Note di Vita Parrocchiale - novembre 2011

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Parrocchia di S. Antonio Abate in Ravaldino Città Corso A. Diaz 105, 47121 Forlì (FC) - tel. 0543.32482 - www.ravaldino.it Note di Vita Parrocchiale Il tempo è più veloce del nostro fare. E quando il tempo ci incalza così, comprendiamo meglio quel che san Paolo voleva dire quando scrisse “l’amore di Cristo urge den- tro di noi” (2 Cor.4). Ecco: il tempo veloce ci insegna, ci fa sentire l’amor di Dio che ci incal- za e ci spinge. Novembre si chiude tra qualche settimana con la prima domenica d’Avvento; ci introduce in una nuo- va spiritualità e nuove modalità del tempo liturgico. Novembre sembra un mese di conclusioni pastorali, un mese anche spiritualmente “au- tunnale” e invece ci chiama ad ap- puntamenti forti. Tra i tanti ne ricordiamo uno: la ca- techesi di domenica 13 novembre, seconda domenica del mese. Il tema - “Chiesa popolo di Dio” - ri- prende l’insegnamento del Con- cilio, che inavvertitamente stiamo dimenticando: la Chiesa di Forlì sta vivendo un periodo vivace di novità: il settimanale “il Momento”, l’Istituto Superiore di Scienze Reli- giose, la ristrutturazione delle par- rocchie del centro (nuovi parroci e unità pastorali) gli incontri dei lunedì di Coriano… E’ dunque op- portuno darci una coscienza forte del nostro tempo e delle nostre attività. La formazione della co- scienza agisce nei tempi lunghi, ma è l’opera più efficace perchè è “la Parola di Dio efficace in voi che credete” (1 Ts.1). ”Conversione” allora vuol dire per noi passare dall’immagine della Chiesa come gruppo locale (cam- panilismo) alla Chiesa come “co- munione” ampia, interparrocchiale, diocesana; dall’immagine di Chiesa terrena e sociologica (la Chiesa, si diceva prima del concilio, è una società perfetta, è “come la Repub- blica di Venezia”) alla Chiesa come Mistero di Dio nella storia (popolo di Dio); da una chiesa piramidale e gerarchica, ad una Chiesa che ri- trova la ricchezza dei laici (che pos- sono vivere il loro battesimo non perché mancano i preti). Ed è pro- prio per questo, che quest’anno in- trodurremo due novità: non più ca- techesi degli adulti, ma catechesi di Comunità (dunque per tutti); non più fatta dal parroco, ma introdotta dai catechisti laici. Anche così nasce una Chiesa nuo- va. Novembre, non è il “mese dei mor- ti”, ma dei viventi. don Sergio Il tempo è più veloce del nostro fare numero 1 - Novembre 2011 Catechesi di comunità domenica 13 novembre dalle 10.30 alle 11.30 “IL POPOLO DI DIO”

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Note di Vita Parrocchiale - novembre 2011

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Parrocchia di S. Antonio Abate in Ravaldino Città

Corso A. Diaz 105, 47121 Forlì (FC) - tel. 0543.32482 - www.ravaldino.it

Note di Vita Parrocchiale

Il tempo è più veloce del nostro fare. E quando il tempo ci incalza così, comprendiamo meglio quel che san Paolo voleva dire quando scrisse “l’amore di Cristo urge den-tro di noi” (2 Cor.4). Ecco: il tempo veloce ci insegna, ci fa sentire l’amor di Dio che ci incal-za e ci spinge.Novembre si chiude tra qualche settimana con la prima domenica d’Avvento; ci introduce in una nuo-va spiritualità e nuove modalità del tempo liturgico. Novembre sembra un mese di conclusioni pastorali, un mese anche spiritualmente “au-tunnale” e invece ci chiama ad ap-puntamenti forti.Tra i tanti ne ricordiamo uno: la ca-techesi di domenica 13 novembre, seconda domenica del mese.Il tema - “Chiesa popolo di Dio” - ri-prende l’insegnamento del Con-cilio, che inavvertitamente stiamo dimenticando: la Chiesa di Forlì sta vivendo un periodo vivace di novità: il settimanale “il Momento”, l’Istituto Superiore di Scienze Reli-giose, la ristrutturazione delle par-rocchie del centro (nuovi parroci e unità pastorali) gli incontri dei lunedì di Coriano… E’ dunque op-portuno darci una coscienza forte del nostro tempo e delle nostre attività. La formazione della co-scienza agisce nei tempi lunghi, ma è l’opera più effi cace perchè è “la Parola di Dio effi cace in voi che

credete” (1 Ts.1).”Conversione” allora vuol dire per noi passare dall’immagine della Chiesa come gruppo locale (cam-panilismo) alla Chiesa come “co-munione” ampia, interparrocchiale, diocesana; dall’immagine di Chiesa terrena e sociologica (la Chiesa, si diceva prima del concilio, è una società perfetta, è “come la Repub-blica di Venezia”) alla Chiesa come Mistero di Dio nella storia (popolo di Dio); da una chiesa piramidale e gerarchica, ad una Chiesa che ri-trova la ricchezza dei laici (che pos-sono vivere il loro battesimo non perché mancano i preti). Ed è pro-prio per questo, che quest’anno in-trodurremo due novità: non più ca-techesi degli adulti, ma catechesi di Comunità (dunque per tutti); non più fatta dal parroco, ma introdotta dai catechisti laici. Anche così nasce una Chiesa nuo-va. Novembre, non è il “mese dei mor-ti”, ma dei viventi.

don Sergio

Il tempo è più veloce del nostro farenumero 1 - Novembre 2011

Catechesi di comunitàdomenica 13 novembre

dalle 10.30 alle 11.30

“IL POPOLO DI DIO”

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All’O.d.G. diverse questioni: innanzitutto una verifi ca sulla recente festa parrocchiale: molti i momenti sono riusciti bene, in particolare la preghiera dei giovani il venerdì sera; impor-tante e signifi cativo l’incontro del mercoledì sulla tematica del nuovo Centro Welcome. I testi dei relatori sono a disposizione in fa-scicolo, tanto sono illuminanti; molto insuffi -ciente invece la partecipazione di base; erano presenti solo gli “addetti ai lavori” e i respon-sabili attivi nei movimenti della parrocchia. Assente invece “il popolo di Ravaldino”. Forse non c’è stata abbastanza sensibilizzazione.

Sono poi proseguite le considerazioni sul lavoro delle Commissioni di progettazione pastorale eff ettuato durante l’estate. Sono stati discusse le nuove proposte dei due “gruppi famiglia” (incontri mensili); il pro-gramma “Ravaldino in musica” di F. Pantieri da valorizzare e diff ondere come forma di dia-logo culturale; i nuovi problemi del “Progetto Rufffi lli” perché con le imminenti dimissioni di Carla Gavelli e Roberta Gianmarco, nono-stante la assunzione di Chiara Ricca Rossellini come direttrice, resta viva la ricerca di qualche persona disponibile a prestare servizio volon-tario. Esigente poi è la richiesta per una mag-giore integrazione del Centro Ruffi lli nella co-scienza della comunità parrocchiale.

Per quanto riguarda il Centro di Ascolto e la Caritas si richiede più attenzione al mondo degli anziani (visita a domicilio, Eucaristia agli ammalati, proposte anche ricreative con brevi gite pomeridiane; nuovi, crescenti rap-porti con la Caritas di san Mercuriale). Ma oc-correrebbe la disponibilità di un responsabile per un “gruppo anziani”.

Al termine un invito pressante ad iniziare per tempo la campagna abbonamenti per il set-timanale “il Momento”.

Ventisei lupetti e coccinelle apprendisti giornalisti invadono la Rocca!!!!

Rocca delle Caminate - Armati di penne, block notes e macchina fotografi ca imparano a disegnare, scrivere articoli e fotografare per diventare giornalisti professionisti.Si sono divertiti tantissimo la notte andando indietro nel tempo per conoscere chi inventò il codice Morse, chi inventò la comunicazione con il telefono e tanti altri personaggi. Si sono divertiti anche a scrivere degli articoli di gior-nale con il computer per poi pubblicarli su “Giochiamo”. Sono andati a visitarli due per-sone importanti della rivista dei lupetti e delle coccinelle: il capo redattore di “Giochiamo”, che gli ha spiegato come costruire un gior-nalino e il disegnatore di “Giochiamo”, che gli ha insegnato a disegnare i volti delle persone.Infi ne questi apprendisti giornalisti si sono sentiti pronti per tornare a casa e diventare inviati speciali di “GIOCHIAMO”!!!

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Sintesi dei lavori del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Dal 9 novembre al via la VI edizione della rassegna “Ravaldino in Musica”

Mercoledì 9 novembre ore 21 in chiesa“Orfeo e Euridice: Variazioni sul mito”Arie da L’Orfeo di Monteverdi e Orfeo ed Eu-ridice di Gluck eseguite da Margherita Pieri soprano, Sara Piciucchi mezzo soprano, Paolo Gabellini tenore con l’Ensemble Accademia Malatestiana.

Musica per cogliere il Divino

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Forse… perché la vecchiaia, che nella nostra società è divenuta una condizione naturale legata all’allungamento della vita, sempre più signifi ca solitudine e bisognodi aiuto, anche perché le famiglie si trovano impreparate e inadeguate a dare risposte…E Roberto Ruffi lli, impegnato fortemente per il rinnovamento della società,già più di vent’anni fa,aveva capito che l’anello debole sareb-bero stati gli anziani, più ancora dei bambini che,intenerendoil cuore, trovano sempre maggiore accoglien-za.Così nel 1994 dal lascito testamentario destinato a strutture per anziani che Ruffi lli fece alla sua parrocchia, è nata l’Associazione Progetto Ruffi lli, iscritta nel Registro regionale del VolontariatoCon sede in locali della parrocchia e quindi PATRIMONIO DI TUTTA LA COMUNITA’ .L’associazione è costituita da un Centro Diurno che solo nel 2010 ha accolto 20 ospiti durante l’arco della giornata (dalla mattina alla sera con orari rispettosi delle esigenze delle famiglie) e da un Gruppo Appartamento che

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Emergenza anziani???!!! sempre nel 2010 ha accolto 12 anziani non autosuffi cienti in periodi più o meno lunghi dell’anno. Il tempo della giornata all’interno della strut-tura è scandito il più possibile in modo familiare, cercando di favorire il più possibile il mantenimento degli interessi, delle abilità personali,nonché i momenti di svago che fanno parte della vita di ciascuno( musica,gioco delle carte,lettura del giornale…)Purtroppo le richieste di ingresso sia al Centro Diurno che al Gruppo Appartamento sono sempre superiori alle nostre capacità di accoglienza: le famiglie che chiedono aiuto sono sempre in aumento e le condizioni fi siche e mentali degli ospiti sempre più complesse.Per questo, negli ultimi anni, l’Associazione ha cercato di attrezzarsi anche aumentando il numero delle dipendenti e le loro qualifi che, promuovendo corsi per i volontari e instau-rando collaborazioni con i Servizi Sociali del Comune e la Ausl.Ma resta sempre tanto lavoro da fare e i volontari scarseggiano….. perciò chi volesse dare un contributo di tempo di 2 ore setti-manali mettendo a disposizione le proprie capacità e la propria buona volontà sarebbe davvero il benvenuto!!!!

Lunedì 31 ottobre Don Quinto Fabbri è diven-tato nuovo parroco nella cattedrale di Forlì.A lui vanno i nostri migliori auguri nonchè la nostra preghiera affi nchè il Signore lo accom-pagni in questo nuovo servizio.

I Grandi personaggio della Divina CommediaFigure Femminili

Martedì 8 novembre ore 21Beatrice (Inferno canto II)

Martedì 15 novembre ore 21Francesca da Rimini (Inferno canto V)

Martedì 22 novembre ore 21Pia de’ Tolomei (Purgatorio canto V)

Martedì 27 novembre ore 21Piccarda Donati (Paradiso canto III)

Interventi musicali di Filippo PantieriChiesa di S. Antonio Abate in Ravaldino.

Don Quinto nuovo parroco nel Duomo

Lectura Dantis

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La festa della Parrocchia ha segnato un mo-mento importante per il Centro Giovanile Welcome.È stata una preziosa opportunità per farsi conoscere e anche un momento in cui ci si è dovuti rimboccare le maniche e dimostrare che il progetto ha una vasta portata e coin-volge bambini, ragazzi e adulti.La serata di mercoledì 5 è servita come introduzione alla festa, per dare spunti di rifl essione legati alle tematiche principali del progetto Welcome.All’incontro sono intervenuti Pier Giuseppe Dolcini presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Davide Drei Assessore al Welfare del Comune di Forlì, Graziella Giovan-nini Sociologa dell'Educazione ed Elena Colangelo operatrice locale LVIA.Dagli interventi è emerso come i centri di aggregazione giovanile siano fondamentali all’interno di città sempre più connotate dal-la multiculturalità perché aiutano bambini e adolescenti a costruire in maniera il più pos-sibile spontanea la loro identità che li aiuterà a diventare cittadini migliori e a rendere roseo lo sviluppo della nostra società.La serata è servita per farci capire come, nella società odierna, i problemi e le sfi de legate all’educazione sono importanti tanto quanto quelli legati alle condizioni di vita. Poter crescere e sviluppare il proprio essere in modo spontaneo è spesso reso diffi cile dalle situazioni in cui bambini e giovani si trovano, è però facile capire quanto sia importante e giusto che ognuno abbia la possibilità di sce-gliere la strada che vuole intraprendere.

Adele Pagnotta

Una serata musicaleSabato 8 ottobre alla festa di ravaldino la mu-sica è stata protagonista, hanno partecipato con un esibizione sul palco i ragazzi apparte-nenti alle realtà della parrocchia.La serata è stata aperta da Seydou Keynou, percussionista di indiscusso talento prove-niente dal Burkina Fasu, che ha intrattenuto il pubblico con il suo djambè; è poi salito sul palco il duo “Lollo & Tasso” accompagnati dal contrabbasso di Luca Di Chiara suonando brani in acustico.La terza band che ha suonato è stata “The Claptonmaniacs” , con a sorpresa alla batteria Tommaso Stanghellini, che ha proposto dei brani blues.Hanno chiuso la serata gli “Alice in Wonder-land” con i loro pezzi inediti in stile progres-sive.Durante il concerto era possibile cenare allo stand gastronomico e il progetto “Welcome” ha presentato le sue attività e le sue iniziative.

Luca Di Chiara

Qualche rifl essione sulle giornate della Festa della Parrocchia

Ravaldino in festaDal 2 al 9 ottobre si è svolta la festa della nos-tra comunità parrocchiale.Diversi gli appuntamenti e gli eventi organiz-zati: in queste pagine i resoconti dei nostri "inviati" speciali.(nella foto: i passaggi scout nel cortile grande)

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numero 1 - Novembre 2011Note di Vita Parrocchiale

“ Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta!”I “ragazzi” che hanno dato la loro disponibilità per preparare il pranzo parrocchiale e per at-tivare lo stand gastronomico sono soddisfatti sotto molteplici punti di vista.Innanzitutto per la possibilità di dialogo e conoscenza che si crea in questa occasione.I “referenti” della cucina con orgoglio e con-vinzione cercano anche in questa forma di servizio di creare un gruppo di lavoro etero-geneo sia nell’età che nell’appartenenza o non-appartenenza a gruppi parrocchiali.Questa modalità ci arricchisce tantissimo perché ci da l’opportunità di conoscere un po’ meglio le persone che incrociamo spesso in parrocchia ma di cui magari conosciamo ap-pena il nome.Lo stesso servizio ci appaga perché tramite esso, diamo l’opportunità alla comunità par-rocchiale di ritrovarsi in modo conviviale, quasi “familiare” attorno alla tavola imbandi-

ta e poter dialogare e conoscersi per tessere ancora più profondamente quel legame di comunità che ci aiuta a crescere e che ci può dare la voglia e lo stimolo ad approfondire la nostra fede perché appoggiati/guidati dalla “forza” della comunità. E proprio per il desiderio e obiettivo di creare questa “comunità” così forte e unita, che quest’anno non poteva mancare un occhio di riguardo al Progetto Welcome e a chi ne fa parte. Ecco così che anche nel servizio in cuci-na abbiamo voluto coinvolgere le mamme dei bimbi che frequentano la parrocchia at-traverso il progetto.Nasce così l’idea di una cena multi-etnica, con i dubbi e le paure di gestione proprie di tutte le novità. E’ stata un’occasione di relazione, che ci ha avvicinato di più alla loro cultura, e di condivisione per ciò che riguarda le modalità di gestione degli spazi, degli alimenti, dei fi -gli. Ebbene si! Anche in cucina, come piccolo esempio di vita quotidiana, ci possono es-sere grandi diff erenze che portano inevitabil-mente ad un confronto che deve solleticare la curiosità di conoscenza e la voglia di dialogo.Gli obiettivi sono forse un po’ ambiziosi, e non si creda che sia così facile portare avanti ques-ta modalità di servizio, ma secondo noi può solo che dare un’ulteriore possibilità di incon-tro, dialogo e crescita.E se ci chiedete qual è il nostro sogno nel cas-setto… la risposta l’abbiamo già pronta ma ci vorrebbe altrettanto tempo per illustrarvela.Vi accenno solo qualcosa:- riuscire a coinvolgere di più la fascia giovani;- continuare con la proposta di conoscenza e di conseguenza di collaborazione con quelle persone che, pur venendo dai vari paesi del mondo, abitano nel nostro quartiere.

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numero 1 - Novembre 2011Note di Vita Parrocchiale

Sono Francesco e quest’estate ho portato il clan del mio gruppo FO14 a fare la route di servizio a Lourdes con il treno scuola dell’ O.P.F.B., è stata sia per me che per i ragazzi, un’esperienza fan-tastica, in occasione della festa della parrocchia ci è stato chiesto di portare una testimonianza del nostro “andare a Luordes” e il breve articolo che trovi qui sotto è quanto è scaturito dalla rif-lessione dei ragazzi! …

Capire cosa ci abbia spinto ad intraprendere il nostro primo pellegrinaggio a Lourdes si-gnifi ca considerare un antefatto fondamen-tale, tornando con la memoria un po indietro. Tutto è comincia-to in una nottata di dicembre du-rante l’uscita in-vernale del clan Forlì 14. Eravamo riuniti in “assem-blea plenaria” e ci stavamo animatamente confrontando ri-guardo la scelta della ruote es-tiva, quando dall’idea di due ragazze presenti si è concretiz-zata la soluzione “servizio a Lourdes”. Fin da principio a nessuno sfuggì nè la complessità, nè il grande impegno che questo progetto avrebbe richiesto (a lungo disposti in cer-chio ci guardavamo l’un l’altro negli occhi, pen-sierosi). Era soprattutto la prospettiva di trovarci a stretto contatto con chi vive quoti-dianamente la soff erenza che ci intimoriva.Pur non sentendoci pronti per un’esperienza così forte, nessuno riuscì a tirarsi indietro dal partecipare a quella “missione”, come se essa ci fosse stata affi data da un’entità Superione che in noi riponeva grande fi ducia. Dunque è proprio per questa sensazione che siamo riu-sciti a rompere gli indugi e ad accettare.Anche l’incontro così incondizionato con la fede ci coglieva impreparati, ma, soprattutto,

Un Clan a Lourdes... quale meravigliosa esperienza!è prevalsa l’idea di essere chiamati a questo, così sfi dando nostri i nostri limiti abbiamo de-ciso di metterci in gioco e siamo partiti. Solo ora, dopo aver vissuto questa condizione, ci rendiamo conto di quanto sia complesso riuscire a disporre ordinatamente il fl usso di emozioni e i numerosi insegnamenti che ab-biamo ricevuto durante il pellegrinaggio; già ciò testimonia la straordinarietà di quanto sperimentato. Reputiamo che tutte le con-quiste ottenute siano strettamente legate al servizio svolto.Addentrandoci in esso abbiamo progressiva-mente interiorizzato il senso cristiano del ser-

vire, spostando sugli altri priorità e attenzioni, che siamo soliti rivol-gere su noi stessi. Il consentire di poter far vivere pienamente il pellegrinaggio a chi, per varie ragioni, non ne avrebbe avuto la possibilità leniva la nostra fatica e motivava i nostri sforzi. Grazie a tale spiri-

to anche gran parte delle barriere tra noi e la diversità si sono dissolte. Di fronte ai malati abbiamo rivelato noi stessi senza nasconderci dietro maschere o costumi di cui ci serviamo nella quotidianità. E dunque a noi cosa è rimasto? L’amore, in tutte le sue manifestazioni: quello dei malati che nonostante le diffi coltà si recano a Lourdes per ringraziare di quanto nella loro vita hanno ricevuto; quello di tanti Foulards Blanches che off rono il loro servizio con dedizione ed entu-siasmo; l’amore totale di Bernadette che l’ha sostenuta nelle grandi diffi coltà della sua tes-timonianza e, al di sopra di tutto, l’immenso amore di Maria che manifestandosi non ci ha mai lasciato soli nel cammino.

I Rovers e le Scolte del Clan Forlì 14

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domenica 13 novembre“IL POPOLO DI DIO”

domenica 11 dicembre“LA CHIESA COME COMUNIONE”

domenica 12 febbraio“I LAICI NELLA CHIESA”

domenica 11 marzo“IL MINISTERO”

domenica 15 aprile“LA CHIESA E IL MONDO”

PARROCCHIA DI S. ANTONIO ABATE IN RAVALDINO

CATECHESIDI COMUNITÀ

Le catechesi si svolgono in chiesa dalle 10.30 alle 11.30

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