NOI SIAMO QUI - Poesie e racconti dagli studenti di Enaip Mantova
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Caro lettore e amico,
in questa rivista troverai alcuni frutti del Laboratorio Espressivo tenuto
dalla prof.ssa Sara Andreoli in questo intenso
anno scolastico all’Enaip di Mantova.
Quello che hai qui a disposizione
è il prodotto finale, ma tante
sono state le ore dedicate al pensiero,
alla stesura e infine all’impaginazione.
È il frutto del nostro lavoro,
ma anche della nostra passione.
Abbiamo voluto condividerlo perché
per noi ha valore e ti chiediamo
di leggerlo con curiosità
e con rispetto.
Puoi partire da dove vuoi,
per questo non abbiamo voluto
mettere numeri di pagine.
Naviga la nostra antologia e… buona lettura!
Gli studenti di Enaip Lombardia
Mantova
SCRIVERE
C'è chi pensa sia monotono,
inutile
una perdita di tempo.
C'è chi pensa sia l'unica cosa
che gli resta
per ricordare un momento.
C'è chi fa libri spiegando
una storia con un “senso di fondo”.
C'è chi con una parola spiega un intero mondo.
Scrivere è potere.
Il potere dell'espressività libera e pura
scrivere è coraggio.
Coraggio di abbattere le proprie mura.
Scrivere, per chiunque voglia
prender in mano una penna,
è buttar giù un pensiero, una poesia,
una memoria, una follia.
La vera sfida è cogliere non la nostra,
ma di altri la magia.
Randy Salgado S3
Abe Daniel S3
Un’amica
Non camminare davanti a me potrei non seguirti.
Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida.
Cammina al mio fianco ed insieme troveremo la via.
-Albert Camus-
Ti voglio bene non per quello che sei
ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stessa
ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto
qualsiasi fede
per rendermi migliore
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi
felice.
L’hai fatto senza un tocco, senza una parola,
senza un cenno.
L’hai fatto essendo te stessa.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un’amica.
Alessia Silipo V3
Mi ricordo…
quel giorno
che siamo usciti in compagnia
a Porto,
ridevamo, scherzavamo, battutine e cosa via.
Alla fine di quella sera mi salutasti
col sorriso stampato sul viso.
Tutto andò bene.
La sera dopo
tutti in discoteca,
noi contenti e tu con la morosa
finalmente felici.
Ma tutto svanì
come un battito di ciglia
tra il dolore degli amici.
Mi svegliai la mattina
e vidi un messaggio: “È morto“
io rimasi a bocca aperta.
Ti conoscevo poco,
mi bastava chiamarti amico.
Ti ricordo ancora quando passavi
anche se eri arrabbiato
avevi sempre il sorriso stampato.
Riposa in pace giovane amico
che troppo presto ci hai lasciato.
Beatrice Camatti V1
Tempo al tempodiceva mio padre.Andrà tutto benediceva mia madre.
Sarebbe andato tutto bene dicevano.
Ma lei morì lo stesso.
Tempo
Brinza Cristian S3
Protesta
Protestiamo!
Protestiamo per vivere…
Per riprendere quello che è nostro
per avere quella libertà
che hanno portato via.
La libertà portata via con la forza.
Riprendiamoci l’onore, la libertà.
Riprendiamoci il potere.
Uniamoci
Insorgiamo!
Insieme tutti uniti spacchiamo il mondo!
Facciamolo per noi
per le famiglie.
Insieme cambieremo il mondo.
Quindi amici, fratelli…
Insorgiamo!!!
Lorenzo De Stefani T2
PIOVE
Piove su tutto ancora,
come nei giorni scorsi
a stare dietro a un vetro.
Piove
e l’odore della strada
arriva fino dentro il naso
e sa di cose dimenticate che tornano alla mente.
Piove su quel marmo
e sul sorriso di un amico
che non vedrò mai più,
che troppo presto
se ne è andato.
Deborah Micheloni V2
Sei sempre con me
E tutto il mio cuore se ne andrà,
se ne andrà in cerca di te
amico mio.
Bellezza mia.
Ti ritroverà, in qualunque posto tu sia.
Vivo anche per te
che non ci sei più,
per te che se ci fossi
regaleresti un sorriso,
per te che hai lasciato un vuoto nelle persone
che ti amano,
per te che la vita ti è sfuggita di mano
per te che hai tutto per diventare un angelo.
Mi manchi
Sei parte del mio cuore,
il tuo sorriso rimarrà impresso nella mia
mente,
il tuo nome è tatuato sulla mia pelle.
Sei il mio migliore amico e lo sarai per sempre
Ti vorrò per sempre bene Raffi.
Sabrina Rebonato V2
AMICIZIA TRADITA
Le ho voluto molto bene Ma … lei mi ha tradita, mi ha dato delle pene.
Quel giorno in cui ho scoperto cosa ha detto di me ho sentito il cuore battere fortee sono morta dentro. Proprio da lei non me lo aspettavo…Insieme abbiamo passato i giorni più belli della vita …
ma, non ha voluto la mia amicizia…mi ha tradita. Io che la amavo più di qualsiasi cosa.
Ma ora qui sono certa che se torna la perdono.
Perché le voglio un bene immenso.Lei per me è un dono.
Siham Chautta V1
LIBRI
Quando leggo mi perdonelle pagine di un libromi lascio trasportare dalle emozioni che mi dà.
Mi dà tristezza, felicitàe molte altre sensazioniche mi restano nel cuore
come belle parole romantiche.
I libri mi fanno vivere mille vitein luoghi fantastici e avventurosi.
E per questo mai smetterò di leggere.
Io leggo, leggo libri rossi, arancioni, bluNon smetterò di leggerli mai più.
Tiziano Cattari V1
Dolce mamma
Quando eri piccola te ne sei andata e con papà mi hai lasciata,fragile e disorientata, verso una meta non ancora preparata.
OOra ho 18 anni ogni cosa io facciacauso danni perché manchi tu .
Hai lasciato un vuotoe ti vorrei abbracciare ma ogni volta mi attacco a un portafotoe dee dentro ci sei tuda guardare.
Dalla nestra mi sporgo con la speranza di rivederti arrivaretu che puoi da lassù darmi la forza di continuare a camminare.
Stringimi forte la mano e non lasciae non lasciarmi andare.
Ti amo mamma e lo devi ricordare !Benedetta Gazzoni V2
La mamma è la più importanteè la donna che ti sentecrescere dentrobattere il cuoreti insegna il valore della vita vera.
È quell’angelo che ci saràti proteggeràe veglierà
su di te.
Non trattate male vostra mamma lei sarà l’unica donnae amicache non vi tradirà.
Lei vi terrà nel suo cuoreanche quando ci sarà dolore.Anche quando non ci sarà piùlei continuerà a guardarvi e a proteggervi da là.
La mamma è la più importante
Barbara Ghirardi V3
UNA STORIA
Questa è la storia di una ragazza innamorata di un
uomo affascinante più grande di lei di ben dieci
anni (si sa… l'amore non ha età). È una grande
storia d'amore, questa, vissuta tra sentimento,
gelosia e intrigo... Una storia vera e piena di
passione, ma vissuta realmente solo da una metà:
Julie.
La nostra storia è ambientata in un quartiere
molto tranquillo del Texas nel 1970, qui viveva
questa meravigliosa ragazza di 18 anni che
frequenta il liceo Oxford.
Ogni giorno Julie andava a scuola con le sue due
grandi amiche Mary e Joy, ragazze della stessa
età abitanti nel suo stesso quartiere, ma un giorno
un ragazzo sulla trentina, in macchina, si avvicinò
a loro. Julie si fermò e improvvisamente i loro
sguardi si incrociarono: un amore a prima vista.
Dopo quel giorno i due non si videro per mesi.
Fu un giorno d'estate, mentre lei era fuori casa sul
prato a svagarsi leggendo un libro del suo
scrittore preferito, Paulo Coelho, che Julie rivide
quel ragazzo che l’aveva così colpita: era accanto
a casa sua e tagliava il prato. Lei rimase lì a
fissare ogni suo singolo movimento, fino a che lui
si accorse di essere osservato e Julie subito
distolse lo sguardo, arrossendo in viso. Lui le si
avvicinò e cominciarono a parlare, si chiamava
Mark ed era il suo nuovo vicino di casa. Da quel
giorno cominciarono a frequentarsi e nacque così
una storia d'amore.
Terminato il periodo estivo, a settembre Julie
ricominciò ad andare a scuola mentre Mark,
ormai diventato il suo fidanzato, lavorava ogni
mattina e prima di andare al lavoro ogni giorno la
accompagnava a scuola con la sua Polo blu, un
bacio e ognuno poi andava per la sua strada.
All'uscita da scuola Julie sapeva che non
l'avrebbe più visto fino a sera, visto che lui a
quell'ora ancora lavorava, così le ore
pomeridiane non passavano mai, visto il suo
desiderio irrefrenabile di rivederlo al più presto.
Ormai Julie era innamorata persa di Mark.
Tuttavia ancora non aveva conosciuto il vero
Mark.
Più passavano i giorni, i mesi e gli anni, più
infatti Mark diventava possessivo, a tal punto che
non faceva uscire più Julie di casa e le vietava
persino di andare a scuola. Lei lasciò così gli
studi.
Per Julie questo non era un problema perché era
innamorata ormai, ma più passavano i giorni più
iniziava a rendersi conto che tutto questo non era
normale.
Una mattina, visto che a casa mancavano alcune
cose e Mark era ancora al lavoro, Julie decise di
andare a fare la spesa in segreto. La povera
ragazza non sapeva che lui si era messo d'accordo
con il vicino di casa per sorvegliarla e osservare
ogni sua mossa. Così quando lui venne a sapere
tutto, si arrabbiò a tal punto da metterle le mani
addosso, urlandole in faccia. Lei con le lacrime
agli occhi gridava di smetterla, ma lui non la
ascoltava, la sua paura era che Julie avesse un
altro uomo...
La situazione non migliorò, più passavano i
giorni più Mark diventava aggressivo, ma Julie
non voleva mettere fine alla loro storia, ne era
ancora innamorata dopotutto, e il ricordo di ciò
che avevano passato insieme le impediva di
mettere la parola fine. Inoltre temeva la reazione
di Mark.
Il fatto terribile accadde un giorno dell'inverno
del 1970. Julie era ormai esaurita
psicologicamente, aveva bisogno di parlare di
questa situazione con qualcuno, e poiché era da
tanto tempo che non vedeva le sue due care
amiche, decise di andare da loro per sfogarsi.
Si assicurò che il vicino non fosse a casa e uscì
correndo, ma purtroppo non andò come doveva
andare.
Mark quel giorno finì di lavorare prima e arrivò a
casa convinto di trovare Julie. Ovviamente non fu
così… Allora Mark andò su tutte le furie, sapeva
che sarebbe comunque tornata a casa e rimase in
salotto ad aspettarla scolandosi un intera bottiglia
di Rum.
Julie rientrò che erano ormai le sette, corse verso
la porta di casa velocemente, cercando le chiavi
disperse nella borsa, ma si accorse che la porta
era aperta e così si preparò un discorso e una
buona scusa (perché già sapeva che sarebbe stata
necessaria). Quando Mark sentì Julie entrare,
completamente ubriaco e preso dalla pazzia,
cominciò a urlare senza lasciarla parlare e
prendendola a sberle e urlando che lei sapeva che
non avrebbe dovuto farlo. Allora Julie lo
abbracciò, dicendogli di calmarsi, ma lui
scaraventandola a terra, preso dall'ira, afferrò un
coltello da cucina e la ferì al petto con 5
coltellate. Julie si accasciò a terra, Mark si
inchinò con il coltello ancora in mano e
incominciò a piangere e a urlare. Julie ancora
respirava, lui cercò di fare qualcosa, ma poco
dopo lei morì. Allora lui si gettò su di lei in
lacrime, sussurrandole all'orecchio che l'amava.
Mark rimase tutta la notte a dormire accanto al
cadavere di Julie e il giorno dopo andò a
costituirsi.
Chiara Caprara V2
LA STORIA DI JOHN
Cosa sta facendo quel ragazzo li per terra? Sta
pregando? Sta meditando? Sta semplicemente
riflettendo? Io penso che stia facendo tutte queste
cose. Ma soprattutto si sta chiedendo perché tutte
queste avversità dovevano capitare proprio lui, John.
Chi è John? John era un atleta, un talento naturale,
adorava correre, lo sport era la sua vita. Adesso John
non sa neanche se ce l’ha una vita.
Voi vi starete chiedendo: ma perché un talento è
messo in queste condizioni?
John era sposato con Jane, una splendida donna, da
cinque anni e il loro sogno era quello di crescere un
figlio. Dopo anni finalmente il loro sogno stava per
avverarsi: Jane era incinta. I due alla notizia di un
nuovo componente della famiglia erano entusiasti.
Ma nove mesi dopo accadde una cosa
inaspettatissima.
Mentre Jane e John erano usciti per fare spesa
ebbero un terribile incidente e John perse l'uso delle
gambe.
Jane morì.
Da quel giorno John non aprì più bocca, non riusciva
ad accettare la perdita delle due cose che amava di
più al mondo: sua moglie e le sue gambe e
soprattutto non riusciva ad accettare che la gente che
una volta lo adorava ora lo rinnegasse.
Anche oggi quando lo vedono per strada neanche lo
riconoscono.
Questa è la storia di John, ora ditemi voi cosa sta
facendo lì seduto. Sta pregando? Sta riflettendo? Sta
meditando?
No, non sta facendo niente, niente perché John è
morto. Morto dentro.
Abe Daniel S3
Stuntman
Sa sa sa... Uno due tre prova... Unoduetreprova...Buongiorno, siamo qui tutti riuniti in diretta da piazza Marcelli, e come ogni domenica, ci sarà un’esibizione di Jake, uno stuntman che si mo-stra sulla sua moto con acrobazie mozzafiato. Tra poco si esibirà e come sempre lascerà a bocca aperta tutti gli spetta-tori. Jake è partito, acrobazie in moto, salti, impennate, ormai è lui il prota-gonista della scena! Ma… aspettate un momento, non tutto funziona come dovrebbe… Jake è caduto, qualche scintilla di troppo o una per-dita di carburante improvvisa ha causato un incendio! L’uomo è avvol-to dalle fiamme, si rotola per terra, la folla impazzita guarda il povero ragazzo sofferente che cerca di dimenarsi per spegnere le fiamme, ma niente da fare… I soccorsi non arrivano, i secondi sono estenuanti e infiniti… Ecco i primi aiuti! Lo coprono subito con coperte antincendio per soffocare il fuoco, finalmente le fiamme sembrano essersi calmate, Lo stuntman si alza con l’aiuto dei paramedici, saluta il pubblico, e fra gli applausi della folla se ne va!
Vincenzo Calì M2
Negli anni Quaranta in Inghilterra si svolgevano i campionati scolastici di calcio femminile a cui ogni università partecipava. In un giorno di allenamento, la capitana Grace Dinel, dopo la doccia, rimase da sola nello spogliatoio. D’un tratto le luci si spensero e lei cominciò a sen-tire dei rumori provenire dal corridoio che collegava gli spogliatoi al campo. Grazie a una luce fioca, Grace poté intravedere un’ombra comparire davanti alla porta semichiusa dello spogliatoio, ma la luce, come era arrivata, se ne andò presto. Cautamente Grace si avvicinò alla porta tremando, ma l’unica cosa che vide fu uno scatto che in un attimo sembrò divorare il muro e spari-re in esso. Tornata a casa all’ora di cena, racconto ciò che le era capitato nello spogliato-io ma nessuno le credette. Il giorno dopo, tornando a casa dall’allenamento, si sentì inseguita e delle voci nella testa cominciarono a rimbombare. Non le era mai successo e spaventata cominciò a correre finché non fu arrivata alla porta di casa. Si guardò intorno e scorse in un vicolo quella stessa sagoma del giorno precedente, stavolta la vide guardare chiaramente verso di lei.Appena entrata in casa raccontò alla madre della sagoma sospetta, ma sua madre cominciò a preoccuparsi e a temere che sua figlia fosse malata di men-te. Guardò per scrupolo nel vicolo, ma non c’era nessuno, solo qualche sacco di spazzatura.Il giorno dopo la madre portò Grace dallo psicologo che le fece qualche do-manda e le disse che i suoi erano tutti sintomi di stanchezza per gli eccessivi sforzi. Il giorno seguente Grace rimase tutto il giorno a casa, ma non faceva altro che pensare a quello che era successo in quella settimana. Dopo pranzo, stanca di pensare, si buttò sul letto. Improvvisamente sentì ancora una volta un rumore strano. Spaventata si guardò intorno, ma nulla. Poi la sua atten-zione venne attirata dalla finestra, in particolare dal tetto della casa di fronte. Ancora una volta la sagoma, stavolta chiaramente di un uomo in piedi, ap-poggiato al muro, vestito di nero che guardava verso di lei. Grace corse da suo padre indicandogli l’uomo, ma il padre non vide altro che tegole e cami-ni.Gli episodi continuarono per diversi anni. Alla morte dei genitori, Grace venne rinchiusa in un manicomio perché considerata malata di mente.Dopo alcuni anni il giornale pubblicò uno speciale sull’atleta Grace Diner, sulla storia della sua vita e sulla fine che aveva fatto.Tutti videro una strana ombra nella foto della giovane. Un’ombra come di una sagoma inquietante. Riccardo Meschieri T2
LA STORIA DI AMY E JACK
Amy e Jack non sono fratelli ma sono stati
adottati dalla stessa famiglia.
Lei aveva 5 anni, lui 7. Abitavano in una
grande casa in campagna e furono adottati
nel 1996. Amy e Jack si volevano bene fin
da piccoli, ma crescendo si unirono sempre
di più fino a che all'età di 15 e 17 anni
diventarono oltre che fratelli, anche
migliori amici. Jack seguiva Amy
dappertutto e sentiva il dovere di
proteggerla da qualsiasi cosa.
Un sabato sera Amy doveva partire per le
terme con le sue amiche e Jack le
accompagnò in macchina. Appena arrivati,
lui prese i bagagli di Amy e li portò in
camera e dopo averla salutata rientrò in
macchina per tornare a casa.
Tuttavia, appena partito, cominciò a
pensare che quella era la prima volta che si
allontanavano e capendo che lei gli sarebbe
mancata troppo, tornò indietro, prese le
chiavi della camera ed entrò. Le amiche
stavano dormendo, Amy invece era sveglia
e guardava la tv. Lo vide entrare e,
sorpresa, gli chiese perché fosse tornato.
Lui non rispose, le prese la mano e la portò
con sé.
Si ritrovarono dentro una stanza con tante
vasche di acqua calda, ma per via
dell'orario non si poteva restare lì e loro lo
sapevano, infatti il guardiano passò a
controllare e Amy e Jack si nascosero.
Dopo che il guardiano se ne era andato,
Amy, divertita, spinse Jack nella vasca, lui
con tutti i vestiti bagnati la prese in braccio
e si buttarono insieme. Ora la guardava, ma
non come un fratello guarda sua sorella, la
guardava con occhi diversi dal solito.
Pensò che Amy era bellissima quella sera e
capì che era innamorato di lei da sempre.
Ormai era notte fonda e Amy e Jack erano
ancora nella vasca, scherzavano e si
divertivano, quando ad un tratto Jack la
baciò. Amy, stupita, si tolse e chiese al
fratello che diavolo stesse facendo. Jack,
incapace di rispondere, la baciò di nuovo,
ma quel bacio aveva qualcosa di diverso e
Amy non si tolse. Non capiva, ma si
lasciava andare. A un tratto il telefono
squillò. Era il padre, preoccupato perché
Jack non era ancora tornato. Il ragazzo capì
che era meglio rientrare, salutò Amy e salì
in macchina senza dire una parola.
Durante il viaggio decise di fermarsi per
scrivere un messaggio a Amy: aveva capito
di amarla da sempre, quel bacio per lui
significava molto, lei avrebbe dovuto
pensare a cosa fare, mentre era via. Lui
l'avrebbe aspettata a casa. Con una
risposta.
Amy non rispose a quel messaggio.
Passarono i giorni e lei tornò. Jack stava
malissimo, non sapeva cosa aspettarsi e
non scese neanche per salutarla. Quando a
un tratto sentì bussare: era lei. Jack aveva il
cuore a mille, Amy rimase lì a guardarlo,
poi d'un tratto gli sorrise, gli si buttò
addosso e lo baciò.
Quella era la sua risposta e da lì nacque
una bellissima, ma segreta, storia d'amore.
S. R.