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> da pagina 5 Giornale della comunità sanlazzarese | anno XXXVIII | numero 1 | marzo-aprile duemilaquindici San Lazzaro in Piazza Nuova serie: Bimestrale a distribuzione gratuita. Autorizzazione tribunale di Bologna n°4697 del 29/01/1978 Tariffa associazioni senza fine di lucro: “Poste italiane spa - Sped. in abb. postale - D.l. 353/2003 (conv. in l.2/02/2004 n°46) Art.1 comma2 DCB - Fil. di Bologna” 25 aprile il tricolore alla finestra Nelle pagine centrali del giornale la bandiera della Liberazione da esporre nelle vostre case Conti: una città più bella e vivibile a pagina 4 Pd, una conferenza per San Lazzaro a pagina 13 Riqualifichiamo la via Emilia > da pagina 8

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Giornale della comunità sanlazzarese | anno XXXVIII | numero 1 | marzo-aprile duemilaquindici

San Lazzaroin Piazza

Nuova serie: Bimestrale a distribuzione gratuita. Autorizzazione tribunale di Bologna n°4697 del 29/01/1978 Tariffa associazioni senza fine di lucro: “Poste italiane spa - Sped. in abb. postale - D.l. 353/2003 (conv. in l.2/02/2004 n°46) Art.1 comma2 DCB - Fil. di Bologna”

25 aprileil tricolore alla finestraNelle pagine centrali del giornalela bandiera della Liberazioneda esporre nelle vostre case

Conti: una cittàpiù bella e vivibilea pagina 4

Pd, una conferenzaper San Lazzaroa pagina 13

Riqualifichiamola via Emilia> da pagina 8

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NUTRIGENOMICA

San Lazzaroin PiazzaSommario

5La Liberazione

3 Il vento del XXV aprile12 Gli appuntamenti

In primo piano4 Per una città più bella e più vivibile5 Una piazza dedicata a Marco Biagi

6 6 200.000 con LiberaLa città che cambia

8 Riqualificazione della via Emilia

Notizie10 Generazione Y, donazione organi, gattile11 YouMob, volontariato e sportelli d’ascolto

la politica13 La conferenza programmatica

del Pd di San Lazzaro14 Idee a confronto15 La Conferenza delle donne Pd e l’8 marzo16 Il due per mille dell’Irpef

Ambiente17 La Comunità Solare a San Lazzaro

In ricordo18 Sergio Sasdelli e i lutti nel Pd

In breve19 Salvatore Girgenti, la poesia, la lettera

Amarcord20 Il ponte sul torrente Savena21 Il Palazzo del Bosco a Pizzocalvo

In copertina:La ‘settimana della legalità’ e il cantiere di riqualificazione della via Emilia.

San Lazzaro in PiazzaEditore: Pd Coordinamento di Bologna - via Rivani, 35 (Bologna) - tel. 0514198111Stampa: F.D. via San Felice, 18/a - BolognaImpaginazione e pubblicità: AGAVENERA - tel. 0514848157 - [email protected]

Direttore responsabile: Giancarlo PerciaccanteCondirettore: Veronica BrizziVice direttore: Dario MastrogiacomoCoordinatore di redazione: Gianni Grillini

Hanno collaborato:Anna Boselli, Michele Cavallaro, Isabella Conti, Giancarlo Fabbri, Morena Gubellini, Mau-ro Maggiorani, Dario Mastrogiacomo, Annalisa Paltrinieri, Pier Luigi Perazzini, Marco Piana, Gianluca Quartana, Paolo Sanmarchi.

Foto: Giancarlo Fabbri, Palmiro Monti.

Redazione:presso sede Pd, via Emilia, 2 (ponte Savena)San Lazzaro - tel. 051450654 - [email protected] in tipografia il 2 aprile 2015 - Tiratura: 15.000 copie(Questo giornale viene distribuito gratuitamente e si avvale del lavoro volontario di professionisti dell’informazione e non. Nessuno viene retribuito per l’attività svolta)

Scrivi al giornale:[email protected]

Scrivi anche a:[email protected]@pdsanlazzaro.itcircolo.berlinguer@[email protected]

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San Lazzaroin Piazza

Apriamo le finestreal vento del 25 aprile

di MICHELE CAVALLARO

Sono passati 70 anni dal giorno in cui l’Italia fu liberata dal nazi-fascismo e dalla guerra. Se ci soffermiamo a ri-

pensare a quei giorni, possiamo ritrovare, nei racconti di quel periodo come un popo-lo, il nostro, sia stato capace di risorgere dal periodo più buio della sua storia.

Nel 1946, solo un anno dopo, verrà ap-provata la Costituzione. Un testo che parla di valori inalienabili, della pace, del rispetto dell’essere umano, della liberta di parola e di religione.

Un testo che rinnova la storia dell’Italia, chiudendo definitivamente la porta in faccia al passato di terrore, di squadrismo, di segre-gazione, di razzismo.

Settant’anni sono tanti, in un mondo che vive in “tempo reale”, dove oramai si parla di nuove generazioni solo per descrivere l’ultimo modello di smartphone, dove una notizia è tale fin quando resta presente nella pagina principale di un social network.

Sono un’infinità se si pensa che in pochi

la Costituzione, che da essa sono scaturiti sono, oggi, una ventata di aria fresca in un mondo che, dicendosi nuovo, sta diventan-do vecchio, anzi vecchissimo: come si posso-no chiamare fenomeni come l’Isis, se non un ritorno al peggior passato? Come chiamare l’annidamento della mafia e della corruzio-ne, la peggiore di sempre, che le cronache ci riportano? Come definire il ciberbullismo, se non come la solita vecchia storia di sopruso sul più debole?

E allora apriamo le finestre al vento che arriva dal 25 aprile, che ci aiuti a svecchiarci, che ci porti via la coltre che ci sta ricoprendo!

I giovani oggi siano vele al vento del rinno-vamento, che però siano capaci di intercet-tare quei valori da cui tale vento è generato, così da non ricadere nel passato “in bianco e nero” di una vecchia foto, che ci racconta di una storia, purtroppo, già vissuta.

Tutte le iniziative per il 70°della Liberazione a pagina 12

giorni si cambiano le sorti di un paese dicendo la battuta giusta in un talk-show televisivo.

Sono un’eternità se si pensa che in pochi secondi e con pochi colpi di mouse si gioca il destino di una persona, portandola agli altari della fama o distruggendola, per sempre, gra-zie all’ultimo commento che è stato postato.

Proprio perché il tempo lava e rende labile il ricordo, quasi effimero, io credo che sia oggi, ora, il momento in cui dobbiamo impegnarci a ricordare: perché se i 70 anni del 25 aprile ci parlano di una era geologica fa, i valori del-

giorni si cambiano le sorti di un paese dicendo

la Liberazione

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San Lazzaroin Piazza

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in primo piano

Appena usciti dall’ingorgo determinato dalla scelta di abbandonare il Poc di Idi-

ce, la Giunta comunale è già al la-voro per immaginare come dare forma e sostanza ai futuri pro-getti per la nostra città. Si è parti-ti ovviamente seguendo la stella polare che ha guidato le mosse del sindaco Isabella Conti sin dall’inizio del mandato, ovvero puntare in maniera consistente sulla riqualificazione dell’esisten-te, riducendo al minimo il consu-mo di suolo vergine.  Proprio in quest’ottica ha preso corpo uno

dei percorsi più innovativi pen-sati per la città che verrà. Dodici universitari, dodici giovani ed entusiasti esperti dell’Università di Bologna hanno infatti studia-to come intervenire nel tessuto urbano esistente dando vita a un possibile restyling della zona di via Caselle-Speranza-Ca’ Ricchi. Il quadrilatero insomma che, com-posto  da unità artigianali, com-merciali, piccole industrie e abi-tazioni, è ubicato tra il lato nord della via Emilia e la stazione Fer-roviaria. 

I giovani architetti e ingegne-

Isabella Conti: vogliamo renderepiù bella e più vivibile la nostra cittàA colloquio con il sindaco sui futuri progetti dell’Amministrazione. Un gruppo dell’Università sta stu-diando come riqualificare la zona di via Caselle-Speranza-Ca’ Ricchi, un’area strategica per il territorio su cui intervenire, rigenerandone il tessuto urbano e determinando in prospettiva il tratto distintivo della San Lazzaro di domani. A Idice verrà ristrutturato il centro sociale destinato ai giovani e verrà sistemato l’incrocio viario tra la via Cà Bassa e la via Emilia. Completo rifacimento per le scuole Donini. E intanto è partito “Fuori dal Comune”, gli incontri di sindaco e giunta con gli abitanti delle frazioni.

di DARIO MASTROGIACOMO

ri, iscritti al master “Il Progetto sostenibile: recupero e rigenera-zione urbana”, guidati dal profes-sor Monti e con l’assistenza della tutor, Maria Rita Santoro, presen-teranno già nel mese di maggio un primo “step”, una prima idea frutto dello studio sul territorio e dedicato allo sviluppo futuro dell’area. 

Interpellata dalla nostra rivi-sta, Isabella Conti ci ha illustrato l’obiettivo del percorso immagi-nato:  «l’area di via Caselle-Spe-ranza-Ca’ Ricchi, è in prospettiva un’area davvero strategica per il territorio. Costeggiata dal fiume Savena, collocata accanto alla modernissima Sfm, vicinissima a Bologna e ben collegata alla via Emilia, può diventare davvero una zona su cui intervenire, ri-generandone il tessuto urbano e determinando in prospettiva il tratto distintivo della San Laz-zaro di domani. Pensiamo per un momento alla città di Bolo-gna - dice Isabella - pensiamo ai portici, al rosso bolognese, alle nostre torri, ma anche ad alcuni quartieri particolarmente iden-titari come Cirenaica, via Paolo Fabbri. Sono caratteristiche dei luoghi che generano senso di appartenenza e identità: ti dico-no chi sei, qual é il tuo ruolo nel mondo, ti ‘educa alla bellezza’, per dirla con le parole di Peppi-no Impastato. Ecco io penso che in quella zona, opportunamente ridisegnata, opportunamente pensata, possa esserci in pro-spettiva il primo nucleo della costruzione dell’identità urbana sanlazzarese».

Un  progetto complesso, pen-sato ed elaborato proprio men-tre  l’area in esame è già ora in rapida trasformazione. Il vecchio e fatiscente Gattile comunale

verrà spostato in via Maestri del Lavoro, così come la stazione ecologica di via Speranza, libe-rando altro spazio nell’area nord della città.

Una città quindi che corre in-seguendo una sfida, difficile ma al tempo stesso ambiziosa per la nuova Giunta.

Le novità infatti non sono tut-te qui. Urbanistica e viabilità sa-ranno al centro di molti interven-ti, piccoli e meno piccoli. Alcuni già finanziati, altri il cui iter è in via di completamento. Per la fra-zione di Idice, verrà ristrutturato il Centro sociale destinato ai gio-vani, inoltre verrà sistemato l’in-crocio viario tra la via Cà Bassa e la via Emilia. Per le scuole Donini è previsto per il prossimo anno un progetto di  completo rifaci-mento per cui l’Amministrazio-ne ha già chiesto finanziamenti regionali.

Rimandiamo i lettori senza dubbio ai prossimi numeri del-la rivista, dove cercheremo di approfondire punto per punto, intervento per intervento. Per adesso, ci limitiamo ad un di-scorso di insieme che abbracci idealmente  il tutto e che ideal-mente ne accarezzi il disegno complessivo.

Interventi in serie e in diverse aree della città quindi, con un unico filo conduttore: rendere più bella, più vivibile e sempre più a misura di cittadino la no-stra città.

Il sindaco e la Giunta dal mese di aprile hanno iniziato il percor-so delle frazioni, il vecchio tour che da quest’anno si chiamerà “Fuori dal Comune”; inoltre,  per chi vuole approfondire, sul sito istituzionale  è disponibile un video che illustra programmi e progetti in corso d’opera. *

L’AMMINISTRAZIONE INCONTRA I CITTADINI

TUTTI GLI INCONTRI AVRANNO INIZIO ALLE 18:30

APR

MER

8 IDICE - COLUNGA - CAMPANAScuola Materna, via Emilia 302

APR

MER

15 CASTEL DE’ BRITTISalesiani Castel de’ Britti, via Idice 27

APR

MER

22 PULCE - FARNETOParrocchia San Lorenzo del Farneto, via Jussi 131 - Farneto

APR

MER

29 MURA SAN CARLOCentro sociale culturale ricreativo Tonelli, via Galletta 42

MAG

MER

6 PALEOTTO (Trappolone)Sala Dardani CEFAL, via Nazionale Toscana 1

MAG

MER

13 PONTICELLA - CROARACentro sociale culturale ricreativo La Terrazza, via del Colle 1

MAG

MER

20 CICOGNAScuola materna, via Donini 3

MAG

MER

27 CAPOLUOGO - BORGATELLACASELLE - VILLAGGIO MARTINOSala di Città, via Emilia 92

www.comune.sanlazzaro.bo.it URP Piazza Bracci,1 tel. 051 6228174

www.facebook.com/sanlazzarodisavena@ComSanLazzaro

INFO

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San Lazzaroin Piazza in primo piano

Si chiude con l’intitolazio-ne della nuova piazza al giuslavorista  Marco Biagi,

assassinato nel 2002, la “prima-vera della legalità” sanlazzarese. Presenti nel pomeriggio di ve-nerdì 27 marzo all’inaugurazio-ne, i familiari del giuslavorista, la moglie  Marina Orlandi Biagi, la sorella Francesca, il figlio Fran-cesco, accanto al sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti, all’econo-mista Filippo Taddei e alle massi-

me autorità cittadine, dal coman-dante dei Carabinieri,  Maurizio Pallante, al comandante della Polizia Municipale,  Nicoletta Pu-glioli, accompagnati dal vicepre-fetto di Bologna, dott.  Alberto Dall’Olio.

Grande partecipazione alla scopertura della targa che dedi-ca la piazza a Marco Biagi “pro-fessore, giuslavorista, coraggioso riformista”.

«Dobbiamo chiederci oggi - ha osservato il sindaco  Isabella Conti - perché gli assassini hanno ‘scelto’ Marco Biagi. E la risposta è che si trattava di un professore, ma prima ancora di  uno studio-so vero, che si impegnava nelle istituzioni e per le istituzioni, per il bene del proprio Paese.  Una persona di una potenza rivolu-zionaria. Perché la rivoluzione, come ho avuto occasione di ripe-tere agli studenti in questo mese dedicato alla legalità, non si fa con le urla, sbattendo i pugni sul tavolo, ma con la competenza, nel lavoro quotidiano fatto sen-za paura e con la schiena dritta, ognuno nel proprio ruolo». Ecco

Una piazza per Marco Biagi,un coraggioso riformistaSan Lazzaro ricorda il professore e giuslavorista assassinato sotto casa a Bologna il 19 marzo del 2002 dalle Brigate Rosse.Un uomo che si impegnava per il bene del proprio paese.Un Consiglio comunale straordinario alla presenza della moglie, Marina Orlandi, e degli altri familiari. Il ricordo di Isabella Conti, di Filippo Taddei e degli studenti.

a cura della redazione

perché, conclu-de Conti, è sta-to scelto Biagi: «Come nel 1927, quando il tribu-nale fascista, su Antonio Gram-sci, dichiarò:  bisogna impedire almeno per vent’anni a questo cervello di funzionare».

«Se Marco Biagi fosse ancora tra noi – ha sottolineato nel pro-prio intervento  Filippo Taddei, docente di economia alla Johns Hopkins University, responsabi-le economico nazionale del Par-tito democratico e da mesi sotto scorta per le minacce ricevute per il proprio contributo al “Jobs Act” – non so se sarebbe d’ac-cordo con la nostra riforma del lavoro. Quello di cui sono certo è che se Marco Biagi fosse vissuto questa riforma si sarebbe fatta molto prima, e sarebbe stata una riforma migliore. Il professor Biagi aveva la rara consapevo-lezza che nessuno ce la può fare da solo, che ognuno di noi è so-lamente una piccola ruota di un ingranaggio».

Via Antonio Gramsci, piazza

Marco Biagi. Da oggi più vici-ni, anche idealmente, in una comunità sanlazzarese che ha voluto celebrarne la figura con un  Consiglio comunale straordi-nario in Sala di Città. Ad interve-nire, di fronte ai consiglieri, alla giunta, alla famiglia Biagi e alle autorità cittadine, gli  studenti degli istituti Enrico Fermi ed En-rico Mattei, che hanno lavorato sulla figura del giuslavorista. “Lo Stato siamo noi”, hanno osser-vato i ragazzi, accompagnati dai professori e dai presidi degli isti-tuti. “Tutta la società è responsa-bile della morte di Biagi”. 

«La difficoltà per certa parte della società italiana – ha riba-dito ancora, prima di scoprire la targa, il sindaco Conti – a tollera-re il pensiero di un uomo che in-tendeva il diritto come strumen-to di cambiamento, e non come fine in se stesso affinché nulla cambi». *

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La “Primavera della legalità”, organizzata a marzo dal nostro Co-mune, ha vissuto momenti significativi e coinvolto tantissimi cittadini, a partire dai più giovani. Tantissime le iniziative susse-

guitesi: la conferenza con Don Ciotti a cui hanno preso parte anche gli studenti delle scuole di San Lazzaro, insieme al sindaco e all’asses-sore alla legalità Giorgio Archetti; l’intitolazione di piazzetta Peppino Impastato, ucciso dalla mafia. E poi incontri, film, laboratori per bam-bini, la presentazione del presidio di Libera di San Lazzaro-Ozzano e l’inaugurazione di piazza Marco Biagi. Iniziative sfociate il 21 marzo, per i vent’anni di Libera, nella marcia a Bologna per ricordare le vitti-me della mafia e della criminalità organizzata, a cui hanno preso par-te 200mila persone. Dal palco in piazza VIII agosto, di fronte a diverse migliaia di persone in silenzio, sono stati scanditi 1.050 nomi delle vittime delle mafie e delle stragi. In testa al corteo i familiari delle vittime con lo striscione “La verità illumina la giustizia” e il fondato-re della rete antimafia, don Luigi Ciotti. «Oggi con forza dobbiamo dire che le mafie e la corruzione sono due facce della stessa medaglia - le parole del fondatore di Libera - non si può andare avanti così, non si possono avere mezze leggi fatte di compromessi e giochi di equi-librio. Le mafie sono tornate veramente molto molto forti, non sono

Con Libera contro le mafie per difendere la legalitàSan Lazzaro

in Piazza

6

in primo piano

Nasce con tanti giovaniil Comitato di San Lazzaro e Ozzano

È nato il comitato Libera di San Lazzaro-Ozzano. Contagiare, diffondere il mes-

saggio di legalità promosso da Don Ciotti. Questo è l’obiettivo che si propone il comi-tato nascente. Abbiamo voluto unire le for-ze, tra San Lazzaro e Ozzano si è creato un movimento che in maniera rapidissima sta raccogliendo le adesioni di tante persone, ragazzi e adulti insieme per costruire una società migliore. Il messaggio che arriva è chiaro. Le nuove generazioni sono spesso criticate, messe alla gogna per lo scarso in-teresse verso la comunità. La nascita del co-mitato rappresenta proprio il contrario. Gio-vani e giovanissimi accomunati dalla voglia di fare, insieme, sotto un’unica bandiera.

Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è nata il 25 marzo 1995 con l’inten-to di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.

La nostra regione non è purtroppo immu-ne dai fenomeni di criminalità organizzata che caratterizzano gran parte del nostro pa-ese. I segnali non sono incoraggianti. Siamo al primo posto tra le regioni del nord Italia

nasce e si diffonde nelle scuole, a contatto con i ragazzi, con progetti che li portino ad essere protagonisti in prima linea.

Insieme alle iniziative promosse per sen-sibilizzare la popolazione sul tema legalità, Libera organizza campi di formazione e vo-lontariato nei terreni confiscati alle mafie, ora gestiti da Cooperative sociali e associa-zioni. Da qui nascono i prodotti a marchio Libera Terra. Già si stanno raccogliendo le prime adesioni anche da parte dei ragazzi del nostro comitato. Segno questo, di una volontà diffusa di essere “protagonisti” e di voler tradurre questo impegno in un’azio-ne concreta di responsabilità e di condivi-sione.

Il comitato da poco fondato inizierà a bre-ve un percorso di formazione che lo porte-rà ad ufficializzare il Presidio nella prossima estate. Chiunque fosse interessato a unirsi al gruppo può scrivere alla pagina Facebo-ok Comitato Libera San Lazzaro di Savena - Ozzano dell’Emilia. La speranza è quella di crescere ancora e diffondersi in maniera capillare in tutte le frazioni di San Lazzaro e Ozzano con l’ambizione, un domani, di coinvolgere anche gli altri comuni facenti parte dell’Unione Savena-Idice per divenire un unico presidio, perché - come dice Don Ciotti -  “l’agire insieme”, quindi il “noi”, vince sempre e comunque!

per numero di beni confiscati alla criminalità organizzata. Segno che non è possibile abbas-sare la guardia in nessuna circostanza. È neces-sario sensibilizzare i territori, diffondere la cul-tura della legalità partendo dai piccoli gesti.

Questo è il tema cardine che ruota intorno alla nascita del comitato. Legalità intesa non solo come difesa del territorio da ogni forma di criminalità organizzata ma come diffusione di un senso civico che inizi dalle piccole cose, dal singolo individuo, che caratterizzi il nostro agire nella società.

Rispettare le regole in ogni forma, per con-trastare quegli atteggiamenti di un agire scor-retto che predilige le scorciatoie al rispetto delle norme: dal non timbrare il biglietto sui mezzi pubblici, al non richiedere una rice-vuta in cambio di un prezzo vantaggioso o il raccomandare amici o conoscenti. Si chiama corresponsabilità. Significa consapevolezza del fatto che ognuno, in quanto parte della co-munità, è responsabile insieme agli altri di ciò che accade: ognuno con il proprio comporta-mento deve contribuire alla creazione di una società più giusta.

Si cambia dai piccoli gesti, nella quotidianità, partendo proprio dai più giovani, dalla diffu-sione di una cultura della legalità che impedi-sca nelle generazioni future la creazione di un tessuto sociale fertile alle mafie.

Per questa ragione, Libera per sua natura

di MARCO PIANA

Il sindaco all’inaugurazione della piazzetta Peppino Impastato

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Con Libera contro le mafie per difendere la legalitàinfiltrate ma radicate». 

Isabella Conti, presente alla manifestazione, ha ricordato che «questa è la piazza di Bologna contro la mafia, questa è la piazza di Bologna per Verità e Giustizia. Una piazza stupenda perché non c’è rabbia ma determinazione, non ci sono grida ma volontà, perché questa è la piazza di un popolo presente a se stesso. Dignitoso, fiero, unito. Questo è il nostro Paese, questa è l’Italia di cui essere orgogliosi e per la quale varrà sempre la pena lottare».

«Noi - ha a sua volta detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini - siamo determinati a continuare con sem-pre maggiore impegno contro la diffusione di ogni illegalità. Lo facciamo per ciò che è nelle nostre competenze, su due fronti. Nell’impegno quotidiano per la ripresa economica ma anche con le nostre politiche per la legalità come abbia-mo fatto in questi ultimi 15 anni con leggi, centinaia di accordi con amministrazioni e prefetture, coinvolgendo de-cine di migliaia di studenti, impegnando oltre quattromila persone in corsi di formazione, con un Osservatorio sulla cri-minalità, sostenendo i Comuni per i beni confiscati, contrastando l’usura e favorendo l’accesso al credito per le imprese, controllando e vigilando sugli appalti con un sistema di ‘white list’, decidendo di avviare una Consulta per la preven-zione del crimine e una Conferenza regionale sulla legalità». «Molto stiamo facendo e ancora più si farà, ma non sia-mo all’anno zero - conclude Bonaccini -, questa è una terra che ha saputo resistere e sconfiggere ogni pulsione anti-democratica, che si è sempre battuta per la legalità, per la sicurezza, dalla Resistenza all’opposizione contro il terro-rismo e lo stragismo e che oggi vuole respingere con la stessa determinazione ogni tentativo di infiltrazione criminale».

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San Lazzaroin Piazza in primo piano

La manifestazione in piazza 8 Agosto

La "Taverna Centopassi" in piazza sfidando il freddoSorta praticamente dal nulla in soli

quattro giorni, dal 13 marzo ha sforna-to pranzi e cene, fino al 22, nonostante il freddo, il vento e la pioggia. La Taverna, co-nosciuta da molti nostri concittadini e non solo per essere stata presente alla Cicogna e da diversi anni al Parco Nord, ha fatto da supporto alla manifestazione “La verità illumina la giustizia” nel 20° anniversario della fondazione di Libera, l’Associazione, nomi e numeri contro le mafie.

Assieme a Piazza Grande, Libera ha orga-nizzato tre pranzi per i senzatetto e le per-sone che vivono la crisi (disoccupati/cas-sintegrati) dell’area bolognese, che hanno usufruito di un pasto caldo: ogni giorno un centinaio di persone. Una condizione ab-bastanza estesa in città, purtroppo, una tri-ste realtà: molti sono quelli che vivono più o meno visibilmente ai margini della co-munità. E con Libera hanno potuto trovare un po’ di conforto, di calore e di solidarietà. Fra i tanti volontari a servire ai tavoli anche Gianni Morandi ed Eraldo Tura (uno dei ge-melli Ruggeri).

E poi sabato 21, la manifestazione nazio-

nale, con tantissime persone (e tra queste tantissimi giovani) a varcare la soglia della Taverna. Tra sabato e domenica 22, comples-sivamente, vi hanno messo piede non meno di cinquemila persone. Davvero un risultato soddisfacente.

E nel vissuto quotidiano dei dieci giorni di Taverna non sono mancati anche episodi divertenti. Dalla corsa in ferramenta per ac-quistare il cavatappi al bloccare un tir cari-co di verdura, frutto di un ordine sbagliato, diretto alla Taverna. Da chi entrando chie-deva: «ma ci sono le lasagne?» e pratica-mente leggendogli quasi tutto il menu - specificando che si trattava di piatti in maggioranza della cucina siciliana - per tutta risposta ci si sentiva riformulare la stessa domanda: «ma ci sono le lasagne?». Al senzatetto che

ogni giorno, a pranzo, si sedeva al tavolo davanti ad una fumante zuppa di fagioli con salsiccia, a cui lui aggiungeva una ab-bondante razione di pane (naturalmente gratis). A metà dell’opera, rivolto alla cuci-na dice: «ma non c’è la salsiccia…». Come? Guarda bene, la risposta. E in effetti, sotto i fagioli e il pane l’insaccato c’era. Una volta finito, raccolta la sua roba, prima di usci-re, ringraziando, ha confermato: «c’era, c’era…».

Don Ciotti alla Taverna con i volontari di Libera

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segue a pag. 9 >>

San Lazzaroin Piazza

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Il cantiere sulla via Emilia

BOOPER SAN LAZZARO DI SAVENA

C A N T I E R E

La nuova Via Emilia Il primo passo per la riqualificazione del centro di San Lazzaro

1 Nuovo percorso ciclopedonale in piena sicurezza

2 Sosta auto su strada e non più su marciapiede

3 Asfalti migliori e più durevoli

4 Nuovi e più sicuri attraversamenti pedonali

5 Pensiline illuminate e fermate accessibili

6 Nuovi impianti di illuminazione a risparmio energeticoe nuovi impianti semaforici

7 Accessi più fruibili ai passi carrabili

Lo scorso 23 marzo sono finalmente partiti i lavo-ri, sempre rimandati, poi

annullati, sugli ultimi ostici 700 metri della via consolare Emilia da via Caselle a via Fratelli Cano-va accanto al Ponte sul Savena. Sono iniziati con il ritardo di una settimana, rispetto al cronopro-gramma che era stato presenta-to nell’assemblea del 10 febbra-io in Sala di Città. Ritardo dovuto al rinvenimento, sotto un mar-ciapiede, di cavi e tubi non ri-portati nelle mappe tecniche in occasione della predisposizione dei plinti che dovranno portare i pali di sostegno della linea elet-trica. Una bazzecola se si consi-dera che i lavori sono ripresi a sette anni dal completamento

del tratto “sperimentale” (Ponte Assi-Stazione Sfm) realizzato per i collaudi e l’omologazione della guida ottica utilizzata dal filobus Civis, inizialmente definito “tram su gomma”.

Quindi, come avevano spie-gato in assemblea il sindaco Isa-bella Conti, il presidente di Tper Giuseppina Gualtieri e i tecnici ingegneri Fabio Monzali (Tper) e Luca Bellinato (Comune), già da alcune settimane in piazza Bracci è presente il punto infor-mativo “BoBo per San Lazzaro” a disposizione di chi ha bisogno di informazioni il sabato, dalle 8 alle 20, e nello stesso orario per una settimana a ogni inizio di cantiere.

Al momento è attivo il primo

cantiere sul lato nord della via Emilia, nel tratto da via Fornace a via Caselle, con traffico a senso unico verso Imola e deviazione a senso unico sulle vie Caselle, Gramsci e Fornace di quello ver-so Bologna, autobus compresi; cantiere che dovrebbe chiude-re nei primi giorni di maggio. I residenti con passi carrai sul lato nord della via potranno parcheggiare gratuitamente nel nuovo parcheggio sotterraneo da 60 posti della nuova piazza di via Gramsci intitolata a Marco Biagi lo scorso 27 marzo.

Nella seconda fase dei lavori, dal 10 maggio al 6 luglio, sarà chiuso il lato sud dello stesso tratto senza variazioni col traffi-

co verso Imola spostato sul lato sinistro della via. Anche in que-sta fase i frontisti del lato sud con passi carrai, potranno ricoverare l’auto sotto piazza Biagi. Saran-no poi chiuse sulla via Emilia le vie Casanova e Rimembranze con via Rodriguez a senso unico in direzione via Casanova.

La terza fase, sempre sul lato sud della consolare nel tratto tra le vie Fornace e F.lli Canova, è prevista dai primi di luglio alla metà di settembre con sospen-sione dei lavori tra luglio e ago-sto, per due settimane, per lo svolgimento della storica Fiera di San Lazzaro. Infine la quarta fase riguarderà il lato nord dello

Da marzo avviati i lavoridi riqualificazione della via EmiliaDa poche settimane è partito il Cantiere BoBo per San Lazzaro volto alla riqualificazione dello spazio urbano nel tratto della via Emilia compreso tra il ponte Savena e via Caselle. Il progetto rappresenta per il Comune di San Lazzaro un grande momento di riqualificazione urbana. In occasione del Cantiere BoBo saranno infatti realizzati, su tutto il tratto di via Emilia coinvolto e sugli accessi limitrofi, interventi di manutenzione stra-ordinaria altrimenti impensabili per le sole risorse comunali. Tradotti in miglioramenti concreti, questi in-terventi significano asfalti migliori, più durevoli e che quindi comporteranno meno costi di manutenzione; significano nuovi percorsi ciclopedonali e nuovi attraversamenti pedonali in piena sicurezza, grazie anche allo spostamento sulla strada dei parcheggi che non invaderanno più i marciapiedi ma che permetteran-no accessi più fruibili ai passi carrai. Saranno inoltre realizzati nuovi impianti di illuminazione a risparmio energetico e nuovi impianti semaforici, pensiline protette e illuminate oltre a fermate del trasporto pubbli-co accessibili anche per diversamente abili e passeggini.Durante questa prima fase dei lavori, che durerà circa 7 settimane, il tratto di via Emilia lato nord (in dire-zione Bologna) compreso tra via Caselle e via Fornace resterà chiuso, mentre per coloro che provengono da Bologna è previsto un unico senso di marcia. Le auto dirette verso Bologna dovranno invece immettersi su via Caselle, percorrere via Gramsci e rientrare sulla via Emilia attraverso via Fornace. Anche gli autobus per-correranno lo stesso tragitto, che sarà per tutti a senso unico.

di GIANCARLO FABBRI

la città che cambia

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San Lazzaroin Piazza

In piazza Bracci il punto di informazione sui lavori

ve per rendere il cantiere occa-sione di attività culturali.

Infine, approfittando della presenza di imprese altamente qualificate, saranno effettua-te opere di riqualificazione del centro di San Lazzaro con nuovi percorsi ciclopedonali, con uno di questi che collegherà via Re-pubblica a via Gramsci, l’elimina-zione dei veicoli sui marciapiedi.

In pratica, almeno questa è la speranza di tutti, terminati i lavori si dovrebbe finalmente avere, e non soltanto per i san-lazzaresi, una via Emilia più bella e sicura. Per completare le opere stradali necessarie al Crealis sa-ranno necessari lavori anche al ponte sul Savena; ma questa è un’altra storia… ancora da scri-vere. *

Un premioall’Umarellpiù attentoe scrupoloso

È stato Danilo Masotti in persona, il padre de-gli Umarells di tutto il mondo, a presentare

in Mediateca il “Premio Umarell” a San Lazza-ro.  L’idea è semplice: approfittare del  Cantiere BoBo, partito da alcuni giorni, per valorizzare, con ironia e stile, una abitudine oramai conso-lidata nelle nostre città, seguire da vicino i can-tieri. Da molto vicino.

Sono tra noi. Anzi, siamo noi. Questo il motto con cui parte la campagna Umarell San Lazzaro, una celebrazione della cura verso la propria cit-tà, del presidio sul territorio e soprattutto della vigilanza sui cantieri.

C’è una categoria di cittadini che troverà più benefici che disagi nei lavori in corso in questi mesi lungo la via Emilia: gli umarells! Attenti osservatori, cittadini coscienziosi e impeccabi-li direttori dei lavori. È con loro che il Comune di San Lazzaro ha deciso di giocare e ricercare i lati più lievi di questo cantiere, perché in fondo siamo tutti umarells. Essere umarell, recitano le UMAREgole, prescinde dal sesso o dall’età, è una condizione dell’anima.

Così nasce il concorso: ogni cittadino è invi-tato scattare e inviare al Comune un’istantanea all’Umarell più attento, concentrato, compe-tente, scrupoloso. O il gruppo più numeroso, partecipativo e stravagante.

Si possono inviare gli avvistamenti, che trove-ranno adeguato spazio sul profilo Facebook del Comune, e insieme si voterà la foto più diverten-te e rappresentativa per eleggere… l’Umarell dell’anno 2015, tutto sanlazzarese!

Si possono mandare le foto all’indirizzo e-mail  [email protected], trami-te Twitter oppure con messaggio privato sul pro-filo  facebook  del Comune:  insieme si voterà la foto più divertente e rappresentativa e sarà elet-to… l’Umarell dell’anno 2015, tutto sanlazzarese!

Per saperne di più sul concorso:www.comune.sanlazzaro.bo.it/umarell

 

 

stesso tratto di strada con chiu-sura di via Minarini. Per consen-tire l’esecuzione dei lavori del terzo e quarto lotto sarà di nuo-vo modificata la viabilità mante-nendo il senso unico verso Imo-la da via Fornace a via Caselle e verso Bologna la deviazione sul-le vie Caselle, Gramsci e Fornace, con senso unico da via Fornace a Bologna. Dal ponte sul Savena il traffico verso Imola sarà devia-to sulle vie Canova, Repubblica e Casanova per tornare sulla via Emilia.

In ogni caso a chi attraversa San Lazzaro per andare oltre è consigliato di evitare il centro del capoluogo transitando sul-le viabilità alternative comun-que esistenti a nord e a sud del

centro cittadino. Non sempre il tragitto più breve è quello che consente di far prima a raggiun-gere la meta. Per lenire almeno in parte gli inevitabili disagi dati

Nasce il blog “Tra la via Emilia e il Savena”Arriva il neonato blog “Tra la

via Emilia e il Savena” (www.tralaviaemiliaeilsavena.com) nato dal progetto del Circolo Pd Mau-ro Strazzari avviato da qualche tempo dal segretario Dario Ma-strogiacomo: il Circolo negli ulti-mi due anni ha promosso diversi corsi formativi gratuiti rivolti ad iscritti e non. L’ultimo ciclo di in-

contri si è svolto questo inverno ed è stato tenuto da Massimo Tommolillo, trainer in consulenza e formazione nella vita, volontario per passione.

L’argomento trattato, la comunica-zione, ha permesso a un gruppo di sanlazzaresi di conoscersi meglio e mettere a disposizione l’uno dell’al-tro le proprie esigenze. Il frutto del lavoro svolto del gruppo, che si è

intrattenuto nei mercoledì invernali, ha fatto nascere spontaneamente “quelli del mercoledì” e ha dato vita appunto ad un blog. Lo scopo è cre-are una comunità sanlazzarese che si conosce e si confronta. Nel blog si parla di temi locali ma anche di gran-di temi di attualità: “Insieme persone normali possono fare cose eccezio-nali”.

la città che cambia

>> segue da pag. 8 dai lavori a residenti, attività commerciali e di servizio sono stati già stanziati a bilancio 40 mila euro di sgravi fiscali per le imprese e previste delle iniziati-

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San Lazzaroin Piazza

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notizie

Generazione Y, fino a giugno la seconda edizione della Rassegna sulle nuove adolescenze Dopo una campagna elettorale ed

un programma di mandato che sot-tolineavano la necessità di prendersi cura delle giovani generazioni, il lavoro dell’Amministrazione si è immediata-mente concentrato su una delle più de-licate e complicate fasi della vita: l’ado-lescenza. La complessità e il continuo cambiamento dell’essere umano che dall’infanzia piomba nell’età adulta è un momento che ha bisogno di continui stimoli nella sua lettura, nella sua inter-pretazione ed anche nella consapevo-lezza che non ne sapremo mai abba-stanza. L’adolescenza oggi - ci ricorda la Regione Emilia-Romagna - va indagata dalla fase che la precede: dalla preado-lescenza, che è il momento più delicato nella formazione del giovane adulto.

Nasce così Generazione Y, una ras-segna multiforme e multi linguaggio sulle nuove adolescenze. Si percorre il tema attraversando film tematici, spettacoli teatrali, conferenze in col-laborazione con l’Ausl, convegni sul futuro rubato alle giovani generazioni, mostre fotografiche e spettacoli di danza. Si alterneranno film di Wes Anderson, Laurent Cantet e una rassegna monografica su So-fia Coppola; laboratori per genitori su dipendenze, prevenzione,

affettività e autonomia; mostre fotografiche sui diritti a scuola e sui lavori effettuati dai nostri istitu-ti superiori; una mostra e conferenza sul manga oltre a uno spettacolo te-atrale e molte altre inizia-tive.

«Una rassegna, quindi, che chiama a raccolta ge-nitori, ragazzi, educatori, amministratori, cittadini, associazioni e operatori per percorrere, in modo lieve,

intelligente e a volte dissacrante quella che, un noto fumettista italiano chiama la dolescenza più che adolescenza» commenta il vicesindaco Claudia D’Eramo.

opo una campagna elettorale ed un programma di mandato che sot-

tolineavano la necessità di prendersi cura delle giovani generazioni, il lavoro dell’Amministrazione si è immediata-

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lescenza. La complessità e il continuo cambiamento dell’essere umano che dall’infanzia piomba nell’età adulta è un momento che ha bisogno di continui

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stanza. L’adolescenza oggi - ci ricorda la Regione Emilia-Romagna - va indagata

mostre fotografiche e spettacoli di danza. Si alterneranno film di

affettività e autonomia; mostre fotografiche sui diritti a scuola e sui lavori effettuati dai nostri istituti superiori; una mostra e conferenza sul manga oltre a uno spettacolo teatrale e molte altre iniziative.

che chiama a raccolta genitori, ragazzi, educatori, amministratori, cittadini, associazioni e operatori per percorrere, in modo lieve,

intelligente e a volte dissacrante quella che, un noto fumettista

RASSEGNAFilm - MARIE ANTOINETTE - Mediateca, via Caselle 22

ORE 21.00MARAPR 14

Film - MOONRISE KINGDOM - Mediateca, via Caselle 22ORE 21.00

GIOAPR 16

Conferenza - LA CONGIURA CONTRO I GIOVANI Mediateca, via Caselle 22ORE 10.30

SABAPR 18

Film - SOMEWHERE - Mediateca, via Caselle 22ORE 21.00

MARAPR 21

Laboratori - QUESTA CASA NON È UN ALBERGO! Mediateca, via Caselle 22ORE 18.00

GIOAPR 23

Mostra - DIRITTI A SCUOLA - Mediateca, via Caselle 22

Mostra - IO MANIFESTO PER LA LIBERTÀ - Mediateca, via Caselle 22Film - BLING RING - Mediateca, via Caselle 22

ORE 21.00MARAPR 28

Teatro - VIRGINIA, UNA STORIA DI BACI E BUGIE ITC TEATRO, via Rimembranze 26ORE 18.30

Laboratori - ANIMA E CORPO - Mediateca, via Caselle 22ORE 18.00

GIOMAG 07

Film - GIOCHI D’ESTATE - Mediateca, via Caselle 22ORE 21.00

GIOMAG 14

Mostra - DIARI PER GLI OCCHI - Mediateca, via Caselle 22Laboratori - ESSERE FUORI: DROGHE & ALTRI RISCHI Mediateca, via Caselle 22

ORE 18.00GIOMAG 21

Mostra - LATITUDINI DEL MANGA - Mediateca, via Caselle 22

SABMAG 30

ORE 10.30

LUNAPR 27 VEN

MAG 15LUNAPR 27 VEN

MAG 15

LUNMAG 04 DOM

MAG 31

MARAPR 28

Teatro - FESTIVAL DELLE SCUOLE ITC TEATRO, via Rimembranze 26

VENMAG 15 SAB

MAG 30

Conferenza - LATITUDINI DEL MANGA - Mediateca, via Caselle 22

SABMAG 30

ORE 20.30 Danza - CAMBIO DUNQUE SONO - Corte Comunale, via Emilia 92

SABMAG 30

DA A

DA A

DA A

DA A

SABGIU 06

DA A

Novità per la donazione degli organiQuarta città dell’Emilia Romagna e tra le

prime in Italia tra i comuni non capo-luogo, San Lazzaro ha aderito al progetto “Una scelta in Comune”, che consente ai cittadini maggiorenni di indicare all’ana-grafe comunale, in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità, la propria volontà di donare organi e tessuti.

La possibilità di registrare il proprio con-senso (o diniego) informato alla donazio-ne, compilando un semplice modulo pres-so l’anagrafe del Comune di residenza, è stata introdotta dalla legge n°98/2013 e re-

cepita dal Comune di San Lazzaro con la deli-bera 168 del 16 ottobre 2014. Sono già decine i cittadini sanlazzaresi che, nei primi giorni di operatività, hanno scelto di indicare nella pro-pria nuova carta d’identità la volontà, valida a tutti gli effetti di legge, di donare gli organi.

«È per noi motivo di orgoglio - sottolinea l’assessore al Welfare, Giorgio Archetti - essere tra i primi Comuni della regione e tra i primi in Italia ad aver aderito a questa iniziativa, che nasce dalla volontà di favorire il consenso informato alla donazione degli organi quale gesto di responsabilità, di altruismo e di soli-

darietà».Tra le novità, la semplicità per il cittadino,

che ha la possibilità di effettuare questa scelta all’atto del rinnovo del documento; restano naturalmente valide le altre moda-lità previste dalla legge, tra cui la compi-lazione del vecchio tesserino blu del Mini-stero della salute, compilando e firmando un modulo presso gli uffici Urp delle Ausl di appartenenza, oppure sottoscrivendo l’atto dell’Aido, l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, in prima fila per sostenere il progetto.

Un nuovo “gattile” alla Cicogna,sarà pronto prima dell’estateUn’altra promessa mantenuta per la Giunta Conti: la realizzazione del nuovo gatti-

le, dopo anni di incertezza, promesse e dietrofront.  I lavori per la realizzazione della Nuova Oasi Felina sono stati consegnati lunedì 23 marzo alla ditta che a seguito di proce-dura negoziata se li è aggiudicati. I lavori hanno preso il via lunedì  30 marzo, dopo la si-stemazione della cartellonistica e degli apprestamenti, nell’area di via Maestri del Lavoro. Contrattualmente sono previsti 90 giorni per completare le opere, ma presumibilmente si impiegherà meno tempo per avere il nuovo gattile prima dell’inizio dell’estate, ben prima dei termini previsti solo fino a poche settimane fa.

affettività e autonomia; affettività e autonomia;

AZIONE YGENER

RASSEGNA SULLE NUOVE ADOLESCENZE

2° EDIZIONE da febbraio a giugno 2015

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito

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San Lazzaroin Piazza

Sportello YouMob e Informagiovani

notizie

Promozione del volontariato in cassa integrazioneL’aumento della disoccupazione e

delle situazioni di disagio non solo economico, ma anche sociale, psicologico e relazionale, è un dato di cui un’ammini-strazione deve farsi carico cercando una strada che possa trasformare le avversità in piccole forme di opportunità.

L’impegno solidaristico in attività di vo-lontariato a favore della comunità rap-presenta un’opportunità per mantenersi attivi, rendersi utili e impegnarsi per gli altri anche portando saperi, competen-ze ed esperienze, per costruire relazioni umane positive che riducano il rischio di isolamento, depressione e fragilità di vita.

«Pur non risolvendo il grave problema della mancanza di un’occupazione - affer-ma il vicesindaco Claudia D’Eramo - l’im-pegno volontario diventa un’esperienza di valore esistenziale e di empowerment per la singola persona e per il suo sistema

Informare i giovani sulle opportunità di mobilità nell’Unione europea per

cogliere nuove opportunità di studio, di vita, di lavoro. Questo l’obiettivo princi-pale dello sportello YouMob che, a partire dal 18 marzo, è presente presso il palazzo comunale tutti i mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18 grazie alla collaborazione instaurata con la rete YouNet, volta a pro-muovere l’accesso al diritto all’informa-zione, la rete del terzo settore e progetti di cittadinanza attiva, oltre alla promozio-ne dei diritti, tutto ovviamente sotto una dimensione europea ed interculturale.

«L’obiettivo di YouMob è offrire ai giova-ni un punto di riferimento di qualità dove informarsi sulle opportunità offerte dalla Commissione Europea, a partire dai pro-getti di mobilità fino alle vere e proprie esperienze formative all’estero che pos-sono rappresentare una tappa determi-nante nel percorso di crescita personale e professionale dei giovani - sottolinea la

vicesindaco Claudia D’Eramo». «I nostri ragazzi - aggiunge il sindaco Isa-

bella Conti - potranno orientarsi, essere gui-dati nel loro progetto all’estero e presto il Comune conta di poter anche accogliere nei confini di San Lazzaro dei gruppi di giovani volontari da altre nazioni comunitarie, per rafforzare lo spirito di cittadinanza europea e condividere esperienze e culture».

L’inaugurazione del servizio YouMob è ar-rivata in concomitanza con la presentazione del rinnovato servizio Informagiovani del Comune di San Lazzaro, uno spazio d’infor-mazione, gratuito e aperto, per tutti i giova-ni che desiderano orientarsi nel mondo del lavoro, della formazione scolastica e profes-sionale e del volontariato.

Il nuovo Informagiovani sarà liberamente raggiungibile tutti i mercoledì pomeriggio negli stessi orari di YouMob, presso l’URP in piazza Bracci, e sempre contattabile via email per fissare appuntamenti in giornate diverse dal mercoledì.

relazionale, ma anche per l’associazione che accoglie il nuovo volontario e, in ultimo, per la comunità nel suo insieme». Per questo la Città metropolitana, il Centro servizi per il vo-lontariato, il Comune e il Distretto di San Laz-zaro, le organizzazioni sindacali e il Centro per l’impiego hanno sottoscritto un accordo per avviare un progetto pilota di sensibilizza-zione e promozione del volontariato, di cui San Lazzaro è capofila e promotore, e che

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nasce con l’intento di facilitare e promuo-vere l’esperienza di volontariato all’interno di Organizzazioni Non Profit (ONP) per le persone che vivono un periodo di inattività lavorativa (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione).

Il ruolo delle associazioni si arricchirà di una importante funzione sociale e comu-nitaria: la promozione e valorizzazione dell’essere cittadino attivo e volontario come riconoscimento dell’identità sociale della persona che, pur vivendo una fase di grande vulnerabilità e bisogno, si attiva in modo costruttivo con le sue capacità ed esperienze.

Per chi sceglierà di svolgere attività di vo-lontariato in modo continuativo, potrà es-sere offerto un percorso di individuazione e riconoscimento delle competenze acqui-site, da riportare sul Libretto delle compe-tenze e nel curriculum professionale.

Sportelli di ascolto, un’eccellenza per San LazzaroOltre 200 segnalazioni l’anno, in me-

dia, finiscono sul tavolo del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Tema? Il disagio del minore, in tutte le sue accezioni e forme, e il suo “diritto all’ascolto”, sancito dalla Carta europea dei diritti del Fanciullo.

Una rete capace di accompagnare il di-sagio giovanile dalla scuola dell’infanzia alle superiori, quella implementata nel corso degli anni a San Lazzaro, grazie

all’intervento diretto del Comune: la novi-tà della rete degli spazi d’ascolto consiste nell’aumento della ‘copertura’ e della quali-tà e nei servizi di monitoraggio e valutazio-ne, che consentono all’amministrazione di orientare azioni e politiche di prevenzione del disagio sociale di bambini e ragazzi, delle famiglie e del personale scolastico.

Spazi di relazione e di incontro gratui-to dedicati ai ragazzi, ai genitori e agli in-segnanti che risiedono e frequentano le

scuole di San Lazzaro; la rete degli Spor-telli d’ascolto è stata messa a sistema nell’ambito del progetto “Benessere e bendivenire”, nato grazie alla presiden-te dell’Istituzione Sophia Ivana Sum-ma, attirando l’attenzione del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza che considera quella sanlazzarese una “best practice” per altri territori “che mostrino altrettanta sensibilità a que-sto tema”.

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San Lazzaroin Piazza

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Mercoledì 15 aprileIn questo silenzio.Una memoria della distruzione di San Lazzaroore 21 - Sala della ComunitàParrocchia di San Lazzaro di Savena - Ingresso da Parco 2 Agosto.

Reading con letture e proiezioni in memoria del tragico bombardamento

del 15 aprile 1945 su San Lazzaro.Coordinamento di Sandro Merendi e letture a cura degli attori del Teatro

dell’Argine.Interventi di Mauro Maggiorani, Giovanni Bettazzi e Mons. Domenico Nucci

> Ingresso libero

Venerdì 17 aprileI quaderni del Savenaore 17,30 - MediatecaVia Caselle, 22 - San Lazzaro di SavenaPresentazione del numero 14 della rivista “I quaderni del Savena”I Quaderni raccolgono da sempre studi inerenti la realtà storica, socio-economica, politica e ambientale di San Laz-zaro e delle comunità che si affacciano sulle vallate del Sa-vena e dell’Idice. Questo nuovo numero miscellaneo ospita contributi dedicati a Luigi Fantini, alla memoria delle due guerre mondiali, alla storia del Savena e alla figura del pit-tore Salvatore Girgenti.Introduzione di Mauro Maggiorani.ore 19.30 aperitivoore 20.30 verrà proiettato il documentario  “La battaglia della Gaiana: soldati e civili nell’ultima tragedia per la libe-razione di Bologna, 17-18-19 aprile 1945”; di Davide Cerè, a cura di Giorgia Bottazzi e Fabio Avoni.Introduzione di Mauro Maggiorani, commenti e ricordi del testimone Luciano Zanotto.> Ingresso libero

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Martedì 21 aprile

Donne in guerra: parole e immagini della

seconda guerra mondiale a San Lazzaro

di Savena.ore 18.00 – Sala Eventi – Mediateca

Via Caselle, 22 - San Lazzaro di Savena

Proiezione di video-interviste a donne che hanno partecipato alla

Resistenza, in collaborazione con il Centro sociale Malpensa

Introduzione e ricordi a cura di Giovanni Bettazzi.

> Ingresso libero

Venerdì 24 aprile70° della Liberazioneore 18 - PalayuriVia Repubblica - San Lazzaro di SavenaRievocazione storica del 70° della Liberazione.In collaborazione con il Museo Memoriale della  Liberazione di San Lazzaro.Alle ore 18 arrivo della Colonna della Libertà per la rievocazione storica della Liberazione, colonna che il giorno successivo proseguirà il proprio percorso di liberazione verso la città di Bologna.La Roaring Emily Jazz Band inaugurerà la serata con una performance in versione marching band fino ad arrivare al Palayuri, il palazzetto nel Parco della Resistenza presso cui prenderà vita la grande festa di liberazione. Così come auspicato dall’ANPI nazionale, già il Comune di San Lazzaro aveva impostato la sua celebrazione della serata del 24 aprile all’insegna di una festa di popolo divertente, lieve, spensierata, così come furono le ore successive alla Liberazione in tutta Italia.«Si balla per le strade, sui marciapiedi, nei viali, […] questa esplosione di letizia, di libertà, quasi a cancellare definitivamente le ore buie degli odi, delle diffidenze». Questa testimonianza rende bene lo spirito di quei momenti: il desiderio di tornare alla pienezza della vita dopo anni di dittatura e guerra.E così faremo anche noi, 70 anni dopo. É un invito aperto a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza.Liberi di cantare e ballare. 70° della Liberazione.Musica e danza per celebrare lo spirito più autentico della Liberazione.

Sabato 25 aprileFesta in piazza Bracciore 16Celebrazione del 25 aprile alla presenza del Sindaco e di Mons. Luigi Bettazzi,

Vescovo emerito di Ivreacon la partecipazione del Corpo musicale Città di San Lazzaro e dell’Anpi.

Settantesimo della Liberazionetutte le iniziative in città

Il 25 aprile commemorazione in piazza Bracci con il sindaco e Monsignor Bettazzi. Il giorno prima, al PalaYuri, rievocazione storica dell’anniversario, con una festa di popolo divertente, lieve, spensie-

rata, così come furono le ore successive alla Liberazione in tutta Italia con il desiderio di tornare alla pienezza della vita dopo anni di dittatura e guerra. Le altre iniziative.

Page 13: Nelle pagine centrali del giornale la bandiera della ......Foto: Giancarlo Fabbri, Palmiro Monti. Redazione: presso sede Pd, via Emilia, 2 (ponte Savena) San Lazzaro - tel. 051450654

San Lazzaroin Piazza

Dalla fine del 2012 il Pd di San Lazzaro è stato impe-gnato in una continua cor-

sa elettorale fra primarie ed ele-zioni nazionali e locali. Nel 2012 primarie nazionali a novembre, parlamentarie a dicembre. Nel 2013 elezioni nazionali a febbraio, congresso provinciale e nazionale tra ottobre e novembre e primarie nazionali a dicembre. Nel 2014 primarie comunali a febbraio, elezioni comunali ed europee a maggio, primarie regionali a set-tembre, elezioni regionali a no-vembre… Incredibilmente e salvo sorprese il prossimo congresso (con primarie nazionali) sarà nella seconda metà del 2017, le elezioni nazionali nel 2018, mentre le ele-zioni comunali e regionali saranno addirittura nel 2019 insieme alle europee… anche se nel frattem-po, l’anno prossimo, ci saranno le comunali a Bologna e le sciabole già tintinnano.

Per inciso, a 70 anni dalla libera-zione, ci deve essere ben presente il sacrificio di tanti perché oggi noi si possa esercitare, donne e uomini tutti, il diritto di voto: per questo non possiamo guardare con sufficienza a questi passaggi democratici. Essi sono conditio sine qua non se vogliamo, nel pa-ese e nei partiti, che chi guida le istituzioni a tutti i livelli non sia nominato e calato dall’alto, non sia un uomo solo al comando, ma risponda innanzitutto ai cittadini che lo hanno liberamente scelto ed eletto come parte di una squa-dra e di una proposta più ampia. Dettagli di cui Silvio Berlusconi e Beppe Grillo non si sono mai cura-ti, come ben sappiamo.

Non a caso fin dal congresso del 2013 era emersa l’esigenza, alme-no a livello di Pd di San Lazzaro, di fermarci a riflettere sul nostro essere comunità politica, su come svolgere il nostro ruolo di ponte tra cittadinanza ed amministrazio-

ne, su come elaborare e proporre soluzioni ai problemi della nostra città, senza far cadere queste ri-flessioni nel mezzo delle compe-tizioni elettorali o del confronto congressuale.

Da qui l’idea di un incubatore di politica. Un incubatore è un com-plesso di strutture e attrezzature materiali; di esperienze, compe-tenze e conoscenze professionali; di relazioni istituzionali ed infor-mali; tutte quante organizzate, gestite e messe a disposizione di nuove idee imprenditoriali e di nuovi progetti di ricerca perché questi possano svilupparsi più ve-locemente, in sintonia e sinergia con altri programmi simili e poi correre con le proprie risorse.

Per questo, per la comunità di San Lazzaro, vorremmo rappre-sentare un incubatore di politica, di progetti e programmi politici, nell’alveo del manifesto dei valori e dello statuto del Pd, sfruttando l’esperienza, la competenza e l’at-taccamento dei tanti “meno gio-vani” iscritti al partito; la freschez-za di una amministrazione e di un gruppo consiliare in larga parte molto giovane ed alla prima esperienza; il complesso di strut-ture e di relazioni che abbiamo a disposizione: in parte l’abbiamo fatto negli anni passati, tanto da proporre alle ultime elezioni una squadra profondamente rinnova-ta, ora potremmo farlo in modo più sistematico.

Per fare questo la Segreteria, i Circoli e l’Assemblea comunale hanno avviato un percorso, che si sta concludendo in questi gior-ni, che permetta di approfondire alcune tematiche organizzative e programmatiche nei prossimi mesi, con l’obiettivo di iniziare a lavorare dal prossimo autun-no con nuova consapevolezza a fianco dell’amministrazione per il resto del mandato.

Il progetto ha come obiettivo

lo sfatare uno dei principali assiomi della vita sportiva: squadra che vince non si cambia! Noi abbiamo vinto, n e t t a m e n t e , raccogliendo in questi anni dal 40% a oltre il 50% dei voti dei sanlazza-resi in tutte le elezioni, ma proprio per questo, per il nostro radicamento nella co-munità cittadina, abbiamo ben chiari i nostri limiti e le nostre difficoltà e riteniamo che i risul-tati elettorali e l’ottimo rapporto instaurato dalla nostra nuova amministrazione con la comuni-tà locale, sia il miglior viatico per (re)impostare dalle fondamenta metodi di lavoro e strumenti or-ganizzativi aggiornati ai tempi correnti in modo da affiancare e stimolare concretamente il no-stro sindaco, i nostri assessori e il nostro gruppo consiliare, mai così numeroso.

Per questo abbiamo pensato di individuare inizialmente alcu-ni ambiti di riflessione e propo-sta, che confidiamo di far partire presto, e altri se ne potranno af-fiancare:• Le forme di autofinanziamento

e la trasparenza;• La comunicazione con nuovi e

vecchi strumenti;• La rivitalizzazione dei Circoli

come componenti fondamen-tale del nostro partito;

• La selezione degli ambiti te-matici su cui concentrarci da subito

• Chiarezza dell’organizzazione e delle regole di partecipazione democratica.

Se saremo stati all’altezza delle nostre aspettative, dovremo poter misurare il successo di queste atti-vità con alcuni parametri sempli-cemente misurabili. Essi sono cer-tamente i risultati elettorali che ri-usciremo a realizzare tra il 2018 e il 2019, ma prima di allora la cartina di tornasole sarà data dal numero di under 50 che riusciremo a con-vincere a iscriversi e partecipare attivamente al nostro partito e da quanto il corrente gruppo di-rigente riuscirà a promuovere l’impegno di chi già oggi è nel partito, ma lo vive comunque con distacco e poco coinvolgimento.

Tutto questo lavoro confidia-mo possa svilupparsi nelle pros-sime settimane in collaborazione e in modo complementare alla conferenza programmatica che il segretario della federazione di Bologna Francesco Critelli ha annunciato di voler sviluppare all’atto della sua elezione e con cui ci siamo confrontati nelle scorse settimane. Un progetto non dissimile sembra che verrà a breve presentato anche dal can-didato segretario regionale del Pd Paolo Calvano. Aspettiamo no-tizie a breve confidando di poter arricchire ulteriormente le nostre attività. *

Un incubatore di politica per far crescere il Pd di San LazzaroL’impegno della Segreteria, dei Circoli e dell’Assemblea comunale del Partito democratico per opera-re con nuova consapevolezza a fianco della Giunta e del gruppo consiliare per il resto del mandato. Una riflessione sull’essere comunità politica, su come svolgere il ruolo di ponte tra cittadinanza ed amministrazione, su come elaborare e proporre soluzioni ai problemi della città.

di GIANLUCA QUARTANA

nostro radicamento nella co Se saremo stati all’altezza delle

La sede di Via Emilia

il partito

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San Lazzaroin Piazza

14

gli interventi

Il tema della riforma costi-tuzionale non è al centro

dei nostri pensieri; altri sono i pensieri di questi anni: la crisi economica per cominciare, che costringe a fare i conti con una realtà sociale sempre più indebolita; la corruzione che dilaga; la sfiducia nelle isti-tuzioni e nel futuro. Per non parlare dell’ambito internazio-nale, dove la crisi dell’euro ha annebbiato le speranze di uno spazio comune europeo. E le tensioni, le guerre, le violenze diffuse in tante parti del mon-do, e in particolare nel Medi-terraneo, che hanno il duplice effetto di accrescere la massa dei disperati che emigrano sui barconi e generare insicurezza per la politica terroristica dello Stato islamico.

Sono queste, senza dubbio, le priorità legate alla nostra contemporaneità. Di fronte a ciò il resto sembra destinato a passare in secondo piano: ar-riviamo addirittura a dimenti-carci della gravità dei cambia-

Le regole vanno scritte tutti assiemesoprattutto in questi tempi di grande deriva morale. E una contrarietà che ha sviluppato precisi punti di analisi anche sulla tenuta democratica, visto che la voce dei cittadini perde sensibilmente di forza. Come non pensare, in conclusione, a Piero Calamandrei quando, ricordando le “grandi voci lon-tane” che avevano scritto la Costituzione italiana diceva: “Dietro a ogni articolo di que-sta costituzione [ci sono] gio-vani come voi, caduti combat-tendo, fucilati, impiccati, tortu-rati, morti di fame nei campi di concentramento […] che han-no dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. […] Se voi volete andare in pellegri-naggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”.

Dove andremo, domani, in pellegrinaggio?

IDEE A CONFRONTO

di MAURO MAGGIORANI - Anpimenti climatici in atto, solo per ricordare un tema che seconda-rio non dovrebbe essere affatto, visti gli effetti incontrovertibili che quotidianamente sono sotto i nostri occhi.

Per questa somma di ragioni non desta troppa meraviglia il fatto che due riforme centrali nella vita democratica di un pa-ese, quali sono la legge eletto-rale (il cosiddetto Italicum) e la riforma costituzionale, arrivino in discussione alla Camera e al Senato con la richiesta da parte del governo della fiducia. Tra-dotto: con l’invito ad approvare quanto proposto dall’esecutivo senza possibilità di emendar-lo, senza il tempo di discuterlo, senza l’occasione per soppesarlo come meriterebbe. Riforme fatte di corsa, accogliendo l’idea che ci sia qualcuno che ce le chiede (sempre l’Europa?), che siano ba-silari per il rilancio del paese (ma non era il lavoro?), che servano a modernizzare l’Italia. Che poi, dette riforme, possano essere fatte senza quella larga maggio-

ranza sempre auspicata, perché capace di tenere conto anche delle posizioni delle minoranze, sorprende ancora di più.

In questo quadro, prima anco-ra di discutere del merito delle riforme (e tanto ce ne sarebbe da dire), è il metodo individuato che appare “scarsamente” de-mocratico e lontano dall’idea che le regole vadano scritte tutti assieme. A questo punto sorge una domanda elementare: ma se questo comportamento fosse stato adottato dal governo Ber-lusconi, cosa avrebbero detto le forze di sinistra? La risposta, in passato, è sempre stata la piazza. Per queste ragione i progetti di riforma sono giudicati con molte riserve dall’Anpi. Non si tratta di una critica aprioristica, come è stato motivato e illustrato in mol-ti documenti e interventi, anche ripresi (seppure molto raramen-te) dalla stampa.

Ma è una contrarietà che par-te dalla consapevolezza della necessità di tenere salvi i valori, cosa quanto mai importante,

“Roma non è stata costruita in un giorno” è l’adagio inglese che tra-

sposto in italiano significa che “per fare grandi cose serve tempo”. La situazione di ingessatura istituzionale ha fatto si che per anni il lassismo della politica nel dare ris-poste ai cittadini abbia reso questo motto una facile scusante per chi le riforme dav-vero non le voleva fare, ma soprattutto non le ha mai fatte. Oggi tuttavia pare che questo governo e segnatamente il pre-mier Matteo Renzi, subiscano una dura condanna, quasi più aspra che in passato, non perché segnano il passo come i pre-decessori, ma proprio per “l’arroganza” nel volere cambiare verso.

In un periodo di crisi si è sempre più por-tati a dare delle colpe e a sindacare spesso anche a priori, le scelte di “chi governa”, per il solo fatto che sempre ci sarà qualcu-no che rimane scontento da una proposta di legge, da una riforma od anche solo da una intervista televisiva. Troppo spesso chi critica dimentica che il governo sta at-tuando la linea politica condivisa e votata dalla Direzione nazionale del Pd, eletta

I nodi nevralgici affrontati dal governo Renzidi PAOLO SANMARCHI

nel congresso 2013 e che nello specifico del ruolo delle Camere, tale linea non è dissimile dalle Tesi dell’Ulivo del 1996 (in particolare le tesi 1 e 4) e che a voler mettere d’accordo tutti, dalla bicamerale ad oggi, sono passati 20 anni e se contiamo bene forse 10 governi (2 Prodi, 2 D’Alema, 3 Berlusconi, 1 Monti ed 1 di Letta).

Il governo e il Pd si sono trovati nel 2013, come Prodi nel 1996 e nel 2006, di fronte a un Paese dove giustizia e legalità, lavoro e crescita economica, scuola e formazione, ambiente e territorio, restano tutti nodi irri-solti che lo pongono in coda a tutte le clas-sifiche europee e lo rendono incapace di rimanere al passo con tutto ciò che gli ruota vorticosamente intorno: da qui la necessità di aggiornare il nostro sistema-paese al con-testo istituzionale e economico di un mondo di cui rappresentiamo solo l’1% della popo-lazione.

I padri costituenti vivevano nel secondo dopoguerra e hanno ideato un saggio siste-ma per evitare totalitarismi, da qui il famoso “bicameralismo perfetto”. Se il risultato volu-to è stato raggiunto, questo ha portato degli

effetti collaterali non di poco conto, quale un sistema ingessato dove legiferare è di-venuto un processo lungo e pieno di osta-coli. Tanto tempo è passato e nel mondo che ci segue quotidianamente, dai tweet alle agenzie di stampa, tale sistema ral-lenta ogni buona iniziativa parlamentare o governativa.

Ecco perché una riforma costituzionale sarà la base per un futuro esecutivo che eserciti le sue funzioni efficacemente e di un Parlamento che produca leggi veloce-mente (e verosimilmente possa altrettanto velocemente emendarle in caso di neces-sità). Così la proposta di legge elettorale è certamente un compromesso perfettibile, come tutte le riforme, ma resta anni luce avanti a quanto ci ha consegnato Calderoli e rappresenta quanto di più vicino siamo arrivati a realizzare rispetto alla linea del centro sinistra, dal 1996 a oggi, cioè un sistema maggioritario per collegi uninom-inali a doppio turno: possiamo ricordare che l’on. Migliavacca in qualità di coordi-

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San Lazzaroin Piazza

Impegno contro la povertà CONFERENZA DELLE DONNE PD DI SAN LAZZAROAnna Boselli e Morena Gubellini

coordinatrici Conferenza Donne Pd San Lazzaro

L’impegno delle nostre parlamentari su molti set-

tori che coinvolgono la donna, dall’infanzia alla famiglia, dal la-voro alle pari opportunità, oltre a settori strategici quali scuola e sanità, è particolarmente im-portante e ci sembra doveroso darne atto anche con l’illustra-zione di mozioni che durante questi due anni di legislatura hanno presentato e fatto ap-provare.

Le onorevoli Donata Lenzi, e Marilena Fabbri, che abbiamo avuto con noi a San Lazzaro in occasione dell’8 marzo, insie-me alle senatrici Sandra Zampa e Cecilia Guerra, sono autrici di una Newsletter da cui estrapo-liamo una mozione che ci sem-bra molto significativa e sulla

quale, come Conferenza delle donne Pd di San Lazzaro, dobbia-mo discutere e impegnarci.

Il tema della povertà infantile sembra lontana” anni luce”, so-prattutto per noi che abitiamo in una regione cosiddetta “ricca”.

aiutare i nostri amministratori con proposte concrete tese a far superare la soglia di povertà per quelle famiglie o ”non famiglie” che vivono un profondo disagio anche e soprattutto nella compo-nente infantile.

«L’Italia è agli ultimi posti in Eu-ropa per quanto riguarda il be-nessere e i diritti dei bambini - è scritto nella mozione 1-108 ap-provata in Parlamento -. La politi-ca deve mettere al centro il tema della povertà infantile. Il governo si è impegnato a definire una stra-tegia nazionale che contrasti le diverse manifestazioni di pover-tà infantile e il grave fenomeno della dispersione scolastica e ad assumere iniziative per evitare che finanziamenti e obiettivi con-cordati con Regioni ed Enti locali

vengano disattesi. Inoltre, il go-verno si è impegnato a garanti-re i diritti di cittadinanza - come il diritto all’istruzione, il diritto alla fruizione delle mense sco-lastiche e il diritto al trasporto pubblico - nonché ad assumere iniziative per rifinanziare la leg-ge sull’infanzia e l’adolescenza del 1997, nei limiti di vincoli di bilancio, e a mettere a sistema le buone prassi già esistenti sul territorio nazionale. Il tema è stato posto all’ordine del giorno in concomitanza della giornata internazionale dell’infanzia».

Come è bene esplicitato nella mozione deve esserci un’azione comune sia a livello governati-vo che nelle amministrazioni lo-cali ed in questo senso si orien-terà il nostro agire.

Purtroppo così non è, anche in questa regione e in questa nostra città si annidano gravi problemi, certamente meno numerosi che altrove, e noi, proprio per il ruolo che abbiamo all’interno del Parti-to democratico locale, dobbiamo

Il coraggio di cambiare il mondodeve venire da noi stesse

Dal 23 febbraio 1909, primo “Woman’s Day” celebrato negli Stati Uniti, all’8

marzo 1917, quando una grande manife-stazione di donne celebrava la fine della guerra e le ceneri della Russia zarista. Fino alla leggenda - purtroppo ispirata ad un fat-to realmente avvenuto anni prima - sull’ori-gine della manifestazione legata al rogo di una fabbrica di “Cottons” a New York, dove avrebbero perso la vita 123 operaie.

Questa è l’origine storica della Giornata in-ternazionale della donna, che ne ricorda le conquiste sociali, politiche ed economiche. Ne ricorda le discriminazioni e le violenze di cui sono state oggetto e di cui, in molte par-ti del mondo, sono ancora oggetto.

Conviene, in un Paese come l’Italia - l’ul-timo del mondo civile ad avere esteso il suffragio universale alle donne e in cui il “delitto d’onore”, eredità del Codice Rocco, è rimasto legge dello Stato fino al 1981 - rileg-gersi attentamente questa pagina di storia e constatare con orgoglio quanto i tempi sia-no cambiati, senza paura di denunciare, con altrettanta fermezza, quanto ancora non va.

Perché noi donne non abbiamo paura. Sappiamo farci carico della memoria del passato, ma siamo sempre pronte a proiet-tarci nel futuro.

Ho avuto l’onore di incontrare, qualche

di mia madre, alle lotte di mia nonna parti-giana, agli sguardi di tutte le donne fanta-stiche della mia città che ogni giorno ho l’onore di rappresentare e di incontrare. Giocare la mia partita nel mondo, senza vittimismi, con la schiena dritta, consape-vole che le differenze di genere che - oltre un certo femminismo “egalitario” - non solo esistono, ma sono e devono rappresentare una ricchezza.

Non abbiamo bisogno di quote rosa. Il coraggio di cambiare il mondo deve venire da noi stesse. Insieme a tutte le donne del mondo vittime quotidianamente, od anche una volta soltanto, di soprusi, ingiustizie, di qualsiasi tipo esse siano, economiche, so-ciali, fisiche.

Siamo fortunate ad essere donne perché, da quando veniamo al mondo, sappiamo di poter essere madri e, con la stessa libertà, possiamo scegliere di non esserlo. Sap-piamo prenderci cura degli altri, a volte sacrificando noi stesse. Sappiamo in cuor nostro che ogni fiore di mimosa è una lacrima per tutte le violenze subite dal-le donne, nel passato e nel presente. Ma dopo il lungo inverno la terra rinasce e non dobbiamo avere paura, quindi, di dare il no-stro contributo - da donne e di donne - a fare del mondo un posto bellissimo.

giorno fa, la presidente dell’Associazione don-ne e madri di Srebrenica, donne che hanno perso nell’orrenda strage, causata dall’indiffe-renza della comunità internazionale, mariti e figli, quanto avevano di più caro, senza avere neppure il diritto di vederne restituiti i corpi. Donne straordinarie che non hanno rinuncia-to a vivere, ma hanno scelto di vivere affinché nessuna Srebrenica possa esistere mai più, in nessun luogo.

Un incontro che mi ha toccato molto, che dimostra la grande forza delle donne nel man-tenere la schiena dritta anche di fronte alle tragedie più atroci, che dimostra come tutte le donne del mondo possano e debbano unirsi per lasciare ai nostri figli un mondo migliore di come lo abbiamo trovato.

“Sebben che siamo donne, paura non abbia-mo. Per amor dei nostri figli, in lega ci mettia-mo”, cantava “La lega delle donne” nella cele-bre canzone di lotta sindacale. Una lotta che, nel 2015 ed a casa nostra, si combatte contro il pregiudizio, contro la discriminazione sottile di un Paese come l’Italia dove si è dovuti ricor-rere alle quote rosa per affrontare - piuttosto maldestramente - il problema della mancanza di rappresentanza da parte delle donne in po-sizione di vertice.

Essere donna ed essere sindaco nel 2015 per me significa questo. Rendere onore all’amore

iniziative

di ISABELLA CONTI

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San Lazzaroin Piazza

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iniziative

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La politica che cambia l’Italia Il PD ha promosso la legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti perché è

giusto che i partiti diano l’esempio. La nuova legge prevede solo finanziamenti privati

e volontari. Tra questi il 2x1000 dell’IRPEF già versata, esattamente come avviene

con il 5x1000 per le associazioni di volontariato e le ONLUS.

Nel mod. 730 metti la tua firma e indica il codice M20 per destinare il tuo 2x1000 al

PD. In questo modo ci darai una mano a cambiare l’Italia, a fare le riforme che servono

al Paese, a costruire una politica utile alla democrazia e agli italiani.

Aiutaci a cambiare l’Italia Il PD è l’unico partito che organizza le primarie per le cariche di partito e per le

candidature nei Comuni e in Parlamento. E’ il partito che promuove la partecipazione

degli iscritti e degli elettori, che è presente sul territorio con i suoi Circoli, con migliaia

di iscritti e di attivisti che, in ogni località, organizzano assemblee e incontri, fanno

attività politica. Tutto questo ha un costo. Servono risorse, e quelle degli iscritti e

delle Feste dell’Unità sono importanti ma non bastano.

Con il tuo 2x1000 possiamo fare di più, possiamo promuovere la buona politica in

Italia e nei territori.

Ai circoli Pd una parte delle donazioniDopo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti -

hanno scritto Alberto Aitini, responnsabile organizzazione e Carlo Castelli, tesoriere del Pd bolognese - «è possibile per ogni contribuente sostenere, volontariamente e senza nessun aggravio di costi, l’attività del Partito democratico destinando ad esso il 2 per mille dell’Irpef. È fondamentale, per chi ha l’ambizione di far vivere un grande partito radicato come il nos-tro, attivarsi affinché  le strutture sui territori abbiano le risorse necessarie per continuare ad essere luoghi vivi ed attivi, luoghi non solo raggiungibili e aperti a iscritti e cittadini, ma anche capaci di fare iniziativa politica e promuovere partecipazione. Ecco perché, come federazione del Pd di Bologna, abbiamo chiesto al Pd nazionale che parte delle donazioni ricevute attra-verso il 2 per mille vengano destinate ai Circoli, perché è giusto premiare chi si impegna».

«In concreto - spiegano ancora Aitini e Castelli -, destinare il proprio due per mille al Pd è una procedura molto semplice che, appunto, non comporta aggravio di costi per chi decide di farlo in sede di dichiarazione dei redditi o in maniera au-tonoma, online o via posta tradizionale. Per indicare la propria preferenza al Partito democratico, nella parte relativa al due per mille, bisogna apporre la propria firma nel riquadro “Scelta per la destinazione del due per mille dell’Irpef” indicando il codice “M20” nella casella per il codice del partito prescelto».

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San Lazzaroin Piazzaambiente

Cittadini sanlazzaresi si sono associati per dare il via a una forma innovativa

di partecipazione attiva sui temi dell’energia rinnovabile e soste-nibile. L’assemblea ha votato un consiglio direttivo ed ha eletto Walter Berti presidente e Maria Vittoria Vignoli vicepresidente.

Contribuire a ridurre le emis-sioni climalteranti e promuovere lo sviluppo sostenibile dell’eco-nomia locale: sono gli ambiziosi obiettivi che stanno dietro alla costituzione delle Comunità so-lari locali. Si tratta di associazioni di cittadini organizzate a livello comunale con lo scopo di af-fiancare e stimolare la comunità

locale a raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 attraverso attività di sensibilizzazione e ad incentivi concreti alle famiglie per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di utilizzo delle fonti rinnovabili.

I “pilastri” su cui si fonda sono il risparmio energetico e la pro-duzione di energia locale da fonti rinnovabili, così che i cittadini possano diventare davvero pro-tagonisti di una vera e propria transizione energetica orientata ad un’economia fondata su una produzione di energia distribuita e “democratica”, da fonti rinnova-bili.

Accanto, quindi, al già di per sé

La Comunità Solare Localeattiva anche a San LazzaroObiettivi dell’associazione la riduzione delle emissioni che alterano il clima e la promozione dello sviluppo sostenibile dell’economia.

di ANNALISA PALTRINIERI

importante obiettivo di frenare il riscaldamento globale e le emis-sioni nocive, è possibile costruire una nuova economia in cui le ri-sorse oggi impiegate per l’acqui-sto di combustibili possano es-sere investite nella riconversione ecologica su scala locale e nella qualità della vita della nostra co-munità.

Non solo: l’idea che sta alla base della costituzione delle Csl è che occorra ripensare l’energia come bene comune che deve essere garantita a tutti sia nella sua ridu-zione che nella sua produzione da fonti rinnovabili prodotte sul territorio. Occorre incardinare le azioni sul fabbisogno di energia

della cittadinanza e delle imprese attraverso un approccio diffuso all’auto-consumo. L’elemento in-novativo è rappresentato proprio da questo aspetto: superare la gestione delle politiche energe-tiche su scala nazionale affidata fino ad ora alle grandi compa-gnie, per coinvolgere le comunità locali attraverso piccole azioni in grado di incidere significativa-mente sul territorio. Un esempio concreto di come p iccole azioni individuali possano determinare grandi cambiamenti.

Informazioni:[email protected]@comune.sanlaz-zaro.bo.it

Attivo lo Sportello energiaFornire informazioni puntuali ai cittadini e alle imprese del territorio

sulle opportunità e sui vantaggi di “consumare meno e consumare meglio”. Questa la mission del nuovo Sportello Energia del Comune di San Lazzaro, presentato in febbraio durante la giornata M’Illumino di Meno, l’iniziativa lanciata dalla trasmissione Caterpillar di Radio 2 (a cui il Comune ha aderito) dedicata al risparmio energetico e al riuso di ma-teria prima ed energia.

Una giornata che ha visto fra l’altro, per le vie del centro, la sfilata “Mille luci in bici”, lo spegnimento simbolico delle luci del Palazzo Co-munale e l’accensione di lumini sulla facciata comunale.

Il presupposto del nuovo servizio? Sono i consumi privati ad incidere per quasi il 98% sul totale dei consumi energetici della nostra città. A certificarlo il Paes, Piano d’azione per l’energia sostenibile redatto dal Comune nell’ambito del Patto dei sindaci.

«Il Piano - osserva l’assessore all’Ambiente Marina Malpensa - ci im-pegna come Comune ad incentivare norme regolatorie, promuovere buone prassi e strumenti legislativi tali da rendere i consumi ‘pubblici’ più virtuosi ed efficienti. Ma è del tutto evidente che intervenire sugli edifici, i trasporti e i consumi pubblici serve a poco, se in parallelo non vi è una modifica dei comportamenti da parte dei privati». 

Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17; per prendere un appuntamento, telefonare allo 051-6228011 (in orario d’ufficio) o scrivere al nuovo indirizzo mail [email protected]. Tra gli altri servizi, anche il supporto nella lettura e va-lutazione dei consumi delle bollette, l’informazione sulla disponibilità di contributi e finanziamenti o su iniziative, anche da parte di associa-zioni di categoria, di promozione del risparmio energetico o delle fonti rinnovabili.

natore della segreteria Bersani e incaricato delle trattative con il Popolo della Libertà sulle riforme istituzionali, ribadì questa linea spiegandoci però in Sala di città, che l’unico compromesso possibile con il centro destra era sul prowporzionale tedesco e su quello stavano lavorando…

Ma come detto l’attività svolta tocca tanti nodi nevralgici da tempo bisognosi di at-tenzione e che meriterebbero ciascuno uno specifico approfondimento: la corruzione per anni ci ha visto relegati come fanalino di coda tra i paesi industrializzati, si sta met-tendo mano a questo settore adesso (e non prima). La riforma del lavoro, con in partico-

lare l’adozione del contratto a tutele cres-centi, adesso, ha associato importanti sgravi contributivi per le aziende alla indifferibile necessità per molti giovani e meno giovani di poter iniziare un processo di stabilizzazione lavorativa, fino ad ora impedito da un mer-cato del lavoro sostanzialmente segmentato tra garantiti e non.

La scuola, non dimentichiamola, con un percorso riformatore che ha coinvolto fin dall’inizio in modo aperto e libero insegnanti, personale Ata, genitori e studenti, e che ora inizia a prendere forma nelle aule parlamen-tari, senza che si possa dimenticare l’epocale impegno a dare stabilità e certezze contrat-tuali agli insegnanti precari. Adesso è la volta buona.

Ora, pensare che sia possibile fare tutto e bene in poco tempo, è assolutamente irre-alistico, tuttavia chi accusa di autoritarismo il premier dimentica che con il partito del “mettiamo d’accordo tutti”, l’Italia è arretrata sino all’orlo del baratro attuale, ostaggio delle varie mini minoranze al 3% che facev-ano cadere i governi. Il Pd o i partiti che lo hanno preceduto, non ha vinto elezioni o se le ha vinte ha dovuto governare in caotiche coalizioni che ben ricordiamo, che vogliamo sperare nessuno rimpianga.

Come diceva Denis Waitley: “vi sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”.

Paolo Sanmarchi

>> segue da pag. 14

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San Lazzaroin Piazza

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Lutti nel Partito democraticoDavvero un inizio d’anno da dimenti-

care. Angelo Paltrinieri (nella foto), il suo ultimo viaggio l’ha fatto a marzo ver-so la terra di origine di Fabbrico (Re). Nel Pd svolgeva la funzione di tesoriere del Circolo di Ponticella e, finché la malattia glielo ha permesso, lo si poteva trovare alla cassa del bar alla Festa della Cicogna. Appassionato di musica, non sentiremo più i suoni della sua fisarmonica e del pia-noforte e la sua voce accompagnare vec-chi canti popolari.

Nello stesso mese è mancato anche

Giorgio Generali, a suo tempo dirigente nel calcio giovanile di San Lazzaro, e, a gennaio, è mancata Nella Calamelli, entrambi iscritti al Circolo “2 Giugno”, da sempre impegnati nelle feste dell’Unità. Vogliamo anche ricor-dare Gigliola Giulianini, la mamma di Gra-zia, la cassiera del ristorante tradizionale del-la Cicogna.

Il Pd di San Lazzaro si stringe ad Annali-sa,  Clara, Fabrizio, Federico, Luisa, Gianni, Tiziana, Grazia, Agostino. A tutti vada un ab-braccio e un sincero pensiero di vicinanza a cui si associa la redazione del giornale.

Lo scorso 19 febbraio anche il comandante partigiano “Tom”, ossia il mitico Sergio

Sasdelli già a capo della polizia municipale di San Lazzaro, ha superato il fronte della vita a 88 anni di età. Che fosse uno degli storici personaggi della San Laz-zaro artigiana e rurale di 8.656 abitanti, censiti nel 1951, diven-tata la città di oltre 31 mila resi-denti di oggi, lo ha dimostrato il lungo corteo di persone che lo ha accompagnato all’ultima resi-denza nel cimitero comunale.

Oltre alla moglie Giuliana, ai parenti, e agli ex colleghi vigili, per i viali del camposanto segui-vano il feretro il gonfalone comu-nale, le bandiere dell’Anpi di Oz-zano e San Lazzaro, il vicesindaco

Claudia D’Eramo e l’assessore Giorgio Archetti, il comandan-te dei carabinieri luogotenente Marco Obinu, il comandante della polizia municipale Nico-letta Puglioli, gli ex sindaci Luigi Dovesi e Aldo Bacchiocchi e tanti amici. E dire che finché ne fu in grado per decenni fu Sasdelli a guidare i cortei e la banda fino al Sacrario dei Caduti in occasione delle feste per le ricorrenze civili del 25 aprile e del 4 novembre

Infatti il comandante partigia-no “Tom” dopo il 25 aprile del 1945 fu congedato col grado di capitano riconosciutogli dalle autorità militari italiane e alleate. Dopo la liberazione fu l’unico vi-gile del Comune poi comandan-te della polizia municipale fino

Addio a Sergio Sasdelliil comandante “Tom”Un lungo corteo di amici e conoscenti ha accompagnato fino al cimitero comunale il feretro dell’ex capo della polizia municipale morto lo scorso febbario all’età di 88 anni.Giovanissimo entrò nella Resistenza e costituì a Idice un gruppo spontaneo con altri operai.

di GIANCARLO FABBRI

al pensionamento dopo 43 anni di servizio. Già presidente per molti decenni della locale sezio-ne Anpi, Sergio Sasdelli, figlio di Giuseppe e di Maria Tattini, era nato il 12 gennaio 1927 a Castel San Pietro dell’Emilia.

Operaio, nel 1943 è già resi-dente nel Comune di San Laz-zaro, nel gennaio del 1944, a 17 anni di età, iniziò l’attività clandestina nella resistenza con incarichi di staffetta e diffusione di stampa antifascista. Il primo gruppo spontaneo fu costituito da Sasdelli con altri operai, a Idi-ce, iniziando azioni di disturbo, sabotaggio e fornitura viveri ai compagni attestati sulle colline tra l’Emilia e la Romagna. Militò poi nella 4^ brigata “Venturoli

Il comandante Sasdelli assieme a Papa Wojtyla

Garibaldi”, dove, nell’agosto del 1944 divenne comandante di compagnia e, nel gennaio del 1945, assunse il comando del-la brigata “Andreoli”. Il capitano “Tom” rimase anche ferito du-rante un’azione di sabotaggio al ponte della via Emilia sull’Idice.

Sasdelli era sempre vissuto con alti ideali di democrazia ri-spettando, e facendo rispettare, le regole e le leggi; il suo rigore era proverbiale. Ma anche la sua umanità e un Papa, Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, tornando nel 1982 al cimitero dei polacchi dopo le visite del 1973 e del 1978 come arcivescovo di Cracovia, quando lo vide a fianco di monsi-gnor Domenico Nucci gli sorrise e gli disse: «Mi ricordo di te». *

in ricordo

Il corteo funebre

Page 19: Nelle pagine centrali del giornale la bandiera della ......Foto: Giancarlo Fabbri, Palmiro Monti. Redazione: presso sede Pd, via Emilia, 2 (ponte Savena) San Lazzaro - tel. 051450654

Girgenti: l’altro tempo della pitturaTanta gente e personalità della cultura

locale e bolognese, alla vernice della retroprospettiva dedicata al pittore e poeta Salvatore Girgenti, svoltasi nel marzo scor-so in Sala di Città in occasione del quinto anniversario della scomparsa.

Siciliano nel cuore e nei colori, intellettua-le, sindacalista, docente, ha lasciato tanti ricordi di sé, e rimpianti. Come l’aver sco-perto la pittura in età avanzata ponendosi subito su un livello alto e già nel 2012, Gir-genti, era stato ricordato con un volume di oltre 200 pagine a colori, curato da Giovan-na Mauro, che raccoglieva le immagini di oltre ottanta dipinti e circa quaranta liriche dell’artista oltre alla biografia personale e i testi di critici che hanno scritto di lui.

Salvatore Girgenti, nato nel 1921 a Ler-

cara Friddi (Palermo), dal 1974 viveva a San Lazzaro dove insegnava italiano e storia nel-la scuola media Rodari. Come pittore aveva esposto in varie città italiane poi all’estero, perfino a New York, con apprezzamenti di cri-tici esigenti.

La mostra in Sala di Città, curata da Giovanna Mauro con allestimento di Giuseppe Pedrini, è stata occasione di un convegno con interven-ti dell’assessore alla cultura Marina Malpensa, di Mauro Maggiorani docente dell’Università di Bologna, di Guido Armellini dell’Università “Primo Levi”, di padre Fabrizio Valletti, infine di Luigi Dovesi, Anna Spadafora, Francesco Sto-rani, Andrea Forlani ed Erminio Serio.

Per informazioni: [email protected]; www.salvatoregirgenti.it.

g.c.f.

La poesiaInsonnia

L’immagine fluorescente dell’oraattraversa il buio della stanza.

Vorresti governare il tempo,placare l’attesa che pare eterna,

soffocare l’ansia dei pensieri ricorrenti… in cerca del mattino.

Accendere la luce porta alla realtà,dura da vivere a quell’ora,

quando il corpo chiede riposo e ogni volta la mente rifiuta,come una femmina stizzosa,

alla richiesta di un ballo.

Le note liete e tristi della vitasi susseguono e obbligano a danzare.

Senza poter scegliere il ritmo che viene scandito da un maestro d’orchestra

che nessuno conosce e al quale non puoi chiedere d’eseguire

la tua canzone preferita!

Gabriele Carati

La letteraIl nuovo distributore di via PalazzettiNel congratularmi per il vostro gradito e sempre puntuale giornale, vorrei segnala-re facendo riferimento all’articolo “IN PRIMO PIANO”, (non dimenticandoci l’ottimo lavoro svolto dalla Giunta guidata dal sindaco Isabella Conti nel bloccare la famosa colata di Idice), che da un pò di tempo sono partiti i lavori per la realizzazione di una pompa di benzina proprio dove doveva nascere “la colata di Idice”!Ma come è possibile dare la licenza di costruire una pompa di benzina (in via Pa-lazzetti proprio di fronte alla cooperativa ortofrutta)  in mezzo a un campo di un contadino?I palazzi no, nuovo polo sportivo no, nuove scuole no, pompa di benzina si?Si sottrae suolo dove viene coltivato grano per realizzare qualcosa che inquina?Spero di sbagliarmi.

Gabriele Bergami

San Lazzaroin Piazza

“ LE RIFORME “ NE PARLIAMO CON:

l’On. Marilena FABBRIdella Commissione Affari costituzionali della Camera

Partecipa

Isabella CONTISindaco di San Lazzaro di Savena

COORDINANO

ANNA BOSELLI E MORENA GUBELLINICoordinamento Conferenza delle donne

QUANDO

Sabato 18 Aprile 2015ore 9,30

DOVE

SALA DI CITTÀVia Emilia 92, San Lazzaro di Savena

Conferenza delle donne

di SAN LAZZARO

FACCIAMO

IL PUNTO

SULLE

RIFORME

VI

ASPETTIAMO!

in breve

scrivi [email protected]

o alla redazionein via Emilia, 2

40068 San Lazzaro

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San Lazzaroin Piazza

20

amarcord

Ne ho già parlato in passato proprio su queste stesse pagine, ma ora più che mai

è necessario che ritorni su questo argomento. Mi riferisco al ponte raffigurato nello stemma ufficiale del comune di San Lazzaro con i suoi quattro pilastri sopramontati da sirene.

Il “ponte delle sirene”, che era a cavallo del torrente Savena sulla via Emilia e univa il territorio di Bo-logna a quello di San Lazzaro, era stato costruito in occasione della diversione del Savena (1776/77)

to nell’Ottocento, venne distrutto durante l’ulti-mo conflitto e sostituito dall’attuale che non ha marciapiedi degni di que-sto nome, ha parapetti indecorosi, manca di pista ciclabile e di fatto rap-presenta una pericolosa strettoia al traffico veico-lare anche nelle normali condizioni. Quella strut-tura necessita oggi oltre che di un adeguamento e di un restauro, di una doverosa riqualificazione estetico-funzionale anche in previsione del prossi-mo transito su di esso del Crealis.

In tale occasione, il ripri-stino dei pilastri con le si-rene oltre a meglio defini-re la fisionomia autonoma del territorio di San Lazza-ro, realizzerebbe quell’ele-mento emblematico che l’architetto Cervellati nel Piano Regolatore Genera-le del 1990 ipotizzava per connaturare la nostra cit-tà, e fargli perdere l’idea di un territorio di attraversa-mento.

In pratica quello che propongo non è un ripri-stino filologico (a meno che non si riesca e rintrac-ciare e recuperare statue o pilastri originali, che per la verità non ho mai smesso di cercare), ma l’inser-zione di elementi caratterizzanti, con una buona valenza estetica, che con riferimento allo stemma rimarchino l’identità comunale e avvisino il frettoloso passante che sta varcando una soglia. Il tutto compatibilmente con le esigenze del traffico attuale e futuro.

Tale progettazione, prendendo spunto dalla situazione storica che si può ricavare dai disegni

Il ponte delle sirene sul Savenaal confine tra San Lazzaro e BolognaIl ponte, costruito in occasione della deviazione del torrente (1776/77), era dotato di quattro pilastri con le statue (le sirene) che furono rimosse un secolo dopo per fare spazio alla tramvia Bologna-Imola. Distrutto e ricostruito dopo l’ultimo conflitto mondiale, oggi presenta notevoli e gravi segni di usura. E allora, in previsione del prossimo transito su di esso del Crealis, perché non ripristinare pilastri e sirene?

di PIER LUIGI PERAZZINI

ottocenteschi qui allegati, può essere fatta dall’Ufficio comunale preposto alle opere pubbliche o, meglio ancora, mediante un pub-blico concorso di idee.

Dopo aver elaborato un proget-to e verificata la sua fattibilità sul piano tecnico-amministrativo, e fatta una stima dei costi, si potrà verificare l’eventuale interesse di sponsor disposti a coprire tutte o parte delle spese, tenendo presen-te che già nel passato erano state avanzate disponibilità in questo

senso, e che comunque, pilastri e sirene sono una presenza for-te che richiamando l’attenzione dei viaggiatori su di una strada di grande traffico e d’interesse nazio-nale, come è la via Emilia, possono dare una grande visibilità a spon-sor avveduti; non solo, ma anche la stessa fase preparatoria, la rea-lizzazione e l’inaugurazione di un intervento di questo tipo stimole-rà di per sé l’attenzione di cittadini e stampa con grande e sicuro ef-fetto mediatico. *

quando quel torrente, che in ori-gine si dirigeva verso Bologna attraversando la via Emilia in lo-calità Pontevecchio, fu deviato ed immesso nell’alveo del rio Polo per portarlo nell’Idice.

I quattro pilastri con le statue furono però rimossi nel 1884 per allargare la sede stradale sul ponte al fine di permettere il passaggio in sede propria, e separata dalla viabilità ordinaria, della tramvia a vapore Bologna-Imola, a quel tem-po in realizzazione.

Non sappiamo che fine abbiano fatto i pilastri con le lapidi gratu-latorie e le statue che li sormonta-vano, così come non abbiamo una raffigurazione esatta delle sirene, possiamo però averne un’idea abbastanza precisa dai disegni realizzati in occasione di quelle modifiche.

Il ponte settecentesco, adegua-

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San Lazzaroin Piazza

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IL PALAZZO DEL BOSCOA PIZZOCALVOCostruito tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, fu dimora di Boncompagno Boncom-pagni, fratello di Papa Gregorio XIII, delle fami-glie Pepoli e Aldrovandi e poi eredità di Carlo Berti Pichat (nel riquadro), priore, poi sindaco di San Lazzaro (24 maggio 1828 - 28 aprile 1831). Danneggiato dalle truppe tedesche che vi si in-stallarono durante l’ultimo conflitto, il Palazzo del Bosco è tornato a splendere in tutta la sua cinquecentesca bellezza in occasione della 19ª edizione delle Giornate FAI di Primavera del Fon-do Ambiente Italiano; nel marzo di due anni fa ha aperto le porte ed é stata possibile la visita alla residenza. Sarebbe di grande interesse per tutta la comunità, se la nostra Amministrazione comunale potesse, in accordo con la proprietà, riproporne l’apertura.

Una targa, una icona, una immagine, un simbolo, sacri o laici che siano, magari salvati dai segni del tempo, possono aiutare a “non dimenticare” e a ricostruire un po’ di piccola storia locale. Anche pic-cole cose curiose, belle o brutte, poco importa. Se possiedi materiale utile alla ricerca mandali in redazione (via mail, se digitalizzati) magari corredati da un semplice scritto che possa illustrarne i contenuti. Oppure segnala l’eventuale luogo da fotografare, nel qual caso ci penseremo noi.

La foto del Palazzo è tratta da: Novecento di Provincia, memorie da una città emiliana (a cura di Mauro Maggiorani, Pier Luigi Perazzi-ni, Federica Rossi).

amarcord

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giovedì 16 aprile SERATA CON

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Domenica pomeriggio:inizio ore 15:00

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Sala PARADISOMartedì pomeriggio: con VIVIANA Venerdì pomeriggio: con Dj Bruno

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docenti e bibliotecari. Per adulti

martedì 28 aprile (ore 17-19)En plein air a cura di En plein air a cura di En plein air Valentina PungettiLaboratorio di pittura ad acquerello e copia dal vero all’aperto.

Potremo copiare in natura le meraviglie che ci regala la terra.

Età consigliata 8-11 anni

I LABORATORI ARREDIAMOLOLaboratori creativi per il recupero e la creazione degli arredi di Mon-dorto con soli materiali di recupero. Gratuiti, con prenotazione ob-bligatoria al n. 051.6228060Cosa può diventare una vecchia cassetta della frutta? E una vecchia sedia come può tornare bella e divertente? Con la fantasia e il lavoro delle nostre mani!mercoledì 15 aprile - mercoledì 29 aprile (ore 16.30-18.30)Manipolazione e decoro dell’argilla, creazione del rivestimento in ceramica dei tavoli da esterno, produzione delle piastrelle di rivesti-mento. Età consigliata 8-12 annisabato 16 maggio (ore 9.30-12.30)Assemblaggio finale e decorazione degli elementi creati, prepara-zione finale degli eco-mobili di mondorto. Età consigliata 10-14 anniSTORIE TRA GLI ALBERIUna nuova rassegna dedicata alla natura e a Mondorto.Costo: 3 euro per ogni incontro, 5 euro per gli appuntamenti dell’ar-gilla. Prenotazione obbligatoria al n. 051.6228060venerdì 15 maggio (ore 17-19)Arte tra i ramiImmaginiamo storie a partire dall’osservazione di un quadro... in-ventiamo, osiamo, esploriamo, impariamo... immersi nella natura! Età consigliata 7-10 annimercoledì 20 maggio - mercoledì 3 giugno (ore 17-19)Piccoli scultori - Laboratorio di lavorazione dell’argillaCreazione di tavolette/erbario, impronte, texture. Età consigliata 5-10 annivenerdì 22 maggio (ore 17-19)Esploratori a Mondorto: un mondo d’arte e naturaAndiamo ad osservare, disegnare e giocare tra gli alberi da frutto antichi di Mondorto, come gli esploratori, armiamoci di taccuino e matita, e… oh sorpresa! Quanti poeti, pittori e non solo hanno dedi-cato il loro lavoro a questi magnifici alberi. Età consigliata 7-11 anni

MONDORTO

appuntamenti

Il lunedì, ore 20.30, appuntamento mensile del film in lingua

originale con sottotitoli in italiano (entrata gratuita)

Lunedì 20 Aprile Air Doll di Koreeda Hirokazu (2009) Un cameriere di mezza età, vive insieme ad una bambola gon-

fiabile che chiama Nozomi. È la sua compagna di vita: la veste, la

porta a spasso e la ama profondamente. Quando si trova sola in

casa Nozomi prende vita. Si veste da maid ed esplora il mondo…

Lunedì 18 Maggio Lakeside Murder Case di Aoyama Shinji (2005)

Un triller sul lago. Un cadavere nel cottage e tre famiglie si

ritrovano catapultate in un incubo.

CINEMA GIAPPONESE TAKAMORI

cato il loro lavoro a questi magnifici alberi. Età consigliata 7-11 anni

Il lunedì, ore 20.30, appuntamento mensile del film in lingua

IN MEDIATECA

Un’esperienza unica di autonomia,  socializzazione e diverti-mento. Dalle ore 20 del sabato alle 9.30 della domenica. Yoga al risveglio + colazione bio! Le notti saranno confermate al raggiungimento di 15 bambini, con un massimo di 25 iscritti. Il costo è di 25 euro a serata, da pagare all’iscrizione. In caso di assenza, possibilità di recupero.INFO: Anita 333.2860785 | [email protected]@giravolta.orgISCRIZIONI: presso la Mediateca di via Caselle, 22 San Lazzaro tel  051.6228060 - 051.6228070Sabato 18 Aprile (iscrizioni da sabato 11 aprile alle ore 9) La notte della naturaVisita guidata all’ortoteca e analisi delle piante, creazioni di pagine di diario con la tecnica del ricalco, notizie ricercate nei testi della biblioteca. Età consigliata 7-11 anni.Sabato 16 Maggio (iscrizioni da sabato 9 maggio alle ore 9) (iscrizioni da sabato 9 maggio alle ore 9) (La notte delle luci e delle ombreSpettacolo di ombre cinesi, creazione di personaggi bidimen-sionali per storie inedite. Età consigliata 6-8 anni.

LE GIRA NOTTI - NOTTI IN MEDIATECAUn’esperienza unica di autonomia,  socializzazione e diverti

LE GIRA NOTTI - NOTTI IN MEDIATECA

Gli appuntamenti della rassegna sono elencati a pagina 8GENERAZIONE Y

Gli appuntamenti della rassegna sono elencati a pagina 8

> Dietro alle quinte - sabato 11 aprile (ore 16)

Il lavoro del paleontologo. Di cosa si occupa questo studioso?

Scopriamolo insieme, viaggiando tra le vetrine del museo e non solo…

Età consigliata 6/10 anni (max 15 partecipanti)

> Il museo dei piccoli - domenica 19 aprile (ore 16)

Con le mani in pastaUtilizziamo macine e cereali per creare una farina dal sapore antico…

Età consigliata 3/5 anni (max 15 partecipanti)

COSTO: 4,50 euro a bambino partecipante + 1 accompagnatore gratuito per ogni bimbo

e 2,00 euro dal secondo accompagnatore. Prenotazione obbligatoria al numero 051.465132

negli orari di apertura. MUSEO DONINI: via F.lli Canova 49.

MUSEO DELLA PREISTORIAIL PICCOLO MONDOdue atti unici dedicati a Ingmar Bergman venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 aprile (ore 20)

Laboratorio e regia a cura di Micaela Casal-boni, Giulia Franzaresi, Vincenzo Piconecon gli allievi del laboratorio intensivo di re-citazione del venerdì.Un omaggio all’attrice del bianco e nero e al suo mondo…posto unico: 6 euro

ITC TEATRO

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Titolare Paolo Cavicchi