Notiziario n 2 dicembre 2014

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Notiziario N.1/2014, Aut. Trib. di Bologna n.° 7090 del 08.02.2001. Poste Italiane Spa . Spedizione. in abb. postale 70% - CN/BO quadrimestrale di informazione dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici - Redazione e proprietà AIAS Bologna ONLUS via Ferrara 32 40139 Bologna. Direttore responsabile Carlo Ciccaglioni - tiratura 700 copie Bollettino N. 2 - dicembre 2014 Sommario: Editoriale: AIAS al Parlamento Europeo Premio Pontiggia 2014: I risultati ECC: Verso una base comune nel lavoro di cura Formazione: Visita di una delegazione cinese - Formarsi e sperimentare il disagio Una Buona notizia: abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di crownfunding Notizie Brevi: Medaglia d’oro per Fandango e di bronzo per Milonga - Non solo Cena - Torneo di Burraco Per chi naviga in internet - Come collaborare con l’Associazione AIAS al Parlamento Europeo In questo periodo sono accadute molte cose significative. Il 3 dicembre, giornata ONU dedicata ai diritti delle persone con disabilità, si è svolta presso il Parlamento europeo un’impor- tante “Speed Dating”. Il Parlamento ha ricevuto una delega- zione di associazioni europee impegnate in materia di tutela delle persone con disabilità, tra queste c’era anche AIAS Bo- logna onlus, che ha illustrato alcuni importanti temi centrali della Convenzione ONU sui diritti. In particolare la nostra Associazione si è fatta portavoce della necessità di rendere accessibili i servizi per le persone con disabilità, nell’ambito sociale e sanitario e ha sottolineato, a gran voce, l’esigenza di renderle partecipi alla vita della comunità, in modo da rea- lizzare una piena e reale inclusione delle differenze. NO, quindi, all’istituzionalizzazione e NO alla costruzione di grandi strutture dedicate solamente ai disabili, che rischiano di segregare le persone stesse e le loro famiglie. SI alle solu- zioni abitative “su misura” e con la maggiore autonomia pos- sibile, anche con l’uso delle tecnologie moderne. Infine, la delegazione ha chiesto ai Parlamentari di sorveglia- re affinché parte dei fondi, messi in campo dalla nuova Com- missione Juncker e destinati al rilancio della crescita in Euro- pa, siano destinati a favorire la partecipazione piena e reale al mondo del lavoro delle persone con disabilità. Premio Pontiggia 2014 Sempre il 3 dicembre, qui a Bologna, si è svolta la premiazio- ne del nostro concorso letterario “Premio Pontiggia 2014”. Un tassello in più per di contribuire all’abbattimento delle barriere culturali promuovendo la creatività delle persone disabili. Erano presenti tanti giovani scrittori e un caloroso pubblico. Qualcuno ha detto: “musica e parole si sposano bene…” per cui la premiazione si è svolta con intermezzi musicali, a cura di Simonetta Giarrusso e Paolo Giacomoni e con letture, ad alta voce, delle amiche dell'Associazione di volontariato Li- berThe. Hanno distribuito i premi il Presidente Gianluca Pizzi, il presi- dente della Commissione Servizi Sociali del quartiere S. Ste- fano Michele Laganà e la presidentessa onoraria Enrica Pie- tra Lenzi che ha così introdotto la manifestazione: «Quando dieci anni fa pensammo, come AIAS di Bologna, di promuovere un concorso letterario di Poesia e Prosa riser- vato alle persone disabili, le domande più frequenti che ci sentivamo fare da chi veniva invitato a sostenere l’iniziativa erano: a cosa serve? oppure: a chi serve? Essendo abituati a “vedere“ la persona disabile come soggetto passivo, biso- gnoso di assistenza o di cure. Fu in quell’occasione che un’insegnante interessata all’iniziativa, per aiutarmi, mi invitò a leggere una poesia di un autore americano, A.R. Ammons, intitolata “Le passeggiate sono inutili”. La lessi e ricordo ancora oggi la seconda riga. “Le passeg- giate sono inutili. E cosi le poesie…”. Ho ripensato a quella poesia quando mi è stato chiesto una riflessione in occasione di questa edizione del Concorso: la Quinta, e desidero riportarla tutta perché mi sembra un forte invito a riconoscere il valore della parola, tanto più grande … Segue a pagina 2

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Notiziario N.1/2014, Aut. Trib. di Bologna n.° 7090 del 08.02.2001. Poste Italiane Spa . Spedizione. in abb. postale 70% - CN/BO – quadrimestrale di informazione dell’Associazione

Italiana Assistenza Spastici - Redazione e proprietà AIAS Bologna ONLUS via Ferrara 32 40139 Bologna. Direttore responsabile Carlo Ciccaglioni - tiratura 700 copie

Bollettino N. 2 - dicembre 2014 Sommario: Editoriale: AIAS al Parlamento Europeo Premio Pontiggia 2014: I risultati ECC: Verso una base comune nel lavoro di cura Formazione: Visita di una delegazione cinese - Formarsi e sperimentare il disagio Una Buona notizia: abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di crownfunding Notizie Brevi: Medaglia d’oro per Fandango e di bronzo per Milonga - Non solo Cena - Torneo di Burraco Per chi naviga in internet - Come collaborare con l’Associazione

AIAS al Parlamento Europeo

In questo periodo sono accadute molte cose significative. Il 3 dicembre, giornata ONU dedicata ai diritti delle persone con disabilità, si è svolta presso il Parlamento europeo un’impor-tante “Speed Dating”. Il Parlamento ha ricevuto una delega-zione di associazioni europee impegnate in materia di tutela delle persone con disabilità, tra queste c’era anche AIAS Bo-logna onlus, che ha illustrato alcuni importanti temi centrali della Convenzione ONU sui diritti. In particolare la nostra Associazione si è fatta portavoce della necessità di rendere accessibili i servizi per le persone con disabilità, nell’ambito sociale e sanitario e ha sottolineato, a gran voce, l’esigenza di renderle partecipi alla vita della comunità, in modo da rea-lizzare una piena e reale inclusione delle differenze. NO, quindi, all’istituzionalizzazione e NO alla costruzione di grandi strutture dedicate solamente ai disabili, che rischiano di segregare le persone stesse e le loro famiglie. SI alle solu-zioni abitative “su misura” e con la maggiore autonomia pos-sibile, anche con l’uso delle tecnologie moderne. Infine, la delegazione ha chiesto ai Parlamentari di sorveglia-re affinché parte dei fondi, messi in campo dalla nuova Com-missione Juncker e destinati al rilancio della crescita in Euro-pa, siano destinati a favorire la partecipazione piena e reale al mondo del lavoro delle persone con disabilità.

Premio Pontiggia 2014 Sempre il 3 dicembre, qui a Bologna, si è svolta la premiazio-ne del nostro concorso letterario “Premio Pontiggia 2014”.

Un tassello in più per di contribuire all’abbattimento delle barriere culturali promuovendo la creatività delle persone disabili. Erano presenti tanti giovani scrittori e un caloroso pubblico. Qualcuno ha detto: “musica e parole si sposano bene…” per cui la premiazione si è svolta con intermezzi musicali, a cura di Simonetta Giarrusso e Paolo Giacomoni e con letture, ad alta voce, delle amiche dell'Associazione di volontariato Li-berThe.

Hanno distribuito i premi il Presidente Gianluca Pizzi, il presi-dente della Commissione Servizi Sociali del quartiere S. Ste-fano Michele Laganà e la presidentessa onoraria Enrica Pie-tra Lenzi che ha così introdotto la manifestazione: «Quando dieci anni fa pensammo, come AIAS di Bologna, di promuovere un concorso letterario di Poesia e Prosa riser-vato alle persone disabili, le domande più frequenti che ci sentivamo fare da chi veniva invitato a sostenere l’iniziativa erano: a cosa serve? oppure: a chi serve? Essendo abituati a “vedere“ la persona disabile come soggetto passivo, biso-gnoso di assistenza o di cure. Fu in quell’occasione che un’insegnante interessata all’iniziativa, per aiutarmi, mi invitò a leggere una poesia di un autore americano, A.R. Ammons, intitolata “Le passeggiate sono inutili”. La lessi e ricordo ancora oggi la seconda riga. “Le passeg-giate sono inutili. E cosi le poesie…”. Ho ripensato a quella poesia quando mi è stato chiesto una riflessione in occasione di questa edizione del Concorso: la Quinta, e desidero riportarla tutta perché mi sembra un forte invito a riconoscere il valore della parola, tanto più grande

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Premio Pontiggia 2014 Le passeggiate sono inutili

Ci si può chiedere a cosa servono le passeggiate. Le passeggiate sono inutili. E cosi le poesie… Una passeggiata non significa nulla. Il che è un modo di dire che in una certa misura significa qualunque cosa che tuo vuoi che significhi, e ha sempre più significati di quanti tu gliene possa dare… Solo l’inutilità è abbastanza vuota da contenere cosi tanti usi… Solo l’inutilità permette che la passeggiata sia totalmente se stessa.

Sentimenti, emozioni, speranze o delusioni riempiono “l’inutilità” di un concorso di poesia e prosa, diventano “pubbliche”, chiedono la partecipazione di chi ascolta, aiutano ad uscire da un silenzio subito e non voluto. La storia di questo Concorso è la storia di persone che sono uscite dall’invisibilità; sarebbe bello riannodare il legame con tutte loro anche solo con un messaggio.»

Per la poesia, il 1° premio è stato assegnato a Marialara Provenza-no, da Parma, con “Possiamo immaginare tante vite ma non rinunciare alla nostra”, il 2° pre-mio a Mario Fulgaro di Bolo-gna con “Carezze dal cielo". Sono

stati selezionati inoltre per il 3, 4 e 5 posto: Marco Mi-gnardi di Bologna con “Poesia scanzonata e medi-tata con un pizzico di ironia. Racconta la vita mia”, Nemo Menghini di Bologna con "Un

mondo a rotelle" e Mirko Fac-chinetti di Albino (BG) con la poesia “Amor puro”. Per narrativa breve il 1° pre-mio, a Gloria Belotti di Adro (BS) con “Gradini”, il 2° pre-mio a Laura Fiorentin di Due-ville (VI) con “La mia ricca vi-

ta...”. Si classificati anche: Davide Laini di Bioggio (Canton Ticino-Svizzera) con “Un'ora di troppo, un racconto senza sensi”, Gianluca Buono di Bologna con “Vite al telefo-no" e Paola Negosanti di Forlì

con “Why not?”

Mirko Facchinetti non era presente, ma ha mandato, per il premio, questo suo contributo

Hanno detto del concorso: Marco Mignardi Una sottile emozione Del Pontiggia sono assiduo frequentatore non per questo vincitore. Tratteggio, a volte seriamente e a volte in maniera divertente, la mia opinione che può sembrare stuzzicante. Per una volta ascoltato, giudicato e applaudito mi son sempre divertito. La mia vita ho presentato e Joe Burlone ha sostenuto il mio copione, faccio i complimenti al vincitore che spero di vedere alla prossima

edizione. Per un attimo ho invidiato il secondo risultato poi ho pensato sul podio sono arrivato siccome, non son giurato, il terzo posto è assicurato e al quarto e al quinto faccio un ringraziamento per aver con me gareggiato. A tutti dico buon riposo e ricreazione ciao ciao alla prossima edizione.

Vincitrice del primo premio nella sezione poesia Marialara Provenzano - Parma - Possiamo immaginare tante vite ma non rinunciare alla nostra.

Il dolore non ha righe Non ha incontro Non ha parole

Si descrive sul volto Sì piega nei pugni Sì trasforma in inganno

Il dolore ha un passo sempre in più Sempre più avanti Mentre tu rincorri orribilmente e con affanno l'immaginata se-renità mai posseduta ...

Quella serenità che sogni da sempre Che modella tenui sogni Che chiama aiuto Trovando conforto nel silenzio di serate da telefilm Azzeccando ogni giusta parola Ricevendo baci E mani libere da oggetti sbagliati pronti a punire la miseria umana che sei Che ti fanno credere che sei ...

Il dolore ha sempre un vantaggio E' recidivo Sleale frega E impiega brevi secondi per rimarcarti fragilità ...

Il dolore non è corruttibile Ribolle Incendia Irrigidisce Comanda

Il dolore è irriverente Non si scusa mai quando bussa Quando prepotentemente ti assale nel sonno quando esercita il suo potere Per mezzo di oggetti che rivedi In voci simili O incontri fugaci ....

Immagino un destino che non mi fosse sempre così Avverso …

Pieno di serenità: Quello che ha la buonanotte da chi ami la coccola sul volto in sintonia di un respiro congiunto ... Dove ogni solitudine interiore Fosse chimera irraggiungibile finalmente a cui darei colore rosa in macchie d'Argento ... Colore d'Argento in macchie rosa corallo finalmente .. Si, Finalmente. Definitivamente.

Vincitrice del primo premio nella sezione narrativa breve Gloria Belotti - Adro (BS) - Gradini

Puoi essere esplicita finché vuoi sulla tua disabilità quando sei online. "Non riesco ad allacciarmi le scarpe. Non riesco a tagliare la carne nel piatto, a scendere le scale se non c'è il corrimano". E cosi via. Un elenco chilometrico.

Quando sono andata a vivere fuori casa mi sono resa conto che la lista delle cose che non potevo fare si allungava conti-nuamente. A volte però le persone si mettono in testa che la disabilità non è un problema. Quindi forse devi picchiarci il na-so buttare via una serata.

Marco l'ho conosciuto pochi giorni prima di iniziare - squillo di trombe - il mio primo lavoro, che avevo trovato tutta da sola a Milano. Non avrei mai avuto un compagno e non avrei mai potuto cucinare una porzione di pasta al forno ma ero proietta-ta verso una radiosa carriera nello sberluccicante mondo della comunicazione. Al la f accia dell'handicap.

Tutto sommato, sotto Natale potevo anche ritagliarmi un paio d'ore per uscire col tipo. Gli avevo comunicato a caratteri chia-ri, cubitali: " Guarda che quando mi vedi ti passa tutto lo slan-cio, eh! Poi non venirmi a dire che non te l’avevo detto". Ma se non fosse stato troppo turbato dalla mia spasticità, avremmo potuto essere amici, perché no?

Animata da questi buoni propositi scendo dal tram e mi avvio lungo la fermata di via Manzoni. Inpinguinito in un cappotto grigio c'è questo ragazzo che mi vede e si affretta verso di me. Ci si bacia sulle guance fredde. Siccome si gela gli faccio: "Andiamo a prender la metro?" che l'importante non è dove si va ma andare in qualche posto al caldo che fuori si iberna e quel freddo lì mi rendeva più spasti-ca che mai. Allora Marco si avvia giù per la rampa di scale del-la linea gialla fermata Montenapoleone. Io resto ferma all’in-gresso del sottopassaggio: in pratica non riesco più a muover-mi. "Scusa. non è che mi daresti il braccio?". Marco dice sempre che è stata quella frase a farlo sciogliere come una tavoletta di cioccolato a bagnomaria perché - sostie-ne lui - l'ho chiesto con spontaneità e naturalezza e nel modo che ho di camminare c'è una certa dondolante armonia.

Ora, ti direi una bugia se affermassi che da quel l4 dicembre la mia via sia tutta rose e fiori. Già mentre eravamo sul vagone della metropolitana e Marco mi ha sorriso: "Sei davvero carina come in foto" sono diventata viola e mi sono sentita travolgere dal disagio di un complimento. Per molto tempo mi sono trince-rata nella linea difensiva per paura che sotto sotto covasse una qualche forma di perversione. Mica si risolve tutto in un paio di sequenze da film. Se l'handicap ha trasformato la tua autostima in un colabrodo precario, probabilmente dovrai con-vivere sempre con un sacco di incertezza e la paura dell'ab-bandono. Ogni giorno faccio i conti con la mia insicurezza cronica. Però mi tocca ammettere che a volte le persone amano anche le nostre fragilità. Qualcuna, almeno.

Verso una base comune nel lavoro di cura La marcia inarrestabile dell’European Care Certificate di Evert-Jan Hoogerwerf. Ci sono dei momenti in cui l’Europa, l’idea stessa di una Europa unita, ti rende felice e ti fa intravvedere un futu-ro migliore per milioni di cittadini, pro-babilmente compresi noi stessi. Il 2 ottobre 2014 è stato uno di quei giorni in cui l’Europa ci sorrideva. Ci trovava-mo a Lubiana per la conferenza finale del progetto “Non pazienti ma cittadini con diritti”. Mai visto un titolo di proget-to europeo così contorto, ma contem-poraneamente esplicito e chiaro. Ecco il messaggio trasmesso: il tempo in cui le persone non autosufficienti erano considerate solo ed esclusivamente pa-zienti, ammalati, incapaci, su cui non valeva più la pena investi-re, è dietro di noi. D’ora in poi tutti noi, indipendentemente dalle nostre condizioni, siamo prima di tutto cittadini con diritti; sicu-ramente con una quotidianità complessa, ma cittadini con il diritto di partecipare, di essere al timone della propria vita, di essere coinvolti in tutte le scelte che ci riguardano. A Lubiana erano presenti rappresentanti di almeno 18 nazioni, tedeschi, inglesi, bulgari, rumeni, lettoni, irlandesi, ciprioti, por-toghesi, sloveni e di altri, uomini, donne, persone con vari gradi di autonomia. Tutti commossi dalle parole di James Churchill, padre-inventore dell’ECC, l’European Care Certificate. Nessuno come lui ha la capacità di dire come stanno le cose, o, meglio, come dovrebbero stare. Prima di ascoltare Churchill, il pubblico ha potuto apprezzare le r i -

flessioni di chi sta promuovendo l’ECC in Romania, in Olanda, in Lettonia, nella Repubblica Ceca e in Germania. Storie di successo, ma non senza fatica. Lo standard, del programma di certificazione delle competenze di base, dell’operatore nel set-tore della cura, è innovativo. Si ispira ai principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Per-sone con Disabilità e diventa così uno strumento di cambia-mento, potenzialmente capace di incidere sulla preparazione di milioni di lavoratori e di traghettare dal basso il sistema del ca-re in Europa, verso modelli più rispettosi delle persone e dei

loro progetti di vita. Nel pomeriggio alcuni di noi hanno assistito ad un workshop

sul ruolo delle tecnologie nel mi-gliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Da que-st’anno il programma di prepara-zione all’ECC comprende contenuti anche su questo tema. Una ragaz-za di Bologna raccontava, in un video, come la tecnologia le ha cambiato la vita; un altro ha portato l’esempio di una donna anziana alla quale non veniva mai cambiata la pila dell’apparecchio acustico, trasformando il miracolo tecnologi-co da facilitatore della partecipazio-

ne a semplice e banale tappo, più sigillante del cerume. Nel break il tè e la ciambella erano serviti da ragazzi efficien-ti, alcuni dei quali facevano i camerieri la sera prima nel risto-rante Druga Violina, in pieno centro storico (Stari trg 21, Lju-bljana), dove si possono mangiare ottimi piatti delle cucina tradizionale slovena, aiutando contemporaneamente l’asso-ciazione CUDV Draga, promotore ECC in Slovenia, nei sui progetti di partecipazione lavorativa e sociale per persone con disabilità intellettiva. Giunge il momento di salutarci. Il tempo è ancora bello e l’Ita-lia non lontana. Con i miei colleghi raggiungiamo Trieste alle ore 20.00. Cerco di immaginarmi quante persone conoscono l’ECC in questa città, probabilmente poche e cerco di imma-ginarmi come questo dato cambierà nei prossimi anni. “Tutte le buone idee hanno bisogno di tempo”, mi sussurra una col-lega, “basta avere fiducia!” Visita della delegazione cinese da Pechino Il giorno 6 ottobre, una numerosa delegazione cinese, com-posta di tecnici della riabilitazione, di funzionari del Ministero della Sanità Pubblica e familiari, ha visitato alcuni centri che rappresentano l’eccellenza della nostra Associazione in tema di servizi più innovativi realizzati. Il Centro residenziale per persone con disabilità Selleri-

Battaglia ha accolto la delegazione e ha mostrato la propria organizzazione con una visita diretta e con il coinvolgimento dei residenti. Sono stati poi mostrati alcuni filmati e i visitatori cinesi, i residenti e alcuni operatori si sono confrontati sulle tematiche relative alla disabilità e alla vita indipendente. Un’altra tappa impor-tante, per la nostra delegazione, si è svolta al Condominio Partecipato di Bovi Campeggi. I nuclei familiari presenti han-no potuto raccontare la loro esperienza diretta: trasformare, con i necessari sup-porti tecnologici, un sogno, un desiderio di vivere in autono-mia in una realtà concreta. Infine grande interesse ha suscitato la visita all’Ausilioteca e al Centro Regionale Ausili, infatti in Cina si contano quasi 30 milioni di persone con disabilità, di cui almeno 25 milioni han-

no proble-matiche fisi-che o moto-rie. Lo Stato cinese sta rafforzando le tutele e gli interventi in favore di questi citta-dini; in parti-colare, si stanno met-

tendo in atto misure volte al miglioramento delle infrastrutture, all’acquisto di servizi e alla formazione di organizzazioni pro-fessionali per disabili. Da questi primi approcci, AIAS sarà disponibile a partecipare alla elaborazione di progetti, a promuovere collaborazioni fu-ture per lo sviluppo di attività ed iniziative a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie, per la diffusione dell’uso di ausili e nuove tecnologie volte a migliorare la vita quotidiana e l’autonomia.

Formarsi e sperimentare per capire il disagio Un altro importante progetto formativo di AIAS Bologna si è svolto in settembre c o n l o S t a g e “Formarsi e speri-mentare per capire il disagio” Sono venute a trovarci 15 ragazzi del Liceo Parmenide di Vallo della Lucania (SA), accompagnati da due insegnanti. I ragazzi attraverso questo

stage hanno fatto esperien-za concreta di lavoro di grup-po, hanno in-crementato la loro capacità di collabora-zione, di coe-sione, hanno

sviluppato l’empatia e l’ascolto lavorando direttamente con le persone disabili. L’Aias ha dato il suo contributo a formare personale preparato a svolgere in futuro un ruolo importante nel promuovere l’integrazione delle persone con disabilità, obiettivo che gli sta molto a cuore. Un’esperienza da ripetere.

Con la campagna di raccolta fondi a favore del nostro proget-to “Corso di espressione corporea e movimento creativo" per giovani e adulti con disabilità, ABBIANO RAGGIUNTO IL NOSTRO OBIETTIVO. Grazie a più di cinquanta donatori possiamo andare avanti con il progetto, che è nato da AIAS e dalla collaborazione con la coreografa Simona Santonastaso. Riteniamo che la Danza rappresenti un mezzo per incontrarsi e condividere differenti esperienze, superando le barriere e nello stesso momento dando valore alla propria e personale identità, per questo siamo contenti che il progetto, con il vostro aiuto, potrà conti-nuare ad esistere.

Una buona notizia !

Medaglia d’oro per il Centro Fandango e meda-glia di bronzo per Milonga al torneo di bowling a S. Lazzaro di Savena. Il 2 dicembre il Centro Diurno “ La nuvoletta Bianca” dell’asso-ciazione Papa Giovanni XXIII° ha organizzato un torneo di bowling a S. Lazzaro in occa-sione dell’International day of people with disability”. Erano pre-senti 160 partecipanti, tutti utenti e operatori di Centri Diurni provenienti da Bologna Ferrara e Rimini. Anche i nostri Centri, Fandango e Milon-ga, hanno partecipato con sei utenti e si sono classifi-cati rispettivamente al primo posto nella categoria dilettanti con 375 punti e al terzo posto nella categoria professionisti. È stata un’occasione importante per co-noscersi, per trascorrere insieme una giornata e realiz-zare una grande immagine di albero di Natale, che è stato ad-dobbato con palline sulle quali, precedentemente, utenti ed educatori avevano scritto delle frasi significative. Per rappresentare quale effetto ha prodotto questa esperienza, riportiamo le loro testimonianze: Mattia Giacomelli: Siamo partiti da Fandango e siamo andati al bowling e abbiamo fatto la sfida. poi siamo andati in un Cen-tro dove abbiamo mangiato e hanno detto chi ha vinto ed era-vamo noi. Questa cosa mi è piaciuta e la vorrei rifare. Mattia Matteuzzi: Le palle sono pesanti, abbiamo tirato le palle sulla pista davanti a noi. E' andata dritto verso i birilli. Ero con-tento di tirare la palla davanti ai birilli, davanti a me: TAK! con il mio braccio-fortuna, vincente. Davide Martelli Berti: A me mi è piaciuto molto ieri giocare a bowling con tanti grup-pi e noi di Fandango e di Milonga. E' stato molto bello il pomerig-gio che abbiamo preso anche il premio che siamo arrivati primi di tutti i gruppi. È stato molto bello dove siamo andati a mangiare con tutti. E' stato molto bel-lo attaccare le palline sull'albero di tutti. E'

stato molto bello quando ci hanno dato il premio a tavola.

E' stato molto bello che ci hanno offerto anche la merenda prima di cominciare a giocare a bowling.

Antonio Goz- zi: Quando colpivo le palle o quando tira-vo le palle e buttavo giù i birilli la palla spariva di sotto, ma come faceva a ri-tornare?: e' quello che mi colpiva! Niente dispiacere, solo divertimento, avrei potuto continuare ancora, mal-grado la fine. A me interessava par-tecipare, aver vinto non è impor-tante. Il contesto era normale, mi ha fatto venire dei bei ricordi, co-me quando a natale andavo al ristorante. Abbiamo scritto sulle palline dell'albero quello che mi piace fare e cioè disegnare passarmi il tempo.

Non solo Cena... Anche quest’anno, come tradizione della nostra associazione, abbiamo organizzato il 27 novembre la Cena Solidale, al ri-storante Polpette e Crescentine; è stata un’occasione di in-contro tra soci, amici, conoscenti e simpatizzanti. Era presen-te anche una delegazione di partners europei, convenuti a Bologna per il convegno sul progetto “Entelis”. Durante la gu-stosa cena, si è svolta la favolosa sottoscrizione a premi, gen-tilmente offerti dalla Coop Adriatica scarl. Vogliamo ringraziare le volontarie che, come sempre, con impegno e costanza rendono possibile questo evento, il cui ricavato, contribuirà a sostenere le attività e i progetti della nostra Associazione, che da anni è impegnata perché la disa-bilità non sia di ostacolo alla piena partecipazione alla vita sociale.

Torneo di Burraco della solidarietà Ancora una volta ci siamo divertiti con il torneo non competiti-vo di Burraco, che si è svolto con successo, domenica 16 novembre, nella sala del Centro socio ricreativo culturale “Stella”. Hanno partecipato una settantina di sostenitori, grazie ai quali è stato fornito un valido aiuto alle attività associative dedicate

Notizie brevi

AIAS Bologna onlus e KAIROS danza con il laboratorio di espressione corporea e movimento creativo in Strada Maggiore. Il laboratorio di espressione corporea e movimento creativo è nato tre anni fa dalla collaborazione della compagnia Kairos danza, guidata dalla coreografa Simona Santonastaso con alcuni ragazzi della nostra associazione. Il progetto parte dall’idea che ognuno di noi deve avere la libertà di esprimere se stesso, utilizzando qualsiasi strumento gli venga proposto. Il movimento creativo diventa così un mezzo per incontrarsi, condividere differenti esperienze, superare barriere fisiche, culturali e architettoniche, creare armonie empatie e dare valore alle reciproche uguaglianze attraverso il “dialogo fisi-co”. Ogni componente del gruppo si esprime mettendo in gioco tutte le capaci- tà e risorse personali, fa-cendo dei propri limiti la propria for-za! Il corpo è libe- ro di comuni-care ciò che ha in sé, senza limitazio-ni estetiche, fisiche e mentali e s e n z a a l c u n a mediazione verbale. Le performances hanno avuto scadenze mensili, il sabato da l le 15:00 alle 17:00 e ne sono previste altre 6, durante le quali sarà presente un punto informativo e promozionale dell’AIAS. Daniela, Andrea, Roberta, Davide, Ivan, Alessandro, Eva, Luca, Stefania, Loris, Massimo, Fabrizio, Marco, Bruno, Adriano, Simona, Virginia, Elena, Alessandro, Valentina, Ni-cola, Cristina, Silvestro, Giulia, Cristina, Elisa, Sara , Ilaria, Giacomo, Milena, Junior e Max vi aspettano a braccia aperte.

Mostra di Presepi Anche quest’anno il Centro Principe Emilio, parteciperà alla XXII^ Rassegna del Presepio, organizzata dall’Associazione amici del presepio di Bologna. Lo scorso anno il “Presepe da viaggio”, si è classificato al nono posto, con un grande e in-sperato successo, quest’anno “gli artisti dell’atelier” ci ripro-veranno con l’opera: “In principio era la luce e la luce era Dio”. È quindi molto importante visitare la mostra che si terrà, dal 14 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015 nel Loggione Mo-numentale della chiesa di San Giovanni in Monte in via S. Stefano 27 e sostenere, con il voto, la loro creazione.

Per chi naviga in internet

L’Ausilioteca - www.ausilioteca.org L’AIAS Nazionale: www.aiasnazionale.it I nostri amici: www.dopodinoi.org - www.accaparlante.it www.aiasport.it - www.ghironda.it - www.agimap.org Fratelli e sorelle di persone disabili: http://siblings.accaparlante.it/ Informazioni: www.comune.bologna.it/sportellosociale Aspetti legislativi: www.handylex.org Fish: www.fishonlus.it

Puoi seguire l’AIAS anche online: Sito: http://www.aiasbo.it Blog: http://www.aiasbologna.blogspot.it/ facebook: http://www.facebook.com Twitter: @50anni_aiasbo Canale YouTube: http://www.youtube.com/user/AIASBO

I tanti modi per collaborare con

AIAS Bologna onlus Tesseramento, donazioni e volontariato

Tutte le persone possono dare il loro importante contributo a sostegno dell’AIAS, delle sue attività e dei suoi progetti attraverso le modalità di seguito elencate: Rinnovare la tessera o diventare soci, per la prima volta, facendone richiesta alla sede associativa.

La quota d’iscrizione per il 2015 sarà ancora di € 36,00

Effettuare i versamenti a favore dell’Associazione - tramite: Banca Prossima le coordinate IBAN

IT 73 K033 5901 6001 0000 0063 980 - tramite il Servizio Postale:

c.c.p. n. 23609407, intestato a AIAS Bologna ONLUS via Ferrara 32 - 40139 Bologna

Si ricorda che le erogazioni liberali effettuate da imprese e persone fisiche sono fiscalmente detraibili a norma del DL 35/05 art 14 (legge denominata + Dai e - Versi) destinare il 5 per mille all’associazione, è il Tuo sostegno alle nostre attività e ai nostri progetti.

Cod. fisc. 80063930376 Non dimenticarti di firmare per noi!

Fare volontariato, collaborando alle iniziative dell’asso-ciazione. Chiunque fosse interessato, può rivolgersi ad Alberto e Cristina: 051 6275357.

Immagine realizzata dal Prof. Luigi E. Mattei per l’AIAS Bologna Onlus.

Il Presidente, il Consiglio Direttivo, la Segreteria e la Redazione di AIAS Bologna onlus

Augurano a tutti un felice Natale e un sereno Anno Nuovo