Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Oltre lo spazio e il tempo

    Da sempre l'uomo ha indagato sui fenomeni che lo circondano, usando laragione per carpirne l'anima, le leggi di funzionamento. Questo il diario diuna ricerca personale che tenta di buttare la ragione oltre il confine,espandendo la conoscenza, senza pregiudizi n visioni preconcette, in nuoviorizzonti

    Spingere la ragione oltre i limiti della conoscenza

    Questo Blog per tutti gli amici che hanno condiviso con meesperienze straordinarie, al di l del possibile e della stessa ragione e

    che conservano ancora come allora la passione per l'ignoto.E' per tutti coloro che credono nelle capacit nascoste dell'uomo ecercano con tenacia una conferma alla loro convinzione. Infine ancheper te, critico, razionale, ma senza pregiudizi e animato da un verospirito di conoscenza e di ricerca del vero.

    Siete tutti i benvenuti di questo Blog, compagni di viaggio in unpercorso che partir da lontano, nei ricordi di segni, fatti edesperienze raccolti in oltre quaranta anni di ricerca personale. Un

    percorso che rifar nel ricordo con alcuni di voi, e con il contributo diquanti vorranno arricchirlo con spunti di riflessione e criticapropositiva.

    Un Libro, l'inizio di una passione.

    Nella libreria del corridoio di casa, ancora tredicenne, trovai un vecchio librodella mamma, dalle pagine ormai ingiallite dal tempo e dallo strano titolo:metapsichica.

    La curiosit spinta da una prefazione e da un indice che elencava nomi difacolt presunte al dir poco fantastiche, mi port a divorarlo letteralmente inuna affamata e sempre pi avida lettura. Poter leggere il pensiero, muovereoggetti, scoprire fatti nascosti dal tempo, guarigioni misteriose, e tant'altro dariempire di fantasia e bramosia un giovane ragazzo.

    Feci tante domande ai miei genitori e scoprii che anche pap nutriva uninteresse per vecchi racconti sul genere, trasmessi a mezza voce vicino alfuoco dei camini, dai vecchi della famiglia. Dovevo passare dalle parole ai fatti,provare a me stesso che c'era un fondamento di vero in tutto quello che avevoappreso, ma non sapevo come fare.

    Un giorno, mentre ritornavo per Via Sacra, la strada che nella mia citt natiaPompei collega la stazione ferroviaria alla Piazza del Santuario, fui attratto da

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    un libricino dalla copertina rossa, esposto nella vetrina della libreria ad angoloe dal titolo semplice quanto affascinante: il manuale dell'ipnotizzatore.

    Era una di quelle collane tascabili dove con manuali dalla stessa vestetipografica ti insegnano di volta in volta a coltivare piante di giardino, allevare

    canarini e mille altre attivit di bricolage, un testo sicuramente non pretenziosoma che ebbe su di me l'effetto di una schioppettata.Mi tornarono alla mente le avventure di Mandrake che pap collezionava per ilsuo e il nostro diletto di figli, le sue doti fantastiche, e mi assal la voglia di fareuna delle sue mirabolanti magie

    Dovevo avere assolutamente quel libro !

    Ritornare a casa, dar fondo ai pochi risparmi cumulati con la paghettasettimanale e compare il libro fu una sola cosa Incominciai a leggerlo

    avidamente e con il pensiero che ancora galoppava tra le righe arrivai allafine. Si affermava che fosse possibile "fascinare" con lo sguardo una persona,assoggettarla alla volont dell'ipnotizzatore , farle avvertire a distanza la suapresenza.

    Immediatamente volli passare dalla parole ai fatti e ostinatamente seguiiper tutta la strada prima una signora anziana, poi una giovane, infine unragazzo comandandogli mentalmente di girarsi e guardarmi negli occhi, maloro cocciutamente continuarono per la loro strada, senza curarsi di me, ...forse non avevano letto il mio stesso libro !

    Doveva esserci una spiegazione per questo insuccesso, forse avrei dovutoesercitarmi, fare quegli esercizi suggeriti nel libro per aumentare laconcentrazione e che per presunzione avevo snobbato.

    Per giorni, e per diverse volte al giorno mi esercitai a contare e ricontare ichicchi di riso che avevo disposto in una tazza. Dovevo spostarli uno alla voltain una seconda tazza e tenerne il conteggio mentalmente. Svuotata la tazzadovevo rifare la stessa operazione verso la prima e i due numeri dovevanoessere uguali.

    Qualche giorno dopo, collezionata una serie positiva di successi, mi ritennipronto per un nuovo tentativo : suggestinare con le parole mia sorellaimpedendole di sciogliere le sue mani precedentemente intrecciate.

    Di fronte a me Maria, pi piccola di me di cinque anni, che diligentementeintrecci le sue mani e si prest tra curiosit e divertimento a questo nuovogioco.

    Contai lentamente a voce alta fino a cinque e le chiesi di scioglierle.Maria inizi a tirarle, ma rimasero incollate l'una all'altra !

    Ero entusiasta e impaurito allo stesso tempo. Purtroppo era impaurita anche lei

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    e incominci ad urlare facendo accorrere mia madre che con un paio di sonoriceffoni mise a termine la mia brillante ed estemporanea carriera diipnotizzatore.

    Sospesi ogni attivit pratica e irrobustii la mia teoria con nuove letture

    sull'ipnosi.Doveva passare quasi un anno poi giunse la festa di compleanno di Sergio

    Questo esercizio ben noto agli ipnotizzatori 'da baraccone', otelevisivi. L'azione di suggestione verbale dell'ipnotizzatore si associaal rigonfiamento delle dita causato dall'intrecciamento delle stesse. Almomento dello svincolo (o scioglimento) , una nuova oggettivadifficolt causata dalle nocche che tendono a bloccare loscivolamento di una mano sull'altra. La conoscenza di questa

    dinamica, supportata da una suggestione verbale in sintonia conqueste fasi, l'instaurarsi per il soggetto di uno stato crescente di ansiatrasformano le suggestioni verbali in un vero blocco fisico. Vedremo inseguito come sia importante anche per un sensitivo innescare unfenomeno attribuendogli una prima razionale e possibile spiegazione.Successivamente esso stesso si amplificher dimostrandosi di essereben al di l dell'immaginato e di avere una propria autonomia, ocomunque di non essere sotto il controllo completo della ragione.

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    La festa, amici, una candela

    Arriv il compleanno tanto atteso di Sergio e tutto il gruppo dei giovani cantoridella parrocchia S. Salvatore si ritrov nell'ampio garage di casa sua perfesteggiarlo.Era una delle poche occasioni per poter incontrare delle ragazze, e magari,chiss, l'inizio di un'avventura galante.

    La serata avanzava per me fiaccamente, non distolto da alcun interesse alfemminile rimanevo in disparte, ascoltando la musica che il nostro djoccasionale ci proponeva.

    Il mio pensiero, come condotto dalle ballonzolanti luci psichedeliche, unprodotto della maestria tecnologica di qualcuno degli amici, saltellava da unangolo della mente all'altro, riproponendo vecchi pensieri, rottami cerebrali divecchie speculazioni, desideri inespressi e insoddisfatti, messi all'ombra inqualche angolo della mente, ma ancora vivi.

    Fu il saluto del primo drappello di amici che tornava a casa a ricondurmi alpresente, a farmi rientrare in me insieme ad una nota di malinconia per unaserata trascorsa vanamente.Ormai eravamo rimasti in pochi amici, forse una decina, e decisi di dare un

    impulso nuovo alla serata, tentare "un nuovo esperimento"

    Nelle letture disordinate e convulse fatte nei mesi precedenti avevo appresoche fosse possibile, con le dovute suggestioni verbali, indurre il sonno ipnoticoin una persona.La cavia fu presto trovata, Sergio ritenne opportuno festeggiare cos il suocompleanno e onorare i suoi doveri di padrone di casa

    Eravamo seduti l'uno di fronte l'altro, con una candela che mantenevo accesatra di noi, in modo che i nostri sguardi, per incontrarsi, dovevano passareattraverso la fiamma ballonzolante. Iniziai ,,,

    Avevo letto che fosse possibile indurre il sonno ipnotico mediante il comando diapertura e chiusura degli occhi, integrato da opportune suggestioni verbali distanchezza e sonnolenza

    "Sergio chiudi gli occhi, ora sentirai una calma invadere il tuo corpo,abbandonati, ora apri gli occhi e guardami" .Sergio mi guard con uno sguardo interrogativo poi cominci a fissarmisempre con maggiore intensit, seguendo il mio stesso ritmo di attenzione.Andavo distanziando sempre pi i comandi di apertura e chiusura degli occhi,

    allungando il periodo in cui mantenevo Sergio ad occhi chiusi.

    Intorno a noi in assoluto silenzio gli amici, le luci della sala erano tutte spente

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    e i suoi occhi, dietro la fiamma mi sembravano pozzi profondi nei quali mituffavo.

    "Vedo i tuoi occhi lacrimare, sei stanco, abbandonati, i tuoi occhi si stannolentamente chiudendo i" . Prima alcune lacrime esitarono tra le ciglia, poi come

    due brillanti scivolarono sulle sue gote, lentamente le palpebre incominciaronoad abbassarsi.

    Non potevo crederci, ma dovevo contenere la mia emozione e rimanereconcentrato."Bravo, continua. Ora sei profondamente addormentato, rimani cos fin quandoti risveglier"

    Mi girai intorno. Lo sguardo degli amici rivelava un misto di sorpresa, stupore,in qualcuno uno stentato sorriso nascondeva qualcosa di prossimo alla paura.

    Feci trascorrere un p di tempo, poi gli chiesi di svegliarsi e aprire gliocchi. Cos avvenne.

    Accendemmo la luce. Sergio ci guardava interrogativo, quasi a rispondere allemille domande che gli amici gli facevano con con altre domande che nonsapeva esprimere."Cosa ti ricordi ? Cosa successo ? Cosa provavi ? "

    La sua risposta fu per me oltremodo eloquente " Mi ricordo gli occhi di Mario,

    poi nulla"

    Era l'inizio di un lungo viaggio.

    Quella sera avevamo spiato dal buco della serratura all'esterno, e se ilmondo alieno si manteneva lontano da noi dietro una robusta porta, noivolevamo aprirla a tutti i costi per guardare a nuovi orizzonti

    nota:

    la tecnica di induzione ipnotica presentata una delle tante tecnicheapplicabili. Scopriremo che per ogni persona pu esistere unasuggestione dedicata e vincente, impareremo che nell'ipnosiinteragiscono, oltre alla suggestione verbale, altre forze da doverconsiderare.

    Anche in questo caso un abbandono volontario del soggettosupportato da razionali argomentazioni, "sono stanco perch tardi" ,"gli occhi lacrimano per effetto della tensione" , non sono da inibire,anzi sono da favorire in quanto "facilitatori" dell'induzione

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    L'ipnosi non , e non deve mai essere l'arbitrio dell'ipnotizzatoresull'ipnotizzato e su questo tema distruggeremo una serie diconsutudini e paradigmi, affermando l'importanza di una veradimensione collaborativa tra soggetto e ipnotizzatore

    Qualsiasi esercizio anche banale in questo campo nasconde delledinamiche complesse che possono sfuggire al controllo del neofita.

    Non sia mai la sola curiosit ad avvicinarvi a queste sperimentazioni !

    Una crescita graduale delle difficolt compatibile con la propria

    crescita di conoscenza, l'acquisizione di tecniche ipnotiche, non solosono auspicabili ma sono l'unico modo per salvaguardare se stessi e lealtre persone coinvolte nelle sperimentazioni.

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    Nasce il gruppo di ricerca.

    Forse a causa della carenza di opportunit che la citt poteva offrire a noiragazzi, o per la voglia di scoprire cose nuove, il garage di Sergio incominci avederci riuniti prima in incontri occasionali, poi in modo sistematico una o duevolte alla settimana.

    Il battesimo del "sonno atipico" lo fecero in tanti, Lucio, Carlo, Pietro....

    La tecnica rimaneva la stessa, quella della candela per capirsi, ma io volevoandare oltre, scoprire cosa si nascondeva dietro quel sonno apparente.

    Da letture fatte ero a conoscenza della possibilit di proporre a voce delleimmagini che venivano cos trasformate nel soggetto ipnotizzato in sogno." Raccontami cosa hai sognato" era la richiesta che effettuavo al soggetto nonappena ridestato e il suo racconto ripercorreva effettivamente quanto la miasuggestione verbale gli aveva proposto durante il suo blackout che duravamediamente dai cinque ai dieci minuti.

    Venivano suggerite immagini, con diverse ambientazioni, casa, scuola, in cittcon amici... Un racconto fatto a mezza voce al dormiente, quasi per evitareche si svegliasse, ma sufficiente per poter essere ascoltato dai presenti e

    confrontato successivamente con le impressioni rilasciate al suo risveglio.

    Il poveretto di turno era per bombardato da un fuoco di fila di domande degliamici e fui costretto a richiedere un comportamento pi consono al nostro"salotto scientifico": avrebbero fatto le loro verifiche in un secondo tempo,lasciandolo al risveglio in tranquillit evitandogli cos un probabile e inutilestress.

    I positivi risultati allargarono la schiera degli aspiranti ipnotizzati. A cicontribu anche il passaparola che port il numero degli irriducibilipartecipanti ad una decina.

    Sin dalle prime sedute sentivo la necessit di condividere pienamente quelloche facevo con gli altri e sopratutto con il soggetto. Sentivo il peso dellaresponsabilit che mi assumevo attraversando un confine ignoto chepoteva delimitare chiss quali minacce, tra tutte quella di un mancatorisveglio.

    Il sospiro di sollievo con il quale accoglievamo le prime parole pronunciate erail segno evidente di questa ansia collettiva.

    Erano solo paure dettate dalla nostra inesperienza ? Immagini diuna dimensione ancestrale nascosta in noi ? La potenza di una simbologia checollegava il sonno alla morte ?

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    Comunque capii che fosse indispensabile non forzare situazioni, effettuare unaoculata scelta tra i candidati e seguire l'istinto ma sopratutto cercarequel senso di familiariet che il soggetto doveva ispirarmi.Era indispensabile per me percepire una sorta di suo abbandono confidente

    che lo avrebbe sostenuto in una esperienza sicuramente non negativa e che sisarebbe conclusa per lui felicemente.

    Non sapete quanto questa modalit di lavoro mi abbia salvaguardato !(Vedremo nei successivi post cosa pu succedere derogando a questi principi)

    Dovevo aumentare il livello di comunicazione anche nella fase di sonno !

    La tecnica si era gi abbondantemente evoluta, avevo abbandonato l'uso dellacandela, operavamo semplicemente nella penombra, integrando alla

    suggestione di pesantezza delle palpebre quella di totale abbandono degli artisuperiori che di volta a volta, secondo la modalit da me scelta, o ricadevanopesantemente sui suoi fianchi o rimanevano immobili, come se nonappartenessero pi al suo corpo.

    Poi d'istinto venne la svolta, e tentai una strada nuova:"Puoi sentirmi ? ", "Rispondimi con un cenno del capo" "Si !" , Sergio annulentamente, ad occhi chiusi.

    Avevo stabilito un contatto in quella fase oscura dove non sapevo dove si fosse

    nascosta la sua coscienza. Riuscivo a comunicare, anche se in modoelementare con lui !

    "Ora ti chieder di visualizzare la tua casa. La vedi ? ".Sergio afferm con un cenno del capo."Bene. Sei al mare con degli amici, e ti stai divertendo "."Vedi le onde ?". Altro cenno affermantivo."Continuerai a sognare, sar un bel sogno e al risveglio ricorderai tutti iparticolari"

    Era fatta !

    Potevo comunicare con il soggetto durante la fase di sogno ipnotico, equesto rimaneva vivido al suo risveglio, rivissuto con una dovizia di particolariche gli amici con golosit estorcevano alla sua confessione.

    "Ma c'erano ragazze ?", "Che cosa hai combinato . . . ? "

    Si era aperta una prospettiva nuova. Mi sentivo sollevato, potevo finalmentepercepire un collegamento diretto con il soggetto addormentato. Niente pifughe in un buio fatto di oscure minacce, ma uno stato che poteva essereperfino controllato nella sua evoluzione e consentire esperienze di sognoprogrammato.

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    Potevo muovermi con lui in questa nuova dimensione garantendogli spazi diautonomia per sognare luoghi e persone di suo interesse.

    . . . . Le nostre riunioni si affollarono di nuovi adepti !

    Gli autori divergono sulla possibilit di una partecipazione attiva delsoggetto alla fase ipnotica.

    In alcuni casi viene sconsigliata questa modalit per un "controlloforte, e totale" del soggetto.Non ho mai ipnotizzato una persona senza la presenza di un testimonee ancor pi indotto il sonno ipnotico senza aver preventivamente

    concordato con lui il "progetto".Non solo in discussione l'aspetto di tutela della libert della persona,ma anche la necessit di instaurare un rapporto realmentecollaborativo.

    D'altronde, io non sapevo niente di quello stato e non potevo avere lapresunzione di saperne pi di lui !

    Questo approccio fortemente collaborativo sar fondamentale peresplorare le risorse psichiche di una persona, in un atteggiamentoaperto, senza forzature, facendosi indirizzare da lei invece di 'usarla'come sonda passiva

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    Ipnosi - Chiave dell'ignoto ?

    "Fino a questo momento avevamo battuto una strada nota. L'ipnosicome mezzo per indurre un sogno artificale, condizionarlo. Potevaessere anche strumento per indagare su nuove capacit psichiche ?Ma sopratutto, esistevano queste presunte capacit ? "

    Un nuovo anno era passato e con esso tanti incontri, tenuti spessissimo a casadi Sergio, ma anche da altri amici, come quella sera da Teodoro . . .

    Ci accolse all'imbrunire all'ingresso del portone di casa, situata al primo pianodi un vecchio edificio dei primi del '900, proprio di fronte la "Villa Salutare".

    "Dove ci mettiamo ?", "Abbiamo un locale dove poter stare tranquilli ?","Vedrai", mi disse abbozzando un sorriso e ci precedette con la sua imponentemole. Eravamo in cinque, sei amici e lo seguimmo gi per vecchie scale.

    Una porta sgangherata, odore di muffa, poi la sua cantina, ampia, con unalampadina che pendeva al centro, qualche vecchia cesta, due sedie. Intorno anoi solo freddo e silenzio.

    "Bene", dissi "proprio quello che ci vuole". Avvicinai le sedie, e ci sedemmo

    l'uno di fromte l'altro, intorno a noi gli amici in cerchio, in attesa degli eventi..Usai la solita tecnica. Gli feci aprire e chiudere a comando gli occhi suggerendosensazioni di stanchezza crescente, finquando, con una suggestione finale, glichiesi di abbandonare il capo sul petto.

    Lentamente Teodoro abbass la testa, era addormentato !

    "Finora solita routine", pensai, e poi come per illuminazione "devo provarequalcosa di diverso".

    Dissi: "Teodoro, il tuo corpo rimane seduto sulla sedia, ma in sogno puoi alzartie girare intorno".Era mia intenzione sentire al risveglio il suo racconto e verificando leprospettive della sua visione, come erano disposte le persone , cosa avevavisto fare loro mentre dormiva, verificarne l'oggettivit.

    Teodoro non dava segni evidenti di aver sentito, ma continu a dormire,totalmente abbandonato sulla sedia.Poi incominciai ad alta voce un conteggio retrogrado e per ogni numero proposisuggestioni verbali per un graduale "ritorno" e risveglio.

    A zero Teodoro apr gli occhi e mi guard in modo interrogativo.

    "Allora sei andato in giro o no ?" "Certo, vi ho visto dall'alto, anzi, sono sicuro

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    che sollevandomi ho toccato anche la lampadina. L'avete vista muovere, no ?".

    D'istinto alzammo gli occhi, la lampadina ci sembrava ferma, no, non potevaessere vero !

    "No, sono sicuro, ho veramente volato..., e ho fatto muovere la lampadina !"insist Teodoro."E' stato solo un sogno e l'ansia di fare qualcosa di nuovo ha fatto il resto.. ",questo andavo pensando di rientro a casa.

    Il ricordo di quella sera si conserv nel nostro quaderno di bordo doveavevamo incominciato a registrare i nostri incontri, e nella nostra mente dovevi rimase, come in attesa, per riemergere qualche mese dopo....

    Era ormai nostra consuetudine vederci di sera, finiti i compiti per casa, prima

    di cena.

    Questa volta mi trovavo al San Paolo, al secondo piano dell'oraratorio doveavevamo eletto il nostro domicilio di ricerca.Si erano aggregati a noi anche due ragazzi di Scafati, iscritti a medicina,Mimmo e altri...La nostra presenza incuriosiva il sacerdote che ci aveva dato ospitalit, maeravamo bravi ragazzi, molti di noi iscritti alla schola cantorum, e poi, con noinon c'erano ragazze !

    Come era ormai diventata consuetudine, esponevo a tutti, e sopratutto alsoggetto che avevo selezionato, cosa sarei andato di l a poco a fare.Volevo addormentare uno dei presenti e inviarlo in sogno in una casa deipresenti, a lui e a me non nota, in modo che potesse raccoglierne il maggiornumero di elementi e verificarne l'esattezza al suo risveglio.

    Dichiar di non conoscere Mimmo, io non ero stato mai a casa sua,scegliemmo quindi la sua casa come "destinazione".(Anche io non dovevo conoscere la casa "bersaglio" in modo da noncondizionare consapevolmente o inconsapevolmente con le mie suggestioni

    verbali il soggetto)

    Da tempo avevavo scoperto che in sonno il soggetto poteva parlare, bastavaaverlo preparato a ci e "lo aiutavo" sciogliendogli la voce con un leggeromassaggio alla gola.

    "Ora sei a casa di Mimmo, guardati intorno, dicci cosa vedi... ". "Vedo uningresso con un appendiabiti, un lampadario . . . , " seguirono mille altriparticolari, la descrizione della stanza da letto di Mimmo, le persone in casa, edi volta in volta posavo lo sguardo su Mimmo che in silenzio, sorpreso,annuiva.

    Terminammo la seduta, e svegliammo il nostro "sensitivo". Segu la

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    dichiarazione di Mimmo :

    " Ha indovinato tutto, ecluso l'ultimo elemento, deve aver letto tutto dalla miamente. Tutto escluso il particolare del piccolo televisore rosso ai piedi delfrigorifero in cucina...". "Sono sceso per venire qui e vi assicuro che era nella

    mia stanza, sul tavolo"

    "Un ottimo esperimento di telepatia inconscia", pensai. Il soggetto ha letto ipensieri di Mimmo, rubando particolari che gli hanno permesso di descriverecos la casa.

    (Ormai eravamo certi della possibilit di comunicazione telepatica traipnotizzato e ipnotizzatore, come approfondir in un post specifico)

    Andai a casa, il tempo di sedermi a tavola per la cena e il citofono di casa

    squill ripetutamente.Era Mimmo. "Scendi, devo dirti una cosa importante".Scesi le scale a quattro a quattro e lo ritrovai dinnanzi, con uno sguardo tra unmisto di eccitazione e di mistero.

    "Sono ritornato a casa, e ho trovato il televisore esattamente dove era statovisto in sogno !. Mamma, una volta che sono uscito per venire al San Paolo l'haspostato per rassettare la mia stanza. "

    Ero sorpreso e contento allo stesso momento ! Quante domande si affollavano

    alla mia mente....

    Avevamo assistito a un reale spostamento nello spazio, una sorta dibilocazione ? Quali potevano essere i margini di una casualit ? Come potevoripetere un viaggio ipnotico nello spazio per comprovarne l'autenticit ?Aprii il diario e annotai questa riflessione: "Forse quella sera Teodoro avevaveramente volato in sogno ! "

    Nota:Non avevo letto all'epoca niente sugli studi di Rhine e sopratutto

    sull'impiego dell'ipnosi in parapsicologia.Quanto alla possibilit di sentire a distanza, vedere a occhi chiusi,provare sensazioni senza l'uso dei sensi specifici per me era nelnovero della 'trasposizione sensitiva sensoriale', cos come riportatada pubblicazioni lette sul mesmerismo, antesignano dell'ipnosi.Sulla trasposizione sensitiva pubblicher un post specifico dedicatoalla visione

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    Viaggiare, stando fermi !

    "Avevo ormai incominciato ad aggredire un primo assioma , quellodella invariabilit dello spazio. lo facevo d'istinto, quasi senzaaccorgemene. Non con speculazioni di fisica relativistica, a meall'epoca non nota se non in termini fortemente generici, ma seguendoil principio della sperimentazione Galileiana, la riproducibilit delfenomeno.Esperienza, osservazione, ipotesi, sperimentazione,infine formulazione della legge.Potevo usare gli stessi strumenti anche in quest'ambito.La ragione poteva essere usata per indagare il suo stesso limite, e

    forse superarlo."

    Il "volo di Teodoro" ma sopratutto la visione a distanza della casa di Mimmo mistimolavano ad indagare sulla sperimentabilit di questa nuova dimensione.Dovevo per verificare l'esistenza di regole che ne avrebbero garantito lapossibilit, leggi di funzionamento valide, cos come esistono per la nostradimensione.

    Lentamente, in qualche giorno, un nuovo progetto prese corpo nella mia mente...

    "Se ipnotizzo pi di una persona contemporaneamente, posso dar loro lasuggestione di andare in sogno in uno stesso luogo. Al risveglio potrei sentireindividualmente il racconto dell'esperienza fatta, verificarne gli elementicomuni, le differenze, ma anche registrare le diverse prospettive del sogno,sognatore per sognatore, e dalle differenze verificarne la compatibilit, e cosl'attendibilit del fenomeno"

    In pratica non dovevo comprovare la veridicit dell'esperienza secondo larealt a me nota, (come se fossero fantasmi a passeggio in questadimensione), ma che insieme fossero andati in qualche luogo, definito daregole specifiche, anche se in un mondo a noi sconosciuto.

    L'occasione si present a casa di Carlo, qualche giorno dopo.

    Carlo, Antonio e Sergio erano i prescelti, con noi anche Raffaele e mi sembra diricordare ci fosse anche Ascenzio e un altro ragazzo.

    Erano seduti difronte a me, li avrei condotti in sogno poi li avrei svegliati unoad uno e raccolto separatamente il racconto su quanto avevano sperimentato.

    "Carlo, Antonio, anche tu Sergio, guardatemi negli occhi. Vi addormentercome sempre, con la stessa tecnica, solo che lo far contemporaneamente contutti e tre."

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    Nella stanza c'era anche Raffaele, mentre nell'altra, aspettavano gli altri dueamici che avrebbero raccolto separatamente uno per uno al risveglio ilracconto del sogno.

    Le solite suggestioni di stanchezza, l'apertura e chiusura degli occhi acomando, infine, insieme abbassarono la testa sul petto e scivolarono in ipnosi.

    Ripresi:"Ecco, siete insieme all'inizio della piazza, ora continuate da soli il sogno"

    Dopo un paio di minuti un rumore improvviso svegli Antonio e a segni, pernon disturbare gli altri, lo invitai ad andare nell'altra stanza e fare la suadichiarazione.

    Feci trascorrere forse un altro paio di minuti, poi ridestai Carlo, anch'egliinviato nella stanza attigua per rilasciare il suo racconto.

    Infine il risveglio di Sergio.

    Questi i loro racconti :

    Antonio:"Eravamo andati in piazza, non c'era molta gente. camminavamo in direzione

    di via Roma, a braccetto, io a sinistra, con Carlo in mezzo.Improvvisamente, eravamo giunti quasi al centro della piazza, quando mi sonorisvegliato."

    Sergio:"Eravamo andati in Piazza e camminavamo insieme a braccetto"."In che direzione andavate ?". "Verso via Roma". "E come eravate disposti ?"Carlo stava in mezzo". "E poi ?".

    Riprese il racconto : "Improvvisamente mi sono voltato e non ho visto pi

    Antonio. poco importa, ho pensato, proseguir la passeggiata con Carlo.Abbiamo attraversato tutta la Piazza e all'altezza dell'orologio mi sonorisvegliato"

    Carlo:"Guarda Mario, ho proprio due amici inaffidabili. Eravamo a caccia di ragazzequando improvvisamente, circa al centro della Piazza scomparso Antonio. Poialla fine della piazza scomparso anche Sergio. Ho pensato: vorr dire chedovr fare tutto da solo. Ho proseguito poi lungo via Roma fino quasil'ingresso degli scavi"

    Ero come estasiato. Le coincidenze erano evidenti. Avevamo preso le nostreprecauzioni. I soggetti avevano saputo solo qualche istante prima di

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    addormentarsi i termini del progetto, avevano separatamente fatto le lorodeposizioni...

    Questo esperimento veniva a confermare l'esperimento precedente della

    "visita" alla casa di Mimmo ? O l'apparente coerenza dei tre sogni era causatada una sorta di regia telepatica (inconscia) di uno di noi ?

    L'interrogativo si sciolse due mesi dopo .....

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    Il Muro caduto !

    "Gli esperimenti dei precedenti post avevano dato una prima spallataalla dimensione spazio-temporale, ma il muro aveva resistito.

    Nel caso di Teodoro non si era potuta verificare l'attendibilit dellesue dichiarazioni "mi sono mosso in sogno e ho fatto muovere lalampadina per segnalarvi la mia presenza...".Il viaggio in sogno nella casa di Mimmo..... forse generato da unacomponente telepatica tra lui e il proprietario, mentre il televisoremosso a sua insaputa in cucina e sognato l... poteva essere un

    semplice caso.Infine il sogno a tre ...., interessante, ma anch'essopotenzialmente condizionato da possibili componenti telepatiche.

    Era necessario pensare a un diverso tipo di esperimento..... . . "

    Volli provare con M. un esperimento di psicometria.

    Avevo con me un ciondolo, un regalo della mia ragazza, Rosa, oggi mia moglie.

    Un portachiavi con un dischetto metallico che, se fatto ruotare con un colposecco del dito, rivelava la parola "Ti amo".

    Mia intenzione era "spedire" M. in sogno ipnotico a casa di Rosa perraccogliere il maggior numero di elementi.Il test sembrava ben congeniato, M. non conosceva Rosa, e io non ero statomai a casa sua. Non potevo quindi condizionare in alcun modo l'esperimentosuggerendole anche inavvertitamente dettagli, n poteva acquisirli da me pervia telepatica.

    Una volta ipnotizzata le chiesi di stringere in mano il ciondolo e di raccontarmile immagini via via che si fossero presentate alla sua mente

    Con il mio inseparabile blocchetto, iniziai la trascrizione :

    "Vedo una casa gialla di due piani, in mezzo a dei campi. Ora salgo le scale"."Apri la porta", le dissi, "cosa vedi ?""C' una prima cameretta da letto, collegata con una porta alla cucina . . . "Segu una minuziosa descrizione, con mille particolari.

    Poi pass a descrivere i presenti :

    "Vedo una vecchia vestita di scuro (?), un ragazzo e una ragazza"."La ragazza non molto alta, ha capelli castani a caschetto""La ragazza entra in un altra stanza, sotto il letto c' una scarpiera blu (?) "

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    "Ora piange"

    "Cosa sta succedendo ? ", pensai allarmato.

    "Sta pregando, sento la sua preghiera, riesco a sentirla : Ges, Giuseppe e

    Maria, squaglia i diavoli, evviva Ges !""Ora un nuovo giorno e sta andando a scuola"

    "Che strada f per andare a scuola ?" chiesi."E' strano, prende il treno"."Continua", la incoraggiai.

    "E' entrata in una grande sala Che brutto , ci sono tanti animali impagliati ! "

    Iniziai la procedura di risveglio con il conteggio retrogrado, apr gli occhi.

    Era tornata !

    Due giorni dopo andai per la prima volta a casa di Rosa, per una festicciolaper amici, organizzata sul solarium di casa. Mi limitai a darle la trascrizione,senza commentare. Incuriosita apr il foglio...

    "Come fai a sapere queste cose ? ", mi chiese spaventata. Cercai ditranquillizzarla e le parlai dell'esperimento. Voce per voce verificammoinsieme.

    Tutto vero !

    La descrizione della casa, i suoi abitanti, compresa la vecchia in vestito nero, lanonna che aveva vissuto con loro fino a qualche mese prima.

    "E la scarpiera sotto al tuo letto ? " , chiesi."Abbiamo poco posto in casa e effettivamente sotto al letto ho una scatola bludove ripongo le scarpe", rispose.

    Sorprendentemente anche la preghiera, parola per parola, era la stessa che la

    nonna le aveva insegnato e che ripeteva ogni sera prima di andare a letto !

    Quanto al pianto si era trattato di un suo momento di sconforto che mi avevatenuto nascosto."Certo", aggiunse, "Tu sai che vado a Napoli in treno, ma certamente nonpotevi sapere della sala di scienze dove, una volta la mese andiamo per lesperimentazioni. Ed piena di animali impagliati..."

    Oltre alla dimensione spaziale era caduta anche quella temporale, conla visione di avvenimenti del passato.Su questo aspetto racconter alcune esperienze significative etecniche alternative in successivi postL'interesse nella visione a distanza, in Inglese Remote Viewing RV,

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    oggi ben documentata in Internet. La tecnica stata sviluppatanell'Universit di Standord per applicazioni militarihttp://www.biomindsuperpowers.com/Pages/CIA-InitiatedRV.htm

    http://www.biomindsuperpowers.com/Pages/CIA-InitiatedRV.htmhttp://www.biomindsuperpowers.com/Pages/CIA-InitiatedRV.htm
  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Attenzione.(P)ericolo

    Nell'introduzione ho sottolineato l'importanza di procedere con moltacautela in questo settore di ricerca. Sono coinvolte persone conpsicologie personali diverse, l'inconscio pu riaffiorare come ungeyser, violento e improvviso....E poi, dobbiamo ricordarci sempre che ci stiamo movendo al limite delconosciuto.

    Segnaler nel titolo con una (P) ( (P)ericolo) la presenza di criticitmanifestate nel corso del Post. In alcuni casi per suggerire opportuni

    rimedi, in altri per scoraggiare gli incauti ad imitarmi.

    Sembrava una seduta come tante, al secondo piano del S. Paolo.Su di una parete un nostro poster ci ricordava tutte le aree di investigazione almomento attive : Telepatia, Chiaroveggenza, Psicometria, Psicocinesi.

    Tavolo, sedie, una libreria con i testi che l'arricchivano di pi, giorno pergiorno.La luce soffusa. Due sedie opposte. Una per me e una per lui, il mio soggetto.

    Concordai preventivamente con lui l'obiettivo: avremmo tentato alcuni test ditelepatia e chiaroveggenza in ipnosi. Incominciai.

    O. aveva appena abbassato il capo sul petto quando, a distanza forse di 10metri dalla palazzina nella quale eravamo riuniti, sferragli il direttissimo perRoma sulla vicina linea ferroviaria.Alz la testa, aprendo gli occhi e fissandomi con gli occhi sbarrati cacci unurlo !La fronte si imperl di sudore e incominci a respirare affannosamente.

    "Stai calmo" suggerii, "Stai ancora dormendo, chiudi gli occhi"O. continuava a fissarmi in modo interrogativo mentre Mimmo e un altrostudente di medicina si affrettarono a rilevarne il polso: 120, 140,160 ... e miguardarono preoccupati.

    Capii che O. era ormai sveglio e il tentativo di ricondurlo in ipnosi erasbagliato.

    Incominciai ad infondergli messaggi tranquillizzanti, invitandolo a rilassarsi. O.lentamente si riprese. Scosse il capo come per risvegliarsi e barcollando sisollev.

    La sua camicia era letteralmente bagnata, inzuppata di sudore !

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Avevo sottovalutato la possibilit che un disturbo improvviso potesserisvegliare bruscamente l'ipnotizzato, mettendo forse a repentaglio la suastessa incolumit.Per il futuro avrei escluso questa minaccia fornendogli la suggestione di "unascolto selettivo della mia voce" , potermi sentire cio annullando qualsiasi

    altro rumore circostante.

    Per garantire ai lettori un innalzamento dei livelli di sicurezza,segnalo immediatamente anche altri suggerimenti, che saranno megliocontestualizzati e giustificati in post successivi.Ricordo inoltre che l'esercizio dell'ipnosi riservato a tecnici abilitati,medici o comunque assistiti da medici.

    In futuro presenter altre tecniche, che consentono risultati

    certamente comparabili con l'ipnosi, anche se non cos immediati sonosicuramente pi sicuri e con meno rischi per chi le sperimenta.Si consiglia quindi ai neofiti di pazientare, per ognuno ci sar unastrada adatta alle scarpe che calza !

    Suggerimenti

    Effettuare gli esperimenti sempre in presenza di testimoni

    Non ipnotizzare mai una persona che non si conosca personalmente ebene

    Programmare con il soggetto, in stato vigile , il piano di lavoro

    Non ipnotizzare mai una persona per sfida o per puro gioco

    Tranquillizzarla su quanto si sta per fare

    Fissare con lei, subito, non appena si addormentata, un segnale dirisveglio (una parola chiave ad esempio il suo nome ripetuto per trevolte,..)

    I partecipanti sono tenuti a rimenere al loro posto, in silenzio, a noninteragire con il soggetto se non espressamente richiesto.Il locale deve essere sempre inaccessibile ad estranei

    Scegliere un luogo tranquillo che non possa essere disturbato darumori o luci improvvise.

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Con gli occhi della mente.

    Le letture che ormai riempivano gran parte del mio tempo libero, misegnalavano con insistenza la possibilit di "trasporre" i sensi di unipnotizzato, in modo da sperimentare nuove modalit di percezione."

    Pensavo che la presunta capacit di poter far vedere ad una personabendata fosse da attribuirsi o alla chiaroveggenza del soggetto, cio lapercezione con la mente dei luoghi circostanti senza il senso della vista, o allatelepatia anche inconsapevole dell'pnotizzatore, con la trasmissione delleimmagini acquisite con i suoi stessi occhi. Volli indagare.

    Inizialmente alle persone ipnotizzate e bendate fornivo un libro, o un giornale,e dopo aver proposto loro la suggestione verbale che potessero "sentire inrilievo le lettere", le invitavo a percorrere con i polpastrelli il testo.

    Diverse di loro leggevano , in modo inequivocabile, intere frasi. !C'era chi le percepiva in rilievo, chi le vedeva con i contorni sfucati, chiancora visualizzava l'intero foglio e focalizzando la sua attenzione sulle singolelettere riusciva a ricostruire le parole.

    Era necessario effettuare delle prove al di l di ogni ragionevole dubbio !Quale esperimento migliore se non quello di verificare le possibilit di farvedere un cieco ?

    Qualcuno sorrider, alcune analogie bibliche sono fin troppo evidenti, ma laproposta mi arriv cos, semplicemente, da un amico ipovedente, Mario, cheaveva incominciato a seguire il programma radiofonico sulla parapsicologia chetenevo da qualche tempo in una radio locale.

    "Ho chi f per te" mi disse. "Devo presentarti Gaetano, totalmente cieco findall'et di otto anni"Era per me importante che non lo fosse dalla nascita, in questo caso sarebbestato difficile per me rappresentare mentalmente il suo mondo, e cos per lui ilmio.

    "Ma come ipnotizzare una persona cieca ?"

    La tecnica da me utilizzata poco si addiceva al caso specifico, e decisi quindi ditentare una strada diversa, senza induzione ipnotica : io lo avrei allenato consedute telepatiche e trasmissione di simboli, foto, immagini di piccoli oggetti eforme elementari, mentre a casa, per suo conto, si sarebbe esercitato in

    letture chiaroveggenti.

    Per l'addestramento avevo realizzato delle carte Zener speciali : il simbolo

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    stampato in una met era riprodotto nell'altra met, a rilievo.

    Gaetano doveva mischiare le carte e messe una sull'altra provare a "vedere"quella posta in alto.Una volta immaginata la carta, doveva verificare l'esattezza della "visione" con

    il tatto e annotarne l'esito, per passare poi alla successiva.

    Trascorse un mese tra prove al San Paolo ed esercizi a casa, poi arriv latelefonata di Mario :"Mario, Gaetano dice di essere pronto, e ho le chiavi di un locale dovopossiamo provare indisturbati e che tu non conosci"In tre percorremmo via Carlo Alberto e giungemmo alla sede della locale sededella Confagricoltura.

    Mario estrasse le chiavi e sollevata la serranda entrammo.

    Nella penombra cercai a tastoni l'interruttore della luce, c'era un tavolo,sedemmo.Gaetano era di fronte a me, Mario al mio fianco.

    Proposi alcuni esercizi di rilassamento a Gaetano, mediante la respirazionecontrollata, che da ottimo discepolo esegu perfettamente. Poi incominciail'esperimento:

    "Gaetano raccontami cosa vedi intorno a te".Pur rimanendo seduto incominci a descrivere il locale a 360 gradi, anche ci

    che si trovava alle sue spalle, come si fosse realmente voltato e potessevedere.

    "Vista telepatica" pensai. "Sta vedendo quello che vedo io con i miei occhi".Poi un dato nuovo, sconcertante :"Vedo un piccolo quadro della madonnina sopra la porta d'ingresso ", disse.

    La porta si trovava alle mie spalle, non avevo potuto vedere questo elementoentrando, neanche Mario era al corrente della sua presenza che peraltro eradifficilmente immaginabile in una sala di riunioni sindacali !

    C'era un legame oggettivo tra Gaetano e la realt circostante !Poteva vedere, non sapevo come, senza usare la vista, forse attraverso lachiaroveggenza.

    Comunicai loro l'esito del test, e subito la mia mente corse a possibiliapplicazioni pratiche.Mario mi avrebbe fornito l'indirizzo dell'istituto Ciechi di Napoli dovre avreirichiesto un colloquio per proporre "innovative sperimentazioni"

    Cos fu e il giorno successivo, alle nove di mattina attraversavo il portoned'ingresso dell'istituto.

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    "Chi cerca ?", La voce del custode mi blocc all'ingresso."Desidero vedere il Direttore". "Per che cosa ?". "Ho intenzione di proporgliuna nuova tecnica che consente ai ciechi di vedere !"Il guardiano non mosse un ciglio. "Mi dia il suo numero di telefono,eventualmente sar contattato da lui direttamente"

    Chiaramente nessuno mi ritelefon n in quel giorno, n nei successivi !

    Solo oggi, ripensandoci, mi accorgo di quanto possa essere stata incredibilequella mia richiesta, ma sopratutto rimango ancora sorpreso del mio ottimismogiovanile e della infinita passione dimostrata.

    Nota:

    Il destino, a distanza di venti anni da quel bliz a Napoli, mi diede

    giustizia. Ideai infatti, in collaborazione dell'Enea una tecnologia diguida elettronica avanzata denominata Walk Assistant, che consent anon vedenti delle citt di Bologna, Roma, Ancona, di muoversiliberamente e autonomamente in un ambito cittadino sconosciuto !Quanto all'addestramento di non vedenti per lo sfruttamento dellecapacit di visione psichica, nel corso dell'anno ho trovato in retealcuni interessanti esperimenti in Russia e Israele.Gli internauti potranno facilmente ritrovare questo interessantemateriale e constatare come le tecniche impiegate sianoestremamente simili a quella da me concepita trenta anni prima !

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Ernesto, un tipo magnetico.

    " L'ipnosi era diventata per noi uno straordinario ed efficace strumentodi lavoro, con tecniche ben documentatate, tranquillizzante, cimuovevamo in un ambito razionale dove gli spazi bui venivanorischiarati da un metodo accuratamente impiegato. La suggestioneverbale dell'ipnotizzatore era l'elemento cardine che faceva emergerecapacit nascoste, abbandonate nel fondo dell'inconscio, cheavremmo nel tempo imparato a controllare ed applicare.Fu cos fin quando furono pubblicati stralci del mio diario di bordo suuna rivista di settore, Il Giornale dei Misteri"

    Ad appena qualche giorno dalla pubblicazione di alcune nostre sperimentazionisul Giornale dei Misteri, rivista con distribuzione nazionale sulla parapsicologiae "fenomeni di confine", venni contattato per telefono. L'interlocutore sipresent subito, saltando i preamboli, con voce cordiale ed amichevole :

    "Mi chiamo Ernesto, e ho letto con molto interesse l'articolo pubblicato. Dadiverso tempo seguo un gruppo che si occupa di ricerche simili e vorreiconoscerti personalmente per confrontare le esperienze". Ero lusingato eapprofittando della programmazione dei nostri incontri, che prevedeva per le19.00 di quel giorno una sessione, lo invitai a partecipare.

    Ci raggiunse da Portici, dove risiedeva, distante forse una quindicina dichilometri da Pompei, e alle 19 in punto, quando andai ad aprire la porta dellanostra sede, lo trovai gi l, ad attendermi sulle scale.Non era solo, lo accompagnava un amico, anch'egli interessato diparapsicologia, una volta ipnotizzatore di spettacolo, disse. Convenevoli di rito,calorose strette di mano ed entrammo.

    "Mario, hai fatto interessanti cose, e hai ottime capacit. Noi usiamo per unatecnica diversa che vorremmo mostrarti"Erano presenti alcuni "soci" del nostro club di ricerca e quando chiese ladisponibilit di un volontario, subito uno di loro si fece avanti.Ernesto si limit a metterlo in piedi, con la faccia al muro, in modo da mostrarele spalle a noi tutti.Non disse niente, retrocesse di un paio di passi e stese le sue mani con i palmirivolti alle sue spalle

    Poi avvenne l'incredibile !Il ragazzo inizi ad oscillare, con movimenti sempre pi ampi del suo corpo,poi, come se fosse una statua, cadde all'indietro e l'intervento dell'amico diErnesto, sicuramente pronto a questa evenienza, gli evit immaginabili e

    spiacevoli conseguenze.

    Ero sconcertato, avevamo assistito ad un fenomeno di oggettiva influenza a

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    distanza. Non si trattava pi di suggestione, ma qualcosa di nuovo e didiverso !Mi ritornava alla mente l'ipotesi "fluidica" dell'ipnotismo, di mesmerianamemoria, ormai abbandonata dalla moderna scienza e nello stesso tempoandavo accarezzando nuove sperimentazioni che avrei potuto compiere.

    Segu una prova collettiva, con pi volontari disposti lungo il muro.Ernesto, non visto, si concentr su uno solo di loro e, accidenti se fu fantastico,solo il bersaglio risent della sua influenza.

    Nella trasmissione di "Alfa", rubrica radiofonica da me condotta sullaparapsicologia, che and in onda un paio di giorni dopo, proposi passo perpasso agli ascoltatori alcuni esercizi per riprodurre il fenomeno con un parenteo un amico.Avevamo appena da dieci minuti terminato di spiegare la tecnica che il

    centralino della radio fu letteralmente bombardato da telefonate degliascoltatori che, incuriositi, entusiasti, spaventati e spesso con un mix di questeemozioni, raccontarono in diretta l'esperienza appena fatta.

    Fu un successo, se ne parl nel paese per diverso tempo e gli ascolti dellatrasmissione aumentarono vertiginosamente.

    "Non si venga tratti in inganno dalla semplicit della tecnica. Noneccedere in sperimentazioni e comunque rimandatela ad una piattenta lettura dei post successivi, dove presenter alcuni elementi di

    dettaglio, nuove interessanti applicazioni ma anche i rischi ai quali sipu esporre se stessi e il soggetto.

    L'ipotesi di una energia nuova, di scambio in questi fenomeni traoperatore e soggetto, stata diversamente ipotizzata, raccogliendodetrattori e sostenitori.

    Un'azione a distanza presuppone una sorta di energia

    elettromagnetica emessa. Ma non stata mai misurata, anche consofisticati strumenti d'indagine (Es. magnetometro Squid)Nuove sperimentazioni si stanno aprendo con l'impiego della Petfunzionale, che indaga l'attivazione di aree cerebrali sottopostea "presunte azioni a distanza", o con le ipotesi sui BioFotoni avanzateda Popp.

    La tecnica esposta in questo post moto simile al Qi-Gong cinese (vedifilmati su YouTube), ha sicure assonanze con il Reiki, ma anche con"l'abbandono dello Spirito" praticato da moltissimi gruppi carismatici.

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    Come si vede un orizzonte largo, dalla scienza alla fede, passandoattraverso eterogenee culture e tradizioni.

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    Il secondo incidente (P)

    "Procedere sempre con cautela, scegliere i soggetti seguendo il proprioistinto naturale, sentire la loro fiducia, una profonda empatia. Quellasera derogai a questa regola ! "

    Eravamo riuniti al secondo piano del San Paolo, con noi Ernesto, accompagnatoda una signora la cui partecipazione era stata preannunciata nel precedenteincontro.Aveva chiesto la mia disponibilit ad ipnotizzarla e di proporle dellesuggestioni positive per sollevarla da forti dolori cervicali dei quali soffriva datempo.

    Avrei dovuto applicare la mia consueta tecnica ipnotica, integrandola poi conpassaggi energetici, cos come avevo appreso da Ernesto.Il suo nome era Carla, non sapevo altro.

    Eravamo seduti uno di fronte l'altra. Iniziai :"Chiudi gli occhi " dissi, segu una pausa di pochi secondi poi "Apri lentamentegli occhi", e ancora, "Chiudi gli occhi".

    Improvvisamente emise un urlo elevatissimo saltando in piedi per poi ricadere

    con un tonfo sul pavimento, mentre io, coIto di sorpresa, arretrai d'istintocadendo quasi all'indietro con la sedia. Intorno a noi il cerchio dei presenti siallarg, al suo centro lei, rantolante, con il corpo raggomitolato.

    Mi chinai e iniziai a suggerirle delle immagini rassicuranti : "Sei in un pratoverde e corri felice...". Sembr calmarsi per un istante poi, pi forte di prima,riprese a lamentarsi contorcendosi.

    Cosa stava succedendo ? Si stava concretizzando la paura che dasempre aleggiava sulle mie sperimentazioni, quella di un mancato risveglio ?

    Entr platealmente in scena Filippo, contadino con pretese di guaritore che, daun p di tempo, aveva iniziato a seguire i nostri incontri. Mi scost con unbraccio e incominci ad operare.

    Prima pass le sue mani ripetutamente lungo il corpo della donna, poiincominci a girarle intorno pronunciando mugugni incomprensibili.Eppure grazie a lui Carla si riprese. Appena volse lo sguardo verso di me sisent mancare nuovamente, traballando vistosamente, e senza indugi Filippomi ingiunse di attendere in un'altra stanza che si accomiatasse da noi.

    Dopo pochi minuti rientrai nella stanza, Carla era andata via e tuttinoi ascoltammo in silenzio la versione di Filippo sull'accaduto :"Erano entrati dentro di lei cinque spiriti" disse raggelando l'auditorio, "Ho

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    dovuto cacciarli".

    Non credevo a quella versione, dovevo trovare una spiegazione ragionevole mail pensiero che con poche mie parole avrei potuto nuocere ad una persona miopprimeva.

    A nulla valsero le argomentazioni tranquilizzanti di Ernesto che il giornoseguente mi consegn una summa sull'ipnosi "Trattato sull'ipnosi medica" diGranone, dicendomi che vi avrei trovato la spiegazione a quanto era successo.

    Quella fu l'ultima volta che ci riunimmo al San Paolo, comunicai agli amici lasospensione temporanea di tutte le attivit e tagliai tutti i ponti con Ernestoche, dopo qualche infruttuoso tentativo di ricontattarmi telefonicamente,ritorn nelle nebbie di quel mondo dal quale era emerso.

    nota

    "La lettura che feci tutta di un fiato, (800 pagine in due giorni), nonsolo contribu alla mia formazione di ipnotizzatore, ma effettivamentemi forn una spiegazione plausibile: quella reazione ipercinetica erauna vera e propria crisi catartica che avrebbe liberato Carla da unaserie di "pesi" stagnanti nel suo subconscio. Venni a sapere che vivevauna pesantissima situazione personale, accudendo da anni la mammaanziana e invalida e privandosi di una qualsiasi relazione sociale oaffettiva. Sicuramente erano presenti in lei frustrazioni e desideriinsoddisfatti che non aspettavano altro che esplodere!. Anche la

    "terapia" in qualche modo sort il suo effetto sollevandola dallasintomatologia dolorosa per circa un mese.Un solo interrogativo non si era sciolto e solo di recente ha trovato unasua soluzione.Era realmente possibile in pochi secondi mettere una persona in statod'incoscienza ?Oggi a distanza di trenta anni da quegli avvenimenti penso possaaccadere !Vedi Ipnosi istantanea e tecniche di Programmazione NeuroLinguistiche, PNL su internet.

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    L'altra chiave.

    "L'ipnosi si era dimostrata uno strumento potentissimo di ricerca perle attivit extrasensoriali, ma l'esperienza di Carla mi avevadimostrato che, anche senza volerlo, potevo in qualche mododanneggiare una persona. Dovevo trovare un nuovo strumento, pisicuro."

    Devo confessare che gli ultimi avvenimenti mi avevano messo in crisi. Da unlato mi sentivo in colpa per aver esposto amici a chiss quali rischi (anche seero consapevole che per Carla non avevo applicate le solite regole diprudenza), dall'altro avevo un forte desiderio di riprovare in me le stesse

    esperienze che potevano essere sperimentate in ipnosi. Ma come fare ?

    Ero fin troppo dentro al meccanismo, conoscevo "i trucchi", l'importanza dellesuggestioni verbali, e per me l'autoipnosi sembrava uno strumento nonapplicabile.Come potevo infatti riunire in una stessa persona una dimensione attiva, chipropone la suggestione, e una dimensione passiva, chi ne il destinatario ?

    Andavo per confrontando le analogie tra sonno ipnotico indotto, e sonnospontaneo, naturale.

    Avevo letto molto su sogni premonitori, sulla possibilit di sognare con doviziadi particolari luoghi lontani e sconosciuti al dormiente, sul lorocondizionamento attraverso il monitoraggio ECG o REM del soggetto etrasmissione in cuffia di frasi audio.Avrei potuto riprodurre queste esperienze in me durante il sonno, ma nondisponendo di questi strumenti (e sopratutto dei soldi per comprarli), avreidovuto in qualche modo arrivare alla soglia del sogno e condizionarlo senza illoro ausilio..Inizialmente, ma senza successo, cercai di condizionare il sognoproponendomi un tema prima di addormentarmi ma, o non vi riuscivo a causadi questo pensiero fisso, o mi addormentavo a scapito dell'obiettivo stesso cheveniva rimosso dalla mente per effetto di libere associazioni da esso generate..

    Forse se si fosse ridotto il tempo necessario per addormentarsi sarebbe statopi facile incapsulare un tema da sognare, l'obiettivo, ma l'unica strada cheintravedevo, e che non volevo percorrere, era l'impiego di droghe.

    Poi giunse un'intuizione che mi diede la soluzione....

    Avevo notato che spesso, se mi capitava di interrompere un sogno per andareal bagno, potevo continuarlo dal punto in cui l'avevo lasciato.Diversamente se mi svegliavo per un incubo, potevo riaddormentarmi senza

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    continuarlo.

    Non era questa la dimostrazione che fosse possibile,anche in modo logico,tutto o niente, condizionare il proprio sogno ?

    Pensai inoltre che ci si realizzasse in quanto il riaddormentarsi ha dei tempipi brevi del primo sonno, facilitando cos l'incapsulamento dell'obiettivo.Dovevo quindi puntare non sul primo sogno, ma su quelli successivi (ricordoche mediamente abbiamo 3-4 sogni a notte).

    Anche qui dall'esperienza la soluzione...

    Avevo notato che per svegliarmi presto mi bastava propormi questo obiettivoprima di addormentarmi e quasi sempre riuscivo a farlo, senza orologio disorta.

    Questa era la strada: Andare a letto solo con l'idea di svegliarsi presto lamattina, e al risveglio, prima di riaddormentarsi, esprimere mentalmente ilsogno da fare.

    Cos feci:

    Mi risvegliai alle prime luci dell'alba che filtravano dalla serranda che guardavaad est.Rigirandomi per addormentarmi mi diedi un obiettivo ambizioso, vedere insogno una persona, intuirne lo stato di salute e prescriverle un idonea terapia.

    Avevo letto che il sensitivo Edgar Cayce riuscisse a capire lo stato di salute diuna persona solo guardandola e formulava idonei rimedi nella formaoriginaria,, spesso esprimendosi in lingue antiche,Mi sembr un test sufficientemente severo.

    Sognai.

    Vidi mia sorella Paola, all'epoca al secondo anno di medicina, ai piedi delletto ed esclamai : "Grecolina milligrammi... "

    Lei mi guard dubbiosa, come a rimproverarmi per questa sostituzione diruolo, una diagnosi fatta proprio a lei che studiava medicina....

    Fu forse la sua espressione interrogativa a risvegliarmi e subito saltai dal lettoper ricercare quel termine che mi era giunto in sogno.

    Entrai nella stanza di mia sorella, sulla libreria il dizionario Digest della linguaItaliana.Cercai affannosamente..Non vi era traccia della Grecolina ma d'istinto girai la pagina elessi :"Graziolina, pianta medicinale ad azione diuretica".

    Paola, risvegliata dalla mia incursione nella sua stanza, mi osservava

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    interrogativa.Le chiesi : "Sei stata male stanotte ?""Si, come fai a saperlo, ho avuto un forte mal di pancia"

    La tecnica funzionava !

    Ero riuscito in sogno, in modo volontario, a darmi un obiettivo.Avevo percepito lo stato di salute di una persona e prescritto, senzaconoscerlo, un rimedio naturale.

    Questo risultato era entusiasmante ma ancor pi la certezza che il sognocontrollato fosse diventato per me una realt.

    Una seconda chiave per aprire i nuovi orizzonti !

    "A distanza di anni si sono consolidate tecniche per lo sviluppo disogni controllati.Si segnala il Lucid Dream Institute e il metodo di Robert Monroe,Anche la tecnologia oggi propone diversi tools elettronici per ilcontrollo del sogno. In particolare segnalo tra tanti il NovaDreamer.

    Il termine oggi pi utilizzato per queste investigazioni Sogno lucido,lucid dreaming in inglese.

    Il metodo da me individuato molto simile, ma pi immediato delMonroe e meno invasivo, pi naturale dell'impiego del NovaDreamer odi altri ausili elettronici.

    Nel mio Blog presenter altri risultati ottenuti con l'impiego di questatecnica, che stata impiegata anche con successo da altri amici

    Quanto alla Graziolina essa il principio base della Graziola, con

    propriet emetiche e diuretiche. La Treccani online segnala che ilpreparato ormai non viene pi impiegato da moltissimi anni"

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    Passato, Presente e Futuro. Tre facce di una stessa medaglia

    "La tecnica che avevo messo a punto poteva forse consentirmi diessere vicino ad una persona, anche se separata da lei dallo spazio, odal tempo. Inevitabile fu quindi il voler provare qualche esperienzaparapsichica avendo lei come bersaglio, la mia ragazza"

    Anno '73 o '74. Entrambi studiavamo a Napoli. Io ero studente al biennio diingegneria al Politecnico, Rosa, la mia ragazza, all'ultimo anno delle Magistralial Margherita di Savoia.La scelta di quell'istituto cos distante, fu una sua decisione irremovibile esenza compromessi, e a nulla valsero gli sforzi della sua famiglia di farla

    recedere e ora, grazie alla sua caparbiet, ci ritrovavamo a prendere lamattina, intorno le 7.00 lo stesso treno.

    Sia chiaro che non lo fece per me, fu una decisione che aveva gi presoall'inizio del nostro rapporto, cinque anni prima, motivata pi che dallereferenze della scuola, dal suo irrefrenabile senso di libert che aveva bisognodi spazi e ambiti pi vasti di quelli offerti dall'interland pompeiano.

    Quel giorno non l'avevo vista n sentita per telefono, e la sera, prima diaddormentarmi, mi proposi di svegliarmi presto la mattina seguente per

    tentare una qualche visione chiaroveggente che la riguardasse.Cos fu. Mi svegliai che potevano essere le 5,30 e prima di riaddormentarmiespressi il desiderio :"Voglio vedere qualcosa che riguarda Rosa"

    Il sogno inizi immediatamente.

    Ero per una strada della mia citt e la incontravo, insieme all'amica Antonietta.Al mio saluto lei mi rispose seria : "Devo dirti una cosa", "Che cosa ?", replicai."Ieri non sono andata a scuola, abbiamo fatto sciopero".La mia reazione fu tremenda, non tolleravo che prendesse la scuolasottogamba e la mandai bellamente a quel paese.

    Mi svegliai, con una certezza : quel sogno doveva essere vero !

    Mi vestii e fatta colazione andai verso la stazione.Mancavano 10 minuti alla partenza del nostro treno e cos le andai incontro,ripercorrendo via Sacra in direzione della sua casa. Fu all'altezza dell'istitutoBartolo Longo, circa duecento metri dalla stazione,. che l'incontrai.

    "Mario", mi disse, "devo dirti una cosa"."Anch'io", replicai, "Ma voglio che sia tu prima a parlare"

    "Ieri non sono andata a scuola", e io "Lo so, avete fatto sciopero !", e leiindispettita "Chi stato a dirtelo quella stupida di Antonietta ?".

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Inutile dire cosa successe dopo, salii su un altro vagone del treno per non fareil viaggio con lei e andai a Napoli. Ero nervoso, avevo vissuto per due volte lastessa situazione in tutti i particolari, compresa l'arrabbiatura. "No, questo eratroppo !".

    Lasciai la lezione di analisi matematica nel bel mezzo di un passaggio sulneperiano e presi la metropolitana per tornare a casa. Salii le scale mobili e latrovai l, proprio in cima.Lei mi guard sorpresa, io mi limitai a sorriderle e le dissi :" Possiamo andare acasa"

    "Rileggendo il Post mi accorgo di quale confluenza spazio temporale sisia realizzata, una vera e propria macedonia !Avevo visto un avvenimento del passato "che non fosse andata a

    scuola",

    ma contemporaneamente del futuro, "l'avrei incontrata per strada",e "che avrebbe ripetuto proprio le stesse parole del sogno".

    Mentre siamo pronti ad accettare la possibilit di conoscere eventi delpassato anche se a noi sconosciuti, perch esistiti realmente, ci pidifficile credere alla possibilit di prevedere eventi futuri.

    Non voglio ora tirare fuori il libero arbitrio, Sant'Agostino o chissquale ipotesi di fisica avvenieristica. Sulla dimensione del tempofuturo ritorner al termine del Blog con alcune proposte di ricerca."

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Ugo.

    "Siamo immersi nel mare dell'universo, dove passato, presente efuturo si rimescolano continuamente. Dai suoi abissi, a volte,emergono ricordi, risonanze che prendono corpo e ti cercano."

    Dormii male quella notte, poi all'alba, dal nulla venne il sogno.

    Vidi riuniti a casa, tutti noi, sette fratelli e la mamma, per accomiatarci dalnonno Ugo, in partenza.Era il nonno materno, al quale noi ragazzi eravamo molto legati. Dopo tanti

    anni era vivissimo ancora il ricordo delle vacanze estive che, con tutta lafamiglia, eravamo soliti passare nella sua fattoria, in Friuli.

    Era un mesto commiato, baci tutti, uno ad uno, in silenzio, fino a giungermidinanzi, ultimo della fila.

    I suoi occhi celesti, i capelli bianchi, radi, su una mole ancora solida eimponente, l'abbraccio e il sudore della sua pelle che, con il bacio sullaguancia, avvertii come se fosse vera.Sentivo un'angoscia crescente dentro di me. Mi sentivo in colpa perch da

    qualche anno non avevo pi sue notizie, abbandonato all'incedere degli anni danipoti che forse erano troppo presi a occupare i propri.Usc sulle scale, al buio impegnando in discesa la prima rampa.

    "Nonno, mi raccomando. Non fare l'amore con tutte le vecchiette del paese altuo rientro". Una frase forse irriverente ma giustificata dalla mia ansia disdrammatizzare quel momento e forse dal ricordo di quanto sapeva esseresimpatico e scherzosamente galante con le clienti della sua macelleria.

    Non rispose, ma alzando lo sguardo in alto verso di me, mi don un sorriso.

    Mi risvegliai, sentii il telefono squillare e urlai :" Mamma ho sognato il nonno"Poi il suo pianto, le avevano appena comunicato che il padre era morto ilgiorno prima.

    Nota"In futuro lo avrei ancora incontrato"

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Il segreto di Ernesto (P)

    "Come Blogger ho volutamente postecipato la pubblicazione di unanuova area applicativa dell'ipnosi, a noi svelata sin dal primo incontrocon Ernesto. Non stata questa un'esigenza editoriale, il volersistematizzare il materiale per argomenti o per creare una volutasuspance, quanto l'intento di fornire al lettore un approccio gradualein termini di difficolt che possono insorgere per lo sperimentatoree per il maggior livello di coinvolgimento richiesto, vuoi personale chedelle persone interessate anche come semplici spettatori."

    Un salto indietro nel tempo....

    Ernesto aveva appena finito di dimostrare l'azione a distanza su soggetti, (vediBlog "Ernesto, un tipo magnetico"), e si accinse a rivelarci una nuovadimensione.

    L'ipnosi poteva essere usata come interruttore di fenomenimedianici, trasformando un soggetto in medium !

    La cosa era per noi fortemente dirompente, avevamo tralasciato volutamenteil settore della medianit fuori della nostra sfera d'indagine per due motivi: ilprimo per il convolgimento in termini personali di convinzione religiosa, l'altroperch la memoria di film come l'Esorcista era ben radicata in noi, e non ci

    sarebbe piaciuto scrivere la sceneggiatura della puntata successiva.

    Ernesto fu tranquillizzante, non spense luci, n accese candele.Le solite due sedie una per l'ipnotizzatore, l'altra per il soggetto da ipnotizzare,e la novit : gli astanti non dovevano disporsi a caso intorno a lui, ma formareun cerchio tenendosi per mano.

    All'inizio la solita routine, poi una volta che il soggetto abbandon il capo sulpetto, disse qualcosa di diverso dal solito:

    "Guarda fuori dal cerchio", disse Ernesto, "Vedi qualcuno ? "."Si !, c' un signore che mi guarda". "Lo conosci ?" "No, non so chi sia"!La tensione di noi tutti era palpabile.

    "Bene, tu puoi parlargli con il pensiero, chiedigli di entrare nel cerchio".

    Ci fu una pausa durata forse un minuto, poi un un brivido attravers il suocorpo, e il suo capo, prima abbandonato si alz lentamente, con gli occhiancora chiusi.

    "Come ti chiami ?". "Sono Paolo , disse.Ci guardammo interrogativi, sapevamo tutti che non fosse il suo nome.

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Inizi un dialogo tra lui e "Paolo".

    "Dove sei ?". "Sono lungo la riva di un fiume". "Cosa c' dall'altra parte ?"."C' la gioia ". "Perch allora non vai l ? ". "Non posso farlo " Perch ?"."Perch odio chi mi ha ucciso"

    Poteva bastare per la nostra prima volta nell'ade, e forse lo cap ancheErnesto.

    Inizi la procedura di risveglio, terminata il ragazzo non ricordava niente diquanto successo e fu nostra premura non raccontarglielo.

    Poi da Alberto, riprovai...

    Era passato del tempo dall'incidente con Carla e, un p spinto dagli amici, ma

    molto pi per la mia insaziabile voglia di conoscere, mi lasciai convincere ariprovare una seduta. Eleggemmo per un nuovo domicilio, pi laico, doveavremmo potuto lavorare con maggiore serenit e senza condizionamenti, unasala del ristorante di Alberto.

    Ci riunimmo di sera, verso le 20,00 quando la sala, gi riassettata per il giornosuccessivo era vuota e totalmente disponibile per noi.

    Ascenzio era seduto di fronte a me, intorno a noi una decina di amici incerchio.

    Entrato in ipnosi alla mia richesta alz la testa, e come se vedesse ad occhichiusi, disse di scorgere una donna fuori dal cerchio che lo guardava. L'invitaia comunicare mediante Ascenzio.

    "Sono Maria", disse. "Quando sei morta ?". "Nel 1920 ". "Dove Abitavi ?" "Invia Lepanto" e precis il civico. Non volevo strafare e poteva bastare !

    Ringraziai Maria, invitandola a lasciare Ascenzio. Lo fece garbatamente, senzatraumi di sorta per lui e, come per il caso precedente, al suo risveglio non

    ricord nulla

    Si era aperta una nuova porta dimensionale, fuori era solo buio ma il metodoche applicavamo era da noi percepito come una robusta fune che ci avrebbeportato indietro senza difficolt.

    Le cose non erano esattamente cos e presto l'avremmo scoperto !

    "Al termine di questo post sottolineo al neofita l'importanza diastenersi da una sperimentazione in quest'area. Vedremo, gi dalprossimo che i rischi ai quali ci si espone sono notevoli !E' indispensabile aver acquisito competenze tecniche, una forte tenuta

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    morale per evitare ricerche utilitaristiche, una solida conoscenza dellamateria.

    L'aldil era per me una dimensione certa, per la quale nonnecessitavano conferme !

    L'atteggiamento pi corretto un approfondimento genuino, dicolloquio e arricchimento per gli astanti, senza per abbassare laguardia e stando attenti a non fare passi falsi.

    So che molti di voi si divertono a sperimentare contatti medianici con ilpiattino.Credetemi, non sono assolutamente privi di rischio, anzi per moltiaspetti effettuare una seduta come la nostra, senza candele di sorta,con osservatori esterni al cerchio che attestavano la genuinit diquanto andava ad accadere, con il medium ben individuato e sotto il

    controllo del direttore di seduta (l'ipnotizzatore) senz'altro pisicuro di un apparente gioco.Anche noi, nonostante le cautele, modificammo la procedura pergarantire maggiore sicurezza all'occasionale medium (tuttipotenzialmente se ipnotizzati potevano diventarlo)

    E fummo costretti a farlo. Ma questo un altro Post ! "

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Il reclamo di una vecchia conoscente (P)

    Quella sera trovammo ospitalit in una vecchia casa, un piano terra dellaperiferia meridionale della citt che un affiliato del nostro gruppo avevagarantito come tranquilla e a nostra totale disposizione.

    Entrammo. Un tavolo, qualche sedia. Era un monolocale che metteva ben inmostra la sua vetust e l'abbandono al quale il proprietario l'aveva ormaidestinato affidandolo al giovane figlio, nostro amico, forse per le suegoliardiche scorrerie. Ma per noi andava benissimo !

    Faceva freddo e quasi fummo contenti di doverci stringere l'un l'altronell'angusto locale.

    Volevamo effettuare una seduta mediatica mediante l'ipnosi, avente Pietrocome volontario.Era stato gi da me ipnotizzato diverse volte, ma mai per sondarnepredisposizioni medianiche.

    Forte dell'esperienza di Carla, avevo preso l'abitudine, da seduto, di stringerefra le mie ginocchia le gambe chiuse del soggetto, anch'esso seduto difronte ame su un'altra sedia, e tenere saldamente le sue mani fra le mie, in modo daproteggere me e lui da movimenti inconsulti.

    Proposi le suggestioni ipnotiche che terminai quando Pietro abbass il capo,segno che avevamo imparato a riconoscere come passaggio alla nuovadimensione. Poi lentamente lo sollev..

    Avvertii subito che qualcosa non andava.Pietro iniziava a manifestare dei ripetuti tic al volto e poi, senza darmenepreavviso, mi sput in faccia.

    Non mi scomposi, l'esperienza di Carla mi aveva preparato ad aspettarmi ditutto, e sopratutto reso consapevole della importanza di mantenere, per il bene

    del sensitivo e per la mia stessa incolumit, il sangue freddo. Sentivo che lesue braccia si irrigidivano e strinsi ancora pi saldamente i suoi polsi.

    "Chi sei", chiesi."Sono Maria". "E cosa vuoi da noi ?". "Sono arrabbiata perchhai raccontato in giro della mia precedente venuta".

    Era vero e Pietro non poteva saperlo. Mi ero confidato con amici a luisconosciuti ed era escluso che fosse venuto a conoscenza del fatto.Cercai di spiegarle che se l'avevo fatto era stato solo per fini utili, e non pergettare discredito su di lei, ma fu tutto inutile. Pietro continuava a contrarre il

    suo volto, ormai devastato da tic nervosi e capii che dovevo chiudere al pipresto la seduta.

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    "Maria, grazie per essere venuta, ora ti chiediamo di lasciare Pietro", dissi.. "No ", fu la sua unica inequivocabile risposta. "Non vado via, resto qui".

    Dovevo intervenire con forza e facendo appello dentro di me ai miei santiprotettori le ingiunsi : "No ora te ne vai. Esci da lui perch una forza ti

    costringe ad uscire".Dicevo questo sperando di attivare quel residuo di coscienza di Pietrorifugiatasi in qualche angolo recondito della sua mente e che avrebbe potutocollaborare al buon esito "dell'espulsione".

    Pietro incominci a tirarmi, come per alzarsi dalla sedia, e quasi stentavo atrattenerlo, mentre a voce sempre pi alta le ingiungevo di abbandonarlo.

    Era quasi riuscito ad alzarsi, dimenando la testa, quando come sgonfiandosi, ilsuo corpo si abbandon totalmente inerte sulla sedia.

    " E' fatta", pensai.

    Richiamai Pietro alla coscienza e lentamente ritorn da noi.

    Dovevamo avere delle facce terribilmente spaventate perch guardandociesclam "Ma che cavolo vi successo ragazzi ?". Lui non ricordava nulla e noiconfermammo la sua sensazione dicendogli che si fosse semplicementeaddormentato per un po'

    E' strano disse, ho un forte dolore qui alla base della schiena.

    Fu l'ultima volta che accettai Pietro come volontario per sperimentazionimedianiche e decisi di rivedere il protocollo appreso da Ernesto.

    "Non potevo avere la certezza che si fosse trattata di una verapossessione, ma senz'altro in futuro avrei dovuto individuare unadiversa strategia, per evitarla.

    Dovevo trasformare i soggetti che nei test ipnotici avevano dimostratodoti medianiche, in soggetti che conservavano le stesse capacit allostato lucido, con un ruolo attivo nella comunicazione con l'entit.Avrebbero comunicato con lei per via telepatica.

    Questo mi accinsi a fare con Ascenzio

    La sensazione provata da Pietro e che sar successivamenteconfermata da Ascenzio, concorderebbe con il modello di 'energiapsichica, Kundalini della tradizione indiane, rappresentato comeserpente assopito alla base della colonna spinale"

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Venga a prendere un t da noi

    Era l'alba di una mattina estiva come tante altre, sufficientemente presto pernon avvertire ancora l'afa opprimente che in poche ore avrebbe coperto lacitt.Non avevo alcun impegno scolastico e indugiavo ancora a letto, cercando dirubare al giorno una ulteriore mezzora del suo tempo.

    Mi rigirai su di un fianco e abbracciando il cuscino mi proposi diriaddormentarmi e di "vedere" cosa stesse facendo Rosa.

    La sognai sul balcone di casa sua, a prendere un t con dei biscotti.Mi risvegliai quasi subito, colpito nello stesso tempo dall'insolito, per quantoelementare sogno.

    La giornata trascorse fiaccamente nell'attesa del nostro appuntamentopomeridiano.Ci incontrammo l, proprio alla stazione della Ferrovia Circumvesuviana, sullanostra panchina.

    "Allora" le dissi, "Stamattina prendevi il t sul balcone ! "Lei ebbe una reazione inaspettata, si alz di scatto ed espresse tutto il suodisappunto per averla spiata, "addirittura di mattina presto", dallaFerrovia. Faticai non poco a convincerla di averla vista in sogno.

    Era tutto vero, mi conferm. Quella mattina alle 6,30 Antonietta era andata dalei per studiare (si stavano preparando per gli esami) e avevano preso un tcon dei biscotti.

    "Rosa non era solita fare colazione sul balcone, n l'avevo mai vistafare ci.L'orario era sicuramente insolito per la sua colazione.Non sapevo che avrebbe avuto un ospite quella mattina

    Siamo soliti immaginare che le "visioni" debbano riferirsi solo adavvenimenti critici o addirittura drammatici e siamo portati a nonconsiderare premonizioni elementari.In questa categoria rientra, in stato vigile, il dejavu., la sensazione dirivivere una situazione come se fosse gi avvenuta. Per gli orientali sitratta solo del riemergere di frammenti di sogno chiaroveggente."

    La possibilit di ricevere in sogno immagini su situazioni del futuro,

    vedi post precedente, associata alla naturale tendenza a dimenticare ilcontenuto del sogno, pu costituirne la spiegazione

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Una preziosa lezione

    "Spesso il nostro ricordo va a persone che ci hanno lasciato uninsegnamento. Poche parole scritte in modo indelebile nei nostri cuorie che ricorderemo per tutta la vita "

    Ristorante di Alberto di sera, una decina di noi in cerchio, al centro, in piedi ioed Ascenzio.Mi accingevo ad una nuova seduta medianica, ma questa volta avrei preso lemie precauzioni !

    Non pi perdite di coscienza del medium, niente abbandono del soggetto suuna sedia, ma lo avrei inizialmente ipnotizzato dandogli il condizionamentoche, al suo ritorno allo stato vigile, avrebbe conservato in modo consapevoletutte le sue capacit parapsichiche.

    "Se questa tecnica ipnotica funziona con incauti volontari che al risvegliocompiono azioni non volute, perch non usarla per far emergere capacitnascoste nel loro subconscio mediante l'applicazione di un condizionamentopositivo, invece di ridicolizzarli ?"

    Questo fu il principio ispiratore, dettato anche dalla voglia di smarcarmi dalpeso di esporre i miei soggetti a rischi e condividere realmente con loro ledecisioni che prendevo.

    L'ipnotizzai e quando i suoi occhi si chiusero gli dissi :

    "Ora conter lentamente fino a dieci poi ti risveglierai ma conserverai lacapacit di vedere persone che noi non vediamo e sono qui presenti".

    Al termine del conteggio, come previsto, Ascenzio apr gli occhi e abozz unsorriso, Quindi su mio invito guard oltre il girotondo di persone che, tenendosiper mano, ci circondavano.Mosse lo sguardo nella penombra, a sinistra, a destra, poi ritorn a fissarmi e

    disse :

    "S, vedo una persona, proprio davanti a me, a circa cinque sei metri, e ci staguardando"."Chiedile mentalmente di avvicinarsi , ma di rimanere fuori dal cerchio".

    Ascenzio volse lo sguardo in un punto della stanza, poi incroci nuovamente ilmio."Ho fatto, mi ha sentito, ora proprio davanti a me". "Bene, descrivilo ",chiesi.

    "E' un uomo grosso, con il volto rubicondo e i capelli bianchi, sorride. Ha gliocchi celesti"

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Il mio cuore ebbe un tuffo e pensai ; "E' lui, ma devo avere la conferma ""Chiedigli come si chiama", chiesi.

    Il suo sguardo and prima leggermente sulla sua destra, poi ritorn adincontrare i miei occhi

    "Ha detto di chiamarsi Ugo Geotti"

    "Chiedigli di quel sogno". Rivolse nuovamente lo sguardo nello stesso puntodella stanza e poi . . .

    "Ha detto che ti ha fatto fare quel sogno affinch tu credessi ! "

    Il mio cuore era pieno di gioia, Ascenzio non poteva conoscere il nome di miononno, n alcuno dei presenti, anche perch era vissuto lontano, in un paese

    del Friuli. E poi, il riferimento al sogno...

    In quella sala solo noi due, io e nonno Ugo ne conoscevamo i particolari !

    (vedi post precedente)

    " Grazie nonno Ugo !"

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Intorno al tavolo, prima di cena (P)

    Seguirono diversi incontri serali in quella sala, e di volta in volta il numero deipartecipanti crebbe sensibilmente, . Solo per comodit e non per rispettare unprotocollo che ci sembrava antiquato e da noi abbondantemente superato,prendemmo l'abitudine di sederci intorno ad un tavolo, spesso racchiuso da unsecondo cerchio di sedie, per consentire ai partecipanti in soprannumero disedersi. Lasciavamo sempre una luce soffusa, tale da favorire il nostrorilassamento ma sufficiente a garantire una chiara visione di cosa avvenissenelle nostre immediate vicinanze.

    Ascenzio ormai era il nostro unico medium. Non avevamo bisogno di cercarnealtri, con lui tutto avveniva in modo spontaneo e naturale, come fossimo ungruppo di compagni al circolo del paese riunito per ascoltare il raccontodell'amico comune, ritornato da un viaggio lontano, nonno Ugo.

    Il mio ruolo da ipnotizzatore si era ormai trasformato in quello di direttore diseduta: vegliare sul suo buon funzionamento e sulla incolumit del medium.Dovevo mantenerlo sempre sveglio, e per questo ero solito fargli delledomande per riscontrarne la lucidit. Cercavo anche di seguire tutti gli altripartecipanti, scrutandone sistematicamente i volti per individuare il seppurminimo segno di allarme ed evitare che si improvvisassero in indesideratimedium secondari, difficilmente gestibili.

    Una di quelle sere,da poco riuniti intorno al tavolo, rivolsi ai presenti le soliteraccomandazioni e iniziammo.

    Chiesi ad Ascenzio di verificare la presenza di Ugo, e lui, dopo aver dato unosguardo esplorativo alla sala disse :" Si l, seduto sullapoltrona". Istintivamente e all'unisono ci girammo tutti in quella direzione,vedendo solo una vecchia poltrona in pelle chiara, un angolo 'intimo' per iclienti del locale, ma niente pi.

    Poi, proveniente dal retro bar, udimmo chiaramente un cinguettio di canarini.

    "Alberto", dissi rivolgendomi al proprietario. "Avresti potuto spostare gli uccellicos che non disturbassero la seduta". E Alberto con un incerto filo di voce : "Tiassicuro che non abbiamo uccelli in questo locale !"

    Avevo letto qualcosa sui fenomeni di voce diretta, e forse vi stavamoassistendo.

    Ero ancora preso da questa considerazione quando, distintamente, udimmo deicolpi alla grancassa della batteria distante una decina di metri da noi, seguita

    da una vibrazione delle vetrate che si affacciavano sul giardino, che durqualche secondo. Quella sera pensai poteva essere la serata giusta perrealizzare un sogno che inseguivo da tempo: assistere ad una levitazione !

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Volli tentare.

    Dissi: "Appoggiate tutti le mani sul tavolo". "Ora inizieremo a spingere, tuttiinsieme, prima in senso orario poi antiorario". "Lo faremo volontariamente "Iniziammo a spingere il grosso tavolo da una decina di posti, prima a sinistra,

    poi a destra, poi ancora a sinistra.....

    Il tavolo sembrava come aumentare di volta in volta la velocit di rotazione,ma forse eravamo sempre noi, inconsciamente, ad esserne la causa.

    Poi all'improvviso, prendendo tutti di sorpresa, si sollev su due gambe,ricadendo pesantemente a terra con un assordante rumore. Quasi tutti, adesclusione di me e pochi altri, ritrassero spaventati le mani."Non vi spaventate, va tutto bene",dissi, "Rimettete le mani sul tavolo".

    Quel segnale era per me un messaggio chiaro da parte del nonno : "Guardatenon siete voi che state facendo questo, ma sono io !"

    Chiesi al secondo cerchio di amici di avvicinarsi al tavolo e guardare sotto diesso per verificare che nessuno lo muovesse con le gambe, poi ad alta voce,ma mentalmente rivolto al nonno esclamai:" Se vero quello che sto pensando, devi ripeterlo tre volte".

    Il tavolo immediatamente si alz su due gambe, forse di 30 centimetri, e dopoun paio di secondi ricadde a terra, con un rumore sordo, come spaccandosi.

    Poi si sollev una seconda volta, lentamente, forse a met dell'altezzaprecedente, riposandosi dolcemente al suolo.Infine un'ultima volta, come un animale ferito che solleva il capo con le ultimeforze residue prima di morire, si alz di pochi centimetri per abbandonarsiinfine inerte al suolo.

    Gli amici erano spaventati ed eccitati nello stesso tempo, io invece ero soloimmensamente felice.

    Il cerchio esterno degli osservatori conferm che nessuno era venuto a

    contatto, neanche accidentale con il tavolo. Era tutto vero , avevamo assistitoad una levitazione !

    Ma le emozioni non erano finite...

    Pronunciai le solite frasi di rito, ringraziando tutti i presenti e il nonno dellaserata e invitandolo a lasciarci.Ma Ascenzio guardando prima nella stanza e poi rivolto a me disse: "La sedutanon terminata, lui ancora qui !"

    Una angoscia pervase il mio animo: cosa gli sarebbe successo se non fossiriuscito ad allontanare l'entit?

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Tenni per me questa paura e invitai tutti ad uscire e lasciarci soli nel locale.Intanto avevo accostato le sedie e lo avevo fatto accomodare bloccandogli legambe tra le mie e serrandogli i polsi, per proteggere entrambi da qualsiasimovimento inconsulto.

    Ero a conoscenza di una tecnica, letta in chiss quale libro, per "chiudere"sedute finite male che consisteva nel "far toccare contemporaneamente lemani del medium a terra, scaricando cos l'energia psichica accumulata ineccesso". "Al momento della chiusura del circuito, il medium sarebbe statoattraversato come da una scarica elettrica, liberandosi del surplus energetico".

    Non accennai minimamente alla tecnica ma chiesi ad Ascenzio: "Chiedi alnonno che cosa dobbiamo fare per allontanarlo", e lui, dopo aver volto losguardo in un punto vuoto della stanza disse : "Mi ha detto che mi devimettere con le mani a terra".

    Eseguii immediatamente l'operazione e non appena Ascenzio poggi le mani alsuolo fu attraversato da un fremito e svenne. Lo rianimai richiedendogli sel'entit si fosse allontanata"No, ancora qui, anche se la vedo sfuocata", replic.

    Ripetei l'operazione seguita da nuovo svenimento. Questa volta, rialzando ilcapo disse: "Ora non c' pi".

    Quella fu l'ultima seduta che effettuai con Ascenzio, e ultima in assoluto

    Il giorno dopo mi disse di aver avuto durante la notte un fortissimo mal dischiena, proprio alla sua base.Il ricordo and a Pietro e alla visita di Maria....

    "Questo post chiude un secondo ciclo di sperimentazioni.Dall'affinamento della tecnica ipnotica e scoperta di capacitparapsichiche in soggetti in ipnosi (1), siamo passati all'ipnosienergetica e attivazione ipnotica o con suggestione post-ipnotica dellamedianit.(2)

    L'esperienza raccontata senz'altro la pi significativa tra quelleavute e ho dovuto superare qualche reticenza personale a renderlapubblica.Innanzitutto non ero allora come oggi alla ricerca di prove dell'aldil,e aborrisco una seduta intesa come una sorta di telefono pubblico conun'altra dimensione,Il mio racconto non vuole cercare facili emulatori, anzi vuolescoraggiare coloro che si avvicinano a questa materia solo mossi dasemplice curiosit o come diversivo per occupare tediose serate.

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Non ci si faccia trarre in inganno da altri strumenti, ritenutiindebitamente meno rischiosi di una seduta. Mi riferisco alla "sedutecon bicchierino", elaborazione moderna dell'ouija e alla scritturaautomatica.Qualsiasi fenomeno medianico sembra impiegare energia del medium

    (vedi Ascenzio), ma anche dei singoli partecipanti !Quando ho iniziato ad occuparmi di ipnosi energetica notavo che sesollecitavo un soggetto ipnotizzato a parlare a voce pi alta, ciavveniva spesso a discapito della stessa mia voce, come se parte dellamia forza fosse confluita in lui.Analogamente per gli esercizi appresi da Ernesto "di attrazione" deicorpi. Al termine dell'esercizio mi sentivo sempre stanco...

    Non sappiamo perch ci accada, ma poich succede siamo tenuti ad

    usare ogni prudenza.Queste tecniche potrebbero incidere sul nostro stato di salute, nonfosse altro per lo stress psicologico al quale spesso novelli e inespertiadolescenti si sottopongono.E' un errato luogo comune banalizzare il "gioco del piattino". E'senz'altro pi dispendioso in termini di energia di una seduta classicacon un medium vero!

    Immaginate di dover discutere di un qualsiasi argomento con un amico

    per mezzora solo una lettera alla volta.Beh, vi stancherebbe terribilmente, anche senza ricorrere a energiemisteriose !

    Inoltre la possibilit di perdere il controllo sempre dietro l'angolo.A distanza di qualche anno da queste esperienze, residente ormai aRoma, fui chiamato a rientrare a Pompei per un conoscente che, dopoaver "fatto sedute con il piattino, ", sentiva fortissimo il desiderio disuicidarsi... "

    Suggestioni, fragilit psicologiche, evitare meglio

  • 7/28/2019 Oltre Lo Spazio e Il Tempo

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    Sognare a Roma

    "Il '76 aveva fatto tremare la terra in Friuli, nella terra dei miei avi, dinonno Ugo, e non era bastato correre l a dare una mano pertranquillizzare la mia coscienza.

    Con la terra si erano scosse le stesse fondamenta della mia vita ecome per Gemona il panorama del mio animo non era pi lo stesso.Presentai domanda per il servizio civile come obiettore e parti allavolta di Roma, che divenne la mia citt"

    Prime settimane presso la Comunit, con il riconoscimento del Ministero chetardava ad arrivare, il distacco dalla mia famiglia, la difficile decisione disospendere gli studi di ingegneria, la guerra sostenuta in casa per difendere ildiritto all'obiezione di coscienza che all'epoca andava contro il pensierodominante, ma sopra ogni cosa il distacco da Rosa....Non fu un momento facile per me, e cercavo per lettera e con qualche raratelefonata di mantenere stretto il nostro legame, ancorandomi a lei.

    Inevitabilmente la ricercavo nei miei pensieri e quando vi riuscivo anche neimiei sogni. Cos quella sera...

    La tecnica del sogno "alternato" da me ideata, sogno, risveglio programmat