NICOLA LUISOTTI DIRETTORE - Teatro Regio Torino · ca dolcezza, la cifra espressiva dell’intera...

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I C O N C E R T I 2 0 1 3 - 2 0 1 4 NICOLA LUISOTTI DIRETTORE ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO MARTEDÌ 1 APRILE 2014 ORE 20.30 TEATRO REGIO

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I C O N C E R T I 2 0 1 3 - 2 0 1 4

NICOLA LUISOTTI DIRETTORE

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO

MARTEDÌ 1 APRILE 2014 ORE 20.30TEATRO REGIO

Concerto lirico sinf Luisotti 01apr14_2.indd 1 27/03/14 12:17

Nicola Luisotti direttoreClaudio Fenoglio maestro del coroOrchestra e Coro del Teatro Regio

Luigi Cherubini (1760-1842)

Requiem in do minore per coro e orchestra I. Introitus

Larghetto sostenuto II. Graduale

Andantino largo III. Dies irae

Allegro maestoso - Lacrimosa. Largo IV. Offertorium

Andante - Quam olim Abrahae. Poco allegro. Tempo a cappella     Più allegro - Hostias. Larghetto - Quam olim Abrahae

V. Sanctus Andante

VI. Pie Jesu Larghetto

VII. Agnus Dei Sostenuto

Sergej Prokof ’ev (1891-1953)

Sinfonia n. 3 in do minore op. 44ModeratoAndanteAllegro agitato - Allegretto - Tempo IAndante mosso - Allegro moderato - Andante maestoso

Restate in contatto con il Teatro Regio:

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Luigi CherubiniRequiem in do minore per coro e orchestra

Due furono i Requiem che l’Ottocento consacrò a modello di riferimento: Mozart e Cherubini ne erano gli autori. Ad essi avrebbero infatti guardato i compositori che nei decenni successivi si sarebbero confrontati con il testo della “messa per i defunti”, contra-endo ognuno i propri debiti. Come quello di Mozart, il Requiem di Cherubini è un frutto della maturità, appartiene infatti alla seconda fase della vita dell’autore, durante la quale la produzione operistica lasciò spazio a quella di musica sacra, attività che il compositore amava alternare alla pittura e agli studi di botanica.

La commissione di una messa pro defunctis giunse in occasione di un evento simbo-licamente importante: il ventitreesimo anniversario della morte per decapitazione del re Luigi XVI, commemorato il 21 gennaio 1816 nella cattedrale di Saint-Denis, fuori Parigi. Un evento emblematico del nuovo clima di Restaurazione che si andava respiran-do dopo gli sconvolgimenti che avevano attraversato l’Europa durante la Rivoluzione e l’epoca napoleonica, un clima in cui il ritorno all’ordine e a ideali di equilibrio e armo-nia era sentito come un’esigenza stringente. La musica di Cherubini incarna e soddisfa questa esigenza presentando tratti di classica sobrietà e moderazione, innanzitutto nella scelta di limitare i mezzi utilizzati (questo Requiem rinuncia, per esempio, alle quattro voci soliste normalmente impiegate), ma anche nella semplificazione del linguaggio po-lifonico che più volte è valsa a Cherubini l’accostamento allo stile musicale di Palestrina. A questi aspetti che caratterizzano il capolavoro sacro del compositore va aggiunto un terzo non meno importante: l’adesione a quello spirito di intima meditazione sulla morte che aveva caratterizzato la poesia sepolcrale dei decenni precedenti e che nel 1816 non aveva ancora esaurito il suo interesse. Una Stimmung presente già in apertura, nelle pri-me battute dell’Introitus, il cui timbro funebre è ottenuto dall’uso di un’orchestra privata degli archi di registro più acuto (violini e viole).

È noto che il Requiem contiene uno dei testi più visionari della liturgia cristiana, la celebre Sequenza, in cui si alternano con icastica forza descrittiva le terribili immagini dell’Apocalisse. Cherubini non manca di mettere in luce la drammaticità dei momenti più teatrali: il Dies irae, scaturito da un fatidico colpo di tamtam, il Tuba mirum, il Rex tremendae majestatis, il Confutatis. Salvo questi momenti di irrinunciabile enfasi teatrale, le restanti parti evitano però ogni effetto esteriore per aderire a un più composto racco-glimento, che spesso riduce il canto alla sola monodia o addirittura alla semplice ripe-tizione di una nota ribattuta. Anche l’uso del contrappunto fugato, il mezzo linguistico tipico della musica sacra, è limitato alle poche parti dove la sua presenza è imposta dalla tradizione, per esempio nel Quam olim Abrahae che chiude l’Offertorium.

Nuovo rispetto alla tradizione è invece l’inserimento fra Sanctus e Agnus Dei del mot-tetto Pie Jesu, una scelta che sarà destinata a essere in seguito imitata dai compositori francesi: è questo un luogo dove la contemplazione della morte si ammanta di malinconi-ca dolcezza, la cifra espressiva dell’intera composizione. Dolcezza cui Cherubini ricorrerà anche nell’epilogo della Messa, che si conclude con un’ipnotica e trasognata ripetizione dell’invocazione al riposo eterno.

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Sergej Prokof ’evSinfonia n. 3 in do minore op. 44

L’idea che opera e sinfonia, generi musicali profondamente diversi, potessero avere de-gli insospettati legami di parentale risaliva a Wagner. Per quanto stravagante, essa fu mol-to feconda e continuò a dare i suoi frutti fino a Novecento inoltrato. Se tale idea non avesse avuto il successo che ebbe, difficilmente a Prokof ’ev sarebbe venuto in mente di scrivere una sinfonia utilizzando esclusivamente, senza grosse modifiche, materiale musicale de-rivante interamente da un precedente lavoro teatrale: la sua Terza Sinfonia (1928), infatti, altro non è che una sorta di parafrasi della sua opera L’angelo di fuoco.

A suggerire a Prokof ’ev questo insolito lavoro di trascrizione vi furono contingenze pratiche: egli aveva lavorato per molti anni alla composizione dell’opera e, quando nel 1927 il progetto di rappresentarla a Berlino sfumò, decise di non vanificare lo sforzo del-la composizione trasformando alcuni dei suoi quadri in movimenti sinfonici. Verrebbe quindi da pensare che la sinfonia sia una sorta di poema sinfonico che segue le varie tappe dell’intreccio dell’opera; fu però il compositore stesso a mettere in guardia da una lettura della musica troppo legata al contenuto drammaturgico: egli dichiarò di aver ideato i temi usati nell’Angelo di fuoco ben prima di comporre l’opera, immaginandoli come materiale motivico per una sinfonia. Un destino che, in effetti, si compì.

La dichiarazione del compositore è certamente da tenere in considerazione, ma non si può negare che la sinfonia rimanga intimamente legata all’universo drammatico dell’ope-ra, un lavoro in cui il demonismo prokof ’eviano trova una delle sue massime espressioni: visioni spiritiche, divinazioni, esorcismi, epifanie diaboliche, incantesimi occulti si alter-nano nelle varie scene in un clima visionario assolutamente congeniale allo stile musicale dell’autore, fatto di ossessivi ostinati, ritmi barbari, temi spigolosi e stridenti dissonanze – fra le quali, però, si insinuano frequentemente melodie di appassionata cantabilità e momenti di estatica sospensione. Tutti elementi che si ritrovano abilmente sintetizzati nel primo movimento della sinfonia, il più esteso e il più ricco di temi e figure musicali.

Prokof ’ev lavorò alla strumentazione dell’opera (trasferita poi nella sinfonia) con un’in-solita cura, inventando alcune soluzioni inedite e decisamente ricercate. Ne è un esempio notevole il terzo movimento, costituito da un perpetuum mobile con frenetici arabeschi e glissati degli archi: è la sorprendente rappresentazione di un’evocazione spiritica alla qua-le, verso la fine del brano, la presenza medianica risponde, come nella migliore tradizione, con un’insistente serie di tre colpi ripetuti.

L’esaltazione dell’universo esoterico assume talvolta in Prokof ’ev caratteri un po’ cari-caturali. Siamo molto lontani dall’universo occulto di autori che al potere divinatorio della musica ci credevano davvero, come Skrjabin o Alkan; il demonismo di Prokof ’ev è dunque semplicemente un mezzo espressivo di cui egli si serve per sorprendere l’ascoltatore: l’ulti-mo movimento della sinfonia è una marcia che alterna esaltazione demoniaca a grottesca magniloquenza. Il suo scopo non è certo quello di evocare spiriti infernali, piuttosto quel-lo di strappare l’applauso del pubblico.

Marco Targa

Marco Targa ha conseguito la laurea e il dottorato presso il Dams di Torino. Ha pubblicato il libro Puccini e la Giovane Scuola. Drammaturgia musicale dell’opera italiana di fine Ottocento (De Sono-Albisani, Torino-Bologna 2012), nonché articoli sull’opera italiana, sulla forma-sonata e sulla musica per il cinema muto. Si è diplomato in pianoforte presso l’Istituto musicale “Puccini” di Gallarate (Varese).

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Requiem

IntroitusRequiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.Te decet hymnus, Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Ierusalem.Exaudi orationem meam; ad te omnis caro veniet.Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.Kyrie eleison. Christe eleison. Kyrie eleison.

GradualeRequiem aeternam dona eis, Domine.In memoria aeterna erit iustus, ab auditione mala non timebit.

Dies iraeDies irae, dies illa, solvet saeclum in favilla, teste David cum Sybilla.Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus.Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum, coget omnes ante thronum.Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura.Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur.Judex ergo cum sedebit, quidquid latet apparebit, nil inultum remanebit.Quid sum miser tunc dicturus, quem patronum rogaturus, cum vix justus sit securus?

L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Si innalzi un inno a te, o Dio, in Sion, a te si sciolga il voto in Gerusalemme.Esaudisci la mia preghiera; a te viene ogni mortale.L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Dona loro eterno riposo, o Signore.Il giusto sarà sempre ricordato, non temerà annunzio di sventura.

Giorno d’ira, quel giorno, distruggerà il mondo nel fuoco, come affermano Davide e la Sibilla.Quanto terrore ci sarà, quando verrà il giudice, per giudicare ogni cosa.Una tromba, diffondendo un suono meraviglioso nei sepolcri di tutto il mondo, chiamerà tutti davanti al trono.Stupefatte saranno la morte e la natura, quando la creatura risorgerà per rispondere al giudice.Verrà aperto il libro, nel quale tutto è contenuto, in base al quale il mondo sarà giudicato.Non appena il giudice si sarà assiso, ciò che è nascosto sarà visibile, nulla resterà ingiudicato.Cosa potrò dire io, misero, chi chiamerò a difendermi, se a malapena il giusto potrà dirsi al sicuro?

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Rex tremendae maiestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me, fons pietatis.Recordare Jesu pie, quod sum causa tuae viae, ne me perdas illa die.

Quaerens me sedisti lassus, redemisti crucem passus; tantus labor non sit cassus.Juste judex ultionis, donum fac remissionis ante diem rationis.

Ingemisco tamquam reus, culpa rubet vultus meus: supplicanti parce, Deus.Qui Mariam absolvisti, et latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti.Preces meae non sunt dignae, sed tu, bonus, fac benigne, ne perenni cremer igne.Inter oves locum praesta, et ab haedis me sequestra, statuens in parte dextra.Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis.Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis, gere curam mei finis.Lacrimosa dies illa, qua resurget ex favilla judicandus homo reus.Huic ergo parce, Deus: Pie Jesu Domine, dona eis requiem. Amen.

Re di tremendo potere, tu che per grazia salvi chi è da salvare, salva me, o fonte di pietà.Ricorda, Gesù misericordioso, che sono il motivo del tuo viaggio, non lasciare che io sia perduto in quel giorno.Cercando me ti sedesti stanco, mi hai salvato morendo in croce; fa’ che tanta fatica non sia vana.O giudice che punisci giustamente, dona la remissione dei peccati prima che venga il giorno della resa dei conti.Sospiro perché colpevole, per la colpa arrossisce il mio volto: risparmia chi ti supplica, o Dio.Tu che hai assolto Maria [Maddalena] e accolto il ladrone, hai dato speranza anche a me.Le mie preghiere non son degne, ma tu, buono, fa’ benignamente che io non bruci nel fuoco eterno.Assicurami un posto tra gli agnelli e dai capretti* tienimi lontano, ponendomi alla tua destra.Smascherati i malvagi, gettati nelle fiamme feroci, chiama me tra i benedetti.Prego supplice e prostrato, il cuore contrito come cenere: abbi cura del mio destino.Giorno di lacrime, quel giorno, quando risorgerà dalle braci l’uomo reo per essere giudicato.Risparmialo, o Dio: Gesù misericordioso, Signore, dona loro riposo. Amen.

* L’agnello figura l’animale da salvare, il capretto la vittima sacrificale.

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OffertoriumDomine, Iesu Christe, Rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis inferni et de profundo lacu.Libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas tartarus, ne cadant in obscurum; sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam, quam olim Abrahae promisisti et semini eius.

Hostias et preces Tibi, Domine, laudis offerimus; Tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus.

Fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti et semini eius.

SanctusSanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus Deus Sabaoth; pleni sunt coeli et terra gloria Tua. Hosanna in excelsis. Benedictus qui venit in nomine Domini.

Hosanna in excelsis.

Pie JesuPie Jesu, Domine, dona eis requiem sempiternam.

Agnus DeiAgnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem sempiternam.Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius est. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

O Signore, Gesù Cristo, Re della gloria, libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell’inferno e dal profondo abisso. Liberale dalla bocca del leone, affinché non le inghiotta l’inferno, e non cadano nell’oscurità; l’alfiere San Michele le ritragga invece nella luce santa, che un tempo promettesti ad Abramo e alla sua stirpe.A Te offriamo, o Signore, sacrifici e preghiere con lodi; Tu accettali in favore di quelle anime, delle quali oggi facciamo memoria. Fa’, o Signore, che esse passino dalla morte alla vita, che un tempo promettesti ad Abramo e alla sua stirpe.

Santo, Santo, Santo, il Signore, Dio dell’Universo; i cieli e la terra sono pieni della Tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

Pietoso Gesù, Signore, dona loro il riposo eterno.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo eterno.Una luce eterna splenda ad essi, Signore, con i tuoi santi in eterno, poiché sei ricolmo di pietà.L’eterno riposo dona loro, o Signore, e una luce perpetua splenda ad essi.

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Nicola Luisotti è Direttore musicale dell’Opera di San Francisco e del Teatro di San Carlo di Napoli. Dal 2009 al 2012 è stato Direttore ospite principale della Tokyo Symphony.

Uno degli appuntamenti più importanti del-la stagione 2013-2014 è stata l’esecuzione della Messa da Requiem di Verdi che ha visto riunite le compagini musicali dei due teatri lirici di cui è Direttore musicale: oltre 320 professori d’orche-stra e artisti del coro dell’Opera di San Francisco e del Teatro San Carlo sono saliti sul palco del War Memorial Opera House della città califor-niana in occasione del bicentenario verdiano e dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti.

La stagione lirica di San Francisco lo ha visto impegnato in Mefistofele e Falstaff; nella stagione estiva dirigerà La traviata e Madama Butterfly. A Napoli la stagione si è invece aperta con un nuovo allestimento di Aida e due concerti sinfonici; in primavera si cimenterà anche in una nuova pro-duzione di Otello. Luisotti è tornato sul podio del-la Royal Opera House di Londra con due opere: Turandot e il nuovo allestimento di Don Giovanni per la regia di Kasper Holten. Acclamatissimo interprete del repertorio sinfonico, oltre che di quello lirico, ha diretto molti fra i più presti-giosi complessi artistici del mondo, tra i quali la London Philharmonia, l ’Orchestra dell’Ac-cademia Nazionale di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker, la Cleveland e la Philadelphia Orchestra, la Filarmonica della Scala e l ’Orche-stre de Paris, solo per citarne alcuni.

Di origini toscane, nell’ultimo decennio ha riscosso uno straordinario successo di critica sul podio dei teatri lirici più prestigiosi del mon-do. Fra i trionfi più recenti vanno ricordate le coproduzioni Attila e Nabucco, in collaborazio-ne rispettivamente con il Teatro alla Scala e la Royal Opera House. In occasione del centenario della Fanciulla del West, ha diretto l’opera sia al Metropolitan sia all’Opera di San Francisco, suscitando il plauso unanime della critica, che ha individuato in lui un raffinato interprete puc-ciniano – il «New York Times» lo ha lodato per «l’eleganza, la sensibilità e l ’attenta lettura della partitura». La Fondazione Festival Pucciniano gli ha attribuito il prestigioso Premio Puccini.

All’Opera di San Francisco, dopo il debut-to avvenuto nel 2005 con La forza del desti-no, ha inoltre diretto La bohème, Il trovatore, Salome, Otello, Aida, Le nozze di Figaro, Madama Butterfly, Turandot, Don Giovanni, Carmen, Attila, Rigoletto, Tosca, Così fan tutte e Lohengrin.

La sua produzione discografica comprende l’incisione della versione integrale di Stiffelio (Dynamic) e l ’album Duets con Anna Netrebko e Rolando Villazón (Deutsche Grammophon). È inoltre sul podio delle produzioni in dvd dei Masnadieri al Teatro di San Carlo (Unitel Classica), della Bohème (Emi) e dell’allestimen-to per il centenario de La fanciulla del West (Deutsche Grammophon) al Metropolitan di New York.

Con questo concerto debutta al Teatro Regio.

Claudio Fenoglio, nato nel 1976, si è diploma-to con il massimo dei voti e la lode in Pianoforte e in Musica corale e direzione di coro; si è inol-tre laureato in Composizione. Ha studiato prin-cipalmente con Laura Richaud, Franco Scala, Giorgio Colombo Taccani e Gilberto Bosco, fre-quentando numerosi corsi di perfezionamento. Parallelamente agli studi accademici ha iniziato l’attività in ambito operistico come Maestro so-stituto per poi specializzarsi nella direzione di coro.

È stato Aiuto Maestro del coro presso il Teatro Massimo di Palermo affiancando per due anni Franco Monego. Nel 2002 è stato chiamato al Teatro Regio come Assistente del Maestro del coro Claudio Marino Moretti e successivamente di Roberto Gabbiani. A partire dal 2007 ha co-minciato l’attività come Altro Direttore del coro, alternandosi al Direttore principale in alcune produzioni della Stagione del Regio e collaboran-do con il Coro Filarmonico dello stesso Teatro.

Nel novembre 2010 è stato nominato Direttore del Coro del Teatro Regio, incarico che mantiene tuttora accanto a quello di Maestro del Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”.

L’Orchestra del Teatro Regio è l ’erede del complesso fondato alla fine dell’Ottocento da Arturo Toscanini, sotto la cui direzione vennero eseguiti numerosissimi concerti e molte storiche produzioni operistiche, quali la prima italiana del Crepuscolo degli dèi di Wagner e le prime assolute di Manon Lescaut e Bohème di Puccini.

Nel corso della sua lunga storia ha dimostrato una spiccata duttilità nell’affrontare il grande re-pertorio così come molti titoli del Novecento, an-che in prima assoluta, come Gargantua di Corghi e Leggenda di Solbiati. L’Orchestra si è esibita con i solisti più celebri e alla guida del complesso si sono alternati direttori di fama internazionale

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come Roberto Abbado, Ahronovič, Bartoletti, Bychkov, Campanella, Gelmetti, Gergiev, Oren, Pidò, Sado, Steinberg, Tate e infine Gianandrea Noseda, che dal 2007 ricopre il ruolo di Direttore musicale del Teatro Regio. Ha inoltre accompa-gnato grandi compagnie di balletto come quel-le del Bol’šoj di Mosca e del Mariinskij di San Pietroburgo.

Numerosi gli inviti di festival e teatri stranieri; negli ultimi cinque anni, in particolare, è stata ospi-te con il maestro Noseda in Germania (Wiesbaden, Dresda), Spagna (Madrid, Oviedo, Saragozza e al-tre città), Austria (Wiener Konzerthaus), Francia (tre volte al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi). Nell’estate del 2010 ha tenuto una trionfale tour-née in Giappone e in Cina con Traviata e Bohème, un successo ampiamente bissato nel 2013 con il re-centissimo “Regio Japan Tour”: nove date a Tokyo con Tosca, Messa da Requiem, Un ballo in maschera e un Gala Rossini. In estate sarà a San Pietroburgo, Edimburgo e Parigi.

L’Orchestra e il Coro del Teatro figurano oggi nei video di alcune delle più interessanti produ-zioni delle ultime stagioni: Medea, Edgar, Thaïs, Adriana Lecouvreur, Boris Godunov, Un ballo in maschera e I Vespri siciliani. Tra le incisioni disco-grafiche più recenti, tutte dirette da Gianandrea Noseda, figurano, per Deutsche Grammophon, due cd dedicati a Verdi con Rolando Villazón e Anna Netrebko e uno mozartiano con Ildebrando D’Arcangelo; per Chandos, Quattro pezzi sacri di Verdi e un disco dedicato a Petrassi.

Fondato alla fine dell’Ottocento e ricostituito nel 1945 dopo il secondo conflitto mondiale, il Coro del Teatro Regio è uno dei maggiori cori teatrali europei. Sotto la guida di Bruno Casoni (1994-2002) ha raggiunto un alto livello interna-zionale, dimostrato anche dall’esecuzione dell’O-tello di Verdi sotto la guida di Claudio Abbado e dalla stima di Semyon Bychkov che, dopo averlo diretto al Regio nel 2002 per la Messa in si minore di Bach, lo ha invitato a Colonia per l’incisione del-la Messa da Requiem di Verdi ed è tornato a coin-volgerlo nel 2012 in un concerto brahmsiano con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Il Coro del Regio è stato diretto successivamen-te da Roberto Gabbiani, che ne ha incrementato ulteriormente lo sviluppo artistico, mentre nel no-vembre 2010 l’incarico è stato assegnato a Claudio Fenoglio.

Oltre alla Stagione d’Opera, il Coro svolge una significativa attività concertistica e figura in diver-se registrazioni discografiche, ultime delle quali Boris Godunov di Musorgskij, Un ballo in maschera, I Vespri siciliani e Quattro pezzi sacri di Verdi, infi-ne Magnificat e Salmo IX di Petrassi con l’Orche-stra del Regio diretta da Gianandrea Noseda.

Il Coro ha preso parte alle numerose tournée del Teatro Regio in tutta Europa (ultima delle quali l ’ospitalità al festival di Verbier nell’agosto del 2013 per il Requiem verdiano) e nelle due trasferte in Oriente: in Cina e Giappone nel 2010 e a Tokyo nel 2013, con diverse produzioni operistiche e con-certi lirico-sinfonici.

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Orchestra

Violini primi Stefano Vagnarelli •

Marina Bertolo Claudia Zanzotto Alice Costamagna Massimiliano Gilli Marcello Iaconetti Elio Lercara Carmen Lupoli Miriam Maltagliati Brice Oliver Mbigna    Mbakop Alessio Murgia Thomas Schrott Daniele Soncin Giuseppe Tripodi Francesca Viscito

Violini secondi Cecilia Bacci •

Tomoka Osakabe Bartolomeo Angelillo Paola Bettella Alessia Bortolan Elisabetta Clara    Fornaresio Silvio Gasparella Ekaterina Gulyagina Roberto Lirelli Michele Mangiacasale Walter Matacena Ivana Nicoletta Paola Pradotto Valentina Rauseo

Viole Enrico Carraro •

Alessandro Cipolletta Gustavo Fioravanti Tamara Bairo Rita Bracci Davide Bravo Claudio Cavalletti Maria Elena Eusebietti Matteo Giacosa Alma Mandolesi Roberto Musso Giuseppe Zoppi

Violoncelli Riccardo Agosti •

Davide Eusebietti Giulio Arpinati Fabrice De Donatis Alfredo Giarbella Armando Matacena Luisa Miroglio Paola Perardi Marco Radaelli Cristiano Sacchi

Contrabbassi Davide Botto •

Atos Canestrelli Alessandro Belli Fulvio Caccialupi Giorgio Curtoni Kaveh Daneshmand Michele Lipani Stefano Schiavolin

Ottavino Roberto Baiocco

Flauti Andrea Manco •

Maria Siracusa

Oboi Carlos Del Ser •

Marco Del Cittadino

Corno inglese Alessandro Cammilli

Clarinetti Alessandro Dorella •

Diego Losero

Clarinetto basso Edmondo Tedesco

Saxofono Roberto Genova

Fagotti Andrea Azzi •

Orazio Lodin

Controfagotto Sergio Pochettino

Corni Ugo Favaro •

Pierluigi Filagna Fabrizio Dindo Eros Tondella Daniele Navone • Prime parti

Teatro RegioWalter Vergnano, Sovrintendente

Gianandrea Noseda, Direttore musicale

Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Stefano Vagnarelli (violino Francesco Ruggeri, Cremona 1686), Cecilia Bacci (violino Santo Serafino, Venezia 1725), Enrico Carraro (viola Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.) e Marina Bertolo (violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751).

Si ringrazia la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola.

Trombe Ivano Buat •

Paolo Paravagna Marco Rigoletti

Tromboni Gianluca Scipioni •

Enrico Avico Marco Tempesta

Basso tuba Rudy Colusso

Timpani Ranieri Paluselli •

Percussioni Lavinio Carminati Massimiliano Francese Fiorenzo Sordini

Arpa Elena Corni •

Maria Elena Bovio

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© Fondazione Teatro Regio di Torino Prezzo: € 1

Coro

Soprani Sabrina Amè Chiara Bongiovanni Anna Maria Borri Caterina Borruso Sabrina Boscarato Eugenia Braynova Serafina Cannillo Cristina Cogno Cristiana Cordero Eugenia Degregori Alessandra Di Paolo Manuela Giacomini Federica Giansanti Rita La Vecchia Laura Lanfranchi Paola Isabella Lopopolo Maria de Lourdes    Martins Silvia Spruzzola Pierina Trivero Giovanna Zerilli

Mezzosoprani / Contralti Cristiana Arri Angelica Buzzolan Shiow-hwa Chang Ivana Cravero Corallina Demaria Maria Di Mauro Roberta Garelli Rossana Gariboldi Elena Induni Antonella Martin Raffaella Riello Myriam Rossignol Marina Sandberg Teresa Uda Daniela Valdenassi Tiziana Valvo Barbara Vivian

Tenori Pierangelo Aimé Janos Buhalla Marino Capettini Gian Luigi Cara Antonio Coretti Diego Cossu Luis Odilon Dos Santos Alejandro Escobar Giancarlo Fabbri Sabino Gaita Mauro Ginestrone Roberto Guenno Leopoldo Lo Sciuto Vito Martino Matteo Mugavero Matteo Pavlica Dario Prola Gualberto Silvestri Sandro Tonino Franco Traverso Valerio Varetto

Baritoni / Bassi Leonardo Baldi Mauro Barra Lorenzo Battagion Enrico Bava Giuseppe Capoferri Massimo Di Stefano Umberto Ginanni Vladimir Jurlin Desaret Lika Riccardo Mattiotto Davide Motta Fré Gheorghe Valentin Nistor Franco Rizzo Enrico Speroni Marco Sportelli Marco Tognozzi Vincenzo Vigo

Se ritieni che la cultura musicale sia un valore irrinunciabile e pensi che sia importante dare direttamente il tuo appoggio, puoi firmare a favore del tuo Teatro, destinando il 5 per mille dell’IRPEF. È sufficiente scrivere il codice fiscale del Regio (00505900019) nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi.La destinazione del 5 per mille non comporta nessuna spesa e non è alternativa all’8 per mille.

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L’ORCHESTRA A PUNTATEMercoledì 9 Aprile 2014 ore 20Teatro Regio

Gli ArchiSergey Galaktionov direttore e violinoORCHESTRA DEL TEATRO REGIOBenjamin Britten: Simple SymphonyAntonio Vivaldi: Le stagioni

Venerdì 11 Aprile 2014 ore 20Piccolo Regio Puccini

I LegniEun-Sun Kim direttoreFIATI DEL TEATRO REGIOGioachino Rossini:Sinfonia da La CenerentolaSinfonia da Il barbiere di Siviglia Richard Strauss:Serenata op. 7 - Suite op. 4

Domenica 13 Aprile 2014 ore 11Teatro Regio

Gli OttoniRonald Romm direttore e trombaOTTONI E PERCUSSIONIDEL TEATRO REGIOJohann Sebastian Bach:Preludio e fuga BWV 545Andrea Gabrieli: Ave ReginaBernardino Bautista Monterde:La Virgen de la MacarenaLeonard Bernstein: West Side Story, suiteDmitrij Šostakovič: Concertino op. 94

I concerti sono presentati da Elisabetta Lipeti

ABBONAMENTO AI 3 CONCERTI: € 22 - UNDER 16: € 15Biglietti concerto del 9 aprile: € 15 - Under 16: € 10Biglietti concerto dell’11 aprile: € 10 - Under 16: € 8Biglietti concerto del 13 aprile (Stagione I Concerti Aperitivo): € 12 - Under 16: € 6Vendita diretta alla Biglietteria del Teatro Regio e presso i punti vendita Vivaticket; on line su www.vivaticket.it; telefonicamente con carta di credito - Tel. 011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12)L’abbonamento è in vendita esclusivamente alla Biglietteria del Teatro RegioBiglietteria del Teatro Regio: piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242Da martedì a venerdì 10.30-18; sabato 10.30-16; un’ora prima dei concertiInformazioni: Tel. 011.8815.557 - www.teatroregio.torino.it

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