Notizie dal moNdo della musica - Fedeltà del Suono · terista Steve Gadd per questa eccezionale...

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Chick Corea / Steve GaddBand, Chinese Butterfly

Chick Corea, pianista leg-gendario vincitore delGrammy, si unisce al bat-terista Steve Gadd perquesta eccezionale colle-zione di musica jazz. Il leggendario pianistaChick Corea e l’iconicobatterista Steve Gadd siuniscono per creare TheChick Corea + Steve GaddBand. Il gruppo compren-de anche il chitarrista Lio-nel Loueke, Steve Wilsonal sax, il bassista CarlitosDel Puerto e il percussio-nista Luisito Quintero.www.universalmusic.it

Billy ChildsRebirth

Fin dalle sue prime regi-strazioni negli anni Ot-tanta, Billy Childs si è af-fermato come uno deicompositori più interes-santi del nostro tempo.Raffinato autore di musicasinfonica, Childs ha an-che firmato straordinariecomposizioni jazz che ri-mangono impresse percomplessità, immediatez-za e lirismo cristallino. Inquesto suo nuovo album,il primo per l’etichettaMack Avenue, Childs ri-torna alle origini della suacarriera musicale metten-

dosi con il suo pianofortealla guida di una jazzband. Nato a Los Angeles,Childs è cresciuto senten-do gusti musicali dei suoigenitori: Bach, Stan Getz eAntonio Carlos Jobim, iSwingle Singers. Crescen-do Childs è stato profon-damente colpito dalla mu-sica di Emerson, Lake &Palmer, il Modern JazzQuartet e Laura Nyro. Dagiovane musicista, Childssi è formato affiancandosul palco il trombonista JJJohnson e il trombettistaFreddie Hubbard. Mentrele sue composizioni e or-chestrazioni lo hanno pre-sto portato al di fuori deiconfini del jazz, la sua abi-lità nell’improvvisazione,sviluppata al fianco diqueste leggende del jazz, èancora intatta e vitale.Quattro volte vincitore delGrammy, Childs si con-ferma con questo albumuno degli artisti più proli-fici ed eclettici della suagenerazione.www.egeamusic.com

Maurizio BagliniSchumann

Robert Schumann e Mau-rizio Baglini, ovvero ilcompositore anticonfor-mista per eccellenza e unautentico spirito libero del-la musica di oggi. Il pia-nista presenta il terzo al-bum dedicato all’integra-le pianistica del maestrotedesco. Pubblicata daDecca, la nuova registra-zione comprende tre ca-polavori per tastiera cheSchumann scrisse in un

momento di fervido slan-cio creativo: le Scene in-fantili op. 15, le David-sbündlertänze op. 6 e Krei-sleriana op. 16. Alla ta-stiera, un interprete visio-nario con il gusto dellesfide musicali, come il sin-golare progetto multime-diale “Web Piano” o le ol-tre cinquanta esecuzionidal vivo della Nona Sin-fonia di Beethoven nellatrascendentale versionepianistica di Liszt (la piùrecente, trasmessa in di-retta da Radio 3 Rai, al-l’Accademia Nazionale diSanta Cecilia). Il cd è l’in-cisione live, su un granco-da Fazioli, di un concertoal festival francese “Musi-que en Madiran”, la ras-segna estiva che ha sede inun piccolo e delizioso bor-go degli Alti Pirenei. Ba-glini motiva così la deci-sione di registrare dalvivo: «Ho voluto che que-sta esecuzione suonassespontanea all’ascoltatoredel cd, che accogliesse (an-che a scapito di certi equi-libri tecnici, timbrici e for-mali) quella libertà, quel-la consequenzialità, quel-l’estemporaneità dei ru-bati che soltanto in con-certo si può ottenere, sen-za far caso ai microfoniattorno».www.universalmusic.it

Lisa BatiashviliVisions of Prokofiev

Dopo il successo dei CDdedicati ai concerti diTchaikovsky e Sibelius,Lisa Batiashvili affrontaun programma intera-

mente dedicato a Proko-fiev registrando i 2 Con-certi con la Chamber Or-chestra of Europe direttada Yannick Nézet-Séguin.www.universalmusic.it

Stefano CarbonelliMorphè

Il chitarrista e composito-re Stefano Carbonelli haappena pubblicato il se-condo album Morphé perCAM Jazz (distribuzioneGoodfellas). Il giovanemusicista romano è sem-pre alla guida del suoquartetto composto da Da-niele Tittarelli al sax, Mat-teo Bortone al basso e Ric-cardo Gambatesa alla bat-teria.Fin dal titolo è subito chia-ro il tema del disco, l’es-senza della forma. Come nel primo album ibrani prendono la formadi costruzioni articolateed imprevedibili che av-volgono l’ascoltatore persorprenderlo ad ogni pas-so catturandone l’atten-zione grazie alla costantetensione che innerva il di-sco e ad una messa fuoconitida. L’album dimostra una de-cisa maturità compositi-va e di esecuzione di Car-bonelli, che mostra pro-fonda consapevolezza. La scrittura contrappunti-stica curata nei dettaglioffre un intreccio perso-nale tra la musica da ca-mera e il jazz moderno. Grazie al percorso comuneche lega i quattro musici-sti ormai dal 2014 anche ledinamiche del gruppo

80 FDS 266 ▼ Notizie dal moNdo della musica • a cura di Giada Ventura

Libri, notizie e curiosità dal mondo della musica

81Notizie dal moNdo della musica ▼ FDS 266

sono pienamente svilup-pate. Le nove composizioni ori-ginali dell’album, tutte afirma di Carbonelli a par-te “Car a Vudge Joe” fir-mata da Bortone, si dipa-nano tra cambi improvvi-si, sovrapposizioni, meta-morfosi, citazioni e dedi-che sotto la guida sicuradel giovane leader.www.camjazz.com

Dmitry KorchakBelcanto Rarities

Ogni epoca ha il repertorioche predilige, ma il tenore

ha sempre suscitato il mas-simo interesse del pubbli-co. Le sue interpretazionisono le piùh conosciute ediscusse da tutti e gli occhisono sempre puntati su dilui. Il verismo eh stato tan-to tempo sovrano: abbia-mo conosciuto tanti gran-di tenori che spaziavanoda Verdi a Leoncavallo,da Puccini a Mascagni.Oggi, oramai da diversianni, regna il belcanto evediamo fiorire interpretiche si perfezionano nelleregole piùh antiche del can-to mirando soprattutto allalinea, allo stile, alla pulizia,in definitiva alla classe.Oggi non basta avere unavoce, occorre essere an-che musicista ed aderire atutte le regole d’un buoncanto.Dmitry Korchak è unesempio di tutto questo.La sua eleganza la fa dapadrona in tutte le sue in-terpretazioni. Ogni aria di

questo cd eh un modello dicome il rispetto della mu-sica e dello stile arrivi pri-ma di ogni esibizione mu-scolare, di come il cantodebba essere al serviziodello spartito rispettandol’autore e le regole basichedel belcanto facendo sem-brare facili anche i pas-saggi piùh complessi. Allasua grande musicalità siaggiunge la preparazionemusicale che denota annidi serio studio, e alla stes-sa maniera ci troviamo da-vanti a un cantante chegiorno per giorno crescenella tecnica, frutto diun’attenta autocritica, in-dispensabile per miglio-rarsi sempre.La sua grande estensionenell’acuto gli permette difare nell’aria di LucreziaBorgia addirittura un mibemolle con estrema na-turalezza e, sebbene non sitratti di una voce di volu-me ridotto, riesce ugual-

mente a destreggiarsi egre-giamente nelle coloraturerossiniane, come dimostral’ardua pagina dell’Otello.Il suo timbro si adatta alleenergiche richieste di pa-gine come Roberto Deve-reux come alla dolcezza diUna furtiva lagrima deL’Elisir d’amore, dove ag-giunge alcune variazioniaggiunte in un secondotempo dal compositore. Pagine come La Sonnam-bula o I puritani eseguitein questa maniera fanno dilui l’interprete bellinianoper eccellenza, ed il suo ri-gore stilistico ci mostranel Mitridate di Mozartcome il canto possa venirefuori in tutte le sue esi-genze senza perdere di vi-sta lo stile. Donizetti poi,con le sue pagine di DonPasquale o Rita, eh servitonella miglior maniera consfoggio di ampiezza dimezzi, adesione alle mi-gliori regole del canto riu-

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scendo anche in tessitureacute a cantare a fior dilabbra con dolcissimi pia-ni. Questo cd ci fa cono-scere meglio un tenore giàlanciato e in grande car-riera ma soprattutto unartista, un musicista com-pleto.www.universalmusic.it

Paolo Fresu Devil QuartetCarpe Diem

Il nuovo lavoro discogra-fico del Devil Quartet diPaolo Fresu si intitola Car-pe Diem ed esce a febbra-io 2018 per l’ormai affer-mata etichetta Tǔk Musicche Paolo ha creato nel2010.L’album, completamenteacustico, è stato registratonel gennaio 2017 grazieall’abile maestria di Stefa-no Amerio presso l’ormaicelebre Studio Artesuonodi Cavalicco (UD). La registrazione è in for-mato Hi-Res che migliorasensibilmente lo standardqualitativo delle usualitecniche di registrazionedigitale dei cd.Prodotto da Paolo conl’aiuto di tutti i compo-nenti del quartetto e coor-dinato da Luca Devito,utilizza - nella scia del-l’uso intelligente del mez-zo artistico tout-court - lasplendida immagine di co-pertina creata in tecnica di-gitale da Barbara Valsecchie si avvale dell’ormai ri-conosciuto tocco graficodi Benno Simma.Le quattordici tracce dellavoro sono equamentesuddivise in composizionidi tutti e quattro i prota-gonisti, evidente segno digrande coesione e coeren-

za all’interno del progetto. Fra queste, la delicata de-dica composta da StefanoBagnoli all’immensa figu-ra di Giulio Libano, leg-gendario creatore musica-le di capolavori della mu-sica italiana (leggi Celen-tano e Mina) ma anche di-rettore dell’orchestra cheincise con il grande nomedi Chet Baker, una delleimportanti testimonianzelasciate ai posteri dal gran-de trombettista americanodurante uno dei suoi sto-rici soggiorni italiani. Insieme a tanta bellezzac’è anche spazio per unnemmeno tanto ironico di-vertissement dedicato allasigla della soap opera piùfamosa della televisioneitaliana, vale a dire quel“Un posto al sole” cheogni sera accoglie la na-zione dal lontano 21 otto-bre 1996. La scelta non deve stupirepiù di tanto, anche consi-derando l’intelligente ana-lisi di Fresu che, ben con-scio del successo del mo-mento in cui la musicajazz entrò finalmente nel-la casa della musica dallaporta principale, ricono-sce il valore delle compo-sizioni dell’universo so-noro popolare, utilizzateper creare musica sicura-mente alternativa e ricca dinuove prospettive.Carpe Diem seguita leesperienze del quartettodi “Stanley Music” (EMI-Blue Note, 2007) e “De-sertico” (Tǔk Music, 2013),festeggiando il dodicesimoanno di attività del DevilQuartet, che registrò ilproprio primo lavoro peruna collana curata dalgruppo editoriale Repub-blica - L’Espresso nel 2006.Opera di grande emozio-nalità e capacità di comu-nicazione è già dal suoprimo giorno di pubbli-cazione un lavoro desti-nato a durare nel tempo ea ergersi a faro, per inter-play e splendido esempiodi collaborazione ad essacollegate, per le nuove ge-

nerazioni di compositori emusicisti.Nel disco, Fresu utilizzal’ormai mitico flicorno ar-tigianale di Hub van Laar,la fida Bach trumpet mod.7 e la sordina di Harmon.Bebo Ferra suona unostrumento artigianale clas-sico creato dal liutaio Ro-berto Pozzi, una chitarraacustica artigianale pro-dotta dal liutaio Aldo Il-lotta e corde D’Addario. Paolino Dalla Porta suonaun contrabbasso del tardosecolo IXX della liuteriaMonzino mentre StefanoBagnoli utilizza un drumset Tama, di cui è endorserinternazionale, piatti espazzole Zildijan, pelliEvans e bacchette Lantec.Carpe Diem verrà presen-tato dal vivo a febbraio emarzowww.tukmusic.com

Nino RotaOrchestral Works (Vol. 6)

Interpreti: Coro di VociBianche La Verdi, Giusep-pe Grazioli, Carlotta Lusa,Orchestra Sinfonica LaVerdi di Milano, SilvioRossomando, Luca Stocco,Maria Teresa Tramontinwww.universalmusic.it

Charlie MingusPithecanthropus ErectusEra un quintetto abba-stanza ordinario che è en-trato negli studi Audio-Video di New York il 30gennaio 1956: un sassofo-no tenore, un sassofonocontralto, un pianista, unbatterista e ... avete indo-vinato: un uomo straordi-nario sul contrabbasso!Non solo uno strumenti-

sta, ma anche un fanta-sioso compositore, vian-dante tra tutti i tipi di jazz,arrangiatore ed enfant ter-rible.Avendo imparato a cam-minare eretto, avendo rag-giunto la presunta supe-riorità sugli animali eavendo causato la deva-stazione, ne consegue ladistruzione delle risorsenaturali dell’umanità.

Il compositore Mingus of-fre ai suoi compagni-mu-sicisti la più ampia libertàpossibile, che tutti sfrut-tano al massimo sia nel-l’interazione che negli as-soli. Immerso nel rumoree nei suoni dei collage, ilpezzo è il risultato di unlaboratorio sperimentale. Il classico di Gershwin “AFoggy Day” assume il ruo-lo di intermediario tra glistili jazz degli anni ‘30 e ilfree jazz. E in “Profile Of Jackie” e“Love Chant” l’arrangia-tore invita i suoi solisti adandare ai limiti della loroimprovvisazione artistica.Charles Mingus non eracerto una persona facile datrattare per la sua famiglia,gli amici e gli altri musici-sti. Ma questo sfuma sullosfondo quando si tratta dimusica così eccezionale.Fortunatamente, noi estra-nei possiamo goderci an-cora una volta la musica diquesto geniale artista 60anni dopo la registrazionein studio, nel suo formatooriginale.Questo LP è stato rima-sterizzato utilizzando solocomponenti analogici puri.www.speakercornersre-cords.com

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FDS 266 ▼ il disco del mese • di Mauro Bragagna84

Nei circoli del bon son mondiale si è discusso mol-to, in questi mesi, della ristampa a 45 giri MobileFidelity - Original Master Recording di The Ni-

ghtfly, 6000 copie numerate in versione UD1S, che potrebbesembrare l’acronimo di qualche dispositivo militare pen-sato per dissuadere il nordcoreano Ciccio Kim, e invece si-gnifica Ultra Disc One Step: ogni vinile è inciso su una solafacciata, seguendo un procedimento che secondo la Casaamericana consente di raggiungere livelli di perfezione so-nora mai raggiunti. Le copie sono andate esaurite primadell’uscita ufficiale dell’album,nonostante i 99 dollari richiesti,e come sempre la fortuna baciai ricchi: oggi ci vogliono 300euro circa, se ci si affida a eBay.Per anni The Nightfly (1982) èstato considerato, oltre che uneccellente album di pop-jazz,un riferimento per la sua cer-tosina qualità sonora, tanto chela B&W lo forniva ai conces-sionari per dimostrare la po-tenzialità dei suoi diffusori. Èancora un esempio di granclasse, anche se è diventatoun’icona di un’impostazione“digitale” del suono, assai de-finito quanto magro e vaga-mente asettico, lontano dai ca-noni estetici che vengono in-seguiti oggi, dopo la riscoper-ta della naturalezza del suonoAAA. La legge del desiderio èsempre la stessa, non ci inte-ressa quello che si può ottenere facilmente, ma quello chenon c’è. Ad esempio una copia in vinile di Kamakiriad(1993), l’introvabile successore di The Nightfly. O diMorph the Cat (2006), il terzo album, per cui bisogna es-sere disposti a spendere cifre consistenti. Ci sarebbe pia-ciuto presentarvi un suo disco nuovo di zecca, ma consi-derata la leggendaria pigrizia di Donald Fagen è ancoratroppo presto: un album a decennio, quello è il suo stan-dard. Ecco perché diventa un piccolo evento, almeno perla comunità audiofila, la pubblicazione di Cheap Chri-stmas: Donald Fagen Complete, un box uscito in dicem-bre che raccoglie i suoi quattro album e uno con 10 Extras.Sette dischi in vinile al costo di una copia dei dischi cita-ti, una novantina di euro in tutto. I dischi non sono colo-rati, come vuole la moda corrente, ma la stampa è estre-mamente precisa, tutt’altro che cheap. L’epocale The Ni-ghtfly è proposto in una versione curata da Chris Bellmane Bernie Grundman, il massimo dell’analogico, e regge tran-quillamente il confronto con la versione originale dell’al-bum, con cui lo abbiamo confrontato, e vince ai punti con

la ristampa di un paio di anni fa. Se ci si accontenta, si faper dire, si può vivere benissimo anche senza la preziosaversione della Mobile Fidelity citata all’inizio. Kamakiriadè il disco più raro, e quindi il più atteso, ma non mantie-ne pienamente le promesse, non è l’album più scintillan-te della serie. Lo abbiamo confrontato con il CD del 1993,ottimo di suo, e il vinile si limita a suonare molto bene, masenza aggiungere quel pizzico di magia che troviamo neimigliori compagni di box. Dura una cinquantina di minuti,troppi per ottenere il massimo da due facciate, e non si ca-

pisce per quale ragione non siaun doppio, come gli albumsuccessivi. Un’occasione par-zialmente sprecata, soprattut-to se lo confrontiamo con losplendore di Morph the Cat,con le canzoni distribuite suquattro facciate e i solchi coc-colati da due maestri come Ke-vin Gray e Steve Hoffman. An-che in questo caso, come perThe Nightfly, siamo dalle par-ti del Paradiso analogico, ilconfronto con il CD, pur vali-dissimo, è decisamente a favo-re del disco nero. Sunken Con-dos (2012) è un album di faci-le reperibilità, inciso su tre fac-ciate e registrato benissimo,anche se per la prima voltal’ombra della loudness war siaffaccia sul mondo fageniano:niente di grave ma è un po’compresso, come il disco ori-

ginale che era in vinile trasparente. Il disco con i 10 Extrasci presenta alcune chicche poco note, come Rhymes, il pez-zo di Al Green, coprodotto da Todd Rundgren e registra-to per un progetto mai realizzato; Big Noise New York èun demo realizzato per Spike Lee, True Companion peril cartone animato “Heavy Metal”, con il chitarrista SteveKhan, Blue Lou per il sax tenore di Lou Marini, colonnasonora di “Americani”; Green Flower Street è tratto dalmagnifico Live at the Beacon: the New York Rock & SoulRevue, Hank’s Pad è un adattamento di Pete’s Pad di Hen-ry Mancini, Viva Viva Rock’n’Roll è una cover di ChuckBerry. Materiale interessante o almeno curioso, che sicu-ramente non cambia di una virgola la nostra percezionedell’artista, ma è comunque un gradito presente.

Sette dischi 180 grammi, stampati con cura, per una no-vantina di euro: con le eccellenze e le piccole ombre se-gnalate sopra, un must per qualsiasi audiofilo. Se non ave-te il giradischi sappiate che per una trentina di euro si tro-va la versione in cinque CD. OTTIMO

7LP 180 grammi Reprise/Rhino 081227932824

IL DISCO DEL MESE

DONALD FAGEN“CHEAP XMAS: DONALD FAGEN COMPLETE”

85di Francesco Peluso • Jazz DISCHI ▼ FDS 266

CHRIS POTTER“The Dreamer Is the Dream”

ECM 2519

Originario di Chicago ma cresciutomusicalmente a New York, il poli-strumentista Chris Potter è conside-rato, a buona ragione, fra i maggioritalenti dell’attuale scena jazzisticainternazionale. In compagnia dei por-tentosi David Virelles (piano, celeste),Joe Martin (contrabbasso), MarcusGilmore (batteria), Chris Potter (te-nore e soprano sax, clarinetti, ilimba,flauto, samples) si pone alla testa diuna formazione dal coeso e sinergicofare Jazz. Nelle architetture armonico-ritmiche di questo The Dreamer IsThe Dream (terzo lavoro a nome delband leader pubblicato dalla tedescaECM) si coglie tutta la complessità eil frenetico vivere nella multietnicametropoli americana. Il sax tenore diChris Potter racchiude in sé il suonodella Grande Mela, ricolmo di un les-sico Hard Bop tanto graffiante quan-to profondamente lirico, completa-mente immerso in quella dinamicamodernità del terzo millennio. L’em-patico interplay sfoggiato dal quar-tetto e la sua connotazione squisita-mente acustica donano alle sei com-posizioni una raffinata aura formale.Potter, da far suo, imbraccia il tenorenella carezzevole Heart in Hand, comefra le increspature ritmiche di Ilimbae Yasodhara. In seguito, inonda l’am-biente d’ascolto con le taglienti so-norità del soprano nell’ evocativaMemory and Desire o innerva con il cal-do timbro del clarinetto basso la titletrack. Eccellente padronanza tecnica eammiccante realismo linguistico sonoalla base di un lavoro fondato sul col-lettivo più che sui preziosismi indi-viduali, sulla bellezza della tessituraarmonica più che sull’ostinata ricer-ca del colpo ad effetto o dello stupi-re a tutti i costi.

Qualità artistica 8,5 Qualità tecnica 9

Lo studio della scienza sacra nelle cul-ture tradizionali e l’instancabile ricercaeffettuata sul suono del proprio stru-mento sono, per il sassofonista DimitriGrechi Espinoza, gli elementi fondantidi questo fascinoso Oreb. Dall’at-mosferico vibrato dell’ancia del suosassofono, il musicista e compositorerusso di adozione toscana emula il re-spiro profondo dei luoghi sacri di tut-to il mondo. In Oreb il caldo, avvol-gente e ispirato timbro del sassofonosi riflette nella mistica acustica diuna chiesa o di un teatro, quale ri-verberante ambiente sonoro. Singolenote dall’intenso e dilatato suonofuoriescono dagli altoparlanti ab-bracciando il loro fruitore con ipnoticiechi ambientali. Un fluire di note simescolano in ampi arcobaleni di ar-monici che rimbalzano fra antiche for-me architettoniche, grazie all’appor-to di una sofisticata loop station. Il ma-terializzarsi del metafisico fraseggiodi Dimitri Grechi Espinoza si staglianella sua ascetica trascendenza, in unfondersi fra improvvisazione moda-le e forma contrappuntistica. Nellesfumature cromatiche delle perfor-mance si avverte l’immanenza del du-duk armeno di Djivan Gasparyan, laluminosa spiritualità di John Coltra-ne, l’ossessiva circolarità espressiva diJohn Surman, ma anche la poderosavoce strumentale di Jan Garbarek e,perché no, lo sfrontato coraggio ri-scontrato in alcune memorabili pro-duzioni in solo di Sonny Rollins e Ste-ve Lacy. Ne deriva che, per porsi inascolto di questo progetto, indub-biamente inusuale nel suo genere, bi-sogna lasciarsi andare, ovvero, la-sciarsi rapire da un vortice creativo di-stante dal nostro spazio vitale e dalquotidiano scorrere del tempo.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 9

DIMITRI GRECHI ESPINOZA“Oreb”

PONDEROSA MUSIC CD 141

JANO“The Place Between Things”VIA VENETO JAZZ VVJ 118

Fra le numerose produzioni jazzmade in Italy del 2017, “The Place Bet-ween Things” è da considerarsi un di-sco decisamente ben confezionato. Atal proposito, il nuovo lavoro del di-namico organico italiano si fregiadella partecipazione di Alessia Mar-tegiani (voce), Giulio Spinozzi (trom-ba e flicorno), Gianluca Caporale(flauto, clarinetto, sax soprano e saxtenore), Massimo Morganti (trom-bone), Emiliano D’Auria (pianofor-te, piano elettrico, elettronica), Mau-rizio Rolli (basso), Alex Paolini (bat-teria). Con The Place Between Thingsil settetto, a cui si aggiunge Linda Va-lori (autrice del testo e voce in HurryUp, With Pain, Henry), propone unprogetto dagli ampi orizzonti stilisti-ci che utilizza un robusto uso delle al-chimie elettroniche. A ciò, si deve se-gnalare anche un’intelligente tra-sversalità fra generi che dona alla pro-duzione Via Veneto Jazz una varietàformale corroborata da una freschezzacompositiva che, seppur non facciagridare al capolavoro, si fa apprezzareper la coerenza estetica del collettivoe la personalità dei singoli nel pro-porsi negli assolo che via via si sus-seguono nelle nove tracce dell’al-bum. Linea melodica, trama armoni-ca e vibrante tensione ritmica si av-viluppano o si distanziano tra loro,per dare luogo a un avvolgente di-panarsi di strutture dal sapore jazz enon solo. Allora… dall’ iniziale mo-dern mainstream di Hidden Corners al-l’ammiccante forma “song” di NoOne’s Like You, dall’ambientazioneprogressive della title track ai trattizappiani di Tree of the Bags, in The Pla-ce Between Things si scopre l’ener-gia e l’entusiasmo di un progetto dalcondiviso ed entusiastico fare musi-ca d’insieme.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 8

86 FDS 266 ▼ RocK e i suoi FRatelli audioFili • di Mauro Bragagna

Kamasi Washington “Harmony of Difference”

LP+ Download Young Turks YT 171

Pareva destinato alla “solita” carriera fra lemura amiche dei club jazz ma è diventato ce-lebre collaborando con il rapper più ap-plaudito e citato degli ultimi anni, KendrickLamar, suonando il sax e scrivendo alcuni ar-rangiamenti d’archi per To Pimp a Butterflye Damn. Cosi l’artista losangelino ha colto l’at-timo, pubblicando il monumentale e accla-mato The Epic (2015), tre ore di fiati, cori e ar-rangiamenti sofisticati targati Brainfeeder, unacasa discografica che certo non si rivolge aipuristi. Harmony of Difference viene stam-pato dalla Young Turks, una label della XL,specializzata in musica elettronica. Insomma,Kamasi Washington piace e arriva quasi a tut-ti, anche a chi non capisce di jazz o almenonon lo segue. La sua musica in realtà non èun crossover, ma un condensato della storiadel jazz, e in particolare dei suoni e degli ar-tisti della Impulse Records, da John Coltra-ne a Max Roach, da Gato Barbieri a OliverNelson, da Quincy Jones a Pharoah Sanders...Harmony of Difference è distribuito come unEP ma in realtà dura più di mezz’ora, cometanti LP, ed è un disco importante: ci confer-ma che il successo non gli ha dato alla testa,e soprattutto che la sua musica non si è an-nacquata, per mantenere un consenso cla-moroso quanto insperato. È la colonna sonoradi un’applicazione multimediale presentataalla Biennale 2017 del Whitney Museum ofAmerican Art di New York, che cerca di “bi-lanciare similitudini e differenze per creare ar-monia”, attraverso cinque composizioni daititoli impegnativi come Desire, Humility,Knowledge, Perspective, Integrity, che con-fluiscono nei tredici minuti della conclusivaTruth, la verità, una promessa rivolta a tut-ti gli appassionati: la magia del suo sax tenorenon è un inganno.

Va bene, la bellezza della musica vince su tut-to, ma tecnicamente si poteva e doveva faredi meglio. I solchi hanno tutto lo spazio cheuna testina può desiderare, un quarto d’oraper facciata o poco più ma il suono risulta co-munque poco arioso e un po’ compresso. UnDR 9 è particolarmente basso per della mu-sica strumentale. La colpa è del mastering, Ke-vin “Daddy Kev” Moo è un artista creativoma le sue radici stanno nell’hip-hop più chenelle registrazioni di Rudy Van Gelder. DISCRETO

Siamo abituati alle bizzarrie del grande ir-landese, ma quando è uscita la notizia sem-brava davvero una bufala: Van Morrison sta-va per pubblicare un nuovo album, a soli duemesi da Roll with the Punches, il suo inte-ressante album blues. E invece è arrivato perdavvero, Versatile, un disco che si collega ide-almente ai suoi lavori jazz del 1996, HowLong Has This Been Going On con GeorgieFame (1996) e Tell Me Something: TheSongs of Mose Allison. Passato lo smarri-mento e messi i vinili sul piatto, quella che ap-pariva l’ultima follia di Van Morrison si rivelain realtà un album consistente, un nostalgi-co omaggio agli standard del Great AmericanSongbook, lo stesso di cui si è innamorato BobDylan. Van Morrison ci mette più ciccia maè meno originale, anche perché la sua voce èmolto più adatta a cantare i classici. Quelli diGershwin (A Foggy Day, They can’t Takethat Away from Me) e Cole Porter (I Get aKick Out of You) si alternano con sei com-posizioni dell’irlandese, tre inedite (la mi-gliore: Affirmation). La curiosità rimaneperò quella di verificare come se la cavi conbrani celebri come Let’s Get Lost, I Left MyHeart in San Francisco oMakin Whoopee.Van non tradisce anche se continuiamo a pre-ferire rispettivamente le versioni di ChetBaker, Tony Bennett e Ella Fitzgerald. Le sueinterpretazioni comunque non sono mai cal-ligrafiche, così non tutti riconosceranno al voloUnchained Melody dei Righteous Brothers,ad esempio, riscoperta alcuni anni fa dalla co-lonna sonora di “Ghost”. Arrangiamentiperfetti e voce calda, ma in definitiva Ver-satile rimane una raccolta di standard inec-cepibili che non hanno l’emozione dei suoi di-schi più soul, né il divertimento delle sue pro-duzioni più spontanee. Come se si fosse av-vicinato a questo repertorio con una devo-zione quasi eccessiva, indossando uno smo-king troppo stretto che lo fa sentire un po’ im-pedito, così non riesce a lanciare in alto lagambetta come faceva in “The Last Waltz”.

Doppio vinile 180 grammi stampato dalla Op-timal, piatto e silenzioso, copertina apribile.Van Morrison non approfitta del grande ri-torno dell’ellepì, e per una ventina di euro ab-bondanti ci propone anche un suono impec-cabile come la band, piuttosto dinamico e bendefinito, ma di una magrezza un po’ inna-turale: non fa nulla per nascondere di esse-re figlio legittimo di un master digitale. DISCRETO/BUONO

Van Morrison “Versatile”

2LP + download Exile/Caroline Interna-tional 6708156

Neil Young + Promise of the Real “The Visitor”

2 LP Reprise Records 9362- 49091- 9

Potete ascoltarlo anche gratis. Basta andaresul sito di Neil Young, che ha deciso di met-tere a disposizione di tutti il suo notevole Ar-chivio, e cercare nella sua discografia. Pare in-credibile ma è vero. The Visitor sembra il ti-tolo di un film hollywoodiano ma bastano po-chi secondi per capire che il protagonista nonè un alieno ma è proprio lui, il Nello Giova-ne: “Sono canadese, ma amo gli USA”. Chenon hanno bisogno di tornare grandi comedice lo slogan di Trump, perché lo sono già.Already Great è un classico all’istante, con icoretti che non hanno bisogno di traduzione(no wall no hate no fascist Usa), e i Promise ofthe Real, la band dei figli di Willie Nelson, Lu-kas e Micah, che suonano un rock abbastan-za sporco e impreciso da non far rimpiange-re i leggendari, ma oramai attempati, CrazyHorse. L’album non è soltanto il solido cata-logo rock’n’roll che pare annunciato daun’introduzione così vibrante e la sua pro-miscuità ha lasciato esterrefatti anche i fan.Che non lo avevano mai sentito ridere ru-morosamente come accade in Carnival, un in-credibile – o inverosimile? - latin-rock che ri-corda il Carlos Santana più messicaneg-giante. Oppure c’è Children of Destiny,con la sua aria da musical e i cori dei bambini,che ti lascia completamente disarmato, nonsai se commuoverti o gridare al kitsch. La con-clusiva Forever è il Neil Young che tutti vo-gliamo continuare ad ascoltare, e mette d’ac-cordo un po’ tutti. Come non riesce a fare unlavoro stravagante anche per i suoi standard.

“Mastered from 192/24 Digital”, ci avvisa unapiccola icona stampata sulla copertina. Siamonell’ambito dell’alta risoluzione ma se la re-gistrazione non è un granché, come in que-sto caso, non si possono fare miracoli. Qual-cosa di misterioso è però accaduto al BernieGrundman Mastering di Hollywood, doveChris Bellman è riuscito a regalare all’ellepì(inciso su tre facciate) un effetto live e una vi-talità che sono quasi assenti dal CD e dallostreaming. DISCRETO/BUONO

RocK e i suoi FRatelli audioFili ▼ FDS 266 87

Jovanotti “Oh, Vita!”

CD Universal Music 0602567169239

“Per come la vedo il disco è tutto scarno. Que-sta cosa mi ha messo in crisi perché mi sonosentito nudo, fragile, a confronto continua-mente con i miei limiti vocali.” Doveva arri-vare lo zio d’America, Rick Rubin, per co-stringere Jovanotti ad esibirsi senza contro-figura. L’album con il produttore più ambi-to del mondo è il risultato di un evidente com-promesso, alcuni brani mettono in evidenzala sua anima hip-hop, gli altri quella can-tautorale. Inizialmente Rubin voleva realiz-zare un album solo voce e chitarra, come gliultimi dischi realizzati con Johnny Cash,ma poi si è reso conto che era meglio ascol-tare le perplessità di Lorenzo. Che sono an-che le nostre. Sembra che la produzione siaaffidata ad un Joker maligno e perverso, chedà consigli tremendi come ne La Cattiva Stra-da di De Andrè, godendo nel mettere in evi-denza le manchevolezze del suo assistito in-vece di mantenere almeno le apparenze.Così, dopo l’apertura affidata al singolo OhVita!, niente di speciale ma almeno si batteil piede, arrivano Sbagliato e Chiaro diLuna, otto minuti e mezzo di voce e chitar-ra che dopo un po’ ti fanno cercare il teleco-mando, ché l’aria è diventata un po’ pesan-te e la voce di Jovanotti proprio non ce la faa sopportare un peso per cui non è nata. Così,quando arriva la danzereccia In Italia, con illeggendario batterista Tony Allen (quello diFela Kuti!), si capisce che è qui la festa e ave-vano ragione i romani, quando dicevano“suum cuique tribuere”. A ciascuno il suo. Ca-rini i racconti urbani Quello che intendevi ela pianistica Amoremio, che si lasciano per-sino canticchiare, e Affermativo, che è sem-pre acustica ma sulle orme di Manu Chao eCelentano. Ma il bilancio è perplesso comeuno spettacolo di Belen, cui il direttore arti-stico ha coperto le gambe per sottolinearne lavena poetica.

Artisticamente il tocco di Rubin applicato aLorenzo Cherubini ci lascia attoniti, ma dalpunto di vista tecnico il risultato è convin-cente. Libera di orpelli la musica suona or-ganica e viva, come riusciva a Jovanotti daitempi de L’albero. Niente di audiophile,ma persino il CD si lascia ascoltare, persinoin tempi di loudness war. DISCRETO

Le poche recensioni dedicate a Cécil McLo-rin finiscono per essere, per lo più, un elen-co di titoli e riconoscimenti. Ci limitiamo a ri-cordare che secondo Wynton Marsalis unacantante di questo calibro arriva ogni due ge-nerazioni circa. Inserendosi perfettamente nel-la tradizione delle grandi voci nere, jazz eblues, quella di Bessie Smith, Ella Fitzgerald,Betty Carter, Billie Holiday, Nina Simone, del-l’amatissima Sarah Vaughan... Nata a Miamida madre francese e padre haitiano, si è av-vicinata sin da bimba al pianismo classico, cosìoggi, che ha ventotto anni, ascoltiamo un’ar-tista conscia dei propri mezzi. Il problema po-trebbe essere, forse troppo? Mentre le varieDiana Krall e Madeleine Peyroux si accosta-no al repertorio delle grandi con un rispettoche ricorda il timore, non osano uscire dai bi-nari più sicuri, non ci pensano neppure, Ce-cil osa, e rischiare le piace molto. Teatralizzal’interpretazione delle canzoni, non si ac-contenta di fare bella calligrafia, giocando conla sua voce da autentico istrione. Oppure, sevogliamo essere uomini e non caporali, a vol-te gigioneggia un po’ troppo. Anche dalvivo, e Dreams and Daggers è essenzialmenteun live inciso al Village Vanguard. Con la suavoce che gioca con una sezione ritmica per-fetta (Pau Sikivie al contrabbasso e Lawren-ce Heaters alla batteria) ed un pianoforte (Aa-ron Diehl), quelli sì impeccabili. Alcuni bra-ni in studio completano l’opera aggiungen-do gli arrangiamenti d’archi del CatalystQuartet, gettando le basi per futuri ulteriorisviluppi. Ma il presente di Cécil è già un suc-cesso, soprattutto se si condivide il suo ap-proccio da mattatrice.

L’abbiamo usato questo triplo vinile per rifarcile orecchie di fronte alla mediocrità dilagan-te. Usciamo dall’HiFi per entrare nella mu-sica: l’immagine è granitica, la dinamica ap-pagante (DR 13), la banda passante estesis-sima, con i woofer che sono orgogliosi di far-ci sentire quanto possono scendere in basso,la voce di Cécil è di un realismo davvero raro,davanti a noi. Complimenti a tutti, dalla RTIche lo ha stampato (per fortuna non esiste unaversione europea del vinile!) e a Kevin Grayche ha realizzato un capolavoro di mastering.OTTIMO

Cécil McLorin Salvant “Dreams and Daggers”

3LP + download Mac Avenue RecordsMAC1120LP

Charlotte Gainsbourg “Rest”

LP+ CD Because Music 5060525431524

Per onestà intellettuale bisognerebbe chiederescusa a Carla Bruni, massacrata dalla criticaitaliana all’unanimità per le sue qualità vo-cali inesistenti. Eppure nessuno si è mai so-gnato di scrivere che Charlotte Gainsbourg fa-rebbe meglio a dedicarsi al cinema, che nonbasta avere un papino come Serge, il più ge-niale e maledetto dei cantautori francesi delNovecento, per vendere dischi con il proprionome appiccicato addosso. Ma neppure lamamma, Jane Birkin, in Je t’aime…moi nonplus andava oltre un sussurro, per quanto ero-tico. Ecco: anche Charlotte – come Carla Bru-ni - va inserita nella tradizione francese del-le cantanti senza voce. Che come ci ha inse-gnato Lucio Battisti, non è tutto, soprattuttose ci sono le idee. Rest ne è traboccante, comesi addice ad un concept album che gioca frail francese reste, rimani, e l’inglese rest, ripo-so (Rest In Peace). Charlotte per la prima vol-ta scrive i suoi testi nella lingua madre,mentre le musiche sono per lo più affidate al-l’elettronica dal volto gentile di SebastiAn. Unalbum di luci ed ombre, quelle di chi non c’èpiù: il papà Serge Gainsbourg aleggia inLying with You, mentre Kate è dedicata allasorella, suicida nel 2013. Con una sincerità di-sarmante, così spontanea da non farti senti-re intruso nelle vicende familiari altrui. Da ap-plausi Rest, l’unico episodio curato da GuyManuel de Homem Christo, il 50% dei DaftPunk, mentre lascia un po’ perplessi l’an-nunciata collaborazione con Paul McCartney,Songbird in a Cage, il cui prezioso demo èstato trasformato in un brano danzereccio, macon il consenso del Beatle, che ci suona purequalche strumento. Un bellissimo disco, can-tato con un filo di voce.

La soluzione proposta è quella che preferia-mo: il vinile e il CD come bonus, al posto delcodice per il download, così la musica ce larippiamo come ci pare e quando ci pare, sen-za il timore che il download si inceppi o al-tro. Curiosamente, o come sempre, il CD èmolto più pompato del vinile, che comunquesi lascia ascoltare ma la cui qualità sonora nonè minimamente paragonabile a quella dellemusiche. Masterizzato da Chab al Chab Ma-stering di Parigi. SUFFICIENTE/DISCRETO

INTRODUZIONE E TECNICACome molti dei lettori diFDS sapranno, il supporto diregistrazione utilizzato neglistudi di tutto il mondo, al-meno sino alla fine deglianni 70 - inizio anni 80, erail nastro magnetico. Conl’avvento della tecnica digi-tale tutto è cambiato e nelgiro di pochi anni gli studihanno convertito gli appa-rati di registrazione accan-tonando, anche se solo par-zialmente, le “vecchie” mac-chine analogiche. Queste ul-time, ovvero i master recor-der a bobina, sono state esono ancora oggi utilizzateper l’immensa opera di ri-masterizzazione e di trasfe-rimento in digitale dei nastrimaster analogici.Dopo l’abbuffata digitaleiniziale già da alcuni anni lecose stanno cambiando.Non solo molte rimasteriz-zazioni su vinile sono at-

tualmente effettuate par-tendo dai nastri analogicioriginali (senza conversionio trattamenti digitali o sen-za attingere ai file numericigià esistenti) ma anche mol-ti artisti chiedono che i loronuovi lavori vengano regi-strati in analogico. Chi acquista musica, nonsolo l’audiofilo, apprezzasempre di più la qualità diuna registrazione analogicaben realizzata e riversata suvinile con catene “full ana-log”. Molti studi quindi, cer-tamente i più attenti e pre-parati, si sono nuovamenteattrezzati con catene di re-gistrazione analogiche.Alla luce di un mercato,sebbene di nicchia, semprepiù attento e alla ricerca del-la “qualità” audio, si sono fi-nalmente resi disponibili,grazie ad alcune etichette di-scografiche, titoli su nastromagnetico in bobina. Ciògrazie alla disponibilità sul

mercato di registratori a bo-bina; e non potrebbe esserediversamente visto il legameindissolubile tra softwareed hardware. Stiamo parlando di masterrecorder sia del tipo pro-fessionale che consumer, re-peribili presso alcune ditte inItalia, ed in giro per il mon-do, che ricercano, restaura-no e garantiscono macchinedi costruttori che hanno fat-to la storia della registra-zione su nastro quali STU-DER, NAGRA, ATR, TELE-FUNKEN, OTARI per ci-tarne solo alcuni dei piùnoti. Tutti i registratori a bobinasono stati costruiti, sino aiprimi anni 90, con criteri dirobustezza e affidabilità talida poter offrire ai nuoviproprietari ancora tanti annidi perfetto funzionamento(certamente molti di più delpiù nuovo e performantedei lettori digitali…).

Questi registratori, cosìcome, ovviamente, i nastridisponibili, sono tipicamentea 2 piste e ¼ di pollice. La velocità di registrazio-ne/lettura di tali macchineè normalmente di 19 e 38cm/sec, in alcuni casi si ar-riva sino a 76 cm/sec; cir-cuiti e uscite sono comple-tamente bilanciati (standarddi studio). Non farò i nomi dei profes-sionisti che commercializ-zano i master recorder, pernon scontentarne alcuno;sono però a disposizionedei lettori di FDS per forni-re delucidazioni in merito.Questa, sintetizzando al-l’essenziale e utilizzandotermini il più possibile com-prensibili, la situazione at-tuale; per una disamina piùcompleta dell’argomento virimando all’articolo del-l’amico Fabio Liberatore“Nel regno dei registratori abobina” che trovate sul nu-

88 FDS 266 ▼ Novita ̀audioFile musicali • a cura di Maurizio Vecchi

IL NASTRO MAGNETICO: LA SORGENTE ANALOGICA PER ECCELLENZA

mero 211 di Luglio 2013 diquesta rivista.

Avendo da molti anni lafortuna, sia per professioneche per personale piacere, dipoter ascoltare nastri masteranalogici originali utiliz-zando alcuni dei più straor-dinari e musicali registrato-ri a bobina mai costruiti,non posso esimermi dalcommentare ciò di cui trat-to in questo articolo. L’ascol-to di un nastro master ana-logico originale, un vero na-stro master, con registratoria bobina professionali, èun’esperienza rivelatrice ca-pace di spalancare nuoviorizzonti. Sia che si ascolti Mozart o iPink Floyd, ci si accorge dicome tutti i parametri fon-damentali d’ascolto, di cuitanto si dibatte tra gli addettiai lavori e gli audiofili, fac-ciano un deciso e decisivobalzo in avanti. Mancanza difatica di ascolto, enorme maal contempo naturale dina-mica, micro e macro contra-

sto a livelli “live”, strumen-ti tonalmente corretti, natu-rali ed intellegibili anchenelle registrazioni orche-strali più complesse perquantità degli strumenti ecomplessità dello spartito,“timing” perfetto.Il proprio impianto di ri-produzione, che magari si ri-teneva non all’altezza dellelegittime aspettative o deisacrifici fatti per poterlo ac-quistare, migliora in tutti iparametri e ci si trova fra lemani qualcosa di inaspetta-to, sorprendentemente per-formante.Si arriva addirittura a meglio“capire” lo spirito di ungruppo musicale, l’ ”ani-ma” della loro musica. Mi ècapitato, ascoltando Trespassdei Genesis, di scoprire inmezzo alle note dei loro bra-ni, cosa che non avevo mainotato in precedenza, il ger-moglio creativo e struttura-le dei loro album successivi,quali Nursery Cryme e Fox-trot; risulta così facile capi-re come tali lavori altro nonsono se non il raccolto diquanto seminato appuntoin Trespass.Nella musica “colta” poi siiniziano ad apprezzare pa-gine prima accantonate osconosciute e sin anche ge-neri musicali da sempre evi-tati.Personalmente mi è capita-to di iniziare ad apprezzaree, alla lunga, ad amare, lamusica lirica; ciò ha avuto,come conseguenza secon-daria ma non meno impor-

tante, un nuovo impulsoper recarmi più spesso ateatro alla ricerca di nuoveemozioni.Solo una sessione di ascoltopuò veramente farvi capiredi cosa stiamo parlando.Attenzione però, fatelo solopresso un professionista se-rio e preparato; non lo dicoper campanilismo ma per-ché in questo come in altricampi, l’ignoranza, il pres-sapochismo e la malafedeserpeggiano.

I TITOLI DISPONIBILISUL MERCATO

Parte prima: Analogue Productions -USA

Nel mio articolo di esordiosulle pagine di FDS avevoaccennato come già da tem-po fossero disponibili titolisu nastro magnetico in bo-bina e come gli stessi fosse-ro in continuo aumento.L’ultimo soggetto in ordinedi tempo, ma non certo diimportanza, che contribuiscea questo vero e proprio “ri-nascimento” musicale ana-logico è Analogue Produc-tions che il lettore conosce-rà bene avendone io già par-lato diffusamente su questepagine in relazione alla loroattività di produzione di vi-nili audiofili ad alto valore

aggiunto. La loro sede è aSalina nel Kansas e ChadKassem, che ne è il fonda-tore e l’anima, da sempresensibile audiofilo e capaceimprenditore, potendo di-sporre dei nastri analogicioriginali dei titoli che giàpubblica sia in vinile che inSACD, ha deciso di investi-re risorse e mezzi nella du-plicazione e produzione dititoli su nastro magnetico inbobina.Tecnicamente è stata scelta lasoluzione che ritengo l’uni-ca proponibile in termini diqualità e maggiore compa-tibilità, la migliore quindisotto tutti i punti di vista eche prevede:

- trasferimento diretto dauna copia del master a ½pollice in limitati batch diproduzione- velocità del nastro 15 ips(38 cm/sec) con segnale re-gistrato su 2 tracce- nastro da ¼ di pollice del-la migliore produzione at-tuale (tipicamente Recor-ding the Masters SM900) subobina metal personalizza-ta da 10,5”- equalizzazione IEC- utilizzo di macchine Am-pex Tape Machine modifi-cate- nastro fornito non riav-volto per limitare l’effetto co-pia- confezionamento in lus-suosi box appositamentestudiati e personalizzati

Tutto è estremamente cura-

89Novita ̀audioFile musicali ▼ FDS 266

to sia nella parte tecnica chein quella grafica. Il prezzo divendita, elevato in assoluto,è giustificato, a mio giudizio,non solo dal costo dei ma-teriali utilizzati (nastri ver-gini e confezionamento) edei diritti d’autore, ma anchedal necessario spiegamentodi mezzi e risorse.In questi giorni sono stati ri-lasciati gli ultimi 2 titoli del-la prima serie di pubblica-zioni composta in totale da12 titoli; si va dalla musicaclassica al jazz, al pop.I titoli di classica sono trat-ti principalmente dal cata-logo RCA Living Stereo e laloro qualità, tecnica ed arti-stica, è di livello strepitoso. Va segnalato come, nel casodi RCA Living Stereo, si siapartiti dai nastri master ana-logici originali a 3 tracce e sisia effettuato un mix su 2tracce ex novo; una scelta co-raggiosa, impegnativa e co-stosa ma assolutamente con-divisibile e che rappresentaun valore aggiunto impor-tante visti i risultati ottenu-ti.Analogue Productions hagià annunciato l’uscita, neiprossimi mesi, di una nuo-va serie di titoli che, ne sonocerto, saranno all’altezzadelle attese.Qui di seguito sono espostiin dettaglio 6 dei 12 titoli adoggi disponibili; gli ultimi 6saranno l’oggetto del pros-simo articolo a riguardo.Insieme alle note fornite dalproduttore, alcune parzialied altre complete, sono sta-ti inseriti i commenti relati-vi alla parte artistica quan-do mi è stato possibile farlocon conoscenza di causa. Icommenti relativi alla partetecnica sono stati inseritisolo nel caso abbia avuto lapossibilità di un ascolto di-retto e controllato del nastroin oggetto.

David Abel Julie SteinbergBeethoven: Violin SonataOp. 96 & Enescu: Op. 25Etichetta originale: Wilson Audiophile

Anno di registrazione: 1983

Note introduttive di Analogue Productions:“In questa registrazione diBeethoven Sonata per vio-lino Op. 96 & Op. 25 abbia-mo David Abel al violino eJulie Steinberg al pianoforte.Questa composizione occu-pa un posto speciale tra lecomposizioni di Beethovenpoiché mostra una qualitàunica: vi è un’”eleganzaolimpica”, una profondadolcezza che pervade l’in-tero lavoro. In nessun pun-to Beethoven appare come“l’agitatore delle masse”.Anche lo “scherzo” non di-sturba questa prolungata ri-flessività. Violino e piano-forte iniziano a scambiarsibrevi dichiarazioni temati-che in modo rapido fin dal-le prime note del primo mo-vimento. Parallelamente gliarpeggi creano una crescenteintensità. La sezione cen-trale del movimento è ca-ratterizzata da brusche mo-dulazioni e da un incre-mento nel ritmo degli scam-bi. Una procedura che col-pisce è l’uso di un apparen-temente interminabile trillo,quasi da arresto-cardiaconella sua intensità.Il secondo movimento, Ada-gio expressivo, uno degli ada-gi flottanti di Beethoven, sibasa sulla compulsione diun lento ed intenso movi-mento dei toni bassi. La se-renità di questo movimentonon è disturbata da elabo-rate decorazioni da parte dientrambi gli strumenti. LoScherzo sostiene il carattereserio dell’intero lavoro. L’ul-timo movimento comincianon soltanto con una rapidaalternanza di temi tra il vio-

lino e il pianoforte, ma anchecon una morbida e forte al-ternanza che si aggiungealla sensazione di intensitàcrescente. Un interrotto ron-dò è la base ma le interru-zioni sono importanti: un al-tro sensuale adagio e un au-dace fugato portano ad unpresto esplosivo che conclu-de il movimento.David Wilson aveva già re-gistrato il pianoforte quan-do ha iniziato a lavorarecon i musicisti Steinberg eAbele al Mills College Con-cert Hall a Oakland, in Ca-lifornia, anche se era la pri-ma volta che registrava unviolino. Sperimentare conle diverse posizioni del mi-crofono nel tentativo di cat-turare ciò che egli chiama la“deliziosa geometria” delsuono proveniente dal Guar-neri di Abele e dall’Ham-burg Steinway D di Stein-berg, ha finito per appen-dere i suoi microfoni Scho-eps CMC-36 ad una scalet-ta in alto sopra gli strumen-ti. Dei risultati dice: “Mipiacerebbe mettere la regi-strazione a confronto conqualsiasi registrazione dimusica da camera. Deve es-sere la mia preferita.” Inter-vistati nella loro casa a Oa-kland, Steinberg e Abel, il cuitrio con il percussionistaWilliam Winant ha com-missionato musica da per-sonaggi del calibro di JohnHarbison, Lou Harrison,Paul Dresher, Somei Satoh,e Gordon Mumma (per iprincipianti), ricordano cir-ca il loro tempo con Wilson:“La sessione è stata liberadalla tensione e dalla pres-sione del tempo che puòveramente ostacolare il ri-sultato finale”, afferma Abel.“Se volevamo fermarci perun boccone o andare fuori ariposarci un po’, non era unproblema ... Dave si mante-neva aperto a ciò che stavaaccadendo in quel momen-to, come in un concerto. Ca-piva che non stava facendouna registrazione “perfet-ta” e quindi lasciava le pic-cole imperfezioni... che fan-no sì che il risultato finale

sembri umano e reale. Nonsi potrebbe chiedere di me-glio”.

Note FDS:David Wilson, di cui si par-la nelle note AP, è il pro-prietario e l’anima di WIL-SON AUDIO, il famosissi-mo costruttore USA di dif-fusori acustici. La sua at-tenzione, cura, professiona-lità nelle registrazioni nonsono frutto del caso ma diuna lunghissima esperienzanel settore della riprodu-zione musicale. Le sue regi-strazioni, una ventina circa,effettuate, come da biografia,dalla fine degli anni 70 ai pri-missimi anni 90, sono ap-prezzatissime da tutti gliaudiofili e da molti annisono tra i vinili più ricerca-ti e costosi. In collaborazio-ne con Analogue Produc-tions già 4 titoli sono statinuovamente pubblicati suvinile e SACD.La “naturalezza” è uno deiparametri più importantiper Mr. Wilson; nessuna en-fasi o ricerca di particolaricoloriture, al contrario tuttoè finalizzato alla ricerca del-la massima attinenza aglistrumenti originali. Chi ac-quisterà questo titolo su na-stro sa quindi cosa aspet-tarsi; ambienza naturale,correttezza timbrica, grandeattenzione a non “inquina-re” in alcun modo quello cheè stato l’evento live.

Lowell Graham Winds Of War and PeaceEtichetta originale: Wilson AudiophileAnno di registrazione: 1988

Note introduttive di Analogue Productions:

90 FDS 266 ▼ Novita ̀audioFile musicali

In Winds of War and Peace,il direttore Lowell Grahamconduce la National Sym-phonic Winds ensemble at-traverso un programma di“eccitanti” orchestrazioni emarce.“Liberty Fanfare” fu com-posta per la celebrazionedel centenario della Statuadella Libertà nel 1986. Lafanfara ha preparato il ter-reno per una delle celebra-zioni più spettacolari dellastoria americana. “Com-mando March” di SamuelBarber, composta nel 1943,rappresenta la prima operabandistica di Barber. “Fe-stival Fanfare March” di Ro-ger Nixon è stato premiatoper l’eccellente composizio-ne dall’American Bandma-sters Association nel 1973. Èun lavoro di grande tecnica,di colore brillante ed effer-vescente nello spirito. L’al-bum include anche “Victoryat Sea”, “El Camino Real”,“A Santa Cecilla” e “Sym-phonic Dance No. 3”.Graham, originario di Gree-ley, in Colorado, ha ottenu-to il riconoscimento comeuno dei giovani conduttoripiù talentuosi d’America.Si è laureato presso l’Uni-versità del Northern Colo-rado con entrambi i titoli diBachelor of Arts e Master ofArts. Fu anche il primo a ri-cevere il Dottorato in ArtiMusicali in direzione Or-chestrale dall’Università

Cattolica d’America.Graham ha diretto orchestree gruppi in registrazionilive, da studio e in perfor-mance in tutto il mondo. Èl’attuale direttore d’orchestrae comandante della UnitedStates Air Force Tactical AirCommand Band.””

Note FDS:Le marce e le orchestrazioniper grandi bande musicalisono un fenomeno tipicodegli USA. Molti audiofilistorcono il naso al cospettodi questo tipo di musica(non sempre a torto…).Della grande notorietà negliUSA di questo genere mu-sicale ne dà conferma Ana-logue Productions con lapubblicazione su nastro ma-gnetico di questo titolo del-l’etichetta Wilson Audio-phile dove David Wilsonriesce nell’impresa di farciapprezzare questo generemusicale grazie ad una re-gistrazione di grandissimolivello tecnico; micro e ma-cro contrasto, dinamica ecoerenza timbrica sono aimassimi livelli. Non sobbalzeremo sulla se-dia per una parte musicaleche può non risultare entu-siasmante, ma di certo ap-prezzeremo la parte tecnica,questa sì capace di metterea dura prova anche il piùblasonato e performante de-gli impianti di riproduzionedomestica.

Gentle Ben Ben Webster & Tete Montoliu TrioEtichetta originale: EnsayoAnno di registrazione: 1972

Note introduttive di Analogue Productions:”Gentle Ben è stato regi-strato dieci mesi prima del-la morte di Ben Webster nel1972. Webster, che aveva lasciatogli Stati Uniti nel 1965 perstabilirsi in Europa - primaa Copenaghen e poi ad Am-sterdam – stava facendo vi-sita al musicista ed amicoTete Montoliu a Barcellona.Webster e il pianista Mon-toliu ripercorrono una stra-da conosciuta, avendo suo-nato insieme regolarmentenei giorni di Copenaghen diWebster. Infatti, Montoliuha citato Webster e DonByas come le sue due prin-cipali influenze musicali.Webster e Montoliu si capi-vano profondamente, e laloro sintonia reciproca è pal-

pabile in questa registrazio-ne. Il loro accompagnarsi avicenda è perfetto. Assie-me a loro due, ci sono icompagni di trio di Monto-liu, Eric Pietro al basso e PeerWyboris alla batteria.Qui di certo non mancano iconnotati distintivi del saxtenore di Webster. Infatti,data la trama rarefatta, quelricco, umido sassofono gi-gantesco suona come in po-che altre registrazioni. Latracklist include “Ben’sBlues”, “Sweet GeorgiaBrown”, “The Man I Love”e “Don’t Blame Me”.””

Note FDS:Non sono persona incline afacili entusiasmi e di musi-ca ne ho ascoltata tanta, sindai lontani anni 60; ciò pre-messo ricordo bene quando,alcuni anni fa, ascoltai per laprima volta GENTLE BEN.Fu una vera rivelazione, unamore a prima vista. Le pri-me note di Ben’s Blues fu-rono “galeotte”, una venta-ta di musica che mi inchio-dò alla sedia; il sax di Web-ster si era materializzatonella sala. Non sarà e non èil miglior lavoro di Web-ster, oramai a fine carriera eche purtroppo ci lasciò po-chi mesi dopo questa regi-strazione, ma molti fattorisia tecnici che artistici con-corrono a farne qualcosa dispeciale, da ascoltare più epiù volte.

91Novita ̀audioFile musicali ▼ FDS 266

15, 16, 17 febbraio Roma,Auditorium Parco dellaMusica, Sala Santa Cecilia,Bernstein, le Sinfonie – I

Orchestra dell’AccademiaNazionale di Santa Cecilia,Antonio Pappano direttore, Marie-Nicole Lemieux mez-zosoprano, Beatrice Ranapianoforte, Alessandro Car-bonare clarinetto.Programma: Bernstein Sin-fonia n. 1 “Jeremiah”, Ber-nstein Prelude, Fugue andRiffs, Bernstein Sinfonia n.2 “The Age of Anxiety”.

24 febbraio Casalgrande(RE),Teatro Fabrizio De André,Paolo Fresu Devil Quartet“Carpe Diem”

Primo appuntamento perCrossroads, il festival iti-nerante in tutta l’Emilia-Romagna, la cui dicianno-vesima edizione sarà on theroad dal 24 febbraio sinoall’1 giugno. Paolo Fresu –tromba, flicorno, effetti;Bebo Ferra – chitarra; Pao-lino Dalla Porta – contrab-basso; Stefano Bagnoli –batteria.

Dal 24 febbraio al 4 marzoRoma,Teatro Costanzi,La Traviata

22 e 24 febbraio Roma,Auditorium Parco dellaMusica, Sala Santa Cecilia,Bernstein, le Sinfonie – II

Orchestra, Coro e Voci Bian-che dell’Accademia Nazio-nale di Santa CeciliaAntonio Pappano direttore,Kyung Wha Chung violino,Nadine Sierra soprano.Programma: Brahms Con-certo per violino, BernsteinSinfonia n. 3 “Kaddish”.

1 marzo Roma,Auditorium Parco dellaMusica, Sala PetrassiJazzInCanto

Sarà tutto all’insegna della“contaminazione” tra ge-neri musicali diversi, dellasolidarietà e dell’amiciziatra Italia e Repubblica Do-minicana il concerto “Jaz-zInCanto”. Il concerto, pa-trocinato dall’Ambasciatadella Repubblica Domini-cana a Roma, dalla Missio-ne Permanente della Re-pubblica Dominicana pres-so la FAO e dal Ministeriode Cultura della Repubbli-ca Dominicana, e sostenutoda RotasConsulting, èun’iniziativa dell’Associa-zione Musicale Amadè perraccogliere fondi da devol-vere al Sistema de Orque-

stas Sinfonicas Juveniles eInfantiles della Repubbli-ca Dominicana. Guest stardella serata il pianista Da-nilo Rea che metterà in sce-na la fusione tra improvvi-sazione jazz e brani lirici diVerdi, Puccini, Tosti. Già inpassato Rea, nell’album “Li-rico”, aveva selezionato unaricca scaletta di composi-zioni straordinarie dal “so-gno di Doretta” di Pucciniall’”Intermezzo” della Ca-valleria Rusticana di Ma-scagni, dalla “Carmen” diBizet al “Va’ Pensiero” delNabucco. Il concerto sarà,per Danilo Rea, l’occasionedi sperimentare per la pri-ma volta dal vivo la fusio-ne tra opere liriche e sono-rità jazz. A coinvolgere Reanel “pianeta” della classici-tà e fornirgli gli spunti peril suo percorso improvvi-sativo, la pianista Catia Ca-pua e il tenore dominicanoEnrique Pina.

1, 2, 3 marzo Milano,Auditorium Milano Fon-dazione Cariplo,Kolja Blacher

Kolja Blacher, violinista e di-rettore d’orchestra dal-l’inesauribile genialità, tor-na all’Auditorium di Mila-no nel segno di Felix Men-delssohn, da Sogno di unanotte di mezza estate, ou-verture composta all’om-bra di Shakespeare a soli di-ciassette anni, al Concertoper Violino in Mi minore,indiscusso e mai troppo ce-lebrato capolavoro dellasua breve maturità: FelixMendelssohn, Concerto perViolino in Mi minore, Sognodi una notte di mezza esta-te, Ouverture op. 21, Béla

Bartók, Divertimento perarchi.

2 marzo Ferrara,Jazz Club Torrione SanGiovanni,Chris Speed Trio

Chris Speed – sax tenore,clarinetto; Chris Tordini –contrabbasso; David King –batteria.

3 marzo Piacenza,Conservatorio ”G. Nicolini”,Dave Douglas & Uri Caine

“Present Joys”Dave Douglas – tromba;Uri Caine – pianoforte.

8 marzo Massa Lombarda(RA),Sala del Carmine,Sarah McKenzie

“Paris in the Rain”Sarah McKenzie – piano-forte, voce; Jo Caleb – chi-tarra; Geoff Gascoyne – con-trabbasso; Sebastiaan deKrom – batteria.

92 FDS 266 ▼ aPPuNtameNti d’ascolto • a cura di Giada Ventura

Rassegna di concerti ed eventi di tutti i generi musicali per lasciare, una volta tanto, l’impianto spento. O, quantomeno, in stand-by...

93aPPuNtameNti D’ASCOLTO ▼ FDS 266

9 marzo Terni,Auditorium Gazzoli,Javier Girotto & Natalio Mangalavite

Javier Girotto (sax) e Nata-lio Mangalavite (piano)sono due musicisti dallapluridecennale attività con-certistica e didattica a livellointernazionale. Ultima-mente, dopo aver lavoratoin trio con Peppe Servillo, sisono trovati di nuovo in-sieme per realizzare e pro-durre un disco in duo:Estándars (2017). La parola“estándar” è l’equivalentespagnolo del termine “stan-dard”, utilizzato in contestoanglofono per indicare com-posizioni jazz di grandesuccesso che, interpretate edincise innumerevoli volte,sono divenute brani di re-pertorio, riconosciuti comepatrimonio musicale co-mune. In Argentina e inAmerica Latina, parallela-mente, con ‘estándar’ ci siriferisce ad un insieme dicanzoni e temi tradizionalidel folklore autoctono, daigeneri più disparati: zamba(una danza in tre tempi,ma assai diversa dalla sam-ba brasiliana), chacarera(un’altra danza argentina dicoppia che si balla in grup-po), chamamé (un genereproprio dell’Argentina set-tentrionale, di lontana ori-gine europea), milonga (ti-pica della regione del Rio dela Plata), tango e candombe(dalle radici africane). I duemusicisti hanno dichiarato:“Siamo entrambi argentinie proveniamo dalla stessa

città: Cordoba. Riproporredunque in chiave jazzisticai ‘nostri’ standard ha signi-ficato per noi ripercorrereinsieme alcune tappe fon-damentali della nostra for-mazione e della nostra evo-luzione artistica, partendoproprio dalle comuni ori-gini ed esperienze. Con soledue eccezioni in realtà: ilbrano San Pedro en El Espi-nal, che è un tema classicocolombiano, dedicato al no-stro amico Alvaro Atehor-tua e la celebre canzone diArmando Trovajoli “Romanun fa’ la stupida stasera”,che rappresenta un omag-gio alla nostra città di ado-zione, reinterpretato allanostra maniera. La sedutadi registrazione del disco èstata effettuata in studiocon del pubblico presentenella stessa stanza di ripre-sa. Una sorta di live in stu-dio, in stile ‘buona la pri-ma’, per mantenere il ca-rattere spontaneo e qualche‘perfetta’ imprecisione”.

9 marzo Fusignano (RA),Auditorium Corelli,Licaones feat. Bearzatti,Ottolini, Marchioni, Mappa

“The Return”: FrancescoBearzatti – sax tenore; Mau-ro Ottolini – trombone;Oscar Marchioni – organoHammond; Paolo Mappa –batteria.

10 marzo Ferrara,Jazz Club Torrione San Giovanni,Lunar Trio Meets David MurrayGreg Burk – pianoforte; Da-vid Murray – sax tenore;Marc Abrams – contrab-basso; Enzo Carpentieri –batteria.

12 marzo Bologna,Auditorium Teatro Manzoni,Valentina Lisitsa

La brillante pianista Valen-tina Lisitsa con l’Orche-stra Filarmonica di Bolo-gna e la direzione delM° Gábor Takács-Nagy ese-guirà il seguente program-ma: Sergei Prokofiev, Con-certo per pianoforte e or-chestra n. 3 in Do magg. op.26, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Sin-fonia n. 4 in Fa minore op.36.

12 marzo Teramo,Teatro Primo Riccitelli,Guido Rimonda

Dal Teatro Primo Riccitellidi Teramo l’Orchestra Ca-merata Ducale e il celebreM° Guido Rimonda (in qua-lità di direttore e solista)eseguiranno il seguenteprogramma: P. Locatelli,Trauersymphonie in fa mi-nore, C. W. Gluck, Danzadegli spiriti beati da Or-phée et Eurydice, G. Tarti-ni, Sonata in sol minore “Il

trillo del diavolo”, M. Ravel,Pavane pour une infantedéfunte, N. Paganini, Lestreghe op. 8, J. Williams,Theme from Schindler’sList, H. Wieniawski, Lé-gende in sol min. op. 17, N.Paganini, “Maria Luisa –Gran Duchessa di Parma”.

12 marzo Milano,Teatro alla Scala,Diana Damrau

Dal podio del Teatro allaScala di Milano il grandeSoprano Diana Damrau, ac-compagnata al pianoforteda Helmut Deutsche, ese-guirà il programma conmusiche di Wolf e Strauss.

13 marzo Roma,Auditorium Parco dellaMusica, Sala Santa CeciliaBrunori Sas

Un incredibile 2017 per Bru-nori Sas che ha conquistatoil pubblico e la critica conl’ultimo album di inediti“A casa tutto bene”, recen-temente certificato discod’oro e seguito dal grandesuccesso live dell’omoni-mo tour, con oltre 65.000 bi-glietti venduti. Dopo i nu-merosi riconoscimenti, tra

cui la Targa Tenco per la mi-glior canzone dell’anno con“La Verità”, che ha ottenu-to anche il disco d’oro, ilcantautore è pronto a ci-mentarsi con una nuovaavventura teatrale “Bruno-ri a teatro – canzoni e mo-nologhi sull’incertezza” chefarà tappa a Roma all’Au-ditorium Parco della Musi-ca. Dopo il collaudato suc-cesso dell’esperienza tea-trale del 2015 con “BrunoriSRL, una società a respon-sabilità limitata”, Dario por-terà in scena uno spettaco-lo unico nel suo genere fat-to di musica e argute ri-flessioni, che si rifà allo sti-le del teatro - canzone edella standup comedy. In-sieme alla sua storica band,alternerà ai brani cantatiintermezzi parlati, descri-vendo il mondo contem-poraneo col suo stile inimi-tabile che coniuga profon-dità con leggerezza, sacrocon profano, malinconiacon simpatia, e lo sguardolucido e sentimentale checaratterizza la sua poetica.Un percorso tra il riso e ilpianto, dove l’unica certez-za è l’incertezza.

14 marzo Roma,Auditorium Parco dellaMusica, Sala Santa Cecilia,Grigory Sokolov

17 marzo Bari,Teatro Petruzzelli,Nikolaj ZnaiderDal palco del Petruzzellidi Bari l’Orchestra del Tea-tro accompagnerà il violi-nista Nikolai Znaider conalla guida il DirettoreGiampaolo Bisanti per ilseguente programma: Caj-kovskij, Capriccio italiano,

op. 45, Brahms, Concertoin re maggiore per violino

e orchestra op. 77, Dvorák,Sinfonia n. 9 in mi minore,op. 95 “Dal Nuovo Mon-do”.

17 marzo Firenze,Teatro La Pergola,Seong-Jin Cho

Un curriculum artistico co-stellato di grandi successinonostante i 23 anni: il pia-nista coreano Seong Jin Choè entrato a pieno titolo nel-la galassia dei nuovi gran-di talenti della musica vin-cendo nel 2015 il primopremio al Concorso Chopindi Varsavia. Il programmadel recital è un omaggio aBeethoven – con due dellepiù celebri sonate – e alle at-mosfere sognanti e impres-sionistiche di Debussy. Ilculmine del recital è costi-tuito dalle Quattro Ballatedi Chopin. Per intensitàmelodica, per la ricchezzadella scrittura armonica,per l’originalità, figuranotra le opere più complete esignificative del composi-tore polacco, che per primoutilizzò il termine Ballataper una composizione mu-sicale. Seong-Jin Cho le ese-gue senza soluzione di con-tinuità, dando loro un ulte-riore significato di ampiez-

za, quasi fossero un’unicagrande opera pianistica. Ilconcerto prevede il se-guente programma: L. vanBeethoven, Sonata in domin. op. 13 “Patetica”, So-nata in mi magg. op. 109, C.Debussy, Image, Livre II, F.Chopin, Sonata n. 3 in si mi-nore op. 58.

Dal 18 al 25 marzo,Bergamo Jazz Festival 2018Nel 2018, dal 18 al 25 mar-zo, il festival jazz di Ber-gamo taglia l’importantetraguardo della 40a edi-zione: non una semplicericorrenza, ma una tappamolto significativa di uncammino già di per sé lun-go e ricco di storia, peruna rassegna musicaleunanimemente conside-rata, da pubblico e stampa(nazionale ed estera), unodei più prestigiosi ap-puntamenti jazzistici ita-liani (e non solo); vetrinaprivilegiata sul mondo deljazz internazionale e del-le sue diverse componen-ti stilistiche, attraverso ar-tisti di rilievo assoluto,protagonisti di una musi-ca che si è conquistata didiritto la definizione di«universale», e come talericonosciuta dall’UNE-SCO. Restato immutato nel tem-

po il suo naturale respirointernazionale, il festivalha via via consolidato an-che il proprio legame conil territorio, attraverso unasempre più fitta rete dicollaborazioni con asso-ciazioni culturali e im-prenditoriali.Bergamo Jazz si pone,dunque, in una prospetti-va di apertura e di inno-vazione: nei programmidel festival è sempre evi-dente il rapporto dialogi-co fra tradizione e inno-vazione, che si riflette an-che nella scelta dei luoghideputati ai concerti, spaziche simboleggiano il pa-trimonio storico e cultu-rale della Città e spaziabitualmente frequentatidai giovani.La storia del festival jazzdi Bergamo è lunga ed èsuddivisibile in due parti:la prima dal 1969 ai primianni Ottanta con la deno-minazione di Rassegna In-ternazionale del Jazz el’organizzazione del-l’Azienda Autonoma peril Turismo, la seconda dal1991 in avanti sotto l’in-segna di Bergamo Jazz el’egida del Comune diBergamo e del Teatro Do-nizetti (ora FondazioneTeatro Donizetti), deposi-tari del marchio “BergamoJazz Festival”.

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Sul palcoscenico del Tea-tro Donizetti, e per qual-che anno del Palazzettodello Sport, si sono avvi-cendati artisti del calibroKeith Jarrett, Gerry Mul-ligan, Charles Mingus, ArtEnsemble of Chicago, MaxRoach, Art Blakey, DeeDee Bridgewater, StefanoBollani, John Scofield, BillFrisell, Chick Corea, GatoBarbieri e tantissimi altri.Dal 2006 la Direzione Ar-tistica di Bergamo Jazzviene affidata a un musi-cista di rilievo internazio-nale: dal 2006 al 2008 hasvolto questo compito ilpianista e compositore sta-tunitense Uri Caine, se-guito da Paolo Fresu (2009– 2011), Enrico Rava (2012– 2015) e dall’americanoDave Douglas, in caricadal 2016. Quest’ultimo ha volutodedicare uno spazio aigiovani talenti con la ras-segna “Scintille di jazz”,affidandone la cura a TinoTracanna, musicista e di-datta bergamasco di famanazionale.Da anni il Festival si è an-che espanso in città, conconcerti al Teatro Sociale,all’Auditorium di Piazzadella Libertà, alla Biblio-teca Mai e all’AccademiaCarrara. A queste location se ne

aggiungerà nel 2018 unaparticolarmente suggesti-va: San Lupo.Nel 2018 saranno tanti glieventi ospitati nei teatri,nei musei, nelle bibliote-che e nelle strade, tanti gliartisti internazionali e igiovani talenti in via di af-fermazione: Bergamo Jazz2018 si svolgerà, dunque,dal 18 al 25 marzo coin-volgendo tutta la città econfermandosi prestigiosavetrina di una musica dal-le molte facce e dai moltiorientamenti stilistici.Per una ricorrenza cosìspeciale, come quella del-la 40esima edizione, laFondazione Teatro Doni-zetti e il musicista ameri-cano Dave Douglas, al suoterzo incarico di DirettoreArtistico di uno deglieventi musicali più amatinon solo dai bergamaschi,hanno quindi allestito unprogramma articolato evariegato, alla cui realiz-zazione hanno contribuitonumerose Istituzioni e re-altà associative attive inambito culturale e im-prenditoriale. Due gli eventi concepitiespressamente per que-st’importante anniversa-rio: l’ultimo dei concerti alCreberg Teatro, che vedràeccezionalmente uno fian-co all’altro i quattro Di-

rettori Artistici di Berga-mo Jazz dal 2006 in avan-ti – nell’ordine Uri Caine,Paolo Fresu, Enrico Rava,Dave Douglas -, e una mo-stra fotografica che farà ri-vivere momenti salientidel Festival.

23 marzo Terni,Auditorium Gazzoli,Tingvall TrioIl trio jazz – pianista, con-trabbassista, batterista –una delle formazioni piùclassiche della storia diquesto genere di musica,sta vivendo oggi un cla-moroso revival. Emergeredal panorama in questofrangente è dunque assaicomplesso. Il Tingvall Trio – cioè Mar-tin Tingvall, Omar Rodri-guez Calvo, Jürgen Spie-gel: uno svedese, un cu-bano e un tedesco, tutti dibase ad Amburgo – spiccafra l’enorme offerta, comeil consenso del pubblico edella critica specialisticatestimoniano. Si sono esi-biti in concerti in più di 30Paesi, ottenendo invidia-bili riconoscimenti comel’ECHO Jazz nelle cate-gorie ‘Ensemble of theYear’ e ‘Live Act of theYear’. Nella loro città sono statiinvitati a ‘collaudare’ conun concerto speciale l’acu-stica della Elbphilharmo-nie, avveniristica sala daconcerto di recente inau-gurata. Il loro ultimo al-bum è uscito nell’agostodel 2017 e si intitola Cir-klar. Il pianista e leader

del gruppo, Martin Tin-gvall, così si esprime: “Lecanzoni sono sempre unprincipio per noi. Conquest’album ho provatoa comporre in un modoche ci indichi nuove dire-zioni. Siamo alla ricerca dinuove forme d’espressio-ne, ma allo stesso tempovogliamo continuare a es-sere riconosciuti come ilTingvall Trio. Questa volta però il fulcroè la musica, non il trio.Ogni pezzo è una sfida, ungioco, un dramma che girain circolo (“Cirklar”) fin-ché non si esaurisce”. Unodei brani dell’album sichiama Bumerang: unpezzo che inizia con po-deroso e pulsante attaccodi batteria, seguito da unepisodio melodico ripe-tutamente diretto versol’ascoltatore proprio comeun’onda verso la costa,prima di sparire definiti-vamente. “Talvolta la per-cezione del tempo è con-traddittoria – afferma Tin-gvall – la generazione deimiei genitori sta invec-chiando, il passare deltempo sembra per loroscandito ad un ritmo com-pletamente diverso dalmio. La frenesia rende la miavita quasi surreale rispet-to alla loro.” Un concettoespresso in Evighetsma-skinen (‘Macchina del-l’eternità’). Per niente ti-pico del trio, questo branoè costituito da sonoritàmeditative e ritmi chesembrano dilatati.

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98 FDS 266 ▼ aNNuNci comPRo/veNdo

6010D completo di stadio fonooriginale, con valigia metallicadi imballo, ulteriore imballoesterno originale in cartone, concertificati di qualità costruttivae libretto di istruzioni originali.Unico proprietario, oggetto inperfette condizioni pari al nuo-vo. Vendo a 6000 Euro più spe-se di spedizione, anche in visio-ne e ritiro al mio domicilio (Cu-neo). Valter,[email protected],3476785768

Vendo Amplificatori pre e finaleRega Cursa3 e Rega Maia3 inperfette condizioni soniche edestetiche, colore nero, a 1300euro. Giorgio, [email protected], 3474098330

Vendo ProAc Studio 118 constand a 1100 Euro, 10 mesi divita con imballi e garanzia. Ser-gio, [email protected],3389142726

Vendo testina Benz Wood 2 conpoche ore di vita per passaggioa livello superiore. Pagata Euro1.490, vendo a soli Euro 900.Qualsiasi prova, al mio domici-lio. Spedizione assicurata e gra-tuita. Per ulteriori informazioninon esitate a contattarmi. Fran-co, [email protected],3925044965

Vendo Preamplificatore AaronCineast 22 vendo imballi origi-nali usato pochissimo teleco-mando in alluminio massiccioconnettori in oro costruzioneimpeccabile. Roberto, [email protected],3470615479

Vendo amplificatore per cuffieelettrostatiche Stax SRM-007t,in perfette condizioni estetichee di funzionamento. Paolo,[email protected], 3358122884

Vendo bellissimo finale stereo

Pass Labs X250.5 Ultima serie.Condizioni Nuovo. Prezzo inte-ressante. Salvatore,[email protected], 3284217375

Vendo preamplificatore Spec-tral DMC 15 G2, finale SpectralDMA 100 serie 2 Lettore superaudio cd MARANTZ SA-7S1 inottime condizioni. Claudio,[email protected],3391918462

Vendo stabilizzatore di tensionephi audio (F.I.A.T) Mod. S 2000acquistato da poco è mai usatoprezzo di listino Euro 1.050vendo a Euro 700 con manualee imballo originale, sintonizza-tore Sony Mod. ST-D 777ES conricevitore DAB nuova mai usa-ta, prezzo di listino Euro 1200,vendo a Euro 500. Vendo inoltre 12 6550A jan GEcon scatole originali come nuo-ve usate per poche ore su un fi-nale VTL a Euro 100 cadauno.12 6550C Svetlana S logo conscatole originali mai usate Euro30 cadauno. 8 6550A Amperexcon scatole originali a Euro [email protected]

A Milano e provincia propongonoto cavo della Systems andMagic Modello Goldwire. Sitratta della prima versione il cuiprezzo di listino era di 230Euro. Io lo propongo alla metà(115 Euro) + eventuale spedi-zione. La lunghezza è 1,5 mtovvero quella standard. No im-ballo. Segnalo che ho disponibi-lità anche di un secondo cavouguale a quello anzidetto a paricondizioni. Dispongo di un ter-zo cavo della lunghezza customdi 2,5 mt. Questo cavo è l’ultima versione,quindi terminato con le ultimeschuko ed è provvisto di imbal-lo. Il listino è di 255 Euro per 1,5mt + 60 Euro per il metro ag-giuntivo, per un totale di 315

Euro. Vendo anche questo allametà, quindi 155 Euro. Contattiin forma privata (come da rego-lamento) ma anche messaggiveloci mediante WhatsApp. Nopermute. Giacomo,[email protected], 3495515717

Vendo Accuphase, C-222 pre-amplificatore a 900 Euro, RayLumley M-100 coppia amplifi-catori a valvole a 1.200 Euro,Nakamichi RX-202 unidirectio-nal auto cassette reverse 400Euro, Hitachi DA-800 cd player200 Euro, Braun CM-7 coppiaaltoparlanti 300 Euro, NationalMV-G20 video cassette recorderEuro 100, Pioneer CLD-1750 la-ser disc 200 Euro. Componentiquasi nuovi, imballati per 25anni, non ho più imballi origi-nali, senza manuali. Ray Lum-ley può competere con i miglio-ri amplificatori che costano die-ci volte tanto.Bruno, [email protected],3491202661

Vendo amplificatore integratoDOMA Grido 100. Ormai lo co-noscono tutti per le sue peculia-rità: alimentazione a batterie,capace di pilotare di tutto, spar-tano ma robusto e affidabile al100% e per il suo suono: comeun classe A e un valvolare, nonsi vorrebbe mai smettered’ascoltare musica. Cinque ingressi di cui uno pho-no MM. Doppie uscite per bi-wiring. Dichiarati 100W mareali sono di più. E’ di fine 2007.Con imballi originali, manualee certificato di garanzia. Batteriecambiate dalla Domaudio concertificato di sostituzione batte-rie e revisione generale. Cambioper prendere i pre e finali sem-pre Domaudio. No permute.Euro 2000. Diego, 3703000977,[email protected]

Registratore a bobina Uher Ro-yal de luxe vendo come non

funzionante in quanto riavvol-ge il nastro. Angeloni,3711603407, [email protected]

Pre a valvole Conrad Johnson 4telai Premier Seven B originale220v eccezionale 2 serie la mi-gliore x ricostruzione tridimen-sionale scena e spazialità perfet-to ex demo monta 10 valvoleescluso qualsiasi cambio € 5.900intratt. astenersi solo inutili cu-riosi per invio foto è visibile aRoma Eur non spedisco ed ac-cetto solo ritiro diretto e paga-mento cash dopo la prova.GIUSTINIANI, 3773185897, [email protected]

Vendo coppia di eccellenti cavidi potenza per diffusori Vanden Hul Revolution, condizioniperfette, come nuovi, un annodi vita. Sono terminati con con-nettori Furez in rame pienoplaccati argento: da un lato conterminazioni a forcella, dall’al-tro a banana. Lunghezza 1,6 m (perfetti perfinali monofonici). Valore danuovi circa € 400. Paolo,3388638987, [email protected]

Vendo set completo MegahertzAudio nuovi (mai usati) perpre-linea Euridice: 2 trasforma-tori alimentazione TA011SLIM,2 trasformatori di uscita TL311-T, 4 induttanze di filtro L10550 euro. A richiesta dispongoanche di coppia valvole Raythe-on 5842 selezionate con curve(Sofia). Alberto, 3491390298,[email protected]

Vendo raro lettore cd KenwoodLD1 (100 copie al mondo)comenuovo, completo istruzioni eimballo, laser nuovo, colorchampagne, fiancatine legnopeso 20 kg. da collezione euro2000. Pietro Bini, 3482923212,[email protected]