Obiettivi didattici - Altervistainfermieristicaunibo.altervista.org/anno3/Scienze_dell...“Le cure...
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Obiettivi didattici Mission e Requisiti Terapia Intensiva
Umanizzazione delle cure Prevenzione Infezioni in Terapia Intensiva
Insufficienza Respiratoria Acuta Arresto Cardio-circolatorio BLS
Il Politraumatizzato Sedoanalgesia delirium
Il dolore Esame : quiz a risposta multipla
Mission
l’assistenza del paziente critico
paziente che richiede un elevato livello di cura in quanto affetto da una o più insufficienze d’organo acute potenzialmente reversibili tali da comportare pericolo di vita od insorgenza di complicanze maggiori paziente che richiede monitoraggio intensivo e mantenimento delle funzioni vitali al fine di prevenire complicanze maggiori
Per assistenza al paziente critico si intende un insieme di interventi assistenziali
(ventilazione artificiale/CPAP, monitoraggio emodinamico invasivo, monitoraggio pressione
intracranica, emodialisi, emofiltrazione ecc.)
integrati a diversi livelli gestiti da medici e infermieri intensivisti
nell’ambito di una attività interdisciplinare che coinvolge medici chirurghi, medici specialisti,
fisioterapisti e la famiglia
I criteri di cui tenere conto nell’individuazione dei livelli di assistenza per la terapia intensiva (TI) sono legati al mix di
pazienti, all’intensità delle cure, alla tipologia del paziente, al numero totale di posti letto, alla variabilità nel tempo
nell’occupazione dei pl, al mix di specialità.
Il livello di intensità delle cure consente di differenziare le TI dalle Semintensive .
Le TI sono caratterizzate dalla netta prevalenza di pazienti che necessitano di un elevato livello di cure tecnologiche
(ventilazione artificiale/CPAP, monitoraggio pressione arteria polmonare o intracranica, somministrazione di vasoattivi
associata ad emodialisi/emofiltrazione), e di nursing “intensivo”
Requisiti organizzativi
La dotazione organica del personale deve essere rapportata ai volumi di attività (vedi documento di pianificazione)
Requisiti minimi per la sicurezza : Personale medico Terapia Intensiva polivalente
Deve essere garantita la presenza di un anestesista rianimatore h 24, 7 giorni su 7
Terapia Intensiva monospecialistica Deve essere garantita la presenza di un medico specialista h 24,
7 giorni su 7
Personale infermieristico Terapia Intensiva polivalente e
Terapia Intensiva monospecialistica 1 infermiere ogni 2 pl
TERAPIA INTENSIVA
Requisiti minimi strutturali tecnologici organizzativi
DPR 14 gennaio 1997
Autorizzazione e Accreditamento D L 327/2004 Regione Emilia Romagna
http://www.regione.emilia-romagna.it/agenziasan/aree/accred/accreditamento/requisiti_specifici.htm
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• In Italy intensive care units traditionally have aclosed structure. They generally have highlyrestrictive visiting policies, limiting the admissionand attendance of family members..........
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18,5% già infetti
all’ingresso
GiViTI - Petalo infezioni 2007 124 TI - 37.239 pazienti
3,6% già infetti contraggono una successiva infezione in TI 10,9% non infetti contraggono una infezione
Mortalità in H
19% non infetti
38% inf. all’ammissione
36% inf. in degenza
17 17
18 18 5
19 19 5 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
20 20 5
Personale adeguato
Uso di antibiotici/
SDD Procedure
invasive
Struttura sicura
Igiene delle mani
Sorveglianza Precauzioni
isolamento
Pulizia/Disinf/ster
Obiettivo dell’Azienda Sanitaria (Direzione, Servizi, Uffici tecnici, Clinici, Infermieri...)
21 21 5 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
Seminari itineranti (667/1250 infermieri UTI 51%) Incontro con n.41 coordinatori infermieristici di tutte le UTI-RER
Pacchetto formativo, stesura procedure operative
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“Le cure pulite sono cure più sicure” Obiettivo: Ridurre le infezioni correlate all’assistenza
Igiene delle mani come pietra miliare
• Le mani del personale sanitario sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione dei patogeni nosocomiali
• La trasmissione dei patogeni nosocomiali dall’ambiente ospedaliero o da un paziente all’altro tramite le mani del personale sanitario implica 5 tappe fondamentali
Transmissione nosocomiale tramite le mani del personale
Aderenza all’igiene delle mani in diversi studi
Preston 1981 General Wards 16% ICU 30%
Albert 1981 ICU 41% ICU 28%
Larson 1983 Hospital-wide 45% Donowitz 1987 Neonatal ICU 30% Graham 1990 ICU 32% Dubbert 1990 ICU 81% Pettinger 1991 Surgical ICU 51% Larson 1992 Neonatal Unit 29% Doebbeling 1992 ICU 40% Zimakoff 1993 ICU 40% Meengs 1994 Emergency Room 32% Pittet 1999 Hospital-wide 48%
<40% Pittet and Boyce, Lancet Infectious Diseases 2001
L’adeguato lavaggio con acqua e sapone richiede:
1-1.5 minuti Tempi di solito impiegati dagli operatori sanitari: < 10 secs
Problema di tempo = maggior ostacolo all’igiene delle mani
Altri ostacoli in alcune realtà: mancanza di strutture (lavandini)
e di accesso continuativo ad acqua pulita, sapone e salviette
monouso
Lavaggio con acqua e sapone solo se mani visibilmente sporche o dopo
esposizione a fluidi biologici
L’utilizzo di soluzioni idro-alcoliche è il gold
standard in tutte le altre situazioni cliniche
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 28
..In Italia le terapie intensive sono nate come reparti con politiche di visita restrittive, dove la presenza delle famiglie e dei visitatori sono viste/i negativamente e pertanto strettamente limitati..........
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 29
Persona assistita
• Medico curante
Persona assistita
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 30
Il problema..
tecnologia e “training” richiesti per la terapia dei
pazienti critici
partecipazione delle famiglie nel “decision making”
e nel processo terapeutico dei loro congiunti
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 31
Il problema..
I bisogni psicologici dei pazienti critici, che non possono comunicare
adeguatamente, sono spesso sottovalutati
Compromettendo il realizzarsi di una T.I. incentrata sull’ assistito
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 32
1. Nessun rischio sanitario
2. Comunicazione ripetuta con i parenti: parte essenziale del processo informativo medico
3. Aiuto alla persona assistita da parte dei familiari a superare le difficoltà della T.I.4. Importante ruolo nel conforto al paziente morente5. Ricadute positive sui professionisti
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 33
Dopo molti anni di esperienza il nostro staff di T.I. è felice di avere una reparto “aperto” (aperto ai visitatori)Il cambio ha richiesto alcuni adattamenti organizzativi, specie per gli infermieri, che sono sempre i più direttamente coinvolti con le famiglie
Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” 34
Livigni S. - Minerva Anest. 2007, 73 S1:285:6
35 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
36 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
37 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
38 38 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
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19 Rimini
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2010
39 39 Gruppo di lavoro: “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva”
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Durante il periodo di degenza in Terapia Intensiva il decorso clinico del paziente deve risultare adeguatamente
documentato
Set minimo della cartella Terapia Intensiva
Dati anagrafici Dati antropometrici · Provenienza Diagnosi
· Motivo del ricovero in Terapia Intensiva · Anamnesi Obiettività
· Inquadramento clinico all’ingresso con Indice di gravità e procedure intraprese
· Trattamenti in atto
Foglio Giornaliero (Daily Planning) · Pianificazione terapeutico diagnostico assistenziale
· Registrazione dei trattamenti in atto e delle manovre assistenziali
· Evoluzione clinica Evoluzione di score di gravità generali e mirati
· Grafica giornaliera, con possibilità di indicazione oraria dei parametri monitorizzati e clinici, della terapia programmata ed
eseguita e delle modalità di supporto vitale La cartella clinica deve contenere tutti gli esami diagnostici
effettuati Deve essere previsto un documento di trasferimento che descriva le procedure effettuate e la situazione clinica del
paziente
Ogni Terapia Intensiva deve avvalersi di Procedure, Linee Guida, Protocolli per quanto riguarda i principali del paziente − gestione materiale assistenza respiratoria − allergia al lattice − gestione del paziente in ventilazione meccanica − prevenzione delle infezioni occupazionali, delle ferite chirurgiche,
derivanti dalla gestione dei presidi cardiovascolari, infezioni respiratorie e delle vie urinarie
− utilizzo antibiotici − danno cerebrale severo − osservazione morte celebrale e donazione organi − prevenzione lesioni da decubito − analgesia e sedazione − ammissione/dimissione pazienti − valutazione e trattamento degli stati di malnutrizione - alimentazione artificiale, sia enterale che parenterale.
Ogni protocollo, linea guida o raccomandazione deve essere presente, conosciuta e deve essere monitorata la sua applicazione.