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B OLLETTINO B OLLETTINO ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI MODENA N. 3 - MENSILE - Sped. A.P. - ANNO LVII - MARZO 2008 ANNO LVII - n. 3 marzo 2008 - Pubbl. mensile e 1,00 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Modena - Direz. e Amm.: Modena, p.le Boschetti, 8 - Tel. 059/247711 - Fax 059/247719 - E mail: [email protected] www.ordinemedicimodena.it - E così sia... (il presidente) - Il diritto alla remunerazione per i periodi di formazione specialistica negli anni dal 1983 al 1991. (Avv. G. Fregni) - Grandi prematuri e aborti tardivi (G.B. Cavazzuti) - Perché il paziente ci denuncia? Le cause psicologiche (L. Casolari) - La nicotina tra vizio...virtù e business (L. Lodi)

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BOLLETTINOBOLLETTINOORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI MODENA

N. 3 - MENSILE - Sped. A.P. - ANNO LVII - MARZO 2008

ANNO LVII - n. 3 marzo 2008 - Pubbl. mensile e 1,00 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1,comma 1, DCB Modena - Direz. e Amm.: Modena, p.le Boschetti, 8 - Tel. 059/247711 - Fax 059/247719 - E mail: [email protected] www.ordinemedicimodena.it

- E così sia... (il presidente)

- Il diritto alla remunerazione per i periodi di formazione specialistica negli anni dal1983 al 1991. (Avv. G. Fregni)

- Grandi prematuri e aborti tardivi (G.B. Cavazzuti)

- Perché il paziente ci denuncia? Le cause psicologiche (L. Casolari)

- La nicotina tra vizio...virtù e business (L. Lodi)

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 3

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente

Dr. Nicolino D’AutiliaVice Presidente

Dr. Beniamino Lo MonacoConsigliere Segretario

Dr. Stefano ReggianiConsigliere Tesoriere

Dr. Antonino AddamoConsiglieri

Dr. Lodovico Arginelli ı Dr. Marco Baraldiı Dr. Luigi Bertani ı Dr. Adriano Dallari ıD.ssa Azzurra Guerra ı Dr. GiacintoLoconte ı Dr. Paolo Martone ı Dr.Michele Pantusa ı Prof. Francesco Rivasiı Dr. Francesco Sala ı D.ssa Laura Scaltriti

Consiglieri OdontoiatriDr. Roberto Gozzi ı Dr. Vincenzo Malara

COLLEGIO REVISORI DEI CONTIPresidente

Dr. Roberto OliviComponenti

Dr. Giovanni BertoldiDr. Carlo Curatola

Revisore dei conti supplenteD.ssa Marisa Zanini

COMMISSIONE ODONTOIATRIPresidente

Dr. Roberto GozziSegretario

Dr. Mario CaliandroComponenti

D.ssa Francesca Braghiroli ı Dr. VincenzoMalara ı Prof. Mario Provvisionato

Direzione e AmministrazioneModena, p.le Boschetti, 8Tel. 059/247711 Fax 059/[email protected]

Direttore ResponsabileDott. Nicolino D’AutiliaIscr. Trib. MO N° 83 del 28/6/52

EditoreOrdine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Modena

Comitato di RedazioneDr L. Arginelli ı Dr L. Bertani ı Dr M.Cinque ı Dr C. Curatola ı Dr A. Dallari ıDr P. Martone ı Dr R. Olivi ı Dr M.Pantusa ı Prof F. Rivasi

Realizzazione EditorialePoligrafico Mucchi Via Emilia Est, 1525 - Modena Tel. 059/374096 - Fax 059/281977

Fotocomposizione & GraficaColorgraf - Via Baracchini, 12 - VignolaTel. 059/776576 - Fax 059/7702525

SOMMARIO

– EDITORIALE 4– ATTIVITÀ DELL’ORDINE 5– L’OPINIONE 6– LETTERE ALLA REDAZIONE 8– ENPAM 9– DI PARTICOLARE INTERESSE

Il diritto alla remunerazione per i periodidi formazione specialistica negli anni dal 1983 al 1991 10Perché il paziente ci denuncia? 11La nicotina tra vizio… virtù e business 14

– ONAOSI 17– ARTE E DINTORNI 19– TACCUINO 21

IN COPERTINA: “Paesaggio Appenninico” ı Mauro Reggiani ı olio su tela ı cm 60x50,5

AVVISO AI COLLEGHIATTENZIONE ALLE CARTELLE ESATTORIALI !!!

PAGAMENTO QUOTA DI ISCRIZIONE ANNO 2008

Per la riscossione della quota di iscrizione dell'anno 2008 è sorto unproblema con il centro elaborazione dati di Bologna. Le cartellesono state emesse erroneamente con il sistema del ruolo che pre-vede la riscossione coattiva e notifica tramite raccomandata a.r.con spese di notifica a carico del contribuente. La convenzione che l’Ordine ha stipulato con Equitalia Servizi nonprevede assolutamente la riscossione coattiva e l’applicazione dellespese di notifica a carico del contribuente, pertanto il sanitariodovrà pagare solamente la quota di iscrizione all’Ordine (€ 165,00e per coloro che risultano iscritti contemporaneamente all’Albo deiOdontoiatri € 306,48).La segreteria dell’Ordine, accortasi dell’errore, ha immediatamentecontattato i competenti uffici ed è riuscita a bloccare la spedizionedelle cartelle di competenza di Equitalia Nomos spa (Modena eProvincia) per le cartelle che sono state notificate dai concessionaridi altre province, il Centro di Bologna provvederà al discarico.Coloro che in questi giorni hanno ricevuto la cartella esattoriale sba-gliata, notificata con raccomandata a.r. e solo per coloro che nonsono residenti a Modena e provincia, non dovranno effettuare talepagamento poiché la cartella è stata annullata. Se il sanitario ha giàeffettuato il pagamento l’Esattoria di competenza provvederà allarestituzione. Per le motivazioni di cui sopra la nuova cartella saràemessa entro marzo e avrà scadenza 31/3 o 30/4. Al momento nonsiamo in grado di conoscere la data certa.

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EDITORIALE

4 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

E COSÌ SIA…Il governo Prodi è caduto e la si-tuazione italiana, tanto per cam-biare, è da definirsi quanto menoconfusa. In questo non ci sarebbenulla di nuovo, intendiamoci, senon fosse per il fatto che la crisipolitica ha di fatto allontanato neltempo la soluzione di alcuni pro-blemi di assoluta rilevanza per imedici e per i cittadini. Tra questiè opportuno ricordare, a mò diesempio, la riforma della farma-ceutica, l’aggiornamento dei LEA(i livelli essenziali di assistenza), iFondi integrativi. Insomma, apensarci bene, la struttura stessadi una sana organizzazione sani-taria. Naturalmente contratti econvenzioni del personale sanita-rio slittano silenziosamente versomesi meno burrascosi, cioè nonsi sa quando. E mentre tutti dis-sertano del diminuito potered’acquisto di alcune categorie, aRoma ci si diletta a “far politica”,incuranti del fatto che nel Paesecresce il malessere. I medici, ovviamente, sono cometutti i cittadini italiani più o menoattenti all’andamento della politi-

ca, ma estremamente convinti diavere a che fare con una “merce”preziosa che è la salute delle per-sone. Molti politici sembrano nonavere cognizione di questa pecu-liarità della nostra professione,che si svolge sempre con l’atten-zione rivolta al bene fisico e psi-chico dei pazienti, cercando nelcontempo di rispondere alle mu-tate esigenze di un Servizio Sani-tario che stenta, senza un conte-stuale aumento delle risorse, afornire prestazioni sempre piùcomplesse e numerose. La sensi-bilità della professione nei con-fronti di temi come l’appropria-tezza nell’utilizzo delle risorse èstata negli ultimi tempi di assolu-to rilievo, ma non ci si può chie-dere di essere noi gli attori discelte che attengono alla politi-ca, sia essa nazionale o regionale.Solo la condivisione di alcune diqueste scelte tra tutte le figuremediche operanti in ospedale esul territorio può rappresentareun buon viatico per la loro realiz-zazione, senza traumi e con laconsapevolezza che l’obiettivo

vero resta la migliore qualità del-l’assistenza sanitaria ai nostri pa-zienti.Tra le cose rimaste nel cassettodel Ministero della Salute vi è poiil testamento biologico, o livingwill, o dichiarazioni anticipate divolontà. Comunque si chiaminosono lì, ben curate, ma restano lì,con buona pace di quanti, e noisiamo tra quelli, ne hanno discus-so per favorire l’acquisizione dinuovi elementi utili a giungere aduna proposta legislativa il piùpossibile condivisa. Non se ne faniente, è ovvio; i problemi più im-portanti sono altri, come adesempio sbloccare i fondi per co-struire nuovi inceneritori. Alla fac-cia di tutti coloro che si sono pre-occupati, in Italia e nel mondo, disottolineare alcuni aspetti nonpropriamente rassicuranti delleemissioni di questi impianti cosìredditizi per poche persone.Ma l’Italia è questa e bisogna purviverci. Forse però, pensandocibene, non ce la meritiamo…

Il presidenteN.G. D’Autilia

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 5

ATTIVITÀ DELL’ORDINE

SEDUTA DI CONSIGLIO DIRETTIVOLUNEDÌ 21 GENNAIO 2008

Il giorno lunedì 21 gennaio 2008 - ore 21,00 - pres-so la Sala delle adunanze dell'Ordine si è riunito ilConsiglio Direttivo. Consiglieri: Dott. Antonino Addamo, Dott. Lodovi-co Arginelli, Dott. Luigi Bertani, Dott. Adriano Dal-lari, Dott. Nicolino D'Autilia, Dott. Beniamino LoMonaco, Dott. Michele Pantusa, Dott. Stefano Reg-giani, Prof. Francesco Rivasi, Dott. Francesco Sala,D.ssa Laura Scaltriti.Consiglieri odontoiatri: Dott. Roberto Gozzi, Dott.Vincenzo Malara.1. Approvazione verbali sedute di Consiglio del

19-11-2007 e 17-11-2007 2. Variazioni agli Albi professionali;3. Comunicazioni del Presidente;4. Assemblea Ordinaria annuale (2 marzo 2008) e

cerimonia del 50° e 60° di laurea;5. Approvazione regolamento di pubblicità sani-

taria (Pantusa);6. Esposto dell’Ordine sull’inceneritore: stato del-

l’arte (D’Autilia);7. Corso nazionale ECM e-learnig “Sicure” sul ri-

schio clinico: costituzione del gruppo di lavoroe del referente;

8. Serata di aggiornamento sulla Privacy con laGuardia di Finanza il 20/2/2008;

9. Convegno nazionale FNOMCeO a Modena sulrischio clinico in Europa (15-16 maggio 2008);

10. Delibere di pubblicità sanitaria (Pantusa);11. Delibere amministrative (Addamo);12. Delibere del personale (Lo Monaco);13. Varie ed eventuali.

ALBO MEDICI CHIRURGHI

Prima iscrizione n. iscrizioneLUKACS KINGA MARIA 6130

MIMMO PATRIZIO 6131SIMONI MANUELA 6132Iscrizione per trasferimentoMEREU ANTONFRANCO

LUCA ALESSANDRO 6133NICOLOSI EMANUELE PAOLO 6134Variazioni anagrafichePrecedente anagraficaCOCCIA CIRO PIO ROSARIO 2187Codice fiscale CCCCPR71R03D643SNuova anagraficaCOCCIA CIRO 2187Codice fiscale CCCCRI71R03D643OInserimento elenco speciale Psicoterapeuti ai sen-si della L. 56/89 LUKACS KINGA MARIA 6130Inserimento elenco speciale Medici Competentiin Medicina del Lavoro ai sensi Dl.vo 277/91PATORNO ELISABETTA 5779CancellazioneCAPURSO PAOLO 4977MORSELLI ALESSANDRA 3542VALERI ANDREA 3310

ALBO ODONTOIATRI

Prima iscrizione n. iscrizioneCORNETI LEONARDO 0703CORRADI SASHA 0704COSTA ALESSANDRO 0705CUOGHI ALBERTO 0706DELLE DONNE GIOVANNI 0707DIAMBRI CARLO 0708GRILLENZONI MARCELLO 0709LUGLI ALESSANDRO 0710MASTROROSA AGNINI ANDREA 0711

Il giorno martedì 22 gennaio 2008 - ore 21,00 -presso la Sala delle adunanze dell’Ordine si è riuni-ta la Commissione Albo Odontoiatri.

Presenti: D.ssa Francesca Braghiroli, Dott. MarioCaliandro (segretario), Dott. Roberto Gozzi (presi-dente), Dott. Vincenzo Malara.

1. Approvazione verbali del 13-11-07 e del 12-12-07;2. Comunicazioni del Presidente;3. Valutazione procedimenti disciplinari in corso 4. Assemblea nazionale dei presidenti di Commis-

sione Albo Odontoiatri e tariffario ANDI;5. Opinamento parcelle odontoiatriche;6. Varie ed eventuali

SEDUTA DI COMMISSIONE ALBO ODONTOIATRIMARTEDÌ 22 GENNAIO 2008

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L’OPINIONE

6 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

GRANDI PREMATURI E ABORTI TARDIVIProf. Giovanni Battista Cavazzuti - Scienza e Vita Modena

Nelle ultime settimane il dibattitosui problemi etici della età neona-tale (e in particolare delle nascitepremature) si è esteso dagli “ad-detti ai lavori” al mondo della po-litica e dei mass media. È ben no-to che uno degli effetti più spet-tacolari del progresso medico-scientifico e sociale dell’ultimo se-colo è rappresentato dalla cadutadella mortalità infantile nei paesiindustrializzati dal 150-200 permille a meno del 5 per mille attua-le. Una quota non piccola di que-sto calo è quella relativa ai neona-ti, anche se nati prematuri. Cin-quanta anni fa la mortalità deiprematuri di meno di un chilo-grammo (di età gestazionale al disotto di 29 settimane) era quasitotale: oggi è attorno al 20% deicasi.Se ci riferiamo alle diverse età ge-stazionali, la mortalità dei sogget-ti che nascono tra le 32 e le 37settimane è attualmente insignifi-cante, di poco al di sopra di quel-la dei neonati a termine. Tra le 29e le 31 settimane è del 5%, a 27-28 è del 10%, a 25-26 del 20%. Seci spingiamo a età gestazionaliancora più basse, la mortalità arri-va al 40% a 24 settimane, al 70%a 23, al 90% a 22. Queste ultimecategorie di prematuri (il cui pesoè pari o inferiore a 500 grammi)comprendono un numero moltolimitato di neonati, ma comporta-no un notevole impegno assisten-ziale: personale esperto, presiditecnologici sofisticati, degenzeprotratte per mesi, che solo pochiospedali possono permettersi.Inoltre se la perizia dei neonatolo-

gi e le possibilità tecnologicheconsentono di mantenere in vitaneonati la cui sopravvivenza erafino a qualche anno fa inimmagi-nabile, non si è sempre in gradodi garantire l’integrità neurologi-ca di questi soggetti. Quanto piùl’età gestazionale è bassa, mag-giori sono le percentuali di dannocerebrale: fino al 50% dei soprav-vissuti di 22-23 settimane.Da queste premesse origina il di-battito etico che, per quanto disua competenza, il Ministero del-la Salute ha ritenuto recentemen-te di concludere rendendo notauna “raccomandazione” elabora-ta da una commissione di esperti(della quale facevano parte anchediversi neonatologi) riguardantele caratteristiche e i limiti dell’assi-stenza da erogare ai prematuri dialto grado in rapporto alle rispet-tive età gestazionali. Secondoquesto documento, ai prematuriche nascono tra 22 settimane e22 settimane e 6 giorni “devonoessere offerte solo le cure com-passionevoli, salvo in quei casi ec-cezionali che mostrassero capaci-tà vitali”, ai prematuri tra le 23 ele 23 e 6 giorni una “adeguata as-sistenza che sarà proseguita solose efficace”, a quelli tra 24 e 24 e6 giorni “il trattamento intensivo,proseguito in relazione alla sua ef-ficacia”. Dalle 25 settimane si ri-conosce che la possibilità di so-pravvivenza è elevata, anche sedipendente dalle cure intensive.Per le età gestazionali più basse igenitori devono essere coinvoltinel processo decisionale.Di fronte a questo documento,

già amplificato dalla stampa, si ri-mane quanto meno perplessi. Sitratta evidentemente di un com-promesso (il Prof. Fabris, presi-dente della Società Italiana diNeonatologia, ha parlato di me-diazione), sia perché sono statiusati termini ambigui, come “curecompassionevoli” e “assistenzaadeguata” (mentre non si parlamai di rianimazione), sia perché ledecisioni dovrebbero essere pre-se sulla base di categorie cronolo-giche prestabilite (di accertamen-to tutt’altro che sicuro in molti ca-si), anziché sulle valutazioni clini-che. Neonatologi che vivonoquotidianamente le realtà dellesale parto, come i Proff. Rubaltel-li, Bellieni e Mosca, hanno giàcontestato le “raccomandazioni”.Tra l’altro hanno sottolineato cheil coinvolgimento dei genitori nel-le decisioni sul tipo di assistenza(dalle quali dipendono la soprav-vivenza e l’integrità cerebrale delneonato) è pura utopia, in quantoqueste decisioni (in particolare seeffettuare o meno la rianimazio-ne) devono essere prese nel girodi pochi secondi, mentre i genito-ri non sono sempre presenti e maiin grado di valutare la situazione.Lo stesso neonatologo spessopuò non sapere, al momento del-la nascita del bambino, se questopotrà o non potrà sopravivere.Se quaranta anni fa (quando iniziòla terapia intensiva neonatale)non si fosse proceduto a rianima-re i neonati asfittici (prematuricompresi), la neonatologia non sisarebbe mai sviluppata e la mor-talità dei neonati sarebbe restata

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 7

L’OPINIONE

alle altissime percentuali sopra ri-portate. Negare o lasciare alla di-screzione del neonatologo la ria-nimazione dei prematuri di 22-24settimane, significa impedire disopravvivere a quei neonati (an-che se pochi) che avrebbero que-sta possibilità. E l’organizzazionesanitaria è tenuta a fare espletarequesti parti prematuri negli ospe-dali attrezzati per le gravidanze arischio e le cure intensive neona-tali.Vi è poi il problema dell’assisten-za ai sopravvissuti che devono co-munque essere immediatamentetrasferiti in un reparto di terapiaintensiva neonatale, ove si potràstabilire, nel giro di poche ore ogiorni, se la sopravvivenza saràbreve o durevole, essendo que-sto il criterio che può sconsigliarela cura futile (accanimento tera-peutico) e incoraggiare il tratta-mento intensivo commisurato al-la evoluzione del quadro clinico.L’intera vicenda deve essere ge-stita da una efficiente collabora-zione ostetrico-neonatologica. Èsignificativo che in occasione del-la Giornata per la Vita (3 febbraiou.s.) si sia tenuto a Roma, in Cam-pidoglio, un convegno sui “Mar-gini di gestione ostetrica e risvoltineonatologici della prematuritàestrema” condotto da neonatolo-gi, ostetrici e bioeticisti. Per quan-to riguarda l’iter ospedaliero, ineonatologi hanno ben chiaro illoro compito, che non può essereinfluenzato da previsioni progno-stiche a lunga scadenza, sempremolto incerte se immaginate nelperiodo neonatale. In altre paro-le, il rischio di disabilità a distanza,che sempre esiste per questi sog-getti, non deve condizionare ilprogramma terapeutico indi-spensabile per mantenere in vita

il bambino e spesso anche per li-mitare il possibile handicap. Ilneonato ha lo stesso diritto alla vi-ta che ha, ad esempio, il trauma-tizzato grave per il quale si presu-me una futura disabilità e che vie-ne comunque doverosamente cu-rato.È certamente fondamentale con-dividere coi genitori queste impe-gnative e spesso drammatichecircostanze (anche se, come giàdetto, è difficile poterlo fare già insala parto). Una puntuale correttainformazione e una affettuosa co-stante partecipazione da partedei medici spesso si traduce inuna convinta alleanza terapeuti-ca, che deve continuare oltre ladegenza del bambino, promuo-vendo le iniziative che, nell’ambi-to del sistema socio-sanitario,possono accompagnare la fami-glia nella gestione di problemi an-che non facili. Un altro dibattito,innescato dalla recente propostadi moratoria dell’aborto, ha fattoemergere l’opportunità di unanormativa che non consenta di ef-fettuare gli aborti tardivi (cosid-detti terapeutici) oltre la 21.a set-timana di età gestazionale (e nonfino alla 24.a come tuttora possi-bile). Già la legge 194 aveva sta-bilito il divieto della IVG se il fetoha possibilità di vita autonoma eche i feti abortiti che dimostrinosegni di vitalità devono essere as-sistiti per assicurarne la sopravvi-venza. Evidentemente ci si riferivaai feti di età compresa tra 23 e 25settimane, la cui possibilità di so-pravvivere erano peraltro ecce-zionali trenta anni fa. Attualmentela sopravivenza di questi prema-turi è, come già detto, relativa-mente elevata. In alcuni ospedalisi è riusciti a mantenere in vita al-cuni feti abortiti. Il numero di que-

sti sarebbe probabilmente mag-giore se agli aborti tardivi fossesempre presente un neonatologoe il fatto che ciò talora non si veri-fichi (col risultato di provocare ildecesso del feto) ha suscitato re-centemente polemiche ben note.È certo comunque che la maggiorparte dei neonatologi ritiene chea questi feti (in realtà neonati)debbano essere garantite le stes-se cure che vengono erogate aiprematuri della stessa età gesta-zionale. Per il Policlinico di Mode-na esiste fin dal 1999 una prescri-zione della Direzione Sanitaria intal senso.A questo punto appare chiaroche il problema va affrontato an-che a monte. Se molte gravidanzavengono interrotte dando luogoa feti che, adeguatamente assisti-ti, possono sopravvivere, non hapiù senso chiedere di abortire aquesti livelli di età gestazionale.Ciò equivarrebbe a chiedere l’eu-tanasia passiva di neonati. In que-sta ottica, in alcuni grandi ospe-dali (come a Torino e a Milano),per accordi tra ostetrici e neona-tologi, non si eseguono più IVG apartire dalla 22.a settimana già daalcuni anni. Il che è stato formaliz-zato recentemente da un provve-dimento valido per tutta la Regio-ne Lombardia, contestato da al-cune forze politiche, ma approva-to dalla generalità dei neonatolo-gi. Parrebbe opportuno che il Mi-nistero della Salute, anzichè di-chiarare di sentirsi scavalcato,provvedesse ad estendere a livel-lo nazionale quanto già lodevol-mente si fa in Lombardia. Altret-tanto opportuno sarebbe che leaziende ospedaliere del nostroterritorio e il nostro Comitato Eti-co scoraggiassero già da oral’esecuzione di aborti tardivi.

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LETTERE ALLA REDAZIONE

8 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

Lettera al direttore del bollettino dell'ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Modena

Caro direttore,ad una tua precedente

"chiosa" comparsa sul BOLLET-TINO dell'ORDINE del 2007,"APPUNTI DI VIAGGIO", chesottolineava che in "Italia si puòmorire travolti sulle strisce pe-donali", ha fatto seguito la no-stra notifica relativa alla difficilesituazione di attraversamentopedonale di via DEL POZZO,specialmente a livello dell'ac-cesso al POLIAMBULATORIOdel POLICLINICO. Oramai è noto che in Italia lestrade e le autostrade sono il si-to più pericoloso, con più di6000 DECESSI per anno. Sotto i30 anni gli incidenti stradali so-no la prima causa di morte pre-matura, con conseguenze mag-giori per i PEDONI e i CICLI-STI, rispettivamente 703 e 317e con 19.000 FERITI nel 2006.Al riguardo il Consiglio del-l'UNIONE EUROPEA ha impo-sto al nostro Paese di ridurredel 50% le VITTIME DELLESTRADE e delle AUTOSTRADE.Pertanto non possiamo più solostare a guardare e a registraremorti premature ed evitabili.Tuttavia, nonostante le ripetuteistanze di provvedimenti, fatteproprie anche dall'Assemblea edal Consiglio della Circoscrizio-ne di via del POZZO, rivolte allecompetenti Autorità Comunali

di Modena, niente è cambiato,anzi qualcosa è cambiato, maIN PEGGIO. Il flusso e la veloci-tà incontrollata dei veicoli sonoin aumento e continuano a met-tere il panico e a terrorizzare lepersone che devono attraversa-re i PEDONALI di VIA DEL POZ-ZO in assenza di adeguatePROTEZIONI. Ma c'è di più. An-che gli attraversamenti pedona-li all'interno della viabilità delPoliclinico sono resi insicuri enon protetti (scarsamente illu-minati al calare del giorno) nonsolo a causa della velocità degliautomezzi circolanti, ma ancheper la velocità con cui transita,senza cautele, l'AUTOBUS di li-nea n°7, che prima si arrestavafuori del Policlinico.Inoltre è sconcertante il fattoche nessuno si preoccupi delletonnellate dei gas di scarico edelle nanopolveri che giornal-mente vengono scaricate all'in-terno della STRUTTURA abilita-ta a dare la SALUTE AI CITTADI-NI. Nessuna CENTRALINA disorveglianza registra i livelli e lanatura di questi TOSSICI atmo-sferici all'interno del Policlinico,nonostante la loro pericolositàsia oramai documentata. Co-munque un bell'esempio di ra-gionevole civiltà e rispetto èstato attuato dal Comune di VI-GNOLA. Infatti prima del tratto

stradale di accesso centrale del-l'Ospedale da tempo è stato in-stallato un semaforo limitatoredi velocità regolato a 50 Kmorari, come prescritto dalle nor-me vigenti del codice stradaleurbano. Basterebbe ridurre anorma di codice stradale urba-no la velocità di transito deimezzi veicolari per ridurre il pa-nico e molte morti evitabili.Affinché le ragioni menzionatepossano avere il sostegno diquanti condividono responsa-bilmente le preoccupazioniesposte, pensiamo sia utilerammentare il dettato dell'arti-colo 5 del NUOVO CODICE DIDEONTOLOGIA MEDICA"Educazione alla Salute e Rap-porti con l'Ambiente". Questoarticolo recita che "il medico ètenuto a considerare l'ambientenel quale l'uomo vive e lavoraquale fondamentale determi-nante della salute dei cittadini".Ne deriva che oggi dobbiamoriconoscere che, non solo laMEDICINA evolve e cambia invirtù di nuove conoscenze, mala PROFESSIONE DEL MEDICOsi ispira sempre di più ai principidella solidarietà e dell'impegnocivile verso la Collettività.

Ti ringraziamo per la corteseospitalità.

R. Lodi - F. Rivasi

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 9

ENPAM

La Finanziaria 2006 prevede pergli specializzandi l’applicazionedell’articolo 2, comma 26, dellalegge 335/1995: l’iscrizione aun’apposita gestione separatadell’INPS, come lavoratori au-tonomi.A decorrere dall’Anno Accade-mico 2006/2007 è stato trasfor-mato il contratto da borsa di

studio a contratto di formazionelavoro.Con il messaggio n. 29642 del 7dicembre 2007, l’INPS ha preci-sato: “i medici chirurghi, essen-do già iscritti obbligatoriamen-te al Fondo di Previdenza Gene-rale dell’ENPAM, che frequenta-no le scuole di specializzazionepresso le Università, i contributi

dovranno essere calcolati conaliquota ridotta, come è previ-sto per i soggetti aventi altra tu-tela previdenziale”. La nuova normativa prevedeuna contribuzione alla gestionespeciale INPS (10% per novem-bre e dicembre 2006, 16% perl’anno 2007 e 17% per l’anno2008).

SPECIALIZZANDII contributi previdenziali vanno versati alla gestione separata dell’INPS con aliquota ridotta

Specializzandi in formazione: dal1° novembre 2006 agli specializ-zandi in formazione, l'assenzaper maternità è regolata ai sensidel Dlgs 151/2001, come peral-tro previsto dal c. 3, dell'art. 40,del Dlgs 368/1999", pertanto,dall'anno accademico 2006-2007 (a partire dal 1 novembre

2006) non hanno diritto all'in-dennità ENPAM. È comunque ri-conosciuto, dall'Università, il pe-riodo di astensione obbligatoriadal lavoro, nelle forme previste,dal ( D.L.vo 151/2001)Nel caso in cui l'astensione ob-bligatoria, è coperta parzialmen-te dalla maternità riconosciuta

dall'Università, (inizio o fine dellaspecialità nel periodo dei duemesi antecedenti e tre mesi suc-cessivi il parto) il restante perio-do di maternità è posto a caricodell'ENPAM con l'erogazionedell'indennità prevista dall'art.70 Dlgs 151/2001.

NUOVE NORME MATERNITÀ

Il Consiglio di Amministrazionedella Fondazione ENPAM nellaseduta del 18 gennaio 2008 haapprovato i risultati del “Pro-getto 231”, finalizzato alla defi-nizione del modello organizzati-vo e del sistema di controllocoerenti con quanto indicatodal D. Lgs 231/2001.L’approvazione avviene in unmomento generale particolar-mente delicato e nel qualel’adeguamento al Decreto legi-slativo 231 del 2001, relativo al-

la responsabilità di Enti e socie-tà, è sempre più attuale.L’ENPAM, sotto la presidenzadell’On. Prof. Eolo Parodi, è ilprimo Ente di previdenza adaver completato questo impor-tante processo attraverso l’ap-provazione non solo del proprioCodice Etico, che regola il com-plesso dei diritti, doveri e re-sponsabilità che l’Ente assumeespressamente nei confronti deivari interlocutori, ma anche delModello Organizzativo e dello

Statuto dell’Organismo di Vigi-lanza.È evidente che si tratta di unatappa significativa nel percorsointrapreso dall’ENPAM al fine dimigliorare il sistema di gover-nance e di controllo interno, atutela degli iscritti attuali e nel-l’interesse delle generazioni fu-ture, in linea con l’evoluzionenon solo della normativa in vi-gore, ma anche con gli orienta-menti della società moderna.

L’ENPAM FA PROPRIO IL D.LGS 231/2001 E VARA IL CODICE ETICO

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DI PARTICOLARE INTERESSE

10 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

IL DIRITTO ALLA REMUNERAZIONE PER I PERIODI DI FORMAZIONE SPECIALISTICANEGLI ANNI DAL 1983 AL 1991All’Ordine dei Medici di Modenaed allo scrivente avvocato perven-gono assai di frequente, da partedi medici che hanno frequentatola scuola di specializzazione nelcorso degli anni dal 1983 al 1991,richieste di pareri relativi alla op-portunità di agire in giudizio per lacorresponsione della “borsa distudio”, cioè della retribuzioneper i periodi di formazione specia-listica. Poiché giungono voci dienti ben organizzati che sollecita-no insistentemente ad intrapren-dere la strada del contenzioso,penso sia utile fornire qualche in-dicazione oggettiva in ordine agliorientamenti giurisprudenziali sinqui maturati circa la questione inesame. Per chi non avesse il tem-po di leggere quanto segue, anti-cipiamo subito la conclusione: ildiritto alla remunerazione esiste,ma si è prescritto (cioè si è estinto)quanto meno nel 1996, per cui, senon si è richiesto per iscritto il pa-gamento prima di quell’anno, èmeglio non avventurarsi in costosiprocessi. Ma andiamo con ordine.La giurisprudenza ha affrontato invarie occasioni la questione inesame. Da ultimo, la Corte di Cas-sazione a Sezioni Unite è tornataad occuparsi dell’argomento conserie numerosa di sentenze, tuttedel 12/12/2007 (numeri dal 25957al 26006), ove si ricorda:- che il D.Lgs. n. 257/1991 ha re-

cepito le dette direttive esclu-dendo dal nuovo ordinamento imedici ammessi ai corsi di spe-cializzazione prima dell'anno ac-cademico 1991/92;

- che, secondo la Corte di Giusti-zia della Comunità Europea(sentenze 25/2/1999 in causa C-131/97 e 2/10/2000 in causa C-371/97), dalle direttive del Con-siglio 75/362/CEE, 75/363/CEEe 82/76/CEE derivava l'obbligodi retribuire la formazione delmedico specializzando.

In particolare, nella sentenza Car-bonari del 25/2/1999, la Corte diLussemburgo ha indicato, qualimodalità di adempimento di det-to obbligo retributivo, l'applica-zione retroattiva delle norme na-zionali di trasposizione (quindi ilD.Lgs. n. 257/1991), attraversouna loro interpretazione confor-me alle direttive, oppure, ove taleapplicazione non fosse stata pos-sibile, attraverso il risarcimentodel danno da mancato adempi-mento, da parte dello Stato mem-bro, degli obblighi derivanti dal-l'adesione al Trattato CE. Il dirittoad una retribuzione adeguata peri periodi di formazione specialisti-ca, dunque, esiste.Esiste, però, anche il problemadella prescrizione. Che cos’è laprescrizione? È un effetto che ildecorso del tempo, unitamentealla inerzia del titolare, può pro-durre sui diritti, determinandonel’estinzione. L’art. 2934 c.c. preve-de che ogni diritto si estingue perprescrizione, quando il titolarenon lo esercita per il tempo deter-minato dalla legge. In quantotempo si prescrive il diritto in que-stione (ad una retribuzione ade-guata per i periodi di formazionespecialistica)? La giurisprudenza

ha affermato che, in mancanza diatti interruttivi (cioè in mancanzadi specifiche richieste scritte dipagamento, intervenute primadella maturazione della prescrizio-ne), il diritto de quo si prescrivecon il decorso di cinque anni, apartire dall'epoca in cui essoavrebbe dovuto essere fatto vale-re. A partire da quale momento ildiritto in questione avrebbe dovu-to essere esercitato? La risposta è:dalla data di maturazione del dirit-to alla remunerazione, che a suavolta è sorto alla conclusione diciascun anno accademico di fre-quenza del corso di specializzazio-ne o, al più tardi, dalla data in cuitale diritto è stato sostanzialmen-te negato, ossia dall'entrata in vi-gore del D.lgs. 257/1991, che ap-plicò in maniera non corretta edincompleta i principi della diretti-va CE 82/76 con decorrenza solodall'anno accademico 1991/1992.La richiamata sentenza della Cor-te di Giustizia ha, infatti, ricono-sciuto che l'obbligo imposto dalladirettiva agli Stati membri fosse"incondizionato" e "sufficiente-mente preciso". Dal riconosci-mento del carattere incondiziona-to e sufficientemente preciso del-la direttiva deriva che i medicispecializzandi potevano chiederesin dalla costituzione del rapportola corresponsione di un'adeguataretribuzione alle Università.Pertanto sin dal momento del-l'iscrizione alle scuole di specializ-zazione i medici potevano agire ingiudizio per ottenere un'adegua-ta remunerazione.

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 11

DI PARTICOLARE INTERESSE

Nell’arco del 2006 le crude stati-stiche parlano di circa 15.000 de-nunce verso la classe medica. Vi-sto che i medici attivi in Italia sonoapprossimativamente 300.000 lapercentuale dei denunciati sareb-be del 5% all’anno. In una proie-zione statistica, quindi, ogni 20anni il 100% dei medici riceveràuna denuncia. Visto che media-mente un giovane medico lavore-rà 40 anni possiamo estrapolareche ha la probabilità, al ritmo at-tuale delle denunce, di subire dueprocedimenti.

Quali sono le cause delle denunce?

Accanto ad alcune ragioni nonpsicologiche ( l’errore evidente, ildesiderio di risarcimento, la mo-da dei mezzi di comunicazioni diricercare sempre e comunque,anche se pretestuosamente, uncolpevole, un mutamento cultu-rale, la pletora degli avvocati, etc)

si trovano delle cause psicologi-che che sfociano in un conflittoemotivo fra il medico e il pazien-te.Proviamo ad analizzare queste ul-time ragioni soffermandoci inparticolare sui possibili errori psi-cologici che il medico può mette-re in atto.

Relazione di idealizzazione.Il paziente, se la sofferenza chesta vivendo è grave e appare lospauracchio della morte, spessoattua un’idealizzazione del medi-co. Ai suoi occhi il sanitario divie-ne una sorta di semidio cui ag-grapparsi. Questa intensa reazio-ne motiva, che noi psicoterapeutidenominiamo “transfert”, creanel medico una controreazione(controtransfert) in cui si sentirà divoler fare il possibile e a volte an-che l’impossibile per quel pazien-te. Questo è il punto fondamen-tale in quanto noi medici possia-

mo provare una spinta intensa acorrispondere alle aspettative mi-racolistiche del paziente. Siamocondotti a perdere la consapevo-lezza di recitare nella relazione laparte del semidio, rischiando disentirci dei semidei. In questa si-tuazione emotiva siamo portati aperdere di vista le normali regoledi prudenza. Invece di richiedereil parere di un collega o di attuareulteriori indagini o esami ci fidia-mo del nostro giudizio e tentiamoterapie eroiche per salvare il no-stro paziente.

Relazione di distacco.Se il paziente è guarito, migliora-to o si è determinata la cronicizza-zione dei sintomi spesso compareil bisogno da parte sua di allonta-narsi emotivamente dal medico.Nella fase più intensa del males-sere il paziente si è sentito comeun bambino impaurito e ha idea-lizzato il medico affidandosi a lui.

In questo senso si rinvengono nu-merosissime decisioni, tra le qualiT.A.R. Lazio, sez. III, 2 maggio2002, n. 3824; Tribunale di Bolo-gna, sez. II, 17 aprile 2007, n. 784;Tribunale di Bari, sez. I, 7 febbraio2007, n. 330; Consiglio Stato , sez.VI, 4 ottobre 2006, n. 5893; Trib.Bologna Sez. II, 19 luglio 2006; Tri-bunale di Bari, Sez. I, 1 aprile2006; Tribunale di Palermo, 2 feb-braio 2006, sez. I; Tribunale di Ge-nova, Sez. II, 28 novembre 2005;Tribunale di Roma, sez. II, 14 giu-gno 2004; Tribunale di Palermo,24 marzo 2004; Consiglio di Sta-to, sez. VI, 9 febbraio 2004, n.445). Il Tribunale di Milano (sez. I,

sentenza 21 febbraio 2006, n.2232), in particolare, ha avuto oc-casione di respingere la tesi se-condo cui la prescrizione decorre-rebbe solo dal momento dellasentenza della Corte di GiustiziaCe del 25 febbraio 1999.Nello stesso senso si è pronuncia-ta la Corte di Appello di Napoli(Sez. I, 23-11-2007), secondo cui èda escludere che il diritto alla re-tribuzione o al risarcimento siasorto solo a seguito delle senten-ze della Corte di Giustizia 25 feb-braio 1999 e 3 ottobre 2000, nonavendo tali pronunce alcuna fun-zione costitutiva del diritto. Anchesecondo la detta Corte di Appello

di Napoli, il termine prescrizionaleè decorso dalla fine di ciascun an-no accademico.Alla luce di quanto sopra, ciascu-no dei medici interessati, che ab-bia frequentato la scuola di spe-cializzazione nel corso degli annidal 1983 al 1991, potrà facilmenteverificare se il proprio diritto si siaprescritto oppure no.Ribadiamo che, nella migliore del-le ipotesi, il diritto si è prescritto(cioè si è estinto) nel 1996, se nonsi è richiesto, per iscritto, il paga-mento prima di quell’anno.

Avv. Giorgio Fregni

PERCHÉ IL PAZIENTE CI DENUNCIA?LE CAUSE PSICOLOGICHE

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DI PARTICOLARE INTERESSE

12 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

Ora si vergogna, inconsapevol-mente, di quello che ha provatodetto o fatto. Si è umiliato di fron-te al medico, forse ha pianto e ri-chiesto il suo aiuto. Ora ha biso-gno di ricostruire l’immagine disé. Comincerà a prendere le di-stanze, a non farsi più vedere.Spesso con altri parlerà della dia-gnosi del medico mettendola indiscussione. Era veramente cosìgrave la situazione? Era necessa-rio sottoporsi a tutte quelle tera-pie? Il transfert di distacco puòprovocare nel medico un contro-transfert di rabbia. Noi medici ab-biamo la sensazione che i pazien-ti siano degli ingrati. Abbiamofatto tanto per loro ed ora metto-no in discussione il nostro opera-to e ci snobbano. Corriamo il ri-schio di maltrattare i pazienti eprendere in scarsa considerazio-ne eventuali loro nuove lamente-le. La sottovalutazione è il rischiopiù grande di questa fase emoti-va. Proprio perché il paziente ciha deluso e lo riteniamo un ingra-to possiamo considerare in modosuperficiale i suoi sintomi, senzaaverne una piena consapevolez-za. Ci esponiamo al rischio di faregravi errori.

Relazione denigratoria.Se qualcosa va male e il pazientepeggiora o muore può apparire,proprio in coloro che prima ciavevano idealizzato, una reazionecontraria di demonizzazione. Macome? Se quel medico è un semi-dio perché non ha guarito? Alloraè un impostore o un demonio! Ilmedico di fronte al transfert deni-gratorio del paziente o dei fami-liari invece di comprendere e ac-cettare questa normale emozionepuò avere un controtransfert ag-gressivo. Come si permette dimettere in discussione la mia pro-fessionalità? Ho fatto tutto il pos-

sibile e forse anche l’impossibile:non posso accettare che si mettain discussione il mio operato!Questo evidente errore ci impe-disce di comprendere la normali-tà dell’emozione del paziente odei suoi familiari per portarci auna reazione a corto raggio am-plificando il contrasto e radicaliz-zando il conflitto in una sorta di“escalation emotiva”. Si puògiungere in questo contesto a unconflitto emotivo insanabile chedovrà essere sciolto da un giudi-ce.

Relazione di affetto.Questa è la relazione auspicabilefra medico e paziente. Solitamen-te si instaura dopo aver superatoindenni le fasi di idealizzazione edi distacco emotivo. Richiede unacerta continuità di rapporto e cu-re, per cui è spesso presente nel-la relazione col medico di medici-na generale. Finalmente il pazien-te capisce che il medico non è néun semidio né un demonio. È unapersona culturalmente preparatacon cui poter collaborare per mi-gliorare la propria salute. Una cer-ta intimità e affettuosità permet-terà di lasciarsi andare con lui,sentirlo vicino e partecipe alle no-stre sofferenze. Solitamente que-sta relazione transferale affettivagenera in noi medici una reazionealtrettanto positiva per cui riusci-remo più facilmente ad essereempatici, capaci di capire i males-seri del paziente e predisporre lemigliori terapie. In questo tipo direlazione non corriamo solita-mente rischi in quanto non siamosoggiogati dalle emozioni. Nellapeggiore delle ipotesi possiamotendere ad edulcorare la realtà.Visto che ci sentiamo legati affet-tivamente abbiamo difficoltà acomunicare le diagnosi infauste otardiamo nell’indirizzare il pazien-

te verso terapie che sappiamoavere gravi effetti collaterali.

Relazione di consulenza.Se la sofferenza del paziente è digrado lieve e non viene messa ingioco l’idea della sopravvivenza avolte il medico viene vissuto co-me un consulente a cui il pazientesi rivolge per richiedere un aiuto.Alla fine del consulto il paziente ei suoi familiari valuteranno, in ba-se alle informazioni ricevute, alleconoscenze pregresse, alle lettu-re tratte da libri e da internet seattuare la terapia, consultare unaltro medico o fare di testa pro-pria.In questo tipo di relazione il pa-ziente esprime ammirazione ver-so le conoscenze del medico, al-ternandola a scetticismo. La rela-zione transferale di freddezza e divalutazione sul nostro operatotende ad indurre una reazionecontrotransferale di irritazione. Cisentiamo blanditi, ma allo stessotempo giudicati. Capiamo che ilpaziente non si fida completa-mente del nostro giudizio, ponein discussione continuamente leprescrizioni o i consigli che gli for-niamo. In questo tipo di relazionenon vi sono grossi rischi di attuareerrori psicologici. La situazionepeggiore si può determinarequando il paziente pare “rifiutarsidi guarire”. Noi abbiamo attuatole nostre terapie nel migliore deimodi, ma lui è ancora scettico sulloro esito, dubbioso se prosegui-re le cure, perplesso sulla rilevan-za del risultato. L’irritazione chepuò montare in noi medici divie-ne una cattiva consigliera indu-cendoci a sperimentare terapieinnovative (per stupire il pazientescettico) o a sottovalutare alcunisintomi (visto che la sua petulanzaci porta a pensare che siano fittiz-zi).

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 13

DI PARTICOLARE INTERESSE

Il pollo di Trilussa.Dalla descrizione delle fasi emoti-ve che possono caratterizzare ilrapporto medico paziente emer-ge l’esigenza che il medico siaconsapevole delle emozioni chesi possono determinare.Comprendere il transfert del pa-ziente permette di meglio cali-brare le proprie reazioni contro-transferali senza rimanerne sog-giogati. I termini transfert e con-trotransfert potranno apparire az-zardati in quanto peculiari di unasituazione psicoterapeutica; inquesto scritto vengono usati inmodo estensivo per definire leemozioni inconsce del paziente edel medico. Proprio perché in-consce, quindi nascoste al vagliodi una valutazione razionale, sonodifficili da fronteggiare.Il problema è che ognuno di noi,automaticamente, tende a scoto-mizzare il possibile contenziosocol paziente trincerandosi dietrol'indeterminatezza della statistica.Forse il numero delle denunce di-minuirà? Forse a noi, come nel-l’esempio del pollo di Trilussa noncapiterà di subire un’accusa?Questo atteggiamento mentaleporta il medico a non porsi il pro-blema della relazione emotiva colpaziente e a reagire in modo“spontaneo”.La necessità di essere professio-

nali oltre che nella diagnosi e nel-la terapia anche nella gestioneemotiva della relazione è invecefondamentale.

L’insegnamento del Dr. House.La fortunata serie televisiva ci puòfornire alcuni suggerimenti. Il pri-mo insegnamento riguarda l’im-portanza dell’aspetto emotivo.House appare sempre irritato acausa della sofferenza alla gambae, soprattutto, per la sua enormesolitudine esistenziale. Concen-trato su sé stesso tratta con di-stacco e apparente freddezzaquasi tutti i pazienti. In questomodo riesce ad essere così bravonella formulazione diagnostica. Isuoi assistenti, più umani e coin-volti, non riescono ad eguagliarlonella perspicacia perché non so-no dei freddi computer. Noi nonvogliamo essere disumanizzaticome House, ci sentiamo più si-mili ai suoi assistenti, accettiamo ilcoinvolgimento, viviamo le emo-zioni col nostro paziente. Proprioper questo dobbiamo acquisireuna professionalità nella gestionedella relazione emotiva. Il secondo insegnamento, a mioavviso, fondamentale è quello delgruppo di lavoro. I medici del fil-mato fanno gruppo, discutonoogni caso, formulano ipotesi, ac-cettano di essere contraddetti,

sono tutti sullo stesso piano nelladiscussione diagnostica. Househa quasi sempre l’ultima parolanon perché è il capo ma perché èquello più perspicace e esperto. Illavoro di gruppo dovrebbe esse-re la regola nell’attività diagnosti-ca e terapeutica. Non ci occupia-mo di matematica per cui nonsempre due più due porta al risul-tato quattro. Dobbiamo accetta-re l’indeterminatezza del nostrolavoro. La necessità di confrontoe discussione coi colleghi senzasentirci per questo sminuiti. Do-vrebbe finire il tempo del medicosolo di fronte al paziente e del pri-mario che ha sempre la soluzione.Soprattutto nei confronti dei casidifficili trovare il tempo per parlar-ne con altri, meno implicati emo-tivamente, è un’esigenza semprepiù ineludibile. Balint coi suoigruppi di discussione ci ha fornitoun canovaccio cui fare riferimen-to. Si tratta di gruppi di discussio-ne su casi clinici che focalizzanol’attenzione sulle dinamiche emo-tive emergenti nella relazionemedico paziente. Scopo del lavo-ro in gruppo è quello di acquisire,accanto alla nostra competenzatecnica, anche la competenzaemotiva necessaria a gestire la re-lazione coi pazienti.

L. CasolariMedico psicoterapeuta

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DI PARTICOLARE INTERESSE

14 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

Da quasi un secolo è noto che lanicotina è l’alcaloide contenutonelle foglie del tabacco (NicotianaTabacum), dalle quali si può estrar-re sotto forma di liquido incolore.In diverse piante la nicotina vienesintetizzata come fattore di difesacontro gli insetti predatori. Poichéè un potente veleno neuronale lanicotina viene impiegata nellacomposizione degli insetticidi peri siti coltivati a vegetali. In quantitàminori, rispetto al tabacco, la nico-tina è presente anche in altre sole-nacee come i pomodori, le patate,i peperoni e le melanzane. Si trat-ta di una famiglia numerosa, com-posta da una sessantina di specie.Il contenuto di nicotina nel tabac-co varia dall’1 all’8%. La percen-tuale è più elevata nei tabacchi piùcomuni nei confronti di quelli dimaggiore pregio. Nel 1828 duechimici, Reimann e Posselt, isola-rono la nicotina dalle foglie del ta-bacco, mentre la configurazionechimica della struttura fu messa apunto nel 1843 da Pinner: C10H14 N2 – 1 metil 2 (3piridil) pirroli-dina (Fig 1 e 2).

Fig.1: struttura bidimensionale della nicotina.

Fig.2: struttura tridimensionale della nicotina.

La molecola della nicotina è di tipochirale. Infatti è una base biterziarialevogira, mentre i suoi sali sono de-strogiri. La nicotina in buona parteviene consumata durante la com-bustione del tabacco, la quota re-spirata transita rapidamente nelcircolo sistemico, attraversa la bar-riera emato-encefalica e raggiungeil cervello, compreso quello del fe-to durante la gravidanza, in 5- 6 se-condi. A dosi minimali possiede uneffetto di stimolo sul recettore ni-cotico per l’acetilcolina (nAChR),accentuandone l’attività con mag-giore produzione di catecolaminee di adrenalina. In considerazionedella sua compartecipazione infunzioni fisiologiche fondamentali,diventa intuitivo l’attuale crescenteinteresse a correlare il recettore ni-cotico alle neuropatologie e allemiopatie dell’uomo. Inoltre la nico-tina incrementa i livelli di dopaminanei circuiti cerebrali addetti alla ri-compensa, definiti con minoreesattezza del piacere, inibendo laMAO, il che rende ragione delmeccanismo della induzione a ripe-tere l’assunzione e quindi della di-pendenza e delle crisi di astinenza,analogamente a quanto si verificaper la cocaina, l’eroina, l’alcol, gliallucinogeni.A dosaggi elevati la nicotina espri-me una forte tossicità bloccando irecettori dell’acetilcolina, il chespiega l’effetto insetticida. Nell’uo-mo, a dosaggi maggiori di quellicontenuti nel fumo di sigaretta, lanicotina può causare depressione,nausea vomito e forte malessere:60 mg, assunti per via orale, posso-no essere sufficienti per bloccare i

centri del respiro e l’attività respira-toria, portando rapidamente amorte.In buona sostanza la storia della ni-cotina ha un nome e un cognome,che si riferiscono al Signor Jean Ni-cot, ambasciatore francese accre-ditato presso la corte del Portogal-lo. Questi era un appassionato bo-tanico che nel 1549 spedì i semidella pianta ornamentale del ta-bacco dalla reggia portoghese aquella di Parigi. In Francia la piantaebbe tanta diffusione e successoche i francesi la chiamarono “l’erbadella regina” per le grandi virtùmagiche e medicamentose che levenivano attribuite, perfino nellacura dell’asma. Nel frattempo il Si-gnor Nicot è passato definitiva-mente alla storia, visto che i chimicihanno denominato “nicotina” lasostanza della tossicodipendenza.In quanto a Cristoforo Colombo ealla pianta del tabacco, oggi sonosorte incertezze circa la scopertadel nuovo mondo. Prima di Colom-bo sembra fosse già noto al GranKhan, come lo documentano certecarte geografiche autentiche dellafine del 1300 e dell’inizio del 1400.Inoltre forse ne erano già a cono-scenza i Sumeri e gli Assiri. Quindiprobabilmente Colombo sapevadove stava dirigendo la navigazio-ne delle Caravelle. A quei tempi laCina aveva già instaurato scambicommerciali via mare con i paesimussulmani, con l’Africa Orientalee forse con l’America Centrale.La coltivazione del tabacco ha radi-ci molto lontane. Da diversi repertiarcheologici venuti alla luce in Perùe in Messico si evince che la pianta

LA NICOTINATRA VIZIO…VIRTÙ E BUSINESS

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del tabacco fosse già coltivata eutilizzata intorno agli anni 4000a.C. Qualcosa del genere ha fattopensare una manciata di semi tro-vati nel sarcofago di un grande fa-raone dell’epoca della 18° dinastia,Tutankhamon, morto a 19 anni do-po 10 anni di regno dell’Egitto.Oggi tra i maggiori produttori ditabacco vengono annoverati: la Ci-na con circa 4 milioni di tonnellateper anno, l’India ed il Brasile, ri-spettivamente con oltre 700 milatonnellate per anno; seguono gliStati Uniti e molti altri paesi in tuttoil mondo. In Europa l’Italia è il mag-giore produttore con oltre 150 milatonnellate per anno, che in partevengono esportate. In compensoimportiamo un quantitativo di siga-rette corrispondente circa al 40%del venduto in un anno.Dalle stime odierne dell’OMS risul-ta che i fumatori attivi sul pianetasono quasi due miliardi, con preva-lenza nei paesi in via di sviluppo.Sempre dalle risultanze dell’OMSviene confermato che il consumodel tabacco sul pianeta è in aumen-to e che contemporaneamenterappresenta il Killer di circa 6 milio-ni di persone per anno, di cui circa90.000 in Italia, come risulta dallestime dell’ISTAT. Ma il trend di mor-talità è in crescita e se non verran-no adottati provvedimenti riduttivi,le proiezioni future prevedono, do-po il 2015, oltre 10 milioni di de-cessi per anno per malattie correla-te al fumo di tabacco e ai tossici a-tmosferici. Il contingente dei profit-ti che ruota intorno alla produzionee ai consumi del tabacco nel mon-do oggi è incalcolabile e superal’ordine di migliaia di miliardi didollari. In Italia la spesa per l’acqui-sto delle sigarette supera di granlunga quella del caffé. Con le siga-rette fumate in un giorno in tutto il

pianeta, messe in fila, si farebbe unpercorso lineare di 20 volte più lun-go dell’equatore. Nei secoli passa-ti la storia ci tramanda che si sonoalternati tempi di duro proibizioni-smo con tempi di grande permissi-vismo nei riguardi del consumo deltabacco. In Inghilterra già nel 1604Giacomo I Stuart non ne volle sa-pere e condannò senza mezze mi-sure “l’abominevole vizio del fu-mo”, sentenziando che era di origi-ne diabolica. Mentre in Francia ReLuigi XIII non esitò a favorire l’usodel tabacco in tutto il regno. Ma cifu un tempo in cui, in altri Paesi,vennero applicate misure antifumodrammatiche: in Cina e in Turchia ifumatori scoperti pubblicamentevenivano condannati a morte, inRussia venivano sottoposti al tagliodel naso ed in Indonesia al tagliodel labbro. In Italia il tabacco sem-bra sia stato introdotto dal Cardi-nale Tornabuoni. Le comunità reli-giose, specialmente i conventuali,ne apprezzarono subito le prege-voli virtù. Ma ben presto la SantaSede, allarmata per lo strano pas-satempo del fumo, bollò l’uso deltabacco fino a giungere alla sco-munica per i disubbidienti. Invece ilCardinale Richelieu, senza tanti ri-pensamenti, ne fece una fonte dientrate per lo Stato, tassando disanta ragione l’uso del tabacco.Ma Re Luigi XIV, con un colpo digenio e con grande lungimiranza,mise in atto il monopolio di Statodel tabacco, che cominciò a rende-re diversi milioni di franchi per an-no. Da quell’epoca i tempi sono cam-biati, come sono cambiate le cono-scenze, ma gli uomini e le donnehanno continuato a fumare sempredi più ed il business del tabacco si èprogressivamente potenziato. E’noto a tutti che la nicotina rappre-

senta solamente una delle migliaiadi sostanze derivate della combu-stione del tabacco. Aldeidi, cheto-ni, radicali liberi, radon, monossidodi carbonio, metalli come cadmio,cromo e nichel, antiparassitari,idrocarburi policiclici e benzopire-ne fanno del fumo un potente sti-molo infiammatorio e un induttoredi neoplasie. Oggi la nicotina è venuta alla ribal-ta per altre ragioni, oltre a quelladella tossicodipendenza, e ha co-minciato a presentare un notevoleinteresse in farmacologia speri-mentale per le sue azioni specifichescoperte a livello delle membranecellulari ed in particolare sull’endo-telio vascolare. Questa attività far-macologica è stata indagata attra-verso ricerche sperimentali e clini-che per il trattamento dell’Alzhei-mer e del Parkinson ed anche dellacolite ulcerosa con risultati, almenoper quanto ci è possibile sapere fi-nora, da tenere in considerazione,ma comunque da approfondire.Più recentemente un gruppo di ri-cercatori della Stanford Universityha scoperto che la nicotina, svolgenon solo un’azione protettiva versol’apoptosi delle cellule endoteliali,ma favorisce la loro tendenza allaneoangiogenesi attraversoun’azione specifica sul recettorecolinergico.Il Gruppo di Stanford, in ricerchesuccessive, ha confermato di averconseguito gli stessi effetti anchein studi su animali, con risposta po-sitiva alla neoangiogenesi dopoischemia indotta sperimentalmen-te. Gli stessi ricercatori, in collabo-razione con un gruppo europeo,hanno intensificato le indagini edhanno messo in evidenza, speri-mentando su animali preparati inparabiosi, che alla neoangiogenesiindotta dalla nicotina partecipano

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anche cellule staminali endotelialimobilizzate del midollo osseo. L’ef-ficacia maggiore veniva riscontrataquando la nicotina era infusa pervia sistemica, mentre l’infusione di-retta locale aveva uno scarso rendi-mento. Ciò che veramente incurio-sisce e che richiede ulteriori studi, èil meccanismo di mobilizzazionedelle cellule staminali endotelialidal midollo osseo da parte della ni-cotina. Sempre in tema di effettidella nicotina, alcuni anni or sono,era stata diffusa la notizia di un“promettente smokers paradox”riferito all’infarto del miocardio. Va-le a dire che i fumatori con infartoavevano un andamento clinico mi-gliore dei non fumatori infartuati. Inun trial statunitense più recente èstato confermato che una serie difumatori infartuati presentava undecorso clinico meno severo dellaserie di infartuati composta da nonfumatori. Non solo sembrava che iprimi avessero danni coronarici emiocardici più contenuti. Questistudi avevano però sottovalutatoche il contigente di infarti e di neo-plasie polmonari è ben maggiorenei fumatori rispetto ai non fuma-tori. Inoltre i fumatori infartuati inmedia hanno un’età inferiore di 10anni rispetto agli infartuati non fu-matori. Probabilmente i fumatorisviluppano il danno miocardico at-traverso meccanismi e vie diverse,oppure sono esposti a fattori di ri-schio non del tutto sovrapponibili aquelli dei non fumatori.Per analogia, ricordiamo che nel1979 è comparsa sulla scena scien-tifica la “Red Wine Hypothesis”,meglio nota come “French Para-dox”. In una metanalisi su più di unmilione di persone venne messo inevidenza che il vino rosso, assuntoin quantità moderate, possiede uneffetto protettivo cardiovascolare,

dovuto alla presenza di polifenolied in particolare del “resveratro-lo”. Oltre ad un notevole effettoantiossidante, questa sostanzasembra attivare la “Sirtuina”, unaproteina che può rallentare il pro-cesso degenerativo neuronale del-l’Alzheimer.

HOME MESSAGEFinora, da quanto si può dedurredalla letteratura mondiale, non ècomparso nessun “smokers para-dox” riferito a fumatori colpiti daBPCO, enfisema e tumori polmo-nari, statisticamente confrontaticon gruppi di non fumatori.Un altro tema dibattuto è quellorelativo alla tossicodipendenza ta-bagica. Sembra che le vie della di-pendenza nicotinica seguano per-corsi diversi in entrambi i sessi.Quindi smettere di fumare non èsolo una questione di buona volon-tà, di comportamenti, di supportipsicologici o di terapie adiuvanti,ma riveste un profilo genotipico.Ad esempio nelle donne l’efficaciadei cerotti alla nicotina si è dimo-strata collegata ad una variante delgenotipo della dopamina. Infattiper le donne con la variante T delrecettore D2 della dopamina, la ri-sposta è positiva al trattamento so-stitutivo e smettono di fumare,mentre le donne con genotipo CCdella dopamina il trattamento so-stitutivo è meno efficace e non ab-bandonano facilmente il fumo. Nelfrattempo la variante T del recetto-re D2 della dopamina (genotipoCT o TT) si è potuta riscontrare nel41% delle donne e degli uomini.Questo sembrerebbe poter spie-gare il fatto che sono molti quelliche dicono di voler smettere di fu-mare, ma che non resistono e adintervalli regolari vanno alla ricercadi un angolo appartato oppure del

più vicino terrazzo per prendereuna “boccata di nicotina”. Inoltresappiamo che non è facile suggeri-re agli uomini di attenersi al detta-to della medicina scientifica, speciequando ci sono di mezzo questionidi geni e una “droga così perfetta”come il fumo di tabacco.Per concludere, caro Direttore, lechiedo di perdonarmi se sono statopoco chiaro. Infatti sto già pensan-do a come riscrivere il nuovo capi-tolo del “De Bello Tabacum”, vistala relativa efficacia dei decreti edelle sanzioni antifumo, della cate-chesi della prevenzione, delle pro-teste dei tabaccai, delle crociateantifumo negli spazi aperti, del fu-mo negli ospedali, delle richieste dirisarcimento per i danni alla salute,proprio adesso che lo Stato italianoha deciso di affrancarsi dall’impe-gno (non so in che misura) del mo-nopolio del tabacco e che il 25%del personale sanitario nazionalecontinua a fumare. A proposito, di-menticavo, l’OMS ha incluso il ta-bagismo tra le malattie classificatein sede internazionale -codiceICDF10 – classification F 17.2- conla definizione di “sindrome da di-pendenza da tabacco: una malattiaorganica causata dall’uso cronicodel fumo di tabacco inalato”.Per finire, mi sembra di aver messoin luce la verità, almeno per il mo-mento. Per quanto riguarda la ni-cotina, è provato che essa costitui-sce, un’accertata tossicodipenden-za, con alcune ipotetiche virtù an-cora non ben verificate, ma soprat-tutto la nicotina è un’indiscutibilefonte di enormi profitti per le multi-nazionali del tabacco, con danniprofondi alla salute di quanti fuma-no e troppi decessi evitabili.

R. Lodi

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ONAOSI

COMUNICATO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE O.N.A.O.S.I.

DEL 11-12 GENNAIO 2008

Nuovo Statuto ONAOSIIl Consiglio di Amministrazione,dopo ampia e costruttiva di-scussione, ha quindi approvatoall’unanimità il nuovo Statutodella Fondazione, il quale, ri-prendendo indirizzi presenti inscelte già operate dal Consigliostesso, sulla base delle lineeguida del Ministero della Salutedel 10 ottobre 2007 sottoscrittedalle Federazioni Nazionali de-gli Ordini dei Medici Chirurghied Odontoiatri, Medici Veteri-nari e Farmacisti, dalle Organiz-zazioni Sindacali maggiormenterappresentative della dirigenzamedica e delle Associazioni deiliberi professionisti delle cate-gorie sanitarie, introduce una ri-forma che, nel pieno rispetto diquanto previsto dall’art. 29 del-la L. 222/2007, innova principal-mente ed in modo significativodue ambiti:– le prestazioni assistenziali– l’assetto gestionale e istitu-

zionale dell’Ente.Va ricordato a tale riguardo, chel’art. 29, nel colmare la lacunanormativa generata dalla sen-tenza della Corte Costituziona-le n. 190/2007 in materia dicontributi alla Fondazione, ave-va rimandato all’esigenza di una

riforma in tal senso, preveden-do in particolare, al comma 2-bis, che sia assicurata da partedel nuovo Statuto “la continuitàdelle prestazioni in essere, l’in-dividuazione di ulteriori presta-zioni assistenziali a favore deicontribuenti in condizioni di vul-nerabilità, la separazione tra lefunzioni di indirizzo, i compiti digestione amministrativa, finan-ziaria e tecnica e le funzioni divigilanza, nonché la democrati-cità della vita associativa, pre-vedendo la partecipazione alvoto di tutti i contribuenti”.In ottemperanza al disposto le-gislativo, la Fondazione, nei li-miti e nel rispetto delle compa-tibilità di bilancio, secondo lemodalità e i criteri che sarannostabiliti con apposito regola-mento, una volta assicurate leprestazioni ed i servizi alle at-tuali categorie di assistiti, potràerogare le stesse anche a con-tribuenti che si trovino in situa-zioni di vulnerabilità.In particolare potranno avere ti-tolo alle nuove tipologie di be-nefici assistenziali:• i figli del contribuente viven-

te, il quale si trovi in situazio-ni di grave e documentatadifficoltà economica;

• i figli dei contribuenti anchein caso di decesso del geni-tore non sanitario;

• i contribuenti in condizioni dicomprovato disagio econo-mico, sociale e professionaleal fine del loro recupero lavo-rativo;

• i contribuenti disabili e gli excontribuenti, se indigenti equalora non fruitori di presta-zioni di altri Enti previdenziali.

Riguardo il nuovo assetto ge-stionale ed istituzionale, ai finidi quanto previsto nella L.222/2007, viene introdotto unnuovo organismo, il Comitatodi Indirizzo, i cui componenti sa-ranno eletti in larga maggioran-za direttamente dai sanitaricontribuenti. In fase di primaapplicazione, il Comitato ècomposto complessivamenteda n. 34 (trentaquattro) compo-nenti, di cui n. 21 (ventuno)eletti tra i contribuenti obbliga-tori, n. 3 (tre) eletti tra i contri-buenti volontari. Il numero deicomponenti da eleggere daparte dei contribuenti obbliga-tori per ciascuna categoria pro-fessionale è complessivamentedi 17 (diciassette) per i medicichirurghi e odontoiatri, 2 (due)per i medici veterinari e di 2

In data 11 e 12 gennaio si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ONAOSI pre-sieduto dal Dr. Aristide Paci.Il Presidente, in apertura di seduta, a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione, ha salutato eaugurato buon lavoro al Dott. Antonio Castorina, nuovo Consigliere delegato dalla FederazioneNazionale degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) a rappresentarla all’interno dell’ONAOSI.

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ONAOSI

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(due) per i farmacisti. I contri-buenti volontari avranno com-plessivamente 3 (tre) rappre-sentanti, di cui rispettivamente2 (due) eletti tra gli iscritti agliAlbi provinciali dei medici chi-rurghi e 1 (uno) tra gli iscrittiagli Albi provinciali degli odon-toiatri, dei medici veterinari edei farmacisti.Il Comitato è inoltre compostoda n. 10 designati, rispettiva-mente:• in rappresentanza della Fe-

derazione Nazionale degliOrdini dei Medici Chirurghi edegli Odontoiatri, di cui:

– n. 1 (uno) è designato dallaCommissione Albi Odontoia-tri;

– n. 3 (tre) sono designati dallaCommissione Medica, di cuin. 1 (uno) tra gli iscritti all’Or-dine provinciale di Perugia en. 1 (uno) tra i contribuentiobbligatori;

• n. 1 (uno) designato dalla Fe-derazione Nazionale degliOrdini dei Veterinari;

• n. 1 (uno) designato dalla Fe-derazione Nazionale degliOrdini dei Farmacisti.

Gli altri n. 4 componenti sonodesignati dal Ministro della Sa-lute, dal Ministro dell’Interno,dal Ministro del Lavoro e dellePolitiche Sociali e dal Ministrodella Difesa.Il Consiglio di Amministrazione,rispetto al precedente assetto,si riduce dagli attuali 23 a com-plessivi 9 componenti e assumeil ruolo e le funzioni di organodeputato tipicamente ad ammi-nistrare e gestire. I componentisaranno eletti direttamente dalComitato di Indirizzo, quindi difatto dalla diretta espressionedella base elettorale dei sanita-ri.Sempre in fase di prima applica-zione, il Consiglio di Ammini-strazione sarà composto da:– n. 6 (sei) medici chirurghi, di

cui n. 5 (cinque) pubblici di-pendenti e n. 1 (uno) contri-buente volontario;

– n. 1 (uno) odontoiatra;

– n. 1 (uno) medico veterinariopubblico dipendente;

– n. 1 (uno) farmacista pubbli-co dipendente.

La Giunta Esecutiva viene sop-pressa, mentre i Vice Presidentisi riducono ad uno.La parola passa ora ai MinisteriVigilanti del Lavoro e dell’Eco-nomia che, secondo quanto ri-chiesto dall’art. 3, comma 2, delD. Lgs. 509/1994, dovranno ap-provarlo espressamente. Dopo-diché sarà possibile procederealla stesura dei regolamenti at-tuativi e del regolamento elet-torale, i quali, una volta appro-vati dai medesimi Ministeri,consentiranno di indire ed orga-nizzare le elezioni per il rinnovodegli Organi.Sono stati inoltre adottati prov-vedimenti relativi all’ordinariagestione della Fondazione.

Il nuovo Statuto ONAOSI èconsultabile sul sito

www.onaosi.it

Facendo seguito alla nota del 1° febbraio 2008 di questa Federazione inerente alla obbligato-rietà di iscrizione all’albo professionale dei medici specializzandi, si ritiene opportuno precisareche l’art. 2 comma 433, della Legge 244/07 (Legge Finanziaria 2008) prevede che i medici spe-cializzandi potranno essere ammessi alle scuole di specializzazione solo a condizione che con-seguano la laurea e la relativa abilitazione entro la data di inizio delle attività didattiche.Ad ogni modo si ribadisce l’orientamento della FNOMCeO che ritiene l’iscrizione all’Albo peri medici specializzandi requisito ineliminabile.

FFeeddeerraazziioonnee NNaazziioonnaallee ddeeggllii OOrrddiinnii ddeeii MMeeddiicciiCChhiirruurrgghhii ee ddeeggllii OOddoonnttooiiaattrrii

FFNNOOMMCCeeOO

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ARTE E DINTORNI

TUTTO ESAURITO ALLA MOSTRA DEI MEDICI ARTISTI

Il 10/02/08 si è svolta l’inaugu-razione della 19° Mostra di Pit-tura, Fotografia e Spettacolod’ Arte varia dei Medici eOdontoiatri Artisti di Modena eProvincia.La curiosità, il bel tempo e l’or-mai raggiunta notorietà dellamanifestazione, hanno fattoriempire di visitatori la salaespositiva del Mammut Club.Il critico d’arte M. Fusco, nellasua introduzione, ha lodato lospirito che unisce il medico,quotidianamente a contattocon la sofferenza, al mondo del-l’arte.La qualità artistica delle operequest’anno è stata davvero ele-vata , spaziando i soggetti dauno stile all’altro. Si passava dal

romanticismo al futurismo, dalneoclassicismo al surrealismo. Ipaesaggi sembravano superarei limiti delle tele, le nature mor-te sembravano pervase da unamisteriosa vita, invece soggettireligiosi richiamavano aspettimeno materiali. Le fotografiehanno fermato attimi di storiae le sculture cercavano di cap-tare lo spazio. Ogni autenticaopera d’arte è l’esito di due ele-menti: la tecnica e l’ispirazione.Entrambi risaltano nelle operedi tutti questi artistiL’ottimo Coro di Redù, direttoda Moreali Stefano, ha apertolo spettacolo.Non sono mancati momenti dipoesia ironica in dialetto conNovi Doriano e Di Genova e in

lingua con Castrignanò. Il tuttoalleggerito dal teatro di Dru-siani e Arginelli, con ottimistacchi di musica eseguita daltrio Marietta, Bursi, Mattei e an-cora Drusiani. Il Dr D’Autilia e il Dr Arginelli,soddisfatti per il successo del-l’evento, hanno elogiato e rin-graziato partecipanti e spetta-tori, ricordando che l’attivitàdell’Ordine è anche questo.Alla fine della serata la grandeconvivialità si è materializzata inun ricco e, a detta di tutti, gu-stoso rinfresco.

Grazie di cuore e alla prossima.

M. Cinque

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ARTE E DINTORNI

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MAURO REGGIANINacque a Nonantola nel 1897 e morì a Milano nel1980.Frequentò l’Accademia locale.Dopo un periodo trascorso sotto le armi, si trasferìnel 1920 a Firenze, per un perfezionamento di pit-tura, all’Accademia.Tornò per un breve periodo a Modena, per poi sta-bilirsi definitivamente a Milano.La sua attività fu intensa e si sviluppò in un crescen-do di mostre ed affermazioni in campo nazionale edinternazionale. Nel 1935 iniziò l’insegnamentopresso l’Accademia di Brera. Fu un maestro storicodell’astrattismo, titolo raggiunto dopo 10 anni dipittura figurativa e con una prima manifestazione al“Milione” di Milano, nel 1934 insieme con OresteBigliardi e Gino Ghiringhelli. Questa mostra segnòl’origine di una svolta espressiva mai più abbando-nata.Il graduale cammino espressivo maturò nei sog-giorni a Parigi, dove conobbe Cezanne, Gris, Arp,Kandinskij, Ernst e Magnelli.Accettò con convinzione che “la geometria è lachiave della nostra modernità…è il comune deno-minatore di tutta la civiltà moderna, è l’asse dellanostra attività…” e sostenne questo principio conentusiasmo giovanile nella sua quarantennale car-riera artistica.

Reggiani, volto scarno, fisico asciutto e controllato,eloquenza pulita e scorrevole, lo sguardo fermo evigile sugli interventi altrui, sosteneva con certezzache “la pittura astratta non è nata per reazione adaltre forme d’arte preesistenti, ma si è servita delleloro conquiste, della loro esperienza, continuando-ne il naturale sviluppo e seguendo così la logicaevoluzione imposta dal tempo”.Si può dire che Reggiani non dimostrò mai il timoredi fronte all’alto proposito che si era imposto, poi-ché la sua naturale coerenza e il senso morale, lasua concezione di spazio come realtà storica e lasua coscienza civica non spensero mai in lui il con-trollato entusiasmo di essere partecipe di un’impre-sa culturale.

PITTORI MODENESI DAL ‘500 AD OGGIA CURA DI LODOVICO ARGINELLI

Alcune sue opere (da “arte modenese traotto e novecento” di Luciana FrigieriLeonelli, Artioli Editore in Modena):“Composizione n. 23” – 1978 – olio su tela –cm 65x81 – illustrato su Bollafi 1985;“Ritratto della moglie” – 1923 – iolio su tela –cm 56x67,5 – inedito;“Paesaggio appenninico” – 1928 – olio su tela– cm 60x50,5 – inedito (opera di copertina);“Composizione n. 4” – 1879 – olio su tela – cm100x100.

L'amore è cieco. L'amicizia chiude gli occhi. Blaise Pascal

Quando sono in mutande sul divano, guardando la tv penso: “Non sto guardando un bello spettacolo”. Per onestàintellettuale devo ammettere però che anche il mio televisore può dire la stessa cosa. Flavio Oreglio

Mostra un film porno a un pignolo e lui cercherà di capire la trama. Flavio Oreglio

Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. S. Schopenhauer.

LE STORIELLE A CURA DI ROBERTO OLIVI

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BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008 21

UN PREMIO PER CHI SMETTE DI FUMARE

TORNA IL CONCORSO “SCOMMETTI CHE SMETTI”

Anche per quest’anno l’OrdineProvinciale dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri ha scelto disostenere il concorso per diven-tare non fumatori “Scommettiche smetti”, promosso dalleAziende Sanitarie di Modenanell’ambito delle attività realiz-zate nella nostra provinciaper contrastare il tabagi-smo. È ben noto che l’abitudineal fumo rappresenta unodei principali determinantidelle malattie croniche, conconseguenti costi sanitari esociali e con rilevanti riper-cussioni anche in terminieconomici e che è obiettivodella comunità la diminu-zione dei fumatori e dellepersone esposte al fumopassivo. Il concorso, in coe-renza con le politiche sani-tarie nazionali e locali (vd.Legge 3/2003; Legge Regionale17/2007; Programma intermini-steriale “Guadagnare salute”),si inserisce in una strategia inte-grata di azioni volte a contrasta-re l’abitudine al fumo, che pre-vede la partecipazione in unalogica di rete di attori territoria-

li impegnati a favorire il benes-sere della comunità (e dei sin-goli che ne fanno parte natural-mente). Il concorso si presentaquale originale e innovativamodalità per sostenere chi deci-de di intraprendere il percorsodella disassuefazione dal fumo,

attraverso la messa a disposizio-ne di incentivi e motivazioniulteriori (i premi messi in palio)nonché di competenze ed infor-mazioni (ad esempio in relazio-ne all’offerta dei CentriAntifumo presenti in provincia).“Scommetti che smetti” è infat-ti un intervento di comunità la

cui efficacia è stata già speri-mentata e validata a livellointernazionale. Emerge conchiarezza l’indiscussa rilevanzadell’impegno dei medici nelpromuovere la diffusione delmessaggio per disincentivarel’abitudine al fumo. Possono

partecipare a “Scommettiche smetti” i fumatori mag-giorenni disposti ad abban-donare l’abitudine al fumo,almeno per il periodo com-preso tra il 2 e il 29 maggio(le iscrizioni si chiuderannoil 2 maggio).Come per le due preceden-ti edizioni del concorsomodenese, in occasionedella cerimonia di premia-zione di coloro che risulte-ranno “ormai ex-fumatori”,l’Ordine Provinciale deiMedici Chirurghi e degli

Odontoiatri attribuirà un ricono-scimento ai medici che si saran-no distinti per aver favoritomaggiormente l’adesione a“Scommetti che smetti 2008”tra i propri assistiti fumatori.

TACCUINO

NOTE TRISTI:

La Direzione del Bollettino, a nome di tutti i medici della provincia, formula le più sentite condoglianze:Alla famiglia per la scomparsa del Dott. Claudio CanossaAlla famiglia per la scomparsa del Dott. Bruno Paolinelli Devincenzi.

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22 BOLLETTINO N. 3 - MARZO 2008

L’Associazione Italiana DonneMedico (A.I.D.M.) è membrodella MEDICAL WOMEN’S AS-SOCIATION (MWIA) e ne adot-ta l’emblema consistente nellafigura di Igea con il motto “Ma-trix animo curant”. È nata a Salsomaggiore Termenel 1921.L’Associazione è apartitica edaconfessionale; essa si proponei seguenti obiettivi:a) valorizzare il lavoro della

Donna Medico in campo sa-nitario;

b) promuovere la collaborazio-ne fra le Donne Medico.

c) Promuovere la formazionescientifico culturale in camposanitario

d) Collaborare con le altre As-sociazioni Italiane od estere,in modo particolare conquelle della comunità euro-pea, incentivando gli incontri

per la soluzioni dei problemiche riguardano la salute dellacollettività;

e) Collaborare con il Ministerodella Salute, Regioni,edAziende sanitarie, organismied istituzioni pubbliche;

f) Elaborare trials di studio, li-nee guida in collaborazionecon altre società scientifichenel rispetto della legislazionevigente, avendo come fineultimo il mutuo riconosci-mento dei crediti formativi alivello nazionale, europeo edinternazionale.

L’Associazione ha la sede legalein Roma presso la FederazioneNazionale dei Medici ed Odon-toiatri in piazza Cola di Rienzo80/A – Roma.Le sezioni attualmente nel no-stro paese sono 73 e 2220 leSocie.È storia relativamente recente

l’adesione alla F.I.S.M. (Federa-zione delle Società ScientificheMediche).La Presidente Nazionale in cari-ca è la Dott.ssa Ornella Cappel-li di Parma.La sezione di Modena è nata 4anni fa. Abbiamo organizzatovari incontri circa 4 all’anno suvari argomenti e 2 convegni conECM ( Osteoporosi e Menopau-sa 2004 e La Depressione fem-minile attraverso le varie fasiesistenziali 2006).La quota associative della no-stra sezione è di 40 Euro annui.

Dott. Boiani Loretta (presidente) - 348/8500013

Dott. Prampolini Paola (tesoriera) - 335/8074442

Dott. Po Elisabetta (vice-presidente) - 335/6443704

TACCUINO

Abbiamo ricevuto da Villa Igea il manuale

“Curare e gestire il disturbo bipolareUna guida per i pazienti”

a cura dei colleghi G. Pamieri e S. Saetti.

Nel segnalare l’iniziativa l’Ordine si congratula con gli autori.I colleghi interessati potranno chiederne copia alla struttura stessa.

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Il sito dell’Ordine è consultabile all’indirizzoInternet www.ordinemedicimodena.it

Federazione Nazionale degli Ordini dei Me-dici Chirurghi e degli Odontoiatri: con acce-so alla ricerca anagrafica nazionale degliiscritti agli Ordini di Italia.Consultazione dell’Albo degli iscritti all’Or-dine di Modena con modalità di ricerca perspecialità e titoli abilitanti. Archivio e iscri-zioni on line alla Newsletter dell’Ordine.

Orari di apertura al pubblico degli uffici.Orari di ricevimento dei colleghi. Possibilitàdi scaricare tutta la modulistica on line di in-teresse per gli iscritti senza dovere accedereai nostri uffici. Indirizzi di posta elettronicadei servizi per comunicare rapidamente conl’Ordine.

� Testi normativi disponibili on line in temadi:

� deontologia professionale� contratti di lavoro e convenzioni� normative amministrative e istituziona-

liConsultazione gratuita delle Gazzette Uffi-ciali dello Stato pubblicate negli ultimi 60giorni.

Consultazione del Bollettino dell’Ordine diModena a partire da ottobre 2001, scaricabi-

le integralmente in formato pdf e in forma-to html per gli articoli di principale interesse.

Pubblicazione degli elenchi aggiornati deinominativi e relativo recapito di colleghi di-sponibili per le sostituzioni di medici di basee pediatri.Sottoscrizione delle disponibilità medianteadesione interattiva.Principali riferimenti normativi per il con-teggio dei compensi per le sostituzioni.

Rubrica aggiornata quotidianamente a curadella Segreteria dell’Ordine con notizie, sca-denze e comunicazioni di interesse per gliiscritti.

Raccolta di informazioni, modulistica e nor-mativa utili per l’esercizio della professionemedica e odontoiatrica:� Regime di autorizzazione e accredita-

mento per l’esercizio dell’attività. � Direzione sanitaria nelle strutture com-

plesse� Linee guida per la professione� Consenso informato� La sicurezza sul lavoro: dl.vo 626/94� Pubblicità sanitaria� Rifiuti sanitari� Privacy negli studi medici e odontoiatrici

Rubrica aggiornata quotidianamente a curadella Segreteria dell’Ordine con notizie, sca-denze e comunicazioni di interesse per gliiscritti.

Tutto sul programma nazionale di ECM.Pubblicazione delle iniziative dell’Ordine diModena in materia di aggiornamento pro-fessionale e culturale degli iscritti e altre ini-ziative esterne meritevoli di attenzione.Modalità e modulistica per la richiesta delpatrocinio dell’Ordine.

Link con le istituzioni sanitarie, con le asso-ciazioni sanitarie, accesso ai principali mo-tori di ricerca in ambito sanitario, link ai sitidi maggiore interesse suddivisi per specia-lità medica, collegamento ai siti Internet ditutti gli Ordini di Italia.

Pubblicazione del calendario di guardiaodontoiatrica festiva organizzato dalla com-missione Odontoiatri dell’Ordine, sedi e re-capiti telefonici di guardia medica, link conle aziende sanitarie, farmacie di turno,principi sul ruolo dell’Ordine nella tutela deidiritti del cittadino. Consultazione dell’al-bo iscritti.

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