SOMMARIO

Notizie dall’interno

Pagine da 2 a 13

Riflettiamoci su

Pagine da 14 a 20

Artisti in erba

Pagine da 21 a 28

Ciao,

io sono Enea,

a me è intitolato il nostro Istitu-

to, quindi tocca a me presentarvi

gli argomenti contenuti in questo

numero.

Oltre alle attività già predisposte

prima dell’emergenza COVID co-

me la “giornata dei calzini spaia-

ti”, o il carnevale, ce ne saranno

molte altre invece dedicate

alla SPERANZA e al perio-

do straordinario che stiamo

ancora vivendo. Saranno

contraddistinte dal simbolo

e dallo slogan che abbiamo

condiviso in migliaia…

ANDRA’ TUT-

TO BENE!

Lo vogliamo

credere con tutto il cuore!

Buona lettura

Notiziario dell’Istituto Comprensivo ―Enea‖

Anno 3– N° 2—Giugno 2020

Con le ―mani in pasta‖ si apprende meglio.

Sin dall’ inizio dell'anno scolastico 2019 - 2020, gli alunni delle classi terze sezio-

ni C e D del plesso di Martin Pescatore sono stati coinvolti a creare dei veri e pro-

pri “capolavori artigianali” che, nel corso della realizzazione, hanno sempre di

più appassionano le mani curiose dei bambini. Ciò ha favorito ad avvicinare e en-

tusiasmare in modo divertente gli alunni ai concetti geografici e geologici.

Si tratta di piccoli manufatti realizzati con materiale di varia natura, pasta di sale

e di riciclo, ispirati agli elementi, per quanto riguarda la geografia, che caratte-

rizzano i paesaggi di terra e di acqua.

Hanno prodotto, inoltre, significative riflessioni e vari disegni partendo dalla let-

tura in classe, di alcuni fatti storici di particolare importanza e dalla visione di un

video in occasione della Giornata della Memoria. L’inizio di questa attività è stata

ospitata nel numero di Dicembre del Giornalino., con il fantastico lavoro realiz-

zato con il contributo dei nonni.

Purtroppo le attività didattiche, nel mese di marzo, sono state interrotte dall'

emergenza COVID e per lo stesso motivo non è stato possibile pubblicare tutti i

lavoretti in quanto molti sono rimasti a scuola.

Di seguito vengono allegate le foto che documentano i prodotti dei bambini: le

“opere d'arte” costruite con la pasta di sale e coloratissimi

cartelloni che illustrano il vissuto degli ominidi, il paese di Martin Pescatore e le

caratteristiche dei vulcani.

Ogni anno si moltiplicano le ini-

ziative e gli spunti per NON DI-

MENTICARE, affinché gli errori

del passato ci insegnino a non

sbagliare più.

La nostra scuola sempre attenta ai

temi importanti per la crescita dei

suoi ragazzi, mette in gioco la fan-

tasia di insegnanti e alunni per la

realizzazione di attività interes-

santi e significative.

Proseguono gli incontri degli alunni della nostra scuola con le Istituzioni del territorio.

Dopo il consueto appuntamento di dicembre con i Vigili del Fuoco di Pome-

zia, in occasione di S. Barbara, raccontato nello scorso numero, ecco ora i ra-

gazzi della secondaria di I grado, alle prese con una lezione speciale: i Carabi-

nieri del Comando di Pomezia illustrano loro, i rischi delle sostanze stupefa-

centi e non solo.

Il 12 Febbraio il nostro istituto ha ospitato la Tenente Martina Botti e altri

due carabinieri, che hanno presentato il vasto mondo delle dipendenze, illu-

strando i rischi che si corrono con le nuove tendenze sia per quanto riguarda

le droghe che per quanto riguarda l’atteggiamento che può sfociare in bulli-

smo e cyber bullismo.

Selezione di foto realizzate durante le lezioni svolte nella

scuola secondaria di I grado del nostro istituto.

Il nostro istituto ha aderito al

“progetto Vela” promosso dalla Lega

Navale Italiana del nostro territorio.

Dopo una prima fase teorica svolta a

scuola era prevista un’ uscita in mare

per mettere in pratica quanto appreso in

classe. Le lezioni tenute da esperti della

Lega Navale, hanno affrontato temi quali

la conoscenza dell’ambiente marino, la

nomenclatura specifica dei venti e delle

attrezzature, come pure delle manovre e

norme di sicurezza in mare oltre che

“l’armo e disarmo” di una imbarcazione

Il progetto si proponeva prima di tutto di

favorire il rispetto della meravigliosa ri-

sorsa naturale che è il mare, e la cono-

scenza più approfondita di quanto lo ri-

guarda, ma soprattutto promuovere lo

sviluppo psico-motorio, la socializzazio-

ne, l’accrescimento dell’autostima, insie-

me allo sviluppo dello spirito di squadra.

―Progetto Vela‖ con la LEGA NAVALE ITALIANA

Dopo la mostra di novembre che ha esaltato la carica narrativa di Gianni Rodari, la classe

quarta A ha realizzato anche un calendario per l’anno 2020, interamente dedicato allo

scrittore.

Ogni alunno ha potuto personalizzare la propria pagina di calendario con foto, disegni,

citazioni, filastrocche, acrostici e calligramma inerenti “la mostra allestita a scuola per il

centenario di Rodari”, a testimonianza di una restituzione di un percorso narrativo che

ha lasciato un segno tangibile in ognuno di loro.

Durante la settimana dedicata alla realizzazione del calendario, i ragazzi hanno continua-

to a transitare metaforicamente sui binari della solidarietà, toccando le stazioni dell’ami-

cizia e correndo sempre più gioiosi e consapevoli verso l’ultima fermata della scuola pri-

maria ossia la classe quinta.

E la citazione di Rodari magicamente si materializza “ I miei pensieri e i tuoi si sono

stretti la mano…in due si pensa meglio e si va più lontano”.

Da “Libriamoci” a “Librodari” a...RODARI TUTTO L’ANNO

La 1^ A parte col Progetto di Astronomia.

“EGYPT LAND” E’ IL TITOLO DESTINATO AL PROGETTO INTERDISCIPLINARE CHE SI E ’SVOLTO ALL’

INIZIO DEL SECONDO QUADRIMESTRE PREVISTO PER LA CLASSE QUARTA A. ESSO SI E’ CONCLUSO

CON UN MOMENTO LUDICO CONDIVISO CON TUTTE LE CLASSI DEL PLESSO DI TORVAIANICA ALTA,

PROGRAMMATO PER MARTEDI’ 25 FEBBRAIO, IN OCCASIONE DELLA FESTA DI CHIUSURA DEL CAR-

NEVALE.

GLI ALUNNI, DOPO AVER APPROFONDITO LE CONOSCENZE STORICHE IN MERITO ALLA CIVILTA’

EGIZIA PREVISTA DALLA PROGETTAZIONE, HANNO FORNITO L’INPUT PER REALIZZARE UNA SFI-

LATA EGIZIA CON COSTUMI E MASCHERE DEL FARAONE TUTANKHAMON.

DI RIFLESSO AL PROGETTO “green school” I COSTUMI E I SIMBOLI DEL POTERE DEL FARAONE SONO

STATI REALIZZATI CON MATERIALE RICICLATO AL FINE DI SENSIBILIZZARE GLI ALUNNI CON

ESEMPI TANGIBILI E CONCRETI.

UN OMBRELLO ROTTO APPOSITAMENTE DECORATO E’ DIVENTATO IL BASTONE RICURVO USATO

DAL FARAONE, SIMBOLO DI SAGGEZZA E GUIDA PER IL POPOLO, ALTRETTANTO UN BASTONE ROT-

TO DI UNA SCOPA E’ DIVENTATO IL FLAGELLO A CUI SONO STATE ANNODATE LE TRE FRANGE CO-

LORATE,SIMBOLO DEL SUO POTERE SIA SUI CAMPI E SIA SULLE PERSONE.

ANCHE I COSTUMI INDOSSATI DAGLI ALUNNI HANNO UN TARGET RICICLATO; COMUNI BUSTE DI

PLASTICA GIALLA RICICLATA SI SONO MAGICAMENTE TRASFORMATE IN PEZZI DI STOFFA. E’ BA-

STATO POCO PER METTERE IN ATTO, DA PARTE DEGLI ALUNNI, ATTITUDINI INERENTI MODALITA’

DI “PROBLEM SOLVING” CON UN COMPITO DI REALTA’. RECIPROCAMENTE GLI STUDENTI HANNO

PRESO LE MISURE DELLE TUNICHE DA INDOSSARE IN UN FANTASTICO LABORATORIO SARTORIA-

LE COME QUELLO DELLA PROPRIA CLASSE E SOPRATTUTTO IN ASSENZA DI AGO E COTONE.

IN MUSICA E’ STATO MEMORIZZATO IL CANTO “IO SONO IL FARAONE” E INTONATO A TUTTO IL

PLESSO IN OCCASIONE DELLA SFILATA EGIZIA CON IL PROPRIO VOLTO COPERTO DA MASCHERE DI

TUTANKHAMON REALIZZATE IN TECNOLOGIA E COLORATE IN ARTE.

LA PRESENZA IN CLASSE DI PIANTE DI PAPIRO, RECUPERATE DA ALCUNI ALUNNI, HA RESO ANCO-

RA PIU’ ACCATTIVANTE LO SCENARIO. LE STESSE FOGLIE SONO STATE POI OSSERVATE DA VICINO,

TOCCATE ED ESSICCATE DURANTE UNA LEZIONE DI SCIENZE.

IN INGLESE E’ STATA PROPOSTA UN’ATTIVITA’ CLIL SUL FAMOSO ARCHEOLOGO BRITANNICO HO-

WARD CARTER, IL PRIMO A SCOPRIRE IL SARCOFAGO DI TUTANKHAMON.

NON POTEVA MANCARE IL DECORO A TEMA SULLA PORTA DELL’AULA CON UN’INSEGNA METAFO-

RICA “sulle sponde della IV A” PER ACCOGLIERE CHIUNQUE VOLESSE APPROPRIARSI, ALMENO PER

UN ATTIMO, DELL’INDISCUSSO POTERE FARAONICO.

E CHISSA’…PRIMA O POI, PRODURRE ANCHE UN TESTO IN GEROGLIFICO!

A Carnevale...ogni Faraone vale!!!

Abbiamo una cosa in comune: siamo tutti diversi!

Questa celebre frase di Rober-

to Benigni è stata la provoca-

zione per intavolare una di-

scussione sulla “diversità” che

abbiamo voluto festeggiare

simpaticamente in classe, ve-

nerdì 7 febbraio 2020, in oc-

casione della giornata dei cal-

zini spaiati.

Gli alunni della quarta A sono

giunti a scuola indossando

volutamente dei calzini spaiati

e pronti al “debate” guidato

dall’insegnante.

A scaturire il brainstorming

del gruppo classe sono state

sia la visione di alcune foto

che evidenziassero le palesi

diversità estetiche tra animali

di diversa stazza e immagini

di persone con diversità so-

matiche e caratteriali, sia la

lettura di una storia che met-

tesse in evidenza la diversità

come forma di ricchezza.

Sono state raccolte le opinioni

e le riflessioni maturate dagli

alunni per poi iniziare il lavo-

ro in gruppo sulla produzione

di una filastrocca a cui è stato

dato metaforicamente il tito-

lo:

AMICI DI…VERSI

A TURNAZIONE, OGNI ALUNNO HA INCOLLATO UN PON PON DI COLORE DIVERSO

PER COMPLETARE LA SAGOMA DI DUE CUORI, SIMBOLO DI UN GRUPPO UNITO E

DIVERSO ALLO STESSO TEMPO PER SVARIATI MOTIVI MA STRAORDINARIAMENTE

BELLO PERCHE’ ARRICCHITO DALLA DIVERSITA’ DI OGNUNO.

La nostra Green School (parte 1)

Quest'anno gli alunni delle classi IV B, C e D hanno fatto un lungo percorso sul rispetto dell'am-

biente, aderendo al progetto d'istituto Green School. Tutto è iniziato con il progetto

“Libriamoci” con la lettura del libro “L'ecologia spiegata ai bambini”, proseguendo con la

realizzazione del lavoretto di Natale con materiale da riciclo, per terminare con la partecipazione

al concorso “ La nostra classe lascia il segno” legato al progetto sull' ambiente “La terra è il mio

tesoro”. Attraverso la lettura del libro “Tacitus” alunni e docente si sono divertiti insieme alla fa-

miglia Cannelloni, ma hanno anche tanto riflettuto.

Hanno scoperto le tre R: RIDUCI, RIUSA, RICICLA e tante azioni che si

possono compiere nella nostra vita quotidiana per aiutare il nostro piane-

ta. Non poteva passare inosservata la cinquantesima giornata della Terra;

per questo evento i bambini hanno realizzato disegni, slogan per l'occa-

sione .

La nostra Green School (parte 2– in English)

Con il tema di un’alunna della 4^B di Martin Pescatore

inauguriamo la sezione dedicata alla speranza...

LA NOTISSIMA FOTO-SIMBOLO DELLA LOTTA

QUOTIDIANA DEI NUOVI EROI ITALIANI.

DAL WEB.

Il coronavirus verrà ricordato e studiato come fenomeno che si è raccontato in formato digitale

perché il "lockdown" italiano ha costretto le persone a casa, noi tutti compresi.

Subito dopo la realizzazione dello striscione a distanza #iorestoacasa è nata l'esigenza di riflettere ,

attraverso la DAD, su un elenco di nuove parole nate da questa emergenza sanitaria che, giorno

dopo giorno, sono entrate a far parte del nostro comune linguaggio ed è stato necessario imparar-

ne il significato,

non solo per capire la realtà intorno a noi, ma anche per imparare ad affrontarla senza subirla.

Gli alunni della quarta A di T.A. hanno ricercato le parole dell'epidemia realizzando una sorta di

manuale prezioso arricchito da personali illustrazioni per poi spiegarle con parole alla loro porta-

ta.

Da un dibattito in videoconferenza è emerso che queste parole sebbene "infette" non fanno pau-

ra ma, nessuno può escludere che resteranno sempre nella nostra mente, nel lontano futuro quan-

do l'emergenza sarà terminata.

Inoltre, si è riflettuto anche sul fatto che il contributo di ognuno di noi può sostenere gli sforzi di

chi sta lavorando per la salute del nostro paese.

Alcuni termini inseriti nel glossario hanno addirittura cambiato significato. Basti pensare alla pa-

rola "positivo ". Fino allo scorso febbraio pensare positivo, essere positivi, era un fatto positivo.

Oggi tutto vorremmo essere, tranne che positivi.

Sui giornali si leggono cronache strazianti di an-

ziani in lotta col virus.

- Grazie al cielo, mia moglie è negativa!

Forse si potrà riconoscere la vera fine di questa

tragedia solo nel momento in cui la parola

"POSITIVO” tornerà ad avere il significato di pri-

ma.

#IORESTOINMENTE

Le parole infette che non ci fanno paura!!!

SELEZIONE RAPPRESENTATIVA DEGLI ELABORATI DEGLI

ALUNNI DI 4^ A

Siamo tutti sulla stessa barca

Con l’emergenza Covid19 ogni idea di comunità, aggregazione, stare insieme è stato cancellato,

proprio per evitare ulteriori forme di contagio. Eppure nonostante tutte le restrizioni, mai come in

questi due mesi ci siamo sentiti uniti col nostro prossimo. E per prossimo si intende proprio qual-

cuno che mi è molto vicino, nello spazio. Ed ecco per esempio, che abbiamo scoperto che l’appar-

tamento a fianco al nostro è abitato. Non solo, abbiamo scoperto che il nostro vicino ha una bellis-

sima voce e ci ha intrattenuto durante il flash mob delle 18.

Durante questo lockdown abbiamo visto il mondo intorno a noi, un mondo che presi dalla corsa

quotidiana non vedevamo. Abbiamo avuto tutto il tempo di guardare il sole sorgere e di osservarlo

al tramonto. Il tempo per far lievitare il pane e la pizza a volontà: le nostre vie sono state inebriate

dal profumo di ogni tipo di prodotto da forno e non solo.

Eppure anche altro ci ha uniti e resi tutti uguali ed è qualcosa che forse ci accompagnerà ancora

per un po' ed è la PAURA. Paura di essere contagiati e che qualcuno della nostra famiglia a possa

star male. Alcune delle famiglie della nostra comunità sono state colpite da questo brutto mostro

che chiamano Coronavirus e purtroppo alcuni hanno anche perso i propri cari.

“Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvi-

sta da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti

fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insie-

me, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti!” Cosi Papa Francesco,

il 27 Marzo in occasione della preghiera straordinaria in tempo di epidemia, ha rappresentato l’u-

manità intera. E ci ha esortato a rimanere uniti, a remare insieme a confortarci l’un l’altro.

Ispirati da un’immagine dell’illustratore Patxi Velasco Fano i bambini delle classi I C e I D del

plesso “Martin Pescatore” si sono trasformati in piccoli artisti e hanno riprodotto un disegno adat-

to a rappresentare la Chiesa durante questo tempo.

La nave è simbolo della Chiesa già dai primi secoli del cristianesimo, una nave che un

bimbo ha definito “della speranza”, forse proprio perché guidata da Gesù.

In quarantena con la fantasia!!!

Durante questo periodo di didattica a distanza gli alunni della classe terza B della Scuola

Primaria di Martin Pescatore, oltre ai compiti prettamente disciplinari, sono stati coin-

volti in attività nelle quali veniva richiesto di essere protagonisti attivi e di lavorare con

molta fantasia: compiti di realtà, pic-nic in casa, ascoltare libri letti a voce alta, suonare il

flauto, realizzare disegni, inventare fiabe e filastrocche e quello che ci hanno regalato è

stato di uno spessore e di una profondità che solo i bambini che sanno ancora stupirsi e

sognare anche in questo periodo, possono donarci!

Io spero che finito il periodaccio

Si torni al dono dell’abbraccio.

Ora mentre curo la mia aiuola,

Penso a come sarà bello tornare a scuola!

Ritroverò i miei compagni e le mie maestre

E sarà bello mangiare insieme anche le minestre!

E sarà uno spasso di nuovo studiare

E tutti insieme ridere e cantare.

Tornerò dalla mia nonna

A fare merenda

E con la mia cuginetta a farle gli scherzi sotto la tenda.

Finalmente di Judo farò gli allenamenti

E dal maestro riceverò i complimenti

Tutto questo finirà

E come dopo un bell’acquazzone

Il sole splenderà!

Io spero che finito il periodaccio

Si torni al dono dell’abbraccio

Tutti noi le regole dobbiamo rispettare

Questa è la prima cosa che dobbiamo fare!

In famiglia si deve stare

Le mani sempre lavare

Venti volte bisogna contare

Se un amico vorrai salutare

Lontano si deve stare

Faccia, naso, occhi e bocca

Con le mani non si tocca

Ricordate amici miei

Questo dobbiamo fare

Per poterci riabbracciare

E a scuola ritornare!

Io spero che finito il periodaccio

Si torni al dono dell’abbraccio.

Si ritornerà sui banchi di scuola,

a studiare, a suonare e a cantare a squarcia gola.

Finalmente tutti in compagnia,

così ritorna l’allegria,

ci ritroveremo il pomeriggio con gli amichetti,

a giocare ai giardinetti.

E quando il sole inizierà a picchiare,

scapperemo tutti al mare!

3B TEAM CONTRO CORONAVIRUS

C’era una volta nel mondo un virus cattivissimo chiamato

Corona Virus. Per colpa sua non si poteva andare a scuola,

fare sport, andare nei parchi, potersi abbracciare, andare a

trovare i nonni. Per sconfiggere il cattivissimo Corona virus

venne chiamata la squadra di Super Samuel e i suoi valorosi

aiutanti: gli scienziati M & M, le dottoresse, le infermiere, i

poliziotti, gli operatori della Protezione Civile, composte dai

suoi amici. La squadra di Super Samuel munita di guanti e mascherine era pronta a dar battaglia

al cattivissimo Corona Virus creando un vaccino per curare tutti gli ammalati. Alla squadra di Su-

per Samuel occorreva però che la gente di tutto il mondo la aiutasse “restando a casa” e cosi fecero

e finalmente poterono tornare a scuola, riabbracciare le maestre, i nonni e tutte le persone lonta-

ne.

UN VIRUS MALEDETTO

C’era una volta un paese lontano, lontano dove tutti avevano gli occhi a mandorla. Lì vive-

va un pipistrello viaggiatore di nome Strello. Un giorno il pipistrello diede un morso a un

signore, ma Strello aveva una grande infezione. Allora il signore svenne per cento anni, il

pipistrello sentì il dolce sapore del sangue e allora andò a mordere sempre più persone.

Quando tutti si risvegliarono si sentirono un po’ strani e da quel giorno partì l’infezione

chiamata dai dottori Corona Virus. Passarono giorni e giorni, ma niente, tutti quei medici

e scienziati non riuscivano a trovare la cura. A questo punto la gente decise di chiudere le

scuole, di non uscire di casa, se non per le necessità, perché il virus si trasmetteva da per-

sona a persona. I dottori dissero che tutti dovevano rispettare le regole per uccidere il vi-

rus. A questo punto Strello si sentì molto solo, perché in giro non c’era più nessuno, le

scuole erano chiuse, nei parchi non c’erano più bambini felici che giocavano e tutto era

deserto, quindi il pipistrello si sentì triste e morì di solitudine. Un dottore lo trovò per

strada morto e dal suo sangue riuscì a trovare la cura, ma la cosa più bella è che dopo aver

aspettato tutti quei giorni chiusi in casa, tutti poterono tornare a darsi tanti baci e abbrac-

ci, perché a differenza del pipistrello che era morto in solitudine, noi con il nostro amore a

distanza siamo riusciti a resistere.

Speciale Covid-19

Sono trascorsi 72 giorni dalla chiusura della scuola. All’inizio era sembrata una lunga vacanza.

Non ci si preparava per andare a scuola e si guardavano i cartoni anche al mattino. Poi la vacanza

è finita di colpo. La città ha cominciato ad apparire deserta, al parco non si poteva più mettere

piede ma soprattutto erano vietati i saluti e gli abbracci. Ed è stato cosi che, nel giro di poche ore,

la vita dei bambini è cambiata e loro si sono ritrovati, più o meno inconsapevoli, a disegnare arco-

baleni da appendere alle finestre, mentre fuori sbocciava la Primavera. La scuola è stata chiusa

all’improvviso senza dare la possibilità ad alunni e maestre di salutarsi e il proseguimento del

rapporto costruito con tanta cura, giorno dopo giorno, è stato affidato all’iniziativa e alla capacità

tecnologica. Ma in un momento così complesso ,ancora una volta, i nostri bambini ci hanno offer-

to un grande insegnamento dando prova della loro incredibile capacità di reagire. Sono cresciuti

tanto ed hanno imparato cose che probabilmente non troveranno nei libri. Hanno scoperto la for-

za dei legami a distanza e l’importanza di continuare a coltivarli perché hanno grande potere:

proteggono e sostengono nell’attesa di potersi riabbracciare.

LE TRE AMICHE DEL CUORE

Un giorno quando alcuni bambini cominciavano ad andare all’ asilo, due bambi-

ne si incontravano presentandosi :

-“Ciao io sono Cloe”

-“Io sono Sofia”.

Subito diventarono amiche, stavano sempre vicine al banco e giocavano insieme.

Poi iniziò un altro anno di asilo , poi un altro ancora fino all’arrivo in prima ele-

mentare. Nella nuova aula incontrarono una bambina e si presentarono:

- “Ciao io sono Cloe”

-“ Io, invece, sono Sofia e tu come ti chiami?”

“Io sono Juliette!”

Diventarono amiche e facevano le stesse cose dell’asilo. Erano inseparabili.

Un giorno, all’improvviso, non potevano stare più insieme perché si creò un virus in

Cina e venne pure qui in Italia. Questo virus si chiama Coronavirus (oppure Covid-

19) e non ci si può più abbracciare e vedersi.

Menomale che esistono le videochiamate!! E per fortuna ci si poteva vedere dal vivo

e a distanza.

Però con Juliette non si potevano vedere ma non importa: saranno amiche per sem-

pre.

Storia inventata da

C. S. 2^ C - Scuola primaria Martin Pescatore.

IL FLAUTO DOLCE E FRAGILE, MA UNICO NELL’AVVICINARSI ALLA

VOCE UMANA.

L’importanza

della musica a

scuola è ormai

nota. La musica

è uno strumento

multidimensio-

nale. Musica è

corporeità e mo-

vimento, suono,

voce. Musica è

un canale attra-

verso cui favori-

re l’esplorazione

di sé e dell’altro,

l’espressione

verbale e non

verbale dell’e-

mozione e del sentimento, la creatività. La musica è, anche, l’incontro con

l’altro e lavoro di gruppo. Ma, soprattutto, la musica contribuisce a favorire

l’apprendimento regalando un modo diverso di vedere le cose. E’ un toccasa-

na per il cervello e per il cuore e fa bene all’umore A darne prova sono stati

gli alunni della classe 3^ B della scuola primaria di Martin Pescatore che,

nonostante la lontananza da scuola hanno proseguito le loro lezioni di flauto

con impegno e grazie alla passione trasmessa dalla loro insegnante.

Arte: non solo pittura, ma anche musica.

Prepariamo i nostri occhi per le opere dei nostri ragazzi, piccoli e grandi

CLASSE 1^ B

Corso d’arte “I Magnifici 13” ideato dal Maestro/Pittore Alfonso Maffini

Parla la docente: “Insegno in questa prima da inizio anno scolastico, ho im-

parato a conoscere i miei alunni poco per volta, avevamo instaurato una buo-

na relazione che ci consentiva di lavorare in modo proficuo, nonostante le

difficoltà che a volte si presentavano. Con l’inizio della DAD, per motivare e

rendere meno noioso il lavoro da svolgere a casa, e vista la spiccata creatività

di alcuni alunni, ho ritenuto potesse essere stimolante introdurre questa atti-

vità legata all’arte ideata dal Maestro/Pittore Alfonso Maffini.

Conosco il Maestro Maffini da alcuni anni e, quando insegnavo a Cremona,

ho lavorato con lui per diverse volte. In alcuni istituti i suoi progetti sono atti-

vità ormai consolidate da anni.

Inizialmente, il progetto “I Magnifici 13”, prevedeva la realizzazione in pre-

senza di un “Auto Gatto Ritratto”, con le differenti tecniche adottate da quelli

che il maestro definisce tredici “giganti” che hanno rivoluzionato il mondo

dell’arte. Con l’emergenza sanitaria, il Maestro ha proposto un progetto alter-

nativo a quello ufficiale, fruibile anche a distanza. Il corso consiste in dei vi-

deo tutorial che prevedono una lezione teorica-pratica. Lui spiega che in un

clima così particolare in cui ci siamo ritrovati “ingabbiati” tra le mura delle

nostre case ha provato, con questo corso, a mantenere viva “la voglia di crea-

re arte”, utilizzando il materiale che ognuno ha a portata di mano.

Ha intitolato questo corso alternativo “Mani d’Autore”. Attraverso i video tu-

torial, prima racconta questi giganti dell’arte e poi da la possibilità di realiz-

zare le “Mani d’Autore” seguendo le tecniche degli stessi proposte di volta in

volta. Il soggetto di tutti i video tutorial è la propria mano perché in un mo-

mento come quello che tutti stiamo vivendo, tutti dobbiamo “darci la mano”

e “tenerci per mano” per poter andare avanti nella speranza di un domani mi-

gliore….”

Ecco il consueto appuntamento con gli artisti delle classi quinte B e C

“Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’im-

provviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una palizzata. Sul fior-

do nero-azzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a

camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva

la natura”.

Questo scriveva E. Munch, l’autore del celebre quadro “L’Urlo”, descrivendo le sensazioni

che lo avevano spinto a creare la sua opera più famosa.

Il caso ha voluto che noi stessimo lavorando proprio a quest’opera, quando il 4 marzo ab-

biamo appreso che le scuole sarebbero state chiuse per l’emergenza del Corona Virus.

Tutti abbiamo pensato che niente, come l’immagine di quell’Uomo urlante, avesse potuto

rappresentare meglio ciò che stava accadendo e ciò che stavamo provando.

Gli alunni delle classi quinte B/C

Henri Matisse (1869-1954), pittore francese, è il rappresentante più noto del Fauvismo. Cosa vuol

dire dire Fauves ?

Vuol dire “belve”, “ selvaggi”, perché all’ inizio, come già era accaduto a Monet e Van Gogh, i critici

d’arte li consideravano come belve, selvaggi, che esprimevano con quei colori accecanti , strani, la

loro interiorità.

Ma poi il tempo ha dato loro ragione.

La vivacità dei colori, che è il vero tratto caratteristico di questo movimento, esprime un’autentica

«gioia di vivere», che resterà costante in tutta la produzione di Matisse.

In seguito alla diagnosi di una malattia e ad un intervento piuttosto invasivo, Matisse sopravvive

ma è destinato a passare i suoi ultimi anni su una sedia a rotelle o a letto, o comunque seduto.

È in questo periodo che la sua poetica ha una importante mutazione: dovendosi adattare alla sua

invalidità, l’artista passa dalla pittura al cavalletto, al lavorare sempre da seduto.

Non si arrende!

Al pennello si sostituiscono le forbici, e alla sua amata tavolozza sgargiante subentrano le carte

colorate, altrettanto sgargianti quanto lo erano i suoi olii, spesso preparate dalle sue assistenti:

nasce la fase dei Collages, e Matisse inizia a rappresentare un mondo vitale, essenziale, simbolico

e sospeso.

Arriverà a rivestire completamente le pareti del proprio studio, ricreandosi attorno un giardino

fluttuante, come a dire che la malattia può essere superata dal fare e dal rappresentare, fino al

punto di creare un ambiente

esterno in un interno, in una

stanza appunto.

“Mentre le sue forbici correva-

no sul foglio, fantasticò su co-

me deve sentirsi un uccello

quando vola. E mentre rita-

gliava, Matisse si sentì come se

anche lui stesse volando.”

E allora come Matisse anche

noi, costretti in un certo senso

all’ immobilità, in questo perio-

do di quarantena, prendiamo

forbici, cartoncino, colori e vo-

liamo via, via oltre lo spazio

della nostra casa, in attesa di

un tempo colorato, colorato

con i colori della libertà.

“Perché l’arte ha il potere

di rendere migliori gli uo-

mini, di migliorare il loro

modo di abitare il mondo”.

L’arte al tempo del Coronavirus—Scuola Secondaria

Oltre la porta- Classi 1E 2E 2F

In questi giorni di quarantena obbligata, tutti costretti

a casa, cosa vedono i ragazzi oltre la porta?

C'è chi speranzosa, vede la propria altalena durante

una bella giornata e chi il mare!

C'è chi sogna luoghi di vacanze o pensa allo sport, chi

vede paesaggi fantastici!

L’insegnante di arte vuole condividere le emozioni tra-

smesse degli alunni attraverso le loro opere.

E’ stato chiesto di vedere oltre una simbolica serratura

e rappresentare ciò che immaginavano o volevano ve-

dere oltre la porta chiusa delle loro case.

Le loro elaborazioni svelano i loro desideri e anche le

loro paure. Alcuni sono più semplici, altri più elaborati

e fantasiosi ma tutti sono molto significativi ... ma tutti

hanno lasciato un segno!