Notiziario LIA Dicembre 2008

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I° Supplemento al n. 11 di Notizie dal Comune - NdC 51 - Redazione, amministrazione e stampa: IKONOS srl - 24048 TREVIOLO - Tel. 035 200 515 - Fax 035 201 041 - Email: [email protected] Periodico di informazione dell’associazione n° 1 Dicembre 2008 Editoriale I sociologi hanno definito il mon- do in cui viviamo “la società della comunicazione” . Gli eventi sem- brano dare loro ragione e il proli- ferare di mezzi di comunicazione mostra l’incapa- cità della gente di poterne fare a meno: radio, tv, telefonini, Internet e… gior- nali, giornali e ancora giornali. Vi starete allora domandando: c’era proprio bisogno di arricchire il già affollato mondo dei mezzi di comunicazione con un nuovo giornale? Noi pensiamo di sì. Un’associazione come LIA che in nove anni è riuscita a porsi tra le più qualificate del panorama associati- vo bergamasco ha sicuramente molte cose da dire. Per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova testata, LIARELAZIONA. Il nostro obiettivo è di riuscire a esprimere il pensiero dell’associazione senza molti giri di parole, nel modo più chiaro possibile, cercan- do di fornire le giuste informazioni per esse- re in grado di osservare con occhio critico i cambiamenti che accadono ogni giorno nel panorama politico-economico. La pubblicazione (circa 4 numeri all’anno) è una vetrina dell’Associazione. Al suo interno verranno descritte le attività svolte da LIA e ampi spazi saranno dedicati a tutti gli asso- ciati che volessero esprimere idee, sentimen- ti, stati d’animo e quanto altro. Nel progetto editoriale sono previste rubri- che fisse (Relazione del Presidente, Economia bergamasca, Approfondimento, Informazioni associative, Informazioni da Liaeurofidi, Im- presa al femminile), e rubriche che avranno invece carattere saltuario (Momenti asso- ciativi, Spazio categoria, Spazio posta, Una azienda alla volta). LIARELAZIONA è per sua natura una rivista aperta e dinamica che prevede l’inserimento o la creazione di nuove rubriche. Auguriamo a tutti una buona lettura e per chiunque di voi volesse collaborare con noi o semplicemente scriverci, i riferimenti della redazione di LIARELAZIONA sono: [email protected] Tel. 035 32 23 77 Fax 035 38 40 525 LIARELAZIONA PENSA: QUINDI ESISTE LIARELAZIONA I n un clima di totale confusione, la si- tuazione economica in cui viviamo crea non poche incertezze, rendendo difficile una valutazione delle prospetti- ve economiche, che a medio termine po- tranno avere pesanti ricadute sul sistema reale. Ma guai a farsi prendere dal panico. La crisi finanziaria ha innescato una forte debolezza dell’economia reale, che per il momento è stata contagiata solo di rifles- so, ma i paesi europei ne hanno avvertito in misura diversa le conseguenze. In Italia, Bergamo compresa, i timori e le preoccupazioni passano dal conto cor- rente ai titoli, ai prezzi dei beni primari, ai mutui e le case, dal posto di lavoro, allo sviluppo delle imprese alla stagnazione dello scambio e del consumo. Per mia de- finizione Bergamo è un’azienda, un’isola imprenditoriale dove il lavoro è stato ed è ancora oggi un principio e una risorsa, dove imprenditori e collaboratori, attra- verso le loro aziende, rendono la nostra città tra le piazze economicamente più importanti. Bisogna dunque puntare inequivocabil- mente sulle aziende del territorio, cercan- do di superare quelli che sono gli ostacoli impellenti affinché si imponga la ragione e il buon senso. L’impresa oggi ha bisogno di una serie d’iniziative che prevalgono sui principi ormai stagnati nei confronti del credito, della complessità della mac- china amministrativa e di un’economia troppo formalizzata attraverso un taglio della burocrazia allo scopo di rendere più snelle le imprese. L’intero sistema che volge verso la globa- lizzazione ha la necessità di dare maggior attenzione al soggetto imprenditoriale, così come la lingua straniera, il titolo di studio e la formazione sono necessari per lo scambio d’informazioni, i sistemi d’unione sono altrettanto necessari per affrontare insieme le nuove sfide del mer- cato, così da permettere alle aziende di crescere e svilupparsi, sfruttando quella solidarietà operativa che può rappresen- tare un beneficio per tutti i soggetti in gioco. La creazione di gruppi d’impegno imprenditoriale, garantisce alle piccole aziende di inserirsi in aree di mercato che altrimenti sarebbero inaccessibili. Ovvia- mente quello di promuovere sinergie e collaborazioni imprenditoriali è compito degli imprenditori stessi. Le Associazioni di settore possono diventare dei canali importanti per uno sviluppo in questo senso, proponendo le giuste informazioni alle imprese e facendosi carico del ruolo di collante per raggiungere l’obbiettivo. La formazione non deve essere vista come un pesante fardello e va superato lo stereotipo sulla piccola impresa a ge- stione famigliare, poiché non è più un segreto che l’economia del nostro paese sia basata principalmente sulla Piccola Media Impresa, il cui contributo diventa ancora più rilevante in virtù delle chiusu- re o delle delocalizzazioni che caratteriz- zano le grandi realtà industriali. Una delle marce in più delle piccole me- die aziende è proprio il maggior tasso di flessibilità operativa, che deve essere coltivata e accresciuta per competere nel libero mercato. Per riuscirci è necessario avere lungimiranza, esperienza e doti im- prenditoriali che non tutti hanno ancora maturato. Nei momenti di sconforto è sicuramente più facile mollare che con- tinuare, ma la forza di un imprenditore è proprio quella di resistere e guardare avanti. Marco Amigoni Presidente LIA Giorgio Violi BERGAMO, un’azienda in ITALIA La parola del Presidente

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Notiziario LIA Dicembre 2008

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I° Supplemento al n. 11 di Notizie dal Comune - NdC 51 - Redazione, amministrazione e stampa: IKONOS srl - 24048 TREVIOLO - Tel. 035 200 515 - Fax 035 201 041 - Email: [email protected]

Periodico di informazione dell’associazione

n° 1Dicembre2008

Editoriale

I sociologi hanno defi nito il mon-

do in cui viviamo “la società della comunicazione”.Gli eventi sem-brano dare loro ragione e il proli-ferare di mezzi di comunicazione mostra l’incapa-cità della gente di poterne fare a

meno: radio, tv, telefonini, Internet e… gior-nali, giornali e ancora giornali.Vi starete allora domandando: c’era proprio bisogno di arricchire il già affollato mondo dei mezzi di comunicazione con un nuovo giornale? Noi pensiamo di sì. Un’associazione come LIA che in nove anni è riuscita a porsi tra le più qualifi cate del panorama associati-vo bergamasco ha sicuramente molte cose da dire. Per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova testata, LIARELAZIONA.Il nostro obiettivo è di riuscire a esprimere il pensiero dell’associazione senza molti giri di parole, nel modo più chiaro possibile, cercan-do di fornire le giuste informazioni per esse-re in grado di osservare con occhio critico i cambiamenti che accadono ogni giorno nel panorama politico-economico.La pubblicazione (circa 4 numeri all’anno) è una vetrina dell’Associazione. Al suo interno verranno descritte le attività svolte da LIA e ampi spazi saranno dedicati a tutti gli asso-ciati che volessero esprimere idee, sentimen-ti, stati d’animo e quanto altro.Nel progetto editoriale sono previste rubri-che fi sse (Relazione del Presidente, Economia bergamasca, Approfondimento, Informazioni associative, Informazioni da Liaeurofi di, Im-presa al femminile), e rubriche che avranno invece carattere saltuario (Momenti asso-ciativi, Spazio categoria, Spazio posta, Una azienda alla volta). LIARELAZIONA è per sua natura una rivista aperta e dinamica che prevede l’inserimento o la creazione di nuove rubriche.Auguriamo a tutti una buona lettura e per chiunque di voi volesse collaborare con noi o semplicemente scriverci, i riferimenti della redazione di LIARELAZIONA sono:

[email protected]. 035 32 23 77 Fax 035 38 40 525

LIARELAZIONA PENSA:QUINDI ESISTE

LIARELAZIONA

In un clima di totale confusione, la si-tuazione economica in cui viviamo crea non poche incertezze, rendendo

diffi cile una valutazione delle prospetti-ve economiche, che a medio termine po-tranno avere pesanti ricadute sul sistema reale. Ma guai a farsi prendere dal panico.La crisi fi nanziaria ha innescato una forte debolezza dell’economia reale, che per il momento è stata contagiata solo di rifl es-so, ma i paesi europei ne hanno avvertito in misura diversa le conseguenze.In Italia, Bergamo compresa, i timori e le preoccupazioni passano dal conto cor-rente ai titoli, ai prezzi dei beni primari, ai mutui e le case, dal posto di lavoro, allo sviluppo delle imprese alla stagnazione dello scambio e del consumo. Per mia de-fi nizione Bergamo è un’azienda, un’isola imprenditoriale dove il lavoro è stato ed è ancora oggi un principio e una risorsa, dove imprenditori e collaboratori, attra-verso le loro aziende, rendono la nostra città tra le piazze economicamente più importanti.Bisogna dunque puntare inequivocabil-mente sulle aziende del territorio, cercan-do di superare quelli che sono gli ostacoli impellenti affi nché si imponga la ragione e il buon senso. L’impresa oggi ha bisogno di una serie d’iniziative che prevalgono sui principi ormai stagnati nei confronti del credito, della complessità della mac-china amministrativa e di un’economia troppo formalizzata attraverso un taglio della burocrazia allo scopo di rendere più snelle le imprese.L’intero sistema che volge verso la globa-lizzazione ha la necessità di dare maggior attenzione al soggetto imprenditoriale, così come la lingua straniera, il titolo di studio e la formazione sono necessari

per lo scambio d’informazioni, i sistemi d’unione sono altrettanto necessari per affrontare insieme le nuove sfi de del mer-cato, così da permettere alle aziende di crescere e svilupparsi, sfruttando quella solidarietà operativa che può rappresen-tare un benefi cio per tutti i soggetti in gioco. La creazione di gruppi d’impegno imprenditoriale, garantisce alle piccole aziende di inserirsi in aree di mercato che altrimenti sarebbero inaccessibili. Ovvia-mente quello di promuovere sinergie e collaborazioni imprenditoriali è compito degli imprenditori stessi. Le Associazioni di settore possono diventare dei canali importanti per uno sviluppo in questo senso, proponendo le giuste informazioni alle imprese e facendosi carico del ruolo di collante per raggiungere l’obbiettivo.La formazione non deve essere vista come un pesante fardello e va superato lo stereotipo sulla piccola impresa a ge-stione famigliare, poiché non è più un segreto che l’economia del nostro paese sia basata principalmente sulla Piccola Media Impresa, il cui contributo diventa ancora più rilevante in virtù delle chiusu-re o delle delocalizzazioni che caratteriz-zano le grandi realtà industriali.Una delle marce in più delle piccole me-die aziende è proprio il maggior tasso di fl essibilità operativa, che deve essere coltivata e accresciuta per competere nel libero mercato. Per riuscirci è necessario avere lungimiranza, esperienza e doti im-prenditoriali che non tutti hanno ancora maturato. Nei momenti di sconforto è sicuramente più facile mollare che con-tinuare, ma la forza di un imprenditore è proprio quella di resistere e guardare avanti.

Marco AmigoniPresidente LIA

Giorgio Violi

BERGAMO, un’azienda in ITALIA

La parola del Presidente

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LIARELAZIONA

Nel marzo del 2007 nasce il Comitato “Imprese& Territorio”, che vede, oltre

alla nostra Associazione, anche la partecipazione dell’Associa-zione Artigiani, di Ascom, di Apindustria, di Cia, di Coldiretti, di Confcooperative, di Confeser-centi, della Cna e della Fai. Come si legge nel protocollo d’intesa, i compiti del Comitato sono di:• Promuovere la diffusione del

ruolo delle piccole e medie imprese quali soggetti prota-gonisti per la tutela, la cresci-ta e lo sviluppo del territorio provinciale sia in ambito eco-nomico sia in quello sociale;

• Promuovere interventi nel campo delle politiche attive del lavoro nel territorio pro-vinciale, comprese iniziative specifi che nel campo della formazione professionale;

• Promuovere iniziative atte a supportare le piccole e medie imprese nei confronti delle Istituzioni creditizie e fi nanzia-rie che operano sul territorio locale;

• Creare studi, analisi e proget-ti a supporto della crescita e della tutela delle piccole e medie imprese in materia d’infrastrutture, logistica, cir-colazione di beni e merci nel territorio;

• Rappresentare unitariamente le associazioni appartenenti, su temi che riguardano diret-tamente e/o indirettamente le piccole e medie imprese, negli Enti e Istituzioni locali, nei Sindacati dei lavoratori locali, nelle Organizzazioni di rappresentanza delle imprese che operano sul territorio del-la Provincia di Bergamo.

Bisogna dare atto ai promotori del Comitato della loro lungimi-ranza, avuta in un periodo che ancora non presagiva la crisi eco-nomica in cui ci troviamo ora.

Per capire l’esatta importanza delle Piccola e Media Impresa nella nostra provincia è neces-sario snocciolare alcuni numeri: sono circa 90.000 le imprese di cui il 95% di piccola dimensio-ne, che presenta una media di addetti pari a 4,5 unità (2,5 se consideriamo esclusivamente i settori dell’artigianato e del commercio).Di queste 90.000 imprese po-che possono annoverarsi come “grossa industria”, mentre vi sono 10.000 piccole industrie, 33.000 aziende artigiane, 20.000 attività commerciali. Il turismo è presen-te con 5.000 aziende, i trasporti con poco meno di 3.500, l’agri-coltura con 5.500, il mondo del-le cooperative con 520 e quasi 12.000 le aziende dei servizi, per un totale complessivo di 88.935 imprese, che danno lavoro a cir-ca 314.000 persone.Una forza produttiva così im-portante e unica nel suo genere, doveva obbligatoriamente ave-

re una presenza nelle sedi istitu-zionali, governative e sindacali del territorio, per chiedere alle Istituzioni Territoriali la giusta considerazione alla numerosa platea di rappresentanza.Le sfi de che Imprese&Territorio oggi deve affrontare sono sin-tetizzabili in alcune priorità: for-mazione, innovazione, mobilità, infrastrutture, mercato del lavo-ro, sistema socio assistenziale e sanitario, credito.Le piccole e piccolissime im-prese rappresentate dalle As-sociazioni presenti nel Comita-to Imprese&Territorio, stanno vivendo l’attuale periodo con grande incertezza e diffi coltà, e pongono grande fi ducia nel Comitato che, a sua volta, deve essere consapevole della re-sponsabilità politica che ha as-sunto e deve avvertire il dovere di rappresentare questa parte produttiva dell’Italia, fatta di migliaia d’imprese che condi-vidono principi e valori fatti di

Economia e politicabergamasca- Ambiente&Territorio- ELBA- Comitato Imprenditoria Femminile- CPTA

Approfondimento- A proposito di mercato globale- Il credito è la forza del mercato- Lezioni di marketing

Informazioni associative- Testo unico della sicurezza- Corsi di formazione

Spazio categoria- CAIT caldaisti

Eventi- Impresa famiglia

LIAEUROFIDI

Sommario

Periodico di informazionedell’Associazione LIAVia Canovine, 4624126 BERGAMO Tel. 035 322327 - Fax 035 3840525www.liabergamo.org

Notizie dal ComuneReg. Trib. BG n. 9 del 10/2/1986

Direttore Responsabile: Carlo Baruffi

Realizzazione editoriale e stampa:IKONOS srl

ECONOMIA E POLITICA BERGAMASCA

IMPRESE&TERRITORIO Una aggregazione di Associazioni di imprenditoria territoriale

per la crescita e lo sviluppo delle PMI

COMITATO ESECUTIVO LIAMarco AMIGONI PresidenteIrene PACCANI VicepresidenteGiuseppe VIGANI VicepresidenteGiorgio VIOLI Direttore

Alberto ArmatiDanilo BarzizzaSonia BonesiMariateresa ComettiAngelo MarchesiGuido Pedrini

sPeriodico di informazione

n° 1Dicembre - 2008LIARELAZIONA

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pluralismo imprenditoriale, di concorrenza a parità di regole, d’impegno per lo sviluppo e per la competiti-vità propria e del Paese.Il 2009 sarà un anno tut-to da leggere, interpretare e affrontare. La politica, in tutte le sue dimensioni, dal livello nazionale a quello territoriale, dovrà attivarsi per operare al meglio e sal-vaguardare queste risorse produttive.Anche Imprese&Territorio sarà attesa a decisioni im-portanti, non ultimo la pre-senza e rappresentanza dei suoi componenti nelle posi-zioni territoriali che contano. L’imprenditoria bergamasca che produce chiede ora più che mai una rappresentati-vità fatta di azioni concrete e di uomini che sappiano fare il bene di tutti.

Danilo Barzizza è stato nomi-nato Presidente dell’ELBA (Ente Lombardo Bilaterale dell’Arti-gianato).

Nato a Bergamo nel 1955, Danilo Barzizza è stato uno dei soci fon-datori della LIA ed attualmente è un componente del Comitato

Esecutivo. Sempre per LIA è responsabile del settore Relazioni Sindacali.ELBA è l’Ente Lombardo Bilaterale dell’Artigianato nato il 5 marzo 1993 con un accordo tra le Organizzazioni Artigiane Lombarde, Confartigianato - CNA - CLAAI (di cui LIA è l’Associazione per Bergamo) - Cassartigiani Lombardia e le Organizzazioni Sindacali CGIL - CISL -

UIL. L’ELBA gestisce i vari Fondi che rappresentano gli strumenti economico-fi nanziari per erogare prestazio-ni e servizi alle imprese artigiane e ai loro dipendenti; inoltre riconosce provvidenze sulla base degli accordi che di volta in volta si determinano fra le parti, dettati dalla evoluzione del mercato del lavoro.Gli obiettiviELBA è un sistema composto da circa 40.000 imprese artigiane con circa 150.000 dipendenti che aderiscono al Fondo. Dal 1993 sono stati erogati a favore di circa 40.000 imprese 21 milioni di euro e a favore di circa 125.000 lavoratori otre 54 milioni di euro.La sedeELBA è in viale Vittorio Veneto, 16/a a Milano.Per altre informazioni: www.elba.lombardia.it

ELBAELBAsistema composto da circa 40.000 imprese artigiane con circa 150.000 dipendenti che aderiscono al Fondo

Mariateresa Cometti, membro dell’Esecutivo LIA, è stata nomi-nata nel Comitato dell’imprendi-toria femminile della Camera di Commercio di Bergamo.

A settembre è stato eletto il nuovo Comitato e come rappresentante per la nostra Associazione è stata

eletta Mariateresa Cometti.Il Comitato è un’istituzione che ha il compito di:• Contribuire alla diffusione e allo sviluppo della cul-

tura imprenditoriale tra le donne;• Sollecitare una più consapevole partecipazione del-

le donne alle problematiche che riguardano lo svi-luppo economico locale;

• Promuovere iniziative per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile.

A questo fi ne le Camere di Commercio, che hanno ade-rito al Protocollo d’Intesa siglato nel maggio 1999 tra il Ministero dell’Industria e l’Unione Italiana delle Camere di Commercio, si sono impegnate a costituire i Comitati per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile.La Camera di Commercio di Bergamo è stata tra le pri-me in Italia ad accogliere il Protocollo e già dal marzo 2000 ha dato vita al proprio Comitato, attualmente costituito da rappresentanti delle diverse associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali operanti a livello locale.

Comitato per la Promozionedell’Imprenditorialità FemminileBergamo FormazioneTel. 035 38 88 011 - Fax 035 24 71 [email protected]

COMITATO IMPRENDITORIA FEMMINILE

Comitato Paritetico Territoriale Artigiano di Bergamo

Giuseppe Vigani è stato nomi-nato Presidente del CPTA.Nato a Villongo nel 1959, Giu-seppe Vigani è un socio fonda-tore della LIA dove ricopre la carica di Vicepresidente. Inoltre svolge l’incarico di Presidente di LIA Servizi per l’impresa.

Il CPTA è Il sistema della bilateralità artigiana costituto nel 1992 con Edilcassa. Comitato Autonomo e Indipen-dente, affronta i problemi riguardanti la prevenzione degli infortuni e l’igiene sul lavoro.Servizi che svolge:• Promozione di iniziative per la sicurezza e la salute

nei luoghi di lavori;

• Fornitura del vestiario e del materiale antinfortuni-stico;

• Realizzazione di corsi mirati alla formazione e infor-mazione relativamente alla legislazione antinfortu-nistica;

• Servizio di Sorveglianza Sanitaria ;• Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza a li-

vello Territoriale (RLSTA).Il CPTA si avvale di personale qualifi cato e collabora con gli Organi Pubblici Territoriali, Enti e Istituti Specializza-ti, soggetti privati competenti in materia di prevenzio-ne, igiene e sicurezza del lavoro.

Comitato Paritetico Territoriale Artigianodi Bergamo24122 Bergamo - Via Paglia,27Tel. 035 27 07 45 - Fax. 035 4133 [email protected] www.edilcassabg.it

CPTA

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LIARELAZIONA4

Mercato globale, futures, fon-di d’investimento, che col passar del tempo hanno

acquisito anche il titolo di “sovrani”, sono solo alcuni dei termini che arricchiscono, da un po’ di tempo a questa parte, il nostro bagaglio di conoscenze economiche, anche perché sono continuamente ripe-tuti dai vari media all’interno delle numerose rubriche economiche.Dal luglio scorso abbiamo anche avuto la percezione, tramutatasi poi in certezza, che i mercati fi -nanziari soffrissero di “aerofagia cronica”, producendo al loro inter-no enormi “bolle speculative” che vagavano qua e là tra vari i settori produttivi, investendone di volta in volta quello più appetibile per le speculazioni.Quanto sia stato pericoloso lo scoppio di queste “bolle” lo ab-biamo appreso sulla nostra pelle, dopo il fallimento di alcune fra le principali banche d’affari statu-nitensi, esposte sul mercato dei mutui ad alto rischio d’insolvenza (subprime), che hanno trascinato al ribasso i titoli dei listini borsistici di tutto il mondo gettando il settore bancario mondiale in una preoc-cupante spirale fallimentare.Tutti gli esperti in economia del globo hanno ampiamente parlato di questi eventi, rassicurandoci sul futuro dei nostri risparmi o almeno di ciò che ne rimane; i governi eu-ropei hanno addirittura innalzato il massimale di risarcimento nel caso di fallimento di un istituto banca-rio e consigliano ancora di investi-re in obbligazioni a medio/lungo termine.Da parte nostra non resta che aspettare che tutto si rimetta a po-sto, e avere memoria del disastro provocato dalla “Finanza creativa” e dalla ingegneria fi nanziaria che è riuscita a trasformare i debiti in cre-diti, generando denaro dal nulla.

Infatti, questa “ingegneria” ha dapprima subdolamente spinto la gente a indebitarsi stipulan-do mutui, anche per i bisogni più marginali, i cui tassi d’interessi diventavano sempre più onerosi con il passare del tempo, per poi trasformarli in obbligazioni da tra-sferire e mescolare nei pacchetti d’investimento.Non sempre però l’indebitamento rappresenta un pericolo per chi lo contrae, anzi, è possibile dire che, nella società odierna, le comunità si sono potute evolvere in poco tempo grazie alla possibilità di an-ticipare la ricchezza futura proprio attraverso l’indebitamento. Infatti, indebitarsi non signifi ca altro che materializzare guadagni futuri.Un artifi cio che consente alla co-munità nel suo insieme di poter progredire molto più velocemen-te. Non ho soldi suffi cienti per comprare quel macchinario che mi consentirà di aumentare la produzione? Mi faccio anticipare il guadagno che avrò da questo investimento e restituirò quanto mi è stato anticipato con l’incre-mento di lavoro. Lo stesso accade, o meglio dovrebbe accadere, allo Stato che dovendo costruire una strada s’indebita con se stesso, la comunità, per materializzare le risorse necessarie alla costruzio-ne, che permetterà alla comunità di viaggiare meglio e fare scambi con maggiore facilità.In quest’ottica l’indebitamento as-sume una funzione di acceleratore dello sviluppo sociale; di conse-guenza la banca funge da motore che rimette in circolo la ricchezza, moltiplicandola, andando così a occupare un ruolo nobile all’inter-no della comunità.Per questo prezioso servizio offer-to, è lecito che la banca richieda un compenso, ma nulla oltre a questo poiché si limita solo a materializ-

zare la ricchezza che verrà resti-tuita da colui che mette in opera l’investimento.Il solo fatto che una persona esi-sta è sinonimo di ricchezza per la comunità e per questo motivo la persona dovrebbe ricevere quel tanto che gli permetta di vivere decorosamente. In questo mo-mento ciò non è possibile sem-plicemente perché le istituzioni fi nanziarie hanno stravolto il loro ruolo all’interno della comunità, sia essa locale, nazionale o inter-nazionale.La banca, infatti, oltre a farsi pa-gare il servizio, applica un tasso d’interesse, il quale non intacca la bontà dell’investimento se la ric-chezza che si riesce a produrre è superiore a quello che costa recu-perare le risorse.Il problema è che oggi la banca indebita sia per la vita normale di un’azienda (anticipo fatture, cassa ecc.), sia per la vita quotidiana di un individuo (auto, frigorifero, te-levisione ecc.), attività queste che certamente non producono ric-chezza, ma consentono solamente al tasso di interesse di impoverire colui che ne ha benefi ciato.Inoltre la banca non si limita sol-tanto a pompare nel sistema i depositi dei correntisti, cioè la ricchezza che viene risparmiata e che rimarrebbe inutilizzata, ma su questi crea denaro elettronico e magicamente anticipa quella ric-chezza che in realtà non è ancora disponibile.Il vero problema è che la banca, ormai da molto tempo, si è allon-tanata dalla sua funzione primaria di aiuto e sostegno all’economia e ha utilizzato in modo distorto questa possibilità a tal punto che il sistema bancario può arrivare a prestare oltre 50 volte quello che i correntisti hanno depositato, annullando qualsiasi legame con

Questa rubrica vuole attraverso la rifl essione su avvenimenti d’interesse generale, favorire la discussione all’interno della nostra associazione e informare i nostri associati sui cambiamenti che stanno rapidamente modifi cando la società in cui viviamo

APPROFONDIMENTO

A PROPOSITODI MERCATO GLOBALE

Angelo Marchesi

l’economia reale.Infatti, la riserva obbligatoria delle banche è oggi pari al 2%, questo signifi ca che il moltiplicatore ban-cario è (1/0,02-1) = 49. Per fare un esempio: 100 euro depositati con i vari passaggi nel sistema pos-sono “lievitare” fi no a diventare 4.900 euro, semplicemente con un click dal computer.Questo scollamento dall’econo-mia reale ha creato dei potenti squilibri, oggi sotto gli occhi di tutti, primo fra tutti l’indebita-mento oltre ogni ragionevole limite, che ha fatto sì che gli ag-gregati fi nanziari e monetari crescessero a dismisura a danno dell’economia reale ormai defi ni-ta in recessione.Oltretutto dobbiamo pensare che il sistema bancario fruendo di leggi che gli impediscono di portare in bilancio la situazione reale, cioè il denaro creato elet-tronicamente dal nulla, grazie agli accordi GAAP (Generally Accepted Accounting Principles), evade agli Stati cifre esorbitanti. Solo in Italia sono svariati centinaia di miliardi di euro, soldi che da soli ridareb-bero slancio all’economia in crisi.E non fi nisce qui. Dal 1998 con l’ultima riforma bancaria, le ban-che si sono tolte, con l’avallo dei politici, il divieto di entrare nei consigli di amministrazione del-le società da loro fi nanziate, con il risultato che oggi oltre il 90%

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Il credito è la forzadel mercato

Da quando esiste il commercio, il credito è la forma più comunedi pagamento ed è parte attiva nella crescita di un paese

“Esisteva anche un piccolo negozio di alimentari mes-so su da uno che lavorava sotto impresa e lasciava la conduzione alla moglie. L’abitazione del proprietario del negozio era una casa bassa col tetto a terrazza. Il clima di solidarietà e di aiuto reciproco del quartiere faceva si che tutti si conoscessero. Questo negozio vendeva a credito. Dava alle famiglie dei clienti un libretto su cui si segnava la spesa giornaliera. I conti si facevano a fi ne mese. Spesso non si pagava tutto, ma si dava un acconto. Per anni questo negozio di alimentari fu in credito con Silvano e Dina. Anche questo negozio assieme a quelli dei laterizi e alla fer-ramenta aiutarono moltissimo le famiglie operaie del quartiere. C’era quindi una specie di obbligo morale all’acquisto verso questo negozio che durò per molto tempo. Ad esempio se Dina comperava il formaggio al mercato di Mestre stava attenta che la cosa non ve-nisse risaputa dai proprietari.” Brano tratto da “Casette Operaie” di Claudio Zanlorenzi.Il brano precedente fornisce una fotografi a dell’Ita-lia nel periodo che va dal dopoguerra fi no ai primi anni novanta. Chi come me ha avuto il privilegio di farne parte, ricorderà sicuramente con simpatia e orgoglio quegli anni.Ho avuto la fortuna di ereditare l’attività commer-ciale da mio nonno, il quale l’aveva iniziata ai primi del novecento. A quel tempo mio nonno girava per i paesi della vallata con un piccolo carretto, e senza mai spingersi in città, vendeva prodotti di merceria. Mi raccontava mia nonna che quando rientrava alla sera era solito trascrivere sul suo libretto i crediti recuperati e i crediti ancora da recuperare. Questo sistema gli ha permesso di crescere una famiglia di 7 persone con dignità e grandi valori.

In seguito alla decisione di aprire un negozio in paese, si è presentata la necessità di ampliare la gamma degli articoli, inserendo tra le vendite an-che capi di abbigliamento. Tuttavia il sistema non cambiava: credito sulla fi ducia per noi dai grossisti e credito sulla fi ducia da noi per i nostri clienti.Come si può ben capire il credito è sempre stato alla base del commercio. Il vero problema è che oggi viene offerto alle attività commerciali sotto forma di fi nanziamento bancario o tramite il paga-mento dilazionato nel tempo da carte di credito o di altri prodotti.Leggendo i giornali o ascoltando i dibattiti televi-sivi viene spesso criticato il debito contratto delle famiglie, ma nessuno si ricorda quegli anni dove il debito famigliare era molto più signifi cativo e basato essenzialmente su beni di prima necessità. Quel debito però non era uffi cializzato da garanzie o da circuiti interbancari, e pertanto non era iscrit-to come debito nazionale; al contrario oggi con le banche che fungono da intermediari il debito è uf-fi cializzato. Sono tuttavia convinto che come l’Italia del dopoguerra è cresciuta da sola, sicuramente l’Italia del dopo “terremoto fi nanziario” sarà in gra-do di fare la stessa cosa.Il negozio di mio nonno vive ancora oggi ed io lo gestisco come terza generazione. Per forza di cose ho dovuto ampliare il settore merceologico, ma lo spirito unico del suo fondatore è ancora presente, e quando qualcuno entra in negozio lo percepisce. Per questo motivo io amo il mio lavoro.

Lettera fi rmata

LEZIONI DI MARKETINGIMPARIAMO DALLE GROSSE DISTRIBUZIONI

delle aziende sono governate e sono di fatto proprietà dei gruppi bancari.La situazione è molto critica e ne-cessita di un intervento politico serio, ormai non più rimandabile, che anteponga gli interessi delle persone a quelli delle lobbies fi -nanziarie, per ricostruire il merca-to, distrutto oramai dagli interessi delle varie caste.Come fare tutto questo? Come ri-mettere tutto in moto?Soluzione molto diffi cile. Tutti gli Stati hanno stanziato cifre enormi per salvare le banche, che ovvia-mente continueranno a fare quel-lo che gli riesce meglio. Ma non era più semplice condonare i de-biti per ridare alle famiglie nuovo potere d’acquisto?

ALL’ALTEZZA DELLO SGUARDOI prodotti esposti all’altezza dello sguardo vendono il doppio, per questa ragione spesso gli articoli costosi vengono messi lì. Se guar-date in basso agli scaffali, scopri-rete alternative più convenienti. Allo stesso modo, notate dove sono posizionati i prodotti meno sani per bambini: al livello dei loro occhi. È a loro che si vuole vende-re, non a voi.

I genitori saranno disposti a com-prare qualcosa che non avrebbe-ro scelto solo perché i bambini fanno i capricci.

PRODOTTI CIVETTAI prodotti di prima necessità quali pane, burro, latte e zucchero attira-no i consumatori nei supermercati e sono invariabilmente venduti a basso costo per cercare di battere la concorrenza. Noti anche come “prodotti civetta”, convincono il cliente che sta facendo un buon affare: i prezzi di questi beni li ab-biamo sempre in mente per cui ci si accorge più facilmente degli

sconti. Non fatevi ingannare. A questo i supermercati rimediano, alzando i prezzi su altri prodotti di cui non ricordiamo il costo.

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LIARELAZIONA

Il D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 cosid-detto Testo Unico Salute e Sicurezza sul Lavoro, entrato in vigore il 15 maggio include importanti NOVITA’ in merito a: • Campo di Applicazione Si applica a tutti i lavoratori con un

rapporto di lavoro subordinato o equiparato che agiscono nell’am-bito organizzativo di un’impresa (somministrati, a progetto, soci la-voratori, alternanza scuola- lavoro, con esclusione di baby sitter, do-mestici e badanti)

• Quasi tutte le norme precedenti in materia vengono abrogate e il loro contenuto assorbito dal D.Lgs.81/2008

Ad esempio: D.Lgs. 626/94; D.p.r. 547/55 (infortni); D.p.r. 303/56 (igiene) escluso

art.64; D.Lgs.494/96 (cantieri) D.Lgs.195/06 (rumore)• Rappresentante dei Lavoratori

per la sicurezza (RLS) Il RLS deve essere obbligato-

riamente nominato in tutte le aziende; ove non nominato, verrà assegnato un RLS territoriale. Il RLS riceve oltre alla formazione iniziale di 32 ore, un pacchetto di formazione periodica annuale: 4 ore annue per RLS di aziende tra 15 e 50 dipenedenti e 8 ore annue per RLS di aziende con più di 50 di-pendenti. La sua elezione avviene di norma in corrispondenza della giornata nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro, individuata nell’ambito della settimana euro-pea per la salute e sicurezza sul la-voro, con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Il datore di Lavoro deve comunicare annualmente all’Inail il suo nomi-nativo.

• La Valutazione dei Rischi effet-tuata dalle imprese dovrà arric-chirsi di nuovi aspetti

da valutare- Rischi da stress correlato al lavoro;- Rischi maggiori in base al genere

(uomo/donna);- Rischi maggiori in base all’età;- Rischi maggiori per chi proviene

da altri paesiIL DOCUMENTO DEVE ESSEREREDATTO CON DATA CERTAENTRO IL 31 DICEMBRE 2008

Il Testo Unico ribadisce il modello compartecipativo, sinergico, con-sultivo, collaborativo nell’attività di valutazione dei rischi da parte dei soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale. Il conferimento al documento di valutazione dei rischi della certezza di data vale, ovviamen-te, non solo quale obbligo iniziale, bensì in occasione di ogni successivo aggiornamento documentale, il che corrisponde al principio generale di “dinamicità” della sicurezza sul lavoro.• Contratti d’appalto o d’opera o

di somministrazione (art.26)- Obbligo del datore di lavoro com-

mittente di verifi care l’idoneità tecnico professionale delle impre-se appaltatrici o dei lavoratori au-tonomi;

- Obbligo per il datore di lavoro committente di elaborare un do-cumento unico di valutazione dei rischi da interferenze (DUVRI) da allegare al contratto di appalto o di opera, promuovendo coopera-zione e coordinamento.

• Informazione, Formazione ed addestramento (artt.36 e 37)

- L’informazione e la formazione devono rispondere al requisito della “comprensibilità” delle infor-mazioni fornite ai lavoratori, con la fi nalità di assicurare l’effettiva comprensione delle stesse infor-mazioni, in particolare, da parte dei lavoratori stranieri immigrati;

- Introduzione dell’obbligo di ad-destramento per i rischi specifi ci da affi dare a persona esperta e da svolgere sul luogo di lavoro;

- Introduzione di formazione speci-fi ca e periodica per i preposti in re-lazione ai propri compiti in mate-ria di salute e sicurezza del lavoro;

- Introduzione di aggiornamento formativo periodico per gli addetti antincendio e pronto soccorso;

- Introduzione di aggiornamento periodico formativo annuale per gli RLS

Le competenze acquisite devono es-sere registrate nel libretto formativo del cittadino; il contenuto del libretto deve essere considerato dal datore di lavoro ai fi ni della programmazio-ne della formazione e dello stesso contenuto tengono conto gli organi di vigilanza ai fi ni della verifi ca degli obblighi di formazione.

• Sospensione attività d’impresa e sanzione Possibilità da parte dell’organo di

vigilanza di sospendere l’attività imprenditoriale in caso di gravi

e reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza e in caso di personale “in nero” in percentuale uguale o superiore al 20% rispetto al totale del numero degli addetti.

INFORMAZIONI ASSOCIATIVE

TESTO UNICO SULLA SICUREZZA Decreto Legislativo 81 / 2008

I CORSI DI FORMAZIONEUn’offerta formativa adeguatamente mirata e strutturata in relazione alle caratteristiche specifi che di ogni at-tività aziendale, può davvero portare ad un progressivo accrescimento del-la cultura manageriale nel panorama artigiano bergamasco. Il progetto formativo per l’anno 2009 prevede innanzitutto un netto rafforzamento dell’attività formativa in materia di si-curezza e igiene sul lavoro attraverso lo svolgimento di corsi con cadenza pressoché mensile:• RSPP (Responsabile Servizio Prote-

zione e Prevenzione) sia per datori di lavoro che per Nominati moduli A- B - C, questi ultimi differenziati per settore Ateco di Appartenenza;

• Primo Soccorso (moduli base e ag-giornamenti);

• Antincendio Basso e Medio Ri-schio;

• Sicurezza sui cantieri (Addetti al Montaggio dei Ponteggi, all’Utiliz-zo di Piattaforme Aeree Semoventi e Gru);

• Addetti all’Utilizzo di Carrelli Eleva-tori;

• RLS - Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;

• Mantenimento Formativo Triennale per Addetti all’Igiene Alimentare;

• Formazione e Informazione sulla Sicurezza aziendale per lavoratori dipendenti.

In secondo luogo un notevole am-pliamento della formazione impren-

ditoriale attraverso l’ausilio delle risor-se messe a disposizione da Bergamo Formazione per i progetti Artigianato e Intercategoriale, con la creazione di particolari percorsi formativi co-fi nanziati dalla Camera di Commercio al 40% in materia di:• Controllo di Gestione;• Marketing;• Management Comportamentale e

Time Management;• Vendita e Rapporto con i Clienti;• Public Speaking e Comunicazione

Effi cace.

Inoltre, attraverso l’Ausilio delle risor-se messe a disposizione dalla Legge 236/93, la possibilità di partecipare a progetti formativi totalmente gratuiti nei seguenti ambiti:• Informatica (di base e avanzata);• Lingue straniere (percorsi base e

avanzati);• Analisi dei processi di qualità;• Formazione e Informazione sulla

Sicurezza aziendale per lavoratori dipendenti.

Per reperire agevolmente informazio-ni più dettagliate, si consiglia di col-legarsi al sito www.liabergamo.org, dove in Home page è possibile verifi -care tutti i nostri Progetti Formativi in corso e accedere ai fi le scaricabili dei Programmi e dei Modelli di adesione.Il sito è accessibile a tutti gli utenti e non è necessario essere associati per partecipare alle attività formative.

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Con la costituzione del Cata-sto Unico Regionale degli Impianti Termici (CURIT)

gestito telematicamente, la Re-gione Lombardia ha defi nito le modalità di caricamento dei dati relativi agli impianti termici da parte delle imprese del settore sia in modo diretto che tramite il CAIT.Le novità più signifi cative con-tenute nelle disposizioni sono riferite, oltre alla costituzione del CURIT, anche alle modalità di manutenzione e di dichiarazio-ne dell’avvenuta manutenzione, dichiarazione che ha la caratteri-stica di obbligatorietà a carico dei manutentori, dei terzi responsa-bili e degli amministratori di con-dominio.Ogni documento relativo alla vita dell’impianto termico dovrà esse-re caricato nel sistema informati-co regionale (CURIT) con lo scopo di costituire un archivio affi dabile che consenta agli Enti responsa-bili lo svolgimento dei controlli con maggiore effi cacia.Tramite un’apposita convenzione stipulata con la Regione Lombar-dia, la nostra Associazione ha isti-tuito, presso la propria sede uno sportello del Centro di Assistenza Impianti Termici (CAIT) per la rac-colta e la trasmissione telematica dei dati.I manutentori, potranno rivolgersi al nostro sportello affi dando con specifi co mandato la responsabi-lità dell’invio delle pratiche.Per chi volesse iscriversi al CAIT è necessario registrare i propri dati sul sistema CURIT regionale, pre-sentando al CAIT della LIA apposi-to mandato. Le operazioni di iscri-zione al CURIT e la presentazione delle schede identifi cative degli impianti che vengono svolte dal-lo sportello di LIA sono a titolo gratuito. L’unico onere a carico delle aziende, concordato con la Regione Lombardia, è il contri-buto per l’invio in via telematica del Rapporto di Controllo Tecnico degli Impianti, che indipenden-temente dalla potenza erogata, è di 2,50 euro per gli associati e di 4,00 euro per i non associati.I modelli di rapporto tecnico (alle-

gati F o G) devono essere conse-gnati con apposita distinta.Ecco alcuni suggerimenti da non trascurare all’atto della compila-zione degli allegati:

1. Riportare la data di installazione;

2. Riportare la data di avvenuto controllo;

3. Riportare i dati relativi al controllo di combustione;

4. Compilare in maniera chiara e leggibile i campi relativi alle osservazioni, raccomandazioni, prescrizioni;

5. Compilare la riga relativa al campo di funzionamento del bruciatore;

6. Diventano fondamentali il codice fi scale del responsabile dell’impianto e la potenza focolare nominale.

Tutti i modelli sopra citati devo-no essere consegnati entro il 15° giorno del mese successivo, (a titolo di esempio: tutti i modelli riferiti a manutenzioni e prove di rendimento effettuate nel mese di novembre devono essere con-segnate al CAIT entro il 15 di di-cembre).

Tariffe regionaliPer quanto riguarda il contributo Regionale, il manutentore avrà un suo “Portafoglio virtuale” che dovrà caricare anticipatamente. Il Portafoglio è identifi cato attra-verso un Codice portafoglio uni-voco a 18 cifre attribuito a tutti i manutentori registrati.Ogni manutentore può indivi-duare il Codice a lui assegnato nella propria scheda anagrafi ca e stamparlo alla voce “Ricarica Por-tafoglio” che appare nel menù servizi del portale CURIT.Con questo Codice è possibile a ogni manutentore ricaricare il portafoglio con il credito neces-sario ad operare sul Catasto at-traverso una delle seguenti ope-razioni:• Tramite un bonifi co a favore di

un apposito Conto Corrente. Tale conto è comunicato agli

Potenza Importo in euro

Potenza inferiore a 35 kW 1,00

Potenza 35 - 50 kW 1,50

Potenza 50,1 - 116,3 3,50

Potenza 116,4 - 350 kW 10,00

Potenza maggiore di 350 kW 18,00

utenti manutentori al termine di una breve procedura di regi-strazione disponibile alla voce Ricarica Portafoglio del menù servizi del Portafoglio. La pro-cedura, allo scopo di mettere in sicurezza il trasferimento bancario, acquisisce nome e codice IBAN del manutentore che intende effettuare i boni-fi ci di ricarica. L’accredito sarà disponibile sul Portafoglio a notifi ca del bonifi co avvenuto attraverso il canale bancario. Il costo di tale operazione per il manutentore dipende dall’isti-tuto bancario e dal canale (on-line o sportello) da lui scelto.

• Tramite una procedura previ-sta in collaborazione con Lot-tomatica (Bar e Tabaccherie) su tutto il territorio nazionale. Il manutentore può recarsi presso il punto di vendita con il proprio codice e procedere al pagamento. È necessario comunicare al gestore della ri-cevitoria il corretto codice del Portafoglio, per cui si suggeri-sce di stamparlo e portarlo con sé al momento in cui si effettua il versamento. Il costo dell’ope-razione dovuto a Lottomatica è di 1 euro per qualunque im-porto di ricarica.

SPAZIO CATEGORIA

Potenza Importo in euro N° Bollini

Potenza inferiore a 35 kW 5,00 1

Potenza 35 - 50 kW 10,00 2 Potenza 50,1 - 116,3 20,00 4 Potenza 116,4 - 350 kW 30,00 6Potenza maggiore di 350 kW 40,00 8

La Provincia ha stabilito che il costo biennale delle dichiarazioni obbli-gatorie di avvenuta manutenzio-ne (bollino) a carico dell’utente, in applicazione delle norme vigenti,

è quello defi nito dalla seguente tabella:

L’importo è determinato dal nu-mero di bollini da applicare sulle dichiarazioni.Il costo dei Bollini passa dal pre-cedente di 5,16 euro a 5.00 euro; i multipli, nel caso di potenze supe-riori ai 35 kW, debbono essere de-terminati con bollini in sequenza numerica progressiva. Per il ritiro dei Bollini, presso LIA, la procedura è la seguente:• Almeno il giorno preceden-

te, tramite l’invio di richiesta a mezzo fax (035 38 40 525) o mail ([email protected]) indicante il numero dei bollini richiesti.

• Ritiro presso la nostra sede, pre-via presentazione dell’originale della ricevuta di pagamento a favore della Provincia di Berga-mo per l’importo esatto calcola-to per il numero dei bollini.

Il servizio offerto da LIA è gratuito. I manutentori che usufruiranno del servizio CAIT di LIA, dovranno consegnare ai nostri uffi ci gli alle-gati originali completi del bollino prepagato.Per il Comune di Bergamo è in cor-so di attivazione la convenzione per la distribuzione dei bollini a partire dal 1 gennaio 2009.

Gestione bollini Provincia di Bergamo

LIA ha attivato il servizio per la gestione telematica dei CAIT in collaborazione con gli associati del

Gruppo Manutentori Caldaisti Bergamaschi (GMCB)

Ad oggi il CAIT della LIA CLAAI di Bergamo, risulta essere quello che ha effettuato il maggior numero di registrazioni al CURIT tra i CAIT bergamaschi e tra i CAIT delle organizzazioni aderenti alla CLAAI della Lombardia.

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LIARELAZIONA

LIAEUROFIDILIAEUROFIDI è un Consorzio di Garanzia Fidi promosso dalla L.I.A. C.L.A.A.I. di Bergamo, che opera nel comparto delle P.M.I. (Piccole e Medie Imprese)

FLASH DI OPERATIVITÀ CONSORTILEL’accesso al credito rappresenta uno dei fattori decisivi nella vita di un’impresa, sia nella fase di avvio dell’attività, sia durante tutto il suo percorso di sviluppo, processo necessario per garantire la continuità e la competitività dell’impresa stessa.L’applicazione da parte del sistema bancario dei nuovi criteri di valutazione del rischio del credito (Basilea 2), ha reso urgente il potenziamento de-gli Enti che offrono garanzie collettive sui prestiti bancari alle piccole e medie imprese.Questa misura è parsa da subito necessaria per evitare che i nuovi criteri di valutazione penaliz-zino irrevocabilmente un gran numero di aziende, che rappresentano oggi l’ossatura del nostro si-stema produttivo.In tal senso, va sottolineato come i Confi di della nostra provincia svolgano un lavoro fondamen-tale che garantisce l’assistenza all’impresa da una parte, ma anche un’attenta analisi fi nanziaria dall’altra, puntando soprattutto su una politica di qualità. È però necessario porre ulteriore attenzio-

ne sui profondi cambiamenti che stanno caratte-rizzando questo settore.Alcune modifi che prevedono lo sviluppo di me-todologie di valutazione del merito creditizio più effi cienti e condivise, ma soprattutto un rafforza-mento delle relazioni tra i Confi di evitando così un’eccessiva frammentazione settoriale. A tal proposito, l’entrata in vigore del decreto del Ministero dell’Economia, relativo ai criteri di iscri-zione dei Confi di nell’elenco speciale degli inter-mediari fi nanziari, ex. art. 107 del T.U.B., ha dato origine al progetto di fusione per incorporazione di Artigiancredit Lombardia Scrl in Federfi di Lom-barda, società cooperativa di garanzia collettiva fi di, che diventerà Società Consortile a Responsa-bilità Limitata dalla data di effi cacia della fusione stessa.Il processo non chiarisce tuttavia in modo defi niti-vo quale sarà lo scenario in cui andranno a opera-re i Confi di di primo livello; infatti, sono ancora da defi nire quali e quante autonomie rimarranno in carico agli Enti territoriali.

Cosa certa è invece il diffi cile momento congiuntu-rale che sta paralizzando i mercati fi nanziari met-tendo a serio rischio l’intera economia globale.Anche in questo senso i Confi di bergamaschi scendono in campo in modo concreto attraverso un Accordo Fiducia stipulato tra Camera di Com-mercio, Banche e Confi di.L’accordo prevede che siano messi a disposizione 5 milioni di euro dalla Camera di Commercio di Bergamo per il tramite di Unioncamere Lombar-dia, soldi che saranno garantiti dai Confi di nella misura del 70% e saranno regolamentati sulla base della scheda/prodotto messa a punto da Unioncamere Lombardia e da analoghi accordi.Pur apprezzandone le intenzioni, resta tuttavia da chiedersi se, in questo particolare momento di necessità d’intervento, la soluzione migliore non sarebbe stata quella di mettere direttamente a disposizione dei Confi di i fondi necessari per sup-portare le imprese, rendendo più snella l’operati-vità di controgaranzia con le banche.

EVENTI

LIA insieme alle altre Associa-zioni di Imprese & Territorio ha promosso il 3 dicembre un con-vegno dal titolo “L’Impresa e la Famiglia”. La manifestazione, che ha ricevuto una presenza importante di pubblico, si è te-nuta presso il Centro Congres-si Giovanni XXIII a Bergamo. All’incontro sono intervenuti il presidente del Comitato Impre-se & Territorio Giorgio Ambro-sioni, i sociologi e ricercatori Bruno Vedovati e Aldo Bonomi e il presidente della Fondazio-ne per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini.Parlare di passaggio generazio-nale signifi ca affrontare un pro-blema comune a molte aziende della PMI. Nate spesso come imprese familiari qualche anno fa e cresciute grazie all’impe-gno dei fondatori, oggi molte piccole medie imprese si trova-no a dover affrontare il diffi cile

passaggio di successione.Non sempre i continuatori sono facilmente identifi cabili. L’azienda non è un bene stati-co, che preserva il valore di ge-nerazione in generazione, ma essa continua a vivere in salute solo se sa competere sul merca-to e sa trasformarsi a seconda del contesto. All’erede non si chiede soltanto di prendere in

mano l’impresa, ma di guidarla e aiutarla nella sua crescita, di-mostrando capacità che non si ereditano con i geni.L’importanza di garantire la con-tinuità nelle imprese ha interes-si economici, sociali e culturali. L’articolazione della famiglia e il tipo di organizzazione sono due fattori che infl uenzano le scelte perseguibili, fermo restando la

necessità di adottare una logi-ca di processo per pianifi care e gestire le transizioni, coinvol-gendo adeguatamente tutte le parti interessate, sia la genera-zione al comando che quella nuova.La formazione e la consulenza possono in questi casi essere aiuti preziosi ed effi caci per l’impresa, per gli imprenditori senior e per gli aspiranti suc-cessori.L’intento del seminario è stato quello di presentare il fenome-no e di raccontare esperienze vissute, tipologie di approcci e modalità di intervento, per for-nire chiari esempi a chi si trova deve affrontare questo passag-gio di consegne.Oltre al “pane e lavoro” che viene solitamente proposto ai successori oggi è necessario aggiungere qualcosa d’altro.

CONVEGNO: IMPRESA FAMIGLIA

Nell’ambito di quelli che sono i problemi che possono creare continuità nelle aziende, il ricambio generazionale tra genitori e fi gli è uno dei fattori più naturali ma anche uno dei più traumatici.

Le componenti che possono incrinare questo avanzamento naturale nelle aziende sono molteplici e di differente valutazione

Irene Paccani