Noi Amici di San Domenico Savio · raccomandai che non mancasse di prendere sempre parte alla...
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Noi Amici
di San Domenico Savio FOGLIO MENSILE DEL GRUPPO “AMICI DI SAN DOMENICO SAVIO”
ANNO VIII – n. 7
8 luglio 2017
CI SIAMO DIMENTICATI DI VOI... Per la prima volta dopo tanto tempo ci siamo dimenticati di voi… Da qualche anno la festa della parrocchia era anche l’occasione di inviare un omaggio a tutti gli ami-ci di San Domenico Savio. Era un omaggio simbolico, roba di poco conto, però che dava il segno di un legame. Invece quest’anno ci siamo semplicemente dimentica-ti. Le feste sono state particolarmente laboriose all’interno di un contesto partico-larmente laborioso di campi, scadenze, ecc. Quasi ci siamo convinti che era meglio quando la festa degli amici di s. Domenico Savio si faceva l’otto dicembre. Comun-que fortunatamente alcune signore che da sempre seguono la cosa (per chi le conosce…. Le sorelle Omedè) se ne sono accorte e ce lo hanno segnalato. Perciò provvederemo la settimana prossima a farvi avere il tutto con le dovute scuse. In compenso si è parlato degli amici di s. Domenico Savio e del foglio di collegamento durante la serata di musica e preghiera di domenica 11 giugno, dedicata alla figura di S. Domenico Savio. Tra le varie testimonianze si sono letti alcuni stralci presi dai vari fogli, specialmente dalla rubrica “Speciale giovani. Fede testimoniata”, che pensiamo abbiano lasciato il segno. Uno dei progetti è quello dir accogliere tutte queste testimonianze in un libro, che manifesti come nel mondo giova-nile c’è fermento intorno alle cose dello spirito. Un fermento ancora nascosto ma che lascia ben sperare sul futuro della fede anche in Europa.
La luce della Parola
Riprendiamo dalla missione Dopo le ultime feste del tempo di Pasqua
(Ascensione e Pentecoste) e dopo due domeniche teo-logicamente segnate (Trinità e Corpus Domini) ora si torna alla “normalità” con il tempo ordinario, ripren-dendo la lettura continua del vangelo di Matteo. Sia-mo al cap. 10 (anzi da domani arriviamo all’11) , che è caratterizzato dal cosiddetto “discorso missionario”. Matteo concentra in questo capitolo, a mo’ di manua-le, tutto quello che Gesù ha detto sulla missione degli apostoli e sull’evangelizzazione. E’ un tema molto attuale, specie in Europa, dato che si parla da molto tempo di “nuova evangelizzazione” pur essendo ancora troppo legati ai metodi della cristiani-tà tradizionale. Quel che vale in quel capitolo, vale an-che oggi, in particolare che il portare il Vangelo non è annunciare una dottrina bensì testimoniare l’amicizia con Gesù e mostrare come la fede vissuta e feconda sia una forza e una luce che permettono di stare al mondo in modo diverso.
Gli amici di San Domenico Savio
E’ un gruppo fondato da don Giacomo (parroco fondatore della nostra parrocchia), che si propone di sviluppare l’amicizia spiri-tuale attraverso la preghiera reciproca. Con-ta più di 350 aderenti ed essendo una frater-nità spirituale comprende anche persone defunte. Per tutti gli aderenti ogni 8 del me-se viene celebrata una eucaristia, ricordando la festa dell’Immacolata dell’8 dicembre nel cui nome San Domenico Savio aveva messo piedi con i suoi amici una “compagnia” per impegnarsi particolarmente nel cammino di santità. Un momento significativo è la festa della parrocchia: il 12 giugno (anniversario di de-dicazione della chiesa). Rilanciando questa fraternità spirituale si intende offrire spunti per il proprio cammino di fede e anche per al conversione di vita, a partire da gesti sempli-ci, dotati però anche di valenza sociale. Per iscriversi è necessario rivolgersi in par-rocchia: la quota simbolica è di 5 euro
Marchio amici san
Domenico Savio
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Fede testimoniata
Silvio Dissegna: chi era costui?
Dedichiamo questa pagina ad illustrare la vita di Silvio Dissegna, che ha molti tratti in co-
mune con S. Domenico Savio. A noi interessa anche perché durante la messa con “I nostri figli
in cielo” si cita proprio lui.
La sua storia è presto raccontata, tanto è breve e tanto è luminosa, come un raggio di sole.
Nato a Moncalieri (Torino) il 1° luglio 1967, Silvio Dissegna vive la sua fanciullezza cri-
stiana nella sua bella casa, con i suoi genito-ri e il fratello minore Carlo, a Poirino, nell’ondulata pianura di Torino.
Dal giorno della sua Prima Comunione, il 7 settembre 1975, ricevuta per un piccolo pri-
vilegio, nella cappellina di famiglia, dedicata a San Pio X, Silvio vive un intenso rapporto con Gesù nella preghiera personale, nella
partecipazione alla Messa con la Comunione ogni settimana, con la fedeltà ai suoi piccoli
doveri di ragazzo, con una bontà dolce e splendente verso tutti. A undici anni, nella primavera del 1978, si
ammala. Il bollettino medico non lascia spe-ranza: cancro alle ossa. Ma lui non si dispe-
ra, né si arrende. Vive la sua lunga e doloro-sa Via Crucis in unione con Gesù, carico del-
la croce e crocifisso, alimentato dalla Comu-nione eucaristica quotidiana, in continua of-ferta del suo dolore e della sua vita a Dio
Padre, per la salvezza del mondo. Nelle interminabili ore del dolore, di giorno e
di notte, prega senza stancarsi mai, con il Rosario tra le mani, invocando l’intercessione di Maria Santissima, per sé,
per i suoi cari, per il mondo intero. Preparato da questo lungo Rosario a Maria,
Silvio Dissegna va incontro a Gesù, amico e Signore, il 24 settembre 1979.
La sua fama di santità dilaga in molti Paesi del
mondo. Anche L’Osservatore Romano ha illustrato più volte la sua
vita singolare, una vera meraviglia di Dio nel no-
stro tempo.
SPECIALE
GIOVANI
Pillole di catechesi
Che cos’è l’apostolato
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica (nn 863-864):
Tutta la Chiesa è apostolica in quanto rimane in comu-
nione di fede e di vita con la sua origine attraverso i
successori di san Pietro e degli Apostoli. Tutta la
Chiesa è apostolica, in quanto è « inviata » in tutto il
mondo; tutti i membri della Chiesa, sia pure in modi
diversi, partecipano a questa missione. « La vocazione
cristiana infatti è per sua natura anche vocazione all'a-
postolato ». Si chiama « apostolato » « tutta l'attività
del corpo mistico » ordinata alla « diffusione del regno
di Cristo su tutta la terra ».
« Siccome la fonte e l'origine di tutto l'apostolato della
Chiesa è Cristo, mandato dal Padre, è evidente che la
fecondità dell'apostolato », sia quello dei ministri ordi-
nati sia quello « dei laici, dipende dalla loro unione
vitale con Cristo ». Secondo le vocazioni, le esigenze
dei tempi, i vari doni dello Spirito Santo, l'apostolato
assume le forme più diverse. Ma la carità, attinta so-
prattutto nell'Eucaristia, rimane sempre « come l'anima
di tutto l'apostolato ».
Celebrare la fede
Il congedo nella messa
L’aspetto liturgico dell’apostolato è
espresso nella conclusione della messa. I riti di
conclusione sono realmente poche parole rispetto
alle altri parti della messa, però hanno una pre-
gnanza fortissima. Vi sono diverse formule per il
congedo, ciascuna accentua qualcosa:
- La Messa è finita: andate in pace.
- La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate
in pace.
- Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate
in pace.
- Nel nome del Signore, andate in pace.
- Oppure, specialmente nelle domeniche di Pa-
squa: Andate e portate a tutti la gioia del Signore
risorto.
L’idea è unica: quello che hai vissuto in questa
celebrazione, portalo fuori. Il nucleo
dell’evangelizzazione...
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Fratello Domenico
Sua deliberazione di farsi santo
In questi anni abbiamo sempre a spizzichi raccontato di s. Domenico Savio a seconda del
tema del foglio. Vogliamo da ora in poi andare in ordine, pubblicando di volta in volta le varie parti della sua vita raccontata da don Bosco.
CAPITOLO 10. (1a
puntata)
Dato così un cenno sullo studio fatto nelle classi di latinità, parleremo ora della grande sua delibe-
razione di farsi santo.
Erano sei mesi da che il Savio dimorava all’Oratorio, quando fu ivi fatta una predica sul modo fa-
cile di farsi santo. Il predicatore si fermò specialmente a sviluppare tre pensieri che fecero profon-
da impressione sull’animo di Domenico, vale a dire: è volontà di Dio che ci facciamo tutti santi: è
assai facile di riuscirvi: è un gran premio preparato in cielo a chi si fa santo. Quella predica per
Domenico fu come una scintilla che gl’infiammò tutto il cuore d’amor di Dio. Per qualche giorno
disse nulla, ma era meno allegro del solito, sicché se ne accorsero i compagni e me ne accorsi
anch’io. Giudicando che ciò provenisse da novello incomodo di sanità, gli chiesi se pativa qualche
male. Anzi, mi rispose, patisco qualche bene. - Che vorresti dire? Voglio dire che mi sento un de-
siderio ed un bisogno di farmi santo: io non pensava di potermi far santo con tanta facilità; ma ora
che ho capito potersi ciò effettuare anche stando allegro, io voglio assolutamente, ed ho assoluta-
mente bisogno di farmi santo. Mi dica adunque come debbo regolarmi per incominciare tale im-
presa.
Io lodai il proposito, ma lo esortai a non inquietarsi, perché nelle commozioni dell’animo non si
conosce la voce del Signore; che anzi io voleva per prima cosa una costante e moderata allegria: e
consigliandolo ad essere perseverante nell’adempimento dei suoi doveri di pietà e di studio, gli
raccomandai che non mancasse di prendere sempre parte alla ricreazione coi suoi compagni. (1. continua)
Mamma Maria
Maria apostola: riflessione di don Giacomo Alberione Il fondatore dell’ordine dei Paolini, tutto impostato sull’apostolato attraverso i mezzi di comunica-
zione sociale, non poteva non aver riflettuto su Maria “apostola”. Ecco alcune sue riflessioni.
Disponibilità totale. «Maria doveva compiere il più grande apostolato: anzi, doveva essere l’apostola. Si dichiarò l’ancella del Signore, di cui egli perciò poteva disporre liberamente, a piaci-mento. Ella tutto accettava: prove continue, il rifiuto dei betlemiti, la fuga in Egitto, lo smarrimen-to al Tempio, i misteri e i dolori della vita privata di Gesù: “Non sapevate?...”» (RdA, 237). Qualità apostoliche. «Maria possedeva e possiede le qualità che formano l’apostolo. Esse sono: sapienza, santità e zelo» (Le grandezze di Maria, 58). Generò Cristo al mondo. «Maria, nostra madre e ma-estra, dal presepio compie il suo sublime apostolato, offrendo all’umanità Gesù maestro divino, via, verità e vita. Che tutti l’accolgano! Che tutti siano arricchiti dei frutti dell’incarnazione e re-denzione! »
La predica della vita. «L’ammirabile vita di Maria è una predica che si perpetua nei secoli. I vergi-ni sono stati guadagnati dal profumo della sua vita immacolata. E questi vergini si vanno moltipli-cando sempre più. Maria è regina virginum. I confessori da Maria hanno appreso lo spirito di ora-zione, di fede, di carità. È Regina confessorum. I martiri sono stati confortati dalla visione del Cal-vario, dove contemplano il Crocifisso e l’Addolorata. È Regina martyrum. «Gli apostoli, ispirati da Maria, hanno percorso il mondo e fatto risuonare ovunque l’eco della loro parola. È Regina apo-stolorum»
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Fede testimoniata
Le preghiere sul quaderno in fondo alla chiesa di giugno
- Signore ti ringrazio per tutto quello che fai per me
- Signore, la mia famiglia si è allontanata da te ed è un disastro… aiutami a ricondurli sulla tua strada
- Vi ringrazio per tutto quello che fate per noi e non ho il minimo dubbio che anche questa volta ci aiuterete
- O zot faleminers per familjen e mrekullveshme qe mike dhan
- Aiutami Signore per i miei esami
- Grazie di essermi trovata vicina a mia madre quando l’hai chiamata a te ed era in casa sua
- Signore Gesù e Maria Santissima, leggete nel mio cuore e riferitelo voi a Dio. Grazie di tutto, tutto, perché riesco a capire che tutto ciò che mi capita (positivo o negativo) è per la salute dell’anima mia
- Sono qui, mio Signore, accolgo il dolore che mi dai, vorrei dire che sono pronta, ma non posso, aiutami a sopportarlo meglio. Ti amo sempre e comunque
- Sono ritronato qui Signore insieme a mia meglio. Come vedi l’appuntamento ce l’ho e non a caso in que-
sta chiesa dedicata ad un salesiano, luogo dove ho avuto la mia crescita spirituale e naturale. Il mio voto di
salesiano l’ho esaudito con il piacere di essere stato al santuario di Castelnuovo don Bosco. Ho sentito co-me sempre la tua vicinanza che mi accompagna in ogni momento dlela mia giornata. O Signore, accresci in
me la tua forza per affrontare le insidie terrene, aiutami nella mia difficoltà a superarle e mantenere viva la mia fede. Proteggi i miei cari, ovunque si trovino e dona loro la tua santa benedizione
- Caro Gesù ti prego col cuore in mano: accresci la fede nella mia famiglia e fa’ che tutti i problemi di salute e di lavoro si risolvano
- Signore Gesù e Maria Santissima aiuta i miei nipoti a crescere sani di corpo e di spirito
- O mio Signore misericordioso, accompagnami nel mio cammino e benedici la mia famiglia. Abbi pietà di noi
- Gesù mio, non abbandonarmi: mi sento stanca tanto, ma non sola
- Signore Gesà ti lodo e ti ringrazio per i tuoi innumerevoli benefici e ti prego di proteggere il mio bambino e la mia famiglia e i miei genitori malati
- Signore, donaci un sindaco onesto, appassionato e disinteressatoù
- Grazie Signore, solo grazie per avermi aiutato e dato
la forza di stare vicino a chi aveva più bisogno di me e si avermi fatto capire che amando e solo amando si
può donare veramente. Tutto il resto è solo egoismo
- Abbi cura delle sofferenze di mia madre
- Gesù, aiutami ad andare avanti con il lavoro
- Gesù, pensaci tu: non ciò che io voglio, ma ciò che è
meglio per me
-Signore, converti i cuori e dona la pace al mondo inte-
ro e l’unità a tutti i cristiani
- Signore, a due anni dall’incidente, va tutto bene: gra-
zie
- Signore, donaci dei politici all’altezza della situazione
- Sei sempre con me, per questo ti ringrazio ogni gior-
no
-Gesù, amico mio, converti mio padre, guarisci mia
madre nel fisico e mantieni la mia fede salda. Sono in difficoltà, grazie di tutto.
Il Regno: segni della sua presenza
Volontari per i profughi
Ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti a costruire
un piccolo gruppo di volontariato intorno alla
famiglia nigeriana che ospitiamo in casa die-
tro. A forza di appelli in chiesa alcuni hanno
dato la loro disponibilità di tempo. Altri, non
avendo tempo, hanno dato disponibilità econo-
mica per sostenere le spese della nascita futura
del piccolo.
E questo può non essere che l’inizio di una
mobilitazione un po’ più a largo raggio.
Il Regno è fatto di piccole cose, che non do-
vremmo dare per scontato. Invece di indignar-
ci perché i volontari non spuntano come fun-
ghi, dovremmo stupirci che emergano ancora
delle disponibilità a mettersi in gioco...