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Diario Marrakech 1 Terra di profumi magici ... Marrakech Colori caldi, aromi penetranti. Due amiche, cinque giorni e un riad: alla scoperta di una città dai mille volti di Barbara Ramadoro I l viaggio a Marrakech in compagnia della mia amica Sabrina inizia su In- ternet: prenotiamo uno splendido riad. Già, ma cos'è un riad? È il corri- spondente del nostro bed & break- fast. Arrivate in aeroporto alle 23,30 ora locale, ci apprestiamo a prendere le valige. Brutta sorpresa: la mia era a Casablanca. Facciamo la denuncia e i dipendenti dell'aeroporto, con una solerzia invidiabile, me la fanno riave- re alle 7 della mattina successiva. Il riad "Ambre et epices", nel cuore del vecchio quartiere di Dar Elbach, ci dà il benvenuto nella ex casa di un commerciante di spezie, ristruttura- ta nel rispetto della tradizione maroc- china. Le camere, a cui sono stati dati DI GIORNO, DI NOTTE Col sole brulica di bancarelle colorate, di sera fa spazio al cibo da strada. Piazza jema El-Fna e' il cuore di una vacanza a Marrakech fatta di toni, sapori e odori forti A tavola carne in umido La tajine (o tajin) è una portata tipica della cucina marocchina. Si prepara in diversi modi e prende il nome dal piatto in cui viene cotta. La turista per caso Barbara consiglia quella di pollo con limone e olive verdi, e di manzo con prugne e albicocche. xtrfoiceh Quando: autunno Durata: 5 giorni Viaggio: aereo Costo a persona: (spesa approssimativa) 700 euro e la compagnia della preghiera del Muezzin (la moschea è in una delle stradine che portano al riad), emozio- nante anche se non si conosce nulla della loro religione, ci apprestiamo a guadagnare la "nostra Marrakech" al seguito di Said, guida marocchina uf- ficiale che parla un buon italiano. Con l'auto raggiungiamo la Medina, dove visitiamo il palazzo della Bahia, incanto di architettura araba e roma- nica con i suoi mosaici e le sue mille stanze che sfociano in uno stupendo cortile interno. Qui si affacciano le ca- mere della favorita del re e delle sue altre mogli. Visitiamo le tombe Saa- diane dove Sabrina riesce ad immor- talare, oltre alla miriade di gattini, an- che una bella cicogna che sembrava essersi messa in posa proprio per lei. UN DONO CHE NON POTETE RIFIUTARE... All'uscita ci inebriano odori di spezie e colori: il prevalente è il fleur d'oran- ge, aroma dolce e fruttato, ma anche il pepe, il cumino e il giallo dello zaf- ferano... C'è da restare storditi e af- fascinati da una città che tiene in sé tante cose di valore unico ma anche tanta povertà. Visitiamo Palais Badii e vediamo da dietro la moschea della Koutoubia, la più grande di Marrakech, dove so- stano pigramente i venditori d'acqua in costume tipico. Allegramente, in cambio della mancia, si fanno foto- grafare con noi! Fatto questo giro, ci dirigiamo nel- la Mellah, il tipico quartiere ebrai- co circondato da mura, famoso per i suoi mercatini delle spezie. Qui, do- po la visita a svariati negozi, ci sof- fermiamo in una "farmacia omeopa- tica": acquistiamo prodotti all'olio di Argan, pepe nero, noce moscata e incenso puro, sorseggiando un otti- mo tè alla menta, specialità del luo- i nomi delle sei principali tappe della via delle spezie, hanno aria condizio- nata e splendidi bagni, ottima pulizia e tè alla menta con biscotti fatti a ma- no a ogni ora del giorno. Niente televi- sore... Sabrina ne soffre la mancanza, io no! La Jacuzzi è bellissima e ci si sta benissimo. Una cosa da sottolineare è il silenzio che aleggia nella struttura, rotto a volte dalle ciabatte di Omar, il fantastico tuttofare, o dal vociare alle- gro di Aouatif (il nome significa "emo- zione"), la responsabile del riad. LA PARTE NOBILE DELLA CITTÀ VECCHIA È il nostro primo giorno in città. Do- po l'ottima colazione servita da Omar

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Diario Marrakech

1

Terra di profumi magici... MarrakechColori caldi, aromi penetranti. Due amiche, cinque giorni e un riad: alla scoperta di una città dai mille volti di Barbara Ramadoro

Il viaggio a Marrakech in compagnia della mia amica Sabrina inizia su In-ternet: prenotiamo uno splendido

riad. Già, ma cos'è un riad? È il corri-spondente del nostro bed & break-fast. Arrivate in aeroporto alle 23,30 ora locale, ci apprestiamo a prendere le valige. Brutta sorpresa: la mia era a Casablanca. Facciamo la denuncia e i dipendenti dell'aeroporto, con una solerzia invidiabile, me la fanno riave-re alle 7 della mattina successiva.Il riad "Ambre et epices", nel cuore del vecchio quartiere di Dar Elbach, ci dà il benvenuto nella ex casa di un commerciante di spezie, ristruttura-ta nel rispetto della tradizione maroc-china. Le camere, a cui sono stati dati

Di giorno, Di notte Col sole brulica di bancarelle colorate,

di sera fa spazio al cibo da strada. Piazza jema El-Fna e' il cuore

di una vacanza a Marrakech fatta di toni, sapori e odori forti

A tavola carne in umidoLa tajine (o tajin) è una portata tipica della cucina marocchina. Si prepara in diversi modi e prende il nome dal piatto in cui viene cotta. La turista per caso Barbara consiglia quella di pollo con limone e olive verdi, e di manzo con prugne e albicocche.

x t r f o i c e h

Quando: autunno

Durata: 5 giorni

Viaggio: aereo

Costo a persona:

(spesa approssimativa)

700 euro

e la compagnia della preghiera del Muezzin (la moschea è in una delle stradine che portano al riad), emozio-nante anche se non si conosce nulla della loro religione, ci apprestiamo a guadagnare la "nostra Marrakech" al seguito di Said, guida marocchina uf-ficiale che parla un buon italiano. Con l'auto raggiungiamo la Medina, dove visitiamo il palazzo della Bahia, incanto di architettura araba e roma-nica con i suoi mosaici e le sue mille stanze che sfociano in uno stupendo cortile interno. Qui si affacciano le ca-mere della favorita del re e delle sue altre mogli. Visitiamo le tombe Saa-diane dove Sabrina riesce ad immor-talare, oltre alla miriade di gattini, an-che una bella cicogna che sembrava essersi messa in posa proprio per lei.

un dono che non potete rifiutare...All'uscita ci inebriano odori di spezie e colori: il prevalente è il fleur d'oran-ge, aroma dolce e fruttato, ma anche il pepe, il cumino e il giallo dello zaf-ferano... C'è da restare storditi e af-fascinati da una città che tiene in sé tante cose di valore unico ma anche tanta povertà.Visitiamo Palais Badii e vediamo da dietro la moschea della Koutoubia, la più grande di Marrakech, dove so-stano pigramente i venditori d'acqua in costume tipico. Allegramente, in cambio della mancia, si fanno foto-grafare con noi!Fatto questo giro, ci dirigiamo nel-la Mellah, il tipico quartiere ebrai-co circondato da mura, famoso per i suoi mercatini delle spezie. Qui, do-po la visita a svariati negozi, ci sof-fermiamo in una "farmacia omeopa-tica": acquistiamo prodotti all'olio di Argan, pepe nero, noce moscata e incenso puro, sorseggiando un otti-mo tè alla menta, specialità del luo-

i nomi delle sei principali tappe della via delle spezie, hanno aria condizio-nata e splendidi bagni, ottima pulizia e tè alla menta con biscotti fatti a ma-no a ogni ora del giorno. Niente televi-sore... Sabrina ne soffre la mancanza, io no! La Jacuzzi è bellissima e ci si sta benissimo. Una cosa da sottolineare è il silenzio che aleggia nella struttura, rotto a volte dalle ciabatte di Omar, il fantastico tuttofare, o dal vociare alle-gro di Aouatif (il nome significa "emo-zione"), la responsabile del riad.

La parte nobiLe deLLa città vecchiaÈ il nostro primo giorno in città. Do-po l'ottima colazione servita da Omar

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Diario Marrakech

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go: non rifiutate, sarebbe considera-ta una grave scortesia.

tajine e cous cousDi fronte alla moschea della Kou-toubia c’è uno splendido ristoranti-no, dove a pochi (per noi) dirham si possono mangiare un’ottima tajine di pollo al limone e olive verdi, del-le deliziose omelettes, un cous cous Royale da leccarsi i baffi. Unica pec-ca: il caffè, che di espresso italiano ha ben poco. Il nome del ristorante non lo ricordo, ma è situato proprio sopra al bar “Ground zero” dove i ge-lati sono una vera delizia e al tavolo si può mangiare per pochi dirham uno spuntino al voloAttraversiamo piazza Jema El-Fna con la sua aria stanca e sonnolenta. Faccio la classica foto con la scim-mietta che, povera, per l’occasione era anche vestita con una gonnellina e una maglietta: che tristezza, pove-ra bestiolina… la sua mano nella mia mi ha riempito il cuore di tenerezza, è una bambina… le lacrime mi scendo-no senza poterle trattenere!

01 sapori tipici Una tajine di pollo con limone e olive verdi.

02 coLori Mercatino di spezie per le vie della città.

03 miLLe Luci La sera, piazza Jema El-Fna si riempie di baracchini che propongono cibo da strada (foto del Turistapercaso alecrisan).

02

Se dovessimo fare quel giochino in cui uno ti dice una parola e tu rispondi la prima cosa che ti viene in

mente, allo stimolo “Medioriente?” noi probabilmente risponderemmo di getto “Marrakech!”. Infatti, questa città del Marocco ha rappresentato il nostro primo contatto (scioccante, entusiasmante) col Marocco in particolare e, in generale, con l’Oriente Mediterraneo (poi io-Syusy mi sono innamorata anche dell’Egitto, della Siria, della Turchia, ma questa è un’altra storia…). Io-Patrizio l’Oriente, così come me l’immaginavo (più di come me lo immaginavo) l’ho incontrato la prima volta in piazza Jama El-Fna coi suoi odori, le sue bancarelle, i suoi giocolieri, i suoi artisti di piazza, i suoi cantastorie e i suoi ciarlatani. Il suo nome pare che significhi letteralmente “l’assemblea del nulla”, ma in realtà è il “Casino del Tutto”. Poi nel Suq ho incontrato un “farmacista” che voleva a tutti i costi vendermi della lucertola tritata, con la scusa che era un afrodisiaco straordinario (definiva il suo effetto “la guerra mondiale”). Intanto io-Syusy ero ammirata dall’abilità incredibile dei vari artigiani che lavoravano il legno, il vetro e il ferro. Per non parlare dell’architettura: oltre alla Moschea Kutubyia ci sono interi quartieri di case meravigliose. Molti italiani hanno comprato una tipica casa con giardino e ci sono andati ad abitare, per non parlare dei tanti architetti, designer e stilisti che si ispirano allo stile della città e magari si fanno realizzare qui i propri progetti. A Marrakech abbiamo mangiato per la prima volta cibo mediorientale (poi da qui siamo andati sulle montagne dell’Atlante, dove io-Patrizio ho mangiato carne di capra e m’è venuta la diarrea del turista, ma anche questa è un’altra – brutta – storia…). Comunque Marrakech è talmente bella, solare, viva, leggera che… ti sembra che ci sia persino il mare! Dire che merita un viaggio è dire una banalità

assoluta. Ma se vi capita di andarci, approfittate anche della comunicativa e della gentilezza dei Marocchini: molti sono legati all’Italia, perché ci sono stati o perché vorrebbero venirci. Parlare con loro – come abbiamo fatto noi grazie al nostro amico Patrick che ci accompagnava – ci ha fatto scoprire molte sfumature di una cultura assai complessa, molti aspetti del Marocco e anche di noi stessi. E oggi è più che mai indispensabile capire di più il Mediterraneo che ci unisce e coinvolge tutti. Syusy e Patrizio

È talmente bella che sembra ci sia il mare

Passata l'emozione, ci buttiamo nel dedalo di vie sempre più strette ed affollate, piene di motorini, carret-ti trainati da asini, commercianti che invitano nel loro negozio, deside-ri e contrattazioni sul prezzo. C’è da perdere la testa tra profumi e odo-ri contrastanti, nel caldo secco del pomeriggio. Solo acqua fresca, rigo-rosamente in bottiglia, e Said ci tira-no fuori dall’evanescente mondo del souk.Riprendiamo per un lungo giro in au-to. Stavolta andiamo verso La Palme-raia: si trova all’esterno della Medi-na e introduce alla città nuova, ricca di villaggi turistici da urlo, ma molto meno caratteristica. L’aspetto è qua-si europeo. Qui fotografiamo drome-dari e palme, palme e dromedari. Poi il paesaggio cambia fino a vedere il meraviglioso campo da golf (immen-so!) e l’ingresso nella città nuova do-ve, dopo aver attraversato un grande uliveto, finiamo per vedere una va-sca con acqua rossiccia, brulicante di carpe non commestibili, dove i turisti gettano pane per vedere i pesci liti- 03

01

STATOSTATO CONFINESTRADA SECONDARIA

STRADA PRINCIPALE

MONUMENTO

FIUME

MARE

PARCO

MARE LAGO/FIUME PARCO PARCO 2

STRADA STATO STRADA CITTÀ

TERRA STATO TERRA CITTÀ PALAZZO STATO CONF. TRACCIA PART.

181 37

marocco

algeria

spagna

marrakech

oceanoatlantico

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Diario Marrakech

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garselo. Giro di ritorno lungo la prima parte delle mura e sosta al Dar Ma-ia, punto di svincolo dei taxi e nostro ritrovo per ogni uscita e ritorno al ri-ad, dove ci aspettano Omar e la cena: tajine d’agnello e cipolle, e di man-zo con prugne e albicocche. Davve-ro sublimi, al riad la cucina è ottima. Sentito il salmodiare del Muezzin, la-sciamo il tavolo, portando con noi il tè alla menta. Andiamo di corsa sul solarium e riusciamo a vederlo dalla sua torre chiamare gli altri minareti. Uno spettacolo da brividi.

secondo giorno,pane e tappetiCon calma, dopo l’ottima e abbon-dante colazione, la sempre indaffa-rata Aouatif ci prenota per il giorno successivo un bel massaggio (niente

hammam per noi con qualche proble-mino di pressione) e un’ottima cena al ristorante “Le Marrakchi”, con mu-sica e balli tipici del luogo.Usciamo da sole, ma prima prendia-mo nota del giro che dovremo fa-re per tornare al riad e non perderci. Mentre chiacchieravamo, un signore si avvicina, parlando un buon italiano e inquadra Sabrina come una donna dai lineamenti berberi! Ci accompa-gna a visitare un forno dove ci fanno vedere come si fa il pane e poi a un negozio di tappeti che a noi interes-sava molto: acquistiamo un tappeti-no rosso con disegni berberi favolo-si e due cuscini viola (non potevano mancare).Continuiamo il giro del souk per ap-prodare finalmente a piazza Djema El Fna, morente dal calore e dalla se-

02

01 teatro aLL’aperto Djemaa el-Fna, la

piazza di Marrakech. L’intrattenimento è affidato a giocolieri incantatori di serpenti, mentre bancarelle di ogni tipo occupano tutto lo spazio rimanente.

02 set naturaLe A Marrakech,

Ouarzazate (nella foto la Kasbah in Dades Valley) ed Erfoud è stato girato il film Prince of Persia: le sabbie del tempo.

i ricordi di viaggio di altri turistipercaso

01 maghreb Volti e colori ripresi da Claudia30384. 02 che incanto! Cobra a Marrakech di honey-sunny. 03 take away Il cous cous è servito di Claudia30384.

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03 forme e coLori Architettura tradizionale marocchina.

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Diario Marrakech

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Si scrive hammam, si legge spaAll’ingresso della Medina, Les Bains de Marrakech è uno degli hammam più celebri della città (2 Derb Sedra, Bab Agnaou, Kasbah Marrakech, tel. +212 24 381428). Una spa di lusso che si può prenotare su Internet (www.lesbainsdemarrakech.com). I prezzi? Il massaggio rilassante di un’ora costa 350 Dirham (circa 30 euro). Il top è il massaggio sincronizzato a quattro mani, che costa 700 Dirham (un’ora).

La favola di marrakechFai da te con famiglia. Il meglio? Quell'indimenticabile massaggio all’hammam...

Sono partita con mio marito e i miei figli di 11 e 14

anni alla volta di Marrakech. Ho organizzato tut-

to da sola, leggendo i forum su Internet. Dopo mille

racconti, mi sono buttata. Innanzitutto, ho cercato il

riad. La scelta è caduta sul Riad Ker Saada sia per le

ottime recensioni che per la posizione, cinque minuti

a piedi dalla famosa piazza Jeema El Fna. Ho, quindi,

cercato il volo e, dopo averlo prenotato, ho comunica-

to al riad il nostro arrivo. Saremmo dovuti essere solo

in quattro, poi alcuni amici si sono aggiunti, portando

allegria e spensieratezza. Arrivati in aeroporto, trovia-

mo un omino con un cartello ben in vista con i nostri

nomi, quindi ci siamo precipitati da lui per raggiungere

il riad. Appena giunti a destinazione, il proprietario,

Cheriff, ci ha accolto con una buonissima spremuta

di arance e ci ha accompagnato nelle nostre came-

re. Avevamo una suite con quattro letti. La camera

è molto bella, come pure il bagno arricchito da pia-

strelle colorate. Decidiamo di uscire a fare un giretto:

Cheriff ci accompagna per indicarci la strada. Un giro

veloce in piazza, poi torniamo al riad in quanto alle

17 abbiamo prenotato un hammam con massaggi al famosissimo Les Bains de Marrakech, che riceve solo

su appuntamento. Lasciamo i ragazzi in camera e via

all'hammam. L'impressione appena giunti è pazze-

sca: fa a pugni con l'ambiente circostante! Profumo

buonissimo ovunque, silenzio e musica dolce di sot-

tofondo, tappeti, tende leggerissime svolazzanti! Uno

spettacolo! Noi donne siamo state accompagnate in

uno spogliatoio dove ci hanno consegnato ciabatte e

accappatoio. Abbiamo indossato solo la parte inferio-

re del costume, dopodiché ci hanno fatto accomodare

in un locale 'tiepidarium' per acclimatarci. Da lì a poco

sono arrivati i nostri mariti. Ci hanno fatto sdraiare

su alcuni lettini bianchi, ricoperti di spugna calda e

soffice e, coppia per coppia, ci hanno accompagnato

all'hammam. Sono entrata con mio marito in questo

locale umido, bordato di marmo caldo. Ci hanno fatto

sedere e la ragazza addetta all'hammam ci ha versato

un secchio di acqua calda sulla testa. Dopodiché ha

cominciato a lavarci prima con il sapone nero, poi con

l’argilla, quindi con un olio alla rosa. Finita questa fase,

ha cominciato il lavaggio con un guanto di crine che

ha asportato tutte le cellule morte della nostra pelle.

Troppo bello! Finito l’hammam, ci hanno accompa-

gnato nuovamente in una camera relax offrendoci tè

alla menta e riposo. Trascorsi una decina di minuti, ci

hanno portato in Paradiso: una sala buia illuminata

solo dalle candele, con due lettini di spugna bianchi

divisi in due da una tenda leggerissima arancione. Ci

attendevano due massaggiatrici che ci hanno portato

a scoprire quanto sia bello farsi massaggiare dalla te-

sta ai piedi dolcemente. Non ci sono parole per desci-

vere quello che abbiamo provato! Finito, purtroppo, il

massaggio, abbiamo fatto la doccia e siamo tornati dai

nostri ragazzi al riad. Abbiamo cenato lì con cous cous

di pollo e verdure, poi a nanna. Il giorno dopo abbiamo

incontrato la nostra guida, Hicham, un marocchino vis-

suto in Italia per molti anni: è molto bravo e parla un

ottimo italiano. Con lui abbiamo visitato i posti di mag-

gior interesse. Ci ha anche portato in un ristorantino

dove con 5 euro abbiamo mangiato carne alla griglia,

insalata, patatine fritte, acqua e coca cola. Esattamen-

te come da noi. Finito il nostro giro, nel pomeriggio ci

siamo concessi un caffè sulla terrazza della piazza e

poi ci siamo diretti in un ristorante da lui consigliatoci,

Al Fassia, gestito unicamente da donne dal gusto raffi-

nato e dal buon cibo. Abbiamo speso 15 euro a perso-

na con bottiglia di vino inclusa. Il giorno dopo Cheriff ci

ha organizzato una gita per le cascate di Ouzoud che,

devo dire, si sono rivelate una vera sorpresa: natura,

scimmiette dolcissime in libertà, barchette che ti por-

tano sotto la cascata e ti fanno bagnare, tutto nell’ila-

rità generale. Bellissima giornata. Al ritorno, cena in

pizzeria: i ragazzi avevano voglia di cibo occidentale e

quindi ristorante Casanova con una pizza eccezionale!

La festa è finita... il giorno dopo c'è il nostro volo di

rientro. Un'esperienza bellissima sia per noi che i miei

ragazzi. Come è bello conoscere altre culture!

Un'altra Turista per caso

ci racconta la sua esperienza

di Daniela Somma Lombarolo

te: anche il terreno sembra chiedere pietà per il caldo. Giriamo un po’ per le vie e scopriamo anche un Internet point sotto al "Ground zero". Pran-zo e al riad a riposare, per poi usci-re la sera e vedere di nuovo la piazza nella sua estrema vitalità. Attraversa-ta la strada che porta qui dal riad, ec-co apparire la piazza della moschea della Koutubia piena zeppa di gente a passeggio. Girando a destra, i pri-mi calesse distesi pigramente ad at-tendere i clienti lungo la via che por-ta in piazza. La piazza brulica di gente: chi si fa tatuare all’hennè, chi ascolta rapito il flauto dell’incantatore di serpenti che con grande maestria, maneggia cobra come se fossero gattini, chi si fa la foto con le scimmiette, chi sor-seggia un’aranciata ai vari banchi che circondano il perimetro della piazza,

chi entra ed esce dal souk, chi suo-na tamburi e fa roteare la testa con il classico cappellino con la nappa pen-dente. E, poi, al centro, stand di risto-razione di tutti i tipi con spiedini di carne, omelettes, tajine, cous cous, kebab… I profumi si fondono: spezie, cibo e odorini meravigliosi di cavalli e asini che ogni tanto si fanno sentire.Decidiamo di non addentrarci nel souk, ma di girare per le vie laterali della piazza in cerca di una cena leg-gera, dato che non avevamo una gran voglia di mangiare. Dopo aver cerca-to invano una copia del fumetto “To-polino” per la mia collezione, stanche per il troppo caos, ce ne andiamo al Ground zero a mangiare hamburger e coca, aspettando il canto del Muez-zin. Torniamo di gran lena al riad per pre-pararci alla lunga traversata del gior-

01

01 Les bains de marrakech Lussuosa spa per concedersi una giornata di relax fra massaggi, piscine e ottime tisane.

02 tombe saadiane Risalgono al XVI secolo. Si possono visitare

dalle 8 e 30 alle 18.

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Diario Marrakech

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no dopo: addentrandoci fra le mon-tagne, arriveremo ad Ourzazate, terra dei Touareg…

“una grande Lacoste!”Alle 6 e 15 in punto il solerte Omar è già pronto con la nostra colazio-ne: lo yogurt con marmellata di fichi e il miele caldo sono irresistibili. Per non parlare delle frittelline della cuo-ca del riad. Alle 7 siamo già al nostro posto nel-la splendida auto che ci porterà a Ourzazate con Kamal, bel ragazzo di 24 anni che parla un buon italiano, molto gentile e riservato.Mamma mia, il viaggio non finisce mai, ma è proprio vero ciò che ci ave-va detto Aouatif: il panorama è moz-zafiato.Abbiamo perfino visitato la città do-ve, ci hanno detto, è stato girato il film Prince of Persia. Lì ho dato il me-glio di me. Un bambino con in mano un lucertolone, mi ha offerto di toc-carlo ed io a Kamal: “Ma che animale è?”. E lui, non sapendo come spiegar-melo, mi ha detto: “Una grande Laco-ste!”. Ho riso da lì fino ad Ourzaza-

01 incontri Gli incantatori di serpenti sono una vera attrazione.02 voLanti Tappeti al mercato: Barbara e Sabrina ne hanno

comprato uno berbero rosso con intrecci bianchi e neri.

il marocco non feritoL'altra faccia del Paese: le cascate di Ouzoud e il deserto di Merzouga

La mia famiglia ed io siamo appena rientrati da

un tour in Marocco. Eravamo un po’ scettici per i

problemi ben noti in questo periodo nel Nord Africa,

ma ci siamo rivolti a Nourdine di Nomadexperience,

il quale ci ha proposto un tour insolito, immerso nel

vero Marocco. Siamo così partiti senza temere im-

previsti. Il nostro tour è iniziato da Marrakech, dove

siamo arrivati: avendo già visitato la città in altre oc-

casioni e volendo mantenere intatto il ricordo, non

abbiamo voluto vedere la ferita subita ultimamente

da questa meravigliosa città (il turistapercaso villa-

marco si riferisce all'attentato dello scorso aprile).

Siamo, quindi, subito partiti per le cascate di Ou-

zoud, facendo il passo del Tizi-N-Outfi (2150 metri)

che attraversa le montagne del medio Atlante e i tan-

ti villaggi berberi lungo il percorso. Qui il paesaggio e

i colori delle montagne cambiano continuamente an-

che con il passare del tempo e, quindi, della luce del

sole: dall’ocra, al rosa, al rosso fino al blu petrolio.

Abbiamo fatto una sosta a Im-n-Ifri, fino a raggiunge-

re l’incantevole luogo delle cascate. I miei due bimbi

non capivano più niente: camminavano rincorsi dalle

scimmiette che abitano la zona! Per dei bambini che

vivono in una grande città, questo è stato l’inizio di

una favola. Il giorno seguente siamo andati a Imilchil:

un tempo era il territorio della tribù nomade Hadidou

(che viveva in questa regione soprannominata ‘Pic-

colo Tibet’). Nei giorni a seguire abbiamo raggiunto il

deserto di Merzouga, passando dalle gole del Todra,

la strada delle mille kasba, il villaggio di Tineghir e la

kasba ebraica. Prima del tramonto siamo giunti nel

deserto: qui siamo partiti a dorso di cammello verso

le dune dell’Erg Chebbi per passare un’incredibile e

indimenticabile notte in una tenda berbera. Non si

possono immaginare gli sguardi dei figli nell’incanto

del deserto, nei suoni dei tamburi. Il tour è prose-

guito per Zagora, Ouarzazate (nella foto) e Gole del

Dades, per concludersi ancora a Marrakech, da dove

siamo ripartiti per casa.

Penso che un viaggio lo possano affrontare tutti:

ormai i siti ci aiutano nel programmare percorsi e

tappe. Il valore aggiunto è dato da chi ti accompagna

con discrezione, umanità e attenzione anche per le

richieste forse più superficiali.

Un altro Turista per caso

ci racconta la sua esperienza

del Turistapercaso villamarco

te! Abbiamo visitato il negozio di uno scultore e pittore berbero e la sua casa, dove la signora, stava, ovvia-mente, facendo il tè alla menta. Che splendidi colori alle pareti e sui let-ti: i tappeti regnano sovrani in quel-la casa.Dopo altre due ore di viaggio, final-mente, arriviamo a destinazione. Lo scenario che si apre davanti a noi è unico: una città moderna in perfet-to connubio con lo stile berbero. Qui pranziamo in un ottimo ristorante e ripartiamo alla volta della Casa del re e dell’immenso campo da golf che è lì vicino. Fatte le foto di rito, si par-te per il ritorno e giù strada su strada con un caldo terribile!Arrivati a Marrakech è, probabilmen-te, l’ora di punta: per tornare al riad ci siamo letteralmente immersi in un traffico allucinante tutto attorno alle mura della città vecchia. Al riad doc-cia calda, ma non troppo e, finalmen-te, l’ottima cena servita a bordo pisci-na da Omar: spiedini di carne e riso bianco con verdure saltate e tajine di manzo con frutta secca e uva passa. Sfinite andiamo a nanna, ma già pre-

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Diario Marrakech

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Link e indirizzi utiliAmbasciata d'Italia, 2 Zankat Idriss Al Azhar B.P.

111, Quartier Hassan, Rabat, tel. +212 537 219730; cellula-re per i casi d'emergenza nei giorni di chiusura degli Uffici: +212 661 221324. www.ambra-bat.esteri.it/ambasciata_rabat.

documentiTRAVEL

Per entrare in Marocco è necessario il passaporto

in corso di validità. Per viaggi di gruppo organizzati è suffi-ciente la carta d’identità vali-da per l’espatrio. Per soggior-ni turistici di una durata massima di tre mesi è consen-tito l'ingresso senza visto. Non è permesso uscire dal Ma-rocco con la moneta nazionale (Dirham). Alla fine del viaggio si possono convertire in euro solo i Dirham acquistati in pre-cedenza, presentando le rela-tive ricevute.

sicurezza e salute La situazione di sicurezza nel Paese può conside-

rarsi buona. Il consiglio è, co-

munque, quello di evitare i quartieri degradati, non fre-quentare luoghi isolati e, in generale, non portare con sé oggetti di valore. Bisogna, poi, rispettare sempre cultura e religione diverse dalla pro-pria. L’omosessualità viene considerata reato ed è, quindi, perseguibile. Per i tour nel de-serto bisogna rivolgersi sem-pre ad agenzie e accompagna-tori esperti. Lo scorso aprile, come è no-to, Marrakech è stato teatro di un attentato con vittime anche straniere. I responsabili sono stati arrestati e non sono, co-munque, risultati legati a or-ganizzazioni terroristiche in-ternazionali. La qualità delle strutture me-dico-sanitarie pubbliche non è pari al livello europeo. Le cli-niche private a pagamento so-no migliori ma il costo di un ricovero può essere conside-revole. Si consiglia di stipu-lare una polizza assicurativa internazionale. Le farmacie so-no numerose e generalmente ben fornite mentre il servizio

di ambulanza è inadeguato. È consigliabile, specie fuori dai centri abitati, bere acqua im-bottigliata. Meglio evitare in-saccati locali, verdura cruda, frutta non sbucciata e latte non pastorizzato. Contattare immediatamente un medico in presenza di morsi o graffi da parte di animali, anche dome-stici. Per periodi di permanen-za prolungati sono consigliate, previo parere medico, le vac-cinazioni contro la rabbia (so-prattutto per i bambini), l’epa-tite A e B.

moneta L’unità monetaria ufficia-le è il Dirham marocchino

(MAD). 1 euro equivale a circa 11 MAD.

fuso orario La differenza è di –1 ora ri-spetto all’Italia, -2 quando

da noi vige l’ora legale.

dove dormire Riad Ker Saada (28 Derb el Arsa, Quartier Kenna-

ria, www.riadkersaada.com).

Accogliente, rilassante, con ca-mere colorate e colorate. Al mattino si fa una buona cola-zione in terrazza. Doppia da 45 euro.Riad Ambre et Epices (89 Arset Aouzal, Bab Doukkala Medina, www.holidaysriad.com). Quasi nascosto fra i vicoli della Me-dina, ha camere pulite e con-fortevoli e propone una cola-zione molto varia. Doppia 80 euro.Riad Dar Maia (31 Derb Zoui-na, www.riad-dar-maia.com). Un punto di forza è la colazio-ne sulla terrazza con vista sul-la città. Buon indirizzo anche per cenare. Doppia 80 euro.

dove mangiare Al Fassia (Guéliz, 55 Blvd Mohammed Zerktouni,

Nouvelle Ville, www.alfassia.com). Gestito da donne, serve gustosissime porzioni abbon-danti di cibo marocchino, in un ambiente accogliente. Da 10 euro.Ristorante Casanova (221 av. Yacoub el Mansour). Pasta, pizza e dolci “a prova di italia-

no vero”. A partire da 10 euro.Ground Zero (279 avenue Mo-hamed V, tel. +212 24 391765, www.marrakechgroundzero.com). Specialità marocchine e gustosi gelati.El Marrakchi (52 rue des Ban-ques, lemarrakchi.com). Cibo marocchino e atmosfera raffi-nata, perfetto per la cena.

tour operator Nomadexperience ([email protected],

www.nomadexperience.com). Tour operator con base a Ou-arzazate, organizza viaggi per-sonalizzati alla scoperta della realtà nomade e più autentica del Paese, in auto o moto. Nei tour non vengono mescolati gruppi di estranei e gli accom-pagnatori parlano anche italia-no.

meteo

Lungo le coste del Paese il clima è temperato.

Nell’interno le temperature so-no elevate in estate, con pic-chi di oltre 40 gradi. Gli inver-ni sono miti.

come, dove, quantoDal riad ai ristoranti giusti, tutto quello che devi sapere per vivere Marrakech

01 rock the kasbah La città fortificata di Ait-Ben-Haddou è patrimonio mondiale dell’Unesco.

02 made in itaLy Una veduta esterna delle tombe Saadiane, ornate all’interno anche da marmi italiani.

gustiamo quello che ci riserva la gior-nata successiva.

shopping in centroSveglia a un’ora quasi decente e co-lazione con Omar, per poi andare in centro per gli ultimi regali e spesucce varie (ci siamo regalate uno splendi-do tappeto berbero rosso con intrecci bianchi e neri!). Poi tappa al "Ground zero" per una bella coppa di gelato per il pranzo: il caldo ci toglie la fa-me e aumenta il bisogno di bere. Sot-to al “Ground zero”, come dicevamo, c’è un piccolo punto Internet: non fa-tevi ingannare dalla scritta “Escursio-ni”, all’interno trovate computer per la navigazione a pochissimi dirham e avete la possibilità anche di stampa-re dal pc o da penna usb.

massaggi, danzatrici emusica, prima dei saLutiTornate al riad, ci aspetta l'esperien-za più bella che abbiamo vissuto in Marocco: il massaggio totale con olio di Argan ed essenze varie.Stanza semioscurata, io appena usci-ta dalla Jacuzzi, lunga sul letto a oc-chi chiusi e odore di menta, eucalip-to, incenso ovunque! La signora che

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mi ha fatto il massaggio aveva qual-cosa di unico nelle mani: erano bol-lenti! È stata una sensazione meravi-gliosa! Doccia calda dopo massaggio e poi, di nuovo pronte a uscire per ce-na. Andiamo al ristorante "Le Marra-kchi", splendida mistura di raffina-tezza e costume locale che ci delizia con un’ottima cena accompagnata da musica marocchina dal vivo. Piccola delusione: mi aspettavo la danza del ventre, ma ho trovato solo musica.Ceniamo con calma quando, a un cer-to punto, la musica si fa più animata e i camerieri si trasformano in tonanti tamburellatori di mani, alcuni di loro suonano, altri cantano. L’atmosfera si fa sempre più calda: ed ecco usci-re da una porta laterale due splendi-de danzatrici del ventre. L’atmosfera, ora, è bollente, il pubblico è in visibi-lio… era proprio come l'avevo imma-ginato! Terminata l’esibizione, termi-niamo anche noi la nostra cena con macedonia al Fleur d’orange: cibo da Dei!Torniamo al riad e ci affrettiamo a mettere in ordine le ultime cose: il giorno dopo abbiamo il volo per il ri-torno a casa. Salam aleikum… Barba-ra e Sabrina!