Newsletter La Terra e il Cielo · 2015-12-30 · Newsletter La Terra e il Cielo Marzo 2015 Cari...

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Newsletter La Terra e il Cielo Marzo 2015 Cari amici, anche questo numero ha tanti articoli, selezionati con cura per voi. Per aprire una poesia molto toccante del nostro Nello e una ricetta infallibile per farsi bene il pane in casa e con tutti i particolari per non sbagliare. Poi ricette, buone notizie, azioni e campagne, denunce sui vari inquinamenti, società. Chiudono 7 articoli sui temi dell'alimentazione e della salute. Girate pure ad amici e conoscenti interessati. Grazie! Per abbonarsi alla Newsletter La Terra e il Cielo: cliccare qui Cari saluti e buona vita. Loris INDICE PER INIZIARE L'ultimo volo (contadino poeta ) Pane fatto in casa con pasta madre Le nostre ricette BUONE NOTIZIE Consumare biologico fa bene alla salute In Germania si costruisce il futuro: l'ecovillaggio di Sieben Linden Fattorie comunitarie: 12 esempi negli USA Auto ibrida: come acquistarla con super sconto AZIONI E CAMPAGNE FIRMA per fermare la distruzione della foresta dell'Indonesia

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Newsletter La Terra e il CieloMarzo 2015

Cari amici,

anche questo numero ha tanti articoli, selezionati con cura per voi. Per aprire una poesia molto toccante del nostro Nello e una ricetta infallibile per farsi bene il pane in casa e con tutti i particolari per non sbagliare. Poi ricette, buone notizie, azioni e campagne, denunce sui vari inquinamenti, società. Chiudono 7 articoli sui temi dell'alimentazione e della salute.

Girate pure ad amici e conoscenti interessati. Grazie!

Per abbonarsi alla Newsletter La Terra e il Cielo: cliccare qui

Cari saluti e buona vita. Loris

INDICE

PER INIZIARE

• L'ultimo volo (contadino poeta )

• Pane fatto in casa con pasta madre

• Le nostre ricette

BUONE NOTIZIE

• Consumare biologico fa bene alla salute

• In Germania si costruisce il futuro: l'ecovillaggio di Sieben Linden

• Fattorie comunitarie: 12 esempi negli USA

• Auto ibrida: come acquistarla con super sconto

AZIONI E CAMPAGNE

• FIRMA per fermare la distruzione della foresta dell'Indonesia

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• Firma l'obbligo di indicare lo stabilimento di produzione sulle etichette

• Debito pubblico – Decido anch'io

• Siamo milioni, bloccheremo il T-TIP

• EXPO, l'inaccettabile kermesse dell'insostenibilità

• McDonald's ad Expo: come nominare Erode testimonial dell'Unicef

• Noi non ci stiamo: lettera aperta al presidente del consiglio sull'Expo

OGM, PESTICIDI, INQUINAMENTO

• Glifosate anche nel miele

• L'enciclica del Papa sull'ambiente non trascuri gli OGM

• L'uso di pesticidi antixylella è omicidio colposo per le popolazioni salentine

• Xylella fastidiosa: la follia criminale del business per alcuni viene prima della vita

• Qualità dell'aria in Europa 2014

• Pesticidi e interferenti endocrini – La Svezia denuncia la Commissione Europea alla Corte dei diritti

• Quanto ci costano gli interferenti endocrini

SOCIETA'

• La rete d'mprese: una nuova forma organizzativa economica

• La grande sfida dell'Economia del noi

• Si chiama sviluppo: un video-fumetto sulla nostra società

ALIMENTAZIONE E SALUTE

• Mangiare cavolfiori fa bene alla salute, grazie al sulforafano, un potente anti-cancro

• Il cibo del nostro cibo

• Vaccini: il dr. Serravalle scrive al presidente di Emergency

• La nuova etichetta europea

• I 9 cibi per la mente: l'alimentazione che protegge il cervello

• Esiste una "cupola dei vaccini": la procura di Roma conferma

• Sana alimentazione per curare o prevenire il cancro

L'ULTIMO VOLO

Arcevia, Novembre 2014

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E’ ORMAI SERA

LA NOTTE E’ VICINA

HO ATTRAVERSATO

TERRA E MARE

IL TEMPO STRINGE

DEVO ANDARE, PARTIRE

PER RITROVARMI

IN TERRA E STAGIONI

PIU’ AMICHE

STANCO ….

UN BOSCO SI PROTRAE

CON LA SUA OMBRA

E I SUOI COLORI

DOLCE RIFUGIO DI UNA NOTTE

E’ UN’ALBA LATTIGINOSA

E COLORATA

IDEALE PER RIPRENDERE IL VOLO

SONO IN ARIA

SOSPESO NEL CIELO

L’ARIA FRESCA MI SOSTIENE

CHE MERAVIGLIA!!

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UN SUONO IMPROVVISO

COME TUONO LACERA L’ARIA

E LA MIA CARNE

PAM PAM PAM

UN ULTIMO SGUARDO

NEL CIELO ORMAI SPENTO!

RIVERSO FLUTTUO NELL’ARIA

NON PIU’ COLORI

NON PIU’ PROFUMI

ACQUE LIMPIDE

E GIOCHI D’ARIA

CON IL CAPO RECLINATO

SOPRA UN’ALA

M’ADAGIO SU UN RAMO

COME MANO AMICA

PERCHE’ MI HAI FATTO QUESTO?

(Nello Righetti)

INDICE

PANE FATTO IN CASA CON PASTA MADRE

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Dal Laboratorio sul pane del 1.3.15 presso la nostra sede.

Attrezzi di cui dotarsi in casa:– vasetto in vetro in cui tenere la pasta madre in frigo– contenitore in plastica o vetro a fondo arrotondato– mestolo in legno per girare gli impasti– cucchiaio per pulire il mestolo– tavola per formare il pane– contenitore-i in pirex o in ceramica da forno o in metallo da forno su cui

cuocere 1 o 2 pani; se sono alti meglio che abbiano il coperchio– raschietta per pulire la tavola

METODO (infallibile!)

Il metodo va bene con qualsiasi tipo di farina (integrale, bianca, semintegrale, di grano tenero, di grano duro, di farro, di segale...).E' un metodo a pasta madre e a due impasti.Non occorrono farine di forza (alto W), né aggiunta di farine Manitoba, né al-tro.Consigliamo le nostre farine! Il primo impasto fornisce grande forza di levita-zione al secondo ed ultimo.

Ogni farina assorbe una certa quantità di acqua. Per esempio una farina inte-grale di grano tenero potrebbe assorbire il 70% di acqua (1 chilo farina, 700 gr/cl di acqua), la farina tipo zero il 54% di acqua, la tipo 2 il 64%.

Se vogliamo fare due pani da 1 chilo con farina tipo 2, occorre 2,4 chili di im-pasto (si riducono a 2 chili con la cottura). Per comodità scegliamo 1400 di fa-rina e 900 di acqua (=2300 grammi) o 1500 di farina e 1 litro scarso di acqua (=2500 di impasto). Scegliamo, per esempio, questa seconda ipotesi.

1. Al mattino presto prendiamo dal frigo il vasetto con la pasta madre, la ver-siamo nel contenitore e vi aggiungiamo mezzo litro di acqua. Mescoliamo accu-ratamente fino a che tutta la pasta madre è sciolta nell'acqua.

2. Versiamo i 750 grammi di farina un po' alla volta e mescoliamo, alla fine avremo pressappoco la giusta consistenza. A questo punto al mattino è pronto il primo impasto.

Se vogliamo accelerarne la maturazione del primo impasto lo facciamo meno consistente (o più liquido) versandovi meno farina (per esempio 650 grammi e ne rimarranno 850 per il 2° impasto).

3. Iniziamo con il secondo impasto quando il primo sarà ben maturo (gonfiato e con bollicine). Potranno essere passate 4-5-6-7 ore a seconda della stagione più o meno calda o della quantità più o meno grande di pasta madre utilizzata o della temperatura dell'acqua usata. Per il primo impasto non è necessario che la levitazione sia al punto giusto; potrà essere ancora un po' “giovane” o

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passato” e andrà bene ugualmente, anche se verranno pani di caratteristiche diverse, ugualmente buoni (facciamo le prove per sperimentare le differenze e conoscere quale pane ci gusta di più). Prepariamo per primo le forme su cui cuociamo il pane, oliamole leggermente all'interno e gettiamo un velo di farina sopra l'olio e poniamole nelle vicinanze.

4. Riprendiamo il contenitore con il primo impasto e versiamoci dentro l'acqua (l'altro mezzo litro) e sciogliamo bene l'impasto nell'acqua versata.

5. Aggiungiamo la rimanente farina (meglio in due o più volte piuttosto che tutta insieme); mescoliamo bene per compenetrare bene la farina nell'impasto-lievito precedente.

6. Versiamo l'impasto sulla tavola, dopo che vi abbiamo sparso della farina (per non far attaccare l'impasto), lavoriamolo bene a mano, compattandolo e arrotondandolo

7. Prendiamo, da questo secondo impasto, un pezzo della pasta lavorata da mettere nel nostro vasetto come pasta madre per la panificazione successiva. Dividiamo l'impasto in due parti per le due forme preparate e formiamole met-tendole infine nelle due forme oliate; se abbiamo il coperchio chiudiamo i con-tenitori, altrimenti anche un pezzo di stoffa va bene.

8. Dopo qualche ora (per esempio 4, ma dipende sempre dalla stagione, dalla temperatura dell'aria, dell'acqua usata, della quantità iniziale di paste madre, dal grado di compattezza del pane (più sodo più tempo) i due pani saranno lie-vitati al punto giusto (se avete il pirex vedrete le bollicine, oltre all'aumento del volume. E' ora di infornare a 210-220 gradi (ma dipende dal vostro forno). Se c'è il pirex di mezzo ci vuole un po' più di tempo complessivo, circa un ora pri-ma di togliere i pani dal pirex e altri 15-20 minuti a 200° per finire la cottura

TEMPI.Invece di iniziare al mattino presto, si può iniziare alla sera tardi facendo il pri-mo impasto e lasciandolo a lievitare la notte e facendo il secondo al mattino e la cottura nel primo pomeriggio. E' importante che la levitazione complessiva sia lunga, specialmente per le farine integrali. L'acido fitico, che non è favore-vole, con una lunga lievitazione si scompone totalmente. Inoltre il pane viene più saporito, più digeribile e si mantiene più a lungo. Saccaromiceti, fermenti, batteri, e miceli trasformano e predigeriscono la farina; nel frattempo produco-no le bollicine di anidride carbonica che danno volume e porosità al pane.

VARIANTE MIGLIORATIVASe si vuole il meglio in assoluto, prima di usare la pasta madre del frigo la si rinfresca. Se si parte con il pane al mattino si rinfresca la pasta madre la sera con un poco di acqua e farina dentro il nostro contenitore dell'impasto. Se invece si inizia il pane di sera, si farà il rinnovo della madre la mattina presto.

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CREAZIONE DA ZERO DELLA PASTA MADRENon avete a disposizione una buona pasta madre per partire? Nessun proble-ma: è facile prodursela. Tutto ciò che serve per una pasta madre sta già den-tro la farina (lieviti naturali e sostanze varie). In realtà basterebbero farina e acqua. Con l'acqua si ha l'attivazione dei lieviti.

Per accelerare e migliorare si possono mettere degli alimenti preziosi che si hanno a disposizione. Il miele ha fermenti come la farina (infatti in acqua fermenta e ci si fa una be-vanda alcolica). Alla prima pasta madre si può mettere poco miele di ottima qualità, anche di più varietà per fornire maggiore ricchezza e diversificazione di fermenti. Anche un pochino di l'olio extravergine biologico di oliva si può ag-giungere per migliorare l'impasto della pasta madre. Infine io aggiungo un po di succo di buon limone bio (vitamina C e altro). Se è la stagione dell'uva, po-tete aggiungere anche un pochino di succo di uva fatto con le mani. Sono tutte piccole quantità. Prima va versata l'acqua, poi si mettono nell'acqua miele, olio e limone e si mescola bene e poi si aggiunge la farina. Il tempo di levitazione è imprevedibi-le e dipende molto dalla stagione. Quando la pasta ha una buona fermentazio-ne si vede ad occhio e si sente anche dal profumo. Per potenziarne la forza si possono fare uno o due rinnovi con un poco di acqua e farina. Più la usate e più la pasta madre migliora nel tempo. Se fate il pane ogni due settimane e la pasta sta ferma in frigo per tutto questo tempo, non ci sono problemi. E' buo-na anche dopo un mese e più, però sarebbe meglio rinnovarla entro una setti-mana

…..e a questo punto.....comprate le nostre farine biologiche e via all'opera, per il più buon pane del mondo, quello fatto con gioia con le proprie mani!!

INDICE

LE NOSTRE RICETTE

Andate sulla home page del nostro sito:

www.laterraeilcielo.it

portate il mouse su RICETTE, nell'indice orizzontale sotto il logo. Vedrete che abbiamo incominciato a caricarvi delle ricette divise per stagioni. Il prossimo mese ne troverete ancora altre.

Buon appetito con le nostre paste!

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CONSUMARE BIOLOGICO FA BENE ALLA SALUTE

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Chi consuma abitualmente frutta e verdura biologiche espone il suo organi-smo a minori quantità di pesticidi ed erbicidi rispetto a chi mangia vegetali coltivati con i metodi convenzionali. Questo può avere effetti sulla sua salu-te, dal momento che alcune sostanze, in particolare gli organo-fosfati (OF), sono state associate a diversi effetti negativi sia di tipo acuto (tremori, cefa-lea, difficoltà respiratorie) sia cronico (disturbi neurologici, ansia), sia per quanto riguarda l’esposizione in gravidanza dei feti (ritardo mentale, basso quoziente intellettivo e altro).

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IN GERMANIA SI COSTRUISCE IL FUTURO: L'ECOVILLAGGIO DI SIEBEN LINDEN

Affrontare l'attuale crisi ambientale, sociale ed economica dando vita ad un nuovo modello di società fondato su solidarietà, condivisione, risparmio e consapevolezza. Questi i presupposti da cui ha preso vita oltre quindici anni fa l'ecovillaggio di Sieben Linden, nel nord della Germania.

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FATTORIE COMUNITARIE: 12 ESEMPI NEGLI USA

Anche se sono appena nati, gli agrihoods si stanno diffondendo in tutti gli Stati Uniti; abbiamo raggiunto una dozzina di comunità già attive o in via di sviluppo in modo da poter capire meglio come questa tendenza incoraggi la condivisione, la collaborazione e l’adozione di una dieta più sana e più rispettosa dell’ambiente.

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AUTO IBRIDA? COME ACQUISTARLA CON SUPOR SCONTO

Vi raccontiamo la storia di Luca e Gianalfredo, che hanno creato i Gai, i gruppi di acquisto ibrido. In poco più di un anno 316 auto comprate con una riduzione del prezzo del 20%. Un'idea che coniuga convenienza e sostenibilità ambientale. Li potrete incontrare a Fa' la cosa giusta! (13-15 marzo, Milano, fiera nazionale del consumo critico).

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FIRMA PER FERMARE LA DISTRUZIONE DELLA FORESTA DELL'INDONESIA

Il nostro partner locale, Nordin, di Save our Borneo SOB, dice: “L’olio di palma è pieno di corruzione, violazione dei diritti umani e distruzione della natura”.

Le compagnie creeranno nuove piantagioni che distruggeranno la foresta. Il clima sarà ulteriormente danneggiato. I piccoli agricoltori e gli indigeni perdono la loro terra. Il denaro dei contribuenti non viene usato per adottare misure per combattere la pover-tà, nemmeno per proteggere l’ambiente.

L’industria della palma indonesiana in questo momento ha problemi dovuti dall’abbas-samento dei prezzi nella commercializzazione. Le sovvenzioni faranno alzare la curva della domanda di terra. Le compagnie dipendono meno dal mercato mondiale. Ogni li-tro di biodiesel in futuro sarà sovvenzionato cinque volte di più rispetto ad oggi.

Anche il biocombustibile da etanolo sarà maggiormente sovvenzionato. Si arriverà a distruggere fino ad un milione di ettari di foreste.

In ogni caso, a febbraio, la commissione finanziaria del parlamento indonesiano si oc-cuperà del piano di governo. Con la nostra azione appoggeremo i difensori delle fore-ste indonesiane per evitare l’approvazione delle sovvenzioni.

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FIRMA PER L'OBBLIGO DI INDICARE LO STABILIMENTO DI PRODUZIONE SULLE ETICHETTE DEGLI ALIMENTI

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Great Italian Food Trade e Il Fatto Alimentare chiedono al governo ita-liano di tutelare il Made in Italy e la salute dei consumatori, riaffer-mando l'obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti alimentari e del-le bevande la sede dello stabilimento di produzione.

Chiediamo alla Ministra Federica Guidi di notificare subito a Bruxelles la norma che a partire dal 1992 consentiva ai prodotti italiani di indicare lo stabilimento di produzione, come già più volte richiesto dalle organizzazioni dei consumato-ri, da numerose imprese industriali, artigianali e distributive, da diversi parla-mentari e dallo stesso Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.

Premesso che l’indicazione dello stabilimento di produzione è relativamente in-dipendente dall'origine delle materie prime (la quale è pure in corso di discus-sione a livello europeo, per categorie di alimenti), chiediamo ai tre Ministri di

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cogliere l'occasione per rilanciare in Europa il valore indispensabile dell'infor-mazione in etichetta sullo stabilimento di origine per le seguenti ragioni:

- SICUREZZA ALIMENTARE. Nei casi di allerta alimentare, la disponibilità im-mediata della notizia della sede dello stabilimento consente alle autorità di con-trollo di risalire in tempo reale alla causa del problema, e di intervenire con ef-ficacia per ritirare il prodotto, anche al di fuori dei giorni feriali e degli orari di ufficio. Nella gestione delle crisi di sicurezza alimentare il tempismo è cruciale, e l’indicazione dello stabilimento può sicuramente abbreviarlo.

- SOVRANITÀ ALIMENTARE E OCCUPAZIONE. I consumatori hanno il dirit-to di fare scelte consapevoli che incidono in misura significativa sull'economia e sull'occupazione nelle filiere agroalimentari scegliendo prodotti confezionati nel proprio Paese. Senza l’indicazione dello stabilimento i gruppi multinazionali del-l'industria alimentare e della distribuzione possono trasferire le produzioni e gli approvvigionamenti da un Paese all'altro - dentro e fuori l'Unione Europea - senza informare gli acquirenti.

- PROTEZIONE DEI CITTADINI. In assenza di informazioni sulla sede di pro-duzione, i gruppi multinazionali che hanno acquistato marchi legati a un Paese (o a una sua Regione) possono ingannare i consumatori, utilizzando questo marchio su prodotti realizzati altrove. È il caso marchi italiani legati a formaggi, insaccati, pizze, pasta, gelati, olio, che verrebbero acquistati da consumatori convinti di comprare un alimento prodotto in Italia. Si deve perciò affermare il diritto dei cittadini a conoscere il luogo di produzione, a sapere se una pizza Margherita a marchio Buitoni è “made in Germany”, se un Cornetto Algida è “made in UK”, se un olio Bertolli è imbottigliato in Spagna, e così via.

In assenza di un intervento volto a tutelare il made in Italy come pure il made in France o il made in Spain… diventa impossibile per i cittadini identificare l’o-rigine degli alimenti confezionati con il marchio delle catene di supermercati e di grandi gruppi industriali, che troverebbero sull’etichetta solo l’indirizzo di una sede legale. Tutto ciò a discapito dell'identità e della cultura materiale, del valore del lavoro in ciascun distretto produttivo, e delle rispettive economie.

Dario Dongo, Great Italian Food Trade

Roberto La Pira, Il Fatto Alimentare

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DEBITO PUBBLICO – DECIDO ANCH'IO

Come uscirne senza strozzarci.

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L’Italia viaggia con un debito pubblico che al dicembre 2013 aveva raggiunto 2100 miliardi di euro, quasi una volta e mezzo ciò che si produce in un anno nella nazione.

I politici non sanno più come gestire il problema, anche perché hanno lavorato alacremente per disfarsi di ogni strumento utile a tirarci fuori dalla palude. Tant’è che da stati sovrani con potestà di emettere moneta, ci siamo trasformati in stati accattoni totalmente dipendenti da banche, assicurazioni e fondi speculativi che decidono loro se farci prestito e a quale tasso.

Per costringerci a pagare ci dicono che ci siamo indebitati perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità.

Ma sarà poi così?!

LEGGI QUI QUESTO INTERESSANTISSIMO DOCUMENTO ILLUSTRATO DEL CENTRO NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

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SIAMO MILIONI, BLOCCHEREMO IL T-TIP

La data scelta è il 18 aprile in cui milioni di cittadini, organizzazioni della società civile, sindacati, movimenti e associazioni parteciperanno a decine di eventi in tutta Europa e negli Usa per esprimere il loro dissenso nei confronti del T-tip. La scelta del periodo non è un caso fortuito. Nel mese di maggio infatti il Parlamento europeo elaborerà raccomandazioni specifiche sui negoziati per il T-tip sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione per il Commercio Internazionale (Inta) che in queste settimane sta raccogliendo le opinioni elaborate dalle altre commissioni del Parlamento Europeo sul T-tip.

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EXPO 2015, L'INACCETTABILE KERMESSE DELL'INSOSTENIBILITA'

Posizione del Tavolo nazionale della Rete di Economia solidale

A l dilà della retorica istituzionale, Expo 2015 rappresenta la più chiara manifestazione di un modello di sviluppo insostenibile. Nonostante l’obiettivo di voler nutrire il pianeta, la filosofia che ha ispirato e ha dato gambe a tutta la kermesse ri-prende e rilancia un sistema agroalimentare incapace di rispondere alle esigen-

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ze di sovranità alimentare, di equo accesso ad un’alimentazione di qualità, di sostenibilità ambientale davanti alle grandi crisi ecologiche del nostro tempo.Proprio per questo, come organizzazioni e reti della società civile delle più di-verse provenienze, denunciamo questo tentativo di manipolazione attraverso il quale, istituzioni come imprese private, cercano di rinnovare l’immagine di un sistema strutturalmente insostenibile.

I cantieri verso Expo 2015 sono stati un insulto ai diritti del lavoro e alla soste-nibilità ambientale. Turni inaccettabili, paghe orarie da miseria, e un pesante impatto sul territorio, in termini di cementificazione e quindi consumo di suolo (1), infrastrutture inutili e emissione di gas climalteranti, sono già l’evidente espressione dell’incoerenza dell’iniziativa: con buona pace del rilancio e della rivalorizzazione dei nostri terreni agricoli e di una vera lotta al cambiamento climatico. Expo, che vuole nutrire il pianeta, si basa su una kermesse che con-suma territorio ed emette gas climalteranti. Il tutto con ingenti investimenti pubblici (2), alcuni dei quali finiti sotto la lente della procura perché in odor di mafia. Al di là della questione legalità attorno ai cantieri dell’area fieristica Expo e delle infrastrutture ad esso collegate o con esso giustificate, è ancora una volta la filosofia delle “grandi opere” ad essere validata come unica strada percorribile per rilanciare l’economia nei territori, dove urbanizzazione, cemen-tificazione e infrastrutturazione stradale ed energetica giocano un ruolo di trai-no. Questo modello di sviluppo contraddice una visione eco-compatibi-le di gestione delle risorse agricole, naturali e territoriali, una visione in cui le “piccole opere” e l’iniziativa economica delle comunità locali hanno un ruolo centrale.

Contemporaneamente, l’evento Expo 2015 sarà una grande vetrina di marketing per le multinazionali dove non verranno affrontati i veri nodi dell’agroalimentare, come la sovranità alimentare, la giusta remunera-zione per i produttori, la necessità di ripensare standard di qualità e trasparen-za delle filiere creati a tutto vantaggio di chi il cibo lo trasforma e lo distribui-sce, il diritto della società civile di partecipare alle decisioni in materia di cibo: su tutti questi temi le decisioni che contano verranno prese al di fuori di Expo nelle solite sedi extraistituzionali ‘segrete’, come sta avvenendo per gli accordi TTIP. La nostra esperienza quotidiana, il lavoro di costruzione dal basso di fi-liere solidali e sostenibili così come di campagne di sensibilizzazione e di advo-cacy su un’economia giusta, ci hanno insegnato che non esiste un sistema agroalimentare sostenibile senza sovranità alimentare, senza cioè che siano le comunità e non i mercati a determinare le produzioni. Che non è possi-bile nutrire il mondo attraverso un modello di produzione industriale e produtti-vista, che prevede un ampio utilizzo della chimica, che consuma i suoli e di-strugge la biodiversità, e che lascia in mano di pochi il controllo delle filiere agroalimentari globali. Che è miope guardare all’agricoltura di qualità senza mettere in discussione la finanziarizzazione del comparto agricolo, e l’intero si-stema che ne condiziona i caratteri (le politiche, la ricerca, il controllo da parte delle imprese a monte e a valle delle attività produttive).

Crediamo che opporsi a Expo significhi insieme opporsi a tutto questo: un’ini-ziativa che calpesta la terra e i diritti del lavoro, un modello agricolo basato sui

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mercati e controllato dalle grandi imprese dell’agroalimentare, un sistema che porta a una sempre minor trasparenza sull’origine delle produzioni e ad un abbassamento della qualità nutrizionale, sociale e ambientale dei prodotti, una manipolazione della cultura alimentare a misura dei modelli di consumo imposti da industria e distribuzione. Siamo convinti che non sia possibile nutrire il pianeta senza cambiare radicalmente modello di produzione e di distribuzione (3). Per questo, fuori da schieramenti precostituiti ma forti della nostra esperienza e azione quotidiana, abbiamo scelto di unire le forze per promuovere e sostenere qualcosa di diverso, capace di dare spazio ai terri-tori, ai produttori che li animano, alle tante esperienze di economia diversa nate a partire da una critica radicale all’attuale processo di sviluppo. Sarà uno spazio fatto di proposta e di conflitto, di alternative e di radicali opposizioni. Un arcipelago di pensieri e di esperienze a cui daremo spazio, da oggi ai prossimi mesi, in tutti gli eventi, le iniziative, le riflessioni che in modo articolato e com-plementare saremo in grado di mettere in campo.

(1) Un milione di mq ancora agricoli sono diventati con il sito Expo edificabili.(2) E’ la prima Expo che si tiene su terreni acquistati da privati.(3) Non si può parlare di ‘Nutrire il pianeta’ senza occuparsi di come nutrire di-versamente, con metodi di coltivazione eco-compatibili,le popolazioni dei territori, Milano e Rho in primis, collocati nel più grande Par-co agricolo d’Europa, dove ora si produce, con metodiindustriali, quasi solo riso e mais per alimentazione animale. INDICE

MC DONALD'S AD EXPO: COME NOMINARE ERODE TESTIMONIAL DI UNICEF

Dopo Nestlè, acqua ufficiale di Expo, dopo Coca Cola partner soft drink di Expo, ora sbarca alla “fiera del cibo” il simbolo stesso della cattiva alimentazione glo-balizzata, ovvero: McDonald’s.

Sarà presente con un ristorante da 300 posti. Il più grande ristorante di Expo, e con il progetto «Fattore futuro» a sostegno della filiera italiana.

Se la missione dichiarata dei dirigenti di EXPO e dei molti, più o meno dubbiosi, aderenti a questo evento è : “dare una risposta a all’esigenza vitale di garanti-re cibo sano, sicuro, che non produca obesità e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri”, rendere oggi questa missione compati-bile con la partnership di McDonald’s e Coca Cola è cosa per stomaci molto for-ti.

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INDICE

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LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULL'EX-PO

Expo è diventata una delle tante vetrine per nutrire la multinazionali, non certo il pianeta. Come si può pensare infatti di garantire cibo e acqua a sette miliardi di persone affidandosi a coloro che del cibo e dell’acqua hanno fatto la ragione del loro profitto senza prestare la minima attenzione ai bi-sogni primari di milioni di persone ?

Expo si presenta come la passerella delle multinazionali agroalimenta-ri, proprio quelle che detengono il controllo dell’alimentazione di tutto il mon-do, che producono quel cibo globalizzato o spazzatura, che determina contem-poraneamente un miliardo di affamati e un miliardo di obesi. Due facce dello stesso problema che abitano questo nostro tempo: la povertà, in aumento non solo nel Sud del mondo ma anche nelle nostre periferie sempre più degradate. Expo non parla di tutto ciò. Non parla di diritto all’acqua potabile e di acqua per l’agricoltura familiare. Non parla di diritto alla terra e all’autodeterminazione a coltivarla.

Non si rivolge e non coinvolge i poveri delle megalopoli di tutto il mon-do, non si interroga su cosa mangiano, non parla ai contadini privati della terra e dell’acqua, scacciati attraverso il Land e Water grabbing, ( la cessione di grandi estensioni di terreno e di risorse idriche a un paese straniero o ad una multinazionale), espulsi dalle grandi dighe, dallo sviluppo dell’industria estratti-va ed energetica, dalla perdita di sovranità sui semi per via degli OGM e co-stretti quindi a diventare profughi e migranti. E non cambia certo la situazione qualche invito a singoli personaggi della cultura provenienti da ogni angolo del-la terra e impegnati nella lotta per la giustizia sociale. Al massimo serve per creare qualche diversivo.

In Expo a fianco della passerella delle multinazionali si dispiega la passerella del cibo di “eccellenza”. Expo parla solo alle fasce di popolazione ricca del-l’occidente e questo ne fa oggettivamente la vetrina dell’ingiustizia alimentare del mondo, nella quale la povertà si misurerà nel cibo: in quello spazzatura per le grandi masse e in quello delle eccedenze e degli scarti per i poveri. In questi mesi, di fronte a tutto quello che è accaduto nella nostra città, dall’illegalità allo sperpero di ingenti risorse economiche per l’organizzazione di Expo in una città dove la povertà cresce quotidianamente e che avrebbe urgenza di ben al-tri interventi, noi abbiamo maturato un giudizio negativo su Expo.

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GLIFOSATE ANCHE NEL MIELE

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E' quasi impossibile sfuggire alla contaminazione del potente erbicida brevettato da Monsanto. Si ritrova dappertutto, dal latte materno, al pane quotidiano al miele delle api...

Il glifosato, l’erbicida brevettato dalla Monsanto, e spacciato ormai in ogni ne-gozio di agraria sotto diversi nomi continua a impensierire. Lo abbiamo già scritto altre volte, dimostrando la sua capacità di penetrazione. Si trova nella verdura e si trova anche nel pane. Anche perché viene usato ormai ovunque, anche nelle aiuole per cercare di estirpare le erbacce. Ma adesso dagli Stati Uniti arriva uno studio che ci informa su una nuova frontiera valicata dall’agri-coltura chimica e industriale: il miele!

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L'ENCICLICA DEL PAPA SULL'AMBIENTE NON TRASCURI GLI OGM

Sarà l’attesa e imminente enciclica sull’ambiente che il papa sta completando proprio in queste settimane la vera task force contro gli Ogm? La Via Campesi-na internazionale ha chiesto ad alcuni scienziati, impegnati nella resistenza al tentativo di esercitare controllo sui beni comuni, la terra e il cibo attraverso gli Ogm, di scrivere un testo per il diritto a un cibo sostenibile e di inviarlo al Pon-tefice. Possiamo sostenere tutti quella scelta aggiungendo a nostra volta le fir-me a quel testo. Nello scorso autunno, Bergoglio ha espresso perplessità sul tema e ha avuto un incontro molto incoraggiante con alcuni rappresentanti del-la battaglia contro la manipolazione della vita. D’altra parte, nessuno dimentica che la propaganda incessante esercitata con mezzi illimitati da Monsanto. No-vartis & soci possiede tradizionali e solidi alleati in Vaticano e nella Chiesa tut-ta. Contraddizioni laceranti, però, anche sul versante opposto, dove c’è chi si oppone alle coltivazioni transgeniche e non esita a vendere mangimi Ogm

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L'USO DI PESTICIDI ANTXYLELLA E' OMIDIO COLPOSO VER-SO LE POPOLAZIONI SALENTINE

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La Lega Italiana per la lotta ai tumori ha inviato un rapporto dettagliato che indica i rischi nell'uso dei pesticidi e le emer-genze sanitarie del territorio.

“E’ evidente che, alla luce delle evidenze scientifiche riportate” scri-ve Serravezza “se si dovesse irresponsabilmente procedere con uno spargimento a tappeto di pesticidi, si configurerebbe il reato di di-sastro colposo e di omicidio colposo a danno delle popolazioni sa-lentine”.

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XYLELLA FASTIDIOSA: LA FOLLIA CRIMINALE DEL BUSINESS PER ALCUNI VIENE PRIMA DELLA VITA

Fotografia di una tragedia… annunciata e distorta (!)

1. Migliaia di ettari di ulivi colpiti dalla “sindrome dell’essiccamento ra-pido dell’ulivo” e/o infettati da Xylella fastidiosa (varietà atipica ?!?);2. Poiché il batterio Xylella è stato inserito in un elenco europeo delle piante da “quarantena”, l’Europa impone all’Italia e alla regione Puglia delle dramma-tiche misure sanitarie obbligatorie: una fascia di territorio salentino che va da mare a mare (circa 60 km) e alta 15 km (poco meno di 1.000 km quadrati!!!) dovrà essere irrorata con potenti pesticidi (in un primo tempo era previsto anche l’uso dell’erbicida glifosate);3. Gli olivi che presentano segni di malattia e/o positivi ai test di ricerca della Xylella, più quelli di una fascia di sicurezza a nord del Salento, dovranno essere estirpati… una stima per difetto valuta ad almeno un milione gli olivi se-colari che andranno sicuramente persi; a rischio potenziale altri milioni di olivi!!4. Considerando che i test per rintracciare la Xylella cominciano ad essere postivi anche in comuni di altre province (Oria nel brindisino), l’Europa chiede ulteriori interventi di eradicazione, da aggiornarsi sulla base degli sviluppi della situazione.Effetti disastrosi sull’intera Puglia 1. Distruzione degli attuali equilibri dell’ecosistema della Puglia: a seguito dei pesantissimi programmi di irrorazione d’insetticidi (dicono… per eli-minari i vettori della trasmissione del batterio) verranno uccisi anche gli insetti impollinatori, quelli utili per frenare le altre specie dannose all’agricoltura; dif-fusione ripetuta di enormi quantità di pesticidi sui quasi mille km quadrati di territorio coinvolto, con effetti patogeni e mortali su uccelli, ricci, rettili utili, ecc… un vero e proprio ecocidio!!2. Intossicazione dell’intera popolazione dell’area interessata, inclu-si bambini, anziani, malati, donne incinte; fenomeni già attuali e conseguenti all’uso sconsiderato della chimica in agricoltura, ma che aumenterebbero a di-smisura vista l’intensità dei trattamenti e l’enormità dell’area interessata a tap-

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peto. Il Dott. Giuseppe Serravezza, Presidente della Lega italiana contro i tu-mori e responsabile del reparto di oncologia dell’ospedale di Gallipoli, prevede e denuncia il concreto rischio di un sensibile aumento dell’incidenza dei tumo-ri;3. incalcolabili danni di mercato all’agricoltura, specie biologica (in-fatti, a causa delle irrorazioni di pesticidi assolutamente vietati nei suoi discipli-nari, un migliaio di bio agricoltori perderanno la certificazione, dopo decenni di passione e sacrifici dedicati allo sviluppo di aziende biologiche!);4. pesanti ripercussioni negative sul turismo (chi verrà in vacanza, al-meno nella stagione 2015, in un territorio pesantemente avvelenato da pestici-di?) e perdita complessiva d’immagine per il Salento e per l’intera Puglia.5. gravi perdite della biodiversità, del patrimonio culturale e pae-saggistico della Puglia e della stessa identità storica dei suoi abitanti, sicura-mente legata ai suoi olivi secolari e millenari!!

Notizie proibite sulla Xylella e sul complesso del dissecca-mento rapido dell’olivo:

1. nel 2000 ricercatori brasiliani dell’azienda Allelyx (anagramma di Xylella) sequenziano l’intero genoma del batterio… premessa necessaria per qua-lunque tipo di manipolazione;2. nel 2008 la Monsanto, espertissima di manipolazioni genetiche, acqui-sta la Allelyx… e la sua mappa genomica; 3. ad ottobre del 2010 si tiene a Bari un Convegno scientifico internaziona-le… preveggente, sul rischio di invasione della Xylella!! 4. qualche anno dopo scoppia ufficialmente “il caso Xylella”… con un ceppo atipico rispetto a quelli presenti da decenni in America centrale e USA, dove NON attacca gli ulivi! Pur se la Xylella del Salento risulta imparentata genetica-mente con quella brasiliana, presenta numerose variazioni genetiche dovute a ricombinazioni e mutazioni che… non si ritrovano assolutamente nel baci-no territoriale dal quale per parentela dovrebbe derivare!Questo fatto contrasta fortemente con quanto la scienza genetica si aspette-rebbe… da dove è arrivata dunque la Xylella assassina degli ulivi del Salento, forse da Marte?!? Oppure da qualche laboratorio clandestino??! 5. lo scorso anno è accaduto qualcosa di simile negli USA, con la comparsa improvvisa di una Xylella specializzata nell’attacco ai mirtilli, le cui coltivazioni intensive hanno lì una grande importanza economica… strane dina-miche si ripetono! 6. I nostri antenati latini, di fronte a strani misteri di questo genere, si sa-rebbero chiesti: “cui prodest” (a chi conviene?!). Con la saggezza che li contraddistingueva, avrebbero subito cercato qualche correlazione con eventuali produttori… di piante pre-adattate alla Xylella e di pesticidi per eradicare essa e i suoi insetti vettori; chi ha orecchie per intendere intenda!

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Analisi del crimine di ecocidio e attentato alla salute pubblica

che si sta per consumare! Premesso:· che il protocollo di pesante e generalizzato trattamento fito-sanitario ob-bligatorio che si vorrebbe imporre al Salento e alla Puglia (potremmo dire al-l’intera Italia!), con potenti pesticidi irrorati a tappeto ed in più riprese su poco meno di 1.000 km quadrati di territorio dove vivono… circa un milione di perso-ne (!!), produrrà certamente un pesante impatto sull’ambiente e sulla salute umana (come sopra analizzato);· che l’eradicazione della xylella è impossibile (come documentato dall’e-sperienza agronomica negli USA, in centro e sud America), ove convive con le coltivazioni da quasi 200 anni;· che con molta probabilità varie sub specie di xylella convivono in Italia da decenni o secoli, sia con le specie vegetali spontanee e selvatiche, sia con quelle coltivate;· che quindi non l’eradicazione si deve prospettare, bensì il conteni-mento permanente;· che le buone pratiche agroecologiche hanno mostrato nel Salento sia di prevenire e proteggere gli ulivi coltivati biologicamente, sia di guarire o miglio-rare notevolmente (fin dal primo anno della conversione agronomica) quelli ammalati in quanto indeboliti da precedente coltivazione con metodi agro-chi-mici;· che la stessa FAO impone per il contenimento delle infestazioni prima di tutto l’adozione o il ripristino delel “buone pratiche agro-ecologiche”; l’eventuale attuazione del dissennato programma di pesante avvelenamento dell’ecosistema salentino, con massicce e ripetute dosi di pesticidi tossici… si configurerebbe come atto infondato ed arbitrario e, quindi, suscettibile di rica-dere nei reati di DISASTRO AMBIENTALE E ATTENTATO ALLA SALUTE PUBBLICA!! Dott. Franco TrincaNutrizionista clinico e… socialePresidente Associazione NOGM

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QUALITA' DELL'ARIA IN EUROPA 2014

Quello che emerge è che, se da una parte le politiche hanno complessivamente migliorato la qualità dell'aria, l'inquinamento atmosferico è ancora il principale pericolo per la salute e l’ambiente.

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PESTICIDI E INTERFERENTI ENDOCRINI – LA SVEZIA DENUNCIA LA COMMISSIONE EUROPEA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA

LA PREMESSACosa sono gli interferenti endocrini e perché sono così importanti? Si tratta di sostanze chimiche che alterano la regolazione ormonale, causando effetti sul comportamento, sulla riproduzione, sull'insorgenza del cancro, su difetti conge-niti e altro ancora. La legislazione "REACH" - che regola la registrazione, valu-tazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche in Unione Europea -, stabilisce che le sostanze con possibili proprietà endocrine debbano essere sottoposte a una serie di valutazioni perché ne possa essere autorizzata l'im-missione sul mercato. L'obiettivo è di incoraggiare e in alcuni casi garantire la sostituzione a termine delle sostanze che destano le maggiori preoccupazioni. La legislazione che disciplina la commercializzazione dei prodotti fitosanitari, in poche parole i pesticidi e gli erbicidi, stabilisce quali sostanze attive poss ano essere utilizzate negli Stati membri, valutandone l'impatto sulla salute uma-na e sull'ambiente. Infine, il regolamento sulla messa a disposizione sul mer-cato e all'uso di biocidi, cioè quei prodotti usati per debellare organismi nocivi e portatori di malattie (quali insetti, ratti e topi), stabilisce che debbano essere adottati dei criteri scientifici per definire gli interferenti endocrini.

LA COMMISSIONE EUROPEA A BRACCETTO DELLE LOBBYLa Commissione Europea è quindi stata incaricata di prendere tutte le misure necessarie a proteggere la sicurezza pubblica. Tra queste, c'era l'impegno a definire ufficialmente ciò che costituisce un effetto sul sistema endocrino e de-signare metodi di rilevamento chimico accettabili. Infine, era d'obbligo stilare una lista dettagliata sulle sostanze chimiche bandite nella produzione dei pe-sticidi. La scadenza per presentare questi criteri per garantire la protezione era il 14 dicembre 2013. Tuttavia, invece di fornire le linee guida di sicurezza, la "DG Sante" (Direzione Generale per la salute e i consumatori della Commissio-ne europea", l'equivalente europeo del Ministero della Salute italiano) ha lavo-rato per aggirare il divieto di usare interferenti endocrini, con la complicità delle lobby indus triali e dell'EFSA (Agenzia per la Sicurezza Alimentare Eu-ropea). Quest'ultima ha un ruolo importantissimo sulle decisioni intraprese a li-vello europeo, in particolare nella gestione e nella valutazione del rischio su base scientifica. Basti pensare che l'EFSA è l'autorità europea che emette pare-ri scientifici in base ai quali vengono autorizzati gli OGM sul territorio continen-tale.

LA DECISIONE DEL M5SPer questo in Commissione Ambiente il M5S ha deciso di supportare la Sve-zia, che ha citato in giudizio l'Unione Europea per la grave violazione. La man-canza di una definizione basata su basi scientifiche solide, infatti, può dare adi-to a differenti interpretazioni e, quindi, a differenti classificazioni di una certa

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sostanza chimica dal punto di vista legale. A causa della mancata presa di posi-zione e dei ritardi da parte della Commissione Europea, la salute di tanti giova-ni continua a essere messa a rischio. La DG SANTE e l'EFSA non hanno agito a tutela della salute pubblica, tradendo pienamente il loro mandato. La prima battaglia è stata vinta. Ora lotteremo affinché i responsabili abbiano un nome e un volto.

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QUANTO CI COSTANO GLI INTERFERENTI ENDOCRINI

Alcune sostanze nella plastica, nei pesticidi o in certi cosmetici danneggiano il nostro sistema ormonale. Con un peso per la collettività di almeno 157 miliardi di euro all’anno.LEGGI TUTTO QUI

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LA RETE DI IMPRESE: UNA NUOVA FORMA ORGANIZZATIVA ECONOMICA

Un inizio di disciplina della rete di imprese è stato introdotto per la prima volta nel 2008. Poi si sono succedute varie modifiche e integrazioni fino alla fine del 2012

La rete nasce dal contratto di rete ed è una collaborazione su un programma co-mune, con il mantenimento dell'autonomia imprenditoriale. Il contratto di rete può essere utilizzato da imprese di qualsiasi settore, Il contratto può essere di filiera, coinvolgendo imprese dei vari passi produttivi necessari alla filiera (acqui-sto o produzione materie prime, trasformazione, commercializzazione) oppure può essere di imprese simili, che svolgono la stessa attività, ma si uniscono per una certa funzione (approvvigionamento, ricerca, commercializzazione, trasfor-mazione, contabilità, ecc). Si tratta dell'attivazione di sinergie.La Rete è diversa dal Consorzio perché fa mantenere molto di più l'autonomia e l'indipendenza dei singoli partecipanti ed è una forma più semplice.

In internet si trovano vari documenti sulle reti di imprese, che ne evidenziano i vantaggi.

VEDI, PER ESEMPIO, QUESTO DOCUMENTO DI 84 PAGINE

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LA GRANDE SFIDA DELL'ECONOMIA DEL NOI

Una prima battaglia è stata vinta: i concetti e i valori di solidarietà, energia pu-lita, partecipazione e bene comune fanno ormai parte di un immaginario che si è affermato saldamente e in modo concreto. Sono parole del futuro e non di un passato nostalgico. Adesso però si apre una nuova grande sfida, più sottile e profonda, perché “l’assimilazione capitalista” cerca di appropriarsi proprio di queste categorie per volgerle a vantaggio di pochi sottraendole alla funzione per le quali erano nate: affermare il vivere bene di tutti. Il confronto non si svolge più tanto sulla scala dei valori ma sulla coerenza e l’efficacia della loro applicazione. Abbiamo bisogno di mostrare che improntare le nostre azioni al benvivere di tutti è una possibilità concreta e vitale, che si può star bene vi-vendo solidarietà, reciprocità e fiducia. La posta in gioco è enorme: gli orienta-menti di milioni di cittadini che hanno dimostrato di volere e poter cambiare

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SI CHIAMA SVILUPPO: UNO STREPITOSO VIDEO-FUMETTO SULLA NOSTRA SOCIETA'

L'estendersi dei nostri comportamenti sociali e produttivi porta alla fine della civiltà. Guardate il filmato. Vogliamo impegnarci per qualco-sa di totalmente diverso, nel pieno rispetto della natura e delle perso-ne e comunità?

VEDI QUI

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MANGIARE CAVOLFIORI FA BENE ALLA SALUTE GRAZIE AL SULFORAFANO, UN POTENTE ANTI-CANCRO

di Renata Alleva

Parlando di alimenti nutraceutici, numerosi recenti studi hanno dimostrato che una dieta ricca di brassicacee, ossia cavoli, broccoli, verze è associata ad un basso rischio di ammalarsi di patologie cardiovascolari, infiammatorie, ed è protettiva verso molti tipi di cancro. Uno dei primi studi a dimostrare l’ attività anti-cancerogena di questi alimenti, fu condotto da ricercatori cinesi, in cui risultò che l’assunzione di una bevanda a base di estratto di broccoli, per due settimane, riduceva significativamente l’escrezione

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urinaria di alcuni indicatori del danno al DNA indotto da aflatossine, delle micotossine alimentari fortemente cancerogene. Molti altri studi successivi ne attestano l’efficacia preventiva verso vari tipi di tumore, ed uno recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Biochimical Biophysical Acta (2012Aug; 1823(8):1295-305), ne conferma l’efficacia antitumorale e anche chemio-preventiva nel cancro alla prostata.

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IL CIBO DEL NOSTRO CIBO

Se nel vostro piatto entrano uova, latticini o carne, quest’articolo vi ri-guarda. Alla base della catena alimentare di galline, suini e vacche, c’è del mangime, e così siamo entrati in un mangimificio, per capire come lavora -e le possibili scelte industriali- di chi alimenta, ogni anno, oltre 630 milioni di animali

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IL DR. SERRAVALLE SCRIVE AL PRESIDENTE DI EMERGENCY

I bambini danneggiati dalla pratica vaccinale non sono un’entità astratta, non sono un’invenzione propagandistica, sono anche i nostri figli. Non riconoscerne l’esistenza, minimizzare le complicanze vaccinali, creare un vero percorso ad ostacoli per ottenere il riconoscimento del danno, ricorrere a pastoie burocratiche per negare un diritto riconosciuto dalla stessa normativa, non fa altro che ridurre la fiducia delle famiglie nella pratica dei vaccini. Esistono genitori che hanno ottenuto il riconoscimento del danno causato dalla vaccinazione e che non possono accedere ai benefici perché la richiesta d’indennizzo è stata inoltrata in ritardo rispetto ai termini fissati dai regolamenti. Sono chiamati “i fuori termini”.

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LA NUOVA ETICHETTA EUROPEA

Come sono cambiate le informazioni sui prodotti alimentari, con il ri-schio di favorire i marchi privati della grande distribuzione organizzata.C'è il problema che manca l'obbligo di indicare il luogo di produzione dell'ali-mento (vedi, alla sezione Campagne, quella per chiederne la reintroduzione)

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I 9 CIBI PER LA MENTE: L'ALIMENTAZIONE CHE PROTEGGE IL CERVELLO

A volte non ci pensiamo, ma la giusta alimentazione può fare molto anche per mantenere in buona salute l’organo più importante del nostro corpo: il cervello.

Infatti scegliendo con attenzione gli alimenti da inserire nella nostra dieta e mantenendo il nostro corpo depurato e libero dalle tossine, possiamo fare molto per migliorare la salute delle cellule celebrali e prevenire il loro invecchiamento precoce.

Allora vediamo quali sono i cibi per la mente che dobbiamo ricordarci di portare ogni giorno sulla nostra tavola.

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ESISTE “UNA CUPOLA DEI VACCINI”: LA PROCURA DI ROMA CONFERMA

Esiste una cupola dei vaccini, che ha trasformato in business la lotta a virus pericolosi, garantendo l'arricchimento e la carriera di funzionari pubblici”. La procura di Roma, che ha chiuso l'istruttoria durata otto anni, conferma l'inchiesta pubblicata da "l'Espresso" nello scorso aprile su un traffico illegale di virus scambiati da ricercatori e dirigenti di industrie farmaceutiche al fine di fare della paura delle epidemie un profittevole business.

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SANA ALIMENTAZIONE PER CURARE O PREVENIRE IL CANCRO

dr. Claudio Pagliara

In fondo potrai scaricare un e-book con questo titolo.Ti riporto qualche brano:

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La qualità dell'alimentazione non dipende solo da quanto riferito fino ad adesso, perché è importante sapere se nei singoli alimenti di cui ti nutri, pur rispettando le regole precedentemente da me proposte, esistono prodotti tossici che non dovrebbero esserci e che possono arrivarci per varie motivazioni, di cui le principali sono le seguenti:

• modo di produzione non biologica degli alimenti, con conseguenti residui chimici tossici derivanti dal loro utilizzo in agricoltura e nel settore zootecnico; • eventuale presenza di additivi alimentari; • presenza di contaminanti, derivanti dalla immissione sul terreno agricolo di tossici prodotti da industrie inquinanti vicine alla zona di produzione dei prodotti alimentari; • eventuali contenitori per alimenti che cedono tossici: • tipo di cottura a cui vengono sottoposti gli alimenti. Per evitare il più possibile questi tossici con i conseguenti rischi sanitari è bene seguire alcune regole: 1. Consuma il più possibile prodotti biologici; 2. Segui un antico detto Cinese che ho appreso in un mio lontano e stupendo viaggio in Cina: “Più gli alimenti sono vicini nel tempo e nello spazio e più è probabile che siano salubri”; 3. Evita prodotti che derivano da zone notoriamente inquinate ed in cui esistono industrie particolarmente inquinanti; 4. Cerca soprattutto alimenti freschi o conservati in vetro; 5. Consuma quando è possibile alimenti crudi o poco cotti; 6. evita, comunque, per ciò che è possibile le fritture, soprattutto se la frittura è prolungata per molto tempo, con elevate temperature, con olio usato diverse volte. Soprattutto se l'olio usato è di semi, si creano diverse sostanze tossiche e cancerogene. Devi preferire, in caso di frittura, l'olio extravegine di oliva.

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7. Evita di mangiare alimenti trattati con la cottura alla brace non ben eseguita. Non è ben eseguita quando si crea una vera e propria carbonizzazione di parti dell'alimento. Dove c'è la carbonizzazione si producono gli IIPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) che sappiamo essere cancerogeni. 8. Evita di mangiare alimenti cucinati in pentole costituite da metalli tossici, come quelle di alluminio, che favoriscono la cessione agli alimenti di questi metalli nocivi. 9. Consuma alimenti cotti in acciaio inossidabile.

www.claudiopagliara.com

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