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Don Quijote Il fantastico cavaliere Impero Nigiani

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Don QuijoteIl fantastico cavaliere

ImperoNigiani

Impero NigianiIl fantastico cavaliere

Don Quijote

Impero Nigiani è un artista che non ha bisogno di presentazioni.

Del resto la sua pittura del “vero” e la cura del particolare ci ricorda i miniaturistidel medioevo rilanciando le sue figure nell’attualità.

Questo spiega il suo ultimo progetto, quello di dedicare una mostra al Don Chisciottedi Cervantes.

Un tema sul quale si sono confrontati tutti i grandi maestri e che parte dallaprima storia romanzesca, dove la fantasia trova la forza di evadere da una ripetitivitàche consuma l’esistenza, per slanciarsi verso l’ignoto, con i rischi e le emozioni chequesto comporta.

Nigiani si confronta con il tema, partendo dalla sua grande tecnica, ma allo stessotempo con estrema umiltà, rendendoci una storia affascinante , piena di spunti e diprofondità; per questo ci è sembrato giusto aprire le porte di Palazzo Bastogi, conle due nuove sale dedicate all’arte contemporanea, con l’obbiettivo di avvicinaresempre di più, anche con nuovi linguaggi il nostro Consiglio Regionale a tutti iToscani.

Buona mostra.

EugenioGiani

Presidentedel Consiglio

Regionaledella Toscana

IL FANTASTICO CAVALIERE SULLE TRACCE DELL’HIDALGO DON QUIJOTE

In ciò che andrò scrivendo, è il gusto di rappresentare le cose: Più queste sarannoperfette e migliore risulterà ciò che avrò scritto. E poiché questa mia opera ad altronon mira che ad abbattere l'Autorità e il favore che hanno i potenti.

Con queste parole Cervantes inizia il suo epico romanzo il “Don Quijote” scritto fra la fine del 1400 e l’inizio del 1500. Il protagonista è un uomo semplice, nato nelle assolate terre della Mancia. Don Chisciotte improvvisamente perdendo ogni rapporto con la realtà, scambia unabacinella con un lucido elmo, un cavallo di precaria stabilità (Ronzinante) in uno scal-pitante destriero, i mulini a vento per temibili nemici da combattere e distruggere. Con questo ciclo di venti opere ad olio e dieci disegni, Impero Nigiani, affronta un temadi alto profilo, un lavoro di notevole impegno storico culturale; esso fa seguito allasua lunga carriera artistica di notevole talento. Qui tuttavia crea qualcosa di prezioso.L’elemento pregiato sono le intense luminosità delle diverse forme che invadonoogni angolo delle sue opere. Nelle venti tele colpisce dove si vede Don Chisciotte e Sancio Panza in camminoverso le loro improbabili imprese: di lato un pittore dei nostri tempi, (Nigiani?) intentoad immortalare i nostri “eroi”. Nigiani contribuisce con proverbiale modestia e vive con intenso realismo una dellepiù grandi opere letterarie di tutti i tempi. In queste immagini ha riassunto molto bene l'universalità , senza tempo, del fattoletterario. L’opera di Nigiani non muterà il mondo, ma non per questo è superflua. Essa è componente attiva di una cultura generale che fa parte di una più alta storiadell’uomo, concorrendo a garantire all’uomo la sua umanità in uno svolgimentodifficile ma non per questo impossibile. Non un’arte apologetica dunque, bensìun’arte amara, drammatica, tragica, ironica, ma anche prefiguratrice di una nonutopistica integrità. Nigiani non rinuncia mai al proprio se-persona: come voce narrante, come compagnodi viaggio dei protagonisti; dei suoi miti e le sue verità. Per tutto questo Nigiani habisogno di leggerezza e questa qualità abbonda nelle sue narrazioni.

Ho iniziato questo mio breve scritto con Cervantes, intendo chiuderlo con le sue stesse parole finali:

Disprezzò l’universo intero, fu lo spaventacchio e il Babau del Mondo, ed ebbe lafortuna di viver matto e di morir savio.

GiampieroIacopiniDirettore artisticoAccademiaArtee AccademiaMusicale diFirenze

Non è sempre facile far appassionare i ragazzi alla lettura per svariati motivi, tuttaviail Don Chisciotte della Mancia, è uno dei grandi classici che stimolano l’interesse ela curiosità nei ragazzi per le vicende, la particolarità dei personaggi e il linguaggiosemplice, diretto, abbastanza ironico e parodistico.

Il linguaggio colloquiale di Sancho, infarcito di proverbi e strafalcioni, suscita diver-timento nei ragazzi e la natura buona di Don Chisciotte, i suoi intenti reali di faredel bene, la sua generosità e condiscendenza ad aiutare e a capire gli altri, ne fannoun personaggio positivo, trasmettitore di valori umani e sociali.

Concludo con alcuni versi della filastrocca di G. Rodari dedicata al caro DonChisciotte:

In cuore abbiamo tutti un Cavalierepieno di coraggio,pronto a rimettersi sempre in viaggio,e uno scudiero sonnolento,che ha paura dei mulini a vento...

Ma se la causa è giusta, fammi un segno,perché-magari con una spada di legno-andiamo, Don Chisciotte, io son con te!

ElenaPelamatti

Maestrascuola primaria

Pubblicato in prima edizione spagnola nel 1605 il romanzo di Cervantes “El inge-nioso hidalgo Don Quixote de la Mancha” continua a conoscere una immutatafortuna bibliografica e visiva: continue ristampe in tutto il mondo e numerosetrasposizioni in illustrazione...Questo anche in Italia, paese che è idealmente omaggiato da Cerventes con laripresa in chiave sottilmente ironica dei poemi cavallereschi scritti a Ferrara nel Cin-quecento (sopratutto l’ariostesco “Orlando Furioso” e “La Gerusalemme Liberata”del Tasso): un esempio significativo è il film di esordio del famoso pittore e scultoreMimmo Paladino, “Quijote”, presentato al Festival del Cinema a Venezia nel 2006,visionaria e stravagante rilettura interpretata da due singolari cantanti-attori, comePeppe Servillo e Lucio Dalla.È ora la volta del fiorentino Impero Nigiani, il quale dopo aver realizzato una bellacartella grafica, “Don Quijote de la Mancha”, con cinque acqueforti originali, impo-stata essenzialmente sul dialogo sur-reale fra uomini e bestie, presenta in questocatalogo una serie di dipinti e sanguigne-seppie-pastello ispirata dall’affascinatalettura del romanzo secentesco, miscelata ai ricordi di un lontano soggiorno nellapetrosa Mancha.Come accade sempre al Nigiani, che ama lavorare per cicli tematici (ricordiamo soltanto la serie intitolata “Medioevo”, con suggestioni desunte dai romanziclaustrali come “Il nome della rosa” o quelli del più giovane Marcello Simoni), si evi-denzia anzitutto la cultura visiva del pittore, che lo hanno fatto designare nell’ultimoquarantennio fra i più significativi pittori “citazionisti” operanti nell’ambito toscano.Analizzando con attenzione le sue opere “donchisciottesche” si possono rinvenireechi e citazioni che precedono le atmosfere picaresche della Spagna seicentescaoppure la scavalcano: ricordi delle statue di Niccolò dell’Arca e del ritratto di Pio Vsapientemente reinventato. Ma altresì del “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo odel novecentista Palazzo delle Esposizioni all’E.U.R. e in mezzo pittori coevi a Cer-vantes (il frammento dal mirabile “Las Meninas” di Velasquez) o che hanno illustratomirabilmente il capolavoro dello spagnolo in tempi diversi (la sintetica, indimentica-bile icona del francese Daumier che compare in copertina, con la spiritosa aggiuntasullo sfondo di Nigiani che la dipinge protetto dal solleone con un ombrello verde).I “pastiches” ingegnosi e forbiti del pittore toscano (con uccelli e mulini a vento,ronzinanti e cani pulciosi) raggiungono un tono straniante e spesso divertito.Insomma, un accumulo postmoderno di immagini da museo e visioni fotografiche ecinematografiche, saldando idealmente l’Accademia all’Iperrealismo, un “meltingpot” che compendia la cultura occidentale e i suoi miti in un caleidoscopio non dirado affascinante, un viaggio nella Memoria svolto mediante la sovrapposizionesagace negli olii e nei disegni bicromi su carta gialla dal nostro Impero Nigiani, narratore su tela ormai ottuagenario ma lettore onnivoro, capace ancora di affasci-narsi con l’entusiasmo di un adolescente.

LucioScardinoCritico d’arte

Don Chisciotte vive ormai da qualche secolo, e ancora non finisce di stupirci.È un folle o piuttosto un cuore generoso alle prese con un mondo arido e senzafantasia?E le sue avventure sono le azioni sconsiderate di un esaltato o rappresentanol’eterna lotta tra gli alti ideali? Ho rivissuto i suoi tormenti, le sue emozioni, lesensazioni da lui provate. Niente è cambiato.Li ho riversati poi su quadri, incisioni e disegni; la mia via di espressione, il figurativo.Per tradurre il pensiero cervantesco mi sono documentato e avvalso dell’opera siadi pittori, quali Nani Tedeschi, Joaquin Turina, Manuel Castellano sia di quelladell’incisore Gustave Doré e in particolar modo poi delle illustrazioni di Victor G. Ambrus.Ulteriore fonte d’ispirazione sono state le immagini tratte dalla versione cinemato-grafica El Quijote diretta da Manuel Gutiérrez Aragòn nonché da quelle rappresentatealla Piccola Scala di Milano da Manuel de Falla.

ImperoNigiani

Pittore

opere

Cervantes e Papa Pio V - olio su tela cm 60x60

Cervantes e Isabella di Valois - olio su tela cm 60x60

Non tutti possiamo esser frati - olio su tela cm 60x60

Nomine Patris et Filii... - olio su tela cm 60x60

Sognando la cavalleria - olio su tela cm 60x60

Verso la gloria - olio su tela cm 60x60

Salutando Dulcinea del Toboso - olio su tela cm 60x60

In cammino - olio su tela cm 60x60

Cena con i caprai - olio su tela cm 60x60

Viandanti - olio su tela cm 60x60

Entrata in Barcellona - olio su tela cm 60x60

Pensando intensamente alla bella Dulcinea - olio su tela cm 60x60

Sancio Panza e il carnevale dei cani - olio su tela cm 60x60

Un nuovo giorno - olio su tela cm 60x60

La cena (beffa) al Castello del conte Trifaldi - olio su tela cm 60x60

La fuga dei cristiani da Algeri - olio su tela cm 60x60

Nozze di Camaccio e Chiteria - olio su tela cm 60x60

Battaglia contro i montoni - olio su tela cm 60x60

Ritorno... sconsolato - olio su tela cm 60x60

Il commiato - olio su tela cm 60x60

Salutando il paese natio - sanguigna cm 50x60

Il toro nero - sanguigna cm 50x60

Contro i Mulini a vento - sanguigna cm 50x60

Realtà o illusione - sanguigna cm 50x60

In cammino - sanguigna cm 50x60

Ingabbiato - sanguigna cm 50x60

Contraddizioni - sanguigna cm 50x60

Combattimento col cavaliere della bianca luna - sanguigna cm 50x60

Lo scontro con i Tori - sanguigna cm 50x60

La mancia - sanguigna cm 50x60

Impero Nigiani nato a Incisa Valdarno nel 1937, vive e dipinge a Firenze.Al suo attivo si possono enumerare oltre 40 mostre personali senza contare leinnumerevoli mostre collettive su invito sia in Italia che all’estero, fra le quali:

- Indipendants Exhibition Kanagawa, Giappone;- Museo dei Musei, Palazzo Strozzi, presentazione di Federico Zeri - Firenze;- V Biennale Internazionale della Grafica, Palazzo Strozzi - Firenze;- Ludica Speranza degli Artisti, Galleria Comunale di Arezzo, curata da Dino Pasquali;- Firenze per l’Arte contemporanea, Forte Belvedere, curata da Renato Barilli;- Ab Antiquo, invitato da Tommaso Paloscia a Palazzo Vecchio - Firenze;- 4 Pittori dello Sguardo Cristallino, Brancolini, Fusi, Gerico, Nigiani presentata dal- critico Giorgio Di Genova;- Navigazione Ultima, Brancolini, Fusi, Gerico, Nigiani, curata da Giorgio Segato;- Europ’Arte, Ginevra - Svizzera;- La Vita Nuova, presentata da Vittorio Sgarbi e Carlo Fabrizio Carli, Palazzo Firenze, - Roma;- Dante e Ovidio nella Divina Commedia, curata da C. Gizzi, Torre de’ Passeri, Pescara;- Le immagini del Silenzio, Regione Toscana, Palazzo Cerretani - Firenze;- Segni Firenze Anno Duemiladieci, Comune di Firenze, presidenza del Consiglio;- Grand Exhibition of Selected Paintings of Chinese, Shanghai - Cina;- Dalla periferia alla città, Palazzo della Provincia, a cura di Dino Pasquali - Arezzo;- 500° Anniversario della scomparsa di Amerigo Vespucci, a cura di G. Iacopini,- Palazzo Panciatichi, Regione Toscana - Firenze;- Una rivista, un’idea, una città, a cura di Severino Saccardi, Palazzo Panciatichi, - Regione Toscana - Firenze;- I colori della civiltà planetaria a cura di Severino Saccardi - Archivio Comune di- Firenze;- La Leda Perovta, a cura di Lucio Scardino, Castello Estense - Ferrara;- Lìmen Arte, Palazzo Comunale - Vibo Valentia;- Internationale Art, Innsbruck - Austria.

Aderisce con Del Testa, Cantini e Fusi al Manifesto Artistico “Foto di Gruppo”presentato da Pier Carlo Santini.Segnalato Bolaffi per la Pittura 1979 da Renzo Biasion.Inserito nella “Storia dell’Arte italiana del ‘900” volume generazione anni Trenta, acura di Giorgio Di Genova.Inserito nel volume “Artisti toscani nel XXI secolo”, a cura di Chiara Di Cesare.Inserito nel volume “Accadde in Toscana” a cura di Tommaso Paloscia.

Biografia

Stampa:

Tipografia del Consiglio regionale della Toscana

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