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    INDICE

    INDICE

    TITOLO I NORME SPECIFICHE DI AREA 3

    ART.1 CONTENUTI DEL P.R.G. 4

    ART.2 ELABORATI DEL P.R.G. 4

    ART.3 INDICI URBANISTICI ED EDILIZI 5

    ART.4 LIMITI DI DISTANZA NELLUBICAZIONE DEI FABBRICATI 10

    ART.5 FASCE E ZONE DI RISPETTO E LORO UTILIZZAZIONE 12

    ART.6 AMBITI SOTTOPOSTI A VINCOLO AUTORIZZATIVO 13

    ART.7 TIPI DI INTERVENTO URBANISTICO-EDILIZIO 14

    ART.8 MODALITA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DEL P.R.G. E

    MODALITA DI ACQUISIZIONE DELLE AREE PER SERVIZI 16

    ART.9 DESTINAZIONI DUSO DEL SUOLO E COMPATIBILITA LOCALIZZATIVA 19

    ART.10 CLASSIFICAZIONE ED INDIVIDUAZIONE DELLE AREE NORMATIVE 25

    TITOLO II NORME SPECIFICHE DI AREA 28

    ART.11 NORME SPECIFICHE DI AREA 29

    TITOLO III NORME PARTICOLARI 137

    ART.12 CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA PER LEDIFICAZIONE 138

    ART.13 EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA 138

    ART.14 TUTELA E PROTEZIONE IDROGEOLOGICA DEGLI INSEDIAMENTI 138

    ART.15 SISTEMAZIONE DELLE AREE LIBERE DI PERTINENZA 126

    ART.16 BASSI FABBRICATI DESTINATI AD AUTORIMESSA E DEPOSITO,

    RECINZIONI, OPERE MINORI, ATTREZZATURE RICREATIVE E PRIVATE 139

    ART.17 STAZIONI DI SERVIZIO E RIFORNIMENTO CARBURANTI

    E IMPIANTI DI AUTOLAVAGGIO 144

    ART.18 LOCALI SOTTOTETTO, SOPPALCHI 145

    ART.19 DECORO DELLAMBIENTE URBANO 145

    ART.20 TUTELA DEL SUOLO E DELLAMBIENTE NATURALE 145

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    ART.21 DESTINAZIONI DUSO 148

    ART.22 BONIFICA AMBIENTALE 148

    ART.23 INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE 148

    ART.24 TUTELA E CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO CULTURALE 149

    ART.25 PRESCRIZIONI OPERATIVE PER LA TUTELA E PROTEZIONE

    IDROGEOLOGICA DEGLI INSEDIAMENTI 149

    ART.26 SITI PER LA LOCALIZZAZIONE DI TRALICCI E ANTENNE

    PER LA TELEFONIA MOBILE 154

    ART.27 ATTIVITA DI COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA 154

    ALLEGATI 172

    ALLEGATO 1: APPENDICE ALLART. 3.1.6

    ALLEGATO 2: SIMULAZIONE PER IL CALCOLO DELLE SUPERFCI A PARCHEGGIO

    EX ART. 27 DELLE N.d.A.

    ALLEGATO 3: ILLUSTRAZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE DELLE SEZIONI STRADALI

    RICORRENTI

    ALLEGATO 4: SC. AMB. 1

    ALLEGATO 5: SC. AMB. 2

    ALLEGATO 6: SC. AMB. 3

    ALLEGATO 7: SC. AMB. 4

    ALLEGATO 8: SC. AMB. 5

    ALLEGATO 9: SC. AMB. 6

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    TITOLO I NORME GENERALI

    ART.1 CONTENUTI DEL P.R.G.

    II presente PIANO REGOLATORE GENERALE costituisce REVISIONE delle prescrizioni normative ecartografiche del P.R.G. approvato con D.G.R. 20.7.1982 n.179/17823, ed formato, adottato edapprovato secondo i disposti di cui al 3comma art . 17 L.R. 56/77 e s.m.i..

    Esso mantiene la sua efficacia, nei confronti di chiunque, fino alla approvazione di successive variantiparziali o generali.

    Le presenti norme costituiscono parte integrante del Piano Regolatore Generale, integrano leprescrizioni topografiche indicate in cartografia per mezzo di apposita simbologia e, nel caso didifformit, prevalgono rispetto ad esse.

    ART.2 ELABORATI DEL P.R.G.

    II presente P.R.G. costituito dai seguenti elaborati:

    A. Relazione Illustrativa

    B. Allegati Tecnici, comprendenti:

    a) rappresentazioni cartografiche:1/1 - area di antica formazione: classificazione dei fabbricati1/2 - area di antica formazione: destinazioni d'uso in atto dei fabbricati1/3 - area di antica formazione: n. piani fuori terra dei fabbricati1/4 - area di antica formazione: stato di conservazione dei fabbricati1/5 - area di antica formazione: classificazione dei fabbricati accessori2 - infrastrutture tecniche

    b) analisi di settore- struttura e dinamica economico-demografica- dotazione di attrezzature e servizi pubblici e fabbisogno d'intervento- stato di fatto degli insediamenti esistenti e uso del suolo in atto- beni culturali e ambientali- assetto spaziale del commercio

    c) analisi di soglia

    d) scheda quantitativa dei dati urbani secondo il modello fornito dalla Regione Piemonte.

    C. Tavole di Piano, comprendenti:

    TAV. 1 - Assetto territoriale 1:25.000TAVV. N. 2/1-2/2-2/3 - Assetto generale del Piano 1:5.000TAVV. dal N. 3.1 al N. 3.16 - Aree Urbanizzate e Urbanizzande 1:2.000TAV. N. 4 - Aree R1/1, R1/2, R1/3 tipologie di intervento 1:1.000LEGENDA TAVV. N. 3

    D. Norme di Attuazione costituite dal presente documento

    E. Relazione geologica e relativi allegati cartografici, comprendenti:

    TAV.N.1 - Carta geologica e morfologica 1:10.000TAV.N.2 - Carta geoidrologica 1:10.000TAV.N.3 - Carta dellidrografia superficiale e delle aree inondate al 1994 1:10.000TAV.N.4 - Carta del dissesto in atto e potenziale 1:10.000

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    TITOLO I NORME GENERALI

    c) i piani pilotis e i vani scala si considerano di uso comune qualora siano al servizio di pidi quattro unit abitative;

    d) i porticati, anche di uso esclusivo, con altezza media netta interna inferiore a 2,4 m;

    e) le superfici afferenti i locali destinati alla installazione di impianti tecnologici (diriscaldamento e condizionamento, cabine elettriche, locali macchina ascensori, etc.) neilimiti strettamente indispensabili alla funzionalit dellimpianto;

    f) le superfici dei locali interrati, destinati a servizi ed accessori al solo uso principaleresidenziale (autorimesse, cantine, locali tavernetta, depositi, ecc.), utilizzati ad usosaltuario e non permanente e che non presentino requisiti di abitabilit, in particolare per irapporti aero-illuminanti delle aperture, ma solo di usabilit;

    g) le superfici dei locali accessori al solo uso principale residenziale, che non emergono pidi mt.1,50, misurati alla quota del primo piano fuori terra rispetto alla quota del terrenopreesistente, e contenuti allinterno dellimpronta a terra delledificio servito;

    h) i locali accessori al solo uso principale residenziale, ricavati al livello di cortile ribassato e

    aventi altezza utile non superiore a mt. 2,40, contenuti allinterno dellimpronta a terradelledificio principale;

    i) i locali autorimessa pertinenziale di edificio con pi di 4 unit abitative, con accesso dacortile ribassato ed emergenti non pi di mt. 1,50 rispetto alla quota del terrenopreesistente;

    j) i locali accessori al solo uso principale residenziale, emergenti fuori terra con altezza utilenon superiore a mt. 2,40 contenuti allinterno dell'impronta a terra dell'edificio soprastantee al di sotto del piano abitabile;

    k) lo spessore dei tamponamenti perimetrali degli edifici superiore a cm 30, quandolaumento sia finalizzato, sulla base di specifica dimostrazione, a determinare una migliorsoluzione di isolamento e nel rispetto, comunque, delle norme sulle distanze;

    l) i sottotetti dei nuovi edifici, compresi i rifacimenti a seguito di ricostruzione del tetto, cheabbiano le seguenti caratteristiche: unaltezza utile inferiore a mt. 2,70, misurata allintradosso del colmo del tetto; aperture verso lesterno non superiori a 1,5 mq ciascuna; superficie complessiva delle aperture non superiore a 1/20 del pavimento; terrazzini, di larghezza max. 2,00 m, entro la sagoma del tetto; abbaini di larghezza massima 2 m; per i vani a cui si accede mediante scale indipendenti dallunit immobiliare

    sottostante deve essere prodotto atto di vincolo di pertinenzialit con lunit abitativasottostante;

    i locali sottotetto siano contenuti nella sagoma delledificio;

    m) per gli edifici esistenti, nel caso di demolizione e ricostruzione, di ristrutturazione lesuperfetazioni, i locali ricavati da copertura di cortili, le tettoie aperte o chiuseprecariamente, e i locali interrati;

    n) le superfici accessorie alla residenza (prive di requisiti di abitabilit cos come definita peri sottotetti sopra descritti) derivanti da divisioni di tettoie aperte esistenti, per le quali sitrascrivano appositi atti di vincolo per lunit immobiliare servita cos come nel caso dellecantine;

    o) le superfici dei locali interrati, destinati ad autorimessa privata pertinenziale all usoprincipale non residenziale, nel limite di 1 mq ogni 3,5 mq. di SUL, con altezza utilemassima di 2,4 m. o fino a 3 m. in caso di motivata necessit (rimessa camper, furgoniecc.);

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    TITOLO I NORME GENERALI

    p) le superfici dei locali, che non emergono pi di mt. 1,50, misurati alla quota del primopiano fuori terra rispetto alla quota del terreno preesistente, e contenuti allinternodell'impronta a terra dell'edificio servito , destinati ad autorimessa privata pertinenziale alluso principale non residenziale, nel limite di 1 mq ogni 3,5 mq. di SUL.;

    q) le superfici dei locali interrati o seminterrati, accessori ad attivit non residenziale comespogliatoi e servizi igienici, di dimensione commisurata alla dimensione dellattivit, previonulla osta ASL, senza presenza continuativa di persone.

    r) le superfici delle scale interne ai capannoni industriali sono escluse dal calcolo della Sulnel caso in cui siano costruite a giorno e quindi non costituiscano un vano a s stanteallinterno delledificio industriale.

    Ai fini della trasformazione di destinazione duso connessa al recupero di edifici preesistenti diantica formazione, si considera Sul preesistente alla data di adozione del Progetto Preliminaredel PRG, quella coperta chiusa da tre lati con elementi costruttivi strutturali e di tamponamentopermanenti (muratura di mattoni o in pietra) e di buona consistenza.

    Viene considerata acquisita la Sul determinabile dal volume teorico avente altezzaconvenzionale media di mt. 3,00 o multiplo, calcolata come da schema riportato nellaappendice allart. 3.1.6.Detta Sul acquisita potr essere riplasmata all'interno dei volumi esistenti, seguendo le normedel presente articolo e del regolamento edilizio come nel caso di nuova costruzione (perquanto attiene alle quantit) e senza sostanziali modificazioni delle originarie caratteristicheformali e tipologiche, sia delledificio principale sia delle pertinenze.

    Nel recupero funzionale dei rustici, i disposti della L.R. n9 29/4/2003 (B.U.R n19 8/5/03)prevalgono sulle NTA e regolamenti edilizi.

    NORMA DI CONVERSIONEPer gli edifici realizzati in base ad indici volumetrici o a seguito dellottenimento di condoniedilizi la Sul acquisita data dal rapporto tra il volume legittimato esistente e laltezzaconvenzionale di mt. 3.00.Per gli edifici realizzati in base al rapporto di copertura, la Sul esistente viene determinata con iparametri stabiliti per la Sul di nuova edificazione, comprendendo locali mansardati eseminterrati emergenti fuori terra.Eventuali bassi fabbricati aventi le caratteristiche di cui allart. 16.1 non saranno computaticome Sul fino ad una concorrenza pari a mq. 36 per unit immobiliare.

    3.1.7 Sus = superficie per opere di urbanizzazione (mq).

    Comprende le aree destinate alle seguenti attrezzature:

    r) attrezzature al servizio delle residenze, di cui alla lett. a) art. 21 L.R. 56/77;s) attrezzature al servizio di insediamenti produttivi, di cui alla lett. b) art. 21 LR. 56/77;t) attrezzature al servizio di insediamenti commerciali e direzionali, di cui alla lett. c) art. 21

    LR. 56/77.

    3.1.8 Sc = superficie coperta (mq)E la superficie compresa nella proiezione sul terreno del massimo perimetro esterno dellecostruzioni. Nel computo della superficie coperta sono compresi i porticati, tettoie, logge, ecc.,ed esclusi solamente cornicioni, balconi, pensiline aggettanti non pi di mt. 1,50 e il 50% dellesuperfici coperte da pannelli fotovoltaici o solari o da fonti rinnovabili in genere.In caso di maggior sporgenza la Sc sar conteggiata sull'intera proiezione.

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    TITOLO I NORME GENERALI

    3.1.9 Su = superficie utile di calpestio o abitabileSi intende la superficie di pavimento misurata al netto di murature, pilastri, sguinci e vani portee finestre, di eventuali scale interne, di logge e di balconi.

    3.1.10 Rc (Sc/Sf) = rapporto di copertura (%)II rapporto tra la superficie coperta e la superficie fondiaria.

    3.1.11 Si = superficie liberaSi intende la superficie inedificata di pertinenza del fabbricato.

    3.1.12 Hf = Altezza dei fronti della costruzione.Si definiscono fronti le proiezioni ortogonali delle singole facciate della costruzione, compresigli elementi aggettanti o arretrati e la copertura.Si assume come altezza di ciascun fronte della costruzione la differenza di quota, misurata inmetri [m], tra l'estradosso dell'ultimo solaio - ovvero tra il filo di gronda della copertura se aquota pi elevata rispetto ad esso - ed il punto pi basso della linea di spiccato; parapetti chiusio semiaperti, realizzati con qualsiasi tipo di materiale, non rientrano nel computo se di altezza

    inferiore o uguale a 1,10 m.L'ultimo solaio quello che sovrasta l'ultimo spazio abitabile o agibile - ivi compresi i sottotettiche posseggano i requisiti tecnico-funzionali per essere considerati abitabili o agibili - conesclusione dei volumi tecnici.Il filo di gronda dato dall'intersezione della superficie della facciata con il piano orizzontaletangente al punto pi basso della parte aggettante della copertura; nel caso in cui la facciata ela copertura siano raccordati con elementi curvilinei od altro, l'intersezione di cui sopra rappresentata da una linea virtuale. La linea di spiccato data dall'intersezione dellasuperficie del terreno naturale o del terreno sistemato, se a quota inferiore, con la superficiedella facciata della costruzione, escluse le parti prospicienti a rampe, scale e viabilit privata diaccesso ai piani interrati. Nel caso in cui l'ultimo solaio non presenti andamento orizzontale opresenti andamento complesso con parti a diverse sezioni verticali, l'altezza virtuale della linea

    di estradosso rispetto al piano di calpestio sottostante, convenzionalmente ricavata dividendoil volume dell'ultimo spazio di cui al comma 3 (comprensivo degli spessori dei tamponamentilaterali e dell'ultimo solaio) per la superficie utile lorda corrispondente, al netto di eventualisoppalchi; l'altezza virtuale di cui sopra sommata alla differenza di quota tra il piano dicalpestio citato ed il punto pi basso della linea di spiccato l'altezza di ciascun fronte. Dalcomputo dell'altezza dei fronti sono escluse le opere di natura tecnica che necessariocollocare al di sopra dell'ultimo solaio, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini dellescale, camini, torri di esalazione, ciminiere, antenne, impianti per il riscaldamento e/o larefrigerazione, impianti per l'utilizzo di fonti energetiche alternative.

    3.1.13 H = altezza della costruzione (mt)L'altezza della costruzione, misurata in metri [m], la massima tra quelle dei fronti, determinate

    ai sensi del precedente art. 3.1.12II piano di calpestio esterno pu essere raccordato con il piano del sedime stradale e/o dellebanchine pedonali, con la relativa quota fissata dal Comune in e con i terreni limitrofi, conriporti di terra aventi pendenza non superiore al 10%, con un massimo di mt. 1,50, in presenzadi piani o pareti totalmente interrati.In presenza di 1piano fuori terra con Hu non superiore a mt. 2,40, non applicabile ildisposto normativo di cui al precedente comma (raccordo piano stradale), se non in presenzadi condizioni di pericolosit geologica, documentate da specifica relazione redatta da tecnicoqualificato.Per i bassi fabbricati da costruire a confine, qualora la quota dei fondi confinanti sia diversa, ammessa una tolleranza del 10% dell'altezza massima realizzabile, misurata a partire dallaquota altimetrica del fondo pi basso.

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    TITOLO I NORME GENERALI

    3.1.14 la = indice di ampliamento (%)La percentuale tra la superficie utile lorda aggiungibile nel corso di una sistemazione oricostruzione parziale o totale e la superficie utile lorda preesistente di un fabbricato.

    3.1.15 pft = piani fuori terra (n.)II numero dei piani abitabili interamente fuori terra, conteggiabili sul prospetto pi altodelledificio. Dal computo escluso il piano sottotetto abitabile.

    3.1.16 D = distanze dai confiniDistanza dal limite della superficie coperta, con esclusione di fregi, cornicioni, pensiline,balconi, scale a giorno, bowindow, aggettanti per una misura non superiore a mt 1,50.

    3.1.17 cs = confine stradaleLimite della propriet stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di espropriodel progetto approvato; laddove la strada non sia ancora stata dismessa il confine costituitodal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, ove esistenti, o dal piede della scarpatase la strada in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada in trincea.

    3.1.18 Hu= altezza utileLa distanza minima intercorrente tra la quota del pavimento finito e lintradosso dellimposta delsoffitto. Per i locali con soffitto a volta laltezza utile data dalla media tra Hu allimposta e Huin chiave; nel caso di travetti multipli o a cassettoni, Hu si misura dal lembo inferiore dellanervatura.

    3.1.19 li = indice insediativo (mq/ab.)La superficie utile lorda che compete per abitante insediato o insediabile.

    3.2 Applicazione ed utilizzazione degli indici urbanistici

    Gli indici di edificabilit territoriale si applicano in caso di strumento urbanistico esecutivo.Gli indici di edificabilit fondiaria si applicano in caso di intervento diretto.Per le opere pubbliche si fa riferimento alle specifiche norme di legge vigenti in materia.Lutilizzazione totale degli indici di fabbricabilit e di utilizzazione corrispondenti ad unadeterminata superficie, esclude ogni successiva richiesta di concessione edilizia dellasuperficie stessa tesa al riutilizzo di detti indici, fatto salvo il caso di demolizione ericostruzione, anche parziale, indipendentemente da qualsiasi frazionamento e/o passaggio dipropriet, successivo alla data di adozione dei Progetto Preliminare del P.R.G..Qualora il lotto a destinazione omogenea, su cui insistono fabbricati da mantenersi, vengafrazionato successivamente alla data di adozione del Progetto Preliminare del presente PRGallo scopo di definire nuovi lotti edificabili, tutti gli indici e le prescrizioni di P.R.G. vannorispettati sia per il lotto originario che per quelli di nuova edificazione.

    Per gli interventi relativi ad aree per le quali ledificazione esistente gi stata realizzata inbase ad indici di edificabilit, il calcolo della capacit edificatoria residua deve essere verificatosullintera superficie fondiaria di propriet, costituita dai lotti edificabili fra loro confinanti, anchese gli stessi sono identificati con diverso numero di particella catastale, escludendo dalcomputole superfici fondiarie di pertinenza di edifici di antica formazione, non realizzati in basead indici di edificabilit o trasformati tramite applicazione della norma sul recupero della Sul.E ammesso il trasporto di capacit edificatoria tra aree appartenenti allo stesso ambitourbanisticodiareanormativamedianteelevazionedegliindiciIf-Itnellamisuramassimadel20%.Tale modalit attuativa sottoposta a S.U.E. ( se > di 1000 mq SUL) o permesso di costruireconvenzionato ( se < di 1000 mq SUL).Per le aree sottoposte a S.U.E., qualora sia previsto, oltre allindice territoriale, anche quellofondiario, la capacit insediativa dellarea dovr essere verificata con lindice pi restrittivo.

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    Inoltre, nel caso di permesso di costruire convenzionato (se < di 1.000 mq di SUL), ammesso il trasferimento di capacit edificatoria dallarea a servizi della Cittadella diVia Volpiano ad aree normative edificabili, in applicazione e secondo i criteri stabilitidalla D.C.C. n34 del 15/06/2010.

    ART.4 LIMITI DI DISTANZA NELLUBICAZIONE DEI FABBRICATI

    4.1 Distanza minima dei fabbricati dalle strade (Ds)

    Le distanze dei fabbricati dal confine delle strade destinate al traffico dei veicoli, conesclusione della viabilit a fondo cieco aI servizio dei singoli edifici o insediamenti e fatte salvemaggiori prescrizioni disposte negli articoli successivi, sono sottoposte alle seguenti norme.

    A) AREE EXTRA-URBANELe distanze dal confine stradale da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle demolizioniintegrali e conseguenti ricostruzioni o negli ampliamenti fronteggianti le strade, sonosoggette alle prescrizioni dellart. 26 del D.P.R. 495/1992, come modificato dal D.P.R.26.04.1993 n. 147, attuativo del codice della strada. Le distanze minime sono cosstabilite:

    A.1 Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dellart. 4 del Codice della strada,con perimetrazione deliberata dalla G.C. n126 del 1998 e s.m.i.::a) mt 60 per le strade tipo Ab) mt 40 per le strade tipo Bc) mt 30 per le strade tipo C e tipo Dd) mt 20 per le strade di tipo F

    A.2 Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dellart.4 del Codice della strada,con perimetrazione deliberata dalla G.C. n126 del 1998 e s.m.i., ma allinternodelle zone previste come edificabili o trasformabili dal PRG,a) mt 30 per le strade tipo Ab) mt 20 per le strade tipo Bc) mt 10 per le strade tipo Cd) mt 10 per le strade tipo F

    B) AREE URBANEAllinterno dei centri abitati, come definiti dallart. 4 del codice della strada, le distanze dalconfine stradale da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle demolizioni integrali e

    conseguenti ricostruzioni o negli ampliamenti fronteggianti le strade, sono cos normate:B.1 Nelle aree di antica formazione R1/1-R1/2-R1/3-R1/4, dove il tessuto edilizio ha

    dato origine alla formazione della cortina edificata continua, i volumi inampliamento o gli edifici e porzioni di edifici da realizzare a seguito di interventi didemolizione con ricostruzione dovranno rispettare i fili di costruzione preesistenti oquelli individuati dal P.R.G. o da S.U.E. nel caso di interventi di ristrutturazioneurbanistica. Per i volumi in ampliamento da realizzarsi sul filo della cortina edificataesistente ammesso derogare dalla norma del rispetto della distanza fra paretifinestrate fronteggianti la strada.

    B.2 Per le restanti aree la distanza minima dal confine stradale non pu essereinferiore a: mt. 5,00 per lato, per strade private e strade comunali mt. 7,50 per

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    TITOLO I NORME GENERALI

    lato, per strade intercomunali e provinciali mt. 10,00 per strade statali

    Sono ammesse distanze inferiori nel caso di strumento urbanistico esecutivo preventivocon previsione volumetrica, ad eccezione della viabilit principale.

    Nelle aree R5, R6, P2 e P4, la distanza minima dei fabbricati da osservare dalla viabilitprincipale, dovr corrispondere a: mt. 10,00 per destinazioni residenziali mt. 15,00 perdestinazioni produttive o terziarie

    I nuovi edifici o i volumi in ampliamento dovranno comunque rispettare, laddove indicato,il filo di costruzione stabilito dal PRG.

    E consentita, sentita la C.l.E., la possibilit di definire la posizione dei nuovi fabbricatisecondo allineamenti preesistenti che caratterizzano la sezione stradale. Lallineamento riferito alla costruzione pi arretrata rispetto al sedime stradale, salvo che per garantireil rispetto dellunitariet compositiva o il mantenimento di caratteri formali, non risulti piconveniente allineare la costruzione in progetto alledificio pi avanzato. Dovrcomunque essere fatto salvo il rispetto di 1/2 dellaltezza del fabbricato, da misurarsi, in

    questo caso, dalla mezzeria della strada.

    Nelle strade in cui sia prevista la realizzazione di piste ciclabili, la distanza dei fabbricatidovr essere maggiorata della larghezza della sezione di tale attrezzatura. La larghezzadella sezione stabilita in mt. 2,50, fatto salvo eventuali maggiori sezioni definite in sededi progetto esecutivo dellopera. Le distanze si misurano dal confine stradale, comedefinito dall'art. 3.16, sulla base di rilievo effettuato in loco. Per le strade esistenti, anchese non acquisite al patrimonio pubblico o, eventualmente, non individuate sulle TAVV. diPRG, a causa della diffusa irregolarit ed esiguit delle sezioni, le distanze si misuranodal ciglio stradale, sulla base di rilievo effettuato in loco, ma le relative fasce diarretramento andranno compensate a partire dalla mezzeria della strada rilevata, con ledimensioni della sezione in progetto o in prescrizione normativa in oggetto alla presente

    variante.La classificazione della viabilit esistente o prevista, in funzione del D.P.R. 285/92nuovo Codice della strada, riportata aIlart. 11.18.1.

    4.2 Distanza minima dei fabbricati dai confini di propriet (Dc)

    In tutte le nuove costruzioni la distanza minima dal confine di propriet e dalle aree destinate aservizi pari a 1/2 dellaltezza del fabbricato con un minimo di mt. 5,00. Sono ammessedistanze inferiori nel caso di intervento urbanistico esecutivo con previsione planovolumetricaesclusivamente rispetto ai confini interni allambito.

    I balconi, le pensiline e gli aggetti ornamentali non sono da computare nel calcolo delledistanze, qualora gli stessi abbiano una sporgenza inferiore a mt. 1,50 dal filo della muratura.

    E ammessa la costruzione in aderenza al confine di propriet, se preesiste parete in aderenzasenza finestre o in base a presentazione di progetto unitario per i fabbricati da realizzare inaderenza, o in base a un atto di accordo con il confinante dimpegno reciproco a costruire,anche in tempi disgiunti, sul confine, ovvero nel rispetto delle distanze tra fabbricati.

    Per le autorimesse o i bassi fabbricati si richiamano le disposizioni di cui allart. 16.1. I pianiinterrati o seminterrati degli edifici potranno essere posizionati a mt. 1,50 dal confine, qualoranon emergano pi di cm. 60, misurati allestradosso del solaio di copertura, rispetto alla quotadel terreno confinante.

    4.3 Distanze tra fabbricati (Df)

    Nelle aree degli insediamenti urbani R1/1-R1/2-R1/3-R1/4, aventi carattere storico-artistico e/o

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    TITOLO I NORME GENERALI

    ambientale le distanze minime tra fabbricati non possono essere inferiori a quelle intercorrenti tra ivolumi edificati preesistenti, computati senza tenere conto di costruzioni aggiuntive di epoca recente eprive di valore storico, artistico o ambientale. In tutte le altre aree prescritta la distanza minima trapareti finestrate o parti di pareti finestrate pari allaltezza del fabbricato pi alto con un minimo assolutodi ml 10,00; questa norma si applica anche quando una sola parete sia finestrata. Tale minimo puessere ridotto a ml 0,00 se trattasi di pareti non finestrate o se preesiste parete in confine, qualora siintenda costruire in aderenza, o in base a presentazione di progetto unitario per i fabbricati da

    realizzare in aderenza, o in base ad un atto di accordo con il confinante di impegno reciproco acostruire, anche in tempi disgiunti, sul confine, ovvero nel rispetto delle distanze tra fabbricate.

    Non costituiscono pareti finestrate:a. le pareti che presentano solo porte cieche di ingresso (comprese le porte di accesso alle

    autorimesse), cantine o altri locali per i quali non richiesta la ventilazione naturale diretta eche potrebbero, pertanto, essere rese del tutto prive di aperture senza che ci comportialcuna forma di contrasto con il presente Regolamento o con altre normative vigenti inmateria;

    b. le pareti che presentano solo porte cieche di ingresso alle autorimesse;c. le pareti prive di aperture;d. le pareti contigue e frontistanti di unico edificio;e. le pareti dotate unicamente di luci, classificabili come tali secondo la definizione data

    dall'art. 900 del Codice Civile;f. le pareti dei manufatti di altezza massima non superiore a m 1,20 ed i vani tecnici;g. i manufatti privi di pareti (tettoie aperte, gazebi, ecc.).

    In nessun caso potranno essere presenti pareti fra loro frontestanti, appartenenti ad unit immobiliaridiverse allinterno dello stesso fabbricato ad una distanza inferiore a 3 m.

    Sono fatte salve tutte le deroghe alle distanze stabilite dalle vigenti normative in materia di risparmioenergetico (art. 11 del D.Lgs n 115 del 30.05.2008 e art. 8 della L.R. 13 del 28/05/2007).

    Per gli interventi di demolizione con ricostruzione da realizzare nelle aree R1 valgono le distanzepreesistenti misurate al netto di volumi in contrasto o superfetazioni.

    Nel caso di interventi ricadenti nelle aree R2, che non alterano i fili di fabbricazioni esistenti, e noncomportano la formazione di nuovi tamponamenti, valgono le distanze preesistenti.

    Nel caso di costruzioni ricadenti all'interno di aree assoggettate a S.U.E., valgono le disposizioni delS.U.E., mentre il rispetto della Norma Generale richiesto nei confronti delle costruzioni esterneall'area stessa. Nel caso di corpi di fabbrica articolati non necessario il rispetto delle norme diconfrontanza in riferimento a pareti finestrate dello stesso edificio.

    Nel caso di luci o pareti non finestrate di singoli edifici principali localizzati sulla stessa propriet, ladistanza da osservarsi e pari a mt. 5,00.

    La distanza tra fabbricati si misura in modo radiale, secondo raggio condotto dagli spigoli degli edifici.

    ART.5 FASCE E ZONE DI RISPETTO E LORO UTILIZZAZIONE

    Gli ambiti di seguito individuati sono classificati come aree inedificabili ai sensi dellart. 13 della L.R.56/77 e s.m.i. Possono essere utilizzati per il calcolo delle potenzialit edificatorie delle diverse aree

    urbanistiche ad eccezione per larea di tutela assoluta di cui al D.P.R. 236/88. Si richiamano ledisposizioni di cui all'ultimo comma dellart.27 L.R. 56/77 e s.m.i.

    FASCE DI RISPETTO DELLA VIABILITA' URBANA ED EXTRA-URBANALe fasce di rispetto della viabilit urbana ed extra-urbana possono essere utilizzate per gliscopi di cui ai commi 3 e 13 art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. ivi inclusi gli impianti per ladistribuzione del carburante, cos come disciplinati dallart. 17 delle presenti Norme. Sonoaltres autorizzati gli interventi previsti al 12 comma dello stesso art. 27. Si richiamano, inquanto applicabili, le norme di cui al 10 comma de llart. 27 della L.R. 56/77 e s.m.i.

    ZONA DI RISPETTO AREA CIMITERIALELe zone di rispetto dei cimiteri hanno profondit come prescritto nelle planimetrie di P.R.G.All'interno delle suddette aree non sono ammesse nuove costruzioni. Si richiamano, in quantoapplicabili, le disposizioni di cui all'ultimo comma dellart. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. E' ammessa

    I'installazione di chioschi per la vendita di fiori. La tipologia dovr essere indicatadall'Amministrazione Comunale. Per gli edifici esistenti ricadenti nella fascia di rispetto sonoammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione senza aumentodi Sul. E ammessa la piantumazione di colture arboree industriali.

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    TITOLO I NORME GENERALI

    FASCE DI RISPETTO IDROGRAFICO PER TORRENTI E CANALIVedere elaborato "Prescrizioni operative per la tutela e protezione idrogeologica degliinsediamenti", punto A.2, allegato "A" alle presenti norme. Le acque pubbliche sono soggetteall'osservanza delle disposizioni di cui al R.D.25.7.1904 n. 523.

    FASCE DI RISPETTO DELLE OPERE DI PRESA DELL'ACQUEDOTTOLe seguenti aree di rispetto sono riportate sulle TAVOLE di P.R.G.: aree di rispetto dei n. 3 pozzi dell'acquedotto comunale, denominati n. 1 Molino, n. 2

    Pratonuovo, n. 3 Cascina Arduino, disciplinate dalla Deliberazione Giunta regionale n. 29-2980 in data 13.11.1995.

    aree di rispetto del "CAMPO POZZI" del Comune di Settimo T.se, disciplinate dalledisposizioni contenute nel D.P.R. 236/88.

    FASCIA DI RISPETTO DALLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO DELLENERGIA

    Elettrodotti

    Nelle fasce di rispetto degli elettrodotti non sono consentiti interventi di nuova edificazione difabbricati adibiti ad abitazione o ad altra attivit che comporti tempi di permanenza prolungati,n la coltivazione arborea.Tali fasce, da misurarsi in proiezione orizzontale a partire dall'asse di qualunque conduttoredella linea sono da definirsi ai sensi dellart. 6 del D.P.C.M. 08/07/2003 cos definite ecomunque nei limiti di:- mt 10 per linee a 132 KV- mt 18 per linee a 220 KV- mt 28 per linee a 380 KV

    Metanodotti

    Ai sensi del D.M. 24.11.84, per le linee di metanodotto esistenti o previste, si applicanole seguenti fasce di rispetto misurate a partire dallasse della condotta:- metanodotto Settimo- San Carlo C.se mt. 17,00- metanodotto Settimo- Rivoli mt. 8,00Nelle fasce di rispetto dei metanodotti non sono consentite nuove costruzioni, se non quellecollegate con I'infrastruttura, ad eccezione dei parcheggi e verde arborato.

    ART.6 AMBITI SOTTOPOSTI A VINCOLO AUTORIZZATIVO

    6.1. ZONE SOTTOPOSTE A VINCOLO AI SENSI DELLA LEGGE 1089/39Oltre al rispetto delle prescrizioni riportate nelle presenti norme:- tutti gli interventi su edifici vincolati ai sensi della legge 1.6.1939 n. 1089 sono

    sottoposti al preventivo nulla osta della Soprintendenza ai Beni Culturali eArchitettonici.

    Ai sensi della legge 1089/39 sono vincolati i seguenti immobili:- Villa Cascina "IL CHIOSSO" e annesso giardino- Chiesa Parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo- II Castello dei Conti di Provana- La Cinta MedioevaleSi intendono compresi, inoltre, nella tutela di legge tutti gli immobili di propriet pubblica o diEnti Religiosi la cui costruzione risalga ad oltre 50 anni (art.4 L. 1089/39).

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    TITOLO I NORME GENERALI

    6.2. AREE DI TUTELA AMBIENTALE DI CUI ALLE LEGGI 1497/39 E 431/85

    Tutti gli interventi relativi ai seguenti ambiti vincolati ai sensi delle leggi 1497/39 e 431/85,sono sottoposti alla preventiva autorizzazione prevista dalla disciplina di settore.1) Beni vincolati ai sensi della legge 1497/39:

    - zona circostante I'autostrada Torino- lvrea- Quincinetto, per unaprofondit di mt.150 a partire dal confine stradale.

    2) Beni vincolati ai sensi dell'art.1 della legge 431/85:- acque pubbliche: per una profondit di mt 150 misurata a partire dall'argine o dalla sponda.

    Sono classificati tali i seguenti corsi d'acqua: Rio delle Vaude, Torrente Banna- Bendola.

    Per dette categorie di beni valgono le seguenti disposizioni: sono ammesse attivit agro- silvopastorali nelle forme e nei suoli in attivit oltrech nelle

    aree recuperabili a tali attivit. le opere di regimazione dei corsi d'acqua dovranno essere eseguiti con materiali

    "tradizionali", con divieto "estetico" dell'uso di materiali quali il cemento armato a vista gli interventi edilizi dovranno essere eseguiti nel rispetto delle tipologie locali tradizionali e

    con limpiego di materiali tradizionaliSi richiama, in quanto applicabile, la normativa di cui alla L. R. 32/2008.

    6.3 CAVE E DISCARICHE

    Ai sensi dell'art. 55 L.R. 56/77 I'esercizio delle attivit estrattive consentito nel rispetto delleleggi statali e regionali che regolano il settore.L'autorizzazione per lapertura di discariche regolata dalla Parte IV del D.lgs. 152/2006.

    6.4 ACCESSI A STRADE PROVINCIALI

    Si richiamano le disposizioni di cui allart. 28 L.R. 56/77 e le disposizioni del Codice dellaStrada.

    6.5 VINCOLO AI SENSI DELLA LEGGE 4.2.1963 N. 58 (servit aeronautiche)

    Gli interventi relativi ad ambiti soggetti a servit aeronautiche sono sottoposti all'osservanzadelle prescrizioni contenute nella legge 4.2.1963 n.58 "Modificazioni ed aggiunte agli artt. 714e 717 del Codice della navigazione". In Leini sottoposto a vincolo aeronautico lambitoindividuato nella mappa pubblicata sul foglio degli Annunzi Legali della Provincia di Torino indata 8 giugno 1984 e per esso valgono le norme di cui all'art. 715 L. 58/63, cos esplicitate:"Per gli aeroporti aventi lunghezza di atterraggio pari o superiore a 1500 mt, gli ostacoli postifino al 5chilometro dal perimetro dellaeroporto devono osservare un limite di altezza di mt. 45sul livello dellaeroporto, misurato sul perimetro del 3chilometro, aumentato di mt. 1 ogni mt.

    20 di distanza. Dopo il 5chilometro cessa ogni li mitazione".6.6 AUTORIZZAZIONE ALL'INSEDIAMENTO INDUSTRIALE E COMMERCIALE

    Si richiamano, in quanta applicabili, i commi 5, 6 , 7, 8, 9, 10dellart. 26 della L.R. 56/77e s.m.i..

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    TITOLO I NORME GENERALI

    ART.7 TIPI Dl INTERVENTO URBANISTICO-EDILIZIO

    7.1. MANUTENZIONE ORDINARIA

    Sono interventi di manutenzione ordinaria quelli che riguardano le opere di riparazione,rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, soggette a deperimento di uso, e quellenecessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnici esistenti, purch noncomportino la realizzazione di nuovi locali, n modifiche alle strutture dell'organismo edilizio.

    7.2. MANUTENZIONE STRAORDINARIA

    Sono interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovaree sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonch per realizzare ed integrare i serviziigienico- sanitari e gli impianti tecnici, sempre che non alterino i volumi e le superfici dellesingole unit immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d'uso.

    7.3. RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVOSono interventi di restauro e risanamento conservativo quelli rivolti a conservare I'organismoedilizio e ad assicurare la funzionalit mediante un insieme sistematico di opere che, nelrispetto degli elementi tipologici formali e strutturali dellorganismo stesso, ne consentanodestinazioni di uso anche parzialmente o totalmente nuove, con essi compatibili. Tali interventicomprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio,linserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze d'uso,I'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio.

    7.4. RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA

    Sono interventi di Ristrutturazione Edilizia, quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi

    mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio intutto o in parte diverse dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzionedi alcuni elementi costitutivi dell'edificio, leliminazione, la modifica e linserimento di nuovielementi ed impianti.

    7.5. DEMOLIZIONE CON RICOSTRUZIONE VINCOLATA

    Sono interventi di demolizione con ricostruzione vincolata, quelli di totale o parzialedemolizione dellesistente e di ricostruzione, nel rispetto dei parametri stabiliti dal PRG per lesingole aree.

    7.6. DEMOLIZIONE SENZA RICOSTRUZIONE

    Sono interventi di demolizione senza ricostruzione quelli di totale demolizione dellesistente edi successiva destinazione dell'area risultante a viabilit, parcheggio, verde, etc..

    7.7. COMPLETAMENTO

    Sono interventi di completamento edificatorio quelli rivolti alla realizzazione di nuove opere suporzioni di territorio gi parzialmente edificate, disciplinati con specifiche prescrizioni. Sidistinguono nei seguenti due tipi:7.7.1 - NUOVA COSTRUZIONE Intervento che riguarda lotti attualmente liberi, da realizzaresecondo le prescrizioni fissate dal P.R.G. per ogni area.7.7.2 AMPLIAMENTO Intervento volto ad aumentare le dimensioni superficiali, medianteaddizioni orizzontali e/o verticali, nel rispetto delle prescrizioni fissate dal P.R.G. per le singolearee. I volumi in ampliamento dovranno rispettare le norme sulle distanze dai fabbricati, dai

    confini e dalle strade, valevoli per gli edifici di nuova costruzione.

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    TITOLO I NORME GENERALI

    7.8. RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA:

    Intervento rivolto a sostituire I'esistente tessuto urbanistico- edilizio con altro diverso, medianteun insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti,degli isolati, e della rete stradale. Riguarda le ristrutturazioni, accompagnate da demolizioni ericostruzioni di un insieme di edifici o di un intero insediamento.

    7.9. NUOVO IMPIANTO

    Sono interventi di nuovo impianto quelli rivolti alla utilizzazione di aree inedificate, disciplinatecon indici, parametri e indicazioni tipologiche fissate dal P.R.G..

    7.10. CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE DUSO

    Sono di cambiamento di destinazione d'uso quegli interventi volti a sostituire, all'interno di unaunit immobiliare o di un edificio, una attivit, appartenente ad una categoria, con un'altra,appartenente ad una categoria diversa, tra quelle indicate dal P.R.G., anche qualora cicomporti lesecuzione di interventi edilizi, come definiti agli articoli precedenti.

    Per destinazione d'uso di immobile esistente si intende quella legittimamente in atto, qualerisulta da licenze, concessioni e autorizzazioni rilasciate in applicazione a disposizioni di legge.Qualora tali atti non attestino la destinazione d'uso si fa riferimento a documentazioneprobatoria.Per cambiamento di destinazione d'uso si intende oltrech il riutilizzo di Sul destinata ad altriusi, anche il recupero di Sul inutilizzata.

    7.11. RIQUALIFICAZIONE MORFOLOGICA

    Sono interventi di riqualificazione morfologica quelli finalizzati al reinserimento estetico delletipologie edilizie che presentano elementi di frizione ambientale sia volumetrico chemorfologico.Esso comprende operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamentoconservativo, ristrutturazione edilizia, demolizione con ricostruzione vincolata, cambiamento didestinazione d'uso.L'intervento dovr prevedere il recupero estetico ed eventualmente volumetrico del fabbricato,nel rispetto della volumetria preesistente, tramite I'uso di materiali tradizionali e I'eliminazionedi quelli preesistenti nel rispetto dei requisiti morfologici prescritti per le aree di anticaformazione.

    ART.8 MODALITA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DEL P.R.G. E MODALITA'DI ACQUISIZIONE DELLE AREE PER SERVIZI

    8.1. MODALIT DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

    Gli interventi previsti dal P.R.G. si attuano con le seguenti modalit: attraverso la preventiva approvazione di Strumento Urbanistico Esecutivo (S.U.E.) tra

    quelli indicati allart. 32 della L.R. 56/77 e s.m.i, con i contenuti, gli elaborati, leprocedure di formazione e approvazione stabilite dagli artt. 38, 39, 40,41, 41 bis, 42,43, 44, 45, 46, 47 della citata legge e dalla legge regionale 9.4.1996 n. 18.Gli S.U.E. sono cos elencabili: Piano Particolareggiato di Esecuzione (P.P.E.) Piano per I'Edilizia Economico-Popolare (P.E.E.P.) Piano di Recupero del patrimonio edilizio esistente (PdR) Piano delle aree per Insediamenti Produttivi (P.I.P.)

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    TITOLO I NORME GENERALI

    Piano Esecutivo Convenzionato e Piano di Recupero di libera iniziativa (P.E.C.) Piano Esecutivo Convenzionato obbligatorio (P.E.C.O.) Piano Tecnico Esecutivo di opere pubbliche (P.T.E.) Programma Integrato di Riqualificazione (P.I.R.)

    attraverso strumento diretto e cio tramite concessione edilizia od autorizzazione coscome previsto allart. 48 della L.R. 56/77 e s.m.iII presente Piano, mediante indicazioni cartografiche e/o normative definisce gli ambitientro i quali gli interventi sono subordinati alla preventiva formazione ed approvazionedi S.U.E., salva sempre la possibilit di successive indicazioni da attuare secondo lemodalit di cui all'art 17 comma 8punto e) della L.R. 56/77 e s.m.iIn tali ambiti, successivamente all'approvazione del S.U.E., si applica lo strumentodiretto.Per gli interventi edilizi di nuova costruzione per i quali sia ammesso lo strumentodiretto, le prescrizioni particolari di area preciseranno i casi in cui la concessione subordinata alla stipula di convenzione o atto di impegno unilaterale da parte delrichiedente, che disciplini le modalit di applicazione dalle prescrizioni di cui allart 8.2

    seguente.In presenza di S.U.E., nel rispetto delle prescrizioni quantitative previste dal PRG perI'area di intervento, I'eventuale disegno di dettaglio operato dal P.R.G. allinterno delperimetro di SUE e indicativo e, pertanto, pu essere variato senza che ci costituiscaVariante di Piano, purch vengano salvaguardate le quantit di aree per serviziindividuate, tramite ridistribuzione delle stesse sullarea di intervento, e leinterconnessioni della viabilit con le aree urbanistiche limitrofe. L'attuazione delleprevisioni di PRG potr avvenire tramite predisposizione di pi S.U.E., comprendentialmeno il primo S.U.E. il 70% della St definita dall'ambito perimetrato indicate nelleTAVOLE di PRG, fatto salvo quanto disposto dalla specifica scheda di area normativa.Qualora lambito sottoposto a S.U.E. dal PRG comprenda aree a servizi da dismettere,I'indice fondiario previsto si intende elevabile sino alla perequazione della capacit

    edificatoria risultante dallapplicazione dellindice territoriale applicabile sulla Stdellambito oggetto di attuazione di S.U.E.. Le previsioni di PRG per le restanti aree chenon partecipano allo S.U.E., potranno essere attuate sempre tramite S.U.E., utilizzandogli indici territoriale e fondiario previsti. In presenza di attuazione di pi S.U.E. fattoobbligo del rispetto del disegno del PRG, relativamente al disegno della viabilit. Learee a servizi potranno essere ridistribuite territorialmente allinterno dell'ambito delS.U.E. La proposta di SUE dovr essere corredata da uno studio urbanistico dimassima esteso a tutto I'ambito territoriale delimitato a SUE.Qualora sia prevista lindividuazione di sub-aree da destinare ad interventi di E.R.P. o diedilizia produttiva convenzionata, la localizzazione delle aree dovr essere effettuatasulla base dello studio di massima di organizzazione territoriale complessiva, checonsenta la "saldatura" urbanistica di tali sub-aree. Per gli ambiti territoriali per i quali

    nelle schede di area normativa sia previsto lo SUE di iniziativa pubblica, i soggettiprivati possono presentare una proposta di SUE estesa alle propriet interessate e,comunque, fra loro contigue. La proposta di SUE dovr essere corredata da uno studiourbanistico di massima esteso a tutto I'ambito territoriale delimitato a SUE dal PRG.L'Amministrazione Comunale a seguito di recepimento della proposta di SUE ha facoltdi modificare il tipo di SUE, tramite applicazione delle procedure previste all'art. 17comma 8della L.R. 56/77 e s.m.i, contestualmente all'approvazione del SUE.La modalit attuativa del S.U.E. prescritta nelle schede di area normativa in relazionealla consistenza edificatoria dell'intervento, non esclude la possibilit del riutilizzoautonomo da parte del soggetto attuatore di tale modalit, anche per ambiti la cuicapacit edificatoria sia inferiore ai limiti stabiliti nella scheda di area normativa.Con deliberazione del Consiglio Comunaleex. art. 17 comma 8, L.R. n. 56/77,

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    TITOLO I NORME GENERALI

    possibile individuare e assoggettare a SUE di iniziativa pubblica o privatasuperfici territoriali comprensive di fabbricati non conformi al tessuto urbanistico,per le quali si renda necessario un complessivo riordino compositivo evolumetrico, disciplinando eventuali interventi di sostituzione edilizia, purch tali

    ambiti non siano limitati a singole unit abitative o a porzioni di complessi ediliziunitari, ma siano estesi allintero immobile (comprensivo di edifici principali,accessori e relative aree di pertinenza), anche se frazionato in diverse propriet,e purch le demolizioni non interessino edifici soggetti a restauro o vincolati aisensi del D. Lgs. 42/04. La deliberazione, corredata di elaborati graficiillustrativi del prodotto urbanistico atteso, pu disciplinare lintervento attraversospecifiche prescrizioni qualitative (indirizzi tipologico-formali, impiantoinsediativo, ecc.) e quantitative (altezze, distanze, standard, ecc.).

    8.2. MODALIT DI ACQUISIZIONE DELLE AREE A SERVIZI

    II P.R.G. individua, oltre alle aree specificamente preposte alla localizzazione di attrezzature diservizio, le aree normative in cui gli interventi concorrono alla formazione degli standards di cuiall'art. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i. dismissione o reperimento delle aree a servizi.

    La determinazione quantitativa delle aree a servizi di cui al comma precedente, avviene sullabase dell'indice di urbanizzazione secondaria (Sus).

    Qualora lintervento si attui a mezzo di S.U.E. I'ubicazione delle aree individuate dal P.R.G.pu essere variata, allinterno dellambito sottoposto a strumento esecutivo.Allatto della concessione o entro i termini stabiliti dal Comune le aree devono esseredismesse gratuitamente allAmministrazione Comunale o convenzionate alluso pubblico,secondo le norme stabilite per area normativa.

    In alternativa alla dismissione lAmministrazione Comunale pu concedere, nei casiespressamente previsti dalle norme specifiche di area, che il privato versi lequivalentemonetario del valore delle medesime. L'entit della monetizzazione viene stabilita condeliberazione del Consiglio Comunale. Le somme introitate devono essere utilizzate perlacquisizione delle aree destinate a servizi.

    Le modalit di acquisizione delle aree a servizi vengono disciplinate o tramite stipula diconvenzione redatta ai sensi dell'art. 45 della L.R. 56/77 e s.m.i, qualora lattuazione delP.R.G. avvenga secondo strumento indiretto (S.U.E.), o tramite stipula di convenzione o atto diimpegno unilaterale, qualora il P.R.G. si attui con strumento diretto (concessioneconvenzionata di cui al 5comma art. 49 L.R. 56/77 ).

    II P.R.G. individua le aree normative destinate a servizi che concorrono alla formazione della

    capacit edificatoria di aree edificabili anche non contigue. Su queste aree applicabilelindice territoriale dellarea urbanistica sulla quale la capacit edificatoria teorica dellarea aservizi viene ridistribuita.

    La capacit edificatoria delle aree S1 definita nelle "prescrizioni particolari dellart. 11.14 enelle specifiche schede normative di area urbanistica

    In presenza di SUE, qualora non vengano utilizzate aree esterne destinate a Sus per iltrasporto della capacit edificatoria, fatto obbligo del reperimento allinterno dellambito diSUE di aree per Sus, secondo le quantit stabilite dagli standards di legge o dalla scheda diarea normativa, per le specifiche destinazioni d'uso.

    Non sono utilizzabili, ai fini del trasporto della capacit edificatoria, le aree per servizi dipropriet pubblica acquisite a seguito di attuazione di strumenti urbanistici, o provvedimenti

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    TITOLO I NORME GENERALI

    espropriativi o la cui capacit edificatoria sia gi stata utilizzata, anche se non puntualmenteindividuate nelle Tavole di Piano.. Pertanto, in caso di acquisizione forzosa delle aree dipropriet privata individuate dal P.R.G. a servizi, le stesse non posseggono indice teorico.

    Ai sensi della legge regionale 23.3.1995 n. 43, le aree asservite ad uso pubblico in alternativaalla dismissione gratuita o all'esproprio, non sono utilizzabili nel computo delle superficirealizzabili con gli indici di edificabilit.

    Nel caso di acquisizione da parte dellAmministrazione Comunale delle aree individuate aservizi dal P.R.G., durante la fase di gestione del P.R.G., e localizzate all'interno dellambitourbanistico sottoposto a S.U.E. fatto obbligo del reperimento dello standard indicato nellascheda normativa di area, tramite dismissione o monetizzazione dello stesso.

    E' fatto comunque obbligo della dismissione della quantit di aree individuate dal P.R.G.all'interno dellambito di intervento e non ancora acquisite dallAmministrazione Comunale.Nelle aree produttive di completamento, ammessa la monetizzazione delle aree per servizi,qualora sia dimostrata I'impossibilit della fruizione diretta delle stesse da aree pubbliche o diuso pubblico.

    In tutte le aree produttive sempre ammessa la monetizzazione delle aree per servizi pubbliciper cambi di destinazione duso finalizzati allinsediamento di singole attivit commerciali oassimilabili (pubblici esercizi, artigianato e attivit terziarie di servizio alla persona) consuperficie di vendita fino a mq 250, a condizione che la compresenza di pi esercizi in unmedesimo edificio non determini la costituzione di un centro commerciale, nel qual caso richiesto il reperimento delle superfici a parcheggio stabilite dallart. 21 della L.R. 56/77 edallart. 25 della DCR 59-10831 del 24.3.2006.

    Il Comune ha facolt di espropriare i sedimi delle aree per viabilit e servizi pubblici previstiallinterno di ambiti soggetti ad attuazione convenzionata, ferma restando la titolarit dei relatividiritti edificatori in capo ai proprietari, che ne possono fruire in sede di interventoconvenzionato, rimborsando al Comune le spese di esproprio. Tali previsioni infrastrutturali,

    che operano in regime di perequazione urbanistica e sono pertanto attuabili su iniziativa deiproprietari privati, non sono soggette ai termini di caducazione ex art. 9 del DPR 327/2001.

    ART.9 DESTINAZIONI DUSO DEL SUOLO E COMPATIBILITA LOCALIZZATIVA

    Ai fini della disciplina delle destinazioni duso (art. 13 comma 1L.R. 56/77 e s.m.i.) il Piano fariferimento alla classificazione normativa degli usi del suolo di seguito riportata.

    r residenziale, relativa allattivit abitativa, comprese quelle comunitarie o speciali, ed allefunzioni private ad essa complementari

    p produttiva, relativa alle attivit industriali e a quelle artigianali produttive, alle attivit terziarieintegrate allattivit produttiva riguardanti la direzionalit, i servizi dimpresa e la ricercatecnologica, alle attivit inerenti il trattamento e Io stoccaggio delle merci per il trasporto dellemedesime (magazzini e depositi nel settore alimentare ed extra-. alimentare, con relativi spazidi servizio e di supporto), alle attivit di deposito e trattamento di rottami, al deposito dimateriali inerti, alle attivit estrattive, alle attivit commerciali allingrosso th, comprendenti:

    p a attivit produttive artigianali e industriali compatibili con lambiente urbano.p b attivit produttive artigianali e industriali non compatibili con lambiente urbano.Lattivit deve essere verificata con riferimento al rumore, agli scarichi, sia liquidi che gassosi,ai materiali di risulta e di scarto dei processi produttivi.

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    TITOLO I NORME GENERALI

    B.2- attivit di nuovo insediamentoRientrano nella classificazione pa e sono, pertanto, escluse tutte le attivit classificate nellaPRIMA classe punto C del D.M. 5/9/94

    C) - aree produttive esistenti e confermate P 1/2 P 1/4C.1 attivit esistentiAmmesse tutti i tipi di attivit, ad eccezione delle attivit classificate a rischio di incidenterilevante, cos come definite dal D.P.R. 175/88 e s.m.t..

    C.2 attivit di nuovo insediamentoRientrano nella classificazione pa e sono, pertanto, escluse tutte le attivit classificate nellaPRIMA classe punto C del D.M. 5/9/94, ad eccezione delle attivit cui ai punti C.1-C.2-C.4-C.21

    Tutte le attivit devono inoltre soddisfare i seguenti criteri:o presenza di emissioni in atmosfera: dovr essere recepito parere di congruit ex

    DPR 203/88 e s.m.i e opportuna valutazione in merito alla compatibilitambientale da parte delle competenti autorit sanitarie e ambientali

    o valutazione dellimpatto acustico in base alla L.R. 52/2000 e alla legge 447/95o esistenza di adeguata infrastrutturazione in relazione a: presenza di rete fognaria

    o adeguato sistema di smaltimento a norma di legge, acquedotto, adeguatalarghezza della viabilit (vedi art. 11.18.1) viabilit pavimentata

    La richiesta di agibilit dellinsediamento dovr essere integrata da dichiarazione sostitutiva di attonotorio. con la quale venga certificato il tipo di attivit insediata.

    tcf terziaria, attivit di commercio al dettaglio in sede fissa, comprendente:s) esercizi di vicinato (con sup. di vendita non superiore a 250 mq)t) medie strutture di vendita (con sup. di vendita compresa tra 251 e 1800 mq)u) medie strutture di vendita (con sup. di vendita compresa tra 1801 e 2500 mq)v) grandi strutture di vendita (con sup. di vendita superiore a 2500 mq)w) attivit per la ristorazione e pubblici esercizi (se integrate in medie e grandi strutture di

    vendita)x) attivit artigianali di servizio alla persona (parrucchiere, meccanico, gommista, lavanderia

    ecc.)y) pubblici esercizi (bar, ristoranti)

    In attuazione del D.lgs 114/98, L.R. 28 del 12/11/99 e smi, DCR n.56-10831 del 24/03/2006, per lequali valgono le tipologie, classi di superfici di vendita, localizzazioni, aree di addensamento, standardurbanistici, dettagliatamente descritti allart.27 delle presenti N.T.A.

    t terziaria, comprendente:

    tb attivit ricettive alberghiere (alberghi, pensioni, locande)

    ta uffici pubblici e privati non a carattere direzionale: studi professionali, agenzieturistiche, agenzie immobiliari, agenzie assicurative, sportelli bancari, uffici postali,laboratori analisi ecc.

    tc attivit socio-assistenziali, sanitarie (case protette per anziani e disabili)

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    TITOLO I NORME GENERALI

    td attivit sociali e culturali e ricreative, per il tempo libero e la pratica sportiva(sale congressi, palestre, attrezzature ludico-sportive, circoli ricreativi,ecc.), attivit per lo spettacolo (cinema, teatri, sale da ballo, discoteche),attivit espositive e congressuali

    te aree per attivit private a carattere religioso e sociale

    tf aree per attivit private non aventi rilevanza urbanistica e destinate allusodel tempo libero e al rapporto delluomo con lambiente naturale

    tg aree per attivit sportivo-ricreative

    th attivit di commercio allingrosso

    La compatibilit ambientale delle attivit artigianali di servizio con il contestoresidenziale deve essere verificata sulla base dei parametri fissati per le attivitproduttive di cui in pa. Il complesso di tali attivit d luogo alle seguenti tre

    classi di destinazioni duso:t 1 attivit che occupano unit edilizie non superiori a 250 mq di Sul e che non danno origine a

    standards di tipo terziario

    t 2 attivit che occupano unit edilizie non superiori a 400 mq

    t 3 attivit che occupano unit edilizie superiori a 400 mq di Sul

    articolabili secondo le sottoclassi ta, tb, tc, td, te, th.

    a agricola, relativa alle attivit connesse con la produzione dei fondi e la tutela

    dellambiente, comprende:

    aa coltivazione dei terreni agricoli

    ab attivit agricole e residenziali connesse (lavorazione e conservazione prodotti, depositomacchine ed attrezzi, ricovero animali)

    ac attivit agricole di carattere tecnologico, quali allevamenti zootecnici,magazzini per la conservazione, trasformazione e commercializzazionedi prodotti agricoli aziendali ed interaziendali

    ad attivit ed attrezzature agro-turistiche (L.R. 23.3.1995 n. 38)

    s servizio pubblico, relativo alle attivit ed alle attrezzature collettive, averde e parcheggi, di interesse pubblico a livello comunale, necessarieper assicurare gli standards urbanistici di cui aII art. 21 della L.R. 56/77e s.m.i..

    Il complesso di tali attivit d luogo alle seguenti classi di destinazioni:

    s1 aree per servizi afferenti gli insediamenti residenziali (art. 21punto i L.R. 56/77 e s.m.i.)

    s2 p aree per servizi afferenti le attivit produttive (art. 21 punto 2 L.R.56/77 e s.m.i.)

    s2 t aree per servizi afferenti le attivit terziarie (art. 21 punto 3 L.R.56/77 e s. m. i.)

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    TITOLO I NORME GENERALI

    s3 servizio privato, relativo ad attrezzature di interesse pubblico

    f attivit ed attrezzature di interesse generale o sovracomunale pubbliche o private.

    Il complesso di tali attivit d luogo alle seguenti classi di destinazione duso:f1 aree per attrezzature ed impianti tecnologici

    m mobilit, relativo allattivit di trasporto delle persone e delle merci.

    Il complesso di tali attivit d luogo alle seguenti classi di destinazione duso:

    m1 attivit di circolazione, che richiedono spazi pubblici o di uso pubblico (strade)

    m2 autorimesse pubbliche e private, attivit di rimessaggio e deposito autoveicoli

    Il Piano suddivide il territorio comunale in aree normative, di cui allart. 10, per ciascuna delle quali

    assegna le destinazioni duso ammesse.Le destinazioni duso ammesse si suddividono in destinazioni duso principali e in destinazioni dusosecondarie.

    9.1 Destinazioni duso principali

    Le attivit di cui alle lettere r - p2 - t3- a - s1 - s2 - s3 - f1 - m1 tg , costituisconodestinazione duso principale per ogni area normativa, di cui allart. 10. Il Piano individua areenormative monofunzionali, laddove ammette una sola destinazione duso principale, ed areenormative polifunzionali, laddove ammette pi di una destinazione duso principale.Ogni cambiamento del perimetro ditali aree costituisce VARIANTE di Piano.

    Per le destinazioni duso a servizio pubblico il Piano indica, di norma, i vari tipi di categoriaindicati allart. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i.. tale indicazione potr essere variata in sede diapprovazione del progetto di opera pubblica, passando da una ad altra categoria della stessaclasse senza che ci costituisca VARIANTE di Piano, previo ricorso alla procedura previstaallart. 1 comma 4L. 1/78 o alle procedure di cui allart. 17 comma 8della L.R. 56/77, coscome modificata dalla legge 41/97. Le attivit di cui in f1 e relative ad impianti tecnici diinteresse pubblico (centraline telefoniche, elettriche, linee di trasporto dellenergia, etc.) sonoammesse in qualsiasi area normativa di Piano.

    9.2 Destinazioni duso secondarie

    Le destinazioni duso secondarie (ad esclusione delle tcf, regolate da apposita normativa )sono ammesse, salvo specifiche limitazioni, nella misura massima del 30% della Sul esistenteo in progetto.Valgono inoltre le seguenti norme di compatibilit Iocalizzativa, che definiscono per le variearee, di cui allart. 10, le destinazioni duso secondarie ammesse.

    Lattivit residenziale ammessa:

    nelle aree urbanistiche Produttive (P) e terziarie (T), e per attivit tcf limitatamenteallabitazione del proprietario e/o titolare dellazienda e/o del personale di custodia agliimpianti per unit aventi Sul min 250 mq,

    sino ad una concorrenza max pari a 150 mq di Sul, in deroga agli indici di edificabilit

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    TITOLO I NORME GENERALI

    R- AREE RESIDENZIALIparti del territorio destinate prevalentemente all'uso abitativo, comprendenti:

    R.1. aree, edifici di antica formazione, con gradi diversi di trasformabilit

    R.2. aree totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle aree R 1 con gradi diversi ditrasformabilit

    R.3. aree libere intercluse o a margine del tessuto urbano, dotate delle principali opere diurbanizzazione ed edificabili senza apprezzabili costi di soglia, per le quali previsto uncompletamento urbanistico

    R.4. aree costituite da insediamenti consolidati e lotti liberi interclusi, in contesto agricolo, per le quali previsto un completamento urbanistico

    R.5. aree di trasformazione e nuovo impianto, costituite da lotti liberi interclusi al tessuto urbano,,destinate totalmente a servizi dal P.R.G. approvato con D.G.R. 20.7.1982 n. 179/17823.

    R.6. aree di nuovo impianto comprendenti sia ambiti inedificati di localizzazione strategica perI'assetto urbano del territorio, e definiti come aree di qualificazione urbana, sia ambiti inedificatiperiurbani limitrofi a contesti edificati esistenti che costituiscono il completamento urbanistico perla definizione dellimpianto urbano del territorio.

    P- AREE PRODUTTIVEparti del territorio destinate prevalentemente all'attivit produttiva, comprendenti:

    P.1. aree occupate da insediamenti produttivi esistenti, con gradi diversi di trasformabilit sia in

    ordine alle destinazioni d'uso esistenti ed ammesse, sia in riferimento alla gradualetrasformazione di destinazione d'uso per le aree ritenute incongruenti con I'assetto urbanisticodel territorio

    P.2. aree di completamento, riordino, nuovo impianto costituite dalla presenza di unit produttive ecommerciali esistenti e lotti liberi, con gradi diversi di trasformabilit

    P.3. aree produttive di trasformazione urbanistica, costituite dalla presenza di attivit produttiveinsalubri o aree occupate da impianti inattivi

    P.4. aree di completamento riordino e nuovo impianto, costituite dalla presenza di unit produttive elotti liberi, con gradi diversi di trasformabilit

    P.5. aree per impianti produttivi isolati, destinate all'insediamento di attivit produttive inquinanti.

    T- AREE TERZIARIEparti del territorio destinate prevalentemente all'uso terziario, comprendenti:

    T.1. aree occupate da insediamenti che si confermano

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    TITOLO I NORME GENERALI

    AREE NON URBANIZZATE

    A-AREE AGRICOLE parti del territorio destinate all'uso agricolo e all'attivit silvo- pastorale ingenere, con gradi diversi di tutela e utilizzo e disciplinate dalle norme specifiche di area, cos

    suddivise:

    A.1. area agricola normale

    A.2. area agricola di salvaguardia ambientale

    A.3. area agricola di tutela paesaggistica

    AREE PER ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

    aree pubbliche

    aree per servizi ed attrezzature di livello comunale, rientranti nelle categorie di cui all'art. 21 della L.R.56/77, suddivise in:

    S1 - aree per servizi afferenti la residenza

    S2p - aree per servizi afferenti le attivit produttive

    S2t - aree per servizi afferenti le attivit terziarie

    aree privateS3 -aree per attrezzature per istruzione, e interesse comune

    F -ATTIVIT ED ATTREZZATURE DI INTERESSE GENERALE O SOVRACOMUNALEPUBBLICHE O PRIVATE, suddivise in:

    aree pubbliche: F1- aree per impianti tecnologici

    aree private: F2 - aree per attrezzature sociali, religiose, ricreative,ludico-sportive

    V - AREE PER LA MOBILITA

    V- parti del territorio destinate alla conservazione, allampliamento e alla nuova formazione di sediveicolari e pedonali.

    II INSEDIAMENTI IMPROPRI

    cos suddivisi:

    II r - attivit residenziali

    II p - attivit produttive

    II t - attivit terziarie

    II a - attivit agricole.

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    TITOLO II - NORME SPECIFICHE DI AREA

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    TITOLO II NORME SPECIFICHE DI AREA

    ART.11 NORME SPECIFICHE Dl AREA

    Le destinazioni d'uso, gli interventi urbanistici ed edilizi, i parametri e le norme specifiche per ciascunadelle aree normative di cui all'art. 10 sono disciplinati dai successivi articoli, predisposti in forma dischede.

    Le aree sono individuate topograficamente sulle tavole di Piano e contrassegnate dal codice riportatonelle schede medesime.

    Ai fini della lettura della scheda si precisa che:

    codice di area la lettera maiuscola definisce la classe di destinazione d'uso principale il numero definisce la classe di intervento

    I'eventuale numero riportato dopo la cifra precedente, indica il sottotipo di area normativa in baseagli indici di edificabilit ed alle prescrizioni particolari

    destinazioni d'uso sono riportati i codici delle destinazioni d'uso di cui all'art.9. Per le destinazioni d'uso di cui in pe t,

    la classe dimensionale di destinazione si intende quella ammessa a maggior profondit e, pertanto,sono concedibili le destinazioni antecedenti alla classe ammessa, secondo I'ordine crescenteriportato all'art.9.

    tipo di intervento Si fa riferimento all'indicazione puntuale delle categorie di intervento specificate all'art.7.

    indici urbanistici ed edilizi per la definizione si fa riferimento all'art.3

    compatibilit cartografica e normativaLe attivit improprie in contrasto con la destinazione d'uso insediativa prevalente, non puntualmenteindicate o per le quali esistono contrasti di classificazione, si intendono riconducibili e normate dallacasistica prevista per singola area specifica, qualora le stesse risultino in atto alla data di adozionedel Progetto Preliminare del P.R.G. approvato dalla Regione con D.G.R. 21/02/2000 N. 13-29387.Tale condizione dovr essere attestata da adeguata documentazione probatoria, (accatastamento,atto di propriet, ecc.).

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    ARTICOLO AREA

    DENOMINAZIONE CODICE

    11.1.1EDIFICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE

    DI CONSERVAZIONE E RECUPERO R 1/1

    CARATTERISTICHEDELLAREA

    area edificata comprendente il nucleo antico, costituitodallambito dallantico Castello e del Ricetto, compreso iltessuto edilizio circostante che possono considerarsi parteintegrante.

    individuata ai sensi deIlart. 24 L.R. 56/77 e s.m.i.

    OBIETTIVI DI PIANOconservazione, risanamento, ristrutturazione del patrimoniourbanistico

    DESTINAZIONI DUSOPRINCIPALI SECONDARIE

    r s tcf ta1 m2

    TIPI DI INTERVENTO Veda prescrizioni particolari

    MODALITA DIATTUAZIONE

    Strumento diretto

    INDICI URBANISTICI EDEDILIZI

    Veda prescrizioni particolari

    PRESCRIZION

    I

    PARTICOLARI

    tipi di intervento

    A) fabbricati principaliI tipi di intervento ammesso sugli edifici principali, sono puntualmente individuati sullaTAV. N. 4 in scala 1:1000 e sono cos formati

    restauro e risanamento conservativo

    ha per oggetto: modifiche dellimpianto distributivo interno finalizzate allinserimento degli impiantitecnologici, da realizzare nel rispetto delle strutture originarie il consolidamento delle strutture originali, anche con tecniche e materiali innovativi leliminazione degli elementi a carattere deturpante

    la salvaguardia dei caratteri morfologici di facciata

    riqualificazione morfologica

    Lintervento si applica agli edifici di recente formazione. La definizione dellintervento riportata allart. 7.11.

    cambiamento di destinazione duso

    consentito per destinazioni duso principali e secondarie previste sia per cambio didestinazione che per riutilizzo di Sul inutilizzate

    B) fabbricati secondariper i fabbricati secondari sono ammessi gli interventi di cui agli artt. 7.1-7.2-7.3-7.4-7.5-7.6-7.10.

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    ARTICOLO AREA

    DENOMINAZIONE CODICE

    11.1.1EDIFICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE

    DI CONSERVAZIONE E RECUPERO R 1/1

    31

    cambiamento di destinazione duso consentito il recupero a scopo abitativo e ad usi complementari alla residenza o alledestinazioni duso secondarie ammesse, dei fabbricati accessori originariamentedestinati ad altri usi (fienili, travate, depositi, stalle, etc.) qualora lintervento interessi ilcorpo di fabbrica principale o contiguo ad esso, nonch gli edifici inutilizzatiprospettanti su strada. In ogni caso gli interventi dovranno garantire la continuittipologica e formale della cortina edilizia e dei prospetti affacciati sulla via pubblica. Eammesso lallineamento alla linea di gronda o di colmo del fabbricato principale,tramite variazione altimetrica di 1,50 mt. Tutti i volumi inutilizzati nonoriginariamente destinati a residenza, non costituenti unico corpo di fabbrica conledificio principale o non contigui ad esso, possono essere utilizzati per usi

    complementari alla residenza o per destinazioni secondarie ammesse.

    aree di pertinenzale aree libere di pertinenza potranno essere destinate a verde o pavimentate conmateriali tradizionali

    compatibilit localizzativaper lattivita di commercio al dettaglio (tcf) vedasi art.27

    edifici vincolati

    per gli edifici vincolati (legge 1089/39 e 1497/39) unicamente ammesso lintervento

    di restauro conservativo (art. 7.3)

    requisiti igienico- sanitari

    per gli edifici gi utilizzati ai fini residenziali qualora non sia possibile soddisfare irequisiti di altezza utile e di aerazione e illuminazione di legge, possibile utilizzare lealtezze preesistenti, e Integrare la ventilazione naturale degli ambienti conventilazione forzata, che garantisca i valori di aerazione imposti dalle leggi di settore.Il rilascio del certificato di abitabilit comunque subordinato al rispetto degli altrirequisiti igienico- sanitari prescritti dalle leggi e giudicati idonei dalle competentiautorit sanitarie.

    aree a parcheggio privato

    per gli interventi di recupero con aumento del carico urbanistico non fatto obbligodel reperimento di aree a parcheggio privato, di cui allart. 15.2, qualoralindividuazione ditali superfici dovesse alterare lassetto di omogeneit architettonicadellinsieme.

    edifici pubblici o di interesse pubblicosi richiamano le norme di cui alla scheda normativa

    superfici a servizi (Sus)

    per destinazioni ta1, tcf = 80% Sul di nuova formazione, anche a seguito dicambiamento

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    ARTICOLO AREA

    DENOMINAZIONE CODICE

    11.1.1EDIFICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE

    DI CONSERVAZIONE E RECUPERO R 1/1

    32

    destinazione duso, con reperimento (dismissione o convenzionamento in usopubblico)delle superfici a parcheggio nella misura deI 50% di Sus ed eventuale monetizzazionedellarestante quota.

    requisiti morfologicifabbricati:

    gli interventi edilizi dovranno attenersi alle seguenti norme morfologiche:- rivestimenti murari a semplice intonaco- tinteggiature con colorazioni tipiche della tradizione locale

    - parti sfondate, ornati in risalto, cornicioni, cornici, fregi, fasce, basamenti eogni altro elemento decorativo quali inferriate, ringhiere, tinteggiati in tonocon quelle scelte per la facciata, in modo da realizzare una composizionecromatica armonica

    - il balcone ammesso verso gli spazi pubblici solo laddove gi esistente, conpavimento in lastra di pietra e mensole di pietra o in soletta di cls a vista(spessore max =10cm) o in legno

    - parapetti del tipo a giorno- serramenti in legno con chiusure pure in legno (gelosie, scuri), di dimensioni

    tradizionalmente usate- elementi decorativi quali, insegne, dipinti pregevoli su facciate,

    accuratamente ripristinati e conservati

    - cornicioni lineari, a sagoma tradizionale, con gronda in vista in rame asezione tonda

    - tetti a falde, con manti in coppo alla piemontese, in colore rosso- ammessa lapertura di lucernari- recinzioni cieche, realizzate in muratura, con mattoni faccia vista- demolizione di eventuali baracche o tettoie esistenti, ritenute incompatibili

    con lambiente- ammessa la realizzazione di n.1 abbaino ogni mt.5,00 di sviluppo in gronda

    della falda. Le dimensioni non dovranno superare il rapporto di 1/8 trasuperficie finestrata e superficie di pavimento. Questi manufatti dovranno,comunque, uniformarsi per forma e dimensione agli eventuali abbaini gipresenti nel contesto di appartenenza.

    Spazi pubblici:- superfici relative alla mobilit pedonale e veicolare realizzate con materiali

    tradizionali- ripristino del sistema delle arcate preesistenti del porticato- definizione di spazio pubblico finito della piazza Vittorio Emanuele, attraverso

    leliminazione della mobilit veicolare esistente sul lato sud e lunificazionedella pavimentazione della stessa, con materiali tradizionali

    - previsione di un sistema di collegamento pedonale tra la via Bovetti e lapiazza Vittorio Emanuele

    - rilocalizzazione dei bassi fabbricati destinati ad impianti ed attrezzature

    tecniche ubicati in via Provana- restauro conservativo della cinta medioevale

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    ARTICOLO AREA

    DENOMINAZIONE CODICE

    11.1.1EDIFICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE

    DI CONSERVAZIONE E RECUPERO R 1/1

    33

    bassi fabbricati:non ne ammessa la costruzione

    modificazione e valenza prescrittiva dei tipi di intervento

    I tipi di intervento individuati sulla TAV.N.4 e quelli disciplinati dalle prescrizioniparticolari per singoli immobili in coda al presente articolo possono essere modificatiattivando le procedure di cui al 9 comma art.17 L.R. 56/77 e s.m.i. anche per laparziale ridefinizione di parametri edilizi, modalit operative e requisiti morfologici,ferme restando le destinazioni duso e le quantit di SUL previste dalla norma vigente,che possono essere modificate solo con trasferimenti di capacit edificatoria.In ogni caso, e per qualsiasi edificio, la deliberazione deve essere assunta dal

    Consiglio Comunale con il parere favorevole della Commissione Edilizia e dellUfficioTecnico, che formulano le proprie valutazioni sulla base di un dettagliato progetto,esteso a tutto il fabbricato per il quale si richiede il cambio di intervento; tale progetto,corredato di eventuali ulteriori prescrizioni, costituisce parte integrante delladeliberazione consiliare e assume valore normativo rispetto alle modalit esecutive eal prodotto edilizio dellintervento.Si precisa che il tipo di intervento ammesso si intende quello ammesso a maggiorprofondit e, pertanto, sono ammessi anche i tipi di intervento antecedenti a quelloindicato, secondo lordine crescente riportato allart. 7.

    Prescrizioni particolari per singoli immobili

    Lintervento di ristrutturazione individuato sulla TAV. n4 con perimetro grigio eidentificativo numerico (1*) ammesso per il fabbricato di propriet comunalelocalizzato in vicolo Milocco, dovr salvaguardare la sagoma ed i caratteri tipologiciesistenti.Le aree per servizi da individuare, connesse al riutilizzo delledificio per le destinazioniammesse dal P.R.G., potranno essere monetizzate.

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    ARTICOLO AREA

    DENOMINAZIONE CODICE

    11.1.2EDIFICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE

    DI CONSERVAZIONE E RECUPERO R 1/2

    CARATTERISTICHEDELLAREA

    area edificata comprendente alla Citt murata, caratterizzatadalla persistenza della maglia viaria originaria, e da tessutourbano fortemente densificato.

    OBIETTIVI DI PIANOrecupero, conservazione e adeguamento degli edifici di valoredocumentario, con salvaguardia degli elementi morfologicitipizzanti, ammodernamento e sostituzione dei volumi obsoleti

    DESTINAZIONI DUSOPRINCIPALI SECONDARIE

    r tcf ta2 s tb3 tc3 td3 m2

    TIPI DI INTERVENTO Veda prescrizioni particolari

    MODALITA DIATTUAZIONE

    Strumento direttoSUE di cui agli artt. 41 bis e 43 L.R. 56/77 e s.m.i.

    INDICI URBANISTICI EDEDILIZI

    If = esistente

    H = esistente

    Rc = esistente

    Veda prescrizioni particolari

    PRESCRIZIO

    NI

    PARTICOLAR

    I

    tipi di intervento

    A) fabbricati principaliI tipi di intervento ammesso sugli edifici principali, sono puntualmente individuati sullaTAV. N. 4 in scala 1:1000 e sono cos normati

    restauro e risanamento conservativo

    ha per oggetto: modifiche dellimpianto distributivo interno finalizzate allinserimento degli impiantitecnologici, da realizzare nel rispetto delle strutture originarie il consolidamento delle strutture originali, anche con tecniche e materiali innovativi

    leliminazione degli elementi a carattere deturpante la salvaguardia dei caratteri morfologici di facciata

    ristrutturazione edilizia

    ha per oggetto:- leliminazione delle aggiunte di epoca recente a carattere deturpante- la modificazione della distribuzione interna- integrazione delle aperture esistenti verso gli spazi pubblici con possibilit di

    nuove aperture- demolizione e rifacimento degli orizzontamenti interni con possibilit di traslazione

    della quota dei solai- sostituzione, tramite intervento di demolizione con ricostruzione di porzionidegradate delledificio e staticamente fatiscenti, senza modificazione dellasagoma e dellallineamento e con disegno dei prospetti coerente con linsieme

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    ARTICOLO AREA

    DENOMINAZIONE CODICE

    11.1.2EDIFICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE

    DI CONSERVAZIONE E RECUPERO R 1/2

    35

    - la conservazione delle facciate esterne prospettanti verso spazi pubblici- la conservazione dellapparato decorativo o il ripristino dello stesso secondo leindicazioni morfologiche di cui a seguito

    - la possibilit di elevare laltezza delledificio per ottenere altezze utili interne deivani abitabili di mt. 2,70.

    Lintervento dovr garantire la continuit tipologica e formale degli edifici limitrofi. Lavariazione altimetrica delle nuove fronti dovr essere contenuta entro metri uno, calcolatarispetto allaltezza preesistente delledificio

    riqualificazione morfologica

    Lintervento si applica agli edifici di recente formazione. La definizione dellintervento

    riportata allart. 7.11.

    cambiamento di destinazione duso

    consentito per destinazioni duso principali e secondarie previste sia per cambio didestinazione che per riutilizzo di Sul inutilizzate

    B) fabbricati secondariper i fabbricati secondari sono ammessi gli interventi di cui agli artt. 7.1-7.2-7.3-7.4-7.5-7.6-7.10.

    cambiamento di destinazione duso

    consentito il recupero a scopo abitativo e ad usi complementari alla residenza o alledestinazioni duso secondarie ammesse, dei fabbricati accessori originariamentedestinati ad altri usi (fienili, travate, depositi, stalle, etc.) qualora lintervento interessi ilcorpo di fabbrica principale o contiguo ad esso, nonch gli edifici inutilizzatiprospettanti su strada. In ogni caso gli interventi dovranno garantire la continuittipologica e formale della cortina edilizia e dei prospetti affacciati sulla via pubblica.Tutti i volumi inutilizzati non originariamente destinati a residenza, non costituentiunico corpo di fabbrica con ledificio principale o non contigui ad esso, possonoessere utilizzati per usi complementari alla residenza o per destinazioni secondarieammesse.

    interventi ammessi per Iambito sottoposto a S.U.E. (Piano di Recupero) individuatosulla TAV. N. 4

    - interventi di ristrutturazione edilizia, demolizione con ricostruzione vincolata eampliamento sino ad un max del 20% della Sul esistente

    - H = H max esistente- Rc = max 50%- salvaguardia dei perimetro dellisolato definito dai reticolo viario e dei resti

    della cinta muraria- tipologia edilizia = a cortina- fino allapprovazione dello SUE., sono ammessi interventi di manutenzione

    ordinaria e straordinaria

    - St min richiesta per comparto di attuazione del S.U.E. = 50% ambitoperimetrato dal P.R.G..- In presenza S.U.E. non esteso a tutto lambito perimetrato, la proposta di

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    S.U.E. dovr essere corredata da studio di massima urbanistico- edilizioesteso a tutto lambito territoriale delimitato a S.U.E..

    Lambito individuato sulla Tav. N4 mediante perime tro grigio e identificativonumerico (2*) in via Carlo Alberto e piazza Ferrero soggetto a S.U.E. ( Piano diRecupero ) alle prescrizione descritte nellapposita scheda grafica SC.AMB.3 inallegato alle NTA ed ai parametri urbanistici ed edilizi seguenti:

    - Intervento di ristrutturazione edilizia mediante demolizione dei fabbricati erecupero delle SUL come da scheda dambito n. 3

    - Destinazioni duso come in scheda darea- SUL max esistente come calcolata ex art.3 3.1.6 delle NTA

    - SUS per cambi di destinazione duso a terziario 80% SUL di cui 50% dimessaa parcheggio pubblico e 50% monetizzabile.

    - SUS per cambi di destinazione duso a residenza 25/50 mq di cui 10/50 mqassoggettabile ad uso pubblico e 15/50 mq monetizzabile

    - Parcheggio privato residenza 1 posto auto ogni unit immobiliare allinternodel lotto e fino al raggiungimento delle quantit espresse allart.15.2 delleNTA, in spazi privati limitrofi.

    - Urbanizzazioni indotte: allargamento e sistemazione del marciapiede su ViaCarlo Alberto in fregio allintervento

    - Numero piani f.t. 2 - Rc = 60%- H max = filo gronda cellula edilizia confinante p.za Ferrero- Massima profondit di manica edilizia 12 m.

    - Obbligo del mantenimento del filo di costruzione a filo strada esistente- Piantumazione di alberatura ornamentale su area parcheggi- Si prescrive la conservazione o la riproposizione dei pilastri che delimitano

    laccesso carraio su Via Carlo Alberto.

    requisiti morfologici

    - rivestimenti murari a semplice intonaco- tinteggiature con colorazioni tipiche della tradizione locale- parti sfondate, ornati in risalto, cornicioni, cornici, fregi, fasce, basamenti e

    ogni altro elemento decorativo quali inferriate, ringhiere, tinteggiati in tonocon quelle scelte per la facciata, in modo da realizzare una composizionecromatica armonica. Per i basamenti ammesso il rivestimento con pietraper unaltezza non superiore a cm. 100 misurata dalla quota del marciapiedeo dal piano stradale

    - balconi realizzati in lastra e mensole di pietra (spessore = 10 cm) .- parapetti del tipo a giorno in bacchette di ferro- serramenti in legno con chiusure pure in legno (gelosie, scuri), di dimensioni

    tradizionalmente usate- elementi decorativi quali, insegne, dipinti pregevoli su facciate, decorazioni

    plastiche accuratamente ripristinati e conservati- cornicioni lineari, a sagoma tradizionale, con gronda in vista in rame a

    sezione tonda

    - tetti a doppia falda, con manto in coppi alla piemontese- camini e altri additamenti delle coperture in mattone a vista con tipologiatradizionale

    - ammessa lapertura di lucernari sulle falde interne verso cortile.

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    - Non ammessa la realizzazione di abbaini.- la recinzione , se necessaria, dovr prevedere una zoccolatura muraria h0,8 m e soprastante opera in ferro a giorno .

    - le aree libere e quelle soggette a dismissione dovranno essere sistematecon pavimentazione in pietra naturale

    modalit di attuazione degli interventi

    a. strumento diretto per:- i tipi di intervento ammesso sui fabbricati principali e secondari

    b. S.U.E. per:- lambito individuato sulla TAV.N.4

    - per gli interventi di demolizione con ricostruzione, attuati nel rispetto dellanormadi cui al paragrafo modificazione e valenza prescrittiva dei tipi diintervento

    c. concessione convenzionata di cui aI 5comma art .49 L.R. 56/77 e s.m.i. per:- interventi con Sul maggiori di 500 mq.

    La convenzione dovr avere i contenuti stabiliti aIIart. 45 della LR.56/77 e s.m.i.

    adeguamento igienico- funzionale

    E concesso, una sola volta, lampliamento di Sul per un massimo di mq 25, peradeguamento igienico di edifici unifamiliari isolati o contigui.Laggiunta deve avvenire preferibilmente su fronti non prospettanti la via pubblica.

    Lintervento, ammesso nei caso ove non sia possibile ricorrere allintervento dicambiamento di destinazione duso, o di chiusura di logge o travate esistenti.Lintervento di adeguamento funzionale ammesso su tutti gli edifici principali

    Superfici a servizi (Sus)

    - destinazione residenziale Sus = 25 mq/50 mq Sul:dismissione o convenzionamento in uso pubblico di una quota di Sus=10 mq/50 mqSul ed eventuale monetizzazione della restante quota, pari a 15mq/ 50mq Sul.Per gli interventi attuati con strumento diretto qualora gli stessi determinino superfici aSus non funzionali ammessa la totale monetizzazione

    - destinazioni terziaria:Sus=80% della Sul di nuova formazione anche a seguito di cambiamentodestinazione duso, con reperimento (dismissione o convenzionamento in usopubblico) delle superfici a parcheggio nella misura del 50% di Sus, ed eventualemonetizzazione della restante quota, nei casi di dimostrata impossibilit delreperimento dello standard richiesto Per destinazioni t3 fatto obbligo del totalereperimento.Per interventi di cambio di destinazione duso con Sul max = 50 mq, finalizzatialladeguamento igienico- funzionale di attivit esistenti ammessa la totalemonetizzazione.

    Per destinazioni tcf, vedere art.27 art. NTA

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    requisiti morfologici

    - gli interventi edilizi dovranno attenersi alle seguenti norme morfologiche:- rivestimenti murari a semplice intonaco- tinteggiature con colorazioni tipiche della tradizione locale- parti sfondate, ornati in risalto, cornic