oggettivazione pistola scatt 18.2.2012

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Guida Tecnica Oggettivazione della tecnica di tiro di pistola Scatt b ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Scritto da Jan-Erik Aeply Allenatore Traduzione di Sabine Marta Unione Italiana Tiro a Segno

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Guida Tecnica

Oggettivazione

della tecnica di tiro

di pistola

Scatt

b

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Scritto da Jan-Erik Aeply – Allenatore Traduzione di Sabine Marta Unione Italiana Tiro a Segno

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----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------Scritto da Jan-Erik Aeply – Allenatore. Traduzione di Sabine Marta

Oggetivazione della pistola / Scatt, 18.2.2012

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Indice

1 LE CINQUE FASI DELLA SEQUENZA DEL MOVIMENTO - 3 -

La doppia respirazione - 3 -

1.2 La coordinazione degli elementi tecnici - 7 -

1.3 La coordinazione nelle 5 fasi della sequenza del movimento - 8 -

2 OGGETTIVAZIONE DELLA TECNICA DI TIRO DI PISTOLA - 9 -

2.1 Possibilità dell’oggettivazione - 10 -

2.2 Sistema di misurazione del percorso di mira per l’oggettivazione con lo Scatt - 10 -

Guida tecnica - 10 -

2.3 Installazione e funzionamento dello Scatt - 11 -

2.4 Fissaggio del sensore alla pistola - 12 -

2.5 Analisi della misurazione con lo Scatt per la pistola ad aria compressa - 13 -

2.5.1 Rappresentazione del percorso di mira - 13 -

2.5.2 Schema dei parametri Fehler! Textmarke nicht definiert.

2.5.3 Velocità - 16 -

2.5.4 Intervallo di tempo – Ritmo da colpo a colpo - 18 -

2.5.5 Coefficiente - F - 19 -

2.5.6 Coordinazione - 19 -

2.5.7 Grafico del tempo - 21 -

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1 Le cinque fasi della sequenza del movimento La tecnica del tiro di pistola ad aria compressa è strutturata in 5 fasi.

Esse sono:

1. Fase di preparazione 2. Fase iniziale 3. Fase di lavoro 4. Fase di sgancio 5. Fase di controllo finale

1. Respirazione 2. Respirazione

1.1 Svolgimento Tecnico – Pistola aria compressa, Pistola Libera, Mirato

La doppia respirazione

La base della sequenza tecnica è la respirazione (vedi disegno 1), che è collegata alle

singole fasi, cosa su cui ci soffermeremo anche in seguito. Prima di iniziare con l'esposizione della tecnica, bisognerebbe dividere in ulteriori unità la “fase di preparazione”: ciò può avvenire anche in forma di brevi comandi mentali. Questo serve all'aumento della concentrazione sui punti essenziali della sequenza del tiro ed aiuta nel processo di apprendimento tecnico.

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La “fase iniziale” comincia con un’inspirazione (di norma una profonda respirazione

addominale) e l’arma che si alza contemporaneamente. Nell’attimo di massimo riempimento polmonare si ferma anche il braccio con l’arma. L’altezza da raggiungere sopra il bersaglio dipende dalla sensazione personale del tiratore. In questa fase il mirino viene bloccato in maniera approssimativa nella tacca. Con l’espirazione l’arma scende fino al bordo superiore del bersaglio (possibilmente nel mezzo). Scendendo l’occhio si posa sul dorso della mano o sulla tacca e percepisce il mirino nella tacca. Alla fine della “fase di presa di contatto” l’indice dovrebbe aver tirato la corsa del primo tempo ed essere appoggiato sul secondo tempo.

La “fase di lavoro” inizia con una seconda respirazione, la cosiddetta “respirazione intermedia”. L’ispirazione avviene come un normale respiro,possibilmente addominale; la pistola si blocca quindi nell’ultimo punto di fermata della cosiddetta “fase di presa di contatto”. Lo sguardo si fissa ancora nella zona della tacca. La pressione sullo scatto aumenta consapevolmente e raggiunge l’80% del peso totale (vedi disegno 2). Con l’espirazione si cala il braccio oltre il centro del disco nero del bersaglio. Durante questa discesa dell’arma si centra il mirino nella tacca, si mantiene inconsapevolmente la pressione sinora raggiunta sullo scatto. Quando si è raggiunta la zona di mira (circa la corona del cinque inferiore) conviene avere ancora un po’ d’aria a disposizione.

Nella zona di mira sotto il disco nero inizia la “fase di sgancio”. Raggiunta tale zona si inquadra e controlla con precisione il mirino nella tacca. Se si raggiunge l’ottimale visione di mira (vedi disegno 3) sotto il disco nero, si aumenta la pressione sullo scatto in maniera tale che parta il colpo. Si parla di “sgancio a zona”.

Se le oscillazione sono troppo accentuate bisognerebbe rinunciare al colpo. Bisogna prestare attenzione al fatto che quanto più lunga risulta tale fase (normalmente 1 – 4 secondi), tanto più grande è il rischio di un brutto colpo. In questo caso cala la concentrazione, la messa a fuoco si sposta (in genere si allontana) e l’occhio si stanca.. A questo si aggiunge una carenza di condizione fisica,di forza del braccio e mancanza di ossigeno. Inspirare nuovamente o trattenere ancora il respiro in questa fare non ha molto senso, poiché in ogni caso la pistola e il braccio si muoveranno e il risultato sarà piuttosto casuale.

Nella “fase di controllo finale” (in cui si resta in posizione dopo la partenza del colpo), circa 2 secondi, si continua a mantenere ferma la pistola subito dopo la partenza del colpo, si può anche continuare a mirare e si controlla sempre l’immagine data dai congegni di mira. Abbassando la pistola si continua a guardare il mirino per assicurarsi che lo si stava fissando anche durante la fase di sgancio. Se si abbassa di scatto l’arma si scioglie troppo presto la tensione del corpo e ne viene influenzata negativamente la direzione del pallino.

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Disegno 1

Disegno 2

Disegno 3 Immagine di mira ottimale con la pistola ad aria compressa Larghezza del mirino = larghezza disco Luci laterali = distanza dal disco nero

Sequenza del colpo-doppia respirazione P10, PL, PSp (Mirato)

0 2 4 6 8 10 12

Volume respiratorio

Fase iniziale Fase di lavoro

Fase di

sgancio

sec

ca 50%

ca 80%

resistenza

100

%

Fase di sgancio- phase

Fase iniziale

Pressione - P10, PL, PSp (Mirato)

Fase di lavoro

Immagine di mira ottimale

Esperti con buona stabilità

della mano

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Per l’apprendimento della tecnica è opportuno dare alle singole fasi brevi comandi, in modo che rispecchino il contenuto delle singole fasi e le necessarie azioni.

Per esempio: fase di presa di contatto trovare l’allineamento appoggiarsi sulla seconda corsa fase di lavorazione: respirare lentamente aumentare la pressione sullo scatto centrare il mirino fase di sgancio allineamento Per quanto possibile nell’apprendimento della tecnica bisognerebbe prestare attenzione alla respirazione in quanto ne rappresenta una componente importante; serve principalmente per un movimento controllato di alzata e discesa del braccio. Un movimento automatizzato, lento e omogeneo dà la possibilità al tiratore di concentrarsi sull’allineamento e sull’azione di scatto.

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1.2 La coordinazione degli elementi tecnici

I quattro elementi tecnici:

respirazione movimento mira scatto verranno allenati dal principiante in questo ordine e in fasi successive dell’allenamento vengono ripetute. Un’alta frequenza di allenamenti incrementa l’automatizzazione dei singoli elementi tecnici e la coordinazione della sequenza globale del gesto. Nella seguente tabella sono presentati i singoli elementi tecnici ordinati secondo le relative cinque fasi dello svolgimento tecnico.

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1.3 La coordinazione nelle 5 fasi della sequenza del movimento

Fase di preparazione

ca

. 4

-7

1. respirare 1-3 volte

2. preparare la punteria

3. sguardo rilassato

4. indice sul grilletto

Fase iniziale 1^ respirazione

ca

. 2

-3

5. profonda inspirazione

6. sollevare il braccio

7. sguardo sul dorso della mano

8. indice sul grilletto

9. mira grossolana

ca

. 3

-4

10. espirare normalmente

11. Abbassare il braccio

12. sguardo sul dorso della mano

13. tirare il primo tempo

ca

. 1

-2

14. pausa prolungata nella respirazione

15. braccio si ferma

16. mira grossolana

17. appoggio sul secondo tempo

Fase di lavoro 2^ respirazione

ca

. 2

-3

18. inspirazione normale

19. movimento naturale del braccio

20. sguardo sul dorso della mano

21. aumento consapevole della pressione

ca

. 3

-4

22. espirare lentamente

23. Abbassare il braccio

24. l’occhio fissa consapevolmente il mirino

25. aumento inconsapevole della pressione

Fase di sgancio

ca

. 3

-4

26. apnea 27. fermare il braccio in zona di mira

28. fissare il mirino

29. tirare il peso restante

Controllo finale

ca

. 2

-3

30. apnea

31. il braccio rimane fermo

32. l’occhio rimane sul mirino

33. rilasciare lo scatto

34. ricominciare la respirazione

35. Abbassare il braccio

36. l’occhio guarda il mirino

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2 Oggettivazione della tecnica di tiro di pistola Procedure per l’oggettivazione (sistemi di misurazione) sono indispensabili nell'assistenza di un allenamento su base scientifica per lo sviluppo di prestazioni massime. Tali fattori sono impiegati nella diagnostica e nella guida per l’allenamento (allenamenti in luoghi di misurazione) e sostengono la formazione di fattori per una condizione che dia buone prestazioni come pure lo sviluppo di una tecnica sportiva ottimale. Struttura dell’impiego di sistemi di misurazione

Sistemi di misurazione non specifici:

per es. stabilità della mano, Controlli psichici “concentrazione, reattività, velocità” Sistemi di misurazione specifici:

per es. Procedure di misurazione del percorso di mira (Scatt) svolgimento dello scatto Piattaforma per la misurazione delle oscillazioni del corpo Video

Sistemi di misurazione semispecifici:

Controlli psichici “concentrazione, reattività, velocità “

Sistemi di misurazione semispecifici

Esercizi specifici di preparazione

OBIETTIVI

Comprensione / addestramento

singoli fattori competitivi

APPLICAZIONE

Comprensione / addestramento La struttura della prestazione nel suo

insieme

Sistemi di misurazione specifici

Esercizi agonistici (domina la tecnica di tiro)

Sistemi di misurazione non specifici

Esercizi generici di preparazione (la condizione fisica è dominante)

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2.1 Possibilità dell’oggettivazione

Le procedure per l’oggettivazione sono un aiuto decisivo per determinare l’allenamento della condizione e per la ricerca della tecnica sportiva ottimale per il singolo tiratore. Tiratori esperti utilizzano sistemi di misurazione per il raggiungimento del successo con l’aiuto di informazioni oggettive supplementari

Utilizzo di metodi visivi per es. Video, telecamera digitale

Utilizzo di strumenti di misurazione per es. piastra di misurazione (punteria) misurazione della progressione della pressione,

Controlli psichici “concentrazione, reattività, velocità “

2.2 Sistema di misurazione del percorso di mira per l’oggettivazione con lo Scatt

Guida tecnica

Aree d’utilizzo:

metodo centrale per l’oggettivazione dello svolgimento del movimento

apprendimento efficiente dello svolgimento ottimale del movimento

identificazione rapida di carenze tecniche nella mira e nello scatto

analisi dell’effetto congiunto di arma e munizionamento

constatazione della stabilità della mano

Tiratori della Baviera durante l’allenamento con lo Scatt

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2.3 Installazione e funzionamento dello Scatt

Attualmente miglior sistema di allenamento per il tiro sportivo

Misurazione esatta da 5-50 Metri (P10, PL, PSp

Gestione del menu tramite Windows (3.1+,95,ME,NT,4.0,2000)

Gestione di dati ad ampio raggio

Molteplici possibilità di analisi Installazione: Disegno 4 Il sistema di misurazione consta di una cornice trasmittente (1x10m, 1x25+50 m). Le trasmittenti sono diodi luminosi (LED) che inviano raggi infrarossi. Il raggio infrarosso trasmesso viene misurato da un sensore fissato alla pistola La precisione della misurazione ha una tolleranza di 0,01 mm. Il sensore coglie acusticamente l’attimo della partenza del colpo tramite lo sgancio del sistema di scatto.

Disegno 4 Accessori per P10

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2.4 Fissaggio del sensore alla pistola

Il sensore deve essere fissato nella stessa posizione per ogni misurazione. Sarebbe meglio far coincidere la parte posteriore della bomboletta con quella del sensore (Disegno.5). Poiché il sensore ha un proprio peso di ca. 40 gr. (Disegno.6, 10m) e 55 g (Disegno.7, 50m), è meglio che esso venga fissato alla pistola alquanto indietro. In questo modo i risultati della misurazione non perdono di precisione. Se un tiratore fissa il sensore alla pistola molto in avanti, essa acquisterà peso in punta e il tiratore non avrà più le sensazioni abituali e i risultati della misurazione non saranno corretti. Con la pistola cal.22 LR bisogna prestare attenzione che per l’allenamento a fuoco il sensore sia saldamente fissato all’arma. Con le fascette di fissaggio accluse non si fissa sufficientemente il sensore alla pistola. Si ha un gran vantaggio se per la pistola cal.22 LR si possa avere un specifico sistema di fissaggio. Sistemi speciali di fissaggio per il sensore:

Sistema di fissaggio originale Hämmerli 280 Walther LP300 Walther GSP

Disegno 5 Pistola ad aria compressa con sensore scatt

Disegno 6 Sensore 50 m Disegno 7 Sensore10 m

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2.5 Analisi della misurazione con lo Scatt per la pistola ad aria compressa

2.5.1 Rappresentazione del percorso di mira

Linea verde – Percorso del vivo di volata durante il tempo di mira

Impostazione almeno 15 sec

Linea gialla- Tempo di controllo/fase di stabilità prima dello sgancio

Impostazione almeno 1sec/ meglio 2sec

Linea blu - Tempo di reazione poco prima dello sgancio

Impostazione 0,2 sec

Linea rossa - Percorso del vivo di volata dopo lo sgancio

Impostazione 2 sec Il tracciato del percorso di mira viene rappresentato come una linea distinta in tratti di quattro diversi colori. Si dovrebbe tendere all’ottenimento di un’elevata somiglianza della tracciatura da colpo a colpo. Lo svolgimento del movimento (fase di lavoro) nel tiro mirato dovrebbe avvenire nel modo più uniforme possibile intorno al centro (oscillazioni tra 8 a sinistra e 8 a destra). Se la linea verde durante la discesa risulta leggermente tremolante,è segno di una buona conduzione dell’arma dal punto d’arresto superiore alla zona di mira. Una linea verde che scende dritta in verticale e rapidamente verso la zona di punteria indica una fase di lavoro troppo rapida. Ne consegue in genere che “casca” l’arma oppure una grande instabilità nella zona di mira. Si riconoscono i buoni tiratori già dalla prima fermata intermedia sopra il disco nero del bersaglio: essa dovrebbe posizionarsi lungo l’asse mediano (buona posizione di allineamento). Il colpo dovrebbe trovarsi al centro del viluppo della linea gialla; qualora quest’ ultimo non si trovasse al centro del bersaglio, emerge in prima linea un errore di mira. Ciò verrà indicato anche da bassi valori del fattore “10.0” (vedi “schema dei parametri” in seguito) Con la P10 se il viluppo della linea rossa si sovrappone a quello della linea gialla, a quello della linea blu e al colpo stesso, si ha l’indicazione di una buona esecuzione dello scatto. Qualora la linea rossa risulta dritta dopo il colpo, esso è stato „strappato“. Nelle discipline a fuoco cal. 22 LR la linea rossa va verso l’alto per il contraccolpo. Se ciò non avviene, la causa potrebbe essere una punteria non buona o per l’impugnatura.

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Disegni del tracciato di mira

Tiratore esperto

Tiratore mediocre

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2.5.2 Schema dei parametri

N.- Numero del colpo R – Punteggio in decimali Dx - Scostamento asse x (laterale) non necessario con la pistola Dy - Scostamento asse y (altezza) non necessario con la pistola T – tempo trascorso nel bersaglio Indicativamente 7-10 sec 10.0 - Permanenza effettiva nel 10,0 Indicativamente ca.20% meno del valore 10a0 10.5 - Permanenza effettiva nel 10,5 non necessario con la pistola 10a0- Rapporto in % dell’area del 10.0 Indicativamente rispetto l’area del mio tracciato P10 60-80% con tempo di controllo=1sec 10a5- Permanenza nel 10,5 in % non necessario con la pistola L – lunghezza linea gialla in mm Indicativamente P10 ca.90-120 con tempo di

controllo=1sec

I coefficienti “10.0” e “10.5” indicano la precisione nella mira nella linea gialla

I coefficienti “10a0” e “10a5” indicano la stabilità della mano nella linea gialla Per la valutazione con il tiro di pistola occorrono i coefficienti: punteggio, tempo, 10.0, 10a0, coefficiente – L.

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2.5.3 Velocità

Vedi disegni 8 e 9

Movimento nell’ultima fase del percorso di mira (linea gialla)

La rappresentazione grafica del tracciato è in mm/sec

Possibilmente velocità costante negli ultimi 2 sec

Con grandi oscillazioni oltre 30, va al più presto migliorata la stabilità della mano

Un forte aumento del coefficiente L negli ultimi 0.2 sec può essere dovuto ad un errore di scatto o problemi di impugnatura.

Sarebbe ideale se si raggiungesse negli ultimi secondi una velocità bassa e uniforme oltre a non aumentare negli ultimi 0,2 sec il valore L.

Il valore L (tempo di controllo di 1 sec) dovrebbe essere compreso nell’aria compressa tra 90 (molto buono) e 120 (buono). Se il valore L (tempo di controllo di 1 sec) supera il valore 150, deve essere migliorata al più presto la stabilità della mano, in quanto tutti gli altri valori non risultano esplicativi.

Quanto più l’arma risulta ferma e quanto più lo scatto avviene in modo pulito, tanto più risulta piccolo il valore L.

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Disegno 8 Tempo di controllo 5 sec

Disegno 9 Tempo di controllo 1 sec

Tiratore esperto

Tiratore mediocre

Tiratore mediocre

Tiratore esperto

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2.5.4 Intervallo di tempo – Ritmo da colpo a colpo

Utilizzabile con l’allenamento agonistico e l’allenamento sul ritmo

Le misurazioni degli intervalli di tempo in allenamento risultano in genere armoniche. In gara il ritmo da colpo a colpo verrà influenzato da molti fattori.

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2.5.5 Coefficiente - F

valore impostato per il calcolo del movimento del vivo di volata durante lo svolgimento del colpo

Il sensore coglie la partenza del colpo in maniera acustica, in questo modo il momento dello sgancio del sistema di scatto viene identificato con il momento della partenza del colpo. Tuttavia il colpo rimane più a lungo nell’arma in quanto il sistema di scatto necessita di un certo tempo affinché il colpo esca dalla canna. A questo si aggiunge che il tiratore ha bisogno di un certo tempo per tradurre il pensiero in azione. Tutti i movimenti dell’arma in questo tempo si ripercuotono ancora sulla traiettoria del colpo. Lo scatt è impostato in modo tale che il punto di mira nel momento dello scatto venga prolungato in quella direzione in cui si muove l’arma proprio in quell’ istante. Quanto debba essere questo scostamento viene regolato dal coefficiente F. Un valore basso di questo coefficiente colloca il colpo vicino al punto di mira, un valore elevato aumenta il ritardo. Valori consigliati: LP: F=15 FP: F=5 SPp: F=7

2.5.6 Coordinazione

Vedi disegno 10 e 11 .

Il grafico della coordinazione mostra i movimenti dell’arma nel tempo di controllo (giallo) nella zona del bersaglio

Si dovrebbe raggiungere un aumento uniforme fino al momento dello sgancio

Negli ultimi 2 sec la linea dovrebbe essere dritta (vedi tiratore esperto nel disegno 10); ciò significa che il tiratore tiene bene l’arma nella fase di sgancio.

Se la linea mostra nel momento dello sgancio un notevole cambiamento del valore rispetto alla fase precedente, è indice di un errore di scatto o una “strappo” dell’arma.

Con un’impostazione massima del tempo di controllo di 5 sec,si può ben analizzare la fase di lavoro e la fase di sgancio del tiratore.

Se il tiratore conduce l’arma entro 5 sec dallo sgancio dal bordo superiore del bersaglio (anello tra 1 e 2) fino a 2 sec prima dello sgancio nella zona di mira, allora la fase di lavoro è stata troppo rapida il che porta ad una grande instabilità dell’arma nella zona di mira.

L’obiettivo dovrebbe essere di trovarsi 5 sec prima dello sgancio nella zona del 6-7 alto e 2 sec prima dello sgancio nella zona di mira (vedi tiratore esperto nel disegno 10).

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Disegno 10 Tempo di controllo 5 sec

Disegno 11 Tempo di controllo 1 sec

Tiratore mediocre

Tiratore esperto

Tiratore mediocre

Tiratore esperto

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2.5.7 Grafico del tempo

Tempo di controllo 1 sec

Tempo di controllo 5 sec

L’utilizzo dello scatt non garantisce alcun miglioramento tecnico. Tuttavia questa tecnica di misurazione con le sue eccellenti informazioni apre all’atleta e all’allenatore una nuova prospettiva per una rapida e finalizzata analisi della condizione! Il successo dipende ciò nondimeno dalle specifiche conoscenze e dall’esperienza dell’atleta e dell’allenatore.

Tiratore mediocre

Tiratore esperto

Tiratore mediocre

Tiratore esperto