintendenza di Milano www.architettonicimilano.lombar-
dia.beniculturali.it.
La Soprintendenza ha in progetto l’allestimento di postazioni multi-
mediali anche presso la sede di Palazzo Besta, al fine di soddisfare
maggiormente l’esigenza di approfondire la conoscenza del bene e di
rendere possibile il legame bene culturale-tecnologia-turismo.
67
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE
Cultura e turismo, opportunità reciprocheMichela Mengarelli e Marina Mengarelli
L’offerta culturale è una delle componenti fondamentali su cui il citta-
dino si basa per indirizzare le proprie scelte turistiche. E, proprio per
questo, gli operatori del settore cultura e del settore turismo devono
agire sinergicamente così da poter moltiplicare lo sviluppo del proprio
territorio: da un lato gli eventi e le attrattive culturali rappresentano un
importante elemento di richiamo, dall’altro il turismo porta risorse che
possono confluire nella valorizzazione del patrimonio culturale.
Se infatti da un lato la cultura rappresenta un importante volano eco-
nomico, permettendo di distribuire i flussi turistici indipendentemente
dalla stagionalità e prolungando la permanenza dei turisti in un territo-
rio, dall’altro è soprattutto attraverso il turismo che nuovi potenziali
utenti si avvicinano al patrimonio culturale di un determinato territo-
rio, portando ricchezza economica da reinvestire nel circolo virtuoso
culturale e facendosi essi stessi ‘ambasciatori’ della cultura locale,
anche nei confronti dei media.
Quando la domanda di intrattenimento educativo cresce, l’offerta ne-
cessariamente si deve espandere ed articolare; è per questo che ulti-
mamente le amministrazioni dei territori ad aspirazione turistica si sono
impegnati a valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico, dando la
massima attenzione a quelle componenti immateriali (comunicazione
e animazione) che maggiormente interessano il turista.
Da qualche decennio, infatti, le amministrazioni locali investono sem-
pre più risorse, umane e finanziarie, in politiche di animazione culturale:
concerti, conferenze, festival, esposizioni, con una sempre maggior
attenzione alla qualità dei contenuti che, quando toccano temi scien-
tifici, filosofici, letterari, riscuotono sempre più successo. Se allo spes-
sore culturale dell’evento si aggiunge un’elevata valenza comunicativa
legata all’utilizzo delle tecnologie più innovative, è possibile avvicinare
anche i giovani al mondo dell’arte. Occorre eliminare pertanto la di-
storsione comunicativa.
Perché però un’offerta diintrattenimento educativo possa essere at-
trattiva, “virtuosa”, è necessaria da una parte la collaborazione fra am-
ministrazioni pubbliche, istituti o associazioni culturali che conoscono
perfettamente il territorio e le sue specificità culturali, e dall’altro la
collaborazione di queste con le aziende private, gli operatori turistici,
gli organizzatori di mostre e spettacoli, i produttori di audiovisivi, ecc.
Il turista che segue una motivazione culturale nella scelta della desti-
nazione turistica è alla ricerca di musei, aree archeologiche, monu-
menti, esposizioni e spettacoli dal vivo, prediligendo un territorio in
grado di garantire un’offerta culturale particolarmente rilevante. Se
quest’offerta viene poi percepita di ottima qualità, essa è in grado di
divenire lo scopo principale del viaggio. Ed è questo l’obiettivo che
tutti gli operatori culturali, pubblici e privati, presenti nel territorio de-
vono perseguire.
Cresce in generale il consumo di beni e attività culturali nel tempo li-
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici
delle Marche
Direttore Generale:Lorenza Mochi Onori
Coordinatori per la Comunicazione: Michela Mengarelli e
Marina Mengarelli
Via Birarelli 3560121 Ancona
Tel. 071 50294220Fax 071 50294240
bero, incremento che oggi però si realizza dando la prevalenza alle
componenti d’intrattenimento rispetto a quelle educative. La validità
nella strategia adottata per le politiche culturali sta nel portare i turisti
dall’intrattenimento all’interesse culturale.
Affinché lo sviluppo di un territorio avvenga in chiave culturale e, atti-
rando più turisti generi nuovo reddito deve:
- creare un sistema di logistica e di comunicazione che presenti i luo-
ghi d’arte in modo sinergico e fruibili in maniera integrata;
- realizzare infrastrutture per poter massimizzare la fruibilità al patri-
monio culturale e aumentare così la potenzialità turistica del terri-
torio;
- istituire un modello organizzativo gestionale pubblico/privato effi-
ciente ed efficace.
Questo significa che per far crescere l'offerta culturale in un sistema
integrato pubblico/privato è necessario un notevole incremento delle
infrastrutture, anche tecnologiche, cioè:
- realizzare un sistema informativo on line rivolto al pubblico (es. ca-
nale radio, tv digitale tematico, audio guide - smartphone che inte-
ragiscono con il web per supportare la visita, ecc.);
- creazione di un sistema informativo on line rivolto agli operatori per
potenziare l’erogazione dei servizi;
- curare i collegamenti logistici tra i luoghi di cultura presenti nel ter-
ritorio anche con l’utilizzo di automezzi speciali (es. bus navetta);
- miglioramento strutturale dei palazzi e dei borghi finalizzato alla ri-
cettività turistica;
- differenziazione dell’offerta tramite la realizzazione di percorsi cul-
turali tematici.
La vastità del patrimonio storico-artistico italiano e le scarse risorse
economiche a disposizione dello Stato per la sua gestione implicano
che le attività di valorizzazione dei beni culturali vadano attuate con il
modello più efficiente ed efficace possibile. Tuttavia, troppo spesso si
è considerata la prevalenza dell’aspetto di tutela come l’ostacolo prin-
cipale contro cui si sono infrante le buone intenzioni di quanti vorreb-
bero promuovere un governo del patrimonio culturale più aperto
all’innovazione e sensibile agli sviluppi legati alla fruizione. Ma la forza
e la qualità della tutela sono ciò che ha reso esemplare il nostro Paese
dal punto di vista del patrimonio culturale, ed è dunque difficile trovare
soluzioni apprezzabili per alterare un simile equilibrio. L’esigenza di
rendere più snella e aperta l’amministrazione dei beni culturali si av-
verte sempre più pressante allorquando ci si confronta con il ritardo ac-
cumulato dall’Italia nel campo della valorizzazione e con le sue ricadute
economiche soprattutto nel settore turistico.
Occorre cercare una strada che consenta di operare agilmente, man-
tenendo al contempo netta la distinzione tra organizzazione che am-
ministra e titolarità del patrimonio. Patrimonio, che per venire68
69
valorizzato, non può essere depauperato da una gestione sprovveduta
ma neanche da una conservazione passiva. In Europa esiste una forma
giuridica concepita espressamente per separare proprietà del patri-
monio e gestione massimizzando le garanzie di salvaguardia del primo:
si tratta del Trust anglosassone. Tale modello di governance, non da ai
responsabili della gestione di modificare il patrimonio culturale, facoltà
che rimane invece al proprietario ma consente che venga ammini-
strato secondo un’oculata e trasparente gestione privata, ispirata a cri-
teri economici di diligenza.
In Italia non esiste una simile figura giuridica. Un modello di gover-
nance a cui ispirarsi potrebbe essere quello di un consorzio misto, per-
sona giuridica prevista dal comma 9 dell’art. 112 del Codice dei beni
culturali e del paesaggio (Dlgs. 42/2004). Tale contratto, la cui funzio-
nalità è stata positivamente sperimentata nei casi dei consorzi di ri-
cerca università/privati, risulta essere in grado di costruire
un’architettura organizzativa costituita da soggettività giuridiche che
agiscono con le proprie prerogative e i propri mezzi e con una ben pre-
cisa distinzione dei ruoli.
I ruoli e gli attori all’interno di un consorzio misto dedicato a un pro-
getto di valorizzazione dei beni culturali potrebbero essere così suddi-
visi:
– tutela svolta sul patrimonio dal MiBAC;
– valorizzazione territoriale svolta in maniera integrata e coordinata
da MiBAC, Regione, Comuni e Associazioni culturali;
– gestione degli investimenti, svolto dall’operatore privato.
Il consorzio misto configura, quindi, un equilibrio degno delle più avan-
zate e trasparenti regole della governance amministrativa ed è parti-
colarmente significativo in relazione alle naturali prerogative dei diversi
soggetti coinvolti.
Questo è il modello ‘virtuoso’ da realizzare che risulta però essere par-
ticolarmente impegnativo per le Amministrazioni e Associazioni coin-
volte nell’attività di valorizzazione che devono essere capaci di
realizzare eccellenze culturali in grado da un lato di attirare gli investi-
menti privati e, dall’altro, di far conoscere al cittadino la propria cultura
così da sviluppare in lui sempre più quel senso di appartenenza al ter-
ritorio. Da parte loro i privati devono scommettere nella sfida di inve-
stire in cultura, sicuramente vincente ma nel medio-lungo perido.
Come già affermato nel RiMARCANDO n. 31 non è importante orga-
nizzare mostre ‘grandi’ scardinate dal territorio, ma validi eventi rea-
lizzati in sinergia tra i vari attori del territorio, in grado di far conoscere
la realtà marchigiana ad un pubblico sempre più vasto ed esigente
(l’esempio a suo tempo citato era quello della mostra realizzata a Cal-
darola “Simone de Magistris un pittore visionario tra Lotto e El
Greco”). In conclusione la realizzazione di un partenariato pubblico/pri-
vato di qualità è fondamentale per mettere insieme le competenze
scientifiche, di studio, tutela e valorizzazione, e quelle produttive, ge-
stione e fruizione, necessarie per valorizzare il patrimonio storico-arti-
stico. Per quanto riguarda gli investimenti che si possono concretizzare
nell’apertura di cantieri o in attività ad elevato contenuto d’innovazione,
essi devono partire da una progettazione di qualità in grado di trasfor-
mare il territorio da valorizzare in un laboratorio trasversale in cui ven-
gano coinvolti un largo numero di soggetti appartenenti sia al no profit
che al profit, tutti accomunati dall’interesse allo sviluppo della filiera
dei beni culturali e del turismo. Questa si può rivelare un’opportunità
straordinaria per la collettività tutta che usufruirebbe così di un accre-
scimento della qualità dei servizi resa nel territorio.
70
NOTE
1. MENGARELLI Ma,MENGARELLI Mi,La cultura come risorsa strategica,RiMARCANDO n. 3, 2009,pp.39 – 42.
Fig. 1 - Locandina della mostra Simone de Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco. Caldarola, Palazzo dei Cardinali Pallotta, 5 aprile – 30 settembre 2007.
71
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE
Collaborazioni e sinergie a favore del patrimonio culturale territorialeMarina Mengarelli, Michela Mengarelli
In un periodo di grave crisi finanziaria e di recessione economica glo-
bale come quella che stiamo attraversando, il comparto della cultura
paga pesantemente il prezzo delle difficoltà contingenti in termini di ri-
duzione dei trasferimenti, senza contare che esso, anche in situazioni
normali, non ha mai assorbito, almeno in Italia, quote rilevanti di denaro
pubblico. Tuttavia, negli ultimi tempi, si registra nel nostro Paese una
tendenza ad un mutamento di prospettiva, consistente nel conside-
rare il bene artistico, storico, archeologico, paesaggistico non più solo
come un valore da conservare, con i relativi oneri, ma anche come un
capitale da valorizzare, da rendere fruibile a tutti, per generare processi
di riqualificazione e di sviluppo locale.
I soggetti privati profit e non profit sono stati protagonisti nel sostenere
tale mutamento di prospettiva, sulla base del convincimento che la
cultura sia lo strumento principe per avvicinare le diverse civiltà e po-
poli, poiché essa concorre ad eliminare le barriere ideologiche e le in-
comprensioni, in modo da facilitare l’aperto e sereno confronto sui
comuni valori e principi.
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici
delle Marche
Direttore Regionale: Lorenza Mochi Onori
Coordinatore per la Comunicazione:Michela Mengarelli
e Marina Mengarelli
Via Birarelli 3560121 Ancona
Tel. 071 50294220Fax 071 50294240
Fig. 1 – Rocca di Gradara,21 maggio 2011
Fiamme al castello.Attività formativa/addestrativa
sulla salvaguardia dei beni culturaliin caso di emergenza
Così la cultura si rivela anche un mezzo efficacissimo di inclusione so-
ciale, di coinvolgimento e di partecipazione alle dinamiche della col-
lettività, di formazione delle coscienze e di possibilità di crescita e
maturazione interiore. Lo stesso Codice dei Beni Culturali (d.lgs. n.42
del 22 gennaio 2004) individua, all’art.112, c.4, i piani strategici di va-
lorizzazione culturale come lo strumento fondamentale per la valoriz-
zazione del patrimonio culturale. Tali piani prevedono la possibilità di
accordi fra Stato, Regioni ed altri enti pubblici territoriali al fine di rea-
lizzare gli obiettivi, in maniera sinergica ed integrata, generando così
virtuose economie di scala.
Quello che la legge prevede e che gli operatori sul mercato auspicano,
è pertanto una visione strategica basata sul partenariato pubblico-pub-
blico e pubblico-privato. Proprio nell’ambito del primo di questi parte-
nariati nel corso del 2010 è stata rinnovata la Convenzione che la
Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche
ha condiviso con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento
della Protezione Civile), il Sistema Regionale di Protezione Civile e Si-
curezza Locale della Regione Marche, l'Associazione Legambiente
O.N.L.U.S. e l’Associazione Legambiente Volontariato con l’obiettivo
di promuovere e dare un impulso alla crescita tecnico-operativa del vo-
lontariato di protezione civile specializzato nella salvaguardia dei beni
culturali nella regione Marche, nonché di accrescere le sinergie e la
collaborazione tra le istituzioni, anche di altre regioni, e l’associazioni-
smo. L’organizzazione di una vera e propria task force di volontari spe-
cializzata nella salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali,
viene intesa non solo come intento di dare ai volontari una capacità
operativa in situazioni di emergenza, ma anche di ricevere da loro una
valida collaborazione nell’attività di monitoraggio, mappatura, pianifi-
cazione e prevenzione dei rischi naturali.
I volontari sono quelli aderenti a Legambiente Marche e concorrono
allo studio e alla realizzazione di piani di emergenza e di opere pre-
ventive per i beni del territorio regionale più esposti a rischio.
Tra i vari strumenti della Convenzione è prevista la realizzazione e ge-
stione di corsi di formazione teorico/pratico, corsi di aggiornamento
ed esercitazioni, i cui programmi vengono condivisi con gli Istituti
MiBAC della regione sulla salvaguardia del patrimonio culturale dai ri-
schi naturali ed antropici, intesa non solo come pianificazione delle at-
tività di intervento in caso di calamità, ma anche come prevenzione.
Tali percorsi formativi ed esercitativi sono organizzati sulla base di una
consolidata esperienza, contando su docenze di alta qualità reperite
tra studiosi e tecnici appartenenti agli Enti e Associazioni sottoscrit-
tori della Convenzione.
Tra le azioni di sensibilizzazione, si prevedono campagne, incontri, di-
battiti e corsi di informazione finalizzati alla conoscenza, valorizzazione
e salvaguardia del patrimonio storico-artistico. Sempre a tal fine, si pro-
spetta la pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, pro-
mozione e didattici (stampati, video, cd-rom, siti internet, ecc.).
72
73
A questa collaborazione, nel luglio 2010, si è aggiunto il Protocollo d’in-
tesa stipulato tra la Direzione Regionale per i beni culturali e paesag-
gistici delle Marche e ICOM Italia - Marche per favorire iniziative di
valorizzazione e tutela del patrimonio culturale delle Marche.
L’esigenza di una stretta collaborazione scaturisce dall’analisi della re-
altà marchigiana caratterizzata da un rilevante numero di Istituti di cul-
tura diffusi in maniera omogenea nel territorio, tanto da farla
identificare come la regione del Museo Diffuso.
Le attività oggetto di questa collaborazione si riferiscono tanto alla va-
lorizzazione diffuso nel territorio quanto alla definizione di iniziative di
tutela che vedano il coinvolgimento degli istituti di cultura e dei pro-
fessionisti museali che vi operano.
Per l’attività di valorizzazione l’ICOM Marche si rende disponibile a
coinvolgere i musei aderenti all’Associazione per gli Eventi MiBAC di
valorizzazione del patrimonio culturale e previsti dal Piano di Comuni-
cazione annuale del Ministero (San Valentino, Festa della Donna, Set-
timana della Cultura, Giornate Europee del Patrimonio, Giornata
internazionale della disabilità, Giornata mondiale dell’alimentazione).
Fig. 2 – Musei palcoscenicoMarche. Locandina spettacolo
teatrale “Iliade brani trattidall’Iliade di Alessandro Baricco”,7 luglio 2010 presso il cortile delMuseo archeologico nazionale
delle Marche
La Direzione Regionale e l’ICOM Marche si impegnano pertanto alla
costruzione di programmi di rete capaci di valorizzare congiuntamente
il patrimonio museale e le risorse culturali diffuse, assicurando così un
offerta culturale omogenea in tutto il territorio.
Particolare attenzione è data alla riuscita di Grandi eventi regionali
come Grand Tour Musei Marche, la Notte dei Musei (collegata alla
Giornata Internazionale dei Musei), realizzati in collaborazione con il
settore musei della Regione Marche, a cui nel 2011 si sono aggiunte
le iniziative collegate ai 150 anni dall’unità d’Italia.
74
Progetto Rerum NovarumGiovanni Saccani
Rerum Novarum - Interactive Exploration of Illuminated Manuscript, è
il nuovo rivoluzionario progetto in ambito cultural heritage nato dalla
collaborazione tra il Laboratorio Imagelab dell’Università degli studi di
Modena e Reggio Emilia e Franco Cosimo Panini Editore. Un progetto
di alto valore scientifico, cul-
turale e divulgativo reso pos-
sibile grazie al contributo
della Regione Emilia-Roma-
gna ed alla collaborazione
della Biblioteca Universitaria
Estense.
Il progetto, che si basa sulla
realizzazione di un innovativo
sistema multimediale di ana-
lisi, ricerca e navigazione vir-
tuale nelle immagini e nei
testi di codici miniati, con in-
terfacce naturali (grandi in-
stallazioni e touch-screen) e
con strumenti di tagging col-
laborativi, prevede l’applica-
zione delle più avanzate
tecnologie di interfaccia uomo-macchina per la fruizione di manoscritti
antichi. Attraverso l’analisi spettrometrica, l’attività di digitalizzazione e
l’utilizzo di algoritmi avanzati di ricerca immagini, Franco Cosimo Panini
Editore ha realizzato un’applicazione in grado di far vivere l’esperienza
dell’immersione virtuale in un codice miniato antico.
Il progetto, partito con la riproduzione de La Bibbia di Borso d’Este, in-
tende riproporre ora su inca-
rico della Biblioteca Reale di
Torino la Vita de Santo Yoa-
chin e de Santa Anna e de la
nativitate de Santa Maria e de
lo Nostro Signor, e custodito
presso la Biblioteca stessa.
L’applicazione Rerum Nova-
rum attraverso uno schermo
multi-touch permette di “sfo-
gliare” le pagine virtuali del
manoscritto, ingrandirle e ge-
stirle a piacimento e per-
mette di ricercare miniature
simili tra loro, organizzarle in
gruppi, metterle a confronto.
L’avanzato software di ricerca
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici del
Piemonte
Direttore Regionale:Mario Turetta
Coordinatore per la Comunicazione:Domenico Papa
Palazzo ChiablesePiazza San Giovanni, 2
10122 TorinoTel. 011 5220403Fax 011 5220433
Direzione Generale per leBiblioteche,
gli Istituti Culturali edil Diritto d'Autore
Direttore Regionale:Rossana Rummo
Via Michele Mercati,400197 Roma
Tel. 06 3216779/3221207Fax 06 3216437
[email protected]@beniculturali.it
Biblioteca Reale di Torino
Direttore:Giovanni Saccani
Piazza Castello, 19110122 Torino
Tel. 011 543855Fax 011 [email protected]
75
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTEDIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALIED IL DIRITTO D'AUTORE
Biblioteca Reale di Torino
immagini utilizza algoritmi di analisi che imitano le caratteristiche della
percezione visiva umana, e allo stesso tempo è in grado di accumulare
informazioni sulla semantica di tali percezioni per mezzo di un sistema
di tagging aperto e in continua evoluzione. Il software è dedicato non
solo agli studiosi ma anche ai non “addetti ai lavori”, permette di tro-
vare immagini simili, assegnare alle immagini un si-
gnificato (il tag) e consente infine al sistema di
apprendere e costruire un vero e proprio dizionario
visivo del codice.
In altre parole, rende possibile la consultazione e lo
studio di qualsiasi manoscritto antico in modo ancora
più approfondito e ricco di quanto sia mai avvenuto
nella storia della codicologia.
L’opera di cui è allo studio la riproduzione per mezzo
del software sopra illustrato è un codice miniato
membranaceo, risalente al 1476.
Il testo in volgare e in scrittura gotica, riporta la vita
di Sant’Anna e di San Gioacchino, di Maria e di Gio-
vanni Battista, con un testo conclusivo sulla fine del
mondo e il Giudizio Universale. Le vicende narrate
sono corredate da un apparato illustrativo di 323
splendide miniature eseguite da Cristoforo De Pre-
dis e da grandi maiuscole in principio dei capitoli,
rosa su sfondo azzurro con fregi colorati. Il titolo del
volume è tutto in oro. Commissionato da Galeazzo
Maria Sforza duca di Milano, il codice giunse in Bi-
blioteca Reale grazie a Domenico Promis, eruditis-
simo bibliografo e bibliotecario di re Carlo Alberto,
che individuò questo prezioso cimelio per la Biblio-
teca del re.
Il progetto già presentato in anteprima alla fiera di
Francoforte utilizzando il manoscritto della Biblioteca
Reale, passerà dalla fase prototipale a quella defini-
tiva con il progetto di collaborazione fra la Biblioteca
stessa e Franco Cosimo Panini Editore per la ripro-
duzione di questo prezioso codice miniato sopra de-
scritto.
76
Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte:progetto di digitalizzazione e descrizione informatizzata dell’Archivio Pascoli di CastelvecchioDiana Toccafondi
Giovanni Pascoli, uno dei nostri più grandi poeti, la cui traccia profonda
percorre non solo la letteratura, ma la storia d’Italia, insieme alla sua
opera ci ha lasciato, anche grazie alle attente cure della sorella Maria,
un vero e proprio tesoro di memoria: il suo ricchissimo archivio, au-
tentica e affidabile miniera
degli studi pascoliani, con-
servato in quel suggestivo
“sacrario” costituito dalla
casa di Castelvecchio, che
sempre Maria volle rima-
nesse intatta, fermata – in
una lotta titanica con il
tempo – al momento della
morte del poeta.
Documenti, manoscritti e carteggi racchiusi nello scrigno di una casa
che è documento anch’essa: questo eccezionale deposito di memo-
ria e di memorie, di proprietà del
Comune di Barga, è, come ben
sanno gli studiosi, fonte primaria
per chiunque voglia ricostruire e
restituire le ragioni, personali e
biografiche ma anche intellettuali
e relazionali, della vicenda umana
ed artistica del Pascoli, ma costi-
tuisce anche un raro esempio di
felice e quasi naturale integra-
zione di beni culturali di natura di-
versa, che si corrispondono in
una suggestiva rete di richiami.
E’ per questo motivo che il Mini-
stero per i Beni e le Attività Cul-
turali, in collaborazione con il
Comune di Barga e la Fonda-
zione Giovanni Pascoli cui è affi-
data la gestione di tale ingente
patrimonio, ha ritenuto che il mi-
glior modo di commemorare Gio-
vanni Pascoli nel centenario della
sua morte fosse quello di dedi-
care un intervento importante e
duraturo all’archivio pascoliano. 77
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANADIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Soprintendenza Archivistica per la Toscana
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici
della Toscana
Direttore Regionale:Isabella Lapi
Coordinatore per la Comunicazione:Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 450122 Firenze
Tel. 055 27189750Fax 055 27189700
Direzione Generaleper gli Archivi
Direttore Regionale:Rossana Rummo
Via Gaeta, 800185 Roma
Tel. 06 4469928/4941464Fax 06 4882358
Soprintendenza Archivisticaper la Toscana
Soprintendente:Diana Toccafondi
Palazzo NeroniVia dei Ginori, 750123 Firenze
Tel. 055 271111Fax 055 2711142
[email protected]/SAFI
Un archivio composto di circa 61.000 documenti, contenenti tutti gli
autografi della produzione poetica e letteraria del poeta, i carteggi con
i familiari e gli amici, quelli con i più importanti intellettuali e letterati del
suo tempo (come Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio, Guido Goz-
zano, Filippo Tommaso Marinetti, Giacomo Puccini, Ruggero Leonca-
vallo, ecc.), le carte della sorella Maria, circa 1600 fotografie (molte
delle quali scattate dallo stesso Pascoli) e una imponente raccolta di
circa 6.000 giornali contenenti articoli di Pascoli o a lui dedicati.
L’intervento, progettato e curato dalla Soprintendenza Archivistica per
la Toscana, è già iniziato e comporterà la schedatura analitica delle
carte e la loro riproduzione digitale (verranno prodotte circa 120.000
immagini), nonché la predisposizione di un avanzato sistema di inter-
rogazione e restituzione che renderà l’intero archivio consultabile via
web. Si tratta di un’operazione di grande rilievo, sostenuta da un ben
preciso progetto culturale:
attraverso la digitalizzazione e la descrizione informatizzata delle carte,
attuata secondo le più accurate metodologie archivistiche, si intende
offrire un nuovo e affidabile patrimonio di informazioni e di possibilità
di interrogazione (e, quindi, di approfondimento e interpretazione) agli
studiosi e a quanti vorranno avvicinarsi all’opera e alla figura del poeta. 78
Benché molto conosciuto, l’archivio Pascoli ha infatti finora sofferto
della mancanza di adeguati strumenti descrittivi, il che ha spesso reso
impervie le ricerche. Senza contare che le 24.000 carte di Maria, im-
portantissime per la ricostruzione della fortuna critica e della biografia
del Poeta, sono ancora pressoché sconosciute non essendo mai state
inventariate.
Alla luce di altre esperienze di digitalizzazione realizzate negli ultimi
anni nel mondo degli archivi, siamo convinti che a questi interventi farà
seguito una significativa ripresa sia degli studi che dell’interesse anche
da parte dei non specialisti, determinando una più generale diffusione
della conoscenza dell’autore e valorizzazione del patrimonio culturale
a lui riconducibile.
La digitalizzazione si configura anche come un’operazione di buona
conservazione, dal momento che la consultazione delle immagini
potrà, nella maggior parte dei casi, sostituire quella delle carte, pre-
servando gli originali, che risultano particolarmente fragili.
È per questo che l’intervento prevede anche il restauro delle carte
maggiormente danneggiate.
L’intervento di digitalizzazione e schedatura verrà esteso anche ai circa
6000 giornali, anch’essi conservati nell’Archivio Pascoli di Castelvec-
chio, contenenti articoli di o su Pascoli, e su cui spesso compaiono
note e commenti autografi del poeta o della sorella. Si tratta di una
raccolta di grande importanza messa insieme dallo stesso poeta e poi
continuata da Maria, che presenta problemi di conservazione per
l’estrema fragilità dei supporti.
Portale pascolianoIl progetto si completa con la costruzione di un “portale pascoliano”,
che si propone tre obiettivi:
1. ricondurre e rendere facilmente consultabile su un unico sito web
tutto il complesso del patrimonio pascoliano presente a Castel-
vecchio, al fine di valorizzare la forte connessione tra l’archivio, la
biblioteca, la casa (con i suoi arredi);
2. fornire strumenti di approfondimento e di “servizio” utili agli studi;
3. predisporre percorsi didattici tematici.
Il primo obiettivo ha l’ambizione di sperimentare un nuovo modello di
“coesistenza” non solo pacifica ma addirittura amichevole e interrelata
tra beni culturali diversi (archivio, biblioteca, museo, ognuno dei quali
fornito di proprie descrizioni), superando la diversità dei linguaggi de-
scrittivi di partenza, in nome dell’unica e unitaria “vocazione” a me-
moria pascoliana.
Il secondo obiettivo intende mettere a disposizione un corpus com-
pleto interrogabile di “Bibliografia Pascoliana”, acquisendo e informa-
tizzando le bibliografie edite e completandole. 79
Il terzo obiettivo si propone di articolare, in modo non specialistico, al-
cuni percorsi tematici virtuali (es: Pascoli e la politica; Pascoli e la na-
tura; ecc. con il supporto di una scelta significativa ma essenziale di
documenti, oggetti della casa, ecc…)
80
Il progetto, sviluppato dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana, è stato finanziatodalla Presidenza del Consiglio edal Ministero per i Beni e le Attiv-ità Culturali sui fondi della quotadell'otto per mille dell’IRPEF a di-retta gestione statale.
Responsabilità scientifica, direzione dei lavori e collaudo:
Diana Toccafondi, Emilio Capannelli, SoprintendenzaArchivistica per la Toscana.
Realizzazione del sistema infor-matico, supporto alle attività dischedatura e digitalizzazione delmateriale documentario, realiz-zazione di un sito internet per lavalorizzazione del materialedocumentario:
Umberto Parrini, Laboratorio perl’Analisi, la Ricerca, la Tutela, la Tecnologia e l’Economia del patrimonio culturale della Scuola Normale Superiore di Pisa.
La digitalizzazione: il futuro del passatoElisabetta Piccioni
L’Archivio di Stato di Lucca ha proseguito nel 2012 lo sforzo di ren-
dere leggibile e fruibile da un più vasto pubblico il patrimonio conser-
vato, di eccezionale pregio e valore documentario, mediante l’utilizzo
di strumenti informatici.
L’attenzione per le tecnologie informatiche quale canale diretto di co-
municazione e valorizzazione non è nuova per l’Istituto, che da tempo
ha realizzato un proprio sito Internet www.archiviodistatoinlucca.it
agile ed elegante e costantemente aggiornato ed ha svolto un grosso
lavoro di digitalizzazione. Si ricorda ad esempio che sono visibili sul
sito le pergamene dell’intero fondo Diplomatico. Dalla sezione “Carte
e mappe” si accede inoltre al materiale cartografico già digitalizzato
presente in importanti fondi quali Offizio sopra le differenze dei con-
fini, Deputazione sopra il nuovo Ozzeri, Offizio sopra i Paduli di Sesto,
Direzione poi Commisario delle acque e strade, Raccolte e Miscella-
nee.
L’intento è quello di dispiegare al massimo le potenzialità attrattive del
materiale documentario, sottraendolo alla scarsa conoscenza e visibi-
lità che talvolta gli Istituti archivistici scontano. Le innovative modalità
di valorizzazione ovviamente sono perseguite senza alcuna rinuncia ad
un ineccepibile criterio di scientificità.
In particolare nell’anno corrente l’Istituto ha operato su tale versante
in due direzioni: la digitalizzazione di materiale cartografico e la realiz-
zazione di un QR Code illustrativo della storia e delle vicende dell’Ar-
chivio di Stato in una significativa sintesi.
Progetto di digitalizzazione di materiale cartograficoParticolare attenzione ha avuto il progetto di ampliamento della frui-
zione dei fondi cartografici, inserito nel Progetto pluriennale SA.VI.(SAla di studio VIrtuale), finanziato dalla Fondazione della Cassa di Ri-
sparmio di Lucca.
Nel 2012 sono stati digitalizzati parte del fondo Vecchio Catasto Fab-
bricati di Lucca e provincia, del fondo Offizio sopra le differenze dei
confini e del fondo Fortificazioni della Città e dello Stato, archivi cru-
ciali per la ricerca storica territoriale sia per soddisfare esigenze di ca-
rattere professionale che di studio storica.
L'importanza della cartografia conservata presso l'Archivio di Stato di
Lucca è data non soltanto dalla straordinaria qualità di molta parte di
essa, relativa ai confini, ai corsi d'acqua, ai rilievi montuosi, ma anche
dalla eccezionale quantità di piante, mappe e disegni che rendono pos-
sibile ogni ricerca si voglia effettuare anche per il più piccolo appezza-
mento di terreno in epoca antecedente all'istituzione, a Lucca soltanto
ottocentesca, di un catasto particellare.
L’opera di digitalizzazione intrapresa dall'Archivio di Stato potrà essere
ampliata in fondi diversi da quelli più noti fin qui resi consultabili on
line. 81
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLATOSCANADIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio di Stato di Lucca
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della
Toscana
Direttore Regionale:Isabella Lapi
Coordinatore per la comunicazione: Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisade’ Medici, 4 50122 Firenze
Tel. 055 27189750Fax 055 27189700
Direzione Generale per gliArchivi
Direttore Generale:Rossana Rummo
(iterim)
Via Gaeta, 800185 Roma
Tel. 06 4469928/4941464Fax 06 4882358
Archivio di Stato di Lucca
Direttore: Elisabetta Piccioni
Palazzo GuidiccioniPiazza Guidiccioni 8,
55100 LuccaTel. 0583 955909Fax 0583 469396
Sede Sussidiaria
Via dei Pubblici Macelli, 15555100 Lucca
Tel. 0583 955909
Si tratta talvolta di interi fondi archivistici, come ad esempio Docu-
menti e mappe depositate (mappe e disegni già allegati a scritture di
carattere giudiziario), la raccolta di mappe e disegni di Gio. Battista Car-
rara, agrimensore lucchese dell'800, e le preziose piante della città
dell'Offizio sopra le strade urbane, ma anche di una miriade di rilievi di
piccoli o grandi appezzamenti di terreno, chiuse, pascoli, edifici di città
e di campagna, che esistono in fondi documentari assai cospicui,
come l'Archivio dei Notari, di cui soltanto da poco è stata iniziata
l'esplorazione dal punto di vista cartografico.
Un campo d’azione fecondo è dato anche dai numerosi e ricchissimi
archivi gentilizi, nei quali, come nel caso delle famiglie Orsetti e
Tucci, oltre ai prestigiosi "terrilogi" che la nobiltà e gli enti religiosi com-
missionavano ai periti misuratori, sono confluiti addirittura interi archivi
cartografici di carattere professionale, formatisi ad opera di "pubblici
periti" e "pubblici agrimensori" per lo più nel corso dei secoli XVII e
XVIII. Appare quindi con tutta evidenza la pluralità di indirizzi di ri-cerca (colture agricole, toponomastica, urbanistica, storia dei patrimoni
ecclesiastici e nobiliari) che, una volta digitalizzati i singoli disegni, sa-
ranno percorribili dagli studiosi, particolarmente di storia del territorio
e contesto lucchese.
Oggi la salvaguardia di questo patrimonio, oltre che naturalmente
dalla materiale conservazione delle scritture, passa dalla riproduzione
digitale, che in qualche modo "immortala" immagini del territorio con-
sentendone la visione dei mutamenti nel tempo in maniera diretta ed
efficace: forse oggi siamo soltanto agli inizi di un processo di riprodu-
zione digitale che sarà un contributo capitale, oltre ai preziosi inventari
che gli archivisti redigono, alla conoscenza storica.
QR CODEL’Archivio di Stato di Lucca ha ideato e messo in atto una particolare
modalità comunicativa, mirata in particolare in direzione del pubblicogiovanile, particolarmente vicino alle più moderne tecnologie della co-
municazione.
In tale ottica è stato realizzato un QR Code che, apposto sulla facciatadelle due sedi dell’Archivio di Stato, rispettivamente dentro e fuori le
mura cittadine, con un semplice click permette di accedere in ogni
momento al video su “L’Archivio di Stato, in Lucca: dal torchietto del
Bongi alla prima mostra in tasca”.
Il video consente un approccio nuovo in termini di fruizione on line, at-
traverso il quale è possibile ripercorrere eventi/mostre ed altre inizia-
tive culturali precedentemente attuate. In sostanza l’Archivio di Stato
si è dotato di un codice bidimensionale (QuickResponse code) che
permette di collegarsi a pagine internet, video e audio online e può
essere letto tramite un telefono cellulare o uno smartphone munito di
un apposito programma di lettura (lettore di codici QR, ovvero QRrea-
der). Per attivare il codice QR è sufficiente inquadrarlo con la fotoca-
mera del cellulare dopo aver aperto il lettore sul codice stesso.
Ulteriori elementi da mettere in luce dell’iniziativa riguardano la sua82
caratteristica dinamica e la attitudine ad espandersi ad altri contesti.
Per il primo aspetto è importante sottolineare che i dati veicolati dal QR
Code non sono immutabili,forniti una volta per tutte ma possono es-
sere aggiornati ed arricchiti con il progredire dell’attività dell’Istituto. Le
piccole mattonelle sulla facciata delle due sedi differiscono dalle epi-
grafi, oltre che per la ricchezza dei contenuti, anche audio, soprattutto
per la loro modificabilità nel tempo.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, un obiettivo specifico che l'Ar-
chivio di Stato di Lucca si è dato è stato quello di porsi come capofilaaffinché tutti i palazzi storici e monumentali della Città possano dotarsi
di un dispositivo QR Code sulla loro facciata per far sì che veramente
“le pietre parlino” in modo semplice e a tutti.
Infine è doveroso ricordare come per tale realizzazione l’Istituto abbia
ricercato collaborazioni tecniche e finanziarie al di fuori del Ministero,
con ciò intrecciando una serie di contatti ad ampio raggio. Ci si èavvalsi della collaborazione scientifica del prof. Umberto Parrini, della
Scuola Normale di Pisa, nonché della partecipazione della ditta STASIS
(nella digitalizzazione) e della Provincia di Lucca (per la produzione del
filmato della mostra per il 150esimo dell’Unità).
Si sottolinea come i soggetti menzionati, attratti dalla qualità del pro-
getto, si siano attivati gratuitamente. Per l’Istituto il progetto è stato
ideato e curato in particolare dalla dr.ssa Marina Brogi.
83
Un castello in evidenzaFabrizio Mentani
Nell’ambito del progetto Musei D-Italia, la Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria ha sviluppato un sito web
come strumento efficace per la valorizzazione del castello Bufalini, re-
sidenza storica di una nobile famiglia dell’alta valle del Tevere.
Tale sito, con testo bilingue in italiano e in inglese, è stato realizzato
con un CMS (Content Management System) open source, il più dif-
fuso e flessibile attualmente reperibile.
Questa scelta ha permesso di migliorare l’interazione tra l’oggetto cul-
turale e l’utente in modo da veicolare più efficacemente i contenuti,
anche attraverso un mirato lavoro in termini di Search Engine Optimi-
zation.
Il layout di tipo “liquido” consente una migliore fruibilità sia nei diversi
dispositivi di accesso (PC, Smartphone e PAD), che nelle differenti ri-
soluzioni dei monitor.
Inoltre è stato curato l’aspetto cromatico per favorire una migliore leg-
gibilità per daltonici e ipovedenti, includendo un dispositivo per in-
grandire o ridurre la dimensione dei caratteri dei testi che fanno parte
del sito.
Il tutto integrato in una grafica pulita che porta l’utente a porre l’at-
tenzione sui contenuti testuali, i menù di navigazione, ma soprattutto
sul materiale multimediale messo a disposizione, quali virtual tour e
gallerie fotografiche, che permettono al fruitore un’accurata visione
nel dettaglio del monumento, sia all’esterno che all’interno.
Dal punto di vista dei contenuti testuali, il sito fornisce notizie storiche
e geografiche sulla dimora e sulle modalità di accesso.
Tutto ciò tenendo conto anche dei criteri di qualità specifici per i beni
culturali, sulla base delle normative e degli standard in uso.
Scopo primario del progetto, oltre quello divulgativo culturale, è quello
di far conoscere il monumento a un maggior numero di visitatori: essi,
coinvolti dal tour virtuale, potranno programmare una piacevole gita
turistica al castello. 84
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL'UMBRIA
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici dell'Umbria
Direttore Regionale: FrancescoScoppola
Piazza IV Novembre, 3606123 PerugiaTel. 075 5750601 Fax 075 [email protected]
Castello Bufalini
http://www.castellobufalini.beniculturali.it
Responsabile del progetto:Tiziana Biganti
Responsabile realizzazione del sito:Fabrizio Mentani
Testi a cura di: Giuditta Rossi
Traduzioni: Keith Carter
Fotografie: Sandro Bellu e PatrizioSilvi Antonini
Web Designer: Leonardo Calabresi
85
Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia delVeneto (CEMA)Ufficio URP - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Cultour Active srl
La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Veneto Desi-
gner Outlet by McArthur Glen, il Comune di Noventa di Piave, l’Asso-
ciazione Culturale Noventa Arte e Storia e Cultour Active srl, hanno
presentato lo scorso aprile i nuovi spazi espositivi del CEMA - Centro
Espositivo Multimediale dell’Archeologia, allestito all’interno del Ve-
neto Designer Outlet di Noventa di Piave (Venezia). L’evento è stato
organizzato in collaborazione con la Direzione dei Beni Culturali della
Regione del Veneto e con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Uni-
versità degli Studi di Padova.
La disponibilità ad integrare la propria attività con la promozione della
cultura da parte di una realtà commerciale di così significativa portata,
che conta ogni anno milioni di visitatori, ha fornito l’occasione per met-
tere in atto innovative soluzioni multimediali destinate a diffondere la
conoscenza del ricco patrimonio archeologico del Veneto tra un pub-
blico ampio e non specialistico, con l’intento di creare una vetrina vir-
tuale per i musei nazionali e le aree archeologiche della regione.
Non si tratta di trasferire od esporre sezioni museali o singoli reperti di
richiamo presso sedi non convenzionali, secondo prassi già consuete
in diverse regioni; l’idea che anima l’iniziativa è, invece, quella di offrire
suggestioni per indurre un numero sempre maggiore di visitatori a
fruire direttamente delle molte località di interesse storico-archeolo-
gico del Veneto.
Per raggiungere questo obiettivo si sono potenziate le forme più ac-
cattivanti della comunicazione multimediale, capaci di incidere sul-
l’utente non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche da quello
sensitivo ed emozionale. Decine di immagini dei reperti e dei luoghi
dell’archeologia del Veneto, proposte all’utente attraverso innovative
modalità di fruizione ad alto impatto emotivo (non solo schermi, ma
anche pareti, pavimenti, tavoli e cornici resi interattivi in modalità no86
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto CEMA - Centro Espositivo Multimediale dell'Archeologia
Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici del Veneto
Direttore Regionale:Ugo Soragni
Coordinatore per la comunicazione:Antonio Giacomini
Ca' Michiel dalle Colonne Cannaregio 4314 – Calle del Duca30122 VeneziaTel. 041 3420101Fax 041 [email protected]
Direzione Generale per le Antichità
Direttore Generale:Luigi Malnati
Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434700Fax 06 [email protected]
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
Soprintendente:Vincenzo Tiné
Via Aquileia, 735139 PadovaTel. 049 8243811Fax 049 [email protected]
CEMA - Centro Espositivo Multimediale dell'Archeologia
c/o Veneto Designer Outlet
Via Marco Polo, 130020 Noventa di Piave (VE)Tel. 0421 307738CEMAgazine in versionesfogliabile:http://issuu.com/museocema/docs/cemagazinewww.facebook.com/museocemawww.museocema.com
touch) suscitano nel pubblico dell’outlet quell’”effetto meraviglia” che
è il presupposto essenziale per stimolare la curiosità intellettiva e ri-
svegliare il bisogno di rapportarsi direttamente con le realtà fisiche
evocate dalle installazioni virtuali.
87
Il percorsoUna grande mappa del Veneto accoglie
il visitatore all’interno del CEMA, ac-
compagnandolo alla scoperta dei Musei
Archeologici Nazionali di Adria, Altino,
Este, Fratta Polesine e Portogruaro e
delle aree archeologiche della regione
attraverso immagini esemplificative in-
serite in cornici digitali.
Qualche passo più avanti, la parete inte-
rattiva permette di entrare in ogni sin-
golo museo, dove le immagini dei
reperti più significativi e importanti sono
proposte secondo raggruppamenti te-
matici.
Da qui in poi ha inizio il vero viaggio nel-
l’archeofuturo: camminando sul pavi-
mento interattivo ci si immerge nella
stratigrafia di uno scavo archeologico;
ruotando le facce di un cubo sul table si
scoprono curiosità sull’archeologia del
Veneto e di Noventa di Piave, sugli
eventi e le iniziative che ne hanno con-
tribuito alla valorizzazione e promozione;
muovendo le mani all’interno del pano-
rama si vivono i Musei Archeologici Na-
zionali veneti, Noventa di Piave e il suo
passato.
Per calarsi ancora di più nella storia, il vi-
sitatore entra nella stanza dedicata al
tour virtuale in cui può immergersi a
360° nello scavo dell’area archeologica
di San Mauro a Noventa di Piave, sce-
gliendo più punti di osservazione all’in-
terno dello scavo stesso. Il viaggio
continua attraverso un corridoio che co-
stituisce il trait d’union tra la realtà vir-
tuale dello scavo e i suoi reperti: il
visitatore incontra “La dama della col-
lana”, si lascia incantare dalla sua storia
e dalla preziosità del gioiello, e speri-
menta ancora nuovi punti di vista con le
foto 3D.
Nel 3D box rivivono invece le antiche
chiese di San Mauro, le cui fondazioni ri-
trovate sono testimonianze del passag-
gio della storia nel complesso
archeologico.88
In più...Il Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia non è solo un
museo virtuale, ma un insieme di strumenti che permettono di vivere
la relazione tra archeologia e multimedialità sotto altre forme: CEMA-
gazine, un periodico quadrimestrale multilingue sull’archeologia del
Veneto e sul patrimonio artistico e culturale di Noventa di Piave (VE),
disponibile anche in versione digitale; una pagina Facebook per essere
sempre in contatto con i visitatori e gli appassionati; un nuovo sito web
e applicazioni Ipad e Iphone, a breve disponibili.
89
Il Contact Center Turistico è un servizio erogato dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali atto a migliorare l’accesso alla fruizione del
vasto patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani non-
ché dei turisti in visita nel nostro Paese.
Attraverso il numero verde 800 99 11 99, esso fornisce informazioni
(in lingua italiana, inglese e spagnola) su: attività e servizi erogati dal
Ministero, musei, archivi, biblioteche e mostre temporanee.
Il Servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 e i festivi dalle 9.00
alle 19.00.
L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati
ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado
di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative
alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzio-
nali dello stesso.
L’operatore ha a disposizione anche una banca dati integrata curata
dal personale di back office contenente le informazioni relative a beni,
musei, manifestazioni ed eventi in programma su tutto il territorio na-
zionale.
Nello specifico, il front office svolge le seguenti funzioni:
- ricezione di reclami da parte del Cittadino e di segnalazione al-
l’Amministrazione per le eventuali risoluzioni o miglioramenti dei
servizi;
- supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del MiBAC per
consolidare e espandere i servizi di informazione a quanti interagi-
scono con l’Amministrazione.
L’attività di back office consiste nelle seguenti azioni:
- verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati
presenti sul sito istituzionale;
- acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su
tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del
Ministero;
- acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali
luoghi della cultura non statali mediante la creazione di un Data
Base interno a favore del Front office;
- diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali
scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di op-
portunità da parte del Ministero.
Tali informazioni sono fornite in numero complessivo di 10.000 contatti
annui.
A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente re-
port statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua
analisi e monitoraggio dei servizi resi.
90
Direzione Generale per l’Organizzazione, gli AffariGenerali, l’Innovazione, il Bilancio ed il Personale
Direttore Generale:Mario Guarany
Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232007Fax 06 [email protected]
Servizio I - Affari Generali,Sistemi Informativi e TecnologieInnovative
Direttore:Annarita Orsini
IL CONTACT CENTER DEL MIBAC
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel
1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di
Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri
ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni il-
lecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché
a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Mi-
nistro, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del pa-
trimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione
delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggi-
stici.
Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato
affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno
del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28
aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di
preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando
CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a fa-
vore di tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata prepara-
zione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela
del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri
TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di
supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, con-
trollo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un
Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di
coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini
di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato,
Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello perife-
rico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a
Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo,
Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, alle di-
pendenze del Nucleo TPC di Palermo.
91
CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
Reparto Indirizzo Telefono/Fax e-mail Competenze territoriali
Comando CCTPC Roma
Roma Piazza di Sant’Ignazio, 152
Tel. 06 6920301Fax 06 69203069
Reparto Operativo CC TPC Roma
RomaVia Anicia, 24
Tel. 06 585631Fax 06 58563200
Nucleo CC TPCTorino
TorinoVia XX Settembre, 88
Tel. 011 5215636Fax 011 5170000
[email protected] Valle D’Aosta
Nucleo CC TPCMonza
MonzaVia Brianza, 2
Tel. 039 2303997Fax 039 2304606
[email protected] Lombardia
Nucleo CC TPCMonza
Venezia,P.zza S. Marco, 63
Tel. 041 5222054Fax 041 5222475
[email protected] A. A. F. V. Giulia
CCTPC - ComandoCarabinieriTutela Patrimonio
Culturale
ComandanteGen. B. Pasquale Muggeo
Piazza Sant’Ignazio, 15200186 Roma
Tel. 06 6920301 - Fax 06 [email protected]
Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salva-
guardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità opera-
tive che possono riassumersi in:
- controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e am-
bulanti;
- attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali
e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedi-
cati;
- gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti
(art.85 D.Lgs. 42/2004);
- consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Atti-
vità Culturali e dei suoi organi territoriali.
In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a:
- individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni cul-
turali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni)
e deferirli all’Autorità Giudiziaria;
- recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal ter-
ritorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei li-
miti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della
cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Af-92
Reparto Indirizzo Telefono/Fax e-mail Competenze territoriali
Nucleo CC TPCGenova
GenovaVia S. Chiara, 8
Tel. 010 5955488Fax 010 5954841
[email protected] Liguria
Nucleo CC TPCBologna
Bologna,Via Castiglione, 7
Tel. 051 261385Fax 051 230961
[email protected] Emilia Romagna
Nucleo CC TPCAncona
AnconaVia Pio IIPal. Bonarelli
Tel. 071 201322Fax 071 2076959
[email protected] Marche
Nucleo CC TPCFirenze
FirenzeVia Romana, 37/a
Tel. 055 295330Fax 055 295359
Nucleo CC TPCNapoli
NapoliVia Tito Angelici, 20
Tel. 081 5568291Fax 081 5784274
[email protected] Campania
Nucleo CC TPCBari
BariP.zza Federico II, 2
Tel. 080 5213038Fax 080 5218244
PugliaMoliseBasilicata
Nucleo CC TPCCosenza
CosenzaVia Colletriglio, 4
Tel. 0984 795548Fax 0984 784161
[email protected] Calabria
Nucleo CC TPCPalermo
PalermoC.so Calatafimi, 213
Tel. 091 422825Fax 091 422452
Sicilia prov. di:AgrigentoCaltanisettaEnnaPalermoTrapani
Sezione CC TPCdi Siracusa
SiracusaP.zza Federico diSvevia sncc/o Castello Maniace
Tel. 0931 463418Fax 0931 461256
Sicilia prov. di:SiracusaRagusaMessinaCatania
Nucleo CC TPCSassari
SassariStrada Prov.leLa Crucca, 3
Tel. 079 3961005Fax 079 395654
[email protected] Sardegna
fari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le
Forze di Polizia delle altre Nazioni;
- contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela pae-
saggistica;
- effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiqua-
riato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line,
nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri
operatori del settore;
- effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche par-
ticolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il
Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed
altri mezzi dell’Arma, anche navali.
Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito
della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per:
- supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq
dal 2003 al 2006;
- attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati
che lo richiedano;
- consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le atti-
vità volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al pa-
trimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri.
Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività
investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe
rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed
efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca
Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente pre-
vista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa
sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e foto-
grafiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Co-
mando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio
nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Mini-
stero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso
INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti
all’estero.
La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticatatecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa conte-nute (circa 148.000 eventi e 5.054.000 di oggetti descritti, di cui circa1.080.000 provento di furto, con più di 500.000 immagini informatiz-zate), costituisce un punto di riferimento per tutti i Reparti dell’Armadei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e con-sente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fenomeno “furti dibeni culturali”, così come di altre tipologie delittuose, fornendo indi-cazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’attività pre-ventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentatagiornalmente: 93
- è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento ela ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altrol’elaborazione di statistiche;
- è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente
modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli
eventi;- interagisce in tempo reale con palmari e personal computer porta-
tili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’inter-vento e la consultazione e l’alimentazione diretta.
Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazionedelle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnandoloro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, ilcontrasto, la forma e la trama.Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito pro-gramma consente:
- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamentotra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone arischio e dei percorsi legati alla criminalità;
- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le in-formazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti perfini investigativi e tabulati telefonici (società italiane).
La gestione, la conservazione e l’interazione con i sistemi di altri Entiistituzionali, quali il SUE, degli Uffici Esportazione del MiBAC, o il Si-stema di catalogo della CEI, insieme al continuo aggiornamento dellaBanca Dati, sono elementi fondamentali per la valorizzazione del pa-trimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attivitàinvestigative. A tal proposito, infatti, la Banca Dati “Leonardo” è at-tualmente in fase di evoluzione grazie al progetto “Archeocontrol”, fi-nanziato dal Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza2007-2013 e sarà inoltre il modello a cui si ispirerà la nuova Banca DatiINTERPOL delle opere d’arte rubate che verrà sviluppata direttamentedai Carabinieri TPC attraverso il progetto, finanziato da fondi Europei(ISEC 2011), denominato “PSYCHE”, Protecting System for CulturalHeritage.
L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguitada una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a li-vello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affianca-mento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offertedalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le infor-mazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadi-nanza, attraverso il sito istituzionale www.carabinieri.it. In quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficacemotore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa20.000 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamentesottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nellostesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco diimmagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante idue conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi94
di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” diPaesi a rischio.Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recuperodei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Co-mando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in attouna loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle asso-ciazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior nu-mero di beni culturali.
Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’in-teresse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utentiche intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo”contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto conla collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subi-scano furti di beni culturali.
Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’operad’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiestopresso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda pre-ventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivodei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale de-scrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntualecomparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’in-terno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene incaso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed ade-guatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.
Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovveroper conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cit-tadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio uncontrollo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti.
In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in
cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta se-
gnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale
esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia
giudiziaria.95
Esempio di modello “Documentodell’opera d’arte -
OBJECT ID”
PUBBLICO E PRIVATO: percorsi condivisi
ALTAIR4CENTRICAEMMEBIDIAGNO
STICAARTISTICASPAZIOVISIVO
CARLOSPERATIHERITYINTERNA
T I O N A L PA R A L L E L O U N I C I T Y
Rome MVR
Rome MVR è una nuova applicazioneper visitare Roma attraverso il tempo,visualizzandone l'aspetto nelle varieepoche, grazie al sistema Time Win-dow.Time Window è un sistema MVR(Mixed Virtual Reality) che utilizzadelle finestre temporali, aperte dal-l’applicazione nelle principali aree mo-numentali della città, permettendo divisualizzare lo stato di un sito archeo-
logico, un’area urbana o un monumento, nei diversi momenti della suastoria, sovrapponendo interattivamente in dissolvenza le ricostruzioni3D allo stato attuale dei luoghi.Se si utilizza l’applicazione in prossimità delle aree per cui sono di-sponibili le finestre temporali, il sistema MVR, che sfrutta i dati Gps,della bussola e del giroscopio, ci mostra una visione panoramica at-tuale e georeferenziata della zona; spostando l'iphone l'immaginesegue i nostri movimenti individuando i monumenti che ricadono nelcampo visivo. Attivando la modalità “salto nel tempo” tramite unalenta dissolvenza è possibile visualizzare le fasi storiche più antiche,permettendoci di interpretare con facilità le vestigia superstiti del pas-sato. La prossimità di altre finestre temporali, rispetto alla nostra po-sizione, è segnalata da uno strumento che ci indica la direzione perraggiungere un nuovo, privilegiato, punto di osservazione.Se si utilizza l’applicazione mentre si è lontani dalle aree interessate,oppure se non si vogliono seguire le indicazioni automatiche, o le fun-zioni bussola e giroscopio, si può selezionare l'area dalla lista o dalla
mappa, ed attivando la mo-dalità manuale è anchepossibile visualizzare le pa-noramiche semplicementespostando il dito sulloschermo.Il cuore di questa applica-zione sono le migliori e più
rigorose ricostruzioni 3D at-tualmente disponibili. Contenuti originali apposita-mente elaborati dal team diAltair 4 Multimedia, compo-sto da architetti, archeologied artisti con esperienza
trentennale nel settoredella valorizzazione del pa-trimonio culturale, che ope-rano in collaborazione conle più prestigiose universitàed istituti di ricerca italiani
Soprintendenza Speciale per iBeni Archeologici di Roma
Sopraintendenza: Palazzo Massimo
Piazza dei Cinquecento, 67 00185 Roma Tel. 06 480201Fax 06 [email protected] [email protected] http://archeoroma.beniculturali.it
Soprintendenza ArcheologicaComune di Roma
P.O. Coordinamento tecnicoscientifico e operativo delle attivitàconnesse con la valorizzazione delPatrimonio nei Musei Capitolini enegli altri Musei della U.O.:Lucrezia Ungaro
Mercati di Traiano Via IV Novembre, 94 00187 Roma Tel. 06 69780532
Altair 4 Multimedia S.r.l.
Via San Tommaso d'Aquino, 4000136 Roma Tel. 06 39734814 – 06 39760336Fax 06 [email protected]@altair4.it www.altair4.it
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI ROMA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA COMUNE DI ROMA
ALTAIR 4 MULTIMEDIA
98
ed internazionali.L’applicazione beneficeràquindi dei continui aggior-namenti risultanti dal pro-gredire della ricercastorico-archeologica e dal-l’elaborazione di nuove
spettacolari ricostruzioni,con l‘apertura di nuove TimeWindows nella città eterna.Aree attualmente disponibili:Colosseo, Foro Romano, Pa-latino, Fori Imperiali.
ROME MVR VideoDemo: http://www.altair4.com/videos/applicazione-iphone-roma-mvriphone-app-rome-mvr/?lang=en
Link a filmati dimostrativi:ROME MVR PROMO (simulazione in CG al Foro Romano e live alColosseo) durata 2'52"http://youtu.be/w32SAZ3PN98ROME MVR live al Colosseodurata 1'55"http://youtu.be/NhoVw7YL74A
Nerone e la Domus Aurea
La ricostruzione delle fasi dell’incendio del 64 d.C., che distrusse lacapitale dell’impero, e della dorata reggia di Nerone in un’imperdibileopera di Altair4 Multimedia che ci mostra per la prima volta, ricostruitein computer grafica 3D le miserie e lo splendore della città eterna aitempi di Nerone. Dalle fatiscenti insulae della Suburra alle sontuose ar-chitetture della Domus Aurea, dal lago artificiale di Nerone al Colosseo,dai portici Neroniani sulla via Sacra ai fasti dei Fori Imperiali, dalla mole
99
imponente del Colosso di Nerone alla rivoluzione architettonica del-l’Aula Ottagona: la spettacolare e rigorosa ricostruzione in computergrafica 3D dell’opera più ambiziosa di un artefice visionario.
Link a filmati dimostrativi:NERO and DOMUS AUREA (Golden House): http://www.you-tube.com/watch?v=5xdcQxRJlP8NERO and DOMUS AUREA VisualFX:http://www.youtube.com/watch?v=C51bStZQpP4&list=UUPEq7sieBX47Dw-7D6zVoQw&index=9&feature=plcp
Roma antica in 3DRoma Antica in 3D consente di seguire l’evoluzione del tessuto urba-nistico e architettonico della città eterna attraverso una serie di visioniche consentono di ammirare lo stato attuale e quello antico con dis-solvenze e ricostruzioni grafiche animate.I principali monumenti dell'Urbe sono quindi visibili a volo d’uccello sulmodello integrale della città antica restituita in 3D e poi descritte indettaglio nel loro splendore architettonico.
100
Link a filmati dimostrativi:
ANCIENT ROME IN 3Dhttp://www.youtube.com/watch?v=lij59497MBs&feature=relmfuROMAN FORUMhttp://www.youtube.com/watch?v=S4PACYJKxic&feature=relmfu
101
Firenze patrimonio dell'umanità attraverso le tecnologie digitali interattive
Le Smart Cities vengono definite come ambienti urbani in grado di
agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini:
la fruizione del patrimonio culturale attraverso l'innovazione tecnolo-
gica è una delle tematiche chiave del processo. L'idea è presentare
una città complessa e ricca di storia come Firenze da più punti di vista,
attraverso le nuove soluzioni tecnologiche per la fruizione dei beni cul-
turali e valorizzarne l'impatto in termini turistici e culturali.
Il fine del progetto di Centrica è quello di rendere accessibili i conte-
nuti relativi alla città di Firenze tramite diversi canali quali internet, punti
informativi collocati nelle aree più significative della città, ma anche at-
traverso il proprio smartphone grazie ad esempio ad una App dedicata.
Si tratta in ogni caso di strumenti interattivi, che possano suscitare la
curiosità e l'interesse, rendere disponibili nuovi servizi, creare un ca-
nale di fidelizzazione verso l'utilizzatore finale, favorire la partecipa-
zione attiva del turista, con un approccio ludico alla fruizione dei
contenuti.
All'interno della nostra proposta confluiscono due strumenti diversi
per valorizzare la città:
1. l'applicazione interattiva "Zocchi Touch"2. l'applicazione interattiva "Firenze nel tempo"
Nata in collaborazione con l'Ufficio Unesco del Comune di Firenze,
l'applicazione interattiva "Zocchi Touch" permette di navigare in ogni
dettaglio le ventisei celeberrime tavole di Giuseppe Zocchi, che raffi-
gurano le vedute storiche di Firenze. Centrica ha realizzato sia la digi-
talizzazione delle tavole dello Zocchi, che l'installazione multimediale.
Le immagini digitali delle tavole dello Zocchi sono state recentemente
utilizzate anche come proiezioni all'interno della suggestiva mostra
“Rinascimento a Firenze. Capolavori e Protagonisti”, che ha inau-gurato lo spazio museale permanente “Spazio Italia” presso il Museo
Nazionale della Cina.
Lo spazio museale, concepito e voluto dal Ministero per i Beni e le At-
tività Culturali, parte da una più ampia collaborazione di scambi cultu-
rali tra Cina e Italia e mira a promuovere il patrimonio culturale italiano,
attraverso il racconto delle sue eccellenze artistiche e culturali.
L'esposizione porta nella capitale cinese i maestri della pittura e della
scultura italiana del Rinascimento fiorentino. L'impianto museale vede
l’applicazione delle più innovative tecnologie applicate agli spazi espo-
sitivi: un progetto allestitivo evoluto che mediante la multimedialità
permette al visitatore di essere accompagnato e informato in un per-
corso immersivo all’interno della Mostra attraverso audio, giochi di
luci, proiezioni, realtà aumentata e totem interattivi.
L'applicazione interattiva "Zocchi Touch" permette di esplorare ogni
singola veduta, di visualizzare nel dettaglio i monumenti, i mezzi di tra-
Soprintendenza Speciale per ilPatrimonio Storico, Artistico edEtnoantropologico e per il PoloMuseale della Città di Firenze
Soprintendente: Cristina Acidini
Referente per la comunicazione:Marco Fossi
Viadella Ninna, 5 50122 Firenze Tel. 055 238885Fax 055 [email protected]@mailcert.beniculturali.itwww.polomuseale.firenze.it
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICO E PER IL POLO MUSEALE DELLA CITTÀ DI FIRENZE
CENTRICA
Centrica s.r.l.
Parco Urbano dell'Innovazione "Le Murate"
Piazza della Madonna della Neve, 550122 Firenze Tel. 055 2466802Fax 055 2009785www.centrica.it
in collaborazione con
PO Programmazione EventiCulturali e Ufficio UNESCO
Responsabile: Carlo Francini
Referente Centro Storico di FirenzePatrimonio Mondiale UNESCO
Comune di Firenze
Direzione Cultura, Turismo e Sport - Servizio Musei Comunali
Via Ghibellina, 30 50122 Firenze Tel. 055 2625974Fax 055 2625943http://unesco.comune.fi.itmbac-sspsae-fi@mailcert.beniculturali.itwww.museicivicifiorentini.it
102
sporto, le scene di vita quotidiana contenuti all'interno di essa.
Ogni tavola ha una scheda informativa, in cui le parole chiave rappre-
sentano dei collegamenti ai dettagli della tavole sui quali si viene tra-
sportati con un'animazione che li evidenzia sullo schermo (come da
immagini).
Oltre a queste funzionalità è attivabile la funzione dei "suggerimenti", che
presentano le opere anche attraverso "temi specifici", suggerendo altre
opere pertinenti al tema, nella loro interezza o attraverso i loro dettagli.
Un modo ancora differente per semplificare e migliorare la compren-
sione del patrimonio del capoluogo toscano è l'applicazione interattiva
"Firenze nel tempo", presentata in anteprima a Pechino all'interno della
mostra “Rinascimento a Firenze. Capolavori e Protagonisti” e rea-lizzata in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città
di Firenze.
Attraverso l'applicazione interattiva "Firenze nel tempo" è possibile na-vigare varie mappe di Firenze sia nello spazio che nel tempo (dal 1480 ai
giorni nostri), suggerendo al visitatore la possibilità di approfondire la co-
noscenza relativa a monumenti importanti evidenziati nelle mappe.
Così come l'applicazione interattiva viene utilizzata a Pechino, allo stesso
modo potrebbe essere pensata per Firenze, posizionando schermi inte-
rattivi nei luoghi a maggiore affluenza turistica della città: in tal caso, l'ap-
plicazione è già prevista in lingua inglese e cinese.
Piazza Santa Croce con la festa delcalcio: scheda informativa.
Campanile di San Pier Maggiore:dettaglio della tavola
103
104
La navigazione evoluta delle immagini implementata per le applicazioni
Zocchi Touch e Firenze nel tempo hanno alla base le tecnologie di due
piattaforme software di Centrica: XLimage® per la visualizzazione ad al-tissima risoluzione delle immagini e XLknowledge® per la rappresen-tazione della conoscenza basata su ontologie.
Entrambe le installazioni interattive descritte sono basate sull'architet-
tura di Uffizi Touch®.
Caravaggio e la lezione di Bramante. Una nuova scoperta nel Martirio di San Matteo
Il Martirio di San Matteo è il primo dipinto del ciclo composto per la
Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. Caravaggio lo portò quasi
a compimento prima di dedicarsi alla stesura della Chiamata di San
Matteo. E quando lo riprese lo cancellò senza rimpianti a favore della
versione che tutti oggi conosciamo. La prima versione del Martirio è
stata riportata alla luce da una recente campagna di diagnostica per
immagini ed è stata oggetto di una recente mostra a Palazzo Venezia:
Caravaggio. La Cappella Contarelli (catalogo Munus / «L'Erma» di Bret-
schneider, Roma 2011). La mostra, ideata da Rossella Vodret, soprin-
tendente per il Polo museale della città di Roma, e curata da Marco
Cardinali e Beatrice De Ruggieri, ha rivelato al pubblico i risultati delle
nuove indagini diagnostiche e una nuova scoperta sul modo di lavorare
di Caravaggio. Secondo una lettura di Filippo Camerota, vicedirettore
del Museo Galileo di Firenze, nella prima versione del dipinto Cara-
vaggio si servì di un famoso disegno di Bramante per risolvere un dif-
ficile problema di prospettiva architettonica.
Sotto lo ‘sguardo’ penetrante dei raggi infrarossi lo sfondo scuro del di-
pinto ha lasciato intravedere uno straordinario fondale architettonico.
Straordinario perché Caravaggio non dipinse mai più architetture così
complesse, e perché il disegno è regolato da una misurata composi-
zione prospettica che rappresenta un unicum nell’opera del maestro.
Il fondale è l’interno della chiesa in cui, secondo la tradizione, si sa-
rebbe svolto il martirio. E’ un’architettura imponente di cui si vedono
due grandi pilastri dorici su alti piedistalli a sostegno di una volta, o
forse di una cupola, alcune paraste corinzie, una nicchia con semica-
lotta a conchiglia, e un arco con intradosso a cassettoni chiuso da una
lunetta forata da un oculo circolare. E’ un’architettura di invenzione
che, secondo Filippo Camerota, sembra avere un’altra paternità,
quella di Donato Bramante.
La chiesa del martirio di San Matteo potrebbe infatti derivare dal “tem-
pio in rovina” della cosiddetta incisione Prevedari, l’opera che docu-
menta l’esordio milanese di Bramante come architetto e ‘maestro di
prospettiva’. Rifacendosi a una prassi piuttosto diffusa tra i pittori
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICO E PER IL POLO MUSEALE DELLA CITTA' DI ROMA
EMMEBI DIAGNOSTICA ARTISTICASPAZIO VISIVOCARLO SPERATI
Soprintendenza Speciale per ilPatrimonio Storico, Artistico edEtnoantropologico e per il PoloMuseale della Città di Roma
Soprintendente:Rossella Vodret
Piazza San Marco, 4900186 Roma
Tel. 06 699941Fax 06 69940275
Emmebi diagnostica artistica S.r.l.
Via San Francesco di Sales, 8000165 Roma
Tel. 06 68892499Fax 06 87462835www.emmebi-arte.it
Spazio Visivo - Immagine inComunicazione
Via Enrico Cernuschi, 300152 Roma
Tel. 06 5818860 – Fax 06 5810217 [email protected]
www.spaziovisivo.it
Carlo Sperati
Via Ponzano Romano, 1800189 Roma
Tel. 06 [email protected]
www.carlosperati.com
105
lombardi, Caravaggio potrebbe aver cercato nella celebre incisione
gli elementi necessari per risolvere in modo impeccabile un pro-
blema non proprio di sua competenza. La stampa gli era certamente
nota fin dal tempo della sua formazione milanese. Eseguita a Mi-
lano nel 1481 dall’incisore Bernardo Prevedari su disegno di Bra-
mante, l’incisione divenne da subito una vera e propria icona
prospettica, studiata e rielaborata da svariati artisti non solo lom-
bardi. Nella bottega di Simone Peterzano, Caravaggio dovette cer-
tamente affrontare i laboriosi problemi della rappresentazione
prospettica e non è da escludere che una copia dell’incisione sia
passata anche per le sue mani. Si direbbe, anzi, che quella copia
fosse ancora in suo possesso a Roma poiché i due pilastri dorici da
lui dipinti in primo piano, sono identici per forma, proporzioni e com-
posizione a quelli disegnati da Bramante nell’analogo primo piano
del suo Tempio in rovina. Una forte similitudine si riscontra anche nel
motivo della nicchia con calotta a conchiglia e nell’arco a cassettoni
con lunetta traforata. L’architettura non è stata semplicemente co-
piata; è stata ricomposta montando varie parti selezionate per defi-
nire uno spazio architettonico diverso. Il tutto però è rigorosamente
controllato attraverso un’impostazione prospettica di base che pre-
suppone un lavoro di progettazione in scala ridotta e il successivo in-
grandimento dell’immagine.
Se l’indagine diagnostica non avesse scavato così a fondo nel di-
pinto, questa fase creativa dell’artista sarebbe rimasta del tutto igno-106
rata, né avremmo mai potuto supporre che tra i ‘maestri’ di Cara-
vaggio vi fosse anche il grande urbinate. L’ipotesi che il più com-
plesso sfondo architettonico mai concepito da Caravaggio derivi da
un’idea di Bramante offre suggestivi spunti di riflessione sui riferi-
menti culturali e artistici del maestro lombardo.
E’ indubbio che le analisi scientifiche, che verranno illustrate nella
mostra “Caravaggio. La Cappella Contarelli”, svelano un Caravag-
gio inconsueto, capace di trasporre idee prospettiche del repertorio
rinascimentale e di organizzare “geometricamente” lo spazio delle
sue tele. Nell’altra grande tela della Cappella con la Chiamata di San
Matteo, dipinta probabilmente prima di risolvere la “travagliata” ge-
stazione del Martirio, il Merisi tornò sul tema di uno sfondo archi-
tettonico, progettando una soluzione semplificata: una volta a botte
tra due arcate simile a quella che avrebbe poi introdotto nella De-
collazione del Battista di Malta.
Ma le inedite tracce di compasso rilevate nello sfondo della Chia-
mata, che impostano la rappresentazione delle arcate, segnano
anche i punti di misura per una partizione “armonica” della superfi-
cie, fissano la linea d’orizzonte e le scansioni verticali della scena,
secondo equilibri che rispecchiano i proporzionamenti regolati dalla
sezione aurea.
107
Gestione di qualità del Patrimonio Culturale. Il MiBAC all’avanguardia con HERITY, anche al Colosseo
I recenti fatti relativi all’accessibilità dei luoghi di visita; alla manuten-
zione ordinaria e straordinaria di monumenti, scavi, musei, archivi, bi-
blioteche; alla fruizione dei servizi connessi, ed alle difficoltà di
gestione che cercano -a volte alla cieca- soluzioni, sono sotto gli occhi
di tutti.
Da Pompei al Foro Romano, i problemi sono tanti. Ma altrettanti gli
sforzi dell’Amministrazione per risolverli. Soprattutto, non si deve di-
menticare che questi luoghi hanno almeno l’onore delle cronache per-
ché si tratta di luoghi famosi, mentre il pubblico, i politici e gli opinion
leader come i decision makers a volte dimenticano che l’Italia dei
musei, dei siti archeologici, dei documenti, dei castelli e delle chiese
è ricchissima di beni, a torto spesso definiti “minori”, con altrettanti
problemi e di sicuro interesse, ma con meno fondi.
A questo si aggiunga che anche il turista più disattento e meno moti-
vato non tralascia di scrivere la propria opinione (a volte in modo vio-
lento) e soprattutto di diffonderla quando è insoddisfatto della propria
esperienza (meno frequentemente quando ne è soddisfatto), e che
quindi il turismo, industria così importante per l’Italia, ne risente in
modo diretto.
“Dal dire al fare”, titolo della presente edizione di Lu.Be.C., cade a
proposito. In una lettera del 18 luglio 2012 a firma del Direttore Ge-
nerale per la Cultura, L’UNESCO ha sottolineato l’importanza dell’in-
serimento della certificazione HERITY nei piani di gestione, a
cominciare da Roma, di cui il Colosseo è attualmente il monumento
maggiormente sotto i riflettori.
Il MiBAC è già pronto: infatti il 7 aprile 2006 è stato siglato l’accordo
nazionale fra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Organismo
Internazionale HERITY, per l’applicazione della certificazione di qualità
HGES (HERITY Global Evaluation System) ai luoghi della cultura di
competenza del Ministero.108
Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale
Direttore Generale: Anna Maria Buzzi
Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.it
HERITY c/o DRI
Via Emanuele Filiberto, 17 00185 Roma Tel./Fax 06 70497920 [email protected]
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
HERITY INTERNATIONAL
Per musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti archeologici si apriva
una innovativa opportunità per fotografare, sostenere e rafforzare gli
sforzi condotti per la valorizzazione, la conservazione, la comunicazione
e il miglioramento dei servizi offerti, che sono le quattro macroaree in-
dagate da HERITY attraverso 186 parametri.
Chi oggi passi al Pantheon, al Castel S. Angelo, al Museo Nazionale Ar-
cheologico di Napoli, all’Archivio di Stato di Roma, al Museo di Palazzo
Venezia, alla Tomba di Virgilio, ne può vedere i risultati: all’ingresso di
questi luoghi la targa con il bersaglio HERITY è affissa per illustrare il
risultato di questa fotografia su una scala da 1 a 5 relativamente a Va-
lore, Conservazione, Comunicazione e Servizi offerti, per i tre anni di
validità della certificazione internazio-
nale HERITY.
La certificazione HERITY permette al
Ministero di avere un punto di vista
esterno mantenendo il proprio, perché
questa si basa sul giudizio dei respon-
sabili dei luoghi, di specialisti interna-
zionali di HERITY, e del pubblico. Il
Ministero per i Beni e le Attività Cultu-
rali sa bene infatti che gestire il Patri-
monio Culturale è un fatto di Qualità. E
sa che il miglioramento della qualità ha
bisogno della collaborazione di tutti, vi-
sitatori per primi. Il sistema aiuta i ge-
stori a condurre meglio il proprio bene,
e informa meglio il visitatore sulle qua-
lità del luogo che visiterà.
Ad oggi 248 sono i luoghi valutati. Una
occasione unica per mettere a con-
fronto realtà diverse per periodo sto-
rico, argomento, tipologia, proprietà,
mediante il medesimo sistema, utiliz-
zato in Italia come all’estero, per fare
sempre più ‘squadra’ al fine di otte-
nere una sempre migliore taratura
degli investimenti, un miglioramento della diffusione delle buone
prassi già adottate dai responsabili, il riconoscimento, al di fuori del cir-
cuito degli addetti ai lavori, delle molte professionalità presenti presso
il Ministero, non di rado dotate, oltre che di elevate capacità tecniche,
di grande disponibilità umana.
Il 2 febbraio 2012 l’UNESCO aveva indicato come opportuna l’appli-
cazione della certificazione HERITY a Pompei, sito del Patrimonio Mon-
diale, prima e dopo gli interventi previsti dal “Grande Progetto
Pompei”. La richiesta è stata ribadita formalmente il 16 marzo dalla
Commissione Europea, che lo cofinanzia, quale requisito per un cor-
retto apprezzamento della situazione con l’ausilio di un osservatore in-
ternazionale terzo, indipendente e qualificato. 109
110
Anche per il Colosseo ed i luoghi della Roma Capitale di propria com-
petenza il Ministero raccoglie questa sfida nella trasparenza, nella qua-
lità e nell’innovazione. Con la partenza dei lavori in Dicembre, verrà
presentato l’avvio della certificazione HERITY in questo imponente
monumento, ma anche nei 44 luoghi che già da tempo il MiBAC ha in-
dividuato nel territorio laziale. Una dimostrazione di attenzione e pro-
fessionalità della cosa pubblica, come di buon governo, nei beni
“maggiori” e in quelli “minori”. Ma è poi vera questa distinzione?
Al termine dei lavori, una nuova valutazione renderà conto dei miglio-
ramenti apportati nei luoghi oggetto di intervento.
111
L’arte della Galleria degli Uffizi a portata di mano, oraper iPad
“Uffizi” è stata nel 2010 la prima applicazione di un museo italiano per
iPhone e iPod Touch. Permette di scoprire i massimi capolavori del-
l’arte italiana ed europea degli Uffizi, di orientarsi tra le sale della Gal-
leria, di preparare il viaggio a Firenze, avendo continuamente a
disposizione tutte le informazioni pratiche sul museo.
L’applicazione, sviluppata da Parallelo con la Galleria degli Uffizi e la So-
printendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, rende l’arte e la
bellezza “a portata di mano”: con un semplice tocco è possibile sce-
gliere il proprio percorso nel museo, esplorare l’opera, interagire con
l’immagine e scoprirne i dettagli più nascosti.
L'applicazione consente di scorrere fra le sale attraverso la mappa ag-
giornata con i nuovi ampliamenti della Galleria del giugno 2012, per-
mette di consultare le schede di 51 capolavori e di rimanere sempre
aggiornati sulle mostre e gli eventi in corso.
La nuova versione per iPad rende la navigazione ancora più semplice
e interessante. La mappa delle sale e le schede delle opere sfruttano
a pieno il grande schermo dell'iPad migliorando l'esperienza del-
l'utente e facilitandone la scelta del percorso di visita all'interno della
Galleria.
È già disponibile il supporto ad iOS 6 e al nuovissimo iPhone 5.
Website www.nuoviuffizi.itI lavori per la realizzazione dei Nuovi Uffizi sono un evento assoluta-
mente straordinario, sia per l’entità delle risorse economiche impe-
gnate che per l’eccezionale interesse storico-artistico del monumento
e delle collezioni in esso raccolte.
Il sito www.nuoviuffizi.it, inaugurato questa primavera, è lo strumento
voluto dalla soprintendenza per dare conto e ragione dei criteri pro-
gettuali, delle soluzioni adottate e delle procedure esecutive. Uno stru-
mento che si apre eccezionalmente sulla realtà del cantiere, che
integra i contenuti statici (note storiche, documentazione progettuale
e schede tecniche) con una sezione on-line, periodicamente aggior-
nata, ove gli stati d’avanzamento dei lavori sono illustrati mediante una
time-line, materiali video, modelli grafici in 2D e 3D, foto dal cantiere
ed altro materiale.
Una delle particolarità del Cantiere dei Nuovi Uffizi risiede nel fatto che
tutti i lavori sono fatti a museo aperto. Da questo la necessità di met-
tere su un sito che possa tenere aggiornati in maniera chiara sia gli ad-
detti ai lavori che i comuni visitatori.
La time-line presente in home page ci guida all'interno degli eventi che
hanno maggiormente caratterizzato il lavoro del cantiere (aperture,
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICO E PER IL POLO MUSEALE DELLA CITTÀ DI FIRENZE SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI, PAESAGGISTICI, STORICIARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI PER LE PROVINCE DI FIRENZE (CONESCLUSIONE DELLA CITTÀ PER LE COMPETENZE SUI BENI STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI), PISTOIA E PRATO GALLERIA DEGLI UFFIZI
PARALLELO
Soprintendenza Speciale per ilPatrimonio
Storico, Artistico edEtnoantropologico
e per il Polo Museale della Cittàdi Firenze
Soprintendente:Cristina Acidini
Referente per la comunicazione:Marco Fossi
Via della Ninna, 550122 Firenze
Tel. 055 238885Fax 055 2388699
[email protected]@mailcert.beniculturali.it
www.polomuseale.firenze.it
Soprintendenza per i BeniArchitettonici, Paesaggistici,
Storici Artistici edEtnoantropologici per le provincedi Firenze (con esclusione dellacittà per le competenze sui beni
storici, artistici edetnoantropologici), Pistoia e Prato
Soprintendente:Alessandra Marino
P.zza Pitti, 150125 Firenze
Tel. 055 265171Fax 055b219397
Galleria degli Uffizi
Direttore: Antonio Natali
Via della Ninna, 550122 Firenze
Tel. 055 2388651/652 – 294883Fax 055 [email protected]
www.polomuseale.firenze.it
Parallelo s.a.s.
sede legale:Via Pisana 2350143 Firenze
P.I. 04861470484
sede operativa:Via de’ Rondinelli 1
50123 FirenzeTel. 055 218301 – Fax 055-216928
consegne, inaugurazioni e chiusure straordinarie) e ci da un'idea dei
prossimi impegni.
Inoltre il sito è in continuo aggiornamento con foto dei lavori in corso,
insieme naturalmente ad un ricco archivio dei lavori già conclusi.
Il sito web dei Nuovi Uffizi è stato realizzato grazie al contributo degli
Amici degli Uffizi, e i contenuti sono curati dalla Soprintendenza per i
Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici Artistici ed Etnoantropologici
per le province di Firenze (con esclusione della città per le competenze
sui beni storici, artistici ed etnoantropologici), Pistoia e Prato.
112
La Tuscia Farnese
Il progetto “La Tuscia Farnese”, dedicato agli Itinerari Farnesiani nel-
l’ambito del programma itDTC promosso da FILAS SpA, è stato pen-
sato per evidenziare, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative per la
digitalizzazione e fruizione dei beni culturali, il ruolo centrale che la fa-
miglia Farnese ha svolto nello sviluppo del territorio fino alla sua at-
tuale identità.
Fulcro del progetto è l’allestimento multimediale di un percorso di vi-
sita al Palazzo Farnese di Caprarola, centro di interesse e sede di
eventi che hanno segnato la vita e condizionato la storia del periodo
Farnese e dell’Alto Lazio. Insieme all’allestimento del museo virtuale,
una proiezione in multivisione sulla stupenda facciata del palazzo rac-
conta, attraverso la figura del genius loci, aneddoti e curiosità sui Far-
nese.
Le stanze dei sotterranei, sinora vuote, hanno preso vita, diventando
di volta in volta luoghi cui appartengono le tracce della storia e della
memoria, attraverso l’utilizzo di sistemi di proiezione immersiva e olo-
grafica. La tecnologia impiegata si fonde perfettamente con il luogo,
attraverso installazioni auto-consistenti, che permettono il viaggio vir-
tuale rispettando profondamente il palazzo. L’allestimento è traspa-
rente, invisibile.
Una prima sala di ingresso alla visita permette di accedere ad appro-
fondimenti multimediali attraverso tre postazioni touchscreen interat-
tive. È possibile accedere al sistema turning page, su cui si possono
sfogliare 33 volumi virtuali, frutto dell’intensa campagna di digitalizza-
zione effettuata nelle biblioteche e nei musei di tutt’Italia su volumi
unici e di gran valore culturale e storico, che altrimenti sarebbero inac-
cessibili per motivi di conservazione.
Una seconda postazione consente di viaggiare virtualmente nel Pa-
lazzo Farnese di Caprarola e in Villa Lante di Bagnaia attraverso i Per-
corsi Virtuali, ambienti fotografici navigabili a 360° che ricostruiscono
fedelmente i meravigliosi percorsi di vi-
sita, interni ed esterni, delle due grandi
strutture.
La terza postazione multimediale inte-
rattiva è dedicata alla Ricostruzione 3D
della Città di Castro.
Si tratta della ricostruzione virtuale della
città di Castro, resa possibile dall'uso di
sofisticate tecniche di modellazione tri-
dimensionale e dalla declinazione di
questi modelli all'interno di un universo
virtuale, completamente navigabile e in-
terattivo. L'utente può letteralmente camminare per le vie dell'antica
città fortificata, raggiungendo la grande Piazza dei Bandi e rivedere,
dopo più di 350 anni, l'imponenza del palazzo dell'Hostaria e le raffi-
nate linee della Zecca di Castro. 113
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCE DI ROMA FROSINONE, LATINA, RIETI E VITERBO
UNICITY
Soprintendenza per i BeniArchitettonici e Paesaggistici
per le province di Roma,Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
Soprintendente: Giorgio Palandri
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Tel. 06 369831Fax 06 69941234
UNICITY SpAIdee e tecnologie
per la comunicazione
Via di Val Fiorita, 8800144 Roma
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www.unicity.eu
Il particolare valore dell’applicazione risiede nel fatto che attualmente
non esistono tracce visibili di ciò che era un tempo la città di Castro. Il
2 settembre del 1649 la città di Castro fu occupata dalle truppe di Papa
Innocenzo X che pochi mesi dopo ne comandava la completa distru-
zione.
Il lavoro svolto per ricostruirne la struttura e i palazzi è iniziato da una
grande e approfondita ricerca storiografica che ha visto protagonisti
esperti di architettura e di storia dell’arte. La ricostruzione si basa in-
teramente sui disegni originali di Antonio da Sangallo, l’architetto che
rese la città il gioiello architettonico del dominio Farnese, che sono
stati trasposti con metodi di modellazione tridimensionale nella rico-
struzione. Anche i materiali utilizzati e visualizzati sono storicamente at-
tendibili: la ricerca si è spinta infatti sino ai particolari di costruzione di
ciascuno dei palazzi di maggiore importanza del borgo.
Il risultato è un ambiente tridimensionale interamente navigabile.
L’utente può comandare un avatar abbigliato con la foggia del tempo
nella sua passeggiata tra le strade del Ducato. Diversi punti cliccabili
lungo il percorso avvicinano l’utente alla storia della città attraverso
schede di descrizione e contestualizzazione storica.
Proseguendo nella visita, la prima sala del percorso è la “Sala del
Fungo” che ospita una proiezione circolare lungo la grande parete in-
terna circolare, una multivisione su uno schermo naturale lungo 60
metri che, attraverso degli affreschi audiovisivi, ripercorre in 12 tappe,
corrispondenti a 200 anni di storia, l’ascesa e la caduta della famiglia
Farnese.
L’attiguo “Corridoio dei Ritratti” presenta lungo il percorso otto po-
stazioni interattive nelle quali sono riprodotti digitalmente i ritratti delle
personalità di maggior spicco nella storia della famiglia. I ritratti sono
vivi, all’approssimarsi dell’utente i personaggi dipinti si destano, rive-
lando attraverso racconti, immagini e suggestioni audiovisive i mo-
menti salienti della propria storia, quelli che hanno inciso per sempre
nella storia della famiglia e del territorio.
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.
Da Giulia la bella, ideale fondatrice della fortuna farnese, a Ranuccio II,
colui che vide il declino della famiglia, si è cercato di scrutare gli aspetti
intimi delle persone ritratte, non per tracciarne una biografia completa,
ma per coglierne un minuto di intimità, un pensiero fugace che possa
però fermare il tempo della riflessione sulle ambizioni, speranze, at-
tese, illusioni del momento.
È proprio Ranuccio II che, dopo aver raccontato la propria storia, esce
dal ritratto per scortare il visitatore nella vicina “Sala del Teatro Vir-
tuale”. Il teatro virtuale è costruito con tecniche di multivisione miste
a sistemi di proiezione olografica, un racconto audiovisivo ricco di emo-
zione e spettacolarità che coinvolge l’utente in una rappresentazione
virtuale di teatro elisabettiano, dove due servitori di palazzo, imperso-
nati da Valeria Ciangottini e Cosimo Cinieri, raccontano il lato nascosto
della storia della famiglia, la vita quotidiana, i pettegolezzi della servitù.
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Il teatro virtuale è costruito con tecniche di multivisione miste a si-
stemi di proiezione olografica, un racconto audiovisivo ricco di emo-
zione e spettacolarità che coinvolge l’utente in una rappresentazione
virtuale di teatro elisabettiano.
Il percorso del museo virtuale è arricchito dallo spettacolo serale in
multivisione con proiezioni sulla facciata del Palazzo. Austera e frivola
come l’avevano voluta i progettisti, testimonianza silenziosa del lusso
della vita di corte, la facciata di Palazzo Farnese è diventata uno
schermo unico su cui lo spettacolo è stato proiettato.
Grazie a potenti sistemi di proiezione e multivisione a registro gli ele-
menti architettonici della facciata sono stati utilizzati per evidenziare i
particolari delle storie narrate e ospitare il Genius Loci, il genio del pa-
lazzo, impersonato da Massimo Foschi, conoscitore profondo e un po’
parziale della vera storia della famiglia.
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Le idee, la politica, le donne, le lotte e le vittorie dei Farnese sono rie-
vocate durante un sontuoso ricevimento di palazzo. Il genio, ospite e
cicerone nella storia, introduce le personalità del mondo della cultura
e dell’arte che gravitavano intorno alla famiglia e che ne raccontano
diversi aspetti, come Michelangelo, Ariosto, Guicciardini. Ospiti
d’onore, Giulia Farnese, rappresentante delle donne della famiglia e
Pasquino, voce del popolo romano. Il progetto è stato realizzato anche
grazie a un’importante attività di raccolta e digitalizzazione di docu-
mentazione da diverse fonti:
- acquisizione di disegni originali e volumi antichi, campagne foto-
grafiche sul territorio di riferimento;
- creazione di oggetti multimediali come percorsi virtuali, timeline in-
terattive, ricostruzioni tridimensionali e immagini gigapixel;
Punto d’incontro delle tecnologie e dei contenuti prodotti è un portale
che mette a disposizione dell’utenza web e mobile tutti i contenuti
prodotti all’interno del progetto, attraverso la possibilità di navigazione
tematica, per itinerari o geografica. Il portale è integrato con la piatta-
forma itDTC e contribuisce alla creazione di un sistema digitale al ser-
vizio del turismo culturale e della promozione territoriale. È quindi
possibile accedere a documenti manoscritti che, per valore e delica-
tezza, non sarebbero altrimenti raggiungibili, persino dagli studiosi.
La documentazione e i percorsi tematici sono raggiungibili anche at-
traverso applicazioni mobile, un modo per valorizzare ulteriormente
nel panorama culturale un territorio come l’Alto Lazio, ricco di storia,
di arte e di memoria.
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Ales - Arte Lavoro e Servizi S.p.A. è la società in house del Mini-
stero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) - che ne detiene il 100%
del pacchetto azionario - impegnata da oltre dieci anni in attività di
supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale
ed in attività di supporto agli uffici tecnico - amministrativi del Socio
Unico.
Le attività storicamente svolte da Ales, dal momento della fondazione
ad oggi, sono orientate a supportare il MiBAC in numerosi progetti di
miglioramento delle condizioni di fruibilità del patrimonio archeolo-
gico, artistico, architettonico, paesaggistico e archivistico e bibliote-
cario italiano nonché di svolgimento di attività strumentali alla gestione
tecnico - amministrativa dei procedimenti di tutela.
La società contribuisce inoltre - tramite progetti specifici e di concerto
con il MiBAC - a promuovere i Beni Culturali italiani ed il made in Italy
in ambito nazionale ed internazionale.
Per l'erogazione dei propri servizi su gran parte del territorio nazionale,
Ales si avvale di uno staff di esperti per la pianificazione e la program-
mazione di dettaglio e di circa 600 operatori, adeguatamente formati,
per l'esecuzione delle attività operative presso i siti culturali e le Di-
rezioni Generali del MiBAC.
La Ales fonda il proprio operato su criteri di Efficienza, Produttività e
Qualità, investendo sul proprio capitale professionale e puntando sul
valore delle risorse umane per lo sviluppo dell'azienda e la soddisfa-
zione, dei fruitori del patrimonio culturale.
La Formazione e Riqualificazione, l'attenzione alle esigenze della Com-
mittenza ed una gestione del Personale puntuale ed attenta alla nor-
mativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sono parte
qualificante del Sistema di Valori su cui si fonda l’azienda.
La Ales svolge a supporto del Ministero per i Beni e le Attività Cultu-
rali e secondo le direttive e gli indirizzi vincolanti forniti dallo stesso,
l'esercizio di attività e la realizzazione di iniziative che hanno come
obiettivo la tutela dei Beni culturali in Italia ed all'estero.
La Tutela del patrimonio storico ed artistico è finalizzata a garantirne la
protezione e la conservazione per fini di pubblico interesse, a preser-
vare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio ed a pro-
muovere lo sviluppo della cultura.
La Tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle at-
tività dirette ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed
a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblico inte-
resse.
Ales - Arte Lavoro e Servizi Spa.
Responsabile della Comunicazione:Simona Cardinali
Via Cristofolo Colombo, 163 00147 Roma Tel. 06 5153901 Fax 06 5134504 [email protected]
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ALES - ARTE, LAVORO E SERVIZI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO
I servizi di supporto erogati dalla Ales, nel generico ambito della Tu-
tela, possono essere classificati secondo le seguenti categorie:
Supporto alla Conservazione. La conservazione del patrimonio cultu-
rale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata at-
tività di studio, prevenzione, manutenzione e, laddove necessario,
restauro.
Supporto servizi al pubblico. Lo sviluppo del turismo culturale e la “par-
tecipazione” sempre più ampia alla cultura, hanno sollecitato un pro-
gressivo miglioramento dei servizi destinati al pubblico come
l’orientamento, l’accoglienza e la sorveglianza.
Supporto alla valorizzazione. La valorizzazione del patrimonio è finaliz-
zata ad incentivare lo sviluppo della cultura e consiste nell’esercizio di
tutte quelle attività volte a promuovere la conoscenza del patrimonio
nazionale.
Supporto strumentale alle attività di tutela del MIBAC La Ales affianca
il Ministero per Beni e le Attività culturali in numerose attività di sup-
porto strumentale negli uffici centrali e periferici del Ministero per i
Beni e le attività culturali.
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DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE
La Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale svolge funzioni e compiti neisettori della promozione della conoscenza, della funzione pubblica e della valorizzazione del Patri-monio Culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche co-municative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svoltonell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggie su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come mo-mento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultatie ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di iniziative vi-sibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia.
Direttore Generale Anna Maria BuzziVia del Collegio Romano, 27 - 00186 RomaTel. 06 67232925www.valorizzazione.beniculturali.it
Servizio II – Comunicazione e promozionedel Patrimonio CulturaleDirettore Mario Andrea Ettorre
Grandi eventi e manifestazioni fieristicheCoordinatore Guglielmo CaliòVia dell’Umiltà, 33 – 00187 RomaTel. 06 [email protected]
URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06 67232960 – 2990
Fax 06 6796441
www.beniculturali.itnumero verde 800 99 11 99