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Zen è la più grande menzogna di tutti i tempi Buddhismo e Mindfulness: quali relazioni? Aprire le mani del pensiero Il BuddhaDharma in Giappone Total Zen Beginner Tutto l'universo non è che un'unica perla brillante notizie in breve attività dojo altre attività Si può veramente affermare che una persona sia meglio di un’altra? Ciascuno di noi svetta come una cima in mezzo al cielo. Nessun confronto: tu sei tu, io sono io. Tutti si fanno beffe di te, perché non servi a nulla? Devi soltanto trovare te stesso. Trova i tuoi punti di forza, unici e irripetibili. Fonda te stesso in te stesso, dimora in pace in te stesso. Ti trucchi – e non rinneghi, ciò facendo, il tuo stesso volto, trasformandoti così in un’altra persona? Così non diventi nient’altro che un fantasma. L’arte di imbellettarti consiste nel capire e accettare innanzitutto che cosa sia il tuo volto al naturale per valorizzarne, grazie al trucco, le particolarità. Lo scienziato vive come scienziato, l’ignorante come ignorante. La cosa importante è tirar fuori il meglio da questa vita. Non devi sprecare il tuo tempo. Se ci risvegliamo, allora riusciremo a tirar fuori il meglio dalla nostra vita. Ma per realizzare questo obiettivo, non si può mai tirare il fiato. Ogni giorno si deve ricominciare da capo. 1 3 4 5 5 5 6 6 6 continua a pag.2 Total Zen beginner sesshin (*) a Torino Total Zen beginner teisho (*) Total Zen beginner teisho (*) commemorazione del Maestro Daido Strumia sesshin a Prà del Torno Total Zen beginner teisho (*) 10/9 ore 19:00 21/9 ore 7:00 - 16:30 24/9 ore 19:00 2/10 ore 20:00 15/10 ore 19:00 16/10 ore 20:00 21/10 24-26/10 29/10 ore 19:00 30/10 newsletter settembre-ottobre 2014 www.ilcerchiovuoto.it Tutte le attività richiedono una prenotazione da inviare a "[email protected]" o contattando la segreteria. (*) teisho (insegnamento formale) e sesshin (ritiro intensivo) sono aperti a tutti previo contatto con la segreteria del centro.

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Zen è la più grande menzogna di tutti i tempi

Buddhismo e Mindfulness: quali relazioni?

Aprire le mani del pensiero

Il BuddhaDharma in Giappone

Total Zen Beginner

Tutto l'universo non è che un'unica perla brillante

notizie in breve

attività dojo

altre attività

Si può veramente affermare che una persona sia meglio diun’altra?Ciascuno di noi svetta come una cima in mezzo al cielo. Nessunconfronto: tu sei tu, io sono io.Tutti si fanno beffe di te, perché non servi a nulla? Devi soltantotrovare te stesso. Trova i tuoi punti di forza, unici e irripetibili.Fonda te stesso in te stesso, dimora in pace in te stesso. Ti trucchi– e non rinneghi, ciò facendo, il tuo stesso volto, trasformandoticosì in un’altra persona? Così non diventi nient’altro che unfantasma.L’arte di imbellettarti consiste nel capire e accettare innanzituttoche cosa sia il tuo volto al naturale per valorizzarne, grazie altrucco, le particolarità.Lo scienziato vive come scienziato, l’ignorante come ignorante.La cosa importante è tirar fuori il meglio da questa vita. Non devisprecare il tuo tempo.Se ci risvegliamo, allora riusciremo a tirar fuori il meglio dallanostra vita.Ma per realizzare questo obiettivo, non si può mai tirare il fiato.Ogni giorno si deve ricominciare da capo.

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10/9 ore 19:0021/9 ore 7:00 - 16:3024/9 ore 19:002/10 ore 20:0015/10 ore 19:0016/10 ore 20:0021/10

24-26/1029/10 ore 19:0030/10

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Tutte le attività richiedono una prenotazione dainviare a "[email protected]" o contattando lasegreteria.

(*) teisho (insegnamento formale) e sesshin (ritirointensivo) sono aperti a tutti previo contatto con lasegreteria del centro.

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Ti trovi nel cambiamento continuo,dunque in ogni singolo istante seiperfettamente il tuo vero sé. Non ècome un’immagine sulla tela, mapiuttosto come la luna nell’acqua, cheè in continuo movimento ogni istante.Ecco perché la perdi d’occhiofacilmente.Questo istante è unico e irripetibilecome la vita intera: se la perdid’occhio, perdi d’occhio tutta la tuavita, e allora cosa ne è di quanto dicequesto signor Sawaki?

Azzera tutto!Pratichi zazen già da cinque o diecianni? Roba vecchia! Devi cercare ognigiorno ripartendo da capo la tuastrada. Se fai della Via del Buddha latua domanda esistenziale, dovrairenderti conto che ogni giorno sitrasforma. Come devo percorrere laVia eterna in questo istante, in questocaso?Dobbiamo risvegliarci in ogni istante,e praticare ricominciando sempre dacapo.

Chi sa se domani sarà ancora in vita?Chi si ricorda di ieri?Ciò che veramente è importante, è ciòche faccio in questo momento. I mieipiedi devono essere saldamentepiantati sul suolo, così che attraversodi essi il mio corpo intero sia ancoratoalla terra.Percorrere la Via del Buddha significasmettere di imitare ciò che fanno glialtri.Nella Via del Buddha non puoi imitarenessuno, devi percorrerla da solo,completamente a modo tuo. Anche lapace dello spirito non è copiabile daqualcun altro; come potresti imitare ilSatori di un altro? Si tratta di te stesso,qui e ora. A cosa ti serve riferirti alSatori del tuo Maestro?

È la TUA vita, che non va messa inconto dei Buddha. Praticare la Via del

Buddha significa creare la propria vita,cioè trovare la propria strada per viverequesta vita.Ciò che al giorno d’oggi vienechiamata religione sono solo belleparole, ma vuote, e che non portano anulla; parole che vengono ripetute amemoria, senza che abbiano nulla ache fare con la nostra vita.Ascoltare l’Insegnamento significa,all’inizio, riempire con un po’ d’acquauna pompa vuota. Una persona è unpo' come una pompa vuota: riempitad’aria, non tira.Se invece viene versata un po’ d’acqua,comincia a pompare l’acqua dal fondo.Così l’acqua pompata inizialmente,fuoriesce. E l’acqua che poi vi scorreall’interno non viene né dal Maestro,né dal Buddha, ma dalla profonditàdella propria sorgente.

Seguire la Via del Buddha significasviluppare la propria Natura.

Sarebbe pazzesco, se Sawaki simettesse la maschera di ShakyamuniBuddha.Sawaki sta sui propri piedi, da solo.Non si fa impersonare né daShakyamuni, né da Avalokitesvara. Seanche tu riconosci di avere adisposizione qualcosa di unico, potraicontinuare a vivere la tua vita senzaessere un peso per gli altri.L’hai sempre avuto, ed è la cosa piùimportante in te.Il valore di un uomonon ha nulla a che farecon il suo stipendio.Ma qual è il valore diun essere umano? Selo cerchi, prima o poitroverai te stesso.Quando una personasi impegna in questotipo di ricerca, hal’enorme fortuna ditrovare un essereumano.

Essere intimi con se stessi – qualefortuna è più grande?

Come discepoli di Bodhidharma, nonimpariamo da qualcun altro, nonpratichiamo come dei bambini cheprendono lezioni di pianoforte. Ilnostro punto di partenza è questotronco con una testa, braccia e gambe.Ci dobbiamo interrogarecostantemente sul fatto che la nostrapratica non sia posticcia o imparata amemoria.La nostra fortuna consiste nelmantenerci saldi in noi stessi: questosignifica essere un Buddha.Qual è l’obiettivo della nostra pratica?Rinnovarci quotidianamente in baseall’Insegnamento dei Buddha e deiPatriarchi, in questa vita dove ognisingolo giorno è il primo fra tutti.In questa vita infinita si tratta ditrovare noi stessi – perfettamentenuovi, senza imitare nessuno, né rifarcia qualcosa di imparato a memoria.Crea te stesso, scopri che la tua vita èogni giorno nuova!

Liberamente tradotto e adattato da Elena

Seishin Viviani

“Zen è la più grande menzogna di tutti i

tempi.” di Kodo Sawaki Roshi - capitolo 1 “

Trovare se stessi e creare la propria vita”.

Angkor Verlag 2005

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Tento qui in grande sintesiun’articolazione possibile delledifferenze tra mindfulness secolare emindfulness spirituale/religiosa. Secon mindfulness intendiamoinnanzitutto “consapevolezza”, non sipuò non convenire che sia proprio laconsapevolezza il punto di arrivo (epoi di partenza) di qualsiasi attivitàriflessiva a carattere filosofico,clinico/medico,clinico/psicologico/terapeutico, eanche spirituale. Non è infatti la rettaconsapevolezza uno dei puntidell’Ottuplice sentiero indicato per ilsuperamento della sofferenza?Nessuno stupore quindi che unintervento volto a supportare ilportatore della domanda (il cliente) atollerare e superare una situazionestressante o dolorosa, possa assumeree fare propri i riferimenti delpatrimonio, dei messaggi originaridella dottrina e della tradizionebuddhista.Altrettanto naturale il fatto che in un

momento storico/politico/economicoin cui in tutti i contesti alto è il livellodi fatica generata appunto dacondizioni di lavoro e di vitaparticolarmente ansiogene, abbianosuccesso (e diventino quindi temi dimoda) parole chiave così icastichequali mindfulness, tali da suonarecome in grado di affrontareolisticamente, pienamente (quel “full”sembra assicurarlo), tutte leproblematiche che si avvertono anchesul corpo, e che nel corpo trovanorifugio, accoglienza sintomatica.Per chi si riconosce nello Zen Soto, la

distanza dal discorso della mindfulnesssi fa però grande: siamo ben lontanidal mushotoku, dalla visione radicale erivoluzionaria di “nessuno scopo enessun merito”, una meta illimitata e

senza confini! Forse la grandedifferenza è che per i sostenitori dellamindfulness secolare si tratta diconoscere se stessi ma nonnecessariamente, come è per lo Zen,per dimenticarsene: il problema è chel’operazione della mindfulness integramindfulness secolare e spirituale senzaconsiderare la differenza da istituire trale due. Si dà meditazione (e quindiorientamento spirituale/religioso)quando l’avventura di ricerca è“lifelong”, quando si arriva a capire checi sono migliaia e migliaia di migliadavanti a noi, quando si coglie quantoè duro il percorso cui dedicare tutta lavita, quando la meditazione non èconsiderata una tecnica all’interno diun paradigma scientifico cognitivo-comportamentale che misura ilrapporto causa/effetto all’internodell’idea di un IO forte, di un IOdominante, in grado di padroneggiarese stessi, osservare, scegliere eprendere, dirigere e governare i propripensieri e sentimenti; quandomindfulness è un modo di vivere, distare nel qui e ora, di abbandonare laconcettualizzazione, di lasciar andare ilproprio IO, di considerare che il cuoredella pratica è abbandonare se stessi,leggendo la mindfulness come ilrisultato di uno stato mentale, il fruttodell’antitesi dell’IO: vedere le cosecome sono in termini universali, nonoggettivi, senza attaccamento a sestessi, nel vuoto intenzionale, al difuori dell’esperienza egoica, lontanidella prigione (dall’insanità, direbbeDogen, della mente-IO), vivendol’esperienza di liberazione dall’IO.Peraltro, se si leggono i riferimenti

bibliografici e la considerazione finaledi Jon Kabat-Zinn alla presentazionedel programma a cura dellaAssociazione Italiana di Mindfulness e

della Fondazione svizzera, si puòcogliere come il legame con latradizione buddhista (se non con laspiritualità e tantomeno con quella“religione della religiosità” che è ilbuddhismo zen) è esplicitatochiaramente in termini anchespirituali: si parla infatti diconsapevolezza non concettuale; iseminari sono presentati quali ritirisecondo le tradizioni meditative; iseminari sono residenziali, inmonasteri, onde disporre di quel“crogiolo alchemico” in grado diconsentire il massimo livellotrasformativo ad opera di “docenti-guida”). In quel “docenti-guida” sta ilnascondimento di un’altra centraledifferenza: per la mindfulness secolareci sono professionisti e docenti, perquella spirituale non possono cheesserci maestri da cui non cercare facilie rapide indipendenze emancipative eda cui accettare dipendenze chemettono in discussione l’equilibrio dichi si rivolge loro, più che costruirlo.Un tentativo sincretico di integrare ilnon integrabile? Di sostenere lapossibilità di tenere insieme lareligione della religiosità con lareligione della razionalità delleneuroscienze? (C.P.)

considerazioni sulla Mindfulness a seguito delle lezioni tenute dalla Dr. Elsa Bianco all'Enku dojo.

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Pensare per noi significa semprepensare 'qualche cosa', e in virtù di ciò,'afferrare qualcosa': al contrario “aprirele mani del pensiero”, secondol'espressione coniata dal maestro zenKosho Uchiyama Roshi, è la modalitàdella mente che non afferra più nulla,che non giudica né discrimina, e che siattiva praticando zazen, la meditazioneseduta, cuore dello Zen.Questo modo di rapportarsi

all'esperienza può essere oggetto diun'indagine scientifica rigorosa?La risposta a questa domanda pone

una sfida articolata e complessa allescienze cognitive ed è l'oggettodell'opera La Via di Mezzo dellaConoscenza (Feltrinelli 1991) diFrancisco Varela, Evan Thompson eEleanor Rosch.Prendendo come traccia questa

pubblicazione, il ciclo di conferenzeesamina la problematica relazione chestoricamente si è sviluppata tra ilmondo delle scienze cognitive el'immediatezza dell'esperienza vissutacon il corpo, attraverso percezioni,sensazioni e predisposizioni.Il primo incontro riguarda i tentativi

di creare un ponte tra queste duesponde compiuti dalle teoriefilosofiche della fenomenologia diHusserl e Merleau Ponty,sottolineando anche l'importanza diun'esperienza consapevole ottenutacon la meditazione come propostodalla spiritualità buddhista.Nel secondo incontro si affronta, da

un punto di vista storico, la teoriacognitivista che esplora ilfunzionamento della mente comesistema computazionale, capace dielaborare dei simboli.

La metodologia dell'analisi delprocesso percettivo, compiuta dalbuddhismo antico, contenutanell'Abhidhamma, cioè il "Dharmasuperiore", è l'oggetto del terzoincontro dove si esamina come nascel'illusione di un io individuale,illimitato e immutabile, e si fa cenno airisultati di recenti studi effettuati con laFMRI, Functional Magnetic ResonanceImaging, sulla differenteattivazione/disattivazione di specifichezone del cervello tra persone chepraticano o meno la meditazione.Nel quarto incontro si descrive la

Teoria dell'emergenza e delconnessionismo, che ha dato luogo agliautomi a stati finiti e agli algoritmi ealle macchine basati sui modelli di retineuronali distribuite, introducendo ilmodello della Società della mente,ideato dallo scienziato Marvin Minsky,per spiegare il funzionamento dellamente come sistema complesso.La quinta conferenza esamina il

problema fondamentale dellacontrapposizione tra realismo eidealismo, e propone il modello enattivoche definisce la nostra interazione conil mondo esterno in termini diaccoppiamento strutturale incarnatopercettivo-motorio codipendente. Lacritica alle teorie adattazioniste faemergere un nuovo concetto dievoluzione come deriva naturale, piùvicino alla libertà degli esseri viventi.La conferenza conclusiva pone in

evidenza il fondamentale contributoofferto dal concetto di shunyata –vacuità - come lo definisce Nagarjuna ela scuola Madhyamika che si fonda sulsuo pensiero.Dalla visione della realtà così come è,

basata sulla comprensione che tutti ifenomeni sono impermanenti e, inquanto privi di sostanza propria,interdipendenti, emerge una nuovaattitudine verso la vita contrassegnatada una vera compassione verso tutti gliesseri. (M.S.)

Un ciclo di conferenze sul rapporto tra Scienze della Cognizione ed esperienza vissuta

Le conferenze si terrannoprossimamente presso laBiblioteca "Natalia Ginzburg" invia Lombroso 16.Dettagli sulle date nel prossimocalendario.

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In occasione di Torino Spiritualità,che quest'anno ha come tema "IlCuore Intelligente", la comunitàbuddhista torinese ha organizzatoalcuni eventi che si svolgeranno pressola Biblioteca "Natalia Ginzburg" in viaLombroso 16.Il programma prevede incontri diapprofondimento e presentazione diarti e attività da secoli associate oispirate alla tradizione buddhista,come l'Ikebana (la composizione dei

fiori), l'haiku (una delle formetradizionali di composizione poeticagiapponese), il chado (la cerimoniadel tè) o la composizione di mandaladi sabbia.Sono previsti anche momenticollettivi come "Il canto del cuore",una cerimonia comune a tutte letradizioni buddhiste, e la dispersionedel mandala.Il programma dettagliato è disponibilesul sito del Cerchio Vuoto, nella

sezione "In evidenza".Il calendario completo dell'evento èdisponibile sul sitowww.torinospiritualita.org

A partire da giovedì 2 ottobre inizia il ciclo di lezioni anno 2014-2015 sul Buddha Dharma tenuteda Elena Seishin Viviani, e che verteranno su “I Patriarchi della nostra scuola: Eihei Dogen Zenji eKeizan Jokin Zenji”.Gli incontri avranno cadenza quindicinale.

19.20 - 20.00 zazen20.00 - 20.15 tè formale20.15 - 21.15 lezione21.15 cena comunitaria

Per chi non ha mai praticato e desidera un'introduzione al Buddhismo e allapratica zen

prossime date:24 settembre15 e 29 ottobre12 e 26 novembre10 dicembre

due mercoledì al mese ore 19.00 presso Enku dojo.Gli incontri saranno tenuti da Elena Seishin Viviani.Si prenotano attraverso i contatti della segreteria.

Honzon - Buddha Shakyamuni al centro, i due Patriarchi, Eihei

Dogen Zenji (dx) e Keizan Jokin Zenji (sx).

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Giovedì 11/9 e Giovedì 18/9, alle ore 20, due incontri sulla "Mindfulness" con ladottoressa Elsa Bianco.

26-28/9 “Tutto l'Universo non è che un'unica perla brillante”Programma dei centri buddhisti torinesi associati all'U.B.I. nell'ambito di TorinoSpiritualità, presso Biblioteca Civica "Natalia Ginzburg" e "Polo Lombroso16" invia Lombroso 16. Dettagli del programma sono disponibili sul sito nella sezione"In evidenza".

Sabato 27/9 ore 21:00 In apertura della "Notte Bianca della Spiritualità", pressoil Tempio Valdese in corso Vittorio Emanuele II, 23 i rappresentanti delle variefedi presso il "Comitato Interfedi" del Comune di Torino proporranno testi dellaTradizione, a illustrazione del tema di questa edizione di Torino Spiritualità, "Ilcuore intelligente".

Sabato 27/9 ore 10:00 presso il MAO il Professor Aldo Tollini presenta il libroLa Via del Tè o la Ricerca della Perfezione. Cerimonia del tè con il monaco ZenPino Doden Palumbo. Replica Domenica 28/9 presso Polo Lombroso 16.

Sabato 4/10 piazza Asteggiano, Giaveno Torino"Il Quarantennale del Centro di Informazione Buddhista - Il Buddhismo inPiemonte: esperienze e testimonianze"presso la sede, mostra pittorica Hikikomori di Sergio Bossio

Lunedì 27/10 dalle 18,30 alle 22,30 - XIII giornata del dialogo CristianoIslamico "Le radici comuni: compassione e misericordia" presso MoscheaTAIBA via Chivasso 10 F – Torino (Associazione delle Alpi). Partecipa ElenaSeishin Viviani quale rappresentante dell'U.B.I. e insegnante de Il Cerchio Vuoto

incontro di cucitura dell'O-Kesa

shodo (***)13 e 28/9, 5/10 ore 14:00 con la maestra Kazuko Hiraoka

Pratica guidata di taij quan e qi gong (***)ogni mercoledì dalle 20:00 alle 21:30

14/9 e 12/10 9:30 - 18:00

En Ku dojoAssociazione Il Cerchio Vuoto

associazione religiosa per la pratica e lostudio del Buddhismo di scuola Zen Sotomembro dell'Unione Buddhista Italiana(ente religioso d.p.r. 3-1-91)

Via Massena 17 - 10128 TorinoTel: 011-19858750

333-5218111

[email protected]

7:00-8:00

19:00-21:00

Orari di pratica

martedì, mercoledì, giovedì,venerdì (*)martedì, giovedì (**)

(*) zazen e recitazione dei sutra(**) zazen, kin-hin, recitazione dei sutra

(***) Le lezioni di shodo (calligrafiagiapponese) e taij quan sono riservate agruppi specifici: una lezione di prova puòessere richiesta in segreteria. Maggioriinformazioni sul sito alla pagina "altreattività" o contattando la segreteria.