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NOTIZIARIO del Portale Numismatico dello Stato Contributi/Vetrine e Itinerari/Dossier L’eredità salvata. Istituzioni, collezioni, materiali a Milano tra numismatica ed archeologia 3

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NOTIZIARIO delPortale Numismaticodello Stato

Contributi/Vetrine e Itinerari/DossierL’eredità salvata. Istituzioni, collezioni, materiali

a Milano tra numismatica ed archeologia 3

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NOTIZIARIO DEL PORTALE NUMISMATICO DELLO STATO

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO

DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ

N. 3 - 2013

L’eredità salvata. Istituzioni, collezioni, materialia Milano tra numismatica ed archeologia

Mostra all’Antiquarium “Alda Levi” di Milano22 novembre - 20 dicembre 2013

a cura diGrazia Facchinetti, SeraFina PenneStrì

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Il Notiziario del Portale Numismatico dello Stato fa parte di una collana editoriale inserita nella Biblioteca Virtuale e promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Direzione Generale per le Antichità.

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO

Direttore Generale per le Antichità Luigi MalnatiDirigente del Servizio III Jeannette PapadopoulosProgetto scientifico e coordinamento generale Serafina PennestrìCoordinamento per il settore archeologico Stefano PracchiaRedazione Serafina Pennestrì, Stefano PracchiaSegreteria di Redazione Maria Teresa Moroni

Portale Numismatico dello StatoDirezione Generale per le Antichità - Servizio IIIVia di San Michele, 22 – 00153 [email protected]

Realizzazione tecnica Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. - ICT & Business Solutions

In copertina:

SoPrintendenza Per i Beni archeoloGici della lomBardia Quinario aureo di Diocleziano, 288-293 d.C.

Dall’area del Palazzo Imperiale di Milano.

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Sommario

NOTIZIARIO DEL PORTALE NUMISMATICO DELLO STATO N. 3 3

S O M M A R I O

Presentazione di Luigi Malnati

CONTRIBUTI

R. Poggiani KelleR, La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Attività di tutela in ambito numismatico . . . . . . . . . . . . . . .Pag . 11S. PenneStRì, L’eredità salvata: il progetto, le sinergie . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 13g. Facchinetti, L’eredità salvata. Le ragioni di una mostra . . . . . . . . . . . . . . . » 17

I . CONTESTI ARCHEOLOGICI

g. Facchinetti, Quando la moneta parla all’archeologo: monete da contesti archeologici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 22

1 . Ripostigli monetali

g. Facchinetti, Monete tesaurizzate, monete nascoste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 34e.a. aRSlan, g. Facchinetti, Il ripostiglio di Rivolta d’Adda . . . . . . . . . . . . . » 36R. inveRnizzi, Il ripostiglio di Oliva Gessi: i dati archeologici . . . . . . . . . . . . . . » 42S. abRam, e.a. aRSlan, Il ripostiglio di Oliva Gessi: i dati numismatici . . . . . . . . » 44

2 . Offerte monetali di fondazione

g. Facchinetti, Le monete come offerta di fondazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 51c. PeRaSSi, Il possibile deposito di fondazione dagli scavi nei cortili dell’Università Cattolica di Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 55a. ceReSa moRi, Il Palazzo Imperiale di Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 61e.a. aRSlan, g. Facchinetti, Monete dal Palazzo Imperiale di Milano . . . . . . . . » 66

3 . Gioielli monetali

c. PeRaSSi, I gioielli monetali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 68c. PeRaSSi, Il pendente monetale di Salonino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 74e.a. aRSlan, Collana di monete da Offanengo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 80

II . COLLEZIONI

F. Slavazzi, Giulio Sambon e la sua raccolta di antichità teatrali . . . . . . . . . » 83F.m. vanni, I contorniati della collezione Sambon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 87

III . ACQUISIZIONI

1 . Sequestri in Lombardia

g. Facchinetti, Monete da sequestri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 107P.g. FeRRi, La circolazione illecita delle monete archeologiche: un caso di confisca. .» 109g. Facchinetti, Selezione di monete dal sequestro 243 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 115F. muScolino, Il sequestro 115: la ceramica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 120g. Facchinetti, Selezione di monete dal sequestro 115 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 126

2 . Sequestri in Piemonte

F. baRello, Un ripostiglio di stateri corinzi dal commercio numismatico . . . . . . . . . » 129

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Sommario

3 . Acquisti coattivi

a. cuRRò, R. viSentin, Acquisti coattivi di beni numismatici di interesse archeologico della Direzione Generale per le Antichità (2002-2012) . . . . . . . . » 137S. PenneStRì, Il patrimonio “sommerso” e l’acquisto coattivo di un lotto di frazioni d’argento magno-greche e siceliote in uscita dall’Italia . . . . . . . . . . . . » 139g. Facchinetti, Un raro sesterzio di Vespasiano dalla dispersa collezione Garrett . » 165

4 . Donazioni

a. camPana, Un caso di donazione: un raro quinario di Giulio Cesare destinato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia . . . . . » 168

VETRINE E ITINERARI

SoPRintendenza PeR i beni aRcheologici della lombaRdia

Sala II . Ripostigli monetali

g. Facchinetti, e.a. aRSlan, Vetrina 1 . Il ripostiglio di Rivolta d’Adda . S. abRam, e.a. aRSlan, Vetrina 2 . Il ripostiglio di Oliva Gessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 174

Sala III . Offerte monetali di fondazione

g. Facchinetti, c. PeRaSSi, Vetrina 1 . Milano, Scavi Università Cattolica. a. ceReSa moRi, e.a. aRSlan, Vetrina 2 . Milano, Palazzo Imperiale . . . . . . . . » 197

Sala III A . Rinvenimenti nell’area del Palazzo Imperiale di Milano

e.a. aRSlan, g. Facchinetti, Vetrina 1 . Il quinario aureo di Diocleziano . . . . . . . . » 201

Sala IV . Gioielli monetalic. PeRaSSi, Vetrina 1 . Pendente monetale di Salonino. e.a. aRSlan, Vetrina 2 . Collana di monete da Offanengo (CR) . . . . . . . . . . . . . . . » 203

Sala V . Collezioni storiche

F. Slavazzi, F.m. vanni, Vetrina 1 . La collezione Sambon di contorniati . . . . . . . . . » 209

Sala VI . Monete da sequestri

g. Facchinetti, Vetrina 1 . Sequestro 243. g. Facchinetti, F. muScolino, Vetrina 2 . Sequestro 115. . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 217

Sala VII . Monete da acquisti coattivi

S. PenneStRì, Vetrina 1 . Lotto di frazioni magno-greche e siceliote. g. Facchinetti, Vetrina 2 . Sesterzio di Vespasiano ex Garrett. . . . . . . . . . . . . . . » 227

Sala VIII . Monete da donazioni

a. camPana, Vetrina 1 . Quinario di Giulio Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 238

SoPRintendenza PeR i beni aRcheologici del Piemonte

muSeo di antichità di toRino. il medaglieRe

(a cura di F. baRello)

F. baRello, Sala i . Sequestri . Vetrina 1 . Ripostiglio di stateri corinzi . . . . . . . . . . » 242

NOTIZIARIO DEL PORTALE NUMISMATICO DELLO STATO N. 3 4

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DOSSIER N . 2

beni numiSmatici di inteReSSe aRcheologico: il contRollo della ciRcolazione

P.g. FeRRi, La circolazione illecita delle monete archeologiche . . . . . . . . . . . . . . » 255J. PaPadoPouloS, Il controllo della circolazione internazionale di beni culturali . » 258S. PenneStRì, Linee guida preliminari per l’esportazione di beni numismatici . . » 262

elenco autoRi

elenco abbReviazioni geneRali

NOTIZIARIO DEL PORTALE NUMISMATICO DELLO STATO N. 3 5

Sommario

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PRESENTAZIONE

L’Eredità salvata è il titolo della manifestazione dedicata ai reperti numismatici di in-teresse archeologico che incrementano continuamente e considerevolmente il patrimonio culturale pubblico . E al di là dei materiali in mostra, essa intende evidenziare le principali attività istituzionali, ossia tutela, ricerca e fruizione pubblica, svolte dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo . La manifestazione, promossa dalla Direzione Gene�rale per le Antichità, con l’Osservatorio per i beni numismatici di interesse archeologico, � stata realizzata in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia e con l’apporto della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie .

La mostra all’Antiquarium “Alda Levi” di Milano e il convegno L’eredità salvata. Proposte e prospettive a confronto per la tutela e la fruizione dei beni numismatici di interesse archeo-logico, che si svolge nella stessa sede della Soprintendenza Archeologica di Milano, proposti in evidente collegamento, intendono porre al centro dell’attenzione, in modo puramente rappresentativo delle singole tipologie di acquisizione, il significato del lavoro svolto per as�sicurare il recupero di questi materiali alla collettività .

Tra le finalità della mostra e del convegno, vi � l’impegno già dichiarato di disponibilità e di dialogo con ogni rappresentanza del settore numismatico che operi nel rispetto della legalità . Ed inoltre, l’intento di assicurare alla fruizione pubblica un patrimonio che � stato in passato negato per motivi storicamente collegati alla sua conservazione e alla difficoltà di allestimento e di ricontestualizzazione in sede museale, ostacoli che il Portale Numismatico dello Stato ha contribuito, almeno in parte, a superare .

Un traguardo che � al tempo stesso una sfida � che � riflesso in questo terzo volume del Notiziario, il quale, pur mantenendo la sua consueta struttura, si configura per l’occasione come vero e proprio catalogo di mostra . Allo stesso tempo, nella sua versione on line, esso � accessibile sul Portale Numismatico dello Stato e può divenire quindi un prezioso strumento di consultazione in tempo reale dei materiali esposti in mostra da parte di quanti partecipe�ranno al concomitante convegno e un durevole punto di riferimento per il futuro dibattito che ne scaturirà .

I risultati di questo lavoro visibili già nel catalogo, nel percorso scientifico della mostra, nel suo allestimento, e nel programma del convegno, sono stati possibili grazie all’intenso sforzo che ha unito, in tempi necessariamente ristretti, i diversi Uffici della nostra Ammini�strazione e gli imprenditori e i privati che hanno creduto nell’iniziativa e la hanno sostenuta con apporti qualificati e determinanti .

luigi malnati

Direttore Generale per le Antichità

PreSentazione L. Malnati

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Contributi

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La Soprintendenza: attività di tuteLa R.P. Keller

11 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

LA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA LOMBARDIA. ATTIVITÀ DI TUTELA IN AMBITO NUMISMATICO

Nel patrimonio archeologico della Lombardia, che comprende testimonianze relative ad un ampio arco cronologico ed a culture differenti, un ruolo non secondario � rivestito dai reperti premonetali, monetali e monetiformi provenienti tanto da ritrovamenti effettuati nel territorio regionale quanto da collezioni .

L’attività di tutela attuata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia si svolge, pertanto, in differenti direzioni: accanto all’attenzione per la conservazione delle collezioni statali, per buona parte date in deposito temporaneo ai musei di enti e di interesse locale, sono svolte funzioni di consulenza per gli esemplari presentati all’Ufficio esportazione di Milano al fine del rilascio dell’attestato di libera circolazione e per quelli frutto di sequestri .

Inoltre, si promuovono attività di restauro (costante per i nuovi ritrovamenti), di catalo�gazione, pubblicazione e valorizzazione dei materiali numismatici .

Centrale appare l’attenzione verso quanto emerso dalle indagini archeologiche che inte�ressano il territorio lombardo in misura proporzionata all’altissimo grado di urbanizzazione della regione . Questa attività di archeologia preventiva e d’emergenza, che si � attestata negli ultimi tre anni 2010�2012 su 500/600 interventi di scavo all’anno, ha portato nel corso del tempo ad un notevole incremento delle collezioni statali conservate sia presso la sede della Soprintendenza che presso il Medagliere del Castello Sforzesco di Milano e in vari istituti museali della regione .

La Soprintendenza: attività di tutela

L’esigenza di illustrare e informare dei risultati conseguiti ha portato alla pubblicazione fin dal 1981 del «Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia», edito con il sostegno finanziario di Fondazione CARIPLO, in cui sono spesso stati presentati, benché in modo sintetico, complessi monetali .

L’edizione complessiva dei risultati degli scavi ha consentito, poi, di presentare detta�gliatamente i rinvenimenti o di proporre studi sulla circolazione monetale di singole città o di areali più vasti in alcune fasi storiche . In ciò � stata, e continua ad essere, fondamentale la collaborazione con singoli studiosi, enti locali ed università che consentono di reperire le risorse umane e finanziarie indispensabili per raggiungere risultati di grande interesse e di alto livello scientifico . Tra tutti voglio ricordare e ringraziare, per l’intensità e la qualità della collaborazione che ci ha garantito sempre, ogni volta con generosa e sollecita risposta, Er�manno Arslan che � stato negli ultimi trent’anni il nostro principale punto di riferimento nel lavoro sistematico di catalogazione e studio dei materiali numismatici lombardi .

Ma ora anche la Soprintendenza � finalmente in grado di mettere in campo specifiche competenze grazie all’assunzione nel 2012, come nuovo funzionario archeologo, di Grazia Facchinetti, che porta la competenza numismatica direttamente nell’ambito del nostro ufficio con ricadute immediate sulla tutela sia dei complessi di scavo sia del materiale numismatico da collezione . Mi aspetto molto dal lavoro che ha saputo impostare e già i primi segnali for�ti si osservano nell’attività di tutela . A lei va qui il mio ringraziamento per questa iniziativa espositiva che nasce dalla collaborazione proficua con la Direzione Generale per le Antichità attraverso l’Osservatorio per i beni numismatici, guidato da Serafina Pennestrì .

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La Soprintendenza: attività di tuteLa R.P. Keller

12 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

La mostra “L’eredità salvata” si presenta quindi come frutto di un progetto comune tra Direzione Generale per le Antichità e Soprintendenza per i Beni archeologici della Lom�bardia . Essa vuole rappresentare, seppur in modo necessariamente sintetico, le diverse facce del lavoro di tutela svolto, di cui si diceva, un lavoro spesso silenzioso e poco visibile, e si propone come punto di partenza per la più ampia valorizzazione del patrimonio numisma�tico lombardo: valorizzazione auspicabilmente costruita attraverso una sempre più partecipe collaborazione, scientifica e civile, di istituzioni, studiosi e cittadini .

raffaeLLa poggiani KeLLer

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L’eredità SaLvata: iL progetto S. Pennestrì

13 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

L’EREDITÀ SALVATA: IL PROGETTO, LE SINERGIEIl progetto dedicato all’Eredità salvata nasce come seconda tappa di un programma

e di un percorso istituzionale, scientifico e professionale avviato nel 2011 dalla Direzione Generale per le Antichità per la tutela e la fruizione pubblica dell’imponente patrimonio numismatico italiano1 .

La prima tappa datata al 30 gennaio di quest’anno era stata “Medaglieri italiani, un tesoro di storia”, una manifestazione che si � scelto di articolare in un incontro di studio e di un per�corso multimediale2 . Lo scopo era quello di presentare i risultati di un lavoro e di uno sforzo che aveva accomunato per due anni diversi colleghi con competenze ed esperienze diverse nel tentativo di sperimentare e innovare, soprattutto attraverso gli strumenti tecnologici e della rete, un settore che già da decenni era afflitto da problematiche apparentemente irri�solvibili . Da una parte, l’esigenza di salvaguardare un patrimonio particolarmente esposto al rischio di furti e dall’altra la legittima richiesta di consultazione degli studiosi e appassionati di conoscere ed esaminare opportunamente materiali numericamente consistenti e partico�larmente difficili da valorizzare e da contestualizzare all’interno di un’esposizione museale, di una sala, di una vetrina3 .

Due esigenze dunque difficilmente conciliabili, alle quali si deve aggiungere la carenza di personale specializzato e dedicato .

In quell’occasione faceva anche il suo debutto il Notiziario del Portale Numismatico dello Stato, strutturato per dare voce e rispondere alle esigenze prima accennate e per rappresen�tare la qualità e la varietà dei materiali numismatici strettamente collegati al nostro territorio sia per la loro provenienza da scavi scientifici o occasionali e da rinvenimenti sia per la loro appartenenza ad una storia culturale riflessa nei tanti volti del collezionismo numismatico4 . Una storia quest’ultima che rappresenta e che riassume da sempre la vocazione umana a raccogliere, conservare e testimoniare fatti, idee e tradizioni5 .

Per la prima volta nuclei di materiali da scavo e da collezione sono stati offerti alla consultazione in rete con l’assistenza dei responsabili dei Medaglieri, a voler sottolineare il ruolo scientifico e professionale dei referenti dei Medaglieri e il loro impegno determinante ai fini della fruizione e della conoscenza di questo patrimonio6 . E rivelava anche quel “lavoro silenzioso”, sempre in prima linea, al quale accenna più avanti Grazia Facchinetti7 . Un lavoro, spesso accompagnato da spirito di abnegazione e talvolta da sacrifici personali, dalla tutela sul territorio, agli adempimenti burocratici negli uffici, allo studio nei laboratori e nelle bi�blioteche, tutte tappe indispensabili di un percorso poco noto e difficile da immaginare per il pubblico dei “non addetti ai lavori”, un percorso a ostacoli che rimane troppo spesso dietro le quinte della scena museale e delle nostre vetrine reali e virtuali .

Ci � venuta quindi l’idea di raccontarlo attraverso il nostro Portale e attraverso una mostra . Abbiamo anche pensato di travalicare gli inevitabili limiti spaziali e temporali di una comunicazione affidata ai soli materiali e ai testi proposti nell’esposizione8 . Oltre la fruizione e il godimento di questo patrimonio “salvato”, abbiamo cercato di trasmettere il senso di questo recupero per la comunità dei cittadini, degli studiosi, e degli appassionati, recupero che passa da una continua valutazione di norme, procedure, strettoie e vincoli . Trasmettere cio� il senso di una burocrazia che affina i suoi strumenti, in continuo divenire, con cui dob�biamo tutti fare i conti per assicurare le opportune garanzie di diritti e doveri ad Istituzioni e a Privati nei confronti del patrimonio culturale pubblico e privato9 .

Abbiamo quindi pensato di offrire questo percorso alla visione e alla discussione e di condividerlo in qualche modo con quanti sono coinvolti, talora in posizione di conflitto, talora disposti alla collaborazione e al dialogo . Tra questi ultimi, ricordo qui l’Associazione Numismatici Italiani Professionisti e quanti, in rappresentanza del settore del collezionismo

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L’eredità SaLvata: iL progetto S. Pennestrì

14 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

numismatico privato, hanno accettato di accogliere l’invito della Direzione Generale per le Antichità e dell’Osservatorio per un commercio e un collezionismo “etico” e in accordo alle norme vigenti e alle direttive del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo10 . Desidero quindi ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare il progetto che oggi presentiamo . I tanti colleghi ed amici, e rappresentanti delle diverse Istituzioni ed Associa�zioni, ai quali dobbiamo l’opportunità stessa di mostrare i materiali che rimandano all’eredità salvata e alla loro documentazione11 . E ai quali dobbiamo anche la possibilità di incontrare quanti sono attivi non solo nel campo istituzionale della tutela ma anche della ricerca numi�smatica, del collezionismo e del commercio del settore e di riflettere e di discutere sulle te�matiche di comune interesse e sulle problematiche ancora aperte, alla ricerca di un possibile dialogo12 .

Due ringraziamenti speciali . Il primo al settore ICT & Business Solutions dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S .p .A ., che riserva costantemente ai nostri progetti un’atten�zione, una cura e una dedizione professionale che ci hanno consentito di sperimentare e re�alizzare il format delle Vetrine Virtuali e i prodotti multimediali offerti in mostra e sul Portale Numismatico dello Stato13 . Il secondo alla Fondazione Hruby di Milano che ci ha garantito con la sua qualificata presenza di rappresentare la tematica della sicurezza per le esposizioni numismatiche ed ha inoltre sostenuto i costi dell’impianto di sicurezza14 .

Non � un caso dunque che questa seconda tappa del nostro percorso sia stata am�bientata a Milano, avamposto storico della cultura numismatica, dove ritroviamo emblemati�camente non solo i poli istituzionali legati alla tutela, alla ricerca scientifica e alla didattica, ma anche le due più importanti associazioni in Italia nel campo del collezionismo e del com�mercio specializzato nel settore numismatico15 .

Queste che a prima vista possono sembrare coincidenze fortuite sono a ben vedere il frutto di una tradizione civica che affonda le radici nella stessa storia del rapporto tra la Città di Milano e le Istituzioni, tra Cittadini e Istituzioni, tra Privato e Pubblico, come dimostra il caso, evidenziato in mostra, dei contorniati Sambon “salvati” con il contributo di alcuni illuminati cittadini milanesi16 . E come dimostrano, in anni più recenti, altre donazioni di importanti collezioni di privati milanesi alle Civiche Raccolte Numismatiche17 .

Milano dunque, ma anche la Lombardia e il vicino Piemonte, come scenario privile�giato di un rapporto di collaborazione e di sperimentazione di un progetto messo a punto dalla Direzione Generale per le Antichità che per la prima volta nella storia del nostro Mini�stero individua alcune possibili strategie per tutelare il nostro patrimonio numismatico di interesse archeologico e per diffondere la cultura della tutela dei contesti archeologici, assicu�randone allo stesso tempo la fruizione18 . Attraverso una serie di interventi e il coordinamento di una rete di referenti sul territorio nazionale . Privilegiando l’ascolto e il rapporto con le associazioni numismatiche del territorio, sviluppando e potenziando la fruizione virtuale del patrimonio numismatico pubblico conservato nei medaglieri e nei depositi statali e incorag�giando la fruizione del patrimonio privato vincolato e accessibile al pubblico .

Ci ha guidato e ci guida la speranza che questa occasione possa rappresentare un ulteriore stimolo, un’opportunità di reciproca conoscenza e una prospettiva concreta di cre�scita, che incoraggi ad accostarsi al Portale e a quello che il Portale intende rappresentare in primo luogo: la fruizione e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio numismati�co, e la possibilità di divulgarlo attraverso l’edizione di materiali inediti o già editi ripresentati in una nuova prospettiva o lettura . Con la stessa speranza abbiamo costruito il programma del convegno e la struttura di questo volume che ci auguriamo possa condensare almeno in minima parte il significato di un’eredità e di una storia che, al di là di ogni possibile retorica, appartiene indistintamente a tutti noi .

Serafina penneStrì

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L’eredità SaLvata: iL progetto S. Pennestrì

15 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

ferri p.g. 2013, Appunti sulla tutela delle monete aventi valore culturale, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 335�349 .

gatti S. 2013, La circolazione internazionale dei beni numismatici: il ruolo degli Uffici Espor-tazione, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 369�375 .

papadopouLoS J. 2013, Il rinnovo del Memorandum d’intesa tra il Governo degli Stati Uniti e la Repubblica Italiana, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 318�320 .

penneStrì S. 2011, Numismatica, archeologia e tutela. Il Notiziario del Portale Numismatico dello Stato, in g. pardini, n.f. pariSe (a cura di), Atti Workshop Internazionale di Numismatica, Numismatica e Archeologia. Monete, stratigrafie e contesti. Dati a confronto, Roma, 28�30 settembre 2011, Roma c .s .

penneStrì S. 2012, La monetazione di Tarentum nel Portale Numismatico dello Stato. Ricerca, tutela, fruizione, in La monetazione di Tarentum, Atti IV Convegno Nazionale di Numismati�ca, Circolo Numismatico Pugliese, Bari 16�17 novembre 2012, c .s .

penneStrì S. 2013a, Il progetto “Vetrine e Itinerari“ del Portale Numismatico dello Stato, in No�tiziario PNS, 1�2013, pp . 104�105 .

penneStrì S. 2013b, Il Memorandum Italia – U.S.A. del 2011 e i materiali numismatici di in-teresse archeologico inseriti nella “Designated List”, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 321�334 .

penneStrì S. 20013c, Beni numismatici di interesse archeologico in Italia. Riferimenti norma-tivi e prassi della tutela nazionale ed internazionale, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 350�362 .

NOTE

1 Com’� noto, il Portale, nato nell’ambito del sistema Biblioteca Virtuale dello Stato, promosso dal Ministe�ro dell’Economia e delle Finanze, intende divulgare le pubblicazioni di interesse pubblico finanziate dallo Stato e rappresenta il primo sito istituzionale dedicato al patrimonio numismatico pubblico italiano e alle relative informazioni e risorse, con particolare riguardo alla tutela, fruizione e valorizzazione: vedi di recen�te penneStrì 2012, c .s .2 Il programma dell’Incontro di studio e il percorso multimediale sono descritti nella sezione In Evidenza del Portale Numismatico dello Stato, gennaio 2013 alla pagina http://www .numismaticadellostato .it/web/pns/in�evidenza . 3 penneStrì 2013a, pp . 104�105 e infra, nota 8 .4 A questi due filoni principali � dedicata la struttura attuale delle Vetrine Virtuali, progettata per le edizioni di complessi, nuclei e collezioni sia nell’ambito delle raccolte storiche conservate nei Medaglieri sia di ma�teriali da scavi regolari o occasionali conservati nei depositi delle Soprintendenze .5 L’importante filone del collezionismo, che ha alimentato il patrimonio numismatico pubblico italiano garantendone consistenza, qualità e sopravvivenza, � rappresentato in mostra dalla collezione Sambon di contorniati, per la quale rimando ai contributi in questo volume di F . Slavazzi e F . M . Vanni .6 Ricordo qui che il decreto del Direttore Generale del 10 .10 .2011 ha previsto l’istituzione di un referente per i beni numismatici di interesse archeologico in tutte le Soprintendenze archeologiche, per le procedure e le specifiche criticità legate a tale tipologia di beni . La figura del referente coincide con il responsabile del Medagliere, eventualmente quest’ultimo sia presente all’interno della Soprintendenza archeologica .7 Vedi in questo volume il contributo di g.facchinetti, Le ragioni di una mostra .8 Le Vetrine Virtuali sono consultabili nel volume in versione cartacea alla sezione Vetrine e Itinerari e nella versione pdf in collegamento con le Vetrine Virtuali sul Portale Numismatico dello Stato, www .numismati�cadellostato .it/,Vetrine e Itinerari .

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L’eredità SaLvata: iL progetto S. Pennestrì

16 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

9 Su questi aspetti, si vedano in questo stesso volume il contributo di grazia facchinetti, Le ragioni di una mostra e il contributo di S.penneStrì, Il patrimonio sommerso .10 Per una recente disamina si veda penneStrì 2013c, pp . 350�362, con bibliografia precedente, Relativamente alla circolazione internazionale, si vedano: ferri 2013, Appunti sulla tutela delle monete aventi valore cul-turale, pp . 335�349; gatti 2013, pp . 369�375; papadopouLoS 2013, pp . 318�320 e infine il contributo sempre di J . Papadopoulos in questo stesso volume, sezione Dossier .11 Per una disamina dei materiali e del percorso della mostra rimando al contributo di grazia facchinetti, Le ragioni di una mostra .12 Si rimanda al programma del convegno, previsto in concomitanza all’inaugurazione della mostra dedicato a “L’eredità salvata. Proposte e prospettive a confronto per la tutela e la fruizione dei beni numismatici di interesse archeologico” .13 Vedi supra, nota 8 . Sul progetto scientifico e informatico delle Vetrine v . penneStrì 2013a, pp . 104�105 .14 Ricordo che la Fondazione Hruby di Milano, istituita nel 2007, secondo l’art . 2 del suo Statuto “non ha finalità lucrative e persegue obiettivi connotati da valenza sociale e meritevoli di pubblico apprezzamento, ha per scopo essenziale: la promozione d’una cultura della sicurezza, intesa quale protezione o salvaguar-dia, dei beni pubblici e privati – in primis, quelli di interesse artistico, monumentale, storico e paesaggi-stico – attraverso il corretto impiego di tecnologie appropriate; l’attivazione di studi, ricerche, seminari, convegni, pubblicazioni aventi ad oggetto le tematiche per un’ottimale security; lo svolgimento di iniziative di sostegno – anche attraverso l’attribuzione di premi e riconoscimenti – alla professionalità degli operatori del settore” . Per ulteriori approfondimenti, si veda il sito http://www .fondazionehruby .it .15 Oltre agli Uffici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che svolgono attività di tutela, cio� Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lomabardia, la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia e Ufficio Esportazione di Milano, di cui � competente la Direzio�ne Generale per le belle arti, il paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee, si ricordano, nel campo della ricerca numismatica, in primo luogo l’Università Statale di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il Gabinetto Numismatico e Medagliere, attualmente sezione delle Raccolte artistiche del Comune di Milano, la Società Numismatica Italiana, fondata nel 1892 e l’Associazione Numismatici Italiani Professionisti, costituita nel 1993, alla quale “appartengono molti dei principali commercianti numismatici professionisti in Italia che da decenni operano mettendo a disposizione la propria professionalità e compe�tenza numismatica” (tratto da sito http://www .numismaticadellostato .it/web/pns/chi�siamo) .16 penneStrì 20013c, p . 358 . 17 Si veda ad esempio la donazione di E . Winsemann Falghera, presidente della Società Numismatica Italia�na, alle Civiche Raccolte Numismatiche .18 penneStrì 2012, c .s . e penneStrì 2013c, p . 359 .

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L’eredità SaLvata: La moStra G. Facchinetti

17 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

L’EREDITÀ SALVATA. LE RAGIONI DI UNA MOSTRA1

La mostra organizzata presso l’Antiquarium Alda Levi di Milano nasce da un’occasione ben precisa, ovvero dall’acquisto coattivo di un gruppo di monete di zecche magno�greche presentate all’Ufficio Esportazione di Milano . L’importanza di questo nucleo ha subito sug�gerito l’opportunità di presentarle adeguatamente al pubblico . La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia ha, pertanto, accolto l’invito della Direzione Generale per le Antichità e, in particolare, della responsabile dell’Osservatorio Numismatico, Serafina Penne�strì, per proporre una selezione di pezzi in grado di rappresentare le diverse attività di tutela svolte e i risultati raggiunti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia .

A tal scopo sono stati selezionati sia pezzi provenienti da sequestri operati dalle forze dell’ordine (fig. 1) o da acquisti coattivi ex art . 70 del D .Lgs . 42/2004 (fig. 2), sia monete da rinvenimenti archeologici ritenuti rappresentativi di casi in cui il significato attribuito alla mo�neta � fornito dal contesto di rinvenimento e, quindi, in grado di esemplificare l’importanza del dato archeologico per la crescita della scienza numismatica .

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Monete dal sequestro 115. © SBALo.

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Sesterzio di Vespasiano, 71 d.C. Acquisto coat-tivo 2013. © SBALo.

Infine, � stata inclusa nel percorso della mostra una vetrina, già presente nell’Antiqua�rium, in cui sono esposti alcuni contorniati della collezione già di Jules Sambon e acquistata dallo Stato nel 19112 per illustrare anche la silenziosa, ma preziosa, opera di conservazione, catalogazione e valorizzazione delle collezioni storiche che da anni vede la Soprintendenza collaborare con Università, Enti locali e singoli studiosi .

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L’eredità SaLvata: La moStra G. Facchinetti

18 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Per poter comprendere l’attività di tutela e tutte le sue ramificazioni � necessario rifarsi ai suoi fondamenti giuridici, in particolare al dettato del Codice dei Beni Culturali e del Pa�esaggio (D .Lgs . 22 gennaio 2004, n . 42) . L’articolo 10, da una parte, sottopone a tutela tutti i beni, ivi comprese le monete, «appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano inte-resse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico», dall’altra riconosce le necessità di garantire una protezione legale anche ai beni di proprietà privata che abbiano caratteri cultu�rali particolarmente importanti . Il comma 4, lettera b), del medesimo articolo include esplici�tamente in questa categoria «le cose di interesse numismatico che, in rapporto all’epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio» (fig. 3) .

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Tetradramma di Agatocle di Siracusa, 310-305 a.C. © SBALo.

La logica di questa norma, che pone al riparo della legge monete sia di proprietà privata che pubblica, risiede nel fatto che, come recita l’articolo 9 della Costituzione, «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione» senza far distinzione fra proprietà privata e pub�blica perché entrambe costituiscono il patrimonio culturale dell’Italia ed entrambe, in quan�to fonte di arricchimento spirituale per i cittadini italiani, meritano di essere salvaguardati, anche intervenendo, nei limiti stabiliti dalla legge, sulla proprietà privata3 . Ciò avviene non solo sottoponendo alle misure cautelari dettate dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio quanto di volta in volta dichiarato di interesse culturale ma anche attraverso una capillare verifica dei manufatti che potrebbero avere caratteristiche di culturalità in uscita dall’Italia per evitare che il depauperamento del patrimonio culturale italiano, già in atto da secoli, prosegua o subisca un’accelerazione, specie in questi tempi di crisi economica . Si ha, infatti, la sensazione che sempre più frequentemente le monete antiche, talvolta presentate anche dalla stampa come un bene�rifugio dalla sicura rivalutazione nel tempo, siano raccolte non tanto, o non solo, per amore della tipologia di oggetto ma come forma di speculazione e che la crisi economica stia spingendo a vendere all’estero, ovvero su mercati più ricchi, i pezzi più pregiati e, di conseguenza, di maggior valore economico .

Ma poiché la tutela non può esistere senza conoscenza, risulta fondamentale non solo la catalogazione ma anche la diffusione delle informazioni . In tal senso la mostra ed il presente catalogo vogliono essere un nuovo passo del programma di comunicazione ad un pubblico il

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L’eredità SaLvata: La moStra G. Facchinetti

19 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 4 – Ricostruzione ideale del santuario di Minerva a Breno (BS), loc. Spinera, in età flavia (disegno di S. Ka-sprzysiak). © SBALo.

più ampio possibile del patrimonio numismatico lombardo che ha già visto in passato inizia�tive di grande importanza promosse sia dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sia da Enti locali, Università e associazioni . Non si può non ricordare l’edizione di complessi monetali di grande rilevanza come ad esempio, quelli emersi dagli scavi della linea 3 della Metropolitana di Milano4, del monastero di Santa Giulia a Brescia5, del santuario di Minerva a Breno6 (fig. 4), del quartiere degli spettacoli di Civitas Camunnorum7, delle diverse necropoli oggetto di edizione scientifica8, come pure di ripostigli9 e di collezioni10, per non dire dell’opera di catalogazione del patrimonio anche numismatico promosso dalla Regione Lombardia attraverso il sistema SiRBEC11, dei contributi volti alla conoscenza della storia degli studi e degli studiosi di numismatica lombardi12 e degli studi scientifici che hanno trovato un punto di riferimento nelle cattedre di Numismatica delle università lombarde e nella Società Numismatica Italiana, fondata a Milano nel 1892 ed editrice della Rivista Italiana di Numi-smatica, ovvero di una delle più prestigiose riviste scientifiche di settore .

Ci si augura, pertanto, che questa mostra possa costituire un ulteriore piccolo tassello all’interno di un quadro di tutela e valorizzazione ben più ampio e dal lungo futuro .

grazia facchinetti

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L’eredità SaLvata: La moStra G. Facchinetti

20 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

arSLan e.a. 1991, Le monete, in d. caporuSSo (a cura di), Scavi MM3. Ricerche di archeologia urbana a Milano durante la costruzione della linea 3 della Metropolitana. 1982-1990, vol . 3 .2, Milano, pp . 71�130 .

arSLan e.a. 1999, Le monete, in g.p. BrogioLo (a cura di), Santa Giulia di Brescia. Gli scavi dal 1980 al 1992. Reperti preromani, romani e alto medievali, Firenze 1999, pp . 347�399 .

arSLan e.a. 2004, Le monete, in B. portuLano, S. amigoni, La necropoli romana di Campo Olivello: dagli scavi ottocenteschi di G.B. Marchesini ai recenti ritrovamenti nel territorio di Manerba del Garda, Quaderni di Archeologia 32, Mantova, pp . 62�89 .

arSLan e.a. 2011a, Il ripostiglio monetale di Corneliano Bertario (Truccazzano – Milano). 1013 Antoniniani dall’imperatore Valeriano all’imperatore Aureliano (III secolo d.C.), Milano .

arSLan e.a. 2011b, Le monete, in r. invernizzi (a cura di), …et in memoriam eorum . La necro-poli romana dell’area Pleba a Casteggio, Cremona, pp . 281�295 .

BoLiS a.c., arSLan e.a. 2003, La collezione numismatica dell’Università di Pavia, Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia 39, Milano .

caLaBi Limentani i., Savio a. 1995, Bernardino Biondelli, archeologo e numismatico a Milano trarestaurazione austriaca ed Unità, “Archivio Storico Lombardo” 120, pp . 351�400 .

chiaravaLLe m. 1994, Le Monete romane repubblicane nelle collezioni civiche. Musei civici di Villa Mirabello, Comune di Varese, Milano .

chiaravaLLe m. 2004, Monete, in v. mariotti (a cura di), Il teatro e l’anfiteatro di Cividate Ca-muno. Scavo, restauro e allestimento di un parco archeologico, Firenze, pp . 183�202 .

chiaravaLLe m. 2010, Le monete, in roSSi 2010, pp . 396�413 .

La guardia r. 1985, La “Corrispondenza extra-ufficio” del Gabinetto Numismatico di Brera (1805 – 1851), Milano .

paSSi pitcher L. (a cura di) 1987, Sub Ascia. Una necropoli romana a Nave, Modena 1987 .

peraSSi c. 1997, Le monete, in S. maSSa, Aeterna Domus. Il complesso funerario di età romana del Lugone – Salò, Salò, pp . 41�78 .

roSSi f. (a cura di) 2010, Il santuario di Minerva. Un luogo di culto a Breno tra protostoria ed età romana, Milano .

Savio a. 1999, La fondazione del gabinetto numismatico di Brera, in d. foraBoSchi (a cura di), Storiografia ed erudizione. Scritti in onore di Ida Calabi Limentani, Milano 1999, pp . 217�240 .

Savio a. 2007, Carlo Zardetti, secondo Direttore del Gabinetto Numismatico di Brera, “RIN” 108, pp . 375�421 .

Savio a. 2008, Il gabinetto numismatico tra archeologia e “culto del passato”, in e. canadeLLi (a cura di), Milano Scientifica 1875-1924, vol. I, La rete del grande Politecnico, Milano, pp . 259�276 .

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L’eredità SaLvata: La moStra G. Facchinetti

21 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Savio a., deLLa ferrera g. 1990, Il poliedrico Gaetano Cattaneo, fondatore del Gabinetto Nu-mismatico di Brera, “Archivio Storico Lombardo” 116, pp . 347�374 .

viSmara n. 1992, Monetazione repubblicana, Cataloghi dei Civici musei di Pavia 2, Pavia .

viSmara n., martini r. (a cura di) 1988, Le monete del Museo civico di Legnano: guida all’espo-sizione, Milano .

NOTE

1 Molte sono le persone che hanno permesso di realizzare questa mostra e che qui si ringraziano: i colleghi della Soprintendenza e delle Università che hanno generosamente accolto l’invito a redigere schede e con�tributi in tempi brevissimi; Tiziana Morana e Maurizio Noé per il progetto di allestimento; la Fondazione Hruby per il supporto nella realizzazione del sistema di sicurezza; Luigi Monopoli e Luciano Caldera per la pazienza e la perizia con cui hanno realizzato la documentazione fotografica dei pezzi esposti; Filippo Airoldi per le fotografie dei reperti dagli scavi nei cortili dell’Università Cattolica; Biagio Suozzo per la sua disponibilità a risolvere i problemi pratici di spostamento, apertura e chiusura delle vetrine; i custodi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e del Comune di Milano che hanno consentito l’apertura dell’Antiquarium . Si ringraziano anche tutti coloro che, pur non coinvolti direttamente in questo progetto, hanno comunque contribuito in vario modo al risultato raggiunto .2 Si veda infra, il contributo di Fabrizio Slavazzi .3 A tal proposito si ricorda che l’art . 42 Cost . recita: […] La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione so-ciale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale […] .4 arSLan 1991 .5 arSLan 1999 .6 chiaravaLLe 2010 .7 chiaravaLLe 2004 .8 Ricordo, ad esempio, le necropoli di Nave (paSSi pitcher 1987), Salò (peraSSi 1997), Manerba – campo Oli�vello (arSLan 2004) e Casteggio (arSLan 2011b) .9 Si ricordino qui i volumi, promossi e pubblicati dalle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche di Milano, della serie Ripostigli monetali in Italia. Documentazione dei complessi (RMIDOC) nonché le schede dei Ripostigli monetali in Italia. Schede anagrafiche (RMISA) . Per citare una pubblicazione recente, ricordo l’edizione del ripostiglio di Corneliano Bertario: arSLan 2011a .10 Si pensi, ad esempio, ai Cataloghi del Medagliere del Castello Sforzesco comprendenti sia gli esemplari di proprietà civica sia i pezzi del Medagliere Statale di Brera, ma anche ai volumi dedicati a collezioni di minore entità ma ugualmente di interesse come quelle dei Musei Civici di Varese (chiaravaLLe 1994), del Museo Civico “G . Sutermeister” di Legnano (MI) (viSmara, martini 1988), del Museo di Pavia (viSmara 1992) e dell’Università di Pavia (BoLiS, arSLan 2003) .11 Una parte dei dati inseriti � consultabile al sito www .lombardiabeniculturali .it .12 Si pensi, ad esempio, a La guardia 1985 in cui sono pubblicate le lettere dei primi tre direttori (Gaetano Cattaneo, Carlo Zardetti e Bernardino Biondelli) conservate presso la Civica Biblioteca Archeologica e Nu�mismatica di Milano, ma anche ai contributi di Adriano Savio sulla storia del medagliere di Brera e sulle figure dei suoi direttori (Savio, deLLa ferrera 1990; caLaBi Limentani, Savio 1999; Savio 2007; Savio 2008) . O ancora agli atti del Convegno svoltosi presso l’Università degli Studi di Milano il 27 maggio 2011 sul tema I direttori della Rivista Italiana di Numismatica (1888-1979) e pubblicati nella “RIN” del 2012 .

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

22 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

QUANDO LA MONETA PARLA ALL’ARCHEOLOGO: MONETE DA CONTESTI ARCHEOLOGICI

Che cosa � una moneta? La domanda può sembrare inutile, ma se si riflette un poco ci si rende conto che una moneta può essere molte cose e non solo uno strumento economico .

Prendiamo in considerazione la moneta in sé . Come manufatto � un testimone prezioso delle tecniche di realizzazione e dell’organizzazione delle officine di produzione nonché della circolazione di metallo grezzo e monetato . Con le sue figure e scritte costituisce spesso un oggetto d’arte, reca precisa traccia di uno stile e offre indicazioni sulla politica e sulla propa�ganda decisa dall’autorità emittente . Insieme ad altre monete fornisce notizie sulla struttura economica di un dato periodo, grazie a studi sulle quantità di pezzi prodotti per emissione, alla verifica della percentuale di metallo prezioso contenuto nel tondello e, quindi, del rap�porto fra valore intrinseco e nominale . Il dimezzamento di alcune monete può dare indi�cazioni, ad esempio, sulla scarsità di divisionale o sull’adattamento del circolante a riforme monetali . Se trasformata in gioiello, attesta un gusto, una moda, le tecniche orafe utilizzate, eventuali credenze legate alla natura dell’oggetto riutilizzato (fig. 1) .

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici dell’emilia romagna, medagliere del muSeo nazionale archeologico di par-ma. Pendente monetale dal tesoro del Teatro Regio di Parma. © SBAER.

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

23 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

La moneta in contesto garantisce informazioni ulteriori relative ad uso, valore e signi�ficati . La sua analisi offre poi informazioni importanti anche in campo economico perché, grazie alla contestualizzazione stratigrafica, rende possibile, ad esempio, ricostruire con maggiore dettaglio le caratteristiche della massa del circolante in una certa fase cronologica evidenziando permanenze in uso di monete di cronologia più antica1 . Inoltre, il confronto con i materiali associati può permettere di verificare se i canali di approvvigionamento del�la moneta coincidano, e in che misura, con quelli commerciali, mentre il raffronto con le fonti scritte, in particolare con quelle epigrafiche, può talvolta consentire di valutare anche se e quanto le monete circolassero indipendentemente dagli spostamenti a largo raggio delle persone . L’analisi dei contesti di rinvenimento, laddove evidenzi deposizioni intenzio�nali di monete, può permettere di ricostruire il pensiero, le opinioni religiose e i sentimenti

Fig. 2 – Ricostruzione ideale di cerimonia di offerta collettiva (disegno di P. Dander). © SBalo.

delle persone . Perché dietro gli oggetti ci sono le persone che nel loro piccolo compongono una microstoria che sostanzia la macrostoria e che attraverso i loro gesti esprimono e con�cretizzano il loro pensiero (fig. 2) .

Già Bernhard Laum nel 19302, riferendosi ai significati che la moneta poteva assumere all’interno di una cultura antica e che ne trascendevano gli aspetti metrologici ed il suo mero significato economico, scriveva: «La moneta reca in sé anche elementi che non possono venir pesati e misurati» . Al di là del preciso senso che questa frase assume all’interno del lavoro di Laum, ritengo opportuno richiamarla per indicare come alle monete potessero essere attribuiti significati altri rispetto al mero valore economico . Se, come � stato ipotizzato, la moneta nasce come “fatto sociale totale” comprendente aspetti economici, giuridici e religiosi fra loro stretta�mente connessi3, risulta naturale che nel mondo antico possa avere assunto ruoli differenziati all’interno dello stesso ambito socio�culturale sulla base dei contesti e delle occasioni d’uso .

Come scrive, infatti, Paola Piana Agostinetti4, «la storia di una moneta è in genere più com-plessa di quella della maggior parte dei materiali archeologici, composta come è di molte tappe […]. Solo l’ultima di esse, nel caso in cui la moneta esca dalla circolazione perché smarrita o sepolta, può essere ricostruita analizzando con attenzione il luogo e il contesto di ritrovamento.

Lo sforzo che questa analisi richiede è ben giustificato, perché generalmente consente di comprendere la funzione e il significato assunto dalla moneta in questione al termine della sua “vita attiva”, funzione e significato che possono essere insospettabilmente complessi».

Noi archeologi siamo soliti vedere la moneta come l’elemento datante per eccellenza, l’oggetto a cui riferirsi per avere un terminus post quem più o meno affidabile per la data�

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

24 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 4 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, antiquarium “alda levi”, milano. Stele funeraria del gla-diatore Urbicus, III secolo d.C. © SBALo.

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Moneta forata per essere utilizzata come ele-mento di collana, Offanengo tomba 5. © SBALo.

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

25 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 5 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, caSteggio. Corredo della tomba X della necropoli dell’a-rea Pleba di Casteggio (PV), fine II – inizi III secolo d.C. © SBALo.

zione dei contesti che stiamo indagando . In tal senso spesso ascoltiamo la moneta solo in parte, non le lasciamo raccontare tutta la storia che potrebbe narrare . Eppure proprio il lavo�ro dell’archeologo � ciò che permette alla moneta di raccontarsi e raccontare le persone che l’hanno realizzata e usata .

Ciò che, infatti, oggi rende complesso il riconoscimento dei valori assunti dalla moneta � l’assenza, se non in casi particolari, di tracce sul tondello monetale (fig. 3) . L’individuazione della funzione attribuita alla moneta deve, quindi, partire da un’analisi accurata e paziente dei dati ricavabili dal contesto di rinvenimento, analisi che trova il suo momento fondante in quella attività irripetibile che � lo scavo stratigrafico e la redazione della documentazione in tutte le sue forme . Solo in questo modo � possibile far sì che la moneta parli delle persone che l’hanno usata e del modo in cui l’hanno usata .

Un aiuto nelle nostre interpretazioni viene, però, anche dalle fonti antiche, nonostante i limiti insiti in tali attestazioni . Non si può non ricordare, infatti, che gli autori greci e romani scrivevano per “gente informata dei fatti” che non abbisognava di descrizioni dettagliate per comprendere ciò di cui si stava parlando, specie se si trattava di gesti e usi quotidiani . Ciò vale ancor di più per le fonti epigrafiche in cui la difficoltà e, di conseguenza, il costo dello scrivere su pietra induce a redigere testi assai sintetici in cui il messaggio � affidato a termini tecnici, a formule codificate, alla forza allusiva di parole chiave o all’integrazione con l’apparato figurativo (fig. 4) .

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

26 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Analizzando gli scritti greci e romani, � comunque possibile rinvenire tracce non solo di episodi di tesaurizzazione della moneta5, finalizzati a costituire riserve di liquidità o a porre in sicurezza il denaro posseduto in casi di pericolo derivanti da guerre, instabilità politica o episodi di furto, ma anche di monete utilizzate durante riti religiosi6 o atti di devozione7, in occasione di sepolture8, di costruzione di edifici9 o di consacrazione di elementi di confine10, oppure ancora come regali beneauguranti11 o come elementi di ornamento personale12 .

Questi usi sono stati confermati da rinvenimenti archeologici in cui la corretta analisi dei materiali numismatici e dei contesti ha permesso di formulare ipotesi sul valore attri�buito alla moneta al momento del suo ingresso nel record archeologico . A causa, però, della brevità di molte notizie l’archeologia ci pone di fronte a situazioni solo parzialmente comprese nella casistica presentata dalle fonti scritte e per le quali risulta necessario uno sforzo esegetico maggiore .

Per quanto riguarda, ad esempio, la presenza di monete nei corredi funerari (fig. 5), l’ar�cheologia ha offerto numerose conferme all’uso attestato dagli autori antichi . Ma ha anche evidenziato una varietà nelle modalità di deposizione delle monete nelle sepolture che non trova riscontro nelle descrizioni letterarie che riportano solo il c .d . “obolo di Caronte”, che prevedeva l’introduzione di monete nella bocca dei defunti .

Ciò ha stimolato un ampio dibattito sul significato da attribuire all’offerta monetale in base alle modalità di deposizione ed ai rapporti anche spaziali con il resto del corredo13 . Ben diverso potrebbe, infatti, essere stato il valore della moneta collocata sul rogo, insieme al defunto, rispetto a quella deposta a fianco delle ceneri; così pure l’offerta di una o di più monete potrebbe sottendere un valore differente attribuito all’atto rituale . Ancora, la collo�cazione dell’offerta (in mano, in una borsa, sotto un vaso, sugli occhi, presso il cuore, etc .) sembra non essere stata casuale ma scelta con cura per veicolare un messaggio ben preciso all’interno del rito funebre, messaggio che non risulta sempre di agevole decodificazione .

L’analisi delle diverse occorrenze ha suggerito, quindi, che la moneta possa non solo rappresentare il prezzo che il defunto deve pagare per essere traghettato nel mondo degli Inferi ma, in quanto oggetto in metallo, possa avere significati apotropaici e di protezione del sepolcro dall’azione dei vivi o dei vivi dal ritorno dei morti . In altri casi, le particolari modalità di deposizione, rispecchiate talvolta anche da quelle di altri elementi del corredo, possono richiamare il senso di alterità della morte nei confronti del mondo dei viventi14 . La moneta nella tomba, infatti, non ci parla solo delle credenze legate alla vita nell’Aldilà ma an�che delle opinioni, delle paure e delle speranze che i vivi nutrivano per il tempo che restava loro da trascorrere su questa terra e che non doveva essere insozzato dalla contaminazione della morte o disturbato dal ritorno dei trapassati .

Così pure altri usi non legati al significato economico del metallo monetato, ci racconta�no microstorie legate al quotidiano .

Fig. 6 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Asse dalla tomba 1 della necropoli di Calcinate (BG).

Villa Passa. © SBalo.

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Ad esempio, un passo di Nonio15 ricorda come, secondo una antica consuetudine, le novel�le spose dovessero portare con sé tre assi (fig. 6), uno per il marito, uno per i Lari domestici e uno da deporre nel compitum vicino alla nuova casa . Un recente scavo effettuato a Pompei ha permesso di rinvenire, in corrispondenza di un compitum costituito da una nicchia nel muro della domus VI 2, 16�21, un piccolo deposito di offerte compren�dente alcuni assi16 . Per quanto non sia possibile es�sere sicuri che tutte le monete siano state deposte da novelle spose, l’attestazione archeologica rende per lo meno certo l’uso di offrire monete bronzee nei compita e porta a non escludere che alcuni dei pezzi rinvenuti siano l’esito di un’offerta analoga a quella ricordata da Nonio .

Due passi di Giovenale17 e Tertulliano18, in�vece, ci informano che, in occasione delle Quin�quatrie, era uso che gli scolari offrissero un asse a Minerva (fig. 7) per la buona riuscita dei loro studi . Tale possibilità non può non essere tenuta presente nell’esame di monete provenienti da luo�ghi di culto dedicati alla dea, specie nel caso in cui, come nel santuario di origine veneta del fon�do Baratella a Este19, fra le offerte siano presenti oggetti riconducibili alla sfera dell’insegnamento/apprendimento della scrittura .

Importante non � solo la conoscenza del tipo di contesto di provenienza (domus, strada, santua�rio, tomba, etc .) ma, in molti casi, � essenziale, come già anticipato per le sepolture, anche una corretta documentazione in fase di scavo della collocazione delle monete all’interno delle unità stratigrafiche . Nel caso dei depositi di fondazio�ne, su cui si ritornerà, solo la registrazione precisa del punto di rinvenimento consente di riconosce�re l’intenzionalità della deposizione e di rendere per lo meno probabile l’interpretazione, portando, ad esempio, ad escludere che monete trovate nei sottofondi pavimentali possano essere intese come

prodotto di riporti di terreno o smarrimenti accidentali . Nei luoghi di culto, la registrazione e l’analisi della dispersione delle monete può permettere di ricostruire le modalità di offerta, come nel caso del mitreo di Martigny20 dove � stato possibile identificare più fasi di deposi�zione di monete all’interno dello spelaeum scalatesi nel tempo e divise da interventi di pulizia dell’aula di culto con dispersione delle offerte nell’area cortilizia circostante . Similmente nel santuario di Monte Li Santi – Le Rote a Narce, l’analisi dei luoghi di giacitura delle monete ha consentito di identificare dei punti di attrazione del culto e di ricostruire le modalità delle offerte21 (fig. 8) .

Per i gioielli monetali dalla tomba US 3217 rinvenuta nei cortili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore22 e dalla tomba n . 5 della piccola necropoli indagata nel 2010 ad Offanengo (CR)23, la documentazione archeologica � risultata fondamentale per la ricostruzione delle collane . Infatti, in assenza dei dati di scavo difficilmente sarebbe stato possibile riconoscere, ad esempio, che l’anello aureo dalla sepoltura della Cattolica era infilato nello stesso cordon�cino che tratteneva il pendente monetale, mentre sarebbe sembrato più verosimile ipotizzare che il defunto lo portasse al dito .

Fig. 7 – Soprintendenza per i Beni archeologici del-la lomBardia, muSeo archeologico nazionale della valle camonica, cividate camuno (BS). Statua di Mi-nerva dal santuario in loc. Spinera, Breno (BS). © SBALo.

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Se quelli fin qui ricordati possono essere ritenuti casi un po’ particolari, � bene ricordare che anche la moneta da contesti non connotati da ritualità può, se analizzata alla luce dei dati archeologici, offrire informazioni preziose . Ad esempio, gli esemplari da contesti abitativi possono offrirci, insieme ad altri indicatori, un elemento per la ricostruzione della capacità economica degli abitanti degli edifici . In taluni casi, inoltre, la concentrazione dei pezzi in punti specifici può essere testimone del luogo in cui venivano riposte le riserve monetali dei padroni di casa24 e, quindi, restituirci un piccolo spaccato della vita che si svolgeva nella dimora .

Interessante, nell’ottica del riconoscimento delle persone dietro il dato archeologico, � valutare la possibilità di una selezione delle monete sia in rapporto al loro valore economico che alle raffigurazioni sulle stesse .

Per quanto riguarda il valore economico, � stato a più riprese rilevato come per gli usi simbolici sembrino essere preferiti nominali bassi, di minor valore, prevalendo in questi casi

Fig. 8 – narce (mazzano romano), loc. monte li Santi – le rote. Carta di distribuzione dei rinvenimenti monetali (da Benedettini, catalli, de lucia Brolli 1999).

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il significato del gesto sull’importo monetale . In taluni casi, però, si rilevano degli scostamenti della regola generale con il ricorso a nominali di maggior valore come nel caso del possibile deposito di fondazione dagli scavi dell’Università Cattolica di Milano25 (fig. 9) composto da denari oppure l’anomala alta percentuale di sesterzi fra le offerte del luogo di culto dedicato a Apollo Albiorix a Oulx26 oppure, ancora, l’offerta di monete in oro e argento in luoghi di culto27 . In tali casi ci si deve porre la domanda se si tratti di casi fortunati di conservazione di offerte preziose28 molto più diffuse di quanto oggi appaia oppure se la selezione di doni di maggior valore sia stata determinata dalla volontà, ad esempio, di manifestare grande ricono�scenza alle divinità o di vincolarle in modo più efficace alla concessione di quanto richiesto .

L’eventuale selezione sulla base dei soggetti monetali può, invece, essere suggerita da una eventuale relazione con il tipo di uso previsto . Il più delle volte non sembra esserci un legame e si ha l’impressione del ricorso a quanto disponibile nell’immediato, per così dire in tasca . In alcuni casi, però, � stata rilevata una sorta di collegamento tra la funzione svolta dal�la moneta e i soggetti presenti sulla stessa . Ad esempio, nel caso del deposito di fondazione rinvenuto nel criptoportico del Capitolium di Verona, � stata rilevata una possibile relazione fra l’intitolazione del tempio e la raffigurazione di Iuppiter Victor sul sesterzio di Domiziano utilizzato per l’offerta29 . Una simile selezione comporta la comprensione di quanto raffigurato sulle monete da parte degli offerenti, comprensione che non va data per scontata anche se la ripetizione di iconografie standardizzate attraverso media diversi dalle monete agevolava la conoscenza dei tipi anche per le fasce meno colte della popolazione30 .

In conclusione di questo excursus, di certo non esaustivo delle diverse tipologie di infor�mazioni che la moneta può fornire se correttamente rapportata ai dati archeologici, mi pare evidente che l’archeologia deve interrogare e lasciar parlare le monete . Forse le risposte non saranno sempre di agevole interpretazione ma, come si � cercato di illustrare nella presente sezione, lo sforzo di decifrazione può fornire dati preziosi per la ricostruzione del quotidiano dei nostri antenati .

grazia facchinetti

Fig. 9 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Possibile deposito di fondazione dagli scavi nei cortili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Settore UC VIII, UUSS 7751 e 7752. Metà I secolo d.C. © SBALo.

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

30 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

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1 Segnalo, come esempio di circolazione protratta nel tempo, il caso di un ripostiglio rinvenuto nella statio di Ambrussum (Villetelle, Hérault, Francia) . Il gruzzolo, composto da 42 denari, risulta essere stato nascosto nel corso della prima metà del III secolo d .C . in un muro crollato verso la metà del IV d .C . e comprende 3 denari repubblicani, 4 pezzi di Vespasiano, 4 di Traiano, 4 di Antonino Pio, 7 di Marco Aurelio, 2 di Com�modo e 12 di Settimio Severo: Berdeaux Le Brazidec 2004 .2 Laum 1930, p . 72 .3 pariSe 1988; pariSe 2000, p . 15 .4 piana agoStinetti 1995, p . 179 .5 Basti qui ricordare la commedia plautina Aulularia in cui l’intero intreccio ruota attorno ad una pentola piena di monete d’oro gelosamente custodia e nascosta dall’avaro Euclione .6 Ad esempio durante le processioni in onore di Magna Mater: Lucr . De rer. Nat. II, 614�628; Ov . Ep. ex Ponto, I, 1, 36�37; Carmen contra paganos (Anthologia latina, I, 1, ed . Shackleton Bailey, Leipzig 1982), 57�61 . Per l’offerta di monete nelle acque dei fonti battesimali, durante il rito del Battesimo, attestata dal canone 48 del Concilio di Elvira (martinez diez - rodriguez 1984, pp . 233�268): döLger 1932; facchinetti 2004, pp . 286�288; peraSSi, facchinetti 2005; peraSSi 2005�2006; facchinetti 2008a, in particolare pp . 43�44; facchinetti c .s . 7 Si vedano, ad esempio, le fonti latine e greche sull’offerta monetale nelle acque raccolte in facchinetti 2003, pp . 15�19 . Ricordo, inoltre, due assi repubblicani che recano scritte dedicatorie realizzate dopo la coniazione: CIL I2, 2485 = ILLRP 114 (provenienza sconosciuta); CIL I2, 2484 = ILLRP 191 (dal thesaurus di Castelvecchio Subequo: panSa 1906) .8 Ricordo, fra gli altri: Call . Hec . frgm . 278 Pfeiffer; Strab . 8, 6, 12; Iuv . 3, 268; Ap . Met. 6, 18 . Per un’analisi delle fonti letterarie relative all’obolo di Caronte si rinvia a: grinder-hanSen 1991; StevenS 1991, pp . 216�223;

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monete da conteSti archeoLogici G. Facchinetti

33 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Sourvinou-inWood 1995, pp . 303�321; peraSSi 1997, pp . 41�42 .9 Tacit . Hist. IV, 53, 4 . Su questo passo cfr . facchinetti 2008b, cc . 151�152 .10 Sicul . Flacc ., De condicionibus agrorum (ed . M . Clavel�Lév�que et alii, Napoli 1993), 54; cfr . piccaLuga 1974, pp . 108�109 .11 Si vedano gli assi regalati come strenae di inizio anno secondo la testimonianza di Ovidio (Fasti I, vv . 189, 192, 219) . Su questo uso delle monete cfr . pera 1993, pp . 349�354 .12 Dig. VII, I, 28 .13 Ricordo fra gli altri: StevenS 1991; Caronte 1995; peraSSi 1997; duBuiS, frey-Kupper, perret 1999; ceci 2001; peraSSi 2001 .14 Per una sintesi delle ipotesi formulate si veda: peraSSi 1997, pp . 51�54; peraSSi 2001, pp . 101�103 .15 Nonius, De conpendiosa doctrina, p . 852 (ed . W .M . Lindsay, Leipzig 1903): Nubentes veteri lege romana as-ses III ad maritum venientes solere pervehere atque unum, quem in manu tenerent, tamquam emendi causa marito dare, alium, quem in pede haberent, in foco Larium familiarium ponere, tertium, quem in sacciperio-ne condidissent, conpito vicinali solere † resenare. Inde Vergilius Georg. Lib. I (31): teque sibi generum Tethys emat omnibus undis. Quos ritus Varro lib. I de Vita Populi Romani diligentissime percucurrit. 16 anniBoLetti 2007, pp . 2�3, con bibliografia precedente .17 Iuv . Sat. X, 114�117: Eloquium ac famam Demosthenis aut Ciceronis / incipit optare et totis quinquatribus optat / quisquis adhuc uno parcam colit asse Minervam, / quem sequitur custos angustae vernula capsae.18 Tert . De idolol., 10, 2: Quis ludimagister sine tabula VII idolorum Quinquatria tamen frequentabit? Ip-sam primam novi discipuli stipem Mineruae et honori et nomini consecrat, ut, etsi non profanatus alicui idolo verbotenus de idolothyto esse dicatur, pro idololatra vitetur.19 Ricordo che nel santuario del fondo Baratella sono stati rinvenuti una ventina di tavolette alfabetiche, circa 200 stili in bronzo, oltre ad alcune migliaia di modelli di stili in lamina bronzea: capuiS, chieco Bianchi 2002, pp . 234�235 .20 WiBLé 1999 .21 Benedettini, cataLLi, de Lucia BroLLi 1999 .22 Si veda il contributo di Claudia Perassi, infra .23 Si veda il contributo di Ermanno A . Arslan, infra .24 Si veda, ad esempio, in gruzzolo rinvenuto nella cantina sotto le terme della Casa del Menandro (I, 10, 4) di Pompei, contenuto in una cassa di legno con finiture in bronzo: giove 2003, pp . 27�28 .25 Si veda il contributo di Claudia Perassi, infra . Si veda anche il deposito di fondazione indagato a Nora, presso il c .d . tempio romano: Bonetto, faLezza 2009 .26 cimaroSti, facchinetti 2012, pp . 208�219 .27 Si veda, ad esempio, quanto rilevato in facchinetti 2004, pp . 278�279 . Recentemente esemplari in metallo pregiato sono stati rinvenuti nei depositi di offerte indagati in piazza Ghiaia a Parma: poggi 2013 .28 Ricordo che le offerte prestate nei santuari potevano essere alienate secondo precise regole per finanziare le spese dei luoghi di culto: facchinetti 2006 .29 peraSSi 2008 .30 A tal proposito, si osserva come anche la nostra attuale maggior comprensione di alcune raffigurazioni monetali passi attraverso il confronto con altre classi di manufatti che o presentano le stesse iconografie o ne costituiscono il modello . Si veda, ad esempio, quanto emerso dal confronto fra alcune immagini di elmi presenti in monete di età costantiniana e gli esemplari superstiti della classe dei c .d . Gardehelme o Ridge Helmets: LuSuardi, peraSSi, facchinetti, Bianchi 2002; facchinetti 2005 .

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monete teSaurizzate, monete naScoSte G. Facchinetti

34 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

MONETE TESAURIZZATE, MONETE NASCOSTE

Come ben noto con l’espressione “ripostiglio monetale”, equivalente nell’uso a “tesoret�to”, si intendono quei gruppi di monete che per differenti ragioni siano stati raccolti e occul�tati in vario modo (fig. 1) .

La motivazione dell’interramento � spesso di difficile riconoscimento dipendendo da ragioni personali che solo talvolta possono essere collegate a precise situazioni storiche . Come ben illustra l’Aulularia plautina, un tesoro monetale può essere sotterrato per paure personali anche in momenti di pace: l’avaro Euclione, che vive nel costante terrore che la pentola piena di monete d’oro da lui rinvenuta gli venga sottratta, tiene, infatti, il suo tesoro nascosto sottoterra, spostandolo più volte per timore che il nascondiglio venga scoperto . Le date di chiusura di molti ripostigli riportano, però, talvolta a periodi di incertezza politica o di guerre e risultano, pertanto, interpretabili come forma di protezione di somme di diversa entità dal pericolo di sottrazioni evidentemente più concreto in talune circostanze storiche . Ciò che accomuna questi tesoretti, comunque, � l’intenzionale occultamento in luoghi in cui non siano facilmente individuabili o recuperabili . In alcuni casi si rileva la presenza oltre a monete di altri oggetti in metallo prezioso1 o ritenuti di pregio2 .

E’ presumibile che questi gruzzoli, per renderne possibile il recupero, poi non avvenuto, fossero raccolti in conte�nitori di varia natura . Le modalità di gia�citura hanno spesso consentito di eviden�ziare il ricorso a borse, cesti o cassette in materiale deperibile (stoffa, cuoio, vi�mini, legno) benché questi siano ormai irrimediabilmente persi a causa della per�manenza nel terreno (fig . 2) . Più agevole � l’identificazione dei contenitori laddove siano stati utilizzati manufatti metallici o ceramici, come nei due casi lombardi se�lezionati per la mostra .

Si tratta di due ripostigli di crono�logia e composizione diversa ma rappre�sentativi di due rilevanti fasi storiche . Se il tesoretto di Rivolta d’Adda (CR) � espressione del periodo della romanizza�zione ovvero di quella fase in cui, parlan�do esclusivamente dell’aspetto monetale ed economico, si assiste alla progressiva penetrazione della moneta romana in un mercato in cui sono ancora largamen�te presenti le emissioni celtiche padane, quello di Oliva Gessi (PV), assegnabile agli inizi del IV secolo, � da collegare ad un momento fondamentale per l’ultimo periodo della storia dell’Impero romano

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBar-dia. muSeo archeologico nazionale di vigevano (pv). Ripo-stiglio monetale rinvenuto a Gambolò (PV), loc. Morsella, 1978 e composto da circa 1400 antoniniani, fine III d.C. © SBALo.

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monete teSaurizzate, monete naScoSte G. Facchinetti

35 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 2 – Gruzzolo di otto monete da Traiano a Severo Alessandro rinvenuto negli scavi nei cortili dell’Università Cat-tolica del Sacro Cuore, Milano (UC VII, US 2583). © SBALo.

con il passaggio dal Principato al Dominato e per l’attuazione di una serie di riforme, non ultima quella monetale di Diocleziano (284), che costituirono le premesse per gli sviluppi attuati nel IV secolo d .C .

grazia facchinetti

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

BierBrauer v. 1975, Die ostgotischen Grab- und Schatzfunde in Italien, Spoleto .

caLvani marini m. 1990, Tesoro di Parma, in Milano capitale dell’Impero romano, catalogo della mostra, Milano, pp . 351�354 .

degani m. 1959, Il tesoro romano barbarico di Reggio Emilia, Reggio Emilia .

geLichi S., giordani n. (a cura di) 1994, Il tesoro nel pozzo. Pozzi deposito e tesaurizzazioni nell’antica Emilia, Catalogo della mostra, 1994, Modena .

NOTE

1 Si vedano, ad esempio, i tesori rinvenuti a Parma, in occasione della costruzione del scavi del teatro du�cale nel 1832 (caLvani marini 1990) e a Reggio Emilia nel 1959 (degani 1959; BierBrauer 1975, pp . 302�309) .2 Si vedano, ad esempio, i casi di tesaurizzazione nei pozzi, databili fra tardo�antico ed alto medioevo, indagati in Emilia Romagna in cui a fianco di monete sono presenti utensili metallici e vasellame anche ligneo, evidentemente ritenuti preziosi e difficilmente rimpiazzabili dagli autori dell’occultamento: geLichi, giordani 1994 .

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iL ripoStigLio di rivoLta d’adda G. Facchinetti

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IL RIPOSTIGLIO DI RIVOLTA D’ADDA

Il ripostiglio fu scoperto a Rivolta d’Adda (CR) nell’aprile del 1975 nel corso di lavori edili per la realizzazione di un muretto, a circa mezzo metro di profondità . L’operaio addetto allo scavo, accortosi della presenza di un oggetto grossomodo sferico, temendo che fosse un residuo bellico, ruppe il contenitore ceramico rivelando la presenza di un ammasso confuso di piccoli oggetti metallici (fig. 1) . Raccolto tutto, se lo portò a casa . La pulizia di uno dei pezzi rivelò la portata del rinvenimento1 .

Le modalità del tutto casuali di scoperta non consentono di sapere se il tesoretto mone�tale fosse stato occultato in prossimità di un abitato .

Il ripostiglio, a seguito della dispersione di un numero imprecisato di pezzi, apparente�mente non molto consistente, � attualmente composto da 115 dracme padane (tav. I) .

Nella pubblicazione del complesso a opera di Ermanno Arslan2 si evidenzia la presenza di tre tipi diversi di dracme, indicati con il numero corrispondente della tipologia proposta dallo stesso Arslan3: XVI (87 esemplari, 75,65%), XVII (27 esemplari, 23,47%) e X (1 esempla�re, 0,87%) . Sulla base di questa composizione, l’Arslan ipotizza una formazione del ripostiglio fra terzo e quarto venticinquennio del II secolo a .C ., arco cronologico che appare compatibile con la tipologia del contenitore, un vaso a trottola, mancante della bocca, inquadrabile nella fase finale del LTC2 .

L’attribuzione ipotetica dei tipi XVI e XVII, ovvero della quasi totalità del ripostiglio, alle popolazioni residenti fra Piemonte orientale e Lombardia occidentale induce a ipotizzare che il gruzzolo si sia formato in quest’area e che, per ragioni imprecisabili, sia poi stato traspor�tato più ad oriente dove probabilmente sarà stata aggiunta la dracma del tipo X, assegnata a zecca cenomane .

Allo stato attuale delle conoscenze appare pressoché impossibile comprendere le ragio�ni di questo spostamento, come pure dell’occultamento e del successivo mancato recupero del gruzzolo monetale . La possibile testimonianza della mobilità di persone da occidente a oriente risulta, comunque, interessante per comprendere le dinamiche del popolamento in Lombardia nella seconda metà del II secolo a .C .

grazia facchinetti

Fig. 1. Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, mu-Seo di crema e del cremaSco. Ripostiglio di Rivolta d’Adda, secon-da metà II a.C. © SBALo.

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iL ripoStigLio di rivoLta d’adda G. Facchinetti

37 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 2. Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, muSeo di crema e del cremaSco. Alcune delle dracme pa-

dane del ripostiglio di Rivolta d’Adda. © SBALo.

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iL ripoStigLio di rivoLta d’adda G. Facchinetti

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SCHEDA

Vaso a trottolaMilano, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . ST 14279 .Ricomposta da più frammenti . Mancante del collo e dell’orlo . Misure: alt . cm 11,5; diam . cm 14 .Vaso a trottola decorato da righe rosse sulla spalla e sul punto di massima espansione .II�I secolo a .C .pautaSSo 1976; arSLan 1995 .

ermanno a. arSLan

CATALOGO

ceLti o popoLazione ceLtizzata deL piemonte orientaLe o deLLa LomBardia occidentaLe

AR dracma tipo Arslan XVI metà II a .C .D/ Testa femminile a d . con orecchini e collana . Tipo con “occhi pesti” . Contorno perlinatoR/ Leone stante a d . del tipo “lupo” . Senza linea perlinata tra coda e corpo . Criniera e piccoli tratti paralleli . Sopra, segni derivati da ΜΑΣΣΑ1. g 3,09 mm 13,5 30° Inv . 456552. g 3,05 mm 12,5 45° Inv . 456773. g 3,00 mm 12 180° Inv . 456584. g 2,98 mm 14,5 360° Inv . 456725. g 2,95 mm 15 90° Inv . 456606. g 2,92 mm 12,5 30° Inv . 457277. g 2,90 mm 13 135° Inv . 456428. g 2,56 mm 16 60° Inv . 457309. g 2,89 mm 13,5 320° Inv . 4565910. g 2,88 mm 13,5 240° Inv . 4565611. g 2,49 mm 13,5 270° Inv . 4571012. g 2,88 mm 13,5 30° Inv . 4566713. g 2,85 mm 14 240° Inv . 4567314. g 2,85 mm 13,5 120° Inv . 4567615. g 2,85 mm 13 150° Inv . 4571916. g 2,83 mm 15 230° Inv . 4670117. g 2,81 mm 14 90° Inv . 4563218. g 2,79 mm 14 360° Inv . 4672619. g 2,80 mm 14 90° Inv . 4563720. g 2,77 mm 12 360° Inv . 4566821. g 2,76 mm 13,5 330° Inv . 4564922. g 2,75 mm 13,5 360° Inv . 4570723. g 2,74 mm 14 80° Inv . 4563924. g 2,74 mm 12,5 330° Inv . 4564025. g 2,73 mm 12 130° Inv . 4571326. g 2,72 mm 14,5 160° Inv . 4565227. g 2,72 mm 12,5 45° Inv . 4569628. g 2,58 mm 12,5 270° Inv . 4567129. g 2,72 mm 15,5 45° Inv . 4569830. g 2,68 mm 15 330° Inv . 4562931. g 2,67 mm 14 90° Inv . 4564532. g 2,66 mm 14,5 45° Inv . 4562033. g 2,66 mm 13,5 60° Inv . 4566334. g 2,66 mm 14 90° Inv . 4567835. g 2,65 mm 14,5 90° Inv . 4570536. g 2,64 mm 14,5 130° Inv . 45680

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iL ripoStigLio di rivoLta d’adda G. Facchinetti

39 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

37. g 2,63 mm 12,5 40° Inv . 4569338. g 2,63 mm 14 180° Inv . 4572239. g 2,62 mm 12 120° Inv . 4562140. g 1,87 mm 13,5 180° Inv . 4565741. g 2,61 mm 15 240° Inv . 4561842. g 2,04 mm 13,5 30° Inv . 4564343. g 2,60 mm 17 180° Inv . 4571844. g 1,84 mm 12,5 90° Inv . 4569245. g 2,56 mm 13 210° Inv . 4562546. g 2,56 mm 16 40° Inv . 4572447. g 2,23 mm 13 180° Inv . 4564648. g 2,55 mm 13 170° Inv . 4568249. g 2,52 mm 14 240° Inv . 4567450. g 2,51 mm 13,5 150° Inv . 4568951. g 2,51 mm 13 300° Inv . 4573252. g 2,49 mm 13 120° Inv . 4572553. g 2,47 mm 12,5 360° Inv . 4567954. g 2,46 mm 13 300° Inv . 4570455. g 2,45 mm 13 120° Inv . 4569756. g 2,45 mm 14,5 60° Inv . 4571257. g 2,44 mm 12,5 120° Inv . 1454758. g 2,43 mm 14 110° Inv . 4563059. g 2,42 mm 15 60° Inv . 4563860. g 2,42 mm 14 135° Inv . 4566961. g 2,41 mm 14 45° Inv . 4571162. g 2,41 mm 15 360° Inv . 4571463. g 2,39 mm 14 200° Inv . 4562764. g 2,39 mm 15 270° Inv . 4566465. g 2,39 mm 14 180° Inv . 4568366. g 2,36 mm 12,5 60° Inv . 4565367. g 2,34 mm 13 360° Inv . 4569068. g 2,32 mm 14,5 320° Inv . 4563169. g 2,31 mm 12,5 360° Inv . 4562370. g 2,29 mm 13,5 300° Inv . 4562871. g 2,28 mm 16 320° Inv . 4569572. g 2,27 mm 13 210° Inv . 4572873. g 2,26 mm 14,5 360° Inv . 4570274. g 2,26 mm 14 300° Inv . 4572975. g 2,23 mm 15,5 130° Inv . 4563576. g 2,23 mm 12 330° Inv . 4569177. g 2,20 mm 14 270° Inv . 4570878. g 2,18 mm 13,5 210° Inv . 4567579. g 2,12 mm 14,5 360° Inv . 4567080. g 2,12 mm 13,5 60° Inv . 4571681. g 2,09 mm 12 30° Inv . 4562482. g 2,08 mm 15 220° Inv . 4569483. g 2,06 mm 15 210° Inv . 4563484. g 2,06 mm 15 45° Inv . 4568885. g 2,05 mm 13 90° Inv . 4568186. g 1,91 mm 14 240° Inv . 4565187. g 1,84 mm 12,5 210° Inv . 45684

ceLti o popoLazione ceLtizzata deL piemonte orientaLe o deLLa LomBardia occidentaLe

AR dracma tipo Arslan XVII seconda metà II a .C .

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40 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

D/ Testa femminile a d . con orecchini e collana . Tipo con “occhi pesti” . Contorno perlinatoR/ Leone stante a d . del tipo “lupo” . Senza linea perlinata tra coda e corpo . Criniera e piccoli tratti paralleli . Sopra, segni derivati da ΜΑΣΣΑ

88. g 2,89 mm 15,5 45° Inv . 4572089. g 2,85 mm 14,5 180° Inv . 4566290. g 2,81 mm 13,5 240° Inv . 4571591. g 2,78 mm 14 90° Inv . 4568692. g 2,74 mm 15,5 90° Inv . 4562293. g 2,69 mm 14,5 180° Inv . 4561994. g 2,67 mm 16 15° Inv . 4571795. g 2,66 mm 14,5 180° Inv . 4570396. g 2,58 mm 15 210° Inv . 4562697. g 2,57 mm 14 270° Inv . 4570098. g 2,56 mm 16,5 210° Inv . 4568799. g 2,55 mm 13,5 270° Inv . 45706100. g 2,53 mm 14,5 220° Inv . 45648101. g 2,11 mm 14,5 150° Inv . 45636102. g 2,50 mm 15 180° Inv . 45721103. g 2,48 mm 15 120° Inv . 45644104. g 2,46 mm 13 60° Inv . 45633105. g 2,46 mm 14 30° Inv . 45699106. g 2,39 mm 13 210° Inv . 45665107. g 2,32 mm 13,5 120° Inv . 45661108. g 2,32 mm 14,5 90° Inv . 45685109. g 2,28 mm 16 60° Inv . 45641110. g 2,13 mm 16,5 330° Inv . 45650111. g 1,83 mm 14,5 90° Inv . 45731112. g 2,28 mm 14,5 270° Inv . 45723113. g 2,12 mm 13,5 360° Inv . 45654114. g 2,11 mm 14 120° Inv . 45709

cenomani

AR dracma tipo Arslan X seconda metà II a .C .D/ Testa femminile a d . con orecchini e collana . Tipo con “capelli a viticci” . Contorno perli�natoR/ Leone stante a d . del tipo “leone�scorpione” . Sopra, segni derivati da ΜΑΣΣΑ

115. g 2,55 mm 14,5 60° Inv . 45666

ermanno a. arSLan

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

arSLan e.a. 1990, Le monnayage celtique de la plaine du Pô (IVe-I er siècles avant J.-C.), “Etu�des celtiques” XXVII, pp . 71�97 .

arSLan e.a. 1991�1992, Le monete padane preromane a Budapest, “Numizmatikai Közlöny” XC�XCI, pp . 9�33 .

arSLan e.a. 1995, Il ripostiglio di Rivolta d’Adda (Cremona) 1975 (monete celtiche padane), Ripostigli monetali in Italia . Documentazione dei complessi, Milano .

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iL ripoStigLio di rivoLta d’adda G. Facchinetti

41 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

pautaSSo a. 1976, Rivolta d’Adda (Cremona), “Studi Etruschi” XLIV, p . 457 .

NOTE1 arSLan 1995, p . 7 .2 arSLan 1995 .3 arSLan 1990; arSLan 1991-1992.

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iL ripoStigLio di oLiva geSSi R. Invernizzi

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IL RIPOSTIGLIO DI OLIVA GESSI: I DATI ARCHEOLOGICI

Il tesoretto venne ritrovato nel corso di un’aratura a Oliva Gessi (PV), in località Le Ca�gliere, il 23 agosto 1972 e venne consegnato pochi giorni dopo alla Soprintendenza, insieme al contenitore bronzeo . Era composto di 542 monete, per un peso di Kg 5,950, complessiva�mente in buono stato di conservazione . Dodici monete vennero concesse in seguito al pro�prietario del terreno, come una sorta di premio di rinvenimento .

fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeoLogici deLLa LomBardia, civico muSeo archeologico di caSteggio (pv). Ble-chkanne utilizzata come contenitore del ripostiglio di Oliva Gessi (PV). © SBALo.

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iL ripoStigLio di oLiva geSSi R. Invernizzi

43 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

SCHEDA

Blechkanne [fig. 1]Civico Museo Archeologico di Casteggio (PV), Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . 65545Lacunosa . H con i piedini cm 30,1; diam . orlo ricostruibile 6,8 cm; diam . max 26 cm circa; diam . fondo 13,2 cm .

La Blechkanne che fungeva da contenitore del ripostiglio era piuttosto danneggiata e lacu�nosa . Alcuni segni di restauro antico (sulla carenatura tra spalla e ventre) indicano un lungo utilizzo della bottiglia e la sua antichità rispetto alle monete .Si tratta di un tipo particolare di bottiglia bronzea composta da un corpo in lamina martellata e da un’ansa a fusione piena unita al corpo mediante saldatura e trattenuta da una fascetta, spesso dotata di un coperchio trilobato . L’esemplare presenta tre piedini parallelepipedi in piombo, forse per appesantire il corpo del vaso rispetto all’ansa e garantire un appoggio più stabile .La tipologia ha particolare diffusione nel II e III secolo d .C ., ma perdura anche nel IV, ed � ben rappresentata nella zona dell’Oltrepò pavese .Si può pensare a una datazione al III secolo d .C . per questo recipiente che, ormai ampia�mente usato e riparato, venne utilizzato come contenitore per nascondere monete nel secolo successivo .

BoLLa m. 1989, “Blechkannen”: aggiornamenti, “Rassegna di Studi del Civico Museo Archeo�logico e del Civico Gabinetto Numismatico di Milano” XLIII�XLIV, pp . 98, 112 n . 2, tav . XLVII, figg . 3�4 .

roSanina invernizzi

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iL ripoStigLio di oLiva geSSi S. Abram - E.A. Arslan

44 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

IL RIPOSTIGLIO DI OLIVA GESSI: I DATI NUMISMATICI

Il ripostiglio di Oliva Gessi � costituito allo stato attuale da un antoniniano di Aureliano precedente alla sua riforma e da 529 nummi della prima tetrarchia in lega di rame argentato, emessi tra il 294 e il 300/303 d .C . Al nucleo conservato presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia vanno aggiunti 12 nummi consegnati come premio di rinve�nimento al proprietario campo e 19 altri nummi, finiti in collezioni private, per un totale di 561 pezzi .

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Antoniniano di Aureliano dal ripostiglio di Oliva Gessi, 271-272 d.C. © SBALo.

Si ritiene che una parte delle monete, difficilmente quantificabile, sia stata asportata dal tesoretto originario e che tale perdita pregiudichi una valutazione statistica delle specie monetarie presenti .

Il ripostiglio, che � attualmente in studio per la pubblicazione, viene presentato con una selezione di 38 monete che presentano, in ordine cronologico di emissione, tutti gli imperatori responsabili e tutti i pochi tipi di R/ .

L’ordinamento tetrarchico, voluto nel 293 da Diocleziano, imperatore dal 284, prevede�va una quadripartizione dell’Impero, governato da una coppia di Augusti e da una coppia di Cesari, in posizione subalterna . Dopo un periodo fisso di regno (per Diocleziano e Mas�simiano furono 20 anni) gli Augusti abdicavano, i Cesari divenivano Augusti al loro posto e venivano nominati nuovi Cesari . In realtà funzionò solo la prima tetrarchia, esaurita nel 305, con complesse vicende successive, che si conclusero solo nel 313, con la bipartizione dell’Impero tra Costantino e Licinio, o nel 324, con Costantino Imperatore unico dopo la sconfitta di Licinio .

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iL ripoStigLio di oLiva geSSi S. Abram - E.A. Arslan

45 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

periodo auguSti ceSari

Prima tetrarchia 293�305 DioclezianoMassimiano Erculeo

GalerioCostanzo Cloro

Seconda tetrarchia 305�306 GalerioCostanzo Cloro

Massiminio DaiaFlavio Severo

Terza tetrarchia 306�307 GalerioFlavio Severo

Flavio SeveroCostantino (Augusto dal 306)

Periodo incerto 307�308 Flavio SeveroMassimiano Erculeo (restaurato come Augusto 307�308)

MassenzioMassimino DaiaCostantino

Tetrarchia riformata (prima fase) 308�310

GalerioLicinio

Massimino DaiaCostantino

Tetrarchia riformata (seconda fase) 310�313

Galerio (fino al 311) Licinio

CostantinoMassimino Daia

Sono rappresentati nel ripostiglio, occultato intorno al 300�303 per ragioni che ci sfuggono (come quasi sempre con i ripostigli), solo cinque imperatori:Lucius Domitius Aurelianus (Sirmio 214 � Bisanzio 275)Gaius Aurelius Valerius Diocletianus (Salona 244 � Spalato 311)Marcus Aurelius Valerius Maximianus Herculius (Sirmio 250 � Marsiglia 310)Gaius Galerius Valerius Maximianus (Felix Romuliana 250 ca . � Serdica 311)Flavius Valerius Constantius (Illyricum 250 ca . � Eboracum 306)

Le monete, tutte – tranne la prima – posteriori alla riforma monetaria di Diocleziano (284), furono emesse nelle zecche di Ticinum, Aquileia, Roma, Siscia, Cartagine e in una zecca continentale senza indicazioni di riconoscimento . Le percentuali di presenza delle monete indicano, senza ombra di dubbio, la formazione del ripostiglio, con il ritiro degli esem�plari dalla circolazione corrente per tesaurizzarli, in area padana, non lontano dal luogo di ritrovamento .

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Nummus di Diocleziano dal ripostiglio di Oliva Gessi. © SBALo.

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iL ripoStigLio di oLiva geSSi S. Abram - E.A. Arslan

46 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 3 - Carta di distribuzione delle zecche attestate nel ripostiglio di Oliva Gessi (PV): 1. Roma; 2; Ticinum; 3. Aqui-leia; 4. Siscia; 5. Carthago. © SBalo.

SCHEDE

IL RIPOSTIGLIO DI OLIVA GESSI: SELEZIONE DI MONETE

ROMA, IMPERO

aureLiano (270-275 d .C .)

Zecca: Roma AE antoniniano autunno 271 � autunno 272 d .C .D/ IMPAVRELIANVSAVG Busto radiato e corazzato di Aureliano a d . R/ [RESTITVTORI ENTIS] Figura femminile, in piedi a d ., dona una corona all’imperatore, in piedi a s . in abiti militari, con lungo scettro o astaRIC V/I, 140 var .; LVII/1, 2425 1. g 3,12 mm 21,8 180° Inv . 140487

diocLeziano auguSto (284-305 d .C .)

Zecca: Siscia AE nummus 294 d .C . D/ IMPCCVALDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d . R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . S/A// RIC VI 76a 2. g 11,71 mm 27,7 180° Inv . 1410043. g 10,15 mm 27 180° Inv . 141005

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iL ripoStigLio di oLiva geSSi S. Abram - E.A. Arslan

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maSSimiano auguSto (286-305 d .C .)

Zecca: Siscia AE nummus 294 d .C .D/ IMPCMAMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d . R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . S/G// RIC VI 76b 4. g 10,31 mm 27 360° Inv . 141010R/ GENIOPOP VL[IROMANI]

gaLerio ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Siscia AE nummus 294 d .C .D/ GALVALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d . R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . S/B// RIC VI 81b 5. g 10,90 mm 29,6 180° Inv . 1410086. g 9,30 mm 29 360° Inv . 141009

diocLeziano auguSto (284-305 d .C .)

Zecca: Ticinum AE nummus 294�295 d .C . D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// T RIC VI 23a7. g 10,52 mm 26,8 360° Inv . 1404978. g 9,17 mm 28,5 180° Inv . 140498

gaLerio ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Ticinum AE nummus 294�295 d .C .D/ MAXIMIANVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Galerio a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// T RIC VI 24b9. g 11,64 mm 28 120° Inv . 14054010. g 11,39 mm 26,8 120° Inv . 140541

maSSimiano auguSto (286-305 d .C .)

Zecca: zecca continentale senza marchio AE nummus 295�296 d .C . D/ IMPCMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d . R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�//� RIC VI 6b11. g 10,89 mm 27,6 360° Inv . 14101312. g 10,81 mm 28,6 360° Inv . 141014

gaLerio ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: zecca continentale senza marchio AE nummus 295�296 d .C . D/ CVALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d . R/ GEN[IOP]OP VLI[ROMANI] Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla

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s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�//� RIC VI 14b 13. g 8,19 mm 26,8 120° Inv . 141016

diocLeziano auguSto (284-305 d .C .)

Zecca: Aquileia AE nummus 296 d .C .D/ IMPDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// AQP RIC VI 23a; JeLocniK 1973 (a) 3 14. g 10,53 mm 28,2 180° Inv . 14091515. g 10,28 mm 27,8 180° Inv . 140916

maSSimiano auguSto (286-305 d .C .)

Zecca: Aquileia AE nummus 296 d .C .D/ IMPMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// AQS RIC VI 23b; JeLocniK 1973 (a) 216. g 11,61 mm 25,3 180° Inv . 140932R/ GENIOPOPV [LIROMANI]17. g 10,99 mm 28,1 180° Inv . 140933

coStanzo ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Aquileia AE nummus 296 d .C . D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// AQS RIC VI 24a; JeLocniK 1973 (a) � 18. g 11,83 mm 27,4 360° Inv . 140939D/ CONSTANTIVSNO[BCAES] 19. g 10,71 mm 29 180° Inv . 140940

gaLerio ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Aquileia AE nummus 296 d .C .D/ MAXIMIANVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Galerio a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// AQG RIC VI 24b; JeLocniK 1973 (a) � 20. g 11,85 mm 27,6 180° Inv . 140944D/ MAXIM[IANV]SNOBCAES 21. g 10,96 mm 27,7 180° Inv . 140945

maSSimiano auguSto (286-305 d .C .)

Zecca: Ticinum AE nummus 296�297 d .C . D/ IMPCMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . */�// ST RIC VI 31b22. g 11,27 mm 27,5 360° Inv . 140776

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23. g 10,94 mm 29 180° Inv . 140777

maSSimiano auguSto (286-305 d .C .)

Zecca: Roma AE nummus 296�297 d .C .D/ IMPCMAMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d . R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . R/�// V RIC VI 63 24. g 11,99 mm 28,8 210° Inv . 14097925. g 8,48 mm 27,4 360° Inv . 140980D/ IMP[CMA]MAXIMIANVSPFAVG

coStanzo ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Ticinum AE nummus 296�297 d .C . D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . */�// ST RIC VI 32a26. g 11,84 mm 28 360° Inv . 14080927. g 11,08 mm 27,4 150° Inv . 140810R/ GEN[IOP]OPV LIROMANI

gaLerio ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Roma AE nummus 296�297 d .C .D/ GALVALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d . R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . R/�// Z RIC VI 66b 28. g 10,58 mm 27,6 210° Inv . 140981D/ [GAL]VALMAXIMIANVSNOBC29. g 10,46 mm 26,6 360° Inv . 140982

diocLeziano auguSto (284-305 d .C .)

Zecca: Carthago AE nummus 297 d .C .D/ IMPDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d . R/ FELIXADV ENTAVGGNN Africa stante frontalmente, testa a s ., con pelle di elefante sul capo, regge un vexillum con la mano d . e una zanna d’elefante con la s; ai suoi piedi, a s ., un leone che ha catturato un bufalo . �/�// PKPRIC VI 19a 30. g 9,73 mm 27,4 210° Inv . 141012

diocLeziano auguSto (284-305 d .C .)

Zecca: Roma AE nummus 297�298 d .C .D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . R/S// H RIC VI 71a 31. g 10,03 mm 26,6 180° Inv . 14098932. g 8,96 mm 26,6 180° Inv . 140990D/ IMPCDIO[CLETIANVS]PFAVG

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50 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

coStanzo ceSare (293-305 d .C .)

Zecca: Roma AE nummus 297�298 d .C .D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d . R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s ., con modius sul capo e clamide sulla spalla s ., regge patera con la mano d . e cornucopia con la s . R/S// H RIC VI 73a 33. g 8,87 mm 28,5 180° Inv . 14099234. g 8,10 mm 26,2 180° Inv . 140993D/ CONS[TANTI]VSNOBCAES R/ [GENIO]POPV LIROMANI

diocLeziano auguSto (284-305 d .C .)

Zecca: Ticinum AE nummus 300�303 d .C .D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d . R/ SACRAMONETAVGG ETCAESSNOSTR Moneta stante a s ., regge bilancia con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// PT·RIC VI 43a 35. g 11,43 mm 27,3 180° Inv . 14088236. g 11,41 mm 27,3 180° Inv . 140883 R/ SACRAMONE[TAVGG ETCAESS]NOSTR �/�// [P]T·

maSSimiano auguSto (286-305 d .C .)

Zecca: Ticinum AE nummus 300�303 d .C .D/ IMPCMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d . R/ SACRAMONETAVGG ETCAESSNOSTR Moneta stante a s ., regge bilancia con la mano d . e cornucopia con la s . �/�// TT· RIC VI 43b 37. g 11,53 mm 26,3 210° Inv . 14089938. g 10,68 mm 27,7 180° Inv . 140900

SiLvana aBram – ermanno a. arSLan

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

JeLocnicK a. 1973, Centurska Zakladna Najdba Folisov Maksencija in Tetrarhije. The Centur Hoard: Folles of Maxentius et of the Tetrarchy, Situla 12, Ljubljana . LVII/1 = eStiot S. 1995, Ripostiglio della Venèra: Nuovo catalogo illustrato. II/1. Aureliano, Roma .

RIC V, I = WeBB p.h.1927, The Roman Imperial Coinage, vol . V, part . 1, London .

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monete come offerta di fondazione G. Facchinetti

51 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

LE MONETE COME OFFERTA DI FONDAZIONE

Con l’espressione “offerta di fondazione” si intendono quei depositi intenzionali di og�getti e resti animali sacrificati all’interno di, o presso, fosse di fondazione di muri oppure in strati di preparazione di pavimenti e intonaci, collocati all’inizio, durante o verso la fine della costruzione e, comunque, in stretta relazione stratigrafica e spaziale con essa .

Le fonti letterarie sono avare di notizie su questo uso, attestato solo da due passi . Secon�do Siculo Flacco1, era uso deporre offerte di vario genere, fra cui monete, nelle fosse destinate all’alloggiamento dei cippi terminali . Tacito2, invece, ci narra dell’offerta di monete nelle fosse di fondazione del tempio di Giove Capitolino a Roma in occasione della sua ricostruzione nel 70 d .C .

La sempre più accurata registrazione delle condizioni di giacitura delle monete nei con�testi archeologici sta evidenziando come il ricorso a simili offerte di fondazione per edifici pubblici e privati sia diffuso dall’età repubblicana fino al tardo impero in un ampio ambito geografico3, con modalità differenziate che, allo stato attuale della ricerca, non sembrano, però, essere collegabili a particolari periodi o territori .

Sembra accomunare questi gesti, oltre alla chiara intenzionalità della deposizione con modalità che non rendessero agevole il recupero, il ricorso a monete in metallo vile, di non alto valore economico4, anche se in qualche raro caso si riscontra, come nel deposito rinve�nuto nei cortili dell’Università Cattolica, il possibile utilizzo di monete in argento5 .

In taluni casi6, � stato possibile evidenziare come tale ritualità non fosse attuata solo in occasione della costruzione di nuovi edifici ma anche per ristrutturazioni e rifacimenti . L’offerta potrebbe, quindi, non essere legata solo all’edificio nel suo complesso ma anche a singole parti di esso .

Arduo �, pertanto, definirne l’esatto significato all’interno di una generica prospettiva beneaugurante, anche alla luce delle diverse modalità e occasioni di attuazione del rito che potrebbero sottintendere sfumature di significato differenti7 . In particolare la nostra igno�ranza sull’identità degli autori dell’offerta, che potrebbero essere stati tanto i proprietari o i committenti delle costruzioni quanto le maestranze incaricate delle diverse parti, aggiunge un ulteriore elemento di incertezza: ben diverso appare, infatti, il valore che potrebbe avere il

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Denario di Augusto (15-13 a.C.) dal possibile deposito di fondazione rinvenuto nei cortili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. © SBALo.

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monete come offerta di fondazione G. Facchinetti

52 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

dono deciso dal proprietario, che nella durata e protezione della sua casa poteva forse iden�tificare la propria personale prosperità e la sicurezza della propria famiglia, dal committente di un’opera pubblica, che legava la memoria del suo nome al monumentum da lui finanzia�to, oppure da un operaio che poteva esprimere un generico voto di buona sorte e durata di quanto da lui realizzato .

Infine, � ancora da valutare se con la cristianizzazione della società questa pratica, rima�sta in uso come attestato da rinvenimenti effettuati in varie località e persino in edifici di culto cristiani, abbia modificato il suo significato, magari permanendo solo a livello di superstizio�ne o di uso tradizionale svuotato di valore magico o religioso8 .

La documentazione milanese, anche se ancora numericamente poco consistente, appare di grande interesse per gli ulteriori sviluppi della ricerca su questo tipo di offerta .

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Frazione radiata di Massimiano (299 d.C.) da sottofondo pavimentale del Palazzo Imperiale di Milano. © SBALo.

Infatti, fornisce, grazie al possibile deposito rituale indagato nei cortili dell’Università Cattolica e ad una delle offerte relativi al Palazzo imperiale di Milano, attestazioni sull’uso di nominali in metallo prezioso . Il rinvenimento effettuato nell’Università Cattolica offre un’im�portante prova del possibile ricorso contenitori, ancora scarsamente documentato9, prevalen�do la deposizione in nuda terra, se non dobbiamo ipotizzare il ricorso a recipienti in materia�le deperibile10 . Le offerte del Palazzo Imperiale confermano che questo tipo di offerta poteva essere effettuato in occasione di ristrutturazioni e non solo di nuove costruzioni e mostrano come questo rituale potesse essere anche in edifici anche di altissima committenza .

La possibile presenza di offerte di fondazione in dimore di personaggi di alto rango del IV secolo era già stata suggerita, ad Aquileia, dal rinvenimento di monete nei sottofondi pavimentali della c .d . domus dei Putti danzanti11 e dell’aula absidata del fondo ex�Violin12 che dimensioni e qualità dei rivestimenti suggeriscono di attribuire a residenze di importanti personaggi13 . D’altra parte, offerte di fondazione sono note anche in altre residenze imperiali . Impronte monetali sono state, infatti, individuate negli intonaci di alcuni ambienti della do-mus Tiberiana14 e della villa di Domiziano a Castelgandolfo15 .

grazia facchinetti

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

caStren p., LiLiuS h. 1970, Graffiti del Palatino II. Domus Tiberiana, Acta Instituti Romani Finlandiae, IV, Helsinki .

donderer m. 1984, Münzen als Bauopfer in römischen Privathäusern, “BJb” 184, pp . 177�187 .

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monete come offerta di fondazione G. Facchinetti

53 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 3 – milano. via BriSa, resti del Palazzo Imperiale. © SBALo.

facchinetti g. 2008, Offerte di fondazione: la documentazione aquileiese, “AquilNost” 79, pp . 151�217 .

facchinetti g. 2012, Ritualità connesse alla costruzione di domus. Le offerte monetali di fon-dazione ad Aquileia, in J. Bonetto, m. SaLvadori (a cura di), L’architettura privata ad Aquileia in età romana, Atti del Convegno, Padova 21�22 febbraio 2011, Padova, pp . 337�352 .

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FMRSl V = P . Kos, Die Fundmünzen der römischen Zeit in Slowenien, Berlin 2004 .

guarducci m. 1971�1972, Una moneta di Tito nella villa pontificia di Castelgandolfo, “RendPon�tAcc” XLIV, pp . 167�172 .

KrauSe c. 1994, Domus Tiberiana I, Gli scavi, “Bollettino di Archeologia” 25�27 .

noveLLo m., tiuSSi c. 2013, La sala absidata dell’area Violin, in tiuSSi, viLLa, noveLLo 2013, pp . 185�187 .

peraSSi c. 2008, Il sesterzio di Domiziano dal criptoportico del Capitolium . Una deposizione intenzionale, in g. cavaLieri manaSSe (a cura di), L’area del Capitolium di Verona. Ricerche storiche e archeologiche, Verona, pp . 583�589 .

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monete come offerta di fondazione G. Facchinetti

54 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

tiuSSi c., viLLa L., noveLLo m. (a cura di) 2013, Da Costantino a Teodoro. Aquileia nel IV secolo, Catalogo della mostra, Aquileia 5 luglio � 3 novembre 2013, Verona .

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NOTE

1 Sic. fL., De condicionibus agrorum (ed . M . Clavel�Lév�que et alii, Napoli 1993), 54: nunc, quoniam volun-tarium est, aliquibus terminis nihil subditum est, aliquibus vero aut cin<er>es aut carbones aut testea aut vitrea fracta aut asses subiectos aut calce<m> aut gypsum invenimus .2 tac. Hist. IV, 53, 4: passimque iniectae fundamentis argenti [et] aurique stipes et metallorum primitiae, nullis fornacibus victae, sed ut gignuntur . Su questo passo si veda facchinetti 2008, cc . 151�152 .3 donderer 1984; peraSSi 2008; facchinetti 2008; peraSSi 2011; facchinetti 2011.4 facchinetti 2011, p . 343 .5 Si veda il contributo di Claudia Perassi, infra .6 facchinetti 2011 .7 facchinetti 2008, cc . 177�186; facchinetti 2011, pp . 345�347 .8 Su questo aspetto facchinetti 2011, pp . 346�347 .9 Si veda, ad esempio, il deposito rinvenuto nelle fondamenta di una casa romana a Ptuj dove all’interno di un contenitore in terracotta, oltre a due assi di I secolo d .C . e ad una lucerna, erano ossa d’uccello e gusci d’uovo: FMRSl V, 167/3 .10 Si noti, però, che le fonti letterarie non parlano dell’utilizzo di vasi, cassettine o sacchetti . La preferenza per una deposizione a contatto del suolo o delle strutture edilizie potrebbe trovare una spiegazione con la necessità di porre l’offerta in diretta relazione con quanto doveva beneficiare del dono .11 facchinetti 2012, p . 340 . Federica Fontana ha proposto di identificare il proprietario della domus con Septimius Theodulus che fu corrector Venetiae et Histriae e che provvide al restauro del foro di Aquileia: fontana 2013 con bibliografia precedente .12 facchinetti 2012, p . 341 . I risultati dello scavo sono attualmente in corso di studio in vista di una prossima pubblicazione .13 Sempre ad Aquileia anche la ricca domus delle Bestie ferite ha restituito offerte monetali deposte negli strati di preparazione dei tappeti musivi: facchinetti 2012, p . 341 .14 Impronte di monete nell’intonaco dell’ambiente 4 lungo il Clivus Victoriae: caStren, LiLiuS 1970, pp . 92�93, 102�104; guarducci 1971�1972, pp . 167�172; e in quello della latrina nel livello 18 dell’ambiente termale 15: KrauSe 1994, pp . 158�159, 178 .15 guarducci 1971�1972, pp . 167�172 .

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Scavi neLL’univerSità cattoLica C. Perassi

55 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

IL POSSIBILE DEPOSITO DI FONDAZIONE DAGLI SCAVINEI CORTILI DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA

Le indagini archeologiche condotte nei cortili della sede milanese dell’Università Catto�lica fra il 1986 e il 2004 hanno portato alla luce un’olla in ceramica comune che conteneva tre denarii databili fra il 113�112 a .C . e l’età augustea . Il recipiente era inserito in un taglio praticato in prossimità della trincea di fondazione del muro settentrionale di un edificio (metà I d .C .), che si distingue dalle altre costruzioni dell’area per imponenza e per la tecnica costrut�tiva utilizzata, riconducibile al patrimonio culturale preromano1 .

L’occultamento di monete in strutture edilizie può rispondere a un duplice scopo: te�saurizzazione di beni mobili ovvero deposizione con funzione rituale2 . L’accessibilità, seppur coniugata a caratteristiche di sicurezza, � tipica di un deposito a scopo conservativo, così che il capitale possa essere ripreso o all’opposto implementato, mentre non necessitano di recu�pero le monete occultate nel corso di riti effettuati durante la costruzione di edifici, in quanto ormai ‘consacrate’ alla divinità, o poste a protezione del fabbricato .

L’esatta natura del deposito milanese non � facilmente definibile . La sottrazione dalla circolazione di un piccolo quantitativo di monete in argento potrebbe indiziare una sua funzione conservativa, rafforzata anche dalle capienti dimensioni del contenitore, mentre le evidenze stratigrafiche spingono per una sua interpretazione quale deposito votivo . L’olla, di un tipo documentato a Milano a partire dell’età augustea, venne infatti sepolta, priva di copertura, nel momento della costruzione dell’edificio, intorno alla metà del I secolo d .C .,

Fig. 1 – milano. Possibile deposito di fondazione dagli scavi nei cortili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Settore UC VIII, UUSS 7751 e 7752. Metà I secolo d.C. © SBALo.

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per essere poi obliterata dal primo livello di calpestio dell’ambiente, risultando pertanto ir�raggiungibile . Non risultano infatti tracce archeologiche di un accesso al deposito, dopo la sua immissione nel terreno . Meno pregnanti sono le indicazioni fornite dall’analisi del ma�teriale organico contenuto nella terra che riempiva il recipiente: qualche centinaio di resti millimetrici di carbone di legna, forse di quercia caducifoglia, e pochi frammenti di ossa di vertebrati (3�5 mm) . L’incidenza minima dei resti botanici e animali e la modalità della loro frammentazione sembrano escludere una presenza collegata a riti di fondazione, con sacrifici animali e uso del fuoco . Non si può di contro escludere che fossero stati collocati nell’olla altri materiali utilizzati durante la cerimonia (fiori, frutti o liquidi), che non avrebbero lasciato traccia a causa della loro deperibilità .

cLaudia peraSSi

Fig. 2 – milano. Particolare del possibile deposito di fondazione in corso di scavo. © SBalo.

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SCHEDA

Olla

Milano, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . 2013 .15 . 1Ricomposta da più frammenti . Completa . Misure: alt . cm 21,7; diam . orlo cm 18,8; diam . max cm 22,1 . UC VIII US 7751 Olla con corpo pseudo cilindrico, labbro svasato con orlo leggermente appiattito, fondo ap�pena convesso . Lavorazione a tornio . Sulla spalla segni orizzontali di lisciatura a stecca .Cottura irregolare con episodi di annerimento superficiale non omogeneo . airoLdi, LocateLLi 2000, p . 220, fig . 6,1; airoLdi 2003, p . 42, fig . 4,1; peraSSi 2011, fig . 1 .

Il recipiente, rinvenuto entro una piccola fossa praticata contemporaneamente alla realiz�zazione delle fondazioni di un edificio si presentava al momento del rinvenimento in colloca�zione originaria, frammentato ma completo . Per caratteristiche tecnologiche l’olla � riferibile a una produzione di vasellame da cucina che comprende anche tegami e coperchi, definita “in terracotta scura” in conseguenza dell’intenzionale annerimento della superficie, a scopo proba�bilmente impermeabilizzante e di miglioramento dell’efficienza termica (corteSe 2003, p . 70) .Tale produzione � ben nota a Milano, dove risulta diffusa dall’età augustea per tutta la prima età imperiale (gugLieLmetti, Lecca BiShop, ragazzi 1991, p . 199, tav . XCII, 9�11) .

fiLippo airoLdi

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CATALOGO

ROMA, REPUBBLICA

Lucio torquato

Zecca: Roma AR denario 113�112 a .C .D/ A s ., ROMA; a d ., X . Entro una torques, testa di Roma elmata, a d .R/ In alto, Q; sotto, L . TORQVA . Cavaliere al galoppo verso s . In es ., EX·S·CRRC 295/11. g 3,57 mm 18 180° UC VIII, US 7752 inv . 2013 .15 .2

ROMA, IMPERO

auguSto

Zecca: Incerta (Roma o Brundisium) AR denario 29�27 a .C . ca .D/ Testa nuda di Ottaviano, a d .R/ Arco sormontato da una quadriga in veduta frontale, guidata da Ottaviano . Sull’attico, la scritta IMPCAESARRIC I, p . 60, n . 267; tav . 5, n . 267 (rovescio)2. g 3,35 mm 20 30° UC VIII, US 7752 inv . 2013 .15 .3

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Zecca: Lugdunum AR denario 15�13 a .C .D/ A s ., AVGVSTVS; a d ., DIVI·F Testa nuda di Augusto, a d .R/ In basso, a s ., IMP; a d ., X . In es ., ACT . Apollo Citaredo, con lunga tunica e mantello, in piedi, di fronte, testa a d ., la cetra nella sinistra, il plettro nella destra abbassataRIC I, p . 52, n . 171a; tav . 3, n . 171a 3. g 3,63 mm 19 270° UC VIII, US 7752 inv . 2013 .15 .4

cLaudia peraSSi

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

airoLdi f. 2003, Note per una lettura generale della fase insediativa nell’area dell’Università Cattolica alla luce degli scavi 1997�98 (UC VIII), in LuSuardi Siena, roSSignani 2003, pp . 33�53 .

airoLdi f., LocateLLi d. 2000, L’espansione extraurbana di Milano nei risultati dei recenti scavi nell’area dell’Università Cattolica, in Milano tra l’età repubblicana e l’età augustea, Atti del Convegno, Milano 26�27 marzo 1999, Milano, pp . 217�232 .

corteSe c. 2003, Le ceramiche comuni. Forme e produzioni tra l’età augustea e il III secolo d.C ., in LuSuardi Siena, roSSignani 2003, pp . 67�83 .

corteSe c. 2011, Un edificio dalle caratteristiche particolari, in LuSuardi Siena, roSSignani, San-nazaro 2011, pp . 11�14 .

facchinetti g. 2008, Offerte di fondazione: la documentazione aquileiese, “AquilNost” 79, cc . 151�217 .

facchinetti g. 2012, Ritualità connesse alla costruzione di domus. Le offerte monetali di fon-dazione ad Aquileia, in J. Bonetto, m. SaLvadori (a cura di), L’architettura privata ad Aquileia in età romana, Atti del Convegno, Padova 21�22 febbraio 2011, Padova, pp . 337�352 .

gugLieLmetti a., Lecca BiShop L., ragazzi L. 1991, Ceramica comune, in d. caporuSSo (a cura di), Scavi MM3. Ricerche di archeologia urbana a Milano durante la costruzione della linea 3 della Metropolitana 1982-1990, 3 .1 . I reperti, Milano, pp . 133�258 .

LuSuardi Siena S., roSSignani m.p. (a cura di) 2003, Dall’antichità al Medioevo. Aspetti insedia-tivi e manufatti, Contributi di Archeologia 2, Milano .

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60 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

LuSuardi Siena S., roSSignani m.p., Sannazaro m. (a cura di) 2011, L’abitato, la necropoli, il monastero. Evoluzione di un comparto del suburbio milanese alla luce degli scavi nei cortili dell’Università Cattolica, Milano .

peraSSi c. 2008, Il sesterzio di Domiziano dal criptoportico del Capitolium . Una deposizione intenzionale, in g. cavaLieri manaSSe (a cura di), L’area del Capitolium di Verona. Ricerche storiche e archeologiche, Verona, pp . 583�589 .

peraSSi c. 2011, Il deposito monetale, in LuSuardi Siena, roSSignani, Sannazaro 2011, pp . 14�16 .

peraSSi c. c .s ., Monete da strutture pavimentali. Un caso di studio lunense, in Atti del I Wor-kshop Internazionale di Numismatica “Numismatica e Archeologia. Monete, stratigrafie e contesti. Dati a confronto”, Roma 28�30 settembre 2011, c .s .

NOTE

1 corteSe 2011 .2 peraSSi 2008; facchinetti 2008; facchinetti 2012; peraSSi c .s .

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iL paLazzo imperiaLe di miLano A. Ceresa Mori

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IL PALAZZO IMPERIALE DI MILANO

Noto da varie fonti storiche tra cui gli Acta Sancti Victoris, Ausonio e Ambrogio, il Pa�lazzo Imperiale di Milano � stato citato per la prima volta dal panegirista Claudio Mamertino, in relazione all’incontro avvenuto a Milano tra Diocleziano e Massimiano nell’inverno 288�289 . La posizione strategica della città ne faceva un centro nodale nel sistema di grandi vie di comunicazione che collegavano i Balcani alla Gallia e l’Africa e Roma con i valichi alpini e la Renania, e il punto di partenza per le spedizioni contro i barbari al nord . Nel 284�85 Dio�cleziano e Massimiano avevano scelto come capitali delle due parti dell’impero Nicomedia e Milano; � soprattutto con i frequenti soggiorni a Milano di Costante, Costanzo II e Teodosio, che la città divenne tra il 340 e il 402 la principale capitale imperiale dell’Occidente1 .

Da molto tempo, i numerosi ritrovamenti costituiti per lo più da imponenti fondazio�ni di muri in conglomerato di ciottoli e frammenti laterizi (fig. 1), emerse in tutta la zona occidentale della città antica, compresa tra le porte Vercellina e Ticinensis, il Circo e il decumano (corrispondente alle attuali via S . Maria alla Porta, via S . Maria Fulcorina, via del Bollo) hanno iniziato a comporre una mappa frammentaria e lacunosa del complesso pala�

Fig. 1 – milano, via BriSa, resti del Palazzo Imperiale. © SBALo.

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iL paLazzo imperiaLe di miLano A. Ceresa Mori

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ziale . L’indagine archeologica condotta nel 2009�2010 in via Gorani 2�4 ha consentito di acquisire nuove importanti informazioni sullo sviluppo planimetrico e sulla distribuzione funzionale dei vani del complesso . Alla luce dei risultati, la rilettura delle evidenze archeologiche ad esso per�tinenti, attraverso un approfondito lavoro di ricerca tuttora in corso, apre nuove prospettive per l’inquadramento del monumento, permettendo di stabilire analogie tra il Palatium di Milano, le altre residenze imperiali e le grandi ville aristocratiche tardoantiche2 . Si deve naturalmente tenere conto del fatto che, essendo i reperti in corso di studio, le datazioni proposte sono preliminari .

Lo scavo ha evidenziato resti di strutture relative ad almeno due domus di carattere signorile, la cui durata, con limitate modifiche e rifacimenti, copre un arco cronologico com�preso tra il I e il III secolo d .C . Esse sono state obliterate per la costruzione del Palazzo, che rispetta l’orientamento NE�SW delle costruzioni precedenti e ne riutilizza alcune strutture . Le imponenti fondazioni dell’edificio, quasi sempre a sacco, erano realizzate in conglomerato, con ciottoli e laterizi frammentari di reimpiego, allettati in abbondante malta; gli alzati, di cui generalmente era conservato solo qualche lacerto, presentano un nucleo in conglomerato e paramento esterno in mattoni sesquipedali con qualche inserto in ciottoli o frammenti di laterizi disposti a spina pesce .

Del vano di ingresso verso il decumano (A) (fig. 2), corrispondente all’attuale via Santa Maria Fulcorina, rimane una potente platea in ciottoli delimitata da fondazioni in conglome�rato; il vestibolo precede il primo vano affacciato sul decumano (B): un’aula absidata con abside rivolta a ovest, pavimentata con un mosaico bianco e nero (fig. 3) di cui resta solo un frammento della cornice, che presenta cerchi tangenti divisi a metà in colori a contrasto da S inscritte . La preparazione, in malta di cocciopesto su vespaio in ciottoli, ha restituito una moneta di Massimiano databile al 299 d .C . ca ., probabilmente deposta come offerta di fon�dazione3, che fornisce il terminus post quem per la realizzazione del pavimento . A circa metà del muro perimetrale sud del vano B � un varco che metteva in comunicazione l’impianto di

Fig. 2 – milano, via gorani. Planimetria generale dello scavo. © SBALo.

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63 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 3 – milano, via gorani. Palazzo Imperiale, vano B. © SBALo.

ipocausto che riscaldava l’aula B con il praefurnium. A SE � una seconda aula absidata (C) con orientamento NE�SW che prosegue verso sud e est oltre i limiti dello scavo, per cui si può supporre una larghezza di circa m 15 . Ad ovest dell’aula � un corridoio (D) con andamento NE�SW, che prosegue oltre il limite di scavo, e più ad ovest si sviluppa una serie di vani che si affacciavano sul peristilio F . Essi sono delimitati a nord da un lungo muro perimetrale che ad est si addossa al perimetrale del vano B ed � scandito sul lato sud da divisori che separano i vani rettangolari G, H, I, L, M in cui si può riconoscere un settore residenziale privato, artico�lato attorno ad un grande peristilio rettangolare (F), che proseguiva a sud . Il porticato doveva essere largo circa m 3,70 e proseguiva a sud oltre il limite dello scavo, a filo della via Gorani .

Un settore di rappresentanza � invece riconoscibile nella serie di ambienti che, partendo dal vestibolo A, affacciato sul decumano, proseguono con le aule absidate B e C e l’aula tricho-ra U: una sala triabsidata, probabilmente un grande triclinio orientato in senso NE�SW, con un atrio di ingresso verso ovest, di cui rimanevano resti di fondazioni e qualche traccia dell’impian�to di riscaldamento ad ipocausto . Oltre il muro perimetrale del peristilio, ad ovest si sviluppa un’altra grande aula, N; la pavimentazione in mosaico della sala Q, più ad ovest, conservata per una maggiore estensione, consente di ipotizzarne le dimensioni: m 5 x 7,50 ca . Il bordo � costituito da una fascia bianca marginata da una linea nera, decorata da una fila di semicerchi neri contrapposti e tangenti alle estremità; internamente il campo � delimitato da una doppia cornice di tessere nere, al cui interno si sviluppa un motivo costituito da triangoli neri a lati convessi tangenti in modo da lasciare spazi di risulta esagonali bianchi a lati inflessi . Al centro degli esagoni piccoli motivi neri a triangolo . Il mosaico trova confronti puntuali con esemplari datati tra l’epoca severiana e il III secolo d .C . Esso può essere inquadrato cronologicamente, in base ai reperti rinvenuti negli strati sottostanti, tra la fine del III e l’inizio del IV secolo d .C .

Il complesso di ambienti sopra descritto, inquadrabile a grandi linee tra la fine del III e l’inizio del IV secolo d .C ., subisce poi un grande intervento di ristrutturazione, che vede la

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realizzazione di un impianto di riscaldamento con ipocausto a canali nei vani G�M, affacciati sul peristilio, e l’innalzamento di molti piani pavimentali . Contestualmente si procedeva al tamponamento degli intercolumni del porticato del peristilio e il vano M veniva completato con un’alcova per l’alloggiamento di un letto . A NW � conservata un’ampia porzione di un mosaico pavimentale bianco e nero (fig. 4), pertinente ad una nuova aula rettangolare, T, delle dimensioni di almeno m 7,10 x 5,20 . Un accesso alla sala da sud era probabilmente fiancheggiato da due pilastri distanti m 2,90, che presumibilmente sostenevano un architra�ve voltato . Il mosaico presenta un motivo a campi geometrici rigorosamente scanditi da una treccia a due capi bianca su fondo nero . Entro quadrati sono inscritti alternativamente tondi e ottagoni con motivi vegetali e figure, in nero su fondo bianco . Al centro dell’aula � un tondo di maggiori dimensioni, con una grossa lacuna per più della metà della superficie, in cui si vedono la parte inferiore di un oggetto di difficile interpretazione (tronco?) e rami con foglie .

Ai lati del tondo sono ottagoni circondati da una linea nera dentellata, con al centro infiorescenze a otto petali . Negli unici due tondi conservati ai lati di quello centrale sono rappresentati un busto di Vittoria alata con corona di foglie d’alloro, e un busto femminile non identificabile, di cui � visibile parte dell’acconciatura con mantello ricadente sulle spalle . Nell’unico tondo conservato della serie più esterna � raffigurato un fagiano su fondo bianco . Gli spazi di risulta tra i tondi e le partizioni esterne quadrate sono occupati da fiori a calice trilobati con lunghi steli . Il mosaico � bordato da una fascia nera marginata da due linee bian�che . Doveva evidentemente trattarsi di un’importante sala di rappresentanza, come indicano i pilastri ai lati dell’ingresso e i soggetti figurati del mosaico: forse un triclinio estivo . Non ci sono, a mia conoscenza, confronti puntuali per il tessellato, che appartiene ad una vasta categoria di mosaici il cui schema compositivo � caratterizzato da una treccia a due capi che scandisce partizioni geometriche ripetute, come nel mosaico con le stagioni nell’area dell’ex Caserma di Ravenna, datato alla fine del II�III secolo d .C .4 . Punti di contatto sono anche rico�noscibili nel mosaico del triclinio s del Palazzo di Teodorico a Ravenna (primo quarto del VI secolo d .C .)5, in un mosaico di una sala di rappresentanza della villa tardoantica di Colomba�

Fig. 4 – milano, via gorani. Palazzo Imperiale, vano T. © SBALo.

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iL paLazzo imperiaLe di miLano A. Ceresa Mori

65 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

rone (PU) (fine III�metà IV secolo d .C .)6, e in un mosaico della domus tardoantica del Buon Pastore nel fondo CAL di Aquileia7 .

Lo strato di preparazione in cocciopesto sotto il mosaico ha restituito una moneta d’ar�gento di Costanzo II (352�355 d .C .), anche questa interpretabile come offerta di fondazione, che consente di inquadrare cronologicamente il pavimento, e questa tarda fase di ristruttura�zione del Palazzo, nell’ambito della seconda metà del IV secolo d .C ., in un periodo in cui il ruolo di Milano come capitale dell’impero d’Occidente acquista particolare rilievo .

Alla luce di questi elementi, si può supporre che anche i settori del Palazzo posti più a sud fossero caratterizzati dall’articolazione per gruppi di vani aggregati attorno a corti por�ticate, che si moltiplicavano per collegare ambienti privati e di rappresentanza, creando veri e propri quartieri diversificati a seconda delle funzioni . E’ probabile invece che i pavimenti di mosaico rinvenuti in via Nerino, via Circo e via Stampa Soncino siano da attribuirsi alle residenze dei potentiores, personaggi di alto rango vicini alla corte8 .

anna cereSa mori

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Berti F . 1976, Mosaici antichi in Italia. Aemilia: Ravenna, Roma .

cereSa mori a. 2012, “Palatium duabus turribus sublime…” Il palazzo imperiale di Milano nel quadro delle indagini recenti, in Costantino 313 d.C. L’editto di Milano e il tempo della tolleranza, Catalogo della mostra, Milano, pp . 22�28 .

daLL’agLio p. et aL. 2010, Mosaici pavimentali di Colombarone (PU): vecchie e nuove acquisi-zioni, in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Aquileia 4�7 febbraio 2009, Roma, pp . 341�354 .

facchinetti g. 2012, Ritualità connesse alla costruzione di domus. Le offerte monetali di fon-dazione ad Aquileia, in J. Bonetto, m. SaLvadori (a cura di), L’architettura privata ad Aquileia in età romana, Atti del Convegno, Padova 21�22 febbraio 2011, Padova, pp . 337�351 .

Krautheimer r. 1987, Tre capitali cristiane. Topografia e politica, Torino .

penSaBene p., gaLLocchio e. 2009, La domus del Buon Pastore nel fondo CAL (Aquileia). Fasi e contestualizzazione dei mosaici, in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Aquileia 4�7 febbraio 2009, Roma, pp . 33�40 .

ScagLiarini corLaita d. 2003, Domus villae palatia, in J. ortaLLi, m. heinzeLmann (a cura di), Abitare in città. La Cisalpina tra impero e medioevo - Leben in Stadt. Oberitalien zwischen römischer Kaiserzeit und Mittelalter, Kolloquium am vierten....Rom, Wiesbaden, pp . 153�172 .

NOTE

1 Krautheimer 1987, p . 111 .2 Per maggiori approfondimenti si veda: cereSa mori 2012, da cui � tratta questa sintesi .3 Su questo tema: facchinetti 2012 con bibliografia .4 Altri esempi di questa tipologia di mosaici in: Berti 1976, pp . 79�81, n . 605 Berti 1976, pp . 99�101 .6 daLL’agLio et al . 2010, p . 343, fig . 47 penSaBene, gaLLocchio 2009, p . 34, fig . 58 Come suggerito da ScagLiarini corLaita 2003, p . 156 .

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iL paLazzo imperiaLe di miLano G. Facchinetti - E.A. Arslan

66 Direzione Generale per le Antichità � CONTRIBUTI

MONETE DAL PALAZZO IMPERIALE DI MILANO

Possibili offerte di fondazione

ROMA, IMPERO

maximianuS (286-305)

Zecca: Ticinum AE Frazione radiata 299 d .C .D/ IM[PCMAMAXIMI]ANVSPFAVG Testa di Massimiano a d . con corona radiataR/ VOT/ ./XX/S in coronaRIC VI, p . 285, n . 36 b .1. g 2,69 mm 21,2 170° La moneta � stata rinvenuta nella preparazione del mosaico dell’ambiente B .

conStantivS ii (337-361)

Zecca: Roma AR Siliqua 352�355 d .C .D/ DNCONSTAN TIVSPFAVG Busto di Costanzo II a d . con diademaR/ VOTIS/XXX/MVLTIS/XXXX  in corona . In es ., tracce di lettereRIC VIII, p . 270, n . 2342. g 2,19 mm 19,11 180°La moneta � stata rinvenuta nella preparazione del mosaico dell’ambiente T .

ermanno a. arSLan

Un insolito rinvenimento monetale dall’area del Palazzo imperiale

Oltre alle due monete interpretabili come offerte di fondazione, si presenta un quinario aureo di Diocleziano rinvenuto nello scavo del settore del Palazzo imperiale indagato in Via Gorani in giacitura secondaria, ovvero in un contesto stratigrafico sconvolto ab antiquo . Ciò rende impossibile chiarire le ragioni dell’abbandono di questo pezzo che l’alto valore econo�mico rende inconsueto fra i materiali di uno scavo archeologico . La moneta, abbastanza rara, non presenta significative tracce di usura che possano far supporre una circolazione prolun�gata o molto intensa . Presenta, però, una manomissione al R/ dove il volto e il fulmine di Gio�ve sono stati asportati, probabilmente con uno strumento a lama . Secondo Ermanno Arslan1, tale atto, sarebbe da interpretare come una sorte di damnatio del dio pagano compiuta da un militare o da un funzionario di palazzo convertito alla religione cristiana .

grazia facchinetti

ROMA, IMPERO

diocLetianuS (284-305)

Zecca: Roma AV Quinario aureo 288�293 d .C .D/ IMPDIOCLETIANVSAVG Busto di Diocleziano a d . con corona di alloro e corazzaR/ IOVICO NSER VATAVGG Iuppiter, in piedi, nudo, con mantello sulle spalle, alza il fulmine

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iL paLazzo imperiaLe di miLano G. Facchinetti - E.A. Arslan

67 Direzione Generale per le Antichità � CONTRIBUTI

con la destra e tiene nella sinistra lo scettro poggiato a terra . In es ., PRRIC V, II, p . 235, nn . 152�153 var .3. g 3,42 mm 15,8 360° inv . 166960

ermanno a. arSLan

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

arSLan e.a. 2011, Un cas de “damnatio” pour des motifs religieux sur une monnaie d’or de l’empereur Dioclétien, “BCercleNum” 48/3, pp . 385�388 .

arSLan e.a. 2012, Quinario aureo di Gaio Aurelio Valerio Diocleziano, in Costantino 313 d.C. L’editto di Milano e il tempo della tolleranza, Catalogo della mostra, Milano, pp . 175�176

NOTE

1 arSLan 2011; arSLan 2012 .

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i gioieLLi monetaLi C. Perassi

68 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

I GIOIELLI MONETALI *

La moda di inserire una o più monete in oggetti dell’ornamento personale come vere e proprie gemme, � antica quasi quanto la moneta . I primi gioielli di questo tipo pervenuti si datano infatti già al periodo ellenistico: il momento di massima diffusione di tali manufatti corrisponde però al III�IV secolo d .C .1 . La gioielleria monetale venne ap�prezzata anche nell’impero di Bisanzio e presso le popolazioni dei regni barbarici, come Longobardi ed Ostrogoti . Dopo una lunga fase di arresto, il gusto per la moneta montata in monili torna in auge nella seconda metà dell’Ottocento, grazie alla creatività del celebri gioiellieri romani Castellani2 . Più tardi, ormai negli anni Sessanta del secolo scorso, viene nuovamente ripresa da Bulgari: monete antiche e moderne vengono allora incastonate in anelli, collane, orecchini, bracciali, tagliacarte, posacenere, portasigarette3 .

L’uso dei monili si diffonde largamente fra le donne romane solo a partire dal I a .C ., quando, a seguito delle grandi conquiste orientali, affluiscono nell’Urbe materie ed oggetti preziosi, frutto dei bottini di guerra . Un radicale cambiamento nella gioielleria romana avviene durante il II secolo d .C ., con l’introduzione di tre importanti innovazioni: il ricorso sempre più diffuso alle gemme e alle pietre dure, la creazione di una tecnica decorativa completamente nuova, l’opus interrasile e l’introduzione del gioiello mone�tale . I più antichi a noi giunti sono rappresentati da una lunga catena in oro (cm 50,8) dall’articolato sistema di chiusura tipico della gioielleria egiziana, alla quale � agganciato un pendente che racchiude entro un cerchio d’oro liscio un aureo di Domiziano del 914 e un sobrio ciondolo costituito da un quinario di Adriano del 119�122, inserito in un liscio castone aureo, rinvenuto sul petto di una fanciulla inumata nella necropoli romana di Via Ostiense5 . La fabbricazione dei due gioielli tra la fine del I secolo d .C . e gli inizi/prima

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Placchetta in oro con vetro verde da Somaglia (LO), III-IV d.C. © SBALo.

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metà del successivo, già desumibile dalla cronologia delle monete, appare confermata nel primo caso dal confronto con analoghi monili non monetali di produzione egiziana, nel secondo dalla cronologia della sepoltura .

I gioielli più frequentemente impreziositi dall’inserimento di monete furono i cion�doli, utilizzati singolarmente o associati in splendide collane . L’esemplare con il maggior numero di essi � conservato presso il Nelson�Atkins Museum of Art di Kansas City, con una provenienza da Aboukir6: i suoi undici ciondoli racchiudono aurei di Adriano (due), Antonino Pio (due), Faustina senior, Faustina iunior, Pertinace, Caracalla, Macrino, Ela�gabalo, Gordiano III (238�244 d .C .), mentre una dodicesima moneta d’oro, emessa da Alessandro Severo, � inserita nel fermaglio di chiusura . Tutti i pendenti sono dotati di raffinatissime cornici in opus interrasile: il ricorso a tale procedimento tecnico permette di creare gioielli nei quali la leggerezza delle montature lavorate a giorno, talora con un intaglio così fitto da richiamare quello di un pizzo, si contrappone alla robustezza della superficie del tondello monetale .

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lom-Bardia, muSeo archeologico nazionale di mantova. Cam-meo con cornice in oro da Goito (MN), III d.C. © SBALo.

Maggiormente diffusa dovette essere però la consuetudine di inserire i pendenti moneta�li in semplici nastri in materiale deperibile, quale cuoio o tessuto . Non � infatti infrequente il ritrovamento di ciondoli privi di qualsiasi catena metallica, come quelli rinvenuti a Lyon (au�reo di Gordiano III)7 e in una sepoltura milanese (moneta di Salonino)8 . Ancora più semplice doveva essere la trasformazione delle monete in pendenti tramite la foratura del dischetto metallico9 .

Altre classi sono rappresentate in un numero piuttosto esiguo di pezzi . Per quanto ri�guarda gli anelli dotati di castoni impreziositi da una moneta invece che da una gemma, la loro quantità assomma a meno di trenta esemplari10 . Il dato indica come l’esibizione di tali gioielli dovette essere limitata ad un ristretto ambito di individui . Ancora più eccezionali ri�sultano i bracciali, che attestano però tipologie diverse: di provenienza gallica sono tre armil�

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Cammeo dalla necro-poli indagata nei Cortili dell’Università Catto-lica di Milano, III d.C. © SBALo.

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le assai simili fra loro (Autun, 1613; Lyon, ‘tesoro dei Lazaristes’, 1841)11, oggi documentate solo da disegni: gli aurei, in due casi di Commodo (192 d . C .), in uno di Elagabalo (218�222 d . C .), erano inseriti in un castone che fungeva da elemento di chiusura . Da Petrijanec (od . Croazia, 1805)12 provengono invece due esemplari costituiti da un’alta fascia d’oro a giorno, nella quale sono montati quattro aurei emessi nel II e III secolo d .C ., il più tardo a nome di Claudio il Gotico, alternati a motivi a doppie pelte contrapposte . Ancora più evanescente � la documentazione relativa a spille di tipo monetale .

La moda della gioielleria monetale continua anche nel IV e nel V secolo, con la creazione di monili sempre più appariscenti, come la collana di provenienza egiziana con pendente nel quale � incastonato un multiplo di Onorio emesso a Mediolanum13 e quella, rinvenuta nella Cirenaica occidentale negli anni Settanta del secolo scorso, oggi purtroppo smembrata in più istituzioni culturali14 . Era originariamente costituita da nove pendenti di forme diverse (deca�gonale, ottagonale, esagonale, circolare), che racchiudono otto doppi solidi di Costantino I e un multiplo del valore di un solido e mezzo di Costanzo II (347�355 d .C .) entro ampie cornici a racemi vegetali in opus interrasile, dalle quali sporgono in forte aggetto miniaturistici busti maschili e femminili . I pendenti sono separati da elementi distanziatori a forma di colonnette, eseguiti anch’essi a traforo . Il peso complessivo del monile � stato stimato fra g 810 e g 982, pari a 2,5/3 libbre romane di metallo giallo .

Nel mondo romano l’inserimento di monete in gioielli � pressoché limitato ai nominali in oro, dunque aurei, solidi e loro multipli . Del tutto sporadico � il ricorso a esemplari in ar�gento . Rarissimo � l’utilizzo di monete in mistura o rame . Esemplari coniati in metalli diversi dall’oro furono talvolta trasformati in ciondoli dopo essere stati ricoperti da una lamina aurea, confermando pertanto la preferenza per questo metallo nella confezione dei monili monetali . È il caso dei due pendenti da L’Houmeau (Charente�Maritime), che utilizzarono altrettanti denarii a nome di Settimio Severo e di Caracalla, rivestendoli con una sottile foglia d’oro15 .

Numerose sono le ipotesi interpretative avanzate a proposito della funzione dei gioiel�li monetali di età romana . Si � dunque pensato a una motivazione di tipo economico, che tesaurizza in tal modo monete in metallo prezioso in un periodo di forte crisi economica, come quella del III secolo d .C . Altri studiosi hanno prospettato un valore ideologico/politico, partendo dalla considerazione che il lato in vista delle monete � pressoché costantemente riservato al ritratto imperiale . Non si può nemmeno escludere una più semplicistica questione estetica, che ben si accorda con il gusto dell’epoca per monili molto vistosi . È stato chiamato in causa anche un certo gusto collezionistico, che dava in tal modo la massima visibilità a

Fig. 4 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Pendente monetale dalla tomba US 3217 della necropoli indagata nei Cortili dell’Università Cattolica di Milano, seconda metà III d.C. © SBALo.

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monete particolarmente belle e preziose . Si ritiene, infine, che alle monete auree portate su di sé potesse essere attribuita una funzione amuletico�talismanica: come scrive Plinio (NH 33, 25), l’oro � un metallo prezioso in grado di proteggere dai malefici16 .

cLaudia peraSSi

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Fig. 5 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Elementi decorativi di calzature in argento niellato e con inserzione di dischi in lamina d’oro dalla inumazione femminile in cassa litica rinvenuta a Brescia in Tresanda San Nicola n. 27, seconda metà III d.C. © SBALo.

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i gioieLLi monetaLi C. Perassi

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note

* Le immagini a illustrazione di questo contributo si riferiscono a gioielli di III e IV secolo d .C . rinvenuti nel territorio lombardo e ritenuti utili a rappresentare il gusto dell’epoca (Nota del Curatore) .1 vermeuLe 1975; Brenot, metzger 1992; pirzio BiroLi StefaneLLi 1992; yerouLanou 1999; facSàdy 1999-2000; peraSSi 2004; peraSSi 2007; moreLLi 2009.2 Serafin petriLLo 1993; I Castellani .3 Tra eternità e storia, pp . 166�167 .4 pirzio BiroLi StefaneLLi 1992, n . 127; peraSSi 2004, pp . 907�908 .5 Bordenache BattagLia 1983, pp . 92�94 .6 yerouLanou 1999, n . 5; peraSSi 2004, pp . 903�904 .7 Baratte, metzger, auBin 1999 .8 peraSSi 2003.9 peraSSi 2011B.10 peraSSi 2011a .11 Brenot, metzger 1992, nn . 12�13 .12 mirniK 2008 .13 yerouLanou 1999, n . 9; peraSSi 2004, p . 906 .14 aSoLati 2012, pp . 231�281 .15 fLouret, nicoLini, metzger 1981.16 peraSSi 2011c.

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IL PENDENTE MONETALE DI SALONINO

All’interno dell’inumazione in nuda terra 3217 (seconda metà del III secolo d .C .) della necropoli romana venuta alla luce a Milano nei cortili dell’Università Cattolica � stato rinve�nuto un pendente in oro, al centro del quale � inserita una moneta aurea di Salonino .

Nella stessa sepoltura, in parte coperto dal ciondolo, giaceva anche un anello in oro, caratterizzato da uno pseudocastone quadrangolare liscio, racchiuso fra due foglie stiliz�zate . Nelle vicinanze dei due manufatti venne infine recuperata una piccola maglia aurea conformata a nodo d’Eracle . La sepoltura conteneva due individui di sesso maschile (35/40 e 18/20 anni), deposti in posizione capovolta (fig. 2) . I tre gioielli erano collocati sotto alla scapola destra dell’inumato più anziano, adagiato per primo .

Il rinvenimento ha permesso di ampliare l’esiguo numero di gioielli monetali di età romana ritrovati in Italia . La scoperta di monili di questo tipo nelle sepolture non � fre�quente: essi rappresentavano infatti dei beni particolarmente preziosi che entravano a far parte del patrimonio familiare . Di contro si rinvengono più frequentemente nei tesori, oc�cultati insieme con le ricchezze della famiglia, come monete e altri gioielli .

L’accurato rilievo dei dati stratigrafici ha consentito la ricostruzione ideale della collana, alla quale era sospeso il pendente monetale . Il mancato reperimento di una catena in metallo

Fig. 1 – miLano, Necropoli dell’Università Cattolica, tomba US 3217. Dettaglio dei gioielli al momento del rinvenimen-to. © SBALo.

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iL pendente monetaLe di SaLonino C. Perassi

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indica innanzitutto che il ciondolo era inserito in un lungo cordone in materiale deperibile (cuoio o tessuto), concluso dal nodo d’Eracle, con mera funzione decorativa, poiché la maglia non � sganciabile . Ad esso doveva essere sospeso anche l’anello: la parte della fascia opposta al castone era infatti esattamente in linea con l’appiccagnolo del pendente, attraverso il quale doveva passare il laccio di sospensione (fig. 3) .

La tomba appartiene al periodo A della necropoli milanese, assegnato alla seconda metà del III secolo . La trasformazione in gioiello della moneta di Salonino avvenne pertanto po�chissimo tempo dopo la sua emissione nella zecca di Roma fra la metà del 258 e l’estate del�260 d .C ., non sappiamo se in una bottega orafa localizzata a Mediolanum oppure altrove .

Poiché i pendenti monetali sembrano essere stati nel mondo romano gioielli di uso fem�minile, il rinvenimento del ciondolo in una doppia tomba maschile appare anomalo . Esso può

però trovare giustificazione in un gesto di tenerezza compiuto da una donna legata da vincoli di affetto all’individuo più anziano, al collo del quale legò il pendente e l’anello, prima della sua deposizione nella sepoltura . Anche l’anello dovette infatti essere utilizzato da una mano femminile, a causa delle minime dimensioni del suo diametro interno (mm 17) . Durante la fase di adagiamento del cadavere nella fossa, i due oggetti appesi al cordoncino potrebbero essersi spostati, scivolando dal petto del defunto sotto alla sua schiena .

Fig. 3 – Ricostruzione della collana indossata da uno dei due inumati nella tomba US 3217 (disegno di R. Ra-chini, rielaborazione di M.F. Riva). © Università Catto-lica del Sacro Cuore di Milano. Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, Sezione di Archeologia.

Fig. 2 – Rilievo della tomba US 3217 indagata nei cortili dell’Università Cattolica di Milano. L’area colorata evidenzia il punto di rinvenimento dei gioielli.

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I MONILI DELLA TOMBA US 3217

1. Pendente monetale (fig. 4)

ROMA, IMPERO

gaLLieno per SaLonino ceSare (253-268 d.c.)

Zecca: Roma AV aureo o quinario aureo 258�260 d .C .D/ LICCORSALVALERIANVSNCAES Busto di Salonino a d ., visto leggermente di spalle, a testa nuda, con corazza e paludamentumR/ PIETAS AVGG Sei strumenti sacerdotali: da s . a d ., aspergillum, simpulum, guttus, patera, secespita, lituusRIC V/1, p . 125, n . 17; tav . V, n . 71 (aureo); p . 125, n . 21 (quinario aureo)g 6,83 mm 27,5 360° inv . 113205 UC VII, US 3217

Al centro del pendente, dalla fattura poco accurata, � inserita una moneta d’oro emes�sa nella zecca di Roma per Salonino, il figlio più giovane dell’imperatore Gallieno (258�260 d .C .) . Il Diritto presenta il busto del bambino, che doveva avere meno di 10 anni quando venne nominato Caesar, a testa nuda, con corazza e mantello militare . Sul Rovescio sono raffigurati sei strumenti sacrificali (aspersorio, attingitoio, anfora, vassoio circolare, coltello a lama triangolare, bastone sacerdotale), simboli della pietas, ossia della devozione verso gli dei, di Gallieno e del figlio (peraSSi 2003; peraSSi 2011) . L’impossibilità di valutare il peso del nominale separatamente da quello complessivo del ciondolo, ne impedisce l’esatto riconosci�mento . Sono infatti note emissioni sia di aurei, sia di quinarii aurei che riproducono gli stessi soggetti e le stesse scritte .

Il castone aureo che trattiene la moneta � alloggiato in una seconda lamina circolare, grossolanamente ribattuta sul rovescio, su cui � saldata la cornice ornamentale, che semplifica con poca cura il motivo a ‘ovuli e palmette’, molto diffuso nella gioielleria romana di II�III se�colo d .C ., nel quale si alternano arcate traforate con zone piene . In alto si innesta l’elemento per la sospensione, costituito da un nastro in oro con scanalature, ripiegato ad anello .

Fig. 4 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Pendente con moneta aurea di Salonino dalla sepoltura US 3217 della necropoli dell’Università Cattolica. © SBALo.

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77 Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 5 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Anello aureo dalla sepoltura US 3217 della necropoli dell’Università Cat-tolica. © SBALo.

Anello (fig. 5)

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . 113207Integro . Oro; g 10,38; diam . mm 20 (diam . interno mm 17); UC VII, US 3217

L’anello � formato da un robusto nastro d’oro piatto, che si allarga sulle spalle a co�stituire due foglie stilizzate, intagliate lungo il bordo . Il piccolo castone centrale, di forma quadrangolare e con gli angoli smussati, � lievemente rilevato e privo di decorazioni (peraSSi 2003, p . 22) .

Il monile, tipico del III secolo d .C ., trova numerosi confronti: l’esemplare più simile, di provenienza sconosciuta, conservato presso il Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo, presenta un analogo pseudocastone metallico rilevato e racchiuso fra due foglie, ma con pro�filo circolare, al centro del quale � incisa la figura di un cardo (pirzio BiroLi StefaneLLi 1991, p . 265, n . 217, fig . 250) . Altri sono invece dotati di veri e propri castoni con gemme ornamentali: l’anello rinvenuto nel tesoro di fine III�inizi IV d .C . occultato a Sully Moors presso Cardiff esi�bisce un cameo in onice con testa di Medusa (pirzio BiroLi StefaneLLi 1991, p . 265, n . 216, fig . 249), mentre un secondo, proveniente dal corredo di una tomba scoperta a Crniliste, presso Prilep (Macedonia), una gemma con iscrizione (ruSeva-SLoKoSKa 1991, p . 175, n . 207) .

Le minime dimensioni del diametro interno dell’anello milanese (mm 17) sembrano indi�care un suo utilizzo su una mano femminile (Le trésor d’Eauze, p . 69), pur tenendo presente la consuetudine, diffusa in età romana, di indossare monili a tutte le dita, ad esclusione del medio considerato impudico, compresa la zona delle articolazioni (Plinio, Nat. Hist. XXXIII, 6, 24): quest’ultima possibilità � riservata da Clemente Alessandrino solo alle donne (Paid. III,11), mentre agli uomini concede di esibire anelli unicamente alla base del mignolo (deLo-che 1896, pp . 256�258) .

La posizione di giacitura del monile, sotto alla scapola destra dell’individuo inumato per primo, ha permesso di ipotizzare che esso fosse sospeso ad un laccio legato attorno al collo dell’uomo, al quale era agganciato anche il pendente monetale . Un’analoga funzione quale “pendulo di collana” � stata prospettata, per esempio, per un anello rinvenuto sul petto di un uomo inumato nella camera ipogeica 196/4 della necropoli del Lilibeo (300 a .C . circa; BechtoLd 1999, p . 232) .

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Maglia conformata a nodo d’Eracle (fig. 6)

Fig. 6 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Maglia conformata a nodo d’Eracle dalla sepol-tura US 3217 della necropoli dell’Università Cattolica. © SBALo.

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . 113206Integro . Oro; g 1,24; lungh . mm 17 circa; largh . mm 7,5 circa; UC VII, US 3217

Il nodo d’Eracle, utilizzato in oreficeria a partire dall’età ellenistica come elemento di collana, fermaglio di bracciale o castone per anello, entrò a far parte anche del repertorio de�corativo della gioielleria romana, essendo impiegato, soprattutto nel II e III secolo d .C ., come maglia di collana, alternato a pietre colorate (BaStien, metzger 1977, pp . 166�167; Le trésor d’Eauze, p . 27) . In questo caso, però, il filo d’oro che forma il motivo � piatto e non circolare (fLouret, nicoLini, metzger 1981, p . 100), come � invece quello milanese (peraSSi 2003, p . 22) .

La maglia � solcata da fittissime incisioni generalmente superficiali, ma in alcuni punti più approfondite . L’associazione di una maglia siffatta con un ciondolo nel quale � incastonata una moneta trova numerose conferme: il tesoro di l’Houmeau (Charente�Maritime), ritrovato nel 1979, per esempio, comprendeva due pendenti con denarii di Settimio Severo e Caracalla ricoperti da una foglia d’oro e un nodo d’Eracle, di dimensioni simili a quello milanese ma a superficie liscia (mm 16,5; g 0,61: fLouret, nicoLini, metzger 1981, p . 95) . Anche il tesoro di Heuqueville (Eure) conteneva fra l’altro un aureo di Nerone montato in una cornice in opus interassile e un nodo d’Eracle (Brenot, metzger 1992, n . 15) . In tali contesti si tende a inter�pretare la funzione della maglia aurea quale fermaglio per il laccio in cuoio o tessuto al quale era appeso il pendente: l’altra estremità del nastro doveva pertanto terminare con un uncino (metzger 1980) . Nessuno dei ritrovamenti a me noti, però, compreso quello milanese, ha resti�tuito un simile gancio da appaiare al nodo�fermaglio . Per questi motivi si deve forse pensare a un diverso utilizzo della maglia, che, fissata alle due estremità del cordoncino, avrebbe avuto uno scopo semplicemente decorativo e non invece quello di permettere l’apertura e chiusura della cordicella . Quest’ultima doveva essere di una lunghezza tale da poter essere indossata facendola passare attorno alla testa, senza che fosse necessario il suo scioglimento .

cLaudia peraSSi

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iL pendente monetaLe di SaLonino C. Perassi

79 Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

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Brenot c., metzger c. 1992, Trouvailles des bijoux monétaires, in L’or monnayé III. Trouvail-les des monnaies d’or dans l’Occident romain, Actes de la Table ronde, Paris 4�5 décembre 1987, Cahiers Ernest Babelon 4, Paris, pp . 315�370 .

deLoche m. 1896, Le port des anneaux dans l’Antiquité romaine et dans les premiers siècles du Moyen Âge, “Mémoires de l’Institut National de France, Académie des Inscriptions et Belles�Lettres”, pp . 169�280 .

fLouret J., nicoLini g., metzger c. 1981, Les bijoux d’or gallo-romains de l’Houmeau (Charen-te-Maritime), “Gallia” 39, pp . 85�101 .

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metzger g. 1980, Les bijoux monétaires dans l’Antiquité Tardive, “Les Dossier d’Archéologie” 40, pp . 82�90 .

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pirzio BiroLi StefaneLLi L. 1992, L’oro dei Romani. Gioielli di età imperiale, Roma .

ruSeva-SLoKoSKa L. 1991, Roman Jewellery. A Collection of the National Archaeological Mu-seum. Sofia, London .

NOTE

1 peraSSi 2003; peraSSi 2011 .2 peraSSi 2004 .3 peraSSi 2003, pp . 23�26 .

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coLLana di monete da offanengo (cr) E.A. Arslan

80 Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

COLLANA DI MONETE DA OFFANENGO

Durante lavori edili effettuati nel 2010 ad Offanengo (CR) � stato rinvenuto un piccolo nucleo funerario composto da cinque sepolture ad inumazione . Nella tomba 5, bisoma e forse appartenente ad una madre con il figlio/a, � stata rinvenuta una collana costituita da almeno 13 monete in bronzo forate e da dieci vaghi policromi in pasta vitrea1 . Completava�no il corredo un’armilla in bronzo a capi aperti ingrossati e un ago crinale in bronzo .

Sulla base dell’analisi preliminare dei materiali la sepoltura � da datare tra fine VI e inizi VII d .C .2 .

Le monete che facevano parte della collana si presentano di difficile lettura per la pro�lungata circolazione e per la permanenza nel suolo . Ciò nonostante � stato possibile rico�noscere un antoniniano emesso da Gallieno e 12 emissioni databili nel corso della seconda metà del IV secolo .

Per poterle utilizzare come monili, le monete sono state forate probabilmente senza tener conto delle figure presenti su di esse . L’analisi degli esemplari meglio conservati non ha, infatti, evidenziato l’intenzione di mantenere leggibili né il soggetto del D/ né di quello del R/ .

Le condizioni di giacitura al momento del rinvenimento non consentono di avere cer�tezze sulle modalità con cui la collana era composta . E’ stato ipotizzato che le monete fossero disposte con l’esemplare di maggior diametro al centro e i restanti ai lati in ordine decrescente . Se pertinenti allo stesso monile, i vaghi in pasta vitrea potevano essere inseriti fra le monete .

Il ricorso a monete, anche in metallo vile, per la realizzazione di collane non sembra eccezionale in età longobarda e più in generale altomedievale quando anche altri elementi di decorazione personale, come ad esempio fibule, possono essere arricchiti con tondelli monetali .

ROMA, IMPERO

gaLLieno (260-268 d .C .)

Zecca: Roma AR Antoniniano 260�268 d .C .D/ [GAL]LIEN[VSAVG] Busto di Gallieno radiato a d . R/ […] Tipo indeterminato1. g 1,46 mm 19 Tb .5�I, n . 8 Inv . 171485Foro non in asse con tipo di D/

imperatore incerto

Zecca: incerta AE AE3 355�361 d .C .D/ [ . . .] IlleggibileR/ [FELTEMP REPARATIO] L’imperatore armato a s . trafigge con la lancia cavaliere riverso sul suo cavallo a s . In es ., [ . . .]2. g 1,46 mm 19 Tb . 5�I, n . 5 Inv . 171485Riconoscimento incerto ma emissione ufficiale . Foro quasi in asse con tipo di R/

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coLLana di monete da offanengo (cr) E.A. Arslan

81 Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Zecca: incerta AE AE3 355�361 d .C .D/ [ . . .] IlleggibileR/ [FELTEMP REPARATIO] L’imperatore armato a s . trafigge con la lancia cavaliere riverso sul suo cavallo a s . In es ., [ . . .]3. g 1,22 mm 16 Tb .5�I, n . 2 inv . 171485Riconoscimento incerto ma emissione ufficiale . Foro forse in asse con tipo di R/

Zecca: incerta AE AE3 355�361 d .C .D/ [ . . .] IlleggibileR/ [FELTEMP REPARATIO] L’imperatore armato a s . trafigge con la lancia cavaliere riverso sul suo cavallo a s . In es ., [ . . .]4. g 0,58 mm 13 Tb .5�O, n . 13 inv . 171485Riconoscimento incerto . Forse contraffazione . Moneta forata

Zecca: incerta AE AE3 367�392(?) d .C .D/ […] Busto a d . con corazza, drappeggio e diademaR/ [GLORIARO MANORVM] L’Imperatore trascina un prigioniero a d . tenendolo con la destra e tiene nella sinistra il labaro con il chrismon . In es ., SM[ . .]5. g 2,26 mm 19 315° Tb . 5�F, n . 11 inv . 171485Foro non in asse con tipi . Riconoscimento incerto

Zecca: incerta AE AE2 378�388 d .C .D/ […] Busto a d . con corazza, drappeggio e diademaR/ [REPARATIO REIPVB] L’Imperatore armato, in piedi di fronte a s . rialza con la destra una donna con corona murale inginocchiata alla sua s . e tiene Victoria sul globo nella sinistra . In es ., SM[ . . .] 6. g 3,09 mm 23 150° Tb . 5�I, n . 7 inv . 171485Foro forse in asse con tipo di D/

Zecca: incerta AE AE4 383�403 d .C . e oltreD/ [ . . .PF] AVG Busto dell’imperatore a d . con corazza, drappeggio e diademaR/ [SALVSREI PVBLICAE] Victoria avanza verso s . con trofeo nella destra e trascinando un prigioniero con la sinistra . Nel campo, a s ., ChrismonRIC IX e X, passim7. g 1,62 mm 15,5 360° Tb . 5�I, n . 10 inv . 171485Foro in asse con tipo di D/

Zecca: incerta AE AE4 383�403 d .C . e oltreD/ [ . . .] Busto dell’imperatore a d . con corazza, drappeggio e diademaR/ [SALVSREI PVBLICAE] Victoria avanza verso s . con trofeo nella destra e trascinando un prigioniero con la sinistra . Nel campo, a s ., chrismonRIC IX e X, passim8. g 0,68 mm 15 Tb . 5�I, n . 1 inv . 171485Foro non in asse con tipi

Zecca: incerta AE AE4 D/ IlleggibileR/ Illeggibile9. g 1,40 mm 12,5 max Tb . 5�I, n . 6 inv . 171485Moneta forata .

10. g 0,90 mm 9 Tb . 5�I, n . 3 inv . 171485Moneta forata .

11. g 0,86 mm 13 Tb . 5�I, n . 9 inv . 171485

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coLLana di monete da offanengo (cr) E.A. Arslan

82 Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

D/ […] Tracce di busto a d . R/ IlleggibileForo non in asse con tipo di D/

12. g 0,33 mm 13 Tb . 5�I, n . 4 inv . 171485D/ IlleggibileR/ IlleggibileMoneta incompleta, con foro probabile ma non visibile

13. g 0,31 mm ? Tb . 5�F, n . 12 inv . 171485D/ IlleggibileR/ IlleggibileTre frammenti

ermanno a. arSLan

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

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mete g., arSLan a. 2013, La necropoli di Via Dante, in L. arSLan pitcher, m. caSirani, m. verga BandiraLi (a cura di), I Longobardi a Offanengo. Vecchi rinvenimenti e nuove scoperte, Catalo�go della mostra, Offanengo 9 dicembre 2012 – 2 febbraio 2013, Milano, pp . 15�18 .

roBerti g. 1952, Edizione archeologica della Carta d’Italia al 100.000, Foglio 21 (Trento), Firenze .

NOTE

1 mete, arSLan 2013 . Ai materiali pertinenti alla collana � stato attribuito il numero di inventario 171485 .2 arSLan c .s .

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giuLio SamBon e La Sua raccoLta di antichità teatraLi F. Slavazzi

83 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

GIULIO SAMBON E LA SUA RACCOLTA DI ANTICHITÀ TEATRALI

Giulio Sambon, figlio di un diplomatico francese, nacque a Napoli nel 1836 e morì a Parigi nel 1921 . Della sua biografia si conosce poco: dopo aver partecipato alla spedizione dei Mille, si dedicò al commercio in campo artistico, specializzandosi in monete antiche e moderne e fondando nel 1883 una ditta di vendite che aprì sedi anche a Roma, Milano, Fi�renze e Torino . Attraverso le numerose aste vennero disperse importanti collezioni, come le pinacoteche Costabili di Ferrara, Lucini Passalacqua di Milano (entrambe nel 1885) e Scarpa di Motta di Livenza (1895) o le raccolte dello scultore Santo Varni a Genova (1887) . Molte vendite furono dedicate alla numismatica, nel cui campo il Sambon può essere considerato il maggiore commerciante italiano della sua epoca . La più importante fu la dispersione della sua collezione personale, dedicata alle monete dell’Italia meridionale dal me�dioevo all’età moderna, avvenuta a Milano il 5 aprile 1897 . Infatti Giulio Sambon fu anche un importante colle�zionista e conoscitore di numismatica, i cui studi culminarono nel lavoro sulle monete italiane – Repertorio generale delle monete coniate in Italia e da Ita-liani all’estero dal secolo V al XX nuo-vamente classificate e descritte, Parigi 1912 – dedicato a Sua Maestà Vittorio Emanuele III Re d’Italia, anch’egli cele�bre collezionista che dal Sambon aveva effettuato numerosi acquisti .

L’altro campo in cui egli concen�trò il suo interesse fu il teatro: le sue raccolte comprendevano un settore de�dicato all’antichità – che spaziava dal�la ceramica figurata greca e dell’Italia meridionale alla piccola scultura in ter�racotta, bronzo e osso, dai giochi alle lucerne, dagli strumenti musicali fino ai contorniati con soggetti affini al teatro – e un settore moderno, con ritratti di autori e cantanti, attori e compositori, autografi, bozzetti, figurini, memora-bilia (figg. 1�4) . La collezione divenne famosa quando centinaia di pezzi fu�rono prestati per la grande Exposition Théâtrale che si tenne al Louvre nel 1908 . Pochi anni dopo si diffuse la voce della volontà di vendita della raccolta, che interessava al banchiere statuniten�se John Pierpont Morgan . Un gruppo di cittadini milanesi, guidati dal duca

Fig. 1 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giu-lio Sambon, Frontespizio (per gentile concessione della Società Numismatica Italiana).

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giuLio SamBon e La Sua raccoLta di antichità teatraLi F. Slavazzi

84 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 2 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giulio Sambon, tavola XI: ma-schere teatrali (per gentile con-cessione della Società Numi-smatica Italiana).

Uberto Visconti di Modrone e da Ettore Modigliani, direttore della Pinacoteca di Brera, riu�scirono a raccogliere l’ingente somma necessaria che, insieme allo stanziamento del governo italiano, permise l’acquisto nel 1911 della collezione, destinata alla fondazione del Museo Teatrale alla Scala, aperto nel 1913 .

La sezione archeologica, comprendente oltre un migliaio di pezzi e costituente il più importante nucleo di opere sul tema del teatro presente in una raccolta pubblica, fu ac�quistata con i fondi statali; per questo motivo un centinaio di opere, di soggetto non stret�tamente teatrale o duplicati, furono trasferiti a Roma nel costituendo Museo delle Terme . Per un secolo i pezzi antichi sono stati esposti nel Museo Teatrale, ma, in seguito alle ultime trasformazioni nell’allestimento, il nucleo antico � stato escluso dall’esposizione e consegnato alla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia, dove ora � conservato .

faBrizio SLavazzi

Fig. 3 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giulio Sambon, tav. III: vasi a figure rosse con scene mitiche e teatrali (per gentile conces-sione della Società Numismati-ca Italiana).

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giuLio SamBon e La Sua raccoLta di antichità teatraLi F. Slavazzi

85 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 4 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giulio Sambon, tavola XXIII: strumenti musicali (per gentile concessione della Società Numismatica Italiana).

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giuLio SamBon e La Sua raccoLta di antichità teatraLi F. Slavazzi

86 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

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Exposition Théâtrale, avril-octobre 1908, Catalogue, Union Centrale des Arts Decoratifs, Pa�lais du Louvre (mostra Parigi 1908), Paris 1908 .

cereSa mori a., LamBrugo c., SLavazzi f. (a cura di) 2012, L’infanzia e il gioco nel mondo antico. Materiali della collezione Sambon di Milano, Milano .

LamBrugo c. 2013, Neurospasta dalla collezione Sambon di Milano, in C . LamBrugo, C . torre (a cura di), Il gioco e i giochi nel mondo antico. Tra cultura materiale e immateriale, Bari, pp . 131�142 .

Sartorio m. 1999, Storia del Museo Teatrale alla Scala, Milano .

SLavazzi f. 2012, Giulio Sambon (1836-1921): mercante d’arte, collezionista e studioso, in ce-reSa mori, LamBrugo, SLavazzi 2012, pp . 9�13 .

travaini L. 1991, Storia di una passione: Vittorio Emanuele III e le monete, Salerno, pp . 101�103 .

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

87 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

I CONTORNIATI DELLA COLLEZIONE SAMBON

Oggetti monetiformi a carattere non monetale erano molto diffusi nel mondo greco�romano . Con funzione diversa dalle monete perché prodotti per una committenza privata, essi hanno suscitato fin dal XVI secolo l’attenzione dei collezionisti e degli eruditi . Apparten�gono a questo genere di documenti numismatici i contorniati, che sono un’importante fonte documentaria sui giochi, le attività ricreative e, in taluni casi, su alcuni aspetti della religiosità pagana nella Roma del IV e V secolo d .C .

Nonostante la vasta bibliografia di cui sono oggetto, i contorniati suscitano ancora oggi grande interesse per le problematiche che presentano, alcune delle quali non ancora risolte .

Si tratta di oggetti monetiformi in bronzo � Eckhel, alla fine del XVIII secolo, li definì pseudomonete1 � coniati o fusi, del diametro da 35 a 40 millimetri . Nessuna fonte antica li cita, né conosciamo con quale vocabolo fossero chiamati . Il temine con il quale vengono oggi designati, contorniati, risale al XVII secolo2 ed � la sostantivazione dell’aggettivo che accom�pagna il termine medaglione, in quanto tale oggetto presenta un profondo solco, a sezione triangolare, inciso con il tornio dopo il conio o la fusione3, nella zona situata tra il taglio e la legenda (quando � presente), all’incirca in corrispondenza del cerchio perlinato che, in una moneta, ne delimita il contorno (fig. 1) .

Oggetto di studio fin dal XVI secolo4, solo nel 1722 Havercamp dette alle stampe la prima monografia sui contorniati5 . Fu tuttavia Ridolfino Venuti, un erudito cortonese, a con�siderare tali esemplari una categoria diversa dai medaglioni ed a collocarne la produzione tra il IV e il V secolo d .C .6 . Molto affini ai medaglioni con i quali condividono la forma, i contorniati si differenziano per due precise caratteristiche . I medaglioni hanno sul diritto solo l’immagine dell’autorità emittente regnante nel periodo in cui sono stati emessi . Erano quindi emissioni statali, la cui produzione, anche se legata a determinate situazioni, ebbe una continuità che si sviluppò per quasi tutta la durata dell’impero romano .

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, Antiquarium “Alda Levi”. Contorniato (356-394 d.C.) con al D/ il busto del Divo Traiano e al R/ Apollo citaredo. © SBALo.

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

88 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

La diffusione dei contorniati si concentra invece in un periodo di poco più di cento anni, a partire dal regno di Costantino . Gli esemplari presentano sul diritto non solo l’effigie degli imperatori, con particolare frequenza di Nerone e Traiano (fig. 2); ma, come mise in risalto lo storico Edward Gibson nel 17817, presentano anche immagini di personaggi privati, ad esem�pio gli aurighi del circo, che, nella Roma del basso impero, ebbero una considerazione solo inferiore a quella dei gladiatori . Accompagnati sovente da una scritta che ne indica il nome, questi personaggi vengono rappresentati sia a figura intera che a mezzo busto; talvolta sono accompagnati dal cavallo e dagli oggetti peculiari della loro attività, il casco e la sferza, come nell’esemplare n . 20 del catalogo .

Rientrano nella sfera per così dire “privata”, anche alcune grandi figure della cultura greca e romana . A scopo esemplificativo � da citare il busto di Omero (fig. 3), unito a figura�zioni connesse alle corse circensi (Cat . nn . 17 e 18); ma vengono proposti anche episodi del mito, come il supplizio di Dirce (Cat . n . 16)8, la cui rappresentazione ha confronti piuttosto

stringenti con quella su un medaglione di Settimio Severo della zecca di Akrasos in Asia minore9 .

Appartiene all’ambiente culturale romano l’effige del personaggio sul contorniato n . 19 del catalogo (fig. 4) . Sul diritto � raffigurato un bu�sto togato, a testa nuda e barbato, accompagna�to dalla legenda SALVSTIVS AVTOR . Tradizio�nalmente identificato con Gaio Sallustio Crispo, storico romano e senatore della Repubblica di Roma (86�34 a .C .), tale attribuzione � stata confu�tata da Desnier10, che, sulla base di raffronti icono�grafici, quali la foggia della pettinatura e il tipo di barba11, ha identificato questo personaggio come Saturnino Secondo Salustio, Praefectus Praetorio Orientis (361�367d .C .), filosofo neoplatonico e amico dell’imperatore Giuliano, che ne condivise il programma di restaurazione degli antichi dei pa�gani . Significativo e appropriato per tale identifi�cazione � il tipo sul rovescio dell’esemplare: il Sol invictus su una quadriga di prospetto (fig. 17) . In esergo � un coccodrillo, che secondo Piganiol12,

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contor-niato con testa di Traiano. © SBALo.

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contornia-to con busto di Omero. © SBALo.

Fig. 4 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Con-torniato con busto di Saturnino Secondo Salustio. © SBALo.

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

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simboleggerebbe la chiesa cristiana sottomessa agli antichi dei .

Frequenti, sul diritto dei contorniati, sono le divinità pagane o i semidei . Molto diffusa � l’im�magine di Ercole a figura intera, o semplicemente della sua testa (fig. 5), accompagnata dalla clava o dalla leonté, come � raffigurata sul diritto di quat�tro contorniati fusi (Cat . nn . 22, 23, 24, 25) . Sot�to tali sembianze potrebbe identificarsi lo stesso Nerone che, giunto a Roma al ritorno dalla Grecia, dove aveva partecipato agli agoni ginnici in occa�sione dell’inizio dei lavori per il taglio dell’istmo di Corinto, venne acclamato come novello Ercole13 . Sa�rebbero coerenti con questa interpretazione anche le immagini sui rovesci di tali esemplari, riferentesi ai combattimenti o alle gare dei cavalli, alle quali, come � noto, lo stesso imperatore partecipava .

Tra le tipologie più raffigurate sul rovescio dei contorniati sono da annoverare tutti i soggetti che hanno attinenza con il mondo agonistico e circense: le corse dei cavalli, i combattimenti gladiatori, le cac�ce, le rappresentazioni teatrali (ludi scaenici) . Tutti questi intrattenimenti erano ritenuti di grande importanza, perché accompagnavano momenti salienti della vita di Roma .

Ecco quindi rappresentata la venatio, la caccia agli animali selvatici che si teneva nel Colosseo e, che, nel rovescio dell’esemplare Cat . n . 20 � sintetizzata nel momento finale, quando il venator ha appena ucciso una pantera (fig. 6) . Le cinque corone che, come il ramo di palma, sono rappresentate ai lati della figura possono forse interpretarsi come il numero delle vittorie ottenute sulle belve dal venator .

L’auriga vittorioso sulla quadriga (fig. 15) � talvolta accompagnato da iscrizioni che riprodu�cono le acclamazioni ludiche (Cat . n . 10); accanto alle raffigurazioni dei cavalli vincitori � ripor�tato anche il loro nome: Pasinicus, (Cat . n . 24) o Roscius (Cat . n . 23) . Di particolare interesse � il rovescio del contorniato Cat . n . 9 (fig . 7), perché immobilizza un momento fondamentale dei preparativi per la corsa dei cavalli: l’assegnazione degli animali o dei posti di partenza . Al centro

Fig. 5 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, Milano, Antiquarium “Alda Levi”. Con-torniato con testa di Ercole. © SBALo.

Fig. 6 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contor-niato con scena di venatio. © SBALo.

Fig. 7 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contor-niato con scena di sorteggio. © SBALo.

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

90 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

� un telaio in mezzo al quale � posta l’urna per l’estra�zione a sorte, fissata ad esso con due perni fatti girare dai personaggi ai lati di esso . Alla base del telaio sono visibili tre sfere da sorteggio . Dietro la macchina, l’ad�detto al controllo delle sfere estratte mostra il numero che vi � segnato14 .

Vanno infine ricordate anche le raffigurazioni degli edifici in cui si tenevano queste forme di diverti�mento, in particolare il Circo Massimo, rappresentato secondo vedute prospettiche diverse (Cat . n . 7 e 14), sempre accompagnate però da quadrighe in corsa a sintetizzare i giochi in pieno svolgimento (fig. 8) .

Accanto ai soggetti tipicamente circensi, sono documentati anche altri temi iconografici legati a va�rie forme di intrattenimento, quali la danza . Nell’e�semplare Cat . n . 27 il rovescio ha attinenze con un dittico con scena teatrale dell’Ermitage15, “La poesia”, come sul rovescio del contorniato raffigurante Apollo citaredo, forse a simboleggiare uno dei sottogeneri della poesia lirica (fig. 1) . Va ricordato infatti che ogni

anno, dal 5 al 13 luglio, si svolgevano i giochi in onore di Apollo, organizzati dal pretore urbano .Alla musica e indirettamente ai combattimenti gladiatori si riferisce il rovescio del con�

torniato Cat . n . 4 (fig. 9), in cui � riprodotto uno strumento musicale, chiamato hydraulos, un organo a canne la cui invenzione si deve a Ctesibio di Alessandria (285�222 a .C .), l’iniziatore della scuola dei meccanici alessandrini16 . Grazie alle descrizioni contenute nella Pneumatika di Erone di Alessandria (120 a .C .)17 e nel De architettura di Vitruvio possiamo conoscere il funzionamento di questo strumento . L’aria � prodotta da pompe � era mantenuta a pressione in un serbatoio a campana immerso nell’acqua; per tale caratteristica, lo strumento venne chiamato ὕδραυλις o ὕδραυλος . In epoca romana il complesso sistema idraulico di alimenta�zione venne sostituito da mantici . Si spiega così la presenza di una sorta di flabellum, talvolta definito come “grande foglia”, in mano al personaggio a sinistra dello strumento .

I Romani fecero grandissimo uso dell’hydraulos nei teatri e nei circhi durante gli spettacoli gladiatori18, come � illustrato in un mosaico di Zliten in Tripolitania19 con combattimenti gladiato�ri . Lo strumento trovava impiego anche nei teatri durante le celebrazioni dei vota, come ci informa

Fig. 8 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contorniato con raffigurazione del Circo Massi-mo. © SBALo.

Fig. 9 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contorniato con immagine di organo idraulico. © SBALo.

Fig. 10 – Soprintendenza per i Beni archeologici del-la lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Con-torniato con raffigurazione dell’episodio omerico di Ulisse e Scilla. © SBALo.

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

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Fig. 11 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giulio Sambon, tavola XXVI: contorniati (per gentile con-cessione della Società Numismatica Italiana).

Publilio Optaziano Porfirio, un poeta romano morto tra il 333 ed il 337 d .C ., nel XX Carmen 20 .Tra le tipologie in cui sono stati suddivisi i rovesci dei contorniati sono da ricordare anche

quelle con figurazioni che ricordano episodi della storia di Roma, come il ratto delle Sabine, che ha stretti riferimenti con il tipo raffigurato sui medaglioni degli ultimi tempi di Costanzo II . Sono rappresentati anche episodi connessi all’ascendenza “troiana” della città, come quello di Scilla che attacca la nave di Ulisse (Verg ., Aen. III, 424�ss.), collegato al ciclo delle imprese di questo eroe . Sul rovescio del contorniato (Cat . n . 15), recante al diritto la testa laureata del divo Traiano, la sce�na coglie il momento in cui Scilla, il mostro marino con torso femminile e gambe anguipedi, sta per afferrare per i capelli il timoniere aggrappato a un tavolato della nave, per trascinarlo in acqua (fig. 10) . Le protomi canine, che escono dalla cintura del mostro, divorano i marinai già caduti in acqua mentre Ulisse, sulla tolda della nave, � in atto di colpire Scilla con una lancia .

Secondo Andreae l’immagine raffigurata su questi contorniati, anche se con diverse va�rianti, avrebbe avuto come modello comune il gruppo bronzeo esposto a Rodi, come mo�numento ai caduti nella guerra contro i pirati, verso il 180 a .C . 21, opera di tre scultori rodi Atanadoro, Agesandro e Polidoro .

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Frequentemente, sul diritto dei contorniati, si notano simboli incisi o ageminati in argento . I più frequenti sono il ramo di palma (figg. 1, 3 e 13) e la foglia cuoriforme, la foglia cuoriforme; meno diffusi il sole (Cat . n . 8) o la corona (Cat . n . 19) (fig. 4) . Molto rappresentato � anche il mo�nogramma formato dalle lettere PE in nesso (fig . 5), che si trova indifferentemente su esemplari con soggetti sia circensi che teatrali o mitologici . A tale monogramma, rilevato dall’Alföldi su 317 esemplari, secondo Gnecchi una sorta di acclamazione del vincitore22, sono state date diverse interpretazioni 23: P(alma) E(merita ), P(raemia) E(merita), P(raemia) F(eliciter) . La Guarducci vi riconosceva le iniziali di Pe(trus) in base al confronto con i graffiti cristiani trovati sotto la con�fessione di San Pietro24 . Tale lettura tuttavia non sembra conciliabile con il carattere tipicamente pagano delle tipologie di questi pezzi .

Tourneur nel 1947 aveva proposto lo scioglimento del monogramma PE in Praemia Expecta rifacendosi ad un verso dell’Eneide di Virgilio (V, 70) relativo al momento in cui Enea celebra dei giochi per l’anniversario della morte del padre . Invitando i compagni a partecipare alle diverse competizioni, l’eroe troiano conclude dicendo: cuncti adsint, meritaeque expectent praemia pal-mae . Tale interpretazione sembra essere quella che meglio si adatta ai temi iconografici, di natura pagana, e comunque connessi con le diverse forme di intrattenimento, che si trovano su questi oggetti . La suddetta ipotesi potrebbe trovare un punto di sostegno nel fatto che, talvolta, al mo�nogramma PE si trova accoppiata la foglia di palma25, simbolo di vittoria .

L’Alföldi, sulla base di confronti stilistici e numismatici, ha suddiviso i contorniati coniati in due fasi cronologiche: la prima, dal 356 al 394, anno della morte di Teodosio, che precede di poco le disposizioni emanate contro il paganesimo26; la seconda dal 410 al 472, cio� dal sacco di Roma ad opera dei Goti fino ad Anthemio .

É stato preso come termine post quem per l’inizio del primo periodo il 356, perché un conio per la produzione di contorniati � stato provato su una moneta divisionale romana dell’epoca di Costanzo II Augusto e Giuliano Cesare (d’Occidente), che assunse tale carica nel 35527 . La pre�senza, sui contorniati, dell’episodio del ratto delle Sabine (fig. 12), tematica che � attestata sui medaglioni solo a partire da Costanzo II, conferma tale cronologia .

La maggior parte degli esemplari esposti � da collocarsi in questa fascia cronologica .Il secondo periodo � caratterizzato dalla presenza su alcuni contorniati coniati dell’effi�

gie degli imperatori viventi (da Onorio ad Antemio) . Si inquadrano cronologicamente in que�sta epoca un esemplare con il busto di Teodosio riferibile all’epoca di Valentiano III28 (Cat . n . 27) e uno con al diritto il busto di Roma accompagnato dalla legenda INVICTA ROMA FELIX SENATVS (Cat . n . 26) (fig. 13) .

Fig. 12 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contorniato con raffigurazione del ratto delle Sabine. © SBALo.

Fig. 13 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contorniato con busto dell’Invicta Roma. © SBALo.

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Tra il primo e il secondo periodo, ovvero tra il 395 e il 409, sono da datare i contorniati fusi che l’Alföldi, sulla base dei soggetti rappresentati e dello stile, considera connessi a quelli del pri�mo periodo . Esso sono caratterizzati dal netto contorno in rilievo e dalla rifinitura a bulino, tipica degli incisori del tardo impero . Ne costituiscono un esempio i quattro contorniati con al diritto la testa di Ercole (Cat . nn . 21, 22, 23, 24) (fig. 5) .

Non � possibile, nell’ambito di ciascun periodo cronologico, definire delle serie, perché di�ritti e rovesci sono promiscuamente accoppiati, cosicché ad un diritto corrispondono più rovesci o viceversa . A questa difficoltà si unisce il fatto che i tipi dei conii, del tutto incongruenti tra loro, danno origine a prodotti in cui il diritto e il rovescio non appartengono originariamente alla stessa emissione .

Sebbene i contorniati siano stati trovati per lo più a Roma29, sono attestati rinvenimenti anche in altre parte d’Italia30 e ad Aquileia, città che fu sede imperiale31 . Il centro di produzio�ne dovette essere Roma, almeno per i contorniati databili tra il 356 e il 394 . La mancanza della

Fig. 14 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giulio Sambon, tavola XXVII: contorniati (per gentile concessione della Società Numismatica Italiana).

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indicazione della zecca suggerisce che si tratti di emissioni realizzate per privati, anche se la loro fattura, avendo notevoli affinità con le monete e i medaglioni, potrebbe indicare una produzio�ne nell’ambito della zecca statale32, soggetta alla giurisdizione del comes sacrarum largitionum33 . Se tale ipotesi � giusta, ne consegue che la respon�sabilità della loro realizzazione doveva ricadere su personaggi legati alla corte imperiale o alla clas�se senatoria allora al potere . Si trattò comunque di una produzione numericamente molto elevata, se si considera che l’Alföldi ha pubblicato 2388 pezzi, con 673 tipi diversi .

Quale funzione avessero i contorniati � una delle problematiche che non ha ancora trovato una risposta concordemente accettata . Nel corso del tempo, basandosi sull’iconografia, sono state formulate varie ipotesi: tessere di ingresso per gli spettacoli, amuleti legati al mondo del circo, premi per i vincitori delle gare (fig. 15) . Tali premi però, come ricompensa, avrebbero avuto un valore trop�po modesto, se si considera che il tardo impero �

un momento di grande splendore per i giochi e i protagonisti di essi erano molto considerati e apprezzati dal popolo .

Secondo l’Alföldi i contorniati furono un mezzo usato dalla classe senatoria per propagan�dare il paganesimo in un momento in cui la religione cristiana si stava affermando sugli antichi dei romani (figg. 16�17) . Essi sarebbero stati distribuiti in occasione delle feste dei Saturnalia per l’inizio del nuovo anno, come sottile propaganda anticristiana34 . Mazzarino, confutando la tesi dell’Alföldi, propose di identificare i contorniati con la pecunia spectaculis, nominata in un passo dell’editto di Tarracius Bassus del 375�37635, ed elargita a cittadini particolarmente benemeriti, che avevano acquisito il diritto di assistere gratuitamente alle varie manifestazioni circensi . La tesi dell’Alföldi � stata ripresa da Di Giuseppe, che vede in tali oggetti una rivendicazione dei tradi�zionali valori religiosi e culturali romani, attraverso la diffusione di figure e episodi del passato, in

Fig. 15 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contor-niato con auriga vincitore. © SBALo.

Fig. 16 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contor-niato con trionfo di Bacco. © SBALo.

Fig. 17 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano, antiquarium “alda levi”. Contor-niato con Sol Invictus su quadriga. © SBALo.

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contrapposizione alla nuova ideologia del cristianesimo, nel momento in cui si stava ampiamente diffondendo .

Secondo una recente ipotesi, nei tipi dei contorniati sono stati riconosciuti i simboli di una religione popolare laica, legata soprattutto ai giochi e allo sport, non praticato ma al quale si assisteva36 .

Concludendo, l’unica affermazione sicura che, a mio avviso, può essere fatta sui contorniati � quella che erano connessi al mondo circense e dell’intrattenimento in generale, che ebbero un’importanza fondamentale nella vita sociale della Roma del tardo impero . Secondo il calenda�rio dell’anno 449, contenuto nel Laterculus di Polemio Silvio37, molti circenses (fig . 18) venivano indetti nelle ricorrenze di feste legate alla tradizione religiosa pagana, ma un buon numero (98) erano organizzati dal senato romano per celebrazioni imperiali: anniversari degli imperatori del passato, di quelli regnanti, come il giorno di nascita o dell’incoronazione . Nel IV e V secolo gli im�peratori risiedettero sempre più di rado a Roma . L’assenza di una corte e del fulcro di essa, dette

Fig. 18 – Catalogo di vendita della “Collection Théâtrale” di Giulio Sambon, tavola IV: lucerne con raffigurazioni di ludi (per gentile concessione della Società Numismatica Italiana).

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la possibilità alla classe senatoria di riacquistare un ruolo importante nella vita della città eterna . I membri del Senato si fecero carico di molti aspetti dell’amministrazione urbana, tra i quali anche quello dell’organizzazione degli spettacoli legati alle più diverse ricorrenze: eventi della storia di Roma, feste dedicate a divinità pagane, celebrazioni imperiali . In tutti questi casi il Senato eserci�tava un controllo sul coordinamento e lo svolgersi degli eventi sia direttamente, attraverso il finan�ziamento dei munera da parte di quei magistrati che intendevano percorrere il cursus honorum, che indirettamente, tramite il controllo effettuato dal prefectus urbanus. In questo clima sociale i contorniati avrebbero potuto svolgere un ruolo simile a quello delle moderne “medaglie ricordo”, che oggi vengono distribuite a tutti coloro che hanno preso parte ad un determinato evento . La celebrazione di ricorrenze particolari spiegherebbe la presenza, sui contorniati, delle immagini di imperatori non regnanti e la logicità di figurazioni mitologiche connesse a celebrazioni di eventi legati alla storia della città (ad esempio il ratto delle Sabine) o riferentesi ad altre forme di spetta�colo, come la danza, ad esempio, che, a prima vista, sembrerebbero non avere una coerenza con le altre tipologie presenti in questo tipo di oggetti .

Gli esemplari presentati in mostra facevano parte della collezione teatrale di Giulio Sam�bon38, acquistata nel 1911 dallo Stato italiano, depositati dal 1913 presso il Museo teatrale alla Scala e recentemente trasferiti alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, in occasione della riorganizzazione delle sale espositive del Museo scaligero .

CATALOGO

IMPERO ROMANO

AE contorniato 356�394 d .C .D/ DIVVS AVGVSTVS PATER Testa laureata di Augusto a d . Davanti contromarca foglia di palma, incisaR/ Scena di venatio . In primo piano, all’interno di una recinzione, al centro della quale si trova un albero di pino, un cervo e un daino? corrono verso d . inseguiti da un cane; in alto a s . una lepre che fugge anch’essa inseguita da un caneaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 35, n . 122 .5 e tav . 41, 5 cohen VIII, p . 286, n . 92; gnecchi 1895, p . 290, n . 1; micheLini tocci 1965, p . 220, n . 26 (ma con al D/ la testa di Traiano); Firenze 2012, p . 131, n . 19 (ma con contromarca PE) . Per la contro�marca al D/: aLföLdi -aLföLdi 1990, II, p . 2481. g 26,81 mm 38,7 330° inv . 1973Mancante di parte del bordoCollezione Scala n . 916, ex collezione Sambon n . 903

AE contorniato 356�394 d .C .D/ IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa laureata di Vespasiano a d ., con lembo di palu�damento sopra la spalla s . Davanti contromarca foglia di palma, incisaR/ Cacciatore, con il corpo quasi di prospetto e la testa a d ., con indosso una corta tunica in atto di attaccare, tenendo, con tutte e due le mani, una lancia abbassata, un cinghiale, che esce da un cespuglio con la parte anteriore del corpo . In basso, in secondo piano, un segugio azzanna l’animale alla gola . Al centro, sullo sfondo, un alberoaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 81, n . 242 .11 e tav . 105, 11cohen VIII, p . 298, n . 200; gnecchi 1895, p . 296, nn . 46�47; micheLini tocci 1965, p . 209, n . 15 (ma con la D/ la testa di Nerone); Firenze 2012, p . 125, n . 14 (ma con al D/ la testa di Omero) 2. g 24,96 mm 37,8 360° inv . 1975Collezione Scala n . 918, ex collezione Sambon n . 905

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AE contorniato 356�394 d .C .D/ IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa laureata di Vespasiano a d ., con lembo di palu�damento sopra la spalla s . Davanti contromarca foglia di palma, incisaR/ Cacciatore, con il corpo quasi di prospetto e la testa a destra, con indosso una corta tunica, in atto di attaccare, tenendo con tutte e due le mani una lancia abbassata, un cinghiale che esce da un cespuglio con la parte anteriore del corpo . In basso, in secondo piano, un segugio azzanna l’animale alla gola . Al centro, sullo sfondo, un alberoaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 81, n . 242 .10 e tav . 105, 10 cohen VIII, p . 298, n . 200; gnecchi 1895, p . 296, nn . 46 � 47; micheLini tocci 1965, p . 209, n . 15 (ma con la D/ la testa di Nerone)3. g 29,44 mm 40,1 360° inv . 1974Collezione Scala n . 917, ex collezione Sambon n . 904

AE contorniato 356�394 d .C .D/ IMP NERO CAESAR AVG P MAX Testa laureata di Nerone a d . In campo, monogramma PE in nesso, incisoR/ Organo a nove canne sopra una base a forma di parallelepipedo, decorata con cornici e bassorilievi . A s . una figura, con il corpo di prospetto e la testa a s .(?), tiene con la destra pro�tesa un flabellum a forma di grande foglia, mentre con la sinistra si appoggia allo strumento . A d ., un’altra figura, con il corpo di prospetto e il volto a d ., tiene nella destra un oggetto non ben leggibile e con la sinistra si appoggia allo strumentoBeLLoni 1964, p . 334; aLföLdi-aLföLdi 1976, pp . 65�66, n . 203 .13 e tav . 80, 4cohen VIII, p . 295, n . 184; zadoKS-Jitta 1951, p . 88, n . 25; gnecchi 1895, p . 291, n . 7; micheLini tocci 1965, p . 211, n . 174. g 21,04 mm 37,65 180° inv . 1979Collezione Scala n . 922, ex collezione Sambon n . 909

AE contorniato 356�394 d .C .D/ NERO CLAVD CAESAR AVG GER PM TR P IMP PP Testa laureata di Nerone a d . R/ Il ratto delle Sabine . In primo piano, a s . un uomo che tenta di rapire una donna inginoc�chiata; a d . un altro che tiene per la vita una donna in atto di fuggire a d . In secondo piano, altre tre donne che fuggono inseguite da un uomo che indossa l’elmo . Sullo sfondo, al centro, tre obelischi . In es ., SABINAE aLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 56, n . 182 .2 e tav . 67, 5cohen VIII, p . 290, n . 134; Firenze 2012, p . 139, n . 32 (ma con ramo di palma davanti alla testa di Nerone)5. g 20,63 mm 39,6 360° inv . 2023Collezione Scala n . 964, ex collezione Sambon n . 953

AE contorniato 356�394 d .C .D/ NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER PM TRP IMP PP Testa laureata di Nerone a d . In cam�po a s ., monogramma PE in nesso, incisoR/ Bacco, a torso nudo, semisdraiato su una biga trainata da due pantere al passo a s .; quella in primo piano � retrospiciente . Il dio, con la testa rivolta a s ., appoggia il braccio d ., con il quale tiene il tirso obliquo, alla sponda della biga . Il braccio s . � alzato e piegato sopra la testa; con la mano tiene un grappolo di uva . All’estrema d ., un piccolo Eros regge con tutte e due le mani un enorme grappolo di uva . Precede la biga un satiro, di profilo a d ., che tiene le pantere per il freno . Dietro le pantere, in secondo piano, un pastore, a dorso nudo di pro�spetto, con la testa rivolta indietro, che tiene il pedum nella destra; vicino a lui, un suonatore di flauto a due canne, di profilo a s . In es ., da s ., un corno potorio, un pedum, una maschera di satiro e una di sileno affrontate, tra le quali un grappolo d’uva, e un caliceaLföLdi-aLföLdi 1976, p . 37, n . 130 .7 e tav . 44, 1cohen VIII, p . 288, n . 114; gnecchi 1895, manca; zadoKS-Jitta 1951, p . 86, n . 14 (ma con a D/ la testa di Traiano); micheLini tocci 1965, p . 216, n . 22 (ma con al D/ la testa di Traiano Ner�va); Sachero 1987, p . 64, fig . 16 e Sachero 1987, p . 78, fig . 39 (ma con al D/ la testa di Nerva

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Traiano) . Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 2816. g 24,39 mm 37,5 180° inv . 2014Collezione Scala n . 955, ex collezione Sambon n . 944Lo stesso tipo di R/ � presente in un altro contorniato della collezione scaligera, ma recante al D/ il busto di Roma accompagnato dalla legenda AETERNAE ROMAE (inv . 1989) pubblicato in BeLLoni 1964, p . 334

AE contorniato 356�394 d .C .D/ NERO . CL . CAESAR . AVG . GERM . IMP Testa laureata di Nerone a d . In campo, a d . mono�gramma PE in nesso, incisoR/ Veduta prospettica del Circo Massimo di Roma dalla parte dell’ingressoaLföLdi-aLföLdi 1976, p . 50, n . 170 .1 e tav . 59, 9Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 2847. g 22,62 mm 38,5 360° inv . 1909Collezione Scala n . 853; ex collezione Sambon n . 839La raffigurazione del Circo Massimo riprodotta in questo contorniato trova attinenze piutto�sto precise con il tipo del rovescio su alcuni sesterzi di Traiano (103�111 d .C .: RIC 571) e di Caracalla (213 d .C .: RIC 500) coniati a Roma

AE contorniato 356�394 d .C .D/ NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER PM TR IMP PP Testa laureata di Nerone a d . In cam�po, a d . contromarca sole, incisaR/ L’imperatore sopra un cavallo al galoppo a d ., con la testa a s ., che colpisce con una lancia un orso tra cespugli . In basso, un uomo a d . in atto di colpire un cinghiale con una lancia tenuta con ambo le mani aLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 53, n . 177 .4 e tav . 63, 4cohen VIII, p . 295, n . 177; gnecchi 1895, manca . Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 327 e tav . 63, 48. g 26,73 mm 38,3 180° inv . 1969Collezione Scala n . 912, ex collezione Sambon n . 899

AE contorniato 356�394 d .C .D/ IMP NERO CAESAR AVG P MAX Testa laureata di Nerone a d . Dietro contromarca palma, incisaR/ Scena di sorteggio dei cavalli per la corsa . Al centro un telaio in mezzo al quale � fissata, con due perni orizzontali girevoli, l’urna per l’estrazione a sorte . Alla base del telaio si notano tre sfere da sorteggio . Dietro la macchina, un personaggio con il corpo di prospetto e la testa a s ., con la mano destra alzata, fa vedere la sfera estratta . A s ., un giovane, con tunica corta, di tre quarti a d ., fa girare con la sinistra il perno dell’urna, mentre tiene la destra appoggiata al fianco . A d ., un auriga, con il corpo di prospetto e la testa a s ., anch’egli con corta veste, tiene la sferza appoggiata al fianco con la sinistra, mentre con la destra fa girare il perno dell’urna dalla sua parteaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 68, n . 208 .1 e tav . 82, 3cohen viii, p . 295, n . 182; gnecchi 1895, p . 292, n . 14; micheLini tocci 1965, p . 221, n . 77 (ma con al D/ la testa di Traiano); Sachero 1970, pp . 106�109 e tav . I, 1; Sachero 1987, p . 72, fig . 169. g 25,36 mm 37,3 180° inv . 1980Collezione Scala n . 923, ex collezione Sambon n . 910

AE contorniato 356�394 d .C .D/ NERO CLAVD CAESAR AVG GER PM TR P IMP PP Testa laureata di Nerone a d . Davanti monogramma PE in nesso, graffitoR/ OLIM PI NIKA Quadriga al galoppo a d . L’auriga ha il corpo di prospetto e la testa volta indietro; tiene la sferza nella destra e un ramo di palma nella sinistraaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 41, n . 142 .4 e tav . 48, 9cohen VIII, p . 294, n . 168; gnecchi 1895, p . 295, n . 35; Sachero 1967, p . 87, n . 17; Sachero 1987,

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p . 64, fig . 17 . Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 28210. g 25,49 mm 37,3 360° inv . 1925Collezione Scala n . 869, ex collezione Sambon n . 854

AE contorniato 356�394 d .C .D/TRAIAN VS PF AVG Testa laureata di Traiano a d . In campo a destra monogramma PE in nesso, inciso .R/ A s ., Minerva di profilo a d ., con elmo, scudo e lancia puntata a terra, tiene la sinistra so�pra la spalla di Ercole che le sta davanti, nudo . Dal braccio s . pende la leont� e con la mano regge la clava . aLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 93, n . 283 .2 e tav . 119, 9cohen VIII, p . 299, n . 207?; gnecchi 1895, manca; micheLini tocci, manca; Firenze 2012, p . 168, n . 71 . Per la contromarca al D/ Alföldi�Alföldi 1990, II, p . 29111. g 18,33 mm 25,5 360° inv . 2032Collezione Scala n . 975, ex collezione Sambon n . 962

AE contorniato 356�394 d .C .D/ TRAIANVS AVG COS IIII PP Testa laureata di Traiano a d . Lembo del paludamento sulla spalla s .R/ Cavaliere al galoppo, con mantello svolazzante, in atto di colpire un leone con un giavellottoaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 109, n . 338 .1 e tav . 136cohen VIII, p . 306, n . 277; gnecchi 1895, p . 296, n . 4912. g 25, 39 mm 37,3 180° inv . 1976Collezione Scala n . 919, ex collezione Sambon n . 906

AE contorniato 356�394 d .C .D/ DIVO TRAIANO AVGVSTO Busto diademato, paludato e corazzato di Traiano a d . In cam�po a d . contromarca foglia di palma, incisaR/ Apollo di tre quarti a s ., nudo, che regge con la destra un ramo di alloro; la sinistra � ap�poggiata al fianco . Accanto a lui una lira � poggiata sopra un tripode su una gamba del quale si attorciglia un serpenteaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 128, n . 381 .6 e tav . 158, 5cohen VIII, p . 298, n . 203; gnecchi 1895, p . 79, n . 1; Sachero 1967, p . 299, n . 64 (ma con lepre in corsa incisa sul D/); Sachero 1987, p . 54, fig . 6313. g 28,63 mm 39,6 360° inv . 2033Collezione Scala n . 976, ex collezione Sambon n . 963

AE contorniato 356�394 d .C .D/ DIVO NERVAE TRAIANO Testa laureata di Traiano a d . Lembo di paludamento sopra la spalla s . In campo a d ., monogramma PE in nesso, incisoR/ Il circo Massimo di Roma . Al centro la spina con l’obelisco e le mete alle estremità . A d . la statua di un uomo che caccia un cinghiale, a s . un’altra statua non ben identificabile . In alto due quadrighe in corsa . In basso due quadrighe alla partenza; in mezzo ad esse un uomo alza la corona come premio per il vincitoreaLföLdi-aLföLdi 1976, I, pp . 121�122, n . 361 .21 e tav . 151, 9; BeLLoni 1964, p . 334gnecchi 1895, p . 29, n . 67; zadoKS-Jiitta 1951, pp . 30�31; Firenze 2012, p . 166, n . 68 (ma con il busto e il monogramma PE)14. g 23,83 mm 38,3 180° inv . 1911Collezione Scala n . 855, ex collezione Sambon n . 841

AE contorniato 356�394 d .C .D/ DIVO NERVAE TRAIANO Testa laureata di Traiano a d . Davanti contromarca palma, incisaR/ Scilla attacca la nave di Ulisse . La scena coglie il momento in cui Scilla, il mostro marino con torso femminile e gambe anguipedi, sta per afferrare per i capelli il timoniere, aggrap�pato a un tavolato della nave, per trascinarlo in acqua . Sulla tolda della nave, Ulisse � in atto di colpire Scilla con una lancia, mentre un marinaio guarda inorridito . Due uomini, caduti in

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mare, sono divorati dalle protomi canine che escono dalla cintura di Scilla, mentre un terzo � afferrato dalle spire di una delle code del mostro . Dietro di esso, l’altra coda sollevata . Sullo sfondo, al centro, un albero della rivaaLföLdi-aLföLdi 1976 I, pp . 119�120, n . 360 .31 e tav . 149, 3; BeLLoni 1964, p . 336Firenze 2012, p . 164, n . 65 e p . 134, nn . 25�26 (ma con al D/ la testa di Nerone) 15. g 22,83 mm 37,6 200° inv . 2046Collezione Scala n . 992, ex collezione Sambon n . 976

AE contorniato 356�394 d .C .D/ ωΜΗΡΟC Busto togato di Omero a d . In campo a d . contromarca foglia di palma, incisaR/ Il supplizio di Dirce . Anfione e Zeto, nudi, con clamide svolazzante sulle spalle, ai lati del toro . In basso, Dirce prostrata in terraaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 23, n . 85 .4cohen VIII, p . 282, n . 65; zadoKS-Jitta 1951, p . 86, n . 15 (ma con al D/ la testa di Traiano); Sachero 1987, p . 66, fig . 21 (ma con al D/ la testa di Nerone)16. g 38,5 mm 20,05 360° inv . 2005Collezione Scala n . 946, ex collezione Sambon n . 935

AE contorniato 356�394 d .C .D/ ωΜΗΡΟC Busto togato di Omero a d . In campo a d . contromarca foglia di palma, incisaR/ Servo con tunica e mantello che conduce un cavallo sellato, a d .aLföLdi-aLföLdi 1976, I, pp . 24�25, n . 89 .5 e tav . 29, 12cohen VIII, p . 282, n . 6617. g 22,39 mm 38 360° inv . 1921Collezione Scala n . 865, ex collezione Sambon n . 851L’esemplare presenta due fori diametralmente opposti

AE contorniato 356�394 d .C .D/ ωΜΗΡΟC Busto togato di Omero a d . In campo a d . monogramma PE in nesso, incisoR/ Servo con tunica e mantello che conduce, verso d ., un cavallo sellatoaLföLdi-aLföLdi 1976, I, pp . 24�25, n . 89 .7cohen VIII, p . 282, n . 6618. g 21,48 mm 36,9 180° inv . 1920Collezione Scala n . 864, ex collezione Sambon n . 850

AE contorniato 356�394 d .C .D/ SALVSTIVS AVTOR Busto togato, a testa nuda, di Sallustio a d . In campo a s ., contromarca corona, ageminata in argentoR/ Sol invictus in quadriga di prospetto, con le coppie dei cavalli che vanno in direzioni op�poste . Sotto il carro un coccodrilloaLföLdi-aLföLdi 1976, I, pp . 30�31, n . 107 .5 e tav . 36, 8; BeLLoni 1964, p . 334cohen VIII, p . 282, n . 82 . Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 330 . Sull’icono�grafia del Sole in quadriga frontale aLföLdi-aLföLdi 1990, II, pp . 112�11319. g 23,68 mm 40,5 360° inv . 2007Collezione Scala n . 948, ex collezione Sambon n . 937

AE contorniato 356�394 d .C .D/ Mezza figura di auriga di tre quarti a d ., a testa nuda, che stringe con la destra la sferza e con la sinistra il freno di un cavallo, di cui si scorge, in secondo piano, la testa . Dietro, a sinistra, un cascoR/ Bestiarius, vestito di tunica, con lancia in mano; dietro di lui una pantera morta . Ai lati, a s . una foglia di palma, a d . cinque coroneaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 157, n . 487 .1 e tav . 193, 10; BeLLoni 1964, p . 33420. g 21,34 mm 36,2 180° inv . 1971Collezione Scala n . 914, ex collezione Sambon n . 901

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AE contorniato 395�410 d .C .D/ Testa nuda di Nerone con le sembianze di Ercole a d .; davanti la clava . Dietro monogram�ma PE in nesso, incisoR/ Mars Propugnator, nudo, in atto di salire sopra una roccia, in atteggiamento di attacco . Sulla testa ha un elmo crestato, tiene lo scudo con la sinistra e una lunga lancia con la destraaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 176, n . 576 e tav . 100, 12Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 30421. g 23,01 mm 36,5 180° inv . 1990Collezione Scala n . 932, ex collezione Sambon n . 920Contorniato fuso

AE contorniato 395�410 d .C .D/ Testa nuda di Ercole a d .; dietro la clava . In campo a d . monogramma PE in nesso, incisoR/ KY�TYCHC [EY TYXHC] Evtyche Corridore di tre quarti a d . Dietro di lui la meta?aLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 176, n . 569 e tav . 100, 5Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 304 22. g 21,96 mm 37,7 90° inv . 1959Collezione Scala n . 903, ex collezione Sambon n . 889Contorniato fuso

AE contorniato 395�410 d .C .D/ Testa di Ercole con leont� a d .; davanti la clava . In campo a s ., una foglia di palmaR/ ROSCIVS Cavallo in corsa a d ., con una palma sul capoaLföLdi-aLföLdi 1976, p . 177, n . 578 e tav . 101, 2Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 272 23. g 26,28 mm 37,5 360° inv . 1913Collezione Scala n . 857, ex collezione Sambon n . 843Contorniato fuso

AE contorniato 395�410 d .C .D/ Testa nuda di Ercole a s .; davanti la clava . In campo a d . monogramma PE in nesso, incisoR/ Cavallo al passo a d . con un nastro sul capo . In es ., PASINICVSaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 175, n . 563 .2 e tav . 99, 9Per la contromarca al D/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 30424. g 27,37 mm 36,6 360° inv . 1915Collezione Scala n . 859, ex collezione Sambon n . 845Contorniato fuso

AE contorniato 384�423 d .C .D/ HONORIO AVGVSTO Busto di Onorio diademato e paludato a d . Davanti, monogramma PE in nesso, inciso R/ ARTEMI VINCAS Quadriga di prospetto con auriga che porta un ramo di palma e la coro�na . In es ., I[VC]VNDATOR PENNA aLföLdi-aLföLdi 1976, I, pp . 149�150, n . 450 .5 e tav . 186, 5zadoKS-Jitta 1951, p . 91, n . 4425. g 32,19 mm 42,2 360° inv . 1946Collezione Scala n . 890, ex collezione Sambon n . 876

AE contorniato 410�455 d .C .D/ INVICTA ROMA FELIX SENATVS Busto elmato e corazzato di Roma a d . Davanti, contro�marca palma, incisaR/ REPARATIO MVNERIS FELICITER Bestiarius con lancia nella destra, in atto di lottare con un orso . In es ., foglia di palma e coronaaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 21, n . 74 .6zadoKS-Jitta 1951, p . 92, n . 46; Sachero 1987, p . 60, fig . 11 (ma con al D/ il monogramma PE);

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AE contorniato 419�455 d .C . (epoca di Valentiniano III) .D/ DN THEODOSIVS PF AVG Busto di Teodosio, diademato e corazzato, a d . R/ M V[I]NC[A]S Scena teatrale . Una danzatrice con il corpo di prospetto e la testa a s .; nella destra tiene una corona . Ai lati, a s . quattro fanciulle, a d . dueaLföLdi-aLföLdi 1976, I, p . 151, n . 459 e tav . 187, 9; BeLLoni 1964, p . 336Per l’iconografia del R/ aLföLdi-aLföLdi 1990, II, p . 225, n . 231 27. g 30,05 mm 40,3 180° inv . 1981Collezione Scala n . 924, ex collezione Sambon n . 911

franca maria vanni

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

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5 havercamp 1722. La classificazione, con il numero degli esemplari noti, data da questo erudito fu ampliata dall’Eckel nel 1798, cui seguirono i lavori di SaBatier 1860, roBert 1882, cavedoni 1882, gnecchi 1895 e infine aLföLdi 1943 . Di questa monografia � stata fatta un’edizione aggiornata nel 1976, oggi fondamentale .6 Conturniatos, quos vocant Itali, nummo permiscere nummis maximi moduli majorum gentium Antiqua-ris nonnullis optimè de re nummaria meritis religio non fuit. Quod tamen consilium recentioribus non sapuit; & eos, tantùm abest, ut inter sinceri ora, praestantissimaque numismata locum usurpare merue-rint, quin potiùs inter rudiora Honorii Imperatoris aevi numismata rejici jure meritoque debuerant. Ab iis igitur heic abstinere prorsùs visum est (venuti 1739�1744, vol . I, p . IX) . Nel pubblicare i medaglioni della raccolta Albani, il Venuti eliminò tutti quei pezzi che non erano tali, tranne uno recante il busto di Anthemio da un lato e Ercole dall’altro illustrato alla tav . CXVIII del volume II (venuti 1739�1744, vol . II, p . 118) . Tale contorniato � descritto in cohen VIII, p . 317, n . 361; aLföLdi 1943, p . 176, n . 429; manganaro 1958�1959, pp . 73�77 . 7 giBBon 1781, vol . II, p . 432 .8 Per varianti tipologiche di questo tipo sui contorniati: forSyth 1981, pp . 80�85 .9 head 1901, p .11 e tav . II, 2 .10 deSnier 1983, pp . 56�65 .11 Secondo deSnier 1983, p . 55, la barba, così come � stata raffigurata sul contorniato, � quella tipica dei filosofi pagani del IV secolo . Tale attributo, estraneo al mondo latino, soprattutto per i ritratti di personaggi antichi, contraddistingue invece l’immagine di Saturnino Secondo Salustio, cui � attribuita la Περὶ θεῶν καὶ κόσμου (Gli dei e il mondo), una sorta di catechismo ufficiale dell’ultimo paganesimo, scritto durante la restaurazione della religione greco�romana voluta da Giuliano . Tale attribuzione � condivisa anche in di giuSeppe 2000, pp . 44�45 .12 piganioL 1945, p . 26 .13 Sull’assimilazione di Nerone con l’eroe greco: Levi 1987, pp .189�194 .14 Questo soggetto � stato variamente interpretato da coloro che se ne sono occupati; le diverse interpreta�zioni sono riportate in Sachero 1970, pp . 105�109 .15 mariotti 2007, pp . 245�265 .16 Esemplari di tali strumenti sono stati rinvenuti a Pompei (ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli) e ad Aquincum in Ungheria (WaLcKer mayer 1972) . 17 Lohrmann 1995, pp . 1�30 .18 Per l’uso di questo strumento a Roma: guidoBaLdi 1992 .19 Per l’interpretazione di questo mosaico: aurigemma 1926 .20 Optaziano Porfirio, Carmi, a cura di G . poLara, Torino 2004 .21 Tale gruppo fin dal VI d .C . secolo era esposto sulla spina dell’ippodromo di Costantinopoli accanto all’o�belisco di Teodosio . Cfr . andreae 2003, pp . 51�60 .22 gnecchi 1895, p . 49 . 23 Per una disamina delle varie interpretazioni: tourneur 1947, pp . 328�342 .24 guarducci 1958, vol . I, p . 411 .25 tourneur 1947, p . 342 . Anche un passo di Cassiodoro sembra confermare questa teoria: Tribuenda est iustis laboribus compensatio praemiorum quia exprobata militia creditur quae inremunerata transitur. Athletam populis palma designat esse victorem. Sudores bellicos civica corona testatur. Expectant etiam equos praemia sua et tanta iustitiae vis est, ut nec illis tardius detur laboris pretium qui sentire non pote-rant denegatum. Il testo � contento nell’epistola che Teodorico inviò a Stefano, comes primi ordinis, che si ritirava dalla vita pubblica (Cassiod ., Variae, II, 28) .26 Cfr . a tale proposito chaStagnoL 1960, p . 164 .27 aLföLdi 1942�43, pp . 12�13 .28 BeLLoni 1964, p . 336 .29 I contorniati trovati nel Foro romano sono segnalati in aLföLdi 1990 nell’indice delle collezioni . In gnecchi 1890, pp . 348�350, � segnalato il rinvenimento, durante gli scavi effettuati a Roma nel 1889, di un contor�niato di Marco Aurelio . Non sono noti ritrovamenti di tali esemplari nelle catacombe romane, dalle quali invece provengono numerosi medaglioni (Serafini 1937, p . 437) .30 puSchi 1886, pp . 255�260 riferisce di un contorniato trovato in Istria a San Lorenzo del Pasenatico, vicino a Parenzo . Cfr . anche ceSano 1906, pp . 371�381 .31 gorini 1979, pp . 413�437 .32 Cfr . a tale proposito mazzarino 1951, p . 127 .33 Cfr . radnoti aLföLdi 2000, p . 154 . Secondo chaStagnoL 1960, pp . 332�333, non esistono prove sufficienti per affermare che la produzione dei contorniati fosse effettuata nella zecca statale . 34 di giuSeppe 2000, p . 11�63 .

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i contorniati deLLa coLLezione SamBon F.M. Vanni

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35 [Ex aucto]ritate Tarraci Ba[ssi u.c.p]raef Urb. Nomina aere i[ncisa taber]narioum qui sibi pecu[niam]spectaculis et panem populi contra disciplinam romanam de re….vindicare consueverant . Sul significato dell’editto: cracco ruggini 1961, pp . 120�121 . Per le argomentazioni prodotte da Mazzarino per confutare la tesi dell’Alföldi: mazzarino 1951, pp . 122�149; mazzarino 1959, pp . 784�791 .36 arSLan 2003, p . 99 .37 Laterculus � il nome che nella tarda antichità veniva dato ad una lastra in pietra od in terracotta sulla qua�le era stata scritta un’epigrafe usata per diffondere certi tipi d’informazione disposte in forma di elenco o di calendario . Il termine successivamente divenne sinonimo del contenuto di un tale tipo di scrittura . Famoso � il calendario di Polemio Silvio un funzionario di origine gallica, che lavorò presso il palatium imperiale prima del 438 . Cfr . adamS 2007, p . 252 . 38 Per la biografia di questo personaggio: grierSon 1991, pp . 48�52 e il contributo di F . Slavazzi, supra .

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monete da SequeStri G. Facchinetti

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Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Tetradramma di Siracusa, 415-405 a.C. © SBALo.

MONETE DA SEQUESTRI

Nell’ambito delle attività svolte dalle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno de�gli scavi clandestini e del commercio illecito di materiali archeologici, nel corso degli ultimi decenni sono stati sequestrati e restituiti allo Stato diversi lotti di monete comprendenti esemplari in vario stato di conservazione e di diverso interesse . La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia ha avviato un programma di revisione e catalogazione di questi materiali al fine di valorizzare e rendere fruibile al pubblico questo patrimonio salvato1 .

In questa occasione vengono per la prima volta presentate alcune monete provenienti da due differenti sequestri . Si tratta di una prima campionatura cui farà seguito la pubblicazione integrale dei nuclei sul Portale Numismatico dello Stato .

I due lotti hanno storie differenti che si riflettono nella differente qualità dei materiali che li compongono .

Mentre il sequestro 243, la cui storia � ripercorsa in questo volume da Paolo Giorgio Ferri2, comprende 150 monete selezionata a fini collezionistici, il sequestro 115, uno dei più importanti mai realizzati in Lombardia come ricorda Francesco Muscolino nel suo contri�buto, comprende 266 monete e oltre 350 reperti archeologici provenienti da più scavi clan�destini . Se il primo lotto si distingue per l’eccellente stato di conservazione delle monete e per il loro elevato livello qualitativo, il secondo comprende sia esemplari ben leggibili che pezzi quasi o del tutto illeggibili e nel suo insieme rispecchia l’assemblaggio di gruppi pro�babilmente provenienti da luoghi e contesti diversi . La non eccelsa qualità di questi pezzi, comune a più lotti provenienti da sequestri, non deve trarre in inganno . Il loro interesse culturale, risiede, infatti, nell’essere reperti archeologici, anche se ormai privati del loro contesto di rinvenimento .

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monete da SequeStri G. Facchinetti

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La selezione delle monete in mostra non intende rappresentare interamente i due lotti, ma solo suggerirne la ricchezza e l’interesse . Fra le monete del sequestro 243 sono, quindi, stati scelti alcuni degli esemplari più attraenti, privilegiando le zecche magno greche, in par�ticolare Siracusa . Per il sequestro 115, invece, vengono presentati pochi pezzi ritenuti idonei a mostrare la diversa qualità di questo lotto .

grazia facchinetti

NOTE

1 Compatibilmente con ragioni di sicurezza e per motivi di studio, le monete sono consultabili, previa ri�chiesta e su appuntamento, presso la sede della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia .2 Vedi infra .

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La circoLazione iLLecita deLLe monete archeoLogiche P.G. Ferri

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LA CIRCOLAZIONE ILLECITA DELLE MONETE ARCHEOLOGICHE: UN CASO DI CONFISCA

Va premesso che la documentazione che ho potuto raccogliere sul caso di sequestro di monete n . 243 e illustrate nel contributo che segue non � completa . E tale situazione di fatto può consentire di ricostruire diversi scenari giuridici . Sceglierò quello più probabile .

Stando agli atti disponibili, � possibile stabilire che in data 31 luglio 1992 la Dogana In�ternazionale di Chiasso procedeva al sequestro di un lotto di 152 monete poiché una persona, nata in Italia e residente in Svizzera, di professione numismatico e dipendente di una nota ditta che in Lugano commercializza monete, aveva tentato di introdurle fraudolentemente in territorio italiano . In particolare, su di un treno proveniente dalla Svizzera e diretto in Italia, una pattuglia della Guardia di Finanza aveva sottoposto a controllo la predetta persona che alla domanda circa i beni da dichiarare aveva negato di esserne in possesso . Prima di proce�dere alla sua perquisizione a mente dell’articolo 20 del D .P .R . nr . 43/731 la pattuglia della G .F . invitava la persona sospetta ad esibire quanto in suo possesso; e questi ottemperava estraen�do dalla borsa quattro pacchetti contenenti le suddette monete .

Con successiva richiesta del 3 agosto del 1992 l’Ufficio Doganale richiedeva alla Soprin�tendenza di Milano di voler sottoporre a perizia tali monete per determinarne il valore e stabilire, in particolare, se rivestivano importanza archeologica . Ed in data 5 agosto la Soprin�tendenza di Milano compiva gli accertamenti richiesti, evidenziando quel che segue: a) due delle quattro monete d’oro sequestrate erano greche antiche ed avevano il valore dichiarato complessivo di 3 .500 .000 lire; b) tutte le 111 monete d’argento erano autentiche, greche an�tiche, per lo più provenienti da zecche della Magna Grecia, ma anche della Grecia propria e dell’Asia . Il loro valore dichiarato non era di appena 35 milioni di lire come sostenuto dal soggetto inquisito, bensì di almeno 120 milioni; c) le 37 monete di bronzo erano tutte au�tentiche, provenienti da zecche magnogreche, cartaginesi ed orientali . Il valore dichiarato di 8 .500 .000 lire era ritenuto congruo .

La Soprintendenza riteneva comunque che le monete rivestissero un eccezionale inte�resse archeologico e numismatico e, come tali, fossero da destinare all’amministrazione dello Stato, in base all’art . 334 del T .U . D .P .R . 43/73 . Tramite gli Uffici competenti, veniva poi sol�lecitata la destinazione in uso delle monete in questione in favore del Ministero per i Beni Culturali .

In data 14 settembre 1992, il soggetto che aveva tentato di contrabbandare le monete in questione veniva denunciato per tale reato alla Pretura Circondariale di Como . Ma in data 24 novembre 1998 veniva comunicato che con provvedimento nr . 13753 il Direttore della Circoscrizione Doganale di Chiasso aveva ordinato la confisca amministrativa delle monete in questione, avendo il soggetto inquisito oblato di fronte all’accusa di contrabbando a lui rivolta .

L’Ufficio Doganale manifestava pure l’intenzione di procedere all’alienazione dei beni numismatici sequestrati, qualora la Direzione Generale del Contenzioso presso il Ministero delle Finanze non avesse deciso favorevolmente in ordine alla richiesta di assegnazione o destinazione in uso al Ministero per i Beni Culturali di parte della “merce confiscata” .

Comunque, in data 11 maggio 1999, veniva disposta la consegna a titolo gratuito del�le monete in questione in favore della Soprintendenza di Milano, riconosciute le finalità di carattere archeologico e numismatico . La titolarità del diritto di proprietà di tali beni veniva riservata all’Amministrazione Finanziaria2 .

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La circoLazione iLLecita deLLe monete archeoLogiche P.G. Ferri

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Questi sono i fatti che ho potuto accertare; e, tuttavia, attraverso di essi si possono for�mulare le seguenti considerazioni ed ipotesi .

Va in primo luogo evidenziato come il traffico illecito di beni culturali si svolge sovente tra paesi limitrofi, poiché tali frontiere sono di agevole transito per la delinquenza di settore e quindi via naturale per spostare le merci da un luogo all’altro, per le finalità di riciclaggio sopra in breve illustrate . Non solo . Il mezzo di trasporto più utilizzato risultava e risulta pro�prio quello ferroviario, perché in genere impegnato da pendolari e comunque da un numero elevato di persone che difficilmente possono essere adeguatamente controllate al passaggio della frontiera . Ma in questo caso qualche cosa deve aver attratto l’attenzione dei finanzieri i quali si sono subito attivati ricorrendo a quei poteri speciali che il T .U . delle leggi doganali riconosce a loro . Poteri speciali che dovrebbero accompagnare ed anzi essere ampliati con riferimento ad ogni investigazione riguardante i beni culturali, così da consentire l’uso di speciali tecniche investigative quali un differimento nell’intervento delle forze dell’ordine, le acquisizioni simulate, le investigazioni sotto copertura, le indagini transfrontaliere anche attraverso cooperazione investigativa coordinata, immediata ed efficiente tra paesi confinanti . Proprio come accade – ad esempio – in materia di stupefacenti, di cui le investigazioni in materia di beni culturali ripetono molte delle metodologie . Anzi, mentre in caso di traffico di stupefacente può essere tollerato il rischio di perdere parte della droga, altrettanto non � di certo opportuno che avvenga quando il traffico ha per oggetto un bene culturale .

Altra circostanza che colpisce � quella relativa al fatto che l’autore del contrabbando era non solo un numismatico, ma il dipendente di una nota ditta che commercializzava e commercializza monete in Lugano . Da ciò evidentemente deriva una particolare gravità della condotta criminosa, sia perché il soggetto era ben consapevole della portata antigiu�ridica del suo operato; sia perché questi era in evidente contravvenzione del suo codice di categoria; sia perché era soggetto intermediario rispetto alla struttura sociale a cui ap�parteneva, intermediazione destinata ad avviare al commercio estero non solo le monete in questione, ma con buona probabilità anche altri lotti, portati in Svizzera dall’Italia con condotte studiate e realizzate pure in altri casi, sia passati sia futuri rispetto all’evento che ora ci occupa .

Dai dati di fatto raccolti si può comunque dedurre che le monete in questione sono state consegnate in Italia poco tempo addietro al soggetto inquisito; che tale consegna � avvenuta da parte di un “collezionista” italiano3 privo di scrupoli visto che le monete stesse dovevano provenire da scavi clandestini e comunque da acquisizioni illegittime; che il soggetto inquisi�to altro non era che un intermediario tra il collezionista e la ditta di Lugano; che quest’ultimo aveva portato le monete in Svizzera per compiere operazioni di valutazione e stima per una successiva loro commercializzazione da parte della ditta numismatica di Lugano; e che l’im�portazione in Italia di tale materiale numismatico destinato al collezionista avveniva in modo clandestino proprio per occultare l’illecita origine dei beni stessi .

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Statere di Filippo III di Macedonia (Aradus, 323-316 a.C.). © SBALo.

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A queste deduzioni si perviene considerando che nessuna documentazione � stata pro�dotta circa la provenienza dei beni, segno della loro illecita acquisizione . Non solo . Se le monete fossero state detenute da tempo in Svizzera, comunque una loro origine sarebbe stata dichiarata o comunque in qualche misura – vera o fittizia – certificata . D’altra parte, una condotta cristallina sarebbe convenuta al soggetto inquisito, il quale con tutta probabilità avrebbe adottato la procedura dell’importazione temporanea se fosse stato in grado di dare almeno una parvenza di liceità alla sua detenzione . Invece questi ha preferito correre i rischi4 connessi al trasporto occulto di tali monete, piuttosto che esporre i beni, sé stesso ed il suo dante causa ad eventuali richieste di chiarimenti, assai probabili in caso di avvio di una pro�cedura ufficiale di importazione . Forse si può argomentare che la intermediazione non aveva avuto buon esito nel caso di specie, visto che le monete ritornavano al “collezionista” italiano il quale, non essendosi accordato sul loro valore, non intendeva, almeno a breve, destinare tali beni culturali al commercio estero . Sicché la creazione di documentazione di comodo era considerata troppo costosa e comunque inutile .

Va anche ricordato – come l’esperienza di altri casi insegna – che in territorio italiano operano molteplici intermediari per gallerie, case d’asta e comunque per ditte e società estere che propongono ai detentori di beni archeologici vantaggiosi guadagni economici, prospet�tando in tal caso vendite all’estero di cui loro divengono non solo garanti ma anche materiali esecutori delle relative operazioni di import�export sia lecite che illecite5 . Ne consegue che non sarebbe stato affatto inutile continuare ad investigare sull’operato passato ed anche futuro del soggetto inquisito, vuoi per scoprire altri reati già perpetrati; ma soprattutto per evidenziare la sua rete di conoscenze e di traffici in atto .

Si deve infatti considerare che nel caso di specie il soggetto in questione ha tenuto, per così dire, un “basso profilo” e non risulta abbia tentato di rivendicare le monete, né diretta�mente né per interposta persona ovvero attraverso soggetto che si sarebbe venuto a quali�ficare come terzo in buona fede . E ciò nonostante l’ingente valore di tali beni numismatici . Ma tale rinunzia ben si giustifica se si considera che l’imputazione era per un reato di con�trabbando, vale a dire un crimine di prova agevole per quel che riguarda l’elemento sogget�tivo o dolo; che non conveniva mettere a repentaglio altre illecite iniziative; e che occorreva mantenere esente da indagini il collezionista italiano . E se ripugna considerare “merci” da confiscare beni culturali di ingente valore come quelli ora in esame6, tuttavia la tutela (almeno patrimoniale) di essi � assai efficace attraverso l’imputazione di una fattispecie di contrab�bando, visto che quasi tutti gli ordinamenti sono dotati di una normativa speciale e rigorosa allorché vengono a contrastare operazioni che li privano di un guadagno derivante dalla mancata riscossione dei diritti di confine . Paradossalmente, il reato specifico di importazione illecita di bene culturale o non esiste affatto (come avviene per l’ordinamento italiano che pure � all’avanguardia nella tutela tanto del nostro, quanto dell’altrui patrimonio culturale); o se � contemplato come fattispecie criminosa (come avviene per pochi ordinamenti giuridici

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Decadramma di Agatocle di Siracura (Siracusa, 317-310 a.C.). © SBALo.

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quali la Nuova Zelanda, la Nuova Guinea e le Filippine) � punito con sanzioni irrisorie e co�munque assai più modeste rispetto alla disciplina generale che sarebbe applicabile in caso di contrabbando, avverso il quale � possibile per giunta attivare capacità investigative senz’altro superiori . Non solo . Addirittura la tutela del terzo in buona fede risulta attenuata se il reato da contestare � il contrabbando .

A tal riguardo, va premesso come la confisca sia uno strumento in genere eccezionale in materia di beni archeologici . Infatti, per questo specifico settore � quasi del tutto omessa ogni previsione circa questa sanzione accessoria: ma ciò consegue all’attribuzione della proprietà del bene ex lege allo Stato italiano, a titolo originario . Il titolo di proprietà vantato dallo Stato sul bene � titolo addirittura più forte di quello che fonda l’istituto pubblicistico della confisca . Su questo aspetto � possibile richiamare la seguente giurisprudenza della Corte di Cassazio�ne, la quale ha affermato per i beni archeologici: “l’inapplicabilità della misura di sicurezza della confisca . . . poiché si tratta di cose appartenenti a titolo originario allo Stato, sicché non � possibile acquisire la proprietà di una cosa già propria” (cfr . Cass . sez . 3, Sent . n . 23295 del 28 .4 .2004, imp . Paleologo) .

E tuttavia tale diritto di proprietà a titolo originario, ove i beni si trovino in territorio estraneo alla sovranità dello Stato, risulta attuabile solo attraverso gli strumenti della coope�razione internazionale, la quale sovente richiede un formale provvedimento di confisca che, qualora concesso, verrà poi inviato all’Autorità richiesta per un formale riconoscimento o exequatur . Provvedimento ablativo che in questa ipotesi si rende necessario non solo per i profili strumentali ora indicati; ma soprattutto perché lo Stato italiano non può autonoma�mente riconoscersi un titolo originario di proprietà, specie quando non � in grado di affer�mare la sua signoria sui beni culturali, in quanto, per l’appunto, collocati in territorio estero .

Nel caso ora in esame, siamo tuttavia al di fuori dell’ipotesi di un ordine di confisca per�ché i beni archeologici si trovavano in territorio estero . Anzi i beni erano stati introdotti in Italia in maniera clandestina originando una condotta di contrabbando . E si � pervenuti ad una confisca (nel caso di specie amministrativa7) prescindendo da ogni accertamento della titolarità dei beni in questione, che essendo in gran parte di origine italiana potevano invece indurre a ritenere un acquisto originario da riferire ex lege allo Stato, con tutte le presunzioni che in fatto ed in diritto sussistono in materia di beni archeologici8 .

Strada quella della confisca amministrativa che � stata invece scelta perché probabilmen�te la più celere e di maggiori risultati pratici . Basti pensare che la confisca in caso di contrab�bando poteva in passato essere ordinata anche nei confronti del terzo acquirente in buona fede . Al riguardo la Corte Costituzionale, solo con sentenza n . 1/1997, occupandosi dell’il�

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Decadramma di Siracusa (400-390 a.C.). © SBALo.

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legittimità costituzionale della norma ex art . 301 DPR n . 43/1973, ha affermato che “deve escludersi che la misura della confisca possa investire la cosa appartenente al terzo estraneo al reato quando questi dimostri di esserne divenuto proprietario senza violare alcun obbligo di diligenza e quindi in buona fede” . Ed ha aggiunto, a miglior chiarimento del principio di portata generale, che “un simile sacrificio (perdita del bene) non può essere inflitto al terzo di buona fede: altro sono le attività illecite dell’autore del contrabbando, dei suoi eventuali concorrenti, di coloro che siano incorsi nei reati di ricettazione o di incauto acquisto, altra la posizione del terzo che abbia compiuto il suo acquisto in buona fede e senza che esistessero elementi idonei a far sorgere sospetti circa la provenienza del bene” . E quindi ha concluso per l’incostituzionalità della norma “nella parte in cui non consente alle persone estranee al reato di provare di avere acquistato la proprietà delle cose ignorando senza colpa l’illecita immissione delle stesse sul mercato” . Tuttavia, quando fu pronunciata la confisca e a tutt’oggi “la persona estranea al reato” di cui alla normativa sopra citata va intesa in modo rigoroso . Ed al riguardo, non appare inutile trascrivere la giurisprudenza della Corte di Cassazione, e così “… perché – taluno – possa qualificarsi persona estranea al reato e far valere il diritto al dissequestro e alla restituzione del bene, ha l’onere di dimostrare di non aver mantenuto una condotta colposa, costituito dalla mancanza di diligenza nel controllo sull’operato del soggetto che ha materialmente e illecitamente” compiuto il fatto costituente reato (cfr . Cass . sez . I, sent . 1927 del 9 .12 .2004) .

Concludo qui questi appunti, forse disorganici, ma che vogliono contribuire ad un esame preliminare dei fenomeni criminali esistenti sul tema delle monete aventi valore archeologico ed in particolare ad illustrare la fattispecie riguardante il lotto di monete sequestrate e confi�scate, e che vengono per la prima volta presentate qui in mostra9 (figg. 1�3) .

Orbene, quanto sopra evidenziato pone a sua volta in luce una precisa circostanza, vale a dire che � tempo di sollecitare da un lato un intervento politico ad ogni livello ad iniziare da quello internazionale, non tralasciando però riforme interne oramai assolutamente inelu�dibili . Ma nel frattempo e senza alcuna disperazione – che pure potrebbe essere alimentata da passate vicende – trovare nell’abbondante, scoordinata e vetusta legislazione i mezzi di volta in volta più idonei, come quelli che nel caso concreto hanno consentito all’Italia di rien�trare in possesso di monete di eccezionale valore culturale, da rendere fruibili al più ampio pubblico, grazie anche alla recente iniziativa del Portale Numismatico dello Stato promosso dal Ministero .

paoLo giorgio ferri

note

1 L’art . 20 del D .P .R . 43/73 (controllo doganale delle persone) così recita: “I funzionari doganali, per as�sicurare l’osservanza delle disposizioni stabilite dalle leggi in materia doganale e delle altre leggi la cui applicazione � demandata alle dogane, possono invitare coloro che per qualsiasi motivo circolano nell’am�bito degli spazi doganali ad esibire gli oggetti ed i valori portati sulla persona . In caso di rifiuto ed ove sussistano fondati motivi di sospetto il capo del servizio può disporre, con apposito provvedimento scritto specificamente motivato, che le persone suddette vengano sottoposte a perquisizione personale . Della per�quisizione � redatto processo verbale che, insieme al provvedimento anzidetto, deve essere trasmesso entro quarantotto ore alla procura della Repubblica competente . Il procuratore della Repubblica, se riconosce legittimo il provvedimento, lo convalida entro le successive quarantotto ore” .A tal proposito sarebbe più coerente rispetto ai valori in gioco riconoscere anche legislativamente due tito�larità: quella dell’Amministrazione Finanziaria per gli aspetti patrimoniali propri di ciascun bene; e la titola�rità del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la cura, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali . E’ tempo, infatti, di cambiare opinione in ordine ai c .d . “property right” quando essi riguardano un bene culturale . A tal riguardo ed in genere, noi siamo abituati a ritenere che il proprietario di un oggetto può disporne a suo piacimento; e questa concezione del diritto di proprietà si rifà ai “will theorists” del XIX

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La circoLazione iLLecita deLLe monete archeoLogiche P.G. Ferri

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secolo, la stessa epoca in cui la legge era ritenuta espressione della sovranità di un territorio . Ma non vi � alcuna ragione per cui la proprietà di un bene culturale debba essere definita in tal modo, attribuendo al titolare pari diritti, proprio perch� � universalmente riconosciuto che il proprietario di un tale oggetto non ha affatto il diritto di distruggerlo, ma, al contrario, allo Stato �e addirittura alla comunità internazionale � � attribuito il potere di conservarlo e di valorizzarlo . Tutto ciò sta a significare che due differenti diritti di pro�prietà o di titolarità esistono allo stesso tempo su di un oggetto che � parte del “national heritage”: quello del privato cittadino o dell’ente che possa vantare una sua lecita acquisizione e che deve trattare il bene con il rispetto che merita; e quello del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha il potere�dovere di preservarlo e valorizzarlo . 3 Si deve dedurre che trattasi di un collezionista italiano sia dalla destinazione delle monete e soprattutto dalla loro provenienza e composizione, come accertato dalla consulenza sopra citata . 4 In genere molto contenuti visto che si stimano nell’ordine del 6% i traffici illeciti che vengono scoperti nel settore dei beni culturali e che tale percentuale va stimata al ribasso per i beni numismatici che, come già accennato, sono facilmente occultabili .5 Su questo punto si possono ricordare le intercettazioni telefoniche avvenute tra il direttore della sede italiana di una nota casa d’aste ed una persona che intendeva inviare all’estero una collezione di dipinti . Il direttore “affabilmente” sosteneva che il ruolo della filiale italiana della casa d’aste altro non era che quello di intercettare clienti in Italia per indurli a trasferire all’estero i beni medesimi, non essendovi alcun pro�blema o rischio nel farlo clandestinamente . Tant’� �così soggiungeva� che se egli fosse stato al posto delle Autorità inquirenti italiane egli avrebbe intercettato l’utenza in suo uso ogni giorno (sic!) . 6 A questo riguardo appare sorprendente (anche se � datata) la decisione con la quale la Corte Europea di Giustizia (si veda, Commission v . Italy del 10 dicembre 1968) ha sostenuto che i beni culturali debbono essere considerati “in the same way as other goods, as long as they have an economic or commercial value” .7 Pronunciata ex art . 334 del T .U . D .P .R . 43/73 (Estinzione dei delitti di contrabbando punibili con la sola multa) che così recita: “Per i delitti di contrabbando punibili con la sola pena della multa, l’amministrazione doganale può consentire che il colpevole effettui il pagamento, oltre che nel tributo dovuto, di una somma non inferiore al doppio e non superiore al decuplo del tributo stesso da determinarsi dall’amministrazione medesima . Il pagamento della somma anzidetta e del tributo estingue il reato . L’estinzione del reato non impedisce l’applicazione della confisca, la quale � disposta con provvedimento dell’amministrazione doga�nale” . 8 Al riguardo � sufficiente richiamare la costante giurisprudenza formatasi in passato e di recente conva�lidata dalla decisione della Cass . sez . 3, sent . n . 458 del 12 .1 .2007: “Questa Corte ha ritenuto (tra le altre con sentenza 2 .10 .1995, n . 10335, rv . 494150) che nell’azione di rivendica di beni archeologici promossa dall’amministrazione statale, il ritrovamento o la scoperta dei beni stessi in data anteriore all’entrata in vi�gore della legge n . 364 del 1909, non � fatto costitutivo negativo del diritto azionato, ma fatto impeditivo che deve essere provato da chi l’eccepisce: dal complesso delle disposizioni, contenute nel codice civile e nella legislazione speciale, regolante i ritrovamenti e le scoperte archeologiche, ed il relativo regime di ap�partenenza, si ricava il principio generale della proprietà statale delle cose d’interesse archeologico, e della eccezionalità delle ipotesi di dominio privato sugli stessi oggetti, onde qualora l’amministrazione intenda rientrare in possesso dei beni detenuti da soggetti privati, incombe al possessore l’onere della prova, e della dedotta scoperta, e appropriazione, anteriormente all’entrata in vigore della legge 364 del 1909, a partire dalla quale le cose ritrovate nel sottosuolo appartengono allo Stato . La disciplina delle cose d’interesse archeologico non crea, come dedotto dal ricorrente, un’ingiustificata posizione di privilegio probatorio: lo Stato, nell’azione di rivendica dei beni archeologici può avvalersi di una presunzione di proprietà statale . La presunzione può essere determinata, oltre che da un id quod plerumque accidit di fatto, anche da una normalità normativa . Conseguentemente, opponendosi una circostanza eccezionale, idonea a vincere la presunzione, deve darsene la prova” (conformemente: Cass . 26 .2 .1985, n . 1672; 22 .1 .192, n . 709; 13 .8 .1992, n . 11149; 18 .4 .1995, n . 4337) . 9 V . il contributo di G . Facchinetti, pp . 107, 115�119 .

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iL SequeStro 243: Le monete G. Facchinetti

115 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

SELEZIONE DI MONETE DAL SEQUESTRO 243

Le 150 monete (2 in oro, 111 in argento e 37 in bronzo) componenti il lotto sequestrato nel 1999 costituiscono una campionatura di rilevante interesse storico, numismatico e arche�ologico della monetazione greca, intesa nella sua più vasta accezione . A fianco di emissioni magno�greche sono presenti monete della Grecia propria, compresa l’area tessala e macedo�ne, delle città insulari e del mondo greco orientale, fino ai regni ellenistici .

Come anticipato, le monete sono state selezionate da un anonimo collezionista in base allo stato di conservazione ed alla leggibilità di figure e scritte .

Nel gruppo spiccano alcune emissioni di zecche siciliane, in particolare di Siracusa, con una significativa campionatura delle diverse fasi della monetazione della città che ha ispirato la selezione dei pezzi esposti .

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Dracma di Alessandro III di Macedonia (328-323 a.C.). © SBALo.

CATALOGO

LUCANIA

SyBariS

Zecca: Sibari AR statere 530�510 a .C .D/ Toro a s . con testa rivolta a d . Sopra, VMR/ IncusoSNG Danish 1, n . 1390; SNG ANS 2, nn . 817�827

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iL SequeStro 243: Le monete G. Facchinetti

116 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Sulla datazione di questa emissione: Stazio 1993; SpagnoLi 19931. g 7,86 mm 30,3 360° inv . 2013 .243 .54SICILIA

geLa

Zecca: Gela AR tetradramma 415�405 a .C .D/ Quadriga al galoppo a s . L’auriga tiene un bastone nella destra . Sopra, aquila in volo verso s . In es ., spiga di granoR/ Protome di toro antropoposopo a d . Sopra, spiga d’orzo . Sotto, da d . a s ., ΓΕΛΑΣSNG ANS 4, Sicily II, n . 1002. g 16,8 mm 27,2 60° inv . 2013 .243 .3

SyracuSae

Zecca: Syracusae AR tetradramma 480�475 a .C .D/ Quadriga al passo a d . Sopra, Nike in volo verso d . incorona i cavalliR/ ΣVΡΑΚΟΣΙΟ Ν Testa di Arethusa a d . con capelli raccolti da benda sulla nuca e collana di perle . Attorno, quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, n . 733. g 17,09 mm 26,1 210° inv . 2013 .243 .51

Zecca: Syracusae AR tetradramma 466�460 a .C .D/ Quadriga al passo a d . Sopra, Nike in volo verso d . incorona l’auriga . In es ., ketos a d .R/ ΣVΡΑΚΟ ΣΙΟΝ Testa di Arethusa a d . con capelli raccolti sulla nuca e collana . Attorno, quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, nn . 134�1364. g 16,65 mm 25,4 150° inv . 2013 .243 .50

Zecca: Syracusae AR tetradramma 466�440 a .C .D/ Quadriga al passo a d . Nike in volo verso d . incorona i cavalli . In es ., ketos a d .R/ ΣVΡΑΚΟΣΙ Ο Ν Testa di Arethusa a d . con orecchino e collana di perle . Attorno quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, nn . 159�1625. g 16,99 mm 25,4 270° inv . 2013 .243 .32

Zecca: Syracusae AR tetradramma 460�440 a .C .D/ Quadriga al passo a d . Sopra, Nike in volo verso d . incorona i cavalli . In es ., ketos a d .R/ ΣVΡΑΚΟΣΙΟΝ Testa di Arethusa a d . con capelli raccolti da benda, orecchino e collana . Attorno quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, nn . 165�1736. g 16,84 mm 25,5 180° inv . 2013 .243 .44

Zecca: Syracusae AR tetradramma 430�420 a .C .D/ Quadriga al passo a d . Sopra, Nike in voloR/ ΣVΡΑΚΟΣΙΟΝ Testa di Arethusa a d . con capelli raccolti da benda, orecchino e collana di perle . Attorno quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, n . 2147. g 17,07 mm 25,4 60° inv . 2013 .243 .41D/ ΣVΡΑΚ[ΟΣΙΟΝ] Figura e scritta parzialmente fuori conioR/ slittamento del conio durante le operazioni di battitura

Zecca: Syracusae AR tetradramma 415�405 a .C .D/ Quadriga al galoppo verso d . Sopra, Nike in volo verso s . regge nelle mani protese la co�rona e un cartello con scritta EYAINETO . In es ., due delfini affrontati

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iL SequeStro 243: Le monete G. Facchinetti

117 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

R/ Testa di Arethusa a s ., con capelli raccolti da larga benda e orecchino . Attorno, quattro delfini . Sopra, ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ . Sotto, ΕVΜΕΝΟVSNG ANS 5, Sicily III, nn . 271�2728. g 17,18 mm 24,5 360° inv . 2013 .243 .47D/ [EYAINETO]R/ [ΣΥΡΑΚΟ]ΣΙΩΝ [ΕV]ΜΕΝΟVIl conio di D/ � lo stesso della moneta inv . 2013 .243 .49 (cat .n . 9)

Zecca: Syracusae AR tetradramma 415�405 a .C .D/ Quadriga al galoppo verso d . Sopra, Nike in volo verso s . regge nelle mani protese la co�rona e un cartello con scritta EYAINETO . In es ., due delfini affrontatiR/ Testa di Arethusa a s . con capelli raccolti da larga benda e collana . Sopra, ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝAttorno, quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, nn . 271�2729. g 17,2 mm 27,5 180° inv . 2013 .243 .49Il conio di D/ � lo stesso della moneta inv . 2013 .243 .47 (cat .n . 8)D/ [EYAINETO]R/ ΣΥΡΑΚ[ΟΣΙΩΝ]

Zecca: Syracusae AR tetradramma 405�395 a .C .D/ Quadriga al galoppo verso s . L’auriga tiene le redini con la sinistra, regge un bastone con la destra e viene incoronato da Nike in volo verso d . In es ., delfinoR/ ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ Testa di Arethusa a s . con capelli legati da benda e raccolti sulla nuca, orec�chino e collana . Attorno, quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, nn . 295�29610. g 17,27 mm 23,9 360° inv . 2013 .243 .35D/ In es ., [ ]R/ [ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ]

Zecca: Syracusae AR tetradramma 405�395 a .C .D/ Quadriga al galoppo verso s . Nike in volo verso d . incorona l’auriga . In es ., delfinoR/ ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ Testa di Arethusa a d . con capelli raccolti da benda, orecchino e collana . Attorno, quattro delfiniSNG ANS 5, Sicily III, nn . 295�29611. g 15,95 mm 28,1 210° inv . 2013 .243 .40

Zecca: Syracusae AR decadramma 400�390 a .C .D/ Quadriga al galoppo a s ., auriga incoronato da Nike in volo verso d . In es ., da s ., schiniere, corazza, schiniere, elmoR/ ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ Testa di Arethusa a s . con corona di spighe, orecchini e collana di perle . Attorno quattro delfini . Davanti al collo, punto . Dietro la nuca, stellaSNG ANS, 5, Sicily III, nn . 361�375; SNG Danish I, nn . 689�69412. g 43,5 mm 33,6 150° inv . 2103 .243 .1R/ ΣΥΡΑΚΟΣΙ[ΩΝ]

agatocLe di SiracuSa

Zecca: Syracusae AV decadramma 317�310 a .C .D/ Testa di Apollo a s . con corona di alloroR/ ΣΥΡΑ Κ ΟΣΙΩΝ Biga al galoppo a d . L’auriga tiene un bastone nella destra . Sotto, triscele .SNG ANS 5, Sicily III, nn . 549�55313. g 4,25 mm 15,7 210° inv . 2013 .243 .4

Zecca: Syracusae AR tetradramma 310�305 a .C .D/ Testa di Arethusa a s . con corona di spighe, orecchino e collana . Sotto, ΦΙ . Attorno, tre

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iL SequeStro 243: Le monete G. Facchinetti

118 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

delfiniR/ Quadriga al galoppo verso s . L’auriga tiene un bastone nella destra e le redini nella sinistra . Sopra, triscele . In es ., ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ / ΑΙSNG ANS 5, Sicily III, nn . 632�64314. g 16,43 mm 25,5 120° inv . 2013 .243 .48

ieronimo di SiracuSa

Zecca: Syracusae AR 5 litre 215�214 a .C .D/ Testa di Ieronimo a s . con diademaR/ ΒΑΣΙΛΕΟΣ ΙΕΡΟΝΥΜΟΥ Fulmine alato . Sopra, ΞΑSNG ANS 5, Sicily III, n . 10315. g 4,2 mm 17,4 60° inv . 2013 .243 .65

ATTICA

atene

Zecca: Atene AR tetradramma 479�393 a .C .D/ Testa di Athena a d . con elmo sormontato da corona di alloroR/Civetta a d . in quadrato incuso In alto a s ., ramo di olivo e crescente lunare . A d ., ΑΘΕSNG Danish III, nn . 31�4016. g 17,21 mm 25,6 60° inv . 2013 .243 .2

TRACIA

aenuS

Zecca: Aenus AR tetradramma 412�365 a .C .D/ Testa di Hermes frontale con petasosR/ Capro avanza verso d . Davanti, serpente . Sopra, ΑΙΝΙΟΝSNG Danish, 2, n . 41017. g 15,23 mm 24,8 360° inv . 2013 .243 .21R/ [ΑΙΝ]ΙΟΝ

MACEDONIA

aeSiLLaS, quaeStor

Zecca: Macedonia AR tetradramma 93�92 a .C .D/ ΜΑΚΕΔΟΝΙΩΝ Testa a d . di Alessandro il Grande con corna di Giove AmmoneR/ In corona di alloro, scrigno, clava, sella curule . Sopra, AESILLAS / QSNG Danish 2, nn . 1327�133018. g 16,59 mm 28,5 30° inv . 2013 .243 .53D/ [ΜΑΚΕΔΟΝ]ΙΩΝ

PHOENICIA

fiLippo iii di macedonia

Zecca: Aradus AV statere 323�316 a .C .

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iL SequeStro 243: Le monete G. Facchinetti

119 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

D/ Testa di Athena a d . con elmo decorato da grifoneR/ ΦΙΛΙΠΠΟΥ Nike avanza verso s . con scettro nella sinistra e corona nella destra protesa . In basso a d ., . A s ., price 1991, n . P14619. g 8,67 mm 19,5 360° inv . 2013 .243 .5

AEGYPTUS

aLeSSandro di macedonia

Zecca: Abydos AR dramma 328�323 a .C .D/ Testa di Eracle a d . con leontéR/ ΑΛΕΞΑΝΔΡΟY Zeus in trono a s . con mantello attorno ai fianchi, lungo scettro puntato al suolo nella sinistra e aquila a d . nella destra protesa . A s . figura maschile nuda in piedi a s . con destra protesa . Sotto il trono, Ξprice 1991, n . 149920. g 4,24 mm 17 210° inv . 2013 .243 .66R/ ΑΛΕΞΑΝΔΡ[ΟY]

grazia facchinetti

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

price m.J. 1991, The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus. A British Museum Catalogue, Zürich – London .

Sibari e la Sibaritide = a. Stazio, S. ceccoLi (a cura di), Sibari e la Sibaritide, Atti del XXXII convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto � Sibari 7�12 ottobre 1992, Taranto 1993 .

SNG ANS = Sylloge Nummorum graecorum. The Collection of the American Numismatic So-ciety, New York 1969� .

SNG Danish = Sylloge Nummorum graecorum. The Royal Collection of Coins and Medals. Danish National Museum, West Milford 1981� .

SpagnoLi e. 1993, La documentazione, in Sibari e la Sibaritide, pp . 612�628 .

Stazio a. 1993, La monetazione, in Sibari e la Sibaritide, pp . 597�612 .

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iL SequeStro 115: La ceramica F. Muscolino

120 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

IL SEQUESTRO 115: LA CERAMICA

Il 4 ottobre 1976 il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano effettuava un sequestro di materiale archeologico a carico di due persone1 . Oltre a 266 monete, illustrate più avanti in uno specifico contributo di Grazia Facchinetti, vengono sequestrati più di 350 oggetti pro�venienti da scavi illeciti e pronti ad essere immessi sul mercato estero . Si tratta, soprattutto, di vasi assegnabili al subgeometrico daunio II e III (fig. 5), di ceramica apula a figure rosse e con decorazione sovraddipinta (fig. 3), di ceramica a vernice nera; un’anfora a figure rosse (fig. 4), pochi altri vasi e alcune sculture sono giudicati falsi .

Il 6 ottobre il “Corriere della Sera” dà ampio risalto alla notizia, con un articolo intitolato «Un colossale traffico di opere d’arte stroncato dai Carabinieri . Reperti archeologici del valore di miliardi sequestrati a due restauratori di corso Lodi»2 .

Uno dei due personaggi coinvolti, trasferitosi all’estero, continuò ad avere, fino alla sua morte, un ruolo prominente nel commercio illecito dei beni archeologici, come emerge dalle numerose menzioni che lo riguardano nell’inchiesta “The Medici Conspiracy”, a proposito, ad esempio, della kylix di Euphronios da Cerveteri e della testa d’avorio dal territorio di An�guillara3 . È lui a dichiararsi “proprietario” dei reperti archeologici rinvenuti dai Carabinieri, e

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Mostra del 2004 , “La stanza dei sequestri. Ma-teriali inediti custoditi nel magazzino della Soprintendenza”. © SBALo.

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iL SequeStro 115: La ceramica F. Muscolino

121 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

appare al corrente della loro provenienza illecita, mentre l’altra persona indagata � titolare del magazzino di corso Lodi utilizzato come laboratorio di restauro e dell’abitazione in cui era stata ritrovata una parte degli oggetti .

L’8 ottobre l’assistente geometra Angelo Cirillo, della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, si reca presso la Caserma dei Carabinieri di Via Moscova per compiere una som�maria ricognizione, in seguito alla quale conclude che i pezzi, tranne una decina di falsi, sono tutti autentici . Si decide, dunque, di affidarli in giudiziale custodia alla stessa Soprintendenza . A richiesta del giudice istruttore, e su indicazione della Soprintendenza, la perizia � affidata al prof . Pietro Orlandini dell’Università Statale di Milano .

Durante il dibattimento, la difesa sostiene due tesi principali . La prima � basata sulla grande quantità di vasi provenienti dalla Daunia, che equivarrebbe a scarso valore com�merciale e dunque a scarso valore artistico (!) . La seconda tesi, sulla provenienza da aste e collezioni dei reperti sequestrati, smentiva uno degli indagati, il quale aveva dichiarato, al momento della perquisizione, di essere cosciente dell’illecita provenienza da scavi clandestini e da furti .

Il perito prof . Orlandini dimostra invece, con grande chiarezza, l’elevato valore «storico, artistico e culturale» dei reperti quali «documento omogeneo della civiltà daunia, della sua produzione artistica nel campo della ceramica, nell’arco di due secoli, dei suoi usi e costumi funerari, dell’alto livello di cultura materiale e spirituale» . Aggiunge, inoltre, che i vasi sono di provenienza omogenea e di rinvenimento recente .

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Mostra “La stanza dei sequestri. Materiali inediti custoditi nel magazzino della Soprintendenza” nel 2004. Del sequestro 115 sono esposti, in alto, una falsa anfora a figure rosse e, in basso a destra, due false teste marmoree. © SBALo.

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iL SequeStro 115: La ceramica F. Muscolino

122 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Il procedimento penale si conclude, il 17 giugno 1980, con una sentenza che assolve per insufficienza di prove il titolare del magazzino, e condanna – con pena sospesa e non menzione – l’altro personaggio, ordinando, contestualmente, la confisca dei reperti, che sono assegnati allo Stato con sentenza del 23 ottobre 1985 . Al termine di un altro procedimento, i due imputati sono assolti dall’accusa di riproduzione e commercio di materiale artistico�archeologico falso (fig. 2) .

I reperti sono attualmente custoditi presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e sono stati oggetto di tesi di laurea condotte sotto la direzione del prof . Orlandini; ad un piatto � stato dedicato uno studio monografico4 . Nel 2004, i vasi sono stati esposti durante la mostra “La stanza dei sequestri. Materiali inediti custoditi nel magazzino della Soprintendenza”5, presso il complesso di Santa Maria della Vittoria a Milano (figg. 1�2) .

Schede

Kylix apula sovraddipinta [fig . 3]

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Kylix apula sovraddipinta, Tra fine V e IV secolo a.C. Dal sequestro 115 (anno 1976). © SBALo.

Milano, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . ST 54363 .Ricomposta da più frammenti, prima del sequestro, con un collante che, in alcuni punti, ha creato sbavature e patine . Dimensioni: alt . cm 5,8 (con anse cm 7); diam . cm 21 (con anse cm 27,7); diam . piede cm 10,8 .Kylix su basso piede ad anello modanato; vasca con risega interna verso metà dell’altezza; anse a sezione circolare, ripiegate a gomito e sormontanti l’orlo .Vernice nera densa e con riflessi metallici; sono a risparmio solo l’appoggio della base, due zone concentriche e un piccolo cerchio centrale sull’esterno del fondo . Decorazione sovraddipinta in rosso . Nel tondo centrale, delimitato da una linea, testa di gio�vane di profilo verso sinistra, con folta capigliatura e labbro inferiore prominente . Sopra la testa, all’esterno del tondo, iscrizione ΧΕΛΥ .Rogate Uglietti collega l’iscrizione alla parola ΧΕΛΥΝΗ (“labbro”), «con diretta allusione alla particolare caratteristica somatica del soggetto rappresentato» .Tra fine V e IV secolo a .C .rogate ugLietti 1977 .

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iL SequeStro 115: La ceramica F. Muscolino

123 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Fig. 4 – Soprintendenza per i Beni archeologici del-la lomBardia, Milano. Cratere a campana apulo a figure rosse, IV secolo a.C. Dal sequestro 115 (anno 1976). © SBALo.

Cratere a campana apulo a figure rosse [fig. 4]

Milano, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, inv . ST 54400 .Integro . Dimensioni: alt . cm 21,5; diam . imboccatura cm 24; diam . piede cm 10,5 .Cratere a campana, con anse a sezione circolare, ripiegate a gomito e piede a disco .La zona figurate � delimitata, in alto, da una fascia ad onda continua con motivo a bersaglio, alternato e, in basso, da un meandro scandito, ogni tre elementi, da croci di Sant’Andrea; sot�to le anse, palmette tra girali; intorno all’attaccatura delle anse, giro di trattini . Sono a rispar�mio: due fasce all’interno dell’orlo, una all’inizio e l’altra alla fine della svasatura; una fascia orizzontale tra le attaccature delle anse; l’angolo esterno e tutta la parte interna del piede .Sul lato A, satiro incedente a passo di danza, con gamba destra sollevata; si appoggia con la destra a un bastone e sostiene con la sinistra un cratere a calice figurato appoggiato sulla spalla . È preceduto da una donna (menade?), con peplo, collana e orecchini, in movimento verso destra, retrospiciente, con tirso nella sinistra e patera nella destra; sul lato B, due gio�vani ammantati a colloquio; quello di sinistra si appoggia con la destra ad un bastone, quello di destra � avvolto nell’himation .IV secolo a .C .Inedito .

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iL SequeStro 115: La ceramica F. Muscolino

124 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

Askos daunio a due imboccature [fig. 5]

Milano, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, s . inv .Integro . Dimensioni: alt . cm 16,5; lungh . cm 18; largh . cm 14 .Askos con due imboccature, una delle quali provviste di colino; ansa a nastro impostata alla base delle imboccature .Decorazione a vernice bruna su argilla beige . Sul corpo, fasce decorative separate da linee parallele; dal basso: linea orizzontale con foglie allungate e arrotondate; linea ondulata con foglie lanceolate, alternate; meandro; linea di puntini sfalsati . Un motivo analogo a quest’ulti�mo si ripete, sempre tra coppie di linee parallele, nelle due fasce sulla parte superiore, sotto l’ansa, e sulle due imboccature (in quest’ultimo caso, le linee in corrispondenza della parte esterna non sono parallele, ma convergenti); la parte più interna delle due imboccature � decorata da tre linee parallele; l’orlo delle due imboccature � sottolineato da una fascia di vernice; anche il colino � ricoperto di vernice . Sulla parte superiore dell’ansa, tra due linee parallele, fascia con decorazione a linee spezzate .Subgeometrico Daunio III (de JuLiiS 1977) .IV secolo a .C .Inedito .

franceSco muScoLino

Fig. 5 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Askos daunio a due imboccature, IV sec. a.C. Dal sequestro 115 (anno 1976). © SBALo.

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iL SequeStro 115: La ceramica F. Muscolino

125 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

de JuLiiS e.m. 1977, La ceramica geometrica della Daunia, Studi e materiali di etruscologia e antichità italiche 16, Firenze .

Lorenzi J. 2005, Mostra “La stanza dei sequestri. Materiali inediti custoditi nei magazzini della Soprintendenza”, “Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia . Notiziario”, pp . 259�260 .

rogate ugLietti m.c. 1977, Kylix apula sovraddipinta in rosso con testa di giovane ed iscrizio-ne, “Notizie dal chiostro del Monastero maggiore . Rassegna di studi del Civico Museo Arche�ologico e del Civico Gabinetto Numismatico di Milano” XIX�XX, pp . 75�77 .

WatSon p., todeSchini c. 2007, The Medici Conspiracy. The Illicit Journey of Looted Antiquities, from Italy’s Tomb Raiders to the World’s Greatest Museums, New York .

NOTE

1 Il sequestro � indicato come n . 115 nel registro sequestri della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; le informazioni sul procedimento penale sono ricavate dalla documentazione conservata nell’archivio della Soprintendenza . 2 “Corriere della Sera”, 6 ottobre 1976, p . 14 (nel “Corriere Milanese”) .3 WatSon, todeSchini 2007 .4 rogate ugLietti 1977 .5 Lorenzi 2005 .

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iL SequeStro 115: Le monete G. Facchinetti

126 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

SELEZIONE DI MONETE DAL SEQUESTRO 115

Il sequestro 115 comprende 266 monete (35 in argento e 231 in metallo vile) di epoche e culture diverse . A fianco di emissioni di area greca sono presenti pezzi romani, bizantini, islamici e della Repubblica di Venezia . La presenza di almeno tre nuclei di monete provenien�ti da tre diversi centri produttori e fra loro cronologicamente coerenti sembra suggerirne la possibile, ma allo stato attuale non precisabile, provenienza da piccoli ripostigli .

La provenienza da scavi illeciti � provata dal fatto che alcuni esemplari sono ancora sporchi di terra (fig. 1) .

In questa sede vengono presentati cinque esemplari, uno della zecca di Akragas, tre di produzione romana e uno della Repubblica Veneta a simboleggiare la composizione del lotto .

Fig. 1 - Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. AE3 di Costante II dal sequesto 115 con depositi terrosi non ancora rimossi. © SBALo.

CATALOGO

SICILIA

aKragaS

Zecca: Akragas AR didramma 510�480 a .C .D/ Aquila a s . Dietro, AKRPAR/ Granchio . Sotto, elmo corinzioSNG ANS 3 Sicily I, nn . 946�947Per la datazione: JenKinS 1970, pp . 162�164, tipo III; Stazio 1992, pp . 220�221 1. g 8,4 mm 19,1 180° inv . 2013 .115 .37

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iL SequeStro 115: Le monete G. Facchinetti

127 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

ROMA, REPUBBLICA

roma

Zecca: Roma AE semisse II�I secolo a .C .D/ Testa di Saturno a d . con diadema . Dietro SR/ Prua a d . Sopra, S . Sotto, ROMA2. g 7,82 mm 24,4 170° inv . 2013 .115 .244

ROMA, IMPERO

cLaudio (41-54 d.c.)

Zecca: Roma AE quadrante 42 d .C .D/ TICLAVDIVSCAESARAVG Modius su tre piediR/ PONMTRPIMPPPCOSII Al centro, SCRIC I2, p . 126, n . 903. g 2,75 mm 17,6 190° inv . 2013 .115 .205

proBo (276-282 d.c.)

Zecca: Siscia AR antonianino 276�282 d .C .D/ IMPCMAVRPROBVSPFAVG Busto drappeggiato a d . di Probo con corona radiataR/ [CL]EMENTIATEMP Imperatore, in toga, a d ., riceve da Iuppiter, in piedi a s . poggiato su lungo scettro, una Victoria . Nel campo, Δ . In es ., XXIRIC V, 2, p . 86, n . 6434. g 2,91 mm 20,8 180° inv . 2013 .115 .229

VENEZIA, REPUBBLICA

anonimo (Legge 12 SettemBre 1565)

Zecca: Venezia AR gazzetta da 2 soldi 1565D/ + SANCTVS MARCVS VENET Sopra linea orizzontale che divide la scritta, il leone di S . Marco alato e nimbato, in piedi a s ., con testa di fronte e zampa anteriore d . sul Vangelo aperto . Senza cerchioR/ DILIGITE IVSTITIAM Sopra linea orizzontale che divide la scritta, la Giustizia drappeggia�ta, con corona, siede in posizione frontale fra due leoni e tiene nella destra la spada alzata e nella sinistra la bilancia . Senza cerchio . In es ., ●CNI VIII, pp . 602�6065. g 0,67 mm 17,7 150° inv . 2013 .115 .12D/ [+] SANCTVS MARCVS VENETR/ DILI[GI]TE IVSTITIAM

grazia facchinetti

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iL SequeStro 115: Le monete G. Facchinetti

128 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

CNI VIII = Corpus Nummorum Italicorum, vol. VIII, Veneto. Venezia Parte II, Da Leonardo Donà alla chiusura della zecca, Roma 1917 .

JenKinS g.K. 1970, The Coinage of Gela, Antike Münzen und geschnittene Steine III, Berlin .

SNG ANS = Sylloge Nummorum Graecorum. The Collection of the American Numismatic So-ciety, New York 1969� .

Stazio a. 1992, Moneta, economia e società, in L. BracceSi, e. de miro (a cura di), Agrigento e la Sicilia Greca, Atti della Settimana di Studio, Agrigento 2�8 maggio 1988, Roma 1992, pp . 219�229 .

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

129 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

UN RIPOSTIGLIO DI STATERI CORINZI DAL COMMERCIO NUMISMATICO

La comparsa sul catalogo di vendita di monete di un’asta torinese, nel novembre del 2008, di un consistente nucleo di stateri della zecca di Corinto, omogenei per cronologia (IV secolo a .C .) e tipologie, comprendente numerosi esemplari ripetitivi, messi in vendita sia singolarmente, sia in lotti di 11�12 monete ciascuno, ha spinto la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte a richiedere una verifica sulla loro provenienza ai Carabinieri Tu�tela Patrimonio Culturale, Nucleo di Torino .

Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di risalire ad un unico mandante a vende�re, che non � risultato essere in grado di documentare la provenienza delle monete dal merca�to legale . Nel frattempo una parte consistente degli stateri (43 esemplari) in questione veniva presentata all’Ufficio Esportazione di Torino . Nel febbraio del 2009, dunque, il Nucleo Cara�binieri T .P .C . ha provveduto al sequestro dei lotti in partenza presso la ditta venditrice, per evitarne la dispersione al di fuori dei confini nazionali . Il procedimento si � infine concluso con decreto del Tribunale ordinario di Torino dell’8 aprile 2010, che ha sancito l’assegnazione delle monete allo Stato, in quanto le ragioni esposte dalla Soprintendenza circa la probabile provenienza da un ripostiglio antico dall’Italia meridionale o dalla Sicilia, nel quadro del ben noto fenomeno di circolazione della moneta corinzia nell’Occidente greco, sono state ritenute attendibili dall’autorità giudiziaria . Gli stateri sono dunque entrati definitivamente a fare parte del Medagliere del Museo di Antichità di Torino (tavv. I�II) .

Le caratteristiche dell’insieme sono quelle dei ripostigli della fine del IV secolo a .C ., con una assoluta predominanza di stateri del V periodo della classificazione di Oscar Ravel1 . Compaiono, quindi, due stateri della serie contraddistinta dalla lettera Δ (serie II), tredici con le lettere A e P (serie III), due con Γ (serie IV), uno con I (serie V), cinque con A (serie VI), uno con N (serie VIII) e quattordici con Δ e I (serie X) . L'attuale ordinamento delle serie collo�ca piuttosto Ι, Γ, A�P e Δ�I tra le emissioni più recenti del gruppo, esattamente dalla sesta alla nona, verso la fine del IV secolo a .C .2 Da rilevare la presenza di due identità del conio di ro�vescio, una nella serie A�P ed una nella serie Δ�I, che dimostrano non solo la pertinenza delle monete ad un complesso associato, ma indicano anche una data di seppellimento non troppo lontana da quella di emissione dei due gruppi più recenti . Anche lo stato di conservazione dei pezzi � indicativo in tal senso, dal momento che la grande maggioranza degli stateri del V periodo non presenta tracce di usura, e, all'interno di questo gruppo, la maggioranza degli esemplari definibili "fior di conio" appartiene alla serie più recente (Δ�I), con nove esemplari, e a quella immediatamente precedente (A�P), con quattro4 .

Sono poi presenti pochi esemplari più antichi, del IV gruppo, risalenti alla prima metà del IV secolo a .C ., tra i quali due appartenenti alla quarta e alla tredicesima serie ed uno in�certo . Un ultimo statere non � stato assegnato per la difficoltà di leggerne i simboli .

Va anche segnalato, per ragioni di completezza, che non � stato possibile recuperare dalla medesima vendita un esemplare della serie Γ (tipo Ravel 1026), tre della serie A�P (tipi Ravel 1008, 1010 e 1012) e due della serie Δ�I (tipi Ravel 1076 e 1081), appartenenti origina�riamente allo stesso ripostiglio .

In un recente studio analitico di questo tipo di documentazione3, i ripostigli di “Pegasi” dalla Sicilia con caratteristiche analoghe sono stati riuniti un gruppo chiamato C1 e attribuiti al periodo iniziale di regno di Agatocle a Siracusa (316�289 a .C .) . In tutti i ripostigli noti, agli stateri di Corinto sono associati, in quantità minoritaria, stateri di tipo corinzio di altre zecche o monete siceliote . Questo elemento, oltre alla assoluta mancanza di elementi conoscitivi al riguardo, induce a ritenere che quanto � sopravvissuto del complesso associato sia solamente

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

131 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

tavv. i - ii - muSeo di antichità di torino, medagliere. Esemplari del ripostiglio di stateri corinzi. ©SBAPi.

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

132 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

parte di un ripostiglio, potenzialmente anche molto più consistente, del quale sarà comunque impossibile ricostruire in futuro i contorni esatti .

Inutile sottolineare il danno scientifico, oltre che quello inferto al patrimonio culturale pubblico, causato da questo tipo di dispersione dei rinvenimenti numismatici, e quanto an�cora sia necessario che, nel nostro paese, il commercio numismatico assuma la sua parte di responsabilità nella fondamentale collaborazione tra privati e istituzioni per la salvaguardia del patrimonio numismatico antico .

CATALOGO

CORINTHIA

Zecca: Corinto

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Dietro: D e Dioniso con kantharosraveL 1948, 10021. g 8,55 mm 22,5 220° inv . 944472. g 8,42 mm 20,3 270° inv . 94473

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A � P . Dietro: aquila ad ali chiuse a sin . re�trospicienteraveL 1948, 10083. g 8,35 mm 21,1 220° inv . 94450

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A � P . Dietro: egidaraveL 1948, 10094. g 8,54 mm 22,4 90° inv . 944375. g 8,48 mm 21,7 280° inv . 944586. g 8,60 mm 22,1 90° inv . 94470

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A � P . Dietro: cornucopiaraveL 1948, 10127. g 8,56 mm 20,8 220° inv . 944467bis . g 8,51 mm 20 250° inv . 94461

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A � P . Dietro: Athena PromachosraveL 1948, 10148. g 8,37 mm 22,4 90° inv . 94438

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

133 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A – [P] . Dietro: foglia d’ederaraveL 1948, 10169. g 8,43 mm 19,4 0° inv . 94467

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A . Dietro: cinghiale e PraveL 1948, 101710. g 8,60 mm 20,9 260° inv . 9443911. g 8,51 mm 20,4 180° inv . 94474 (stesso conio di R/ del n . 12)12. g 8,56 mm 20 0° inv . 94472 (stesso conio di R/ del n . 11)

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a sin . Sotto: A � P . Dietro: aratroraveL 1948, 102113. g 8,57 mm 19,4 90° inv . 9444214. g 8,48 mm 19,8 330° inv . 94464

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: G . Dietro: tirso con bendaraveL 1948, 102615. g 8,57 mm 20,6 180° inv . 94451

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: G . Dietro: colomba entro coronaraveL 1948, 102916. g 8,54 mm 20,7 0° inv . 94435

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: I . Dietro: gallo su clavaraveL 1948, 103217. g 8,52 mm 20,7 5° inv . 94436

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Dietro: A e aperaveL 1948, 103718. g 8,56 mm 21,6 190° inv . 94433

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: A . Dietro: astragalo

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

134 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

raveL 1948, 103919. g 8,44 mm 21,6 320° inv . 94434

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: [A] . Dietro: elmo tessaloraveL 1948, 104020. g 8,45 mm 19,5 170° inv . 94448

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: A . Dietro: coronaraveL 1948, 104121. g 8,49 mm 21 45° inv . 9444322. g 8,51 mm 18,8 180° inv . 9445723. g 8,34 mm 19,7 0° inv . 94465

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Dietro: N e Ares con lancia raveL 1948, 105624. g 8,57 mm 20,8 60° inv . 94432

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: D . Dietro: I e Zeus con fulmine e aquilaraveL 1948, 107525. g 8,57 mm 21,2 70° inv . 9445426. g 8,57 mm 20,5 210° inv . 94469

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: D . Dietro: I e Artemide in corsa a sin . con torciaraveL 1948, 107627. g 8,55 mm 19,4 110° inv . 9444928. g 8,56 mm 21,2 270° inv . 9445929. g 8,62 mm 20,7 90° inv . 94471

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: D . Dietro: I e Artemide in corsa a d . con torcia e ramoraveL 1948, 108130. g 8,52 mm 20,6 270° inv . 94462

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: D . Dietro: I e Athena Nikephoros a sin .raveL 1948, 108231. g 8,55 mm 21 90° inv . 94444 (stesso conio di R/ del n . 32)

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135 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

32. g 8,56 mm 20,6 45° inv . 94466 (stesso conio di R/ del n . 31)

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: D . Dietro: I e Athena con lancia su spalla a sin .raveL 1948, 108333. g 8,56 mm 20,7 170° inv . 9444034. g 8,56 mm 20,4 330° inv . 9444535. g 8,60 mm 21 345° inv . 9445236. g 8,55 mm 21 45° inv . 94468

AR, statere 350/340 � 305 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Sotto: D . Dietro: I e Hermes con caduceo e cornucopiaraveL 1948, 108437. g 8,49 mm 20,1 0° inv . 9445638. g 8,57 mm 20 330° inv . 94463

AR, statere IV secolo a .C .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin .39. g 8,42 mm 20 30° inv . 94441

AR, statere 415�350/340 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Dietro: toro cozzanteraveL 1948, 87740. g 7,54 mm 21,2 180° inv . 94453

AR, statere IV secolo a .C .D/ Pegaso in volo a sin . Sotto: R/ Testa di Athena a sin . Davanti: simbolo non id .41. g 8,53 mm 21 270° inv . 94455

AR, statere 415�350/340 a .C . ca .D/ Pegaso in volo a d . Sotto: R/ Testa di Athena a d . Dietro: bucranioraveL 1948, 46942. g 8,11 mm 21 330° inv . 94460

federico BareLLo

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un ripoStigLio di Stateri corinzi daL commercio numiSmatico F. Barello

136 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte – CONTRIBUTI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

JenKinS K . 1993, Notes on the Mint of Corinth, in La monetazione corinzia in Occidente, Atti del IX Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici, Napoli 1986, Roma, pp . 21�34 .

raveL o. 1948, Les «Poulains» de Corinthe. Monographie des statères corinthiens, vol . II, (de 414 à 300 av. J.-C.), Basel .

taLiercio menSitieri M ., SpagnoLi E . 1993, Presenza monetale di Corinto e colonie in Sicilia e Magna Grecia nel IV e III secolo a.C., in La monetazione corinzia in Occidente, Atti del IX Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici, Napoli 1986, Roma, pp . 87�293 .

NOTE

1 raveL 1948 .2 JenKinS 1993, pp . 30�32 .3 taLiercio menSitieri - SpagnoLi 1993, pp . 113, 118�120 e tav . 1 .4 Si tratta rispettivamente degli esemplari ai numeri di catalogo: 25, 28�30, 33, 35�38 e 3, 4, 8, 10 . Sono in perfetto stato di conservazione anche gli esemplari ai numeri di catalogo: 1, 17, 19, 24, mentre risultano consunti i più antichi stateri n .40 e n .42 .

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acquiSti coattivi di Beni di intereSSe archeoLogico A. Currò - R. Visentin

137 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

ACQUISTI COATTIVI DI BENI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO DELLA DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ (2002-2012)

La competenza in materia di acquisti coattivi all’esportazione � della Direzione Generale, unitamente agli altri acquisti coattivi previsti dal Codice (prelazione ed espropriazione)1 .

Nel caso che si intenda fare uscire dal territorio nazionale beni aventi interesse culturale � prevista apposita autorizzazione ministeriale (c .d . attestato di libera circolazione art . 68, D .Lgs n . 42/2004 e successive modifiche), da richiedere all’Ufficio Esportazione competente per territorio .

Gli Uffici Esportazione hanno sede a Napoli, Bologna, Trieste, Udine, Roma, Genova, Milano, Ancona, Torino, Bari, Cagliari, Sassari, Firenze, Pisa, Siena, Perugia, Venezia e Verona .

L’interessato deve presentare, unitamente ai beni di cui si richiede l’esportazione, una denuncia di libera circolazione al predetto Ufficio, indicando il valore venale di ciascuno dei beni .

L’Ufficio Esportazione entro quaranta giorni dalla presentazione della denuncia e qualo�ra non abbia già provveduto al rilascio o al diniego dell’attestato, può proporre alla Direzione Generale per le Antichità in caso di beni archeologici e numismatici di interesse archeologi�co, e d’intesa con la Soprintendenza competente, l’acquisto (anche di un solo bene tra quelli presentati) al prezzo dichiarato nella denuncia di libera circolazione, dandone contestuale comunicazione all’interessato ed alla Regione .

La Direzione Generale, dopo aver valutato se il bene sia meritevole di essere acquistato per le collezioni dello Stato e se esso non debba quindi uscire dal territorio italiano, emana un decreto di acquisto coattivo che viene notificato all’interessato entro il termine perentorio di 90 giorni dalla denuncia .

Finché non interviene la notifica del decreto, i beni rimangono in custodia presso l’Uf�ficio di Esportazione e l’interessato, entro i citati 90 giorni ha la facoltà di rinunciare alla richiesta di esportazione .

L’importo, come si � detto pari al prezzo dichiarato, viene liquidato all’avente diritto una volta che i beni siano stati trasferiti presso la sede ministeriale individuata .

L’acquisto coattivo all’esportazione differisce dalla prelazione in quanto in quest’ ultimo istituto l’interessato manifesta la volontà di alienare il bene (già vincolato) e l’amministra�zione si sostituisce all’acquirente privato, mentre nell’acquisto coattivo l’amministrazione in�terviene autoritativamente, in quanto ritiene di pubblico interesse l’avocazione al patrimonio culturale dello Stato del bene in uscita, non ritenendo sufficiente il diniego di esportazione e la dichiarazione d’interesse culturale conseguente .

L’interessato può far venir meno l’interesse dello Stato all’acquisto, mediante rinuncia all’uscita del bene dal territorio nazionale, non privandosi così contro la sua volontà del bene presentato all’esportazione, che rimane pertanto in Italia, secondo l’intenzione dell’Ammini�strazione, sia pure in mano privata .

Qualora, invece, la Direzione Generale non intenda effettuare l’acquisto, ne dà comuni�cazione, entro sessanta giorni dalla denuncia, alla Regione che può procedere all’acquisto, previa assunzione di impegno di spesa, con proprio provvedimento, notificandolo all’interes�sato entro novanta giorni dalla denuncia .

antonino currò

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acquiSti coattivi di Beni di intereSSe archeoLogico A. Currò - R. Visentin

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Tab. 1 - Acquisti coattivi all’esportazione effettuati dalla Direzione Generale per le Anti-chità ex art. 70 del D.Lgs  22.01.2004, n. 42

ufficio eSportazione Beni acquiStati decreto

Venezia Sei oggetti d’arte cinese antica di ditta D .M . 13 .02 .2002

Venezia Busto egizio di proprietà privata D .M . 05 .06 .2002

Milano Scultura in legno scolpito di fattura giapponese rappresentante il Buddha Amitaba

D .G . 09 .03 .2011

Milano Lotto di venti monete greche databili dal V al III sec .a .C .

D .G . 14 .05 .2013

Milano Sesterzio di Vespasiano – 71d .C . D .G . 15 .05 .2013

roSanna viSentin

note

1 Ai sensi dell’art . 6, comma 2, lettera n) del DPR 26 novembre 2007, n . 233, recante regolamento di riorga�nizzazione del Ministero per i beni e le attivita’ culturali, aggiornato con le modifiche apportate dal DPR 2 luglio 2009, n . 91 .

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acquiSto coattivo di un Lotto di frazioni d’argento S. Pennestrì

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IL PATRIMONIO “SOMMERSO” E L’ACQUISTO COATTIVODI UN LOTTO DI FRAZIONI D’ARGENTO MAGNO-GRECHE

E SICELIOTE IN USCITA DALL’ITALIA *

L’esperance de survie de ces minuscule pi�ces etait minime . Si par miracle elles ont résisté au temps, à la corrosion, et qu’elles sont arrivées à la surface, le chercheurs de trésors ne leur ont accordé que peu d’attention

D . BÉREND 1984

Come per un miracolo riapparsi, questi piccoli capolavori della incisioneridestano ammirazione e gioia in chi può tenerli in manoe nello studioso l’anelito ansioso di conoscererealtà e vicende del mondo dei Greci di Sicilia

G . MANGANARO 1984

( . . .) oboli come grande scuola per l’occhio e per la percezione dei particolari

Dossier Frazioni 1a (2012)

Se cadono per terra non si ritrovano . La loro valenza stilistica ed artistica � minima in ragione delle minime dimensioni dell’iconografia e del peso inconsistente (mediamente 0,60 gr .) e della ridottissima superficie del metallo

Dossier Frazioni 1b (2012)

Premessa

La Vetrina dedicata in mostra intende presentare al pubblico i primi esemplari di monete antiche acquisiti nel 2012 dalla Direzione Generale per le Antichità tramite un procedimento di acquisto coattivo secondo le previsioni dell’art . 70 del Codice1 . Il procedimento avviato nel 2012 � frutto della collaborazione tra l’Osservatorio per i beni numismatici di interesse archeologico, istituito dalla Direzione Generale per le Antichità, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e l’Ufficio Esportazione di Milano, tutti uffici afferenti al Mini�stero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo2 .

In particolare, si tratta di un lotto di venti frazioni greche d’argento emesse da zecche magno�greche e siceliote e databili dal V al III sec . a .C . (tav . I e figg. 1�11), tutte di grande in�

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acquiSto coattivo di un Lotto di frazioni d’argento S. Pennestrì

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teresse sotto il profilo scientifico, e alcune di grande rarità, anche in relazione alla crescente attenzione che il collezionismo ha loro riservato3 .

Il lotto faceva parte di una collezione privata costituita a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso da un colto professionista particolarmente interessato alla valenza storica e ar�tistica delle frazioni, e capace di selezionare dal mercato gli esemplari più interessanti ai fini delle sue ricerche finalizzate allo studio dei singoli esemplari4 .

La sua particolare competenza su questo filone del collezionismo numismatico derivava anche da un continuo aggiornamento bibliografico, evidente nelle scelte delle acquisizioni mirate, mai casuali e allo stesso tempo attento alla individuazione dei falsi che nel frattempo facevano la loro comparsa sul mercato5 .

Considerate tali premesse, � stato riconosciuto il valore documentario del lotto in que�stione come testimonianza culturale oltre che scientifica, della raccolta6 . Testimonianza che, pur se selettiva, � sembrata significativa e sufficiente a motivare la procedura di acquisto coattivo, allo scopo di garantire la tutela e la valorizzazione in ambito pubblico di questi mi�nuscoli tasselli del nostro patrimonio culturale, che a pieno titolo “concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura”7 .

Gli esemplari acquisiti sono stati destinati dalla Direzione Generale per le Antichità alla raccolta numismatica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, nota forse agli specialisti ma non al grande pubblico e della quale per la prima volta la mostra presenta una selezione articolata per provenienza e tipologia di materiali8 .

Attraverso le Vetrine Virtuali del Portale Numismatico dello Stato, la conservazione, pro�tezione e la pubblica fruizione delle venti frazioni, finalità che sostanziano la stessa attività di tutela del patrimonio culturale italiano (Codice, art . 3, comma 1), potranno essere garantite nel tempo e in modo ottimale, nonostante le loro ridottissime dimensioni e oltre i limiti fisici e temporali della mostra9 .

Il procedimento e il decreto di acquisto coattivo

L’acquisto coattivo, ai sensi dell’art . 70 del D .Lgs . n . 42/2004, trae origine dalla presen�tazione all’Ufficio Esportazione di Milano di una richiesta di attestato di libera circolazione ai sensi dell’art . 68 del D .Lgs . n . 42/200410 da parte di una ditta numismatica di Milano per venti monete greche emesse da zecche della Magna Grecia e della Sicilia antica (attribuite nelle schede del richiedente a Tarentum, Metapontum, Laos, Rhegion, Messana, Selinunte, Katana, Siracusa, Kamarina, Himera, Segesta, Solus, Mozia) . Alcuni esemplari presentano particolare rarità e provengono da aste di note ditte numismatiche11 .

La tracciabilità degli esemplari documentata e allegata dal proprietario alla richiesta dell’attestato di libera circolazione consentiva di stabilire che almeno alcuni dei pezzi pro�

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. tetraS in argento emeSSo da meSSana, 433-429 a.C. (cat. 11). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

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tav. i – Soprintendenza per i Beni arche-ologici della lomBardia. Il lotto di venti frazioni d’argento emesse da zecche magno-greche e siceliote (1:1). Acqui-sto coattivo da collezione privata (de-creto DGA 14/5/2012). © SBalo.

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venivano, da aste “storiche” del mercato antiquario attraverso vari passaggi circa dagli anni Ottanta in poi . La maggior parte degli esemplari proveniva dai canali “ufficiali”12 .

La Direzione Generale per le Antichità, alla quale � pervenuta tutta la documentazione per il tramite della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee, alla quale compete il coordinamento degli Uffici Esportazione, verificata la documentazione sui materiali e la disponibilità sul capitolo degli acquisti, ha proceduto ad emanare il provvedimento di acquisto coattivo con atto n . 86 del 14 .05 .2012, per l’importo di € . 10 .078,0013 .

La Direzione si � di recente attivata per un rafforzamento della tutela e del controllo della circolazione dei beni numismatici, i quali, secondo i più recenti monitoraggi dei Carabinieri Tutela Patrimonio costituiscono i beni archeologici maggiormente attestati sul mercato e tra quelli più soggetti a saccheggio14 .

In particolare, in adempimento alle proprie competenze istituzionali, la Direzione Gene�rale ha ritenuto opportuno istituire, con decreto direttoriale dell’11 .10 .2011, un Osservatorio per la tutela dei beni numismatici di interesse archeologico e una Commissione per i beni numismatici di interesse archeologico, composta da referenti che rappresentano tutte le Soprintendenze Archeologiche, la Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Archi�tettura e le Arti Contemporanee, la Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, ed il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, con il

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. litra in argento emeSSa da SegeSta, fine IV sec. a.C. (cat. 12). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

Fig. 3 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Litra in argento emesso da Aitna, 475-470 a.C. (cat. 6). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

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compito precipuo di affrontare le criticità e di coordinare tutte le attività istituzionali di com�petenza nel suddetto settore15 .

Uno dei principali obiettivi che la Commissione per i beni numismatici di interesse arche�ologico si � posta riguarda l’individuazione di specifici indirizzi e linee guida di carattere gene-rale per la valutazione da parte degli Uffici Esportazione in merito alle richieste di attestati di libera circolazione o licenze di esportazione di beni numismatici di natura archeologica16 .

Tali indirizzi sono stati preliminarmente individuati dalla Commissione in coerenza con la Designated List, predisposta anch’essa dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici, e pubblicata nel Federal Register 76/12 del 19 gennaio 2011 . La suddetta Lista comprende le monete e i materiali archeologici con funzione monetale inseriti nella categoria Metal, sotto�categoria F . (Coins of Italian Type), gruppi 1�6, e si trova inserita nel Memorandum of Under�standing Italia�U .S .A, rinnovato a gennaio del 2011 . Tale accordo, com’� noto, si prefigge lo scopo di “limitare l’importazione negli U .S .A . di categorie di materiale archeologico databile ai periodi italiani preclassico, classico e della Roma imperiale”17 . Il controllo della circolazio�ne viene esercitato quindi solo su alcune categorie di materiali di interesse numismatico, le quali, soprattutto al momento dell’esportazione, devono ricevere un’attenzione particolare per evitare contraddizioni dell’operato rispetto agli impegni assunti con il governo U .S .A . Si sottolinea che le monete comprese nell’acquisto coattivo rientrano tutte nelle tipologie elen�cate nella suddetta Designated List18 .

È noto d’altronde che ai sensi dell’art . 68, comma 4 del D .Lgs n . 42/2004, gli Uffici di Esportazione, nell’accertare se le cose presentate, in relazione alla loro natura o al contesto storico culturale di cui fanno parte, rivestano, fra gli altri, interesse artistico, storico e archeo�logico ai sensi dell’articolo 10, devono attenersi a indirizzi di carattere generale stabiliti dal Ministero, sentito il competente organo consultivo .

Tali indirizzi, per tutti i beni sono tuttora quelli esplicitati nella circolare del Ministero della Pubblica Istruzione 13 maggio 1974 e confermate interamente dalla successiva lettera circolare n . 88 del 30 .03 .1998 del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali prot . n . 4261 del 17 luglio 199819 .

Sulla base di quanto sopra esposto, si evidenzia quindi che l’acquisto delle 20 monete non solo rappresenta un atto dovuto e ispirato ai principi enunciati dal Codice, e in linea con il citato Memorandum, ma si inserisce anchein un programma finalizzato soprattutto alla valorizzazione e fruibilità dei materiali numismatici, tematica cui la Commissione per i beni numismatici riserva grande attenzione20 .

La Direzione Generale per le Antichità ha inteso quindi con il decreto relativo all’acqui�sto in oggetto aderire alla proposta della Soprintendenza Archeologica della Lombardia anche per un potenziamento della fruizione e della valorizzazione di materiali numismatici che ri�

Fig. 4 - Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. hexaS o dionkion in argento emeSSo da SyracuSae, 485-479 a.C. (cat. 14). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

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flettano la prestigiosa tradizione degli studi numismatici della città e fruibili nelle Vetrine Vir�tuali del Portale Numismatico dello Stato da parte sia del grande pubblico, sia dagli studenti e dei cittadini interessati21 . Per questo motivo la Direzione Generale per le Antichità ha ritenuto utile progettare in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia una mostra reale e virtuale volta a dare visibilità ai beni numismatici scarsamente valorizzati e spesso inaccessibili al grande pubblico22 .

Il collezionismo di frazioni greche: patrimonio “sommerso” e patrimonio “emerso”

Come spesso accade, � sull’onda di una suggestione intellettuale ed emotiva che sanno suscitare solo alcuni studiosi particolarmente capaci a comunicare l’interesse delle loro sco�perte e degli enigmi irrisolti della storia e della numismatica, che nasce e si sviluppa uno specifico filone collezionistico .

Le minuscole dimensioni delle frazioni catturano l’interesse degli eruditi siciliani già sul finire del Settecento . Lo apprendiamo da una lettera del barone Antonino Astuto al principe di Torremuzza (Noto, 9 novembre 1785): “Niente di nuovo per acquisti di medaglie divenen�do scarse di anno in anno . Poco fa acquistai un piccolo fiaschetto, molte medaglie di Gela piccoline …; vi trovai ancora certe medagliette d’una piccolissima mole anche d’argento, le quali credo cartaginesi perché da una parte vi si vede la testa del cavallo, e nel rovescio 2 palle . Io non ho veduto di così miserabile grandezza altre simili”23 .

Anche se le frazioni magno greche e in special modo siceliote vengono considerate e schedate nei repertori e nelle monografie del primo Novecento, � indubbiamente a partire dalla seconda metà del secolo che l’attenzione dei numismatici si focalizza su questi speciali esemplari, a causa delle stupefacenti caratteristiche tecniche e stilistiche che gli incisori, spes�so con straordinaria inventiva e perizia, hanno saputo donare alle loro creazioni .

Un primo segnale viene da Leo Mildenberg che nel 1964 richiama l’attenzione sulle mae�

Fig. 5 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. oBolo in argento emeSSo da rhegion, 494/3-480 a.C. (cat. 4). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

strie degli incisori riflesse nelle frazioni del mondo greco24 . Vent’anni dopo, Denyse Bérend25, che le considera “petits chefs d’oeuvre”, e Giacomo Manganaro, appassionato e attento let�tore di kermata sicelioti26 ripropongono, sviluppano e aggiornano con nuovi esemplari rari e inediti il denso e problematico dossier sulle frazioni nel mondo greco e greco�siceliota, ciascuno con un taglio diverso ma con ricostruzioni, riflessioni ed interrogativi puntualmente documentati . Seguono contributi dedicati alle frazioni delle singole zecche, dei quali qui si ricordano quello sulle frazioni di Katane presentato da C .Bohringer nel 199027, quello del 1994 di A .Tusa Cutroni sulle frazioni d’argento a Segesta28 e la più recente messa a punto sulle frazioni siceliote ancora di G .Manganaro apparsa nel 199929 .

L’esame delle problematiche sulle frazioni siceliote d’argento, che ci rimanda ancora ad un quadro prevalentemente ipotetico, estremamente frammentario, lacunoso e caratterizzato

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da una girandola di attribuzioni ed ipotesi, � compito che esula dalle finalità del presente contributo . Pertanto ci limiteremo in questa sede ad evidenziare due caratteristiche comuni a questi particolari materiali, peraltro già segnalate negli studi sopra citati .

La prima � la decontestualizzazione di gran parte degli esemplari di frazioni noti o inedi�ti, sui quali gli specialisti fondano le loro indagini . Intorno agli anni Ottanta, essi “pullulano” sul mercato antiquario “specialmente estero”, secondo un’espressione usata nel 1984 dallo stesso Giacomo Manganaro . L’abbondante offerta di kermata può avere contribuito in modo determinante alla (ri)nascita di un “rinnovato interesse scientifico per questo genere di nume�rario” e, di pari passo, alla sua fortuna presso i collezionisti .

In particolare, occorre ricordare che le frazioni siceliote provengono prevalentemente da siti saccheggiati . Un esempio significativo � rappresentato dal centro anonimo di Civita presso Paternò, da dove, sempre secondo la testimonianza di Manganaro, “provengono verosimilmente le manciate di kerma ricche degli inediti di Katane”, che Christof Bohringer illustra in un suo contributo pre�sentato in occasione del IX Convegno Internazionale di Numismatica, tenutosi a Berna nel 1949 .

Ad ogni modo, l’esame e i tentativi di classificazione sono condotti prevalentemente su esemplari offerti dal mercato, ovviamente sempre sprovvisti di dati sulla provenienza anche semplicemente in relazione alla zona di smercio . Altri esemplari, sempre di provenienza

Fig. 6 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Litra (?) in argento anonima attribuita ad Himera, seconda metà V sec. a.C. (cat. 17). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

“ignota”, vengono individuati grazie alla disponibilità di una rete di collezionisti locali o gra�zie ai cataloghi d’asta del mercato antiquario, specialmente estero, che ne registra, occorre dirlo, una preponderante presenza . Quest’ultimo dato, evidenziato da G . Manganaro e A . Tusa Cutroni, viene confermato dalla nostra tabella 430 .

Sono ricordati rari casi di frazioni provenienti da contesti archeologici regolari e adeguatamen�te pubblicati, ma spesso esse sono riferibili ai tipi o alle varianti più note . Per quanto riguarda i ripostigli composti da frazioni, come sottolinea Aldina Tusa Cutroni, disponiamo di pochi rinveni�menti quasi tutti dispersi, smembrati in lotti e venduti anche singolarmente sul mercato antiquario31 .

In altri termini, lo studio delle frazioni, e in particolar modo di quelle magno greche e si�celiote, si fonda e si alimenta, per stessa ammissione degli specialisti, su materiali provenienti da scavi clandestini soprattutto di siti siciliani ben noti ai tombaroli e quindi saccheggiati dai metal detectors in questi ultimi decenni .

La seconda caratteristica � la conseguente perdita irrimediabile di molti dati archeologici che sarebbero stati di notevole aiuto per la ricostruzione di queste serie e per il loro inqua�dramento numismatico e storico . Fatto che tuttavia non ha impedito di considerare le frazioni “decontestualizzate” come fondamentali documenti utili ai fini della ricerca numismatica e, in ultima analisi, storica . Osserva A . Tusa Cutroni: “(…) A tal riguardo va ricordato che alla disattenzione dello studioso ufficiale che aveva tenuto a lungo da parte questi piccoli valori, in questi ultimi anni ha supplito la dissennata ricerca clandestina facilitata dall’uso del metal

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detector che ha reso possibile l’acquisizione di un materiale numeroso, ricco di varianti e caratterizzato da tipi nuovi finora sconosciuti, materiale che se da un lato mette in evidenza le nostre lacune di conoscenza sulla monetazione cosiddetta “minore”, dall’altro accentua ed acuisce il nostro rammarico per avere esso alimentato un commercio clandestino ed un rifornimento del mercato antiquario che ha reso difficili osservazioni dirette e studi approfon�diti”32 . Ed infine Giacomo Manganaro conferma: “Ancora una volta per l’attribuzione di certe monete, anche anonime, � essenziale, la raccolta di informazioni sulla zona di reperimento, che ancora mancano (…)”33 .

Sulla base di quanto osservato, � evidente che la gran parte del patrimonio sopravvissuto, quello su cui si sono prevalentemente fondati gli studiosi delle nostre frazioni, � soprattutto patrimonio disperso sul mercato, o patrimonio “sommerso”, in mano ai collezionisti privati .

Alla loro passione, capacità e competenza � affidata interamente la garanzia di un’ul�teriore sopravvivenza delle frazioni dopo il loro rinvenimento . Gli effetti benefici o dannosi delle stesse operazioni di pulitura e le condizioni e modalità di conservazione degli esemplari dipendono unicamente dall’esperienza, dalla sensibilità e dalla cautela del singolo collezio�

Fig. 7 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Obolo in argento emesso da Metapontum, 440-430 a.C. (cat. 2). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

Fig. 8 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Litra in argento emessa da Kamarina, 425-405 a.C. (cat. 9). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

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nista . Un’esplicita e preziosa testimonianza in questo senso proviene dalle considerazioni di Giacomo Manganaro, che presenta alcuni kermata da collezione privata “anonima”: “A modo di appendice presento alcuni kermata di una qualche rarità o inediti, conservati da lungo tempo, fortemente ossidati, che solo dopo ripetute puliture credo di aver potuto “leggere” e ora proporre all’attenzione . Sono tutte monete assai piccole e fragili ( . . .)”34 .

Solitamente non possediamo particolari sulla formazione e sulle peculiarità delle raccol�te numismatiche che vengono in lotti ai fini della richiesta dell’attestato di libera circolazione e come lotti inseriti nella banca dati SUE . In questo caso, grazie alle “Note a corredo” della presentazione della richiesta di attestato di libera circolazione dei lotti di frazioni in questione all’Ufficio Esportazione di Milano, possiamo disporre di qualche interessante e utile dato per comprendere meglio le motivazioni culturali che stanno dietro alla formazione di una raccol�ta di frazioni e alle scelte che sottintendono all’acquisto dei singoli esemplari35 .

L’autore della raccolta si definisce “interessato alla numismatica e alla storia dell’arte correlata”, una passione coltivata in trent’anni modestamente definito di studio “per diletto”36 .

Egli racconta di aver “acquisito alcune frazioni di monete greche che, non sempre ap�prezzate dai collezionisti e poco valutate economicamente, erano/sono meno coinvolte dalle falsificazioni che infestano il mercato, al contrario di quelle di buon peso e di valore significa�tivo che infatti ho sempre accuratamente evitato” . Precise indicazioni sui fornitori, ricordati anche come “maestri” . I fornitori dettano poche e semplici regole per la selezione e l’acquisto: 1 . “acquisti sempre documentabili ed effettuati da fonti regolari”37; 2 . “attenzione agli oboli come grande scuola per l’occhio e per la percezione dei particolari” . Regole che vengono costantemente e puntualmente rispettate dall’autore della raccolta . Egli racconta poi che ha deciso di rinunciare alla” raccolta di monetine greche, atteso il molteplice impegno che ormai richiede la gestione di un compendio di monete classiche, sotto il profilo della conservazione in funzione della normativa di riferimento”38 .

Le reazioni: divergenze sul pregio e sulla rarità

Si ritiene utile in questa sede, per completezza, riportare il giudizio del proprietario alla procedura di acquisto coattivo delle frazioni avviata su richiesta della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e della Direzione Generale per le Antichità . Egli infatti, nell’intento di sminuirne il valore storico e artistico, e quindi commerciale, come se i due aspetti potessero influenzarsi a vicenda39, scrive: “Trattasi di monetine di peso inferiore al grammo, cio� di frazioni monetali d’argento che per essere apprezzate appieno abbisognano almeno di una lente 12 x” o del microscopio . Se cadono per terra non si ritrovano . La loro valenza stilistica ed artistica � minima in ragione delle minime dimensioni dell’iconografia e del peso inconsistente (mediamente 0,60 gr .) e della ridottissima superficie del metallo . Idem per il relativo pregio, di gran lunga meno rilevante rispetto alle monete di maggior peso nella monetazione Siceliota e Magnogreca (dracme, didrammi e tetradrammi che arrivano sino a 17 gr .)”40 .

Tali opinioni vengono ribadite con maggior forza in una lettera inviata da una cittadina alle maggiori istituzioni nazionali, dal Presidente del Consiglio al Ministro competente, alle massime cariche del MiBAC e all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” . La lettera viene inoltre diffusa in rete ed inviata ai siti specializzati . L’intento � quello di isolare chi ha agito per chiara “incompetenza” . La lettera ha come oggetto “Un esempio di spreco di denaro pubblico: il decreto di vincolo e acquisizione di beni privati emesso in data 14 maggio 2012 .

Considerazioni conclusive

Sulla base di quanto complessivamente esposto e in considerazione della valutazione da parte dei più autorevoli studiosi di queste speciali emissioni, appare chiaro che prece�dentemente all’acquisto coattivo da parte del MiBAC, siano tutti unanimemente concordi nel ritenerle del massimo interesse ai fini della storia economica e sociale antica delle regioni meridionali dell’Italia antica, con particolar riguardo per l’area siceliota42 .

Le indagini certamente non esaurienti condotte da chi scrive per verificare ulteriormente

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la correttezza dell’attribuzione e della classificazione dei singoli esemplari nelle sue varianti, insignificanti ad un occhio inesperto, hanno evidenziato, per quanto riguarda i requisiti di pregio e rarità, un quadro d’insieme che viene riassunto nelle tabelle che precedono il Catalo�go dei venti esemplari (tabb. 1�4) . Da tale quadro, si ricaverà una diversità dei dati relativi alle attribuzioni e descrizioni fornite dal proprietario nella richiesta43, diversità che si riferiscono soprattutto ad attribuzione della zecca, alla lettura dei tipi e dei simboli e talvolta all’indivi�duazione di varianti rispetto alla classificazione più generica44 . Ma la numismatica, come si sa, � scienza in cui le minuzie e i dettagli descrittivi fanno la differenza . . .

A proposito delle tabelle 1�4 riportate più avanti, si segnala che per la prima volta sono stati utilizzati indicatori non assoluti nella valutazione dei requisiti di pregio e rarità, ma rela�tivi a diversi fattori ed ambiti . Tra questi, vengono valutati in ordine d’importanza: la presenza degli esemplari in questione nei principali medaglieri italiani (tab. 2), nelle raccolte estere pubblicate (tab. 3) e infine nei listini d’asta (tab. 4) . Il metodo delle verifiche all’interno di un circuito di medaglieri italiani, � stato sperimentato nell’ambito dell’Osservatorio . Esso prevede una verifica della presenza di determinati esemplari nelle collezioni dei principali medaglieri statali, un sistema ancora preliminare e che certamente andrà sviluppato e rifinito in futuro, anche in rapporto all’aggiornamento della catalogazione e classificazione di molti nuclei e di raccolte, attualmente ancora in corso di studio45 . Pertanto, i dati riportati nella tabella 2 dovranno essere precisati e potranno essere aggiornati in futuro46 .

Fig. 9 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Litra in argento attribuita a Solus, fine V - primi IV sec. a C. (cat. 20). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

Fig. 10 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Obolo in argento emesso da Tarentum, 280-228 a.C. (cat. 1). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

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Uno studio monografico sulle frazioni nel mondo magno�greco e siceliota, come del resto in generale nel mondo greco, manca a tutt’oggi . Per tale motivo, abbiamo preferito nel catalogo che segue, limitarci a riportare i riferimenti bibliografici e dei repertori in cui risulti evidente l’incertezza delle attribuzioni relative ad esemplari anepigrafi decontestualizzati, in contrasto con la tendenza dei listini di vendita della case d’asta a definire con maggiore sicu�rezza le attribuzioni di ciascun esemplare ad una determinata zecca, anche per incoraggiare ed attirare il collezionista all’acquisto47 .

Quel che sembra ormai inconfutabile � il grande interesse scientifico di questi esemplari, inversamente proporzionale alle loro microscopiche dimensioni . Con la loro presentazione al pubblico e la garanzia della loro permanente fruizione reale e virtuale essi entrano final�mente a far parte del patrimonio culturale italiano concorrendo a preservare, in osservanza ai principi del Codice, la memoria della comunità nazionale e del suo territorio .

Fig. 11 - Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia. Emidracma in argento (ingr.) emessa da Himera, 430 a.C. (cat. 8). Acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012). © SBALo.

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taBeLLa 1 - cLaSSificazione, pregio e rarità degLi eSempLari deL Lotto deLLa coLLezione privata da acquiSto coattivo (cat. 1�11) .

n.cataLogo

zecca dgatipoLogia dga n. eLenco

Schede

tipoLogia Schede rarità dga

rarità Schede

1. tarentum Kantharos e tre globetti/Kantharose tripode sormontato da tre globetti

18 . TarantoCantaro . Due globetti/Cantaro; a destra tripode

Rara /

2.metapontum Spiga; a destra testa di mulo/Testa di toro frontale

19 . Metaponto

Spiga; a destra topolino/Testa di toro frontale

Rarissima /

3. LauS ΛΛΙ Toro androcefalo a d ./ΛΛΙ Toro androcefalo stante a s .

11 . Laos Toro androcefalo stante a destra; /LAS .Toro androcefalo stante a sinistra

/

4. rhegion Testa leone frontale/REC, a s . K

1 . Reggio Testa leone frontale/REC

Rara /

5. rhegion Testa di leone frontale/H a tutto campo

2 . Reggio Testa di leone frontale/Lettera H

Rara /

6. aitna Testa di sileno a destra/AIT�NAI Fulmine alato

13 . Catania Testa di sileno a destra; R/KATANAIΩN, Fulmine alato

Rara /

7. geLa Testa maschile di divinità fluviale a destra/Chicco d’orzo tra quattro globetti

10 . Himera Testa di Kronos a destra/Fulmine tra due chicchi

Rarissima /

8. himera Figura maschile che cavalca capra a destra/Nike stante a sinistra, regge nastro

8 . Himera Figura maschile cavalca capra a destra/Nike stante a sinistra, regge nastro

/

9. Kamarina KAMAPI Testa di Athena con elmo attico a d ./Testa di Herakles a d ., che indossa scalpo di leone; contorno perlinato

20 . Camarina Testa di Ercole a destra con leont�/Testa elmata di Atena a destra .

/

10.Katane Testa di Apollo, laureato, a destra/KATA Lira, intorno tre globetti

14 . Catania Testa di Apollo a destra/Lira, intorno tre globetti

Rara /

11. meSSana Lepre in corsa; sotto, T/MEΣ sopra, due globetti, sotto 1 globetto

Lepre a destra e T nel campo in basso/MES e tre globetti

Rara /

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taBeLLa 1 (cont .) - cLaSSificazione, pregio e rarità degLi eSempLari deL Lotto deLLa coLLezione privata da acquiSto coattivo. in graSSetto Le modifiche e Le integrazioni reLative aLLa cLaSSificazione degLi eSempLari (cat. 12-20).

n. cataLogo

dgatipoLogia dga n.

riferimento

Schede

tipoLogia Schede

Suerarità dga

rarità Schede

12. SegeSta Testa frontale di ninfa, leggermente a sinistra, intorno corona d’alloro/ΣΕΓΕ Cirneco stante a sinistra, sopra testa di gorgone; a s . conchiglia

12 . Segesta Testa frontale di ninfa, leggermente a sinistra, intorno corona d’alloro/ΣΕΓΕ Cirneco stante a sinistra, sopra testa di gorgone

/

13. SeLinouS Protome di toro a sinistra/Quadrato Incuso

4 . Selinunte Protome di toro a sinistra/Quadrato Incuso

Rarissima/

14.SyracuSae Testa di Aretusa a destra/Due globetti

6 . Siracusa Testa di Aretusa a destra/Due globetti

Rarissima /

15.SyracuSae Testa di Aretusa a sinistra/ΣY�PA Ruota divisa da quattro raggi; sotto due delfini

6 . Siracusa Testa di Aretusa a sinistra/ΣY�PA Ruota divisa da quattro raggi; sotto due delfini

Rara /

16.SyracuSae Testa di Atena a sinistra, indossa elmo corinzio/XIII

5 . Siracusa Testa di Atena a sinistra, indossa elmo corinzio/XIII

Rara/

17.incerta

(SiciLia?)Mitilo bivalve/Ruota a quattro raggi

9 . Himera Mitilo aperto/Ruota

Rara /

18.incerta (himera?)

Testa maschile barbata, a s ., con orecchio ferino e lungo corno caprino/Tre globetti a tutto campo

17 . Mozia Testa del dio fluviale a destra/Quattro globetti

Rarissima /

19.incerta (motya?)

Testa “gorgonica” di tre quarti a s ./Quattro globetti entro corona d’alloro; sotto, lettera X

16 . Mozia Testa di Apollo frontale/Quattro globetti; intorno corona di alloro

Rara /

20.incerta (SoLuS?)

HERMAS Testa giovanile a d ., a capo nudo, con piccolo corno; dietro, caduceo/Arco, faretra e clava; sopra, due globetti; sotto, foglia d’edera; a d . pesce

15 . Solus HERMAS Testa a sinistra/Arco, pesce, faretra, clava e due globetti

Rarissima /

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taBeLLa 2 - rarità in rapporto aLLe coLLezioni numiSmatiche puBBLiche itaLiane

Legenda: T = tipo ; (00) = nn . Ess . var . = variante; (?) = dato provvisorio; / = manca; v . = da verificare n .p .: non pervenuta

n.cataLogo zecca

torino

mamiLano

mcparma

mnafirenze

mnaroma

mnrnapoLi

mnataranto

mnareggio c.viBo v.

SiracuSa

/paLermo

1 .Tarentum v . Var . v . v . T / v . v . v .

2 . Meta�pontum

v . / / v . T (2) v . v . v . v .

3 . Laos v . Var . / v . / v . v . v . v .

4 . Rhegion v . v . / v . / T v . T v .

5 . Rhegion v . v . / v . / T v . T v .

6 . Aitna v . T / v . / / / / v .

7 . Gela v . v . / v . / T / / v .

8 . Himera v . v . T v . / / / / v .

9 . Kamarina v . v . / v . / / / / � Siracu�sa:/� Paler�mo: n .p .

10 .Katane v . v . / v . / / / / v .

11 . Messana v . v . v . v . / / / v . v .

12 . Segesta v . v . / v . / T / Siracusa

13 . Selinous v . v . / v . / / / / v .

14 . Syracu�sae

v . v . / v . / / / / v .

15 . Syracu�sae

v . v . v . v . / T (2) / / v .

16 . Syracu�sae

v . v . / v . / / / / v .

17 . Incerta(Sicilia)

v . v . / v . / / / / v .

18 . Incerta(attr . Himera)

v . v . / v . / / / / � Siracu�sa:/� Paler�mo: n .p .

19 . Incerta(attr .Motya)

v . v . / v . / / / / v .

20 . Incerta(attr . Solus)

v . v . / v . / / / / v .

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taBeLLa 3 - preSenza degLi eSempLari neLLe coLLezioni puBBLiche eStere

N .B . La selezione delle collezioni estere � puramente indicativa e non esauriente .

n.cataLogo zecca

anS Sng cop. Sng fitzWiLLiam

Sng LLoyd Sng LocKett Sng oxford

1 . Tarentum 1075

2 . Metapontum 192 678�680

3 . Laus SNG 13 1147 447

4 . Rhegion

5 . Rhegion SNG 675

6 . Aitna 887

7 . Gela

8 . Himera SNG 170coll .1984 .46 .19;1984 .46 .20

307�308 1023

9 . Kamarina

10 . Katane

11 . Messana

12 . Segesta SNG 651�654 1147 1193�1195 854 1879

13 . Selinous

14 . Syracusae

15 . Syracusae

16 . Syracusae SNG 5 .III, 907 (gen .)

17 . Incerta(Sicilia)

18 . Incerta(Himera)

19 . Incerta(Motya)

20 . Incerta(Solus)

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taBeLLa 4 - Stima in rapporto aL mercato numiSmatico e importo di acquiSto (da Dossier Frazioni 2012.2)

Il riferimento � al numero dei listini di vendite effettuate dagli anni ‘70 al 2012 e la valuta � in euro .

n.cataLogo dga aSta vaLore

“di mercato”acquiSto dga

differenza

1 . Tarentum CNG 106, lot 8; Sternberg, n .17; Lanz, n .94; Spink, n .3007; UBS, n .59; Hirsch, n .238

166,00 75,50 90,50

2 . Metapontum Münzen un Medaillen,267; Elsen, n .97; LHS, n .100; Kunker, n .94; Rauch, n .71; Stemberg, n .18; Lanz, n .91; CNG, n .33

166,0075,50 90,50

3 . Laos Hirsh, n .239; Rauch, n .59; Hess Divo, n .274; Asta del Titano, n .33; Busso, n .377

122,75 248,00 125,25

4 . Rhegion CNG, n .199; InAsta n .30; Sternberg, n .17; Lanz, n .94; Spink, n .3007; UBS, n .59; Hirsh, n .238; GMBH & Co, n .83

129,60 207,00 77,40

5 . Rhegion Sternberg , n .23; Gorny, n .118; Rauch, n .71; Hess Divo, n .287; InAsta, n .30; LHS, n .86;Münzen un Medaillen, n .86

101,67 207 .00 105,53

6 . Aitna Kunker, n .168; Busso, n .380; Gorny, n .170; CNG, n .39; Hirsh, n .221; Leu, n .64; Elsen, n .75; Ira & Larry Goldberg, n .290; Stenberg, n .15

344,00 1230,00 885,40

7 . Gela Leu, n .71; Freeman,n .8; Elsen, n .78; Spink, n .3001; Lanz, n .89; LHS, n .80; Gorny, n .102

225,00 664,00 439,00

8 . Himera Hirsh, n .234;Busso, n .381;Rauch,n .64; Gorny, n .107; UBS, n .44

186,75 788,00 601,25

9 . Kamarina Lanz, n .52 (1991), LHS n .67 (2000); Busso n .298 (2003)

10 . Katane Kunker n .168; Busso, n .380; Gorny, n .170; CNG, n .39; Hirsh, n .221; Leu, n .64; Elsen, n .75

154,00 415,00 261, 00

11 . Messana UBS, n .42, Lanz, n .83; Freeman, n .9; Hirsh, n .237; Ira & Larry Goldberg, n .28; Asta del Titano, n .32

134,75 373,00 238,25

12 . Segesta CNG, n .73; CNG, n .193; CNG, n .206; Hirsh, n .250; NAC, n .33; Kunker, n .94; UBS, n .59; LHS, n .81

338,86 1244,00 905,14

13 . Selinous CNG n .162; CNG n .164; CNG n .253; Kunker n .57; Busso n .362; Heritage n .332; ACR n .5

130,83 373,00 242,17

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14 . Syracusae Spink, n .3014 (2003); CNG n .40; NAC; Leu n .73; Hirsh n .227; Asta del Titano, n .31

169,50 290,00 120,50

15 . Syracusae CNG, n .97; Lanz, n .108; NAC, n .25; NAC, n .59; Münzen und Medaillen, n .91; Kunker, n .136; Stack’s & Bowers, n .150; UBS, n .49

236,67 498,00 261, 33

16 . Syracusae NAC, n .46; CNG, n .57; Heritage, n .342; Busso, n .362; Elsen, n .80; Baldwin, n .20; LHS, n .81

184,33 249,00 64,67

17 . Incerta (Sici�lia?)

Hirsh, n .234; Busso, n .381; Rauch, n .64; Gorny, n .107; UBS, n .44

150,75 332, 00 181,25

18 . Incerta(Himera)

Gorny, n .196; Busso, n .365; Kun�ker, n .51; Lanz, n .88; Inumis 2009

209,00 415,00 206,00

19 . Incerta(Motya)

Oldromancoins (2003); Lanz, n .93; Münzen und Medaillen, n . 77; UBS, n .40; CNG, n .45; Hess Divo, n .180;

193 415,00 222,00

20 . Incerta (Solus) LHS, n .67; Baldwin, n .25; Hirsh, n .197; Elsen, n .68

590,25 2 .074 1 .483,75

CATALOGO

Avvertenze

Le schede degli esemplari che qui si presentano intendono fornire, senza alcuna pretesa di completezza, attribuzioni e descrizioni documentate dagli studi numismatici, nella piena consapevolezza che gran parte del materiale utile per gli opportuni confronti � ancora “som�merso”, e non escludendo che esso possa conservarsi in qualche raccolta pubblica, in attesa di essere correttamente classificato . Inoltre l’esatto inquadramento di molte delle serie qui comprese � ben lontano dall’essere fondato su basi certe, con parecchie eccezioni .

Pertanto, ulteriori dati e commenti si rimandano allo svolgimento di indagini più approfondi�te in altra sede, soprattutto in relazione all’analisi del metallo in cui le frazioni sono state coniate .

APULIA tarentum

Zecca: Tarentum AR obolo 280�228 a .C . D/ Kantharos; nel campo, globetto sopra e in basso, ai lati R/ Kantharos; a d . tripode, sormontato da tre globettiVLASTO: manca variante; SNG Cop. 1075; SNG ANS: manca; cfr . HN2 922 (variante con altro simbolo)1. g 0,54 mm 9, 65 210° inv . 171207 acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012)

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LUCANIA metapontum

Zecca: Metapontum AR obolo 440�430 a .C .D/ Spiga di grano; a d . testa di mulo . C .p .R/ Bucranium . C .p .Il nostro esemplare si aggiunge come il quinto della rarissima variante noe 346, con il simbo�lo della testa di mulo al D/, che nell’aggiornamento di JohnSton 1984 risultava attestata sinora soltanto da quattro esemplari, di cui uno a Berlino (ritenuto da Noe “a unique piece”), ben tre a Oxford (SNG Oxford 678�680), forse parte di un tesoretto disperso sul mercato, e uno a Copenhagen (SNG Cop. 192) . La variante noe 346 � stata schedata più di recente in HN 2, p . 133, n . 1500 (tav . 27) . Per la tipologia cfr . in generale SNG Milano IV, 104�107 (variante senza il simbolo al D/ ?)2. g 0,35 mm 7,04 270° inv . 17208 acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012) BRUTTIUM LauS

Zecca: Laus AR triobolo seconda metà V sec . a .C . D/ ΛΛΙ (retrograda) Bue androcefalo a s . R/ ΛΛΙ (retrograda) Bue androcefalo a d .SNG Cop. 1147; SNG IV Fitzwilliam 447; SNG ANS 13; SNG Milano IV .1, 79; HN 2 , p . 178, 22873. g 1,27 mm 11,7 inv . 171200 acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012)

rhegion

Zecca: Rhegion AR obolo 494/3 � 480 a .C .D/ Protome leonina di fronte . C .p . R/ REC (retrograda) a tutto campo; a s . lettera K . C .p .HN2, p . 187, n . 2471 (tav . 39) . 4. g 1,07 mm 10,2 30°

Zecca: Rhegion AR hemilitron ca 415/410�387 a .C .D/ Protome leonina di fronte R/ H a tutto campo . C .p .HN2, p . 189, 2500 (tav . 40); hertzfeLder, tav . XI, K; SNG ANS 675 . Sul segno di valore, Bérend 1984, p . 12 .5. g 0,32 mm 7,7 30° inv . 171191 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

SICILIA

aitna

Zecca: Aitna AR litra 475�470 a .C .D/ Testa di Sileno a d . C .p . R/ AIT�NAI Fulmen alato . C .p .SNG Lloyd 887; SNG Fitzwilliam 948; arSLan 1976, n . 3; Bohringer 1982; manganaro 1984, p . 16, tav . 2, 3�5 .6. g 0,93 mm 10,65 150° inv . 171202 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

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geLa (?)

Zecca: Gela (?) AR pentonkion (?) V sec . a .C .D/ Testa di giovane (divinità fluviale ?), con piccolo corno, a d . R/ Chicco di orzo tra quattro globetti manganaro 1984, p . 28, segnala tre esemplari da collezione privata, illustrati a tav . 5, 62�64 (con pesi rispettivi di 0,24, 0,31 e 0,27) e ne propone una convincente attribuzione a Gela, città “grande produttrice di orzo e frumento nel V sec . a .C .” . Sull’emissione di frazioni a Gela, v . anche tuSa cutroni 1992, p . 669, nota 457. g 0,24 mm 7,01 330° inv . 17206 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

himera

Zecca: Himera AR emidracma c . 430 a .C . D/ H� I � M � E� RA � ION Efebo nudo che suona conchiglia, regge caduceo e cavalca su caprone in corsa a d . R/ N� I� K� A Nike con aplustre in volo a s .SNG Cop. 307�308; SNG Stockholm I 427 (D/ a d .); SNG Lloyd 1023; SNG ANS 170; Coll. ANS: 2 esemplari acquisiti nel 1984 (1984 .46 .19; 1984 .46 .20)8. g 1,88 mm 15,75 360° inv . 171197 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

Kamarina

Zecca: Kamarina AR litra 425�405 a .C .D/ Testa di Athena, con elmo attico decorato a spirali, a d .; sotto, lettere (?) . Contorno di foglie d’ulivoR/ KAMAPI Testa di Herakles giovanile e barbato a d . C .p .WeStermarK, JenKinS 1982, pp .57�58, tav .III, 175b, riporta un esemplare con questi tipi del peso di g 0,71 . Un secondo esemplare, sempre di collezione privata, � stato postato sul sito “lamoneta .it”, purtroppo impossibile da visualizzare per gli utenti esterni del forum . Il nostro esemplare � presumibilmente da ascrivere al periodo 3, datato al 425�405 . A proposito delle tracce di lettere visibili sotto il collo di Athena al D/ e solo con un ingran�dimento di immagini ad altissima risoluzione, esse sono probabilmente da ricondurre alla firma di un incisore, anche se secondo WeStermarK, JenKinS 1980, p .84 “ there are no signed coins among smaller denominations” . Un confronto possibile per la notevole vicinanza stilistica � con l’incisore denominato “Drachm engraver I”, autore anche di tre litre (cat. 173�175) . Sull’emissione di litre a Kamarina v . anche tuSa cutroni 1992, p . 669, nota 45 . Tre esemplari simili al nostro sono segnalati sui listini d’asta: v . tabella 4 .9. g 0 .88 mm 11 .85 360° inv . 17209 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012) Katane

Zecca: Katane AR tetras 415�402 a .CD/ Testa di Apollo a s . R/ K�A Lira e tre globettimanganaro 1992, p .308, tav . III, 31�34; Coll . ANS 1998 113 .1 10. g 0,17 mm 7,35 270° inv . 171203 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

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meSSana

Zecca: Messana AR tetras 433�429 a .C .D/ Lepre in corsa; sotto, T . C .p . R/ ΜΕΣ sopra, due globetti, sotto 1 globetto . C .p .caLtaBiano 1993, 462 scheda la variante (serie XI) con lepre al D/ e T sotto la lepre in corsa attestata da un esemplare proveniente dalla collezione privata (siciliana) di V . Cammarata . La lettera T si riferirebbe al “potere d’acquisto del nominale (T=tetras) . Sul tipo della lepre sulle litre, Bérend 1984, p .1211. g 0,14 mm 7,5 180° inv . 11792 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012) SegeSta

Zecca: Segesta AR litra fine IV sec . a .C .D/ Testa della ninfa Segesta frontale tra due tralci d’ulivoR/ ΕΓΕΣ-T-Α-Ι-ΩΝ (retrograda) Cirneco dell’Etna a s . su linea d’esergo; sopra, gorgone o disco solare; a s . conchigliaSerie presente in numerose collezioni pubbliche soprattutto estere: v . ad es . SNG ANS 651�657; SNG Lloyd, 1193�1195, SNG Lockett 854; per un elenco completo, v . tuSa cutroni 1992, p . 667�668, nota 26 . Sulla serie, v . tuSa cutroni 1992, secondo la quale l’emissione, “ricca per numero di conii e per una produzione molto allargata come se essa dovesse essere destinata a soddisfare l’accentuarsi e la crescita della domanda monetaria da parte della società sege�stana per l’incremento dei piccoli scambi” . 12. g 0,89 mm 12,4 300° inv . 171201 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

SeLinouS

Zecca: Selinous AR obolo V sec . a .C .D/ Protome di toro a sinistra . c .p . R/ Quadrato incuso a 9 raggi manganaro 1999, p . 253, tav . 24, 50�51 segnala due esemplari della sua collezione privata, ca�ratterizzati al R/ da 8 o 10 raggi, verosimilmente frazioni del genere dell’obolo, da attribuire a Selinous per caratteristiche tipologiche e tecniche, pur in assenza di dati di rinvenimento .13. g 0,75 mm 11,8 inv . 171193 acquisto coattivo da collezione privata (decreto DGA 14/5/2012)

SyracuSae

Zecca: Syracusae AR hexas o dionkion 485�479 a .C . D/ Testa di Arethusa, con diadema perlato; sotto, simbolo (contromarca?): ruota a quattro raggi (?) o polipo (?)R/ Due globetti Bohringer 1929, serie XIId, gruppo III, p . 183, n . 373 (tav . 14), documentato da due esemplari in collezioni pubbliche, uno a Parigi e l’altro a Berlino . Sulla presenza di contromarche sulle frazioni, v . Bérend, pp . 18�19 . Altri sei esemplari sono stati segnalati sul mercato: v . tabella 4 .14. g 0,11 mm 7,6 150° inv . 171195 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012) Zecca: Syracusae AR emiobolo 425 a .C .�IV sec . a .C .D/ Testa femminile a s . C .p . R/ Ruota a quattro raggi; sopra SY�PA, sotto due delfiniSNG Cop. II, 66915. g 0,4 mm 10,3 15° inv . 171196

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159 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

Zecca: Syracusae AR litra 216�215 a .C .D/ Testa di Athena a s ., con elmo corinzio . C .p .R/ SYPAKOSIOI Nel campo XIII; a s . tre globetti ; sotto, K . C .l .cfr . Coll . ANS Coll . 5 .III, 907 (con sigla ΑΦ al rovescio); in gen . carroccio 2004, p . 85, n . 72 (tav . XXIX)16. g 0,96 mm 11,6 inv . 171194 170° acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

ZECCHE INCERTE

incerta: SiciLia, himera (?)

Zecca: Sicilia AR litra (?) seconda metà V sec .a .C .D/ Mitilo bivalve apertoR/ Ruota a quattro raggiL’emissione non ha trovato a tutt’oggi un’attribuzione certa e fondata su rinvenimenti conte�stualizzati . manganaro 1984, p . 25, tav . 3, 34, mette in collegamento tipologico con un hexas di Messana raffigurante al R/ una tellina chiusa, confermando la sua appartenenza ad area siceliota sulla base della media dei pesi che si attestano da 0,51 a 0,68 (in linea con il nostro esemplare), testimoniata anche da dati di rinvenimento contestuali ad altre frazioni di Messa�na, non documentati . L’incertezza dell’attribuzione � ribadita da manganaro 1999, p . 250, che segnala la ricorrenza del tipo della tellina chiusa, oltre che su emissioni di Kyme italica, su una litra di Katane, sul ricordato hexas di Messana e sul nominale (litra?) attribuito ad Hime�ra in SNG Lloyd 1031 e a Kamarina da Lazzarini 1997 . Più di recente, una lista di esemplari con questa tipologia, tutti decontestualizzati, � stata raccolta e pubblicata da campana-SanteLLi 2010, che confermano l’incertezza dell’attribuzione e si concentrano solo sul tipo al D/ della serie, la tellina bivalve, trascurando il tipo della ruota al R/, non esclusivo dell’area siceliota (v . possibili confronti per Campania e Apulia) .17. g 0,68 mm 9,55 150° inv . 171198

incerta: himera (?)

Zecca: Himera (?) AR tetras (trionkion) V sec . a .C .D/ Testa maschile barbata, volta a s ., con orecchio ferino e lungo corno caprino a punta che ricopre tutta la testa . C .p . R/ Tre globetti a tutto campomanganaro 1984, p . 27 e tav . 4, 53�54, secondo cui l’emissione � documentata da due esempla�ri, uno di collezione privata e l’altro a Monaco (Staatliche Münzsammlung ?), � “con sicurezza” attribuibile a Himera, sulla base dell’affinità tipologica del D/ con una litra imerese che raffi�gura al D/ una testa mostruosa con lungo corno e con ala “sovrastata da una grande coda di gallo”; si veda anche manganaro 1999, p . 252, tav . 24,39 .18. 0,22 mm 7,4 360° inv . 171199 acquisto coattivo da collezione pri�vata (decreto DGA 14/5/2012)

incerte: motya (?)

Zecca: Motya (?) AR trias 450�400 a .C .D/ Testa “gorgonica” di tre quarti a s . C .l . R/ Quattro globetti entro corona d’alloro; sotto i globetti, lettera X . C .l .JenKinS 1971, p . 74; manganaro 1999, p . 252: variante inedita tav . 24, 38A19. g 0,32 mm 8,85 90° inv . 171205 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

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160 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

incerta: SoLuS (?)

Zecca: Sicilia (Solus ?) AR litra fine V � primi IV sec . a C . D/ ΗΕΡΜΑΣ Testa imberbe di Hermes, giovanile d ., a capo nudo, con capigliatura corta e un ricciolo sollevato alla sommità del capo, in forma di corno; sotto, A (?); dietro, caduceo R/ Arco, faretra e clava; sopra, due globetti; sotto, foglia d’edera; a d . tonnoAttribuita a Solus sulla base di una litra di Solus con il tipo dell’Hermes seduto . Esemplari analoghi al nostro sono comparsi solo sul mercato antiquario, di cui uno proveniente dalla collezione di Edward J . Waddell, segnalato nel 2007 sul sito Ancients .info � The Online Re�source for Ancient Coins & Antiquities e l’altro noto dall’asta, definito “extremely rare” e con alcuni punti “with darker patches of hoard patina” e l’altro noto da Hirsch 15, 1906, lot 1314 e Jameson 906, in aggiunta ai quali vedi anche gli altri quattro riportati nella tabella 4 del presente contributo . Un elenco degli esemplari (autentici e presunti falsi) � stato fornito sul sito “la .moneta .it”, Discussione 2 .20. g 0,96 mm 12,65 180° inv . 171204 acquisto coattivo da collezione privata (de�creto DGA 14/5/2012)

Serafina penneStrì

DOCUMENTAZIONE

Dossier Frazioni, 2012 .1bDossier Frazioni, 2012 .2 Lettera “aperta” inviata al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, al Sottosegretario, e alle massime cariche della dirigenza del MiBAC, ed inoltre, al Presidente del Consiglio, ai membri del Governo, agli organi di stampa, all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e successivamente diffusa in rete

Schede Schede delle frazioni presentate all’Ufficio Esportazione di Milano per il rilascio dell’attestato di libera circolazione

RIFERIMENTI NORMATIVI

Codice Codice dei beni culturali e del paesaggio

RISORSE DIGITALI

Coll. ANS The American Numismatc Society . Collections Database . http://www .numismatics .org/Collections/CollectionDatabasewww .lamoneta .it, sezione “La piazzetta del numismatico”Discussione 1: Oboli che passioneDiscussione 2: Lettera aperta (sic) al Ministro OrnaghiDiscussione 3: Nuovo esemplare di litra HERMAS

ABBREVIAZIONI GENERALI

DGA Direzione Generale per le AntichitàFirenze, MNA Firenze, Museo Nazionale ArcheologicoMilano, MC Milano, Civiche Raccolte NumismaticheNapoli, MNA Napoli, Museo Nazionale ArcheologicoPalermo Palermo, Museo Regionale Archeologico “A .Salinas”Parma, MNA Parma, Museo Nazionale ArcheologicoReggio Cal ., MNA Reggio Cal ., Museo Nazionale Archeologico

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Siracusa Siracusa, Museo Regionale Archeologico “Paolo Orsi”SUE Sistema Uffici EsportazioneTaranto, MNA Taranto, Museo Nazionale ArcheologicoTorino, MA Torino, Museo di AntichitàVibo Val . Vibo Valentia, Museo Nazionale Archeologico

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

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162 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

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163 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

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NOTE

* Ringrazio i colleghi e il personale della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia per aver�mi concesso la disponibilità dei dati relativi alle frazioni e per avermi dato la possibilità di pubblicare le relative immagini che illustrano il mio contributo .1 Sulla procedura di acquisto coattivo v . la scheda di A . Currò in questo volume, pp . 137�138 .2 Sull’Osservatorio, v . l’introduzione generale di penneStrì 2013b, p . 359 .3 Sul filone del collezionismo di frazioni greche si veda “lamoneta .it” (http://www .lamoneta .it/), Discussione 1 e Discussione 2, datate al 2012 .4 Dossier Frazioni 2012 .1a .5 Sulla presenza di falsi di frazioni v . forum “lamoneta .it”, Discussione 1.6 La raccolta comprendeva altre frazioni altre frazioni greche .7 Codice, art . 1, c .2 .8 Si veda il testo introduttivo di Grazia Facchinetti alle pp . 17�219 Per un’introduzione alle Vetrine Virtuali del Portale Numismatico, penneStrì 2013a, pp . 104�105 .10 Sul ruolo degli Uffici Esportazione nella valutazione dei beni numismatici di interesse archeologico, v . gatti 2013 .11 Vedi tabella 4 .12 Nelle note a corredo allegate alla richiesta di attestato di libera circolazione (Dossier Frazioni 2012 .1a), a proposito della documentazione lacunosa sugli acquisti delle frazioni, il proprietario dichiarava la difficoltà di conservare tutti i relativi riscontri comprovanti la provenienza degli esemplari da note case d’asta italiane ed estere (v . infra, n . 37) .13 L’importo dell’acquisto indicato nel suddetto decreto � stato successivamente ulteriormente integrato su richiesta del proprietario che aveva segnalato l’erroneità della valutazione economica di un esemplare . L’importo complessivo dell’acquisto � risultato quindi ammontare ad un totale di € 10 .727 . Per i singoli prezzi di acquisto vedi tabella 4 .14 V . comando caraBinieri TPC 2013, pp . 384�385 .15 supra, nota 2 .16 Sulla circolare ministeriale n .2718 del 13 .5 . 1974 v . le osservazioni di gatti 2013, pp . 370 ss .17 papadopouLoS 2013, pp . 318�320 .18 penneStrì 2013 b, pp . 322�324 .19 In corso di aggiornamento da parte del gruppo di lavoro coordinato dal Servizio III della Direzione Ge�nerale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee .

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164 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

20 Tematiche al centro del recente Incontro di studio “Medaglieri italiani, un tesoro di storia”, svoltosi a Roma il 30 gennaio 2013 e promosso dalla Direzione Generale per le Antichità in collaborazione con altri Uffici del MiBAC .21 Le uniche vetrine dedicate all’esposizione di monete si trovano attualmente nel Museo Civico di Milano .22 Vedi in questo volume il testo di G . Facchinetti, pp . 17�21 .23 v. di giovanni, Sull’antico Museo Astutiano. Lettere del bne. Antonino Astuto al principe di Torremuzza, in “Nuove effemeridi siciliane” s . III, 2, 1875, pp . 62�84; pp . 69�70, n . 7 . Ringrazio Francesco Muscolino per avermi segnalato la testimonianza .24 miLdenBerg 1964 .25 Bérend 1984, pp . 7�29 .26 manganaro 1984, pp . 11�39 .27 Bohringer 1982, pp . 71�83 .28 tuSa cutroni a. 1992, pp . 647�669 .29 manganaro 1999, pp . 239�255 .30 V . a vario titolo, Bohringer 1982, pp . 71�83; manganaro 1984, p . 11; tuSa cutroni 1992, p . 649; manganaro 1999, p . 12, nota 7 .31 tuSa cutroni 1992, pp . 658�660 .32 tuSa cutroni 1992, p . 649 .33 manganaro 1999, p . 253 .34 manganaro 1999,p . 250 .35 Dossier Frazioni 2012 .1 .36 Dossier Frazioni 2012 .1 .37 Dossier Frazioni 2012 .1a: “Sono pertanto molteplici gli aspetti o le difficoltà che rendono difficile – nel lungo periodo� la tenuta in ordine dell’intera documentazione d’appoggio al numismatico dilettante, che pure abbia acquisito monete in regola ed in buona fede . Documentazione che, per essere correlata ad ogni moneta, richiederebbe molto più spazio, cura ed attenzione di quanta ne richiedono gli stessi oggetti col�lezionati” (v . supra, n . 12) .38 Dossier Frazioni 2012 .1 .39 Dossier Frazioni 2012 .1 .40 Dossier Frazioni 2012 .1 .41 Dossier Frazioni 2012/2 . A proposito del prezzo , cfr . quanto dichiarato dal proprietario in Dossier Fra-zioni, 2012 .1c (lettera del 25 .06 .2012): “Sommessamente si rappresenta che l’effettivo controvalore econo�mico dell’insieme � sicuramente superiore rispetto alle prudenti stime apposte dall’intermediaria ( . . .), attesa l’ottima conservazione della maggior parte dei lotti e del loro interesse in ambito commerciale, che può divergere da quello strettamente culturale” .42 manganaro 1984, manganaro 1999 e tuSa cutroni 1992 .43 Dossier Frazioni, 2012 .1a: i dati divergenti sono evidenziati in questa sede in tabella 1 .44 Tale classificazione accompagnata dalle valutazioni di mercato ed in qualche caso integrata dalla valu�tazione di rarità di ciascun esemplare, � stata nuovamente riportata nella lettera “aperta” qui citata come Dossier Frazioni, 2012 .2 .45 Ringrazio i colleghi che mi hanno fornito i dati per le necessarie verifiche: dott .ssa Gabriella Angeli Bufalini (Roma); dott .ssa Teresa Giove (Napoli); dott . Giuseppe Libero Mangieri (Taranto); dott .ssa Angela Maria Manenti (Siracusa); dott . Marco Podini (Parma); dott .ssa Giorgia Gargano (Soprintendenza Beni Ar�cheologici della Calabria) .46 In alcuni casi le verifiche potranno essere confermate o smentite, a mano a mano che si procederà con la catalogazione degli esemplari conservati nei medaglieri italiani .47 V . tabella 1 .

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un raro SeSterzio di veSpaSiano G. Facchinetti

165 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

UN RARO SESTERZIO DI VESPASIANO DALLA DISPERSA COLLEZIONE GARRETT

Il sesterzio di Vespasiano acquistato coattivamente con decreto del Direttore Generale per le Antichità del 15 maggio 2013 faceva parte della dispersa Collezione Garrett di Balti�mora, iniziata da T . Harrison Garrett negli anni ’70 del XIX secolo e incrementata dai figli Robert e, soprattutto, John Work che fu membro dell’American Numismatic Society dal 1920 e ambasciatore degli USA in Italia dal 1929 al 1934 . Nel 1942, alla morte di John, la collezione fu donata alla John Hopkins University di Baltimora che negli anni ’70 decise di alienare la collezione attraverso sei aste, tenutesi fra il 1976 e il 1984, che fruttarono oltre 25 milioni di dollari1 .

Il sesterzio di Vespasiano acquistato coattivamente dallo Stato nel 2013 era compreso nella porzione della collezione posta in vendita nel 19842 corrispondente alla sezione delle monete antiche . Dal listino di aggiudicazione si ricava che fu acquistato per 6 .500 dollari .

Dal catalogo di vendita risulta che il pezzo, acquistato da John W . Garrett per 360 fiori�ni nel 19233, proveniva dalla collezione Vierordt e aveva precedentemente fatto parte delle collezioni du Chastel, Evans e Mackerill . Giard4 annota che prima di entrare nella collezione Vierordt aveva fatto parte di quella di P . Barron che fu venduta da Hirsch nell’asta XXX tenu�tasi a Monaco nel 1911 (lotto n . 926) .

Il sesterzio � di grande rarità: secondo Giard5 sono noti solo tre esemplari di questa emissione della zecca di Lugdunum . Oltre a quello qui presentato ne cita, infatti, uno al Bri�tish Museum6 e uno nella dispersa collezione Mazzini7 . A questi � possibile aggiungerne altri due dal momento che da un controllo nella banca dati on�line del British Museum risulta che questo museo ne possieda un secondo8 e che un altro pezzo � in mani private . Quest’ultimo, dopo aver fatto parte della collezione di Frederick S . Knobloch, risulta aver mutato proprieta�rio più volte negli ultimi decenni9 ed essere stato di proprietà di Harry N . Sneh prima dell’ul�tima vendita .

Il sesterzio recentemente acquistato dallo Stato risulta essere probabilmente il meglio conservato, se si eccettua l’eliminazione della patina originale . Forse solo l’esemplare già nel�

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Sesterzio di Vespasiano, Lugdunum 71 d.C. © SBALo.

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un raro SeSterzio di veSpaSiano G. Facchinetti

166 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

la collezione Mazzini � paragonabile per la leggibilità dei particolari, per quanto desumibile dalla fotografia pubblicata nel catalogo di vendita .

Sesterzi con soggetti e scritta simili al R/ furono battuti sia a Lugdunum che a Roma10, dove sono note più varianti sia nella resa del ritratto imperiale al D/ che nelle scritte del R/ .

Soggetto e scritta del R/ sono stati scelti per presentare gli eredi Vespasiano . Gli abiti militari � lorica con cingulum e calcei mullei – e le armi ne esaltano la virtus mentre la scrit�ta � da sciogliere in Caesares Augusti filius designatus Imperator Augusti filius consul desi-gnatus iterum dove la prima parola va riferita a entrambi, le successive tre a Domiziano e il resto a Tito �, ricorda la loro carriera politica e militare . Secondo Seelentag11, la parte della scritta attribuita a Domiziano andrebbe integrata con la parola consul, omessa per evitare una ripetizione rispetto alla titolatura del fratello . Nel 71 d .C ., infatti, Tito fu designato per il suo secondo consolato e Domiziano per il primo, in qualità di consul suffectus . La scritta ricorda, inoltre, la qualità di generale vincitore di Tito riportando il titolo di imperator attribuitogli, secondo le fonti storiche12, dai legionari dopo la presa di Gerusalemme nel 70 .

I due Cesari sono, dunque, presentati come valorosi guerrieri e capaci magistrati, ovvero come soggetti in grado di ben sostituire un giorno il padre nel governo dell’impero .

Dal punto di vista meramente iconografico, l’esame del R/ del sesterzio già della colle�zione Garrett permette di meglio descrivere alcuni particolari . Nei cataloghi di riferimento, l’oggetto che i due Cesari tengono nella sinistra viene variamente interpretato (spada, para-zonium, rotolo) . La visione con forte ingrandimento suggerisce che entrambi i fratelli portino la spada, seppur in modo diverso . Domiziano, infatti, tiene l’arma fra il braccio sinistro e il busto tanto che si potrebbe immaginare che sia sospesa al cingulum così da renderne visibi�le solo l’impugnatura . Tito, invece, regge la spada rovesciata, con l’impugnatura nella mano sinistra appoggiata al fianco e il fodero appoggiato nella parte interna del gomito, secondo una modalità di raffigurazione che trova riscontro nella statuaria13 .

Più incerto � il riconoscimento di un altro particolare . La presenza di due tratti dietro la nuca di Tito, forse interpretabili come nastri, sembra suggerire che il figlio maggiore di Vespasiano indossi una corona . Tale particolare potrebbe essere comprensibile alla luce della già ricordata acclamazione imperatoria dell’anno precedente .

ROMA, IMPERO

veSpaSiano (69-79 d.c.)

Zecca: Lugdunum AE Sesterzio 71 d .C .D/ IMPCAESVESPASIANAVGPMTRPPPCOSIII Testa di Vespasiano a d . con corona di alloro e globetto alla terminazione del colloR/ CAESARAVGFDESIMPAVGFCOSDESII Tito e Domiziano, in abiti militari, stanno in piedi l’uno di fronte all’altro . Domiziano a s . tiene nella destra la lancia e nella sinistra la spada, mentre Tito a d ., indossa una corona(?), tiene la lancia nella destra e nella sinistra la spada rovesciata, di cui si vede il fondo del fodero . In es ., S CRIC II2, p . 141, n . 1132; BMCEmp. II, p . 197, n . 799; giard 2000, n . 221. g 26 .35 mm 35,2 210° inv . 2013 .20 .1 acquisto coattivo da collezione pri�vata (decreto del Direttore Generale 15/5/2013)

grazia facchinetti

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

giard J.-B. 2000, Le monnayage de l’atelier de Lyon, De Claude Ier à Vespasien (41-78 après J.C.), et au temps de Clodius Albinus (196-197 après J.C.), Wetteren .

mazzini g. 1957, Monete imperiali romane. Volume primo. Da Pompeo Magno a Domizia, Milano .

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un raro SeSterzio di veSpaSiano G. Facchinetti

167 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

SeeLentag g. 2007, Titus and the Supposed Title Designatus Imperator, “NC” 167, pp . 143�146 .

SpiegeL m.B. 2006, The Garrett Collection: Coins, Medals, and Archives at the American Numi-smatic Society, “ANS Magazine” 5, 3 (http://ansmagazine .com/Winter06/Garrett) .

NOTE

1 SpiegeL 2006 .2 Numismatic Fine Arts Inc . – Bank Leu AG, The Garrett Collection . Part I, Beverly Hills California, May 16�18, 1984, lotto n . 754 .3 M . Schulmanm October 3, 1923, lotto n . 985 .4 giard 2000, n . 22, 1 .5 giard 2000, n . 22, 1�3 .6 Inv . R .10671 .7 mazzini 1957, n . 51 .8 Inv . R1935,0404 .6 .9 Stack’s, New York May 1�3, 1980, 333; Classical Numismatic Group, Inc ., Lancaster XXXI (1994), 933 sales; “The New York Sale, Auction XVII (09 .01 .2008)”, lotto 181; Gemini LLC, Auction IX (08 .01 .2012), lotto 414 .10 RIC II2, p . 64, n . 66 e pp . 70�71, nn . 142�154 .11 SeeLentag 2007 .12 Ios . BI, 6, 316; Svet . Tit . 5, 2; Cass . Dio . 66, 7, 2; Orosius 7, 8 .13 Ringrazio delle informazioni e della consulenza iconografica il dottor Matteo Cadario .

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un caSo di donazione di un quinario A. Campana

168 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

UN CASO DI DONAZIONE: UN RARO QUINARIO DI GIULIO CESARE DESTINATO ALLA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI

DELLA LOMBARDIA A seguito di una domanda da me avanzata all’Ufficio Esportazione Oggetti di Antichi�

tà e d’Arte di Milano per ottenere l’attestato di libera circolazione di un gruppo di monete romane, tutte con documentazione di provenienza da note vendite di aste straniere, l’Ufficio Esportazione ha emesso il provvedimento di diniego dell’attestato per un quinario di Giulio Cesare (RRC 480/24) . Le motivazioni del diniego risiedevano nella notevole rarità della mone�tina d’argento, assente nelle principali raccolte pubbliche italiane, con conseguente “carattere di antichità e pregio, anche per la presenza al D/ di due contromarche” .

Da un censimento (verifica) da me condotto � inoltre emerso che per la suddetta emissione risulterebbero noti complessivamente sei esemplari, dei quali quattro pubblicati da Caty E . King1, uno da un successivo catalogo di asta e infine l’esemplare in questione, già di mia proprietà donato allo Stato .

Più precisamente, risultano noti i seguenti esemplari:1) Vienna, KM, inv . 2407, g 1,112) London, BM = BMCRR Rome 4162, g 1,713) L . Hamburger (Frankfurt), 19 .10 .1925, n . 328, g (?)4) J . Hirsch (Munich), Auk . 24, 10 .5 .1909 (Weber coll .), n . 189, g (?)5) Numismatica Ars Classica, Auc . 63, 17 .5 .2012, n . 462, g 1,606) Esemplare proprietà Campana g 1,53 Di conseguenza le motivazioni addotte dall’Ufficio Esportazione di Milano sono risul�

tate corrette e inoppugnabili . Constatando l’effettiva assenza di questa emissione del quinario nelle raccolte pubbli�

che italiane, in qualità di proprietario ho deciso di farne dono allo Stato con la richiesta che sia destinato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, al fine di incre�mentare la raccolta di monete romane repubblicane2 .

La suddetta moneta riveste particolare importanza storica, essendo stata emessa a cura L. Aemilius Buca nel gennaio�febbraio 44 a .C ., quindi poco prima dell’assassinio di Giulio Cesare .

I temi di questa emissione, che ebbe breve durata, sono improntati alla pax e alla con-cordia, con evidenti intenti propagandistici a favore del dittatore romano . In tal senso � op�portuno ricordare una decisione del Senato di costruire un tempio della Concordia in onore di Cesare, prima della sua morte, con la motivazione che grazie a lui i Romani erano in pace (ca. dio. 44, 4, 5) .

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un caSo di donazione di un quinario A. Campana

169 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – CONTRIBUTI

SCHEDA

ROMA, REPUBBLICA

Giulio Cesare

Zecca: Roma AR quinarius 44 a .C .D/ PAXS Testa della Pax (con le sembianze sembianze di Giulio Cesare ?) con corona di

alloro (due segni di contromarca da saggio)R/ L·AEMILIVS·BVCA·IIIVIR Due mani che si stringonoRRC, p . 491, n . 480/241. g 1,53 mm 15,30 340° Provenienza: Arsantiqva (Londra) Auc . n . 3, 8 .11 .2002, n . 75

aLBerto campana

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

BeLLoni g.g. 1960, Le monete romane dell’età repubblicana, Milano .

King c.e. 2007, Roman Quinarii from the Republic to Diocletian and the Tetrarchy, Oxford, p . 262 .

SNR Milano = r. martini (a cura di), Sylloge Nummorum Romanorum, Milano, Civiche Rac-colte Numismatiche, Res Publica, I�V, Milano, 1994�1997 .

NOTE

1 King 2007, p . 262 .2 BeLLoni 1960; SNR Milano.

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VeTrine e iTinerari

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Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia

Vetrine e itinerari

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/patrimonio/vetrine/sbalo/

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

174 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Il ripostiglio di Rivolta d’Adda. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Celti o popolazione celtizzata del Piemonte orientaleo della Lombardia occidentale

Autorità Zecca

Non precisabile, pp . 175�186 Non precisabile, pp . 175�186

Cenomani

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 186 Non precisabile, p . 186

SALA II. RIPOSTIGLI MONETALI

Vetrina 1. Il ripostiglio di Rivolta d’Adda

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

175 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Celti o popolazione celtizzata del Piemonte orientale o della Lombardia occidentale

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Argento Nominale: dracma Cronologia: metà II secolo a.C.Bibliografia: Arslan XVIProvenienza: Ripostiglio di Rivolta d'Adda

D/ Testa femminile a d. con orecchini e collana. Tipo con “occhi pesti”. Contorno perlinatoR/ Leone stante a d. del tipo “lupo”. Senza linea perlinata tra coda e corpo. Criniera e piccoli tratti paralleli. Sopra, se-gni derivati da ΜΑΣΣΑ

n. 1 - Inv. 45655Peso: g 3,09 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1918

n. 2 - Inv. 45677Peso: g 3,05 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1919

n. 3 - Inv. 45658Peso: g 3 Diametro: mm 12Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1920

n. 4 - Inv. 45672Peso: g 2,98 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1921

n. 5 - Inv. 45660Peso: g 2,95 Diametro: mm 15Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1922

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Argento Nominale: dracma Cronologia: Bibliografia: Arslan XVIProvenienza: Ripostiglio di Rivolta d'Adda

D/ Testa femminile a d. con orecchini e collana. Tipo con “occhi pesti”. Contorno perlinatoR/ Leone stante a d. del tipo “lupo”. Senza linea perlinata tra coda e corpo. Criniera e piccoli tratti paralleli. Sopra, se-gni derivati da ΜΑΣΣΑ

n. 6 - Inv. 45727Peso: g 2,92 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1923

n. 7 - Inv. 45642Peso: g 2,9 Diametro: mm 13Andamento conii: 135°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1924

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

176 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 8 - Inv. 45730Peso: g 2,56 Diametro: mm 16Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1925

n. 9 - Inv. 45659Peso: g 2,89 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 320°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1926

n. 10 - Inv. 45656Peso: g 2,88 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 240°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1927

n. 11 - Inv. 45710Peso: g 2,49 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1928

n. 12 - Inv. 45667Peso: g 2,88 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1929

n. 13 - Inv. 45673Peso: g 2,85 Diametro: mm 14Andamento conii: 240°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1930

n. 14 - Inv. 45676Peso: g 2,85 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1931

n. 15 - Inv. 45719Peso: g 2,85 Diametro: mm 13Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1932

n. 16 - Inv. 46701Peso: g 2,83 Diametro: mm 15Andamento conii: 230°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1933

n. 17 - Inv. 45632Peso: g 2,81 Diametro: mm 14Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1934

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

177 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 18 - Inv. 46726Peso: g 2,79 Diametro: mm 14Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1935

n. 19 - Inv. 45637Peso: g 2,8 Diametro: mm 14Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1936

n. 20 - Inv. 45668Peso: g 2,77 Diametro: mm 12Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1937

n. 21 - Inv. 45649Peso: g 2,76 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1938

n. 22 - Inv. 45707Peso: g 2,75 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1939

n. 23 - Inv. 45639Peso: g 2,74 Diametro: mm 14Andamento conii: 80°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1940

n. 24 - Inv. 45640Peso: g 2,74 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1941

n. 25 - Inv. 45713Peso: g 2,73 Diametro: mm 12Andamento conii: 130°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1942

n. 26 - Inv. 45652Peso: g 2,72 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 160°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1943

n. 27 - Inv. 45696Peso: g 2,72 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1944

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

178 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 28 - Inv. 45671Peso: g 2,58 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1945

n. 29 - Inv. 45698Peso: g 2,72 Diametro: mm 15,5Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1946

n. 30 - Inv. 45629Peso: g 2,68 Diametro: mm 15Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1947

n. 31 - Inv. 45645Peso: g 2,67 Diametro: mm 14Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1948

n. 32 - Inv. 45620Peso: g 2,66 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 45°

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n. 33 - Inv. 45663Peso: g 2,66 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 60°

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n. 34 - Inv. 45678Peso: g 2,66 Diametro: mm 14Andamento conii: 210°

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n. 35 - Inv. 45705Peso: g 2,65 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 90°

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n. 36 - Inv. 45680Peso: g 2,64 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 130°

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n. 37 - Inv. 45693Peso: g 2,63 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 40°

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

179 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 38 - Inv. 45722Peso: g 2,63 Diametro: mm 14Andamento conii: 180°

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n. 39 - Inv. 45621Peso: g 2,62 Diametro: mm 12Andamento conii: 120°

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n. 40 - Inv. 45657Peso: g 1,87 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1957

n. 41 - Inv. 4618Peso: g 2,61 Diametro: mm 15Andamento conii: 240°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1958

n. 42 - Inv. 45643Peso: g 2,04 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 30°

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n. 43 - Inv. 45718Peso: g 2,6 Diametro: mm 17Andamento conii: 180°

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n. 44 - Inv. 45692Peso: g 1,84 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 90°

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n. 45 - Inv. 45625Peso: g 2,56 Diametro: mm 13Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1962

n. 46 - Inv. 45724Peso: g 2,56 Diametro: mm 16Andamento conii: 40°

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n. 47 - Inv. 45646Peso: g 2,23 Diametro: mm 13Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1964

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

180 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 48 - Inv. 45682Peso: g 2,55 Diametro: mm 13Andamento conii: 170°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1965

n. 49 - Inv. 45674Peso: g 2,52 Diametro: mm 14Andamento conii: 240°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1966

n. 50 - Inv. 45689Peso: g 2,51 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1967

n. 51 - Inv. 45732Peso: g 2,51 Diametro: mm 15Andamento conii: 300°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1968

n. 52 - Inv. 45725Peso: g 2,49 Diametro: mm 13Andamento conii: 220°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1969

n. 53 - Inv. 45679Peso: g 2,47 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1970

n. 54 - Inv. 45704Peso: g 2,46 Diametro: mm 13Andamento conii: 300°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1971

n. 55 - Inv. 45697Peso: g 2,45 Diametro: mm 13Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1972

n. 56 - Inv. 45712Peso: g 2,45 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1973

n. 57 - Inv. 14547Peso: g 2,44 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1974

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

181 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 58 - Inv. 45630Peso: g 2,43 Diametro: mm 14Andamento conii: 110°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1975

n. 59 - Inv. 45638Peso: g 2,42 Diametro: mm 15Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1976

n. 60 - Inv. 45669Peso: g 2,42 Diametro: mm 14Andamento conii: 135°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1977

n. 61 - Inv. 45711Peso: g 2,41 Diametro: mm 14Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1978

n. 62 - Inv. 45714Peso: g 2,41 Diametro: mm 15Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1979

n. 63 - Inv. 45627Peso: g 2,39 Diametro: mm 14Andamento conii: 200°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1980

n. 64 - Inv. 45664Peso: g 2,39 Diametro: mm 15Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1981

n. 65 - Inv. 45683Peso: g 2,39 Diametro: mm 14Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1982

n. 66 - Inv. 45653Peso: g 2,36 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1983

n. 67 - Inv. 45690Peso: g 2,34 Diametro: mm 13Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1984

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

182 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 68 - Inv. 45631Peso: g 2,32 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 320°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1985

n. 69 - Inv. 45623Peso: g 2,31 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1986

n. 70 - Inv. 45628Peso: g 2,29 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 300°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1987

n. 71 - Inv. 45695Peso: g 2,28 Diametro: mm 16Andamento conii: 320°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1988

n. 72 - Inv. 45728Peso: g 2,27 Diametro: mm 13Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1989

n. 73 - Inv. 45702Peso: g 2,26 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1990

n. 74 - Inv. 45729Peso: g 2,26 Diametro: mm 14Andamento conii: 300°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1991

n. 75 - Inv. 45635Peso: g 2,23 Diametro: mm 15,5Andamento conii: 130°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1992

n. 76 - Inv. 45691Peso: g 2,23 Diametro: mm 12Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1993

n. 77 - Inv. 45708Peso: g 2,2 Diametro: mm 14Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1994

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

183 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 78 - Inv. 45675Peso: g 2,18 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1995

n. 79 - Inv. 45670Peso: g 2,12 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1996

n. 80 - Inv. 45716Peso: g 2,12 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1997

n. 81 - Inv. 45624Peso: g 2,09 Diametro: mm 12Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1998

n. 82 - Inv. 45694Peso: g 2,08 Diametro: mm 15Andamento conii: 220°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1999

n. 83 - Inv. 45634Peso: g 2,06 Diametro: mm 15Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2000

n. 84 - Inv. 45688Peso: g 2,06 Diametro: mm 15Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2001

n. 85 - Inv. 45681Peso: g 2,05 Diametro: mm 13Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2002

n. 86 - Inv. 45651Peso: g 1,91 Diametro: mm 14Andamento conii: 240°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2003

n. 87 - Inv. 45684Peso: g 1,84 Diametro: mm 12,5Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2004

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Argento Nominale: dracma Cronologia:

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

184 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Bibliografia: Arslan XVIIProvenienza: Ripostiglio di Rivolta d'Adda

D/ Testa femminile a d. con orecchini e collana. Tipo con “occhi pesti”. Contorno perlinatoR/ Leone stante a d. del tipo “lupo”. Senza linea perlinata tra coda e corpo. Criniera e piccoli tratti paralleli. Sopra, se-gni derivati da ΜΑΣΣΑ

n. 88 - Inv. 45720Peso: g 2,89 Diametro: mm 15,5Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2005

n. 89 - Inv. 45662Peso: g 2,85 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2006

n. 90 - Inv. 45715Peso: g 2,81 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 240°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2007

n. 91 - Inv. 45686Peso: g 2,78 Diametro: mm 14Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2008

n. 92 - Inv. 45622Peso: g 2,74 Diametro: mm 15,5Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2009

n. 93 - Inv. 45619Peso: g 2,69 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2010

n. 94 - Inv. 45717Peso: g 2,67 Diametro: mm 16Andamento conii: 15°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2011

n. 95 - Inv. 45703Peso: g 2,66 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2012

n. 96 - Inv. 45626Peso: g 2,58 Diametro: mm 15Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2013

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

185 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 97 - Inv. 45700Peso: g 2,57 Diametro: mm 14Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2014

n. 98 - Inv. 45687Peso: g 2,56 Diametro: mm 16,5Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2015

n. 99 - Inv. 45706Peso: g 2,55 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2016

n. 100 - Inv. 45648Peso: g 2,53 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 220°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2017

n. 101 - Inv. 45636Peso: g 2,11 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2018

n. 102 - Inv. 45721Peso: g 2,5 Diametro: mm 15Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2019

n. 103 - Inv. 45644Peso: g 2,48 Diametro: mm 15Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2020

n. 104 - Inv. 45633Peso: g 2,46 Diametro: mm 13Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2021

n. 105 - Inv. 45699Peso: g 2,46 Diametro: mm 14Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2022

n. 106 - Inv. 45665Peso: g 2,39 Diametro: mm 13Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2023

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi G. Facchinetti, E.A. Arslan

186 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 107 - Inv. 45661Peso: g 2,32 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2024

n. 108 - Inv. 45685Peso: g 2,32 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2025

n. 109 - Inv. 45641Peso: g 2,28 Diametro: mm 16Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2026

n. 110 - Inv. 45650Peso: g 2,13 Diametro: mm 16,5Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2027

n. 111 - Inv. 45731Peso: g 1,83 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2028

n. 112 - Inv. 45723Peso: g 2,28 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2029

n. 113 - Inv. 45654Peso: g 2,12 Diametro: mm 13,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2030

n. 114 - Inv. 45709Peso: g 2,11 Diametro: mm 14Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2031

Cenomani

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Argento Nominale: dracma Cronologia: Bibliografia: Arslan XProvenienza: Ripostiglio di Rivolta d'Adda

D/ Testa femminile a d. con orecchini e collana. Tipo con “capelli a viticci”. Contorno perlinato.R/ Leone stante a d. del tipo “leone-scorpione”. Sopra, segni derivati da ΜΑΣΣΑ

n. 115 - Inv. 45666Peso: g 2,55 Diametro: mm 14,5Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2032

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

187 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Il ripostiglio di Oliva Gessi. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma

Autorità Zecca

Aureliano, p . 188 Roma, pp . 188, 192�195

Diocleziano, pp . 188�190 Siscia, p . 188Massimiano, pp . 188�189, 191�192, 195 Ticinum, pp . 189, 192�193, 195Galerio Cesare, pp . 188�193 Ateliers continentali, pp . 189�190Costanzo Cesare, pp . 191, 194�195 Aquileia, pp . 190�192

Cartagine, p . 194

Vetrina 2. Il ripostiglio di Oliva Gessi

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

188 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma

Autorità: Aureliano Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: antoniniano Cronologia: 271-272 d.C.Bibliografia: RIC V/I, 140 var. LV II/1, 2425Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPAVRELIANVSAVG Busto radiato e corazzato di Aureliano a d.R/ [RESTITVTORI ENTIS] Figura femminile, in piedi a d., dona una corona all’imperatore, in piedi a s. in abiti militari, con lungo scettro o asta -/-// T

n. 1 - Inv. 140487Peso: g 3,12 Diametro: mm 21,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2033

Autorità: Diocleziano Zecca: Siscia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 294 d.C. Bibliografia: RIC VI, 76 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCCVALDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. S/A// -

n. 2 - Inv. 141004Peso: g 11,71 Diametro: mm 27,7Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2034

n. 3 - Inv. 141005Peso: g 10,15 Diametro: mm 27Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2035

Autorità: Massimiano Zecca: Siscia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 294 d.C. Bibliografia: RIC VI, 76 b Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCMAMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOP VL[IROMANI] Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. S/G// -

n. 4 - Inv. 141010Peso: g 10,31 Diametro: mm 27Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2036

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Siscia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 294 d.C. Bibliografia: RIC VI, 81 b Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ GALVALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d.R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. S/B// -

report interattivo dei materiaLi in vetrina

Page 189: NOTIZIARIO del Portale Numismatico€¦ · Il Notiziario del Portale Numismatico dello Stato fa parte di una collana editoriale inserita nella Biblioteca Virtuale e promossa dal Ministero

SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

189 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 5 - Inv. 141008Peso: g 10,90 Diametro: mm 29,6Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2037

n. 6 - Inv. 141009Peso: g 9,30 Diametro: mm 29Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2038

Autorità: Diocleziano Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 294-295 d.C.Bibliografia: RIC VI, 23 aProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// T

n. 7 - Inv. 140497Peso: g 10,52 Diametro: mm 26,8Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2039

n. 8 - Inv. 140498Peso: g 9,17 Diametro: mm 28,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2040

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 294-295 d.C.Bibliografia: RIC VI, 24 bProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ MAXIMIANVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Galerio a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// T

n. 9 - Inv. 140540Peso: g 11,64 Diametro: mm 28Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2041

n. 10 - Inv. 140541Peso: g 11,39 Diametro: mm 26,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2042

Autorità: Massimiano Zecca: Ateliers continentali Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 295-296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 6bProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

190 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

D/ IMPCMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-//-

n. 11 - Inv. 141013Peso: g 10,89 Diametro: mm 27,6Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2043

n. 12 - Inv. 141014Peso: g 10,81 Diametro: mm 26,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2044

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Ateliers continentali Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 295-296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 14bProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CVALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d.R/ GEN[IOP]OP VLI[ROMANI] Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-//-

n. 13 - Inv. 141016Peso: g 8,19 Diametro: mm 26,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2045

Autorità: Diocleziano Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 23 a; JELOCNIK (a) 3Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// AQP

n. 14 - Inv. 140915Peso: g 10,53 Diametro: mm 28,2Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2046

Autorità: Diocleziano Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 23 a; JELOCNIK (a) 3Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s.-/-// AQP

n. 15 - Inv. 140916Peso: g 10,28 Diametro: mm 27,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2047

Autorità: Massimiano Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

191 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Bibliografia: RIC VI, 23 b; JELOCNIK (a) 2Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOPV [LIROMANI] Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// AQS

n. 16 - Inv. 140932Peso: g 11,61 Diametro: mm 25,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2048

Autorità: Massimiano Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 23 b; JELOCNIK (a) 2Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOPV LI ROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// AQS

n. 17 - Inv. 140933Peso: g 10,99 Diametro: mm 28,1Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2049

Autorità: Costanzo Cesare Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 24 a; JELOCNIK (a) - Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CONSTANTIVSNO[BCAES] Busto laureato, nudo, di Costanzo a d. R/ GENIOPOPV LI ROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// AQS

n. 18 - Inv. 140939Peso: g 11,83 Diametro: mm 27,4Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2050

Autorità: Costanzo Cesare Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 24 a; JELOCNIK (a) - Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d. R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// AQS

n. 19 - Inv. 140940Peso: g 10,71 Diametro: mm 29Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2051

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 24 b; JELOCNIK (a) - Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ MAXIM[IANV]SNOBCAES Busto laureato, nudo, di Galerio a d. R/ GENIOPOPV LI ROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

192 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

d. e cornucopia con la s. -/-// AQG

n. 20 - Inv. 140944Peso: g 11,85 Diametro: mm 27,6Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2052

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Aquileia Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296 d.C.Bibliografia: RIC VI, 24 b; JELOCNIK (a) - Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ MAXIMIANVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Galerio a d. R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. -/-// AQG

n. 21 - Inv. 140945Peso: g 10,96 Diametro: mm 27,7Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2053

Autorità: Massimiano Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 31 bProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. */-// ST

n. 22 - Inv. 140776Peso: g 11,27 Diametro: mm 27,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2054

n. 23 - Inv. 140777Peso: g 10,94 Diametro: mm 29Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2055

Autorità: Massimiano Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 63 Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCMAMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/-// V

n. 24 - Inv. 140979Peso: g 11,99 Diametro: mm 28,8Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2056

Autorità: Massimiano Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 63 Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

193 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

D/ IMP[CMA]MAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/-// V

n. 25 - Inv. 140980Peso: g 8,48 Diametro: mm 27,4Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2057

Autorità: Costanzo Cesare Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 32 aProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. */-// ST

n. 26 - Inv. 140809Peso: g 11,84 Diametro: mm 28Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2058

Autorità: Costanzo Cesare Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 32 aProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d.R/ GEN[IOP]OPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. */-// ST

n. 27 - Inv. 40810Peso: g 11,08 Diametro: mm 27,4Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2059

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 66 b Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ [GAL]VALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d.R/ GENIOPOP VLIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/-// Z

n. 28 - Inv. 140981Peso: g 10,58 Diametro: mm 27,6Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2060

Autorità: Galerio Cesare Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 296-297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 66 b Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ GALVALMAXIMIANVSNOBC Busto laureato, nudo, di Galerio a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/-// Z

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

194 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 29 - Inv. 140982Peso: g 10,46 Diametro: mm 26,6Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2061

Autorità: Diocleziano Zecca: Cartagine Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 297 d.C.Bibliografia: RIC VI, 19 aProvenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPDIOCLETIANVSPFAVGBusto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ FELIXADV ENTAVGGNN Africa con vessillo e zanna d'elefante -/-// PKP

n. 30 - Inv. 141012Peso: g 9,73 Diametro: mm 27,4Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2062

Autorità: Diocleziano Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 297-298 d.C.Bibliografia: RIC VI, 71 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/S// H

n. 31 - Inv. 140989Peso: g 10,03 Diametro: mm 26,6Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2063

Autorità: Diocleziano Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 297-298 d.C.Bibliografia: RIC VI, 71 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCDIO[CLETIANVS]PFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/S// H

n. 32 - Inv. 140990Peso: g 8,96 Diametro: mm 26,6Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2064

Autorità: Costanzo Cesare Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 297-298 d.C.Bibliografia: RIC VI, 73 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CONSTANTIVSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d.R/ GENIOPOPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/S// H

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

195 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 33 - Inv. 140992Peso: g 8,87 Diametro: mm 28,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2065

Autorità: Costanzo Cesare Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 297-298 d.C.Bibliografia: RIC VI, 73 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ CONS[TANTI]VSNOBCAES Busto laureato, nudo, di Costanzo a d.R/ [GENIO]POPV LIROMANI Genius stante a s., con modius sul capo e clamide sulla spalla s., regge patera con la mano d. e cornucopia con la s. R/S// H

n. 34 - Inv. 140993Peso: g 8,10 Diametro: mm 26,2Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2066

Autorità: Diocleziano Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 300-303 d.C.Bibliografia: RIC VI, 43 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ SACRAMONETAVGG ETCAESSNOSTR Moneta regge bilancia e cornucopia -/-// PT ·

n. 35 - Inv. 140882Peso: g 11,43 Diametro: mm 27,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2067

Autorità: Diocleziano Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 300-303 d.C.Bibliografia: RIC VI, 43 a Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCDIOCLETIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Diocleziano a d.R/ SACRAMONE[TAVGG ETCAESS]NOSTR Moneta regge bilancia e cornucopia -/-// [P]T·

n. 36 - Inv. 140883Peso: g 11,41 Diametro: mm 27,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2068

Autorità: Massimiano Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: nummus Cronologia: 300-303 d.C.Bibliografia: RIC VI, 43 b Provenienza: Ripostiglio di Oliva Gessi (PV)

D/ IMPCMAXIMIANVSPFAVG Busto laureato, nudo, di Massimiano a d.R/ SACRAMONETAVGG ETCAESSNOSTR Moneta regge bilancia e cornucopia -/-// TT ·

n. 37 - Inv. 140899Peso: g 11,53 Diametro: mm 26,3Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2069

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SaLa ii. ripoStigLi monetaLi S. Abram, E.A. Arslan

196 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 38 - Inv. 140900Peso: g 10,68 Diametro: mm 27,7Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2070

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SaLa iii. offerte monetaLi di fondazione G. Facchinetti, C. Perassi

197 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Milano, Scavi Università Cattolica. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Repubblica

Autorità Zecca

L . Torquato, p . 198 Roma, p . 198

Roma, Impero

Autorità Zecca

Augusto, p . 198 Lugdunum, p . 198

Incerta (Roma o Brundisium), p . 198

SALA III. OFFERTE MONETALI DI FONDAZIONE

Vetrina 1. Milano, Scavi Università Cattolica

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SaLa iii. offerte monetaLi di fondazione G. Facchinetti, C. Perassi

198 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Repubblica

Autorità: L. Torquato Zecca: Roma Metallo: Argento Nominale: denario Cronologia: 113-112 a.C.Bibliografia: RRC 295/1Provenienza: Milano, Università Cattolica, UC VIII, US 7752

D/ A sinistra, ROMA; a destra X. Entro una torques, testa di Roma elmata, a destra. R/ In alto, a destra, Q; sotto, L. TORQVA. Cavaliere al galoppo verso sinistra. In esergo, EX·S·C.

n. 1 - Inv. 2013.15.2Peso: g 4 Diametro: mm 18Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2098

Roma, Impero

Autorità: Augusto Zecca: Incerta (Roma o Brundisium) Metallo: Argento Nominale: denario Cronologia: 29-27 a.C. circaBibliografia: RIC I, p. 60, n. 267; tav. 5, n. 267 (rovescio)Provenienza: Milano, Università Cattolica, UC VIII, US 7752

D/ Testa nuda di Ottaviano, a destra.R/ Arco sormontato da una quadriga in veduta frontale, guidata da Ottaviano. Sull'attico, la scritta IMPCAESAR.

n. 2 - Inv. 2013.15.3Peso: g 3,35 Diametro: mm 20Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2099

Autorità: Augusto Zecca: Lugdunum Metallo: Argento Nominale: denario Cronologia: 15-13 a.C.Bibliografia: RIC I, p. 52, n. 171a; tav. 3, n. 171aProvenienza: Milano, Università Cattolica, UC VIII, US 7752

D/ Testa nuda di Augusto, a destra. A sinistra, AVGVSTVS; a destra, DIVI·F.R/ Apollo Citaredo, con lunga tunica e mantello, in piedi, di fronte, testa a d., la cetra nella sinistra, il plettro nella de-stra abbassata. In basso, IMP; a d., X. In esergo, ACT.

n. 3 - Inv. 2013.15.4Peso: g 3,63 Diametro: mm 19Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2100

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa iii. offerte monetaLi di fondazione A. Ceresa Mori, E.A. Arslan

199 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Milano, Palazzo Imperiale. Per una visione d’insie-me dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Impero

Autorità Zecca

Costanzo II, p . 200 Roma, p . 200

Maximianus, p . 200 Ticinum, p . 200

Vetrina 2. Milano, Palazzo Imperiale

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SaLa iii. offerte monetaLi di fondazione A. Ceresa Mori, E.A. Arslan

200 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Impero

Autorità: Maximianus Zecca: Ticinum Metallo: Bronzo Nominale: frazione radiata Cronologia: 299 d.C.Bibliografia: RIC VI, p. 285, n. 36 b.Provenienza: Milano, Via Gorani, US 1926

D/ IM[PCMAMAXIMI]ANVSPFAVG Testa di Massimiano a d. con corona radiataR/ VOT/./XX/S in corona

n. 1 - Inv. n.p.1Peso: g 2,69 Diametro: mm 21,2Andamento conii: 170°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2101

Autorità: Costanzo II Zecca: Roma Metallo: Argento Nominale: siliqua Cronologia: 352-355 d.C.Bibliografia: RIC VIII, p. 270, n. 234Provenienza: Milano, Via Gorani, US 1979

D/ DNCONSTAN TIVSPFAVG Busto di Costnazo II a d. con diademaR/ VOTIS/XXX/MVLTIS/XXXX in corona. In es., tracce di lettere

n. 2 - Inv. n.p.2Peso: g 2,19 Diametro: mm 19,11Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2102

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa iii a. rinvenimenti neLL’area deL paLazzo imperiaLe di miLano E.A. Arslan, G. Facchinetti

201 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Il quinario aureo di Diocleziano. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI Roma, Impero

Autorità Zecca

Diocleziano, p . 202 Roma, p . 202

SALA III A. RINVENIMENTI NELL’AREA DEL PALAZZO IMPERIALE DI MILANO

Vetrina 1. Il quinario aureo di Diocleziano

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SaLa iii a. rinvenimenti neLL’area deL paLazzo imperiaLe di miLano E.A. Arslan, G. Facchinetti

202 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Impero

Autorità: Diocleziano Zecca: Roma Metallo: Oro Nominale: quinario Cronologia: 288-293 d.C.Bibliografia: RIC V, II, p. 235, nn. 152-153 varProvenienza: Milano, Via Gorani

D/ IMPDIOCLETIANVSAVG Busto di Diocleziano a d. con corona di alloro e corazzaR/ IOVICO NSER VATAVGG Iuppiter, in piedi, nudo, con mantello sulle spalle, alza il fulmine con la destra e tiene nella sinistra lo scettro poggiato a terra. In es., PR

n. 1 - Inv. 166960Peso: g 3,42 Diametro: mm 15,8Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2103

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa iv. gioieLLi monetaLi C. Perassi

203 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Pendente monetale di Salonino. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI Roma, Impero

Autorità Zecca

Gallieno per Salonino Cesare, p . 204 Roma, p . 204

SALA IV. GIOIELLI MONETALI

Vetrina 1. Pendente monetale di Salonino

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SaLa iv. gioieLLi monetaLi C. Perassi

204 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Impero

Autorità: Gallieno per Salonino Cesare Zecca: Roma Metallo: Oro Nominale: aureo o quinario aureo Cronologia: 113205Bibliografia: RIC V/1, p. 125, n. 17; tav. V, n. 71 (aureo); p. 125, n. 21 (quinario aureo)Provenienza: Milano, Università Cattolica, UC VIII, US 3217

D/ LICCORSALVALERIANVSNCAES Busto di Salonino a destra, visto leggermente di spalle, a testa nuda, con corazza e paludamentum.R/ PIETAS AVGG Sei strumenti sacerdotali: da sinistra a destra, aspergillum, simpulum, guttus, patera, secespita, li-tuus.

n. 1 - Inv. 258 - 260 d.C.Peso: g 6,83 (compresa la montatura) Dia-metro: mm 16 circaAndamento conii: 0°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2104

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa iv. gioieLLi monetaLi E.A. Arslan

205 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello

Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Collana di monete da Offanengo (CR). Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Impero

Autorità Zecca

Gallieno, p . 206 Roma, p . 206

Non precisabile, pp . 206�208 Non precisabile, pp . 206�208

Vetrina 2. Collana di monete da Offanengo (CR)

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SaLa iv. gioieLLi monetaLi E.A. Arslan

206 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Impero

Autorità: Gallieno Zecca: Roma Metallo: Argento Nominale: antoniniano Cronologia: 260-268 d.C.Bibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ [GAL]LIEN[VSAVG] Busto di Gallieno radiato a d. R/ […] Tipo indeterminato

n. 1 - Inv. 171485Peso: g 1,46 Diametro: mm 19Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2105

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE3 Cronologia: 355-361 d.C.Bibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ […] IlleggibileR/ [FELTEMP REPARATIO] L'imperatore armato a s. trafigge con la lancia cavaliere riverso sul suo cavallo a s. In es., [...]

n. 2 - Inv. 171485Peso: g 1,46 Diametro: mm 19Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2106

n. 3 - Inv. 171485Peso: g 1,22 Diametro: mm 16Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2107

n. 4 - Inv. 171485Peso: g 0,58 Diametro: mm 13Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2108

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE3 Cronologia: 367-392? d.C.Bibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ […] Busto a d. con corazza, drappeggio e diademaR/ [GLORIARO MANORVM]L'Imperatore trascina un prigioniero a d. tenendolo con la destra e tiene nella sinistra il labaro con il chrismon. In es., SM[..]

n. 5 - Inv. 171485Peso: g 2,26 Diametro: mm 19Andamento conii: 315°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2109

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE2 Cronologia: 378-388 d.C.

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa iv. gioieLLi monetaLi E.A. Arslan

207 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Bibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ […] Busto a d. con corazza, drappeggio e diademaR/ [REPARATIO REIPVB] L'Imperatore armato, in piedi di fronte a s. rialza con la destra una donna con corona murale inginocchiata alla sua s. e tiene Vittoria sul globo nella sinistra. In es., SM[...]

n. 6 - Inv. 171485Peso: g 3,09 Diametro: mm 23Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2110

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE4 Cronologia: 383-403 d.C. e oltreBibliografia: RIC IX e X, passim.Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ [...PF]AVGBusto dell’imperatore a d. con corazza, drappeggio e diademaR/ [SALVSREI PVBLICAE] Victoria avanza verso s. con trofeo nella destra e trascinando un prigioniero con la sinistra. Nel campo, a s., Chrismon

n. 7 - Inv. 171485Peso: g 1,62 Diametro: mm 15,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2111

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE4 Cronologia: 383-403 d.C.383-403 d.C. e oltreBibliografia: RIC IX e X, passim.Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ […] Busto dell’imperatore a d. con corazza, drappeggio e diademaR/ [SALVSREI PVBLICAE] Victoria avanza verso s. con trofeo nella destra e trascinando un prigioniero con la sinistra. Nel campo, a s., Chrismon

n. 8 - Inv. 171485Peso: g 0,68 Diametro: mm 15Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2112

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE4 Cronologia: non precisabileBibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ IlleggibileR/ Illeggibile

n. 9 - Inv. 171485Peso: g 1,4 Diametro: mm 12,5 maxAndamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2113

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SaLa iv. gioieLLi monetaLi E.A. Arslan

208 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 10 - Inv. 171485Peso: g 0,9 Diametro: mm 9Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2114

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE4 Cronologia: non precisabileBibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ […] Tracce di busto a d.R/ Illeggibile

n. 11 - Inv. 171485Peso: g 0,86 Diametro: mm 13Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2115

Autorità: Non precisabile Zecca: Non precisabile Metallo: Bronzo Nominale: AE4 Cronologia: non precisabileBibliografia: Provenienza: Offanengo 2010, tomba 5

D/ IlleggibileR/ Illeggibile

n. 12 - Inv. 171485Peso: g 0,33 Diametro: mm 13Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2163

n. 13 - Inv. 171485Peso: g 0,31 Diametro: mm ?Andamento conii: non precisabile

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2164

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SaLa v. coLLezioni Storiche F. Slavazzi, F.M. Vanni

209 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - La collezione Sambon di contorniati. Per una visio-ne d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI Roma, Impero

Autorità Zecca

Non precisabile, pp . 210�216 Imprecisabile, p . 210

SALA V. COLLEZIONI STORICHE

Vetrina 1. La collezione Sambon di contorniati

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SaLa v. coLLezioni Storiche F. Slavazzi, F.M. Vanni

210 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Impero

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 35, n. 122.5Provenienza: Collezione Sambon

D/ DIVVS AVGVSTVS PATER Testa laureata di Augusto a d. Davanti contromarca foglia di palma, incisaR/ Scena di venatio. In primo piano, all'interno di una recinzione, al centro della quale si trova un albero di pino, un cervo e un daino? corrono verso d. inseguiti da un cane; in alto a s. una lepre che fugge anch'essa inseguita da un cane

n. 1 - Inv. 1973Peso: g 26,81 Diametro: mm 38,7Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2071

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 81, n. 242.11Provenienza: Collezione Sambon

D/ IMP CAES VESPASIAN AVG COS III Testa laureata di Vespasiano a d., con lembo di paludamento sopra la spalla s. Davanti contromarca foglia di palma, incisaR/ Cacciatore, con il corpo quasi di prospetto e la testa a d., con indosso una corta tunica in atto di attaccare, tenen-do, con tutte e due le mani, una lancia abbassata, un cinghiale, che esce da un cespuglio con la parte anteriore del corpo. In basso, in secondo piano, un segugio azzanna l'animale alla gola. Al centro, sullo sfondo, un albero

n. 2 - Inv. 1975Peso: g 24,96 Diametro: mm 38,7Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2072

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 242.10Provenienza: Collezione Sambon

D/ IMP CAES VESPASIAN AVG COS III testa laureata di Vespasiano a d., con lembo di paludamento sopra la spalla s. Davanti contromarca foglia di palma, incisaR/ Cacciatore, con il corpo quasi di prospetto e la testa a destra, con indosso una corta tunica, in atto di attaccare, te-nendo con tutte e due le mani una lancia abbassata, un cinghiale che esce da un cespuglio con la parte anteriore del corpo. In basso, in secondo piano, un segugio azzanna l'animale alla gola. Al centro, sullo sfondo, un albero

n. 3 - Inv. 1974Peso: g 29,44 Diametro: mm 40,1Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2073

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, pp. 65-66. n. 203.13Provenienza: Collezione Sambon

D/ IMP NERO CAESAR AVG P MAX Testa laureata di Nerone a d. In campo, monogramma PE in nesso, incisoR/ Organo a nove canne sopra una base a forma di parallelepipedo, decorata con cornici e bassorilievi. A s. una figura, con il corpo di prospetto e la testa a s.(?), tiene con la destra, protesa, un flabellum a forma di grande foglia, mentre con la sinistra si appoggia allo strumento. A d., un'altra figura, con il corpo di prospetto e il volto a d., tiene nella de-stra un oggetto non ben leggibile e con la sinistra si appoggia allo strumento

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa v. coLLezioni Storiche F. Slavazzi, F.M. Vanni

211 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 4 - Inv. 1979Peso: g 21,04 Diametro: mm 37,65Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2074

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 56, n. 182.2Provenienza: Collezione Sambon

D/ NERO CLAVD CAESAR AVG GER PM TR P IMP PP Testa laureata di Nerone a d. R/ Il ratto delle Sabine. In primo piano, a s. un uomo che tenta di rapire una donna inginocchiata; a d. un altro che tiene per la vita un'altra donna in atto di fuggire a d. In secondo piano, altre donne che fuggono inseguite da uomini, uno dei quali porta un elmo. Sullo sfondo, al centro, tre obelischi. In es., SABINAE

n. 5 - Inv. 2023Peso: g 19,18 Diametro: mm 36,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2075

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C. Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 37, n. 130.7Provenienza: Collezione Sambon

D/ NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER PM TRP IMP PP Testa laureata di Nerone a d. In campo, a s. monogramma PE in nesso, incisoR/ Bacco, a torso nudo, semisdraiato su una biga trainata due pantere al passo a s.; quella in primo piano è retrospi-ciente. Il dio, con la testa rivolta a s., appoggia il braccio d., con il quale tiene il tirso obliquo, alla sponda della biga. Il braccio s. è alzato e piegato sopra la testa; con la mano tiene un grappolo di uva. All'estrema d., un piccolo Eros regge con tutte e due le mani un enorme grappolo di uva. Precede la biga un satiro, di profilo a d., che tiene le pantere per il freno. Dietro le pantere, in secondo piano, un pastore, a dorso nudo di prospetto, con la testa rivolta indietro, che tiene il pedum nella destra; vicino a lui, un suonatore di flauto a due canne, di profilo a s. In es., da s., un corno poto-rio, un pedum, una maschera di satiro e una di sileno affrontate, tra le quali un grappolo d'uva, e un calice

n. 6 - Inv. 2014Peso: g 24,39 Diametro: mm 37,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2076

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 50, n. 170.1Provenienza: Collezione Sambon

D/ NERO. CL. CAESAR. AVG. GERM. IMP Testa laureata di Nerone a d. In campo, a d. monogramma PE in nesso, incisoR/ Veduta prospettica del Circo Massimo di Roma dalla parte dell'ingresso

n. 7 - Inv. 1909Peso: g 22,62 Diametro: mm 38,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2077

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 53, n. 177.4Provenienza: Collezione Sambon

D/ NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER PM TR IMP PP Testa laureata di Nerone a d. In campo, a d. contromarca sole,

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SaLa v. coLLezioni Storiche F. Slavazzi, F.M. Vanni

212 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

incisaR/ L'imperatore sopra un cavallo al galoppo a d., con la testa a s., che colpisce con una lancia un orso tra cespugli. In basso, un uomo a d. in atto di colpire un cinghiale con una lancia tenuta con ambo le mani

n. 8 - Inv. 1969Peso: g 26,73 Diametro: mm 38,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2078

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 68, n. 208.1Provenienza: Collezione Sambon

D/ IMP NERO CAESAR AVG P MAX Testa laureata di Nerone a d. Dietro contromarca palma, incisaR/ Scena di sorteggio dei cavalli per la corsa. Al centro un telaio in mezzo al quale è fissata, con due perni orizzontali girevoli, l'urna per l'estrazione a sorte. Alla base del telaio si notano tre sfere da sorteggio. Dietro la macchina, un personaggio con il corpo di prospetto e la testa a s., con la mano destra alzata, fa vedere la sfera estratta. A s., un gio-vane, con tunica corta, di tre quarti a d., fa girare con la sinistra il perno dell'urna, mentre tiene la destra appoggiata al fianco. A d., un auriga, con il corpo di prospetto e la testa a s., anch'egli con corta veste, tiene la sferza appoggiata al fianco con la sinistra, mentre con la destra fa girare il perno dell'urna dalla sua parte

n. 9 - Inv. 1980Peso: g 25,36 Diametro: mm 37,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2079

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 41, n. 142.4Provenienza: Collezione Sambon

D/ NERO CLAVD CAESAR AVG GER PM TR P IMP PP Testa laureata di Nerone a d. Davanti monogramma PE in nesso, graffitoR/ OLIM PI NIKA Quadriga al galoppo a d. L'auriga ha il corpo di prospetto e la testa volta indietro; tiene la sferza nella destra e un ramo di palma nella sinistra. Linea di terra

n. 10 - Inv. 1925Peso: g 25,49 Diametro: mm 37,3Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2080

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 93, n. 283.2Provenienza: Collezione Sambon

D/ TRAIAN VS PF AVG Testa laureata di Traiano a d. In campo a destra monogramma PE in nesso, incisoR/ A s., Minerva di profilo a d., con elmo, scudo e lancia puntata a terra, tiene la sinistra sopra la spalla di Ercole che le sta davanti, nudo. Dal braccio s. pende la leontè e con la mano regge la clava

n. 11 - Inv. 2032Peso: g 18,33 Diametro: mm 35,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2081

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 109, n. 338.1Provenienza: Collezione Sambon

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213 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

D/ TRAIANVS AVG COS IIII PP Testa laureata di Traiano a d. Lembo del paludamento sulla spalla s.R/ Cavaliere al galoppo, con mantello svolazzante, in atto di colpire un leone con un giavellotto

n. 12 - Inv. 1976Peso: g 25,39 Diametro: mm 37,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2082

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 128, n. 381.6Provenienza: Collezione Sambon

D/ DIVO TRAIANO AVGVSTO Busto diademato, paludato e corazzato di Traiano a d. In campo a d. contromarca foglia di palma, incisaR/ Apollo di tre quarti a s., nudo, che regge con la destra un ramo di alloro; la sinistra è appoggiata al fianco. Accanto a lui una lira è poggiata sopra un tripode su una gamba del quale si attorciglia un serpente

n. 13 - Inv. 2033Peso: g 28,63 Diametro: mm 39,6Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2083

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 121, n. 361.21Provenienza: Collezione Sambon

D/ DIVO NERVAE TRAIANO Testa laureata di Traiano a d. Lembo di paludamento sopra la spalla s. In campo a d. mono-gramma PE in nesso, incisoR/ Il circo Massimo di Roma con le costruzioni e le statue. Al centro la spina con l'obelisco e le mete alle estremità. A d. la statua di un uomo che caccia un cinghiale, a s. un'altra statua non ben identificabile. In alto due quadrighe in azione. In basso due quadrighe alla partenza; in mezzo ad esse un uomo alza la corona come premio per il vincitore

n. 14 - Inv. 1911Peso: g 23,83 Diametro: mm 38,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2084

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 119, n. 360.31Provenienza: Collezione Sambon

D/ DIVO NERVAE TRAIANO Testa laureata di Traiano a d. Davanti contromarca palma, incisaR/ Scilla attacca la nave di Ulisse. La scena coglie il momento in cui Scilla, il mostro marino con torso femminile e gam-be anguipedi, sta per afferrare per i capelli il timoniere, aggrappato a un tavolato della nave, per trascinarlo in acqua. Sulla tolda della nave, Ulisse è in atto di colpire Scilla con una lancia, mentre un marinaio guarda inorridito. Due tro-iani, caduti in mare, sono divorati dalle protomi canine che escono dalla cintura di Scilla, mentre un terzo è afferrato dalle spire di una delle code del mostro. Dietro di esso, l'altra coda sollevata. Sullo sfondo, al centro, un albero della riva

n. 15 - Inv. 2046Peso: g 22,83 Diametro: mm 37,65Andamento conii: 200°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2085

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 23, n. 85.4

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214 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Provenienza: Collezione Sambon

D/ ωΜΗΡΟC Busto togato di Omero a d. In campo a d. contromarca foglia di palma, incisaR/ Il supplizio di Dirce. Anfione e Zeto, nudi, con clamide svolazzante sulle spalle, ai lati del toro. In basso, Dirce pro-strata in terra

n. 16 - Inv. 2005Peso: g 38,5 Diametro: mm 25,05Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2086

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 24, n. 89.5Provenienza: Collezione Sambon

D/ ωΜΗΡΟC Busto togato di Omero a d. In campo a d. contromarca foglia di palma, incisaR/ Servo con tunica e mantello che conduce un cavallo sellato, a d. Linea di terra

n. 17 - Inv. 1921Peso: g 22,39 Diametro: mm 38Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2087

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 24, n. 89.7Provenienza: Collezione Sambon

D/ ωΜΗΡΟC Busto togato di Omero a d. In campo a d. monogramma PE in nesso, incisoR/ Servo tunicato che conduce, verso d., un cavallo sellato

n. 18 - Inv. 1920Peso: g 21,49 Diametro: mm 36,9Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2088

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 30, n. 107.5Provenienza: Collezione Sambon

D/ SALVSTIVS AVTOR Busto togato, a testa nuda, di Sallustio a d. In campo a s., contromarca corona, ageminata in ar-gentoR/ Sol invictus in quadriga di prospetto, con le coppie dei cavalli che vanno in direzioni opposte. Sotto il carro un coc-codrillo

n. 19 - Inv. 2007Peso: g 23,68 Diametro: mm 40,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2089

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 356-394 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 157, n. 487.1Provenienza: Collezione Sambon

D/ Mezza figura di auriga di tre quarti a d., a testa nuda, che stringe con la sinistra il freno di un cavallo, di cui si scor-ge, in secondo piano, la testa e con la destra la sferza. Dietro, a sinistra, un cascoR/ Bestiarius tunicato con lancia in mano; dietro di lui una pantera morta. Ai lati, a s. una foglia di palma, a d. cinque corone

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215 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 20 - Inv. 1971Peso: g 21,34 Diametro: mm 36,2Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2090

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 395-410 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 176, n. 576Provenienza: Collezione Sambon

D/ Testa nuda di Nerone con le sembianze di Ercole a d.; davanti la clava. Dietro monogramma PE in nesso, incisoR/ Mars Propugnator, nudo, in atto di salire sopra una roccia, in atteggiamento di attacco. Sulla testa ha un elmo cre-stato, tiene lo scudo con la sinistra e una lunga lancia con la destra

n. 21 - Inv. 1990Peso: g 32,01 Diametro: mm 36,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2091

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 395-410 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 176, n. 569Provenienza: Collezione Sambon

D/ Testa nuda di Ercole a d.; dietro la clava. In campo a d. monogramma PE in nesso, incisoR/ KY-TYCHC [EY TYXHC] Evtyche - corridore di tre quarti a d. Dietro di lui la meta?

n. 22 - Inv. 1959Peso: g 21,96 Diametro: mm 37,7Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2092

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 395-410 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 177, n. 578Provenienza: Collezione Sambon

D/ Testa di Ercole con leontè a d.; davanti la clava. In campo a s., una foglia di palmaR/ ROSCIVS Cavallo in corsa a d., con una palma sul capo

n. 23 - Inv. 1913Peso: g 26,28 Diametro: mm 37,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2093

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 395-410 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 175, n. 563.2Provenienza: Collezione Sambon

D/ Testa nuda di Ercole a s.; davanti la clava. In campo a d. monogramma PE in nesso, incisoR/ Cavallo al passo a d. con un nastro sul capo. In es., PASINICVS

n. 24 - Inv. 1915Peso: g 27,37 Diametro: mm 36,6Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2094

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216 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 384-423 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 149, n. 450.5Provenienza: Collezione Sambon

D/ HONORIO AVGVSTO Busto di Onorio diademato e paludato a d. Davanti, monogramma PE in nesso, incisoR/ ARTEMI VINCAS E I[VC]VNDATOR PENNA Quadriga di prospetto con auriga che porta un ramo di palma e la corona

n. 25 - Inv. 1946Peso: g 32,19 Diametro: mm 42,2Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2095

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 410-455 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 21, n. 74.6Provenienza: Collezione Sambon

D/ INVICTA ROMA FELIX SENATVS Busto elmato e corazzato di Roma a d. Davanti, contromarca palma, incisaR/ REPARATIO MVNERIS FELICITER Bestiarius con lancia nella destra, in atto di lottare con un orso. In es., foglia di pal-ma e corona

n. 26 - Inv. 1968Peso: g 29,33 Diametro: mm 39,7Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2096

Autorità: non precisabile Zecca: Imprecisabile Metallo: Bronzo Nominale: contorniato Cronologia: 419-455 d.C.Bibliografia: ALFOELDI-ALFOELDI 1976, I, p. 151, n. 459Provenienza: Collezione Sambon

D/ DN THEODOSIVS PF AVG Busto di Teodosio, diademato e corazzato, a d.R/ M V[I]NC[A]S - Scena teatrale. Una danzatrice con il corpo di prospetto e la testa a s.; nella destra tiene una coro-na. Ai lati, a s. quattro fanciulle, a d. due

n. 27 - Inv. 1981Peso: g 30,05 Diametro: mm 40,3Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2097

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

217 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Sequestro 243. Per una visione d’insieme dei mate-riali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Repubblica

Autorità Zecca

Aesillas quaestor, p . 223 Macedonia, p . 223

Sybaris

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 219 Sybaris, p . 219

Gela

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 219 Gela, p . 219

Syracusae

Autorità Zecca

Non precisabile, pp . 219�221 Syracusae, pp . 219�222

Agatocle, pp . 221�222

Geronimo, p . 222

Atene

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 222 Atene, p . 222

SALA VI. MONETE DA SEQUESTRI

Vetrina 1. Sequestro 243

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

218 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Aenus

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 222 Aenus, p . 222

Macedonia, regno

Autorità Zecca

Filippo III di Macedonia, p . 223 Aradus, p . 223

Alessandro di Macedonia, p . 223 Abydos, p . 223

Segue: INDICI

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

219 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Sybaris

Autorità: Non precisabile Zecca: Sybaris Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 530-510 a.C.Bibliografia: SNG Danish 1, n. 1390; SNG ANS 2, nn. 817-827Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Toro a s. con testa rivolta a d. Sopra, VMR/ Incuso

n. 1 - Inv. 2013.243.54Peso: g 8 Diametro: mm 3,03Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2116

Gela

Autorità: Non precisabile Zecca: Gela Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 415-405 a.C.Bibliografia: SNG ANS 4, Sicily II, n. 100Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al galoppo a s. L'auriga tiene un bastone nella destra. Sopra, aquila in volo verso s. In es., spiga di granoR/ Protome di toro antropoposopo a d. Sopra, spiga d'orzo. Sotto, da d. a s., ΓΕΛΑΣ

n. 2 - Inv. 2013.243.3Peso: g 16,8 Diametro: mm 27,2Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2117

Syracusae

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 480-475 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, n. 73Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al passo a d. Sopra, Nike in volo verso d. incorona i cavalliR/ ΣVΡΑΚΟΣΙΟ Ν Testa di Arethusa a d. con capelli raccolti da benda sulla nuca e collana di perle. Attorno, quattro del-fini

n. 3 - Inv. 2013.243.51Peso: g 17,09 Diametro: mm 26,1Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2118

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 466-460 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 134-136Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al passo a d. Sopra, Nike in volo verso d. incorona l'auriga. In es., ketos a d.R/ ΣVΡΑΚΟ ΣΙΟΝ Testa di Arethusa a d. con capelli raccolti sulla nuca e collana. Attorno, quattro delfini

n. 4 - Inv. 2013.243.50Peso: g 16,65 Diametro: mm 25,4Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2119

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

220 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 466-440 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 159-162Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al passo a d. Nike in volo verso d. incorona i cavalli. In es., ketosR/ ΣVΡΑΚΟΣΙ Ο Ν Testa di Arethusa a d. con orecchino e collana di perle. Attorno quattro delfini

n. 5 - Inv. 2013.243.32Peso: g 16,99 Diametro: mm 25,4Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2120

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 460-440 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 165-173Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al passo a d. Sopra, Nike in volo verso d. incorona i cavalli. In es., ketosR/ ΣVΡΑΚΟΣΙΟΝ Testa di Arethusa a d. con capelli raccolti da benda, orecchino e collana. Attorno quattro delfini

n. 6 - Inv. 2013.243.44Peso: g 16,84 Diametro: mm 25,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2121

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 430-420 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 271-272Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al passo a d. Sopra, Nike in voloR/ ΣVΡΑΚ[ΟΣΙΟΝ] Testa di Arethusa a d. con capelli raccolti da benda, orecchino e collana di perle. Attorno quattro delfini

n. 7 - Inv. 2013.243.41Peso: g 17,07 Diametro: mm 25,4Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2122

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 415-405 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 271-272Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al galoppo verso d. Sopra, Nike in volo verso s. regge nelle mani protese la corona e un cartello con scrit-ta [EYAINETO]. In es., due delfini affrontatiR/ Testa di Arethusa a s., con capelli raccolti da larga benda e orecchino. Attorno, quattro delfini. Sopra, [ΣΥΡΑΚΟ]ΣΙΩΝ. Sotto, [ΕV]ΜΕΝΟV

n. 8 - Inv. 2013.243.47Peso: g 17,18 Diametro: mm 24,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2123

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 415-405 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 271-272Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al galoppo verso d. Sopra, Nike in volo verso s. regge nelle mani protese la corona e un cartello con scrit-ta [EYAINETO]. In es., due delfini affrontati

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

221 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

R/ Testa di Arethusa a s. con capelli raccolti da larga benda e collana. Sopra, ΣΥΡΑΚ[ΟΣΙΩΝ]. Attorno, quattro delfini

n. 9 - Inv. 2013.243.49Peso: g 17,2 Diametro: mm 27,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2124

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 405-395 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 295-296Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al galoppo verso s. L’auriga tiene le redini con la sinistra, regge un bastone con la destra e viene incoro-nato da Nike in volo verso d. In es., [delfino]R/ [ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ] Testa di Arethusa a s. con capelli legati da benda e raccolti sulla nuca, orecchino e collana. Attorno quattro delfini

n. 10 - Inv. 2013.243.35Peso: g 17,27 Diametro: mm 23,9Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2125

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 405-395 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 295-296Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al galoppo verso s. Nike in volo verso d. incorona l'auriga. In es., delfinoR/ ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ Testa di Arethusa a d. con capelli raccolti da benda, orecchino e collana. Attorno quattro delfini

n. 11 - Inv. 2013.243.40Peso: g 15,95 Diametro: mm 28,1Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2126

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: Decadramma Cronologia: 400-390 a.C.Bibliografia: SNG ANS, 5, Sicily III, nn. 361-375; SNG Danish I, nn. 689-694Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Quadriga al galoppo a s., auriga incoronato da Nike in volo verso d. In es., da s., schiniere, corazza, schiniere, elmoR/ SYPAKOSIΩN Testa di Arethusa a s. con corona di spighe, orecchini e collana di perle. Attorno quattro delfini. Da-vanti al collo, punto. Dietro la nuca, stella

n. 12 - Inv. 2013.243.1Peso: g 43,5 Diametro: mm 33,6Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2127

Autorità: Agatocle Zecca: Syracusae Metallo: Oro Nominale: Decadramma Cronologia: 317-310 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 549-553Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Apollo a s. con corona di alloroR/ ΣΥΡΑ Κ ΟΣΙΩΝ Biga al galoppo a d. L'auriga tiene un bastone nella destra. Sotto, triscele

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

222 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 13 - Inv. 2013.243.4Peso: g 4,25 Diametro: mm 15,7Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2128

Autorità: Agatocle Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 310-305 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, nn. 632-643Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Arethusa a s. con corona di spighe, orecchino e collana. Sotto, ΦΙ. Attorno, tre delfiniR/ Quadriga al galoppo verso s. L'auriga tiene un bastone nella destra e le redini nella sinistra. Sopra, triscele. In es., ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ / ΑΙ

n. 14 - Inv. 2013.243.48Peso: g 16,43 Diametro: mm 25,5Andamento conii: 120°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2129

Autorità: Geronimo Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: 5 litre Cronologia: 215-214 a.C.Bibliografia: SNG ANS 5, Sicily III, n. 103Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Geronimo a s. con diademaR/ ΒΑΣΙΛΕΟΣ ΙΕΡΟΝΥΜΟΥ Fulmine alato. Sopra, ΞΑ

n. 15 - Inv. 2013.243.65Peso: g 4,2 Diametro: mm 17,4Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2130

Atene

Autorità: Non precisabile Zecca: Atene Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 479-393 a.C.Bibliografia: SNG Danish III, nn. 31-40Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Athena a d. con elmo sormontato da corona di alloroR/ Civetta a d. in quadrato incuso In alto a s., ramo di olivo e crescente lunare. A d., AΘE

n. 16 - Inv. 2013.243.2Peso: g 17,21 Diametro: mm 25,6Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2131

Aenus

Autorità: Non precisabile Zecca: Aenus Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 412-365 a.C.Bibliografia: SNG Danish, 2, n. 410Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Hermes frontale con petasosR/ Capro avanza verso d. Davanti, serpente. Sopra, [AIN]ΙΟΝ

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti

223 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 17 - Inv. 2013.243.21Peso: g 15,23 Diametro: mm 24,8Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2132

Roma, Repubblica

Autorità: Aesillas quaestor Zecca: Macedonia Metallo: Argento Nominale: tetradramma Cronologia: 93-92 a.C.Bibliografia: SNG Danish 2, nn. 1327-1330Provenienza: Sequestro n. 243

D/ ΜΑΚΕΔΟΝΙΩΝ Testa a d. di Alessandro il Grande con corna di Giove AmmoneR/ In corona di alloro, scrigno, clava, sella curule. Sopra, AESILLAS / Q

n. 18 - Inv. 2013.243.53Peso: g 16,59 Diametro: mm 28,5Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2133

Macedonia, regno

Autorità: Filippo III di Macedonia Zecca: Aradus Metallo: Oro Nominale: statere Cronologia: 323-316 a.C.Bibliografia: Price 1991, n. P146Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Athena a d. con elmo decorato da grifoneR/ ΦΙΛΙΠΠΟΥ Nike avanza verso s. con scettro nella sinistra e corona nella destra protesa. In basso a d., . A s.,

n. 19 - Inv. 2013.243.5Peso: g 8,67 Diametro: mm 19,5Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2134

Autorità: Alessandro di Macedonia Zecca: Abydos Metallo: Argento Nominale: dramma Cronologia: 328-323 a.C.Bibliografia: Price 1991, n. 1499Provenienza: Sequestro n. 243

D/ Testa di Eracle a d. con leontéR/ ΑΛΕΞΑΝΔΡΟY Zeus in trono a s. con mantello attorno ai fianchi, lungo scettro puntato al suolo nella sinistra e aqui-la a d. nella destra protesa. A s. figura maschile nuda in piedi a s. con destra protesa. Sotto il trono, Ξ

n. 20 - Inv. 2013.243.66Peso: g 4,24 Diametro: mm 17Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2135

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti, F. Muscolino

224 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Sequestro 115. Per una visione d’insieme dei mate-riali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Repubblica

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 225 Roma, p . 225

Akragas

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 225 Akragas, p . 225

Roma, Impero

Autorità Zecca

Claudio, p . 225 Roma, p . 225

Probo, p . 225

Venezia, Repubblica

Autorità Zecca

Anonimo (legge 12 settembre 1565), p . 226 Venezia, p . 226

Vetrina 2. Sequestro 115

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti, F. Muscolino

225 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Akragas

Autorità: Non precisabile Zecca: Akragas Metallo: Argento Nominale: didramma Cronologia: 510-480 a.C.Bibliografia: SNG ANS 3 Sicily I, nn. 946-947Provenienza: Sequestro n. 115

D/ Aquila a s. Dietro, AKRPAR/ Granchio. Sotto, elmo corinzio

n. 1 - Inv. 2013.115.37Peso: g 8,4 Diametro: mm 19,1Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2136

Roma, Repubblica

Autorità: Non precisabile Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: semisse Cronologia: II-I sec. a.C.Bibliografia: Provenienza: Sequestro n. 115

D/ Testa di Saturno a d. con diadema. Dietro SR/ Prua a d. Sopra, S. Sotto, ROMA

n. 2 - Inv. 2.013.115.244Peso: g 7,82 Diametro: mm 24,4Andamento conii: 170°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2137

Roma, Impero

Autorità: Claudio Zecca: Roma Metallo: Bronzo Nominale: quadrante Cronologia: 5 gennaio 42 - 31 dicembre 42 d.C.Bibliografia: RIC I2, p. 126, n. 90Provenienza: Sequestro n. 115

D/ TICLAVDIVSCAESARAVG Modius su tre piediR/ PONMTRPIMPPPCOSII SC

n. 3 - Inv. 2.013.115.205Peso: g 2,75 Diametro: mm 17,6Andamento conii: 190°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2138

Autorità: Probo Zecca: Roma Metallo: Argento Nominale: antoniniano Cronologia: 276-282 d.C.Bibliografia: RIC V, 2, p. 86, n. 643Provenienza: Sequestro n. 115

D/ IMPCMAVRPROBVSPFAVG Busto drappeggiato a d. di Probo con corona radiata.R/ [CL]EMENTIATEMP Imperatore, in toga, a d., riceve da Iuppiter, in piedi a s. poggiato su lungo scettro, una Victoria. Nel campo, Δ. In es., XXI

n. 4 - Inv. 2.013.115.229Peso: g 2,91 Diametro: mm 20,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2139

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa vi. monete da SequeStri G. Facchinetti, F. Muscolino

226 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Venezia, Repubblica

Autorità: Anonimo (legge 12 settembre 1565) Zecca: Venezia Metallo: Argento Nominale: gazzetta da 2 soldi Crono-logia: 1565Bibliografia: CNI VIII, pp. 602-606Provenienza: Sequestro n. 115

D/ [+] SANCTVS MARCVS VENET Sopra linea orizzontale che divide la scritta, il leone di S. Marco alato e nimbato, in piedi a s., con testa di fronte e zampa anteriore d. sul vangelo aperto. Senza cerchioR/ DILI[GI]TE IVSTITIAM Sopra linea orizzontale che divide la scritta, la Giustizia drappeggiata, con corona, siede in po-sizione frontale fra due leoni e tiene nella destra la spada alzata e nella sinistra la bilancia. Senza cerchio. In es., •

n. 5 - Inv. 2013.115.12Peso: g 0,67 Diametro: mm 17,7Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2140

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

227 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Lotto di frazioni magno-greche e siceliote. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Tarentum

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 230 Tarentum, p . 230

Metapontum

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 230 Metapontum, p . 230

Katane

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 232 Katane, p . 232

Himera

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 231 Himera, p . 231

Selinus

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 233 Selinus, p . 233

Segesta

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 232 Segesta, p . 232

SALA VII. MONETE DA ACQUISTI COATTIVI

Vetrina 1. Lotto di frazioni magno-greche e siceliote

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

228 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Syracusae

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 233 Syracusae, p . 233

Messana

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 232 Messana, p . 232

Laus

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 230 Laus, p . 230

Rhegion

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 230 Rhegion, p . 230

Aitna

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 231 Aitna, p . 231

Gela (?)

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 231 Gela (?), p . 231

Kamarina

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 232 Kamarina, p . 232

Sicilia, Himera (?)

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 234 Sicilia (?), p . 234

Incerta: Himera

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 234 Himera (?), p . 234

Incerte: Motya

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 234 Motya, p . 234

Segue: INDICI

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

229 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Incerta: Solus (?)

Autorità Zecca

Non precisabile, p . 234 Sicilia (Solus?), p . 234

Segue: INDICI

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

230 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Tarentum

Autorità: Non precisabile Zecca: Tarentum Metallo: Argento Nominale: obolo Cronologia: 280-228 a.C. Bibliografia: VLASTO: manca variante; SNG Cop. 1075; SNG ANS: manca; Provenienza: Collezione privata

D/ Kantharos; nel campo, globetto sopra e in basso, ai lati R/ Kantharos; a d. tripode, sormontato da tre globetti

n. 1 - Inv. 171207Peso: g 0,54 Diametro: mm 9, 65 Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2141

Metapontum

Autorità: Non precisabile Zecca: Metapontum Metallo: Argento Nominale: obolo Cronologia: 440-430 a.C.Bibliografia: NOE 346, JOHNSTON 1984, SNG Oxford 678-680, SNG Cop. 192, HN², p. 133, n. 1500 (tav. 27), SNG Mila-no IV, 104-107Provenienza: Collezione privata

D/ Spiga di grano; a d. testa di mulo. C.p.R/ Bucranium. C.p.

n. 2 - Inv. 17208Peso: g 0.35 Diametro: mm 7,04Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2142

Laus

Autorità: Non precisabile Zecca: Laus Metallo: Argento Nominale: triobolo Cronologia: seconda metà V sec. a.C. Bibliografia: SNG Cop. 1147; SNG IV Fitzwilliam 447; SNG ANS 13; SNG Milano IV.1, 79; HN², p. 178, 2287Provenienza: Collezione privata

D/ ΛΛΙ (retrograda) Bue androcefalo a s. R/ ΛΛΙ (retrograda) Bue androcefalo a d.

n. 3 - Inv. 171200Peso: g 1,27 Diametro: mm 11,7Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2143

Rhegion

Autorità: Non precisabile Zecca: Rhegion Metallo: Argento Nominale: obolo Cronologia: 494/3 - 480 a.C.Bibliografia: HN², p. 187, n. 2471 (tav. 39)Provenienza: Collezione privata

D/ Protome leonina di fronte. C.p.R/ REC (retrograda) a tutto campo; a s. lettera K. C.p.

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

231 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 4 - Inv. 171190Peso: g 1,07 Diametro: mm 10,2Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2144

Autorità: Non precisabile Zecca: Rhegion Metallo: Argento Nominale: hemilitron Cronologia: ca. 415/410-387 a.C.Bibliografia: HN², p. 189, 2500 (tav. 40); SNG ANS 675. Provenienza: Collezione privata

D/ Protome leonina di fronteR/ H a tutto campo. C.p.

n. 5 - Inv. 171191Peso: g 0,32 Diametro: mm 7,7Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2145

Aitna

Autorità: Non precisabile Zecca: Aitna Metallo: Argento Nominale: litra Cronologia: 475-470 a.C.Bibliografia: SNG Lloyd 887; SNG Fitzwilliam 948Provenienza: Collezione privata

D/ Testa di Sileno a d. C.p.R/ AIT-NAI Fulmen alato. C.p.

n. 6 - Inv. 171202Peso: g 0,93 Diametro: mm 10,65Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2146

Gela (?)

Autorità: Non precisabile Zecca: Gela (?) Metallo: Argento Nominale: pentonkion (?) Cronologia: V sec. a.C.Bibliografia: MANGANARO 1984, p. 28, tav. 5, 62-64Provenienza: Collezione privata

D/ Testa di giovane (divinità fluviale ?), con piccolo corno, a d.R/ Chicco di orzo tra quattro globetti

n. 7 - Inv. 17206Peso: g 0,24 Diametro: mm 7,01Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2147

Himera

Autorità: Non precisabile Zecca: Himera Metallo: Argento Nominale: emidracma Cronologia: c. 430 a.C. Bibliografia: SNG Cop. 307-308; SNG Stockholm I 427 (D/ a d.); SNG Lloyd 1023; SNG ANS 170Provenienza: Collezione privata

D/ H- I - M - E- RA - ION Efebo nudo che suona conchiglia, regge caduceo e cavalca su caprone in corsa a d.R/ N- I- K- A Nike con aplustre in volo a s.

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

232 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 8 - Inv. 171197Peso: g 1,88 Diametro: mm 15,75Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2148

Kamarina

Autorità: Non precisabile Zecca: Kamarina Metallo: Argento Nominale: litra Cronologia: 425-405 a.C.Bibliografia: WESTERMARK- JENKINS 1982, p. 57, 1, tav. III, 175b Provenienza: Collezione privata

D/ OKAMAPI Testa di Athena con elmo attico a d.; sotto il collo, lettere (firma incisore?)R/ Testa di Herakles a d., che indossa scalpo di leone. C.p.

n. 9 - Inv. 17209Peso: g 0.88 Diametro: mm 11, 85Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2149

Katane

Autorità: Non precisabile Zecca: Katane Metallo: Argento Nominale: tetras Cronologia: 415-402 a.C.Bibliografia: Coll.ANS 1998 113.1Provenienza: Collezione privata

D/ Testa di Apollo a s.R/ K-A Lira e tre globetti

n. 10 - Inv. 171203Peso: g 0,17 Diametro: mm 7,35Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2150

Messana

Autorità: Non precisabile Zecca: Messana Metallo: Argento Nominale: tetras Cronologia: 433-429 a.C.Bibliografia: CALTABIANO 1993, 462, BÉREND 1984, p. 12Provenienza: Collezione privata

D/ Lepre in corsa; sotto, T. C.p.R/ MEΣ sopra, due globetti, sotto 1 globetto. C.p.

n. 11 - Inv. 11792Peso: g 0,14 Diametro: mm 7,5Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2151

Segesta

Autorità: Non precisabile Zecca: Segesta Metallo: Argento Nominale: litra Cronologia: fine IV sec. a.C.Bibliografia: ANS 651-65/; SNG Lloyd, 1193-1195, SNG Lockett 854, TUSA CUTRONI 1992, p. 667-668, nota 26Provenienza: Collezione privata

D/ Testa della ninfa Segesta frontale tra due tralci d'ulivoR/ EΓEΣ-T-A-I-ΩN (retrograda) Cirneco dell'Etna a s. su linea d'esergo; sopra, gorgone o disco solare; a s. conchiglia

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

233 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 12 - Inv. 171201Peso: g 0,89 Diametro: mm 12,4Andamento conii: 300°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2152

Selinus

Autorità: Non precisabile Zecca: Selinus Metallo: Argento Nominale: obolo Cronologia: V sec. a.C.Bibliografia: MANGANARO 1999, p. 253, tav. 24, 50-51 Provenienza: Collezione privata

D/ Protome di toro a sinistra. c.p.R/ Quadrato incuso a 9 raggi

n. 13 - Inv. 171193Peso: g 0,75 Diametro: mm 11,8Andamento conii: n.r.

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2153

Syracusae

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: hexas o dionkion Cronologia: 485-479 a.C.Bibliografia: BOHRINGER 1929, serie XIId, gruppo III, p. 183, n. 373 (tav. 14)Provenienza: Collezione privata

D/ Testa di Arethusa, con diadema perlato; sotto, simbolo (contromarca?): ruota a quattro raggi (?) o polipo (?)R/ Due globetti

n. 14 - Inv. 171195Peso: g 0,11 Diametro: mm 7,6Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2154

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: emiobolo Cronologia: 425-IV sec. a.C.Bibliografia: SNG Cop. II, 669Provenienza: Collezione privata

D/ Testa femminile a s. C.p.R/ Ruota a quattro raggi; sopra SY-PA, sotto due delfini

n. 15 - Inv. 171196Peso: g 0,4 Diametro: mm 10,3Andamento conii: 15°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2155

Autorità: Non precisabile Zecca: Syracusae Metallo: Argento Nominale: litra Cronologia: 216-215 a.C.Bibliografia: CARROCCIO 2004, p. 85, n. 72 (tav. XXIX)Provenienza: Collezione privata

D/ Testa di Athena a s., con elmo corinzio. C.p.R/ SYPAKOSIOI Nel campo XIII; a s. tre globetti ; sotto, K. C.l.

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

234 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

n. 16 - Inv. 171194Peso: g 0,96 Diametro: mm 11,6Andamento conii: 170°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2156

Sicilia, Himera (?)

Autorità: Non precisabile Zecca: Sicilia Metallo: Argento Nominale: litra (?) Cronologia: seconda metà V sec. a.C.Bibliografia: SNG Lloyd 1031Provenienza: Collezione privata

D/ Mitilo bivalve apertoR/ Ruota a quattro raggi

n. 17 - Inv. 171198Peso: g 0,68 Diametro: mm 9,55Andamento conii: 150°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2157

Incerta: Himera (?)

Autorità: Non precisabile Zecca: Himera (?) Metallo: Argento Nominale: tetras (trionkion) Cronologia: V sec. a.C.Bibliografia: MANGANARO 1984, p. 27 e tav. 4, 53-54; MANGANARO 1999, p. 252, tav. 24, 39Provenienza: Collezione privata

D/ Testa maschile barbata, volta a s., con orecchio ferino e lungo corno caprino a punta che ricopre tutta la testa. C.p.R/ Tre globetti a tutto campo

n. 18 - Inv. 171199Peso: g 0,22 Diametro: mm 7,4Andamento conii: 360°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2158

Incerte: Motya (?)

Autorità: Non precisabile Zecca: Motya (?) Metallo: Argento Nominale: trias Cronologia: 450-400 a.C.Bibliografia: JENKINS 1971, p. 74; MANGANARO 1999, p. 252Provenienza: Collezione privata

D/ Testa "gorgonica" di tre quarti a s. C.l. R/ Quattro globetti entro corona d'alloro; sotto i globetti, lettera X. C.l.

n. 19 - Inv. 171205Peso: g 0,32 Diametro: mm 8,85Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2159

Incerta: Solus (?)

Autorità: Non precisabile Zecca: Sicilia (Solus?) Metallo: Argento Nominale: litra Cronologia: fine V - primi IV sec. a.C.Bibliografia: Provenienza: Collezione privata

D/ HERMAΣ Testa imberbe di Hermes, giovanile d., a capo nudo, con capigliatura corta e un ricciolo sollevato alla

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi S. Pennestrì

235 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

sommità del capo, in forma di corno; sotto, A (?); dietro, caduceo R/ Arco, faretra e clava; sopra, due globetti; sotto, foglia d'edera; a d. tonno

n. 20 - Inv. 171204Peso: g 0,96 Diametro: mm 12,65Andamento conii: pc 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2160

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi G. Facchinetti

236 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Sesterzio di Vespasiano ex Garrett. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Impero

Autorità Zecca

Vespasiano, p . 237 Lugdunum, p . 237

Vetrina 2. Sesterzio di Vespasiano ex Garrett

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SaLa vii. monete da acquiSti coattivi G. Facchinetti

237 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Impero

Autorità: Vespasiano Zecca: Lugdunum Metallo: Bronzo Nominale: sesterzio Cronologia: 71 d.C.Bibliografia: RIC II², p. 141, n. 1132; BMCEmp. II, p. 197, n. 799; Giard 2000, n. 22Provenienza: Collezione privata

D/ IMPCAESVESPASIANAVGPMTRPPPCOSIII Testa di Vespasiano a d. con corona di alloro e globetto alla terminazione del colloR/ CAESARAVGFDESIMPAVGFCOSDESII Tito e Domiziano, in abiti militari, stanno in piedi l’uno di fronte all’altro. Do-miziano a s. tiene nella destra la lancia e nella sinistra la spada, mentre Tito a d., indossa una corona?, tiene la lancia nella destra e nella sinistra la spada rovesciata, di cui si vede il fondo del fodero. In es., S C

n. 1 - Inv. 2013.20.1Peso: g 26,35 Diametro: mm 35,2Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2161

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa viii. monete da donazioni A. Campana

238 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia - Quinario di Giulio Cesare. Per una visione d’insieme dei materiali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Roma, Repubblica

Autorità Zecca

L . Aemlius Buca, p . 239 Roma, p . 239

SALA VIII. MONETE DA DONAZIONI

Vetrina 1. Quinario di Giulio Cesare

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SaLa viii. monete da donazioni A. Campana

239 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – VETRINE E ITINERARI

Roma, Repubblica

Autorità: L. Aemlius Buca Zecca: Roma Metallo: Argento Nominale: quinario Cronologia: gennaio-febbraio 44 a.C.Bibliografia: RRC 480/24Provenienza: Collezione privata A. Campana

D/ PAXS Testa della Pax (nelle sembianze di Giulio Cesare ?) con corona di alloro (due segni di contromarca da saggio)R/ L·AEMILIVS·BVCA·IIIVIR Due mani che si stringono

n. 1 - Inv. n.p. 1Peso: g 1.53 Diametro: mm 15,3Andamento conii: 340°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=2162

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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muSeo di antichità di torino. il medagliere

Vetrine e itinerari

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/patrimonio/vetrine/sbapie/

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SaLa i. SequeStri F. Barello

242 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

Per consultare la Banca dati di tutti gli esemplari presenti in Vetrina collegarsi al link del Portale Numismatico dello Stato – Vetrine e Itinerari - Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere - Ripostiglio di stateri corinzi. Per una visione d’insieme dei mate-riali e delle relative immagini pubblicati nella presente Vetrina, consultare il seguente report estratto dalla rispettiva Banca dati on line e corredato dagli Indici per Stato, Autorità e Zecca.Per collegarsi direttamente alle singole schede analitiche utilizzare il rispettivo link.

INDICI

Corinthia

Autorità Zecca

Non precisabile, pp . 243�251 Corinto, pp . 243�251

SALA I. SEQUESTRI

Vetrina 1. Ripostiglio di stateri corinzi

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SaLa i. SequeStri F. Barello

243 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

Corinthia

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1002Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Dietro: D e Dioniso con kantharos

n. 1 - Inv. 94447Peso: g 8,55 Diametro: mm 22,5Andamento conii: 220°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1875

n. 2 - Inv. 94473Peso: g 8,42 Diametro: mm 20,3

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1876

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1008Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A - P. Dietro: aquila ad ali chiuse a s. retrospiciente

n. 3 - Inv. 94450Peso: g 8,35 Diametro: mm 21,1Andamento conii: 220°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1877

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1009Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A - P. Dietro: egida

n. 4 - Inv. 94437Peso: g 8,54 Diametro: mm 22,4Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1878

n. 5 - Inv. 94458Peso: g 8,48 Diametro: mm 21,7Andamento conii: 280°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1879

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1009Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

report interattivo dei materiaLi in vetrina

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SaLa i. SequeStri F. Barello

244 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: [A - P]. Dietro: egida

n. 6 - Inv. 94470Peso: g 8,60 Diametro: mm 22,1Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1880

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1012Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A - P. Dietro: cornucopia

n. 7 - Inv. 94446Peso: g 8,56 Diametro: mm 20,8Andamento conii: 220°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1881

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1012Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: [A - P]. Dietro: cornucopia

n. 7 - Inv. 94461Peso: g 8,51 Diametro: mm 20Andamento conii: 250°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1882

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1014Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A - P. Dietro: Athena Promachos

n. 8 - Inv. 94438Peso: g 8,37 Diametro: mm 22,4Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1883

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1016Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A - [P]. Dietro: foglia d'edera

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SaLa i. SequeStri F. Barello

245 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

n. 9 - Inv. 94467Peso: g 8,43 Diametro: mm 19,4Andamento conii: 0°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1884

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1017Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A. . Dietro: cinghiale e P

n. 10 - Inv. 94439Peso: g 8,60 Diametro: mm 20,9Andamento conii: 260°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1885

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1017Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A. Dietro: cinghiale e P

n. 11 - Inv. 94474Peso: g 8,51 Diametro: mm 20,4Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1886

n. 12 - Inv. 94472Peso: g 8,56 Diametro: mm 20Andamento conii: 0°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1887

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1021Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: [A - P]. Dietro: aratro

n. 13 - Inv. 94442Peso: g 8,57 Diametro: mm 19,4Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1888

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1021Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena con elmo laureato a s. Sotto: A - P. Dietro: aratro

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SaLa i. SequeStri F. Barello

246 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

n. 14 - Inv. 94464Peso: g 8,48 Diametro: mm 19,8Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1889

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1026Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: G. Dietro: tirso con benda

n. 15 - Inv. 94451Peso: g 8,57 Diametro: mm 20,6Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1890

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1029Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: G. Dietro: colomba entro corona

n. 16 - Inv. 94435Peso: g 8,54 Diametro: mm 20,7Andamento conii: 0°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1891

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1032Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: I. Dietro: gallo su clava

n. 17 - Inv. 94436Peso: g 8,52 Diametro: mm 20,7Andamento conii: 5°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1892

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1037Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Dietro: A e ape

n. 18 - Inv. 94433Peso: g 8,56 Diametro: mm 21,6Andamento conii: 190°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1893

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.

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SaLa i. SequeStri F. Barello

247 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

Bibliografia: Ravel 1039Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: A. Dietro: astragalo

n. 19 - Inv. 94434Peso: g 8,44 Diametro: mm 21,6Andamento conii: 320°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1894

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1040Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [A]. Dietro: elmo tessalo

n. 20 - Inv. 94448Peso: g 8,45 Diametro: mm 19,5Andamento conii: 170°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1895

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1041Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: A. Dietro: corona

n. 21 - Inv. 94443Peso: g 8,49 Diametro: mm 21Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1896

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1041Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [A]. Dietro: corona

n. 22 - Inv. 94457Peso: g 8,51 Diametro: mm 18,8Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1897

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1041Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: A. Dietro: corona

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SaLa i. SequeStri F. Barello

248 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

n. 23 - Inv. 94465Peso: g 8,34 Diametro: mm 19,7Andamento conii: 0°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1898

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1056Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Dietro: N e Ares con lancia

n. 24 - Inv. 94432Peso: g 8,57 Diametro: mm 20,8Andamento conii: 60°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1899

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1075Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: D. Dietro: I e Zeus con fulmine e aquila

n. 25 - Inv. 94454Peso: g 8,57 Diametro: mm 21,2Andamento conii: 70°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1900

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1075Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [D]. Dietro: I e Zeus con fulmine e aquila

n. 26 - Inv. 94469Peso: g 8,57 Diametro: mm 20,5Andamento conii: 210°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1901

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1076Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [D]. Dietro: I e Artemide in corsa con torcia

n. 27 - Inv. 94449Peso: g 8,55 Diametro: mm 19,4Andamento conii: 110°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1902

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.

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SaLa i. SequeStri F. Barello

249 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

Bibliografia: Ravel 1076Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [D]. Dietro: [I] e Artemide in corsa con torcia

n. 28 - Inv. 94459Peso: g 8,56 Diametro: mm 21,2Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1903

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1076Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: D. Dietro: I e Artemide in corsa con torcia

n. 29 - Inv. 94471Peso: g 8,62 Diametro: mm 20,7Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1904

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1081Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: D. Dietro: I e Artemide in corsa con torcia e ramo

n. 30 - Inv. 94462Peso: g 8,52 Diametro: mm 20,6Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1905

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1082Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [D]. Dietro: [I] e Athena Nikephoros

n. 31 - Inv. 94444Peso: g 8,55 Diametro: mm 21Andamento conii: 90°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1906

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1082Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: D. Dietro: I e Athena Nikephoros

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SaLa i. SequeStri F. Barello

250 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

n. 32 - Inv. 94466Peso: g 8,56 Diametro: mm 20,6Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1907

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1083Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: [D]. Dietro: I e Athena con lancia

n. 33 - Inv. 94440Peso: g 8,56 Diametro: mm 20,7Andamento conii: 170°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1908

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1083Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: D. Dietro: I e Athena con lancia

n. 34 - Inv. 94445Peso: g 8,56 Diametro: mm 20,4Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1909

n. 35 - Inv. 94452Peso: g 8,60 Diametro: mm 21Andamento conii: 345°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1910

n. 36 - Inv. 94468Peso: g 8,55 Diametro: mm 21Andamento conii: 45°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1911

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 350/340 - 305 a.C. ca.Bibliografia: Ravel 1084Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Sotto: D. Dietro: I e Hermes con caduceo e cornucopia

n. 37 - Inv. 94456Peso: g 8,49 Diametro: mm 20,1Andamento conii: 0°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1912

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SaLa i. SequeStri F. Barello

251 Museo di Antichità di Torino. Il Medagliere – VETRINE E ITINERARI

n. 38 - Inv. 94463Peso: g 8,57 Diametro: mm 20Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1913

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 415-350/340 a.C. (?)Bibliografia: Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s.

n. 39 - Inv. 94441Peso: g 8,42 Diametro: mm 20Andamento conii: 30°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1914

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: Bibliografia: BMC 148 (R/)Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Dietro: toro cozzante

n. 40 - Inv. 94453Peso: g 7,54 Diametro: mm 21,2Andamento conii: 180°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1915

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: Bibliografia: Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a s. Sotto: R/ Testa di Athena a s. Davanti: simbolo non id. Dietro: (?)

n. 41 - Inv. 94455Peso: g 8,53 Diametro: mm 21Andamento conii: 270°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1916

Autorità: Non precisabile Zecca: Corinto Metallo: Argento Nominale: statere Cronologia: 415-350/340 a.C.Bibliografia: Ravel 477Provenienza: Sequestro Torino 16-02-2009

D/ Pegaso in volo a d. Sotto: R/ Testa di Athena a d. Dietro: bucranio

n. 42 - Inv. 94460Peso: g 8,11 Diametro: mm 21Andamento conii: 330°

http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=1917

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Dossier

n. 2 - beni numismaTiCi Di inTeresse arCheoloGiCo: il ConTrollo Della CirColazione

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La circoLazione iLLecita deLLe monete archeoLogiche P.G. Ferri

255 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

LA CIRCOLAZIONE ILLECITA DELLE MONETE ARCHEOLOGICHE

Va premesso che la moneta avente valore archeologico costituisce indubbiamente un bene culturale, a rischio per molti aspetti . Infatti, essa � attualmente uno dei beni più facil�mente depredato ed illecitamente commercializzato . Se negli anni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90 i beni ceramici e quelli marmorei sono stati quelli più considerati dalla delinquenza di settore, og�gigiorno la moneta costituisce uno dei beni più appetibili, con un sicuro incremento sia degli scavi, sia ovviamente della sua diffusione nei mercati nazionali ed internazionali1 .

Favoriscono tale fenomeno da un lato le dimensioni del bene, facilmente occultabile ai varchi doganali e comunque di agevole collocazione . Ma anche la facilità con cui tale bene può essere rintracciato, grazie alle nuove tecnologie ed ai sempre più potenti strumenti elet�tromagnetici o metaldetector .

Non solo, la delinquenza di settore ben sa come i beni numismatici siano di difficile in�dicazione quanto a provenienza, ben potendo, il più delle volte, circolare in ambiti culturali assai vasti . Sicché le classiche azioni di rivendicazione in sede civile e sanzionatorie in quella penale appaiono poco efficaci, a tutto vantaggio del venditore disonesto . Va poi aggiunto come tali beni siano per di più assai numerosi e quindi da un lato di difficile catalogazione e dall’altro in grado di offrire un guadagno in termini economici di tutto rilievo .

Va inoltre posta l’attenzione su di una circostanza fondamentale . Vale a dire, se la mo�neta � un bene culturale di facile individuazione, essa da un lato � in grado di indicare alla delinquenza di settore altre consistenze da sottrarre alla ricerca scientifica; e dall’altro meno�ma quest’ultima proprio perché � il bene che con maggiore facilità � in grado di fornire dati cronologici, storici ed economici sugli insediamenti antichi, la loro ricchezza, propensione ai commerci, alleanze etc .

A tutto ciò va aggiunto quello che in genere si verifica per altri reperti . E voglio ora far riferimento alle c .d . triangolazioni . Mi spiego . Molte delle “triangolazioni” a mezzo delle quali

Fig. 1 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Tetradramma di Atene (479-393 a.C.). © SBALo.

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La circoLazione iLLecita deLLe monete archeoLogiche P.G. Ferri

256 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

i beni culturali sono fisicamente trasferiti all’estero (esclusivamente allo scopo di nascondere la loro reale provenienza), dovrebbero essere riconsiderate e censurate, viste le finalità di tali condotte . Cio�: il riciclaggio . Infatti, tali triangolazioni vengono effettuate allo scopo di ricollocare gli oggetti culturali in territorio straniero dove le norme sono più permissive, così da riuscire ad immetterli su quei mercati che offrono i più alti profitti . Inoltre, i beni culturali sono spesso esportati in quei paesi i quali, per esempio, non hanno ratificato la Convenzio�ne UNESCO . Tali paesi sono accuratamente scelti, poiché da lì i beni possono riemergere in quegli Stati che invece hanno ratificato le Convenzioni sopra menzionate, con il vantaggio, naturalmente, che i beni culturali non sono soggetti a controlli e limitazioni vigenti in caso di import–export tra due paesi che hanno entrambi sottoscritto tali accordi .

Inoltre, i beni culturali sono spesso esportati illecitamente in un altro paese, meno inte�ressato a quei beni, a causa del loro differente valore culturale . Quei beni culturali, nel paese che importa, spesso non soddisfano i criteri artistici previsti dal dipartimento nazionale per la cultura e l’ufficio che autorizza l’esportazione in genere non si oppone al rilascio dell’auto�rizzazione, la quale non verrebbe altrimenti rilasciata dal paese di provenienza .

Ovviamente, tutte le autorizzazioni così ottenute almeno in parte suffragano il giudizio circa la legittima provenienza di quegli oggetti culturali, che, al contrario, i criminali sanno benissimo essere illegittimamente esportati .

Allo scopo di dare la più ampia efficacia all’articolo 6 della Convenzione UNESCO del

1970, gli Stati dovrebbero criminalizzare l’importazione di beni culturali esportati illegalmen�te da un altro Stato membro, così da evitare di dover ricorrere a fattispecie che mal si concilia�no con la natura del bene culturale com’� avvenuto nel caso del sequestro n . 243 presentato in mostra (figg. 1�2) .

Va pure ricordato come la delinquenza di settore si avvalga di documentazione ad hoc precostituita per sostenere che il bene numismatico � originato in altro paese, differente dall’Italia, al fine di sottrarsi alle restrizioni o richieste doganali del paese di importazione .

Si creano così documenti di provenienza artificiosi e che comunque attestano fittizia�mente che il bene si trovava in territorio non italiano prima delle leggi di tutela . Vi � di più .

Frequentemente, la stessa criminalità “introduce” fittiziamente un bene culturale in una collezione privata con l’obiettivo di conferirle una provenienza legittima, nascondendo invece la sua recente acquisizione da scavi clandestini . Ciò ricorre specialmente nei confronti dei beni “seriali”, come appunto le monete, o nelle collezioni che non sono interamente docu�

Fig. 2 – Soprintendenza per i Beni archeologici della lomBardia, milano. Tetradramma di Gela (415-405 a.C.). © SBALo.

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La circoLazione iLLecita deLLe monete archeoLogiche P.G. Ferri

257 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

mentate . E non si può dimenticare che spesso le collezioni in questione sono smembrate, seguendo la vendita dei pezzi più importanti . In poco tempo e prima della vendita, quelle collezioni diventano molto consistenti e preziose . Non solo . I manufatti autentici sono sostitu�iti da quelli falsi, un vero problema nel settore numismatico, ove i falsi sono molteplici, facili da produrre, ma difficili da valutare, essendo molte volte la decontestualizzazione un fattore che può compromettere il giudizio di autenticità .

paoLo giorgio ferri

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iL controLLo deLLa circoLazione internazionaLe J. Papadopoulos

258 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

IL CONTROLLO DELLA CIRCOLAZIONE INTERNAZIONALE DI BENI CULTURALI

Le problematiche connesse al controllo della circolazione internazionale del patri�monio culturale, e per quanto ci riguarda direttamente, del patrimonio archeologico, sono oggetto di una particolare attenzione a livello mediatico solo da pochi anni, da quando cio� si � potuto evidenziare che un’azione sistematica di difesa e prevenzione da parte dei Paesi cd . esportatori di beni culturali produce, a lungo termine, risultati positivi .

Se � ovvio che l’attività delle Soprintendenze, impegnate nei molteplici compiti di tutela del territorio, non può riguardare attività fuori dell’ambito territoriale di competenza e tanto meno aldilà dei confini nazionali, appare comunque utile sottolineare gli effetti e le ricadute � anche a livello internazionale � di molte iniziative di studio, verifica e ricerca svolte dalle Soprintendenze stesse, che supportano e rafforzano l’azione in capo agli uffici centrali in applicazione degli strumenti internazionali, con l’obiettivo di contrastare fenomeni come quello dello scavo clandestino, del riciclaggio sul mercato antiquario di oggetti di provenien�za illecita, della dispersione di oggetti archeologici sottratti ai siti di provenienza e nell’ottica di recuperare opere disperse, ricomponendo per quanto possibile contesti smembrati, con un recupero almeno parziale di conoscenza .

In tal senso, programmi di studio congiunti, iniziative espositive, interventi di restauro, programmi di analisi scientifiche, collaborazioni in ricognizioni e scavi effettuati in Italia da istituti di ricerca stranieri in regime di concessione o convenzione, sono da sempre occasio�ne di cooperazione internazionale, preliminari al potenziamento di un sistema che rispetti i codici deontologici degli archeologi .

Uno dei più recenti risultati in tal senso � costituito dalla restituzione spontanea da parte del Museo Getty di circa una settantina di frammenti marmorei dipinti, pertinenti al complesso di cui fa parte il noto gruppo scultoreo con grifi, attualmente esposto nel Polo Museale di Ascoli Satriano, in provincia di Foggia1 . In questo caso fortunato, un nuovo tassel�lo di conoscenza si � aggiunto alle opere recuperate in passato ed un programma congiunto tra Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, con il coordinamento della Direzione Generale per le Antichità, ha reso possibile un programma di restauro, analisi delle nuove acquisizioni ed integrazione dei reperti recuperati in passato (fig. 1) .

La decisione di esporre le opere recuperate in musei territoriali, come nel caso ap�punto di Ascoli Satriano, o di promuoverne la conoscenza attraverso mostre temporanee o itineranti, si basa anche sulla volontà di favorire la sensibilizzazione delle comunità locali e, più in generale, dell’opinione pubblica2 .

Il dibattito, promosso fin dall’inizio degli anni ’90 da quanti hanno a lungo diretto importanti Soprintendenze3, ha prodotto nel tempo effetti positivi, aprendo la strada ad una nuova consapevolezza almeno da parte dei grandi musei stranieri e ad azioni più incisive da parte dell’Amministrazione .

Non a caso, nelle modifiche introdotte nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio sia stato introdotto nel 2008 un nuovo articolo 64 bis � Principi in materia di circolazione internazionale che, al comma 2, riconosce al controllo sulla circolazione una funzione di preminente interesse nazionale .

In Italia, la sostanziale differenza rispetto ad altre realtà culturali affette dal fenomeno del saccheggio dei siti archeologici e dei traffici di beni culturali � marcata da una parte dalla attività specializzata del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, con le

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iL controLLo deLLa circoLazione internazionaLe J. Papadopoulos

259 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

sue articolazioni territoriali, la banca dati ed il collegamento con Interpol, e dalla fondamen�tale collaborazione delle altre Forze dell’Ordine che operano sul territorio italiano (Guardia di Finanza, in primo luogo); dall’altra parte, il pilastro portante e ineludibile di un’azione di salvaguardia del patrimonio in tutte le sue componenti � costituito dall’organizzazione degli uffici territoriali, di lunga tradizione e consolidata da una normativa organica, che ha prodotto nel tempo una conoscenza ed un controllo del territorio, nonostante mezzi sempre più esigui e inadeguati .

Nelle recenti integrazioni al Codice (art . 87 bis), � stato peraltro introdotto anche un esplicito richiamo alla Convenzione UNESCO del 1970 sui mezzi per proibire e prevenire l’im-portazione, l’esportazione e il trasferimento illeciti del patrimonio culturale che per decenni ha avuto una portata straordinaria sul piano dei principî, producendo tuttavia ricadute effet�

Fig. 1 – Il cratere in marmo da Ascoli Satriano dopo le integrazioni. © Foto Laboratorio Restauro SSBAR.

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iL controLLo deLLa circoLazione internazionaLe J. Papadopoulos

260 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

tive minime e � fino a pochi anni fa � nessun risultato, a fronte delle istanze di restituzione di opere palesemente sottratte ai luoghi di origine .

La dimostrazione che gli scenari sono cambiati si ravvisa in due importanti risultati recentemente raggiunti: a livello mondiale, la istituzione presso l’UNESCO di un Subsidiary Committee che assiste gli Stati Parte della Convenzione del 1970 con il compito di stilare le linee guida operative per la sua applicazione . Tale traguardo, raggiunto dopo molti anni di istanze avanzate soprattutto da parte di molti Paesi del Sud America e dell’Africa Settentriona�le, rappresenta una svolta di rilevanza eccezionale per affrontare finalmente, senza ambiguità, le problematiche derivate dal saccheggio dei siti archeologici e della dispersione dei reperti .

In ambito comunitario, e in questa battaglia l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano, si perverrà ad una modifica della Direttiva del Consiglio 93/7/CEE del 15 marzo 1993 sul ritor-no dei beni culturali illecitamente sottratti dal territorio di uno Stato Membro, dopo un ven�tennio in cui essa si � rivelata del tutto inefficace a consentire il ritorno di beni archeologici provenienti da scavi clandestini .

La nuova realtà cui oggi assistiamo � certo frutto anche dell’azione incisiva italiana sul piano giudiziario e diplomatico, dell’azione della Procura della Repubblica presso il Tribuna�le di Roma che, sulla base dei risultati delle indagini condotte dal Comando Carabinieri, a partire dal 1997 ha aperto un processo contro uno dei più attivi tra gli scavatori clandestini, portando alla luce le prove dei contatti con il curatore di uno dei Musei americani più famosi4 . Di pari passo, l’azione diplomatica ad ampio spettro, in atto da un ventennio, ha prodotto gli accordi bilaterali con gli Stati Uniti d’America e con la Svizzera per il controllo all’importazio�ne di beni archeologici di provenienza italiana, e di conseguenza accordi specifici con singoli musei dai quali discendono i più eclatanti nòstoi degli ultimi anni5 .

Se l’accordo con gli USA determina precisi impegni per l’Italia riguardo ai prestiti a lunga scadenza e al rafforzamento della tutela entro i confini nazionali6, la rete di collaborazioni che si � creata con tali Paesi, in passato particolarmente coinvolti nel commercio antiquario senza troppe preoccupazioni etiche, ha reso possibile avviare iniziative per attuare una circolazione di opere sostenibile .

In questa prospettiva, si sta lavorando in vista della prossima presentazione, presso un museo statunitense, di contesti archeologici completi dei dati che solo uno scavo corretta�mente eseguito può offrire . Occorre tuttavia restare sempre vigili, dal momento che il traffico illecito di beni culturali � in continuo divenire, orientandosi per necessità su classi di reperti più facilmente commerciabili o su territori ancora poco organizzati nel campo della preven�zione e repressione dei reati contro il patrimonio culturale7 .

Jeannette papadopouLoS

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

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iL controLLo deLLa circoLazione internazionaLe J. Papadopoulos

261 Direzione Generale per le Antichità – CONTRIBUTI

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papadopouLoS J. 2013, Il rinnovo del Memorandum d’intesa tra il Governo degli Stati Uniti d’America e la Repubblica Italiana, in Notiziario PNS, 1�2013, Dossier, pp . 318�320 .

Traffico illecito 2001 = Traffico illecito del patrimonio archeologico, Internazionalizzazione del fenomeno e problematiche di contrasto, Atti del 7° Convegno Internazionale CCTPC, Roma 25�28 giugno 2001, “BdN”, Suppl . al n . 38, 2002 .

Tutela 2007 = La tutela per i beni culturali, Aspetti giuridico-operativi, Atti del Convegno or�ganizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Roma Città Giudiziaria, Aula Magna della Corte d’Appello, 8 marzo 2007, BdN, Suppl . al n . 48�49 .

NOTE

1 La rocca, papadopouLoS 2013 . Per il complesso di opere precedentemente recuperato e presentato al pubblico, si vedano: Bottini, Setari 2009 e gaSparri, guzzo 2010 .2 Nostoi 2010; S . de caro, in papadopouLoS, proietti 2010, pp . 17�19 .3 peLagatti, maLcoLm BeLL iii (a cura di) 1995 e peLagatti, guzzo 1997; cfr . anche guzzo 2002, in relazione allo studio condotto sul tesoro di argenteria da Morgantina, con l’obiettivo di indagarne la provenienza .4 Traffico illecito 2001; Tutela 2007 .5 papadopouLoS 2013 .6 Si lavora da tempo una norma che possa regolare l’uso dei metal detector in area archeologica .7 Per quanto riguarda ad esempio i beni di interesse numismatico, si veda p.g. ferri, ultra, pp . 109�114 .

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Linee guida preLiminari S. Pennestrì

262 Direzione Generale per le Antichità – DOSSIER

LINEE GUIDA PRELIMINARI PER L’ESPORTAZIONE DI BENI NUMISMATICI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO

La Direzione Generale per le Antichità ha recepito in questi ultimi anni l’esigenza di una maggiore attenzione e di interventi mirati nei confronti del patrimonio numismatico di interesse archeologico . Quest’ultimo, pur rientrando nella più ampia categoria del patrimonio archeologico ha sue peculiari specificità per quanto riguarda la tutela non sempre assimilabili a quelle dell’archeologia1 .

Tra i primi compiti della Commissione dell’Osservatorio per i beni numismatici di inte�resse archeologico, composta dai rappresentanti di vari Istituti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, l’indivi�duazione di linee guida per le Soprintendenze archeologiche e per gli Uffici Esportazione, che permettessero di far fronte alle numerose criticità segnalate da più parti2 .

Frattanto nel 2011 veniva istituito con decreto del Direttore Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee un Gruppo di lavoro per la revisione dei prin�cipi, stabiliti nella circolare del Ministero della Pubblica Istruzione 13 maggio 1974 (Appen-dice 1), in base ai quali valutare il rilascio o rifiuto dell’attestato di libera circolazione come richiesto ancora e riconfermato dall’art . 68, comma 4, del dlgs 42/20043 .

Sono stati quindi individuati da parte della Direzione Generale per le Antichità alcuni elementi e metodologie utili ad una più attenta valutazione e ad un più efficace controllo sulla circolazione dei beni numismatici di interesse archeologico per quanto di competenza delle Soprintendenze archeologiche e degli Uffici Esportazione, ai fini del rilascio o del dinie�go dell’attestato di libera circolazione . Le proposte per le linee guida preliminari venivano in seguito discusse e condivise nella prassi della tutela, con i referenti delle Soprintendenze archeologiche4 .

Riportiamo qui di seguito sinteticamente le disposizioni di specifico riferimento per i beni numismatici di interesse archeologico intervenute nel biennio 2011�2013, che sono state prese in considerazione dalla Direzione Generale per le Antichità ad integrazione dei riferi�menti normativi vigenti5:

1. Il parere del Comitato Tecnico-Scientifico per i Beni Archeologici, Comitato Tec-nico-Scientifico per i Beni Archeologici

Com’� noto infatti, ai sensi dell’art . 6, comma 2 lettera p�bis del DPR 26 .11 .2007, n . 233 aggiornato con DPR 2 .07 .2009, n . 91 di organizzazione ministeriale, la Direzione Generale per le Antichità, per i beni di competenza, predispone ed aggiorna, sentiti i competenti or-gani consultivi, gli indirizzi di carattere generale cui si attengono gli Uffici di Esportazione nella valutazione circa il rilascio o il rifiuto dell’attestato di libera circolazione, ai sensi dell’art. 68 del Codice.

A tal fine, in vista di una eventuale futura circolare, � stato acquisito il parere del Co�mitato Tecnico�Scientifico per i Beni Archeologici, che ha espresso nel marzo 2012 parere favorevole all’emanazione di direttive per la valutazione delle richieste di attestato di libera circolazione relative a monete antiche, ribadendo la specificità dei materiali numismatici di interesse archeologico e il principio generale che le monete antiche sono reperti archeolo-gici e come tali sono sottoposte a tutte le previsioni di tutela ai sensi degli artt. 91 e ss. del Codice.

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Linee guida preLiminari S. Pennestrì

263 Direzione Generale per le Antichità – DOSSIER

2. La Lista Designata del Memorandum of Understanding Italia-U.S.A. rinnovato a gennaio del 2011 pubblicata nel Federal Register 76/12 del 19 gennaio 2011, comprendente le categorie di materiali archeologici con funzione monetale inseriti nella categoria Metal, sotto�categoria F . (Coins of Italian Type), gruppi 1�6 e inserita nel Memorandum of Understanding Italia�U .S .A . rinnovato a gennaio del 2011, allo scopo di “limitare l’importazione di categorie di materiale archeologico databile ai periodi italiani preclassico, classico e della Roma imperiale”6 .

3. Il decreto del Direttore Generale per le Antichità di istituzione di un Osservato-rio e di una Commissione di referenti per i beni numismatici di interesse archeologico, con il compito precipuo di affrontare le criticità e di coordinare tutte le attività istituzionali di competenza nel suddetto settore, attraverso un apposito referente presso tutte le Soprinten�denze archeologiche, presso la Direzione Generale PABAAC e presso il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale . I referenti sono incaricati, in particolare, di seguire i procedi�menti relativi alla valutazione tecnico�scientifica di competenza delle rispettive Soprintenden�ze archeologiche e degli Uffici Esportazione7 .

Per quanto riguarda la metodologia di valutazione del danno per il patrimonio cultu�rale conseguente all’uscita di beni numismatici di interesse archeologico e con particolare riguardo ai requisiti di rarità di cui all’art .2, comma 1, n . 5 del D .Lgs . n . 62 del 26 marzo 2008, si evidenzia che, accanto ad altri indicatori di riferimento, la valutazione di rarità dei singoli esemplari presentati attraverso SUE8 va rapportata al riscontro della loro presenza nelle collezioni numismatiche pubbliche italiane . Quest’ultimo principio � stato confermato e rimodulato nella stesura finale dei Nuovi principi9 .

Va rilevato che in generale per i beni archeologici, come le ultime integrazioni del Codi�ce evidenziano, all’art . 64 bis, che “il controllo sulla circolazione internazionale � finalizzato a preservare l’integrità del patrimonio culturale . . .” . Quindi il suddetto controllo per quanto riguarda tali beni “costituisce funzione di preminente interesse nazionale” . Si fa presente che tale categoria di beni, in quanto ritrovati nel sottosuolo o sui fondali marini appartengono, di diritto, allo Stato (cfr . art . 91 del Codice) e sono pertanto extra commercium .

Per cui, a differenza di altri beni, in sede di verifica all’Ufficio Esportazione, va in primo luogo presa in considerazione la legittimità del possesso da parte di chi intende esportare il bene archeologico .

Anche in tal caso, tuttavia, come per le altre categorie di beni culturali, la Commissione dovrà valutare se l’uscita del bene dal territorio nazionale sia “dannosa per il patrimonio cul�turale” procedendo al diniego e contestuale avvio di procedimento di dichiarazione di inte�resse, salvo l’eventualità che vi sia un interesse ad acquisire l’oggetto ai fini del’immissione nelle collezioni dello Stato (art . 70) .

Serafina penneStrì

APPENDICE 1 .

PRINCIPI DI CARATTERE GENERALE, STABILITI DALLA CIRCOLARE DEL 13 MAGGIO 1974 DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE – DIREZIONE GENERALE ANTICHITÀ E BELLE ARTI, PER VALUTARE SE L’USCITA DI UN BENE CULTURALE COSTITUISCA DANNO PER IL PATRIMONIO ARTISTICO E STORICO NAZIONALE .1 . Per quanto riguarda la singolarità delle cose stesse: a) particolare nobilità della qualità artistica, normalmente indicata come pregio d’arte;b) rarità, in linea assoluta, oppure nei confronti di un determinato artista, o centro, o scuola artistica o in relazione alla regione o alla zona da cui l’oggetto proviene:c) particolare significato della rappresentazione;d) originali qualità tecniche, anche in senso artigianale;e) valore di antichità e di prototipo per oggetti relativi alla storia della scienza;f) particolare difficoltà di ulteriore acquisizione per restrizioni legali o simili quando si tratti di cosa originaria da altra nazione e di particolare interesse archeologico, storico, artistico, e

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Linee guida preLiminari S. Pennestrì

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etnografico .2 . Per quanto riguarda l’interesse delle cose in relazione al contesto storico culturale di cui esse fanno parte:a) appartenenza sicura, o anche probabile, ad un complesso artistico, storico, archeologico, monumentale;b) caratteri che ne facciano un esempio considerevole di tradizioni locali; c) appartenenza ad un’area di civiltà (archeologica, artistica, etnografica) diversa da quella di provenienza dell’oggetto e significativa di rapporti fra le varie civiltà, scuole o zone .

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

ammannato c. 2013, Esportazione in rete: la tutela on line, in Notiziario PNS, 1�2013 pp . 363�368 .

gatti S. 2013, La circolazione internazionale dei beni numismatici: il ruolo degli Uffici Espor-tazione, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 369�375 .

papadopouLoS J. 2013, Il rinnovo del Memorandum d’intesa tra il Governo degli Stati Uniti e la Repubblica Italiana, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 318�320 .

penneStrì S. 2013a, Il Memorandum Italia – U.S.A. del 2011 e i materiali numismatici di in-teresse archeologico inseriti nella “Designated List”, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 321�334 .

penneStrì S. 20013b, Beni numismatici di interesse archeologico in Italia. Riferimenti norma-tivi e prassi della tutela nazionale ed internazionale, in Notiziario PNS, 1�2013, pp . 350�362 .

NOTE

1 Rimando, in generale, ai contributi inseriti nel recente La tutela dei beni numismatici in Italia. Normativa, prassi, strumenti, in Notiziario PNS 1, pp . 318�390 .2 Sull’Osservatorio, penneStrì 2013, p . 359 .3 Il Gruppo di lavoro � formato da Marica Mercalli, Cinzia Ammannato, Rosa Borrelli, Anna Maria Dolciotti, Serafina Pennestrì, Maria Vittoria Marini Clarelli, Saverio Urciuoli, Angelo Tartuferi, Angela Acordon, Ema�nuela Daffra, Fernanda Capobianco, Annamaria Bava, Filippo Lanzoni, Donata Samadelli, Michele Scarda�maglio, Roberta Battaglia, Giuseppe Zennaro . 4 Individuati con il decreto del Direttore Generale per le Antichità dell’11 .10 .2011 . di istituzione dell’Osser�vatorio per i beni numismatici di interesse archeologico .5 Sui riferimenti normativi si veda gatti 2013, pp . 369�375 .6 Sull’accordo si vedano papadopouLoS 2013, pp . 318�320 e penneStrì 2013a, pp . 321�334 .7 supra, nota 4 .8 Sul Sistema informativo degli Uffici Esportazione del MiBACT (SUE), on line dal 1 gennaio 2011, v . am-mannato 2013, pp . 363�368 .9 Al momento essi sono stati formulati in una bozza ancora in corso di ulteriore ridefinizione ed approva�zione ai fini della loro applicazione nella prassi della tutela .

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eLenco degLi autori

SiLvana aBram

fiLippo airoLdi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

ermanno a. arSLan, Accademia dei Lincei

federico BareLLo, MiBACT, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte

aLBerto campana

anna cereSa mori, MiBACT, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

antonino currò, MiBACT, Direzione Generale per le Antichità

grazia maria facchinetti, MiBACT, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

paoLo giorgio ferri, MiBACT, Direzione Generale per le Antichità

roSanina invernizzi, MiBACT, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

franceSco muScoLino, MiBACT, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

Jeannette papadopouLoS, MiBACT, Direzione Generale per le Antichità

Serafina penneStrì, MiBACT, Direzione Generale per le Antichità

cLaudia peraSSi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

faBrizio SLavazzi, Università degli Studi di Milano

franca maria vanni

roSanna viSentin, MiBACT, Direzione Generale per le Antichità

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aBBreviazioni generaLi

Codice Codice dei beni culturali e del paesaggioDGA direzione generaLe per Le antichità

MiBAC miniStero per i Beni e Le attività cuLturaLi

MiBACT miniStero dei Beni e deLLe attività cuLturaLi e deL turiSmo

SBALo Soprintendenza per i Beni archeoLogici deLLa LomBardia

SBAER Soprintendenza per i Beni archeoLogici deLL’emiLia romagna

SBAPi Soprintendenza per i Beni archeoLogici deL piemonte e deL muSeo di antichità egizie

SSBAR Soprintendenza SpeciaLe per i Beni archeoLogici di roma

SUE SiStema uffici eSportazione

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