Norme in materia di requisiti igienico- sanitari delle ... · sanitari delle piscine ad uso...

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Norme in materia di requisiti igienico- sanitari delle piscine ad uso natatorio LR 09/03/2006 n° 8 e DPGR 26/02/2010 N° 23/R LR: Legge Regionale DPGR: Determinazione del Presidente della Giunta Regionale 1 Dr. Tuccini Andrea

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Norme in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio

LR 09/03/2006 n° 8 e DPGR 26/02/2010 N° 23/R

LR: Legge RegionaleDPGR: Determinazione del Presidente della Giunta Regionale

1Dr. Tuccini Andrea

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Documenti da tenere a disposizione dell’autorità incaricata del controllo (art. 49 DPGR 23/R)

a) un documento contenente i requisiti tecnico-funzionali con l’indicazione delladimensione e del volume di ciascuna vasca, il numero e la tipologia dei filtri, laportata delle pompe;b) Registro interventi manutenzione;c) registro dei controlli dell’acqua in vasca, contenente:1) esiti controlli dei parametri chimici e chimico fisici, previsti dal regolamento;2) lettura giornaliera del contatore installato nella tubazione di mandata dell’acqua

di immissione, utile al calcolo della quantità acqua reintegro;3) quantità e denominazione dei prodotti utilizzati giornalmente per la disinfezione

dell’acqua;4) data di prelievo dei campioni per l’analisi di laboratorio dell’acqua, e

conservazione dei relativi risultati analitici;5) lettura delle strumentazioni per il controllo del ricircolo;6) numero degli utenti dell’impianto ripartito per fasce orarie di frequenza.

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Art. 15 - Controlli1. I controlli per la verifica del corretto funzionamento del complesso sono distinti in controlli interni, eseguiti a cura del responsabile della piscina, e controlli esterni, di competenza dell'azienda USL.

Piscine pubbliche, private aperte al pubblico o private ad uso collettivo(di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a)

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Art. 16 - Controlli interni1. Il responsabile della piscina garantisce la corretta conduzione sotto ilprofilo igienico-sanitario di tutti gli elementi funzionali del complesso checoncorrono alla sicurezza della piscina.2. I controlli interni sono eseguiti secondo protocolli di gestione e diautocontrollo; a tal fine, il responsabile della piscina redige un documentodi valutazione del rischio in cui è considerata ogni fase che può rivelarsicritica nella gestione dell'attività, nel rispetto del DPRG 23/R/10

Piscine pubbliche, private aperte al pubblico o private ad uso collettivo(di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a)

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Principi del documento di valutazione del rischio di cui all’articolo 16 comma 2 della l.r. 8/2006 (art. 49 DPGR 23/R)

a) analisi dei potenziali pericoli igienico-sanitari per la piscina;b) individuazione dei punti o delle fasi in cui possono verificarsi i pericoli di cuialla lettera a) e definizione delle relative misure preventive da adottare;c) individuazione dei punti critici e definizione dei relativi limiti;d) definizione del sistema di monitoraggio;e) individuazione delle azioni correttive;f) verifiche del piano e riesame periodico, anche in relazione al variare dellecondizioni iniziali.

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Art. 16 - Controlli interni

Il responsabile della piscina garantisce che siano applicate, mantenute e aggiornate leprocedure previste nel documento di valutazione del rischio.

La documentazione relativa ai controlli effettuati dal responsabile è a disposizionedell'azienda USL per un periodo di due anni.

Qualora il responsabile, in seguito al controllo interno effettuato, riscontri valori deiparametri igienico-sanitari al di fuori dei limiti previsti dal piano di autocontrollo,provvede alla soluzione del problema ed al ripristino delle condizioni ottimali, dandonetempestiva comunicazione alla azienda USL, nel caso in cui sia necessariosospendere la balneazione.

Piscine pubbliche, private aperte al pubblico o private ad uso collettivo(di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a)

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Cosa deve garantire il Responsabile della piscina?

• Sicurezza dell’impianto• Igiene dell’impianto• Qualità del servizio

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Come si garantisce la sicurezza dell’impianto?

Manutenzione di tutti gli impianti a servizio della piscina e non solo quelli propri della vasca, esempi:

• rivestimenti antisdrucciolo di tutti gli spazi percorribili a piedi nudi

• Attrezzature accessorie ed arredi (trampolini, sedie a sdraio, locali, ecc.)

• impianto idrico sanitario • impianto di trattamento e distribuzione dell’aria

(se presente)

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Come si garantisce l’igiene dell’impianto?

• impianto di filtrazione• impianto di condizionamento chimico (pompe dosatrici

e centraline)• impianto di circolazione (pompe di circolazione e

prefiltri) • Impianto di distribuzione (che porta e riceve l’acqua

dalla vasca)

ed impropri, quali:

• impianto idrico sanitario • impianto di trattamento e distribuzione dell’aria (se

presente)

Manutenzione dell’impianto di trattamento dell’acqua, inteso come l’insieme degli impianti propri della vasca:

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Come si garantisce la qualità del servizio?

• impianto sicuro• Impianto igienico• Servizio appropriato (ad es. per quanto

riguarda l’affollamento, l’efficienza degli impianti di servizio

Rispettando le aspettative dell’utenza (clientela):

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Il piano di autocontrollo dovrà esserecommisurato alla struttura.

I requisiti, e quindi le esigenze, di un agriturismo(PISCINA PRIVATA AD USO COLLETTIVO)sono del tutto diversi rispetto a quelli di unaPISCINA APERTA AL PUBBLICO.

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Qual è il fine ultimo del piano di autocontrollo?

• Garantire la sicurezza dell’impianto

• Garantire l’Igiene dell’impianto• Garantire la Qualità del servizio

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Il piano di autocontrollo deve essere “a misura”della struttura.

I requisiti, e quindi le esigenze, di un agriturismo(PISCINA PRIVATA AD USO COLLETTIVO)sono del tutto diversi rispetto a quelli di unaPISCINA APERTA AL PUBBLICO.

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Il rispetto dei parametri dei REQUISITI FISICI eCHIMICI dell’acqua di vasca hanno il fine digarantire:1) il rispetto dei parametri microbiologici (IGIENEdell’acqua di vasca)2) la SICUREZZA dell’acqua di vasca

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Se il titolare dell’impianto può optare sulle modalità di disinfezione

dell’acqua, e quindi dei parametri FISICI e CHIMICI di questa (es. disinfezione dell’acqua

tramite il cloro, o l’ozono, o la fitodepurazione…) il Responsabile della piscina deve

in ogni casogarantire i requisiti MICROBIOLOGICI dell’acqua

di vasca.

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Una parte preponderante della normativa, e quindi del piano di autocontrollo, è volta a

limitare la contaminazione dell’acqua della piscina al fine di garantire i requisiti

MICROBIOLOGICI dell’acqua di vasca.

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La normativa, e quindi il piano di autocontrollo, mira anche a garantire un uso corretto della vasca ai fini della SICUREZZA.

Il responsabile di piscina deve, pertanto, garantire che l’utenza sia stata

correttamente informata (in modo documentato) riguardo al comportamento da

adottare.17Dr. Tuccini Andrea

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Piscine pubbliche, private aperte al pubblico o private ad uso collettivo(di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a)

Soggetti destinatari Violazione Importo sanzione amministrativa NoteTitolari piscine Assenza di autorizzazione o DIA da € 500 a € 6.000 immediata

chiusuradell'impiantoResponsabili delle

piscineAssenza documentazione relativa alfunzionamento e all'autocontrollo

da € 500a € 3.000

Assenza requisiti strutturali, gestionali, tecnicie igienico-ambientali dell'impianto piscina

da € 500 a € 3.000 il comunedispone lasospensionedell'attività perun periodo datre a trentagiorni

Assenza dei requisiti fisici, chimico-fisici,chimici e microbiologici delle acque di vasca

da € 500 a € 3.000, nel caso in cui non si adempia nei termini indicati alle prescrizioni impartite dall'azienda USL

Assenza del personale di assistenza aibagnanti durante l'orario di apertura

da € 500 a € 3.000 tale sanzione non si applica alle piscine di cui all'articolo 3 , comma 1, lettera a), numero 2), nelcaso in cui non sia prevista la presenza dell'assistente ai bagnanti

a) mancato svuotamento periodicodell'acqua delle piscine;b) mancata esposizione del regolamentodella piscina;c) presenza di bagnanti in numerosuperiore alla capienza massima dellapiscina indicata nel regolamento interno.

da € 200 a € 1.200

L'accertamento delle violazioni è di competenza delle aziende USL.La competenza all'applicazione delle sanzioni amministrative è del comune competente.

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Esempi di analisi di rischioFase Rischio Azione richiesta Limiti monitoraggio Azione correttiva

Metodologia FrequenzaPresenza di idoneosistema diapprovvigionamentodell’acqua dialimentazione dellevasche.

Condizione di nonpotabilità dell’acqua diapprovvigionamento

Nel casol’approvvigionamento nonsia da pubblicoacquedotto (ad es. dapozzo privato o da corpod’acqua superficiale)controllo della potabilità

v. allegato D DPGR23/R/2010

Analisi chimica emicrobiologica dell’acquadi ap-provvigionamento

Semestrale Ripristino valori potabilitàmediante idoneo impiantodi trattamento acqua opredisposizione perapprovvigionamentoidrico, anche tempo-raneo, da pubblicoacquedotto

Gestione del N° massimodi frequentatoricontemporaneamentepresenti presso l’impiantodi balneazione

Sottodimensionamentodei servizi (spogliatoi ebagni) e possibilecarenza igienico sani-taria per difficoltà digestione

Controllo degli in-gressiall’impianto dibalneazione

v. documento riportante ilnumero degli utentidell’impianto ripartito perfasce orarie di frequenza.

Registrazione degliingressi

In continuo Ripristino del numeromassimo utenti.Adozione di un sistema dimonitoraggio automatico,anche mediante display,del n. dei frequentatoricontemporaneamentepresenti presso l’impiantodi balneazione

Registrazione degliingressi alla vasca

Contaminazione mi-crobiologica dell’ac-qua divasca

Controllo degli ingressi alpiano vasca

• v. documentoriportante ilnumero utentidell’impianto

• v. allegato ADPGR 23/R/2010

• Ispezione visiva dei natanti

• Saggio del cloro libero attivo

• Analisimicrobiologica

• In continuo• 1 ora prima

dell’apertura e poiogni 3 ore duranteil periodo diapertura

• Ogni 2 mesi

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Esempi di analisi di rischio

Fase Rischio Azione richiesta Limiti monitoraggio Azione correttivaMetodologia Frequenza

Trattamento acquacoagenti disinfettanti

Depurazione acquadi vasca insuffi-ciente

Dosaggio automaticoagenti disinfettanti

v. allegato A DPGR23/R/2010

• Ispezione visiva dei natanti

• Saggio del cloro libero attivo

• Analisimicrobiologica

• In continuo• 1 ora prima

dell’apertura e poiogni 3 ore durante ilperiodo di apertura

• Ogni 2 mesi

Manutenzionealla rete idricosanitaria

Presenza dilegionella

Verifica della pulizia edisincrostazione disoffioni docce eserbatoi di accumuloper acqua calda

v. pianocampionamentoriportato nel manuale

• Ispezione visiva• Ricerca di

legionella in campioni d’acqua prelevati dal circuito idrico-sanitario

• In continuo• Annuale

• Periodica pulizia e disincrostazione a soffioni docce e serbatoi di accumulo per acqua calda

• Eventuale installazione di dosatore automatico prodotto battericida

• In caso di riscontro del batterio, azioni di bonifica specifiche

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 9 Qualità dei materiali (Art. 5 l.r. 8/2006)Sia il fondo che le pareti della vasca sono di colore chiaro, rifiniti con materialeimpermeabile e resistente all’azione dei comuni disinfettanti.Tutti gli spazi percorribili a piedi nudi nell’area destinata alle attività natatorie e dibalneazione hanno superficie antisdrucciolevole che garantisce una sufficientepresa al piede anche in presenza di acqua.

È necessario, ad es.:• stabilire la frequenza dei controlli periodici (ad es. ad inizio stagione,

mensile per i pavimenti, ecc.)• Definire modalità (cosa e come verificare)• Documentare operazioni di manutenzione

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 19 Presidi igienici per i bagnanti (Art. 5 l.r. 8/2006)l’accesso dei bagnanti all’area destinata alle attività natatorie e dibalneazione avviene attraverso una vasca lava piedi, alimentata in modocontinuo con acqua contenente una soluzione disinfettante…

È necessario, ad es.:• stabilire modalità disinfezione acqua (tipo prodotto, dosi, frequenza, ecc.)

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 25 Ricicli dell’acqua (Art. 5 l.r. 8/2006)Deve essere installato un contatore di portata alle pompe di ricircolo conregistrazione giornaliera o qualsiasi altra idonea strumentazione perverificare il rispetto dei parametri sopra indicati.

È necessario, ad es.:• Documentare gli avvenuti controlli• Documentare operazioni di manutenzione• Definire cosa fare in caso di risultati anomali

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 26 Reintegri e rinnovi dell’acqua (Art. 5 l.r. 8/2006)Le vasche vengono svuotate completamente per una adeguata pulizia e sanificazione dellesuperfici e per la manutenzione strutturale almeno una volta all’anno, e comunque all’inizio di ogniapertura stagionale.Art. 35 Pulizia e disinfezione ambientale1. La pulizia viene effettuata mediante una accurata disinfezione settimanale del complesso, (…),oltre ad una pulizia quotidiana (…) nell’area destinata alle attività natatorie e di balneazione ed aiservizi igienici (…).2. Sulla superficie dei percorsi a piedi nudi, nei servizi igienici e nelle docce, la pulizia vieneeffettuata almeno due volte al giorno.4. Il complesso viene sottoposto a monitoraggio per gli infestanti.

È necessario, ad es.:• Stabilire modalità di pulizia e sanificazione ed eventuale verifica documentata della corretta

attuazione di queste modalità• Documentare operazioni di manutenzione• Definire cosa fare in caso di risultati anomali

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 31 Filtri (Art. 5 l.r. 8/2006)Ogni unità filtrante viene rigenerata quando la perdita di carico del filtroeccede di 5x103 Pascal quella iniziale dichiarata a filtro pulito. In ognicaso l’operazione di rigenerazione viene eseguita per ogni unità filtrante,quando l’impianto è in esercizio, almeno una volta ogni quattro giorni.

È necessario, ad es.:• Istruzione relativa alla rigenerazione del filtro• Stabilire modalità di controllo• Registrare avvenuta operazione

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 36 Requisiti fisici, chimico-fisici e microbiologici dell’acqua di approvvigionamento (Art. 5 l.r.8/2006)

4. Il responsabile della piscina provvede ad effettuare controlli di conformità sull’acqua diapprovvigionamento di cui all’allegato D, con una cadenza almeno semestrale per gli impianti adapertura annuale. Per gli impianti stagionali tali controlli vengono effettuati almeno una volta nelmese antecedente l’apertura.

6. nel caso in cui si verifichino situazioni straordinarie che possano alterare, modificare e inquinarel’acqua di approvvigionamento, il responsabile della piscina è tenuto ad effettuare gli accertamentie le analisi di verifica dell’acqua di approvvigionamento comprendenti ulteriori parametri (richiestidalla ASL) rispetto a quelli indicati dall’allegato D, comunicando gli esiti e le misure adottateall’Azienda USL e al comune competente.

È necessario, ad es.: • Stabilire procedura di prelievo campioni• Registrare gli avvenuti campionamenti• Conservare i certificati di analisi• Definire cosa fare in caso di risultati anomali

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Alcuni esempi contenuti nel DPRG 23/R per i quali è necessario un piano di autocontrollo

Art. 38Requisiti fisici, chimici e microbiologici dell’acqua di immissione in vasca (Art. 5 l.r. 8/2006)1. L’acqua di immissione in vasca possiede i requisiti di cui all’allegato A al presente regolamento.2. Il controllo di immissione in vasca viene effettuato (…) ogni qualvolta se ne manifesti la necessità per verifiche

interne di gestione o per sopraggiunte circostanze straordinarie.

Art. 39Requisiti fisici, chimici e microbiologici dell’acqua contenuta in vasca (Art. 5 l.r. 8/2006)1. L’acqua contenuta in vasca possiede, in ogni punto della vasca, i requisiti di cui all’allegato A al presente

regolamento.2. Il controllo dell’acqua contenuta in vasca viene effettuato a cura del responsabile della piscina secondo le

indicazioni di cui all’allegato B al presente regolamento, e comunque ogni qualvolta se ne manifesti lanecessità per verifiche interne di gestione o per sopraggiunte circostanze straordinarie.

È necessario, ad es.: • Stabilire procedura di prelievo campioni• Registrare gli avvenuti campionamenti• Conservare i certificati di analisi• Definire cosa fare in caso di risultati anomali

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SVILUPPO DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO

GESTIONE DEI DOCUMENTI DI REGISTRAZIONEL’aspetto documentale non deve essere visto dal gestore come unappesantimento dell’attività di autocontrollo, ma come la base perdare evidenza delle misure messe in atto per garantire la sicurezzaigienica.

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