OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita...

74
UNIONE EUROPEA Fondo sociale europeo MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Dipartimento per le politiche del lavoro e dell’occupazione e tutela dei lavoratori Ufficio Centrale OFPL OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE INDAGINE 2004 Roma, dicembre 2004

Transcript of OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita...

Page 1: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

1Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

UNIONE EUROPEAFondo sociale europeo

MINISTERO DEL LAVOROE DELLE POLITICHE SOCIALI

Dipartimento per le politiche del lavoroe dell’occupazione e tutela dei lavoratori

Ufficio Centrale OFPL

OFFERTA FORMATIVAAMBIENTALE

INDAGINE 2004

Roma, dicembre 2004

Page 2: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

2Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

L’indagine “Offerta formativaambientale” è stata realizzata dalProgetto Ambiente dell’ISFOLnell’ambito delle azioni previste dalPON Ob. 3 (Misura C1 - Azione C2)e dal PON Ob. 1 (Azione II.1.E -Subazione 1b) del FSE a titolaritàdel Ministero del Lavoro e delle

Politiche Sociali - UCOFPL.

Equipe di ricerca:

- Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi

- Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli,Luigi Milone, Gabriele Montironi

Page 3: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

3Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

S O M M A R I O

Premessa p. 4

1. Aspetti metodologici1.1 Delimitazione dell’universo di riferimento p. 71.2 Campi di analisi dell’indagine p. 71.3 Struttura e aree di analisi della scheda di rilevazione p. 13

2. Analisi dei dati

2.1 L’offerta formativa ambientale p. 172.1.1 La formazione professionale p. 212.1.2 L’università p. 452.1.3 I master p. 59

3. Note conclusive p. 69

Page 4: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

4Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Premessa

Uno dei passaggi decisivi nel cammino europeo verso la sostenibilità è stato compiuto dalConsiglio di Goteborg nel 2001 con l’adozione della strategia europea per lo sviluppo soste-nibile, basata sull’approccio dei “tre pilastri”, in cui la dimensione ambientale viene inte-grata risolutamente alle riforme economiche e alla coesione sociale per la promozione diuno “sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche”. Nella stessadirezione si è mosso il VI Programma Comunitario di Azione per l’Ambiente, approvato dalParlamento e dal Consiglio Europeo nel 2002. Promuovendo le linee d’indirizzo della poli-tica ambientale europea fino al 2010, il VI Programma indica che la sostenibilità ambienta-le può essere raggiunta se si realizza, oltre ad una maggiore integrazione delle tematicheambientali nelle varie legislazioni e politiche settoriali e alla partecipazione di tutti gliattori, anche un profondo cambiamento dei comportamenti individuali, che dovranno es-sere favoriti da azioni concrete di informazione, comunicazione ed educazione.L’ONU, avvicinandosi a questi obiettivi, ha promosso, nel dicembre del 2002 con la risolu-zione 57/245, la Decade della Formazione per uno Sviluppo Sostenibile, riconoscendo al-l’UNESCO un ruolo centrale nella realizzazione di iniziative volte a sviluppare sia nuoviprogetti formativi a livello locale e nazionale, sia ad integrare la prospettiva formativaorientata alla sostenibilità nelle azioni già in corso.L’educazione e la formazione ambientale sono, quindi, sempre di più chiamate a svolgereun ruolo centrale sia nella trasmissione e nel radicamento di modelli culturali, di attitudinial consumo e di stili di vita in cui individuo e ambiente si integrano in un processo respon-sabile di crescita, sia nella costruzione di professionalità in grado di rendere percorribilelo sviluppo sostenibile richiamato dalle politiche ambientali. In realtà, se sul fronte del-l’educazione ambientale qualche passo è stato già compiuto per far crescere, attraversole pratiche educative, una cittadinanza responsabile e consapevole dell’ambiente, il ver-sante della formazione ambientale risulta ancora poco attrezzato, malgrado la numerositàdelle esperienze realizzate. Attualmente non sembrano superate alcune criticità, come ladifficoltà nel costruire le competenze in chiave sistemica, la mancanza di un rapporto traconoscenze scientifiche ed orientamento ai valori, la tendenza a realizzare interventi for-mativi, aggiungendo moduli ambientali a competenze preesistenti. Tali criticità continua-no a riproporsi sebbene sia maggiormente diffusa, grazie anche alle strategie di indirizzodel FSE, una cultura dell’intervento formativo più attenta alle dinamiche territoriali localie più capace di mettere a sistema le diverse attività produttive attraverso un processo diconservazione e valorizzazione delle risorse e la progettazione di percorsi che rispondonorapidamente e con maggiore flessibilità a specifiche esigenze formative.

Page 5: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

5Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Oltre alle sollecitazioni a cui la formazione ambientale si trova a rispondere per sosteneree accelerare l’attuale fase di transizione verso la sostenibilità, l’offerta formativa am-bientale si confronta nel 2003-2004 con il nuovo sistema di istruzione e formazione profes-sionale. Il profondo mutamento, realizzato in seguito alla riforma del titolo V della Costi-tuzione, che attribuisce alle Regioni ed alle Province autonome la competenza esclusiva sututti i percorsi del secondo ciclo di carattere professionalizzante, ed alla successiva Leggedelega di riforma della scuola n. 53/2003, ha modificato le coordinate del sistemaimmettendo nuovi principi ed orientamenti.La terza indagine censimentale sull’offerta formativa ambientale, realizzata nel 2003-2004, coglie tutti i segni di questo periodo di sperimentazione della normativa che haridisegnato gli interventi formativi - l’espansione quantitativa del sistema, l’accresciutaarticolazione dell’offerta formativa e il peso significativo dell’università - permettendo diosservare le tendenze che caratterizzano questo spaccato nel “cantiere aperto” del nuovodisegno normativo.Accanto agli importanti cambiamenti legati alla stagione delle riforme del sistema formativo,che ampliano l’ambito di riferimento della formazione stessa, riconoscendole uno statutoautonomo e specifico in parallelo con quello dell’istruzione e in stretto contatto con ilmondo del lavoro, va considerata la rilevanza assunta dalle attività di formazione continuae permanente. Gli importanti mutamenti che si registrano nel volume complessivo e nel-l’articolazione dell’offerta di formazione continua, sostenuta dalle politiche pubbliche asostegno della formazione dei lavoratori (gli interventi cofinanziati dal FSE con specifichemisure dell’Ob. 3, gli interventi bilaterali previsti della Legge 236/93, i Fondi PariteticiInterprofessionali, la formazione continua a domanda individuale) o dalle grandi aziende odalle PMI, si riflettono in maniera significativa anche sull’offerta formativa ambientale.Ugualmente, si rileva un’attenzione crescente per le attività di educazione e formazionepermanente, a sostegno delle quali l’Unione Europea ha lanciato nel 2000 il Memorandumsull’Istruzione e la Formazione Permanente e ha previsto nell’ambito del QCS 2000-2006una Misura del FSE finalizzata al finanziamento per la sua promozione.Il cambiamento investe anche il sistema universitario e l’offerta di formazione post-lau-rea. La riforma varata nel 1999 è intervenuta su un sistema centralistico, introducendouna nuova architettura basata su un alto grado di flessibilità dell’offerta formativa e su unsistema di studi articolato su più livelli e impostato su curricula iniziali volti a stimolarel’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.In tale quadro, l’offerta di formazione ambientale, continuando a dare segnali positivi dicrescita, permette una valutazione dei primi esiti della riforma su questo peculiare ambitodi riferimento. Il segmento della formazione post-laurea ambientale continua a trovare,

Page 6: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

6Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

accanto all’offerta di master privati e di corsi di alta formazione, una sempre più estesadiffusione negli atenei statali.L’ultima indagine censimentale sull’offerta formativa ambientale realizzata nel 2003-2004permette di:

· monitorare gli effetti delle riforme e delle tendenze che caratterizzano il rinnova-to sistema degli studi superiori e di osservare le linee di continuità con le realtànazionali in relazione ai singoli spaccati formativi, lo spazio occupato dalla forma-zione ambientale ed il ruolo dei vari soggetti che realizzano tali interventi;

· ricostruire la collocazione geografica delle attività, le aree tematiche che polarizzanol’interesse delle attività corsuali, i livelli formativi promossi e le risorse finanziarieutilizzate per la realizzazione degli interventi di formativi.

Oltre a ricostruire un quadro aggiornato dello stato di coerenza e di criticità della forma-zione ambientale, l’indagine risponde ad un’esigenza molto avvertita di informazioni e didiffusione delle conoscenze, sviluppate nel rapporto tra l’ambiente e la formazione, po-nendo le basi per un’azione di informazione, di comunicazione e di orientamento. Taleesigenza ha trovato una sua valorizzazione nel sistema informativo IFOLAMB – Informazio-ne Formazione Orientamento Lavoro AMBientale, consultabile da maggio del 2003 all’indi-rizzo: www.ifolamb.isti.cnr.it.IFOLAMB costituisce un osservatorio unico nel panorama italiano sui temi della formazionee dell’occupazione in campo ambientale che informa ed orienta sia gli attori delle politi-che formative ed occupazionali, che i soggetti che promuovono e realizzano le attivitàformative ambientali o che hanno l’esigenza di orientarsi per operare le proprie scelte trale diverse proposte formative.

1. ASPETTI METODOLOGICI

Page 7: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

7Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

1. ASPETTI METODOLOGICI

1.1 Delimitazione dell’universo di riferimento

Oggetto dell’indagine è la rilevazione dei percorsi formativi ambientali. Ciò ha posto, alivello metodologico, l’esigenza di delimitare il campo d’analisi. La trasversalità propriadell’ambiente, infatti, può far incorrere nell’errore, adottando un’accezione ampia deltermine “ambiente”, di includere un numero troppo esteso di attività formative, conside-rando che qualunque attività ha ripercussioni positive o negative sull’ambiente. L’esigenzadi dare una cornice alla formazione in campo ambientale non restrittiva, ma neanche amaglie troppo larghe, che tenesse conto della sua trasversalità e al tempo stesso dellacomplessità delle tematiche ambientali, ha indotto l’esigenza di focalizzare l’attenzionesui percorsi formativi orientati a sviluppare o rafforzare competenze professionali volte arendere praticabile la realizzazione di società sostenibili.Nell’individuazione dei criteri che hanno guidato l’identificazione delle attività formativeambientali, si è tenuto conto dei risultati delle ricerche realizzate, negli anni, dal Proget-to Ambiente dell’ISFOL e dell’analisi dei lavori condotti sulle tematiche ambientali.Si è, quindi, pervenuti all’elaborazione di una griglia classificatoria che ha una dupliceutilità: da un lato, consente di filtrare e selezionare le attività formative realizzate incampo ambientale, dall’altro, identifica una sorta di “tassonomia” della formazione am-bientale, permettendo una lettura di questo spaccato della formazione. La grigliaclassificatoria ha un doppio livello di strutturazione: le macro-aree e le sub-aree (schema1.1).

1.2 Campi di analisi dell’indagine

Dall’analisi dei percorsi di studio che caratterizzano la formazione ambientale emergeun’ampia gamma di attività orientate a rispondere a molteplici esigenze formative.In particolare, l’indagine censimentale si è concentrata su tutte le attività formative am-bientali a carattere professionalizzante funzionali:

 - all’acquisizione di una specifica professionalità ambientale; - alla riqualificazione, specializzazione e aggiornamento delle professionalità già

definite; - all’educazione e all’apprendim ento perm anente (lifelong learning).

Page 8: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

8Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Schema 1.1 - Macro-aree e sub-aree delle attività formative ambientali

MACRO-AREE DESCRIZIONE SUB-AREE

Agricoltura ecocompatibile Attività formative ambientali riferite a tecniche e modalità di produzione agricola a basso impatto ambientale, protettive dell’ambiente e della salute di produttori e consumatori.

?? Produzione biologica, integrata, biodinamica, a basso impatto ambientale

?? Controllo di qualità e certificazione ?? Marketing ?? Altro

Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse

Attività formative ambientali riferite a specifiche risorse o a specifiche forme di inquinamento o a processi di controllo di qualità e certificazione ambientale o più generalmente, a forme di controllo e monitoraggio per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente.

?? Rifiuti ?? Energie rinnovabili e risparmio

delle risorse ?? Acqua ?? Aria ?? Rumore ?? Monitoraggio, sicurezza, igiene e

sanità ambientale ?? Controllo di qualità e certificazione

ambientale ?? Bonifica aree dismesse ?? Inquinamento elettromagnetico ?? Altro

Normativa ambientale Attività formative ambientali riferite, esclusivamente o prevalentemente, ad aspetti normativi e legislativi nazionali e comunitari.

Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione dell’ambiente e del territorio

Attività formative ambientali riferite ad una visione e gestione ampia e integrata del territorio. Risorse naturali, infrastrutture e territorio costituiscono attraverso la pianificazione, un sistema unitario. Tale macro-area fa propria una concezione di ambiente che considera in maniera integrata l’attività di conservazione delle risorse con quelle della loro utilizzazione, tutela e valorizzazione in chiave sostenibile.

?? Agriturismo ?? Turismo ambientale ?? Beni culturali e ambientali ?? Difesa del suolo, risorse idriche e

forestali ?? Verde urbano ?? Urbanistica ?? Gestione e pianificazione

dell’ambiente e delle risorse ?? Impatto ambientale ?? Altro

Ricerca di base ed applicata Attività formative ambientali riferite a processi e ambiti lavorativi innovativi che presuppongono investimenti e sperimentazioni nella direzione della ricerca di base ed applicata.

Informazione, educazione e formazione ambientale

Attività formative ambientali che presentano un carattere prevalente di informazione, educazione e formazione, volte alla promozione e diffusione di una cultura ambientale, nonché alla formazione di formatori, finalizzata allo sviluppo di società sostenibili.

?? Educazione ?? Informazione, divulgazione e

comunicazione ?? Formazione e aggiornamento ?? Altro

Fonte: Isfol – 2004

Page 9: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

9Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

L’offerta formativa ambientale è proposta da un insieme di soggetti con specifiche pecu-liarità: si va dall’ente di formazione che gestisce in convenzione progetti nell’ambito delleattività del FSE, all’università che punta sulle lauree triennali e specialistiche e sull’offer-ta di master e di corsi di perfezionamento, agli istituti di istruzione secondaria che gesti-scono i percorsi di istruzione e formazione tecnica specialistica, alle società private e alleassociazioni che erogano corsi a pagamento, rilasciando qualifiche non riconosciute. L’ampiavarietà dei soggetti che partecipano al sistema della formazione ambientale e la moltepli-cità delle tipologie corsuali offerte fanno ricondurre le attività formative a tre sub-univer-si (schema 1.2).Rispetto alle precedenti indagini censimentali, i cambiamenti introdotti dalla recente nor-m ativa che ha riordinato i cicli scolastici1 hanno reso necessario far confluire i percorsiIFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) nel sub-universo della Formazione. Nelleprime indagini censimentali la novità rappresentata dai percorsi IFTS aveva indotto lascelta di analizzare questo spaccato in modo peculiare per far emergere la specificità e lecaratteristiche delle prime sperimentazioni effettuate in campo ambientale. In questafase, con l’applicazione della nuova riforma, gli IFTS sono entrati a far parte, a pienotitolo, dell’offerta di formazione professionale superiore nel sistema più ampio ed artico-lato dell’istruzione e formazione professionale iniziale. La scelta di ricomprendere questopercorso nel sub-universo della Formazione è, dunque, dettata sia dalla necessità di daremaggiore coerenza in termini analitici alle nuove tipologie formative messe a sistemanella recente normativa sia di tradurre in spaccati omogenei l’analisi di percorsi di studiosempre più integrati.Nello schema 1.3 è possibile per ciascuno dei sub-universi indagati trovare informazionisintetiche in merito alle specifiche attività formative ambientali considerate, al periodo diriferimento della rilevazione censimentale e alle fonti di reperimento delle informazioni.La rilevazione è stata chiusa alla data del 15 novembre 2004. Non è stato, pertanto, possi-bile considerare le iniziative formative di cui si è avuta notizia dopo questa data.

1 L’introduzione della riforma dei cicli scolastici, introdotta con la Legge n.53/2003 ha comportato non pochi cambiamenti nel panora-ma della formazione e dell’istruzione italiana. L’innovazione più rilevante è sicuramente l’equiparazione nel secondo ciclo scolasticodel doppio percorso tra sistema dei licei e sistema dell’istruzione e formazione professionale e la possibilità di conseguire un diplomao una qualifica in alternanza scuola-lavoro tramite l’apprendistato.

Page 10: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

10Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Schema 1.2 – Sub-universi dell’offerta formativa ambientale

Fonte: Isfol - 2004

OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE

FORMAZIONE

UNIVERSITA

MASTER

Corsi FSE

Corsi amministrazioni pubbliche e/o locali

Attività private

Laurea

Corsi di perfezionamento

Scuole di specializzazione

Laurea Specialistica

Corsi programmi e iniziative comunitarie

IFTS

Master universitari I livello

Master universitari II livello

Master non universitari

Alta formazione

Page 11: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

11Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Schema 1.3 - Caratteristiche della rilevazione Offerta formativa ambientale per sub-universi

In questo sub-universo formativo sono compresi: ?? i corsi presenti nei piani formativi regionali, finanziati con fondi

comunitari, regionali, provinciali o comunali e, raramente, statali; ?? i corsi riconosciuti dalle Regioni, ma da esse non direttamente

finanziati; ?? i corsi offerti liberamente sul mercato da strutture pubbliche e private

di diversa natura. Periodo di riferimento Anno di programmazione e/o realizzazione

2003/2004 e 2004.

FORMAZIONE

Fonti informative La rilevazione è stata condotta utilizzando i piani formativi regionali, trasmessi diretta-mente o reperiti nei siti internet ufficiali delle singole Regioni. Attraverso tali fonti sono stati individuati i corsi finanziati con il FSE e con i fondi regionali e le attività formative che, pur prevedendo il rilascio di una qualifica formalmente riconosciuta, non beneficiano di finanziamenti pubblici. Attraverso siti internet e materiale docu-mentale di vario genere (pubblicazioni ufficiali degli enti, pubblicità ecc.) è stato possibile reperire informazioni su tutti gli altri tipi di corso.

La riforma universitaria, avviata dal decreto ministeriale 509/1999 ed entrata in vigore nell' a.a. 2001/2002, realizza una serie di cambiamenti che hanno rivoluzionato l'ordinamento degli studi universitari. Oggetto della rilevazione sono i corsi delle università statali e non che presentano un preciso orientamento ambientale o che hanno uno o più curricula ambientali ed i corsi che nell'articolazione delle unità didattiche forniscono un alto numero di crediti formativi nelle tematiche ambientali. In considerazione del progressivo esaurimento dei corsi di laurea a ciclo unico del vecchio ordinamento, l’indagine censimentale ha riguardato: ?? i corsi di laurea triennale, che garantiscono una preparazione teorica

di base relativa alle discipline di studio scelte, integrata con una formazione professionalizzante che permette un adeguato inserimento nel mercato del lavoro;

?? le lauree specialistiche, che costituiscono il titolo universitario di secondo livello e forniscono conoscenze e competenze finalizzate all’esercizio di specifiche professioni che richiedono qualificazione;

?? i corsi di perfezionamento, che sono percorsi post-laurea finalizzati all'approfondimento di settori specifici, di durata annuale e che rilasciano un attestato di frequenza;

?? le scuole di specializzazione, finalizzate al conseguimento di un diploma specialistico successivo alla laurea.

Il nuovo ordinamento prevede in alcuni ambiti disciplinari l’attivazione di lauree a ciclo unico (Medicina e Chirurgia, Architettura, etc.); tali lauree non sono state censite in quanto non hanno realizzato percorsi ambientali specifici.

UNIVERSITA’

Periodo di riferimento Anno accademico 2003-2004.

Page 12: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

12Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Fonti informative La rilevazione è stata condotta su fonti secondarie, attraverso la consultazione di materiali e di guide informative disponibili, utilizzando la banca dati dell'offerta formativa universitaria del MIUR e facendo una ricognizione di tutti i siti delle Università che offrono percorsi di studio a carattere ambientale.

La rilevanza qualitativa e quantitativa delle attività di alta formazione rilevate nel censimento ha permesso il raggruppamento di questo segmento formativo in un universo ben identificabile con caratteristiche specifiche. In particolare, la rilevazione ha riguardato i master ambientali di I e II livello realizzati da strutture universitarie pubbliche e private, i master organizzati da enti privati e i corsi di Alta Formazione finanziati dal FSE. Periodo di riferimento Anno di realizzazione 2003/2004 e 2004.

MASTER

Fonti informative La rilevazione si è avvalsa di due principali fonti di raccolta dati: da un lato, contatti diretti con le Università promotrici, consorzi e strutture private, che hanno messo a disposizione materiali informativi sugli obiettivi formativi e contenuti dei corsi, dall’altro lato, l’accesso a banche dati e siti internet specialistici.

Fonte: Isfol - 2004

Page 13: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

13Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

1.3 Struttura e aree di analisi della scheda di rilevazione

Per la rilevazione delle attività formative si è dovuto tenere conto di due diverse esigenze:quella di ricostruire il panorama dell’offerta formativa ambientale nelle sue caratteristi-che principali e quella di aggiornare il sistema informativo IFOLAMB. E’ stata, pertanto,elaborata un’unica scheda di rilevazione per tutti i tre sub-universi formativi considerati.Tale strumento ha permesso la costruzione di una base informativa unitaria, una letturatrasversale delle caratteristiche della formazione ambientale comuni a tutti gli spaccatiformativi esaminati e al tempo stesso, la rilevazione di aspetti specifici che connotano isingoli percorsi formativi.L’indagine è stata focalizzata sui seguenti ambiti di analisi:

 - elementi identificativi dell’ente gestore - elementi identificativi dell’attività formativa - natura pubblica o privata del corso - sub-universo di appartenenza del corso - classificazione tematica dell’attività formativa - tipologia formativa specifica per ogni settore formativo - obiettivi formativi ed occupazionali - modalità di accesso al corso - valutazione dei crediti in entrata ed in uscita - fonti di finanziamento.

Nell’attuale indagine censimentale è apparso opportuno rivedere, alla luce dei cambia-menti intervenuti con la riforma dei cicli scolastici, alcuni degli ambiti di analisi previsti inprecedenza, la specifica tipologia formativa utilizzata nella rilevazione e come filtro diricerca per Ifolamb relativamente ai sub-universi della Formazione e dei Master, nonchéaggiungere due nuove variabili inerenti la natura pubblica e privata dei percorsi di forma-zione ambientale e il costo del progetto formativo.In primo luogo, per quanto riguarda il sub-universo della Formazione, è stato necessariotradurre, dal punto di vista analitico ed operativo, sia le modifiche introdotte nei percorsidi istruzione e formazione dai recenti provvedimenti normativi sia sostanziare la rilevanzasempre maggiore assunta, in questi anni, dalla formazione continua e permanente, pubbli-ca e privata, come occasione di aggiornamento e crescita, promossa e sostenuta da speci-fiche azioni e politiche d’intervento, per tutti coloro che si trovano a vario titolo nelsistema lavorativo o in età adulta.Nelle precedenti indagini censimentali la distinzione dell’offerta formativa in formazione

Page 14: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

14Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

al lavoro e formazione sul lavoro non permetteva più di rispondere alla necessità di avereun quadro aggiornato, articolato ed esaustivo rispetto sia alle caratteristiche specifichedelle attività formative esaminate che alle peculiarità dei partecipanti ai corsi. Nell’in-tento di adeguare e anticipare le nuove istanze, che riguardano anche la formazione am-bientale, la tipologia enuclea e mette a fuoco tre grandi aggregati concettuali a cui riferi-re l’analisi dei dati e la strutturazione delle modalità di consultazione di Ifolamb:

- i corsi di formazione professionale iniziale, riconducibili nell’attuale fase di tran-sizione al nuovo sistema integrato dell’istruzione e della formazione professiona-le iniziale, che vanno dall’obbligo formativo ai percorsi di post-diploma passandoper le attività del post-obbligo formativo;

- le attività di formazione continua e di educazione permanente, che sia per moda-lità di organizzazione che di erogazione hanno caratteristiche assimilabili;

- gli interventi formativi volti al reinserimento di persone svantaggiate nel mercatodel lavoro, in favore dell’occupazione per chi vive la condizione della disoccupa-zione e per la promozione sociale delle pari opportunità.

Rispetto al sub-universo dei Master, la strutturazione dei master universitari di I e II livel-lo, con il riconoscimento da parte del MIUR dei crediti formativi e della certificazionerilasciata, ha indotto la necessità di distinguere questo percorso da tutte le altre attivitàrivolte alla formazione specialistica post-laurea che non hanno un riconoscimento forma-le. Si è, quindi, ritenuto necessario procedere ad una riclassificazione della tipologia,distinguendo innanzitutto i master universitari di I e di II livello dai master non universita-ri, gestiti da associazioni, fondazioni, consorzi, che oltre ad avere finalità formative moltodifferenziate differiscono per durata, destinatari, livello di professionalizzazione e dispecializzazione. A questa distinzione si aggiunge un ulteriore gruppo di percorsi formativipost-laurea nel quale rientrano i corsi di Alta Formazione finanziati dal FSE. In particolare,la strutturazione dei progetti di Alta Formazione, realizzati nell’ambito del PON “Ricerca,Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” 2000-2006, ha posto l’opportunità di consideraretali attività come parte integrante del sub-universo Master, sia per l’alto livello dispecializzazione richiesto sia per le modalità organizzative dei corsi.Infine, si è ritenuto opportuno dettagliare nel sub-universo della Formazione:

- la natura dei percorsi formativi censiti, distinguendo le attività finanziate in cam-po pubblico da quelle di natura privata;

- il costo del progetto formativo, nel tentativo di ricostruire l’ammontare dell’in-vestimento finanziario effettuato.

A seguito di quanto sopra osservato, nell’attuale indagine censimentale la scheda dirilevazione è stata, pertanto, strutturata in due sezioni (schema 1.4):

Page 15: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

15Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Schema 1.4 – Sezioni e aree di analisi della scheda di rilevazione

SEZIONI AREE DI ANALISI DATI RILEVATI Sezione A - Enti gestori delle attività formative

Identificazione dell’ente: ?? obiettivo informativo e filtro di ricerca per il

sistema informativo

?? Denominazione dell’ente ?? Indirizzo ?? Appartenenza geografica

Identificazione dell’attività formativa: ?? presenza e distribuzione territoriale ?? caratteristiche organizzative ed operative di

base ?? obiettivo informativo e filtro di ricerca per il

sistema informativo

?? Titolo del corso ?? Natura corso ?? Sede e periodo di svolgimento ?? Numero allievi ?? Durata ?? Certificazione rilasciata ?? Stage ?? Moduli a distanza ?? Costo del progetto formativo

Classificazione per sub-universo di riferimento dell’attività formativa: ?? scenario del sistema della formazione

ambientale ?? individuazione della numerosità delle attività

formative per sub-universo del corso ?? filtro di ricerca per il sistema informativo

Sub-universo di appartenenza dell’attività formativa:

1. Formazione 2. Università

3. Master

Tipologia dell’attività formativa specifica per ogni settore formativo: ?? analisi dei diversi percorsi professiona-

lizzanti che caratterizzano i vari segmenti dell’offerta formativa

?? obiettivo informativo e filtro di ricerca per il sistema informativo

Tipologia sub-universo Formazione: ?? obbligo formativo ?? post-obbligo formativo ?? post-diploma ?? formazione continua ?? formazione permanente ?? patenti di mestiere o abilitazione ?? formazione per la creazione di impresa ?? formazione per utenza a rischio di esclusione ?? formazione per disoccupati ?? formazione per le pari opportunità Tipologia sub-universo Università: ?? Laurea ?? Laurea specialistica ?? Corso di perfezionamento ?? Scuola di specializzazione Tipologia sub-universo Master: ?? Master universitario di I livello ?? Master universitario di II livello ?? Master non universitario ?? Alta Formazione

Classificazione tematica dell’attività formativa (schema 1.1): ?? ricostruzione delle tendenze emergenti nei

diversi sub-universi dell’offerta formativa ambientale relativamente alla macro-area ed alla sub-area di interesse

?? obiettivo informativo e filtro di ricerca per il sistema informativo

La griglia di classificazione per macro-aree e sub-aree è stata utilizzata per i sub-universi Formazione e Master. Per l’Università i macro-settori e le sub-aree sono stati utilizzati per la selezione delle attività ambientali.

Obiettivi formativi ed occupazionali: ?? obiettivo informativo

?? Obiettivi formativi del corso ?? Competenze acquisite ?? Sbocchi professionali previsti

Sezione B - Attività formative ambientali

Modalità di accesso al corso: ?? obiettivo informativo ?? chiave di ricerca per il sistema informativo

nel sub-universo Formazione

?? Titolo di studio richiesto ?? Condizioni di accesso

Fonte: Isfol - 2004

Schema 1.4 - Sezioni e aree di analisi della scheda di rilevazione

Page 16: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

16Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

 - la Sezione A, dedicata alle informazioni identificative dell’ente titolare della ge-stione delle attività formative;

 - la Sezione B, dedicata all’attività formativa ambientale svolta dall’ente.Per ogni corso è stata rilevata una serie di dati che confluiscono nelle dieci aree di analisisopra specificate.Per le attività formative che fanno riferimento all’Università e presentano caratteristicheorganizzative diverse dagli altri percorsi, sono stati considerate le informazioni relativealla classe di laurea, alla facoltà di riferimento, al numero di immatricolati ed al numerodi iscritti al primo anno.

Page 17: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

17Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

2. ANALISI DEI DATI

2.1 L’offerta formativa ambientale

I risultati delle indagini censimentali relative al 2003-2004 permettono di delineare conchiarezza il panorama dell’offerta formativa ambientale nelle sue connotazioni territoria-li, tipologiche, tematiche ed evolutive rispetto alle annualità pregresse.I cambiamenti apportati nel sistema di istruzione e formazione a seguito dell’introduzionedella riforma del Titolo V parte II della Costituzione, benché non abbiano ancora prodottoin esito un completo raccordo tra disposizioni regolamentari e le attività realizzate sulterritorio1 , hanno reso necessario, per l’indagine relativa a quest’annualità, una diversaaggregazione dei sub-universi formativi2 .Complessivamente, le attività formative ambientali riferite ai tre sub-universi censitenell’annualità 2003-2004 sono 2195 (graf. 1).

1 Si ricorda che in molte regioni la strutturazione dei livelli delle attività formative e le griglie di certificazione dei corsi sono ancoradi pertinenza delle Delibere Regionali.

2 Nella rilevazione delle attività formative ambientali del 2003-2004, gli IFTS sono stati aggregati al sub-universo della Formazione, inquanto giocano un ruolo importante e consistente nella fascia delle attività di formazione post-diploma.

Graf. 1 - Attività formative ambientali per sub-universo

Fonte: Isfol - 2004

Page 18: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

18Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Esse risultano così distribuite:· 1408 attività di formazione professionale a carattere pubblico e privato (64,2%);· 565 percorsi universitari, costituiti dalle lauree triennali e specialistiche, dai corsi

di perfezionamento e le scuole di specializzazione (25,7%);· 222 master, comprendenti l’offerta universitaria e non universitaria e l’alta forma-

zione (10,1%).Lo scenario che si delinea rispetto alla passata rilevazione evidenzia, complessivamente,un marcato aumento delle attività realizzate nel 2003-2004 (1698 nel 2002-2003). Talecrescita è imputabile principalmente alle attività di formazione professionale, che passa-no da 934 nel 2002-2003 alle 1408 attuali3 (graf. 2), ma interessa nel complesso anche laformazione universitaria (110 percorsi di laurea in più rispetto al 2002-2003) e l’offerta deimaster, in continua crescita dall’introduzione della riforma universitaria.

3 Le fluttuazioni che si determinano nella numerosità complessiva delle attività di formazione professionale nelle varie annualità sonodeterminate dal rispetto degli impegni programmatici annuali da parte delle Regioni che in alcuni casi registrano variazioni annualiconsistenti.

Graf. 2 - Attività formative ambientali per sub-universo e per anno Fonte: Isfol - 2004

Page 19: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

19Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Rispetto alla distribuzione sul territorio (graf. 3), si evidenzia un maggior investimentoformativo nell’area del Centro che fa registrare il 33,5% del totale delle attività formative.Tale area si connota principalmente per la presenza di una forte concentrazione di corsi diformazione professionale, ed in particolare di quelli di breve durata. Il 24,4% delle attivitàformative sono svolte nel Mezzogiorno che fa segnare anche la più alta concentrazione dicorsi universitari ambientali (31%) e di master (40%). Tale dato è di un certo rilievo inquanto, raffrontato con la passata rilevazione, evidenzia come la formazione ambientalein quest’area territoriale, che rimane pressoché invariata quanto a numerosità complessi-va, si sia però evoluta in direzione di una formazione di alto livello. Si ricorda infatti chenel 2002-2003 il Mezzogiorno rappresentava l’area con la maggiore prevalenza di corsi diformazione professionale.

Graf. 3 - Attività formative ambientali per circoscrizione geografica e sub-universo

Fonte: Isfol - 2004

Page 20: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

20Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Nel Nord-Est è concentrato il 24,2% delle attività formative. Si tratta, in prevalenza, dicorsi di formazione professionale, mentre solo il 17,9% dei corsi è realizzato nel Nord-Ovest, che rappresenta l’area con la minor percentuale di crescita a livello nazionalerispetto al 2002-2003 (tab. 1).Infine, una nota per quanto riguarda i soggetti promotori che intervengono nel panoramaformativo ambientale: sono complessivamente 561 gli enti o istituzioni che propongonoattività di formazione professionale, 104 concorrono nell’offerta di master e alta forma-zione, e 60 sono gli Atenei interessati.

val.ass. val.% val.ass. val.% val.ass. val.% val.ass. val.%

236 60,2 385 72,4 497 67,6 290 54,1

112 28,6 106 19,9 172 23,4 175 32,7

44 11,2 41 7,7 66 9,0 71 13,2

392 100,0 532 100,0 735 100,0 536 100,0

Master

Mezzogiorno

Fonte: Isfol - 2004

Sub-universo

Totale

Nord-Ovest Nord-Est Centro

Formazione

Università

Tab. 1 - Attività formative ambientali per sub-universo e per circoscrizione geografica

Page 21: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

21Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

2.1.1 La formazione professionale

Le attività di formazione professionale a carattere ambientale, anche a seguito della nuo-va legge di riordino dei cicli scolastici che ha rimodellato il sistema dell’istruzione e dellaformazione professionale iniziale, ricoprono nel panorama italiano una posizione semprepiù stabile e strategica, nonostante continuino ad esservi oscillazioni sia nelle caratteristi-che dell’offerta che a livello regionale. L’indagine ha rilevato nel complesso 1408 attivitàformative ambientali svolte sul territorio nazionale nell’anno 2003-2004.La suddivisione tra le quattro circoscrizioni geografiche considerate (graf. 4) evidenziacome, per quest’annualità, il maggior numero di corsi si concentra nel Centro (35,3%),seguito dal Nord-Est (27,3%) e dal Mezzogiorno (20,6%); il Nord-Ovest nel complesso èl’area che totalizza il minor numero di attività ambientali con il 16,8%.

A livello regionale la maggiore frequenza di iniziative formative si rileva in primo luogo inToscana (321 corsi, pari al 22,8%), poi nel Veneto con il 15,3% e in Lombardia (11,4%); èinteressante notare come in queste tre regioni sia presente quasi il 50% delle attivitàformative ambientali censite. Si situano in una fascia intermedia di diffusione, rispettoalle prime, il Lazio (8,6%), l’Emilia Romagna (7%) e la Sicilia (6,4%); discreta è la presenzadi corsi ambientali in Piemonte (4,6%), in Abruzzo (4,3%), in Puglia (3,6%) e in Campania(3,1%). A queste, seguono i dati delle restanti regioni che nel complesso si attestano suvalori che non superano il 3% e rispetto agli anni precedenti, sono in crescita o presentanoun minor numero di corsi.In linea con le passate rilevazioni, nella distribuzione dei percorsi formativi vi sono, accan-

Graf. 4 - Corsi di formazione ambientale per circoscrizione geografica Fonte: Isfol - 2004

Page 22: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

22Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

to a realtà stabili nel tempo, ancora molte regioni con consistenti variazioni annuali dovu-te sia all’influenza dei corsi privati, sia alle differenze riscontrabili annualmente nellaprogrammazione regionale.Quest’anno, dopo la flessione evidenziata nella rilevazione del 2002-2003, si è tornati adun buon livello di proposte formative ambientali con 1408 corsi, registrando un incrementodi circa il 50%. Analizzando, l’andamento temporale nelle quattro circoscrizioni geografi-che (graf. 5), il Centro - influenzato soprattutto dalla cospicua programmazione dellaToscana e dai molti corsi privati realizzati nel Lazio - evidenzia rispetto allo scorso announa crescita rilevante (dal 22,4% al 35,3%); il Mezzogiorno e il Nord-Ovest, per il minorimpatto delle attività private, hanno a livello percentuale nel 2003-2004 una forte flessione,diminuendo rispettivamente dell’8,1% e dell’11% le attività formative ambientali. Infine,il Nord-Est, in cui vengono svolti il maggior numero di corsi che si avvale di finanziamentipubblici, incrementa notevolmente le attività programmate, sia a livello assoluto che per-centuale (+ 6,2%).

Accanto a regioni con interventi consolidati nel tempo (tab. 2) come Friuli-Venezia Giulia,Lombardia, Trentino-Alto Adige, Piemonte e Lazio ve ne sono altre come Campania,Basilicata, in parte la Sicilia e in generale tutte le restanti del Centro e del Mezzogiorno,che continuano a subire variazioni annuali anche molto rilevanti, influenzate dal diverso

Graf. 5 - Corsi di formazione ambientale per circoscrizione geografica e per anno Fonte: Isfol - 2004

Page 23: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

23Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

accesso ai finanziamenti del FSE, ma anche da una situazione di maggior svantaggio siasociale, data la presenza di forti tassi di dispersione scolastica, che di programmazione nelmedio e lungo periodo.Toscana e Veneto rappresentano, rispetto al 2002-2003, le regioni con la maggiore varia-zione nell’offerta: la prima incrementa i corsi da 49 a 321, la seconda da 56 a 216. Il datorichiederebbe di essere approfondito per verificare gli effetti di queste oscillazioni annualisul sistema della formazione ambientale, in due regioni con una radicata tradizione am-bientale e un forte approccio alla cultura sostenibile.Un’analisi che abbiamo effettuato anche in questo censimento, utile a ricostruire il gradodi capillarità nella diffusione raggiunto dai corsi realizzati regionalmente, riguarda la con-centrazione delle attività formative ambientali nei capoluoghi rispetto ai valori complessi-vi territorialmente rilevati (tab. 3).

Tab. 2 - Corsi di formazione ambientale per circoscrizione geografica, per regione e per anno

Regione val. ass. val. % val. ass. val.% val. ass. val.% val. ass. val.%Valle d'Aosta 5 0,4 1 0,1

Piemonte 56 4,8 87 5,9 52 5,6 65 4,6

Liguria 31 2,7 10 0,7 6 0,6 9 0,6

Lombardia 141 12,1 111 7,6 202 21,6 161 11,4

Totale Nord-Ovest 233 19,9 208 14,2 260 27,8 236 16,8Veneto 124 10,6 95 6,5 56 6,0 216 15,3

Trentino-Alto Adige 17 1,5 30 2,0 26 2,8 38 2,7

Friuli-Venezia Giulia 39 3,3 49 3,3 36 3,9 32 2,3

Emilia-Romagna 190 16,3 187 12,7 79 8,5 99 7,0

Totale Nord-Est 370 31,7 361 24,6 197 21,1 385 27,3Toscana 20 1,7 428 29,2 49 5,2 321 22,8

Umbria 34 2,9 65 4,4 15 1,6 17 1,2

Marche 33 2,8 52 3,5 59 6,3 38 2,7

Lazio 113 9,7 109 7,4 86 9,2 121 8,6

Totale Centro 200 17,1 654 44,6 209 22,4 497 35,3Abruzzo 24 2,1 5 0,3 15 1,6 60 4,3

Molise 2 0,2 16 1,1

Campania 58 5,0 20 1,4 32 3,4 43 3,1

Puglia 48 4,1 6 0,4 60 6,4 50 3,6

Basilicata 6 0,5 1 0,1 27 2,9 8 0,6

Calabria 21 1,8 22 1,5 5 0,5 7 0,5

Sicilia 155 13,3 170 11,6 125 13,4 90 6,4

Sardegna 51 4,4 4 0,3 4 0,4 32 2,3

Totale Mezzogiorno 365 31,3 244 16,6 268 28,7 290 20,6

TOTALE 1168 100,0 1467 100,0 934 100,0 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004

1999-2000 2001-2002 2002-2003 2003-2004

Page 24: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

24Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Si evidenzia, infatti, come anche quest’anno le città di Roma (84,3%), Milano (65,2%) eNapoli (55,8%), polarizzano la maggior parte delle attività corsuali svolte soprattutto daenti privati, segno che in questi grandi centri metropolitani vi è sia una forte domanda diformazione e riqualificazione verso la sostenibilità, sia allo stesso tempo le strutture e lecompetenze professionali necessarie affinché tali iniziative vengano erogate. Altri centriimportanti come Venezia, Firenze, Palermo e in parte anche Bologna e Torino, in osservan-za alle direttive del FSE e delle politiche di sviluppo regionale, hanno sviluppato, a livelloterritoriale, una buona e capillare diffusione delle proposte formative.La variabile introdotta quest’anno, relativa alla natura dei corsi di formazione, offre ele-menti conoscitivi circa il carattere pubblico e privato dell’intervento formativo attuato. Sisono volute, in tal modo, esaminare le differenze e le relazioni tra le attività riconducibilia questi due canali dell’offerta, sia rispetto alle modalità di erogazione delle proposteformative ed alla loro dislocazione geografica, che ai destinatari dei corsi ed agli ambiti diintervento. I risultati evidenziano (graf. 6) la prevalenza di corsi a carattere pubblico

Tab. 3 - Corsi di formazione ambientale per comune capoluogo di regione e per regione

Abruzzo 60 4 6,7Basilicata 8 4 50,0Calabria 7 1 14,3Campania 43 24 55,8Emilia-Romagna 99 33 33,3Friuli-Venezia Giulia 32 3 9,3Lazio 121 102 84,3Liguria 9 2 22,2Lombardia 161 105 65,2Marche 38 12 31,6MolisePiemonte 65 21 32,3Puglia 50 25 50,0Sardegna 32 8 25,0Sicilia 90 11 12,2Toscana 321 58 18,1Trentino-Alto Adige 38 8 21,0Umbria 17 8 47,0Veneto 216 18 8,3Valle d'Aosta 1 1 100Fonte: Isfol - 2004

Comune capoluogo val. ass. val.%

Regione val.ass.

Regione

Page 25: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

25Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

(63,3%) su quello privato (36,7%). Analizzando la loro presenza nelle quattro circoscrizionigeografiche (graf. 7), si evidenzia come più del 50% dei corsi privati sono concentrati nelCentro, mentre appena il 6,6% è svolto nel Mezzogiorno; il Nord-Est (19,1%) e il Nord-Ovest(17,8%) hanno una percentuale di interventi privati a carattere ambientale molto simile.

Graf. 6 - Corsi di formazione ambientale per natura del corso 891 517 1408 Fonte: Isfol - 2004

Fonte: Isfol - 2004

Graf. 7 - Corsi di formazione ambientale per circoscrizione geografica e per natura del corso

Page 26: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

26Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

La distribuzione dei corsi pubblici è più omogenea, compresa tra il valore massimo delNord-Est (32,1%) e quello minimo del Nord-Ovest (16,2%). Tale dato permette di rilevareche i corsi finanziati pubblicamente, anche se possono subire oscillazioni annuali dovutealle fasi di programmazione delle singole regioni, rispondono a programmi di sviluppo ed auna maggiore razionalità di erogazione. Al contrario, i corsi privati a carattere ambientalesubiscono in parte l’influenza delle richieste del mercato. Ciò se, da una parte, costituisceun vantaggio - in quanto sembra rispondere rapidamente a specifiche esigenze - dall’altro,crea forti diversità e disomogeneità nella distribuzione delle proposte formative, allonta-nando realtà che invece dovrebbero integrarsi e fare sistema nell’erogazione dell’offertadi formazione per la sostenibilità.La mancanza, in alcune aree, di una radicata cultura ecologica e l’assenza di strutture eservizi non permettono lo sviluppo capillare di agenzie private dedite alla formazioneambientale, aumentando, inevitabilmente, il divario esistente.Passando ad osservare la specifica composizione rispetto alla natura del corso a livelloterritoriale (graf. 8), si evidenzia che nel Mezzogiorno (88,3%) e nel Nord-Est (74,3%) sonopubblici la grande maggioranza dei corsi ambientali censiti; nelle regioni del Centro pre-valgono i corsi privati (58,8%), grazie soprattutto all’apporto di Toscana e Lazio, anche sela percentuale dei corsi pubblici (41,2%) è comunque elevata; nel Nord-Ovest le proposteambientali pubbliche (61%) sono più consistenti, anche se i corsi privati (39%) mantengonocomunque un buon livello.

Graf. 8 - Corsi di formazione ambientale per natura del corso e per circoscrizione geografica Fonte: Isfol - 2004

Page 27: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

27Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

A livello regionale (tab. 4), si sottolinea una forte presenza di corsi pubblici in Sicilia(94,4%) Sardegna (100%) e Abruzzo (98,3%)1 . Altre regioni, come Veneto (81%) e Piemonte(86,2%), mantengono una forte rilevanza nell’intervento pubblico e confermano la tenden-za che le vede collocate tra le realtà più sensibili nella programmazione di attività formativeambientali. I corsi privati prevalgono, soprattutto, nel Lazio (79,3%) e, anche se non dimolto, in Toscana (54,2%), Lombardia (50,3%) ed Emilia Romagna (50,5%). Per queste ulti-me regioni possiamo parlare di una sostanziale parità, nell’offerta di formazione tra com-ponente pubblica e privata e di una stabile attenzione alle tematiche ambientali.

Tab. 4 - Corsi di formazione ambientale per circoscrizione geografica, per regione e per natura del corso

Regione val. ass. val. % val. ass. val.% val. ass. val.%

Valle d'Aosta 1 100,0 1 0,1Piemonte 56 86,2 9 13,8 65 4,6

Liguria 7 77,8 2 22,2 9 0,6Lombardia 80 49,7 81 50,3 161 11,4 Totale Nord-Ovest 144 61,0 92 39,0 236 16,8Veneto 175 81,0 41 19,0 216 15,3Trentino-Alto Adige 35 92,1 3 7,9 38 2,7

Friuli-Venezia Giulia 27 84,4 5 15,6 32 2,3Emilia-Romagna 49 49,5 50 50,5 99 7,0 Totale Nord-Est 286 74,3 99 25,7 385 27,3Toscana 147 45,8 174 54,2 321 22,8Umbria 4 23,5 13 76,5 17 1,2

Marche 29 76,3 9 23,7 38 2,7Lazio 25 20,7 96 79,3 121 8,6 Totale Centro 205 41,2 292 58,8 497 35,3Abruzzo 59 98,3 1 1,7 60 4,3

MoliseCampania 31 72,1 12 27,9 43 3,1Puglia 38 76,0 12 24,0 50 3,6Basilicata 8 100,0 8 0,6Calabria 3 42,9 4 57,1 7 0,5

Sicilia 85 94,4 5 5,6 90 6,4Sardegna 32 100,0 32 2,3 Totale Mezzogiorno 256 88,3 34 11,7 290 20,6TOTALE 891 63,3 517 36,7 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004

Corsi Privati TotaleCorsi Pubblici

1 In quest’ultima regione, il risultato è influenzato, in questa rilevazione, dall’avvio di molti corsi di breve durata organizzati dalla regione ed inerentil’agricoltura ecocompatibile

Page 28: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

28Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Per quanto riguarda le tematiche affrontate nei corsi ambientali censiti nel 2003-2004,l’analisi delle macro-aree è in linea con le rilevazioni passate (graf. 9). La maggior partedei corsi confluiscono nell’area del Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse,dove si concentrano il 42,2% dei percorsi censiti, rivolti a specifiche forme di inquinamen-to, al ripristino degli ecosistemi naturali, al controllo di qualità e alla certificazione am-bientale e al monitoraggio delle produzioni e delle conduzioni nocive per la salubrità del-l’uomo. La macro-area della Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione dell’ambientee del territorio totalizza il 40% dei percorsi formativi e si riferisce ai corsi ambientalidiretti alla conservazione, gestione, pianificazione e valorizzazione delle risorse naturali eterritoriali in chiave sostenibile.

Altrettanto costante risulta la numerosità dei corsi rilevati della macro-area dell’Agricol-tura ecocompatibile (12,9%), area cui è attribuita attenzione da parte dei mercati che si èritagliata nel tempo una propria fetta d’utenza attenta alla qualità e al benessere delproprio vivere. Sui temi dell’Informazione, educazione e formazione ambientale intervie-

Graf. 9 - Corsi di formazione ambientale per macro-area(1)

(1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-aree Fonte: Isfol - 2004

Page 29: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

29Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

ne il 3,5% dei corsi censiti; mentre si fa evidente la diminuzione dei percorsi di NormativaAmbientale (2,9%), lasciando uno spazio vuoto in un settore che si trova ad affrontare oltread un delicato momento di passaggio a livello nazionale, anche la continua evoluzionedelle normative a livello comunitario. La Ricerca di base e applicata (0,8%) continua aessere un settore nel quale l’investimento per la formazione ambientale è poco rilevante:la scarsità d’interesse nel settore della ricerca e sviluppo è d’altronde uno dei problemiche continua ad affliggere tutto il sistema formativo italiano e non solo quello ambientale,con forti ricadute nell’individuazione di pratiche e strumenti innovativi nella risoluzione diquestioni strategiche.Quanto alla distribuzione delle macro-aree nelle circoscrizioni geografiche (tab. 5), si as-siste ad una polarizzazione dell’investimento formativo nel Nord-Est e nel Centro, mentrele altre aree mantengono stabili i rapporti espressi nelle scorse rilevazioni.

In particolare:- nel Nord-Est sono concentrate, soprattutto, le attività rivolte alla Conservazione, tute-

la, difesa e valorizzazione dell’ambiente e del territorio (29,6%), all’Agricolturaecocompatibile (44%) e all’Informazione, educazione e formazione ambientale (40,8%).Ciò evidenzia la creazione di un’offerta impegnata sia sul fronte della comunicazioneambientale, sia nella qualità delle produzioni e nella valorizzazione del patrimonioculturale e naturale;

- sono localizzati, invece, soprattutto al Centro i corsi rivolti al Disinquinamento, rispar-mio e controllo delle risorse (51,9%), alla Normativa Ambientale (43,9%) e alla Ricercadi base e applicata (41,7%), offerti soprattutto da agenzie private di formazione, rivoltiall’aggiornamento.

Appare interessante il quadro che emerge dall’analisi delle aree di interesse dei corsi di

Tab. 5 - Corsi di formazione ambientale per macro-area (1) e per circoscrizione geografica

Totaleval. ass. val. % val. ass. val.% val. ass. val.% val. ass. val.% val. ass.

Agricoltura ecocompatibile 12 6,6 80 44,0 19 10,4 71 39,0 182Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse 92 15,5 113 19,0 309 51,9 81 13,6 595Normativa ambientale 5 12,2 17 41,5 18 43,9 1 2,4 41Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione ambiente e terr. 124 22,0 167 29,6 145 25,7 128 22,7 564Ricerca di base e applicata 3 25,0 4 33,3 5 41,7 0,0 12Informazione, educazione, formazione ambientale 5 10,2 20 40,8 10 20,4 14 28,6 49(1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-areeFonte: Isfol - 2004

MezzogiornoMacro-area

Nord-Ovest Nord-Est Centro

Page 30: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

30Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

formazione e della natura pubblica e privata dell’intervento (graf. 10). Nelle macro-areedi Agricoltura ecocompatibile e Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione dell’am-biente e del territorio prevalgono i corsi a carattere pubblico – rispettivamente il 93,4% eil 78,4% - segno che i finanziamenti statali e comunitari sono maggiormente orientati siaverso le azioni di sviluppo locale (Agenda 21) per la gestione in chiave sostenibile delterritorio, sia in direzione delle linee guida, dettate dai Programmi Operativi Nazionali eRegionali. L’offerta delle agenzie formative private punta, soprattutto, a proposte corsualirelative alla macro-area del Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse (59%) e inquella della Normativa Ambientale (70,7%), rivolte alla formazione, all’aggiornamento ealla riqualificazione su specifiche tematiche riguardanti soprattutto la gestione e losmaltimento dei rifiuti, la legislazione in materia ambientale e, in parte, anche lecertificazioni di qualità e il monitoraggio ambientale.

Più nello specifico, anche in questo censimento, il maggior numero di attività è concentra-to nella sub-area (tab. 6) del Monitoraggio, sicurezza, igiene e sanità ambientale (13,5%).Al suo interno confluiscono percorsi indirizzati al controllo dei fattori inquinanti e riguar-dano gli aspetti gestionali delle aziende in merito alla sicurezza ambientale e del lavoro.

Graf. 10 - Corsi di formazione ambientale per macro-aree(1) e per natura del corso (1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-aree Fonte: Isfol - 2004

Page 31: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

31Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Essi sono rivolti ad operatori che intendano aggiornarsi o riqualificarsi sugli aspetti di con-trollo interni alle imprese. Un forte incremento è registrato nella sub-area dei Rifiuti(12,9%), soprattutto nei corsi rilevati in Toscana; si tratta di attività indotte dalla necessitàdi adempiere all’attuale legislazione e rivolte alla formazione di operatori per il controlloe lo smaltimento dei rifiuti.Numerose anche le attività riferite alla sub-area del Controllo di qualità e certificazioni

Tab. 6 - Corsi di formazione ambientale per macro-area, per sub-area (1) e per anno

Macro-area e sub-area val. ass. val. % val. ass. val. %Agricoltura ecocompatibile 100 10,7 182 12,9 - Produzione biologica, integrata, biodinamica, a basso impatto ambientale 69 7,4 169 12,0 - Controllo di qualità e certificazione 20 2,1 4 0,3 - Marketing 7 0,7 6 0,4 - Altro 4 0,4 4 0,3Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse 425 45,5 595 42,3 - Rifiuti 87 9,3 181 12,9 - Energia rinnovabile e risparmio delle risorse 22 2,4 64 4,5 - Acqua 54 5,8 27 1,9 - Aria 13 1,4 5 0,4 - Rumore 10 1,1 16 1,1 - Monitoraggio, sicurezza, igiene e sanità ambientale 145 15,5 190 13,5 - Controllo di qualità e certificazione ambientale 102 10,9 140 9,9 - Bonifica aree dismesse 32 3,4 48 3,4 - Inquinamento elettromagnetico 8 0,9 10 0,7 - Altro 3 0,3Normativa ambientale 66 7,1 41 2,9Conservazione, tutela, difesa e valorizz. dell'ambiente e del territorio 391 41,9 564 40,1 - Agriturismo 12 1,3 12 0,9 - Turismo ambientale 70 7,5 72 5,1 - Beni culturali e ambientali 36 3,9 39 2,8 - Difesa del suolo, risorse idriche e forestali 101 10,8 107 7,6 - Verde urbano 59 6,3 70 5,0 - Urbanistica 36 3,9 60 4,3 - Gestione e pianificazione dell'ambiente e delle risorse 109 11,7 158 11,2 - Impatto ambientale 11 1,2 16 1,1 - Altro 10 1,1 3 0,2Ricerca di base e applicata 6 0,6 12 0,9Informazione, educazione e formazione ambientale 34 3,6 49 3,5 - Educazione 12 1,3 28 2,0 - Informazione, divulgazione e comunicazione 27 2,9 21 1,5 - Formazione e aggiornamento(1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-aree e sub-aree

Fonte: Isfol - 2004

2003-20042002-2003

Page 32: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

32Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

ambientali (9,9%) riguardanti le tematiche della qualità ambientale, tutelate da appositelegislazioni nazionali e sopranazionali. Al riguardo va sottolineato che sebbene la culturaindustriale sia rimasta per troppo tempo estranea alla sensibilità ambientale, in questafase, si sta recuperando il ritardo accumulato. Le certificazioni e la qualità ambientale deiprocessi (ISO 14000, EMAS) e dei prodotti (etichette e dichiarazioni ambientali) sono esaranno, infatti, un’arma strategica di affermazione delle stesse aziende, in un mercatosempre più esigente e attento ai processi di produzione.In crescita è l’attenzione della formazione ambientale per la sub-area dell’Energiarinnovabile e risparmio delle risorse (4,5%); lentamente si fa strada la consapevolezzadella limitatezza e della pericolosità per gli ecosistemi naturali delle fonti energetichetradizionali. Purtroppo, parallelamente non si hanno altrettante variazioni positive rispet-to agli interventi rivolti a specifici inquinamenti inerenti l’Acqua (1,9%), l’Aria (0,4%), ilRumore (1,1%), l’Inquinamento Elettromagnetico (0,7%) e la Bonifica delle aree dismesse(3,4%).Nonostante nella macro-area del Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse siabbia una prevalenza di corsi privati, è interessante rilevare che i corsi relativi alMonitoraggio, sicurezza, igiene e sanità ambientale (57,9%), Controllo di qualità ecertificazione ambientale (55,7%) ed Energia rinnovabile e risparmio delle risorse (67,2%)siano in buona parte pubblici (tab. 7).Questo dato sembra evidenziare il rinnovato interesse della programmazione pubblica nel-l’aggiornare i sistemi produttivi in materia di qualità delle produzioni stesse, disinquinamentoe sicurezza sui luoghi di lavoro ed sulle fonti energetiche alternative; rappresenta proba-bilmente un primo passo per recuperare il gap accumulato nel tempo nei confronti dellatutela ambientale.Nell’ambito della Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione dell’ambiente e del terri-torio è soprattutto estesa l’offerta di corsi riferiti alla sub-area della Gestione e pianifica-zione dell’ambiente e delle risorse (11,2%) che, nel 68,8% dei casi investe, soprattutto, laformazione erogata da soggetti privati, attenti alla richiesta da parte delle aziende, diprofessionisti della gestione sostenibile dell’ambiente.Numerosi sono anche i percorsi dedicati alla Difesa del suolo, risorse idriche e forestali(7,6%): appare tradursi nella realtà della programmazione degli interventi formativi, l’ideache la difesa e la valorizzazione sostenibile dell’ambiente siano settori formativi strategicisia per la salvaguardia dell’immenso patrimonio esistente, che, allo stesso tempo, perfavorire sviluppo e occupazione.Risulta in lieve crescita la sub-area dell’Urbanistica (4,3%); diminuiscono i percorsi indi-rizzati all’Agriturismo (0,9%), al Turismo ambientale (5,1%), ai Beni culturali e ambientali

Page 33: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

33Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

(2,8%) e al Verde urbano (5%). La legge di riforma dei cicli scolastici, introducendo unanuova organizzazione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale, ha ri-chiesto l’assunzione di un nuovo approccio metodologico per una corretta ed aggiornatalettura delle tipologie formative che caratterizzano, allo stato attuale, l’offerta formativaambientale. A tale scopo, è stato mutato il precedente impianto metodologico relativoalla classificazione delle tipologie formative per l’indagine censimentale realizzatanell’annualità 2003-2004. Tuttavia, la legge Moratti non è la sola variabile ad aver influito

Tab. 7 - Corsi di formazione ambientale per macro-area e per sub-area(1)

e per natura del corso Totale

Macro-area e sub-area val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass.Agricoltura ecocompatibile 170 93,4 12 6,6 182 - Produzione biologica, integrata, biodinamica, a basso impatto ambientale 159 94,1 9 5,3 169 - Controllo di qualità e certificazione 4 100,0 4 - Marketing 6 100,0 6 - Altro 1 25,0 3 75,0 4Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse 244 41,0 351 59,0 595 - Rifiuti 30 16,6 151 83,4 181 - Energia rinnovabile e risparmio delle risorse 43 67,2 21 32,8 64 - Acqua 11 40,7 16 59,3 27 - Aria 1 20,0 4 80,0 5 - Rumore 7 43,8 9 56,3 16 - Monitoraggio, sicurezza, igiene e sanità ambientale 110 57,9 80 42,1 190 - Controllo di qualità e certificazione ambientale 78 55,7 62 44,3 140 - Bonifica aree dismesse 19 39,6 29 60,4 48 - Inquinamento elettromagnetico 1 10,0 9 90,0 10Normativa ambientale 12 29,3 29 70,7 41Conservazione, tutela, difesa e valorizz. dell'ambiente e del territorio 442 78,4 122 21,6 564 - Agriturismo 10 83,3 2 16,7 12 - Turismo ambientale 59 81,9 13 18,1 72 - Beni culturali e ambientali 39 100,0 39 - Difesa del suolo, risorse idriche e forestali 69 64,5 38 35,5 107 - Verde urbano 67 95,7 3 4,3 70 - Urbanistica 49 81,7 11 18,3 60 - Gestione e pianificazione dell'ambiente e delle risorse 113 71,5 45 28,5 158 - Impatto ambientale 5 31,3 11 68,8 16 - Altro 2 66,7 1 33,3 3Ricerca di base e applicata 3 25,0 9 75,0 12Informazione, educazione e formazione ambientale 38 77,6 11 22,4 49 - Educazione 25 89,3 3 14,3 28 - Informazione, divulgazione e comunicazione 13 61,9 8 38,1 21 - Formazione e aggiornamento - Altro(1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-aree e sub-aree

Fonte: Isfol - 2004

Corsi PrivatiCorsi Pubblici

Page 34: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

34Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

sull’esigenza di tale cambiamento. La crescita e la conseguente importanza assunta dallaformazione continua e dalla formazione permanente hanno, altresì, reso necessaria l’ado-zione di chiavi di lettura idonee alla ricostruzione dello scenario complessivo oggetto d’ana-lisi.La formazione iniziale - che comprende i corsi relativi all’obbligo e al post-obbligo formativoed alla formazione post-diploma - racchiude in sè circa il 20% delle attività formativerilevate (tab. 8). In particolare, sono stati censiti 19 corsi per l’obbligo formativo, di cuiotto relativi alla vecchia qualifica, precedente alla riforma e sei riferiti alla nuova qualifi-ca introdotta dalla Legge n.53/2003.

Tab. 8 - Corsi di formazione ambientale per tipologia formativa e per natura del corso

TipologiaTipologia formativa val. ass. val % val. ass. val % val. ass. val % val %Obbligo formativo 19 100,0 19 100,0 1,3 - Qualifica 8 100,0 8 100,0 0,6 - Qualifica triennale L. 53/2003 6 100,0 6 100,0 0,4 - Apprendistato - Tirocini - Altro 4 100,0 4 100,0 0,3Post-obbligo formativo 33 100,0 33 100,0 2,3 - Qualifica 19 100,0 19 100,0 1,3 - Post-Qualifica 13 100,0 13 100,0 0,9 - Diploma di formazione L. 53/2003 - AltroPost-diploma 225 97,4 6 2,6 231 100,0 16,4 - Qualifica Post-diploma 31 100,0 31 100,0 2,2 - IFTS 102 100,0 102 100,0 7,2 - Specializzazione 44 97,8 1 2,2 45 100,0 3,2 - Specializzazione L. 53/2003 - Altro 2 100,0 2 100,0 0,1Formazione continua 397 45,1 484 54,9 881 100,0 62,6 - Lavoratori in mobilità 13 100,0 13 100,0 0,9 - Lavoratori dipendenti del settore pubblico 105 38,9 165 61,1 270 100,0 19,2 - Lavoratori dipendenti del settore privato 73 18,7 317 81,3 390 100,0 27,7 - Lavoratori autonomi 69 50,7 67 49,3 136 100,0 9,7 - Titolari PMI 18 35,3 33 64,7 51 100,0 3,6 - Altro 1 14,3 6 85,7 7 100,0 0,5Formazione permanente 35 71,4 14 28,6 49 100,0 3,5Patenti di mestiere o abilitazione 8 42,1 11 57,9 19 100,0 1,3Formazione per la creazione di impresa 24 100,0 24 100,0 1,7 - Donne 17 100,0 17 100,0 1,2Formazione per utenza a rischio di esclusione 36 100,0 36 100,0 2,6 - Migranti, immigrati e nomadi 1 100,0 1 100,0 0,1 - Portatori di handicap 8 100,0 8 100,0 0,6 - Ristretti e tossicodipendenti 10 100,0 10 100,0 0,7Formazione per disoccupati 89 97,8 2 2,2 91 100,0 6,5Formazione per le pari opportunità 25 100,0 25 100,0 1,8Totale 891 63,3 517 36,7 1408 100,0 100,0Fonte: Isfol - 2004

Corsi Pubblici Corsi Privati Totale

Page 35: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

35Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Va detto, in proposito, che i percorsi sperimentali, previsti dal nuovo impianto sono statiattivati a partire dal 2003-2004, in base all’Accordo quadro del 19 giugno 2003 e ai Proto-colli d’intesa, stipulati tra le Regioni e Province Autonome, il Ministero dell’istruzione e ilMinistero del lavoro, anche se già nel 2002-2003 alcune Regioni (Piemonte, Lombardia,Veneto, Lazio e Puglia) avevano sperimentato i nuovi percorsi di qualifica triennale2 . Lerecenti modifiche, introdotte nell’impianto dell’offerta formativa, coinvolgono, quindi, laformazione ambientale con un numero esiguo di corsi programmati secondo lo schemaprevisto dalla riforma. Confermando lo stato di transizione che attraversano le regioninell’applicazione di questa, l’esiguità rilevata è probabilmente legata, non solo alla for-mazione ambientale, ma più in generale all’evoluzione normativa che ha determinato unrallentamento dello sviluppo dei sistemi regionali per l’obbligo formativo; le Regioni, inattesa di capire quale sarebbe stato il loro futuro, hanno preferito non investire consisten-temente in attività che rischiavano di essere ridimensionate. Totalmente assenti, in cam-po ambientale, l’apprendistato e il tirocinio: sembrerebbe che le tematiche ambientali,data la loro complessità, considerando, inoltre, il carattere prettamente tecnico di questeattività, stentano ad essere presenti in percorsi formativi in alternanza scuola-lavoro,In riferimento ai corsi riferiti al post-obbligo formativo, sono state censite in tutto 33attività formative, che rappresentano il 2,3% del totale: 19 sono corsi di qualifica e 13 dipost-qualifica; in entrambi i casi si tratta di livelli formativi antecedenti alla Legge n.53/2003, ma tuttora riproposti. Nel post-obbligo formativo, i corsi che portano al consegui-mento del diploma di formazione non trattano tematiche ambientali.La fascia della formazione post-diploma racchiude, invece, il 16,4% dei corsi rilevati ed èla tipologia che, nell’ambito della formazione iniziale, occupa lo spazio maggiore. Il 7,2%sono corsi IFTS; il 3,2% comprende corsi di specializzazione e il 2,2% qualifiche post-diplo-ma; anche in questa fascia di attività non si registra alcuna traccia delle attività dispecializzazione post-riforma.La grande maggioranza dei percorsi formativi ambientali si concentra nella formazionecontinua e permanente, che coprono ben il 66,1% dell’offerta complessiva di formazioneprofessionale. La formazione continua interessa da sola già il 62,6% dei corsi. Osservando idestinatari delle attività di formazione continua emerge che i corsi destinati ai dipendentidel settore privato rappresentano il 27,7% e quelli del settore pubblico il 19,2%; il 9,7% èrivolto a lavoratori autonomi, mentre sono solo 13 i corsi per lavoratori in mobilità. Questidati confermano la crescente attenzione, già registrata nella scorsa annualità, ai temi

2 Nello specifico, i corsi attivati nell’anno formativo 2002-2003 sono stati 108, con 1819 allievi iscritti. Nell’anno 2003-2004, sono ben 865 i nuovipercorsi di formazione professionali avviati (14.509 allievi) e 464 sono i percorsi di istruzione integrati, (9.053 allievi). Cfr. Isfol, Rapporto Isfol -2004, Editrice La Scuola, Brescia, 2004.

Page 36: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

36Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

della sostenibilità ambientale come occasione per aggiornare e riqualificare il personaleoccupato. La formazione permanente comprende 49 corsi di formazione a carattere am-bientale, rappresentando il 3,5% dei corsi rilevati; la formazione per patenti di mestiere oabilitazione e la formazione per la creazione d’impresa toccano rispettivamente l’1,3 el’1,7%.Il 10,9%, infine, dell’offerta formativa ambientale è indirizzato a sostenere condizionispecifiche di svantaggio nel mercato del lavoro o di tipo sociale: la formazione per utenzaa rischio di esclusione rappresenta il 2,6% ed è rivolta soprattutto a portatori di handicap,a ristretti e tossicodipendenti; la formazione per i disoccupati rappresenta il 6,5%, mentrequella per le pari opportunità si attesta sull’1,8%.Interessante è il confronto tra la tipologia formativa e la natura delle iniziative formativeambientali (graf. 11), che permette di ricostruire, per i vari segmenti dell’offerta, la com-ponente pubblica e privata degli interventi realizzati. I corsi di natura pubblica sono o

Graf. 11 - Corsi di formazione ambientale per tipologia formativa e per natura del corso Fonte: Isfol - 2004

Page 37: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

37Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

dedicati alla formazione iniziale o allo svantaggio sociale, mentre le attività di naturaprivata sono indirizzate ad offrire quasi esclusivamente corsi di formazione continua. Ciòche rende questo confronto interessante è il dato non marginale che emerge sull’interven-to pubblico nella formazione continua (45,1%), mentre quella privata si attesta al 54,9%.Osservando più da vicino la formazione ambientale per lavoratori dipendenti del settorepubblico emerge che questa è per oltre la metà (61,1%) di natura privata anche se unaporzione consistente (38,9%) è pubblica (tab. 8); le attività formative per lavoratori delsettore privato sono in larghissima maggioranza di natura privata e solo 73 corsi su untotale di 397 corsi della formazione continua sono pubblici. Tutti i corsi per lavoratori inmobilità, categoria appartenente alla formazione continua, sono pubblici.L’impressione che complessivamente si ricava è che l’intervento formativo privato occupauno spazio rilevante per aggiornare personale occupato in ambito ambientale, ma, al tem-po stesso, le iniziative formative intraprese dal settore pubblico, in questo ambito, sono incontinua crescita e si realizzano grazie a specifiche linee di intervento, introdotte nelsistema nazionale di formazione continua da rilevanti novità normative e da una rivisitazionedei ruoli istituzionali e delle finalità d’intervento3 .La formazione per l’utenza in situazione di svantaggio sociale o di difficoltà di reingressonel mercato del lavoro vede, invece, un investimento in materia di formazione ambientaledi esclusiva natura pubblica.La ripartizione delle tipologie formative sul territorio italiano (tab. 9) evidenzia come siconfigura l’offerta nelle differenti aree del Paese:• nelle regioni del Nord-Ovest il post-diploma rappresenta il 36,9%, mentre la formazione

continua recupera il 40%; in quest’area si investe anche in circuiti formativi di altranatura, come ad esempio la formazione a rischio di esclusione che ha una percentualequasi del 6%;

• il Nord-Est, che si distingue per l’impegno nell’ambito dell’aggiornamento e dellariqualificazione professionale, punta quasi interamente sulla formazione continua(78,7%); basti pensare che il Veneto è una delle Regioni italiane ad usufruire maggior-mente degli investimenti in materia di formazione continua, accedendo alle risorse delFSE4 (Obiettivo 3) e ai finanziamenti pubblici nazionali;

3 In particolare, l’adozione degli obiettivi strategici di Lisbona in materia di lifelong learning, l’organizzazione dei nuovi Fondi paritetici interprofessionali,la crescita della quota degli interventi nella modalità della formazione a domanda individuale e le sperimentazioni seguite alla Legge n.236/93 e allaprogrammazione del FSE.

4 Cfr. Isfol, Rapporto 2003, 2004, p. 200

Page 38: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

38Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

• il Centro distribuisce le proprie attività formative ambientali principalmente su tretipologie formative: la formazione continua (75,3%), rimanendo così legato alla propriatendenza verso l’aggiornamento e la riqualificazione, il post-diploma (10,1%) e la for-mazione permanente (4,6%);

• nel Mezzogiorno, d’altro canto, si evidenzia una situazione meno polarizzata rispetto aquella emersa nel Nord-Est e nel Centro; sebbene, anche in questa area, la quotamaggiore si concentra nelle attività di formazione continua, pur non toccando valorielevati (37,6%) come quelli raggiunti nelle altre aree, discreta è la presenza dellaformazione post-diploma (27,2%), rappresentata soprattutto dai corsi IFTS, della for-mazione per disoccupati e dalla formazione per le pari opportunità (6,2%).

In sintesi, pur essendo alta la percentuale raggiunta dalla formazione continua, si puòosservare che nelle Regioni dell’Obiettivo 1 del FSE si disegna un’offerta molto articolatasu tutte le tipologie formative e più calibrata alle esigenze di riallineare queste regionialle tendenze di sviluppo nazionale. Considerata la propria criticità sul versantedell’occupabilità, il Mezzogiorno non manca di riservare una buona parte di corsi, ancheambientali, ad un’utenza priva di lavoro (formazione per disoccupati, 15,5%).Analizzando l’interesse tematico in relazione alle varie fasce dell’offerta (tab. 10), l’ob-bligo formativo indirizza un pò più della metà dei corsi alle tematiche relative alla Conser-vazione e tutela dell’ambiente (52,6%), mentre le restanti attività riguardano quasi esclu-sivamente l’Agricoltura ecocompatibile. Il post-obbligo formativo ed il post-diploma sipolarizzano sui temi relativi alla Conservazione e tutela dell’ambiente (rispettivamente il51% e il 58,5%). La formazione continua, invece, anche se vede concentrato il maggiornumero delle proposte nel Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse (51%), di-

Tab. 9 - Corsi di formazione ambientale per tipologia formativa e circoscrizione geografica

Tipologia formativa val ass val % val ass val % val ass val % val ass val % val ass val %Obbligo formativo 6 2,5 5 1,3 2 0,4 6 2,1 19 1,3Post-obbligo formativo 11 4,7 6 1,6 12 2,4 4 1,4 33 2,3Post-diploma 87 36,9 15 3,9 50 10,1 79 27,2 231 16,4Formazione continua 95 40,3 303 78,7 374 75,3 109 37,6 881 62,6Formazione permanente 9 3,8 11 2,9 23 4,6 6 2,1 49 3,5Patenti di mestiere o abilitazione 5 2,1 10 2,6 3 0,6 1 0,3 19 1,3Formazione per la creazione di impresa 1 0,4 1 0,3 3 0,6 19 6,6 24 1,7Formazione per utenza a rischio di esclusione 14 5,9 10 2,6 9 1,8 3 1,0 36 2,6Formazione per disoccupati 8 3,4 20 5,2 18 3,6 45 15,5 91 6,5Formazione per le pari opportunità 4 1,0 3 0,6 18 6,2 25 1,8Totale 236 100,0 385 100,0 497 100,0 290 100,0 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004

TotaleNord-Ovest Nord-Est Centro Mezzogiorno

Page 39: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

39Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

stribuisce maggiormente le proprie attività formative ambientali, senza privilegiare deter-minate macro-aree: infatti, il 27,3% è rappresentato dalla Conservazione ed il 13,5% dallaAgricoltura.

Evidentemente, lo scopo di aggiornare, spinge questa tipologia formativa a toccare tuttele tematiche ambientali, come d’altronde richiede la normativa vigente quando si trattadi salvaguardare l’ambiente. La formazione permanente predilige le tematiche della Con-servazione (65,3%), ma anche dell’Informazione (18,4%); probabilmente, questo ultimodato si riferisce ad iniziative in materia di educazione ambientale, dirette ad un’utenzapiù variegata. Un aspetto che caratterizza molte tipologie della formazione in favore dellosvantaggio sociale e del reingresso del mercato del lavoro, è una discreta presenza diqueste ultime nell’area dell’Agricoltura; quest’ultimo è, quindi, un settore del mercatodel lavoro che non limita coloro che vogliano intraprendere un’attività lavorativa in questoambito, purché, tuttavia, in presenza di una situazione di svantaggio.Quanto alla certificazione delle attività formative (tab. 11), si evidenzia, complessiva-mente, che alla fine del corso viene rilasciato soprattutto un attestato di frequenza (30,3%),o di aggiornamento (18,3%).La qualifica coinvolge il 10,4% dei corsi e rappresenta la prima certificazione spendibile sulmercato del lavoro; non sono ancora entrati a regime, almeno in campo ambientale, ipercorsi dedicati al rilascio di una qualifica triennale (0,4%), introdotti dalla Legge n.53/2003 sulla riforma dei cicli scolastici. Le qualifiche IFTS rappresentano, come gradino su-periore della formazione professionale, il 7,2% delle certificazioni. Sono in considerevolediminuzione le certificazioni di Specializzazione (4,8%) e di Post-qualifica (3,1%), rivolteall’approfondimento delle competenze professionali ed alla specializzazione del curricoloformativo.

Tab. 10 - Corsi di formazione ambientale per tipologia formativa e per macro-aree

TotaleTipologia formativa val. ass. val % val. ass. val % val. ass. val % val. ass. val % val. ass. val % val. ass. val % val. ass.Obbligo formativo 8 42,1 1 5,3 10 52,6 19Post-obbligo formativo 7 21,2 9 27,3 17 51,5 33Post-diploma 16 6,8 68 28,8 138 58,5 14 5,9 236Formazione continua 122 13,5 462 51,0 39 4,3 247 27,3 11 1,2 25 2,8 906Formazione permanente 3 6,1 4 8,2 1 2,0 32 65,3 9 18,4 49Patenti di mestiere o abilitazione 18 90,0 1 5,0 1 5,0 20Formazione per la creazione di impresa 4 15,4 6 23,1 15 57,7 1 3,8 26Formazione per utenza a rischio di esclusione 13 35,1 4 10,8 20 54,1 37Formazione per disoccupati 6 6,5 22 23,9 63 68,5 1 1,1 92Formazione per le pari opportunità 3 12,0 1 4,0 21 84,0 25Totale 182 595 41 564 12 49 1443Fonte: Isfol - 2004

Ricerca InformazioneAgricoltura Disinquinamento Normativa Conservazione

Page 40: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

40Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

In sintesi, il percorso formativo ambientale intrapreso non trova spesso un riscontro uffi-ciale e certificato delle competenze acquisite e spendibile sul mercato del lavoro. Infatti,a prescindere dall’area di interesse, in tutte le tematiche analizzate, prevale il rilascio diun attestato di frequenza al termine del corso. Spesso è solo nei corsi rivolti ai disoccupati,alle donne ed a categorie a rischio che avviene il rilascio di una certificazione riconosciuta– utile alla qualificazione o riqualificazione - spendibile nel mondo del lavoro.Dalla tabella 12 emerge che i corsi di formazione a carattere ambientale sono in largaparte corsi brevi (58,3%), mentre i corsi medio lunghi e quelli di oltre 600 ore, sono paririspettivamente al 18% e al 15,8%. Rispetto alla natura del corso, tra le iniziative formativeprivate si evidenzia una forte concentrazione di corsi con un monte ore di massimo 50 ore(79,7%), mentre tra le attività formative pubbliche, anche se i corsi brevi rappresentano lamaggioranza (45,9%), la presenza di corsi medi e lunghi si attesta quasi sugli stessi valoripercentuali (151-600 ore 26%; da 600 ore in su 24,8%).Sorprende che una consistente parte di corsi pubblici siano di breve durata: probabilmentesi tratta di quei corsi pubblici rivolti all’aggiornamento, alla riqualificazione di occupati incampo ambientale, di cui si è in questa indagine rilevata la crescita. La preponderanza dicorsi privati di breve durata rivolti all’aggiornamento era già emersa nelle precedentiindagini censimentali; l’elemento di novità nell’annualità 2003-2004 è il progressivo recuperoin questa direzione dei corsi pubblici, che sembrano non investire più solo ed esclusiva-mente la formazione iniziale o quella a sostegno di categorie svantaggiate. Al riguardo,analizzando i corsi lunghi, i percorsi formativi oltre le 900 ore rappresentano il 16,2% esono solamente pubblici, si tratta in larga parte di corsi IFTS che hanno una durata non

Tab. 11 - Corsi di formazione ambientale per certificazione rilasciata e per natura del corso

Attestato di frequenza 426 30,3Qualifica 146 10,4Qualifica professionale (Riforma L.53/2003) 6 0,4Post-qualifica 43 3,1Specializzazione 68 4,8Qualifica IFTS 102 7,2Certificato di competenze 5 0,4Aggiornamento 257 18,3Patente di mestiere 17 1,2Nessuna 2 0,1Non specificato 336 23,9Totale 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004

Certificazione val. ass. val. %

Page 41: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

41Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

inferiore alle 1200 ore.Considerando la durata dei corsi rispetto alla distribuzione sul territorio nazionale, si rile-va il seguente andamento (tab.13):• il Nord-Ovest organizza in larga parte corsi brevi (45,4%) e corsi di lunga durata (33%);

i corsi medio-lunghi rappresentano il 19,9%;• nel Nord-Est c’è una netta prevalenza di corsi brevi (75,3%);• al Centro sono sempre i corsi brevi a detenere la maggioranza, con il 67,6%, mentre le

attività formative di media e lunga durata hanno rispettivamente percentuali del 16,3%e del 3,8%;

• nel Mezzogiorno i corsi più numerosi sono quelli di durata media (34,2%), scostandosi dipoco, seguono i corsi brevi (30,4%) e quelli con un monte ore più ampio (31,1%). Questaarea geografica, rispetto al resto del Paese, ha una distribuzione più omogenea di per-corsi formativi ambientali di diversa durata.

Tab. 12 - Corsi di formazione ambientale per classi di durata

Classi di durata val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. %Fino a 50 ore 296 33,2 377 72,9 673 47,8Da 51 a 150 ore 113 12,7 35 6,8 148 10,5Da 151 a 300 ore 63 7,1 11 2,1 74 5,3Da 301 a 600 ore 168 18,9 11 2,1 179 12,7Da 601 a 900 ore 77 8,6 2 0,4 79 5,6Oltre 900 144 16,2 144 10,2Non indicato 30 3,4 81 15,7 111 7,9Totale 891 100,0 517 100 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004

Corsi Pubblici Corsi Privati Totale

Tab. 13 - Corsi di formazione ambientale per durata e per circoscrizione geografica

Classi di durata val ass. val % val ass. val % val ass. val % val ass. val % val ass. val %Fino a 50 ore 96 40,7 223 57,9 279 56,1 75 25,9 673 47,8Da 51 a 150 ore 11 4,7 67 17,4 57 11,5 13 4,5 148 10,5Da 151 a 300 ore 10 4,2 5 1,3 35 7,0 24 8,3 74 5,3Da 301 a 600 ore 37 15,7 21 5,5 46 9,3 75 25,9 179 12,7Da 601 a 900 ore 30 12,7 22 5,7 7 1,4 20 6,9 79 5,6Oltre 900 48 20,3 12 3,1 12 2,4 72 24,8 144 10,2Non indicato 4 1,7 35 9,1 61 12,3 11 3,8 111 7,9Totale 236 100,0 385 100,0 497 100,0 290 100,0 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004

TotaleNord-Ovest Nord-Est Centro Mezzogiorno

Page 42: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

42Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

In sintesi, mentre tutto il Nord ed il Centro polarizzano le attività sulla fascia di corsi dibrevi, il Sud presenta un ventaglio ampio di corsi di varia durata, confermando la propriadiversificazione dell’offerta formativa rispetto al resto del territorio, così come è emersorispetto alla tipologia formativa.I corsi con più di 50 ore si concentrano maggiormente nelle macro-aree del Disinquinamento,risparmio e controllo delle risorse e dell’Agricoltura, mentre le tematiche della Conserva-zione e tutela dell’ambiente sono affrontate in maniera più distribuita su corsi di differen-te durata.Nell’ambito della formazione continua, una parte di corsi supera le 150 ore, a dimostrareche questa tipologia formativa non comprende esclusivamente corsi brevi tendenti allariqualificazione e l’aggiornamento. La formazione iniziale si colloca principalmente sulleclassi di durata oltre le 300 ore.I canali di finanziamento prevalenti nell’annualità 2003-2004 sono sia i fondi di origineprivata (36,7%) che i fondi comunitari (35,3%). I corsi finanziati attraverso fondi pubblicinazionali rappresentano, invece, il 20,7% (tab. 14), di questi, tre quarti provengono dalleRegioni, mentre il 12% dei percorsi formativi ambientali sono finanziati da fondi erogatidirettamente dalle Amministrazioni centrali. Facendo un confronto con la precedente in-dagine del 2002-2003, si rileva un sensibile aumento dei fondi pubblici nazionali (8%). Inparticolare, i corsi sovvenzionati dalle Regioni passano da 86 a 224 attività, mentre quellifinanziati su fondi statali da 9 vanno a 35.

Tab. 14 - Corsi di formazione ambientale per tipo di finanziamento

Tipo di finanziamento val. ass. val.% val. ass. val.%Fondi pubblici comunitari 377 40,4 497 35,3Fondi pubblici nazionali 113 12,1 292 20,7 - Statali 9 7,9 35 12,0 - Regionali 86 76,1 224 76,7 - Provinciali 17 15,0 12 4,1 - Comunali 1 0,8Fondi privati 428 45,8 517 36,7Non indicato(1) 16 1,7 102 7,2Totale 934 100,0 1408 100,0Fonte: Isfol - 2004(1) I valori del 2003-2004 corrispondono ai corsi IFTS di cui non è stato possibile censire le fonti di finanziamento

2002-2003 2003-2004

Page 43: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

43Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Questo incremento può essere messo in relazione con la vistosa crescita dei corsi di forma-zione continua, infatti, circa l’80% delle attività formative a finanziamento pubblico na-zionale è volto a realizzare interventi di aggiornamento o riqualificazione professionale. Ifondi privati, invece, hanno complessivamente un peso minore rispetto al 2002-2003 pervia dell’estensione assunta dai finanziamenti pubblici nazionali; in aumento anche le ini-ziative formative ambientali di natura privata che, passano da 428 a 517 attività5 .A livello territoriale (tab. 15), il Nord-Est presenta una forte percentuale di corsi finanziatida fondi pubblici nazionali (44,4%) e la regione nella quale si registra la loro maggioreincidenza è il Veneto. In questa circoscrizione è il ruolo forte svolto dalle attività di forma-zione continua, a determinare la grande quota di attività finanziate con fondi pubblicinazionali. I corsi finanziati con fondi comunitari e fondi privati hanno, invece, percentualiche in linea di massima si equivalgono (29,8% per i fondi comunitari e 25,8% per i fondiprivati).

Tab. 15 - Corsi di formazione ambientale per tipo di finanziamento, per circoscrizione geografica e per regione

TotaleRegione val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass.Valle d'Aosta 1 100,0 1Piemonte 42 82,4 9 17,6 51Liguria 5 71,4 2 28,6 7Lombardia 69 44,8 4 2,6 81 52,6 154 Totale Nord-Ovest 116 54,5 5 2,3 92 43,2 213Veneto 21 9,8 153 71,2 41 19,1 215Trentino-Alto Adige 26 70,3 8 21,6 3 8,1 37Friuli-Venezia Giulia 23 71,9 4 12,5 5 15,6 32Emilia-Romagna 44 44,4 5 5,1 50 50,5 99 Totale Nord-Est 114 29,8 170 44,4 99 25,8 383Toscana 108 34,6 30 9,6 174 55,8 312Umbria 3 18,8 13 81,3 16Marche 27 75,0 9 25,0 36Lazio 7 6,3 8 7,2 96 86,5 111 Totale Centro 145 30,5 38 8,0 292 61,5 475Abruzzo 10 16,7 49 81,7 1 1,7 60MoliseCampania 24 66,7 12 33,3 36Puglia 37 74,0 1 2,0 12 24,0 50Basilicata 8 100,0 8Calabria 3 42,9 4 57,1 7Sicilia 37 69,8 11 20,8 5 9,4 53Sardegna 3 18 21

Totale Mezzogiorno 122 51,9 79 33,6 34 14,5 235Fonte: Isfol - 2004

Fondi comunitari Fondi nazionali Fondi privati

5 Per il 7,2% dei percorsi formativi non si è potuta stabilire la fonte di finanziamento. Si tratta in larga misura degli IFTS, per cui sarebbe necessariala ricerca per ogni singolo corso, dato che queste attività godono di finanziamenti provenienti da più fonti

Page 44: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

44Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Il Mezzogiorno è connotato da numerosi corsi ambientali finanziati dal FSE (51,9%), spe-cialmente nelle regioni Puglia (74%), Sicilia (69,8%) e Campania (66,7): si tratta di iniziati-ve formative programmate nell’ambito dell’Obiettivo 1. I fondi pubblici nazionali, comun-que, hanno un peso non indifferente (33,6%), determinato soprattutto dall’Abruzzo (81,7%),dove sono stati avviati nel 2003-2004 numerosi corsi volti all’aggiornamento nel settoreagricolo.Nel Centro, invece, sono più numerosi i corsi privati (61,5%). Su questa percentuale hapesato molto la Toscana, che ha quadruplicato il numero dei corsi privati riconosciuti dallaRegione; di questi molti rivolti alla gestione dei rifiuti. I fondi comunitari hanno una discre-ta rilevanza nel Centro (30,5%), mentre i fondi pubblici nazionali, pur essendo cresciuti intutta Italia, rappresentano in questa circoscrizione l’ 8%.Nel Nord-Ovest, i corsi di natura privata sono anch’essi piuttosto numerosi (43,2): preval-gono le attività formative ambientali programmate con fondi comunitari (54,5%), mentre icorsi finanziati da fondi pubblici nazionali sono presenti in misura ridotta (2,3%).

Page 45: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

45Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

2.1.2 L’università

Ampiamente disseminata sia nei grandi atenei, dove è nata e si è sviluppata nella tradizio-ne propria delle discipline naturalistiche e tecniche, sia nelle università di piccole dimen-sioni, la formazione sui temi ambientali coinvolge, nell’a.a. 2003-2004, ben l’81,1% delleuniversità statali e non statali italiane1 . Nonostante resti ancora legata agli atenei dove èpiù forte la vocazione naturalistica e tecnica molte sono le università, al di là della lorodimensione, che hanno aperto percorsi di studio di base e specialistici dedicati alla forma-zione ambientale, legandoli ad azioni per lo sviluppo locale o alle peculiarità delle condi-zioni socio-economiche dei territori (tab. 16).Si tratta probabilmente di uno degli effetti della riforma che, facendo entrare le universi-tà nel mercato della formazione in diretta competizione con le altre istituzioni formative,ha prodotto una diversificazione ed una specializzazione dell’offerta formativa degli atenei.Nascono nuove lauree più attraenti, in quelle tradizionali vengono innestati contenutiinnovativi, si propongono lauree destinate a formare specifiche figure professionali.Nelle grandi università la specificità della formazione ambientale, pur mantenendosi viva-ce, corre il rischio di disperdersi nella vasta ed articolata offerta didattica, mentre negliatenei più piccoli dove l’investimento in questa direzione è consolidato o recente, sia chevenga indotto o stimolato dal mercato o dalla possibilità di accedere a finanziamenti euro-pei, assume maggiore rilevanza. Confrontando, infatti, l’attivazione dei percorsi ambien-tali e la dimensione delle università - di cui si assume come indicatore il numero degliiscritti al I anno delle lauree del nuovo ordinamento - si rileva con evidenza che negliatenei più grandi (più di 10.000 iscritti) la percentuale di corsi attivati si mantiene media-mente poco al di sopra del dato nazionale. Sorprendentemente è negli atenei di minoridimensioni che si registra la quota più alta di proposte formative ambientali (Reggio Calabria,Tuscia, Venezia-IUAV, Basilicata) ed in questo caso sono soprattutto le università del Mez-zogiorno a giocare un ruolo di primo piano.La formazione ambientale è oggi, dunque, capillarmente diffusa negli atenei. Appare uti-le, però, analizzare l’ampiezza dell’intervento a livello nazionale. Le lauree ambientalirappresentano complessivamente il 10,8% dei corsi di laurea breve e specialistica attivatinelle università nell’a.a. 2003-2004 (graf. 12), mentre nel precedente anno accademicoincidevano sul totale dei corsi attivati per una quota pari al 13,8%. C’è da tener presente

1 Su un totale di 74 atenei (Fonte: MIUR-URST) presenti a livello nazionale, quelli nei quali sono stati attivati percorsi ambientalirelativamente alle lauree triennali e specialistiche, corsi di perfezionamento e scuole di specializzazione sono 60. Nell’a.a. 2002-2003 la percentuale di atenei che proponeva corsi ambientali era pari al 74% delle università italiane statali e non.

Page 46: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

46Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Tab. 16 - A.A. 2003-2004: dis tr ibuzione per ateneo dei corsi di laurea ambiental i e non ambiental i e degl i iscri t t i a l I anno ( 1 )

Iscrit t i I annoAtenei Ambiental i Totale val. % Ambiental i Totale val. % Ambiental i Totale val. % val. ass.Aosta 7 7 209Bar i 1 2 1 1 4 10,5 3 7 42,9 1 5 121 12,4 10.570Bari - Pol i tecnico 2 19 10,5 1 2 2 0 10,0 1 .683Basil icata 4 25 16,0 3 7 42,9 7 3 2 21,9 1 .639B e r g a m o 1 18 5,6 8 1 2 6 3,8 3 .603Bologna 1 6 1 3 8 11,6 6 6 2 9,7 2 2 200 11,0 18.564Bolzano - Libera Univers i tà 1 9 11,1 1 9 11,1 3 8 1Brescia 2 35 5,7 6 2 4 1 4,9 2 .954Cagliar i 6 71 8,5 5 3 0 16,7 1 1 101 10,9 6 .319Calabria 8 43 18,6 3 2 1 14,3 1 1 6 4 17,2 6 .592Camer ino 4 32 12,5 2 9 22,2 6 4 1 14,6 1.827Casamass ima (BA) Lum 5 5 1 4 5Cass ino 2 17 11,8 1 3 2 3 0 6,7 3 .214Caste l lanza (VA) - LIUC Cat taneo 3 6 9 4 4 3Catania 1 1 79 13,9 1 1 1 8 0 13,8 14.132Catanzaro - Magnagrec ia 1 34 2,9 1 3 4 2,9 2 .805Chiet i - G. D'Annunzio 3 33 9,1 2 1 2 16,7 5 4 5 11,1 5 .375Ferrara 8 69 11,6 3 2 1 14,3 1 1 9 0 12,2 3 .357Firenze 1 2 1 0 3 11,7 7 6 7 10,4 1 9 170 11,2 12.711Foggia 2 27 7,4 2 2 7 7,4 2 .338Genova 1 2 82 14,6 3 3 4 8,8 1 5 116 12,9 8 .173Insubria 4 30 13,3 2 1 1 18,2 6 4 1 14,6 2 .389L'Aquila 6 57 10,5 3 3 3 9,1 9 9 0 10,0 3 .887Lecce 5 46 10,9 1 1 4 7,1 6 6 0 10,0 6 .400Macera ta 31 3 1 1.836M a r c h e ( A N ) 5 39 12,8 2 1 8 11,1 7 5 7 12,3 3 .116Mess ina 1 2 67 17,9 1 0 1 2 7 7 15,6 7 .121M ilano 1 1 79 13,9 7 3 4 20,6 1 8 113 15,9 14.159M ilano - Bicocca 2 39 5,1 2 2 2 9,1 4 6 1 6,6 6 .921M ilano - Poli tecnico 5 45 11,1 3 3 1 9,7 8 7 6 10,5 9 .694M ilano - Bocconi 9 9 2.566M ilano - Cattolica 4 1 7 0 2,4 1 2 4 4,2 5 194 2,6 7 .569M ilano - Vita-Salute S. Raffaele 5 5 2 8 9M ilano - Is t i tuto Univ. Lingue 7 4 1 1 1.661Modena e Reggio Emi l i a 6 49 12,2 6 3 4 17,6 1 2 8 3 14,5 4 .432Mol i se (CB) 3 27 11,1 5 3 3 2 9,4 2 .087

Lauree tr iennali Lauree special is t iche Totale

Napoli - Federico II 1 3 88 14,8 6 1 3 9 4 13,8 16.448Napoli - I I Universi tà 4 48 8,3 3 1 3 23,1 7 6 1 11,5 4 .862Napol i - Par thenope 2 19 10,5 5 2 2 4 8,3 3 .878Napoli - Is t i tuto Orientale 1 20 5,0 4 1 2 4 4,2 2 .477Napoli - Is t i tuto Suor O. Benincasa 8 8 1.845Padova 1 0 1 1 2 8,9 2 3 9 5,1 1 2 151 7,9 12.905Pa le rmo 1 7 1 3 2 12,9 5 3 2 15,6 2 2 164 13,4 12.949P a r m a 7 69 10,1 1 1 5 6,7 8 8 4 9,5 5 .728Pavia 8 76 10,5 4 3 8 10,5 1 2 114 10,5 5 .036Perugia 1 3 86 15,1 6 2 9 20,7 1 9 115 16,5 6 .384Perugia - Universi tà Stranieri 5 3 8 4 1 8Piemonte Orienta le 3 47 6,4 1 1 4 7,1 4 6 1 6,6 2 .638Pisa 1 3 79 16,5 8 6 2 12,9 2 1 141 14,9 8 .520Reggio Calabr ia - Medi ter ranea 7 17 41,2 2 5 40,0 9 2 2 40,9 2 .225Roma - La Sap ienza 2 0 2 0 1 10,0 11 9 8 11,2 3 1 299 10,4 26.560Roma - Tor Verga ta 5 70 7,1 2 4 1 4,9 7 111 6,3 7 .615R o m a - T r e 4 29 13,8 3 3 7 8,1 7 6 6 10,6 7 .738R o m a - I U S M 1 2 3 2 9 7Roma - Lib . I s t . Univ . Campus 3 1 4 1 3 9Roma - Lib . Univers i tà San Pio V 3 3 2 7 3R o m a - L U I S S 11 1 1 1.108R o m a - L U M S A 29 1 1 4 0 1.550Salerno 6 29 20,7 1 1 1 9,1 7 4 0 17,5 6 .675Sannio 2 13 15,4 3 2 1 6 12,5 1 .711Sassar i 8 52 15,4 8 5 2 15,4 2 .941Siena 8 77 10,4 7 4 0 17,5 1 5 117 12,8 4 .716Siena - Universi tà Stranieri 2 2 4 1 3 7T e r a m o 21 4 2 5 1.840Tor ino 1 3 1 1 2 11,6 11 6 5 16,9 2 4 177 13,6 13.644Torino - Pol i tecnico 6 59 10,2 6 3 2 18,8 1 2 9 1 13,2 4 .945Trento 2 30 6,7 2 1 6 12,5 4 4 6 8,7 3 .574Trieste 8 77 10,4 5 5 2 9,6 1 3 129 10,1 3 .392Tusc ia (VT) 7 33 21,2 8 1 6 50,0 1 5 4 9 30,6 2 .580Udine 5 48 10,4 3 3 6 8,3 8 8 4 9,5 4 .002Urbino 7 48 14,6 2 1 6 9 3.477Venezia - Cà Foscar i 1 33 3,0 3 5 2 5,8 4 8 5 4,7 4 .229Venez ia - IUAV 2 7 28,6 1 6 16,7 3 1 3 23,1 1 .271Verona 1 44 2,3 1 2 0 5,0 2 6 4 3,1 5 .149T O T A L E 373 3501 10,7 160 1376 11,6 5 2 6 4870 10,8 377.037

Fonte : MIUR-URST - I s fo l , 2004

(1) La numerosi tà degl i iscr i t t i a l I anno è comprensiva esclusivamente degl i s tudenti del le lauree e del le lauree special is t iche

Page 47: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

47Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

che nel 2003-2004 il nuovo ordinamento è decollato pienamente in quasi tutti gli atenei,ingrossando ampiamente l’offerta formativa complessiva, che è passata dai 3050 corsidell’a.a. 2002-2003 ai 4870 attuali. Il segnale positivo è che, anche considerando questoconsistente aumento, la formazione ambientale continua ad occupare dall’avvio della ri-forma un suo spazio solido, consistente, costante e trasversale ai vari ambiti disciplinari.Il percorso verso la completa attuazione della riforma universitaria prosegue nell’a.a. 2003-2004, con l’avvio in molte università delle lauree specialistiche e dei master, e si rifletteconseguentemente sulla composizione dell’offerta formativa ambientale proposta dagliatenei. Alla forte espansione dei corsi di laurea triennali, che ha caratterizzato il primoperiodo di introduzione del nuovo ordinamento, è seguita una contrazione nella propostadi questi percorsi nell’a.a. 2002-20032 . Nell’ultima indagine censimentale, invece, si rile-va l’avvio di una fase di stabilizzazione e di progressivo consolidamento delle lauree triennaliambientali. Il panorama registrato nell’a.a. 2003-2004 (graf. 13) è, infatti, sostanzialmen-te simile a quello censito nell’a.a. precedente fatta eccezione per i corsi di laurea specia

2 Tale contrazione non riguarda solamente la formazione sulle tematiche ambientali ma coinvolge tutta l’offerta. Uno dei rischi insitinella prima fase di attuazione della riforma era proprio l’eccessiva proliferazione dell’offerta formativa. E’, infatti, accaduto chemolti Atenei per diversificare e potenziare l’offerta formativa, valorizzando le specifiche competenze culturali e di ricerca presentinelle varie sedi, hanno attivato dopo la riforma una miriade di corsi di laurea triennale, spesso molto settoriali, che non hanno poiriproposto o per carenza di studenti o per le elevate risorse economiche richieste per riproporli.

Graf. 12 - Numerosità dei corsi di laurea (nuovo ordinamento) e dei corsi di laurea ambientali negli a.a. 2002-2003 e 2003-2004

Fonte: MIUR - URST - Isfol, 2004

A.A. 2003 - 2004A.A. 2002 - 2003

Page 48: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

48Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

listica che, aumentando in modo consistente, fanno passare l’offerta formativa complessi-va dai 455 corsi rilevati nell’a.a. 2002-2003 ai 565 censiti nell’a.a. 2003-2004. Un fattore dicambiamento e di novità rispetto agli a.a. precedenti è dato, dunque, dal primo diffuso edeffettivo avvio delle lauree specialistiche: è proprio nell’a.a. 2003-2004, infatti, che lelauree specialistiche decollano in molti atenei, laddove la conclusione della primasperimentazione delle lauree triennali ha reso necessaria la programmazione del secondo

Graf. 13 - Corsi universitari ambientali per tipologia di corso e per anno accademico

Fonte: Isfol - 2004

Graf. 14 - Corsi universitari ambientali per tipologia di corso

Fonte: Isfol - 2004

Page 49: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

49Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

livello di studio previsto dal nuovo disegno ordinamentale. Sarà, tuttavia, nell’a.a. 2004-2005 che il piano di studi previsto dalla riforma troverà completezza e piena diffusionesull’intero territorio nazionale.Passando ad esaminare la tipologia dei 565 corsi ambientali proposti dalle università nell’a.a.2003-2004 (graf. 14), emerge che:

- il 66% è costituito dalle lauree triennali, volte a fornire un’adeguata conoscenza deimetodi e dei contenuti scientifici generali e l’apprendimento di specifiche compe-tenze professionali in campo ambientale3 ;

- il 28,3% è rappresentato dalle nuove lauree specialistiche che offrono una formazio-ne di carattere avanzato per l’esercizio di attività ad elevata qualificazione;

- il 5,1% è dato dai corsi di perfezionamento, che mantengono costante la numerositàrispetto al precedente anno accademico e continuano a coinvolgere, soprattutto, lefacoltà di Architettura e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, e le scuole dispecializzazione per lo 0,5%.

Complessivamente, l’offerta formativa universitaria ambientale, dunque, si sta sempre dipiù articolando secondo quando previsto dalla riforma. La distanza emersa nella preceden-te indagine tra la numerosità delle lauree triennali (80,4%) e specialistiche (12,1%) è menomarcata e per chi decide di accedere al secondo gradino previsto dall’ordinamento deglistudi universitari l’offerta è già molto più variegata e diffusa.Nei primi tre anni di applicazione del nuovo impianto corsuale, l’analisi dei dati riferitaalla distribuzione geografica non presenta variazioni rilevanti. Nella presente indagine learee nelle quali continua ad essere maggiormente diffuso l’investimento delle universitànella formazione ambientale sono il Mezzogiorno (31%), ed il Centro (30,4%) (graf. 15);seguono le regioni nord-occidentali e nord-orientali, rispettivamente con il 19,8% ed il18,8%. Rispetto al censimento dell’anno accademico 2002-2003, la circoscrizione geografi-ca nella quale l’aumento è più evidente è il Centro, che nel 2003-2004 vede realizzati 172corsi contro i 131 dell’anno precedente.L’incremento della numerosità complessiva non incide significativamente sulla ripartizio-ne dei corsi tra le facoltà tecnico-scientifiche, le facoltà socio-economiche e umanisticheed i corsi interfacoltà (graf. 16). Di conseguenza, come si è evidenziato già negli anniprecedenti, la maggioranza dei corsi ambientali universitari è realizzata nell’ambito dellefacoltà tecnico-scientifiche (86,9%) ed, in particolare, nelle facoltà di Scienze Matemati-che, Fisiche e Naturali (227 corsi), di Ingegneria (80) e di Agraria (74) (tab. 17). Le facoltà

3 In particolare, sono stati censiti tutti i corsi di laurea con un completo ed evidente approccio e contenuto ambientale o che prevedonouno o più curricula di interesse ambientale.

Page 50: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

50Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

socio-economiche ed umanistiche continuano a proporre circa un decimo (9,1%) dei corsiambientali. Si fanno promotrici di tali attività, soprattutto, le facoltà di Economia (21corsi) e di Lettere e Filosofia (19). Sempre limitato nel tempo risulta essere lo spaziooccupato dai corsi interfacoltà, che si contraggono al 4% nel 2003-2004 mentre si attestavano

Graf. 15 – Corsi universitari ambientali per circoscrizione geografica

Fonte: Isfol - 2004

Graf. 16 - Corsi universitari ambientali per tipologia di facoltà

Fonte: Isfol - 2004

Page 51: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

51Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

al 6,4% nel 2001-2002. Sebbene il panorama dell’offerta formativa risulti essere dall’avviodelle prime sperimentazioni ancora in via di definizione, la limitatezza di attività checoniugano ambiti disciplinari differenziati invita a riflettere sulla capacità reale di tradur-re nelle pratiche educative e formative quel processo di integrazione e di contaminazionedei saperi, capace di attivare sinergie e complementarietà tra le conoscenze e le compe-tenze, senza il quale la formazione ambientale rischia di non svolgere il suo naturale ruolopropulsivo.

Le laureeIl dato che offre una conferma della presenza di una fase di stabilizzazione e di consolida-mento dell’offerta formativa universitaria ambientale può essere rintracciato esaminandol’evoluzione delle lauree triennali a partire dal 2001-2002, anno in cui il nuovo disegnoordinamentale ha preso avvio negli atenei. Le lauree triennali ambientali rilevate nell’a.a.2003-2004 (373 corsi) sono tendenzialmente in linea con il panorama emerso l’anno acca-

Tab. 17 - Corsi universitari ambientali per facoltà e tipologia di corso

Facoltà val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. %

Agraria 44 11,8 27 16,9 3 10,3 74 13,1Architettura 21 5,6 9 5,6 9 31,0 39 6,9Chimica Industriale 1 0,3 1 33,3 2 0,4Conservazione dei Beni Culturali 1 0,3 1 0,6 2 0,4Economia 14 3,8 6 3,8 1 3,4 21 3,7Farmacia 31 8,3 31 5,5Giurisprudenza 1 3,4 1 0,2Ingegneria 54 14,5 23 14,4 2 6,9 1 33,3 80 14,2Lettere e Filosofia 15 4,0 4 2,5 19 3,4Medicina e Chirurgia 19 5,1 3 10,3 22 3,9Medicina Veterinaria 8 2,1 1 0,6 0,0 9 1,6Pianificazione del Territorio 2 0,5 2 1,3 4 0,7Scienze Ambientali 3 0,8 0,0 1 33,3 4 0,7Scienze della Formazione 1 0,3 1 0,6 2 0,4Scienze e Tecnologie 0,0Scienze Matematiche Fisiche e Naturali 139 37,3 80 50,0 8 27,6 227 40,2Scienze Nautiche 2 0,5 0,0 2 0,4Scienze Politiche 1 0,3 1 0,2Scienze Statistiche 2 0,5 1 0,6 3 0,5Sociologia 3 1,9 0,0 3 0,5Interfacoltà 15 4,0 2 1,3 2 6,9 19 3,4Totale 373 100,0 160 100,0 29 100,0 3 100,0 565 100,0Fonte: Isfol - 2004

Scuole di specializzazione

TotaleCorsi di laureaCorsi di

perfezionamentoCorsi di laurea specialistica

Page 52: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

52Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

demico precedente (366 corsi), piuttosto che con quello riferito al primo anno della rifor-ma, caratterizzato da un avvio effervescente e ricco di sperimentazioni che non sempre hatrovato una linea di continuità negli anni successivi. Nonostante le variazioni rispetto all’a.a.2002-2003 non siano particolarmente significative, appare utile analizzare sinteticamentele principali linee di tendenza che connotano i corsi di laurea proposti nell’ultimo annoaccademico in riferimento sia alla distribuzione delle attività sul territorio nazionale siaalla facoltà ed alla classe di laurea a cui afferiscono i corsi.Il Mezzogiorno, dove viene realizzato il 36% circa delle attività, si conferma essere l’areain cui si rileva una presenza più consistente di lauree ambientali brevi (graf. 17), in parti-colare le regioni in cui le quote di attivazione sono più elevate sono la Sicilia (10,7%) e laCampania (7,5%) (tab. 18).

Si tratta, infatti, sia di atenei che richiamano un alto numero di iscritti ed in cui sono statiavviati molti percorsi ambientali, sia di università più dimensionate che hanno investitosulle tematiche ambientali in modo consistente. Nelle regioni del Centro si trova dislocatoil 27,1% delle lauree; nel Nord-Ovest e nel Nord-Est sono, invece, diffuse per ciascuna areail 18% circa del totale delle lauree triennali, con una forte presenza dell’Emilia-Romagna edella Lombardia.L’attivazione delle lauree triennali ambientali continua a trovare il suo spazio privilegia-to nelle facoltà scientifiche e tecniche (tab. 17). In particolare, nella facoltà di Scienze

Graf. 17 - Corsi di laurea ambientali per tipologia e per circoscrizione geografica

Fonte: Isfol - 2004

Page 53: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

53Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Matematiche, Fisiche e Naturali, si concentra il maggior numero di corsi di laurea triennali(37,3%). Sebbene si rilevi la presenza di un discreto numero di corsi dalla vocazioneinterdisciplinare o in cui alle lauree tradizionali sono stati innestati contenuti innovativi,buona parte delle proposte realizzate coincide con i tradizionali corsi di laurea in Scienzegeologiche (23 corsi), in Scienze biologiche (18), in Scienze naturali (18) e in Scienze am-bientali (13). Il 14,5% è offerto dalla facoltà di Ingegneria ed l’11,8% è riconducibile allafacoltà di Agraria ed in queste due facoltà si individua, nonostante prevalgano laureedestinate a formare specifiche figure professionali, la presenza di percorsi innovativi. Mentre,

Tab. 18 - Corsi universitari ambientali per tipologia, per circoscrizione geografica e per regione

Corsi di laureaCorsi di laurea specialistica

Corsi di perfezionamento

Scuole di specializzazione Totale

Regione val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. %Valle d'AostaPiemonte 22 5,9 18 11,3 40 7,1

Liguria 12 3,2 3 1,9 15 2,7

Lombardia 35 9,4 18 11,3 4 13,8 57 10,1 Totale Nord-Ovest 69 18,5 39 24,4 4 13,8 112 19,8Veneto 14 3,8 7 4,4 21 3,7

Trentino-Alto Adige 3 0,8 2 1,3 5 0,9

Friuli-Venezia Giulia 13 3,5 8 5,0 21 3,7

Emilia-Romagna 38 10,2 17 10,6 2 6,9 2 66,7 59 10,4

Totale Nord-Est 68 18,2 34 21,3 2 6,9 2 66,7 106 18,8Toscana 33 8,8 22 13,8 9 31,0 1 33,3 65 11,5

Umbria 13 3,5 6 3,8 19 3,4

Marche 16 4,3 4 2,5 1 3,4 21 3,7

Lazio 39 10,5 25 15,6 3 10,3 67 11,9

Totale Centro 101 27,1 57 35,6 13 44,8 1 33,3 172 30,4Abruzzo 9 2,4 5 3,1 14 2,5

Molise 3 0,8 3 0,5

Campania 28 7,5 3 1,9 9 31,0 40 7,1

Puglia 21 5,6 4 2,5 1 3,4 26 4,6

Basilicata 4 1,1 3 1,9 7 1,2

Calabria 16 4,3 5 3,1 21 3,7Sicilia 40 10,7 5 3,1 45 8,0

Sardegna 14 3,8 5 3,1 19 3,4

Totale Mezzogiorno 135 36,2 30 18,8 10 34,5 175 31,0

TOTALE 373 100,0 160 100,0 29 100,0 3 100,0 565 100,0

Fonte: Isfol -2004

Page 54: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

54Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

l’8,3% afferisce al corso di laurea in Tecniche erboristiche della facoltà di Farmacia, il 5,6%è rappresentato dai corsi di laurea breve di Architettura che hanno un curriculum ambien-tale ed il 5,1% è dato dai corsi di laurea che formano la figura professionale del Tecnicodella prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro della facoltà di Medicina e Chirur-gia. Per quanto riguarda le facoltà socio-economiche ed umanistiche, il 4% delle laureetriennali è realizzato, rispettivamente, nella facoltà di Lettere e Filosofia, con i corsi inGeografia, e nella facoltà di Economia. Il 4% dei corsi di laurea triennale, infine, è organiz-zato da più facoltà.Anche la prospettiva che emerge dall’analisi delle classi di laurea4 acui afferiscono le lauree triennali ambientali (tab. 19) è pressoché simile a quella registra-ta nella precedente rilevazione. Più precisamente, i corsi di laurea censiti, distribuendosicomplessivamente in più della metà delle classi previste per tali percorsi (24 classi sulle 46considerate), si ripartiscono soprattutto tra le classi di Scienze e tecnologie per l’ambien-te e la natura (16,7%), di Ingegneria civile ed ambientale (12,6%) e di Scienze e tecnologieagrarie, agroalimentari e forestali (11,5%). A seguire le classi di Scienze della terra e diScienze e tecnologie farmaceutiche, che accolgono rispettivamente l’8,8% dei corsi rileva-ti, e la classe di Scienze biologiche (7,2%). Infine, mentre continua a rafforzarsi l’interesseda parte degli atenei per la classe delle Professioni sanitarie della prevenzione (5,4%), incui sono inclusi i corsi di laurea per Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi dilavoro, restano abbastanza stabili i corsi delle classi di Urbanistica e scienze della pianifi-cazione territoriale (4,8%), di Scienze e tecnologie chimiche (3,8%) e di Scienze dell’archi-tettura e dell’ingegneria ambientale (3,5%).

Le lauree specialisticheIn relazione al secondo gradino dell’istruzione universitaria l’indagine censimentale offrel’opportunità di monitorare la seconda fase di avvio di tali corsi. Dall’esordio rilevatonell’a.a. 2002-2003, che vedeva proposti complessivamente 55 corsi, le lauree specialisti-che ambientali attivate a livello nazionale nell’a.a. 2003-2004 triplicano la loro numerositàcomplessiva, passando a 160 proposte realizzate (graf. 13). Si tratta, però, di una faseancora transitoria, visto che sarà solo a partire dal prossimo anno accademico, nel quale lelauree specialistiche saranno avviate in quasi tutti gli atenei, che si potrà ricostruire unoscenario più completo5 .

4 Nell’attivare un corso di studio, ogni università stabilisce autonomamente la denominazione ed i curricula formativi proposti, con

l’obbligo però di mantenersi all’interno di un quadro di standard nazionali che ripartisce i vari ambiti disciplinari in 46 classi per lelauree triennali e in 108 per le lauree specialistiche.

5 Confermano questa ipotesi i dati del primo monitoraggio sull’offerta formativa ambientale dell’a.a. 2004-2005, che vedono salire lelauree specialistiche programmate a 257 corsi.

Page 55: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

55Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Come nelle lauree triennali, consistente è lo spazio occupato dalle lauree specialisticheambientali avviate nella facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, a cui afferisconola metà dei corsi censiti. Gli interessi toccati spaziano da temi più professionalizzanti (ades. Analisi e gestione delle risorse naturali, Biologia ambientale e diversità biologica, Chi-mica e compatibilità ambientale, Ecologia e pianificazione del paesaggio, Scienze e tecno-logie per l’ambiente ed il territorio, Valutazione di impatto e certificazione ambientale) atematiche più specificatamente disciplinari ad alto tasso formativo (ad es. Scienze am-bientali, Scienze della natura, Scienze geologiche) (tab. 17). L’offerta investe, in secondoluogo, la facoltà di Agraria (16,7%), con percorsi che permettono la specializzazione rispet-to al primo livello o una formazione professionalizzante su specifiche aree di intervento(ad es. Difesa ecocompatibile delle piante, Progettazione e gestione degli ecosistemi

Tab. 19 - Corsi di laurea ambientali per classe della laurea e per a.a.

Classe delle Lauree val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. %Disegno industriale 2 0,5 2 0,5 1 0,3Ingegneria civile e ambientale 48 11,2 47 12,8 47 12,8Ingegneria industriale 4 0,9 3 0,8 4 1,1Lettere 5 1,2 4 1,1 3 0,8Professioni sanitarie della prevenzione 9 2,1 16 4,4 20 5,5Scienze biologiche 29 6,7 26 7,1 27 7,4Scienze dei beni culturali 9 2,1 6 1,6 6 1,6Scienze dei servizi giuridici 1 0,2Scienze del turismo 1 0,2 1 0,3 1 0,3Scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile 21 4,9 12 3,3 13 3,6Scienze dell'economia e della gestione aziendale 3 0,7 4 1,1 3 0,8Scienze dell'educazione e della formazione 4 0,9 4 1,1 4 1,1Scienze della terra 40 9,3 36 9,8 33 9,0Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali 47 10,9 42 11,5 43 11,7Scienze e tecnologie chimiche 16 3,7 13 3,6 14 3,8Scienze e tecnologie della navigazione marittima e aerea 3 0,7 2 0,5 1 0,3Scienze e tecnologie farmaceutiche 44 10,2 33 9,0 33 9,0Scienze e tecnologie fisiche 11 2,6 8 2,2 11 3,0Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura 70 16,3 61 16,7 61 16,7Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali 14 3,3 5 1,4 8 2,2Scienze economiche 13 3,0 10 2,7 11 3,0Scienze geografiche 10 2,3 8 2,2 7 1,9Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace 1 0,2Scienze sociologiche 1 0,2Scienze statistiche 3 0,7 2 0,5 3 0,8Scienze storiche 1 0,2 1 0,3 1 0,3Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali 1 0,2ambientale 19 4,4 20 5,5 18 4,9Totale 430 100,0 366 100,0 373 101,9Fonte: Isfol - 2004

A.A. 2001-2002 A.A. 2002-2003 A.A. 2003-2004

Page 56: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

56Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

agroterritoriali, forestali e del paesaggio) e la facoltà di Ingegneria (14,4%), nella qualel’orientamento della specialistica riguarda quasi esclusivamente la prosecuzione degli stu-di in Ingegneria del territorio e dell’ambiente. Seguono, poi, i corsi della facoltà di Archi-tettura, che rappresentano il 5,6% del totale, orientati soprattutto a formare figure spe-cializzate negli ambiti della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale e dellaconservazione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Infine, anche se lapolarizzazione delle proposte realizzate nell’ambito delle discipline tecnico-scientifiche èforte, non mancano percorsi organizzati sul versante socio-economico ed umanistico. Inquesta direzione, i corsi convergono, soprattutto, nelle facoltà di Economia (3,8%), concorsi di Economia del turismo e dell’ambiente, di Valutazione delle politiche pubbliche edel territorio e di Economia dell’ambiente, dello sviluppo e del territorio, ed a seguirenelle facoltà di Lettere e Filosofia (2,5%), con le lauree in geografia, e di Sociologia (1,9%).Complessivamente la distribuzione territoriale rilevata nell’a.a. 2003-2004 presenta uncarattere più omogeneo. Nella prima fase di avvio delle specialistiche, invece, la maggioreconcentrazione di corsi caratterizzava le regioni del Nord (61,8%), ed in particolare gliatenei nord-orientali (40%), e in misura maggiore il Piemonte e l’Emilia-Romagna. Nell’a.a.2003-2004 l’area geografica in cui sono state proposte più lauree specialistiche è rappre-sentata dal Centro (35,6%). Gli atenei delle regioni nord-occidentali e nord-orientali hannorealizzato rispettivamente il 24,4% ed il 21,3% delle lauree specialistiche ambientali censite,mentre nelle regioni meridionali la quota di attivazioni scende sotto il 20%.Osservando più dettagliatamente, le nuove attivazioni coinvolgono in misura maggiore gliatenei delle regioni centrali (graf. 17), dove i corsi passano dai 16 proposti nel 2002-2003 ai57 avviati nel 2003-2004. L’aumento tocca in particolare il Lazio e la Toscana (tab. 18) edi corsi afferenti alle facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, di Agraria e diIngegneria. Considerevole è anche l’incremento dei corsi registrato nelle regioni nord-occidentali, che passano dai 12 corsi inizialmente offerti a 39, grazie all’avvio delle spe-cialistiche negli atenei, soprattutto, lombardi e piemontesi. L’accrescimento è meno evi-dente nelle regioni nord-orientali, forse perché già nella prima fase di avvio tale incre-mento era stato particolarmente marcato. La partenza delle specialistiche negli ateneidel Mezzogiorno, invece, deve ancora probabilmente entrare a pieno regime, nonostantequeste siano passate da 5 nel 2002-2003 a 30 e siano presenti in tutte le regioni in modopressoché simile, tranne che in Molise.Oltre ad essere più omogenea, la distribuzione geografica risulta coinvolgere un più consi-stente ed esteso numero di atenei sia di grande che di piccola dimensione: il numero diatenei che hanno promosso le lauree specialistiche nell’a.a. 2003-2004 è pari a 42 controi 19 nel precedente anno accademico.

Page 57: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

57Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Il nuovo impianto ordinamentale introdotto dalla riforma è basato su un alto grado diflessibilità dell’offerta formativa. Tale flessibilità si traduce, oltre che nella possibilità didisegnare curriculum diversi, in un’apertura a ventaglio delle discipline quando si sale dilivello nel titolo. Per quanto riguarda la laurea specialistica, che ha l’obiettivo di fornireuna formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività ad elevata qualificazione, ilnumero delle classi previste è maggiore di quello delle classi delle lauree in quanto è stataimmaginata una struttura a ventaglio in funzione della quale ogni laurea dà accesso a piùlauree specialistiche nei vari campi dell’ambito disciplinare specifico.Analizzando i risultati dell’indagine censimentale sotto il profilo delle classi di laurea spe-cialistica è possibile, oltre che ulteriormente dettagliare in termini di area disciplinarel’interesse dei corsi rilevati, verificare come l’apertura a ventaglio si sia sviluppata real-mente nelle lauree specialistiche a carattere ambientale (tab. 20).

Tab. 20 - Corsi di laurea ambientali specialistica per classe della laurea, per a.a. e per circoscrizione geografica

Classi delle Lauree Specialistiche val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. % val. ass. val. %

Architettura del paesaggio 1 1,8 1 1,8 1 3,3 2 1,3Architettura e ingegneria edile 1 1,8 2 5,1 2 1,3Biologia 6 10,9 4 10,3 3 8,8 4 7,0 5 16,7 16 10,0Conservazione dei beni architettonici e ambientali 1 1,8 2 3,5 1 3,3 3 1,9Fisica 6 10,9 1 2,6 1 2,9 1 3,3 3 1,9Geografia 2 3,6 2 5,9 3 5,3 5 3,1Ingegneria civile 1 2,6 1 0,6Ingegneria per l'ambiente e il territorio 8 14,5 7 17,9 3 8,8 7 12,3 5 16,7 22 13,8Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale 4 7,3 1 2,6 2 5,9 2 3,5 2 6,7 7 4,4Scienze chimiche 2 3,6 2 5,1 1 2,9 1 1,8 4 2,5Scienze della natura 4 7,3 5 12,8 4 11,8 5 8,8 3 10,0 17 10,6Scienze dell'economia 1 1,8 1 2,9 1 1,8 2 1,3Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali 2 3,6 2 5,1 2 5,9 4 7,0 2 6,7 10 6,3Scienze e tecnologie agrarie 3 5,5 3 7,7 4 11,8 7 12,3 14 8,8Scienze e tecnologie agrozootecniche 1 1,8 1 2,9 1 1,8 2 1,3Scienze e tecnologie della chimica industriale 1 1,8 1 2,9 1 0,6Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio 5 9,1 4 10,3 3 8,8 6 10,5 3 10,0 16 10,0Scienze economiche per l'ambiente e la cultura 1 1,8 2 5,9 1 1,8 1 3,3 4 2,5Scienze geofisiche 2 5,1 2 1,3Scienze geologiche 3 5,5 4 10,3 2 5,9 10 17,5 6 20,0 22 13,8Sociologia 2 3,6 2 5,9 1 1,8 3 1,9Statistica per la ricerca sperimentale 1 1,8 1 0,6Teorie e metodi del disegno industriale 1 1,8 1 2,6 1 0,6Totale 55 100,0 39 100,0 34 100,0 57 100,0 30 100,0 160 100,0Fonte: Isfol - 2004

TotaleA.A. 2003-2004

Totale Nord-Ovest Nord-Est Centro MezzogiornoA.A. 2002-2003

Page 58: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

58Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

In primo luogo, le classi delle lauree specialistiche coinvolte dalla formazione ambientalesono 23 rispetto alle 108 classi delle lauree previste dai decreti ministeriali successivi allariforma, ossia il 21,3%, e sembrano mantenersi sul filo dell’interesse e della continuitàdisciplinare del primo ciclo di studi piuttosto che aprirsi ad ambiti settorialmente piùspecialistici. Questo potrebbe essere legato all’impossibilità da parte degli atenei di esten-dere l’offerta di lauree specialistiche, considerata la bassa numerosità degli studenti checonclusa la triennale scelgono di proseguire il percorso degli studi universitari. Solo in dueatenei (Venezia-IUAV, Tuscia), rispetto ai 42 dove sono state realizzate lauree specialisti-che, l’auspicata apertura a ventaglio sembra aver trovato applicazione.Più in particolare, le classi che accolgono più lauree specialistiche, soprattutto negli ateneidel Centro, sono Ingegneria per l’ambiente e il territorio e Scienze geologiche, che rappre-sentano ciascuna il 14% circa del totale dei corsi censiti. Discreta è, poi, l’offerta di spe-cialistiche che rientrano nelle classi di Scienze della natura, di Biologia, di Scienze e tec-nologie per l’ambiente e il territorio, che coprono rispettivamente circa il 10%, e delleclassi di Scienze e tecnologie agrarie (8,8%) e Scienze e gestione delle risorse rurali eforestali (6,3%) con i corsi che afferiscono alla facoltà di Agraria. Infine, mentre è piùallargato il ventaglio dei corsi relativi all’area disciplinare dell’architettura che siripartiscono nelle classi di Architettura del paesaggio, di Architettura e ingegneria edile ePianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, non sono state attivate specialisti-che relative alle classi del campo medico-sanitario.

Page 59: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

59Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

2.1.3 I master

Il panorama complessivoL’evoluzione delle disposizioni in materia di Riforma universitaria, introdotte a partire dal2000, sembra aver ormai saldamente consolidato il master come percorso privilegiato nel-la formazione post-laurea.Le cifre in proposito sono indicative: a fronte degli oltre 1200 corsi proposti nel 2003-2004contro i 491 nel 2001-2002, 1 studente su 5 sceglie di proseguire gli studi dopo la laurea, enaturalmente i master si pongono tra i percorsi maggiormente ricercati. Da sempre consi-derato come principale cerniera tra università e mondo del lavoro, prerogativa fondamen-tale del master è l’acquisizione di competenze specifiche e specialistiche spendibili intermini professionali.Gli effetti della riforma del ciclo universitario nel 3+2, e, come si è ricordato più volte, lapossibilità da parte degli atenei di creare percorsi curriculari flessibili e in libera autono-mia, hanno fatto proliferare l’offerta universitaria dei master, che tuttavia non rappresen-ta l’unico canale presente sul mercato.Complessivamente l’offerta risulta essere molto diversificata, non solo rispetto ai soggettipromotori, ma anche agli obiettivi formativi, al tipo di certificazione rilasciata, ai creditiformativi previsti, alla durata, e ai canali di finanziamento.In considerazione della tipologia che i master sembrano aver assunto rispetto al mercato siè ritenuto, sia a fini analitici che informativi suddividerla in:

- master universitari: rappresentano i corsi di I e II livello e sono esclusivamenteproposti dagli Atenei o da consorzi universitari; hanno l’obiettivo di perfezionareo aggiornare le competenze acquisite nel precedente ciclo di studi e prevedonola certificazione dei crediti formativi ed il rilascio del titolo di master;

- master non universitari: sono corsi di specializzazione o aggiornamento per lau-reati o occupati di profilo elevato, organizzati da enti di formazione privati,istituti di ricerca, fondazioni, associazioni del settore; possono prevedere in al-cuni casi la certificazione dei crediti rilasciati;

- corsi di alta formazione: rappresentano un segmento formativo molto specificodi formazione di carattere tecnico-scientifico altamente specializzato, e sonocostituiti da attività finanziate dal Fondo Sociale Europeo inserite nel “PON –Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione 2000-2006; non pre-vedono la strutturazione in livelli e non rilasciano il certificato di master e pos-sono in alcuni casi essere proposte dalle università.

Page 60: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

60Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Panorama ambientaleIl censimento effettuato per l’annualità 2003-2004 ha permesso la rilevazione di 222 corsimaster contro i 177 dell’annualità 2002-2003, segnando un incremento di più del 20%.Il grafico 18, che mette a confronto la progressione della crescita numerica nelle varieannualità a partire dal 2000-2001, evidenzia come solo tre anni fa le attività formativepost-laurea ambientali presenti sul mercato italiano rappresentavano il 15% dell’offertaattuale.

Una decisa crescita negli anni a cui l’ambiente, nel suo specifico versante formativo, nonha risposto solo con un incremento numerico dell’offerta complessiva ed una maggiorediversificazione sul e rispetto al territorio, ma anche e soprattutto, con la messa a punto diprocessi formativi innovativi, con attenzione particolare alle esigenze del territorio edell’utenza. Accanto ad un’offerta formativa che potremmo definire “classica” e che ten-de a riproporsi negli anni, si evidenzia, infatti, una notevole fetta di master inerenti svi-luppo e gestione sostenibile, come “Manager del territorio” e “Progettazione dell’ambien-te”, “Gestione integrata e globale dell’ambiente e governo del territorio”, “Economiadell’ambiente e sistemi di gestione ambientale”, indicativi non solo di un più consolidatorecepimento delle normative europee in materia di ambiente, ma di una più generalepresa di coscienza della necessità di utilizzare e gestire in chiave sostenibile le risorse delterritorio e dell’ambiente. La formazione tende, quindi, a svolgere un ruolo attivo facendopropria una concezione unitaria e integrata di ambiente come entità non solo da difende-re, ma anche da progettare e valorizzare come risorsa.

Graf. 18 - Master ambientali per annualità Fonte: Isfol - 2004

Page 61: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

61Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

L’analisi della tipologia formativa dei master censiti (graf. 19) mette in risalto le universitàcome principali soggetti promotori: 160 corsi su 222 (72% del totale) sono infatti promossidagli atenei, di cui 80 di I livello e 80 di II livello. L’Alta Formazione, con 44 master, ricopreil 20% circa dei corsi; mentre solo sono 18 i master non universitari, che rappresentanol’8,1% del totale dell’offerta.

Di particolare rilievo l’evoluzione dei master universitari rispetto alla passata annualità:accanto alla crescita complessiva dei corsi di I livello (+ 55%) e di II livello (+ 47,5%), vasegnalata la totale assenza dei master generici che evidenzia, in quest’ultimo anno acca-demico, il raggiungimento del perfetto incastro tra la strutturazione tipologica delle nuo-ve lauree, triennale e specialistica, e l’offerta attuale dei master.Rispetto all’offerta universitaria complessiva1 (tab. 21), cresce la quota percentuale dimaster ambientali di I livello rispetto alla passata annualità: si passa, infatti, dalle 36unità nel 2002-2003 (7,4% del totale) alle 80 unità nel 2003-2004 (10,9% del totale). Perma-ne, invece, pressoché invariata la quota di master ambientali di II livello (11,8% contro il12,2% dello scorso anno), che nonostante la crescita registrata nel 2003-2004 (da 42 a 80unità), non reggono, quantitativamente, il confronto con l’elevato aumento di master

1 Per i dati sulla numerosità complessiva dei master universitari di I e II livello dell’a.a. 2003-2004 ci si è avvalsi del censimentoeffettuato dall’area Struttura Politiche Sociali dell’Isfol, nell’ambito della ricerca: “Figure professionali per il sociale - Percorsi dianalisi dell’offerta formativa post-laurea”, Isfol – 2004.

Graf. 19 - Master ambientali per tipologia Fonte: Isfol -2004

Page 62: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

62Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

complessivi di II livello offerti sul mercato che registrano un incremento del 57,5%, passan-do da 810 nel 2002-2003 a 1408 nel 2003-2004.L’analisi della distribuzione territoriale delle attività formative (graf. 20), pur evidenziandouna consistente presenza delle stesse in tutte le circoscrizioni, pone in risalto il Mezzogior-no come l’area territoriale che fa registrare la concentrazione più alta con 71 master su222 (pari al 32%); dato interessante se raffrontato con la passata rilevazione, perché mo-stra come proprio all’area del Mezzogiorno vada imputato l’aumento complessivo dei masterper questa annualità, passando dai 37 corsi proposti nel 2002-2003 ai 71 attuali con unaumento del 48%. Sono le università, in quest’area territoriale, ad aver maggiormentedeterminato l’incremento dell’offerta: 52 corsi su 71 (il 72,2%), infatti, sono i corsi, nellediverse tipologie, offerti dagli atenei.Permane, invece, pressoché invariata, rispetto all’annualità 2002-2003, la numerosità deimaster nelle altre aree geografiche: il Centro con 66 master organizzati (pari al 30%)contro i 60 dello scorso anno, il Nord-Ovest con 44 Master (pari al 20%) contro i 37 delloscorso anno, e il Nord-Est, con 41 Master proposti (pari al 18%), contro i 43 della passataannualità.La distribuzione regionale (tab. 22) si mantiene su parametri molto vicini alle precedentirilevazioni; si conferma, infatti, il Lazio come la regione con il più alto numero di master,36 su un totale di 222; seguono la Lombardia con 34 corsi, la Toscana con 23 corsi; l’Emilia-Romagna con 19 corsi, la Campania con 16, che fa registrare anche l’incremento più altorispetto alla passata rilevazione, la Basilicata e il Veneto con 15 corsi.La particolare tipologia dei master sembra distribuirsi diversamente in relazione alla

Master MasterMaster

ambientali

465 733 80

345 675 80

810 1408 160

Tab. 21 - Master universitari ambientali per a.a. e tipologia

42

Master ambientali

Fonte: Isfol - 2004

Tipologia

Totale

Master universitari generici

Master di I livello

Master di II livello

36

a.a. 2002 -2003 a. a. 2003-2004

52

130

Page 63: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

63Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

val ass. val. % val.ass val.ass val.ass val. % val. ass. val.%Valle D'AostaPiemonte 7 3,1 1 1 9 4,1Liguria 1 0,4 1 0,4Lombardia 18 8,1 11 1 4 1,8 34 15,3Totale Nord-Ovest 26 11,7 12 2 4 1,8 44 19,8Veneto 7 3,1 6 1 1 0,4 15 6,7Trentino Alto Adige 1 1 0,4Friuli-Venezia Giulia 5 2,3 1 6 2,7Emilia Romagna 8 3,6 8 3 19 8,5Totale Nord-Est 20 9 14 6 1 0,4 41 18,5Toscana 15 6,7 2 2 4 1,8 23 10,4Umbria 2 2 0,9Marche 3 1,3 2 5 2,2Lazio 4 1,8 22 4 6 2,7 36 16,2Totale Centro 22 9,9 26 8 10 4,5 66 29,7Abruzzo 3 1,3 2 1 0,4 6 2,7Molise 1 0,4 1 0,4Campania 2 0,9 6 8 16 7,2Puglia 2 0,9 4 1 1 0,4 8 3,6Basilicata 2 0,9 10 3 15 6,7Calabria 1 0,4 2 6 9 4,1Sicilia 1 0,4 3 9 1 0,4 14 6,3Sardegna 1 1 2 0,9Totale Mezzogiorno 12 5,4 28 28 3 1,3 71 32

Totale 80 36 80 44 18 8,1 222 100

Fonte: Isfol - 2004

19,9

Master Privati Totale

val. %

2,74,10,4

12,6

3,60,41,3

1,83,6

1,32,70,90,9

0,90,40,40,4

0,4

0,4

1,30,4

12,6

36

2,71,84,50,9

9,911,70,9

6,30,9

0,9

0,4

3,6

4,95,42,7

Tab. 22 - Master ambientali per circoscrizione e per tipologiaMaster

Universitari II livello

Master Universitari I

livelloAlta Formazione

Regioni val. %

Graf. 20 - Master ambientali per circoscrizione geografica

Fonte: Isfol - 2004

Page 64: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

64Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

dislocazione geografica e, nello specifico, rispetto alle varie regioni. I master universitaridi II livello, sono presenti soprattutto nel Lazio (22 corsi), in Lombardia (11 corsi) e inBasilicata (10 corsi), mentre per quanto riguarda i master di I livello, vi è una prevalenzadella Lombardia (18 corsi), e della Toscana (15 corsi).I corsi di alta formazione, si concentrano, soprattutto nell’area del Mezzogiorno con puntein Sicilia (9 corsi), Campania (8 corsi), e Calabria (6 corsi). Per quanto riguarda i masterprivati, il Lazio e la Toscana sono le regioni con il più alto numero di corsi, rispettivamente6 e 4. In generale, i dati sembrano indicare, complessivamente, una maggiore presenza dei masteruniversitari di II livello e dell’Alta formazione nel Centro e nel Mezzogiorno, mentre perquelli di I livello vi è una maggiore presenza nel Nord.L’offerta formativa dei master si presenta disseminata su varie aree di interesse ambienta-le, a sottolineare come l’investimento formativo ambientale abbia saputo diversificarsinegli anni; è tuttavia possibile, come indica l’analisi dei dati, ricondurre una gran partedei master ambientali a due principali aree tematiche (graf. 21): la prima, con 138 corsi

Graf. 21 - Master ambientali per macro-area

Fonte: Isfol - 2004

Page 65: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

65Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

(pari al 62,3%) affronta tematiche inerenti la Conservazione, tutela, difesa e valorizzazionedell’ambiente e del territorio; in tale ambito particolare rilevanza acquistano i temi ri-guardanti la gestione e pianificazione dell’ambiente e delle risorse (80 corsi) e la difesadel suolo, delle risorse idriche e forestali (34 corsi). In crescita anche l’interesse per i temiinerenti l’urbanistica, a cui sono dedicati una buona parte dei corsi (27 in totale) (tab. 23).

Tab. 23 - Master ambientali per macro-area e per sub-area (1)

Macro-aree e sub-aree val. ass. val. %Agricoltura ecocompatibile 16 7,2 -Produzione biologica, integrata, biodinamica, a basso impatto ambientale 13 5,8 -Controllo di qualità e certificazione -Marketing 3 1,4 -Altro 1Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse 66 29,7 - Rifiuti 7 3,1 - Energia rinnovabile e risparmio delle risorse 11 4,9 - Acqua 4 1,8 - Aria 2 0,9 - Rumore 1 0,4 - Monitoraggio, sicurezza, igiene e sanità ambientale 27 12,2 - Controllo di qualità e certificazione ambientale 13 5,8 - Bonifica aree dismesse 5 2,2 - Inquinamento elettromagnetico 2 0,9 - Altro 2 0,9Normativa ambientale 5 2,2Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione dell'ambiente e del territorio 138 62,3 - Agriturismo - Turismo ambientale 3 1,4 - Beni culturali e ambientali 14 6,3 - Difesa del suolo, risorse idriche e forestali 34 15,3 - Verde urbano 7 3,1 - Urbanistica 27 12,2 - Gestione e pianificazione dell'ambiente e delle risorse 80 36 - Impatto ambientale - Altro 4 1,8Ricerca di base e applicata 10 4,5Informazione, educazione e formazione ambientale 9 4,0 - Educazione 3 1,4 - Informazione, divulgazione e comunicazione 6 2,7 - Formazione ed aggiornamento 1 0,4(1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-aree e sub-areeFonte: Isfol - 2004

Page 66: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

66Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse, rappresenta la seconda area per ordi-ne di importanza data la numerosità di corsi: il 29,7% delle attività formative (66 corsi) èdedicato a quest’area tematica; all’interno, prevalenti sono i temi del monitoraggio, sicu-rezza e sanità ambientale, nonché quelli del controllo di qualità e certificazione, rispetti-vamente con 27 e 13 corsi.Decisamente in calo, rispetto alle passate annualità, la percentuale di master riguardantila Normativa ambientale (solo il 2,2% contro il 6,8% passato), mentre permane molto vivol’interesse per l’Agricoltura ecocompatibile (7,2%), e per la Ricerca di base e applicata conil 4,5%. I temi inerenti l’Informazione, educazione e formazione ambientale riguardanoinvece il 4% dei corsi.È, in sostanza, un’offerta formativa che tende a riconfermare negli anni i suoi interessi dibase, ma che si contraddistingue anche per un incremento di attività formative riferite atematiche più innovative: ne sono un esempio una maggiore presenza dei corsi sulla ge-stione e pianificazione dell’ambiente che intervengono maggiormente nella formazione diprofili professionali più qualitativi come quello di “Manager” e “Progettista del Territorio”,come pure i master in “Economia e Governo del Territorio”. Sul versante più tecnico èpresente invece un incremento deciso delle attività formative inerenti l’urbanistica, mag-giormente rivolte alla formazione di profili professionali come quelli di “Esperto in ediliziasostenibile”, “Manager per l’innovazione e il recupero dei centri storici e urbani”, e ingenerale all’acquisizione di nuove professionalità in materia di “Architettura ecosostenibile”.Rispetto alla distribuzione per area geografica delle varie aree tematiche (tab. 24) unamaggiore concentrazione dei temi inerenti la Conservazione, tutela, difesa e valorizzazionedell’ambiente e del territorio è riscontrabile nell’area del Mezzogiorno con il 35,5% diattività formative, mentre l’Italia Centrale esprime un interesse maggiore per ilDisinquinamento, risparmio e controllo delle risorse (36,4%).Dal punto di vista economico, l’accesso ai vari master offre diverse possibilità e natural-mente vari costi. Accanto ai corsi a pagamento, che possono variare da un minimo di 200euro fino a 8.000 euro, sono presenti una serie di corsi offerti gratuitamente sul mercato,organizzati con il contributo di fondi comunitari o nazionali (graf. 22).In particolare, per quanto riguarda i master a pagamento, il 9,9% ha un costo compreso trai 200 e i 1.500 euro; il 26,6%, la percentuale maggiore, tra i 1.500 e 3.000 euro, l’11,4% trai 3.000 e i 4.500 euro, mentre il 4,7% tra i 4.500 e i 6.000; il 5,7% supera invece i 6.000, finoa toccare gli 8.000 euro con i corsi sull’ ”Economia dell’ambiente”, “Gestione del territo-rio”, e “Produzioni biologiche mediterranee”.Complessivamente il 41,6% dei master ambientali presenti sul mercato sono organizzaticon il contributo del Fondo Sociale Europeo o con fondi pubblici nazionali; sono corsi, che

Page 67: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

67Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

pur prevedendo in alcuni casi una minima quota di iscrizione, garantiscono il rilascio diborse di studio a copertura totale delle spese di partecipazione. Le borse di studio, chepossono variare da un minimo di 2.000 euro a un massimo di 28.000 euro, sono conseguibilidagli iscritti previa valutazione del possesso delle caratteristiche di accesso al corso, o permerito, e prevedono la garanzia di una percentuale di frequenza minima del corso stesso.Per quanto riguarda la durata, risulta nel complesso abbastanza diversificata in base allediverse aree tematiche trattate ed alle diverse tipologie dei corsi (graf. 23). In particola-re, dei 159 corsi di cui complessivamente è stato possibile conoscere l’ammontare precisodel numero di ore, il 10% risulta compreso nella fascia fino a 400 ore, il 25,8% ha una duratatra le 400 e le 800 ore, mentre il 16,4% si colloca nella fascia tra le 800 e le 1200 ore. Il47,8% dei corsi, la percentuale maggiore, supera le 1200 ore, fascia in cui si collocanoanche la gran parte delle attività formative relative all’area Conservazione, tutela, difesae valorizzazione dell’ambiente e del territorio e Disinquinamento, risparmio e controllodelle risorse, nonché il più alto numero di master universitari di I e II livello e di altaformazione.

Tab. 24 - Master ambientali per macro-area(1)

e per area geografica

Totaleval. ass. val. % val. ass. val.% val. ass. val.% val. ass. val.% val. ass.

Agricoltura ecocompatibile 1 6,3 3 18,8 4 25,0 8 50,0 16Disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse 11 16,7 10 15,2 24 36,4 21 31,8 66Normativa ambientale 1 20,0 2 40,0 1 20,0 1 20,0 5Conservazione, tutela, difesa e valorizzazione ambiente e ris. 32 23,2 23 16,7 34 24,6 49 35,5 138Ricerca di base e applicata 3 30,0 1 10,0 3 30,0 3 30,0 10Informazione, educazione, formazione ambientale 5 55,6 4 44,4 9(1) Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-areeFonte: Isfol - 2004

MezzogiornoMacro-area

Nord-Ovest Nord-Est Centro

Graf. 22 - Master ambientali per finanziamento

Fonte: Isfol - 2004

Graf. 22 - Master ambientali per finanziamento

Fonte: Isfol - 2004

Page 68: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

68Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Graf. 23 - Master ambientali per classi di durata

Fonte: Isfol - 2004

Page 69: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

69Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

3. NOTE CONCLUSIVE

La contaminazione della dimensione ambientale nelle politiche per lo sviluppo sostenibileè, oramai, irrinunciabile. Sul versante della formazione ambientale tale dimensione nonsempre riesce a tradursi in pratiche formative innovative, in grado di stabilire circuiti traconoscenze, competenze, valori e comportamenti per la salvaguardia e la valorizzazionedell’ambiente. Sebbene diventi sempre più prioritaria, nell’ambito delle strategie per lasostenibilità, l’esigenza di disporre di un sistema della formazione ambientale capace siadi sensibilizzare e responsabilizzare sia di creare professionalità e competenze che renda-no attuabili le politiche ambientali e della sostenibilità, l’offerta formativa ambientaleregistra, tuttora, rallentamenti e carenze.La creazione di un sistema dell’offerta di formazione ambientale che avvicini, integrandosempre di più, l’approccio ecosistemico, i processi formativi e le professionalità ai grandicambiamenti imposti dalle nuove tecnologie e dai nuovi assetti produttivi potrebbe trova-re, però, in questa fase un forte supporto realizzativo, oltre che nell’adozione di unastrumentazione adeguata agli obiettivi, anche nel processo di cambiamento che coinvolgeil sistema dell’istruzione e della formazione professionale.I risultati di questa indagine censimentale consentono di osservare le tendenze che carat-terizzano la formazione ambientale nel “cantiere aperto” del nuovo sistema formativo. Inparticolare, rispetto allo scenario complessivo, emergono delle interessanti linee di conti-nuità relativamente all’espansione quantitativa del sistema, all’accresciuta articolazionedell’offerta formativa e al ruolo dell’università. L’interesse per la formazione ambientaleè molto vivo e si mantiene costante nel tempo, sviluppando un notevole e sempre piùarticolato volume di attività messe in campo nelle realtà regionali dalle amministrazionilocali, dalle università, dalle scuole e da vari soggetti privati.Seguendo l’evoluzione che caratterizza il rinnovato sistema dell’istruzione e della forma-zione professionale, la rilevazione delle attività di formazione professionale in campoambientale, ha evidenziato un forte aumento delle proposte attuate a livello nazionale,probabilmente legato all’espansione registrata nell’offerta complessiva. L’innalzamentodel numero di attività, se da un lato costituisce un elemento positivo di crescita1 , dall’al-tro sembra frutto più di fluttuazioni contingenti le fasi di programmazione degli interventi,

1 Si ricorda che il sistema italiano, nonostante l’evoluzione quantitativa e qualitativa dell’offerta nel campo della formazione e dellasensibilizzazione della domanda, è ancora distante dagli obiettivi fissati dalla Unione europea, cfr. Isfol, Rapporto Isfol 2004

Page 70: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

70Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

piuttosto che l’esito di una razionalizzazione orientata alla costruzione di un sistema dellaformazione ambientale.I cambiamenti introdotti dalla Legge n.53/2003, non incidono ancora sensibilmente sullaformazione professionale iniziale ambientale. A conferma dello stato di transizione attra-versato dalle Regioni verso la completa attivazione delle nuove normative, il numero dicorsi previsti dall’impianto della riforma è piuttosto esiguo e gli ambiti formativi toccatidalle nuove esperienze formative sono l’obbligo formativo ed il post-obbligo. L’investi-mento delle Regioni nella programmazione degli interventi di formazione iniziale in campoambientale continua a prediligere i livelli medio-alti. Stabile e consistente, infatti, rimanel’offerta regionale di attività di formazione post-diploma, che comprendono i tradizionalicorsi di qualifica post-diploma, gli IFTS e i corsi di specializzazione. All’esiguità delle ini-ziative rivolte alla formazione iniziale, si contrappone un’offerta consistente di attivitàriferibili alla formazione continua, che sulle tematiche ambientali offre un ampio venta-glio di possibilità formative sia relativamente agli utenti che alle aree tematiche interes-sate.Sempre più numerose sono le proposte rivolte all’aggiornamento e alla riqualificazioneprofessionale, in linea con le indicazioni comunitarie in materia di lifelong learning, cheincrementano la regolamentazione ambientale nei vari ambiti lavorativi e settoriali. Gliinterventi normativi, attuati negli anni passati in favore della formazione lungo tutto l’ar-co della vita, hanno determinato profondi mutamenti riguardo alla rilevanza delle attivitàdi formazione continua e permanente, anche se la distanza da percorrere per ilraggiungimento del benchmark di Lisbona, relativamente al tasso di partecipazione allaformazione continua, è ancora molta. In particolare, le attività ambientali di formazionecontinua, finanziate con fondi pubblici, mantenendosi in linea con le azioni di sviluppolocale e le strategie dei Programmi Operativi Nazionali e Regionali, riguardano in misuraconsistente le tematiche della conservazione, salvaguardia e valorizzazione sostenibiledelle risorse naturali.La formazione continua ambientale di natura privata è orientata più sui temi relativi aldisinquinamento, al monitoraggio e al ripristino ambientale e su quelli relativi al controlloe alla certificazione di qualità, volti sia ad aumentare la competitività nei mercati sia amantenersi in linea con le nuove disposizioni legislative.A livello territoriale emergono degli scenari abbastanza differenziati in funzione delle spe-cifiche programmazioni attuate a livello regionale, dei diversi approcci e sensibilità matu-rati per le politiche ambientali e del mutevole intervento delle iniziative private che orga-nizzano attività formative ambientali.

Page 71: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

71Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Più in particolare:- le regioni del Centro e del Nord-Est hanno un alta concentrazione di iniziative ambien-

tali; sono caratterizzate da una forte diffusione di proposte rivolte alla formazionecontinua, tradotte nella maggioranza dei casi in corsi brevi. Mentre le regioni delNord-Est finanziano le attività formative, soprattutto, con fondi pubblici nazionali edi corsi realizzati si interessano della conservazione, tutela, difesa e valorizzazionedell’ambiente e del territorio, al Centro si concentrano in misura rilevante i corsiorganizzati da privati e le attività formative dedicate ai problemi del disinquinamento,risparmio e controllo delle risorse;

- nel Mezzogiorno e nel Nord-Ovest si riscontra, invece, una prevalenza di corsi ambien-tali di natura pubblica e di attività formative a sostegno della conservazione, tutela,difesa e valorizzazione dell’ambiente e del territorio. Risultano, inoltre, piuttostoconsistenti i percorsi post-diploma, grazie alla forte concentrazione di percorsi IFTS,che, come filiera medio-alta della formazione iniziale, continuano ad assicurarel’acquisizione di competenze tecnico-professionali altamente spendibili ed un elevatoindice di gradimento. Va sottolineato che, nelle regioni del Mezzogiorno, il ventagliodell’offerta formativa ambientale è, particolarmente, articolato e differenziato siarispetto agli interventi realizzati che alle aree tematiche. In questo risultato si intra-vede l’esito delle azioni programmate nell’ambito del FSE.

Il periodo di sperimentazione, che sta ridisegnando il sistema dell’istruzione e della forma-zione, fa riscontrare ancora disomogeneità nella distribuzione territoriale dell’offertacorsuale, rimarcando anche per la formazione ambientale un problema storico del sistemaformativo italiano, ovvero il consistente dislivello che si registra tra il Centro-Nord e il Sud.Maggiore sembra essere, invece, l’integrazione tra l’intervento pubblico e quello privatodelle proposte formative realizzate. In particolare, le agenzie private, continuando a ri-spondere più rapidamente alle necessità formative emergenti e potenziali, polarizzanol’offerta in quegli ambiti in cui è maggiore l’esigenze di approfondire il bagaglio personaledi conoscenze e competenze professionali per adeguarsi alle modifiche indotte dalla nor-mativa o dal mercato, ossia il disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse, la nor-mativa ambientale e la ricerca di base e applicata. L’offerta legata al finanziamento pub-blico concretizza interventi decisamente più orientati al versante della conservazione,tutela, difesa e valorizzazione dell’ambiente, dell’agricoltura ecocompatibile, e dell’in-formazione, educazione e formazione ambientale.Per quanto riguarda l’università, la riforma continua a dare segnali positivi di crescita perla formazione ambientale, nonostante gli evidenti punti di debolezza, legati, all’attuazio-ne dei principi guida che hanno innovato l’impianto degli studi.

Page 72: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

72Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Nell’ultima indagine censimentale, che coincide con il terzo anno di sperimentazione del-la nuova architettura formativa universitaria, i corsi universitari ambientali proposti dagliatenei sono in crescita grazie al consistente avvio delle lauree specialistiche. Complessiva-mente le lauree ambientali universitarie rappresentano più di un decimo di quelle realiz-zate a livello nazionale e sono capillarmente diffuse sia nei grandi che nei piccoli atenei:in media quattro atenei su cinque attivano percorsi ambientali, soprattutto nelle regionidel Centro e del Mezzogiorno. Le lauree ambientali, pur mantenendosi ancorate alle facol-tà tecnico-scientifiche - nell’ambito delle quali le tematiche ambientali trovano il loronaturale sviluppo - occupano diversi ambiti disciplinari, integrando in alcuni casi, anche senon ancora numerosi come auspicabile, approcci e conoscenze di differente natura.A fronte della sostanziale continuità rilevata nell’offerta delle lauree triennali ambientali,che trovano una maggiore diffusione negli atenei del Mezzogiorno, il panorama emergentedall’analisi delle lauree specialistiche fa rilevare elementi di novità. Va sottolineato che sitratta di uno scenario in via di definizione perché sarà nell’a.a. 2004-2005 che il secondolivello della laurea troverà completezza e piena diffusione a livello nazionale. Le laureespecialistiche ambientali sono state attivate in metà degli atenei italiani e, anche se pre-sentano una distribuzione territoriale abbastanza omogenea, sono più diffuse nelle univer-sità delle regioni centrali e nelle facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. E’interessante segnalare che l’apertura a ventaglio prevista dal nuovo disegno ordinamentale,grazie al quale ogni laurea può dare accesso a più lauree specialistiche, non trova almenoin questa fase iniziale lo sviluppo atteso; solo in due atenei tale apertura ha trovato nellelauree specialistiche una prima realizzazione.Va ricordato che la riforma universitaria, divenuta pienamente operativa nell’a.a. 2001-2002, è intervenuta su un sistema centralizzato e irreggimentato dell’offerta formativa.Come naturale conseguenza dell’attuazione dei principi dell’autonomia e della flessibili-tà, la riforma sembra aver innescato risposte più in sintonia con l’attuale domanda diformazione e l’offerta formativa degli atenei si è diversificata ed ampliata, aprendo nuovispazi formativi. Nel quadro di questa evoluzione, la formazione ambientale si allinea alletendenze in atto. Sono, oramai, diversi gli atenei che avviano lauree innovative; si offronopercorsi più professionalizzanti, destinati a rispondere alla domanda, espressa dal merca-to del lavoro, di profili tecnici specializzati; nelle lauree tradizionali si attivano curriculumche valorizzano le peculiarità disciplinari degli atenei. Una spinta forte verso ladiversificazione e la specializzazione dell’offerta formativa è stata sollecitata sia in consi-derazione del contesto socio-economico in cui i laureati saranno chiamati ad operare, siain funzione della valorizzazione delle vocazioni disciplinari e tecniche che differenziano leuniversità.

Page 73: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

73Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

Nonostante vi siano sperimentazioni positive, è proprio in questa direzione che si rendonoevidenti alcuni dei nodi più critici legati all’attuazione della riforma. Anche sul versantedella formazione ambientale, l’offerta continua ad essere realizzata in molti casi più suuna logica autoreferenziale dell’offerta che sulle esigenze della domanda, mettendo inluce una scarsa corrispondenza dell’offerta formativa ai fabbisogni effettivi o potenziali,determinati dall’evoluzione del mondo del lavoro e delle conoscenze e dalla separazionetra mondo del lavoro e università, nonostante il recente e forzato avvio del dialogo con leimprese. In alcuni casi, non si è raggiunto un equilibrio soddisfacente tra la preparazionedi base e la formazione specialistica più strettamente professionalizzante. Molto spesso levecchie lauree sono state forzate in modo più o meno evidente nelle nuove lauree triennali,riproponendo i vecchi insegnamenti con denominazioni nuove e più di richiamo.In questa fase, tenendo presente che il quadro normativo di riferimento si sta di nuovomodificando - benché in alcuni atenei non si sia ancora completato il nuovo disegnoordinamentale - diventa fondamentale l’attivazione di sistemi di monitoraggio e di valuta-zione dell’offerta formativa.Tali sistemi, da un lato, dovrebbero verificare la qualità delle attività realizzate, dall’al-tro, esaminare l’effettiva riuscita dei percorsi proposti e la loro spendibilità nella colloca-zione professionale. Ma il nodo della valutazione non è il solo cruciale per la riuscita degliobiettivi della riforma. La formazione ambientale universitaria si troverà a giocare unruolo importante nel raggiungimento di uno dei cinque benchmarks europei di riferimentoper il monitoraggio degli obiettivi della Strategia Europea dell’Occupazione (SEO), in basealle indicazioni date a Lisbona nel 2000. Questa prevede che il numero totale di laureati inmatematica, scienze e tecnologia dell’Unione Europea dovrebbe crescere almeno del 15%entro il 2010. A tal fine questo obiettivo è necessario affinché anche la formazione am-bientale universitaria si confronti con la capacità reale di tradursi in percorsi di elevataqualità ed efficienza, nei quali il mondo del lavoro sia realmente coinvolto nella program-mazione e nella realizzazione delle attività didattiche.I master tendono a definirsi sempre di più come principale strumento di raccordo tra laformazione post-laurea, università e mondo del lavoro, e a porsi come naturali prosecuzio-ni dei percorsi di laurea triennali e specialistici. La diversificazione tematica e l’aumentocomplessivo dell’offerta, che si sono evidenziati nell’ultimo triennio su tutto il territorionazionale, sono in sintonia con l’evoluzione avuta nei percorsi di laurea: 1 master su 10 èa carattere ambientale, e il numero complessivo dei master di I e II livello passa dai 125corsi rilevati nel 2002-2003 ai 160 nel 2003-2004. L’aumento nell’offerta complessiva dellaformazione post-laurea, che ha raggiunto le 222 unità per l’annualità 2003-2004, si accom-pagna anche a variazioni di rilievo nella distribuzione delle attività formative sul territo-

Page 74: OFFERTA FORMATIVA AMBIENTALE - Ifolamb · Politiche Sociali - UCOFPL. Equipe di ricerca:-Rita Ammassari, Maria Teresa Palleschi-Ludovico Fioravanti, Emanuela Mencarelli, Luigi Milone,

ISFOLProgetto Ambiente

74Offerta Formativa Ambientale - Indagine 2004

rio, e si traduce in un maggior investimento formativo nel Mezzogiorno, legato sia all’au-mento dei master universitari, proposti dagli atenei del sud, sia alla considerevole inciden-za dei percorsi di Alta Formazione, che in quest’area beneficiano dei finanziamenti delFSE. Anche se si consolida nel tempo l’interesse dei master per i contenuti inerenti laconservazione, tutela, difesa e valorizzazione dell’ambiente e del territorio, vi sono im-portanti elementi di novità rappresentati dalla creazione di nuovi percorsi formativi ine-renti il management e la progettazione integrata dell’ambiente. In questi si sostanzia lacreazione di una nuova ottica di gestione complessa dell’ambiente in funzione di un mag-giore avvicinamento tra il versante economico e produttivo e i principi della sostenibilitàambientale. Sarebbe interessante verificare la spendibilità dei master ambientali rispettoal mercato del lavoro, proprio in ragione del configurarsi di interessi per ambiti formativiin stretta relazione al sistema produttivo.Alla luce di quanto finora evidenziato emerge sempre più chiaramente che la formazioneambientale per poter svolgere un ruolo propulsivo in favore dello sviluppo sostenibile do-vrà adottare nella progettazione e nella realizzazione degli interventi un approccio sistemicoe non additivo, valutare l’efficacia e l’efficienza delle azioni realizzate, nonché stabilireun dialogo tra il mondo economico e produttivo e il sistema della formazione in risposta afabbisogni contingenti e potenziali. Si rende, inoltre, sempre più necessario l’avvio di undialogo costante fra gli attori della formazione ambientale perché il sistema dell’offerta siintegri e proceda ad una razionalizzazione, che è già in parte prevista ed avviata nei nuoviprovvedimenti e disegni di riforma.Il dispiegamento di iniziative di formazione ambientale, grazie anche allo stimolo dellepolitiche di indirizzo e delle strategie dell’Unione Europea, è consistente e coinvolge,attivamente, tutti gli attori in campo, pluralità che auspichiamo diventi presto sistemaintegrato ed orientato a parametri di qualità, capace di superare le criticità dell’attualepanorama dell’offerta formativa. Seppure molti siano ancora i nodi da sciogliere ed i per-corsi da sperimentare, su questi aspetti sarà importante continuare a riflettere nelle pros-sime indagini per poter definire ed orientare la qualità della formazione nella direzionedella sostenibilità ambientale.