OPPOSITORI HEGELISMO - profpanella.altervista.org · Arthur Schopenhauer ELVIRA VALLERI 2010-11 2...
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Arthur Schopenhauer
ELVIRA VALLERI 2010-11 2
Danzica, il padre era un banchiere, la madre una
scrittrice
1818 pubblica Il mondo come volontà e
rappresentazione
1851 pubblica Parerga e Paralipomena (un’opera
il cui titolo in greco significa “aggiunte e
supplementi”)
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Schopenhauer feroce critico di Hegel e
dell’idealismo. Hegel è definito “assassino della
verità”/rifiuto della visione ottimistica della
realtà
Si professa unico erede di Kant
S. Rielabora il pensiero kantiano in modo
originale; è avvertibile per la prima volta nella
filosofia occidentale un’eco della filosofia
orientale
S. Introduce motivi e immagini dell’induismo e del buddismo, tratti dai testi sacri indù dei VEDA e dei PURANA
Temi romantici nella concezione di
Schopenhauer
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Infinito
• La concezione della vita come dolore e mancanza di ratio/razionalità
Esaltazione dell’arte e della musica
Il mondo come rappresentazione
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IL fenomeno è descritto come “velo di Maya” dietro
il quale si nasconde la realtà
Se per Kant il fenomeno è il mondo come appare al soggetto conoscente, per Sch. IL FENOMENO -
RAPPRESENTAZIONE è pura apparenza, sogno,
illusione che si frappone fra l’uomo e la realtà
“Il mondo è mia rappresentazione”
L’opera (Il mondo come volontà…) inizia con un’affermazione nella quale S.ritiene di aver
colto il nucleo centrale del pensiero di Kant
Fenomeno come “velo di maya”
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Nella religione indiana Maya è il velo con cui gli dei si celano allo sguardo
dei mortali
La rappresentazione presuppone sia il soggetto
che rappresenta, sia l’oggetto rappresentato.
Non possono esistere l’uno senza l’altro
Per questo sono falsi sia il materialismo, che riduce la realtà al solo oggetto,
sia l’idealismo che compie l’errore opposto
Velo di maya
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• SPAZIO
• TEMPO
• CAUSALITA’, la realtà è sempre connessione causale
Sch. Ammette
solo 3 forme a priori
Il mondo come volontà
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L’uomo avverte l’esigenza di cogliere
la cosa in sé.
A differenza di Kant esiste una via per
cogliere la cosa in sé
L’uomo non è “un’alata testa
d’angelo senza corpo” è anche corpo in virtù del quale vive la realtà
Il mondo come volontà
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Questa consapevolezza
Porta a squarciare il velo di maya
E a cogliere la COSA IN SE’
LA COSA IN SE’ – della quale tutti
gli uomini e la natura sono una manifestazione
Si chiama VOLONTA’ DI
VIVERE
(Wille zum leben)
La volontà
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Volontà di vivere Si tratta di un
impulso cieco e irresistibile
Che spinge individui e natura a esistere
Secondo differenti gradi di
consapevolezza
Dalla materia inorganica (in cui appare in modo
inconscio)
ALL’UOMO IN CUI SI MANIFESTA
IN MODO CONSAPEVOLE
La volontà di vita
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La volontà di vita
Che spinge a volere vivere
A vivere la vita
Ossia a volere se stessa
E’ una forza inconscia
La volontà di vita
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E’ una forza cieca e irrazionale
Unica ed eterna
Perché è al di là del mondo della
rappresentazione
Non è conoscibile mediante il tempo,
lo spazio, la causalità
Senza causa e senza scopo
La volontà di vita
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Si oggettiva nelle idee (modelli eterni e perfetti delle cose)
Si manifesta poi in tutte le cose del
mondo
Che vivono solo per vivere e far vivere in
essi la Volontà
Pessimismo
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Per Sch. La vità è dolore
Infatti se la vita è manifestazione della
Volontà
Vivere significa trovarsi nella situazione di VOLERE qualcosa
della quale si è privi
Ogni volere nasce da un bisogno, ossia da UNA MANCANZA,
da una sofferenza
Ogni desiderio soddisfatto dà luogo ad
altri da appagare
Mentre l’appagamento è breve, IL
DESIDERIO SI PROTRAE A LUNGO
Pessimismo
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Nessun oggetto o situazione desiderata
può dare un appagamento durevole
E’ come l’elemosina che gettata al mendicante, lo
fa sopravvivere
La vita umana oscilla tra il dolore e la noia
Il piacere è solo la momentanea cessazione
del dolore
Questa concezione negativa del piacere
mostra segni di contatto con Giacomo Leopardi
Pessimismo in Leopardi e
Schopenhauer
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Leopardi NON ha letto Schopenhauer,
che invece conosceva e apprezzava
Leopardi
1885, Francesco De Sanctis,
Schopenhauer e Lepardi
Si veda per una più attenta e precisa
ricostruzione dei due pensieri i saggi di
Emanuele Severino
Pessimismo schopenhaueriano
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Poiché la Volontà di vita si manifesta nell’intera realtà
TUTTO SOFFRE
L’uomo è destinato a soffrire più degli altri esseri viventi, perché è dotato d’INTELLIGENZA e CONSAPEVOLEZZA
Manifestazione del dolore universale non è solo la vita, ma anche la lotta di tutti gli esseri viventi che vivono solo in virtù della morte degli altri
Pessimismo schopenhaueriano
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Gli uomini tentano di nascondere a se stessi la
negatività della vita
Rifiuto in Schopenhauer della visione provvidenziale
della religione o la concezione idealistica della
realtà come razionalità
La vita è senza scopo ed è irrazionale
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• Gli uomini, al contrario sono animati da malvagità e da un innato egoismo. Godono della sofferenza altrui
Gli uomini non sono
animali sociali
• Sch. Polemizza con l’ottimismo di una visione storica della vita, convinta del progresso umano
L’uomo è immutabile
Le vie della liberazione dal dolore
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S. Rifiuta il SUICIDIO
• Sch. Sostiene che il suicidio è un atto di affermazione della volontà
• Il suicida NON vuole quella vita, non la vita, che continua a vivere negli altri esseri
La strada è la liberazione dalla volontà di vita
attraverso
• 1) l’ARTE
• 2) La PIETA’
• 3) L’ASCESI
Le vie di liberazione dal dolore
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ARTE
• Essa sottrae l’uomo alla catena delle sofferenze e dei bisogni ed ha una funzione liberatrice, anche se di breve durata. La MUSICA è la manifestazione artistica più alta e pura
PIETA’
• A differenza della contemplazione estetica, la pietà implica un superamento degli egoismi. La morale (differenza con Kant) NON deriva dalla ragione pratica ma da un sentimento di pietà. Attraverso la COMPASSIONE l’uomo capisce che le sue e le altrui sofferenze derivano da un’unica VOLONTA’ di VITA
ASCESI
• Anche la pietà, tuttavia, presuppone sempre la vita. Per una liberazione definitiva dal dolore è necessaria l’ascesi. Con l’Ascesi l’uomo cessa di volere e quindi di soffrire. L’ascesi comporta la castità, la rinuncia ai piaceri, la povertà e sperimenta la NOLUNTAS (nolontà) il non volere la vita, ossia la negazione del mondo; solo così l’uomo può trovare la fine dei suoi dolori
La fortuna di Schopenhauer
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La concezione dell’ascesi, fortemente influenzata dal pensiero orientale, è stata
variamente criticata
Tuttavia la debolezza di questa parte del pensiero di Sch non limita la profondità
del suo messaggio, capace di svelare al di là di ogni ottimismo e illusione il
dolore della vita
Fino al 1848 – per la forte presenza dell’idealismo- questa riflessione ebbe
scarsa fortuna
A partire dalla seconda metà dell’800 incontrò sempre maggiore fortuna
influenzando pensatori come Simmel, Bergson, Freud e Nietzsche, che nella
fase iniziale del suo pensiero, esaltò Sch.
Importante anche l’influenza di Sch nella letteratura di Th. Mann e di Italo
Svevo