News Centro Documentale n. 5/2012

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News N° 5 - 2012 - settembre/ottobre www.iamb.it from the Library Centro Documentale dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB) Via Ceglie, 9 70010 Valenzano - Bari www.iamb.it Responsabile: Luigi Sisto A cura di: Giuseppe Inchingolo Wanda Occhialini Progetto grafico ed impaginazione: Fabio La Notte News pag. 1 - 3 Recensioni “Organic Agriculture” pag. 4 - 11 Recensioni pag. 12 Fisheries and aquaculture CIHEAM - IAM-B Sommario BIBLIOTECA - ISTITUTO AGRONOMICO MEDITERRANEO DI BARI La lettura in Italia: sempre più una “missione impossibile” http://aibstudi.aib.it/article/view/8205 L'articolo analizza i risultati del recente rapporto ISTAT sulla lettura in Italia nel 2010 e 2011; commenta i dati sugli e-book forniti dall'Associazione italiana editori nel giugno 2012; propone alcune riflessioni sulla prevalenza femminile nell'acquisto e nel consumo di libri. Nella parte conclusiva si propongono alcuni suggerimenti strategici alle biblioteche pubbliche, in considerazione dei cambiamenti registrati anche in Italia nell'organizzazione dei tempi di vita delle persone e nell'impiego del tempo libero. La lettura in Italia - Comportamenti e tendenze: un'analisi dei dati Istat 2006 a cura di Adolfo Morrone e Miria Savioli 20 milioni e 381mila italiani sopra i 6 anni di età nel 2006 non hanno letto nessun libro. Né per piacere né per dovere professionale o scolastico – salvo i libri di testo obbligatori. E neppure per “lettura inconsapevole”, quella cioè dei libri per la casa, delle guide turistiche, dei libri gialli e rosa, dei libri per gli hobby. E solo il 32,8% degli italiani sopra i 6 anni di età ha letto più di tre libri nell'anno di riferimento, anche qui comprendendo nel conto le letture “per dovere”. Sono questi alcuni dati, sorprendenti ma non tanto, che si trovano in questo volume molto ricco non solo di statistiche ma anche di analisi e di riflessioni. Gli autori, che sono entrambi ricercatori presso l'Istat, utilizzano a fondo il patrimonio di rilevazioni sulla lettura in Italia che l'istituto va raccogliendo dal 1957. Prima nell'ambito di ricerche più generali, poi (dal 1993) nell'ambito dell'indagine Aspetti della vita quotidiana, e successivamente a intervalli di 5 anni (l'ultima ricerca è del 2006) con rilevazioni molto più dettagliate, riportate nella ricerca I cittadini e il tempo libero. Quest'ultima raccoglie dati non solo sulla lettura di libri e quotidiani ma anche di settimanali e altri periodici. La sezione del libro che si occupa della non-lettura ci fa sapere che coloro che hanno dichiarato di non aver letto nemmeno un libro nell'anno di riferimento (2006) - né nel loro tempo libero, né per motivi professionali o scolastici e neppure per “lettura inconsapevole” (guide turistiche, libri per la casa e gli hobby ecc.) - sono il 37 per cento della popolazione oltre i sei anni di età: più di una persona su tre. Chi sono? Sono prevalentemente uomini, prevalentemente adulti o anziani. Curiosamente, è fra i giovani (20-24 anni) che si allarga di più la forbice 1

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Centro Documentale dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari(IAMB)

Via Ceglie, 970010 Valenzano - Bariwww.iamb.it

Responsabile:Luigi Sisto

A cura di: Giuseppe InchingoloWanda Occhialini

Progetto grafico ed impaginazione:Fabio La Notte

News

pag. 1 - 3

Recensioni “Organic Agriculture”

pag. 4 - 11

Recensioni “

pag. 12

Fisheries and aquaculture

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BIBLIOTECA - ISTITUTO AGRONOMICO MEDITERRANEO DI BARI

La lettura in Italia: sempre più una “missione impossibile”

http://aibstudi.aib.it/article/view/8205

L'articolo analizza i risultati del recente rapporto ISTAT sulla lettura in Italia nel 2010 e 2011; commenta i dati sugli e-book forniti dall'Associazione italiana editori nel giugno 2012; propone alcune riflessioni sulla prevalenza femminile nell'acquisto e nel consumo di libri.

Nella parte conclusiva si propongono alcuni suggerimenti strategici alle biblioteche pubbliche, in considerazione dei cambiamenti registrati anche in Italia nell'organizzazione dei tempi di vita delle persone e nell'impiego del tempo libero.

La lettura in Italia - Comportamenti e tendenze: un'analisi dei dati Istat 2006

a cura di Adolfo Morrone e Miria Savioli

20 milioni e 381mila italiani sopra i 6 anni di età nel 2006 non hanno letto nessun libro. Né per piacere né per dovere professionale o scolastico – salvo i libri di testo obbligatori. E neppure per “lettura inconsapevole”, quella cioè dei libri per la casa, delle guide turistiche, dei libri gialli e rosa, dei libri per gli hobby. E solo il 32,8% degli italiani sopra i 6 anni di età ha letto più di tre libri nell'anno di riferimento, anche qui comprendendo nel conto le letture “per dovere”.

Sono questi alcuni dati, sorprendenti ma non tanto, che si trovano in questo volume molto ricco non solo di statistiche ma anche di analisi e di riflessioni. Gli autori, che sono entrambi ricercatori presso l'Istat, utilizzano a fondo il patrimonio di rilevazioni sulla lettura in Italia che l'istituto va raccogliendo dal 1957. Prima nell'ambito di ricerche più generali, poi (dal 1993) nell'ambito dell'indagine Aspetti della vita quotidiana, e successivamente a intervalli di 5 anni (l'ultima ricerca è del 2006) con rilevazioni molto più dettagliate, riportate nella ricerca I cittadini e il tempo libero.

Quest'ultima raccoglie dati non solo sulla lettura di libri e quotidiani ma anche di settimanali e altri periodici.

La sezione del libro che si occupa della non-lettura ci fa sapere che coloro che hanno dichiarato di non aver letto nemmeno un libro nell'anno di riferimento (2006) - né nel loro tempo libero, né per motivi professionali o scolastici e neppure per “lettura inconsapevole” (guide turistiche, libri per la casa e gli hobby ecc.) - sono il 37 per cento della popolazione oltre i sei anni di età: più di una persona su tre. Chi sono? Sono p r e v a l e n t e m e n t e u o m i n i , prevalentemente adulti o anziani. Curiosamente, è fra i giovani (20-24 anni) che si allarga di più la forbice

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fra femmine e maschi, a discapito di questi ultimi. Il livello d'istruzione, naturalmente, c'entra molto: la non-lettura scende con l'elevarsi del titolo di studio.Anche la collocazione geografica ha molta influenza: la percentuale dei non-lettori aumenta uniformemente andando da nord verso sud. E purtroppo questo andamento, sfavorevole per il sud del Paese, resta lo stesso a tutti i livelli di scolarizzazione: i laureati del sud leggono un po' meno di quelli del nord, e la differenza fra nord e sud cresce man mano che si considerano i livelli di scolarizzazione più bassi. Ovviamente conta molto anche la differenza fra città e campagna: i non-lettori sono di più nelle zone rurali.

I dati che riguardano i bambini e i ragazzi, nel settore dei non-lettori (ancora una volta sono esclusi dal conto i libri di testo obbligatori) ci dicono che nella fascia fra i 6 e 10 anni di età i bambini che non leggono nulla sono il 30,4% su scala nazionale, cioè quasi uno su tre, con una punta inquietante del 49,4% al sud: quasi uno su due. E' questo un dato anche più preoccupante se si considera che solo il piacere di leggere conosciuto in età infantile promette di mantenere l'abitudine alla lettura oltre l'età

scolastica. Lo ricordava già Gianni Rodari in un passo che gli autori riportano: "Ci sono persone laureate che finiscono di leggere il giorno in cui prendono la laurea. Perché? Perché il libro era coltivato nella loro formazione come un riflesso scolastico, non come un riflesso culturale, non come quella passione disinteressata che sola può destare qualcosa di durevole".

L'universo dei lettori giovani è però nel suo insieme, rispetto al quadro generale, il più consolante. Nonostante l'idea molto diffusa che i giovani non leggano, i dati dimostrano il contrario. Bambini e ragazzi sono comunque la fascia della popolazione che legge di più. E, quel che più conta, “le giovani generazioni esprimono un interesse per la lettura di piacere molto più accentuato rispetto a quello mostrato dalle generazioni adulte e anziane”. L'interesse per la lettura ha il suo picco intorno ai 14 anni, poi decresce fortemente e non è facile scovarne le ragioni. Un altro luogo comune che viene contestato è che siano la TV e il computer a distogliere i giovani dalla lettura. E' vero invece che i livelli di lettura erano molto più bassi quando il libro

non aveva concorrenti negli altri media. E per di più la percentuale dei giovani che leggono è in continuo aumento, e va ad assommarsi all'incremento dei tassi di utilizzo del PC. Gli autori parlano perciò di un “circolo virtuoso che porta i giovani che ricevono gli stimoli giusti dalla famiglia e dalla scuola a diventare onnivori consumatori di quanto offre oggi l'industria culturale”.

Resta però il fatto che i bambini e i ragazzi italiani leggono meno dei loro coetanei del nord-Europa.

Non sono solo i giovani ad avere questo poco invidiabile primato. Gli italiani nell'insieme si rivelano lettori più deboli nei confronti dei paesi ricchi, ma anche di quelli molto più poveri. Nel libro si trova qualche esempio eloquente. La quota dei lettori in Estonia è più elevata di quella italiana del 60%, mentre il PIL pro capite estone è 2/3 di quello italiano. Qualcosa di simile avviene nel raffronto con la Polonia. E che i soldi a disposizione non siano il motivo principale del nostro gap lo dimostrano anche i dati: i non-lettori italiani si “giustificano” con il costo troppo alto dei libri soltanto nel 5,5% delle risposte.

Ma questa inferiorità del nostro Paese ha a che vedere anche con un aspetto paradossale: le generazioni che leggono meno sono quelle anziane, e l'Italia è un paese ad elevato invecchiamento della popolazione.

Tuttavia l'aspetto più preoccupante, e strutturale, è quello del più basso livello generale d'istruzione e di competenza nel nostro Paese: i tassi di lettura inferiori a molti altri Paesi si correlano alla bassa quota di persone adulte che hanno completato la scuola superiore, da noi una delle più basse d'Europa. Ma questo discorso ci porterebbe troppo lontano.

Il libro è scritto in modo da essere leggibile da lettori di varia competenza. La chiara disposizione del materiale consente anche una lettura selettiva a chi preferisca saltare la parte tabellare e seguire le analisi e le riflessioni. Che sono disposte in tre campi: il quadro storico e generale, con il confronto nel contesto europeo e l'analisi dei fattori che influenzano la lettura; la descrizione e l'analisi dei diversi “tipi di lettura” (e di non-lettura); e infine un esame più ravvicinato della lettura “nel tempo libero”, cioè “per piacere”, con attenzione specifica ai generi e ai canali di acquisizione del libro, oggi molto differenziati.

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Ancora su Google e la giungla digitale: altri misteri, novità e tendenze.

http://aibstudi.aib.it/article/view/6326

Ho dormito nella stanza dei libri

di Alberto PetruccianiLa giungla del digitale riserva sempre nuove sorprese, movimenti che è bene conoscere e tendenze su cui riflettere. Un fenomeno a cui si dovrebbe dedicare maggiore attenzione è quello che va sotto il nome di copyfraud, ossia le manovre finalizzate a defraudare il pubblico della possibilità di utilizzare liberamente il materiale di dominio pubblico. In Google Books, per esempio, moltissimi libri e riviste fuori copyright non sono più scaricabili liberamente perché "coperti" da recenti "edizioni" facsimilari, offerte con il print-on-demand.Un altro fenomeno che non è in genere conosciuto è quello delle limitazioni che Google Books applica a chi interroga dall'Italia (o da altri paesi europei) rispetto agli utilizzatori americani. Libri e riviste italiani, in particolare, sono in genere visualizzabili a testo completo dall'Italia fino al 1865 circa, mentre dagli Stati Uniti è possibile scaricare anche le pubblicazioni edite fino al 1922 (o, in alcuni casi, al 1908). La limitazione può essere aggirata usufruendo di un servizio proxy, che permette anche una maggiore utilizzazione dei servizi di HathiTrust.Diventa quindi a ogni passo più evidente che le speranze in una sorta di "Babbo Natale" della biblioteca digitale erano illusioni mal riposte, e che dobbiamo adoperarci al più presto possibile per servizi di biblioteca digitale pubblici e credibili, che non potranno mai venire da Google.I movimenti in corso da parte di Google mostrano uno spostamento dalla ricerca dell'informazione verso la vendita di prodotti digitali di consumo e di intrattenimento (Google Play) e l'ingresso nel settore della produzione di apparecchi (telefoni cellulari e probabilmente, in futuro, tablets). La tendenza è comune ad altre corporation (Apple, Facebook).Mentre le grandi corporation si indirizzano verso la produzione e vendita di giocattoli per adulti e prodotti di intrattenimento di massa, la responsabilità di realizzare servizi di biblioteca digitale per tutti torna alle biblioteche e alla cooperazione, con progetti come la Digital Public Library of America.

“Ho dormito nella stanza dei libri di mio padre da quando sono nato fino al giorno in cui ho sbattuto l'uscio per azzardare la vita da solo, a diciotto anni. La sua biblioteca era vasta i molti anni di un lettore famelico, onnivoro come un porcospino. Le pareti

erano ricoperte di libri a doppio strato, un'imbottitura favorevole ai sogni. Non ho più trovato al mondo una camera più stagna; i libri non erano solo un isolante acustico, ma un riparo assoluto. Ho imparato lì la solitudine, una smisurata grandezza, un'onnipotenza: non dover dipendere dal mondo, non dover uscire per conoscerlo. Fuori c'era la città di Napoli, anni cinquanta e sessanta, un armatore monarchico per sindaco, che si faceva chiamare ammiraglio, un popolo avvilito dalla guerra, cupo di risentimenti. Niente strumenti a corda sotto i balconi chiusi delle innamorate, niente barche a mare: ma una folla di principi crollati in miseria, inaciditi nella smorfia dell'ossequio, dall'uso deferente del “voi”, un ictus di umiltà. Di quel recinto intorno non volevo conoscere altro. Miracolo furono i libri di mio padre, molto più grandi del mondo che avrei conosciuto, molto più profondi. La biblioteca era accampata intorno al letto come una torre, con spalti, solitudine, silenzio. L'ho percorsa tutta, di notte, come un fantasma incatenato al bianco delle pagine che se le trascina dietro in un fruscio. Ho avuto questa fortuna: una biblioteca per esaudire l'ansia di conoscere il resto oltre il confine dei palazzi, oltre il vulcano e il mare.

Chi si trovi in un ambiente angusto, in una vita sbarrata, anni senza una chiave in tasca, non è ancora perduto se ha una stanza abbracciata dai libri. lo l'ho avuta in una casa buia, dove d'estate i libri sudavano unpulviscolo di polvere e di farina di pagine. Chi è messo alle strette o ha il cielo o ha i libri. In tutti e due i casi la sua solitudine è invasa e medicata dalle voci più belle del mondo.

Erri De Luca(da: La Biblioteca desiderata, 1995)

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La storia della stampa vista da Elizabeth L. Eisenstein in Divine art, infernal machine

http://aibstudi.aib.it/article/view/8338

C'era un mondo su uno scaffale della biblioteca

Con il suo ultimo lavoro – Divine art, infernal machine. The reception of printing in the west from first impressions to be sense of an ending – Elizabeth Eisenstein, già nota in Italia per i suoi precedenti lavori sulla nascita della stampa, ha ulteriormente ampliato il suo campo d'indagine rivolgendosi a molteplici fonti di carattere storico, letterario, scientifico ed iconografico. A partire dall'itinerario cronologico tracciato nel volume l'articolo affronta aspetti, tappe e figure significative della circolazione dei prodotti stampati e dell'evolversi dell'editoria del mondo occidentale, sottolineando i fenomeni più significativi e rilevanti di ogni fase storica. Nella sua sintesi e schematicità, la panoramica offerta intende cogliere esclusivamente alcuni degli snodi più interessanti e originali, nella volontà di rivolgersi – come la stessa Eisenstein – non solo agli studiosi del settore ma anche a un pubblico più vasto ed eterogeneo.

Mi scusi – disse mortificato. Era chiaro che provava rispetto per il materiale d'archivio. Rilevai la cosa e annuii. “Le biblioteche...” disse. “Le biblioteche sono importanti”.

Mi ritrovai braccato dentro la biblioteca dal primo giorno della prima elementare. Aaron era andato a scuola prima di me e li aveva preparati al mio arrivo. [...] Sapevo che mi avrebbero mangiato vivo, così mi nascondevo in biblioteca, prima e dopo le lezioni. [...] Fu ben presto evidente che nel mio caso la prima elementare sarebbe stata una perdita di tempo, così il mio insegnante mi lasciò trascorrere giornate intere in biblioteca. Suppongo dovessi sembrare patetico, a nascondermi lassù, ma ero deciso a trovare un mondo nei libri. Il mondo esterno era troppo pericoloso. Mi sbagliavo, ovviamente. Riguardo al relativo pericolo del mondo esterno. C'era un mondo su uno scaffale della biblioteca – un mondo sul secondo scaffale dal pavimento, un mondo di gran lunga più spaventoso di tutte le violenze che dovevo affrontare in famiglia.

Ma giunsi a scoprirlo solo qualche tempo dopo. Ci volle del tempo prima che qualcuno si accorgesse di Izzy che se ne stava seduto in solitudine al tavolino all'angolo della biblioteca. [...] Passava intere giornate in biblioteca, mentre gli altri studenti ci stavano lo stretto necessario. Ci venivano in pochi a meno si non esserci obbligati per punizione dagli insegnanti.

Douglas Cooper (da: Amnesia, 2000)

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N° 5 - 2012 - settembre/ottobre

Data quality : concepts, methodologies and techniques / Carlo Batini, Monica Scannapieco. - Berlin : Springer, c2006. - xix , 262 p. : ill. ; 24 cm.Poor data quality can seriously hinder or damage the efficiency and effectiveness of organizations and businesses. The growing awareness of such repercussions has led to major public initiatives like the "Data Quality Act" in the USA and the "European 2003/98" directive of the European Parliament. Batini and Scannapieco present a comprehensive and systematic introduction to the wide set of issues related to data quality. They start with a detailed description of different data quality dimensions, like accuracy, completeness, and consistency, and their importance in different types of data, like federated data, web data, or time-dependent data, and in different data categories classified according to frequency of change, like stable, long-term, and frequently changing data. The book's extensive description of techniques and methodologies from core data quality research as well as from related fields like data mining, probability theory, statistical data analysis, and machine learning gives an excellent overview of the current state of the art. The presentation is completed by a short description and critical comparison of tools and practical methodologies, which will help readers to resolve their own

quality problems. This book is an ideal combination of the soundness of theoretical foundations and the applicability of practical approaches. It is ideally suited for everyone - researchers, students, or professionals - interested in a comprehensive overview of data quality issues. In addition, it will serve as the basis for an introductory course or for self-study on this topic.

Availability : ORG 3071

Handbook of quantitative supply chain analysis : modeling in the e-business era / edited by David Simchi-Levi, S. David Wu, Zuo-Jun (Max) Shen - Boston : Kluwer, c2004. - xiii, 817 p. ; 25 cm. (( On the cover: Springer's International Series, Advancing the state of the art.The Handbook is a comprehensive research reference that is essential for anyone interested in conducting research in supply chain. Unique features include: -A focus on the intersection of quantitative supply chain analysis and E-Business, -Unlike other edited volumes in the supply chain area, this is a handbook rather than a collection of research papers. Each chapter was written by one or more leading researchers in the area. These authors were invited on the basis of their scholarly expertise and unique insights in a particular sub-area, -As much attention is given to looking back as to looking forward. Most chapters discuss at length future research needs and research directions from both theoretical and practical perspectives, -Most chapters describe in detail the quantitative models used for analysis and the theoretical underpinnings; many examples and case studies are provided to demonstrate how the models and the theoretical insights are relevant to real situations, -Coverage of most state-of-the-art business

practices in supply chain management.

Availability : ORG 3081

Statistics for terrified biologists / Helmut van Hemden. - Malden : Blackwell Publishing, c2008. - xv, 343 p. : ill. ; 24 cm.

Availability : ORG 3082

This unique textbook aims to demystify statistical formulae for the average biology student. Written in a lively and engaging style, Statistics for Terrified Biologists draws on the author's 30 years of lecturing experience. One of the foremost entomologists of his generation, van Emden has an extensive track record for successfully teaching statistical methods to even the most guarded of biology students. For the first time basic methods are presented using straightforward, jargon-free language. Students are taught to use simple formulae accurately to interpret what is being measured with each test and statistic, while at the same time learning to recognize overall patterns and guiding principles. Complemented by simple illustrations and useful case studies, this is an ideal statistics resource tool for undergraduate biology and environmental science students who lack confidence in their mathematical abilities.

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Newsfrom the Library

Biostatistical design and analysis using R : a practical guide / Murray Logan. - Oxford : Wiley-Blackwell, c2010. - xxviii, 546 p. : ill. ; 25 cm. - Includes bibliographical references.R - the statistical and graphical environment is rapidly emerging as an important set of teaching and research tools for biologists. This book draws upon the popularity and free availability of R to couple the theory and practice of biostatistics into a single treatment, so as to provide a textbook for biologists learning statistics, R, or both. An abridged description of biostatistical principles and analysis sequence keys are combined together with worked examples of the practical use of R into a complete practical guide to designing and analyzing real biological research.

Availability : ORG 3083

Back by popular demand : the benefits of traditional vegetables / edited by Cassandra Moore, Ruth D. Raymond. - Roma : International Plant Genetic Resources Institute, c2006. - 48 p. : ill. ; 23 cm. (( Design : Patrizia Tazza.Agricultural biodiversity - the varieties of plants, animals and microorganisms used to benefit people - is critical for improving the nutrition and health of the urban and rural poor. The lack of micronutrients, including certain vitamins, minerals and other components needed for a healthy diet, is a pervasive and growing threat throughout the world. One result of this 'hidden hunger' has been a spectacular rise in obesity, heart disease, type II diabetes and various cancers, especially in developing countries, where many people have adopted an oversimplified diet based on the cheapest refined carbohydrates and fats. So-called neglected

or underused crops are often an important source of nutrition as well as being adapted to the marginal environments in which they grow. And yet, a lack of scientific research and development has limited the appreciation of their benefits. Over time, local communities have tended to replace these plants with more prestigious introduced crops that are often less nutritious and less suited to local climate and soils. For example, communities in the high Andean mountains of South America have traditionally consumed several types of Andean grains. The most popular include quinoa, cañihua, amaranth and chocho (also known as tarwi). Like most traditional species, Andean grains are extremely nutritious and hardier than many commercial crops. They are rich in protein and essential amino acids. The leaves contain high levels of protein and iron, which is easily absorbed thanks to the high level of vitamin C that is also present. Andean grains are also easily digested, making them particularly suitable for babies, children and elderly people. Nevertheless, these grains have suffered a decline in status, especially in urban areas, where they have been replaced with cheaper, less nutritious foods such as pasta and rice. Like Andean grains, the minor millets of South Asia are very nutritious and well suited to marginal lands. Yet they too suffer from low status, which makes it difficult to sell them to modern consumers.African leafy vegetables have suffered the same decline in status as these and other traditional crops. About 900 species of leafy vegetables grow in sub-Saharan Africa. These plants were once a key part of people's diets and culture. Women grew the vegetables in their gardens, providing yearround supplies of nutritious foods to supplement the family diet. Then foreign crops such as cabbage and carrots were introduced. Because of their exotic origins, these new crops acquired a special status and came to symbolize modernity. Communities gradually stopped growing traditional leafy vegetables in their gardens, and began to grow the lucrative - though less nutritious - 'modern' crops instead. This book describes how reintroducing traditional leafy vegetables had an impact on the lives of people in a community near Nairobi, Kenya, thanks largely to the inspiration of one farmer.Availability : ORG 3069

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Climate change and forest genetic diversity : implications for sustainable forest management in Europe / edited by J. Koskela, A. Buck, E. Teissier du Cros. - Rome : Bioversity International, c2007. - xx, 111 p. : ill. ; 24 cm. (( European Forest Genetic Resources Programme.Climate change is increasingly recognized as one of the most important challenges faced globally by ecosystems and societies alike. According to the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), climate change could increase average temperatures by 2-4°C in Europe over the next 50 years and cause considerable changes in regional and seasonal patterns of precipitation. This will alter the environmental conditions to which forest trees in Europe are adapted and expose them to new pests and diseases. Climate change will thus create additional challenges for forest management, with consequent impacts on the economic and social benefits that societies and individuals derive from the forests, and on the biological diversity in forest ecosystems. Forest genetic resources in Europe are still facing several threats, including habitat destruction, fragmentation, pollution, poor silvicultural practices and use of low quality or poorly adapted forest reproductive material. The threats and the distribution of forest genetic

resources do not respect national borders, and thus countries are dependent on each other's forest genetic resources for practising sustainable forest management. This interdependence of countries in terms of forest genetic resources is likely to increase in the future due to climate change. Because of the threats, the First Ministerial Conference on the Protection of Forests in Europe (MCPFE), held in Strasbourg in 1990, addressed the importance of conserving forest genetic resources (Strasbourg Resolution 2). This happened well before the United Nations Conference on Environment and Development (UNCED), organized in Rio de Janeiro in 1992, brought biodiversity into the global agenda. UNCED launched a new era in the international dialogue on forests and recognized, through the Convention on Biological Diversity (CBD), that countries have a sovereign right over their own genetic resources but also a responsibility to manage these resources sustainably.

Availability : ORG 3068

Crop Wild Relatives : a manual of in situ conservation / edited by Danny Hunter, Vernon Heywood. - London : Earthscan, c2011. - xxvi, 414 p. : ill. ; 23 cm. (( Issues in agricultural biodiversity.Crop Wild Relatives : a manual of in situ conservation, is based on the Crop Wild Relatives Project implemented by the GEF and UNEP. The Project has been conduct in five countries; Armenia, Bolivia, Madagascar, Sri Lanka and Uzbekistan, which are all important centers of diversity for CWR. The Manual captures the important practical experiences of the participating countries and ensures best practices and lessons learned are documented and disseminated to the wider conservation community. By so doing, the Manual also fills an important gap in the in situ conservation literature currently available, since, at present, there is no clear, practical publication to guide practitioners in the many processes and methodologies necessary to implement national CWR action plans and strategies.

Availability : ORG 3065

The Economics of Managing Crop Diversity On-farm : Case studies from the Genetic Resources Policy Initiative / edited by Edilegnaw Wale, Adam G. Drucker, Kerstin K. Zander. - London : Earthscan, c2011. - x, 141 p. : ill. ; 23 cm. (( Issues in agricultural biodiversity.The purpose of this book is to assess a variety of economic issues as they relate to agro-biodiversity and show how addressing these issues can assist in agro-biodiversity policy-making. This is illustrated using empirical data from some of the countries (Ethiopia, Nepal and Zambia) which are part of the Genetic Resources Policy Initiative. The empirical chapters apply the relevant economic methods, including regression analysis, choice experiments, hedonic pricing, contingent valuation and farm business income analysis. The authors discuss the economics of managing crop diversity on-farm in the context of crop variety attribute preferences, farmers' perception of agro-biodiversity loss, and value addition and marketing of the products of traditional crop varieties. The case studies include detailed analysis of traditional varieties of groundnut, maize, rice, sorghum, and teff. The results are relevant not only to GRPI countries but also to other countries concerned with the sustainable utilization of

these resources. Overall, the studies illustrate how genetic resources issues can be integrated into rural development interventions.Availability : ORG 3066

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Newsfrom the Library

On-farm conservation of agricultural biodiversity in Nepal : Volume I : Assessing the amount and distribution of genetic diversity on-farm : Proceedings of the Second National Workshop 25-27 August 2004, Nagarkot, Nepal / edited by B.R. Sthapit ... [et al.]. - Rome : International Plant Genetic Resources Institute, c2005. - iv, 191 p. : ill. ; 29 cm.This publication is a product of the Nepal Country Component of the IPGRI-coordinated global project "Strengthening the Scientific Basis of In Situ Conservation of Agricultural Biodiversity On-Farm". The International Development Research Centre (IDRC) and the governments of Switzerland (Swiss Agency for Development and Cooperation; SDC) and the Netherlands (Directorate-General for International Cooperation; DGIS). The basic diversity data of landraces has been found important to monitor the dynamics of crop genetic resource management. The diversity data generated in time and space have been valuable to communities, scientists and policy managers to formulate and implement conservation strategies of in situ, on-farm as well as ex situ conservation and management of genetic resources. In this paper, we document and summarize the basic diversity data of eight mandate

crops of in situ conservation of the agrobiodiversity project in Nepal. We used various parameters of diversity at varietal and genetic levels that had been generated during the project period (1998–2005). The varietal richness, evenness or dominance of landraces was estimated using diversity indices. Similarly, diversity measured at gene level using isozymes and SSR markers is also summarized here. This documentation has been seen as important information for scientists to monitor the crop genetic resources on-farm and for policy managers to develop long-term conservation strategies.

Availability : ORG 3070

Teaching agrobiodiversity : a curriculm guide for higher education / edited by Per Rudebjer ... [et al.]. - Rome : Bioversity International, c2011. - vii, 96 p. : ill. ; 24 cm. - Includes bibliographical references.In recent years, research has yielded a rapidly growing knowledge base on how agricultural biodiversity is linked to food security, nutrition, livelihoods, environmental sustainability and climate change. It is now urgent to inform higher agricultural education systems accordingly, with a view to integrating such knowledge into curricula. At present, agrobiodiversity courses or programmes are rare or non-existent, according to regional consultations with universities in 2009 and 2010. This book discusses key issues in agrobiodiversity education and presents a curriculum framework of 14 topics central to agrobiodiversity processes, conservation and management. Each topic is briefly introduced along with key learning points, suggested contents, a bibliography and a list of internet resources. The Guide is flexible to fit a range of institutional settings. It suggests suitable 'entry points' for quickly integrating aspects of agrobiodiversity into existing courses. It could be used in formal curriculum reviews and in designing short training courses.

Availability : ORG 3067

Following olive footprints (Olea europea L.) : cultivation and culture, folklore and history, traditions and uses / edited by Mohamed El-Kholy ; co-edited by Damiano Avanzato … [et al.]. - Leuven : ISHS, c2012. - 446 p. : ill. ; 24 cm. - Includes bibliographical references.This book is a joint publication of the International Society for Horticultural Science (ISHS), the Association of Agricultural Research Institutions in the Near East and North Africa (AARINENA) and the International Olive Council (IOC) - the 447 page olive compendium has been compiled in nearly two years by 99 authors from 41 countries distributed across the 7 continents of the world. Some of these countries are well known to researchers, scientists and the public, being large olive producers with prominent knowledge and research about all things olives; like Spain, Italy, Greece, Tunisia, Syria, Turkey and Egypt among so many others. Oliviculture in the new world has been well manifested through the contribution of countries like Argentina, Australia, USA, and Peru among others. The uniqueness of this book might be measured by the introduction of countries like China, Japan, Pakistan, Caucasus region and Saudi Arabia, where very few people around the globe knew that olive trees have been

cultivated for quite some time. To inclusion of proper information and the adequacy and consistency of technical data provided in the book, a huge effort has been exerted by an Editorial Board of professional olive scientists and researchers under the leadership of Mohamed EL-Kholy, with full participation by Damiano Avanzato, Juan M. Caballero, Kostas Chartzoulakis and Facundo Vita Serman and the assistance of Enzo Perry. Readers, when opening this remarkable book for

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Food (in)Security in the Mediterranean / edited by David Raphael Bussutil, Salvino Bussutil. - Valletta : Fondation de Malte, c2012. - 144 p. : ill. ; 24 cm. (( Telos ; n. 7.The challenge of Food security remain a crucial factor in the future which can be expressed in one single figure: a total of 925 million people are still estimated to be undernourished in 2010, representing almost 16% of the population of developing countries. As then 2011FAO report on Food insecurity states, “this unacceptably high degree of hunger results from many factors, including armed conflict and natural disasters, often in combination with weak governance or public administration, scarce resources, unsustainable livelihoods and breakdown of local institutions.

Availability : ORG 3073-3074

Cereal genetic resources in Europe : Report of a Cereal Network : First Meeting, 3-5 July 2003, Yerevan, Armenia / edited by E. Lipman … [et al.]. - Rome : International Plant Genetic Resources Institute, c2005. - iv, 318 p. : ill. ; 29 cm.

The International Plant Genetic Resources Institute (IPGRI) is an independent international scientific organization that seeks to improve the well-being of present and future generations of people by enhancing conservation and the deployment of agricultural biodiversity on farms and in forests. It is one of 15 Future Harvest Centres supported by the Consultative Group on International Agricultural Research (CGIAR), an association of public and private members who support efforts to mobilize cutting-edge science to reduce hunger and poverty, improve human nutrition and health, and protect the environment. IPGRI has its headquarters in Maccarese, near Rome, Italy, with offices in more than 20 other countries worldwide. The Institute operates through four programmes: Diversity for Livelihoods, Understanding and Managing Biodiversity, Global Partnerships, and Improving Livelihoods in Commodity-based Systems. The international status of IPGRI is conferred under an Establishment

Agreement which, by January 2005, had been signed by the Governments of Algeria, Australia, Belgium, Benin, Bolivia, Brazil, Burkina Faso, Cameroon, Chile, China, Congo, Costa Rica, Côte d'Ivoire, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Ecuador, Egypt, Greece, Guinea, Hungary, India, Indonesia, Iran, Israel, Italy, Jordan, Kenya, Malaysia, Mauritania, Morocco, Norway, Pakistan, Panama, Peru, Poland, Portugal, Romania, Russia, Senegal, Slovakia, Sudan,Switzerland, Syria, Tunisia, Turkey, Uganda and Ukraine. Financial support for IPGRI's research is provided by more than 150 donors, including governments, private foundations and international organizations.

Availability : ORG 3076

On-farm conservation of agricultural biodiversity in Nepal : Volume II : Managing diversity and promoting its benefits : Proceedings of the Second National Workshop 25-27 August 2004, Nagarkot, Nepal / edited by B.R. Sthapit ... [et al.]. - Rome : International Plant Genetic Resources Institute, c2005. - vi, 251 p. : ill. ; 29 cm. Availability : ORG 3075

the first time, will quickly realize its documentary nature, being full of images that in many cases simplify and complement the text to near perfection. After digesting just a few pages, readers will also recognize the pivotal theme of the book - Olive and People. This book fits well to the needs of scientists, researchers, the ordinary reader and the whole family which makes it an adventure for the eyes, minds and souls. The main topics covered for each country include an Introduction, olive cultivation history, area under olive cultivation, olive cultivars, impact on economy and environment, cultural practices, processing methods of raw olives, traditions and culture, national cooking with olives and olive oil, popular medicinal and cosmetic uses, olive and tourism and olive wood and by-products uses.

Availability : ORG 3072

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Newsfrom the Library

Déméter 2012 : économie et stratégies agricoles / edited by Marie-Roberte Bédés. - Paris : Demeter, c2012. - 399 p. : ill. ; 24 cm.

Peut-on réguler les marchés face à la doctrine libérale et, dans ce cadre, l'interprofession jouera-t-elle sa partition ? La contractualisation, souvent présentée comme un remède-miracle, permettra-t-elle de résoudre les problèmes issus de la disparition de certaines mesures (secteur du lait) ou de l'absence ancestrale de règles (fruits et légumes frais) ? Le rapport apporte de vraies réponses à ces questions-clés car il analyse en profondeur le champ de régulation confié aux acteurs des filières et ce, grâce à deux approches complé- mentaires. Sur le plan macro-économique, il met en perspective les nouvelles capacités des interprofessions favorisant la régulation des marchés et il présente les conditions nécessaires à leur fonctionnement efficace. Puis, afin d'en évaluer les chances de réussite, il analyse les missions qui leur sont confiées pour optimiser la régulation des marchés. Sur le plan micro-économique, il étudie le contrat, c'est-à-dire le mode de résolution des rapports entre acteurs désormais prôné. En s'appuyant sur l'histoire de la contractualisation, il explique pourquoi certains secteurs l'ont depuis longtemps

adopté et d'autres, non. Puis, il analyse ses apports, relié éventuellement à un contrat-type interprofessionnel, pour les secteurs qui vont en être dotés.

Availability : ORG 3077

Agricoltura e “beni comuni” : atti del convegno IDAIC : Lucera-Foggia, 27-28 ottobre, 2011 / a cura di Alberto Germanò, Domenico Vitti. - Milano : Giuffrè Editore, c2012. - xi, 273 p. : ill. ; 24 cm. (( Nuova serie di pubblicazioni ; 67.

Il presente Convegno prende spunto dal dibattito pubblico presso l'Unione europea e intende analizzare partitamente i temi dei “beni comuni” della terra, dell'aria, dell'acqua, del paesaggio, del mare e della biodiversità, anche al fine di valutare come gli agricoltori che li “tutelano” possano essere compensati e da chi. Nell'ambito del dibattito pubblico che la Commissione europea ha introdotto nell'estate 2010 sul ruolo della PAC dopo il 2013 e in vista delle sfide per il 2020, è stata posta particolare attenzione sulla questione dei “beni comuni” forniti dall'agricoltura alla società con la tutela della qualità dell'aria, dell'acqua, del suolo, del paesaggio, del clima e della biodiversità vegetale ed animale. Si tratta di un tema ripreso dalla Commissione nella comunicazione del 18 novembre 2010 al Parlamento, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni, «La PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio», nell'ambito della

ridefinizione dei due pilastri della PAC e dei criteri per i pagamenti diretti. La questione del ruolo dell'agricoltura nella produzione di “beni comuni” si inquadra nel più ampio contesto della riflessione attuale sulla nozione giuridica di “bene pubblico”, soprattutto nell'ottica di chiarirne il rapporto con la nozione di “bene comune”. Il fatto che tali beni siano considerati “liberi”, perché tutti ne possono fruire senza pagare un corrispettivo e senza che coloro che li utilizzano possano impedire che altri ne beneficino, ma che, contestualmente, a causa dell'uso, si riducono nel tempo sia quantitativamente che qualitativamente, pone importanti questioni che il Diritto è chiamato ad indagare, in particolare intorno all'appartenenza e alla gestione del bene comune. In questo contesto, il legislatore europeo sta progressivamente prendendo atto che gli agricoltori, nell'esercizio della loro attività economica, realizzano paesaggi, garantiscono la stabilità del clima mantengono viva la biodiversità, tutelano il suolo dai disastri del degrado e del fuoco.

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Proceedings of the 8th International Conference on Life Cycle Assessment in the Agri-Food Sector (LCA Food 2012) : Saint-Malo, 1-4 October 2012 / edited by Michael S. Corson, Hayo M.G. van der Werf. - Rennes : INRA, c2012. - xviii, 936 p. : ill.abstract in this publication as:Mohamad R., De Boni A., Cardone G., Bteich M.R., Moretti M., Roma R. and Verrastro V. (2012). Environmental and economic life cycle assessment of organic and conventional olive systems, in: Corson, M.S., van der Werf, H.M.G. (Eds.), Proceedings of the 8th International Conference on Life Cycle Assessment in the Agri-Food Sector (LCA Food 2012), 1-4 October 2012, Saint Malo, France. INRA, Rennes, France, p. 826.

The production, transformation, distribution and consumption of food and drink contribute strongly to human prosperity and health. However, the food and agriculture sector also contributes a large part of the environmental impacts caused by human activities. Because these impacts, in particular climate change and biodiversity loss, need to be reduced urgently, a shift towards sustainable food systems is essential. Over the last two decades the Life Cycle

Assessment (LCA) methodology has been developed and applied in the agriculture and food sectors to quantify environmental impacts and assist decision making. In recent years, LCA in the agri-food sector has developed rapidly, in particular for sustainability assessments of agricultural systems and their products, and for guiding consumers toward sustainable food-consumption patterns (e.g., via eco-labelling). LCA Food 2012 will serve as a global forum in which to share recent developments in LCA methodology, databases and tools, as well as applications of LCA to food-production systems and food-consumption patterns. All of this will contribute, we hope, to achieving the 2012 conference motto: “Towards Sustainable Food Systems”.Availability : on line version ORG 3090

Extra virginity : the sublime and scandalous world of olive oil /Tom Mueller. - New York : Norton & Company, c2012. - 238 p. ; 24 cm. (( On the cover: “Essential, smart, and ridiculously overdue” - Bill Buford.

The sacred history and profane present of a substance long seen as the essence of health and civilization. For millennia, fresh olive oil has been one of life's necessities-not just as food but also as medicine, a beauty aid, and a vital element of religious ritual. Today's researchers are continuing to confirm the remarkable, life-giving properties of true extra-virgin, and "extra-virgin Italian" has become the highest standard of quality. But what if this symbol of purity has become deeply corrupt? Starting with an explosive article in The New Yorker, Tom Mueller has become the world's expert on olive oil and olive oil fraud-a story of globalization, deception, and crime in the food industry from ancient times to the present, and a powerful indictment of today's lax protections against fake and even toxic food products in the United States. A rich and deliciously readable narrative, Extra Virginity is also an inspiring account of the artisanal producers, chemical analysts, chefs, and food activists who are defending the extraordinary oils that truly deserve the name "extra-virgin”.

Availability : ORG 3079 - ORG 3080

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Annuario del pesce e della pesca : prodotti ittici, mercati, import-export, acquacoltura, ricerca, tecnologia, attrezzature, produzione e trasformazione. - N. 1 (1990)- . - Modena : Pubblicità Italia, 1990- . - v. : ill. ; 30 cm. ((Annuale.Ministero delle risorse agricole alimentari e forestali, Fiere, Mostre, Convegni, Enti, Associazioni, Consorzi Istituzionali nazionali e internazionali, Distributori medicinali veterinari, Centri e istituti di ricerca scientifica, Istituti zooprofilattici. Pesca: regioni d'Italia, Uffici pesca, Autorità portuali, Capitanerie di Porto, Istituti per le attività marinare, Mercati Ittici, Uffici doganali, Laboratori chimici delle dogane e imposte dirette. Acquacoltura: Materiale seminale, uova e novellame, Aziende di piscicoltura (allevamento e produzione), Impianti di depurazione e centri di raccolta molluschi, Cooperative e aziende di pesca. Aziende di macellazione, lavorazione, trasformazione e commercio prodotti ittici. Depositi frigoriferi. Autotrasportatori e spedizionieri. Fornitori dei settori pesca e acquacoltura. Aziende estere: allevamento, produzione, lavorazione e commercio. Pescherie (novità).Availability : ORG AQUAFISH 3084

Osservatorio economico sulle strutture produttive della pesca marittima in Italia 2005 / a cura di IREPA. - Milano : Franco Angeli, c2007. - 191 p. : ill. ; 26 cm. (( Irepa Ricerche.

Questo Rapporto elabora e sintetizza l'attività di monitoraggio sull'evoluzione della flotta da pesca italiana che l'Irepa conduce nell'ambito del programma comunitario di cui allo Strumento finanziario d'orientamento per la pesca (Sfop) e s'inquadra nelle misure d'assistenza tecnica in favore della pubblica amministrazione deputata alla gestione delle risorse. In tale contesto, il Rapporto fornisce le informazioni utili per l'interpretazione degli andamenti del settore della pesca e, contestualmente, risponde alle numerose richieste di sistemi informativi strategici ed operativi indispensabili all'attività degli operatori pubblici e privati. Il Rapporto 1997, che rappresenta l'ultima generazione di studi analoghi avviati a partire dal 1984, offre una panoramica qualitativa e quantitativa dei parametri tecnici ed economici della pesca italiana, differenziati per regioni e sistemi di pesca ed, inoltre, fornisce uno strumento di analisi per approfondire il dibattito su alcune delle principali tematiche gestionali del settore quali quelle relative allo sforzo di pesca ed al comportamento responsabile delle imprese di pesca. La presentazione dei risultati, che si basa sui dati raccolti dal sistema di rilevazione campionaria

sviluppato dall'Irepa, è articolata in due volumi. Il primo volume contiene un'ampia trattazione del quadro di riferimento complessivo e consente una duplice valutazione dei recenti andamenti della flotta italiana. Da un lato sono descritti i risultati dell'indagine a livello nazionale, dall'altro, con un maggior grado di dettaglio, l'analisi è riportata a livello regionale allo scopo di fornire una descrizione quanto più articolata possibile della realtà produttiva locale. Lo studio riporta, infine, l'analisi e gli eventi di particolare rilievo che hanno caratterizzato il 1997 ed esamina la disciplina normativa e gli effetti da essa indotta. Il secondo volume ha carattere esclusivamente quantitativo e contiene l'insieme delle informazioni statistiche articolate a diversi livelli d'aggregazione: nazionale, regionale, per sistema di pesca, per singolo dominio regione/sistema.

Availability : ORG AQUAFISH 3089

Indagine congiunturale presso gli operatori della filiera pesca e acquacoltura / ISMEA. - Roma : ISMEA. - v. ; 30 cm (( Trimestrale. Semestrale dal 2003. Il formato varia in 24 cm. Descrizione basata su: 3 (1996).Ismea, a partire dal 1997, ha attivato un panel di operatori del settore ittico, sia del comparto produttivo che commerciale, al fine di monitorare la dinamica congiunturale e tendenziale della filiera pesca e acquacoltura; a tale scopo, gli operatori sono chiamati ad esprimere un giudizio sull'andamento dell'economia nazionale e del settore ittico, fornendo indicazioni sull'evoluzione dei costi, dei prezzi di vendita e dei quantitativi venduti. Alla fine del periodo di rilevazione, gli operatori valutano l'andamento dei parametri oggetto di indagine rispetto al periodo precedente e allo stesso periodo dell'anno precedente; esprimono, inoltre, anche le loro aspettative sull'evoluzione di breve periodo dell'economia nazionale e delle vendite.Availability : ORG AQUAFISH 3085

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Responsabile: Luigi Sistoe-mail: Tel. 080/4606265

A cura di: Giuseppe Inchingoloe-mail: Tel. 080/4606269Wanda Occhialinie-mail: Tel. 080/4606266

Progetto grafico: Fabio La Nottee-mail: Tel.080/4606358

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