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neve & valanghe 1
NEVE &
VALANGHE
G.Galli - 2010
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neve & valanghe 2
perché una lezione di neve e valanghe in un corso di cascate? perché le valanghe sono un PERICOLO dell’ambiente montano innevato e quindi conoscere la neve e le valanghe permette di assumersi RISCHI minori
premessa
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neve & valanghe 3
manto nevoso proprietà
agenti modificanti metamorfismi
esposizione di un pendio valanghe
tipologie di valanghe valanga a debole coesione valanga di lastroni
incidenti in valanga bollettino neve valanghe scala europea del pericolo valanghe
seppellimento in valanga sopravvivenza ricerca (arva, pala, sonda)
NEVE & VALANGHE
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la neve al suolo è composta da: - acqua allo stato solido (cristalli) - acqua allo stato liquido - vapore acqueo - aria Il manto nevoso è la successione di strati di neve depositati al suolo dalle precipitazioni La neve al suolo è soggetta a continue trasformazioni dovute ad agenti interni e esterni al manto nevoso
manto nevoso
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isolamento acustico e termico propagazione onde elettromagnetiche riflessione dei raggi solari densità plasticità – deformabilità coesione resistenza
manto nevoso proprietà
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manto nevoso proprietà densità
tipo di neve densità (kg/m3)
neve fresca 30 – 100
grani fini arrotondati 200 – 450
brina di profondità 150 – 350
grani grossi 300 – 500
ghiaccio (nevato) 917
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con temperature elevate e sollecitazioni lente e graduali, il manto nevoso ha la capacità di assorbire gli sforzi di trazione e compressione e di assumere forme plastiche
manto nevoso proprietà plasticità
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FELTRATURA intreccio fra cristalli ramificati SINTERIZZAZIONE "saldature" tra cristalli arrotondati CAPILLARITA‘ acqua come collante fra i cristalli RIGELO solidificazione dell'acqua libera
manto nevoso proprietà coesione
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manto nevoso proprietà resistenza
alla COMPRESSIONE
alla TRAZIONE (1/10 della resistenza alla compressione)
al TAGLIO (1/100 della resistenza alla compressione)
aumenta con l'aumentare del peso
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irraggiamento solare nebbia pioggia peso temperatura vento
manto nevoso agenti modificanti
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irraggiamento solare il soleggiamento diretto è poco efficace, è più efficace la copertura nuvolosa
nebbia l'umidità dell'aria condensa sui cristalli cedendo calore latente e riscaldando lo strato superficiale
pioggia favorisce la fusione aumenta il peso del manto nevoso indebolisce i legami negli strati interni
manto nevoso agenti modificanti
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favorisce l'assestamento (se non raggiunge il carico di rottura!) CARICO GRADUALE
per nevicate successive (sollecitazione lenta) CARICO IMPROVVISO
per caduta di massi, cornici, ghiaccio; transito di persone o animali (sollecitazione istantanea)
manto nevoso agenti modificanti peso
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TEMPERATURE BASSE
•mantengono la neve fresca senza favorire l'assestamento •favoriscono la formazione di brina di superficie (in inverno) •favoriscono la formazione di croste superficiali (in primavera, di notte) •provocano l'indebolimento degli strati interni del manto nevoso TEMPERATURE MITI
•favoriscono l'assestamento e il consolidamento del manto nevoso TEMPERATURE ALTE
•umidificano il manto nevoso •provocano la fusione
manto nevoso agenti modificanti temperatura
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ha un effetto … … TERMICO
•vento secco/freddo - deumidifica la superficie •vento secco/caldo - riscalda la superficie •vento umido/caldo - cede vapore al manto nevoso … E MECCANICO
•rottura ramificazioni dei cristalli •erosione della superficie •formazione di accumuli (!!!) •formazione di lastroni (!!!) •formazione di cornici (!!!)
manto nevoso agenti modificanti vento
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direzione e zone di accumulo Quanto più pianeggiante è il versante sopravento, tanto maggiore sarà l’accumulo sui pendii sottovento. Il maggior trasporto di neve avviene su tratti piani, cioè sui grandi plateaux e su larghi crinali. Il trasporto di neve diminuisce con l’aumentare dell’inclinazione dei pendii sopravento
manto nevoso agenti modificanti vento
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formazione di cornici
manto nevoso agenti modificanti vento
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direzione e zone di accumulo
manto nevoso agenti modificanti vento
La superficie erosa (sastrugi) permette di determinare qual era la direzione del vento al suolo. Chiedersi sempre dove si trova la neve trasportata: dove c’è un’erosione, non lontano si devono incontrare grandi accumuli di neve ventata.
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gradiente debole gradiente medio/forte fusione - rigelo meccanico
manto nevoso metamorfismo
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definizione : variazione di temperatura per centimetro di spessore del manto nevoso
manto nevoso metamorfismo gradiente
gradiente debole < 0,05 °C/cm
gradiente medio 0,05 - 0,20 °C/cm
gradiente forte >0,20 °C/cm
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esempio :
manto nevoso metamorfismo gradiente
DEBOLE FORTE
temperatura strato inferiore 0° 0°
temperatura strato superiore -2° -10°
differenza temperatura 2 10
altezza neve (cm) 50 50
GRADIENTE = 2 / 50 = 0,04 10 / 50 = 0,20
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si instaura con temperature esterne relativamente alte (-3°)
porta ad una diminuzione di coesione subito dopo una nevicata (perdita della coesione per feltratura)
a lungo termine sinterizza i cristalli aumentando la coesione globale del manto nevoso
i cristalli prodotto sono sferoidali e piccoli (0,5mm)
la neve ottenuta è elastica, deformabile, duttile
METAMORFISMO DISTRUTTIVO:
manto nevoso metamorfismo gradiente debole
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si instaura con temperature esterne molto basse
è facilitato da spessori ridotti del manto nevoso
produce cristalli a calice molto grandi (5 mm) e fragili negli strati del manto nevoso (brina di profondità)
la coesione di questi cristalli tra loro e tra gli altri strati è inesistente
i cristalli a calice sono uno stupendo strato di scorrimento
la neve ottenuta non è deformabile ed è molto fragile METAMORFISMO COSTRUTTIVO:
manto nevoso metamorfismo gradiente forte
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si instaura con temperature esterne calde (primavera) l'acqua comincia a percolare negli strati e sostituisce la coesione per sinterizzazione con quella per capillarità se il tenore di acqua è elevato (>10%) la coesione si perde del tutto l'acqua, percolando, può incontrare uno strato duro di scorrimento (ghiaccio, crosta, suolo) e lubrificarlo; ciò causa una diminuzione delle forze di attrito con la neve soprastante quando la temperatura si abbassa il manto nevoso bagnato gela aumentando enormemente la coesione i cristalli sono grossi, tondi e agglomerati tra loro (policristalli)
manto nevoso metamorfismo fusione-rigelo
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può essere causato da: compressione naturale (peso della neve) compressione artificiale (macchine battipista) vento (!) altro (elicotteri, esplosioni,…)
manto nevoso metamorfismo meccanico
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sono sufficienti 2 giorni di bel tempo per modificare la struttura dei cristalli, ma il metamorfismo da debole gradiente necessita parecchi giorni per stabilizzare il M.N. inizialmente la perdita delle ramificazioni (feltratura) indebolisce il M.N. e si verificano scariche spontanee anche di grandi dimensioni, successivamente la coesione per sinterizzazione stabilizza il M.N. il pericolo su questo versante è più forte subito dopo una nevicata durante l'inverno si possono formare croste da fusione e rigelo non sempre portanti
esposizione di un pendio versante SUD
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le basse temperature ostacolano il metamorfismo da debole gradiente (che stabilizza il M.N.) le basse temperature esterne favoriscono il metamorfismo da gradiente elevato (formazione di brina di profondità!) le basse temperature favoriscono la formazione di brina di superficie, pericolosa per eventuali altre precipitazioni
esposizione di un pendio versante NORD
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massa di neve che si mette in moto, in modo istantaneo, a seguito della rottura delle condizioni di equilibrio di uno strato del manto nevoso, su un pendio inclinato, per cause naturali o accidentali, e precipita verso valle per effetto della gravità in condizioni di scarso attrito.
valanga
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valanghe classificazione
valanga di lastroni valanga a debole coesione
distacco lineare, ad angoli retti, perpendicolare alla superficie di
slittamento
distacco puntiforme
in base a: tipo di distacco
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valanghe classificazione
valanga di superficie valanga di fondo
strato di scorrimento all’interno del manto nevoso
strato di scorrimento al suolo
in base a: posizione dello strato di scorrimento
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valanghe classificazione
valanga nubiforme valanga radente
polverosa radente al suolo
in base a: forma del movimento
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valanghe classificazione
valanga piatta valanga incanalata
in base a: forma della traiettoria
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valanghe classificazione
in base a:
umidità della neve val. di neve asciutta val. di neve bagnata
distanza percorsa val. di versante val. di pendio
natura materiale val. di neve val. di ghiaccio
tipo di danni val. catastrofica val. di sciatori
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valanga di neve a debole coesione
CARATTERISTICHE: può essere di neve polverosa, asciutta, oppure bagnata si innesca in un punto e accresce progressivamente non è evidente una linea di frattura e neppure lo strato di scorrimento le pendenze tipiche sono tra i 40° e i 60° le accelerazioni sono deboli ma la velocità può essere elevata
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valanga di neve a debole coesione
CAUSE DEL DISTACCO: diminuzione dell'angolo di attrito statico (su pendii ripidi dopo una nevicata) lubrificazione degli strati di scorrimento (pioggia, rialzo termico) provocata (distacco al di sotto del punto di sollecitazione)
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valanga di lastroni
CARATTERISTICHE: la rottura del lastrone avviene lungo una linea la sollecitazione può avvenire a distanza è necessario un piano di scorrimento il rilascio dello strato avviene contemporaneamente in ogni punto le pendenze tipiche sono tra i 27° i 45° le accelerazioni sono fortissime
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valanga di lastroni
CAUSE DEL DISTACCO: diminuzione della forza resistente indebolimento degli strati del manto nevoso innalzamento delle temperature aumento della forza attiva ulteriore nevicata pioggia passaggio di persone o animali concentrazione di carico in un punto (gruppi) crollo di cornice ghiaccio o seracco soprastante valanga a debole coesione
A - Effetto della forza di gravità B - Resistenza alla trazione C - Resistenza alla compressione D - Resistenza al taglio (attrito)
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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qualche valanga …
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Nel periodo 1985-2009, in Italia sono state travolte 2035 persone in 958 incidenti. 467 sono decedute (23%), mentre 1569 sono sopravvissute (77%).
qualche numero …
fonte: http://www.aineva.it/pubblica/neve68/2_valt.html
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qualche numero …
fonte: http://www.aineva.it/pubblica/neve68/2_valt.html
fonte: http://www.aineva.it/pubblica/neve68/2_valt.html
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qualche numero …
fonte: http://www.aineva.it/pubblica/neve68/2_valt.html
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bollettino neve valanghe scala europea del pericolo
Scala del
pericolo
Probabilità di distacco di valanghe Indicazioni per sciatori ed escursionisti
1 DEBOLE
Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee.
Condizioni generalmente sicure per gite sciistiche.
2 MODERATO
Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee.
Condizioni favorevoli per gite sciistiche ma occorre considerare adeguatamente locali zone pericolose.
3 MARCATO
Il distacco è possibile con un debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi indicati; in alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche grandi valanghe.
Le possibilità per gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale.
4 FORTE
Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe.
Le possibilità per gite sciistiche sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale.
5 MOLTO FORTE
Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche su terreno moderatamente ripido.
Le possibilità per gite sciistiche sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale.
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bollettino neve valanghe
sito web Aineva:
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bollettino neve valanghe
esempio / 1 - situazione - parte grafica e numerica
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bollettino neve valanghe
esempio / 2 - situazione - parte testuale
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bollettino neve valanghe
esempio / 3 - previsione
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bollettino neve valanghe incidenti
fonte: http://www.aineva.it/pubblica/neve68/2_valt.html
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seppellimento in valanga ritrovamento
fonte: http://www.aineva.it/pubblica/neve68/2_valt.html
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curva della sopravvivenza:
seppellimento in valanga sopravvivenza
sopravvivenza entro i primi 15 minuti la probabilità di sopravvivenza è del 93%
asfissia tra 15 e 45 minuti la probabilità di sopravvivenza passa dal 93% al 25%
latenza tra 45 e 90 minuti una piccola percentuale di sepolti sopravvive in particolari condizioni di possibilità respiratorie
ipotermia tra 90 e 120 minuti
7 travolti su 100 muoiono per lesioni
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tempo medio di spalatura di un metro cubo di neve:
seppellimento in valanga tempo di scavo
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l’artva (apparecchio di ricerca travolti in valanga), la pala e la sonda sono i soli strumenti che possono permettere la localizzazione e il disseppellimento di un travolto in valanga in un tempo utile alla sua sopravvivenza.
avere l’artva senza la pala è come avere la pala senza l’artva
cioè: inutile
seppellimento in valanga strumenti della ricerca
+ +
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per quanto riguarda l’artva in particolare, è necessario: - averlo, portarlo con sé e indossarlo correttamente - conoscere l’apparecchio e essere addestrati all’utilizzo - conoscere le fasi e la metodologia della ricerca avere l’artva senza saperlo usare è come saper usare l’arva senza averlo
cioè: inutile
ma questa è tutta un’altra lezione…
seppellimento in valanga l’artva
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scialpinismo e cascate
lo scialpinista …
•ascolta il bollettino con attenzione alla parte nivologica
•si muove con ARVA, pala e sonda
•si muove su pendii non ripidi
•si muove con gli sci
•si muove in gruppi numerosi
•evita i canali stretti e ripidi
il cascatista …
•ascolta il bollettino con attenzione alla parte meteo
•si muove senza ARVA, pala e sonda !
•si muove su pendii anche ripidi
•si muove a piedi
•si muove in gruppi piccoli
•si infila nelle goulotte
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a casa: ! occhio alle relazioni ! occhio al bollettino
in montagna: ! occhio alla morfologia - pendii a monte e a valle della cascata - orientamento dei versanti - pendenze - canaloni - vegetazione (boschi / alberi / cespugli) ! occhio alle condizioni - quantità di neve - quantità di neve fresca - temperatura - coesione della neve - segni del vento / zone di accumulo - scariche di neve a debole coesione
morale …
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fine
AINEVA - Associazione Interregionale Neve e Valanghe
www.aineva.it
CAI-SVI - Servizio Valanghe Italiano
www.cai-svi.it
un paio di doverose segnalazioni in materia: