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mento inerente la Gestio-ne Naturale del cavallo) e almeno un articolo su un caso gestito da uno dei pareggiatori o dei Medici Veterinari della scuola.
Troverete inoltre notizie inerenti eventi e/o manife-stazioni inerenti questa tipologia di Gestione del Cavallo
Buona lettura a tutti!!!
Questa Newsletter nasce con lo scopo di informare gli interessati sulle varie tematiche riguardanti la Gestione Naturale del Ca-vallo Domestico. E’ rivolta a prioprietari di cavalli, allenatori, appassionati e a tutti coloro che hanno scelto o stanno valutando l’idea del cambio gestiona-le.
Questo mezzo informativo e “formativo” nasce dalla collaborazione di alcuni Medici Veterinari– pareg-giatori e di altri pareggiato-ri, che hanno frequentato e terminato con successo la scuola Olistica sulla Ge-stione Naturale del Cavallo
tenuta dal Dott. Stefano Sabioni.
La collaborazione, intesa come “lavoro in team”, fa’ di questa newsletter lo
strumento per raccontare e condividere esperienze sulle tematiche sopra-citate.
Ci proponiamo di offrirvi un’uscita bimestrale, dove troverete articoli generici (cioe’ riguardanti un argo-
La scelta della lettiera deve esse-re fatta in base alle seguenti ca-ratteristiche : di facile pulizia, deve avere un buon potere assorbente, di facile smalti-mento e possedere un buon rapporto qualita’/prezzo. Le piu’ comuni in commercio sono:
Paglia: la “tradizionale”.Puo’ risultare difficile da pulire(diventa molto pesante!!) e da smaltire.
Truciolo: il piu’ comunemente
utilizzato. Versatile, con una buo-na assorbenza e di buon prezzo. Evitare quello troppo fine e magri preferirne uno depolverizzato.
Materassi in gomma: si posi-zionano all’interno del box e permettono il deflusso delle deie-zioni se montati correttamente. Posono essere utilizzati tal quali o con poco truciolo in superficie.
Pellet: ottima soluzione soprat-tutto per eliminare le polveri. Da
considerare in casi di allergie
Cocco: sconsigliata. Riscontrati numerosi problemi di allergie o irritazioni.
Enzimi: lettiera di ultima gene-razione. Soprattutto per i cavalli scalzi e’ sconsigliata in quanto si produce, durante il processo di degradazione operato dagli enzi-mi presenti, una gran quantita’ di calore che puo’ “scaldare “ trop-po i piedi.
Newsletter: obiettivi e scopi
Come scegliere una buona lettiera
Gestione Naturale
del Cavallo domestico G E N N A I O 2 0 1 2 N E W S L E T T E R N 1
I N Q U E -S T O N U -M E R O :
Newsletter:
obiettivi e scopi
Alimentazio-
ne Naturale
Caso clinico
Come sceglie-
re una buona lettiera
P A G I N A 2
Non esiste una “
dieta corretta per
tutti”, ma ogni
singolo cavallo
necessita di
un’analisi
soggettiva in base
ai propri
fabbisogni.
L’alimentazione e’ uno dei cardini della Gestione Naturale.
Alimentazione Naturale di Benedetta Nesti, Medico Veterinario
il corretto allineamento delle
arcate dentarie) e di numero
sufficiente a permettere una
completa e totale masticazione
dell’alimento. Un controllo annu-‐
ale della bocca da parte del Vete-
rinario e’ buona norma per verifi-‐
carne la condizione. L’apparato digerente e’ costituito da un’insieme di organi che operano
in sinergia per l’assorbimento
delle sostanze nutritive. Grazie ai
meccanismi di masticazione della
bocca, alle contrazioni muscolari
intestinali, all’azione chimica
dell’acido cloridrico prodotto
nello stomaco, all’azione della
bile prodotta dal fegato e
all’azione fermentativa dei batte-‐
ri presenti nel grosso intestino, si
ha la riduzione del cibo in parti,
le quali verranno poi assorbite. E’
interessante notare come il caval-
lo sia provvisto di uno stomaco
molto piccolo rispetto agli altri
comparti dell’apparato digerente:
il compartimento gastrico infatti
ha una capacita’ che va’ da 7,5 a
15l, rispetto a quella del grosso
intestino che e’ di 50-60l. Questo
perche’, in Natura, il cavallo e’
un’animale che pascola e assume
cibo continuamente, facendo
transitare le ingesta molto velo-
cemente tramite il piccolo intesti-
no (compartimento deputato alla
digestione e all’assorbimento di
carboidrati, grassi e proteine) nel
grosso Intestino dove avviene la
fermentazione e l’assorbimento
della cellulosa (la porzione fibrosa
degli alimenti vegetali). Da tutto
questo si evince la necessita’ di
fornire ai nostri cavalli do-
mestici, la possibilita’ di
alimentarsi in maniera co-
stante nelle 24 ore, offren-
do, ove possibile e se indi-
cato per ogni singolo sog-
getto, la continua assunzio-
ne di erba e/o fieno. La cor-
retta assimilazione dei nu-
trienti e’ influenzata, oltre
che come detto sopra dalla
masticazione, anche dalla
presenza di eventuali paras-
siti che, se in numero trop-
po elevato, possono com-
petere con l’assorbimento
delle sostanze. Una appro-
priata gestione delle sver-
minazioni risulta quindi
punto cruciale per una cor-
retta alimentazione.
Gli elementi per una ALI-MENTAZIONE NATURALE
sono: Fieno di prato polifita,
erba , cereali (se necessari),
olii vegetali, erbe medicinali
e frutta e verdura fresche.
Il FIENO è prodotto taglian-‐
do l’erba di un prato ad uno
stadio vegetativo ben preci-
so (di solito, la fioritura),
essiccato e successivamen-
te raccolto in balle di varia
forma. Il migliore e’ quello
di prato polifita, cioe’ quello
in cui le componenti erba-
cee siano varie. Rispetto
all’erba ha meno acqua
(15%), e perde parte del
suo valore nutritivo durante
l’essiccamento.
L’Alimentazione e’ uno dei
cardini della Gestione Naturale
del cavallo. Una corretta ali-
mentazione e’ costituita da un
piano alimentare dove tutti i
nutrienti siano bilanciati, dove
la razione giornaliera sia effet-
tivamente consumata e che
fornisca il sufficiente apporto
nutrizionale specifico per ogni
singolo soggetto. Perche’ que-‐
sto avvenga e’ necessario ana-‐
lizzare ogni cavallo e capire, in
base al suo metabolismo, al
peso corporeo, all’eta’, al tipo
di lavoro quali sono le effettive
necessita’ caloriche ed energe-‐
tiche.
Il cavallo e’ un erbivoro pasco-latore: la specie equina, infat-
ti, e’ una di quelle in grado di
ricavare energia e nutrimento
dall’erba, dai foraggi e anche
dai cereali. Questo e’ possibile
soprattutto grazie all’anatomia
e alla fisiologia degli apparati buccale e gastro-intestinale.
La prima digestione avviene
nella bocca grazie alla macera-
zione e alla tritura-
zione degli ele-
menti anche molto
fibrosi operata dai
denti(soprattutto i
pre-molari e mola-
ri).Per far cio’ e’
necessario che i
denti siano in buo-
ne condizioni
(senza punte, unci-
ni o mal occlusioni
che impedirebbero
G E S T I O N E N A T U R A L E
Adeguata gestione
della tavola dentaria e
delle paras-sitosi inte-
stinali.
P A G I N A 3 N E W S L E T T E R N 1
Il miglior fieno da comprare è quello con più di 6 mesi e meno di 18 (dopo la qualità del fieno comincia a dete-riorarsi). L’ERBA pascolata rappre-
senta il miglior foraggio per il cavallo
(fino a 50kg al giorno!) nell’erba più
dell’80% del peso è rappresentato da
acqua. Il cavallo deve essere immesso
in un prato sufficientemente grande
per poter scartare le erbe non gradite
e scegliere invece le migliori. La com-posizione dell’erba di pascolo non è sempre costante (varia a seconda del
tipo di vegetali, della temperatura,
delle ore di sole , della stagione etc.).
I Cereali rappresentano un’elemento
di integrazione per cavalli in attivita’
sportiva o con intesa attivita’ metabo-‐
lica e devono essere forniti in una
quantita’ massima di 2 kg al giorno.
L’ingestione eccessiva di quote consi-‐
derevoli di cereali può portare a di-
verse patologie (diarrea, coliche e
laminiti) ,obesità, iperattività, predi-
sporre a patologie scheletriche nei
giovani. I piu’ “sicuri” sono i semi
di girasole, l’avena, la crusca, i
semi di lino e la soia. I semi di girasole sono ricchi in grassi insa-
turi, hanno un elevato contenuto
di Vit. E, buona quantita’ di ma-‐
crominerali (P,Mg,K,Ca) e forni-
scono una buona quantita’ di
fibra grezza (fondamentale per il
transito intestinale). L’avena,
possibilmente intera e non decor-
ticata, e’ cereale ricco in carboi-‐
drati, ma con bassa percentuale
di amido (che e’ la componente
che vogliamo evitare per non
sovraccaricare in zuccheri la die-
ta) e inoltre una buona percentu-
ale in fibra (circa il 12%) che coa-
diuva le fermentazioni intestinali.
I semi di lino devono essere for-
niti integrali, estrusi o cotti. Sono
ricchi di lipidi (circa il 40%) e han-
no un buon contenuto proteico
(circa il 22%). La Crusca e’ un ce-‐reale che varia molto la sua com-
posizione a seconda della frazio-
ne di glume o endosperma (la
porzione piu’ nobile dei cereali)
presenti. Viene classificata tra gli
“zavorranti”ovvero tra quei com-‐
ponenti utilizzati per il riempi-
mento gastrico, senza sovraccari-
care da un punto di vista calorico.
Viene aggiunta alla dieta per aumen-
tare la quantita’ di fibra e migliorare
l’appetibilita’ della razione. La soia
rappresenta il cereale con maggior
contenuto proteico (circa il 40 %); va’
quindi somministrata per effettiva
necessita’ (cavalli in lavoro molto
intenso, puledri in accrescimento se
necessario o fattrici in lattazione). Gli
olii vegetali rappresentano, invece,
una buona integrazione calorica sen-
za sovraccaricare a livello energetico .
Sono rappresentati dall’olio di lino, di
girasole, di mais e di riso. Solitamente
si consigliano cicli di 30 giorni, con
somministrazione giornaliera di circa
100 ml. Il contenuto calorico della
dieta aumenta considerevolmente
con l’olio; una tazza (circa 100 ml)
puo’ sostituire in termini di energia
1,5 litri di avena. Le erbe medicinali apportano vitamine,minerali e oligoe-
lementi; possono essere reperite in
pascoli selvatici oppure seminate o
ancora acquistate essiccate. Frutta e verdura fresche sono un’altra fonte
di vitamine, oligoelementi e zuccheri
semplici. Possono essere offerte sen-
za grossi rischi, l’importante e’ che
l’integrazione sia graduale e costante.
Zak : un caso di transizione di Valentina Mauriello, Medico Veterinario Zak e’ un castrone trottatore di 9 anni ritirato dalle corse e convertito a cavallo da sella. L’attivita’ fisica alla quale e’ sottoposto consiste in passeggiate e trekking sull’Ap-pennino Modenese. Vive in un pascolo di circa 3 ettari insieme ad altri cavalla e viene alimentato con fieno di prato polifita ad libitum. Il terreno del pascolo e’ un misto tra terreno battuto e terra smossa,
con alcuni tratti erbosi, lo stesso che ri-trova in passeggiata. Durante I mesi inver-nali (da Ottobre a Marzo), per il minor utilizzo del cavallo, il proprietario decide di togliere I ferri e all’occorrenza far pareg-giare il cavallo dal maniscalco, per poi rifer-rarlo in vista della bella stagione. Le moti-vazioni che lo hanno portato, nella primavera 2011, a decidere di sce-
gliere il piede scalzo, affidandosi a un pareggiatore professionista, sono state di natura etica, a favore di un maggior benessere del proprio com-pagno equino. Al momento del primo pareggio (Marzo 2011), I piedi di Zak mostravano la tipica struttura di un piede ferrato (fig.1), allungato e contratto a livello dei glomi, con punta lunga, lacune del fet-
Zak e’ durato circa 6 mesi. In questo lasso temporale si succedono 3 fasi (fig. 4) :
-Nella prima fase avvengono rimaneggia-menti nella struttura interna dello zoc-colo quali: ripristino della circolazione, dell’innervazione, quindi della sensibilita’ e della propriocezione, il mi-glioramento qualitativo delle lamine e l’irrobustimento della suola, che si rivela la parte piu’ sensibile, con la formazione di calli adeguati se e dove necessari. Durante questa fase si ripristina, almeno par-zialmente, la corretta morfologia dello zocco-lo e delle strutture interne, ed e’ frequente la formazione di ascessi nella parte anteriore del piede. A livello temporale, per un cavallo gio-vane, sano, gestito in maniera corretta ( come nel caso di Zak) questo periodo dura circa 3 mesi.
-Nella seconda fase il cavallo inizia ad utilizzare la parte posteriore del piede, che presenta notevoli deficit di sviluppo ( zoccolo contratto, cuscinetto digitale non in grado di reggere il peso e il carico di lavoro) a causa della gestione tradizionale precedente e della ferratura. Per questo moti-vo, in questa fase diversi cavalli mostrano un
Durante il movimento si poteva notare come il cavallo atterrasse al suolo di piatto. Il proprietario riferiva che uno dei problemi maggiori consisteva nel fatto che il cavallo inciampasse frequente-mente rischiando di cadere. Dal secondo pareggio, a un mese di distanza dal primo, il cambiamento di angolazione a livello di mu-raglia era ancora piu’ evidente (fig. 2 ).
Con i successivi pareggi, effettuati regolarmente ogni 2 mesi, lo zoccolo si e’ allargato a livello dei glomi e accorciato in punta, consentendo al cavallo di trovare il suo punto naturale di stacco e favorendo l’atterraggio di talloni ( raggiunto gia’ al terzo pareggio– a tre mesi dal primo) (fig.3).
Il periodo di transizione– definito come il periodo necessario al cavallo per avere uno zoccolo non piu’ dolente persino su terreni “difficili” come la ghiaia– e’ sog-gettivo e cambia da cavallo a cavallo; per
peggioramento che si manifesta con mag-gior sensibilita’ del piede, andatura incerta e ascessi nella parte posteriore del piede. Se il cavallo viene correttamente gestito in questa fase (di circa 2 mesi) si ha il ripristi-no della corretta biomeccanica del piede (elaterio e atterraggio talloni) e il migliora-mento della qualita’ del cuscinetto digitale che si irrobustisce.
-Nella terza fase si ottiene uno zoccolo funzionale al tipo di terreno e al tipo di lavoro effettuato dal cavallo se si effettua un allenamento graduale e una corretta stimolazione del piede.
L’utilizzo delle scarpette come strumento terapeutico, nel caso di Zak non e’ stato necessario, non solo per la gestione otti-male, ma perche’ e’ stato possibile rispetta-re i tempi del cavallo, facendogli svolgere un lavoro adeguato e graduale su il terreno piu’ adatto per le varie fasi e analogo a quello presente nel pascolo dove il cavallo vive. Fino ad adattarsi a terreni difficili co-me la ghiaia.
Il periodo di transizione che, a seconda del cavallo puo’ essere piu’ o meno sin-tomatico, ci fornisce un’idea di quanto lo zoccolo era stato modificato
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
L’ascesso in transizione La manifestazione che piu’ preoccupa i pro-‐
prietari durante la transizione e’ la formazi-‐
one di ascessi, ed e’ quasi la regola che ven-‐
gano scambiati, soprattutto da veterinari che
non conoscono il piede scalzo, per l’esito di
sobbattiture. L’ascesso che si presenta du-‐
rante la transizione e’ invece un vero e pro-
prio indicatore di guarigione poiche’ rappre-‐
senta la riparazione di tessuto danneggiato, necrotico presente all’interno dello zoccolo,
che viene colliquato, trasformato in pus e rimosso verso l’esterno. In un cavallo scalzo
in gestione naturale il tempo di guarigione e’
di 3/5 giorni e deve essere trattato, solo se
necessario, con impacchi, rimedi omeopatici,
drenaggio dell’ascesso e utilizzo delle scar-‐
pette. Gli antibiotici rallentano questo proc-
esso e non dovrebbero essere utilizzati se
non in casi eccezionali.