Obiettivamente prima uscita

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U n nuovo anno scola- stico ha inizio col suo corollario di routine: le lezioni, i compi- ti in classe, le interrogazioni ma anche i compagni ritrovati, le ri- creazioni passate con gli amici, le piccole scoperte quotidiane. Un caloroso benvenuto va agli ultimi arrivati, “i primini”, che quest’anno sono più nume- rosi del solito; tra le novità di quest’anno infatti l’aggiunta di quattro nuove prime (adesso le sezioni arrivano fino alla R). Altre novità: la succursale e l’inaugurazione di un can- tiere edile al secondo piano. E come ogni anno con la ripre- sa delle lezioni non poteva man- care anche il nostro giornalino d’istituto, ObbiettivaMente! Una redazione in parte rinnovata (che avrete modo di conoscere nel corso dell’anno) e la creazione di cinque rubriche fisse (attuali- tà e cultura, vita scolastica, sport, recensioni e tempo libero) sono i cambiamenti più importanti. Tra i nostri obbiettivi quello di far comprendere l’importan- za di un confronto tra alunni e alunni, ma anche tra alun- ni e professori sui temi che più ci piacciono e ci interessano. Per questo motivo invitiamo tut- ti i prof. che sentissero il biso- gno di comunicare con i propri alunni o anche semplicemente di esprimere la loro opinione in merito agli argomenti affron- tati nel giornalino di volta in volta a scrivere alla redazione per pubblicare i loro pensieri. Inoltre volevamo lanciare un concorsorivolto a tutti i ra- gazzi che amano disegnare e creare storie a fumetti, questo consiste nel produrre un rac- conto illustrato diviso in quattro parti da consegnare ai membri della redazione del giornale che si occuperanno di questa iniziativa. La migliore storia a fumet- ti verrà pubblicata nei pros- simi numeri di Obbiettiva- Mente nella rubrica inerente all’argomento di cui essa tratta. Per concludere una breve paren- tesi per ricordarvi quanto siamo fortunati in Italia ad avere la pos- sibilità di esprimerci liberamente attraverso un giornale che sia in- teramente gestito da noi alunni. Infatti in altri paesi europei, come la Francia ad esempio, il giornali- no d’istituto viene gestito in toto da dirigenti e professori frenando, ci dispiace ammetterlo, la liber- tà di espressione degli studenti. La redazione augura a tutti quan- ti un anno scolastico all’inse- gna dell’impegno individuale e collettivo e del buon umore!! Anna Velez V I Giulia Catalisano III B Editoriale Indice Vulcanologia? Cannizzaro: Work in progress Madonie Il Fai AAA: Cercasi ragazzo che mi compri!!! La Guerra della lacrima Virus H 1 N 1 : è davvero Pandemia? Marry Christmas? No...White Christmas! Baarìa Pallavolo Tsunami di immondizia a Palermo Capo-redattori: Giulia Catalisano III B Anna Velez V I Hanno collaborato: Anita Fabbiano V I Marzia Campione III F Alessandro Madonia IV E Marzia Ferrara III N Pamini Siva Subranamiam III I Anton Roman Dorington III I Francesco Lo Secco III E Nadia Di Franco IV I Danilo Gambino II I I ragazzi della II B Impaginazione e grafica: Ernesto Voltaggio V B Docente Coordinatore: Prof.ssa Elena Santomarco 14 Dicembre 2009 Palermo N. 1 La scuola del futuro e/o Il futuro della scuola Primo Piano IL GIORNALE DEL LICEO CANNIZZARO 2 3 4 4 5 6 7 8 9 10 12 Redazione SEGUE A PAG. 2

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Un nuovo anno scola-stico ha inizio col suo corollario di routine: le lezioni, i compi-

ti in classe, le interrogazioni ma anche i compagni ritrovati, le ri-creazioni passate con gli amici, le piccole scoperte quotidiane. Un caloroso benvenuto va agli ultimi arrivati, “i primini”, che quest’anno sono più nume-rosi del solito; tra le novità di quest’anno infatti l’aggiunta di quattro nuove prime (adesso le sezioni arrivano fino alla R).Altre novità: la succursale e l’inaugurazione di un can-tiere edile al secondo piano.E come ogni anno con la ripre-sa delle lezioni non poteva man-care anche il nostro giornalino d’istituto, ObbiettivaMente! Una redazione in parte rinnovata (che avrete modo di conoscere nel corso dell’anno) e la creazione di cinque rubriche fisse (attuali-tà e cultura, vita scolastica, sport, recensioni e tempo libero) sono i cambiamenti più importanti.Tra i nostri obbiettivi quello di far comprendere l’importan-za di un confronto tra alunni e alunni, ma anche tra alun-ni e professori sui temi che più ci piacciono e ci interessano.Per questo motivo invitiamo tut-ti i prof. che sentissero il biso-gno di comunicare con i propri alunni o anche semplicemente di esprimere la loro opinione in merito agli argomenti affron-tati nel giornalino di volta in volta a scrivere alla redazione per pubblicare i loro pensieri.Inoltre volevamo lanciare un

“concorso” rivolto a tutti i ra-gazzi che amano disegnare e creare storie a fumetti, questo consiste nel produrre un rac-conto illustrato diviso in quattro parti da consegnare ai membri della redazione del giornale che si occuperanno di questa iniziativa.La migliore storia a fumet-ti verrà pubblicata nei pros-simi numeri di Obbiettiva-Mente nella rubrica inerente all’argomento di cui essa tratta.Per concludere una breve paren-tesi per ricordarvi quanto siamo fortunati in Italia ad avere la pos-sibilità di esprimerci liberamente attraverso un giornale che sia in-teramente gestito da noi alunni.Infatti in altri paesi europei, come la Francia ad esempio, il giornali-no d’istituto viene gestito in toto da dirigenti e professori frenando, ci dispiace ammetterlo, la liber-tà di espressione degli studenti.La redazione augura a tutti quan-ti un anno scolastico all’inse-gna dell’impegno individuale e collettivo e del buon umore!!

Anna Velez V IGiulia Catalisano III B

EditorialeIndiceVulcanologia?

Cannizzaro:Work in progress

Madonie

Il Fai

AAA: Cercasi ragazzoche mi compri!!!

La Guerra della lacrima

Virus H1N1: è davvero Pandemia?

Marry Christmas?No...White Christmas!

Baarìa

Pallavolo

Tsunami di immondiziaa Palermo

Capo-redattori:Giulia Catalisano III BAnna Velez V IHanno collaborato:Anita Fabbiano V IMarzia Campione III FAlessandro Madonia IV EMarzia Ferrara III NPamini Siva Subranamiam III IAnton Roman Dorington III IFrancesco Lo Secco III ENadia Di Franco IV IDanilo Gambino II II ragazzi della II BImpaginazione e grafica:Ernesto Voltaggio V BDocente Coordinatore:Prof.ssa Elena Santomarco

14 Dicembre 2009Palermo N. 1

La scuola del futuro e/oIl futurodella scuola

Primo Piano

IL GIORNALE DEL LICEO CANNIZZARO

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Redazione

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VITA SCOLASTICA

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Anche quest’anno, come ormai da diversi anni a questa parte, molte Quinte del nostro istituto hanno partecipato al progetto “Vulcanologia”, in altre parole

hanno trascorso quattro giorni nella “profumata” isola di Vulcano. Il viaggio è costato più di 200 euro, prezzo forse un po’ eccessivo, considerandone la breve durata e il fatto che il costo dei trasporti non sarà stato molto elevato, trovandosi l’isola abbastanza vicina. La professoressa ci ha però ricordato che siamo stati affiancati da esperti del campo, che certo meritano il loro compenso…Per quanto riguarda il nostro gruppo (V I, V H e V G) purtroppo non siamo stati molto fortunati e a causa del mal tempo abbiamo dovuto rinunciare a diverse attività come la salita al vulcano di Stromboli e la permanenza su quello dell’isola di Vulcano: alla prima poiché a causa del mal tempo sono stati interrotti i collegamenti tra le isole, alla seconda perché sempre a causa della pioggia e di un vento molto forte restare nei pressi del cratere, dove era previsto il pranzo, sarebbe risultato più spiacevole che altro. Ma, nonostante le

scarpinate siano state cancellate, più o meno tutti siamo tornati a casa abbastanza provati: con occhiaie evidenti, sguardi poco svegli e poca voglia/forza di fare. Il perché? Beh… di sicuro non ci ha sfiancato il powerpoint su rocce, vulcani ed eruzioni (anche se tutti i fenomeni che ci hanno illustrato e i termini insegnati rischiavano di causare un forte mal di testa) e neanche lo studio approfondito che ciascuno di noi ha fatto per affrontare il test finale… La risposta, piuttosto, va ricercata in frasi come: “la vogliamo radere al suolo questa m***a di casa?” o nelle ricorrenti gite al supermercato per organizzare le serate… Insomma, forse a voi lettori il quadro generale del viaggio potrà essere sembrato un po’ negativo, ma vi assicuro che non è così: sicuramente non è stato il divertimento a mancare, anzi forse qualcos’altro. Con questo non voglio dire che sono stati quattro giorni di vacanza o che siamo tornati a casa sapendo meno di quando siamo partiti, ma soltanto che sono stati pochi ad avere la lucidità di rendere proficuo al massimo, dal punto di vista didattico, il progetto in questione.

LA SCUOLA DEL FUTURO e/oIL FUTURO DELLA SCUOLA

Il 2 dicembre, il nostro preside e due nostri docenti hanno partecipato ad una riunione, tenutasi al MIUR, relativa ad un progetto in collaborazione con l’MIT (Massachusetts Insitute of Technology) di Boston denominato Highlights for High Schools. Si tratta di un progetto volto alla sperimentazio-ne di moduli didattici, messi a punto dal MIT, la cui caratteristica principale è l’uso di piattaforme

on-line per la didattica.Che la Scuola si stia proiettando nel mondo di internet? Che, a livello nazionale, si sia scoperto questo mondo, tanto noto a noi, che permette un’interazione diretta fra docenti e studenti? Quali scenari possiamo ipotizzare per il futuro della scuola? E saranno poi tutte rose e fiori? Se ne volete sapere di più aspettate il prossimo numero. Intervisteremo per voi il preside, docenti e studenti.Una chicca ci rende orgogliosi: il nostro liceo è stato scelto per le sue qualità, direttamente dal Ministero, insieme ad altre sette scuole sparse su tutto il territorio nazionale. È bello sapere che, a dispetto delle classi-fiche di “OCSE Pisa” che vedono la Sicilia agli ultimi posti nella classifica, la nostra sia stata selezionata per chiamata diretta, grazie alla validità del lavoro svolto, nel corso degli anni, nei progetti promossi dal MIUR.

Prof.ssa Rosalia Garbo

Anita Fabbiano V I

VULCANOLOGIA?

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VITA SCOLASTICA

3Anita Fabbiano V I

Giorno 31 ottobre si sono tenute presso il nostro liceo le elezioni dei rappresentanti degli studenti in isti-tuto e in consulta provinciale.

Per quanto riguarda gli ambitissimi seggi d’istituto i più votati, oltre Chuck Norris e vari supereroi, sono stati Ruggero Mascazzini della lista 1, Anita Fabbiano della lista 2, Guglielmo Puccio della lista 3 e Serena Sansone, anche lei della lista 3.Come ogni anno durante lo spoglio c’è stata un’in-gente somma di schede nulle poiché non vidimate o riportanti nomi di candidati appartenenti a liste diverse, probabilmente a causa della disinforma-zione o “semplicemente” a causa della non curan-za e della non coscienza di voto.Ognuno dei nuovi eletti ci ha proposto dei pro-getti e delle iniziative che noi abbiamo appoggiato mediante il nostro voto, quindi ora mi sembra più che lecito chiedere ai nostri rappresentanti come procedono le richieste da loro avanzate e, quindi, indirettamente anche da noi.Tra le proposte possiamo elencarne alcune che già sono state approvate come il collettivo, che ha avuto la sua prima riunione sabato 28 novembre e di cui le prossime si terranno con ogni proba-bilità il giovedì. Il progetto musicale, che prevede l’esibizione di alcuni gruppi della scuola durante dei momenti ricreativi, è stato approvato, anche se ancora non si sa se ci sarà la possibilità economica per comprare e/o affittare il materiale occorrente, ringraziando sempre la nostra ministra dell’istru-zione. Non prevedendo alcun costo i tornei di pal-

lavolo e basket si potranno tenere tranquillamente in giorni e ore da stabilire.Classificabili fra i “work in progress” sono i pro-getti che riguardano la creazione di un laboratorio di arte basato sull’utilizzo di materiali riciclati, che aspetta solo di trovare un docente referente per poter essere preso in considerazione e il prolunga-mento della ricreazione di 5/10 minuti, argomento di cui si dovrà discorrere più dettagliatamente con il Dirigente Scolastico. Richiesta avanzata e di cui ancora si attende notizia è quella che prevede l’istallazione di specchi, sapo-ne e carta igienica nei bagni. Per quanto riguarda le richieste che sono state bocciate, la più eclatante e sentita è quella della “rotazione in succursale”, infatti a causa di alcune difficoltà riscontrate nella programmazione degli orari, i trienni dei corsi F ed L dovranno rimanere nella sede del Vittorio Emanuele III fino alla fine dell’anno scolastico. Un altro “buco nell’acqua” è stata la richiesta di un’ aula fumatori, che non è stata concessa, a causa della mancanza di spazio, e ancor più a causa del fatto che questa sarebbe stata a disposizione esclusivamente degli alunni mag-giorenni, i quali sono una parte pressoché minima rispetto alla percentuale dei fumatori della scuola.Ciò che concerne il torneo di calcetto e la realiz-zazione di una sala prove all’interno della scuola è stato rimandato a causa, per l’ennesima volta, della mancanza di fondi. Molti altri progetti, fra i quali la settimana cogestita, verranno affrontati al rientro delle vacanze Natalizie.

CANNIZZARO: WORK IN PROGRESS

Giulia Catalisano III B

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VITA SCOLASTICA

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MADONIE

Il FAI – Fondo Per l’Ambiente Italiano, nasce nel 1975 con l’obiettivo di salvaguardare il patri-monio artistico italiano, oggi in preda al degrado.Il FAI è una fondazione senza scopo di lucro, non ha dei fondi propri e vive con l’aiuto ed il sostegno delle persone più sensibili e generose. In questo Istituto già da due anni numerose classi aderiscono all’iscrizione annuale, dal costo di €38,00 (a classe),

che dà accesso a diversi privilegi, come ad esempio sconti presso le migliori librerie di Palermo, scon-ti sull’acquisto di biglietti per spettacoli teatrali e musicali, biglietti ridotti o addirittura GRATUITI per l’accesso ai beni FAI, ecc. Il FAI, durante l’anno, organizza vari incontri, sia il pomeriggio che la sera, in diversi luoghi della città, tutti con un solo obiettivo: far amare ai cittadini,

IL FAI

Come consuetudine, or-mai da quattro anni, anche quest’anno, il Cannizzaro ha pre-

so parte al progetto promosso dal Dipartimento di Scienze, che consiste in uno stage naturali-stico nel Parco delle Madonie.Al progetto hanno aderito le clas-si III delle sezioni: A-D-F-H-I-M e le classi IV delle sezioni: B-C-E-G, divise in quattro gruppi, con date che vanno dal 19/10/09 al 08/11/09. Ogni gruppo si è fer-mato tre giorni e due notti alla Baita del Faggio, hotel-ristorante a tre stelle che si trova nella zona “A” del Parco delle Madonie. Lo svolgimento dello stage è stato affidato al dott. Antonio Mirabella, accompagnato dal-la dott.ssa Yessica Huenteman, originaria della tribù mapuche.Subito dopo l’arrivo in hotel è av-venuta la prima escursione nel bosco, durata poche ore. In que-sta escursione il dott. Mirabella ha spiegato le caratteristiche uniche del Parco delle Madonie. Nel po-

meriggio si è tenuta una lezione nella quale il dott. Mirabella ha par-lato dei cambiamenti avvenuti nel Parco a causa dell’inopportuno in-tervento umano, e successivamen-te la dott.ssa Huenteman ha pre-sentato la cultura mapuche, civiltà legata moltissimo a madre natura.La stessa sera, dopo cena, è sta-ta fatta un’osservazione astro-nomica della Luna e di Marte.La seconda mattina era previ-sta una visita alla miniera del sale di Petralia e successivamente un giro del paese. Il pomeriggio è stata organizzata un’escursione in montagna nella quale è avve-nuta l’osservazione delle diverse specie vegetali presenti nel Parco. La mattina del terzo ed ultimo giorno è stata dedicata all’osser-vazione degli animali e sono an-che state rilevate delle impronte.La riuscita di questo stage è sta-ta poi misurata con un test fina-le tenutosi il pomeriggio del ter-zo giorno prima della partenza.Durante lo stage erano quindi pre-senti due metodi di studio: quello

pratico (escursioni all’aperto, rile-vazione di impronte, osservazio-ne astronomica e quant’altro) e quello teorico (lezioni riguardan-ti il Parco e la cultura mapuche).Oltre alle osservazioni sul campo e alle escursioni, all’interno dello stage era prevista anche una dose di divertimento, all’interno dell’al-bergo era infatti possibile, durante gli intervalli tra un’escursione e l’al-tra, giocare a biliardo e a biliardi-no, guardare la televisione nella sala TV della hall davanti al camino ed infine la seconda sera era prevista la discoteca nella sala d’albergo.Per non parlare della cucina ti-pica del luogo, che all’interno dell’albergo è curata personal-mente dal proprietario Piero Mo-gavero e dallo chef Niono Vac-ca, entrambi gentili e ospitali.Questa esperienza permette quindi una totale immersione nella natura, l’acquisizione di nuove esperien-ze e nozioni, ma fornisce anche la possibilità di divertirsi e rafforza-re l’unione con i propri compagni.

Marzia Campione III F

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VITA SCOLASTICA

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Ebbene sì… ormai vende-re il proprio corpo è una vera e propria moda!! Il fenomeno sta avendo una

grande diffusione tra i giovanissimi che, per ottenere qualcosa che desi-derano o per poche decine di euro, vendono il proprio corpo come se questo non avesse alcuna impor-tanza. Per provare una sensazione nuova o semplicemente per puro divertimento… perché, tanto che cosa perdono? Anzi acquistano!!Si ricevono tanti bei regali, un nuovo cellulare o magari anche un bel bracciale di brillanti; ma forse ci sarebbe da chiederci una cosa… se si ricevano regali, at-tenzione da parte di alcuni ragaz-zi, la dignità chi te la ridona???Molto spesso sono giovani di buo-na famiglia che non hanno necessità impellenti e che non sono obbliga-te a vendersi, anzi hanno ottenuto troppo dalla vita. Ragazzi e ragazze che occasionalmente si prostituisco-no per soddisfare bisogni non pri-

mari o magari solo per puro piacere. In alcune scuole superiori gira addi-rittura un tariffario via messenger e sms, con le specifiche sulle ragazze “disponibili”, le prestazioni offer-te e il tipo di pagamento preferito: oggetti o soldi. Sono ragazze che magari vengono soggiogate dai mo-delli negativi che i media veicolano in continuazione. In televisione, al cinema: c’è una tale esaltazione dell’esteriorità che ormai le ragazze pensano che con il proprio corpo si possa ottenere tutto. Certi modelli negativi sono alla portata di tutti.Una ragazza milanese confessa: «Ho fatto sesso nei bagni della scuola per un iPhone. Non so per-ché lo faccio, i ragazzi mi guardano e mi desiderano. Ho semplicemen-te voluto sapere il prezzo di questo desiderio. È tutto molto semplice; ci si incontra nei corridoi, nel cor-tile o al bar. Prima contrattiamo il prezzo, fissiamo un appuntamento e ci si vede nel bagno della scuola, dove nessuno disturba. Alla fine…

Vogliono me??? Che paghino!! Dei soldi non so che farmene, di solito preferisco i regali. Come quella vol-ta che l’ho fatto con uno che mi fa-ceva schifo: però ho avuto una bella collana di brillanti». Quello che ha detto ai medici che la curavano???“Magari da grande diventerò così famosa che farò un calendario”.Questa è la scioccante “intervista” di una ragazza… ma la micro pro-stituzione è qualcosa che va sempre più avanti e che coinvolge sempre più ragazze, incoscienti di ciò a cui vanno incontro, e di cosa potreb-be accadere loro. Infatti la micro prostituzione provoca anche una crescita delle malattie a trasmissio-ne sessuale: l’anno scorso, solo in Lombardia, ci sono stati 248 casi di sifilide tra ragazzi tra gli 11 e i 19 anni. Secondo altri dati, le infezioni sono passate dal 14% al 20%; anche perché anche le baby prostitute non usano metodi di contraccezione.

Marzia Ferrara III N

AAA:CERCASI RAGAZZO CHE

MI COMPRI!!!

soprattutto ai ragazzi, il territorio che ci circonda, al fine di portare avanti un progetto di sensibilizzazione artistica e culturale. All’interno di quest’associazione assumono notevole importanza i Giovani FAI, ragaz-zi volontari che si occupano di richiamare i giovani al rispetto per l’ambiente e alla sua salvaguardia. I Giovani della delegazione di Palermo sono coordi-nati dalla delegata Provinciale Maria Teresa Calcara, una docente di Arte del nostro istituto. Chiunque di

voi volesse entrare a far parte del gruppo Giovani, o comunque sia volesse ricevere maggiori delucidazio-ni, può rivolgersi direttamente alla delegata Provin-ciale. Tutti gli studenti che in questi due anni hanno partecipato attivamente alle iniziative del FAI, sono stati premiati, a fine anno, con un attestato, valido ai fini del credito formativo. Invito tutti voi studenti del Cannizzaro ad unirvi a noi sotto la bandiera del FAI.

Alexander Madonia IV E

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ATTUALITA E CULTURA

LA GUERRA DELLALACRIMA

Quando si studia la storia si parla sem-pre di guerre e con-flitti. Normalmente

non ci fa molto effetto sentirne parlare: sono cose successe anni fa, non cose che succedono ades-so o che potrebbero succedere anche in futuro.Quando parliamo del presente pensiamo subito a guerre come quelle che vi sono in Iraq e in Kenia e pensiamo anche ai mili-tari italiani morti in Afganistan, ma normalmente non pensiamo a tutte quelle guerre poco cono-sciute che devastano il mondo in-tero nel silenzio generale. Una di queste è la guerra dello Sri-Lanka. Lo Sri Lanka è un’isola situata nel continente asiatico, a sud dell’India (per questo l’isola è soprannominata “lacrima dell’In-dia”). La popolazione era di 20 milioni di persone, composta da due gruppi etnici: i cingalesi (che abitano la parte sud dell’isola) e i tamil (abitanti della parte nord – est dell’isola chiamata “Tamile-elam” ovvero “terra dei Tamil”). Vi era anche una piccola percen-tuale di musulmani, che nono-stante parlassero il tamil non ve-nivano considerati tali. Da oltre trentasette anni vi è sta-ta una terribile guerra civile che

portò via migliaia di vite tamil. Tutto iniziò quando nel 1948 gli inglesi, ex governatori del paese, consegnarono lo Stato nelle mani dei cingalesi poiché essi rappre-sentavano la maggior parte del-la popolazione. Quello fu l’anno che segnò l’inizio dei massacri, delle persecuzioni, delle torture e dell’ uccisione di migliaia di tamil. Da quel momento i tamil persero ogni diritto, anche quello di vive-re! Il cingalese divenne la lingua nazionale, i territori tamil furono colonizzati dai cingalesi per ridur-

re i tamil in minoranza nella loro stessa patria, fu anche introdotta una riforma universitaria che im-pose un livello di sbarramento più alto per gli studenti tamil. E, dulcis in fundo, l’esercito cinga-

lese entrava e saccheggiava nelle case tamil. Le ragazze venivano violentate, ragazzi e bambini ve-nivano torturati per il semplice motivo di essere tamil.Tutto ciò portò alla guerra! Nel 1972, i tamil scelsero le “Tigri Ta-mil” come loro unici rappresentan-ti, guidati da Velupillai Prabhaka-ran, con lo scopo di riconquistare i propri diritti e la propria terra. Come era ovvio pensare la guerra portò migliaia e migliaia di mor-ti. Ogni giorno scuole, templi, e ospedali furono bombardati

dalle forze g ove r na t i -ve cingalesi. La situazio-ne peggio-rò quando venne elet-to l’attuale p re s iden te M a h i n d a r R a j a p a k -sa. Infatti, egli impedì l’accesso ai giornalisti e

ai mass-media nelle zone di guer-ra, per nascondere al mondo il suo programma di genocidio dei tamil. La guerra giunse alla fine nel mese di Maggio del 2009 con la vittoria del governo cingalese,

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poiché il mondo non ascoltò le migliaia di voci tamil che chiede-vano aiuto da ogni parte del mon-do. Finita la guerra, i civili tamil che vivevano nelle zone in cui ulti-mamente la guerra era stata molto intesa, furono mandati in campi di concentramento, e soltanto verso

la fine di Ottobre furono trasferiti nelle zone in cui i danni della guer-ra erano stati limitati. Ora la gente non sa più dove andare e che fare, poiché non ha più niente a parte gli abiti… Quale sarà il loro de-stino? Nessuno lo sa. E il mondo continuerà a far finta di non vede-

re e di non sentire? Il presidente dello Sri Lanka verrà portato alla corte di giustizia internazionale? Tocca alla comunità internaziona-le dare giustizia a tutti coloro che sono morti ingiustamente perché un pazzo l’ha voluto!

Pareri contrastanti si esprimo in merito ai rischi dell’influenza A diffusasi in tutto il mondo a parti-re dall’aprile scorso. Da un lato si

grida allarme pandemia, dall’altro ci rassi-curano con dati incerti e miracolosi vacci-ni arrivati tempestivamente. E proprio dai vaccini è interessante partire per provare a capirci un po’ di più in tutta questa sto-ria. Due sono le date chiave per far luce su questa vicenda: 24 aprile 2009, data in cui l’ OMS(Organizzazione Mondiale della Sa-nità) emetteva il primo bollettino ufficiale sull’influenza H1N1, e il 4 febbraio 2009 quando la FDA,l’ente governativo di controllo su alimenti e farmaci, notificava in modo ufficiale il ritiro dal mer-cato di 5 lotti di vaccino contenente H1N1 prodotto dalla ditta Novartis. I lotti ritirati, a causa di una ina-deguata stabilità nella loro preparazione,sarebbero scaduti nel maggio 2009, ciò significa con ogni pro-babilità che erano stati prodotti intorno al maggio del 2008. Facendo il punto della situazione: già 10 mesi prima che si ammalasse di H1N1 il primo essere umano,una delle ditte farmaceutiche che oggi si pone sul mercato in anticipo sulla concorrenza,vendeva il vaccino contro il virus H1N1 che doveva diventa-re noto a tutti solo nei primi mesi del 2009. Tutto ciò dovrebbe farci riflettere, specialmente quando i responsabili di Novartis non hanno comunicato, di fronte alla difficoltà espressa dall’ OMS di arrivare in tempo alla produzione dei nuovi vaccini, di essere già in possesso di buona parte di questi. Per quan-to riguarda poi il tasso di mortalità dovuto al virus

H1N1, esso si è ri-velato nettamente inferiore rispetto alle normali in-fluenze stagionali. In Australia per esempio, dove il virus ha raggiunto il suo apice nel-la stagione scorsa (ricordiamo che la stagione invernale in Australia va da

maggio a settembre), si registrano solo 161 decessi imputabili all’influenza contro i 2623 del 2007, ossia circa un ventesimo in meno (dati del ministero della salute australiano).In Brasile la situazione è analo-ga: si contano circa 600 decessi contro i 15000 attesi normalmente.E’ chiaro a questo punto che l’allarme pandemia risponde a precisi interessi speculativi da parte delle principali case farmaceutiche del mondo che traggono vantaggi nel fomentare uno stato di al-larmismo del tutto ingiustificato. A questo proposito citiamo il dott. Attilio Speciani, allergologo e im-munologo clinico: “Continuerò a credere nella me-dicina. Continuerò a credere che il marketing possa aiutare la Medicina e il suo sviluppo, ma non posso pensare che la medicina si asserva al marketing, di-ventando strumento di sofferenza e di induzione di malattia anziché di sviluppo di salute e di crescita in-dividuale e sociale”. Ancora più grave in tutta questa storia che dati come questi (tratti da fonti originali come la FDA) non siano facilmente accessibili a tutti.

VIRUS H1N1:È DAVVERO ALLARME PANDEMIA?

Pamini Sivasubramaniam III IAnton Roman Dorington III I

Anna Velez V I

ATTUALITA E CULTURA

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MARRY CHRISTMAS? NO... WHITE CHRISTMAS!

In Italia ormai è iniziata una vera e pro-pria caccia all’immigrato, che è diventato oggetto di tutte le accuse, che è diven-tato un vero e proprio “mostro”. Da

quest’estate il Governo ha deciso di adottare il pugno di ferro nei confronti degli extraco-munitari, anche se la loro unica colpa è quel-la di salire su di un barcone fatiscente, rischiare più e più volte la vita, tutto ciò nella speranza di lasciarsi alle spalle una grande sofferenza; e tutto quello che ricevono dallo Stato, che si profes-sa cattolico, è solo discrimina-zione. Il sindaco del comune le-ghista di Coccaglio, in provincia di Brescia, ha lanciato l’ope-razione White Christmas, per far “piazza pulita” dei clandestini prima di Natale. L’aggettivo Bianco non sta ad indicare il colo-re delle strade dopo la nevicata, ma il colore della pelle di quelli che potranno, probabilmente, partecipare alle feste natali-zie e che appartengono alla tradizione cattolica. Forse bisognerebbe ricordare a questo sindaco la storia di Giuseppe e Maria, e fargli capire il vero significato del Natale, che è quello di ac-cettare tutti e di non chiudere le porte in faccia

ai più bisognosi. Un provvedimento del genere trascende il volgare e il grottesco, e risulta es-

sere una palese manifestazione di razzismo, ma anche, per rispondere al loro banale gioco linguistico, umorismo di bassa lega.

Chi accetta questo tipo di iniziative, sfruttan-do i luoghi comuni più ovvi (che andrebbero

analizzati e contestualizzati), come la faci-le analogia tra immigrato e delinquente, cade in un errore grossolano. Bisogne-rebbe ricordare al sindaco Coccaglio

che se gli immigrati vengono in Ita-lia a “rubare” il lavoro è perché la loro disperazione li costringe

ad espatriare nella speranza di una vita migliore. E a coloro che li

vorrebbero rimandare in pa-tria si potrebbe suggerire

di vivere una sola ora in quei territori in cui la guerra, la

povertà, la disperazio-ne regnano sovrane.

In un Paese che ac-cetta un’operazione come il White Christmas anche io mi sento un po’ immigrato, e mi tro-

vo a disagio, perché non mi ci riconosco. Io dico no a questo “Bianco” Natale e penso che chiun-que, credente o non credente, di qualunque schieramento politico, se dotato di buon senso e un barlume di ragione, dovrebbe fare lo stesso.

ATTUALITA E CULTURA

Francesco Lo Secco III E

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RECENSIONI

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Cos’è Baaria?

Sarebbe riduttivo definire Baaria un film, un insieme di scene girate da uno strumento

tecnologico, un corto (o piuttosto “lungo”) cinematografico. Baaria è molto di più.

È la storia della nostra terra, rivissuta e analizzata nei suoi aspetti più curiosi e fon-

damentali. È la visione di mezzo secolo della Sicilia, vista con gli occhi di un bambino-regista che

chiaramente la ama incommensurabilmente, nonostante i suoi molteplici aspetti negativi. È una ri-

visitazione in chiave comica della storia siciliana dal fascismo ai nostri giorni attraverso cui il regista

evidenzia gli aspetti fondamentali di una

terra che non è proprio tutta rose e fiori.

La particolarità di Baarìa, ciò che affa-

scina di più, è sicuramente il fatto che

Tornatore abbraccia tantissime facce di

Bagheria e di tutta Sicilia. Infatti Baaria

è un film che parla di politica, di amo-

re, di storia, di mafia e di siciliani. È un

film commovente ma spiritoso, toccante

ma comico ed è anche una viva fonte di

domande e riflessioni. Riflessioni che na-

scono spontanee, dopo esserci visti sul

grande schermo, così cattivi e prepoten-

ti, buoni e ingenui, sciocchi e sognatori.

E la cosa più triste e particolare allo stesso

tempo è che dopo aver riso a crepapelle

per tutta la durata del film, una volta fini-

to, si rimane con dell’amaro in bocca, per-

ché ci si rende conto che, ciò di cui abbia-

mo fino ad allora riso, siamo proprio noi.

BAARÌA

Nadia Di Franco IV I

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SPORT

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Le origini della pallavolo risalgono a tempi antichissimi: già i Romani eseguivano degli esercizi con la pal-la, nel medioevo abbiamo testimo-nianze di un gioco simile a quello della pallavolo ma è solo nel 1895 che nasce la pallavolo moderna, gra-zie ad un istruttore di educazione fisica di un college americano: Wil-liam Morgan. Negli anni seguenti il gioco si diffonde arrivando fino in sud america e nelle filippine. Ed è proprio ai filippini che si attribuisce l’invenzione della schiaccia-ta. Nel 1947 i rappresentanti di 15 paesi si riunirono a Parigi e formarono la FIVB. Nel 1949 si disputarono i primi campionati del mondo ma solo nel 1964 venne ammessa ai giochi olimpici.

Fino a non molti anni fa esisteva a Palermo una squadra maschile rappresentante la città nel massimo campionato. Nel 1998 in seguito ad un trasferimento del titolo di A1, la società, con gli acquisti di Cantagalli e Zlatanov e un buon sponsor ottenne discreti risultati fino a raggiungere per 2 volte le semifinali dei playoff-scudetto. Il club pero’ ebbe vita breve, infatti gia’ dopo la retro-cessione del 2000-01 il titolo di A2 venne ceduto e la società sparì dal panorama professionistico.

Nella nostra scuola ci sono molti ragazzi che giocano a pallavolo in diver-se società come “Palermo e il volley”, “Club leoni”, “Trinacria volley”, “Don Orione”.Abbiamo una squadra pallavolistica maschile ed una femminile, gli allenamenti sono pomeridiani.

A PALERMO E DINTORNI

NELLA NOSTRA SCUOLA

LE ORIGINI

Danilo Gambino II I

PALLAVOLO

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GIOCHI

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SUDOKU

La soluzione verrà pubblicata nel prossimo numero

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Dopo appena tre giorni di ponte fe-stivo, la città è stata invasa dai rifiu-ti. Per recarmi a scuola, la mattina, ho due alternative: fare lo slalom tra i rifiuti oppure camminare in

strada con il rischio di essere travolto dalle macchi-ne che sfrecciano in via Marchese di Villabianca, poco prima delle otto di mattina. I miei compagni e i pas-santi, appena arrivano all’angolo con via Arimondi, non sanno che fare. Alcuni si tappano il naso per non sentire la puzza dei rifiuti accatastati che sovrastano il cassonetto. Non è certo uno spettacolo edificante

per una scuola, né per la città. La situazione non è ancora grave, ma i cumuli di rifiuti stanno per trasfor-marsi in montagne. Dobbiamo aspettarci di peggio? Saremo costretti a convivere con sacchetti di spazzatura dappertutto? L’Amia provvederà per tempo? A giudicare dallo stato della città, dopo due giorni dal ponte dell’Immacolata, non sembra che si possa stare troppo allegri. Cosa fa il Comune per evitarci un simile scem-pio? Dovrebbe prendere seri provvedimenti: continuando di questo passo si arriverà certamente a compro-mettere la situazione igienica della città e la salute dei cittadini. Basterebbe che Palazzo delle Aquile pagasse regolarmente gli stipendi agli operatori dell’Amia, compresi gli straordinari per i giorni festivi e prefestivi. I nostri genitori non pagano forse abbastanza tasse per meritarci una città pulita? Siamo stanchi di sentirci ri-petere le buone prassi sulla raccolta differenziata, la tutela dell’ambiente e tanto altro e poi, appena mettiamo il naso fuori dalla scuola, vediamo che è tutta teoria. Forse gli addetti dell’Amia dovrebbero passare più tem-po in città ad insegnare come si fa la raccolta differenziata ai palermitani e ad organizzare meglio il servizio di raccolta dei rifiuti. Dubai può attendere. Per fortuna ad apprezzare l’operato dei nostri amministratori ci pensano i turisti che trovano spesso i musei chiusi, ma tanti cumuli di munnizza da fotografare. Sarà arte con-temporanea che non riusciamo ad apprezzare? No, decisamente. Forse è il caso di rimboccarci le maniche e cominciare a fare tutti la raccolta differenziata. Ma anche di chiedere a coloro che gestiscono il servizio a Pa-lermo di rispondere ai cittadini delle loro inefficienze: chi non è in grado di garantire la città pulita vada a casa.

TSUNAMI DI “MUNNIZZA”A PALERMO

UNO SGUARDOSU PALERMO

Antonio Ardizzone II BCassandra Argento II B

Giuseppe Bucalo II B Jessica Cottone II B

Ornella Gaudesi II BLa redazione vorrebbe rivolgere un particolare ringraziamento alla Prof.ssa Rosalia Garbo e al Prof. Salvatore Intravaia, per essersi interessati ed aver collaborato, dedicando parte del loro tempo, alla realizzazione di questo primo numero di ObbiettivaMente, con la speranza che loro e tutto il corpo docente possano interessarsi sempre più a quest’iniziativa promossa dal nostro istituto.

Giulia Catalisano III B

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