news del cuore - FONDAZIONE ITALIANA PER IL CUORE · La prevenzione, la cura della malattie...

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1 Sostieni la Fondazione Italiana per il Cuore, scopri con quali benefici fiscali. Grazie per il tuo sostegno. Come donare Pagina 4 N. 6, Giugno 2015. Editore Fondazione Italiana per il Cuore, Via Balzaretti 9, 20133 Milano. T 02-50318317 – 318; 366-9616406; W www.fondazionecuore.it; E [email protected]; Stampa periodica registrata al Tribunale di Milano, N. 415 del 31/10/2012. Direttore responsabile Elena Tremoli Direttore editoriale Emanuela Folco Comitato di redazione Stefano Bellosta, Andrea Peracino, Alberto Lombardi Segreteria di redazione Cristina Bolsi - Poste Italiane SpA – Sped in Abb. Postale – 70% - MILANO. ATTIVITÀ E PROGETTI DELLA FONDAZIONE ITALIANA PER IL CUORE 2015 Periodico della Fondazione Italiana per il Cuore Patrocini a Congressi Scientifici ed eventi 2015 • C.N.R. per EXPO – “Odori e sapori: un viaggio sensoriale attraverso i prodotti alimentari” - 26 Settembre 2015, Expo Pad. Italia Workshop del C.N.R legato alle esperienze e al nostro rappor- to con il cibo. Si potrà assistere a conferenze e dibattiti ma an- che toccare, annusare, assaggiare …. imparare divertendosi. Gli esperti illustreranno in modo semplice come i cibi e gli alimenti presenti sulle nostre tavole vengono studiati a livello tecnologico per offrire garanzie di qualità al consumatore, diete equilibrate e imparare il gusto del benessere. • “Salva un Cuore” – Como, 9-10 Maggio 2015 Corso di rianimazione cardiopolmonare (RCP) con defibrillazio- ne rivolto ai giovani cittadini di Como, addetti e frequentatori di società sportive, atleti dilettanti e professionisti. “NUTRIMI – XI Congresso di Nutrizione Pratica” - Mila- no, 10-11 Aprile 2015 L’evento è dedicato a medici, dietisti, biologi, farmacisti offrendo un forum di confronto e aggiornamento scientifico sulle ultime novità e tendenze nel campo dell’alimentazione, nutrizione e sa- lute. “XIV Congresso Nazionale Diabete e Obesità” Milano, 2 Aprile 2015 In tutto il mondo obesità e diabete di tipo 2 sono in aumento e rientrano a pieno titolo tra le malattie cronico-degenerative in grande aumento nel prossimo futuro. Il congresso offre un aggiornamento accreditato dal Ministero della Salute ai medici, infermieri e dietisti che operano in questo campo. “XIII Congresso Nazionale della Società per la Prevenzione Cardiovascolare – SIPREC”, Napoli – 12-14 Marzo 2015 Opinion leader nazionali e internazionali offrono ai professioni- sti sanitari un confronto sui temi più attuali legati alla prevenzio- ne cardiovascolare. In questo numero A nche quest’anno, il 29 Settembre si celebra la Giornata Mondiale per il Cuore-GMC 2015, la campagna di preven- zione globale indirizzata a tutti i cittadini, con particolare attenzio- ne ai pazienti, alle famiglie, ai giovani e ai lavoratori, oltre che ai decisori politici e alle Istituzioni. In Italia, la GMC è coordinata dalla Fondazione Italiana per il Cuo- re, membro e rappresentante nazionale della World Heart Federa- tion, in stretta collaborazione con Conacuore (130 Associazioni di pazienti) e la Federazione Italiana di Cardiologia, partner storici di questa iniziativa, e con il patrocinio di numerosi Enti e Società Scientifiche. La prevenzione, la cura della malattie cardiovascolari e la salute del cuore e dei vasi rimangono ancora una volta al centro dei pro- grammi sanitari sia a livello mondiale che nazionale. Nonostante le vittorie ottenute in campo sanitario, queste patologie sono ancora la prima causa di morte e proprio per questo non si deve abbassare la guardia. La GMC 2015 aderisce all’invito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che con l’obiettivo “25 by 25” sollecita tutti i Paesi a mettere in atto alleanze e le migliori strategie per ridurre, en- tro il 2025, il 25% dei decessi prematuri causati dalle malattie croniche non trasmissibili come le malattie del cuore, dei vasi e il diabete. Per queste malattie si tratta di un obiettivo ambizioso ma possibile, soprattutto se pensiamo ad interventi a largo raggio, che coinvolga- no non solo la prevenzione primaria ma anche la prevenzione se- condaria, ovvero la prevenzione della comparsa di nuovi eventi nei soggetti che ne hanno già avuto uno, come, ad esempio l’infarto. Molti gli eventi gratuiti aperti al pubblico per fare prevenzione! Per info: su www.fondazionecuore.it e www.conacuore.it è disponibile, in aggiornamento continuo, il calendario delle attività in programma in tutte le città d’Italia che aderiscono alla Giornata Mondiale per il Cuore 2015. Giornata Mondiale per il Cuore 2015: una campagna globale di prevenzione > Il fumo di sigaretta… come influisce sui nostri vasi sanguigni? 2 > Premiazione progetto “Scuola Sicura” 2 > Altri modi per donare 2 > Le ricette dei campioni 3 > Il nemico del cuore 3 > Donna e uomo di fronte alle malattie di cuore 3 > Le domande dei pazienti 4 news del cuore al cuore della salute Le buone notizie Un’alleanza con il mondo del lavoro per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. U na maggiore collaborazione fra Sanità e Mondo del Lavoro per realizzare programmi di sensibilizzazione e informazione sui corretti stili di vita permette di ottenere migliori risultati nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. È questa la strada tracciata dalla Fondazione Italiana per il Cuore durante un incontro sulle nuove strategie di prevenzione car- diovascolare svoltosi a Roma il 10 Dicembre 2014. Hanno par- tecipato le associazioni dei pazienti del settore cardiovascolare, del mondo sanitario, economico ed istituzionale oltre al Sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali On. Luigi Bobba. Il proposito: discutere di un’azione che possa contribuire a raggiungere l’obiettivo “25by25” fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che prevede la riduzione del 25% di mor- talità precoce per malattie non trasmissibili – fra cui le malattie cardiovascolari – entro il 2025. La proposta della Fondazione Italiana per il Cuore, in collabora- zione con la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano – Houston) nasce dalla consapevolezza che nei luoghi di lavoro è possibile raggiungere oltre 20 milioni di persone in fasce di età per le quali intervenire sui fattori di rischio delle malattie cardiova- scolari (alimentazione scorretta, sedentarietà, stress, fumo, elevata pressione sanguigna, elevati livelli di colesterolo, sovrappeso e obe- sità, diabete, influenza) può produrre un effetto estremamente positivo e di lunga durata sulla salute dei cittadini. A questo beneficio si associa, inoltre, un vantaggio per il mondo del lavoro: avere collaboratori in salute, infatti, migliora l’ambiente Le malae cardiovascolari rappre- sentano la prima causa di morte nei Paesi occidentali. Occorre pensare a nuove strategie per promuovere la cultura della prevenzione. L’Organizzazione Mondiale della Sa- nità ha fissato un obievo ambizio- so ma raggiungibile: ridurre del 25% la mortalità per malae croniche non trasmissibili entro il 2025. L’alleanza fra sanità e mondo del lavoro è una strada efficace per tutelare la salute dei ciadini e del sistema sanitario e ridurre la morta- lità per malae cardiovascolari. di lavoro, i livelli di efficienza e produttività e riduce i giorni di lavoro persi per malattie e cure. A trarne vantaggio sarà anche il sistema sanitario nazionale che ha già la responsabilità di curare efficacemente i cittadini con costi sempre più elevati. Le malattie cardiovascolari sono responsabili, nell’Unione Euro- pea, del 49% delle morti sia nell’uomo che nella donna e la loro incidenza è in aumento. Il controllo dei fattori di rischio cardio- vascolare non è ancora soddisfacente: se da una parte migliorano i dati relativi a pressione arteriosa e fumo, dall’altra peggiorano quelli su colesterolemia, sovrappeso e obesità. Il 59% dei diabetici e degli ipertesi e il 72% degli ipercolesterolemici non è consapevole di essere portatore di fattori di rischio o non segue terapie. Inol- tre, nonostante i farmaci a disposizione, esiste un problema di scarsa aderenza alle terapie: solo il 20% circa dei diabetici, ipercoleste- rolemici e ipertesi, ad esempio, è trattato in maniera adeguata. Una prevenzione più efficace e una migliore adesione alle tera- pie possono contribuire a ridurre la spesa pubblica. Uno studio recente relativo alla corretta adesione alle terapie per l’ ipertensione – uno dei fattori di rischio predominanti delle malattie cardiovasco- lari – ha dimostrato che, in una proiezione a 10 anni, il raggiungi- mento di un livello di aderenza alla terapia pari al 70% può de- terminare in Italia un risparmio pari a circa 100 milioni di Euro. Un forte impulso alla prevenzione cardiovascolare può quindi arrivare dai luoghi di lavoro, con un piano d’azione che compren- da alcuni punti: 1. Informare i dipendenti sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso incontri e counseling; 2. Effettuare campagne di screening per i fattori di rischio cardiovascolare nei luoghi di lavoro; 3. Favorire l’alimentazione corretta e bilanciata nelle mense aziendali; 4. Promuovere azioni di team building incentrate su movi- mento e attività fisica, favorendo l’accesso alle palestre sia interne che esterne alle aziende; 5. Rinforzare i programmi di protezione contro il fumo. La Fondazione Italiana per il Cuore chiede, quindi, alle istituzioni di investire di più nella prevenzione poiché questo si traduce in un risparmio della spesa sanitaria; alle aziende chiediamo di es- sere sensibili a questo tipo di investimenti e di favorire la diffusione delle informazioni sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e sui corretti stili di vita. Solo così riusciremo a centrare l’obietti- vo della riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari e il ‘25by25 goal’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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1 Sostieni la Fondazione Italiana per il Cuore, scopri con quali benefici fiscali. Grazie per il tuo sostegno. Come donare ➔ Pagina 4

N. 6, Giugno 2015. Editore Fondazione Italiana per il Cuore, Via Balzaretti 9, 20133 Milano. T 02-50318317 – 318; 366-9616406; W www.fondazionecuore.it; E [email protected]; Stampa periodica registrata al Tribunale di Milano, N. 415 del 31/10/2012. Direttore responsabile Elena Tremoli Direttore editoriale Emanuela Folco Comitato di redazione Stefano Bellosta, Andrea Peracino, Alberto Lombardi Segreteria di redazione Cristina Bolsi - Poste Italiane SpA – Sped in Abb. Postale – 70% - MILANO.

Attività E PROGEtti dELLA FOndAziOnE itALiAnA PER iL CuORE 2015

Periodico della Fondazione Italiana per il Cuore

Patrocini a congressi Scientifici ed eventi 2015• C.N.R. per EXPO – “Odori e sapori: un viaggio sensoriale attraverso i prodotti alimentari” - 26 Settembre 2015, Expo Pad. ItaliaWorkshop del C.N.R legato alle esperienze e al nostro rappor-to con il cibo. Si potrà assistere a conferenze e dibattiti ma an-che toccare, annusare, assaggiare …. imparare divertendosi. Gli esperti illustreranno in modo semplice come i cibi e gli alimenti presenti sulle nostre tavole vengono studiati a livello tecnologico per offrire garanzie di qualità al consumatore, diete equilibrate e imparare il gusto del benessere.

• “Salva un Cuore” – Como, 9-10 Maggio 2015Corso di rianimazione cardiopolmonare (RCP) con defibrillazio-ne rivolto ai giovani cittadini di Como, addetti e frequentatori di società sportive, atleti dilettanti e professionisti.

• “NUTRIMI – XI Congresso di Nutrizione Pratica” - Mila-no, 10-11 Aprile 2015L’evento è dedicato a medici, dietisti, biologi, farmacisti offrendo un forum di confronto e aggiornamento scientifico sulle ultime novità e tendenze nel campo dell’alimentazione, nutrizione e sa-lute.

• “XIV Congresso Nazionale Diabete e Obesità” Milano, 2 Aprile 2015In tutto il mondo obesità e diabete di tipo 2 sono in aumento e rientrano a pieno titolo tra le malattie cronico-degenerative in grande aumento nel prossimo futuro. Il congresso offre un aggiornamento accreditato dal Ministero della Salute ai medici, infermieri e dietisti che operano in questo campo.

• “XIII Congresso Nazionale della Società per la Prevenzione Cardiovascolare – SIPREC”, Napoli – 12-14 Marzo 2015Opinion leader nazionali e internazionali offrono ai professioni-sti sanitari un confronto sui temi più attuali legati alla prevenzio-ne cardiovascolare.

In questo numero

Anche quest’anno, il 29 Settembre si celebra la Giornata Mondiale per il Cuore-GMC 2015, la campagna di preven-

zione globale indirizzata a tutti i cittadini, con particolare attenzio-ne ai pazienti, alle famiglie, ai giovani e ai lavoratori, oltre che ai decisori politici e alle Istituzioni.

In Italia, la GMC è coordinata dalla Fondazione Italiana per il Cuo-re, membro e rappresentante nazionale della World Heart Federa-tion, in stretta collaborazione con Conacuore (130 Associazioni di pazienti) e la Federazione Italiana di Cardiologia, partner storici di questa iniziativa, e con il patrocinio di numerosi Enti e Società Scientifiche.

La prevenzione, la cura della malattie cardiovascolari e la salute del cuore e dei vasi rimangono ancora una volta al centro dei pro-grammi sanitari sia a livello mondiale che nazionale. Nonostante le vittorie ottenute in campo sanitario, queste patologie sono ancora la prima causa di morte e proprio per questo non si deve abbassare la guardia.

La GMC 2015 aderisce all’invito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che con l’obiettivo “25 by 25” sollecita tutti i Paesi a mettere in atto alleanze e le migliori strategie per ridurre, en-tro il 2025, il 25% dei decessi prematuri causati dalle malattie croniche non trasmissibili come le malattie del cuore, dei vasi e il diabete.

Per queste malattie si tratta di un obiettivo ambizioso ma possibile, soprattutto se pensiamo ad interventi a largo raggio, che coinvolga-no non solo la prevenzione primaria ma anche la prevenzione se-condaria, ovvero la prevenzione della comparsa di nuovi eventi nei soggetti che ne hanno già avuto uno, come, ad esempio l’infarto.

Molti gli eventi gratuiti aperti al pubblico per fare prevenzione!

Per info: su www.fondazionecuore.it e www.conacuore.it è disponibile, in aggiornamento continuo, il calendario delle attività in programma in tutte le città d’Italia che aderiscono alla Giornata Mondiale per il Cuore 2015.

Giornata mondiale per il cuore 2015: una campagna globale di prevenzione > Il fumo di sigaretta…

come influisce sui nostri vasi sanguigni? 2

> Premiazione progetto “Scuola Sicura” 2

> Altri modi per donare 2

> Le ricette dei campioni 3

> Il nemico del cuore 3

> Donna e uomo di fronte alle malattie di cuore 3

> Le domande dei pazienti 4

news del cuoreal cuore della salute

Le buone notizie Un’alleanza con il mondo del lavoro per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Una maggiore collaborazione fra Sanità e Mondo del Lavoro per realizzare programmi di sensibilizzazione e informazione sui corretti stili di vita permette di ottenere

migliori risultati nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. È questa la strada tracciata dalla Fondazione Italiana per il Cuore durante un incontro sulle nuove strategie di prevenzione car-diovascolare svoltosi a Roma il 10 Dicembre 2014. Hanno par-tecipato le associazioni dei pazienti del settore cardiovascolare, del mondo sanitario, economico ed istituzionale oltre al Sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali On. Luigi Bobba. Il proposito: discutere di un’azione che possa contribuire a raggiungere l’obiettivo “25by25” fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che prevede la riduzione del 25% di mor-talità precoce per malattie non trasmissibili – fra cui le malattie cardiovascolari – entro il 2025.

La proposta della Fondazione Italiana per il Cuore, in collabora-zione con la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano – Houston) nasce dalla consapevolezza che nei luoghi di lavoro è possibile raggiungere oltre 20 milioni di persone in fasce di età per le quali intervenire sui fattori di rischio delle malattie cardiova-scolari (alimentazione scorretta, sedentarietà, stress, fumo, elevata pressione sanguigna, elevati livelli di colesterolo, sovrappeso e obe-sità, diabete, influenza) può produrre un effetto estremamente positivo e di lunga durata sulla salute dei cittadini.A questo beneficio si associa, inoltre, un vantaggio per il mondo del lavoro: avere collaboratori in salute, infatti, migliora l’ambiente

Le malattie cardiovascolari rappre-sentano la prima causa di morte nei Paesi occidentali. Occorre pensare a nuove strategie per promuovere la cultura della prevenzione.

L’Organizzazione Mondiale della Sa-nità ha fissato un obiettivo ambizio-so ma raggiungibile: ridurre del 25% la mortalità per malattie croniche non trasmissibili entro il 2025.

L’alleanza fra sanità e mondo del lavoro è una strada efficace per tutelare la salute dei cittadini e del sistema sanitario e ridurre la morta-lità per malattie cardiovascolari.

di lavoro, i livelli di efficienza e produttività e riduce i giorni di lavoro persi per malattie e cure. A trarne vantaggio sarà anche il sistema sanitario nazionale che ha già la responsabilità di curare efficacemente i cittadini con costi sempre più elevati.Le malattie cardiovascolari sono responsabili, nell’Unione Euro-pea, del 49% delle morti sia nell’uomo che nella donna e la loro incidenza è in aumento. Il controllo dei fattori di rischio cardio-vascolare non è ancora soddisfacente: se da una parte migliorano i dati relativi a pressione arteriosa e fumo, dall’altra peggiorano quelli su colesterolemia, sovrappeso e obesità. Il 59% dei diabetici e degli ipertesi e il 72% degli ipercolesterolemici non è consapevole di essere portatore di fattori di rischio o non segue terapie. Inol-tre, nonostante i farmaci a disposizione, esiste un problema di scarsa aderenza alle terapie: solo il 20% circa dei diabetici, ipercoleste-rolemici e ipertesi, ad esempio, è trattato in maniera adeguata.

Una prevenzione più efficace e una migliore adesione alle tera-pie possono contribuire a ridurre la spesa pubblica. Uno studio recente relativo alla corretta adesione alle terapie per l’ ipertensione – uno dei fattori di rischio predominanti delle malattie cardiovasco-lari – ha dimostrato che, in una proiezione a 10 anni, il raggiungi-mento di un livello di aderenza alla terapia pari al 70% può de-terminare in Italia un risparmio pari a circa 100 milioni di Euro.

Un forte impulso alla prevenzione cardiovascolare può quindi arrivare dai luoghi di lavoro, con un piano d’azione che compren-da alcuni punti:

1. Informare i dipendenti sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso incontri e counseling;

2. Effettuare campagne di screening per i fattori di rischio cardiovascolare nei luoghi di lavoro;

3. Favorire l’alimentazione corretta e bilanciata nelle mense aziendali;

4. Promuovere azioni di team building incentrate su movi-mento e attività fisica, favorendo l’accesso alle palestre sia interne che esterne alle aziende;

5. Rinforzare i programmi di protezione contro il fumo.

La Fondazione Italiana per il Cuore chiede, quindi, alle istituzioni di investire di più nella prevenzione poiché questo si traduce in un risparmio della spesa sanitaria; alle aziende chiediamo di es-sere sensibili a questo tipo di investimenti e di favorire la diffusione delle informazioni sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e sui corretti stili di vita. Solo così riusciremo a centrare l’obietti-vo della riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari e il ‘25by25 goal’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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La sigaretta detiene il triste primato di essere un “pro-dotto di consumo di massa” che causa malattia e, di conseguenza, morte. In Italia, ma anche nel resto del

mondo, l’età media dei soggetti che iniziano a fumare è sem-pre più bassa; un sondaggio ha mostrato che l’età media dei “nuovi” fumatori si è abbassata a16 anni.

Dal punto di vista chimico, il fumo di sigaretta è una miscela di gas (87%), vapore (5%) e particelle solide sospese (8%). Quando si fuma una sigaretta il tabacco, e tutto ciò ad esso miscelato, raggiunge una temperatura superiore a 950°C sufficiente a provocare un processo di decomposi-zione termica delle sostanze contenute. Il fumo derivante dalla combustione di una sigaretta contiene circa 5.000 componenti e circa 150 di questi sono stati identificati come sostanze tossiche con attività biologica; per esempio, componenti come idrocarburi policiclici aromatici, N-nitro-samine, amine aromatiche, metalli pesanti, mostrano un’atti-vità cancerogena.

Sono stati condotti numerosi studi con l’obiettivo di identifi-care i componenti del fumo e la loro attività biologica. In par-ticolare, Dietrich Hoffmann e i suoi collaboratori dell’Ame-rican Health Foundation di New York hanno pubblicato una lista costituita da 44 composti presenti nel fumo di sigaretta e dotati di attività biologica e tossica. Tra questi abbiamo la ni-cotina, responsabile dell’effetto di assuefazione e additività al fumo, e altre sostanze nocive tra cui arsenico, cadmio, cromo, piombo, nickel, mercurio, acroleina, benzopirene, ammonia-ca, toluene e benzene.

L’elenco delle patologie correlate al fumo è in continua espan-sione. È stata identificata una relazione causale fra fumo e malattie cardiovascolari, respiratorie, disordini riproduttivi e diversi tipi di tumore, tra cui quelli a carico dei polmoni, della vescica, della cervice uterina, dell’esofago, del rene, della laringe e della bocca, del pancreas, dello stomaco, così come per la leucemia. Il tabacco è stato definito un potente cance-rogeno con un notevole impatto a livello mondiale; è infatti responsabile, ad oggi, del 30 % delle morti per cancro nei paesi sviluppati.

Il fumo di sigaretta è anche una delle principali cause di malattie coronariche, ictus, malattie vascolari periferiche; inoltre, circa il 30-40% dei 500.000 decessi causati ogni anno dalle malattie coronariche è attribuibile al fumo. Gli individui che fumano, indipendentemente da altri eventuali fattori di rischio e dall’anamnesi familiare, sono fortemente a rischio di malattia coronarica precoce e di morte. È stato stimato che i fumatori, per esempio, hanno meno pro-babilità di sopravvivere ad un attacco di cuore rispetto ai non-fumatori. Infatti, importanti studi effettuati negli Stati Uniti nell’ambito del Framingham Heart Study dimostrano che nei fumatori il rischio di morte improvvisa aumenta più di 10 volte negli uomini e quasi 5 volte nelle donne. Inoltre, il fumo ha anche un impatto su patologie metaboliche, come l’insulino-resistenza e il diabete mellito di tipo 2. I risultati dimostrano che i soggetti fumatori sono maggiormente predisposti a sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a sog-getti non-fumatori, con un’incidenza che aumenta conse-

novità dalla ricerca italiana

Il fumo di sigaretta…come influisce sui nostri vasi sanguigni?di Stefano Bellosta*

guentemente al maggior numero di sigarette fumate.

Il fumo di sigaretta induce rapidi e reversibili cambiamenti funzionali nel sistema cardiovascolare, che precedono quelli morfologici. In particolare, il fumo ha effetti negativi su geni e proteine coinvolti nell’adesione dei monociti (cellule del sangue), nell’infiammazione e produce uno stress ossidativo favorendo l’inizio e/o la progressione della patologia cardio-vascolare. Come sappiamo, l’integrità delle cellule endoteliali, che rivestono la parete interna dei vasi sanguigni e che sono a diretto contatto con il sangue circolante, è fondamentale nella prevenzione dell’aterosclerosi ed è conosciuta da tempo la capacità del fumo di sigaretta di causare un danno struttu-rale all’endotelio. In un recente studio condotto nel nostro laboratorio presso l’Università degli Studi di Milano, ab-biamo osservato come il fumo di sigaretta, oltre ad avere un effetto nocivo diretto sulle cellule della parete dei vasi, è in grado di provocare il rilascio di alcune proteine (chia-mate citochine) dai monociti circolanti. Queste sostanze sono a loro volta in grado di provocare l’infiammazione delle altre cellule vasali peggiorando il danno a carico dei vasi. Questo processo infiammatorio causa danni alle pareti dei vasi, rendendo più facile l’accumulo dei grassi nella parete stessa favorendo, di conseguenza, la formazione della placca aterosclerotica. Quindi possiamo affermare che il fumo di sigaretta può avere un effetto nocivo diretto sulle cellule vascolari e può anche indurre le cellule stesse a produrre sostanze tossiche.

Il fumo di sigaretta è una grave e pericolosa causa di morte e di insorgenza di patologie invalidanti. Questo è stato ulterior-mente dimostrato dal fatto che, dopo la decisione di vietare il fumo nei luoghi pubblici adottata in Italia qualche anno fa, l’incidenza delle patologie cardiovascolari si è ridotta.

La conoscenza dei gravi danni provocati dal fumo di sigaretta ha permesso di avvertire la popolazione del pericolo, ma mol-to ancora resta da fare nella speranza di poter vivere, presto in un mondo senza fumo.

* Il Prof. Stefano Bellosta è docente di chemioterapia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’U-niversità degli Studi di Milano e si occupa di prevenzione delle malattie cardiovascolari con particolare attenzione all’arterioscle-rosi. Nel 2015 ha condotto uno studio per valutare l’effetto diretto del fumo di sigaretta sulle cellule delle pareti dei vasi sanguigni.

PREMiAziOnE PROGEttO “SCuOLA SiCuRA”

La Fondazione Italiana per il Cuore è stata premiata con un attestato di benemerenza per il progetto “Scuola Sicura” tenutosi nel 2013 e 2014 e al quale ha parteci-

pato in qualità di partner istituzionale per le sue competenze nel settore e come partner sostenitore attraverso una dona-zione per la realizzazione del progetto.

“Scuola Sicura” è stato realizzato da Rotary Club Milano Sud nelle scuole superiori di Milano per rendere possibile l’apprendimento delle tecniche di rianimazione cardio-polmonare, su come intervenire in caso di arresto cardia-co improvviso relazionandosi correttamente con la Centrale del 118 in attesa che arrivino sul posto i mezzi di soccorso, e più in generale, per sensibilizzare i giovani verso i temi della prevenzione cardiovascolare.

Altri partner del progetto sono stati il Centro Cardiolo-gico Monzino IRCCS, Comune di Milano, AREU 118, Air Up.

L’idea è partita dalla considerazione che le scuole sono luo-ghi particolarmente esposti a rischio poiché presentano una

elevata concentrazione di persone nel corso della giornata ma anche perché le loro palestre, in orario extra scolastico, vengono utilizzate da società sportive.

Nelle scuole secondarie superiori di Milano, per gli studenti dell’ultimo anno, è stato avviato un corso di formazione per l’uso del Defibrillatore Automatico Esterno (DAE), tramite l’intervento di istruttori professionisti i quali hanno utilizzato un apposito manichino per simulare correttamente le pratiche di ventilazione polmonare e il massaggio cardiaco esterno.

Con questo progetto, in ogni scuola sono stati formati da 3 a 5 insegnanti e da 20 a 30 studenti per ogni classe dell’ultimo anno. A Milano sono presenti oltre 90 istituti scolastici superiori, con una media di 1.500 persone tra insegnan-ti e studenti, e questo significa interessare oltre 150.000 persone ai temi della prevenzione cardiovascolare.

L’ambizione dei partner del progetto è riuscire a completare la formazione in tutte le scuole superiori di Milano entro il 2015, e di sensibilizzare tutti i soggetti alle tematiche della

prevenzione cardiovascolare e dei corretti stili di vita, inclusi alimentazione, fumo, droga, alcool, e su come intervenire in caso di arresto cardiaco improvviso in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso.

www.scuolasicura.it – www.fondazionecuore.it.

La Redazione

ATTESTATo DI BENEmERENZA ALLA FoNDAZIoNE ITALIANA PER IL cUoREMilano, Regione Lombardia, 23 Febbraio 2015

Un modo personale e profondo per ricordare una persona cara o per esprimere solidarietà

verso qualcuno, con la possibilità di inviare, come segno di vicinanza, la lettera di effettuata donazione alla persona indicata. Con questo gesto aiuterai molte altre persone ad avere una speranza in più nella lotta contro le malattie cardiovascolari. Il nostro obiettivo è quello di sconfiggerle, ma per riuscire in questa difficile impresa abbiamo bisogno del sostegno di tutti quelli che, uniti dalla reciproca solidarietà, condividono il nostro progetto.

Se desideri fare una “donazione in memoria” vai su www.fondazionecuore.it e scarica il form dedicato, oppure contatta la Fondazione Italiana per il Cuore:E-mail: [email protected] Tel: 02-50318317 - 318 - Cell: 366-9616406

ALtRi MOdi PER dOnARE

Donazione in memoria

PERGAMEnE, biGLiEttini E bOMbOniERE

Questa è un’occasione speciale per sconfiggere le malattie cardiovascolari! Matrimonio, nozze

d’oro e d’argento, battesimo, prima comunione e lau-rea sono momenti speciali che aspettiamo da sempre e che possiamo rendere ancora più unici e indimen-ticabili con un gesto di solidarietà. Scegliendo la no-stra Fondazione per le tue partecipazioni, bigliettini e bomboniere, regalerete una grande speranza a chi è meno fortunato.

Perché questo è lo spirito della festa: condividere con gli altri la nostra felicità. Richiedete ora infor-mazioni sulle nostre proposte!

Se sei interessato a chiedere informazioni sulle nostre bomboniere, bigliettini segna posto e pergamene con-tatta Cristina Bolsi ai seguenti recapiti:E-mail: [email protected]: 02-50318317 - 318Cell: 366-9616406

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Ingredienti per 2 persone:2 filetti di merluzzo fresco (180-250 g ciascuno)3 cucchiaini di olio extra vergine di oliva 1 cipolla piccola tagliata a pezzetti1 foglia di alloro2 pomodori tagliati a pezzi1 limone (½ spremuto e ½ a fettine sottili)1 peperone (verde o rosso) tagliato a striscioline e privato dei semiA piacere:2-3 fese d’aglio tagliate a pezzetti Una spolverata di peperoncino piccante (fresco o essiccato)

Preparazione:Scaldate il forno a 190 gradi.Dividete i filetti di merluzzo a metà in modo da ottenere 4 pezzi e cospargeteli con un po’ di pepe. Utilizzate 1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva per ungere la teglia e il merluzzo.A parte, in una piccola padella, mettete 2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva, la cipolla a pezzettini, l’aglio tritato e il peperon-cino. Scaldate sul fuoco vivo per 2 minuti mescolando regolar-mente finché la cipolla non sarà diventata morbida. Aggiungete il pomodoro a pezzi, succo di limone e la foglia di alloro. Al pri-mo bollore, abbassate il fuoco e fate cuocere per circa 5 minuti finchè la salsa non si sarà leggermente addensata.Versate un terzo della salsa così ottenuta sul fondo della teglia. Posizionate il merluzzo sulla salsa e ricopritelo con il resto del composto. Cospargete con le striscioline di peperone (verde o rosso) e le fettine di limone. Coprite con carta stagnola o carta forno e cuocete nel forno preriscaldato a 190 gradi per 15 mi-nuti o più finché il pesce non sarà cotto rimanendo morbido all’interno.Disponete le porzioni di merluzzo su un piatto e cospargete con prezzemolo fresco tritato.Servite accompagnato da patate bollite o riso bianco.

PER unA SAnA ALiMEntAziOnE

MEdiCinA di GEnERE

Le ricette dei campioniIn collaborazione con la World Heart Federation e la UEFA, proponiamo le ricette preferite dai campioni del football mondiale, pensate appositamente per la salute del cuore. La prima ricetta è proposta da Cristiano Ronaldo, l’attaccante del Real Madrid che nel 2015 ha vinto il suo terzo pallone d’oro, e che si mantiene in forma con una alimentazione varia ed equilibrata che modera l’uso di carni rosse e privilegia il consumo di pesce, di olio extra vergine di oliva e verdure di stagione.

Filetto di merluzzo

con limone &

verdure fresche

15 minuti

Difficoltà media

Alto

Squadra Nazionale: Portogallo

Squadra ufficiale: Real Madrid Ruolo: Attaccante

“Una sana alimentazione è il carburante

giusto per le mie prestazioni sportive! Se non

ti alimenti in modo sano non puoi rendere ai

massimi livelli”

IL NEMICO DEL CUORE

Attenzione ai grassi trans!

Il vero nemico del cuore sono gli acidi grassi trans, chiamati anche TFA. Si tratta di grassi idrogenati che possono essere presenti nei prodotti industriali tra cui prodotti da forno, come cracker, prodotti dolciari confezionati tra cui torte, bi-scotti e merendine.Possono trovarsi anche in alcune creme spalmabili particolarmente grasse, negli alimenti fritti, nel grasso della carne di agnello e di montone, nella carne bovina e nei prodotti derivati dalle loro carni e dal loro latte.Per capire se il prodotto che stiamo acquistando con-tiene questi tipi di grassi bisogna controllare l’etichetta: negli ingredienti non devono esserci grassi idrogenati o acidi grassi trans.

Gli acidi grassi trans e le malattie cardiovascolari

Sono molti gli effetti negativi di questi acidi grassi sul cuore: determinano un aumento dei livelli di co-lesterolo LDL (o cattivo) ed abbassano il colesterolo HDL (o buono), aumentano i trigliceridi nel sangue, aumentano l’accumulo di grasso a livello addominale e aumentano la resistenza all’insulina (ciò può favorire lo sviluppo di diabete). Tutti questi fattori sono associati ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.In Europa, gli organismi che sorvegliano sulla salute e sull’alimentazione dei cittadini, tra cui l’EFSA (Au-torità Europea per la Sicurezza Alimentare) e l’EHN (European Heart Network, di cui fanno parte le Fon-dazioni Europee del Cuore) raccomandano di limitare il più possibile l’assunzione di acidi grassi trans e lavo-rano con gli organi competenti per creare delle leggi che obblighino l’industria alimentare a ridurre il più possibile, se non addirittura eliminare, questi composti tossici dai prodotti alimentari in commercio.

La mia colazione preferita?Cereali con il latte, macedonia di frutta fresca e una bella fetta di pane!

Le differenze di genere costituiscono oggi un’area di attenzione crescente anche per quanto riguarda le malattie del cuore e dei vasi. L’obiettivo di questo necessario approccio a donna e uomo in modo diverso è quello di garantire ad ogni individuo la difesa della propria salute nella propria età, nel proprio ambiente di vita e di lavoro.

Per lungo tempo la differenza tra uomini e donne è stata considerata un fattore secondario, se non addirittura ignorata. Intanto, in Italia e in molti altri paesi europei, le donne soffrono e muoiono più degli uomini per le malattie di cuore. L’uomo comincia a soffrirne attorno ai cinquant’anni, mentre la donna inizia a soffrirne una decina di anni dopo. Da quel momento in poi non vi sono molte differenze tra uomo e donna sul tipo di malattia, ma ci sono differenze riguardo a come la malattia si sviluppa.

Su questi percorsi è in corso un’azione importante da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, in Italia, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Agenzia del Farmaco. Questo significa che per molti farmaci e soprattutto per il loro dosaggio appare necessario procedere con approcci diversi nei due generi. Proprio su questa strada vengono ritenuti fondamentali, ancor prima del farmaco, il tipo di vita, l’alimentazione e l’esercizio fisico che devono essere modulati in modo adeguato in base a sesso, età, peso, altezza, consumo di calorie, ritmo sonno/veglia e riposo. Si aggiungano poi le differenze di etnia, e quindi di comportamento fisiologico, delle persone nel proprio ambiente originale o in ambienti diversi per usi e costumi.

Basti vedere il comportamento del peso, del diabete e delle malattie cardiocircolatorie nelle varie generazioni di pakistani in Inghilterra. Ma anche in Italia queste differenze etniche si

manifestano sempre di più a causa della grande immigrazione in Italia di popolazioni mediterranee, e non è sfuggito il percorso delle popolazioni italiane in USA dopo la grande immigrazione e quindi lo sviluppo generazionale a cominciare dall’inizio del 1900.

Oltre a tali comportamenti, per quanto riguarda le patologie del cuore, e non solo, vi è da tenere presente il peso che i diversi fattori di rischio hanno sulla salute dell’uomo e della donna. Un esempio è il fumo di sigaretta, che per molti anni è stato una prerogativa maschile, perché le donne fumavano di meno. Se, invece, osserviamo i dati di oggi nell’età adulta il numero degli uomini che smettono di fumare è superiore a quello delle donne, ma nei giovani, e ancor di più nei ragazzi, i due generi hanno comportamenti uguali e qualche volta con prevalenza maggiore di frequenza nelle donne giovani e nelle ragazze. Non si sa ancora bene cosa succederà nell’evoluzione verso l’età adulta o l’età avanzata a causa di questa uguaglianza.

Per quanto riguarda l’alcol, il tema viene affrontato spesso in modo non aperto, con chiaro intento di nascondere le informazioni e con pochi dati sia per la quantità sia per la durata dell’approccio. Si parla molto del comportamento di sfida all’alcol nei giovani, e i due generi si presentano in modo pressoché identico come frequenza, ma già a quell’età il comportamento e la risposta dell’individuo a livello cerebrale sono diverse. Nell’età adulta la risposta all’alcolismo cronico si presenta maggiormente di gruppo nell’uomo (ci si ubriaca in compagnia) e più in solitudine nella donna.

Non vanno dimenticati gli effetti che il lavoro ha, in modo diverso, sull’organismo di donne e uomini non solo come tipologia e quantità, ma anche come compartecipazione alla fatica da un lato e all’ambiente del lavoro dall’altro.

La riduzione del sovrappeso e soprattutto dell’obesità rappresentano un fattore importate per le malattie del cuore e dei vasi non solo per la posizione del tessuto adiposo - addominale e “a sfera” nell’uomo, più bassa e “a pera” nella donna - ma anche per il comportamento del tessuto adiposo e dei vasi che rispondono in modo diverso agli stimoli ormonali e di movimento delle persone.Inoltre, il diabete di tipo secondo, per quanto riguarda il suo sviluppo, la risposta al tipo di trattamento e come fonte di complicazioni in altri organi, soprattutto cardiocircolatori e cerebrali, viene sempre più riconosciuto come un importante esempio di diversità tra donna e uomo.

Se si vuole poi entrare in modo più profondo nella valutazione delle patologie cardiache basta riconoscere quanto diversi sono i sintomi con i quali si presenta l’infarto cardiaco nell’uomo e nella donna: nell’uno si presenta in modo più ”classsico” con dolore al petto, nell’altra in modo più “nascosto”, spesso con dolore nella schiena o, addirittura, senza dolore.

Un altro esempio è dato dalla malattia indicata come sindrome di Tako Tsubo o sindrome del crepacuore. E’ più frequente nella donna dopo la menopausa, che presenta affaticamento, dolore toracico, respiro corto: tipici segni dell’infarto. Ma poi si guardano le coronarie e non si rileva alcuna otturazione. Il cuore si presenta arrotondato come il cestello (tsubo) usato nella pesca del polpo (tako) in Giappone dove la sindrome è stata inizialmente descritta.

In conclusione questa breve descrizione richiama la necessità di considerare, in relazione ad una sola malattia, donna e uomo in età diverse, in condizioni sociali, culturali ed etniche sono da vedersi come mondi diversi nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura, e quindi nel risultato.

Il Prof. Andrea Peracino è medico patologo e si occupa di prevenzione cardiovascolare per la Fondazione Italiana per il Cuore e per la Fondazione Giovanni Lorenzini.

Donna e uomo di fronte alle malattie di cuoredi Andrea Peracino*

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Le domande dei pazienti

mi dica dottore…di Alberto Lombardi*

IScHEmIA cRITIcA DEGLI ARTI INFERIoRI: UN APPRoccIo mULTIDIScIPLINAREUna ricerca da noi sostenuta studia la possibilità di una nuova cura per i molti pazienti che non hanno beneficio dalle terapie classiche in uso. di Gabriella Spaltro*

Dottore è vero che si può parlare di un colesterolo buono e di un colesterolo cattivo?Sì, è possibile distinguere un colesterolo buono e un colesterolo cattivo. La frazione di colesterolo buono si chiama colesterolo HDL e viene chiamato spazzino delle arterie perché il suo compito è quello di impedire che il colesterolo si depositi sulle pareti dei vasi e determini con il tempo la formazione della placca. Il colesterolo HDL è, quindi, un fattore di protezione dalle malattie cardiovasco-lari, cioè dall’infarto e dall’ictus. Più è alto il valore di colesterolo HDL e più la persona è protetta.

Dottore, il colesterolo HDL è importante perché ci protegge, ma quali sono i fattori che possono modificare i suoi livelli?Diversi fattori ambientali e clinici possono influenzare il livello del colesterolo HDL nel sangue. Il sovrappeso, l’obesità, il diabete e il fumo di sigaretta comportano una diminuzione dei livelli di cole-sterolo buono. L’esercizio fisico, invece, ne aumenta i valori.

L’esercizio fisico è fondamentale per i livelli di colesterolo?Certamente, l’attività fisica ha un ruolo fondamentale per mante-nerci in salute: riduce il rischio cardiovascolare e aiuta a combatte-re l’infarto e l’ictus, quindi tutti dovrebbero praticarla secondo le proprie possibilità.

Ma chi lavora dove trova il tempo per andare in palestra?Non è necessario andare in palestra per fare attività fisica. Ad esem-

pio, se per raggiungere il luogo di lavoro utilizziamo i mezzi pub-blici, possiamo scendere una fermata prima e continuare a piedi; se, invece, utilizziamo l’automobile, e parcheggiamo ad un isolato di distanza dal luogo di lavoro, questo ci spingerà a fare una bella camminata. Salire e scendere le scale a piedi ci aiuterà a restare in forma. E prima di ricominciare a lavorare dopo la pausa pranzo, facciamo un giro dell’isolato! Non è importante andare in palestra e alzare pesi, è importante camminare, correre, muoversi in modo regolare durante la settimana. Quello che è veramente fondamen-tale è che questa attività sia mantenuta costante nel tempo.

Dottore, ma fare attività fisica intensa fa sempre bene?Si raccomanda di svolgere 75 minuti alla settimana di attività fisica intensa, oppure 150 minuti alla settimana di attività fisica mode-rata. Naturalmente il livello di attività fisica è sempre da correlare alla storia clinica della persona e allo stile di vita che la persona ha condotto prima di decidere di fare attività fisica regolare. Rispetto a persone totalmente sedentarie, ogni livello di attività fisica è as-sociato a un rischio significativamente più basso di mortalità. Non vi sono dubbi che l’attività fisica sia efficace nel ridurre i fattori di rischio cardiovascolari.

Oltre all’esercizio fisico, ha detto che anche il fumo può influi-re negativamente sui livelli di colesterolo buono?L’astensione dal fumo è l’altro parametro che una persona può mo-dificare per migliorare le sue condizioni di salute.

E per quanto riguarda il colesterolo cattivo, cosa ci può dire?Il colesterolo cattivo, detto colesterolo LDL, è uno tra i più im-portanti fattori di rischio per lo sviluppo dell’infarto. Il coleste-rolo LDL si deposita sulle pareti delle arterie, che sono i vasi che trasportano il sangue ricco di ossigeno, e forma la placca. Questa placca non è altro che un deposito di colesterolo che determina una riduzione del lume dell’arteria, cioè lo spazio entro cui scorre il sangue e il sangue transita con più difficoltà. Alla fine non passa più il sangue ricco di ossigeno e tutte le cellule e i tessuti che si trovano al di là della placca muoiono.

Cosa può modificare i livelli nel sangue di colesterolo cattivo?Uno stile di vita corretto è il primo accorgimento. Bisogna fare attenzione a ciò che si mangia, alla quantità di cibo che si intro-duce, evitare una vita sedentaria e limitare o astenersi dal fumo di sigaretta.

Si tratta di una patologia molto debilitante che colpisce soprattutto persone anziane. Provoca difficoltà a camminare, dolore anche a ri-poso, e spesso è accompagnata da ulcere che faticano a guarire. Lo studio della durata di due anni (2013-2015) si è occupato di valutare una possibile alternativa per i pazienti che non possono ricorrere alla terapia classica in uso che prevede un intervento chirurgico invasivo e consiste nella rivascolarizzazione meccanica. Infatti, circa il 25% dei pazienti affetti da ischemia critica degli arti inferiori, per diverse ragioni, ma soprattutto a causa di patologie concomitanti come ad es. diabete, ipertensione e obesità, non riesce a trarre beneficio dalla terapia classica.In laboratorio, abbiamo studiato la possibilità di una nuova cura in grado di favorire la vascolarizzazione della gamba ischemica utiliz-zando cellule prelevate dal paziente stesso con un normale prelievo di sangue. Le cellule vengono preparate in laboratorio attraverso un innovativo sistema di filtraggio che consente di concentrare mol-

to la componente cellulare attiva. Inoltre la filtrazione non altera né danneggia le caratteristiche biologiche e funzionali delle cellule che mantengono la capacità di migrare in risposta ad uno stimolo e non si trasformano in cellule con diverse caratteristiche e funzione. Molto interessante é stata l’analisi delle molecole rilasciate da queste cellule che hanno dimostrato un potenziale effetto terapeutico nella gamba affetta dalla patologia.Gli studi effettuati hanno dimostrato un possibile effetto sul dolore a riposo e sulla capacità di ri-vascolarizzare la gamba malata.La prossima fase del progetto prevede un approccio multidisciplina-re per far sì che gli avanzamenti della ricerca possano essere trasferiti al più presto ai pazienti, le cellule purificate saranno iniettate nella gamba malata con lo scopo di migliorare la sintomatologia dei pa-zienti e il decorso della patologia. I risultati fino ad ora ottenuti sono molto incoraggianti e sono stati illustrati in occasione di congressi scientifici internazionali, e sono ora in corso di pubblicazione in una

rivista scientifica di rilevanza internazionale specializzata in terapie avanzate e innovative.Lo studio è stato condotto presso il Centro Cardiologico Monzino, nel Laboratorio diretto dal Dr. Giulio Pompilio, grazie ad una borsa di studio istituita dalla Fondazione Italiana per il Cuore e al contri-buto di Pall Italia S.r.l., con il coordinamento della Dott.ssa Cinzia Quarti, Direttore Tecnico. La sinergia di questi tre gruppi, con ruoli complementari tra loro, è stata fondamentale per la realizzazione di una ricerca applicata di questo tipo che ha come obiettivo la riduzione delle sofferenze dei pazienti e il miglioramento delle loro condizioni di vita.

* La Dott.ssa Gabriella Spaltro, è ricercatrice presso l’Unità di Biologia Vascolare e Medicina Rigenerativa del Centro Cardiologico Monzino IRCCS di Milano

Dottore, dunque lo stile di vita agisce sia sul colesterolo buono che su quello cattivo?Certamente! Con uno stile di vita corretto è possibile abbassare uno tra i più dannosi fattori di rischio e aumentare la protezione verso l’infarto e l’ictus.

Ho sentito parlare di farmaci che abbassano il colesteroloQuando i valori di colesterolo non sono accettabili e non si riesco-no a correggere con il solo stile di vita, noi medici prescriviamo dei farmaci per abbassare il valore di colesterolo cattivo e nello stesso tempo incrementare quello buono. Naturalmente, i farmaci oltre ad avere un effetto positivo, possono determinare effetti collaterali.

Dottore, questi farmaci sono le famose statine?Sì, sono le famose statine, ma abbiamo a disposizione anche farma-ci di nuova generazione, altrettanto efficaci e sicuri.

E i trigliceridi? Sono da considerare come un fattore di rischio?I trigliceridi, ormai da 25 anni, sono considerati un fattore di ri-schio per malattie cardiovascolari. Un valore elevato di trigliceridi è associato a una bassa concentrazione di colesterolo HDL (c-HDL), cioè di colesterolo buono.

Il valore dei trigliceridi è associato anche al diabete?Certamente, perché il controllo della glicemia nei pazienti con diabete mellito è legato anche al valore dei trigliceridi. Elevati valori di trigliceridi possono influire sul livello plasmatico della glicemia e dunque per ottenere un valore attendibile di glicemia è necessario tenere sotto controllo i trigliceridi.

In questo caso quali sono le indicazioni dei medici?Anche nel trattamento dell’ipertrigliceridemia svolge un ruolo im-portante lo stile di vita. Un trattamento intenso con statine che determinano una diminuzione di colesterolo e di trigliceridi è sicu-ramente la prima scelta, se il valore di trigliceridi non raggiunge il target, è possibile associare un fibrato.

* Il Dott. Alberto Lombardi è medico geriatra e collabora con la Fondazione Italiana per il Cuore