Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

12
Associazione per la cooperazione internazionale e le adozioni a distanza ONG ONLUS Newsletter Partecipazione Cari sostenitori, amici, simpatizzanti, lettori, ancora una volta siamo a riempirvi parte della giorna- ta inondandovi di notizie. Lo facciamo convinti di farvi piacere rendendovi par- tecipi di quello che facciamo. Ogni anno ci piace trovare un focus, una particolarità, un leitmotiv, un filo conduttore a tutto quello che Il Sole, fa, farà di sicuro, vuole arrivare a fare. Quest’anno il filo conduttore sarà proprio la parteci- pazione. “Libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber, ed è proprio quello che noi vogliamo riuscire a garantire, nel nostro piccolo, a chi ruota attorno a Il Sole Onlus con ruoli di attori protagonisti: i nostri bambini, le mamme dei nostri bambini, i nostri soste- nitori, i nostri amici, i nostri simpatizzanti, noi stessi. In particolare la partecipazione è garantita alle donne della Casa delle donne in Benin. Finalmente questo progetto ha trovato un finanziatore, la Tavola Valdese con l’impiego dei fondi dell’otto per mille, e le attivi- tà hanno preso il via. Si tratta di un progetto che vuole migliorare le condizioni di vita delle donne del Be- nin, attraverso attività di formazione e di utilizzo di un micro-credito a loro concesso. La partecipazione, o meglio la libertà di partecipare sta nel fatto che le donne stesse sono state le prime ad individuare que- sto intervento, teso a soddisfare i loro bisogni primari e, soprattutto, sono state loro stesse ad individuare le modalità di gestione della formazione e, soprattutto della gestione del micro-credito. Sono loro le protago- niste del progetto, libere di partecipare come meglio possono, libere di scegliere le attività produttive che svolgeranno in futuro al fine di garantirsi un reddito. Il tutto al fine di migliorare la loro qualità della vita e quella dei loro figli, perché si sa, il benessere del bambino passa attraverso quello della mamma. Di partecipazione e di libertà parleremo anche in Ita- lia. Nelle prossime settimane inaugureremo due nuo- ve sedi: una a Marsala (provincia di Trapani) e una a Palermo. Sì, ci muoviamo verso la Sicilia, terra flori- da e ricca di risorse, speranze, entusiasmo e umanità. Libertà e partecipazione si fondono in un’unica paro- la: legalità. Legalità è libertà. Ma “legalità” è un lato di una medaglia che nel suo rovescio trova il concetto di illegalità, con tutto il peso che questo comporta in una terra come la Sicilia. Il binomio “legalità-illega- lità” accompagna da generazioni la vita quotidiana, riducendone la libertà di movimento, compromet- tendo la partecipazione alle iniziative meritevoli. Per questo motivo un concetto a noi caro, la solidarietà (nel nostro campo internazionale) può rappresentare un ottimo modello alternativo a quello già esistente. Educare i giovani alla solidarietà, attraverso le nostre testimonianze, quelle dei nostri bambini, delle nostre mamme, allargare la Sicilia al Resto del Mondo è un modo per liberare le nuove generazioni da modelli or- mai obsoleti. È un modo per garantire sempre a più sommario Intervista itinerante a Youma Tanti regali per i nostri bambini Mostra fotografica “Cooperazione in movimento ll Sole Onlus è su Facebook… aggiungici tra gli amici! Partecipazione Un Carabiniere in Africa Reportage dal Burkina Faso segue n. 59 febbraio 2011 Vittorio Villa Giovanni Mancino Francesca Pozzi foto di Stephanie Gengotti e Giovanni Mancino

description

Partecipazione - Un Carabiniere in Africa - Reportage dal Burkina Faso - Intervista itinerante a Youma - Tanti regali per i nostri bambini - Mostra fotografica “Cooperazione in movimento"

Transcript of Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Page 1: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Associazione per la cooperazione internazionale e le adozioni a distanza ONG ONLUS

Newsletter

PartecipazioneCari sostenitori, amici, simpatizzanti, lettori,

ancora una volta siamo a riempirvi parte della giorna-ta inondandovi di notizie.

Lo facciamo convinti di farvi piacere rendendovi par-tecipi di quello che facciamo.

Ogni anno ci piace trovare un focus, una particolarità, un leitmotiv, un filo conduttore a tutto quello che Il Sole, fa, farà di sicuro, vuole arrivare a fare.

Quest’anno il filo conduttore sarà proprio la parteci-pazione. “Libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber, ed è proprio quello che noi vogliamo riuscire a garantire, nel nostro piccolo, a chi ruota attorno a Il Sole Onlus con ruoli di attori protagonisti: i nostri bambini, le mamme dei nostri bambini, i nostri soste-nitori, i nostri amici, i nostri simpatizzanti, noi stessi.

In particolare la partecipazione è garantita alle donne della Casa delle donne in Benin. Finalmente questo progetto ha trovato un finanziatore, la Tavola Valdese con l’impiego dei fondi dell’otto per mille, e le attivi-tà hanno preso il via. Si tratta di un progetto che vuole migliorare le condizioni di vita delle donne del Be-nin, attraverso attività di formazione e di utilizzo di un micro-credito a loro concesso. La partecipazione, o meglio la libertà di partecipare sta nel fatto che le donne stesse sono state le prime ad individuare que-sto intervento, teso a soddisfare i loro bisogni primari e, soprattutto, sono state loro stesse ad individuare le

modalità di gestione della formazione e, soprattutto della gestione del micro-credito. Sono loro le protago-niste del progetto, libere di partecipare come meglio possono, libere di scegliere le attività produttive che svolgeranno in futuro al fine di garantirsi un reddito. Il tutto al fine di migliorare la loro qualità della vita e quella dei loro figli, perché si sa, il benessere del bambino passa attraverso quello della mamma.

Di partecipazione e di libertà parleremo anche in Ita-lia. Nelle prossime settimane inaugureremo due nuo-ve sedi: una a Marsala (provincia di Trapani) e una a Palermo. Sì, ci muoviamo verso la Sicilia, terra flori-da e ricca di risorse, speranze, entusiasmo e umanità. Libertà e partecipazione si fondono in un’unica paro-la: legalità. Legalità è libertà. Ma “legalità” è un lato di una medaglia che nel suo rovescio trova il concetto di illegalità, con tutto il peso che questo comporta in una terra come la Sicilia. Il binomio “legalità-illega-lità” accompagna da generazioni la vita quotidiana, riducendone la libertà di movimento, compromet-tendo la partecipazione alle iniziative meritevoli. Per questo motivo un concetto a noi caro, la solidarietà (nel nostro campo internazionale) può rappresentare un ottimo modello alternativo a quello già esistente. Educare i giovani alla solidarietà, attraverso le nostre testimonianze, quelle dei nostri bambini, delle nostre mamme, allargare la Sicilia al Resto del Mondo è un modo per liberare le nuove generazioni da modelli or-mai obsoleti. È un modo per garantire sempre a più

sommario Intervista itinerante a Youma•Tanti regali per i nostri bambini•Mostra fotografica “Cooperazione in movimento•

ll Sole Onlus è su Facebook… aggiungici tra gli amici!

Partecipazione•Un Carabiniere in Africa•Reportage dal Burkina Faso•

segue

n. 59 febbraio 2011Vittorio Villa

Giovanni MancinoFrancesca Pozzi

foto di Stephanie Gengotti e Giovanni Mancino

Page 2: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 2

Sono Giovanni, maresciallo dei carabinieri di Pa-lermo, in passato ho partecipato a missioni di pace in ambito internazionale, cercando di trasmettere la mia esperienza lavorativa alle forze di polizia in vari pae-si: Kosovo, Afghanistan, Iraq. La mia indole viaggia-trice e la passione per la fotografia, mi hanno portato, per la prima volta, in terra africana con Il Sole On-lus. Durante questa esperienza ho vissuto un paio di singolari incontri con i “colleghi” locali, dei quali ho potuto apprezzare il modo di operare e comportarsi con le persone.

Un primo episodio si è verificato nei pressi della cit-tadina di Toucountouna in Benin, dove due bianchi, Stephanie (la fotografa professionista che ci accom-pagna) ed io, ci siamo avventurati nel bel mezzo della savana dell’Africa nera. Lungo il cammino, alla ricerca di nuove situazioni da raccontare con la macchina fotografica, come due incoscienti avven-turieri, ve niamo avvicinati da due loschi individui a bordo di una motocicletta. La prima impressione non è certo delle migliori, ma quando uno dei due uo-mini farfuglia, in un francese africanizzato, la parola “.. comandant gendarmerie…” ci rendiamo subito conto di essere stati fermati da due gendarmi. Il mio primo pensiero è quello di poter essere nei guai in quanto sprovvisto di documenti, soldi, cellulare e nel bel mezzo della selvaggia savana (ragionevole dub-bio…); però, dopo qualche minuto di tentata conver-sazione, mi rendo conto che i due uomini vogliono semplicemente assicurarsi che sia tutto a posto ed of-frirci la loro protezione. È stato bello poter contare sui “colleghi”!Il secondo episodio avviene lungo l’impervia strada che ci ha portato dal Benin al Burkina Faso. Siamo in sei, quindi il bagagliaio del fuoristrada viene attrezzato con un sesto scomodo sedile. Dopo ore di viaggio, immersi nella polvere, arriviamo ad un posto

Un Carabiniere in Africa

persone il diritto a partecipare. Indiscriminatamente e liberamente. In questo numero troverete anche un ospite speciale che ha deciso di partecipare alle attività della nostra associazione: Youma Diakitè, modella, attrice, splen-dida ragazza del Mali ma, soprattutto, instancabile operatrice de Il Sole Onlus! Ci ha accompagnato nel mese di dicembre nella missione in Burkina Faso e Benin sorprendendoci in maniera positiva per sensi-bilità, umanità e, cosa non indifferente, per conoscen-za del territorio e delle dinamiche legate alla nostra mission. A noi esperti di Africa e cooperazione ci ha insegnato il lato semplice ed umano dei rapporti con le persone, facilitandoci l’avvio del progetto La Casa delle Donne in Benin. Ora di rientro in Italia, il suo entusiasmo non si è affatto affievolito, tanto da par-tecipare liberamente al progetto Il fascino della pelle nera, progetto di educazione alla mondialità che av-

vieremo entro breve in Italia, con il fine di sensibi-lizzare alla tutela dei diritti dei bambini attraverso il concetto di bellezza lontano, però, dall’uso strumen-tale, gretto e inqualificabile che i modelli mediatici ci propongono ogni giorno. Bellezza è dignità. E i nostri bambini e le nostre mamme dei nostri Paesi sono dei gran maestri in questa materia che per loro è quotidia-nità. Soprattutto se pensiamo ai nostri Fiori in Etio-pia. Chi meglio di loro può insegnare a noi tutti la bellezza, intesa come superamento del trauma subito? Di questo e di tanto altro ci occuperemo nel progetto Il fascino della pelle nera.Di argomenti in questa newsletter ce ne sono parec-chi.

Sentitevi liberi di leggerli, sentitevi liberi di commen-tarli, sentitevi liberi di contestarli.

Sentitevi liberi di PARTECIPARE.

Vittorio Villa

segue dalla prima pagina

segue

Page 3: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 3

segue dalla seconda pagina

di controllo della gendarmeria e veniamo fermati. Un gendarme, con faccia sospettosa si avvicina e noi, timorosi, abbassiamo il finestrino per mostrare, diligentemente, i documenti, ma, con nostra grande sorpresa, l’ufficiale si dimostra completamente disin-teressato ai passaporti.Si dirige invece spedito verso il portellone posterio-re della macchina, dove da una montagna di valigie spunto io con il viso sudato e sporco di polvere.Il gendarme non è per nulla interessato alla regolarità, o meno, dei nostri documenti o a quelli della macchi-na, come è ovvio pensare a un posto di controllo, ma vuole semplicemente assicurarsi dello stato di salute dello sconvolto e disastrato passeggero, io. Verifica, infatti, con gentilezza, che mi arrivi sufficiente aria per proseguire e, cordialmente, ci saluta. Il fuoristra-

da può “tranquillamente” riprendere il lungo e avven-turoso viaggio verso il Burkina Faso.

La mia avventura africana è stata meravigliosa, solo positività con cui arricchirmi. Sono colpito e affasci-nato dalla bellezza delle persone che ho incontrato, soprattutto nei villaggi rurali del Burkina Faso. La po-vertà che colpisce la maggior parte delle persone non scalfisce la loro dignità, grazie anche all’intervento de Il Sole Onlus, con i suoi progetti di sostegno a tali realtà. In ogni caso, con un velo di tristezza, si torna a casa, lasciando su montagne di immondizia i bambini delle baracche dei quartieri poveri di Cotonou, dove li ho visti, fermati e sospesi con gli scatti curiosi della mia macchina fotografica.

Giovanni Mancino

Page 4: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 4

La missione in Burkina Faso di Dicembre 2010 raccontata tramite le foto realizzate da Stephanie Gengotti e Giovanni Mancino. Pochi commenti e spazio alle immagini che raccontano i giorni trascorsi da Vittorio, Marta, Giovanni, Youma e Stephanie nel paese delle persone integre.

6 dicembre - SahongoPrima tappa della missione è il villaggio di Sahongo, a circa 30 chilometri dalla capitale Ouagadougou.

Ad attendere il gruppo qualche migliaio di persone. Scene di festa. Balli, discorsi ufficiali e ancora balli e, infine, la troupe teatrale. Funamboli che danno prova di atletismo, tecnica e ballo e non solo...

Dopo i balli e l’accoglienza di rito il gruppo prosegue la visita del villaggio. Particolare attenzione viene ri-volta al centro di formazione.

Reportage dal Burkina Faso

segue

Page 5: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 5

Altre foto di Giovanni documentano le attività delle donne del villaggio. Il mulino macina grano e Karitè, i telai per tessere, la tintura a mano dei tessuti e la vendita dei prodotti finiti al mercato.

Segue dalla quarta pagina

segue

7 dicembre - TangseigaAd accogliere il gruppo al villaggio di Tangseiga la solita folla festante, i canti e i balli della popolazione lo-cale e il discorso ufficiale del sindaco della provincia Tanghin D’Assouri

Page 6: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 6

A seguire la consegna dei diplomi delle donne che hanno partecipato ai corsi di formazione in tessitura, tintura dei tessuti, ecc.

e l’inaugurazione del centro “La casa delle donne” con il taglio del nastro, dove le donne hanno seguito i corsi di formazione e dove possono svolgere quotidianamente le loro attività.

In viaggio verso Koumlèla Naponé

9 dicembre - Koumlèla NaponéNel villaggio di Koumlèla Naponéil gruppo è stato accolto dai bambini della scuola, realizzata da Il Sole On-lus nel 2010.

Segue dalla quinta pagina

segue

Page 7: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 7

Alcune immagini dei bambini che cantano l’inno burkinabè.

Per testimoniare la costruzione della scuola di Koumlèla Naponé Vittorio viene invitato a piantare un albero.

Segue dalla sesta pagina

segue

Page 8: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 8

10 dicembre - Bilogo e SapeoGli ultimi villaggi visitati sono quelli di Bilogo e Sapeo, dove circa 200 bambini usufruiscono direttamente del sostegno a distanza e altri 800 riescono a frequentare regolarmente la scuola.Qualche immagine dei bambini a scuola.

Qualche momento di svago

Dopo il pranzo con la comunità locale il gruppo ha fatto rientro a Ouagadougou per definire gli ultimi dettagli prima della partenza per l’Italia.

Segue dalla settima pagina

Page 9: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 9

Intervista itinerante a Youma

Segue

Quante speranze e quante aspettative, Youma, in Be­nin e Burkina Faso con Il Sole Onlus?

La speranza è quella di poter tornare in Italia e sensi-bilizzare più gente possibile sui temi legati alla tutela dell’infanzia. Da noi è abitudine lamentarsi, e il più delle volte su cose futili e inutili (cellulare vecchio, macchina da cambiare al terzo anno di vita) che ci fanno dimenticare o, peggio, ci impediscono di cono-scere situazioni nelle quali bambini non arrivano al terzo anno di vita, nelle quali il sogno ricorrente è avere un’auto scassatissima per avviare una piccola impresa in proprio e sperare in bene, nelle quali il cel-lulare non serve perché non ci si può permettere di acquistare il credito necessario per comunicare!Occorre aprirsi al mondo per capire che la nostra for-tuna può essere condivisa con quelli più sfortunati di noi. Noi siamo quelli che nel Mondo possiamo, con un piccolo sforzo, fare la differenza. In Italia siamo 60 milioni, se il 10% della popolazione italiana desse 1 euro, avremmo risolto i problemi di centinaia di migliaia di bambini.L’aspettativa è identica. Voglio vedere la gente sem-pre più solidale e mi impegno per questo, perché i problemi del mio vicino devono essere anche i miei.Non solo in Africa, il mio continente, ma anche in Italia, il Paese in cui vivo e che amo. Per ques-to mi aspetto che Il Sole Onlus possa collabo-rare con l’Associazione Volontari Capitano Ultimo nell’impegno a favore dell’infanzia più sfortunata, anche in Italia.

Perché proprio (per nostra fortuna) Il Sole Onlus?

Perché ho sempre voluto impegnarmi in qualcosa di utile e solidale, ma non è facile come si crede fare

Ivan Illich scrisse “dobbiamo riscoprire la distin-zione fra speranza e aspettativa”. Letteralmente la prima è un sentimento di aspettazione fiduciosa nella realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera. Si sente una eco passiva.E aspettativa? Aspettativa è l’atto, il fatto di as-pettare, di riuscire meglio di quanto si prevedeva, presentimento. Qui, solo in apparenza echeggia un suono passivo. L’aspettativa è un atto, dunque, un’azione attiva. Quindi? La distinzione tra il significato dell’una e quello dell’altra è che la speranza è un sentimento che mette in moto. L’aspettativa un movimento che tende verso qualcosa o qualcuno. Per noi, per il nostro lavoro, per la cooperazione, speranze e aspettative sono caratteristiche inscindi-bili che, insieme a impegno e perseveranza, ci por-tano a realizzare una mission alta, difficile e comp-lessa quale è quella de Il Sole Onlus: garantire a tutti i bambini del mondo la dignità e il rispetto dei propri diritti.

Il Sole Onlus ha una nuova bellissima amica - Ecco a voi Youma…Youma Diakite, la famosa modella e showgirl, di origine maliana, ha trovato nella nostra Associazione, nella sua mission, nelle sue attività e nei suoi valori, un nuovo “partner” e amico.Dal 29 novembre all’11 dicembre 2010 Youma è stata in Burkina Faso, con il nostro direttore Vittorio Villa, per seguire da vicino le attività che Il Sole svolge nello splendido, piccolo e poverissimo Paese “degli uomini integri”.Youma visita i villaggi in cui vivono i bambini che usufruiscono delle adozioni a distanza e dove Il Sole Onlus ha realizzato, nel corso degli anni, numerosi progetti di cooperazione allo sviluppo (pozzi, banche dei cereali, mulini, scuole…). Si muove scortata dall’allegria e dall’entusiasmo che la contraddistinguono. Gioca con e come i bambini che sempre, bellissimi e festosi, accolgono le nostre visite. Youma non maschera commozione per una terra tanto vicina al Mali, suo paese di origine. Non nasconde affetto per le persone che popolano i villaggi e le strade che noi abbiamo imparato a conoscere negli anni, si avvicina a tutti con la capacità e la sensibilità che le sono propri, in modo naturale, genuino.Ecco la nostra nuova amica. Amica del Sole, dei nostri bambini, dei nostri impegni e ora anche vostra.

Page 10: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 10

Segue dalla nona pagina

Francesca Pozzi (foto di Stephanie Gengotti)

del bene. Aiutare non è facile come si crede. Tanti hanno voluto usare la mia immagine, ma io volevo impegnarmi in prima persona. Quando ho incontrato Vittorio sono stata subito contagiata dal suo ottimis-mo e dalla passione che mette nel suo impegno a fa-vore dell’Africa. Ho capito subito che lo fa perché ci crede tantissimo e mi ha subito convinta e coinvolta nell’impegno con Il Sole Onlus. È la prima volta che riscontro interesse nella mia persona e non solo nella mia immagine. Ora che siamo in Africa insieme mi ha dimostrato che non sbagliavo affatto.Quando si tratta dell’Africa io mi sento toccata in pri-ma persona. Penso inoltre che miseria e povertà non abbiano nazionalità. Mi sento trasportata nei confronti di tutti quelli in difficoltà, non solo se africani.

Da quanto non tornavi in Africa?

Appena possibile torno in Africa perché anche se sono cresciuta in Europa, l’Africa fa parte integrante del mio essere, per cui me la porto dentro. È l’unico posto al mondo dove mi sento me.Mi sento profondamente africana e, anche se sono cresciuta in Europa, mi sono sempre portata con me il mio essere africana. La mia cultura mi porta a dire che se non sai da dove vieni non sei un essere completo.Per questo motivo, profondamente interiore e perso-nale, cerco di non mancare dall’Africa per più di un anno.

Il primissimo pensiero quando, scendendo dall’ae­reo, hai messo piede a Cotonou, in Benin?

MAMMA AFRICA! LA TERRA MADRE!Non importa in quale città tu sia quando arrivi, l’Africa è l’Africa!

Cosa ti manca di più del Mali e/o dell’Africa in gen­erale?

La dignità della gente, anche se vive con poco o niente; la solidarietà tra le donne africane che sono il pilastro della società e la loro capacità di organizzare la loro vita famigliare in modo da privilegiare sempre il bambino; il rispetto dei valori in generale; i colori, i sapori, gli odori, la terra rossa.I bambini, in quanto sono la ricchezza più grande. Sono il nostro futuro.

Conosci molto bene i bambini che vivono l’Africa subsahariana, cos’hai visto negli occhi di questi bambini, dei “bimbi del Sole”, in queste settimane di permanenza?

All’inizio ho provato una grandissima tristezza. Poi mi sono resa conto che questi bambini sono molto fortunati perché hanno avuto la fortuna di in-contrare Il Sole Onlus e da ora in poi hanno accesso all’educazione, tre pasti al giorno, un tetto sopra la testa e sono soprattutto protetti.Crescono in un modo che dà spazio al loro futuro.Alla fine mi sono resa conto che sono bambini felici, in buona salute, ballano, sorridono, giocano e vivono perché un bambino DEVE giocare! In piena solidarie-tà tra loro.

Fatta questa esperienza, la ripeti?Assolutamente si. Oramai mi sento parte integrante de Il Sole Onlus! Nel mio piccolo vorrei far sì che l’Associazione abbia possibilità di portare a termine più progetti.

Un ricordo, uno solo, che metterai in valigia questa sera, prima di ripartire per l’Italia.

Uno non si può. Troppo difficile, il viaggio è stato troppo emotivamente stancante per portarne uno solo. Se dovessi proprio scegliere dovrei scegliere tra il sorriso dei bambini e l’impegno, la dignità e la grande gentilezza delle donne. Preferisco non scegliere.

Page 11: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 11

Vi ringraziamo per la generosità che avete dimostrato in occasione del Capodanno etiope. Il vostro sostegno ha reso possibile l’acquisto di:96 Kit per materiale scolastico 67 Uniformi scolastiche 74 Pantaloni 168 T-shirt 80 Gonne 117 Tute 169 Scarpe 96 Zainetti 111 Giochi (automobiline, palloni, bambole, peluche…) 102 sacchi da 25 kg di Teff 91 lattine da 5L olio

Alcune immagini scattate durante la nostra ultima missione ad Addis Abeba, mentre consegnamo i vostri regali!

Tanti regali per i nostri bambini!

Page 12: Newsletter Il Sole n. 59 - febbraio 2011

Il Sole Newsletter - 12

IL SOLE ONG ONLUS – www.ilsole.orgVia Leoni 20, 22100 COMO – Tel. 031.275065 – Fax 031.2757275Per eventuali donazioni: c/c postale n. 11751229 intestato a Il Sole Onlusc/c bancario Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, filiale di Como IBAN IT 71Q0843010900000000260452

Mostra fotografica COOPERAZIONE IN MOVIMENTO..

L’Africa da Est a Ovest, dall’Etiopia al Benin

Invito

inaugurazione

sabato12 marzo 2011aperitivo dalle 18

Studio Francesco Corbettavia Rodari 822100 Como

Il Sole Onlusha il piacere di invitarla all’inaugurazione della mostra

COOPERAZIONE IN MOVIMENTOL’Africa da Est a Ovest, dall’Etiopia al Benin

Studio Francesco Corbettavia Rodari 8 - 22100 Como

Associazione per la cooperazione internazionale e le adozioni a distanza OnlusVia L. Leoni 20, 22100 Como - Tel. [email protected] - www.ilsole.org

Per informazioni:

“Cooperazione in movimento” traccia una linea che vola attraverso l’Africa che da Addis Abeba si sposta a Cotonou, tracciando le orme di un progetto ambizioso e reale.Ad Addis Abeba dal 2001 Il Sole Onlus ha avviato Fiori che rinascono, un progetto di Tutela dei bambini vittime di violenza sessuale.Crediamo che l’energia, la competenza, la forza che l’Etiopia ci ha regalato possa sostenere il progetto di Tutela delle vittime di violenza sessuale in Benin, che abbiamo deciso di chiamare Sogni da riaccendere.Dal presente al futuro, dai bambini dell’Etiopia ai bambini del Benin.

Foto realizzate da:Selene De RuiValerio FerrarioStephanie GengottiGiovanni Mancino

Sabato 12 marzo, ore 18