Newsletter AVIS Ornago #14 - Dicembre 2008

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A MARIO MEREGALLI IL PREMIO “ORNAGHESE DELL’ANNO” ORNAGO – La piazza la conosce da an- ni, quasi da una vita, da quando si è trasferito in paese da Milano, e la conosce ancor meglio da quando 30 anni fa ha preso le redini dell’AVIS. Una carriera che lo ha portato da volon- tario a segretario: istruendo pratiche, spiegando, illus- trando ai nuovi donatori le proce- dure dei prelievi. Agli inizi con un semplice tavolo, poi con gli anni sotto i gazebo, e come sempre sotto la bandiera dell’AVIS. Perché per lui la Associazione dei volontari del sangue è ormai una seconda pelle, non un simbolo come tanti, ma una ragione di vi- ta. Ma quella domenica d’inizio ottobre, Mario Meregalli neppure sapeva, né sospettava che quella piazza sarebbe diventata la cornice, lo scenario ideale per ritirare un premio. La sveglia suona presto a casa Meregalli. Un caffè, una scorsa ai giornali e giù in piazza Martiri, perchè oggi è il 12 ottobre e bisogna preparare il gazebo Avis per celebrare degnamente la “Giornata del volontariato”. Un appuntamento imperdibile per le asso- ciazioni del territorio: le società sportive, quelle impegnate nel sociale, quelle che tifano per una squadra di calcio e quelle per un’altra; e la gente da salutare, i nuovi arrivati in paese che vogliono conoscere il territorio, magari, perché no, spiegato da coloro che su quel fazzoletto di terra vivono e collaborano con un fine di solida- rietà, di aiuto al prossimo. Il banchetto, la piccola tenda, il materiale informativo sono pronti e la giornata inizia. Le prime persone passano e si fer- mano a salutare i volontari. Tutti sostano allo stand AVIS, presidiato come sempre da Meregalli. Lui contrac- cambia i saluti, distribuisce i volantini. A una coppia appena arrivata in città det- taglia come si diventa donatori, illustra la differenza tra plasma e sangue. Sì, perché Meregalli quando parla di AVIS è un fiume in piena, eppoi con trenta anni di associazione ne ha di cose da dire, e la gente lo capisce e apprende, saluta e se ne va con un bagaglio di informazioni in più. Ma quel 12 ottobre i volti delle persone sono differenti, i loro sorrisi trasmettono qualcosa di diverso, un misto di tenerezza e compiacimento. Perché è ormai il primo pomeriggio e il paese è piccolo e le voci circolano veloci. Quella che alle prime ore della mattina era solo un’indiscrezione lasciata trapelare ad arte dall’Amministrazione comunale, sta diventando qualcosa di più di una voce in- fondata. Tutti lo sanno oramai tranne il Meregalli, il “Mec” come lo chiamano gli amici di una vita. E lui non si sposta dal suo fortino, imper- territo va avanti nella sua missione. Solo che stavolta, questo pomeriggio, al suo fianco c’è la signora Franca, l’amore della sua vita. E questa domenica corrisponde anche al giorno della con- segna del premio “Ornaghese del- l’anno”, un’onorifi- cenza voluta dalla Amministrazione comunale per pre- miare il cittadino che è stato “un esempio per tutti, per la costanza e la dedizione nelle sue molteplici atti- vità di volontaria- to”. La giornata è al suo culmine, Piazza Martiri è gremita fino all’in- verosimile, il sin- daco si avvicina a Meregalli e gli co- munica la deci- sione di conferirgli il premio. Quando il primo cittadino consegna al segretario Avis l’ambita targa, tutta la piazza è coinvolta nella premiazione. E da vero avisino Meregalli contraccambia donando al sindaco un volume sulla storia dell’Avis. Un momento indimenticabile per il nostro segretario. Meregalli a chi dedica questo premio? “Sicuramente a mia moglie Franca, che in tutti questi anni ha asse- condato la mia attività nel volontariato e che pazientemente si è occupata della famiglia. Colgo l’occasione per ricordare e ringraziare gli amici del gruppo Avis di Ornago per il contributo apportato alle at- tività della nostra associazione”. Roberto Arlati

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A MARIO MEREGALLI IL PREMIO “ORNAGHESE DELL’ANNO”

ORNAGO – La piazza la conosce da an-ni, quasi da una vita, da quando si ètrasferito in paese da Milano, e la conosceancor meglio da quando 30 anni fa hapreso le redini dell’AVIS.Una carriera che lo ha portato da volon-tario a segretario:istruendo pratiche,spiegando, illus-trando ai nuovidonatori le proce-dure dei prelievi.Agli inizi con unsemplice tavolo,poi con gli annisotto i gazebo, ecome sempre sottola bandieradell’AVIS.Perché per lui laAssociazione deivolontari delsangue è ormaiuna seconda pelle,non un simbolocome tanti, mauna ragione di vi-ta. Ma quelladomenica d’inizioottobre, Mario Meregalli neppure sapeva,né sospettava che quella piazza sarebbediventata la cornice, lo scenario ideale perritirare un premio.La sveglia suona presto a casa Meregalli.Un caffè, una scorsa ai giornali e giù inpiazza Martiri, perchè oggi è il 12 ottobree bisogna preparare il gazebo Avis percelebrare degnamente la “Giornata delvolontariato”.Un appuntamento imperdibile per le asso-ciazioni del territorio: le società sportive,quelle impegnate nel sociale, quelle chetifano per una squadra di calcio e quelleper un’altra; e la gente da salutare, i nuoviarrivati in paese che vogliono conoscere ilterritorio, magari, perché no, spiegato dacoloro che su quel fazzoletto di terravivono e collaborano con un fine di solida-rietà, di aiuto al prossimo.Il banchetto, la piccola tenda, il materiale

informativo sono pronti e la giornatainizia. Le prime persone passano e si fer-mano a salutare i volontari.Tutti sostano allo stand AVIS, presidiatocome sempre da Meregalli. Lui contrac-cambia i saluti, distribuisce i volantini.

A una coppia appena arrivata in città det-taglia come si diventa donatori, illustra ladifferenza tra plasma e sangue.Sì, perché Meregalli quando parla di AVISè un fiume in piena, eppoi con trenta annidi associazione ne ha di cose da dire, e lagente lo capisce e apprende, saluta e se neva con un bagaglio di informazioni in più.Ma quel 12 ottobre i volti delle personesono differenti, i loro sorrisi trasmettonoqualcosa di diverso, un misto di tenerezzae compiacimento.Perché è ormai il primo pomeriggio e ilpaese è piccolo e le voci circolano veloci.Quella che alle prime ore della mattina erasolo un’indiscrezione lasciata trapelare adarte dall’Amministrazione comunale, stadiventando qualcosa di più di una voce in-fondata. Tutti lo sanno oramai tranne ilMeregalli, il “Mec” come lo chiamano gliamici di una vita.

E lui non si sposta dal suo fortino, imper-territo va avanti nella sua missione.Solo che stavolta, questo pomeriggio, alsuo fianco c’è la signora Franca, l’amoredella sua vita.E questa domenica corrisponde anche al

giorno della con-segna del premio“Ornaghese del-l’anno”, un’onorifi-cenza voluta dallaAmministrazionecomunale per pre-miare il cittadinoche è stato “unesempio per tutti,per la costanza ela dedizione nellesue molteplici atti-vità di volontaria-to”. La giornata èal suo culmine,Piazza Martiri ègremita fino all’in-verosimile, il sin-daco si avvicina aMeregalli e gli co-munica la deci-sione di conferirgli

il premio.Quando il primo cittadino consegna alsegretario Avis l’ambita targa, tutta lapiazza è coinvolta nella premiazione.E da vero avisino Meregalli contraccambiadonando al sindaco un volume sulla storiadell’Avis.Un momento indimenticabile per il nostrosegretario. Meregalli a chi dedica questopremio? “Sicuramente a mia moglieFranca, che in tutti questi anni ha asse-condato la mia attività nel volontariato eche pazientemente si è occupata dellafamiglia.Colgo l’occasione per ricordare eringraziare gli amici del gruppo Avis diOrnago per il contributo apportato alle at-tività della nostra associazione”.

Roberto Arlati

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Nel 2007 i donatori lombardi hanno su-perato le 475.000 donazioni di sangue,plasma e piastrine.Una realtà importante a sostegno delServizio Sanitario.Una realtà insostituibile per la cura e l’as-sistenza di ammalati e infortunati.

Alla base di questa positiva esperienzastanno la disponibilità e la dedizione dioltre 227.000 volontari associati, semprepronti a donare a favore del prossimo,concreti interpreti di una cultura di solida-rietà ben diffusa nel tessuto sociale.Questi risultati sono anche conseguenza diassociazioni in grado di mantenere sem-pre alta l’attenzione sociale sul tema, disensibilizzare e avviare alla donazionepersone disponibili, orientando alla soli-darietà le future generazioni, attraverso unintenso lavoro preparatorio di dirigenti ecollaboratori, rigorosamente volontari, chesi dedicano con passione e competenzaalla promozione degli ideali.

In previsione del rinnovo degli incarichinella Sezione Avis di Ornago previsto peri primi mesi del 2009, sembra opportunauna riflessione sul tema, per avvicinare isingoli donatori all’attività associativa,consentire un adeguato ricambio gene-razionale e assicurare l’indispensabilecontinuità delle donazioni.

In organizzazioni molto strutturate, comesono le nostre, caratterizzate da una lungastoria e da impegni sociali di buona visi-bilità, tende spesso a resistere una diri-genza avanti con gli anni, mentre ritardal’alternanza con i giovani, a loro voltaforse distratti da impegni diversi (studio,lavoro, famiglia).L’impegno in associazione, escluso il gestoprimario della donazione, viene per lo piùritenuto alla portata dei soli pensionati o dipersone libere da altri impegni.Interpretazione, questa, che priva di fattole nostre associazioni di valori e di nuoveidee che potrebbero essere determinanti.

Si può essere utili anche mettendo a dis-posizione il poco tempo di cui si dispone,soprattutto nell’ambito della propria sedecomunale o di base.

Anzi, proprio lì, dove tutti si conoscono,l’impegno può risultare vitale e in grado difavorire la corretta impostazione dell’in-tera attività associativa.

L’apporto di voi giovani e di tutti i soci èdeterminante per rendere più incisiva lacomunicazione.Voi giovani avete una mente più duttile,una superiore capacità di utilizzare stru-menti tecnologici e i moderni canali di co-municazione e potete contribuire valida-mente all’attività associativa anche nei li-miti della poca disponibilità di tempo.

Fondamentale, a questo punto, trovare ilgiusto equilibrio fra le diverse gene-razioni, coniugare l’esperienza dei piùanziani con le fresche energie dei giovanie del mondo femminile

Mettere a disposizione testimonianza divalori ed esperienza di volontariato noncomporta necessariamente occuparecariche direttive che attengono alla ges-tione dell’associazione.Si può essere compagni di viaggio, navi-gatori preziosi, anche senza impugnare litimone della barca.L’importante è essere lì, di fianco o pocolontano e lasciare che siano i soci piùgiovani ad assumere in autonomia laguida.Questi ultimi dovranno essere disponibili,accettare la sfida, mettersi alla prova neiruoli di responsabilità, consapevoli deipropri limiti.

La prossima assemblea offrirà a ciascunodi noi l’opportunità di dimostrare la pro-pria disponibilità per favorire lo sviluppoassociativo.Partecipare al voto e alla vita sociale èfondamentale, sempre.Contribuire attivamente alla vita associati-va è una scelta libera e responsabile, com-plementare alla donazione, ma non se-condaria, per chi desidera contribuire adiffondere la cultura della solidarietà edella donazione.

Aspettiamo tutti, anche te, nella più com-pleta disponibilità !

FEBBRAIO 2009: VIENI ALL’ASSEMBLEA !

Maglia Avis al campione del mondo2008 di ciclismo su strada.Alessandro Ballan, vincitore il 28 settem-bre a Varese della maglia iridata e pro-tagonista di una spettacolare “volata”, èstato festeggiato anche dall'Avis nella suacittà natale, in terra trevigiana.Nel corso della grande festa in piazza or-ganizzata dal Comune di CastelfrancoVeneto il 10 ottobre, alla quale hannopartecipato 10mila persone, il Gruppo ci-clistico Avis cittadino gli ha consegnato lamaglia da ciclista della Associazione anome di tutte le consorelle d’Italia.Ballan, emozionato e commosso, haringraziato gli avisini e ricambiato a suavolta il dono, regalando all'Avis una suamaglia iridata con autografo.Accanto a lui, sul palco, tutti i compagnidi squadra e tantissimi ex campioni delledue ruote, intervistati dallo speaker deimondiali, Alessandro Brambilla (lo stessoche ha commentato la gara di Varese) edall'ex giornalista sportivo Rai, BrunoMartino.

Ballan: un campione delmondo in maglia Avis

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PRENOTAZIONI A LIMBIATE

Novità al Centro Formentanodi Limbiate: è ora possibile prenotareil turno di donazione via Internetdirettamente dal sitowww.avisprovincialemilano.it

E’ sempre possibile prenotare viatelefono al numero 02.9967731,disponibile dal lunedì al venerdì(8.00 - 12:30) oltre che nelle mattinedi sabato e domenica.

AVIS ORNAGO NEWSLETTER è ormai giunta alla quattordicesima edizione. Per la nostra sezione è motivo di grande soddis-fazione avere un periodico di informazione e comunicazione con i donatori.E’ altresì gratificante ricevere gli apprezzamenti da parte vostra e dalle altre Avis consorelle.Tutto questo però non sarebbe possibile senza l’appoggio e il sostegno dell’azienda che realizza a ccoossttoo zzeerroo il nostro giornalino. Ai titolari e ai lavoratori di: - Fotolito TMG Fumagalli (Isola Cantù 6, 20059 Vimercate - 039.666615) va il nostro caloroso ringraziamento e la riconoscenza per affiancarci in questa bella iniziativa. Grazie di cuore!I testi della Newsletter sono a cura di Roberto Arlati. Alcuni articoli sono tratti da SOS AVIS.Anche a loro il nostro caloroso ringraziamento

BOOK DELLA SOLIDARIETA’, ESORDIO ALLA CAMERA

Avis ha scelto una sede istituzionale(Palazzo Marini, Sala delle Colonne dellaCamera dei deputati) per presentare aRoma, lo scorso 26 settembre, il “Book del-la solidarietà”. E non poteva essere diversamente, vistoche il libro è arricchito dalla prefazionedel Ministro della Pubblica Istruzione,Mariastella Gelmini, da contributi di es-perti del Ministero e di professori che daanni collaborano con l'Associazione. Nel suo intervento introduttivo, il presi-dente Tieghi ha sottolineato l'importanzache da decenni, ormai, la scuola e gli stu-denti rivestono per Avis.“La nostra presenza negli istituti - ha spie-gato Tieghi - non può limitarsi a un pro-selitismo per la raccolta di sangue. Ci interessa formare ragazzi e ragazze re-sponsabili, che siano i cittadini solidali deldomani”.Un intervento accorato e rivolto soprattuttoalle due scolaresche di liceali scientifici ro-mani presenti in sala.

L'evoluzione, in senso qualitativo, dellapresenza di Avis nelle scuole è stata alcentro del discorso di Franco Bussetti,responsabile Area scuola. Valori, mission, cittadinanza attiva i con-cetti che ha espresso, in cui la donazionedi sangue è solo uno degli aspetti princi-pali e non l'unico indicatore quantitativo.La trama del volume è stata successiva-mente esposta - anche in considerazionedell'assenza giustificata del prof. PieroCattaneo - dalle professoresse AndreinaFumagalli, Silvana Gabiccini, SoniaManaresi e Rina Latu. “A nome del professor Cattaneo - ha com-mentato la Fumagalli - posso dire che an-cora una volta Avis ha precorso i tempidelle istituzioni. Infatti, dal 1° settembre scorso il Ministero

ha reintrodotto l'obbligatorietà dell'ora dieducazione civica e l'associazione, conquesto libro, si è fatta trovare pronta adialogare con gli studenti, gli insegnanti ele famiglie”.Ha raccolto grandi applausi, in conclu-sione dell'incontro, l'intervento di AngelaBardi, dirigente ministeriale: “ConoscoAvis da moltissimi anni e so quanto sia im-portante la sua presenza per una correttaeducazione di ragazzi e ragazze allasalute e alla solidarietà”.

Mariastella Gelmini:“Educare i ragazzi alla pratica della do-nazione di sangue vuol dire responsabiliz-zarli a una visione della vita basata sulrispetto e sull'amore per se stessi e per glialtri. La scuola italiana deve promuovere com-portamenti positivi e mettere in condizionegli studenti di impegnarsi a fondo per glialtri. La nuova pubblicazione dell'Avis costi-tuisce un esempio importante di supportodidattico educativo, che sicuramente potràessere di grande utilità per gli insegnanti eper gli studenti”.

Prof. Piero Cattaneo:“Con il presente kit di materiali l'Avisnazionale intende continuare la collabo-razione con le scuole italiane e, nellospecifico, con i dirigenti, i docenti, i geni-tori e gli allievi delle scuole secondarie disecondo grado.L'educazione alla cittadinanza e alla sol-idarietà è la mission dell'Avis nei con-fronti della scuola italiana: l'Avis, infatti,si colloca da anni come “risorsa” nei con-fronti della scuola per lo sviluppo e il con-solidamento delle competenze chesostanziano e caratterizzano la vita diogni cittadino”.

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Avis - Sezione di Ornago via C.Porta 2Tel.: 039.6010587Cell.: 339.1996744 Http://avisornago.altervista.orgE-Mail: [email protected]

Centro Vittorio FormentanoVia Bonaparte, 2 - Limbiate (Mi)Per appuntamento: 02.9967731

Ospedale di VimercateCentro trasfusion.: 039.6654426Sala donatori: 039.6654427

Le pagine del nostro giornalinoaspettano i vostri articoli! Non esitate a scrivere o a proporre lapubblicazione di informazioni su temidi interesse. Fateci avere i vostri commenti erichieste via mail, posta tradizionaleo per telefono.

O Gesù Salvatore, che hai detto: “Tuttociò che avete fatto a uno dei più piccoli trai miei fratelli, l’avete fatto a me” (Matt.25,40), guarda propizio all’offerta che tifacciamo. Le angosce dei sofferenti, Tuoi fratelli enostri, ci spingono a dare un po’ del nos-tro sangue, perché ad essi ritorni il vigoredella vita; ma vogliamo che tale dono siadiretto a Te, che hai sparso il tuo sanguepropizio per noi. Rendi, o Signore, la nostra vita feconda dibene per noi, per i nostri cari, per gli am-malati; sostienici nel sacrificio, perché siasempre generoso, umile e silenzioso. Fa che con fede sappiamo scoprire il Tuovolto nei miseri per prontamente soccor-rerli; ispira a guida le nostre azioni con lapura fiamma della carità, affinché esse,compiute in unione con Te, raggiunganola perfezione e siano sempre grandite alPadre celeste. Così sia.

Giovanni XXIII

Riparte la campagna 'Avis con Telethon'

Anche quest'anno riparte la campagnaAvis per Telethon. Avis e Telethon hanno rinnovato, ancheper il 2008-2009, la loro collaborazionefinalizzata alla raccolta fondi per fi-nanziare la ricerca scientifica sulle malat-tie genetiche. Una collaborazione che, per l'ottavo annoconsecutivo, consente a Telethon di dif-fondere l'importanza del dono del sangueattraverso i suoi mezzi di comunicazione eall'Avis di promuovere, ancora una volta,la cultura della solidarietà e dell'altruismoattraverso la sua rete capillare di volontarisu tutto il territorio nazionale.L'obiettivo comune è quello di aumentare ilnumero delle Avis che credono, sosten-gono e investono nella ricerca scientificad'eccellenza. Questo è un impegno che ci deve vedere

tutti uniti.Se, infatti, il dono del sangue è un atto diprofondo altruismo, il sostegno alla ricercascientifica è un gesto di fiducia e di spe-ranza nei confronti di un futuro senzamalattie genetiche.Per alcune malattie i ricercatori Telethonstanno compiendo passi importanti, avvi-cinandosi a terapie e possibili soluzioni. È il caso della talassemia, dell'emofilia e dialtre malattie genetiche legate al sangue,su cui Telethon sta investendo molto. Ciò è stato possibile anche grazie ai fondiraccolti con impegno dai tanti volontaridelle 335 sedi Avis che nel 2007 hannosostenuto Telethon. Ma per continuare a finanziare progettid'eccellenza sulle malattie genetiche delsangue e non solo, c'è bisogno dell'aiutodi tutti!

Amico avisino,questo sarà un articolo anomalo rispetto algergo giornalistico. Non ripeteremo cifre di raccolta, ma ciracconteremo i nostri sentimenti e soprat-tutto le nostre aspirazioni. Innanzitutto,come stai? Mi auguro bene, e come te latua famiglia. Quanto ame, non solo sto bene,ma sono in piena ripresadella campagna Avisper Telethon, con entu-siasmo e qualche per-plessità. Eh, sì, per-plessità… perché noncapisco come mai noiavisini non condivi-diamo tutti l'impegno dicollaborare per la ricer-ca scientifica.Mi chiedo se manchil'informazione o, piut-tosto, se siamo troppo occupati con millealtri impegni diversi. Opterei per questa seconda ipotesi ma, alcontempo, sono del parere che le nostrescelte associative debbano essere orientateal raggiungimento di mete a noi simili.Voglio dire, la nostra disponibilità ad ap-poggiare iniziative magari radicate sulnostro territorio va benissimo, ma perché

non appoggiare anche qualche cosa dinuovo, di alternativo, magari proprio unaraccolta fondi per Telethon? Pensa, ho fatto questa riflessione ele-mentare: siamo 1 milione e 200 mila avisi-ni; se ciascuno donasse un euro, immaginiquale impulso potremmo dare ai 4 proget-

ti di ricerca sul sangueche ci vengono dedicati?Altro che i pur importan-tissimi 336 mila euro daiquali non ci scolliamo dacirca due anni! Tu che mi dici? Ti sembra di condividereil mio pensiero? Mi piacerebbe moltissi-mo sentirti personal-mente o tramite un “filodiretto” sul nostro pe-riodico e magari riuscirea far rete lungo tutto lo

Stivale italiano. Sono un po' sognatrice, lo so, ma è cosìbello svegliarsi e trovare il pacchettino conla sorpresa! Sarà il tuo? Speriamo di sì...Grazie mille, ti abbraccio.

Paola Cattuzzo, Avis per Telethon

Lettera aperta agli avisini...

La preghiera del donatore