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Ricerca applicata Soluzioni certificate Informatizzazione in sala operatoria

Più sicurezza e trasparenza verso il paziente

A umentare la sicurezza dei pa-zienti, rendere le informazio-ni tracciabili e fruibili a tutti gli operatori, favorire efficienza e qualità delle prestazioni. So-

no i principali obiettivi del percorso di infor-matizzazione nelle sale operatorie che l’Istitu-to Ortopedico Rizzoli sta effettuando trami-te l’adozione del sistema DIGISTAT, soluzione modulare di UMS, United Medical Software, specialista in software per la gestione dei dati nelle aree critiche in ospedale, certificata CE come Dispositivo Medico di Classe I. L’avvio di questa piattaforma informatizzata per la ge-stione delle sale operatorie del Rizzoli, avve-nuto a fine febbraio dell’anno scorso con un processo d’implementazione e uso progressi-vo e graduale tuttora in corso di sviluppo, è stato possibile grazie al coinvolgimento e alla collaborazione dei diversi soggetti coinvolti: i professionisti sanitari direttamente interessa-ti, quali chirurghi, anestesisti, personale di sa-la operatoria, ma anche i servizi di supporto, tra cui Servizio Informatico, Tecnico, Farmacia, Ingegneria Clinica, Centrale di Sterilizzazione, Direzione Medica e di Assistenza.

Un progetto sviluppato per gradiNato nel 1896, l’Istituto Ortopedico Rizzoli è una struttura ospedaliera e di ricerca altamen-te specializzata in Ortopedia e Traumatologia. Dal 1981 rientra tra i 45 Irccs presenti in Ita-lia e, con l’Istituto Galeazzi di Milano, è uno dei due Istituti italiani specializzati in Ortope-dia. Essendo un istituto monospecialistico, cui si rivolgono utenti per il 60% provenienti da diverse Regioni italiane, il Rizzoli è un ospe-dale ad attività in prevalenza chirurgica: nel 2011 sono stati 24mila gli interventi, di cui cir-ca 15mila principali. «Ciononostante», sottoli-nea la dott.ssa Maurizia Rolli, dirigente medico di Direzione Sanitaria», malgrado il Rizzoli già da anni sia una struttura altamente informa-tizzata, prima dell’introduzione del sistema DI-GISTAT la documentazione su quanto accade in sala operatoria era incompleta: avevamo il

referto chirurgico ma mancava una gestione informatizzata di tutte le altre informazioni, incluse quelle sui materiali usati: prima tutti questi dati erano raccolti su supporti cartacei». L’implementazione della piattaforma DIGISTAT è avvenuta per gradi in modo che tutte le en-tità interessate dal progetto potessero esserne coinvolte e adeguatamente formate. Il primo passo è stato la pianificazione informatica del-la nota operatoria con l’inserimento nel siste-ma delle informazioni relative all’intervento da effettuare. La definizione di un nomenclatore interno di diagnosi e interventi chirurgici per-mette di usare le informazioni codificate cui possono essere correlati i materiali usati. Que-sto consente alla Farmacia e alla sala operato-ria d’individuare in modo immediato e preciso strumenti chirurgici e materiali impiantabili ne-cessari agli interventi programmati. «Abbiamo scelto la piattaforma DIGISTAT», sottolinea in proposito la dott.ssa Rolli, «perché è facile da usare anche da parte di personale non abitua-to a usare strumenti informatizzati, ma anche perché è una soluzione modulare e flessibile, che si presta a una molteplicità di personalizza-zioni in base alle esigenze di ogni utilizzatore. E i risultati lo dimostrano: oggi, per esempio, è il chirurgo stesso a pianificare gli interventi e quindi a decidere, tramite il sistema, qua-li interventi vanno portati in sala operatoria con tutte le connotazioni relative a ogni spe-cifica tipologia d’intervento (tempi chirurgici, équipe, materiali ecc.). Siamo anche riusciti a inserire una scheda conta-materiali e anche una cartella infermieristica che tenga conto delle loro specifiche esigenze». A seguito del lavoro svolto in collaborazione con i medici anestesisti, a marzo 2012 al Rizzoli è stata av-viata anche la cartella anestesiologica digita-lizzata con DIGISTAT, disponibile prima solo in formato cartaceo e progettata in base alle indicazioni degli specialisti. Questo passaggio ha fornito agli anestesisti il vantaggio anche di poter disporre di tutte le informazioni pro-venienti dal laboratorio di analisi direttamente sulla loro cartella. A fine maggio 2012 è sta-to avviato un progetto pilota in una delle sale

L’Istituto Ortopedico Rizzoli si è dotato di una piattaforma informatica certificata per gestire le sue dieci sale operatorie. Operativo da febbraio dell’anno scorso, il sistema è stato implementato per avere la completa tracciabilità di tutto il percorso effettuato del paziente, aumentando la sicurezza e favorendo, tramite l’accesso rapido e condiviso delle informazioni, efficienza e qualità delle prestazioni

Maria Pia Longo

[email protected] 50 08/01/13 08.48

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TECNICA OSPEDALIERAgennaio 2013

operatorie dell’Istituto Rizzoli con l’inserimento nel sistema DIGISTAT non solo del referto chi-rurgico, della cartella anestesiologica intraope-ratoria e delle informazioni relative all’équipe, ma anche dei parametri vitali provenienti dalle apparecchiature anestesiologiche presenti in sala. Da settembre poi è stato gradualmente avviato l’uso del registro operatorio in tutte le sale, con l’inserimento di tempi, équipe, re-ferto chirurgico, cartella infermieristica, sche-de di registrazione della conta materiali, sche-da SOS-net. «Contiamo di completare questo processo», riferisce la dott.ssa Rolli, «solo do-po il completamento della ristrutturazione che porterà all’ampliamento del blocco operatorio con inserimento di una nuova sala dotata di nuove apparecchiature».

Gestione dei materiali e interfacciamento con gli altri sistemiPer iniziare a fare lo scarico a intervento dei materiali si è dovuto fare preventivamente un importante lavoro di censimento e codifica anagrafica del magazzino materiali. «Quella ortopedica», spiega la dott.ssa Valeria Sassoli, direttore della Farmacia, «è una chirurgia par-ticolare che richiede la gestione di un’enorme quantità di materiali: sono circa 27mila i di-spositivi medici che abbiamo in conto vendita ma che dobbiamo saper gestire e tracciare. Il sistema DIGISTAT ci ha consentito di risolvere due problematiche per noi prioritarie: il rischio clinico e la responsabilità amministrativa. Da una parte, abbiamo la completa tracciabilità delle protesi impiantate nei pazienti operati: nel caso, per esempio, di richiami da parte del produttore, il sistema è in grado di fornire au-tomaticamente l’elenco di quali siano i pazien-ti a cui abbiamo impiantato quel determinato lotto di protesi. Dall’altra, il sistema è in grado di dare in tempo reale l’informazione su quale sia la consistenza reale del magazzino, permet-tendoci di gestire in modo automatizzato il ma-teriale che abbiamo in conto deposito. Finora tutte queste informazioni erano reperibili, ma solo su supporti cartacei e quindi richiedevano

tempo per il lavoro di ricerca. Abbiamo scelto DIGISTAT perché si è rivelato l’unico software, tra quelli da noi analizzati, in grado di leggere i diversi formati di codici a barre. Questa per noi era una condizione imprescindibile, visto che dobbiamo gestire dispostivi medici di 37 case differenti, codificati quindi in modo diver-so». Un ulteriore punto di forza del sistema DI-GISTAT è la completa integrazione al Sistema Informativo Rizzoli, che consente di eliminare ogni possibilità di errore di selezione del pa-ziente e di inviare le informazioni prodotte alla cartella clinica informatica del paziente. «Siamo partiti un anno fa con l’implementazione del progetto d’informatizzazione delle sale ope-ratorie», riferisce Serena Accarisi, direttore del Servizio Informatico Rizzoli, «ma avevamo già le idee chiare sugli obiettivi che il nuovo siste-ma doveva permetterci di raggiungere. L’obiet-tivo generale era gestire in modo strutturato e ordinato le informazioni relative al percorso del paziente, avendo la tracciabilità e tenendo sotto controllo tutto ciò che avviene prima, du-rante e dopo l’intervento. Il nuovo sistema do-veva essere in grado di supportare meglio tutto

quanto riguarda la sicurezza del paziente e non appesantire i clinici con l’impiego di mouse e tastiere, usando al loro posto interfacce touch screen. Il problema che un sistema in grado di fare tutto questo doveva però anche potersi calare in una realtà già fortemente informatiz-zata. Perché il progetto avesse successo, il nuo-vo sistema doveva quindi interfacciarsi con 17 sistemi di fornitori diversi. Al di là della validità del prodotto scelto, l’importante per noi è stato individuare un fornitore capace di supportarci adeguatamente. In UMS abbiamo trovato un partner che si è dimostrato in grado di gestire e di coordinare una buona parte del progetto, aprendo un dialogo con più fornitori dei sistemi già presenti che dovevano interfacciarsi con DI-GISTAT. Il lavoro svolto dimostra che DIGISTAT non è solo un sistema clinico ma anche un gestionale per l’intero work-flow del paziente chirurgico e come l’approccio consulenziale di UMS ha permesso d’indirizzare le scelte orga-nizzative dell’Istituto Rizzoli nell’ottica dell’ef-ficientamento dei processi con risorse e mezzi a disposizione». ■© RIPRODUZIONE RISERVATA

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