Ogm del vecchio 3e
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Transcript of Ogm del vecchio 3e
Il termine OGM:
Sigla di organismo geneticamente
modificato, usata per indicare organismi
(spesso batteri, funghi, piante e animali) il
cui patrimonio genetico è stato modificato
mediante ibridazione e selezione o
mutagenesi e selezione, oppure con
metodiche che prevedono manipolazioni
del DNA e inserimento mirato di nuovi
geni (transgeni) negli organismi.
L’ingegneria genetica
Il progresso bio-tecnologico sta aprendo la strada a nuove interessanti
scoperte. Ricerche e studi sempre più approfonditi attuati grazie a
strumenti precisi ed affidabili hanno permesso di migliorare
notevolmente le conoscenze umane in svariati ambiti del sapere
scientifico rendendole estremamente specifiche. Particolarmente
importante è stato l‟avvento dell’ingegneria genetica. Fino agli
anni Ottanta le tecniche di miglioramento genetico operavano
unicamente attraverso la selezione di varietà vegetali e animali nella
ricerca di una resa maggiore: si raccoglievano e seminavano solo i
semi prodotti dalle piante ritenute migliori; si incrociavano fra di loro
gli esemplari di animali che manifestavano caratteristiche
desiderabili. Con gli strumenti forniti dall‟ingegneria genetica diventa
invece possibile intervenire in modo mirato sul patrimonio
genetico, per esempio di una pianta, e accorciare i tempi che prima
erano necessari per lo sviluppo di una nuova varietà.
Queste tecnologie sono applicate oggi sostanzialmente in campo medico-farmaceutico, in zootecnia (ma non si è riusciti a produrre nessun animale transgenico senza problemi collaterali) e nel campo agroalimentare.
Il prossimo traguardo che gli studiosi stanno tentando di raggiungere è quello di riuscire ad inserire nel genoma di frutti ed ortaggi geni di farmaci e vaccini, ciò consentirebbe l'ampia diffusione di questi medicinali a costi limitati.
Degli oltre 44 milioni di ettari di terra nel mondo coltivati ad Ogm, il 97% è ricoperto da piante modificate per due soli caratteri: resistenza a diserbanti e resistenza agli insetti. Tali caratteristiche sono conferite a soia, mais, patata, cotone e colza. Tra le altre caratteristiche indotte: produzione di grassi insaturi e ritardata marcescenza.
In Europa risalgono al 1996 le prime autorizzazioni europee all'importazione ed alla vendita di prodotti transgenici.
Attualmente gli Ogm in commercio sono 18 tipologie negli Stati Uniti 52.
• Il pomodoro è stata la prima pianta transgenica immessa sul mercato (USA, 1994): dimensioni maggiori e conservazione più lunga sono le sue caratteristiche principali.
• Il riso transgenico è privo di allergeni e fabbrica
vitamine, antivirali e vaccini. Questo cereale, che è
la principale e a volte unica fonte di sussistenza
per le popolazioni orientali, costituisce una dieta
povera di vitamina A, la cui carenza può causare
gravi disturbi, addirittura la cecità. Un riso capace
di produrla risolverebbe i problemi legati alla sua
mancanza.
• Il mais, nella variante mais bt, è il più
noto alimento transgenico, molto più
produttivo rispetto al fratello “naturale”,
grazie alla capacità di resistere agli
erbicidi.
• La soia viene arricchita di acidi grassi
per risolvere molte patologie
cardiovascolari (trombosi,
arteriosclerosi, ecc.).
Problemi etici:• Rischi per la salute. Non è ancora stata provata
l‟innocuità per l‟organismo umano o animale di una alimentazione a base di Ogm, ma non è neppure possibile effettuare un monitoraggio sulla popolazione che utilizza tali alimenti poiché questi non sono identificabili dagli acquirenti. Non è possibile quindi cercare delle correlazioni tra la dose di Ogm assunta e la risposta corporea. Tuttavia, si ipotizza il rischio di: aumento delle allergie alimentari, acquisizione della resistenza agli antibiotici; tossicità acuta e cronica; problemi al sistema immunitario; ingestione di maggiori quantità di residui di erbicidi; sviluppo di nuove varianti virali
• Rischi per l'ambiente. Il problema fondamentale è l'alto grado di imprevedibilità che comporta il rilascio di organismi transgenici in ambiente, essendo normale ed incontrollabile in natura il trasferimento di geni tra specie diverse o tra individui della stessa specie. I problemi ipotizzabili sono: inquinamento genetico di varietà naturali, trasmissione della resistenza agli erbicidi a piante infestanti; evoluzione di parassiti "super-resistenti"; evoluzione o trasmissione di nuovi virus; permanenza di tossine Bt nel terreno o sui vegetali; diffusione del polline contenente tossine insetticide; aumento nell'uso di pesticidi/erbicidi; erosione sempre più rapida della biodiversità. In realtà gli effetti dell’agricoltura intensiva si sono rivelati disastrosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo: coltivare la stessa specie su superfici immense, ha aumentato il rischio di veder distrutti da un unico parassita interi raccolti; ha ridotto la biodiversità; ha incentivato la deforestazione; ha provocato l’inaridimento del terreno, favorendone la desertificazione; ha inquinato il suolo, l’acqua e l’aria; ha aumentato i consumi energetici (per la produzione e il trasporto degli alimenti), contribuendo al riscaldamento globale.
• Rischi per la società. Non meno
preoccupanti appaiono i possibili rischi per
la società sintetizzabili in: perdita di
identità ed autonomia per gli agricoltori;
monopolio alimentare delle multinazionali;
biocolonialismo e biopirateria
Come reagisce la legge
In molti Paesi del mondo esiste un quadro di riferimento normativo che regola il settore
OGM, per garantire la biosicurezza, ossia un utilizzo in rispetto dei necessari livelli di
sicurezza ambientale, della salute umana e di quella animale. I principi legislativi di
riferimento a livello internazionale in tema di biosicurezza sono contenuti all'interno
del Protocollo di Cartagena. La legge consente la sperimentazione solo su terreni
previamente autorizzati dal Ministero della Sanità.
In Europa il contesto normativo sugli OGM, basato sul principio di precauzione, è oggi
costituito dai seguenti testi:
Direttiva 2001/18/CE], che, sostituendo la 90/220/CEE, riscrive le regole base per
l'autorizzazione al rilascio nell'ambiente di un nuovo OGM;
Regolamenti 1829 e 1830/2003/CE , che regolano l'autorizzazione e
l'etichettatura/tracciabilità degli alimenti e dei mangimi (food & feed) costituiti o
derivati da OGM;
Raccomandazione 556/2003, che indica le linee guida sulla coesistenza tra colture
OGM e convenzionali, cui le norme nazionali e regionali dovrebbero allinearsi.
L'Italia ha recepito la direttiva 2001/18/CE attraverso il decreto legislativo 224/ 2003. Nel
luglio 2013 è stata annunciata la firma di un decreto che proibisce uno dei più diffusi
O.G.M.: il mais Monsanto 810.
Posizioni delle DIVERSE religioni
• Induismo:Si tratta di una religione diffusa in un
continente dove il problema della fame è ancora gravissimo. Si capisce perciò che le tematiche su cui si concentra la riflessione dell’induismo sono lontane dal dibattito sulle moderne tecnologie.
• Buddhismo : non si oppone alla ricerca
scientifica, purché abbia come scopo il raggiungimento di un valore positivo per gli esseri umani.
• L’islamismo non mostra un atteggiamento di diffidenza nei confronti della ricerca scientifica, purchè non entri in contrasto con i principi etici del Corano. Nel caso de gli OGM non esistono particolari problemi.
• Ebraismo e cristianesimo è radicata l’immagine dell’uomo che cerca di carpire i segreti della natura per sostituirsi a Dio e cade vittima della propria.
• Cattolicesimo :
L‟atteggiamento che prevale fra i cattolici è di preoccupazione e diffidenza nei confronti di pratiche che sembrano più motivate dagli interessi economici che da quelli umani e sociali.
La fame nel mondo, ad esempio, non viene risolta da un diverso utilizzo delle tecnologie poiché il vero problema è la cattiva distribuzione delle risorse di cibo sulla Terra. Inoltre la questione dei brevetti accresce questa posizione di scetticismo, poiché essi costano e i poveri del Terzo Mondo non hanno i soldi per acquistare le „nuove sementi‟di cui le ricche multinazionali, attraverso i brevetti, si assicurano il possesso. Sui brevetti, inoltre, la coscienza cristiana solleva parecchie riserve perché gli esseri viventi non possono essere brevettati: la natura infatti è un dono fatto da Dio a tutta l‟umanità in modo assolutamente gratuito, affinché tutti ne possano godere.