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01 OPERE IN PIETRA

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OPERE INPIETRA

Page 2: OPERE IN PIETRA - Sistemi Editoriali artistici...01 OPERE IN PIETRA Norme per la valutazione delle Opere Operazioni di pronto intervento Il pronto intervento non costituisce di per

– coadiutore nelle operazioni di pulitura;

– coadiutore nelle operazioni di distacco e riadesione di frammenti oparti pericolanti o cadute;

– coadiutore nelle operazioni di integrazione plastica di parti mancanti;

– coadiutore nelle operazioni di reintegrazione pittorica;

– coadiutore nelle operazioni di protezione superficiale;

– esecutore delle operazioni preliminari al consolidamento e alla puli-tura;

– esecutore delle operazioni di preconsolidamento e consolidamento;

– esecutore delle operazioni di rimozione di stuccature ed elementinon idonei applicati in precedenti interventi.

M01002 Operaio specializzato edile

a costo non comprensivo delle spese generali ed utili d’impresa ..................................................... ora € 24,91

b prezzo comprensivo di spese generali ed utili del-l’impresa pari al 26,50%...................................... ora € 31,51

– esecutore del ritiro, trasporto, immagazzinaggio di materiali edattrezzature necessarie;

– esecutore delle opere provvisionali di copertura e protezione prov-visoria di oggetti confinanti;

– esecutore delle opere di canalizzazione, per lo scarico di acque o al-tri prodotti utilizzati, nelle operazioni di consolidamento e pulitura;

– esecutore della movimentazione, controllo e pulizia ordinaria di uten-sili e apparecchiature utilizzate in tutte le operazioni;

– esecutore della preparazione di miscele o di altri prodotti da utiliz-zare nelle operazioni di consolidamento, pulitura e stuccatura;

– esecutore di elementi di sostegno necessari nelle operazioni di con-solidamento mediante impregnazione ad impacco su superfici verti-cali estese;

– esecutore delle operazioni di stuccatura di profondità di grandi super-fici.

M01035 Restauratore

a costo non comprensivo delle spese generali ed utili d’impresa ..................................................... ora € 28,66

b prezzo comprensivo di spese generali ed utili del-l’impresa pari al 26,50%...................................... ora € 36,25

– responsabile della ricognizione delle zone interessate dai diversi fe-nomeni sui quali si andrà ad intervenire;

– responsabile ed esecutore dei saggi per la messa a punto dell’in-tervento;

– responsabile ed esecutore delle operazioni di bendaggio di soste-gno e protezione temporanea;

– responsabile ed esecutore delle operazioni di pulitura;

– responsabile ed esecutore delle operazioni di distacco e riadesionedi frammenti o parti pericolanti o cadute;

– responsabile ed esecutore delle operazioni di integrazione plasticadi parti mancanti;

– responsabile ed esecutore delle operazioni di reintegrazione pittori-ca;

– responsabile ed esecutore delle operazioni di protezione superficia-le;

– responsabile e coordinatore delle operazioni preliminari al consoli-damento e alla pulitura;

– responsabile e coordinatore delle operazioni di preconsolidamentoe consolidamento;

– responsabile e coordinatore delle operazioni di rimozione di stucca-ture ed elementi non idonei applicati in precedenti interventi.

M01036 Assistente restauratore

a costo non comprensivo delle spese generali ed utili d’impresa ..................................................... ora € 26,05

b prezzo comprensivo di spese generali ed utili del-l’impresa pari al 26,50%...................................... ora € 32,95

– coadiutore nelle operazioni di bendaggio di sostegno e protezionetemporanea;

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OPERE IN PIETRAMano d’opera

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OPERE IN PIETRANorme per la valutazione delle Opere

Operazioni di pronto intervento

Il pronto intervento non costituisce di per sé un’operazione, quan-to una particolare condizione in cui possono essere condotte al-cune delle fasi lavorative che sono già valutate nel prezzario co-me ordinarie. Tale condizione particolare può presentare diffi-coltà di varia natura (l’ urgenza impellente, la necessità di ope-rare in luoghi disagiati o difficilmente raggiungibili, i pericoli e irischi diversi per gli operatori e per i manufatti, etc.), difficoltàche, producendo oneri aggiuntivi, rendono necessaria una va-lutazione di diverso tipo, incrementata rispetto a quella “ordina-ria”. Per questo motivo ciascun pronto intervento andrà proget-tato utilizzando i costi analitici delle singole operazioni neces-sarie come base di calcolo da integrare con i detti oneri ag-giuntivi, diversi da caso a caso.

Altre operazioni

Sotto questo titolo generico si è inserita, nel caso delle pietre,la voce relativa all’inventario e all’archiviazione di frammenti op-pure di elementi rimossi che devono essere conservati. La suavalutazione avverrà caso per caso esaminando la tipologia, laquantità e le difficoltà tecniche di rimozione dei frammenti o de-gli elementi in oggetto.

Operazioni di manutenzione

La manutenzione sembra essere spesso l’unico mezzo che con-senta il permanere delle caratteristiche di efficienza del restau-ro eseguito e pertanto di scongiurare la necessità di dover rein-tervenire in tempi vicini. È cosa, quindi, che necessita sia di unaprogettazione accurata delle modalità operative e della sceltadei materiali, sia di una programmazione delle cadenze tempo-rali che tenga conto della velocità dei processi di degrado.

Ciascuna opera, quindi, sarà soggetta a diversi criteri manu-tentivi che saranno valutati a progetto.

Operazioni preliminari

Le operazioni analizzate in questo capitolo possono risultare in-dispensabili complessivamente o singolarmente ad una corret-ta esecuzione dell’intervento di restauro. La decisione di ese-guire o meno ciascuna di esse rientra nei compiti del progetto,momento nel quale sarà fatta una valutazione che terrà contodello specifico stato di conservazione del manufatto che si sot-topone a restauro.

Alcune di queste, in particolare quelle relative alla rimozione deidepositi incoerenti e coerenti, vengono di norma sempre ese-guite su tutta la superficie dell’oggetto e sono valutate secondoun prezzo a m2. Esse consentono, oltre al raggiungimento del-la propria finalità intrinseca, anche una ricognizione puntualedelle zone sulle quali si ritenga necessario intervenire con ope-razioni finalizzate a preconsolidare e/o proteggere le superficiin previsione delle successive fasi di pulitura e restauro.

Interventi conoscitivi e di documentazione

Si è già detto di come l’acquisizione e la documentazione diinformazioni tecniche, storiche e scientifiche siano presuppostiindispensabili per una corretta impostazione progettuale di unintervento di restauro. Scendendo nel dettaglio dell’operatività,va specificato che alcune delle fasi di indagine e di documenta-zione sono terreno specifico di intervento del restauratore Ci siriferisce sia al rilevamento delle tecniche esecutive e dello sta-to di conservazione che all’esecuzione dei saggi relativi alle di-verse fasi dell’intervento.

Gli altri campi di indagine come le ricerche storico-archivisticheo le analisi scientifiche, oppure gli altri interventi specifici comeil rilievo, le tecniche di documentazione fotografica, grafica o dialtro tipo, pur competendo ad altre professionalità, possono tro-vare nella figura del restauratore, un necessario e utile ruolo dicoordinamento o di assistenza. Necessario per fornire indica-zioni specifiche sulle finalità comuni, sui dati già emersi oppuresulle informazione che ci si aspetta di avere da ciascun appor-to specifico; utile a coordinare i tempi e le modalità di interven-to di ciascun tecnico. Questo ruolo del restauratore, potendosiarticolare in modi assai diversi potrà essere correttamente va-lutato di volta in volta con un preventivo basato sulla tariffa ora-ria.

Opere provvisionali e impianti

Le esigenze, spesso particolari e difficilmente standardizzabili,che possono emergere in merito alla dimensione, alla forma edin genere alle caratteristiche tecnico-strutturali delle opere prov-visionali rendono quasi sempre indispensabile un controllo daparte del restauratore. Tale controllo è necessario non solo perconsentire sempre la migliore praticabilità del cantiere ai fini ope-rativi, ma anche al fine di garantire che il montaggio, la modifi-ca o lo smontaggio delle dette opere non rechi danno al manu-fatto. La valutazione andrà fatta caso per caso analizzando iltempo necessario al restauratore per eseguire i controlli.

Movimentazioni e trasporti

Questo genere di operazioni possono richiedere l’intervento diditte specializzate oppure, a seconda dei casi, possono esseresvolte dalla stessa ditta responsabile del restauro. Al fine di ope-rare sempre nella massima sicurezza è necessario conoscerelo stato di conservazione del manufatto in ogni suo dettaglio etenerlo presente in ciascuna fase operativa; pertanto è da rite-nersi indispensabile un ruolo di assistenza e di coordinamentoda parte del restauratore anche nei casi in cui le movimenta-zioni siano eseguite da ditte specializzate. La valutazione andràfatta caso per caso tenendo conto sia della necessità o menodi coinvolgere competenze specializzate, sia il tempo necessa-rio al restauratore per svolgere l’assistenza ed il coordinamen-to.

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41RESTAURO DEIBENI ARTISTICI

CAP01

NORME PER LAVALUTAZIONEDELLE OPERE

OPERE IN PIETRA

In quest’ottica il “ristabilimento parziale della coesione”, dettoanche “preconsolidamento”, andrà applicato a quelle parti di ma-teriale disgregato o polverizzato, visibili già nella fase iniziale oindividuate dopo la rimozione di depositi incoerenti, che po-trebbero essere compromesse con la pulitura.

Per l’evidente difficoltà di stabilire l’esatta misura delle porzionidi materiale che necessitano l’esecuzione di questo intervento,il computo delle superfici su cui applicare l’operazione vieneespresso secondo diversi criteri: a m2. con un prezzo distinto se-condo la percentuale di diffusione del fenomeno di degrado; asingolo intervento per una diffusione del fenomeno entro il dmq,cui vanno riportati anche i casi al di sotto di questa misura. Si ècercato in questo modo di consentire una più equa e puntualevalutazione del lavoro.

Gli stessi criteri di applicazione e di valutazione delle superficisu cui intervenire sono validi per operazioni come la stuccaturae microstuccatura temporanea.

La stesura di uno strato protettivo a base di malta idraulica susuperfici disgregate viene invece valutato a singolo interventoper una diffusione del fenomeno entro il dmq.

Tutte queste operazioni vengono definite parziali o temporaneeperché limitate a garantire il requisito di solidità minimo indi-spensabile a consentire la pulitura senza comprometterne l’e-sito. Il ripristino completo della coesione così come la stuccatu-ra e la microstuccatura definitive saranno oggetto di fasi suc-cessive dell’intervento.

Infine l’applicazione e la rimozione di bendaggi protettivi é va-lutata con un prezzo al dmq. Data la funzione di sostegno, la su-perficie da bendare eccede sempre l’estensione del fenomenodi degrado che ne richiede l’applicazione. Per questo motivo eper la forte incidenza delle fasi preparatorie, che è proporzio-nalmente più evidente su superfici limitate, viene contemplatauna superficie minima pari a un dmq, cui vanno riportati anchei casi di bendaggi al di sotto di questa misura.

Operazioni consolidamento

Le operazioni di consolidamento saranno successive oppure sialterneranno a quelle di pulitura e/o di rimozione degli attacchibiologici; esse consistono nel ristabilimento della coesione del-le opere in pietra decoese, disgregate o polverizzate, che ven-gono progressivamente portate alla luce dalla rimozione di spor-co e incrostazioni di varia natura (croste nere, strati carbonata-ti, scialbature posticce, attacchi biologici,...); con l’avanzare del-la pulitura, potranno essere trattate anche vaste aree di mate-riale degradato.

Nelle operazioni di consolidamento mediante impregnazionecon pennelli, siringhe e pipette, per l’evidente difficoltà di stabi-lire l’esatta misura delle porzioni di materiale bisognoso di in-terventi, il computo delle superfici su cui applicare l’operazioneviene espresso secondo diversi criteri: a mq. con un prezzo di-stinto secondo la percentuale di diffusione del fenomeno di de-grado; a singolo intervento per una diffusione del fenomeno en-tro il dmq, cui vanno riportati anche i casi al di sotto di questamisura. Si è cercato in questo modo di consentire una più equae puntuale valutazione del lavoro.

Nelle operazioni dove si prevede il consolidamento ad impacco,a causa della complessità di preparazione e di applicazione diquesta metodologia il costo, che viene valutato al mq, contem-pla una superficie minima pari a un mq a cui vanno riportati an-che quei casi di impacchi al di sotto di questa misura. Il costodella mano d’opera sarà minore nel caso di oggetti a tutto ton-do, dove l’impacco sarà sostenuto facilmente da una fasciatu-ra, mentre aumenterà nel caso di superfici che richiedano il so-

stegno dell’impacco con controforme e puntellature. L’inciden-za dei materiali nel consolidamento è in questo caso molto al-ta, in quanto presuppone un grosso spreco di consolidante.

Nelle operazioni dove vengono analizzati oggetti che per formae condizione permettano o necessitino dell’immersione nel pro-dotto consolidante, il prezzo viene determinato dalla quantità diprodotto necessario. Sono stati presi in considerazione oggettiil cui rapporto peso/dimensione, che varia a seconda delle ca-ratteristiche della pietra, permettano movimentazioni manuali el’utilizzo di recipienti facilmente reperibili in commercio. Per ope-re più voluminose e più pesanti sarà necessaria una progetta-zione apposita .

Il ristabilimento della adesione nei fenomeni di scagliatura edesfoliazione viene eseguito in maniera puntuale mediante in-collaggio con resine e/o mediante infiltrazioni di malta idraulica.Nel primo caso il computo delle superfici su cui applicare l’ope-razione sarà valutato a singolo intervento; nel secondo caso, in-vece, viene contemplata una superficie minima pari a un dmq,cui vanno riportati anche i casi di intervento al di sotto di que-sta misura.

Operazioni di diserbo e di trattamento di attacchibiologici

Le operazioni relative a questo capitolo si alternano spesso aquelle di consolidamento e pulitura.

Le voci descritte prevedono ciascuna una determinata quantitàdi “cicli di applicazione”. Con questa definizione si intende l’in-sieme delle operazioni costituito dalla stesura del prodotto er-bicida o biocida, dalla successiva rimozione dello stesso pro-dotto e dalla pulitura meccanica delle superfici dagli attacchi bio-logici o da quelli di erbe e radici infestanti devitalizzate.

Va considerato che i manufatti conservati all’aperto sia in zoneurbane che extraurbane, il cui restauro preveda tempi superio-ri alla durata di un anno, o contempli campagne stagionali perun periodo complessivo di alcuni anni, sono più facilmente sog-getti al rinnovarsi degli attacchi biologici e alla crescita di erbee piante infestanti. Pertanto in questi casi le operazioni in og-getto saranno ripetute più volte nel corso dei lavori.

Ai punti riguardanti la rimozione di vegetazione superiore, al cri-terio di valutazione a m2 è stato affiancato anche quello a m. Ciòin considerazione del fatto che questo fenomeno si riscontra conparticolare frequenza lungo elementi rettilinei quali cornici, an-goli, marcapiani, oppure lungo fratture o fessure. Per quanto ri-guarda le operazioni che prevedono una valutazione al mq, perl’evidente difficoltà di stabilire l’esatta misura delle porzioni dimateriale che necessitano questo tipo di intervento il computodelle superfici sarà necessariamente eseguito con una stima deim2, o porzione di questi, diffusamente interessati al fenomeno.

Operazioni di pulitura

Una complessità diversa caratterizza i molti tipi di pulitura chesi possono eseguire sulle opere in pietra. Tale complessità va-ria in funzione della natura e delle caratteristiche di spessore esolubilità dei materiali da rimuovere, dei materiali costitutivi delmanufatto, del loro stato di conservazione e della loro resisten-za all’azione chimico-fisica che l’operazione esercita. Sulla stes-sa unità di superficie quasi sempre si sovrappongono diversimetodi di pulitura, che spesso si ripetono alternandosi l’uno al-l’altro. Questo perché le sostanze che solitamente si trovano so-vrammesse al materiale lapideo possono avere sia una com-posizione eterogenea che un notevole spessore ed un diversogrado di resistenza da zona a zona. La pulitura avverrà in que-ste zone in maniera graduale, utilizzando dapprima i metodi piùadatti alla solubilizzazione delle sostanze meno resistenti ed af-

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RESTAURO DEIBENI ARTISTICI42

CAP01

NORME PER LAVALUTAZIONEDELLE OPERE

OPERE IN PIETRA

frontando poi ,progressivamente e in maniera specifica, le stra-tificazioni sottostanti, in modo da recuperare la superficie origi-nale, dove ciò sia possibile, senza comprometterla.

Allo scopo di conferire al prezzario la più ampia duttilità possi-bile, in modo tale da poterlo utilizzare in tutte le diverse situa-zioni (manufatti e tipi di interventi differenti, varie possibilità discelta tra diversi metodi per realizzare le stesse finalità), si éscelto un sistema che contenesse tutte le metodologie attual-mente utilizzate e ritenute idonee, ciascuna delle quali analiz-zata in diversi gradi di “difficoltà”. Il tipo di valutazione (mq, m,singola lavorazione) consente comunque l’applicazione di cia-scuna voce all’intero manufatto o ad una sua parte di qualsiasigrandezza.

Una prima suddivisione dei diversi metodi di pulitura riguarda imateriali, gli strumenti e le metodologie di applicazione. In talsenso sono stati individuati diversi casi. All’interno di ciascunodi questi casi una caratterizzazione più specifica dipende dallamaggiore o minore difficoltà di rimozione dei materiali in fun-zione dello spessore, della coerenza dello strato da asportaree della sua adesione alla superficie originale. Riguardo a que-sta più specifica indicazione si è deciso di contemplare due di-versi gradi di difficoltà cui corrispondono le due diciture: “depo-siti superficiali con scarsa coerenza e aderenza alle superfici”,e “depositi compatti e aderenti alle superfici”.

Nei punti in cui si parla di cicli di applicazione si intende l’insie-me delle operazioni costituito dall’applicazione del prodotto in-dicato secondo il metodo descritto nell’analisi e dalla successi-va rimozione meccanica manuale delle sostanze da esso solu-bilizzate. L’analisi di queste voci si basa sulla quantità di ore ne-cessarie alla messa in opera di uno o più cicli al mq a secondadella resistenza dei materiali da asportare. Ne deriva una valu-tazione che considera già in se stessa la possibilità di utilizza-re più volte lo stesso metodo sulle stesse porzioni di superficieo su parte di esse.

Le voci indicate come “rifiniture” vanno aggiunte alle voci corri-spondenti di pulitura, ma possono essere anche utilizzate perrifinire le superfici su cui si sia intervenuti anche con altri meto-di.

Nei casi relativi alla pulitura con sostanze solventi, a tamponeo a pennello, ed alle rifiniture, per l’evidente difficoltà di stabili-re l’esatta misura delle porzioni di materiale bisognoso di que-sti interventi, il computo delle superfici sarà necessariamenteeseguito con una stima (espressa in mq) delle porzioni di ma-teriale interessate in maniera diffusa da strati e/o depositi so-vrammessi.

Va specificato che nell’uso della nebulizzazione e dell’atomiz-zazione sono indicati tra gli oneri inclusi la canalizzazione del-le acque di scarico e la protezione delle superfici circostanti me-diante gomme siliconiche, teli di plastica e grondaie. Tuttavia inalcune situazioni, ad esempio opere o monumenti con rilievi mol-to irregolari ed aggettanti, questa operazione non é di facile so-luzione, e richiederà una vera e propria progettazione per es-sere veramente efficace .

Volendo esemplificare una possibile sequenza di puliture su diun opera in pietra interessata da depositi superficiali, concre-zioni, croste nere localizzate mediamente compatte ed aderen-ti alla superficie originale, possiamo immaginare il seguente in-tervento tipo.

A seguito di una prima rimozione di depositi incoerenti a seccosu tutta la superficie potrebbero essere alternati due cicli di ap-plicazione dell’atomizzazione con un ciclo di applicazione dicompresse con soluzioni di sali inorganici. Quindi, se su partedella superficie (ad es. sottosquadri ecc.) questi interventi nonsaranno in grado di solubilizzare i depositi più fortemente car-

bonatati, sarà prevista l’applicazione di una pulitura con mezzimeccanici o strumentazioni di precisione, (ad esempio la mi-crosabbiatrice seguita da un ciclo di atomizzazione per risciac-quare). E’ probabile, infine, che in alcune zone sia necessariauna rifinitura meccanica, ad esempio a bisturi, per rimuoveredepositi frammentati e persistenti. Infine, con un impacco di ac-qua distillata su tutta la superficie trattata verranno rimossi i sa-li solubili affiorati con le puliture chimiche. Applicando i prezziindicati nel prezzario alle relative misure, individuate secondola sequenza descritta, si otterrà il costo totale della pulitura delmanufatto.

Rimozione di stuccature o di elementi non idoneiapplicati in precedenti interventi

Trovano posto in questo capitolo le operazioni relative alla ri-mozione di stuccature eseguite con diversi materiali, e di ele-menti metallici fissati con diversi adesivi o malte. Rifacimenti piùestesi e inserti in pietra vengono qui considerati compresi tra lestuccature, e come tali verranno trattati qualora il progetto nepreveda la rimozione. La voce “trattamento di elementi metalli-ci” si riferisce a quegli elementi che il progetto prevede di man-tenere in loco.

La valutazione del prezzo per la rimozione di stuccature non ido-nee eseguite nel corso di precedenti interventi segue tre crite-ri, al m, al m2 oppure al dm2, in considerazione della diversamorfologia e della dimensione delle stuccature. La valutazioneal m è utile nei casi di stuccature con una forma lunga e moltosottile che chiudono fessurazioni o crepe, quella al mq si adat-ta ai casi di stuccature o di rifacimenti molto estesi (oltre il mq).Per le stuccature di estensione al di sotto del mq si è ritenutoopportuno dare tre diversi prezzi al dm2 (entro 5 dm2, tra 5 e 20dm2, tra 20 dm2 e 1 m2), al fine di consentire una più equa e pun-tuale valutazione del lavoro necessario a rimuovere le stucca-ture in rapporto alle loro dimensioni. La durezza del materialeutilizzato per le stuccature (gesso, malta, cemento) resta un cri-terio fondamentale di distinzione dei costi, perché incide diret-tamente e sensibilmente sui tempi di esecuzione. Lo stato diconservazione del manufatto modifica altrettanto sensibilmen-te il tempo necessario alla rimozione.

Per l’asportazione di elementi metallici la valutazione é espres-sa per ciascun elemento rimosso ed è differenziata a secondadell’adesivo con cui sono stati vincolati e della lunghezza deglielementi stessi.

La rimozione temporanea di inserti in pietra o di fasce, cerchia-ture o grosse staffe applicati in precedenti interventi, da valuta-re a progetto, dovrà essere valutata per ogni singolo inserto,prevedendo la presenza o meno di perni prigionieri e conside-rando che il rapporto peso/dimensioni del pezzo da rimuoverepermetta una movimentazione manuale.

Operazioni di distacco e riadesione di frammenti e partipericolanti o cadute

In questo capitolo vengono analizzate le situazioni in cui fram-menti o parti più consistenti di manufatto risultino pericolanti oaddirittura già distaccate completamente e cadute. Nel primocaso si può verificare l’esigenza di distaccare il pezzo per per-mettere un’accurata pulitura delle interfacce ed una più sicurariadesione all’oggetto nella posizione originaria. Il frammentopuò risultare pericolante in seguito ad una fratturazione, nel qualcaso la rimozione sarà più semplice, ma può anche essere trat-tenuto da un vincolo metallico applicato durante un precedenteincollaggio, il che renderà più lunga e difficoltosa l’operazione.In ambedue i casi la valutazione interesserà il singolo frammento.

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43RESTAURO DEIBENI ARTISTICI

CAP01

NORME PER LAVALUTAZIONEDELLE OPERE

OPERE IN PIETRA

La casistica dei frammenti o parti che necessitano l’operazionedi distacco é estremamente ampia e difficilmente classificabilein tipologie ricorrenti, soprattutto in riferimento alle dimensioni.Sotto questo profilo, quindi, si è optato per una valutazione chedistingue due diverse situazioni. Una prima relativa ai frammentidi “dimensioni limitate” che copre un arco di grandezze dei fram-menti che va dalla scaglia al pezzo più pesante, ma comunquemaneggiabile da un operatore; una seconda valutazione che ri-guarda i frammenti di grandi dimensioni che richiedono un com-plesso di operazioni preparatorie e collaterali tali da rendere in-dispensabile un progetto specifico. In tutti e due i casi, qualorasi rivelasse necessaria un’operazione di bendaggio prelimina-re, questa deve essere contabilizzata a parte secondo le indi-cazioni fornite alla relativa voce. Sono altresì considerati esclu-si i costi di eventuali controforme di sostegno per il pezzo da ri-muovere i cui oneri devono essere aggiunti al costo dell’opera-zione.

La riadesione di frammenti di dimensioni limitate già distaccatio caduti, valutata sempre a pezzo singolo, prevede una diffe-renziazione di difficoltà nel caso di incollaggi semplici e di in-collaggi con inserzione di perni. In quest’ultimo caso sono con-template ulteriori sottospecifiche valutazioni dovute alla possi-bilità o meno di sfruttare eventuali vecchie sedi di perni, alla di-versa lunghezza e al diverso materiale dei perni. Va considera-to, in analogia con quanto già detto per il distacco, che il rap-porto peso/dimensioni del pezzo da ricollocare permettano unamovimentazione manuale. Frammenti di grandi dimensioni ri-chiederanno una progettazione apposita.

In questo capitolo viene analizzato anche il consolidamento digrosse fratturazioni mediante iniezioni di resina epossidica. Inquesto caso ci è sembrata più indicata una valutazione a metrolineare. Tuttavia, per la forte incidenza delle fasi preparatorie(protezione dei margini, sigillatura della fratturazione e sua suc-cessiva rimozione) il costo dell’operazione viene computato alm, ma viene contemplata una superficie minima pari a 50 cm,a cui vanno riportati anche i casi di fratturazioni al di sotto di que-sta misura.

Operazioni di stuccatura, microstuccatura epresentazione estetica

Le operazioni di stuccatura vengono valutate secondo tre crite-ri , al m, al mq. oppure al dm2, in considerazione della diversamorfologia e della dimensione delle lacune. La valutazione al mè utile nei casi di stuccature con una forma lunga e molto sotti-le che devono chiudere fessurazioni o crepe, quella al m2 si adat-ta ai casi di stuccature molto estese (oltre il m2). Per le stucca-ture di estensione al di sotto del mq si è ritenuto opportuno da-re tre diversi prezzi al dm2 (entro 5 dm2, tra 5 e 20 dm2, tra 20dm2 e 1 m2), al fine di consentire una più equa e puntuale valu-tazione del lavoro necessario a eseguire le stuccature in rap-porto alle loro dimensioni.

La microstuccatura consiste nella sigillatura di zone degradateper fenomeni di scagliatura, esfoliazione, pitting, microfessura-zione o microfratturazione. In questo caso, per una più precisavalutazione, il prezzo al m2 è distinto secondo la percentuale didiffusione del fenomeno sulla superficie.

La revisione estetica per la equilibratura di stuccature ed inte-grazioni prevede la possibilità di assimilare al colore della pie-tra originale tutte le parti non equilibrate; essa perciò riguardain genere tutte le superfici interessate dall’intervento ed è valu-tata al m2. Per l’evidente difficoltà di stabilire l’esatta misura del-le porzioni di materiale bisognoso dell’intervento, il computo del-le superfici su cui applicare l’operazione sarà necessariamente

fatto con una stima, espressa in m2, delle porzioni di materialeinteressate in maniera diffusa dal fenomeno di squilibrio.

Operazioni di integrazione di parti mancanti

In questo capitolo viene presa in considerazione la possibilitàdi eseguire l’integrazione di parti mancanti. Ci sono infatti casiin cui questa operazione risulta necessaria, oltre che per un fat-tore estetico, per esigenze statiche o di protezione delle super-fici sottostanti (es. lungo elementi rettilinei quali cornici, angoli,marcapiani). La valutazione è al dmc e varia a seconda del ma-teriale utilizzato per la riproduzione della porzione mancante edel tipo di lavorazione. Nel caso di lavorazioni a terra, o in labo-ratorio, si considerano escluse le operazioni di incollaggio e/odi imperniatura, per le quali si farà riferimento alle voci corri-spondenti del paragrafo 6. Integrazioni in pietra e integrazioni digrosse dimensioni richiederanno una progettazione apposita.

Un ultima analisi prevede l’assimilazione all’originale di parti ovecchie integrazioni eseguite con materiali diversi mediante scial-bi coprenti a base di calce.

Creazione di supporti e strutture di sostegno

La progettazione e la realizzazione di supporti e di strutture disostegno, pur competendo ad altre professionalità, possono tro-vare nella figura del restauratore, un necessario e utile ruolo dicoordinamento o di assistenza per fornire indicazioni specifichesulle caratteristiche della pietra costituente il manufatto e sullenecessità determinate dalla conformazione dello stesso. Que-sto ruolo del restauratore, potendosi articolare in modi assai di-versi potrà essere correttamente valutato di volta in volta con unpreventivo basato sulla tariffa oraria.

Di competenza esclusiva del restauratore sarà invece il posi-zionamento ed il montaggio del manufatto su supporto o strut-tura di sostegno.

Va precisato che per supporto si intende la base su cui il ma-nufatto integro verrà esposto, mentre per struttura di sostegnosi intende una struttura atta a restituire equilibrio e integrità aopere frammentarie le cui parti mancanti non siano integrabilisecondo la forma originale.

Operazioni su opere interessate da policromie o doratureanche residuali

Quando l’intervento conservativo va eseguito su pietre decora-te ci si può trovare di fronte a situazioni compromesse in cui po-licromia o doratura sono presenti solo in tracce, distribuite ge-neralmente nelle zone più protette della superficie lapidea. Perl’estrema delicatezza con cui vanno trattate queste opere si èsentita l’esigenza di costituire un gruppo di analisi specifiche peril trattamento di strati di policromia o doratura; queste andran-no ad aggiungersi a quelle riguardanti l’intervento conservativosul supporto in materiale lapideo. In molte di queste analisi, con-siderata la possibilità di dover intervenire in maniera puntualesu residui di policromie o dorature, il computo delle superfici sucui applicare le operazioni viene espresso in dmq.

Il criterio che guida le operazioni di pulitura è lo stesso della pu-litura della pietra stessa, con l’eliminazione di tutte quelle ope-razioni le cui potenzialità potrebbero danneggiare le decorazio-ni (come ad esempio la nebulizzazione e l’atomizzazione o l’u-so di alcuni strumenti meccanici).

All’interno della pulitura mediante compresse con soluzioni di sa-li inorganici una caratterizzazione più specifica dipende dallamaggiore o minore difficoltà di rimozione dei materiali in funzio-ne dello spessore e della coerenza dello strato da asportare edella sua adesione alla superficie originale. Riguardo a questa

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RESTAURO DEIBENI ARTISTICI44

CAP01

NORME PER LAVALUTAZIONEDELLE OPERE

OPERE IN PIETRA

più specifica indicazione si è deciso di contemplare due diversigradi di difficoltà cui corrispondono le due diciture: “depositi su-perficiali con scarsa coerenza e aderenza alle superfici decora-te”, e “depositi compatti e aderenti alle superfici decorate”.

L’indicazione relativa ai cicli di applicazione è intesa come l’in-sieme delle operazioni costituito dall’applicazione del prodottoindicato, secondo il metodo descritto nell’analisi, e dalla suc-cessiva rimozione meccanica manuale delle sostanze da essosolubilizzate. L’analisi di queste voci si basa sulla quantità di orenecessarie alla messa in opera di uno o più cicli al mq a secondadella resistenza dei materiali da asportare. Ne deriva una valu-tazione che considera già in se stessa la possibilità di utilizza-re più volte lo stesso metodo sulle stesse porzioni di superficie(o su parte di esse). Qualsiasi metodo chimico venga scelto, va

considerata indispensabile una rifinitura a bisturi per la elimina-zione dei piccoli residui più tenaci.

Nelle operazioni di microstuccatura, per una più precisa valuta-zione, il prezzo al m2 è distinto secondo la percentuale di diffu-sione del fenomeno sulla superficie.

La reintegrazione analizza la possibilità di recuperare leggibilitàa situazioni in cui la policromia originale sia ancora presente inpercentuali diverse.

Operazioni di protezione

Fanno parte di questo capitolo le operazioni finali indispensabi-li per garantire durata all’intervento di conservazione.

Esse, in generale, verranno eseguite su tutti i m2 costituenti ilmanufatto.

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