Novembre 2014 Adotta un albero - Reggio Calabria · 2018. 12. 19. · “Che cosa c'è di più...

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------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Educazione Ambientale per le scuole Novembre 2014 Adotta un albero Patto di amicizia tra studenti e natura Con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di S. Stefano in Aspr. (RC) Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione "Affido a te il destino di questa pianta. Aiutala a crescere e proteggila. Fai in modo che sia uno degli scopi più importanti della tua vita. Fai ciò per il tuo bene e quello di coloro che come te non vogliono vivere senz'alberi." Sechipe Associazione Sportiva Dilettantistica FIDASC Sezione di S. Stefano in Aspromonte (RC)

Transcript of Novembre 2014 Adotta un albero - Reggio Calabria · 2018. 12. 19. · “Che cosa c'è di più...

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    Educazione Ambientale per le scuole

    Novembre 2014

    “ Adotta un albero ” Patto di amicizia tra studenti e natura

    Con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di S. Stefano in Aspr. (RC) Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione

    "Affido a te il destino di questa pianta. Aiutala a crescere e proteggila.

    Fai in modo che sia uno degli scopi più importanti della tua vita. Fai ciò per il tuo bene e quello di coloro che come te non vogliono vivere

    senz'alberi."

    Sechipe

    Associazione Sportiva Dilettantistica

    F IDA SC Sezione di S. Stefano in Aspromonte (RC)

  • “Che cosa c'è di più bello di uscire un giorno da casa, da scuola, dall'ufficio, e guardare il cielo respirando a pieni polmoni. E poi guardare a terra e vedere una piccola piantina di quercia o di

    acero sollevarsi nel caos della città, fino a diventare, forse, un giorno, un maestuoso albero secolare.”

    Dovremmo un po' tutti fermarci a pensare che gli alberi di oggi sono stati le piccole piantine di ieri o forse gli sforzi e le passioni dei giardinieri del passato, o forse solo un piccolissimo seme trasportato dal vento di un qualche giorno di tanto tempo fa.

    Ma gli alberi del domani? Forse l'albero del domani lo puoi piantare proprio tu , che ti sei preso il tempo di leggere queste righe.

    Pensaci.

    Noi di "Adotta un Albero" lo abbiamo già fatto e lo faremo anche per te. Ma tu ci devi dare una mano.

    Vuoi sapere come? Non è difficile. Dedica ancora qualche minuto a sfogliare queste pagine che seguono semplici ed informative. Ti verrà la voglia di piantare alberi anche a te e seguendoci nella nostra iniziativa scoprirai che è più facile e più bello di quello che immagini.

  • Premessa

    L’iniziativa, nata in collaborazione tra l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Fidasc” Sez. di S Stefano in Aspr. e l’amministrazione comunale di S. Stefano in Aspr. Assessorato alla Cultura, si prefigge l’obiettivo di contribuire a far conoscere, capire e difendere la Natura agli studenti delle scuole di primo e secondo grado del territorio comunale e subito prossimo allo stesso.

    Il punto di partenza è la conoscenza del patrimonio naturale e delle sue alterazioni conseguenti ai cambiamenti climatici in atto e alle sempre maggiori pressioni antropiche da parte dell’uomo, nonché allo sfruttamento sempre consistente della materia prima legno. La presa di coscienza di queste problematiche induce maggiore responsabilità e adozione di azioni anche quotidiane che portino al rispetto dell'ambiente, nell'ottica di una società sostenibile.

    Il progetto dunque si offre come strumento per accrescere una coscienza comune verso la sostenibilità ambientale, l'utilizzo responsabile delle risorse naturali e più in generale il rispetto e la conservazione della natura.

    Perché piantare alberi?

    La realizzazione di questa iniziativa agroforestale, si pone come obiettivo l’apporto di molteplici benefici ambientali.

    La piantumazione di nuovi alberi permette infatti di:

    • incrementare l’assorbimento di Anidride Carbonica (CO2) per contrastare il cambiamento climatico e gli eccessi dell’effetto serra;

    • contrastare deforestazione, degrado ambientale, erosione dei suoli e desertificazione;

    • contribuire alla tutela della biodiversità; • migliorare la fertilità dei terreni; • stabilizzare l’assetto idrogeologico delle zone di intervento, evitando così frane e

    smottamenti.

    Cosa è un ecosistema? - Un ecosistema è una porzione di zona della Terra, in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita, delimitata naturalmente, cioè l'insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l'ambiente che li circonda. Cosa è la Biodiversità? - La diversità biologica o biodiversità in ecologia è l'insieme di tutti gli organismi viventi nelle loro diverse forme, e dei rispettivi ecosistemi. Essa comprende l'intera variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi. Cosa è la Sostenibilità Ambientale? - Con riferimento all’ Ambiente tale termine Sostenibilità Ambientale si indica un "equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti (di oggi) del genere umano , senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie".

    Cosa è l’Anidride Carbonica e come viene prodotta?

    L'anidride carbonica è una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È ritenuta uno dei nell’atmosfera è nociva per tutto l’ecosistema vita sulla terra . L’elevata presenza è considerata principali gas ,incolore e inodore, presenti nell'atmosfera terrestre. È indispensabile per la vita delle piante ma, se in quantità elevata la maggiore causa del costante e

  • inarrestabile processo che ha portato nell’ultimo secolo ad un aumento importante della temperatura su tutta la terra. In ambienti chiusi, l’elevata presenza di anidride carbonica può essere nocivo e a volte mortale per l’uomo.

    Il motivo principale per l'aumento di anidride carbonica negli ultimi dieci anni sono le emissioni provenienti dalla combustione di combustibili fossili, come il carbone, il petrolio e il gas combustibile, da parte dell’uomo.

    Cosa si sta facendo per ridurre la produzione di Anidride Carbonica da parte dell’uomo?

    L'aumento della quantità di anidride carbonica nell'atmosfera , quindi, contribuisce ad un aumento della temperatura media del pianeta, al quale gli ecosistemi non hanno il tempo necessario per adattarsi. L'entità di questo effetto è ancora in discussione, ma la diffusa convinzione che stiamo in effetti attraversando una fase di riscaldamento generalizzato del clima terrestre ha portato molti paesi del mondo a siglare il Protocollo di Kyōto, un accordo in cui le nazioni aderenti si impegnano a limitare e ridurre le emissioni di Anidride Carbonica. Il mancato rispetto dei valori di emissione limite, secondo gli accordi sottoscritti, accreditati da più recenti studi sul clima , porterebbe la temperatura media della terra ad aumentare di due gradi, e il livello dei mari a innalzarsi di almeno un metro entro il 2040. Altri studi, ritenuti meno verosimili, prevedono fino a 6 gradi di aumento di temperatura e fino a 3 metri di innalzamento dei mari.

    Assorbimento forestale di Anidride Carbonica (CO2): l’albero “mangia” la CO2

    L’albero vive e cresce utilizzando elementi naturali: crea le molecole del legno di cui è costituito essenzialmente grazie all’acqua, all’energia del sole ed all’anidride carbonica presente in atmosfera.

    Attraverso il processo di fotosintesi l’albero sottrae quindi naturalmente anidride carbonica dall’atmosfera, dove questa si accumula a causa di numerosi e svariati processi, tra cui il più rilevante è costituito dalla trasformazione e consumo di energia (specialmente di origine fossile: il petrolio) operato dall’uomo.

  • Questa cattura è positiva, dato che l’anidride carbonica viene sottratta all’atmosfera dove altrimenti, accumulandosi, si comporterebbe come una sorta di “coperta” aumentando in maniera non naturale il riscaldamento del clima terrestre.

    La promozione di boschi e foreste realizzata piantando alberi e creando aree verdi specificatamente protette permette di potenziare la capacità naturale di assorbimento, permette anche di favorire la rinaturalizzazione del territorio , troppo spesso e fortemente alterato dalle attività umane, oltre che a prevenire ulteriore consumo di suolo.

    Anche il Protocollo di Kyoto prevede espressamente l’assorbimento forestale quale attività di mitigazione climatica, complementare ed integrativa alla riduzione delle emissioni “alla fonte”.

    Quanta anidride carbonica assorbe e sequestra un albero?

    La risposta corretta è “dipende”.

    In linea generale, per poter comprendere il livello di assorbimento di anidride carbonica di un albero bisogna iniziare a fare qualche distinzione di base: la pianta di cui voglio comprendere l’assorbimento che tipo di essenza è? Arborea o arbustiva? Di basso fusto o di alto fusto? Vive in clima temperato o in clima tropicale (o altro)? E’ in contesto urbano o in contesto naturale? E’ soggetta a piani di gestione attiva (quale manutenzione periodica, per es.) oppure no? E’ in un contesto di forti stress ambientali (penuria idrica, attacchi parassitari,…etc.) oppure no?

    Tutte queste variabili (ma ce ne sono molte altre) hanno un peso così rilevante sull’ accrescimento dell’albero che il suo livello di assorbimento di anidride carbonica rischia di essere anche molto differente da un contesto all’altro.

    Ipotizzando di parlare di una pianta (quale una essenza arborea di alto fusto) in clima temperato situata in città (quindi un contesto di stress ambientali più elevati rispetto ad un contesto naturale) possiamo pensare che l’albero stesso possa assorbire tra i 10 ed i 20 kg anidride carbonica /anno, dentro un ciclo di accrescimento che (mediamente) raggiunge il suo massimo in un tempo compreso tra i 20 ed i 40 anni.

    Sebbene la forestazione urbana sia una attività altamente interessante, e sebbene sia elevato il valore di un albero in città per diversi aspetti, la città medesima non è il contesto dove l’albero può massimizzare il suo lavoro per diversi motivi (più limitata possibilità di espansione radicale, presenza di sottoservizi nel suolo, regime manutentorio, maggior presenza di inquinanti atmosferici,……etc.), limitando così la sua capacità di assorbire CO2.

    Discorso diverso per un albero (quale una essenza arborea di alto fusto) in contesto naturale, dove ci si può aspettare una crescita meno stentata ed un potenziale di assorbimento compreso tra i 20 ed oltre i 50 kg Anidride Carbonica/anno, in un arco temporale compreso tra i 20 ed oltre i 30 anni.

  • In riferimento all’assorbimento di Anidride Carbonica, se poi volessimo essere più precisi dovremmo anche dire che non ha molto senso chiedersi “quanta Anidride Carbonica assorbe un albero all’anno” (o in un mese, o in un giorno) perché dovremmo iniziare a fare un po’ troppe approssimazioni, che renderebbero poi poco verosimile il valore numerico. Ha più senso ragionare sulla capacità di un albero di assorbire e sequestrare Anidride Carbonica nell’arco del proprio intero periodo vitale (ciclo di vita), in cui le variabili ambientali puntuali (variazioni meteorologiche, stress e stressor, penuria di precipitazioni meteoriche, disturbi di varia natura,….etc.) hanno meno influenza in quanto “spalmate” su un ciclo vitale di lungo periodo.

    Volendo compensare la Anidride Carbonica mediante compensazione forestale (piantumazioni urbane o boschive) dovremmo addirittura interrogarci sul valore di assorbimento dell’albero lungo il suo intero ciclo vitale dentro una particolare formazione arborea, senza voler aprire a troppi determinismi che vanno poi staccarsi dalla realtà delle cinetiche naturali.

    Quanti alberi deve impiantare ogni occidentale per trasformare 34 kg di Anidride Carbonica al giorno pari a 12.410 kg all'anno?

    Un albero assorbe mediamente 46 kg di Anidride Carbonica (CO2) all'anno (*)

    (*) I dati si riferiscono ad un albero in fase di crescita. Il risultato è stato ottenuto da una media generale. In realtà, se il rimboschimento avviene nelle zone equatoriali dove la crescita è più veloce della media ed indipendente dalla stagione, i dati risultano più ottimistici.

    Per riassorbire la produzione annua di Anidride Carbonica della singola persona sono necessari 270 alberi pari a 9.000 mq. di terreno.

  • Per mantenere questo equilibrio ogni persona deve ripiantumare 9.000 mq. di bosco all'anno?

    No perchè il bosco ripiantumato continua la sua opera di depurazione per tutto il periodo della crescita (molti anni). Terminato il suo ciclo di vita, il legname prodotto, ricco di carbonio inglobato dall’Anidride Carbonica, dovrà essere usato per impieghi destinati a durare nel tempo (mobili, abitazioni, ecc..) L'eventuale sua combustione provocherebbe la re-immissione del carbonio nell'ambiente sotto forma di Anidride Carbonica, rendendo così inutile l'intero processo.

    Si trova in Cina l’albero in grado di assorbire la maggior quantità di Anidride Carbonica al mondo. E’ il Kiri, albero prezioso per contrastare i cambiamenti climatici

    Si chiama Kiri, l’albero ‘mangia’ Anidride Carbonica. Anche detto albero imperatore, questo vegetale è considerato quello in grado di assorbire la maggior quantità di Anidride Carbonica al mondo. Si trova in Cina, ed è un albero molto prezioso perchè il suo alto assorbimento di anidride carbonica potrebbe aiutare a contrastare i cambiamenti climatici. La Paulownia Tempestosae, questo il nome scientifico dell’albero mangia Anidride Carbonica è molto grande e può arrivare fino a 27 metri di altezza, mentre il suo diametro si aggira tra i 7 e i 20 metri.

    Kiri, l’albero imperatrice

  • Si caratterizza per degli splendidi fiori viola , molto profumati e apprezzati dalle api e le foglie del Kiri vengono anche utilizzate per preparare un buon tè aromatico. Foglie che sono molto ricche di azoto e che quando seccano e si staccano dalla pianta, sono in grado di nutrire il terreno circostante rilasciando nel suolo le loro proprietà nutritive. Insomma un albero dalle mille peculiarità, anche se la più importante delle quali è il fatto di riuscire ad assorbire elevati livelli di Anidride Carbonica, pari a dieci volte in più di ogni altro albero esistente al mondo. Come se non bastasse, questa pianta sopravvive anche gli incendi grazie all’alta resistenza delle sue radici.

    Gli alberi grandi assorbono più Anidride Carbonica?

    Se i vecchi sono più attivi dei giovani. Secondo uno studio gli alberi più grandi di età e dimensioni crescono più velocemente e assorbono più Anidride Carbonica.di

    Gli alberi grandi crescono più rapidamente e più a lungo di quelli piccoli e quindi sono in grado di assorbire più Anidride Carbonica. Una tesi lineare che però contraddice quelle più comuni che sostenevano il contrario, cioè che il tasso di crescita per gli alberi di grandi dimensioni rallentasse con il passare degli anni.

    Secondo uno studio, maggiori sono le dimensioni dell’albero, più alto è il suo tasso di crescita. La conclusione è stata avanzata dopo aver analizzato 650 mila alberi appartenenti a 403 specie di piante che crescono nelle regioni temperate e tropicali. Facendo un paragone con la vita di un essere umano, è come se il nostro corpo desse il meglio di sé non a 20, 30 o 40 anni, bensì quando raggiunge i 90 anni di età.

    Gli alberi assorbono più Anidride Carbonica quando sono in crescita, cioè quando non sono ancora arrivati alla loro fase matura. Questo succede perché, oltre ad attuare il processo di fotosintesi clorofilliana, hanno bisogno di più Anidride Carbonica per aumentare le dimensioni del tronco,

  • dove viene stoccata. La durata di questa fase varia a seconda della localizzazione della foresta e delle specie presenti. In generale, per le piante ad alto fusto dura tra i 40 e i 100 anni.

    Piantare alberi nelle città è un'operazione che offre molteplici vantaggi

    Soprattutto nelle città, infatti, gli alberi assolvono molteplici funzioni positive, non solo sotto il profilo ambientale, ma anche igieniche, climatiche, estetiche, sociali e culturali.

    Il vantaggio più immediato è l'assorbimento degli inquinanti . Le foglie infatti, con il processo fotosintetico, depurano l'aria assorbendo CO2 (anidride carbonica, prodotta in particolare dai processi di combustione) ed emettendo O2 (ossigeno). Se consideriamo, ad esempio, un faggio centenario sappiamo che i suoi ca. 7.000 mq di superficie fogliare assorbono in un'ora 2,5 kg di CO2 e restituiscono all'atmosfera 1,7 kg di ossigeno. Tale quantità di ossigeno è utile alla vita di ben 10 persone.

    Le ricerche effettuate sull'argomento hanno evidenziato che 1 ettaro di superficie a bosco trattiene in un anno 50 tonnellate di polveri, mentre 1 ettaro di prato trattiene solo 5 tonnellate. Le foglie infatti, in particolare quelle poco mobili, lanose e grandi svolgono la funzione di captare le polveri, gli inquinanti volatili e i batteri.

    Dall’inizio dell’era industriale ad oggi il tenore di CO2 nell’atmosfera è aumentato del 20-25%. Questo a causa dell’incremento dell’uso di fonti energetiche fossili e della progressiva riduzione delle superfici forestali che, insieme agli oceani, costituiscono i maggiori serbatoi di assorbimento della CO2.

    Anche in Italia le politiche legate al rispetto degli obiettivi posti dal “Protocollo di Kyoto” (entrato in vigore il 16 febbraio 2005) per opporsi al cambiamento climatico globale, affidano alle azioni di rimboschimento e di gestione degli ambienti forestali un’importanza strategica. Di grande interesse, anche economico, è l’aprirsi del mercato dei crediti di emissione di anidride carbonica (carbon credits) che tra breve permetterà di “vendere” le quote di Anidride Carbonica sottratte all’atmosfera attraverso le attività forestali.

  • Altre importantissime funzioni svolte dalle piante riguardano l'equilibrio idrico e la regimentazione del deflusso delle acque.

    Attraverso il processo di evapotraspirazione un albero, come ad esempio il faggio, immette in atmosfera circa 400 litri d'acqua in un giorno. Grazie a tale processo l'acqua ritorna all'atmosfera (ciclo dell'acqua). Senza le piante si ridurrebbe il vapore acqueo nell'atmosfera e aumenterebbe la dispersione idrica a causa delle infiltrazioni nel terreno e dello scorrimento superficiale delle acque. In Amazzonia è stato accertato che il 75% delle piogge ha origine dal processo di evapotraspirazione della foresta equatoriale.

    A ciò è necessario aggiungere i benefici provocati dall'ombreggiatura fogliare, questa, insieme alla riflessione delle foglie, può indurre l'abbassamento della temperatura da 1- 4°C in città, fino a 15°C nei boschi. Infine non va sottovalutato il beneficio psicologico apportato dall'incremento di aree verdi in contesti urbani.

    Santo Stefano in Aspromonte Novembre 2014

    L’Associazione Sportiva Dilettantistica FIDASC

    Sezione di S. Stefano in Aspr. (RC)