OBESITA A RISCHIO Marina BALTIERI Referente FIMP rete nutrizione.
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OBESITA’ A RISCHIO
Marina BALTIERI Referente FIMP rete nutrizione
Campanelli d’allarme!!!!
• Familiarità
• Elevato peso alla nascita (>4Kg)
• Rapido accrescimento nei primi mesi di vita
• Adiposity rebound precoce
M.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Esame obiettivo del “Ciccione”
• Misurazione peso e altezza• Calcolo del BMI• BMI secondo Cole• Osservazione dell’epoca di comparsa
dell’adiposity rebound• Peso corporeo relativo (RBW)• Osservazione del fenotipo• Circonferenza della vita
M.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Indice di massa corporea(BMI)
BMI (body mass index): peso/altezza2 Il peso è espresso in Kg, l’altezza in metri.
BMI secondo Cole: i valori di BMI per le diverse età e per sesso vengono rapportati ai valori di BMI 25 – 30 e superiori a 30 dell’adulto, che sono i limiti riconosciuti rispettivamente per il sovrappeso ed obesità nell’età adulta.
Rappresenta un metodo di riferimento standardizzato, utile per la definizione oggettiva di obesità e sovrappeso.
M.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Peso corporeo relativo(RBW)
(peso reale – peso ideale /peso ideale) x 100 Per calcolare il peso ideale si parte dal valore dell’altezza effettiva e si incrocia la curva del 50° centile sull’apposito grafico. Si ottiene così un’età che non necessariamente corrisponde all’età anagrafica; sul grafico del peso si incrocia l’età ottenuta con il 50° centile e si ottiene il peso ideale.
Può essere utile perché esprime una percentuale ben comprensibile ai ragazzi e ai genitori e permette un confronto nello stesso soggetto in un periodo di tempo non molto lungo
M.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Circonferenza della vitaMetodo di misurazione
Utilizzare un metro flessibile(tipo metro da sarta).
Con il soggetto in piedi, alla fine di una espirazione normale, misurare la circonferenza addominale in centimetri, facendo passare il metro a metà tra la 10° costa e il bordo superiore della cresta iliaca.
(WHO Standard method – Mc. Carthy et al- 2000)
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Rischi correlati all’obesità
Aumentata incidenza delle malattie cardiovascolari
Maggiore incidenza di diabeteProblemi respiratori (apnee notturne)Problemi ortopedici (sovraccarico)Problemi di comportamento
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Una caloria è una caloria!
…… sarà poi vero???• Diete ipocaloriche
• Apporto proteico differenziato
• Supplementazione con fibre
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Dieta a semaforo
Nessun cibo è proibito
Ogni gruppo di alimenti è suddiviso in tre categorie
• Rosso: alimenti a consumo saltuario• Giallo: alimenti a consumo limitato• Verde: alimenti a libero consumo
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Indice glicemico E’ l’espressione della velocità di aumento
della glicemia postprandiale rapportata a quella indotta da pari quantità di glucosio.
Gli alimenti cereali, molto raffinati, e le patate hanno un indice glicemico superiore a quello dello zucchero da tavola, mentre la maggior parte delle verdure, frutta e legumi hanno un indice glicemico basso. (Foster- Powell and Miller 1995)
Si esprime in percentuale.
M.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Sfida all’obesità
Il trattamento deve essere personalizzato
L’obiettivo è fare in modo che il ragazzo mantenga un peso stabile o che si riduca lentamente nel tempo piuttosto che diminuisca in maniera evidente e rapida
Insegnare abitudini alimentari corrette è meglio
che prescrivere una dieta a ridotto contenuto calorico
M.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Conclusione-1
Approccio cognitivo comportamentale: la perdita di peso non è l'obiettivo primario, ma consegue al cambiamento motivato e quindi duraturo delle abitudini alimentari e dello stile di vita del bambino
Correzione graduale -attraverso l’educazione alimentare e al movimento- dei modelli considerati sfavorevoli
Promozione nel bambino dell'autonomia nelle scelte alimentari e di attività fisica
AUTOREGOLAZIONEM.BALTIERI - Referente FIMP rete nutrizione
Conclusione-2
Dieta e palestra: rischio di ulteriore imposizioneModifica in senso negativo le capacità di
autoregolazione e consapevolezza Interferisce con lo sviluppo sociale ed emozionale
del bambinoAltera il rapporto genitori/figlio: controllo
eccessivo sulle modalità alimentari del figlioRISCHIO DI EFFETTO CONTRARIO
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