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il cambiamento organizzativo e la governance locale. D.Primerano NOVA BOVALINO “COSTRUIRE LA CITTADINANZA ATTIVA” RELAZIONE : IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO e LA GOVERNANCE LOCALE. Dott. Domenico Primerano Bovalino 24/11/2012

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NOVA BOVALINO. “COSTRUIRE LA CITTADINANZA ATTIVA” RELAZIONE : IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO e LA GOVERNANCE LOCALE. Dott. Domenico Primerano Bovalino 24/11/2012. CRISI FINANZIARIA Una migliore politica pubblica; Una maggiore fiducia nell’amministrazione; Una più forte democrazia; - PowerPoint PPT Presentation

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“COSTRUIRE LA CITTADINANZA ATTIVA”

RELAZIONE : IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO e LA GOVERNANCE LOCALE.

Dott. Domenico Primerano

Bovalino 24/11/2012

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CRISI FINANZIARIA Una migliore politica pubblica; Una maggiore fiducia nell’amministrazione; Una più forte democrazia; Rispondere alla richiesta di maggiore

trasparenza ed accountability; Andare incontro alle aspettative di maggiore

considerazione da parte dei cittadini; Controbattere alla diminuzione di

partecipazione e fiducia verso la pubblica amministrazione

GOVERNARE CON I CITTADINI NEL NUOVO CONTESTO EUROPEO

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Risorse economiche e finanziarie

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QUALITA’ DELLA VITALA CLASSIFICA DELLE CITTA’ IDEALI

La “posizione” delle nostre Province

77° – CROTONE90° - COSENZA95° – VIBO VALENTIA97° - REGGIO CALABRIA99° - CATANZARO

I 6 CRITERI CHE FANNO ESSERE UNA CITTA’ IDEALE

TENORE DI VITAAFFARI E LAVORO

SERVIZI AMBIENTE E SALUTEORDINE PUBBLICO

POPOLAZIONETEMPO LIBERO

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Non possiamo continuare a vivere in una società chiusa su un pianeta finito.

Noi stiamo rubando il futuro ai nostri figli

e ai nostri nipoti

La Crisi finanziaria, la disoccupazione,i costi della politica, gli sprechi, il paese politico e quello reale ,la fiducia del

cittadino verso le istituzioni, ecc, ecc. dimostrano che l’Italia è in crisi e che quindi tutti :

DOBBIAMO QUINDI FARE QUALCOSA , MA COSA? NELLA SOCIETA’ CIVILE CRESCE LA VOGLIA DI GIRARE PAGINA!

Dobbiamo abbandonare l’illusione ed affrontare la

Realta’.

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Illusione invece di realta’

L’illusione: piu’consumi piu’ sei felice

La realta’: piu’ consumi piu’ diventi grasso!

…………..e LO SVILUPPO SOSTENIBILE ??

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UomoUomo

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Uomo moderno!Uomo moderno!

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PROVIAMO A RIPARTIRE :ALZIAMO IL LIVELLO

NON TUTTO E’ ANDATO DISTRUTTO, UN TESSUTO SOCIALE SUL QUALE PROVARE A RITESSERE RAPPORTI PUBBLICI TRASPARENTI ESISTE ANCORA:

E’ FATTO DI MAGISTRATI CHE ANCORA CI CREDONO; DI PROFESSIONISTI CHE SEGUITANO A COMPIERE IL LORO DOVERE CON SCRUPOLO; DI IMPRENDITORI PICCOLI E GRANDI CHE HANNO IMPARATO A FARE IMPRESA E

RESISTERE SUL MERCATO SENZA L’AIUTO DELLA POLITICA:

ED E’ FATTO DI GIOVANI E DI MENO GIOVANI CHE HANNO VOGLIA DI METTERSI IN DISCUSSIONE.

NON SARA’ FACILE.

.

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ABBIAMO BISOGNO DI TRE COSE PER AFFRONTARE LA CRISI E COSTRUIRE LA

CITTADINANZA ATTIVA :

UNA FORTE NORMATIVA

FORTE PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

SE UNO DI QUESTI LEGAMI E’ DEBOLE LA POPOLAZIONE NON E’ PROTETTA

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La stagione delle riformeOBIETTIVI DEL LEGISLATORE

Cambiare il come si amministra, riguarda in primo luogo il perché, il fine dell'amministrazione, ciò verso cui si deve considerare indirizzata e ordinata l'azione amministrativa pubblica.

Si tratta del dato di fondo,che dà il senso dell'attuale stagione di riforme e che si riflette poi nella modernizzazione del sistema. (pensioni, sprechi, lotta alla corruzione, fisco e.. Ecc.)

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GOVERNANTI E GOVERNATI Come è noto, l'amministrazione si colloca al crocevia del rapporto

fra chi governa e chi è governato, fra governo e società, è strumento e prolungamento dell'azione di governo e, insieme, mezzo per l'organizzazione e il funzionamento della vita individuale e collettiva, della società.

Entro tale rapporto, che di per sé è sempre in equilibrio precario, l'amministrazione italiana, nonostante i principi affermati nella Costituzione, ha continuato ad essere eminentemente concepita come strumento e prolungamento dell'azione di governo, momento del governo sulla società.

Di qui il permanere di un'organizzazione amministrativa sostanzialmente centralizzata, lontana dai cittadini e dipendente dalle istituzioni di governo, di un funzionamento dell'amministrazione a carattere autoritativo e unilaterale, nonché di una tutela nei confronti dell'amministrazione ripartita e dimezzata.

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Chi governa e chi e’ governato

Politici

Cittadini sudditi

Dirigenti

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MUTAMENTO DI SISTEMA

Ora il mutamento di prospettiva, che si ricava dalle iniziative di riforma dell'attuale stagione, è dato, nella sua essenzialità e, se è consentito, nella sua banalità, dall'affermarsi dell'idea che l'amministrazione debba essere anche (principalmente, se non solo) strumento per l'organizzazione e il funzionamento della vita individuale e collettiva, strumento e funzione per la società governata:

che l'amministrazione si qualifichi anche e principalmente come servizio alla società. 

In tale prospettiva è in atto una rivoluzione. Ci si trova infatti di fronte ad un mutamento di sistema.

NUOVI CONTROLLI, SEMPLIFICAZIONI DEI PROCEDIMENTI, MAGGIORE RESPONSABILITA’ DEI DIRIGENTI, NUOVE SANZIONI.

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Si pone una domanda ?

se e come l'amministrazione possa essere utile alla società, affinché essa non costituisca un vincolo, talora inutile e dannoso, come spesso è sentita, e ridiventi invece una risorsa, un'opportunità per conseguire i risultati che ci si attende nella vita economico-sociale?

Per conseguenza, decentrare le funzioni significa in breve riordinarle al fine di realizzare un diverso equilibrio, un diverso confine fra amministrazione e società. 

Tutto ciò si riassume, come è noto, nell'affermazione, in tutte le iniziative di riforma, di un principio fondamentale: quello di sussidiarietà.

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Il Nuovo Orizzonte Costituzionale del Policentrismo Autonomistico

Principio di sussidiarietà (verticale e Orizzontale)

Equiordinazione (Stato, Regioni, Province, Comuni).

RIFORMA DELLE PROVINCE E NASCITA DELLE CITTA’ METROPOLITANE

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Principio di Sussidiarietà

Il principio di sussidiarietà VERTICALE in virtù del quale di disloca la funzione, in via differenziale all’Ente più vicino alla collettività, e dall’altro si consente l’attribuzione di tale funzione all’Ente “Superiore” nell’ipotesi in cui l’Ente “Inferiore” non sia in grado di svolgerla(Corte Cost. 303/03)

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ART. 118 COST.

4° COMMA: Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.

SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE

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IL DECENTRAMENTO IN CALABRIA

TRASFERIMENTO FUNZIONI AMMINISTRATIVELEGGE REGIONALE 12 AGOSTO 2002 N. 34

COMUNI PROVINCE ALTRI ENTI

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TRASFERIMENTO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE ALLE PROVINCE

Dal primo gennaio 2006 la Regione ha conferito alle Province le seguenti funzioni:

1. Sviluppo economico ed attività Produttive2. Territorio, Ambiente ed Infrastrutture3. Servizi alla persona ed alla comunità4. Polizia amministrativa regionale e locale.

SVOLTA EPOCALE ?( LR. 34/2000)

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DOBBIAMO PARTIRE DALLA CRISI E DALLE RIFORMECOME STRUMENTI PER IL CAMBIAMENTO NEGLI ENTI LOCALI ?

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La Pubblica amministrazione verso il cambiamentoModello

burocraticoModello aziendale

Politici

Cittadini sudditi

Dirigenti

Politici

Dirigenti

Cittadini utenti clienti

Orientamento agli atti

Orientamento al mercato

Orientamento ai risultati

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La Pubblica Amministrazione sta subendo profonde trasformazioni per accrescere in modo sostanziale qualità ed efficienza:

nuove strutture e nuovi modelli organizzativi; nuovi ruoli e maggiori responsabilità per dirigenti e funzionari;

partecipazione più attiva alle decisioni, nei momenti della pianificazione, della programmazione, del budget, del controllo.

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• i cittadini: pretendono servizi migliori e un miglior rapporto con gli uffici a cui si rivolgono;

• i dirigenti e i funzionari pubblici : conoscono i problemi e sono fortemente motivati a risolverli;

• il mondo produttivo: pretende procedure più efficienti ed efficaci per poter garantire qualità e costi concorrenziali;

• le nuove tecnologie: consentono e promuovono comportamenti organizzativi profondamente diversi, annullano vincoli di spazio e di tempo, creano maggiore trasparenza,…..

Le sollecitazioni al cambiamento provengono sia dall' interno delle amministrazioni sia dall' esterno:

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Contesto di riferimento

Enti locali

Trasparenza

Evoluzione normativa

Stato/Finanza Pubblica

Controlli esterniDiversificazione servizi

Trasparenza

Cittadino contribuente

Attesa dell’utenza

Forme di pressione

Utente singolo

Forme associative

Mass-media

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Esistono molte e diverse pressioni all’innovazione nel sistema pubblico

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……..Se quello delineato sopra è il contesto di riferimento nel quale opera l’Ente locale, i processi di cambiamento passano attraverso le seguenti grandi direttrici :

Cambiamento politico

Comportamento direzionale partecipazione del cittadino

Strumenti/Modelli Strumenti/Tecniche Meccanismi operativi

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Livelli di autonomia finanziaria

Massima autonomia

Autonomia tributaria

Autonomia derivata

Massima dipendenza

Libere

Vincolate

Libere

Vincolate

Entrate trasferite

Entrate tributarie

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Verso un nuovo modello di Ente locale

Agenzia LocaleGovernance

locale

Amministrazione locale

Ente Locale guidato

Bassa

Bassa

Alta

Alta

Autonomia finanziaria

Autonomia istituzionale

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85% - 90%del nostro “fatturato”

proviene dal nostro territorio

Da soggetti ed Aziende che:

Abitano,Vivono,

Transitano,Lavoranonel nostro

TERRITORIO

Cioè

Se noi fossimo un’aziendae guardassimo al

nostro bilancio

Il Territorioè

il nostroPRODOTTO

Un paragone per semplificare

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Perché unCittadino

oun’Aziendadovrebbesceglierequesto

territorio?

Se ci mettiamodalla parte di chideve scegliere

Centrale nella sceltasono:•i Servizi•le Caratteristiche•il “Clima sociale”presenti nelTerritorio

Perché scegliere Questo Territorio”?

Si guarda ad un’area territoriale significativa, chenon è il singolo Comune di 6.000, 12.000 abitanti. E’ un’area vasta che interessa.

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Scuole diogni ordine e grado

Sanità

Serviziall’infanzia

Verde Pubblicoorganizzato

Strutture e serviziper anziani

Un centrourbanovivibile

Un centroculturale

Attività sportive

Associazionieducative

Facilità dimovimento

Viabilità adeguata

Centri servizi

Un PaeseSicuro

Quartierivivibili

CaricoTributario

Lavoro

Ciò che suscita appeal, “simpatia reciproca”, è il Sistema Territoriale

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Ciò che suscita “sympàtheia”: simpatia, un sentire condiviso, sentire la medesima influenza. Ciò che crea appeal:

• Sono i servizi di un territorio.

• E’ il sistema territoriale

• Un sistema territoriale di eccellenza

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Implica• Comuni di eccellenza• Aziende di eccellenza, • Scuole di eccellenza • Servizi di eccellenza • Società civile di eccellenza• Territorio di eccellenza• Capitale Umano di eccellenza

……..

Diventare un territorio di Eccellenza

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• Non basta diventare un territorio che suscita appeal;

• Occorre decidere Chi voglio che si interessi di questo territorio.– Quali aziende;– Quali persone

La domanda si trasforma:

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• Per attrarre aziende e persone di qualità è necessario prestare più attenzione alla qualità dello qualità dello sviluppo: sviluppo: • uno sviluppo orientato a

conferire più qualità alla vita e più qualità all’ambito locale;

• uno sviluppo capace di coniugare coesione sociale e sviluppo economico.

Un modello di sviluppo che va oltre il dualismo sviluppo-

declino

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Per la crescita e lo sviluppo del territorio.

Fondamentale e necessario diventa dunque:

cambiare il contesto organizzativo;

investire in risorse umane,tecnologiche;territoriali;

coinvolgere la dirigenza, rendendo il sistema condiviso;

sensibilizzare il cittadino utente sulla partecipazione e condivisione dei processi;

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•La sfida dello sviluppo locale : dal contesto alla strategia

•La Dirigenza tra politica e Amministrazione

•Il Coordinamento dell’organizzazione

•L’Attività di coordinamento dei servizi

•La programmazione strategica e i controlli

•I modelli organizzativi

•Il Project Management

Quale dovrebbe essere la risposta della P.A. locale ai cambiamenti?

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RISPETTO DEI PRINCIPI DI :

LEGALITA’TRASPARENZA

EQUITA’EFFICIENZAEFFICACIA

ECONOMICITA’SOLIDARIETA’TOLLERANZASICUREZZA

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Come attori dello sviluppo locale dobbiamo affrontare prevalentemente problematiche di:• razionalizzazione di servizi;• miglioramento dei servizi• riduzione di costi;Aspetti necessari, ma non sufficienti per rispondere alle nuove esigenze delle nostre Comunità. Guardando al futuro servono nuove vie, occorre ripensare al nuovo ruolo del pubblico, serve un nuovo modello di sviluppo per il territorio.

•Dobbiamo assolutamente mantenere e migliorare il nostro grado di competitività come territorio;

•Per noi oggi è vitale concorrere per essere competitivi, non possiamo perdere posizione rispetto ad altri territori;

•Saremo area d’aiuto comunitario fino al 2013

La governance per costruire il futuro

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COSA SERVE ?

• AMMINISTRAZIONE APERTA• CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI E RISORSE

UMANE( Nuove Competenze- Nuova generazione- nuova scuola ecc.ecc.)

• PROGRAMMAZIONE E RISORSE FINANZIARIE

• NUOVI STRUMENTI MANAGERIALI E TECNOLOGICI

• UNA NUOVA CITTADINANZA ATTIVA

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AMMINISTRAZIONE APERTALa comunicazione

• Cosa diversa dall’informazione ?

• La partecipazione attiva del cittadino?

• Esempio di mozione diretta?

• Bilancio sociale?

• Bilancio di mandato

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•I cambiamenti organizzativi

La classica struttura gerarchica entra in crisi perchè:

Strutturata su molti livelli con sistemi di comunicazione lenti e inefficaci

Potere decisionale al vertice e limitati meccanismi di delega

Scarsa responsabilizzazione ai livelli operativi

 

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•I cambiamenti organizzativi

PUNTI DI DEBOLEZZAFocus principale: ottimizzazione della funzione

Basso focus sulla qualitàTempi morti tra le diverse funzioniLivello di comunicazione carente

Scarsa percezione del livello di soddisfazione del cliente

Mancanza di definizione di valori e strategie

 

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Le quattro fasi del cambiamento organizzativo  

Strategia e politicaRisorse umane

Meccanismi operativitecnologia

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STRATEGIA E POLITICA

Multidimensionale: OrganizzazioneRisorse Umane

Tecnologie

Pianificata per il medio-lungo termine Ambiziosa, ma realizzabile.

( premio nobel SIMON ) Deve essere comunicata all’interno della

struttura.

 

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Risorse umane

I principali fattori critici (clima, competenze, le politiche del personale,

ecc). Allineare la forza lavoro alle strategie e

alle politiche aziendali Ambiente e cultura aziendale

Competenze e crescita delle conoscenze

 

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MECCANISMI OPERATIVI

Bisogni principali (secondo il principio di Pareto)

Definiti sulla base delle esigenze dei clienti. Interfunzionali.

Che comportano cambiamenti delle variabili “strutturali”.

In grado di ottimizzare i processi operativi e gestionali.

Orientati al miglioramento dell’organizzazione.

 

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LA TECNOLOGIA

la tecnologia come “strumento” per aumentare l’efficienza

la tecnologia per migliorare l’integrazione tra i processi e la comunicazione interna

la tecnologia per gestire la conoscenza

 

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CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI:L’ORGANIZZAZIONE

Chi fa le coseChi fa le cose

Chi controlla Chi controlla che le cose si che le cose si

faccianofacciano

Chi controlla e Chi controlla e decidedecide

Chi dirigeChi dirige

Chi gestisce Chi gestisce le politichele politiche

L’organizzazioneL’organizzazione E’ quel luogoE’ quel luogo All’interno All’interno del quale del quale

Ciascuno fa Ciascuno fa qualcosaqualcosa

Che l’altro non Che l’altro non deve faredeve fare

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•Un sistema è sempre perfettamente organizzato per realizzare i risultati che

PRODUCE

•Qualsiasi sia l’output di un sistema organizzativo, questo è la perfetta espressione delle capacità organizzative del sistema.

Se il risultato è un disastro, vuol dire che l’organizzazione è perfettamente strutturata per produrlo.

 

(M grasso. Il management del buon senso . Francoangeli)

 

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Nuovi paradigmi per lo sviluppo economico LA TEORIA DELLE TRE T

Talento, Tecnologia, Tolleranza

• Il Professor Richard Florida della Carnagie Mellon University, ha sviluppato la teoria delle 3 T.

• Tecnologia, Talento e Tolleranza, ciascuna di queste dimensioni da sola non è sufficiente a garantire lo sviluppo della quarta T il Territorio

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DISTINZIONE ≠ SEPARAZIONEDISTINZIONE ≠ SEPARAZIONE

IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TOCCA SIA GLI ORGANI DI INDIRIZZO POLITICO AMMINISTRATIVO CHE GLI ORGANI DIRETTIVI RICHIEDENDO LA DEFINIZIONE A VARI LIVELLI DEGLI

- INDIRIZZI POLITICI (STRATEGIA)

- OBIETTIVI E POLITICHE GENERALI

- OBIETTIVI E POLITICHE SETTORIALI

- ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE

IMPATTO ORGANIZZATIVO

IMPATTO CONTABILE

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ENTI LOCALI

STRUTTURA AMMINISTRATIVA

ORGANI POLITICI

C

R.P.P.

Bilancio Pluriennale

Piano Esecutivo di Gestione

BILANCIO “AMM.VO

CONSIGLIO

GIUNTA

BArea o Servizio A

DIR.1

DIR.2

DIR.3

ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE LOCALE

Bilancio Annuale

ESEMPLIFICAZIONI SUL PRINCIPIO DELLA DISTINZIONEESEMPLIFICAZIONI SUL PRINCIPIO DELLA DISTINZIONEPre

senta

Appro

va

BILANCIO “POLITICO

”AUTORIZZAZIONE I° LIVELLO

incarnano il principio della DISTINZIONE

AUTORIZZAZIONE II° LIVELLO

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ATTRIBUZIONI (Enti Locali)ATTRIBUZIONI (Enti Locali)

TELEOLOGICHE STRUMENTALI

ORGANI POLITICI

CONSIGLIO- Adotta gli statuti dell’ente- Adotta programmi, RPP, piani finanziari, programmi triennali, bilanci annuali e pluriennali- Assunzione diretta dei pubblici servizi, costituzione di istituzione e aziende speciali-Istituzione e ordinamento dei tributi

GIUNTA e SINDACO- La giunta compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo - La giunta collabora con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi generali del consiglio- Il sindaco rappresenta l’ente, convoca e presiede la giunta, nonché il consiglio, se non è prevista la figura del presidente

CONSIGLIO- Adotta convenzioni tra i comuni- Contrae i mutui - Ha competenza negli acquisti e nelle alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni

GIUNTA e SINDACO- La giunta adotta i regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi- Il sindaco emana ordinanze contingibili ed urgenti in materia sanitaria ed edilizia

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ATTRIBUZIONI (Enti Locali)ATTRIBUZIONI (Enti Locali)

TELEOLOGICHE STRUMENTALI

DIRIGENTI- Spettano ai dirigenti tutti i compiti, compresa l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi che impegnano l’amministrazione verso l’esterno- Sono attribuiti i compiti di attuazione degli obiettivi e di programmi- Spettano ai dirigenti gli atti di gestione finanziaria-Sono di competenza dei dirigenti i provvedimenti di autorizzazione e concessione, le attestazioni e le certificazioni-Spettano ai dirigenti le presidenze delle commissioni di gara e di concorso

- Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti.- Spetta l’organizzazione interna degli uffici a cui sono preposti- Sono di competenza dei dirigenti gli atti di amministrazione e gestione del personale

Spettano ai dirigenti tutti i compiti non ricompresi espressamente dalla legge o dallo statuto tra le funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo degli organi di governo dell’ente o non rientranti tra le funzioni del segretario o del direttore generale (art.107 TUEL)

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Il modello organizzativo programmato

A B

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Il modello organizzativo attuato

A B

X ?

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Sindaco – S.G. – D.G.

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MA COME REALIZZIAMO LO SVILUPPO LOCALE ?

CON QUALI RISORSE FINANZIARIE ?

• ENTRATE PROPRIE (FINANZA LOCALE)

• FINANZIAMENTI COMUNITA’ EUROPEA

• FINANZIAMENTI DELLA REGIONE

• FINANZIAMENTI DELLO STATO

• PRIVATI

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SCENARIO LA GUERRA DEI MONDI !!!!!! !PER LE FINANZE

LOCALI

PATTO DI STABILITA’

LEGGE FINANZIARIASPENDINGREVIEW

AUMENTOTRIBUTI LOCALI ?IMU?

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RIDUZIONE DELLE SPESE

RIDUZIONE DEGLI INTERVENTI

REPERIMENTO DI NUOVE RISORSE

SCENARIO LA GUERRA DEI MONDI !!!!! PER LE FINANZE LOCALI

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C R I T I C I T A’

• Patto di stabilità

• Spesa corrente insopprimibile.

• Difficoltà di applicazione dei nuovi strumenti di lavoro (project financing, leasing in costruendo, ecc).

• Difficoltà a reperire risorse dell’Unione Europea.

• evasione fiscale notevole

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RICERCA DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO A CHIUNQUE SIA DISPOSTO

A FORNIRE MEZZI FINANZIARI

LA DIFFUSA CONSAPEVOLEZZA CHE ESISTONO NUMEROSI ENTI CHE POSSONO EROGARE FONDI

E CONTRIBUTI INGENERA LA FALSA CONVINZIONE CHE BASTA “CHIEDERE PER OTTENERE”

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SOGGETTI DELLA RICERCA

A M I C I

RICHIESTEFORMALI

AGGANCIPOLITICI

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CRITICITA’

• Non soluzione del problema. Il reperimento di fondi è casuale, si creano legami, non ci potrebbero essere risultati concreti;

• INGENUITA’ di fondo: “faccio le richieste ed avrò subito le risposte”;

• MANCANZA DI STRATEGIA: “cosa voglio fare?”

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Titolo dell’opera

CHI VUOLE SOLDI SI FACCIA AVANTI

Attori:

UN’IDEA interpretata da un POLITICO

UNA CAPACITA’ TECNICA interpretata da un DIRIGENTE

UN’ATTIVITA’ DI RELAZIONE interpretata da un CONSULENTE

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Svolgimento:

E’ importante, anzi fondamentale avere un’idea e perseguirla anche quando le circostanze non sono favorevoli. Si possono aprire spiragli nel “mare magnum” dei contributi e dei fondi. Con un dirigente, all’inizio è sufficiente una sola persona motivata anche personalmente, si ha la possibilità di avviare il tutto adeguando la struttura successivamente a misura del progressivo sviluppo del progetto.

Il consulente o la società di consulenza chiude il cerchio, per non perdersi nei meandri burocratici e per raggiungere obiettivi mirati senza perdersi nel percorso.

E allora…………

I I fondi comunitari… LA PROGRAMMAZIONE ……fondi comunitari… LA PROGRAMMAZIONE ……2007/2013…….2007/2013…….

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Finanziamenti Comunitari

CE

Politiche settorialiPolitiche di riequilibrio

territoriale

PIN PIC AI

Linee di bilancio

CE

Fondi struttural

i

POR/DOCU

PPON

Interreg

UrbanLeader

+Equal

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PURTROPPO IL CAMBIAMENTO NON E’ COSI FACILE ,C’E’ BISOGNO DI UNA

PROGRAMMAZIONE VIRTUOSA E DI UN PIANO STRATEGICO

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•OGNI CAMBIAMENTO TROVERA’ SEMPRE FIERI OPPOSITORI IN COLORO CHE RITENGONO DI ESSERE DANNEGGIATI E TIEPIDI SOSTENITORI IN COLORO CHE RITENGONO DI POTERNE TRARRE VANTAGGIO.

 

( N. MACHIAVELLI)

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Circolo virtuoso della programmazione

strategicaProgramma amministrativo

Consuntivo

Peg Bilancio

Piano generale

di sviluppo

Linee programmatiche

Controlli

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“governance interna” • Che mira a creare un sistema coerente di pianificazione,

programmazione e controllo operando in un circolo virtuoso:

OBIETTIOBIETTIVIVI

RELAZIONE PREVISONALE E

PROGRAMMATICA

PROGRAMMA DI GOVERNO PIANO GENERALE DI SVILUPPO

PROGRAMMAAMMINISTRATIVO

PROGRAMMAREGIONALEDI SVILUPPO

SISTEMA CONTROLLI

INTERNI

STRUTTURAORGANIZZATIVA

BILANCIOPLURIENNALE

PIANO ESECUTIVO

DI GESTIONE

BILANCIOANNUALE

RENDIMENTIRENDIMENTI

RISULTATIRISULTATI

IMPIEGHIIMPIEGHI

SPESESPESE

DIRETTIVEDIRETTIVE

RISORSERISORSE

MEZZIMEZZIFINANZIARIFINANZIARI

ENTRATE

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Programmazione Progettazione Costruzione

Tempo

ScelteStrategicheEnfasi sul

Orientamentodel processorealizzativo

Basso

Alto

Ambito del Project

Ambito del Direttore dei lavori

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Programma triennale delle Programma triennale delle opere pubblicheopere pubbliche

La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità ad un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali, nel rispetto degli strumenti di programmazione di mandato e e della normativa urbanistica.

I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori pubblici e loro finanziamento.

Il programma triennale e l’elenco annuale devono essere approvati unitamente al bilancio di previsione ed integrano sostanzialmente la relazione previsionale e programmatica.

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MATRICE DI FINANZIABILITA’

• La matrice di finanziabilità • Conclusa la fase di pianificazione è utile predisporre una• matrice in grado di incrociare le strategie ed i progetti• selezionati e pianificati con gli strumenti di finanziamento,• diretti ed indiretti, più appropriati.• Vantaggi:• possibilità di valutare la coerenza tra progetto e fonte• di finanziamento• strumento guida per il team di progetto (per seguire i bandi….

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Matrice di finanziabilità – FONDI

AREE

FONDI COMUNITARI E NAZIONALI

AMBIENTE

Asse 1 POR CALABRIA

PON RISORSE IDRICHE

VI PROG. QUADRO RICERCA

LIFE NATURA/LIFE AMBIENTE

DOCUP VI PROGRAMMA COMUNITARIO IN MATERIA DI AMBIENTE 2000-2006

PROGRAMMA DI AZIONE COMUNITARIO NEL CAMPO DELLA PROTEZIONE AMBIENTALE

VALORIZZAZIONE BB.CC

Asse 2 POR CALABRIA

CULTURA 2000

MEDIA

INTESA ISTITUZIONALE BENI CULTURALI – AQ BB.CC

PIT TURISMO (POR CALABRIA)

PON SICUREZZA

LEADER PLUS

VI PROG. QUADRO RICERCA

RISORSE UMANE

Istruzione Asse 3 POR CALABRIA

PON SCUOLA

PON ATAS SOCRATES/LEONARDO

GIOVENTU’ PON ALTA FORMAZIONE E RICERCA

ERASMUS MUNDUS

Formazione Professionale

Asse 3 POR CALABRIA

EQUAL

E LEARNING

TEMPUS

PON ATAS SOCRATES/LEONARDO

PON ALTA FORMAZIONE E RICERCA

Welfare:

Pari opportunità

Disabilità

Immigrazione

Asse 3 POR CALABRIA

PON SICUREZZA

PON ATAS

DOCUP LOMBARDIA

SOCRATES/LEONARDO

EQUAL

ARGO

AGIS

DAPHNE

L. 215

L. 125

CONCILIAZIONIE

PON ALTA FORMAZIONE E RICERCA

Creazione d’imprea

Asse 3 POR CALABRIA

EQUAL

ART. 6

PON ATAS SOCRATES/LEONARDO

L. 215/

L. 125

SVILUPPO ITALIA (Microimpresa, 44, ect)

PON ALTA FORMAZIONE E RICERCA

DOCUP LOMBARDIA

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IL LIBRO DEI SOGNI

Programmare le cose programmabili non programmare le cose non programmabili.

( simon)

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Per realizzare la governance le amministrazioni pubbliche hanno bisogno di una pianificazione strategica efficace :

METODO E STRUMENTI

Di analisi diagnostica e pianificazioneDi ascolto e gestione della

partecipazioneDi monitoraggio e valutazione

RETI DIRELAZIONI

Con gli attori socialiPartnership pubblico-privatoRelazioni interistituzionali

COMPETENZE E MODELLI

ORGANIZZATIVI

Assetto organizzativo dell’ente localeRuolo e competenze dei dirigenti

pubbliciIntegrazione degli strumenti e dei processi

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La pianificazione strategica:

uno sforzo disciplinato di prendere

decisioni pubbliche fondamentali

in un quadro di crescente incertezza

mediante processi di democrazia deliberativa e la messa in rete

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Che cosa è un PST

• Piano

• Strategico

• Territoriale

Processo creativo in cui ciascun soggetto coinvolto, portatore di una specifica definizione dei problemi, delle priorità e delle domande emergenti contribuisce a creare una visione della comunità locale e contribuisce a ridefinirne l’identità.

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Due principi di partenza

•La tecnica dell’ imitazione di una best practice (il piano strategico di Barcellona, di Lione, di Torino, di Londra…)permette di ridurre i rischi del progetto appellandosi a un precedente riuscito

•La tecnica del piano onni-comprensivo ( la “visione” della città e del territorio) permette agli operatori di presentare come interconnessi dei progetti che nascono spesso come limitati, parziali e disconnessi

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Il processo

• Nella pianificazione strategica il processo è più importante del risultato

• Esso permette di far emergere risorse nascoste o latenti

• È un processo di apprendimento• Sviluppa importanti effetti collaterali• Induce competenze tecniche di tipo nuovo• Accorcia le distanze tra istituzioni e può dare

un nuovo ruolo alla società civile

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ATTI DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA ATTI DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Piano di mandato

Relazione previsionale e

programmatica – bilancio

previsionalePiano triennale

degli investimenti

Il SINDACO /Presidente illustra al Consiglio (art. 46, 3 comma TU) le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato

Ai sensi dell’art. 170 del TU gli organi di indirizzo politico determinano i programmi le finalità strategiche, specificano i progetti, quantificano le risorse.

Gli organi di indirizzo politico programmano le opere da realizzare nel triennio

Dalla pianificazione

strategica “nasce”

La programmazione operativa: redazione del piano esecutivo di gestione attraverso il quale la pianificazione si traduce in progetti ed obiettivi annuali e si suddividono tra i centri di responsabilità le risorse (umane, finanziarie e strumentali)

Piano strategico di sviluppo

Si individuano, attraverso il coinvolgimento di tutti i settori della società civile, gli assi strategici di sviluppo. Ha portata di lungo periodo

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GLI STRUMENTI

circolo virtuoso della programmazioneprogramma opere pubblichebilancio partecipatopiano strategico

piano esecutivo di GestionePiano della performanceControllo di Gestionematrice SWOTbalanced score cardbenchmatking

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Il ciclo di progetto

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Il cambiamento auspicabile:Costruire una nuova cittadinanza attiva

• PARTECIPARE ALLA VITA POLITICA

• Referendum

• Bilancio partecipativo

• Forum

• Soddisfazione del cittadino

• Carta dei servizi

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I paradigmi del cambiamento

• Dalla gerarchia alla funzione

• Dai procedimenti ai processi

• Dalla solitudine alla cooperazione

• Dall’inquadramento professionale al ruolo funzionale

• Dall’appartenenza esclusiva allo scambio di esperienze

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DEDICATO ALL’ASSOCIAZIONE NOVABOVALINO

Nessuna strada ha mai condotto alcuna carovana fino a raggiungere il suo

miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane”.

 (Henry Desroche) 

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AI GIOVANI :Il futuro :abitare le istituzioni

• “IL FUTURO E’ DECISAMENTE APERTO. ESSO DIPENDE DA NOI; DA TUTTI NOI.

• DIPENDE DA QUELLO CHE NOI E MOLTE ALTRE PERSONE FACCIAMO E FAREMO:0GGI, DOMANI E DOPODOMANI.

• E QUELLO CHE FACCIAMO E FAREMO DIPENDE A SUA VOLTA DAI NOSTRI PENSIERI, DALLE NOSTRE SPERANZE ,DALLE NOSTRE PAURE!

• DIPENDE DA COME VEDIAMO IL MONDO; E DA COME VALUTIAMO LE POSSIBILITA’ LARGAMENTE DISPONIBILI DEL FUTURO………

• INVECE DI POSARE A PROFETI, DOBBIAMO DIVENTARE I CREATORI DEL NOSTRO DESTINO.

• E IMPARARE A FARE LE COSE NEL MIGLIORE MODO CHE CI E’ POSSIBILE E AD ANDARE ALLA RICERCA DEI NOSTRI ERRORI.

• MA QUESTO SIGNIFICA CHE DOBBIAMO CAMBIARE NOI STESSI.”

• (KARL RAIMUND POPPER)