Norman e università

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UNIVERSITA': GIAMBRONE (IDV), LIETI CHE GELMINI SPOSI CAUSA ZARCONE (ASCA) - Roma, 21 dic - ''Abbiamo gia' fatto un appello al Consiglio di Facolta' dell'Universita ' di Palermo affinche' intitoli la sala lettura del nuovo plesso alla memoria di Norman Zarcone. Siamo lieti che il Ministro Gelmini abbia sposato la causa per ricordare la tragica vicenda di un giovane e brillante ricercatore lasciato solo dal mondo accademico''. E' quanto afferma Fabio Giambrone, Capogruppo Idv in Commissione Istruzione al Senato, che aggiunge: ''L'aula della facolta' intitolata a Norman dev'essere il simbolo dell'impegno a garantire un futuro certo e stabile ai tanti ricercatori meritevoli: un gesto concreti contro lo strapotere delle baronie , che dev'essere debellato dall'Universita ' pubblica per restituirla ai cittadini meritevoli''. ''Sono moltissime le adesioni all'iniziativa - conclude Giambrone - e, pur rispettando l'autonomia dell'Ateneo, sara' inevitabile esprimere vicinanza ai tanti studenti che attraverso l'Universita' sperano di realizzare i propri progetti di vita''. Roma, 21 dic. (Apcom) - In extremis, appena poche ore prima che il Senato approvi definitivamente il ddl di riforma dell'università che blocca ogni possibilità che si verifichino delle parentopoli, il rettore dell'università romana di Tor Vergata ha assunto la nuora. Lo ha scritto Il Messaggero, spiegando che Renato Lauro, 71 anni, preside della Facoltà di Medicina, oltre che rettore, ha appena chiamato come professore associato alla cattedra di Malattie dell'apparato respiratorio la dottoressa Paola Rogliani. Sua nuora, appunto. Che va ad aggiungersi al figlio, Davide Lauro, 41 anni, professore ordinario di Endocrinologia e al nipote, Alfonso Bellia, ricercatore di medicina interna. Lauro ha negato la parentela spiegando che gli viene attribuita solo perchè Bellia "è siciliano come me". La riforma vieta le chiamate universitarie per parenti di dirigenti accademici fino al quarto grado. "Vedo una accelerazione sul piano delle parentopoli - ha spiegato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - prima che entri in vigore al legge. A me sembra che questo dimostri l'esatto contrario: alcuni baroni temono che la legge non consenta più di assumere parenti". Intanto il rettore di Tor Vergata si è difeso: "Sono concorsi regolarmente banditi nel 2008 - ha detto - quando io non ero ancora rettore. Per gli stessi bandi sono stati chiamati già una ventina di vincitori di concorso. Ma vincere non vuol dire prendere servizio visto che ci sono, come è noto, problemi di budget". 21/12/2010 -

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Varie comunicazioni

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UNIVERSITA': GIAMBRONE (IDV), LIETI CHE GELMINI SPOSI CAUSA ZARCONE

(ASCA) - Roma, 21 dic - ''Abbiamo gia' fatto un appello al Consiglio di Facolta' dell'Universita' di Palermo affinche' intitoli la sala lettura del nuovo plesso alla memoria di Norman Zarcone. Siamo lieti che il Ministro Gelmini abbia sposato la causa per ricordare la tragica vicenda di un giovane e brillante ricercatore lasciato solo dal mondo accademico''. E' quanto afferma Fabio Giambrone, Capogruppo Idv in Commissione Istruzione al Senato, che aggiunge: ''L'aula della facolta' intitolata a Norman dev'essere il simbolo dell'impegno a garantire un futuro certo e stabile ai tanti ricercatori meritevoli: un gesto concreti contro lo strapotere delle baronie, che dev'essere debellato dall'Universita' pubblica per restituirla ai cittadini meritevoli''. ''Sono moltissime le adesioni all'iniziativa - conclude Giambrone - e, pur rispettando l'autonomia dell'Ateneo, sara' inevitabile esprimere vicinanza ai tanti studenti che attraverso l'Universita' sperano di realizzare i propri progetti di vita''.

Roma, 21 dic. (Apcom) - In extremis, appena poche ore prima che il Senato approvi definitivamente il ddl di riforma dell'università che blocca ogni possibilità che si verifichino delle parentopoli, il rettore dell'università romana di Tor Vergata ha assunto la nuora. Lo ha scritto Il Messaggero, spiegando che Renato Lauro, 71 anni, preside della Facoltà di Medicina, oltre che rettore, ha appena chiamato come professore associato alla cattedra di Malattie dell'apparato respiratorio la dottoressa Paola Rogliani. Sua nuora, appunto. Che va ad aggiungersi al figlio, Davide Lauro, 41 anni, professore ordinario di Endocrinologia e al nipote, Alfonso Bellia, ricercatore di medicina interna. Lauro ha negato la parentela spiegando che gli viene attribuita solo perchè Bellia "è siciliano come me".

La riforma vieta le chiamate universitarie per parenti di dirigenti accademici fino al quarto grado. "Vedo una accelerazione sul piano delle parentopoli - ha spiegato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - prima che entri in vigore al legge. A me sembra che questo dimostri l'esatto contrario: alcuni baroni temono che la legge non consenta più di assumere parenti".

Intanto il rettore di Tor Vergata si è difeso: "Sono concorsi regolarmente banditi nel 2008 - ha detto - quando io non ero ancora rettore. Per gli stessi bandi sono stati chiamati già una ventina di vincitori di concorso. Ma vincere non vuol dire prendere servizio visto che ci sono, come è noto, problemi di budget".

21/12/2010 -Ateneo Palermo, la Gelmini chiede un'aula per Norman Zarcone

   

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La richiesta è stata inviata al rettore, Roberto Lagalla, affinchè il giovane laureato, suicidatosi a settembre, non venga dimenticato ROMA. Mentre la riforma sull'università approda al senato, dopo l'approvazione da parte della camera ed è fonte di proteste da parte degli studenti e scontri in piazza, il ministro Mariastella Gelmini ha fatto formale richiesta che un aula della Facoltà di Lettere, dell'Università di Palermo, venga intitola a Norman Zarcone.Il ragazzo si era laureato con lode ed aveva ottenuto il dottorato in Filosofia del Linguaggio, ma a settembre si era tolto la vita lanciandosi dal settimo piano della sua facoltà. È questa la motivazione che ha spinto il ministro a presentare la richiesta al Rettore dell'Ateneo palermitano, Roberto Lagalla. Un'iniziativa che ha un chiaro scopo di distensione, per rendere onore ad uno studente modello ma anche per placare le forti tensioni che potrebbero scaturire in ulteriore violenza nella prossima manifestazione organizzata dagli studenti a Roma.La lettera sottolinea l'abnegazione con cui Norman ha affrontato gli studi, un impegno non ripagato da logiche baronali e raccomandazioni. «Si tratterebbe di un primo segnale  - ha spiegato il ministro Gelmini nella lettera - per non dimenticare la sua tragica storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi di certi baroni». Il ministro che nonostante le critiche difende la sua riforma basata proprio sull'abolizione dell'impostazione baronale dell'universita ha dichiarato: «Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al mondo tutta la sua rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall'università solo perché, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante». La richiesta del ministro inoltre segue ad una raccolta di firme da parte degli studenti che appoggiano l'iniziativa.

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SEI SU: CRONACA LOCALE   UN'AULA MAGNA PER NORMAN ZARCONE

Un'aula magna per Norman ZarconeDOMENICA 05 DICEMBRE 2010 21:58 CRONACA LOCALE

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L'aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo dal 3 dicembre ha una nuova targa affissa all'ingresso, una dedica simbolica, un omaggio che colleghi e amici hanno voluto tributare a Norman Zarcone, il dottorando morto lanciandosi dal settimo piano dell'università lo scorso 13 settembre.

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Da quel triste giorno il nome di Norman corre veloce. Diverse iniziative hanno elevato il suo ricordo: un diploma alla memoria assegnato dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e il Centro Europeo "G.Giolitti", una serata di musica e poesia voluta dagli amici ad un mese esatto dalla scomparsa, anche l'Ordine dei giornalisti di Sicilia ha voluto dare il suo tributo alla memoria a Norman inserendolo nell'elenco dei pubblicisti dal momento che pochi giorni prima di morire aveva regolarizzato la richiesta all'Odg.

«Norman - si legge in un comunicato degli studenti - è ormai il simbolo di una lotta ad un certo tipo di sistema feudale che noi vogliamo contrastare, anche con la protesta odierna. Il consiglio di Facoltà non si decide ancora a deliberare l'intestazione dell'aula, malgrado l'impegno assunto in prima persona dal rettore e malgrado una petizione formata da noi studenti della Facoltà. Da qui nasce la provocazione della targa affissa, nella speranza e nella lotta che i vertici accademici e i docenti si decidano a farlo con atto ufficiale e di grande onestà culturale, oltre che di responsabilità personale. Abbiamo deciso il nostro gesto simbolico e, ripetiamo, provocatorio proprio in periodo di grande mobilitazione studentesca, che speriamo serva a far riflettere chi dovrebbe avere a cuore il futuro delle nostre università».

La maggior parte dei docenti del senato accademico aveva, infatti, rifiutato la proposta d'intitolare l'aula magna a Zarcone, nonostante il parere favorevole di Roberto Lagalla, rettore dell'Università di Palermo. Questo gesto si è inserito nel clima caldo delle proteste contro la riforma Gelmini che in queste ore hanno visto nascere cortei, manifestazioni e università in stato di occupazione. Il giovane dottorando, con la passione per il giornalismo, avrebbe voluto continuare la carriera universitaria presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, la stessa in cui si era laureato. I suoi colleghi, con una targa, hanno voluto donargli l'ennesimo tributo per non dimenticare.

Gelmini: «un' aula intitolata a Norman Zarcone»

Scritto da Redazione   Martedì 21 Dicembre 2010 11:52

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Il ministro Mariastella Gelmini ha inviato oggi una lettera al Rettore di Palermo Roberto Lagalla in cui chiede di intitolare al più presto un’aula della Facoltà di Lettere a Norman Zarcone, il ragazzo laureato con lode e dottorando in Filosofia del Linguaggio che a settembre si è tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell’ateneo. Quello di Norman è stato un disperato gesto di protesta contro le logiche baronali, che riteneva impedissero del tutto la realizzazione dei suoi sogni. Il ministro ha chiesto al Rettore di procedere all’intitolazione dell’aula anche a seguito della raccolta di firme di molti studenti.«Si tratterebbe di un primo segnale – ha scritto il ministro Gelmini – per non dimenticare la sua tragica storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi di certi baroni. Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al mondo tutta la sua rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall’università solo perché, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante».

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IL MINISTRO SCRIVE AL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DI PALERMO

1   commento

La Gelmini scrive a Lagalla: “Un’aula intitolata a Norman Zarcone”di BlogSicilia

21 dicembre 2010 - Il ministro Mariastella Gelmini ha inviato oggi una lettera al Rettore di

Palermo Roberto Lagalla in cui chiede di intitolare al più presto un’aula della Facoltà di Lettere

a Norman Zarcone, il ragazzo laureato con lode e dottorando in Filosofia del Linguaggio che a settembre

si è tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell’ateneo.

Quello di Norman è stato un disperato gesto di protesta contro le logiche baronali, che riteneva

impedissero del tutto la realizzazione dei suoi sogni.

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Il ministro ha chiesto al Rettore di procedere all’intitolazione dell’aula anche a seguito della raccolta di

firme di molti studenti.

“Si tratterebbe di un primo segnale – ha scritto il ministro Gelmini – per non dimenticare la sua tragica

storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi

di certi baroni. Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al mondo tutta la sua

rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall’università solo

perché, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante”.

Tags: mariastella gelmini, norman zarcone, roberto lagalla, università

Categorie: Scuola e Università

       

Lettere e Filosofia, intestata un'aula a Norman Zarcone

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Norman Zarcone, un giorno di settembre a Lettere...

Il ministro Gelmini scrive al rettore: “Intitoli un’aula a Norman Zarcone”5 commentimartedì 21 dicembre 2010 

11:16

testo   Tagaula, ministro gelmini, norman zarcone,sucidioIl ministro Mariastella Gelmini ha inviato oggi al rettore di Palermo, Roberto Lagalla, una lettera in cui chiede di intitolare al più presto un’aula della facoltà di Lettere a Norman Zarcone, il ragazzo laureato con lode e dottorando in Filosofia del Linguaggio che a settembre si é tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell’ateneo. “Quello di Norman – sottolinea una nota ministeriale – è stato un disperato gesto di protesta contro le logiche baronali, che riteneva impedissero del tutto la realizzazione dei suoi sogni. Il ministro ha chiesto al rettore di procedere all’intitolazione dell’aula anche a seguito della raccolta di firme di molti studenti”.“Si tratterebbe di un primo segnale – ha scritto il ministro Gelmini – per non dimenticare la sua tragica storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi di certi baroni. Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al

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mondo tutta la sua rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall’università solo perché, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante”.“Qualche tempo fa il ministro Gelmini mi chiamò per esprimermi tutto il suo cordoglio e la cosa mi ha fatto un certo effetto poiché il ministro ha dimostarato una sensibilità e una pietas umana che altri non hanno avuto”. Lo dice Claudio Zarcone, il padre di Norman il dottorando palermitano suicida cui verosimilmente sarà intitolata un’aula nella facoltà di Lettere dell’ateneo palermitano. “Apprezzo molto la sua riforma – aggiunge – perché in alcuni punti è addirittura epocale, specialmente quando si vogliono togliere le rendite di posizione dei baroni e dei loro sudditi che si sentono ‘baronetti’, o quando si inserisce il ruolo degli studenti sulla valutazione dei professori. Il rettore Lagalla ha già portato in Senato Accademico la richiesta dell’aula per Norman, approvata all’unanimità. Lo ringrazio pubblicamente per la sua diplomazia e terzietà nella vicenda, anche se l’aula approvata in Senato Accademico riguarda il polo didattico e non il plesso di Lettere, dove il Consiglio di Facoltà non avrebbe mai approvato”. “Sento infine di ringraziare, il direttore del Tg5 Clemente Mimun – prosegue – il quale mi ha telefonato anch’egli per il suo personale cordoglio, a differenza di altri direttori di testata che hanno preferito invece ignorare la vicenda di Norman”. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Sapienza-Tor Vergata,parentopoli prima della riformaGli studenti ai politici: «Voi chiusi nei palazzi noi liberi per la città»ROMA - Vigilia dell'approvazione della riforma Gelmini, ultimi colpi di coda dei Baroni. Infatti ecco che spuntano nuove assunzioni e promozioni di parenti negli atenei La Sapienza e Tor Vergata. Protagonisti: i familiari dei rettori Luigi Frati e Renato Lauro. A poche ore dall'approvazione del ddl università, che impone lo stop alle parentopoli (purtroppo solo attraverso un sub emendamento approvato in extremis) che vieta a padri, figli e parenti (con grado di parentela fino al quarto grado compreso) di stare negli stessi dipartimenti, sembrerebbe che nei due atenei capitolini si pensi di più a sistemare le famiglie che ai problemi dell'università. 

SAPIENZA - Alla Sapienza, Giacomo, 36 anni, figlio del rettore Luigi Frati, sta passando in questi giorni dal ruolo di professore associato a quello di ordinario. Le procedure formali sono andate in porto il 19 novembre e ha battuto 25 concorrenti (di cui 24 più anziani di lui). Appena in tempo per schivare l'approvazione del ddl. Giacomo Frati, dunque, sarà ordinario a Medicina, la stessa facoltà dove fino a poco tempo fa insegnava la madre e dove insegna anche la sorella Paola, ordinario, laureata in Giurisprudenza. Stessa facoltà di cui il padre è stato preside per

Luigi Frati, rettore della Sapienza (Agenzia Jepg)

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anni. Stessa facoltà dove fino a poco tempo fa, prima di andare in pensione, insegnava Storia della medicina la madre di Giacomo e Paola. Cioè Luciana Rita Angeletti, professoressa ordinaria, moglie del Magnifico. Proprio lei che prima di approdare nell'università del marito per occuparsi di Storia della medicina, insegnava Lettere al liceo. Quindi ci fu un momento in cui Luigi, Rita, Giacomo e Paola lavoravano allo stesso indirizzo. Anzi festeggiavano il matrimonio di quest'ultima nell'aula Grande di Patologia Generale. Oggi tutta la famiglia Frati può fregiarsi dello straordinario titolo di ordinario.TOR VERGATA - A Tor Vergata sarebbe stata assunta lunedì come professore associato alla cattedra di malattie dell'apparato respiratorio la dottoressa Paola Rogliani, nuora del rettore Renato Lauro, 71 anni, ex preside di Medicina e Chirurgia (stesso percorso di Frati), che respinge le accuse spiegando che i concorsi sono stati banditi «nel 2008», molto prima delle norme anti-parentopoli della Gelmini. Il rettore ha in università anche il figlio Davide, 41 anni, ordinario di Endocrinologia. Stessa cattedra del padre prima di lui.I PRECEDENTI - Prima di Lauro era stato Magnifico per 12 lunghi anni Alessandro Finazzi Agrò che si ritrovava nella facoltà di Medicina e Chirurgia del suo ateneo non solo il figlio Enrico (professore associato) ma anche i nipoti di primo grado Calogero Foti e Gaetano Gigante (entrambi professori di Medicina riabilitativa con tanto di cattedra e primariato al Policlinico Tor Vergata). Mentre l’altro figlio, Ettore, è ordinario alla facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, così per dare il quadretto familiare al completo. Il binomio padri-figli non è però un'innovazione introdotta dagli ultimi rettori. Alla Sapienza Frati ha illustri predecessori: Renato Guarini prima (con le figlie Maria Rosaria e Paola, più il genero Luigi Stedile nei ruoli tecnici). E prima ancora Giuseppe D’Ascenzo (con il figlio Fabrizio) teneva famiglia in università. Insomma una tradizione che si tramanda da generazioni e generazioni di rettori.

GLI STUDENTI - Tutto questo accade alla vigilia di un nuovo corteo di protesta dopo una settimana di polemiche accese. «Non è tra i nostri obiettivi violare la zona rossa» giurano gli studenti dell'Università La Sapienza. Ma un altrettanto punto fermo è «non condannare ma neanche fare l'apologia di chi ha provocato gli incidenti del 14 dicembre». Malvina, ha 23 anni, una bellezza alla Pocahontas, iscritta alla facoltà di Lettere, fa parte di  Uniriot, il network delle facoltà ribelli. Sul loro sito un editoriale dal titolo: «Il 14 dicembre può succedere sempre!». Ma non riuscite proprio a dire la parola «condanniamo»? Gandhi non vi dice nulla?«Quella di martedì scorso non è stata una manifestazione di soli studenti. In quella giornata è accaduto qualcosa. E non si può passare alla moviola ogni singolo gesto seppur inappropriato. Mercoledì vogliamo rilanciare tutte le azioni comunicative che ci hanno contraddistinto. La nostra protesta vive da due anni con lezioni all'aperto, flash-mob e con l'università aperta ai bambini».Cosa cancellerebbe, se potesse, dal ddl sull'università?

Renato Lauro, rettore di Tor Vergata (archivio Corriere)

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«Una cosa assurda è aprire il cda ai privati. Assurdo anche dare maggiori poteri ai rettori. Non è un caso che la Crui (la conferenza dei rettori, ndr) non abbia aperto bocca. E soprattutto diciamo "No" alla chiusura dei luoghi decisionali, luoghi dove gli studenti possono parlare come i consigli di facoltà». Quindi, promette Malvina, «sfileremo in strada con un percorso a sorpresa» dalle 9.30 in poi, al grido: «Voi chiusi nei palazzi, noi liberi per la città».IL DIALOGO - Come finirà questo braccio di ferro con il governo lo chiediamo anche a Giorgio Sestili, 26 anni, studente di Fisica e rappresentante del movimento «Atenei in rivolta». Il centro storico «nun se tocca» ha detto il sindaco Gianni Alemanno.Il centro storico l'abbiamo già violato in altre occasioni. E non violare la zona rossa non è una resa. Il governo si sbaglia a gettare benzina sul fuoco attraverso la repressione di Maroni o le parole di Gasparri. Il movimento studentesco è più intelligente. E continueremo la mobilitazione anche dopo l'approvazione del ddl Gelmini. Il governo deve cominciare a dialogare con noi. C'è un futuro da ricostruire».C'è un nome con cui si potrebbe imbastire un dialogo?«Se guardiamo l'attuale scenario parlamentare c'è il deserto».SUL TETTO - Stefania Tuzzi, 19 anni di precariato, ricercatrice in Storia dell'architettura, è sul tetto della Sapienza ormai da 29 giorni. Al freddo e sotto l'acqua: «Sto diventando un pesce ormai...»Quando scenderete definitivamente?«Vedremo dopo il corteo. Speravamo di parlare con la Gelmini dopo che il presidente della Repubblica le ha inoltrato la lettera che gli avevamo inviato. E invece della Gelmini nemmeno l'ombra... Solo lunedì abbiamo visto l'onorevole Quagliarello. Un po' tardi, no?». Stefania fa parte della Rete 29 aprile e sugli incidenti del 14 ha una idea precisa: «Certo che li condanniamo. Noi siamo rimasti sconvolti».Ora cosa spera?«Cosa spero? Io che non avrò gli anni sufficienti per avere la pensione? Parleremo con gli studenti e ci atterremo a quanto dice il ddl, cioè non faremo didattica (ora per il 40% sulle nostre spalle). Faremo solo ricerca».Nino Luca21 dicembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Martedì 21 Dicembre 2010  /  ultimo aggiornamento h 21:25

Page 13: Norman e università

Università, a poche ore dalla riformail rettore di Tor Vergata assume la nuora

di Claudio Marincola

ROMA (21 dicembre) - Per qualcuno potrebbe essere l’ultimo colpo di coda di parentopoli. Per altri la continuazione di una saga inarrestabile che si tramanda di padre in figlio passando per i nipoti (rare volte spingendosi fino ai trisavoli). E’ successo ieri, dunque a poche ore dalla verosimile approvazione da parte del Senato della legge Gelmini che prevede la proibizione di chiamate universitarie per parenti di dirigenti accademici fino al IV grado. 

Università Roma 2, Ateneo di Tor Vergata, quellodella spianata, che ospitò la Giornata mondiale della gioventù nel Giubileo 2000. La grande croce è sempre lì. Il rettore no, è cambiato. Da quasi due anni c’è Renato Lauro, 71 anni, preside della Facoltà di Medicina eletto con 727 preferenze. La stessa che proprio ieri ha chiamato come professore associato alla cattedra di Malattie dell’apparato respiratorio la dottoressa Paola Rogliani. Chi è? E’ la nuora del rettore. Il posto che arriva in zona Cesarini delimita un’epoca. A ridosso del Natale, sotto l’albero, riunisce suocera, figlia e nuora, in pratica mezza famiglia. Nella stessa facoltà e nello stesso dipartimento infatti c’è anche il marito della signora, nonché figlio del rettore, Davide Lauro, 41 anni, professore ordinario di Endocrinologia, cattedra detenuta prima di lui dal padre. 

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di Claudio Marincola

ROMA (21 dicembre) - Per qualcuno potrebbe essere l’ultimo colpo di coda di parentopoli. Per altri la continuazione di una saga inarrestabile che si tramanda di padre in figlio passando per i nipoti (rare volte spingendosi fino ai trisavoli). E’ successo ieri, dunque a poche ore dalla verosimile approvazione da parte del Senato della legge Gelmini che prevede la proibizione di chiamate universitarie per parenti di dirigenti accademici fino al IV grado. 

Università Roma 2, Ateneo di Tor Vergata, quellodella spianata, che ospitò la Giornata mondiale della gioventù nel Giubileo 2000. La grande croce è sempre lì. Il rettore no, è cambiato. Da quasi due anni c’è Renato Lauro, 71 anni, preside della Facoltà di Medicina eletto con 727 preferenze. La stessa che proprio ieri ha chiamato come professore associato alla cattedra di Malattie dell’apparato respiratorio la dottoressa Paola Rogliani. Chi è? E’ la nuora del rettore. Il posto che arriva in zona Cesarini delimita un’epoca. A ridosso del Natale, sotto l’albero, riunisce suocera, figlia e nuora, in pratica mezza famiglia. Nella stessa facoltà e nello stesso dipartimento infatti c’è anche il marito della signora, nonché figlio del rettore, Davide Lauro, 41 anni, professore ordinario di Endocrinologia, cattedra detenuta prima di lui dal padre.