Nel segno della continuità, per una riaffermazione dei valori
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NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀPER UNA RIAFFERMAZIONE DEI VALORI
Programma di governoXVI Consiliatura
Provincia di Latina
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Nel segno della continuitàPer la riaffermazione dei valori
«Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfa-zione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL)
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle siga-rette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le pri-gioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rap-porti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta».
Dal discorso di Robert Kennedy il 18 marzo 1968, agli studenti della Università del Kansas, tre mesi prima di essere ucciso.
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Indice
PRESENTAZIONE
SUSSIDIARIETÀLa Provincia, un ente strategicoLa via per un rilancioIeri un’idea, oggi un obiettivo: una nuova RegioneL’anima della nostra Provincia
SOLIDARIETÀMobilità socialeBenessere socialeSicurezza socialeUna mano tesa alle diversitàLa lotta alle nuove povertàNel segno della CulturaLo sport in ogni ComunePolitiche giovanili
COMPETITIVITÀUna risposta alla crisiLa competitivitàAgricolturaZootecniaEconomia del MareUna vetrina sul mecato globale e spazio ai grandi eventiUn patrimonio turisticoEducare per crescereTerritorio provincialeViabilità provincialeAmbiente
CONCLUSIONI
__________________________________________3
__________________________________________13_______________________________15
_______________________________________23__________________24
________________________________30
____________________________________________41___________________________________________43
_________________________________________45__________________________________________49
_________________________________51___________________________________54
_____________________________________57____________________________________59
__________________________________________60
__________________________________________63_______________________________________64
___________________________________________69______________________________________________76
_______________________________________________82________________________________________83
_____________85______________________________________87
_______________________________________90_______________________________________104_______________________________________107
______________________________________________113
___________________________________________118
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Signori Consiglieri, signori Assessori e Cittadini della Provincia di Latina,
le iniziative di cambiamento e di innovazione nell’amministrazione pub-
blica hanno recentemente registrato un’accelerazione dovuta ai processi di
decentramento e di trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni ed agli
Enti locali, cui si è aggiunta la rivoluzione federalista ed i nuovi sistemi di mo-
dernizzazione, tesi ad incrementare efficacia ed efficienza della P.A..
Indubbio il ruolo di assoluta primogenia degli enti locali, i quali vengono oggi
ad assumere la veste di protagonisti della promozione e dello sviluppo locale
e non più destinatari passivi di interventi e di iniziative decisi e gestiti, il più
delle volte, a livello centralistico.
Gli agenti del cambiamento sono chiamati ad interpretare un nuovo ruolo non
codificato che trova nel contesto socio-economico, il punto di riferimento per
l’individuazione di strategie idonee a rendere l’Ente locale capace di costruire
un sistema complesso che dia risposte a tutte le istanze ed alle sollecitazioni
che il territorio esprime.
Il consolidamento dello sviluppo richiede che alle competenze già statuite si
affianchino nuove funzioni accompagnate dalla capacità di cogliere le op-
portunità che il territorio presenta, valorizzando le risorse locali e creando le
condizioni interne per costruire un ambiente favorevole alla cooperazione.
Presentazione
Nuovo ruolo degli Enti locali nel contesto socio-econo-mico
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Tutto ciò premesso, non si può prescindere dall’idea che lo sviluppo locale
richieda la realizzazione di strategie improntate alla programmazione degli
interventi, all’utilizzazione sinergica delle risorse ed all’innovatività del-
le soluzioni.
Quanto descritto rappresenta il cammino tracciato insieme nella scorsa consi-
liatura e che oggi può contare sulla continuità di una progettualità seria ed un
rinnovato impegno da parte di questa Amministrazione: il perseguimento degli
obiettivi, invece, dipenderà dalla nostra capacità di amministrare le risorse ed
il cambiamento ancora in atto.
Il vento di crisi che sta ancora attraversando la economia mondiale, ci ha la-
sciato grandi ferite in termini occupazionali e di malessere sociale, ma non ha
fatto venir meno il convincimento che l’unica possibilità di modificare l’idea ed
il ruolo della Provincia nel contesto di queste dinamiche, risiede nella attuazio-
ne di una politica di sviluppo che parta da Noi, dai Cittadini prima di tutto,
che sappia dare la possibilità ai Comuni che rappresenta di agire attraverso
programmi e progetti che nascano, si sviluppino e si realizzino nello stesso
territorio e non cadano dall’alto, senza un minimo di partecipazione, concerta-
zione e soprattutto condivisione.
Questa la chiave di lettura della programmazione già messa in campo e che
ci ha dato oggi dei positivi risultati e che ci spinge a nuovi ambiziosi progetti,
quelli che con questo documento intendiamo illustrare e mettere in campo
attraverso interventi specifici, progetti, programmi a medio e lungo termine
che vedono protagonisti unitamente all’Ente Provincia i singoli Comuni del suo
territorio ed i suoi Cittadini.
Presentazione
Politiche di sviluppo che partano dai cittadini prima di tutto
�
Appare evidente a tutti quanto non sia ipotizzabile che i Comuni della Provincia
di Latina, possano affrontare singolarmente la mole di funzioni che sono state
loro attribuite e, contemporaneamente programmare e gestire lo sviluppo del
proprio territorio.
Infatti, promuovere lo sviluppo non può prescindere da un accordo inteso a or-
ganizzare e sostenere un processo di crescita endogeno basato sulla valoriz-
zazione delle vocazioni e delle risorse locali, in grado di catalizzare lo sviluppo
locale stesso da parte degli attori più rappresentativi presenti sul territorio.
Lo sviluppo di un territorio dipende, quindi, moltissimo dalla capacità di un
contesto territoriale di fornire una serie di risposte rispetto ad esempio alla
mera disponibilità delle risorse naturali, dando nuova importanza alla capacità
di tutte le istituzioni coinvolte in questo processo e degli attori locali di con-
trollare l’ambiente economico e sociale, riducendo le diseconomie ambientali,
favorendo la ricerca e l’innovazione tecnologica, incrementando la formazione
professionale, le infrastrutture ed i servizi.
Tutto ciò deve avvenire in una logica di concertazione e condivisione attuabile
attraverso un dialogo tra i tre attori dello sviluppo locale ossia la Provincia i
suoi Comuni, le imprese e le parti sociali, realizzando attraverso nuove forme
di decentramento dei poteri e delle funzioni, il principio di sussidiarietà nella
sua doppia valenza verticale ed orizzontale, in base al quale la Provincia deve
poter svolgere le funzioni di propria competenza con l’obiettivo di soddisfa-
re la collettività e, laddove per un Comune non sia possibile intervenire per
carenza di risorse finanziarie o umane, intervenire come livello istituzionale
superiore. In ogni caso, l’attuazione del percorso di sviluppo non può non
tener conto di alcune modalità operative, quali la valorizzazione delle risorse
umane creando, così le cosiddette condizioni interne, l’individuazione delle
vocazioni territoriali, per usare al meglio i finanziamenti a loro disposizione,
la costituzione di un ambiente cosiddetto favorevole in grado di migliorare le
condizioni di vita e di creare vantaggi per l’impresa, la programmazione della
concertazione istituzionale ed infine la valorizzazione ed il potenziamento di
risorse locali culturali, artistiche e naturali.
A seguito delle numerose riforme che hanno interessato gli Enti Locali, pos-
siamo oggi contare su una autonomia che ne ridisegna ruoli e funzioni e ne
riconosce la piena responsabilità di segnare il proprio destino.
Presentazione
Sviluppo come processo di cambiamento sociale e culturale
Dialogo tra attori dello sviluppo locale
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Il Programma di questa Consiliatura nel raccogliere orgogliosamente quanto
già fatto nel trascorso quinquennio, disegna le sue politiche di settore su tre
assi principali, sui quali poggia le fondamenta e la sua ragion d’essere:
la Sussidiarietà ritenuto elemento essenziale per il ruolo della Provincia nella
governance del territorio e al rinnovato partenariato con i Comuni con i quali si
devono condividere azioni e programmi;
la Solidarietà indispensabile al fine di assicurare un equanime sviluppo so-
ciale ed economico al territorio ed oggi snodo imprescindibile attraverso il
quale governare la crisi in atto in vista di un suo imminente superamento;
la Competitività per disegnare il futuro, per essere pronti a nuove sfide, per
crescere insieme superando i confini locali ed esportare eccellenze, cogliere
le occasioni provenienti dal mondo globale, ripensare al territorio entro con-
testi più ampi.
Assi che interagiscono, che abbiamo immaginato come trasversali, a guidare
l’azione amministrativa, interagendo tra loro e spaziando lungo tutte le tema-
tiche di competenza provinciale.
Sussidiarietàelemento essenziale al ritrovato ruolo della Pro-vincia nella governance del territorio e al rinnovato par-tenariato con i Comuni con i quali si devono condividere azioni e programmi
Solidarietàindispensabile al fine di as-sicurare un equanime svi-luppo sociale ed economico al territorio ed oggi snodo imprescindibile attraverso il quale governare la crisi in atto in vista di un suo imminente superamento
Competitivitàper disegnare il futuro, per essere pronti a nuove sfide, per crescere insieme superando i confini locali ed esportare eccellenze, cogliere le occasioni pro-venienti dal mondo globale, ripensare al territorio entro contesti più ampi
Presentazione
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Non più principi inespressi ma linee di azioni chiare che permeano i progetti
e danno loro pregnanza.
Con l’auspicio di raccogliere la Vostra partecipazione e collaborazione l’occa-
sione è lieta per augurare a tutti Voi un Buon lavoro!
Presentazione
IMMIGRAZIONE
PRECARIATO
GIOVANI
SUSSIDIARIETÀ SOLIDARIETÀ COMPETITIVITÀ
AccoglienzaIntegrazione(Consulta per
l’immigrazione)
Azionidi supporto
(Angeli Custodi)
Formazioneprofessionale
(Orientamentoper gli stranieri)
Formazione giovanile(Campus dei mestieri)
Formazioneadulti
Riconversione(Progetto GO IN 3
Borse Lavoro)
Lotta alletossicodipendenze
Incentivi per contrastare il disagio
(Case famiglia, Comunità In Dialogo,
Casa Pound)
Misure socialiper supportare
la crisi(Fondo Sociale
Azzeramento COSAP)
SostegnoIntegrazione
Infracomunale(Sicurezza
sui luoghi di lavoro)
Collaborazionie intese tematiche
giovanili(Accordo Ufficio
Scolastico Provinciale lotta al al bullismo)
ESEMPIO DI TRASVERSALITÀ DELLE POLITICHE MESSE IN CAMPO
SUSSIDIARIETÀLa Provincia, un ente strategicoLa via per un rilancioIeri un’idea, oggi un obiettivo: una nuova RegioneL’anima della nostra Provincia
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Il dibattito giuridico europeo, ma non solo ha, da qualche anno a questa parte,
riscoperto l’attualità di tale tema e, più in generale, ha evidenziato la modernità
di un concetto, quello di sussidiarietà tout court, nella sua duplice connotazione,
orizzontale e verticale, le cui origini si collocano agli albori del pensiero liberale
moderno. L’ordinamento italiano non è rimasto indifferente a tale dibattito, tanto
che la sussidiarietà orizzontale ha costituito la chiave di volta di alcuni recenti
provvedimenti normativi, che hanno impresso una forte accelerazione al processo
di implementazione del cosiddetto “decentramento polifunzionale”.
Con la novella dell’articolo 118 della Costituzione, introdotta dalla legge costituzio-
nale 3/2001, la sussidiarietà (orizzontale) ha trovato espresso riconoscimento nel-
la Carta Fondamentale, in realtà la dottrina più avveduta aveva da tempo ritenuto
di poterla collocare nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione,
laddove afferma la centralità, nell’ambito dell’ordinamento giuridico, dell’individuo
e delle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità; ma si trattava comunque
di un riconoscimento solo implicito.
Il percorso evolutivo appena ricordato è, peraltro, ancora in fieri, dal momento
che dall’enunciazione di principio si è oggi chiamati a dare un riscontro pratico a
rafforzarne le fondamenta e la struttura, superando la formulazione timida e un po’
equivoca del testo costituzionale attualmente in vigore.
Quello di sussidiarietà è un concetto multiforme, ricco di importanti implicazioni
nell’ambito di molteplici settori e, più in generale, della società attrarverso il quale
possiamo e dobbiamo riconsiderare sotto nuova e più pregnante luce la valenza
della posizione dei soggetti coinvolti nell’azione amministrativa. Non v’è dubbio, in-
fatti, che lo specifico ruolo ordinamentale attribuito ai privati ed alle loro formazioni
sociali sul piano sostanziale riverberi i suoi effetti anche sul piano procedimentale
ed amministrativo. Così, per un verso, l’apporto dei cittadini nell’ambito del proce-
dimento andrà valorizzato non solo in termini di mera collaborazione nell’adozione
dei provvedimenti che incidano direttamente la loro sfera giuridica, ma anche ai
più generali fini della gestione stessa della funzione amministrativa per renderla
più adeguata rispetto agli interessi pubblici perseguiti.
La sussidiarietà accanto alla solidarietà come sentimenti sociali sarà una delle
rivoluzioni del terzo millennio ed in questo senso le parole ricordate di Kennedy
ancora incredibilmente attuali. È su quelle parole che la Provincia di Latina ha
articolato alcune misure strutturali a sostegno dello sviluppo dei Piccoli Comuni
attraverso le quali si è dato corpo al concetto di sussidiarietà rendendolo vivo. Un
quadro organico di coerenze e di strategie al quale riferire opere ed interventi di
Centralità, nell’ambito dell’ordinamento giuridico, dell’individuo e delle forma-zioni sociali ove si svolge la sua personalità
Sussidiarietà
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carattere sovracomunale e determinanti per lo sviluppo. Strumenti utili a porre le
basi istituzionali, programmatiche e tecniche per mettere la Provincia di Latina in
grado di sostenere il ruolo di mediazione, contrattazione e di promozione, ma an-
che di partecipazione attiva nello sviluppo di iniziative di ampia scala, un processo
decisionale fondato sulla riflessione collettiva, sul senso e sull’oggetto dell’attività
di programmazione nel quale sono stati trasfusi i principi di sussidarietà, partenia-
riato, addizionalità, compatibilità, riconoscendo alle autonomie locali un ruolo di
partecipazione, ma anche di diretta responsabilità, alle scelte.
È utile pertanto sviluppare un’attività di confronto con le singole realtà ammini-
strative municipali, la cui autonomia di iniziativa tanto più sarà efficace quanto più
potrà contare su un’efficace coordinamento e supporto finanziario sovracomuna-
le, per costruire comunemente un orientamento specifico sull’insieme delle azio-
ni necessarie alla definizione dei programmi integrati per la Provincia, esaltando
così quell’assunzione di responsabilità e specifica vocazione dell’Ente Provin-
cia, come fondamentale riferimento e coordinamento della programmazione
dello sviluppo nel territorio provinciale.
È attraverso il coordinamento, la collaborazione, la sinergia, il dialogo con i 33
Comuni della Provincia che affermeremo la centralità di un modello di “governo a rete”; vogliamo infatti - partendo dai principi di solidarietà e sussidiarietà - costrui-
re un concreto governo di area vasta. In questa direzione si annovera con un certo
orgoglio il Fondo per lo sviluppo socio-economico dei Piccoli Comuni, una mi-
sura attraverso la quale la Provincia nel corso del primo quinquennio ha stanziato
milioni di euro per finanziare numerosi progetti di sviluppo e riqualificazione, dei
piccoli Comuni della Provincia, per sostenerne la crescita socio-economica.
Si tratta di una misura rivelatasi particolarmente efficace e giudicata di grande
utilità dai Comuni interessati (sino a 18.000 abitanti). La base dalla quale siamo
È utile pertanto sviluppare un’attività di confronto con le singole realtà ammini-strative municipali esaltan-do così quell’assunzione di responsabilità e specifica vocazione dell’Ente Pro-vincia come fondamentale riferimento e coordinamen-to della programmazione dello sviluppo nel territorio provinciale
Sussidiarietà
Economia sociale per il perseguimento del benessere comune
16
partiti, e che muoverà anche l’attività in questa seconda consiliatura, è la circo-
stanza che abbiamo dato ai nostri interlocutori (i comuni) l’opportunità di indicare
le loro priorità e le loro esigenze limitandoci solamente a stabilire i principi e le
linee guida che hanno regolamentato il funzionamento del Fondo.
Il Fondo per la Progettualità, un fondo di rotazione, messo a disposizione dei
Comuni che hanno necessità di realizzare opere ed interventi ma che per l’esigui-
tà dei bilanci comunali non hanno risorse umane ed economiche sufficienti per
fronteggiare le spese connesse alla progettazione tecnica degli stessi. Attraverso
questo fondo ogni Comune può accedere ad un contributo proprio a copertura di
spese di progettazione che dovrà essere restituito alla Provincia nei 5 anni suc-
cessivi.
I Protocolli di intesa con i Comuni della Provincia sono stati uno strumento
decisivo per il consolidamento di quel rapporto tra Provincia e Comuni del territorio
che ha caratterizzato i cinque anni passati. I nostri comuni continueranno ad esse-
re tra gli interlocutori principali per il perseguimento di intenti comuni, attraverso lo
scambio di idee e buone pratiche, partecipazione e sostegno economico.
L’Accordo di Programma per le scuole della Provincia, in tema di formazione
scolastica merita certamente un cenno tale progetto che per i risultati ottenuti è
meritevole di una conferma per il futuro. Attraverso quest’accordo la Provincia di
Latina, in sinergia con l’USP (Ufficio Scolastico Provinciale), ha sostenuto mediante
appositi stanziamenti di bilancio, la realizzazione di numerosi progetti presso tutte
le scuole della Provincia di ogni ordine e grado, finalizzati ad implementare la
formazione tradizionale ma anche percorsi formativi innovativi, moderni e multi-
culturali.
Sussidiarietà
1�
La Provincia, un ente strategico
Alla luce di quanto sinora si è fatto e quello che intende ancora farsi nei
prossimi cinque anni insieme, appare sin da subito chiaro il ruolo fon-
damentale di questa Provincia nel contesto delle prospettive istituzionali, a
fronte di una serie di prese di posizione che, specie negli ultimi tempi, vor-
rebbero mettere in discussione l’opportunità di mantenere in vita questo ente
territoriale, a detta di alcuni, una sorta di inutile carrozzone, troppo costoso,
senza un ruolo effettivo.
Non mancano, come noto, diverse proposte legislative volte addirittura a sop-
primere il riferimento alle province dal sistema istituzionale della Repubblica.
Rispetto a queste iniziative - a volte sbrigative e superficiali nell’approccio
a questa delicata questione di architettura istituzionale - si ritiene di dover
pervenire senza esitazione alcuna a conclusioni sostanzialmente opposte, sia
considerando i profili evolutivi dell’ente provincia nell’ordinamento italiano,
sia a maggior ragione nella prospettiva di una corretta attuazione del quadro
costituzionale contenuto nel nuovo Titolo V della Costituzione, che delinea una
sorta di via italiana al federalismo e crea i presupposti per una forte semplifi-
cazione istituzionale, imperniata sulla chiarificazione del ruolo essenzialmente
SUSSIDIARIETÀ
La via per un’affermazione concreta
Sussidiarietà
1�
amministrativo di comuni e province (o città metropolitane) rispetto a quello
legislativo e programmatorio delle regioni, nell’ambito di una visione policen-
trica della Repubblica volta a valorizzare il più possibile le autonomie territo-
riali e la ratio della sussidiarietà.
Orbene, le funzioni delle province sono assai meno esili che in passato: anzi,
per molti versi questo ente territoriale è diventato lo snodo istituzionale indi-
spensabile soprattutto per i servizi locali a rete e per le funzioni di area vasta,
da abbinare a compiti di programmazione socio-economica e di pianificazione
territoriale e ambientale, che complessivamente qualificano la provincia come
un soggetto di specifica e necessaria valenza istituzionale.
Come già osservato, con la novella costituzionale del 2001 si è ulteriormente
rafforzato il quadro del policentrismo autonomistico già sancito nel 1948 su
tre livelli istituzionali. In questo contesto la provincia ha avuto un ulteriore
esplicito riconoscimento di pari dignità istituzionale rispetto ai comuni e alle
regioni, che rappresentano - insieme allo Stato - gli altri elementi costitu-
tivi della Repubblica. A ben vedere questa articolazione del sistema su tre
livelli corrisponde certamente ad una tendenza presente nella quasi totalità
AULA CONSILIARE - Particolare del dipinto di Duilio Cambellotti
Sussidiarietà
1�
dei paesi appartenenti all’unione Europea, soprattutto di quelli di dimensione
territoriale e demografica simile o analoga a quella dell’Italia.
Con riferimento specifico alla provincia, va rilevato quindi che si tratta di un
ente necessario su tutto il territorio nazionale - salvo la variante delle città me-
tropolitane nelle aree a forte conurbazione (inizialmente non a caso denomi-
nate province metropolitane) - con una propria autonomia politica normativa,
amministrativa e finanziaria, in grado quindi di realizzare un effettivo governo
locale rappresentativo della comunità provinciale.
Un primo punto di forza a sostegno della necessarietà dell’ente provincia risie-
de nella sua configurazione come comunità territoriale: il che rappresenta un
dato oggettivo legato ad un substrato socio-politico di appartenenza collettiva
unitaria, con una precisa identità.
Si tratta di un dato da riconoscere in base anzitutto al principio fondamenta-
le dell’art.5 della Costituzione, evitando nel contempo due rischi: da un lato,
derive di stampo localistico, che la provincia nel rivestito ruolo deve poter
contenere, ponendovi un giusto freno, e frutto nel recente passato di taluni
opinabili fenomeni di proliferazione di nuove province, ma dall’altro, anche
AULA CONSILIARE - Particolare del dipinto di Duilio Cambellotti
Sussidiarietà
Articolo 3 della Costitu-zione Italiana È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazio-ne politica, economica e sociale del Paese.
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ipotesi di cosiddetta razionalizzazione dei territori provinciali, che secondo ta-
lune prospettive di ingegneria istituzionale dovrebbero essere tutti ripensati in
base a criteri “ottimali” di dimensionamento.
Un secondo punto concerne le funzioni della provincia, per le quali deve valere
- analogamente ai Comuni - la distinzione costituzionale fra quelle fonda-
mentali, quelle proprie, quelle ulteriormente attribuite dal legislatore statale o
regionale, ferma restando la possibilità di autoassunzione di funzioni “libere”,
ossia non istituzionalmente attribuite ad altro soggetto del sistema.
È indispensabile finalmente puntualizzare sul piano legislativo anche le fun-
zioni provinciali, in una chiave di forte potenziamento coerente con i principi
costituzionali sanciti nell’art.118, riconoscendo anzitutto le funzioni fonda-
mentali di area vasta, ad opera del legislatore statale.
Si deve poi anche aggiungere che la definizione delle funzioni provinciali come
funzioni imprescindibili di area vasta deve concorrere in modo determinante
a razionalizzare e semplificare l’assetto delle funzioni amministrative locali
nel sistema, ancorando effettivamente a livello provinciale tutte quelle non di
carattere comunale, in modo tale da spostare a livello provinciale gran parte
delle funzioni amministrative attualmente allocate (impropriamente) a livello
regionale, in sintonia con quanto previsto dal principio dell’art. 118 Cost. in
AULA CONSILIARE - Particolare del dipinto di Duilio Cambellotti
Sussidiarietà
�1
tal modo verrebbe, da un lato, valorizzato il ruolo essenzialmente legislativo
e programmatorio della regione, che risulta particolarmente rafforzato dopo
la riforma dell’art. 117 Cost., mentre l’amministrazione operativa verrebbe
spostata sui due enti locali territoriali, dall’altro verrebbe stabilito il necessario
presupposto per poter procedere ad un drastico ridimensionamento, se non
alla soppressione, di gran parte dei soggetti settoriali dipendenti o strumen-
tali delle regioni e degli enti locali, che attualmente complicano, e non poco,
il quadro istituzionale (e i costi) dei soggetti che svolgono funzioni a vario
titolo loro affidate dagli enti territoriali. Tutto ciò con evidente possibile sem-
plificazione istituzionale e eliminazione di duplicazioni di competenze, uffici e
apparati.
Altro elemento essenziale del riassetto da operare in attuazione del Titolo V è
rappresentato dalla connessione tra la riallocazione delle funzioni e la dota-
zione di risorse di cui gli enti autonomi, e specificatamente le province, devo-
no poter godere per poter esercitare integralmente le funzioni loro attribuite,
come prevede la norma chiave del quarto comma dell’art. 119 Cost.
Su questa base si dovrebbe finalmente realizzare il principio costituzionale
dell’autonomia finanziaria di ciascun soggetto territoriale del sistema, fon-
data su risorse proprie, compartecipazioni ed eventuali riequilibri perequativi,
Il gonfalone della Provincia insignito di Medaglia d’Oro al Merito Civile dal Presidente Ciampi
Sussidiarietà
Cessione di sovranità finanziaria tra enti
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secondo una logica che la recente legge delega sul federalismo fiscale n.42/09
sembra avere, almeno in parte, accolto concretamente, tra l’altro abbinando
i criteri per l’attuazione dell’art. 119 con una definizione delle funzioni fonda-
mentali degli enti locali e dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i
diritti civili e sociali.
Ulteriore elemento da sottolineare, sempre stante il quadro costituzionale vi-
gente, riguarda la necessità di configurare gli organi di governo della provincia
come direttamente rappresentativi della comunità locale, e quindi non organi
di secondo grado, come invece si è da taluno ipotizzato, immaginando di far
gestire la provincia da organi designati dai consigli comunali o dai sindaci dei
comuni ricompresi.
In realtà, la provincia non può essere configurata sulla base di una sorta di
modello associativo dei comuni, ma come un vero e proprio ente autonomo di
governo della comunità provinciale, in grado di effettuare scelte politico-am-
ministrative legate realmente ad una visione unitaria del territorio provinciale,
e non frutto di mere mediazioni tra i (sindaci dei) comuni ricompresi nella
provincia.
PROVINCIA DI LATINA - Ingresso della sede di via Costa, 1
È necessario configurare gli organi di governo della provincia come diretta-mente rappresentativi della comunità locale
Sussidiarietà
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La via per un rilancio
Da quanto si è pur in estrema sintesi, delineato scaturisce, in sostanza, il
volto di una nuova Provincia non certo caratterizzata da un ruolo e una
fisionomia marginale nel riassetto dei sistema istituzionale della Repubblica,
ma piuttosto necessaria regista dello sviluppo locale e dei servizi a rete, non-
ché perno essenziale di una prospettiva di possibile semplificazione istituzio-
nale e di potenziamento complessivo dell’amministrazione locale, in sintonia
con i principi costituzionali che debbono essere applicati per la riallocazione
delle funzioni del sistema amministrativo del nostro Paese.
Quindi, una Provincia da qualificare come ente strategico per la definizione e
attuazione di politiche locali riguardanti la sostenibilità dello sviluppo socio-
economico, riassetto territoriale e le infrastrutture, la mobilità e il raccordo tra
lavoro e formazione, con un ruolo istituzionale non surrogabile in campi deci-
sivi per assicurare effettività ai principi costituzionali sull’autonomia locale.
A voler a questo punto tirare le fila delle riflessioni svolte sulle esigenze e
prospettive di valorizzazione della nuova Provincia per dare effettività al dise-
gno costituzionale, è ovviamente da sottolineare come sia indispensabile una
linea di coerenza nell’elaborazione di scelte istituzionali che sono destinate ad
avere una portata generale e una tenuta di sistema, al di là delle contingenti
maggioranze politiche.
È necessario dunque puntare sulla specializzazione delle funzioni da allocare
presso le comunità più prossime al cittadino, individuando la Provincia come
protagonista della filiera e non invece organismo di secondo grado alla stregua
della Conferenza dei Sindaci, magari per rivendicare a livello provinciale più
un primato dei soggetti economici locali che di quelli politici, rappresentativi
dell’intera collettività locale interessata affinchè si possa valorizzare “effetti-
vamente” l’autonomia locale, rompendo il vecchio schema gerarchico delle
istituzioni territoriali statocentrica o regionocentrica, frutto di una cultura della
dipendenza nei rapporti tra i vari livelli istituzionali che è fra l’altro, in netto
contrasto con l’impostazione policentrica del nuovo art. 114 Cost.
Una Provincia regista dello sviluppo locale e dei servizi a rete nonché perno essenziale di una prospettiva di possibile semplificazione istituzionale e di potenziamento complessivo dell’amministrazione locale, in sintonia con i principi costi-tuzionali che debbono essere applicati per la riallocazione delle funzioni del sistema am-ministrativo del nostro Paese
Sussidiarietà
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Insieme per costruire dal basso un futuro comune
Di qui la necessità, oltre che di accelerare una coerente attuazione del di-
segno costituzionale volto a rafforzare le responsabilità autonome delle col-
lettività comunali e provinciali, di accompagnare la riforma con percorsi di
adeguamento culturale e formativo che debbono concorrere a realizzare un
obiettivo così impegnativo, sia stimolando una corretta impostazione del pro-
cesso riformatore a livello legislativo, sia essendo in grado di concretare sul
piano amministrativo e normativo locale percorsi di autoriforma che siano
espressione di un’autonomia praticata, e non solo rivendicata.
Ieri un’idea, oggi un obiettivo: una nuova Regione
Accompagnare la riforma con percorsi di adegua-mento culturale e formativo che debbono concorrere a realizzare un obiettivo così impegnativo, sia stimolando una corretta impostazione del processo riformatore a livello legislativo, sia essen-do in grado di concretare sul piano amministrativo e normativo locale percorsi di autoriforma che siano espressione di un’autono-mia praticata, e non solo rivendicata
L’idea secondo la quale il modo migliore di rendere “uno” un paese diviso è
quello di riconoscerne le diversità, rappresenta la sintesi dal quale prende
le mosse, trae legittimazione ed assume sostanza il progetto “Per la costitu-
zione di una Nuova Regione” in luogo dell’unica ed ormai non più rispondente
Regione Lazio: un variegato mondo di realtà diverse fatte da un lato, dalla
metropoli romana con i problemi e le complicazioni di una grande città, alle
prese con grandi numeri, grandi progetti, aspettative ed futuro sicuro; dall’al-
tra parte, i comuni della provincia romana, comuni di confine e capoluoghi
di provincia, capofila di 257 municipi, che seppur segnati nell’attuale fase di
sviluppo economico da una forte difficoltà di competere nel mondo dei siste-
Articolo 2 della Costitu-zione Italiana La Repubblica ricono-sce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiedell’adempimento dei doveri inderogabili di soli-darietà politica, economica e sociale.
REGIONE DELLE PROVINCE
Sussidiarietà
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REGIONE DELLE PROVINCE - Ipotesi grafica della nuova regione
DOVE CRESCE IL VALORE PER GLI INTERESSI COMUNI
La costituzione e le leggi vi accordano dei diritti, sappiateli esigere.Esigete i vostri diritti sempre con fermezza, con dignità.Chiedeteli, esigeteli senza piegare la schiena, senza abbassarvi al più forte, al più potente, al politico di turno.Basta con la cultura della quiescenza.Oggi ci vuole la cultura della ribellione, della consapevolez-za, della partecipazione,della solidarietà, della resi-stenza.
Antonino Caponnetto
mi produttivi, rappresentano piccole comunità locali, che fanno del Lazio una
“Regione dei campanili”, rappresentando un vero e proprio serbatoio di eccel-
lenza ed un punto di forza della strategia fondata sullo sviluppo della qualità.
È da questo scenario che sale la pretesa autonomistica, certamente di rottura,
che molti dei territori delle Province laziali avanzano nei confronti della supre-
mazia dell’ambito romano, che non nasce dalla voglia di un secessionismo
sterile fine a se stesso e pretestuoso, ma dalla profonda convinzione che un
unione forzata come quella che tiene salde, nei confini laziali, le Province di
Latina, Frosinone, Rieti, Viterbo ed i tanti piccoli comuni dell’area romana e la
Capitale, non sia più in grado di garantire alcun futuro ai cittadini ivi stanziati.
La garanzia di libertà conferita alle diverse collettività territoriali nel perse-
guimento e nella gestione di interessi locali, mediante il riconoscimento
di una posizione di autonomia in favore dei rispettivi enti esponenziali, È UN
DIRITTO RICONOSCIUTO E TUTELABILE.
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UNA CULTURA CHE NON SI ARRENDE
I Governi che si sono succeduti nell’amministrazione della Regione Lazio, a
prescindere dalla loro interpretazione politica, hanno disatteso questi capisal-
di costituzionali, negando ai tanti territori, fuori dall’area romana AUTOREGO-
LAMENTAZIONE, AUTONOMIA, RISPETTO E PARI DIGNITÀ.
Il principio autonomistico non deve consistere solo in una risoluzione di intenti,
ma deve essere elevato a principio fondamentale dell’ordinamento, che deve
riconoscere e promuovere le autonomie ed il decentramento, adeguando la
sua legislazione a tali principi e metodi. Le differenze che da tempo hanno te-
nuto insieme le Province del Lazio quali Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone sono
divenute oggi tanto più evidenti quanto deflagranti, sino a che “L’UNO” non è
più in grado di garantire pari dignità ed adeguata rappresentatività agli enti
esponenziali che all’interno di confini, predefiniti ed imposti, amministrano la
loro quotidianità. La proclamazione dunque di maggiore autonomia e dignità
nelle forme consentite, rappresenta una richiesta condivisibile, in quanto co-
stituisce per i cittadini a cui queste Province, danno voce garanzia di demo-
crazia e di libertà. Una autonomia che va intesa non soltanto come un fine,
ma anche e soprattutto come un mezzo per riconoscere il valore delle singole
persone ed assicurare la loro realizzazione attraverso la partecipazione alla
vita sociale. Nell’idea di autonomia, quella autonomia che questo progetto
tende a realizzare, vi è sempre un principio di autogoverno sociale che motiva
la costituzione di questa nuova Regione in quanto necessaria a vivificare la
partecipazione sociale, a rendere effettiva, cioè, la libertà dei singoli e dei
gruppi sociali, come presenza attiva nella gestione di amministrazioni comuni,
che all’interno dei confini laziali non è più realizzabile.
La carta costituzionale ci abilita alla realizzazione di una maggiore autonomia e rispetto in quanto l’ordine ivi definito non fotografa un momento fisso ed immobile, descrivi-bile come una cosa ordinata staticamente, ma disegna un sistema dinamico dove tutto può cambiare di significato nel momento in cui l’ordinamento si apre a nuovi valori, a nuove esperienze,raccogliendo le istanze e quelle differenzia-zioni che fanno sopravvivere l’unitarietà del paese.
Quel che rende necessaria la istituzione di una nuova Regione è la oppor-
tunità di sostanziare l’autonomia di cui questi territori hanno bisogno,
attraverso il riconoscimento della potestà di produrre norme giuridiche che,
con lo stesso valore ed efficacia di quelle emanate dallo Stato, contribuiscono
a costituire un ordinamento proprio dell’ente che le produce, dirette, pensate
ed indirizzate al territorio che le invoca in quanto espressione prima di autogo-
verno. Solo attraverso la istituzione di una regione nuova è possibile garantire
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ROMA - Veduta della città
E’ giunto il momento di intra-prendere un percorso per con-vincere gli indecisi, far venire dubbi ai convinti ed estendere un idea, farla crescere, alimen-tarla con le aspettative di tutti, con la partecipazione di chi vuole, pretende ed chiede un futuro possibile.
ai territori laziali i caratteri dell’autonomia, dell’autarchia, del decentramento
istituzionale amministrativo, del semplice decentramento territoriale e soprat-
tutto della capacità di porre norme giuridiche, esplicando una propria azione
politica. Quell’azione politica che promana oggi la Regione Lazio, ma che non
rispecchia più i voleri di territori troppo lontani a Roma, che non rappresenta
più né storicamente, né socialmente, né tantomeno economicamente quelle
popolazioni troppo lontane dal pensiero cosmopolita e dalla interattività glo-
bale che caratterizza Roma ed il suo hinterland. Non una critica questa, ma
solo una presa di coscienza che muove dal dato fattuale, che stigmatizza
una distanza di vedute e di fondo che priva i territori delle Province laziali di
adeguata rappresentatività e potere di darsi una regolamentazione che tenga
conto di necessità ed di esigenze proprie. Oltrechè alla impossibilità di auto-
regolamentarsi, la spinta che carica l’istanza di istituire una nuova Regione
è la carenza sempre più estesa della rappresentatività, che dovrebbe assi-
curare una reale corrispondenza tra la volontà normativa propugnata dalla
Regione e gli interessi sostanziali della comunità stessa. Essa si concretizza
nella elezione diretta degli organi dell’ente da parte della comunità territoriale
di riferimento, “autonomia organizzatoria”, per cui il suo indirizzo politico-
amministrativo dovrebbe derivare dalla intera comunità, e non da una sola
parte ancorché quest’ultima sia essa a conti fatti la maggioranza della propria
comunità. La Regione è un ente autonomo non per il fatto che sia elevata a
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UN REGIONALISMO SOSTENIBILE
persona giuridica, ma solo quando in questa persona giuridica sia organizzata
in maniera autonoma e libera la vita locale, e vi sia autogoverno dei governati
e la volontà e l’azione di questo ente sia rispondente ai principi e alle direttive
prevalenti tra gli uomini che vivono su quel territorio. Lo spirito dunque che
anima questa proposta è dato dalla consapevolezza che principi come quelli
costituzionalmente garantiti siano venuti meno o comunque si siano grave-
mente affievoliti sotto la spinta di interessi, pure validi e legittimi, che non
possono più essere condivisi da comunità troppo diverse, troppo lontane per
spirito, potenzialità, risorse e aspettative.
La libertà come tutti i beni della vita, come tutti i valori, non è qualcosa che si può conquistare una volta per sempre, ma necessita un lavorio costante, di cure ed attenzione, di conservazio-ne attraverso lo sforzo di ogni giorno e partecipazio-ne di tutti.
Si guarda alla costituzione di un Regionalismo sostenibile quale riferimento
per gruppi territoriali ossia come struttura che esprime interessi di popo-
lazioni stanziate sul territorio.
Si vuole disegnare un nuovo soggetto attributario della funzione di indirizzo
politico ove vi ritroviamo in nuce il concetto di potere governativo e, a risalire,
l’elemento fondante della funzione di governo: il potere di autoregolamentarsi,
il potere di rappresentare concretamente istanze provenienti dal territorio, di
esercitare politiche fiscali appropriate che si traducano in servizi ed utilities
per le comunità che hanno contribuito direttamente a crearle, che costruisca-
no un futuro paritario, possibile tagliato e calibrato sulla struttura e le poten-
zialità del territorio.
È avvertito ormai il timore di sperequazioni territoriali nel godimento di diritti
fondamentali e nei contenuti dei servizi che la Regione Lazio non offre più in
maniera uniforme ed equa su tutto il territorio. Questo sentimento ci porta a
valutare soluzioni radicali: un processo evolutivo che impone una separazione
per non morire schiacciati dal peso, pur anche legittimo, di una realtà troppo
diversa da quella dei nostri territori.
Il potere di autodefinizione dei fini per le “comunità lontane” da Roma è ve-
nuto a mancare quasi del tutto, ora si sopravvive all’interno di governi per
“noi magri”, compromessi da forme di coordinamento preventivo che non ci
comprendono e ci escludono. Un esempio di prassi governativa, che prescinde
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dal pensiero politico, ma parimenti indirizzate ad una puntuale delimitazione
delle attribuzioni degli enti concorrenziali nell’ambito delle materie devolute
ovvero, e più in generale, dirette all’imposizione di generici o specifici poteri di
supremazia, ivi compreso l’uso della leva fiscale.
Questo progetto apre una via all’innovazione e all’evoluzione, ad una autori-
forma nei termini in cui si è detto sopra che possa stimolare il processo rquel
processo riformatore che porterà a rivalutare il ruolo delle province laziali ed a
superare il la gerarchia regionocentrica che mortifica l’autonomia policentrica
fissata dall’art.114 Cost.
INSIEME PER COMPETERE: LATINA - FROSINONE, LA CONDIVISIONE INFRAPROVINCIALE
Il percorso verso la realizzazione di un nuovo assetto istituzionale passa per
un rinnovo e ripensamento dei rapporti con le altre Provincie del Lazio, se-
gnatamente a quella di Frosinone più vicina ma certamente maggiormente in
linea con i numeri della Provincia di Latina.
L’obiettivo che muoverà l’apertura al dialogo dovrà essere finalizzato al perse-
guimento di politiche comuni in tema di lavoro, economia, turismo, agricoltura
e scambio culturale.
Ciò che ci si auspica attraverso una collaborazione più intensa tra Provincia
di Latina e Provincia di Frosinone è che la fragilità dell’una possa diventare
ricchezza per l’altra e viceversa: nel senso che a fronte delle esperienze pro-
prie a ciascun ambito si possano valorizzare, attraverso un interscambio, le
potenzialità a discapito della crisi, della flessione economica e della congiun-
tura ancora in fieri.
Si pensi, ad esempio, al lavoro e alla occupazione, l’interscambio lavorativo
in esubero in Provincia di Latina può sopperire alla mancanza di risorse locali
del Frusinate o ancora produzioni della Provincia di Frosinone trovare sbocchi
commerciali nella nostra Provincia.
Quanto sopra nell’intento di allargare la rete istituzionale, per creare condizio-
ni migliori a beneficio di attrattività e competitvità dei territori.
Sussidiarietà
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L’anima della nostra Provincia
Questa consiliatura rinnova il suo impegno verso i cittadini, proponendo
una nuova squadra, fatta di volti nuovi, ma anche riconferme a segnare la
continuità del progetto avviato.
CONSIGLIO PROVINCIALE
Michele Forte (Presidente) UDC Claudio Di Matteo (PDL)
Luigi Parisella (PDL) Vincenzino Palumbo (PDL)
Gino Corato (PDL) Enrico Della Pietà (PDL)
Giovanni Secci (PDL) Paolo Graziano (PDL)
Salvatore De Meo (PDL) Silvano Spagnoli (PDL)
Renzo Scalco (PDL) Benedetto Assaiante (UDC)
Carmine Cosentino (PDL) Pasquale Fusco (UDC)
Massimo Bortolameotti (PDL) Claudio Cardogna (Lista Cusani)
Franco Taddeo (PDL) Mauro Carturan (Lista Cusani)
Maria Teresa Amici (Candidato Pres. non eletto) Enzo Eramo (PD)
Eligio Tombolillo (PD) Mario Cassoni (PD)
Mauro Visari (PD) Salvatore Di Maggio (PD)
Rossano Alla (PD) Enzo Polidoro (IDV)
Umberto Macci (Candidato Pres. non eletto) Mauro Sasso (Nuova Area)
Domenico Guidi (Candidato Pres. non eletto) Fausto Nuglio (Rif. Comunista - Sin. Europea)
PROVINCIA DI LATINA - La sede di via A. Costa
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LA GIUNTA
LAVORI PUBBLICI - VicepresidenteSalvatore De Monaco
PROMOZIONE CULTURALE BENI ARCHEOLOGICI, STORICI E MONUMENTALI, POLITICHE SOCIALI, PER LA FAMIGLIA E PER L’IMMIGRAZIONEFabio Bianchi
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA CACCIA E PESCA, PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE PRODUZIONI AGRICOLE LOCALI, EDILIZIA SPORTIVAEnrico Tiero
POLITICHE DELLA SCUOLAGiuseppe Schiboni
SVILUPPO ECONOMICO E OSSERVATORIO STATISTICO, TUTELA DEI CONSUMATORI, LOTTA ALL’USURA, CRISI AZIENDALISilvio D’Arco
ATTIVITÀ PRODUTTIVE, SPORTELLO UNICO DELLE IMPRESE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELLE IMPRESE, SEMPLIFICAZIONEDomenico Capitani
BILANCIO, FINANZE E PROGRAMMAZIONE ECONOMICAEleonora Zangrillo
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA, POLITICHE DELLA MOBILITÀFabio Martellucci
AMBIENTE E QUALITÀ DELLA VITAGerardo Stefanelli
FONDI U.E. GRANDI OPERE, DECENTRAMENTO, RAPPORTI CON I COMUNI, AFFARI GENERALI, SOCIETÀ PARTECIPATE, CENTRI STORICIMarco Tomeo
Nel segno della continuità le deleghe monotematiche afferenti a temi non
tradizionali, problematiche di un certo rilievo che richiedono una attenzio-
ne unidirezionale e concentrata al fine di apprestare loro un approccio siste-
mico che dia risposte, soluzioni immediate. L’avvio di questo nuovo corso la
scorsa Consiliatura ha mostrato gradimento presso la comunità e riscontri in
termini di obiettivi e di risultati. Pertanto accanto a quelle sperimentate negli
anni passati, si aggiungono le nuove deleghe a completare il quadro d’azione:
LE DELEGHE SPECIALISTICHE
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LE DELEGHE
PARI OPPORTUNITÀ SANITÀ
SICUREZZA STRADALE INNOVAZIONE TECNOLOGICA
PROTEZIONE CIVILE POLITICHE DEL TURISMO
SICUREZZA SOCIALE UNIVERSITÀ
ASSOCIAZIONISMO E VOLONTARIATO SICUREZZA SUI LUOGHI DEL LAVORO
TERZA ETÀ GEMELLAGGI
VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI LOCALI, MARKETING TERRITORIALE E PROMOZIONE TERRITORIALE
NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE REGIONALE E RAPPORTI CON LE PROVINCE E I COMUNI DEL LAZIO
RELAZIONI E RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE E PER IL TEMPO LIBERO
EDUCAZIONE COMPORTAMENTALE, DIFESA PERSONALEED ATTIVITÀ ANTIBULLISMO
TUTELA ANIMALI RISORSA MARE
POLITICHE GIOVANILI ISOLE PONTINE
INFANZIA CICLO DELLE ACQUE
AUTOSTRADE DEL MARE MICROCREDITO
SICUREZZA ALIMENTARE ENERGIE RINNOVABILI
DIRITTI CITTADINI CON ABILITÀ DIFFERENZIATE
RAPPORTO CON IL MONDODELLA COOPERAZIONE AGRICOLA
RISORSA INTERCULTURADIRITTI DEGLI STUDENTICON ABILITÀ DIFFERENZIATE
GRANDI EVENTI DEMATERIALIZZAZIONE DELL’ENTE
AREE PROTETTE E MONUMENTI NATURALI
INNOVAZIONE E QUALITÀ NEL SISTEMADI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
PORTUALITÀ DIFESA DEL SUOLO
IMPRESA FEMMINILE E TERZO SETTORE POLITICHE PER IL RISPARMIO ENERGETICO
PERCORSO DI SENSIBILIZZAZIONESUI MESTIERI A RISCHIO DI ESTINSIONE
MONTI LEPINITRA TRADIZIONE E NUOVO SVILUPPO
RILEVAMENTO E DINAMICHEDEI BISOGNI SOCIALI PER ORIENTARELE RISORSE DA INVESTIRE NEL SOCIALE
VIE DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVE,PISTE CICLABILI, PEDONALIE NAVIGABILI
VALORIZZAZIONE PATRIMONIOARTISTICO E STORICO PROVINCIALE
Sussidiarietà
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L’ORGANIZZAZIONE DELLA PROVINCIA
Il personale “è” l’organizzazione dell’ente Provincia. Esso rappresenta infat-
ti il fattore più importante dell’organizzazione. Il modo in cui i componenti
dell’organizzazione interagiscono tra di loro e gestiscono le risorse disponibili
determina il successo dell’organizzazione.
Rispetto, dialogo, responsabilizzazione (empowerment) e un ambiente sicuro
e sano sono elementi fondamentali per assicurare l’impegno e la partecipa-
zione del personale nel perseguimento dell’eccellenza.
Per realizzare le sue politiche e strategie e assicurare l’efficace operatività dei
suoi processi, l’Ente intende organizzare, gestire, sviluppare e valorizzare le
competenze e il potenziale del proprio personale a livello sia individuale che
collettivo.
PROVINCIA DI LATINA - La sede centrale in via A. Costa, 1
Sussidiarietà
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Nel tentativo di adeguare la macchina amministrativa al nuovo volto disegnato
dalle riforme che hanno rivoluzionato l’agere pubblico, la Provincia di Latina
ha avviato un articolato processo di investimento sulle qualifiche professio-
nali presenti presso la struttura, al fine di fornire nuove motivazioni e stimoli
mediante la loro valorizzazione, riqualificazione e formazione, ispirata eviden-
temente a criteri meritocratici e trasparenti, tali da agevolare il superamento
dell’atrofia che affligge l’intera struttura dell’ente, ribadendo la effettività del
metodo di gestione per obiettivi, per sviluppare la logica di partecipazio-
ne e condivisione, di incentivo ai meriti, diffondendo una cultura della
responsabilità che sostituisca al concetto di mero adempimento il con-
cetto di risultato.
Diversi gli strumenti adottati in tema di personale e risorse umane, un quadro
complesso di interventi tesi a mettere in atto le politiche secondo le indica-
zioni sinora ribadite, nell’intento di restituire dignità ed orgoglio professionale
agli oltre quattrocento dipendenti provinciali, mobilitandoli attorno all’obiettivo
di una maggiore qualità del servizio offerto ai cittadini.
La speranza che ha motivato gran parte dei provvedimenti adottati è quella
di poter recuperare parte dello spirito di iniziativa e di squadra, dei quali
una amministrazione vincente, proiettata verso un processo di riaffer-
mazione sul territorio non può assolutamente prescindere.
La ripresa delle politiche della concertazione ci consente oggi di affrontare il
tema della gestione delle risorse umane con più serenità contando sul rappor-
to con le rappresentanze sindacali che ha contribuito alla condivisione con il
personale operante nell’Ente degli obiettivi che ci stiamo proponendo di per-
seguire, permeati dall’orgoglio della qualità dei servizi pubblici provinciali su
cui fondare una ritrovata e rinnovata immagine della istituzione provinciale, da
valorizzare piuttosto che decretarne come si discute la sua soppressione.
Gli obiettivi per il futuro andranno ad incidere sul miglioramento quantitativo
e qualitativo del rendimento professionale del personale, che dovrà sfruttare
gli investimenti che la Provincia intende garantire in ordine alla formazione
delle categorie professionali, sul loro costante aggiornamento alla normativa
in continua evoluzione assicurando una dotazione strumentale all’avanguar-
dia, macchine moderne e veloci, strumenti informatici capaci di ridurre tempi
e costi.
Metodo di gestione per obiettivi, per sviluppare la logica di partecipazione e condivisione, di incentivo ai meriti, diffondendo una cultura della responsabilità che sostituisca al concetto di mero adempimento il concetto di risultato
Recuperare parte dello spirito di iniziativa e di squadra, dei quali una amministrazione vincente, proiettata verso un pro-cesso di riaffermazione sul territorio non può assoluta-mente prescindere
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A partire dalla riscrittura dello Statuto provinciale, la carta fondamentale
dell’Ente, sarà possibile abbandonare la normazione-tipo, proposta a ri-
dosso delle prime modifiche istituzionali e sperimentare percorsi propri, diver-
si ma soprattutto frutto di esperienze personali dell’Ente capaci di mostrare il
vero volto della Provincia di Latina.
A seguire la normazione di rango regolamentare. È infatti intendimento del-
l’ente puntuare attraverso regolamenti aggiornati e conformi alla norma-
tiva vigente la propria attività, settorialmente perseguita in ciascun ambito di
competenza dell’Ente. Un compendio che abroghi il superfluo, ricomponga le
incongruenze fra passato e futuro, che organizzi il lavoro dell’Ente in termini
di efficienza, efficacia, razionalità, e speditezza adottando ogni presidio utile
a raggiungere il cittadino, con tutti i mezzi che l’e-gov ci mette a disposizione
ad annullare le distanze tra l’Ente e l’utente.
UN NUOVO STATUTO
REGOLAMENTAZIONE CHIARA
Insieme al cambiamento organizzativo e alle nuove competenze, l’e-govern-ment aiuta a migliorare i servizi pubblici e i processi democratici e a raffor-
zare il consenso attorno alle politiche pubbliche.
L’e-government viene considerato in grado di migliorare un’amministrazione
e renderla più efficiente. Può migliorare lo sviluppo e l’implementazione del-
INNOVAZIONE E TRASPARENZA
Sussidiarietà
Sburocratizzazione:semplificare i procedimenti amministrativi
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le politiche pubbliche e aiutare il settore pubblico a contemperare interessi
potenzialmente conflittuali di miglioramento dei servizi e di risparmio delle
risorse.
La profonda trasformazione avvenuta nel campo dell’Information and Com-munication Technology (ICT) ha dato avvio alla costruzione di una società del-
l’informazione al passo con i tempi e con le esperienze in atto negli altri Paesi,
soprattutto europei.
Essenziale in tale processo è l’e-government, strategia politica di intervento,
che coinvolge ed attraversa l’intera amministrazione pubblica, imponendo un
ripensamento globale del modo di fare amministrazione sia nel rapporto fra
enti sia, e soprattutto, nei confronti di cittadini ed imprese.
Nella visione di e-government l’utente finale è centrale e fruisce di contenuti
e servizi che l’amministrazione nel suo complesso eroga, attraverso una rete
decentrata e capillare di sportelli fisici e virtuali.
I servizi possono essere forniti nella misura in cui esiste alle spalle una solida
rete di sostegno fatta di enti che cooperano al processo di creazione ed ero-
gazione del servizio.
VERSO IL SISTEMA NAZIONALE DI E-GOVERNMENT
LINEE STRATEGICHE
Libro_ITA_1OK.qxd 9-05-2007 16:17 Pagina 1
E-GOVERNMENT - Servizi volti a migliorare l’efficienza della Pubblia Amministrazione
Recuperare parte dello spirito di iniziativa e di squadra, dei quali una amministrazione vincente, proiettata verso un processo di riaffermazione sul territorio non può assoluta-mente prescindere
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Le nuove tecnologie dell’informazione contribuiscono a realizzare il nuovo mo-
dello istituzionale fondato sulla centralità del cittadino, come beneficiario di
servizi, e sulla cooperazione tra le amministrazioni pubbliche nei diversi livelli
di governo del territorio, favorendo un processo di aggregazione e di coordi-
namento degli enti locali, soprattutto quelli di piccola dimensione, attraverso
progetti condivisi e associati e rafforzando l’offerta di progetti trasversali.
La rete degli enti locali e dei loro territori diventa elemento di partecipazione,
formazione e condivisione di idee, scelte di attuazione e consolidamento di
progetti che possono trasformare, per il cittadino e l’impresa, l’amministrazio-
ne pubblica del territorio in un interlocutore realmente integrato ed unitario.
IL DOVERE DI INFORMARE
La Provincia intende fornire al cittadino strumenti idonei per essere a co-
noscenza e partecipare attivamente alla gestione democratica dell’indi-
rizzo amministrativo. Al fine di consolidare la consapevolezza di questo ruolo
SITO INTERNET - www.provincia.latina.it
Sussidiarietà
Avvicinare i servizi in favore del cittadino per una maggiore partecipazione alla gestione della res pubblica
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attivo occorre essere informati sulle attività dell’Ente. Affiancano questi nuovi
obiettivi quelli già consolidati la scorsa consiliatura che, in collaborazione con
l’Università di Roma la Sapienza, ci ha condotto alla creazione del nuovo sito
web istituzionale www.provincia.latina.it, conforme alla normativa italiana
e internazionale, che risponde ai requisiti di accessibilità, usabilità e traspa-
renza, al potenziamento della comunicazione istituzionale con la creazione
della newsletter trasmessa a tutte le categorie produttive della Provincia,
alla diffusione del periodico “Provincia Latina” edito dall’Ente e diffuso in
30.000 copie, quale occasione di approfondimento delle tematiche ammini-
strative di maggiore attualità, alle sezioni dedicate all’attività della Provincia di
Latina e aggiornate in tempo reale della pag. 550 del Televideo Rai 3 Lazio e
sul sito www.rai.it. Un’integrazione giusta e doverosa dei mass media esisten-
ti perché l’informazione istituzionale è un diritto del cittadino.
Prossimo obiettivo sarà quello di trasmette on line i lavori del Consiglio provin-
ciale per agevolare e migliorare la partecipazione dei cittadini e rendere ancor
più trasparente il suo operato.
Trimestrale della Provincia di Latina
Anno II n° 5 - III trimestre 2008www.provincia.latina.it
PROVINCIA SOLIDALE
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PROVINCIA LATINA - Pubblicazione trimestrale edita dalla Provincia di Latina
Sussidiarietà
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IL NOSTRO OBIETTIVO
• Dare avvio ad una autoriforma che ci porti a ridisegnare i confini istituzionali della Regione che deve governarci
• Rivendicare tutte le funzioni delegate affinché la Provincia sia in grado di esercitare le competenze che le sono riconosciute per legge
• Aprire la partecipazione della collettività provinciale ai processi de-cisionali dell’Ente
• Diffondere la cultura della responsabilità e del risultato premiando i dipendenti virtuosi
• Modernizzare l’azione amministrativa, uniformarla a standards qua-litativi da poter certificare
• Informare il cittadino per renderlo edotto e capace di interagire con l’ente in modo consapevole ed indipendente
NEWSLETTER - Diffusione telematica a tutte le categorie produttive e agli interessati
PROVINCIA LATINA
Anno II- numero 19 | 13 aprile 2009 |Supplemento al periodico Provincia Latina
a pagina 2
NEWSLETTERDirettore editoriale Arnando Cusani | Direttore responsabile Everardo Longarini
La sede della Provincia di Latina in via Costa, 1
Cordoglio per i familiaridelle vittime del sisma
TERREMOTO
a pagina 4
UNA GESTIONE DA RECORDSe rieletti, referendum per una “Regione delle Province”
a pagina 3
Si è tenuto in settimana la seduta monotema-tica del consiglio provinciale sulle centrali
turbogas di Aprilia e di Pontinia. In apertura il presidente del consiglio sen. Michele Forte ha
chiesto un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del crollo della chiesetta di Prossedi e del terremoto in Abruzzo.
COMPENDIO AL CONSIGLIO PROVINCIALE
Seduta monotematica sulle turbogas di Aprilia e Pontinia
L’Odg trasmesso al ministero delle Attività Produttive e alla Regione Lazio
Primo bilancio di fine mandato
La Provincia anticipa175.000 euro
MECCANO
a pagina 5
Editorialedi Everardo LongariniAgli sproloqui e alle incapacità politiche di Piero Marrazzo non riusciamo proprio ad abituarci e devo confessare neanche a venirne a capo. Non passa giorno che l’impareggiabile governatore della Regio-ne Lazio non ne spari o combini una delle sue. Dal suo pulpito di via Rosa Raimondi Garibaldi, in collaborazione delle sue trup-pe scelte mitraglia annunci di tutti i generi e natura, con una convinzione tale che a crederci alla fine rimarrà soltanto lui.
continua a pagina 2
PROVINCIA LATINA
Anno II- numero 13 | 2 marzo 2009 |Supplemento al periodico Provincia Latina
ALLA BIT PER LA PROMOZIONEDEL TURISMO PONTINO
Intervista al Presidente Armando Cusani
Provincia di Latina
continua a pagina 2
NEWSLETTERDirettore editoriale Arnando Cusani | Direttore responsabile Everardo Longarini
LA NAUTICA PONTINAAL BIG BLU DI ROMAPrevista un’affluenza di 200.000 visitatori
Quattro giorni per mettersi in mostra di fron-te a non meno di centocinquantamila mila
visitatori provenienti da ogni parte del mondo (lo scorso anno da 146 Paesi). E’ l’avventura
della Bit, la Borsa italiana del Turismo nostrano che è andata in scena a Milano dal 19 al 22 febbraio.
a pagina 5a pagina 8
Ato 4 informa
a pagina 6
Aeroporto: Viterbo inizia la questua
Sussidiarietà
SOLIDARIETÀMobilità socialeBenessere socialeSicurezza socialeUna mano tesa alle diversitàLa lotta alle nuove povertàNel segno della CulturaLo sport in ogni ComunePolitiche giovanili
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Solidarietà
Accanto alla sussidiarietà si pone la solidarietà quale ulteriore capisaldo
chiamato ad ispirare le politiche di questa Provincia e dal quale emerge
con vigore la centralità della persona e degli ambiti sociali nei quali questa
svolge la sua libera espressione, e che impongono all’Ente di perseguire l’im-
pegno che la nostra Repubblica ha assunto di rimuovere gli ostacoli alla libertà
di espressione di ogni persona e del dovere e la responsabilità di ciascuno di
contribuire al progresso della società.
Queste le basi su cui poggia questo programma di governo, nella convinzione
che il bene comune non sempre coincide con l’interesse pubblico ma con
esso deve rappresentare un unicum inscindibile per il perseguimento del-
l’interesse superiore del benessere della collettività.
Non possiamo e non dobbiamo nasconderci dietro parole ed assiomi che non
producono alcun valore, ma realizzare fatti e dare sostanza ad azioni tese
a rendere concreta questa nuova socialità, ribadire forte e chiara la scelta
verso la libertà e la responsabilità di ogni cittadino, di ogni sua forma sociale
organizzata: solo questo, insieme al riconoscimento della sovranità popolare,
esalta la funzione fondamentale che ogni individuo, singolo o associato, deve
svolgere per concorrere al bene collettivo, alla promozione dei valori fonda-
mentali della democrazia e alla crescita della società.
E questo, se vogliamo, è uno dei punti culturali e politici da riequilibrare nel-
l’attuazione che è stata data ai principi fondamentali che i Costituenti ci hanno
affidato affinchè i singoli possano trovare nuovi canali per partecipare alla
Il riconoscimento della sovranità popolare esalta la funzione fondamentale che ogni individuo, singolo o associato, deve svolgere per concorrere al bene col-lettivo, alla promozione dei valori fondamentali della democrazia e alla crescita della società
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Solidarietà
vita democratica. Superata la fase dei proclami occorre ora ripensare a rin-
novate forme di coinvolgimento dei cittadini alla vita dell’intera Provincia nel
contesto regionale così come delineatosi in questi ultimi mesi, che facciano
leva sull’assunzione di precise responsabilità, e che attuino un processo di
trasferimento verso il basso attraverso l’uso di procedure moderne e traspa-
renti in forza delle quali quote di attività, di responsabilità, passino dal sistema
regionale alle organizzazioni più vicine ai cittadini, alle associazioni dei diversi
settori.
L’azione della regione secondo il nuovo ordine costituzionale deve avere solo
carattere di orientamento, di stimolo, di supplenza e di integrazione: perché
l’oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa é quello di aiu-
tare in maniera suppletiva il corpo sociale, non già di schiacciarlo dall’alto o
sostituirlo.
Scopo di una Provincia sussidiaria è di sostenere le articolazioni sociali e, con
esse, i cittadini nelle loro disponibilità e capacità di sviluppare iniziative pro-
prie e a compiere sforzi per migliorare le loro prestazioni.
L’orizzonte della solidarietà delinea dunque un modo di concepire la res publi-ca, completamente diverso dal precedente: non più una rigida separazione tra
enti pubblici e cittadini, tra amministratori ed amministrati, ma, al suo posto,
una collaborazione tra i due poli verso un medesimo obiettivo, il progressivo
miglioramento dei servizi e, congiuntamente, una completa attuazione dei di-
ritti e delle libertà sociali contenute in Costituzione, una responsabilizzazione
maggiore nella lotta al superamento degli ostacoli che si frappongono alla
piena realizzazione dell’individuo nel contesto familiare, lavorativo, sociale.
Mobilità sociale
La giustizia e l’equità richiedono che la mobilità, assolutamente necessaria
in un’economia in sviluppo, sia regolata in modo da evitare che la vita dei
singoli e della loro famiglie si faccia incerta e precaria.
La mobilità è oggi un nuovo e determinante fattore di stratificazione sociale
nell’era della globalizzazione.
L’azione della regione secondo il nuovo ordine co-stituzionale deve avere solo carattere di orientamento, di stimolo, di supplenza e di integrazione: perché l’og-getto naturale di qualsiasi intervento della società stessa é quello di aiutare in maniera suppletiva il corpo sociale, non già di schiac-ciarlo dall’alto o sostituirlo
La solidarietà è espressione della libertà, elemento di partecipazione e condi-visione sociale e fattore di coesione tra le diverse componenti della società
La giustizia e l’equità richiedono che la mobilità, assolutamente necessaria in un’economia in sviluppo, sia regolata in modo da evi-tare che la vita dei singoli e della loro famiglie si faccia incerta e precaria
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Nei prossimi anni la sfida si svilupperà tra chi sarà impegnato a far avanzare
i processi di inclusione guardando anche alle prossime generazioni, costituite
in parte considerevole da giovani nati in Italia da famiglie di migranti. La pros-
sima sfida sarà immaginare un’idea nuova di cittadinanza.
Se libertà, giustizia, diritti e doveri, equità e responsabilità sociale sono
valori cui deve rifarsi una moderna idea di cittadinanza democratica, è neces-
sario realizzare politiche capaci di andare oltre la logica da permesso di sog-
giorno, per costruire il passaggio dalla tolleranza alla integrazione sociale.
L’auspicio e l’obiettivo che ci si propone con le politiche messe in campo per-
segue l’idea di operare un giusto contemperamento degli interessi contrappo-
sti. Da un lato, sicurezza sociale, vivibilità del territorio, dall’altra accoglienza,
solidarietà, bisogno di integrazione operando una mediazione tra accoglienza
e respingimenti.
Solo così sarà possibile giungere ad una reale valorizzazione delle diverse
culture che punti sull’affermazione dei diritti e dei doveri, fra cui quello di
partecipare alla vita pubblica del territorio.
A tal fine, la Provincia di Latina intende dotarsi degli strumenti affinché i nuovi
cittadini possano esprimere una partecipazione formale e sostanziale alla vita
della nostra comunità affinchè diventino presto cittadini della nostra Provin-
cia.
Solidarietà
L’auspicio e l’obiettivo che ci si propone con le politiche messe in campo persegue l’idea di operare un giusto contemperamento degli interessi contrapposti. Da un lato, sicurezza so-ciale, vivibilità del territorio, dall’altra accoglienza, solidarietà, bisogno di integrazione operando una mediazione tra accoglienza e respingimenti
PROVINCIA LATINA - Politiche per favorire l’integrazione
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Solidarietà
Benessere sociale
La salute dei cittadini non è solo un diritto da considerare in termini esclu-
sivamente sanitari, ma qualcosa di più da considerare sotto altri e diversi
fattori che inevitabilmente la condizionano: fisici, sociali, economici ed am-
bientali sino agli stili di vita ed ai comportamenti oltre che per la dotazione
di servizi in una comunità. Orbene la salute nel senso ampio di benessere
psico-fisico e di una vita di qualità, individuale e collettiva, è essenziale per
la crescita di un territorio nelle sue articolazioni amministrative. Del resto non
può recarsi in dubbio quanto la competitività di un territorio ha, infatti, come
IL NOSTRO OBIETTIVO
• Raccogliere, elaborare ed analizzare dati ed informazioni quali-quantitative, in tema di immigrazione e controllo dei flussi migratori nella Provincia
• Diffondere una cultura dei diritti di partecipazione e rappresentan-za
• Sostenere e coordinare la creazione della Consulta provinciale degli immigrati
• Promuovere l’integrazione scolastica e formativa dei bambini e degli adolescenti stranieri
• Promuovere servizi che facilitino inserimenti lavorativi in tempi brevi, compatibili con la normativa in vigore, realizzando azioni for-mative mirate ai profili più richiesti dalle imprese
• Attivare un servizio dedicato e specializzato per gli stranieri che vogliono avviare iniziative d’impresa
• Riconoscimento del valore sociale e del ruolo svolto dei nostri emigrati
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componente fondamentale la “qualità sociale”: dunque sviluppo economico
e salute sono in stretta correlazione tra loro. Di qui l’impegno della Provincia
di costruire politiche di welfare che promuovano la salute nella accezione lata
del termine, quale tema centrale delle nostre politiche pubbliche, valutando gli
effetti che le decisioni politiche hanno sulla salute dei cittadini.
Il nostro obiettivo è di costruire un welfare a misura di cittadino per un diritto
alla salute come punto di riferimento per tutte le politiche amministrative e
trasversalmente a tutte le scelte che comportino elementi di costo e di valore
in termini di qualità della vita. Costruzione da fare insieme: pubblico, privato,
terzo settore e volontariato.
Il ruolo della Provincia, in questo orizzonte, è di essere punto di riferimento
politico ed organizzativo per la produzione, il coordinamento, il sostegno, la
promozione di azioni e iniziative mirate a diffondere una nuova cultura della
salute e ad aumentare il benessere della popolazione.
Ciò, infine, ci permette di cogliere l’opportunità di declinare in modo innovativo
il tema crescente tra i cittadini della partecipazione, poiché la centralità della
salute presuppone appunto il coinvolgimento di tutte le componenti pubbliche
e private di una comunità.
La nostra idea di sanità corrisponde a un sistema sanitario pubblico e solida-
ristico che conserva i principi cardine dell’universalità e dell’equità, fondato
sulla richiesta di libertà di scelta e sulle aspettative che provengono dai cit-
tadini: un servizio sanitario che preveda alta qualità e appropriatezza del-
le cure e dell’assistenza, efficienza nell’uso delle risorse, accessibilità delle
prestazioni in ogni punto del sistema, responsabilità diffusa in coerenza con
il principio di sussidiarietà per valorizzare le potenzialità di iniziativa della
società civile.
Per rispondere con efficacia a bisogni di salute che cambiano e alle trasforma-
zioni sociali in essere, poniamo al centro della nostro programma di governo
della SANITÀ PROVINCIALE alcuni temi e obiettivi, che riteniamo fondamen-
tali e che vogliamo perseguire nonostante la sanità in senso stretto non faccia
parte delle nostre competenze dirette. A tali fini, la Provincia realizza azioni ed
interventi di promozione e sostegno del sistema universitario territoriale diretti
a favorire lo sviluppo, la crescita e l’implementazione delle attività universi-
tarie e tesi ad assicurare una maggiore qualificazione culturale del territorio
pontino amplificandone risorse e le potenzialità.
Solidarietà
Il nostro obiettivo è di co-struire un welfare a misura di cittadino per un diritto alla salute come punto di riferimento per tutte le politiche amministrative e trasversalmente a tutte le scelte che comportino ele-menti di costo e di valore in termini di qualità della vita. Costruzione da fare insie-me: pubblico, privato, terzo settore e volontariato.
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Si mirerà alla collaborazione nell’ambito dello svolgimento di alcuni programmi
concordati e reputati di grande interesse, realizzando una serie di iniziative a
supporto delle attività attualmente svolte dall’Università al fine di permetterne
una implementazione ed una maggiore qualificazione dell’offerta sanitaria.
In materia di formazione la Provincia prevede la possibilità di sostenere lo
svolgimento di master o corsi di perfezionamento o di alta qualificazione, in-
dividuando di volta in volta, in base all’iniziativa proposta, la rispondenza della
stessa alla programmazione dell’Ente e il grado di partecipazione.
In tale ambito si inserisce anche la volontà di dotare, tramite rapporto con
l’Università e la ASL l’ospedale di Terracina e quello di Latina di nuove appa-
recchiature specialistiche, segni concreti di una partecipazione della Provincia
atta a favorire la distribuzione equanime della risposta sanitaria sul territorio.
Sulla base delle competenze proprie della Provincia, così come riportato nella
Legge Quadro 328/00, l’Ente assicurerà il proprio apporto alla realizzazione
del progetto SISS (Servizio Informativo dei Servizi Sociali), per quanto riguarda
il territorio della Provincia di Latina, ponendo in essere gli adempimenti pre-
visti nell’apposito accordo sottoscritto con la Regione Lazio, per il censimento
e la rilevazione delle strutture e dei servizi sociali esistenti nei cinque distretti
socio-sanitari nei quali è suddiviso il territorio medesimo.
Al fine di affermare un processo permanente di governance in ambito sociale
SANITÀ - Strumentazioni più moderne
Solidarietà
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Solidarietà
IL NOSTRO OBIETTIVO
• L’equità di accesso al sistema, la continuità delle cure, la presa in carico delle esigenze del cittadino
• La partecipazione al sistema sanitario da parte della Provincia di Latina
• L’integrazione tra il sociale ed il sanitario
• La ricerca di una qualità effettiva e sempre più percepita dal citta-
dino
• La valorizzazione e il coinvolgimento degli operatori
• L’istituzione di un Osservatorio in materia di qualità della salute.
e socio-sanitario per una politica di programmazione, attuazione e verifica
delle azioni in uno spirito di confronto e collaborazione, la Provincia di Latina
intende assumere un ruolo attivo di coordinamento per l’attuazione dei Piani
Sociali di Zona.
In quest’ambito intendiamo:
• realizzare un ufficio provinciale di Piano con funzioni di osservatorio delle
politiche sociali
• svolgere una funzione di coordinamento, promozione, supporto e for-
mazione per la realizzazione dei Piani di Zona dei distretti del territorio
provinciale
• a partire dalla prossima riforma delle IPAB, superare l’attuale frammen-
tazione di tali enti e sostenere il percorso di formazione in aziende pubbli-
che di servizi alla persona in grado di produrre azioni di qualità in favore di
anziani, disabili e minori
• coordinare la nascita e lo sviluppo degli Sportelli Sociali Territoriali
• sviluppare una rete e-Care dell’accesso mediante il ricorso alle nuove
tecnologie telecomunicative indirizzate agli anziani soli, ai disabili, alle fa-
miglie con anziani non autosufficienti
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Solidarietà
II bene sicurezza per i cittadini deve scaturire da una riaffermata cultura della
legalità: tutti i cittadini hanno diritti e doveri, espressione che deve tradursi in
un contesto di serena convivenza per assicurare al cittadino il diritto primario
di vivere liberamente il proprio territorio ed i propri spazi.
La sicurezza va intesa in senso globale: sicurezza per la propria casa, per la
propria famiglia, per i propri figli, per se stessi, per l’attività commerciale, per
le attività ricreative.
In tale contesto si inserisce l’accordo che sarà firmato con tutti i Sindaci della
Provincia ed il progetto avviato per l’acquisizione dei dati in ordine allo stato
della sicurezza in Provincia di Latina ed il grado di percezione che ne hanno
i nostri cittadini. È attraverso il quadro fornitoci da questo studio che la Pro-
vincia intende costruire, quale step successivo, un Protocollo di Intesa con i
Comuni della Provincia che si renderanno parte attiva e le Forze dell’Ordine al
fine di costruire insieme azioni a difesa della sicurezza approntando una rete
istituzionale che agisca unitariamente sul territorio con azioni di contrasto alla
violenza sulle donne, al bullismo nelle scuole, allo sfruttamento degli immi-
grati, alla microcriminalità sulle strade, alla diffusione delle droghe presso le
comunità giovanili.
Non mancheranno azioni congiunte con i Comuni della Provincia e progetti
di sensibilizzazione per incentivare la sicurezza sui luoghi di lavoro e con-
trastare il numero crescente di morti bianche. La diffusione di fenomeni di
microcriminalità e vandalismo sarà efficacemente contrastata con un’azione
di prevenzione grazie alla presenza operativa della Polizia provinciale che af-
fianca gli ordinari corpi di polizia che risulterà quindi incisiva e determinante,
sempre in stretto coordinamento con le altre forze della pubblica sicurezza e
dell’Autorità Giudiziaria.
Analogo coordinamento dovrà rafforzarsi con l’ufficio stranieri della Questura
Sicurezza Sociale
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Solidarietà
e le analoghe strutture dei comuni limitrofi, per un completo monitoraggio di
tutti i fenomeni di criminalità, anche potenziale, che possono interessare la
nostra comunità.
Con il supporto delle strutture del Comando del Corpo di Polizia Provinciale
saranno potenziate le misure contro gli inquinamenti aria, acqua e terra in
ragione della specifica competenza di questo corpo.
Affiancano queste azioni quelle invece facenti capo alla Protezione civile che
la Provincia di Latina realizza secondo un Piano provinciale di Previsione
e Prevenzione il quale rappresenta il modello logistico fondamentale per la
gestione delle emergenze.
Sul piano della sicurezza sociale oltrechè stradale, è allo studio un proget-
to per collocare nei punti strategici ad alta criticità (stazioni, parchi pubblici,
parcheggi siti dismessi) telecamere “intelligenti” in grado di individuare e
registrare solo comportamenti non consentiti o violenti, capaci di far scat-
tare l’allarme presso le autorità competenti. Lo stesso sistema potrà essere
sfruttato anche per monitorare i punti più “caldi” del nostro sistema viario ed
inviare l’allarme al verificarsi di situazioni di crisi, incidenti, incolonnamenti.
SICUREZZA SOCIALE - Videosorveglianza
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Una mano tesa alle diversità
Il programma per la consiliatura che si apre raccoglie tutte le azioni, i progetti
e gli interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione provinciale,
quelle più svantaggiate, per garantire loro una efficace possibilità di integra-
zione nella società al riparo da forme di emarginazione e sopraffazione.
Relativamente all’area dei diversamente abili si intende realizzare sulla scia
di quanto gia realizzato in passato progetti per l’assistenza specialistica in
favore degli alunni diversamente abili negli istituti di istruzione secondaria
superiore.
La Provincia favorisce gli interventi a sostegno dei disabili sensoriali, a partire
dalle scuole superiori fino al completamento del loro corso di studio, compre-
so il diploma di laurea e/o qualifica professionale.
Gli interventi di integrazione scolastica delle persone con disabilità messi in
atto dalla Provincia di Latina, si esplicano nelle seguenti forme:
• Assistenza alla comunicazione e supporto psicologico nelle scuole superiori
• Promuovere progetti che favoriscano i rapporti interrelazionali tra docenti
genitori ed alunni
• Pagamento rette parziale o totale per convitti o semiconvitti in istituti
specializzati
• Sostegno economico al percorso di studio
• Traduzione di testi in Braille e sussidi strumentali e didattici particolari
• Trasporto scolastico
• Progetti finalizzati allo sviluppo sensoriale quali ad esempio l’Ippoterapia
Per quanto riguarda il benessere dell’infanzia, dell’adolescenza e della fa-
miglia, assumono particolare importanza le iniziative: destinate all’attuazione
del progetto di promozione dell’affido familiare, con lo scopo di far crescere
il maggior numero possibile di bambini e di ragazzi, all’interno di una famiglia;
alle attività formative e di scambio sui temi della infanzia, della pre-adole-
Solidarietà
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scenza ed adolescenza. Per raggiungere tale scopo, tutti gli enti locali coinvol-
ti, ognuno per la parte di propria competenza, sono maggiormente impegnati
nel realizzare un sistema integrato e organizzato di interventi a favore dei
diritti dell’infanzia, in collaborazione con le istituzioni e le agenzie educative.
Particolare attenzione verrà dedicata alle strutture dislocate sul territorio (es.
quella di Terracina, di Sezze e tutti gli altri) che offrono accoglienza ad orfani
e a minori le cui famiglie non possono occuparsi di loro, affinchè queste strut-
ture siano poste nelle condizioni di poter offrire una accoglienza il più vicina a
quella di una vera famiglia.
Circa l’area del disagio e delle tossicodipendenze sia esse legate all’alcol
che alla droga, il programma si propone l’attivazione di sinergie utili con altre
istituzioni e con il coinvolgimento del terzo settore, nell’attuazione di progetti
di prevenzione e di contrasto, con lo scopo di favorire la conoscenza dei feno-
ANGELI CUSTODI - Un’operazione dei volontari della sala operativa
Solidarietà
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Solidarietà
meni e delle conseguenze negative, e di educare, quindi, la popolazione verso
comportamenti più responsabili e rispettosi delle diversità.
In questa direzione il protocollo di intesa siglato tra la Provincia di Latina e la
“Comunità in Dialogo” di Trivigliano, che si occupa di giovani in condizioni
di disagio, legati, nella maggior parte delle situazioni, al consumo di stupefa-
centi, vecchie o nuove droghe o di alcol, ha dato i suoi frutti. Attraverso questa
intesa la Provincia di Latina ha fornito la disponibilità di un Casa Cantoniera in
disuso divenuta un centro di prima accoglienza, aperto tutti i giorni 24 ore
su 24, iniziativa che sarà affiancata dalla apertura di ulteriori centri a Fondi e
a Latina.
La diversità riconducibile a fattori quali l’alcol, le droghe, la razza, agli stati di
salute non deve rappresentare un fattore di emarginazione civile e sociale. La
Provincia in questa prospettiva intende produrre azioni e sforzi a contrasto di
ogni fattore eziologico di siffatte situazioni a colpire fasce deboli come gli an-
ziani, i minori, i giovani e le famiglie quale nucleo essenziale della nostra co-
munità. In questo l’azione sinergica con la Comunità cattolica e la Chiesa
già avviata lo scorsa legislatura, potrà dare un solido aiuto nell’offrire percorsi
di recupero, occasioni di scambio e spazi solidali per affrontare anche sotto
l’aspetto prettamente psicologico i momenti di maggiore crisi e difficoltà. Uno
sguardo non mancherà alle altre confessioni religiose in una ottica di apertura
al pluralismo che al di la della diversità di approccio rappresenta sempre un
valido sostegno e apporto verso la formazione socio culturale della nostra
comunità.
In favore dei nostri anziani, sono previste nell’ambito del programma di man-
dato iniziative progettuali finalizzate al contrasto di situazioni di emargina-
zione. A tal proposito si intende dotare ogni Centro Anziani di un computer e
relativo collegamento internet, al fine di combattere l’isolamento e favorire la
connessione con il mondo virtuale, spalancando ai nostri anziani una vera e
propria finestra sul mondo globale.
È previsto anche il potenziamento il progetto delle case rifugio per donne
maltrattate presenti nel territorio. Detto progetto si esplica attraverso un con-
tributo economico e la consulenza nella gestione delle case rifugio per donne
vittime di violenza, in funzione a Latina e Terracina, annesse ai rispettivi Centri
antiviolenza. In merito, di particolare pregio è l’attività conseguente al proto-
collo di intesa con Enti ed associazioni finalizzato per la costituzione di una
rete antiviolenza a tutela delle donne.
La diversità riconducibile a fattori quali l’alcol, le droghe, la razza, agli stati di salute non deve rappresen-tare un fattore di emargina-zione civile e sociale
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La lotta alle nuove povertà
È l’obiettivo che caratterizza il pilastro della solidarietà e che connota le
reali intenzioni di questo nostro programma. Si vuole tendere una mano
ai cittadini, a coloro sui quali questa crisi pesa di più chiedendo troppo, e che
hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.
Si tratta di un obiettivo per il quale riteniamo di poter spendere più denari che
parole per vaticinare una reazione forte di tutti verso la crisi che non deve rap-
presentare un momento di stallo, ma motore di rilancio economico e sociale.
Ciò che preme in questa congiuntura negativa è contrastare con forza il rischio
di gravi speculazioni sulla crisi. I contesti di emergenza così gravi come quello
ancora in fieri, sono spesso forieri di speculazioni da parte di coloro che sono
in cerca di occasioni di lucro provenienti dalla crisi: occasioni che proliferano
in contesti psicologicamente deboli, ove è facile operare pressioni.
Non mancano infatti le occasioni in cui si alterano i numeri della crisi per
creare paure inutili, o casi in cui i grandi produttori operano ristrutturazioni
aziendali che disvelano in realtà fughe verso mete più redittizie e a costo della
mano d’opera più basso.
Si è pensato ad un Osservatorio del Sociale, che raccolga dati specifici se-
gnatamente a quanto riguarda i movimenti del mondo sociale nel suo com-
plesso, dai fattori di crisi, alle emergenze sociali da correlare con i dati più
prettamente economici relativi alle aziende operanti sul territorio, attraverso i
quali costruire una vera e propria attività di Marketing del sociale.
Inoltre tra gli interventi di maggior pregio spicca il “Fondo Sociale per le
utenze deboli”, misura strutturale del nostro Bilancio, istituita dal 2005 e che
verrà confermata anche per la prossima consiliatura, tesa ad aiutare diretta-
mente e concretamente i cittadini con redditi più bassi e le famiglie numerose
nel pagamento delle loro utenze (gas, acqua).
Solidarietà
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Solidarietà
Lo slogan Per una Provincia solidale non è stato una dichiarazione ad effetto
ma un asse portante della nostra attività. Al riguardo innumerevoli sono le
iniziative in favore delle Curie Vescovili per i grandi progetti FA.RO. e il nuovo
Centro di Aggregazione Sociale presso la Curia di Latina ai tanti piccoli pro-
getti, ma non meno importanti, delle associazioni di volontariato impegnate
nel settore.
Questo progetto avviato in collaborazione con la Prefettura di Latina nella
scorsa consilatura è divenuto ben presto il fiore all’occhiello di questa
Provincia per i risultati ottenuti.
Attraverso questa iniziativa si è tentato di contrastare insieme il dilagante fe-
nomeno dell’uso dei minori per la mendicità, adolescenti (non solo immigrati)
portati in strada sul territorio e destinati allo sfruttamento (mendicità infantile,
prostituzione) che il più delle volte sfocia in violenze ed abusi.
Attraverso l’ausilio di volontari con esperienza nel sociale avviati ad una for-
mazione e training, vengono operate attività di contrasto direttamente sulle
strade (circa 300 interventi di contrasto per 120 minori presenti nel territorio
provinciale nell’anno 2006, altrettanti nel 2007) coordinati da una sala opera-
Lo slogan Per una Provincia solidale non è stato una dichiarazione ad effetto ma un asse portante della nostra attività
Attraverso questa iniziativa si è tentato di contrastare insieme il dilagante feno-meno dell’uso dei minori per la mendicità
ANGELI CUSTODI
SOCIALE - La lotta alle nuove poverà
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Solidarietà
tiva che raccorda gli interventi anche con i comuni, le forze di polizia, la scuola
e la Associazione Sportiva ltaliana e le associazioni.
L’interistituzionalità del progetto ha infatti consentito di estendere l’operatività
delle unità degli “Angeli Custodi” alle emergenze sociali in generale.
Invero, gli Angeli Custodi intervengono ora anche a favore dei senzatetto, delle
persone in condizioni di svantaggio, delle famiglie in gravi difficoltà economi-
che, per le attività di sostegno urgente alla scolarizzazione dei bambini rom.
Le azioni di contrasto della mendicità dei minori hanno portato ad acquisire
conoscenze, prima inesistenti, relative alla provenienza, alla condizione e ai
flussi dei gruppi di mendicanti con minori che ci permetteranno di costruire
l’Osservatorio di cui si diceva poc’anzi sul tema delle socialità.
Con orgoglio abbiamo appreso la notizia che lo scorso 2007, a soli due anni
dall’avvio del progetto, quest’ultimo è stato inserito tra i 12 migliori progetti
di innovazione sociale in Italia (Forum PA Rimini).
Mentre nel 2008 è stato selezionato dalla European Social Services Conferen-ce e presentato dalla Provincia di Latina, con proprio workshop, alla 16^ Con-
ferenza Europea dei Servizi Sociali che si è svolta a Parigi nel luglio 2008.
Il riconoscimento è ottenuto per l’inedita e innovativa gestione interistituzio-
nale, con la risorsa del volontariato utilizzata per affrontare una grave emer-
genza. I risultati acquisiti e la crescente esperienza degli operatori ci spingono
oggi a guardare oltre verso nuove sfide al fine di allargare le competenze oggi
che ottengono altresì il plauso della Pubblica Amministrazione e dell’Innova-
zione che lo annovera tra i 18 esempi di buona amministrazione nel Lazio.
L’encomio on line del ministro Renato Brunetta riporta queste testuali parole:
«Modello di grande professionalità, di innovazione e di coraggio nel rispondere
meglio alle esigenze dei cittadini, selezionati per l’efficienza e non solo per il
buon cuore».
Un riconoscimento, che in poco più di due anni di lavoro, i 48 volontari della
Sala operativa hanno ampiamente meritato, spendendosi generosamente in
soccorso dei più bisognosi, regalando aiuto, speranza e solidarietà concreta.
L’interistituzionalità del pro-getto ha infatti consentito di estendere l’operatività delle unità degli “Angeli Custodi” alle emergenze sociali in generale
Modello di grande profes-sionalità, di innovazione e di coraggio nel rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, selezionati per l’efficienza e non solo per il buon cuore
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Solidarietà
Nel segno della cultura
Tra le mission della Provincia di Latina figura anche quella di mettere in
relazione feconda tutti i soggetti che operano nel mondo culturale pro-
vinciale e dunque musei, biblioteche, organizzazioni culturali, teatri, scuole,
stampa al fine di strutturare una strategia di intervento comune che valorizzi
le peculiarità di ciascun bacino culturale, con la finalità precipua di tracciare
i contorni di un quadro unitario, in cui tutto il territorio provinciale possa gio-
care un ruolo che sia funzionale alla sviluppo dell’insieme per tale motivo si
ritiene strategico proseguire la collaborazione avviata con il Teatro di Latina
e di esplorare la possibilità di attivare ulteriori collaborazioni per la elabora-
zione metodologica e la pianificazione dei progetti e delle attività connesse
allo sviluppo del patrimonio culturale, teatrale e artistico pontino il tutto con
l’obiettivo di:
• garantire la qualità delle informazioni per l’integrazione, la circolazione e
la fruizione del patrimonio culturale e artistico di questa provincia;
• realizzare un sistema progettuale dinamico, strutturalmente connesso a
tutti gli Enti comunali e provinciali che operano nel settore, diffusi a livello
nazionale e internazionale;
• sviluppare i progetti di diffusione e radicamento del patrimonio culturale
e artistico.
• proseguire la redazione dei Piani del Colore negli altri Comuni della
Provincia di Latina
• implementazione e consolidamento delle attività promosse dalla Film
Commission.
«La cultura [...] è orga-nizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a com-prendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri».Antonio Gramsci (1891-1937)
CITTÀ DI FONDAZIONE - Una associazione per valorizzare l’architettura razionalista
2015 Anno della Cultura in Provincia di Latina organiz-zando una serie di eventi e manifestazioni a partire dalla celebrazione del 500° anniversario della morte di Aldo Manuzio.
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Solidarietà
Proseguiranno le azioni tese a sostenere le iniziative culturali del nostro ter-
ritorio al fine di valorizzare le nostre realtà, fare emergere i nostri talenti e far
conoscere la Provincia di Latina. A tal riguardo di particolare pregio la par-
tecipazione alla costituenda Associazione delle Città di Fondazione per
l’enorme significato storico che essa rappresenta.
Merita un cenno particolare per il successo riscosso la pubblicazione del vo-
lume “Con Parole di Donna” giunto alla sua VI edizione, destinata a rinno-
varsi ancora per i futuro, edito dal settore Pari Opportunità della Provincia di
Latina.
Cerimonia di conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Provincia di Latina
Concorrono a consolidare l’identità del nostro territorio “I Percorsi della Me-
moria” viaggio di rievocazione storica degli episodi che hanno visto protago-
nisti i nostri Comuni nel corso dell’ultimo conflitto mondiale. Punto di partenza
ideale di questo percorso il conferimento della Medaglia d’Oro al valor Civile
consegnato dal Capo dello Stato alla Provincia di Latina, iniziativa che ha ri-
scosso un’anime consenso e che ci vedrà impegnati anche nella seconda
Consiliatura per garantire che sia attestato il giusto riconoscimento ai territori
e ai tanti nostri concittatini che hanno patito e sofferto nell’ultimo scorcio della
seconda guerra mondiale. Il Percorso della Memoria proseguirà nel corso del
mandato con eventi, mostre ed iniziative editoriali in ciascuno dei Comuni
destinatari di onoreficenza al gonfalone per gli eventi bellici: Formia, Minturno,
Fondi, Aprilia, Roccagorga, Cori, Terracina. Adeguata attenzione la Provincia
riserverà alle iniziative collegate al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Provincia di Latina, Meda-glia d’Oro al Merito Civile
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Solidarietà
Lo Sport in ogni Comune
Lo sport in ogni comune fa parte delle riconferme essendo uno dei progetti
avviati sin dalla scorsa consiliatura. Questa scelta è stata influenzata dalla
consapevolezza che lo sport, e più in generale l’attività sportivo-ricreativa, non
è più solamente un fenomeno di massa, ma una azione radicata nel costume
quotidiano di vita del cittadino. Non tutti ancora possono fruire del valori in-
triseci della pratica sportiva sul piano sociale, culturale, sanitario, educativo e
della solidarietà, riconosciuti a livello internazionale.
Per tali ragioni, la Provincia, nell’esercizio delle sue funzioni deve contribui-
re all’organizzazione di una società interculturale, multietnica e multirazziale,
fondata sulla solidarietà, sulla cooperazione e sulla centralità dell’essere uma-
no come soggetto pensante e responsabile delle sue azioni e la promozione
sportiva può in questo essere un valido strumento.
Il tema dello sport va affrontato tenendo presenti alcuni concetti chiave: lo
sport inteso come tutti gli sport, non solo quelli più conosciuti ma anche le
discipline meno praticate; lo sport come strumento di crescita della persona
e come strumento di integrazione personale e sociale; lo sport che, nell’acco-
munare persone diverse, con diverse idee e culture, può divenire strumento a
supporto di una cultura di pace; lo sport considerato nel contesto territoriale
di riferimento, come elemento di valorizzazione e promozione turistica,
insieme agli aspetti culturali, ambientali, enogastronomici.
In tale contesto si inserisce il rapporto con le realtà sportive e le associazioni;
fondamentale è cogliere la ricchezza delle realtà che compongono il “nostro
mondo sportivo” e stabilire con esso un proficuo confronto e una collaborazio-
ne per lo sviluppo di progetti che possano rispondere in modo adeguato alle
esigenze dello sport nei nostri Comuni.
Si ritiene utile affrontare il tema dell’impiantistica sportiva in modo integrato e
complessivo sul territorio e attivare confronti con i Comuni per avere un qua-
dro complessivo che possa guidare le scelte dei vari soggetti, evidenziando
eventuali esigenze ed impegni prioritari, anche in collaborazione con singoli
Comuni.
La Provincia, nell’esercizio delle sue funzioni deve con-tribuire all’organizzazione di una società interculturale, multietnica e multirazziale, fondata sulla solidarietà, sulla cooperazione e sulla centralità dell’essere uma-no come soggetto pensante e responsabile delle sue azioni e la promozione sportiva può in questo essere un valido strumento
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IL NOSTRO OBIETTIVO
• Realizzare un impianto sportivo in ogni Comune della Provincia• L’istituzione dello strumento dei Piani Provinciali dello Sport (PPS). L’impianto fondato sui PPS si completerà con la costituzione dell’Os-servatorio Provinciale dell’Associazionismo e del tempo libero, futuro basamento conoscitivo sulle attività del tempo libero e sull’associazio-nismo sportivo ed inteso come strumento per indirizzare al meglio i finanziamenti pubblici nel settore• L’integrazione della programmazione provinciale nel settore dello Sport con quella delle politiche sociali
• La diffusione di una cultura dell’attività motoria e dello sport centrata sul valore della salute, della prevenzione, della corretta alimentazione e dal rifiuto al doping• L’attenzione ai diversamente abili ed agli immigrati, integrazione ed inclusione attraverso lo sport
• Incrementare il numero dei cittadini che praticano attività motorie e sportive, con attenzione particolare alle fasce di popolazione debole • Incrementare e diversificare l’offerta di attività motorie e sportive per tutti i cittadini, con particolare attenzione verso gli sport “minori”
La nostra attività per quanto attiene alle Politiche Giovanili, sarà essenzial-
mente volta ad incentivare ed attuare iniziative formative e culturali che
offrano ai giovani strumenti permanenti di crescita, di indagine sulle proprie
potenzialità e di partecipazione ai processi che li riguardano, sia nel contesto
locale che nell’ambito della mobilità e degli scambi internazionali.
Politiche Giovanili
Solidarietà
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Sotto il profilo metodologico, organizzativo ed operativo, è previsto un con-
sistente impegno per dare il giusto impulso all’attività di programmazione,
provvedendo in particolare di attivare reali processi di concertazione tra or-
gani istituzionali e di aggregazione giovanile; costituire appositi gruppi tecnici
di lavoro (anche con il supporto di professionalità presenti nella realtà locale
che già operano in ambito giovanile) al fine di promuovere e programmare sul
territorio “iniziative mirate”, realmente innovative e non avulse dalle esigenze
del territorio; a perseguire lo snellimento e la semplificazione tecnica, median-
te l’adozione di metodologie e procedure operative uniformi ed omogenee; a
promuovere il coordinamento e l’integrazione dei diversi interventi.
IL NOSTRO OBIETTIVO
• Promuevere l’istituzione di una Carta Giovani per permettere la mobi-lità gratuita attraverso i servizi pubblici (metro, autobus, treno)• Configurare come politica educativa e dell’agio rivolta a tutti i giovani• Intensificare e approfondire i legami fra i giovani, privilegiando orga-nizzazioni e luoghi di aggregazione non formali
• Stimolare e agevolare l’avvio di nuove associazioni o gruppi giovanili strutturati• Favorire le relazioni fra le differenti etnie presenti sul nostro territorio e migliorare la qualità dei rapporti intergenerazionali• Promuovere e sollecitare ogni possibile forma di collaborazione inter-comunale, al fine di favorire una “progettualità d’area” capace di fornire ai giovani risposte ad esigenze ampie e diversificate• Agevolare l’integrazione di iniziative già attivate nei diversi nei diversi ambiti comunali attraverso azioni condivise• Predisporre e realizzare specifici progetti giovanili sfruttando adegua-tamente le opportunità di finanziamento
Solidarietà
COMPETITIVITÀUna risposta alla crisiLa competitivitàAgricolturaZootecniaEconomia del MareUna vetrina sul mecato globale e spazio ai grandi eventiUn patrimonio turisticoEducare per crescereTerritorio provincialeViabilità provincialeAmbiente
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Competitività
«L’attuale crisi economica globale va vista anche come un banco di pro-va: siamo pronti a leggerla, nella sua complessità, quale sfida per il fu-turo e non solo come un’emergenza a cui dare risposte di corto respiro? Siamo disposti a fare insieme una revisione profonda del modello di svi-luppo dominante per correggerlo in modo concertato e lungimirante?»
Questo l’interrogativo, non di un economista, ma posto dal Papa Benedet-
to XVI nell’omelia dello scorso gennaio, al quale la Provincia di Latina
risponde con un programma forte che si sviluppa lungo linee trasversali a
disegnare una struttura portante costituita dai tre pilastri sussidiarietà, solida-
rietà e competitività.
Con il fallimento della Leman Brothers la crisi che in questi anni ha colpito i
mercati finanziari mondiali ha toccato il suo apice.
Evidentemente la Provincia non ha disposizione le leve per operare misure
atte a superare la crisi, tuttavia, in linea con i principi ispiratori della nostra
azione di governo intendiamo porre in essere una serie di misure per mitigar-
ne gli effetti negativi nel territorio ed agevolare il processo di ripresa, anche
sulla scorta della constatazione che molti cittadini e molte imprese hanno
rotto gli indugi senza aspettare che la crisi economica finisca.
Infatti una quota sempre maggiore di cittadini, unitamente a molte piccole e
medie imprese, hanno iniziato a reagire alla crisi imparando a convivere con
essa e da essa a trarre delle opportunità per contrastare il grande clima di
incertezza e di prudenza ed a sfruttare a loro vantaggio le chances di crescita,
a dispetto di una situazione contraria.
Non a caso il Censis, attraverso il Rapporto mensile “Diario della crisi”, ha
messo in evidenza come nel nostro Paese stiano arrivando proprio dal tessuto
sociale i primi veri segnali di reazione alla crisi economica.
Decisamente più attendista e prudente è invece il settore creditizio, con le
grandi banche che, in particolare, sono ancora restie e concedere mutui, pre-
stiti e finanziamenti.
In tale contesto si vogliono inserire una serie di azioni programmate e che sa-
Una risposta alla crisi
una quota sempre maggio-re di cittadini, unitamente a molte piccole e medie imprese, hanno iniziato a reagire alla crisi imparando a convivere con essa e da essa a trarre delle opportu-nità per contrastare il gran-de clima di incertezza e di prudenza ed a sfruttare a loro vantaggio le chances di crescita, a dispetto di una situazione contraria
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Competitività
ranno parte integrante del nostro bilancio, che appunto si collocano al fianco
dei nostri concittadini e delle nostre imprese per cercare di agevolarne l’atti-
vità. Ecco allora confermata la misura dell’azzeramento del costo dei passi
carrabili sulle strade provinciali; gli incentivi in bolletta ai cittadini di quei
comuni che avranno indici di crescita più elevati nella raccolta differenziata;
le agevolazioni legate al mondo del microcredito, l’efficentizzazione della
macchina amministrativa al fine di rendere più veloce il rilascio di permessi
e concessioni, l’impulso ancora maggiore alla realizzazione di opere pubbli-
che ed interventi infrastrutturali, l’istituzione di corsi di formazione mirati a
valorizzare le nostre eccellenze, fornire forza lavoro qualificata alle imprese
del territorio e ridurre il tasso di disoccupazione, o ancora professionaliz-
zare i disoccupati in cassa integrazione allo scopo di ricollocarli nel mondo
del lavoro.
Certamente non potremo ridurre l’IRPEF o abbassare l’IVA o incidere sull’IRAP,
ma le misure appena descritte e le eventuali ulteriori che potranno essere
proposte saranno orientate a lasciare più denaro nelle tasche dei cittadini e
facilitarne il rapporto con il mondo del lavoro.
La Provincia risponde alla crisi con un programma solido che vuole fare della
crisi una occasione di rilancio; che risponde alla crisi capitalizzando gli effetti
negativi per farli divenire moltiplicatori di crescita e fattori di produttività; ri-
sponde alla crisi non con la bacchetta magica, ma con azioni solide a soste-
gno delle fasce deboli.
L’azione di fondo impone di rispondere alla crisi con:
• maggiori investimenti pubblici
• maggiore produzione di servizi
• sviluppo di eccellenze
• investimenti nella scuola e nella offerta formativa
• il sostegno dei diversamente abili
• la lotta alle nuove povertà
• processi di ricollocamento e riconversioni lavorative
azioni che coinvolgono le politiche provinciali di welfare, le politiche del lavoro
e formative, le politiche sociali in senso stretto per offrire un sostegno ai tanti
lavoratori atipici esclusi da ogni forma di ammortizzatore sociale, delle forze
lavoro immigrate da avviare a processi di inclusione sociale e lavorativa; il
sostegno ai nuovi poveri; ai soggetti che rischiano il licenziamento.
Non forme di assistenzialismo, ma processi di inclusione che creano occasioni
e chances di uscire dalla crisi.
Non forme di assistenzia-lismo ma di inclusione nei processi produttivi
66
Competitività
Con oltre 14.000 milioni di Euro vale lo 0,80% il contributo che le imprese
pontine forniscono alla formazione del prodotto interno lordo nazionale.
Tradotto in termini relativi ciò significa che, in media, ad ogni abitante della
provincia spettano poco più di 23.006 Euro.
Concorrono a formare il valore aggiunto provinciale tre voci:
• l’industria
manufatturiera per il 21,35%
costruzioni 5,57%
per un totale di 26,92%
• l’agricoltura per il 4,73%,
• le altre attività (servizi) 68,35%
La notevole importanza del settore agricolo si fa sentire nella formazione del
valore aggiunto provinciale soprattutto se confrontato con il dato nazionale.
L’ammontare assoluto della produzione agricola è tale da proiettare Latina al
quinto posto nella macroripartizione di riferimento. Da notare anche l’ottima
performance della produzione zootecnica (23,9% contro il 15,7% nazionale).
Sono 47.259 le imprese registrate nella Provincia di Latina al 31.12.2007,
in aumento rispetto alle 46.79 del 2006. I settori maggiormente presenti
sono due: commercio e agricoltura, che insieme assorbono il 54,35% delle
imprese.
In particolare il settore primario (agricolo) con una quota di imprese pari al
24,9% (11.787) riesce ad emergere, sia rispetto al complesso del Paese
(17,6%) che alla media del Centro Italia (15,3%).
Altro indicatore da considerare al di sopra della media nazionale è il tasso di
evoluzione. Rispetto al 2007 facciamo registrare 1,96 imprese in più ogni 100
L’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA PONTINA
LE NOSTRE IMPRESE
6�
Competitività
SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI - Il chimico farmaceutico è uno dei 3 riconosciuti
esistenti. Tale dato deriva soprattutto da un buon tasso di natalità (8,6%).
Da segnalare inoltre, il rilevante peso delle imprese presenti sul mercato pon-
tino dal (1990 al 1999) a scapito di quelle più anziane, ad indicare una forte
dinamicità del mondo imprenditoriale.
Infine un cenno va fatto al turismo, la Provincia si pone al secondo posto regio-
nale per quanto concerne il totale delle strutture turistiche presenti.
A fronte di una popolazione con età superiore ai quindici anni pari a 451.460
unità, sono circa 203.990 gli occupati in Provincia di questi 13.390
(6,5%) in agricoltura, 69.960 (31,34%) sono impegnati nel comparto indu-
striale (di cui 11.500 nel chimico-farmaceutico) ed i restanti 126.640 sono
divisi in tutte le altre attività. Altro dato interessante è quello relativo alla tipo-
logia di impiego: dei 203.990 occupati ben 153.470 sono dipendenti. Inoltre,
oltre 35.000 sono gli occupati nel comparto turistico e di questi 16.400 fissi.
Tali dati rendono un tasso di occupazione maschile pari al 72% superiore alla
media nazionale (71,70%) ed a quella regionale che si ferma al 70,70%. In
I NOSTRI LAVORATORI
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Competitività
PROVINCIA DI LATINA - Storia, Cultura e Ambiente
conclusione dall’elaborazione Unioncamere Excelsior risulta per l’anno 2008
un saldo attivo tra entrate ed uscite di occupati pari a 470 unità, con un tasso
di variazione totale per l’anno 2008 pari allo 0,60%.
Garantire la competitività del mercato del lavoro pontino è senza dubbio una
delle nostre priorità. La dinamicità del nostro tessuto industriale e il peso del
nostro PIL devono indurci ad un cauto ottimismo. A fronte di un certo disimpe-
gno delle multinazionali, dobbiamo essere bravi ad indirizzare la nostra forza
lavoro verso attività autoctone in grado di valorizzare e sfruttare le peculiarità
del territorio, ma anche a difendere la nostra occupazione; al riguardo la Pro-
vincia si farà promotore dell’istituzione di un Osservatorio che vagli l’operato
delle grandi imprese affinché, nell’agire a salvaguardia del loro interesse non
pongano in essere comportamenti speculativi che danneggino ingiustamente
il territorio.
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Competitività
La competitività è una condizione che tendenzialmente riguarda le singole
imprese, non le amministrazioni. Tuttavia, ogni impresa vive in un sistema
istituzionale, regionale e nazionale, le cui caratteristiche ne influenzano i costi
e le opportunità: si pensi al sistema delle infrastrutture pubbliche, a quello
fiscale, a quello delle relazioni industriali, a quello della regolazione dell’eco-
nomia, a quello formativo e così via. Il successo di ogni singola impresa è
certamente in primo luogo funzione delle sue scelte, ma anche delle istituzioni
economiche, sociali e politiche offerte dal contesto in cui opera.
Ciò posto le politiche per la competitività devono necessariamente muoversi
entro una serie di segmenti tra loro strategicamente correlati entro i quali i
poteri pubblici dovrebbero innanzitutto garantire l’apertura dei sistemi econo-
mici provvedendo a rimuovere le barriere che ostacolano la mobilità dei
fattori di produzione. È agevole osservare infatti che la valorizzazione delle
variabili ambientali e l’emersione delle specificità territoriali quale elemento
qualificante della concorrenza è fenomeno indissolubilmente connesso all’ac-
centuata mobilità dei fattori di produzione ingenerata dai processi di integra-
zione europea.
Sulla scorta di questi punti fermi si profilano per la Provincia di Latina le
nuove sfide:
• Sostenere la competitività e la leadership dei sistemi produttivi locali
investendo nei fattori immateriali e qualitativi a basso tasso di imitazione
• Collegare le imprese e i produttori di conoscenze su piattaforme co-
muni o interfacce sostenute e orientate dal soggetto pubblico su settori
strategici
• Produrre valore con la conoscenza
La competitività e l’innovazione contribuiscono ad accrescere la capacità in-
novativa della Provincia in quanto strumenti della società avanzata, capaci di
produrre uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica forte e
La Competitività
Realizzazione di un osser-vatorio statistico provincia-le. Un vero e proprio piccolo ISTAT in grado di indirizzare le scelte di politica econo-mica attraverso l’analisi dei dati e del loro andamento
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Competitività
CRISI - L’economia pontina ne mostra i segni in linea con l’andamento congiunturale
un’economia sociale di mercato.
Le linee di azione cui punta la Provincia di Latina sono indirizzate lungo cinque
direttrici importanti, le uniche capaci di assicurare sviluppo equanime su tutto
il territorio provinciale:
• promuovere la competitività delle imprese, in particolare delle PMI che
annoverano eccellenze di non poco conto;
• promuovere tutte le forme di innovazione, compresa l’ecoinnovazione,
oggi una opportunità di investimento;
• accelerare lo sviluppo di una società dell’informazione competitiva,
innovativa e capace d’integrazione;
• promuovere l’efficienza energetica e fonti energetiche nuove e rinno-
vabili in tutti i settori, compresi i trasporti;
• Attivare politiche di sostegno ai Comuni che operano diminuzioni della
pressione tributaria o del costo dei servizi al cittadino.
Gli obiettivi del programma vengono cosi realizzati attraverso linee guida e
perseguiti mediante l’attuazione di programmi specifici lungo il corso del
quinquennio annualmente gestiti attraverso gli strumenti di programmazione
(RPP ANNUALE E PEG) dai settori di competenza.
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Competitività
A ben vedere sul territorio non manca la capacità imprenditoriale, come non
mancano le professionalità, la creatività: ciò di cui è veramente carente questa
nostra Provincia è l’ATTRATTIVITÀ DEL TERRITORIO sulla quale si radica poi
la COMPETITIVITÀ dello stesso.
I nostri piccoli imprenditori non devono avere paura di diventare grandi (vedi
la cantieristica navale), per l’ostracismo del territorio non pronto ad accogliere
i cambiamenti legati alla crescita; i nostri imprenditori non devono sacrificare
la crescita dell’impresa all’esigenza di mantenerne il controllo su di essa a
tutti i costi.
In molti ci invidiano il nostro serbatoio di imprenditorialità, dalle microaziende
artigianali, alla fitta rete di piccole e medio-grandi imprese che trova proprio
nella nostra Provincia una possibilità di approvvigionamento esterno di com-
ponenti a costo contenuto e qualità elevata.
Ciò si verifica tuttavia solo in nicchie di eccellenza di settori maturi (cantieri-
stica, artigianato locale, enologia) dove creatività, stile e professionalità fanno
premio su standardizzazione e prezzo.
Peccato solo, però, che queste straordinarie energie imprenditoriali riescano
difficilmente a dispiegarsi in settori meno maturi, a crescita tendenzialmente
più rapida della domanda e con forti economie di scala e organizzazioni azien-
dali complesse.
Il sistema produttivo pontino, accanto ai comparti tradizionali dell’edilizia, del
commercio e dell’artigianato, trova i suoi punti di forza nei settori agro-indu-
striale, nel chimico-farmaceutico e nella spiccata vocazione turistica.
I tre sistemi produttivi locali possono determinare concrete possibilità di svi-
luppo per l’intera economia pontina. Questi, devono tradursi in contenuti e
forniti di strumenti d’azione concreta, ed accompagnati per un loro consolida-
mento da una maggiore mentalità imprenditoriale e professionale, attraverso
interventi infrastrutturali e di servizio da parte della Provincia di Latina.
In particolare è necessario puntare sulla promozione e valorizzazione del si-
stema ambientale provinciale, con particolare riferimento alle coste, ai laghi
costieri, alle aree protette, all’enorme patrimonio storico, monumentale e ar-
tistico che costituisce un unicum di immenso valore, un mix di paesaggi e di
habitat esclusivo.
Una grande opportunità, dunque, per lo sviluppo delle nostre comunità, purchè
L’eccellenza non è un traguardo, ma una meta perenne
Il serbatoio di imprendito-rialità di questa nostra pro-vincia è il nostro antidoto alla crisi.
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Competitività
si sappia agire e lavorare in una logica di filiere e di sistema. Una pianificazio-
ne concertata del governo del territorio si deve accompagnare con strumenti
innovativi di attuazione, con nuove capacità degli operatori pubblici e privati,
con un’alleanza stretta tra amministratori, imprenditori, organizzazioni sinda-
cali e ordini professionali, nella direzione di una programmazione condivisa e
partecipata.
IL NOSTRO OBIETTIVO
• Elevare la competitività e supportare lo sviluppo dei sistemi produt-tivi locali • Collegare le imprese e i produttori di conoscenze su piataforme co-muni o interfacce sostenute e orientate dal soggetto pubblico su settori strategici • Produrre valore con la conoscenza• Mettere i saperi al centro e valorizzare i talenti e le competenze • Ridurre il divario infrastrutturale e l’uso delle tecnologie • Rivitalizzare i traffici ferroviari presso le piattaforme logistiche• Investire in innovazione di prodotto più che di processo (creatività)
CANTIERISTICA NAVALE
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Competitività
CANTIERISTICA NAVALE
Le imprese denunciano una stretta al credito che, di fatto, impedisce loro
di continuare a produrre. Dai dati acquisiti (Centro Studi di Unioncamere)
emerge che negli ultimi sei mesi poco più del 20% delle imprese, ovverosia
una su cinque, abbia avuto difficoltà nell’accesso al credito, con il conseguen-
te rischio di ricorso all’usura.
Le rilevazioni effettuate nelle scorso mese di giugno, in particolare, mettono
in evidenza come il saldo tra le aziende che hanno avuto pratiche di finanzia-
mento con esito positivo e quelle con esito negativo sia sceso di quasi due
punti percentuali per i grandi gruppi bancari, mentre per gli istituti di credito
locali e quelli di credito cooperativo, tale percentuale è invece cresciuta di
quasi quattro punti percentuali. E, come confermano ovunque, la situazione è
più difficile per le imprese più piccole.
Di conseguenza, tale approccio delle banche ha portato da un lato ad attuare
una forma di tutela in scia alla crisi, ma dall’altro, ha sostanzialmente inne-
scato la chiusura di molte imprese, in particolare di quelle piccole sulle quali
L’IMPRENDITORIA PONTINA
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Competitività
ha pesato maggiormente, specie in presenza di grandi gruppi bancari, quel
rapporto di ‘spersonalizzazione’ con la clientela che non ha permesso ai tito-
lari di impresa di accedere al credito al fine di superare le difficoltà scaturite
dalla pessima congiuntura economica e finanziaria.
In questo contesto vanno messe a punto politiche serie di sostegno a salva-
guardia dei posti di lavoro e della imprenditorialità pontina. La Provincia di
Latina intende superare altresì le due esperienze di Intrafidi e Confidi, e av-
viare un percorso che, seguendo gli indirizzi di Basilea 2, ci dia l’opportunità di
disporre in favore delle imprese linee di credito a supporto degli investimenti
aziendali attraverso la creazione di una Banca di Garanzia ovvero Banca di
Credito Cooperativa o tramite l’adesione a progetti similari già esistenti ed
attivi, ricoprendo il ruolo mediario tra la tradizionale banca commerciale e
l’impresa.
Le banche hanno bisogno di accedere a strumenti di monitoraggio del rischio
che assorbano meno risorse economiche, migliorino i requisiti patrimoniali e
consentano la liberazione di capitale. D’altro canto il mercato ha necessità di
sviluppare una relazione più diretta tra “capitale” e “rischi assunti”, dove la
garanzia diretta mitighi il rischio e aumenti la qualità dei crediti di firma.
L’azione di supporto alle imprese viene altresì garantita dalla prosecuzione
delle attività legate al Progetto lotta all’usura, nato nel 2005 in collaborazio-
ne con la Fondazione Onlus Wanda Vecchi. Lo stesso progetto ha consentito la
istituzione di un numero verde “Linea aperta - Sportello di ascolto” operati-
vo che sin da subito ha registrato un incremento di richieste di colloquio. Per-
tanto nel prossimo quinquennio troveranno conferma il progetto per la educa-
zione alla legalità ed al corretto uso del denaro, la Campagna di informazione
e comunicazione ed il supporto tramite un Fondo diretto per interventi urgenti
cui convergeranno le sinergie con altri Comuni del territorio.
Un percorso che ci dia l’opportunità di disporre in favore delle imprese linee di credito a supporto degli investimenti aziendali attraverso la creazione di una BANCA DI GARANZIA ovvero BANCA DI CREDITO COOPERATIVA
LINEA APERTA - Sportello di ascolto INTRAFIDI
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Competitività
L’imprenditoria femminile nella Provincia rappresenta un fiore all’occhiello
per l’intera economia pontina per le idee, per la creatività, per la passione
ed i risultati positivi riscontrati.
La Provincia dunque sostiene l’imprenditorialità femminile nell’ambito delle
politiche di genere offrendo opportunità a quelle donne che oltre ad essere ca-
pisaldo della famiglia, hanno la voglia e la passione di sperimentare percorsi
di crescita lavorativa, anche attraverso la riproposizione dei tirocini formativi
dedicati alle donne previsti dal progetto GO IN 1 e 2.
L’obiettivo è la promozione di nuove attività imprenditoriali condotte da donne,
nonché la formazione e lo sviluppo delle capacità imprenditoriali e manage-
riali delle donne e la qualificazione delle loro professionalità.
IL NOSTRO OBIETTIVO
• Promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile sostenendone l’affermazione negli ambiti sociali e istituzionali
• Operare per il conseguimento delle pari opportunità
• Sostenere con proposte operative lo sviluppo di una autonoma sog-gettività femminile nel mondo del lavoro, nella società e nelle istitu-zioni
• Assicurare l’effettiva partecipazione delle donne alle scelte ed al-l’azione sindacale
• Promuovere attività di informazione/formazione progettate per ri-spondere ai fabbisogni specifici delle imprenditrici e delle aspiranti imprenditrici
Sono 15.700 le imprese guidate da donne in Provin-cia di Latina, un dato in co-stante crescita e lo attesta una variazione percentuale dello 0,88, ben superiore alla media nazionale ferma allo 0,23%
L’IMPRENDITORIA IN ROSA
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Competitività
IMPRENDITORIA IN ROSA - Fiore all’occhiello dell’economia pontina
Agricoltura
Questo nuovo mandato amministrativo dovrà caratterizzarsi per un’atten-
zione all’agricoltura da sostenere e valorizzare prioritariamente come
grande risorsa produttiva, ma in senso più esteso come attenzione ad un pa-
trimonio al tempo stesso paesaggistico, rurale, ambientale, storico, identita-
rio.
Occuparsi di agricoltura oggi significa da un lato, porre maggiore attenzione
alla capacità di sviluppo produttivo del settore, dall’altro, considerare tutte le
interconnessioni con le dinamiche territoriali, siano esse ambientali, di pro-
grammazione economica, di promozione turistica, di sicurezza alimentare.
Del resto in questa direzione vanno le indicazioni comunitarie che vedono nel-
lo sviluppo rurale la nuova scommessa, in quanto elemento fondamentale di
coesione dell’Unione Europea, ancora di più oggi che si è allargata (ricordiamo
Attenzione ad un patrimonio al tempo stesso paesag-gistico, rurale, ambientale, storico, identitario
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Competitività
che il 90% circa del territorio comunitario non è urbano e che quasi tantissime
delle risorse del bilancio comunitario sono ancora destinate all’agricoltura).
Di fronte alle grandi trasformazioni che sta subendo e subirà il territorio pro-
vinciale nei prossimi anni, con la speranza di una realizzazione prossima del
collegamento Latina-A12 di superamento dell’attuale Pontina, sarà necessa-
rio sviluppare politiche significative per il territorio rurale, al fine di renderlo
sostenibile e tale da non svilire le produzioni agricole più qualificanti che lo
caratterizzano e sulle quali la intera Provincia riesce a stemperare la crisi.
Tramite interventi in agricoltura, potremo sperimentare e applicare la pratica
della trasversalità e dell’integrazione di tutte le politiche, motore per il buon
governo del territorio provinciale.
L’importanza del Distretto agroalimentare, che affianca quello Nautico e
quello Farmaceutico, nell’economia provinciale trova ragione sia nel numero,
sia nelle dimensioni delle imprese che vi appartengono, tra cui molte impe-
gnate nel settore primario della lavorazione, trasformazione e commercializ-
zazione dei prodotti agricoli.
Questa risorsa, forse non abbastanza evidenziata, è di per sé una ricchezza
sotto vari profili tanto che è intendimento della Provincia predisporre un Piano
d’Azione per la promozione agroalimentare che ci consentirà di program-
Sarà necessario sviluppare politiche significative per il territorio rurale, al fine di renderlo sostenibile e tale da non svilire le produzioni agricole più qualificanti che lo caratterizzano e sulle quali la intera Provincia riesce a stemperare la crisi
DISTRETTO AGROALIMENTARE - Lavorazione, trasformazione e commercio di prodotti agricoli
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Competitività
mare al meglio tutti gli interventi che fanno capo a questo importante com-
parto. A questo si affiancheranno altri distretti in fase di riconoscimento, ma
che offriranno alla Provincia una nuova occasione di riaffermare la qualità dei
propri prodotti non meno delle proprie capacità imprenditoriali.
Si punterà quindi a breve sul Distretto rurale della montagna, sul Distretto
rurale della bufala e sul Distretto rurale floroviaistico.
Partendo dalla consapevolezza dell’esistenza di un grande patrimonio che è
economico, sociale e culturale, la Provincia intende dedicare una particolare
attenzione a questo settore, per contribuire al suo sviluppo e alla sua valoriz-
zazione.
Questo obiettivo si traduce nella necessità di operare verso direttrici che
da una parte colgano i bisogni delle imprese e dall’altra si indirizzino verso
l’incontro e la stretta relazione tra il mondo della formazione, della ricerca,
dell’innovazione, allo scopo di rendere più efficace la crescita delle imprese
agroalimentari, in modo da determinare ricadute positive per tutto il mondo
agricolo pontino. In tale contesto si inserisce anche l’idea di aprire “negozi
dei sapori pontini” nelle grandi Capitali europee, punti vendita specializzati
AGRICOLTURA - Una grande risorsa produttiva
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Competitività
AGRICOLTURA - Una grande risorsa produttiva
nei nostri prodotti, vere e proprie vetrine sulle Bontà di Casa Nostra e ideale
occasione di promozione dei prodotti tipici a marchio riconosciuto DOP e IGP e
per l’implementazione dei quali la Provincia porrà in campo tutte le opportune
azioni.
L’intenzione della Provincia è altresì quello di diffondere su tutto il territorio
una sana cultura verso un nuovo metodo di commercio: quello fatto attraverso
i Gruppi d’Acquisto Solidali (Gas).
I gruppi sono costituiti da persone che si coordinano per acquistare prodotti di
provenienza locale bypassando le casse della grande distribuzione, riducendo
così il prezzo al dettaglio. In questa direzione la Provincia di Latina intende
lavorare per promuovere iniziative a tutela della sicurezza alimentare dei
nostri prodotti.
Le motivazioni che spingono a creare i gruppi d’acquisto sono duplici e ri-
guardano da un lato l’etica e dall’altra il risvolto economico. La scelta det-
tata da motivi etici prevede una preferenza d’acquisto verso quei produttori
che sposano il principio del rispetto della natura e dell’uomo. La motivazione
economica spinge ad acquistare direttamente dal produttore risparmiando
sui prezzi delle merci. Si acquistano, così, “prodotti a km 0”, incentivando il
commercio di prodotti locali e non importati.
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Occorre pertanto puntare su un tavolo dell’agroalimentare, come arricchimen-
to delle tematiche ricondotte al Tavolo Verde Provinciale, del quale si intende
operare un rilancio forte delle attività, per monitorare i continui cambiamenti
nelle politiche dei processi produttivi di questo comparto, tenendo in evidenza
il filo che lega il mondo della produzione agricola di base al consumatore fina-
le. Va rafforzata una logica di sistema, a cui le istituzioni presenti sul territorio
possono concorrere tramite azioni mirate a favorire l’innovazione, la ricerca, il
marketing del territorio e dei prodotti ad esso legati.
Del resto ancora una volta l’Europa conferma l’interesse verso il comparto
agricolo sostenendo il Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo Rurale.
Gli obiettivi del PSN si rivolgono all’insieme delle aree rurali italiane e quindi
in primis ai distretti nelle loro varie forme e articolazioni mettendo in evidenza
gli elementi sui quali sviluppare le azioni per rilanciare il settore in termini di
attrattività e competitività:
• la presenza di forti potenzialità legate all’agricoltura più professionale e
di qualità, alla tipicità della produzione e, più in generale, ai molteplici le-
gami di natura culturale e produttiva tra agricoltura, silvicoltura, ambiente
e territorio;
• la crescente importanza della tutela e della valorizzazione delle risorse
ambientali nel loro complesso (biodiversità e paesaggio, risorse idriche,
Competitività
AGRICOLTURA - Una grande risorsa produttiva
�1AGRICOLTURA - Una grande risorsa produttiva
suolo, clima) per lo sviluppo delle stesse agricoltura e silvicoltura e, prima
ancora, per la loro stessa sopravvivenza;
• la crescita dei legami tra agricoltura e silvicoltura e altre attività econo-
miche all’interno di tutti i territori rurali, come dato costante dell’evoluzio-
ne dei settori;
• il ruolo determinante della capacità tecnico-amministrativa e proget-
tuale nel condizionare l’efficienza e l’efficacia dei programmi di sviluppo
rurale
A completamento della panoramica svolta che ha riguardato le principali ten-
denze del settore produttivo appare opportuno aprire una finestra sull’indu-
stria biotecnologica, che va assumendo una connotazione autonoma ed una
rilevanza prioritaria quale settore di punta nel panorama tecnologico, produt-
tivo e persino strategico a livello internazionale.
In chiave turistica l’agricoltura offre opportunità ancora potenzialmente ine-
spresse sulle quali poter innestare percorsi di crescita e valorizzazione grazie
ad un invidiabile patrimonio culturale ed ambientale della Provincia. Il settore
dell’agriturismo offre ottime soluzioni anche ad un turismo destagionalizzato
al pari dell’ittiturismo.
Al vaglio anche il Nuovo Piano Faunistico e le Aziende Territoriali per la Cac-
cia LT1 ed LT2 per un rilancio dell’attività venatoria a sostegno di un turismo
sportivo ancora tutto da scoprire.
Competitività
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Zootecnia
Nella Provincia il settore zootecnico riveste un’importanza primaria in
quanto rappresenta circa il 30% (10% zootecnia da latte e 20% zootecnia
da carne) del valore della produzione agricola provinciale.
La zootecnia in Provincia presenta dei punti di forza che derivano dall’af-
fermazione a livello nazionale di produzioni agro-alimentari dalla presenza
di razze locali ben integrate nel territorio e, specialmente per la zootecnia da
latte, dall’importante funzione di salvaguardia dell’ambiente che l’attività di
allevamento svolge in area montana.
È quindi necessario puntare su nuovi modelli produttivi che incrementino
la competitività degli allevamenti (accordi di filiera, realizzazione di attività
complementari, valorizzazione dei prodotti) nel rispetto delle nuove normative
in materia di sicurezza alimentare, benessere animale e ambiente.
A tal proposito merita un cenno la sperimentazione presto al varo della stalla
biologica attraverso il quale sperimentare forme di allevamento che permet-
tono solo l’utilizzo di sostanze naturali e vietano l’utilizzo di sostanze di sintesi
chimica; fitofarmaci, diserbanti, anticrittogamici, organismi geneticamente
modificati (O.G.M.) ispirato ad un fare agricoltura biologica a difesa e a con-
servazione del territorio, dell’ecosistema e della biodiversità.
La Provincia nel corso della scorsa consiliatura ha sostenuto il progetto trac-
ciabilità animale per la diffusione della certificazione del processo di alle-
vamento e macellazione presso gli operatori del settore in tutta la provincia.
Per la cittadinanza la rintracciabilità nel settore zootecnico è sostanzialmente
sinonimo di qualità nell’alimentazione, intesa anche come salubrità delle carni
e del latte prodotti.
La prosecuzione del progetto è una riconferma per il futuro, per la capacità
dimostrata e i risultati ottenuti nell’assicurare la conoscenza del percorso di
Competitività
Puntare su nuovi modelli produttivi che incrementino produttività e qualità
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Competitività
un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimen-
tare o di una sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di
un mangime attraverso le fasi della produzione, della trasformazione e della
distribuzione.
La qualità nell’alimentazione, la salubrità dei propri allevamenti, la qualità del-
le carni e del latte prodotto, da sempre motivo di orgoglio della Provincia di
Latina e degli operatori ed associazioni che da sempre si battono per sostene-
re il comparto nella sua complessità.
L’obiettivo è quello di ini-ziare a lavorare insieme ai comuni costieri e alle parti sociali le linee di indirizzo e le azioni progettuali priori-tarie da mettere in campo, e approntare misure per fare fronte all’erosione delle spiagge, all’accessibilità, allo sviluppo della portualità turistica, alla semplifica-zione delle procedure per il rilascio delle concessioni demaniali e più in generale allo sviluppo sostenibile del nostro litorale
Economia del mare
TRACCIABILITÀ - Uno dei principali sinonimi della qualità dell’alimentazione
Il sistema delle attività legate alla risorsa mare continua, a fronte della crisi in
atto, a seguire un percorso che potrebbe definirsi anticiclico: le attività della
pesca sono cresciute progressivamente in termini di produzione, le compo-
nenti manifatturiere (costruzioni e riparazioni navali e costruzioni della nautica
da diporto) manifestano un’apprezzabile capacità di tenuta alle turbolenze e
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Competitività
al deciso incremento del livello di competizione sui mercati di riferimento,
così come i comparti terziari (trasporti marittimi, movimentazione merci, ciclo
logistico delle merci tra terra e mare, servizi tecnico-nautici, servizi finanziari
e assicurativi specialistici) hanno aumentato il proprio standard qualitativo,
hanno innovato le componenti dell’offerta, hanno fatto fronte, con crescente
efficienza, alla positiva intensificazione della domanda di servizi avanzati di
matrice portuale e logistica.
È in questa capacità di assecondare le trasformazioni imposte dall’economia
globalizzata e nella riorganizzazione sia dei processi produttivi interni di ma-
trice industriale che in quelli della logistica e dei trasporti, che l’economia del
mare ha mostrato la propria marcata modernità. Questo secondo mandato
sarà dedicato alla realizzazione di un Piano di Sviluppo Provinciale Inte-
grato finalizzato a rilanciare organicamente l’insieme delle attività connesse
all’economia del mare. Un Piano che affronti complessivamente le problema-
tiche del mare e della costa, che sia condiviso con i Comuni costieri e con le
parti sociali e imprenditoriali che si muova in armonia con gli indirizzi pro-
grammatici e urbanistici stabiliti del Piano Territoriale Generale Provinciale.
Le problematiche esplose in questi ultimi mesi (sequestro dei pontili a Ponza,
all’operazione Golfo Azzurro nel sud pontino e non ultime le vicende legate alla
fruizione del Lago di Paola) rischiano di riflettersi negativamente in altri ambiti
territoriali e di ingessare l’intera economia del mare della nostra Provincia. Di
qui l’esigenza di dare vita ad un Piano della Costa in grado di affrontare orga-
nicamente le questioni strutturali del litorale e di semplificare anche l’attuale
quadro normativo e regolamentare regionale in particolare sulla portualità tu-
ristica, sui Piani di utilizzazione degli Arenili (PUA) e sulle concessioni dema-
niali marittime, lacuali e fluviali che fino ad ora hanno scoraggiato, ritardato e
mortificano ogni possibile iniziativa di sviluppo sia pubblica sia privata.
L’obiettivo è quello di iniziare a lavorare insieme ai comuni costieri e alle parti
sociali le linee di indirizzo e le azioni progettuali prioritarie da mettere in cam-
po, e approntare misure per fare fronte all’erosione delle spiagge, all’acces-
sibilità, allo sviluppo della portualità turistica, alla semplificazione delle
procedure amministrative e più in generale allo sviluppo sostenibile del
nostro litorale. Un piano che sappia coniugare, al di là di ogni ideologismo, la
salvaguardia ambientale con le legittime esigenze dello sviluppo economico e
produttivo connesso all’economia del mare.
Questo secondo mandato sarà dedicato alla realiz-zazione di un Piano della Costa finalizzato a rilanciare organicamente l’insieme delle attività connesse all’economia del mare
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Competitività
Al fine di rendere concrete le politiche provinciali in tema di agricoltura e zoo-
tecnia si è punterà molto sulla messa in funzione del Polo Polifunzionale
e Fieristico realizzato nell’area industriale ex Rossi Sud, già in parte recupera-
ta con realizzazione di una struttura di ingresso, delle opere di urbanizzazione
primaria (acqua, elettricità, fognatura, strada di accesso), di un parcheggio per
1432 posti auto, della successiva piazza, di un padiglione aperto polifunzionale
e con la riconversione dell’opificio industriale dimesso in struttura espositiva,
elemento che caratterizza fortemente tutto l’insediamento. È a tal riguardo in
corso la pubblicazione il Bando di concorso di progettazione in due gradi,
per l’acquisizione di progetti per la realizzazione di una struttura polivalente che
dovrebbe completare la parte infrastrutturale del complesso.
Una vetrina sul mercato globale e spazio per i grandi eventi
PIANO DI COORDINAMENTO - Potenziare l’economia del mare nel rispetto ambientale
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Negli spazi realizzati sarà anche trasferita interamente la nuova sede della
Camera di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato di Latina. Di sicuro
interesse la soluzione al problema energetico, l’intera struttura si autoalimen-
terà grazie all’utilizzo di impianti fotovoltaici di ultima genarazione in attuazio-
ne con le linee di programma in atto in materia di energia.
Completata la parte “infrastrutturale” sarà pubblicato un ulteriore Avviso Pub-
blico per l’individuazione di aziende/imprese interessate alla realizzazione ed
eventuale sviluppo di un progetto per l’organizzazione di eventi e gestione
degli spazi nella struttura, progetto che necessariamente dovrà poggiare su
due direttrici principali:
• Coinvolgimento del tessuto sociale e produttivo con ricadute proficue
sull’occupazione e sui consumi;
• Promozione dell’immagine del territorio finalizzata all’attrazione di inve-
stimenti.
L’intendimento è quello di supportare un marketing che valorizzi il Marchio
di Area Pontina, una vetrina per la produzione locale ma non solo, capace di
attrarre investitori ed investimenti sul territorio, che sia occasione feconda di
scambio, di confronti e di crescita.
EX ROSSI SUD - Proiezioni
Competitività
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Il turismo può essere annoverato tra le attività di maggiore prospettiva per
il nostro territorio. La Provincia di Latina si presenta ricca di potenzialità e
risorse, la nostra costa non ha nulla da invidiare alle più rinomate località bal-
neari e i monti Lepini, con la loro storia e le testimonianze di un ricco passato
(antica Norba, Sermoneta, Ninfa, ecc. ecc.) possono tranquillamente offrire
valide alternative. Testimonianza di tale assunto è il fatto che nel 2008, anno
di forte crisi per il settore, la Provincia ha fatto registrare una saldo attivo
con un +6,4% negli ospiti in arrivo ed un +4,1% nel numero di giornate di
vacanza.
In cifre assolute, il totale degli afflussi turistici provinciali è stato nel 2008 di
564.020 ospiti per un totale di 2.802.271 giornate di vacanza, per un movi-
mento turistico globale superiore a 22 milioni di presenze.
Da tali basi occorre partire per costruire una valida proposta di sviluppo.
Tre gli assi di azione individuati:
1. il primo legato alla tradizionale attività di promozione territoriale. In tale con-
testo si inserisce la partecipazione ad eventi e manifestazioni di carattere na-
zionale ed internazionale (Borsa Internazionale del Turismo ecc), la programma-
zione di iniziative di grande rilevanza in grado di promuovere le nostre bellezze
(programmi televisivi, eventi spettacolo, pubblicazioni, ecc) e all’organizzazione
di eventi (fiere, manifestazioni, convegni internazionali, ecc) attraverso i quali
attrarre presenze e far conoscere la Provincia di Latina.
Un patrimonio turistico
Competitività
191 sono gli esercizi alberghieri, 60 i campeggi e i villaggi turistici.Il patrimonio extra ricettivo conta 3.725 esercizi
TURISMO - Lo stand della Provincia di Latina alla Bit di Milano
Film Commission: uno strumento per promuovere il nostro territorio attraverso il cinema e le sue ambien-tazioni
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2. il secondo asse è legato alle infrastrutture ricettive vere e proprie, in tale
ambito si studieranno iniziative e misure (finanziamenti, agevolazioni finanzia-
rie, mutui agevolati, ecc.) volte ad incentivare il recupero, la realizzazione e/o
la ristrutturazione di strutture che possano far aumentare il nostro patrimonio
ricettivo in termini numerici e qualitativi. La Provincia in questo contesto intende
sottoscrivere un vero e proprio Patto con i Comuni al fine di promuovere lo snel-
limento delle procedure e delle pratiche relative a tale attività.
3. il terzo asse ci vedrà impegnati nello sviluppo e realizzazione di un program-
ma, in sinergia con i Comuni della Provincia, finalizzato alla realizzazione di una
serie di opere e servizi per lo sviluppo turistico (piazze, auditorium, piste ciclabili,
interventi di contrasto all’erosione delle coste e di tutela della salubrità delle
acque di balneazione).
Siamo consci che tali risultati potranno ottenersi solo passando attraverso una
seria ed organizzata programmazione, per questo tra gli obiettivi di mandato di
questa consiliatura figura senza dubbio la realizzazione di un Piano Provinciale
per il Turismo, che attraverso il coinvolgimento e la piena e convinta partecipa-
zione di tutti i soggetti interessati possa garantire il conseguimento nel tempo di
risultati apprezzabili a fronte di un disegno organizzatore chiaro e condiviso.
Si inseriscono in questo contesto anche le opportunità che si profilano per l’eser-
cizio della caccia e della pesca, settori che vedono impegnata la Provincia con
alcune competenze esclusive. Per questi ambiti sarà accentuato il valore dell’in-
tegrazione con i territori promuovendo piani specifici finalizzati allo sviluppo di
percorsi che valorizzino l’ambiente e le bellezze turistiche del territorio presso
chi pratica questi sport, in collaborazione con le associazioni.
Si punterà inoltre per diversificare i temi turistici anche sulla promozione di un
turismo dedicato agli anziani ed un turismo legato invece alla cura della perso-
na, al benessere e alle SPA.
Competitività
Ancora l’Unione Europea ci offre occasioni di sviluppo e sostegno econo-
mico attraverso la istituzione di diverse misure strutturali a copertura di
progettualità condivise. I fondi messi a disposizione da parte dell’Unione Eu-
ropea sono di due tipi: fondi strutturali e fondi settoriali o altrimenti chiamati a
gestione diretta.I primi hanno come primario obiettivo quello di contribuire alla
riduzione del divario esistente tra i pesi membri e supportare lo loro sviluppo
economico e sociale (attraverso il finanziamento delle infrastrutture, degli aiuti
LE OCCASIONI EUROPEE
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IL NOSTRO OBIETTIVO
• Una migliore articolazione del sistema dell’offerta, che consenta ai turismi tradizionali di recuperare competitività e ai nuovi turismi di ac-quisire basi strutturali ed efficacia promozionale • Il coinvolgimento attivo in forma organica di tutte le filiere di attività e i servizi congeniali alla qualificazione dell’offerta turistica• Duratura azione di promozione turistica della Provincia e migliora-mento costante della capacità di offerta e accoglienza• Maggiore collegamento con la programmazione dei Fondi Europei
Competitività
alle imprese, specie nel settore dell’innovazione tecnologica, e delle politiche
sociali di inserimento lavorativo, occupabilità, adattabilità e pari opportunità).
I secondi hanno, invece, l’obiettivo di supportare la definizione e l’implemen-
tazione di politiche comuni in settori strategici, quali, a titolo d’esempio, la
ricerca e l’innovazione tecnologica, l’ambiente, l’imprenditorialità. Nell’ambi-
to della programmazione 2007-2013 dei fondi comunitari, la Commissione
Europea ha raccomandato una programmazione e un utilizzo sinergico dei
fondi strutturali e di quelli settoriali: con questi ultimi è, infatti, possibile finan-
ziare la definizione di nuove politiche, programmi e progetti, la cui concreta
implementazione può trovare finanziamento. A tal fine la Provincia di Latina
si è strutturata con un apposito ufficio al fine di apprestare risorse e mezzi
per agevolare la realizzazione di progetti finanziabili, ed offrire supporto alle
strutture interne nella ricerca di fondi, nella predisposizione di richieste di
finanziamento e nella costruzione di partnership internazionali nell’intento di
esercitare il ruolo di capofila, nell’ambito dei network e dei progetti finanziati
dai fondi settoriali, di partenariati locali, per la sperimentazione e la progetta-
zione di azioni congiunte (a titolo d’esempio, piani energetici, servizi reali per
il supporto all’imprenditorialità).
Questo ruolo deve potersi esplicare in modo fattivo e concreto al fine di attrar-
re sul territorio risorse utili al rilancio della economia pontina lungo le diret-
trici internazionali, e a tal proposito l’intendimento sarà quello di stabilizzare
presso le sedi dell’Unione di un Punto UE targato Provincia di Latina, quale
presidio attivo in loco per assicurare flussi informativi aggiornati e costanti a
sostegno delle progettualità locali.
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Educare per crescere
«Se il progetto vale per un anno, pianta del riso; se vale per 10 anni, pian-ta degli alberi; se vale per cent’anni, istruisci degli uomini»
Kuan Tze
ISTRUISCI DEGLI UOMINI: questo è il progetto che abbiamo raccolto, inter-
pretando la lettera del Titolo V della Costituzione, nel rendersi protagonista
e partecipe di un processo di governace del territorio che tiene conto dei prin-
cipi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, rompendo con il vecchio
principio dell’uniformità dell’ordinamento degli enti locali.
Coniugando le nuove funzioni con i bisogni di giusto protagonismo di tutti
i territori, la Provincia in tema di educazione-istruzione-formazione e lavoro
nell’ambito delle competenze attribuitele dall’art.117 della Cost.- ha fatto del-
la sua “asserita” debolezza un punto di forza per agire come soggetto coor-
dinatore e regolatore di processi di “governance” in favore del proprio ambito
territoriale.
L’istruzione è il tema sul quale la Provincia di Latina ha voluto accettare la
sfida, testando le proprie azioni; la scuola in tutte le sue classificazioni e sfac-
cettature, in tutte le sue componenti, con tutti i soggetti chiamati ad operarvi,
perché investire nell’istruzione e nella formazione, nella crescita culturale, per
la Provincia di Latina significa investire sull’intelligenza, sulla capacità critica,
sulle competenze creative e innovative dei futuri cittadini. Non può esserci
cultura e crescita sociale senza istruzione e formazione, primaria e secon-
daria, di alto livello qualitativo. Non può esserci innovazione e sviluppo senza
quella cultura che può svilupparsi soltanto attraverso un sistema scolastico e
formativo che disponga di grandi risorse finanziarie, professionali ed umane.
La formazione, la crescita culturale rappresentano dunque lo spazio entro il
quale, più che i poteri, contano l’autorevolezza, la credibilità, la capacità di
aggregazione, l’attivazione di reti tra diversi soggetti, la produzione di visioni
Competitività
La formazione, la crescita culturale rappresentano lo spazio entro il quale più che i poteri contano l’autore-volezza, la credibilità, la capacità di aggregazione
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condivise su cui attivare enti, istituzioni, soggetti pubblici, privati e famiglie
per valorizzare tutte le modalità di esercizio associato di una competenza,
per rendere compatibile l’esigenza espressa dal principio di prossimità e di
sussidiarietà con quella della adeguatezza e della differenziazione, evitando la
frammentarietà delle azioni, la loro unilateralità ed il rischio - sempre in ag-
guato quando la competenza è distribuita su diversi livelli istituzionali - della
dispersione degli effetti.
Questi obiettivi possono essere conseguiti soltanto facendo convergere biso-
gni ed interessi della molteplicità dei soggetti istituzionali e sociali coinvolti
- spesso contrastanti e divergenti tra di loro - verso l’interesse generale delle
comunità che insiste sul territorio e che potrà così fruire dei benefici prodotti,
incrementandone il valore pubblico.
Per creare un vero sistema di ricerca applicata e un vero sistema di formazio-
ne e qualificazione, la Provincia di Latina, entro i termini fissati dalla normativa
nazionale in materia e dalla programmazione realizzata dalla Regione Lazio
con proprio atto deliberativo, ha costruito la sua rete e coinvolto le istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, i sindacati, l’Università, i centri di forma-
zione, i centri per l’impiego con i quali ha aperto un canale di ascolto e di
confronto al fine di realizzare una azione che sappia realmente coniugare
la esigenza di crescita culturale, non più fine a se stessa, ma finalizzata alla
crescita economico sociale, allo sviluppo del territorio, alla realizzazione di
eccellenze.
Per ottenere questo risultato - l’unico che può rimettere in moto la crescita
culturale, civile, sociale, politica ed economica dell’intero paese - la conditio sine qua non passa esclusivamente attraverso la valorizzazione dei percorsi
formativi ed educativi. Occorrono altri investimenti: sulle strutture, sulle pro-
fessionalità, sui percorsi di accompagnamento, per accrescere le opportunità
e le chance lavorative, con l’obiettivo di rafforzare, aiutare a costruire, un’al-
leanza, una collaborazione tra istituzioni e scuola capace di instaurare una
tradizione di buone pratiche, per realizzare, cioè un partenariato educativo
anche con gli insegnanti e le famiglie, che rappresentano, da sempre, il mi-
glior fattore del successo formativo.
L’orientamento, poi, rappresenta lo snodo indispensabile per sostenere i pro-
cessi di apprendimento e di mobilità delle persone all’interno dei sistemi di
istruzione, di formazione e del lavoro, ma soprattutto è chiamato a svolgere un
Competitività
Occorre investire sulle intelligenze, sulla capacità critica e sulle competenze
Valorizzazione dei percorsi formativi ed educativi
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ruolo di primaria importanza nelle diverse fasi della vita attiva degli individui,
anche come servizio specialistico esterno di supporto o sostegno a situazioni
che richiedono particolari attenzioni.
La scuola così come è strutturata oggi è capace di influire in maniera ancora
troppo poco incisiva sulla mobilità sociale.
E’ da questa considerazione, che occorre ripartire, è questa la vera sfida delle
istituzioni come la Provincia di Latina: occorre cioè lavorare per costruire una
rete solida, un sistema teso ad eliminare le differenze sociali di partenza per
puntare sullo sviluppo, alla crescita del proprio territorio.
Ognuno deve fare la sua parte, è come un puzzle che si costruisce con pa-
zienza pezzo per pezzo, all’interno del quale il singolo è parte indispensabile
ed imprescindibile dell’unità e del risultato finale. La Provincia di Latina dal
canto suo ha raccolto gli indirizzi programmatici nazionali e regionali ed ha
lavorato su diversi livelli a partire dalle infrastrutture scolastiche, sulle quali ha
investito risorse per la messa in sicurezza, l’ammodernamento, la manuten-
zione ordinaria e straordinaria, l’allestimento di nuovi laboratori specialistici,
per la realizzazione di nuovi edifici anche con l’ausilio del partenariato privato
(project financing) mai dimenticando le esigenze scolastiche quotidiane e la
promozione di forme alternative di produzioni energetiche come l’installazio-
ne, attualmente in corso, presso tanti edifici scolastici dei pannelli solari per la
produzione di energia fotovoltaica.
Attraverso un Accordo di Programma tra la Provincia e l’Ufficio Scolastico
Provinciale di Latina si è convenuta una integrazione delle risorse e compe-
tenze finalizzate ad una più efficace programmazione territoriale di interventi
ISTRUZIONE - Una materia su cui la Provincia ha inteso accettare la sfida
Competitività
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di qualità a supporto delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della
Provincia, nel comune intento di sostenere la qualità dell’offerta formativa
e favorire aree di intervento ritenute prioritarie: la Formazione dei docenti,
l’Orientamento professionale degli studenti, l’Integrazione alunni stranieri,
l’Educazione civica, il Disagio e dispersione scolastica, la Valorizzazione del-
l’eccellenza. Una azione diretta che ha premiato numerosi progetti presentati
direttamente dalle scuole della Provincia di ogni ordine e grado. La qualità è
invece garantita dalla possibilità per i diversi istituti scolastici grazie al soste-
gno offerto dalla Provincia di avvalersi delle certificazioni di qualità al fine di
attestare i livelli della propria offerta formativa. D’altro canto per la formazione
di livello, il raccordo con le Università che operano sul territorio, ha consentito
l’attivazione di borse di studio tese a favorire l’approfondimento di tematiche
di attualità specifiche ed ulteriori rispetto ai percorsi universitari frequentati.
È sui banchi di scuola che occorre investire per costruire il futuro, è da li che
occorre partire per generare una conoscenza più competitiva, capace di una
crescita economica durevole, accompagnata da un miglioramento quantitati-
vo e qualitativo dell’occupazione. Crederci è l’impegno che questa Provincia
intende onorare.
La Provincia di Latina, in linea con quanto realizzato in questi primi 5 anni di
governo, vuole farsi interprete, anche in questa seconda consiliatura, della
esigenza di una maggiore qualificazione del sistema scolastico provinciale.
La nostra attività amministrativa in questo importantissimo e delicato settore
PROJECT FINANCING - A dieci mesi dalla posa della prima pietra
Competitività
È sui banchi di scuola che occorre investire per costruire il futuro, è da li che occorre partire per generare una conoscenza più competitiva, capace di una crescita economica durevole, accompagna-ta da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione. Crederci è l’impegno che questa Provincia intende onorare.
Project di Cisterna10 mesi di lavoro
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di intervento parte dalla prospettiva di quanto già fatto negli anni precedenti, e
di quanto programmato per dare sostanza e concretezza al processo di “qua-
lificazione” dell’impegno profuso che non può né vuole fermarsi alla semplice
funzione per l’istruzione. non abbiamo mai inteso la programmazione della
rete scolastica provinciale come un mero provvedimento amministrativo in-
terno al mondo scolastico, bensì come un processo che investe l’intera realtà
sociale ed economica del territorio e comporta l’esigenza di un percorso inno-
vativo e partecipativo inserito nei processi di pianificazione e sviluppo locale.
la scuola in provincia di latina impegna quasi 9.000 addetti tra personale do-
cente e non docente, facendo di essa la “prima azienda” del nostro territorio
per quanto a numero di addetti, a cui si aggiungono le migliaia di studenti e
le loro famiglie, tale percorso esige un rapporto di integrazione fra enti locali
e rappresentanti del mondo della scuola, un grande sforzo di consultazione e
di collaborazione con i sindacati, le associazioni di categoria e gli utenti della
scuola, è quanto abbiamo fatto nel primo mandato è quanto continueremo a
fare in questi secondi cinque anni.
Del resto solo investendo sui giovani e sulla scuola si possono affrontare le
sfide della globalizzazione e superare le difficoltà che si registrano in ambito
locale, mentre si profila una generale ripresa dell’economia nazionale ed eu-
ropea. Occorre perciò reagire con lungimiranza attraverso la pianificazione di
un progetto complessivo di rilancio del “sistema dell’istruzione pontino”, con-
solidando e valorizzando i punti di forza, in una visione integrata e sinergica.
Uno dei presupposti per essere competitivi è l’ottimizzazione delle risorse del
territorio ed il miglioramento e l’innalzamento del sistema scolastico.
PROJECT FINANCING - Rendering progetto del nuovo istituto superiore di Cisterna
Competitività
Investire sui giovani e sulla scuola per affrontare la golobalizzazione e le sue sfide
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L’UNIVERSITÀ
La Provincia di Latina ha tra le sue finalità la diffusione della cultura e
la valorizzazione dell’offerta formativo-didattica degli studenti e dei cit-
tadini residenti nel suo territorio, a tal fine intende implementare l’offerta
formativa attualmente esistente, sia per il valore intrinseco della formazio-
ne sia per le importanti ricadute di sviluppo economico su tutta la colletti-
vità amministrata. In tale contesto resta di grande attualità l’obiettivo di
una università del territorio, una fucina di saperi che partendo dalle ri-
sorse del nostro territorio sia in grado di sviluppare le eccellenze fungendo
da volano per l’economia e da traino per l’occupazione dei nostri giovani.
Sempre attuale rimane il progetto perseguito già nella scorsa Consiliatura
della nascita di una Università della Provincia di Latina che sappia ritaglia-
re sulle vocazioni e sulle potenzialità del territorio i propri corsi di laurea.
Nella medesima direzione si muove l’attività della Fondazione Tullio Levi
Civita, con la quale, in accordo con il Comune di Cisterna di Latina ed il Co-
mune di Sperlonga (soci fondatori) e con gli altri Enti locali che eventualmente
esprimeranno la volontà di aderire, si intende portare avanti un ambizioso
progetto per la diffusione e lo sviluppo della cultura scientifica pontina ren-
dendo più agevole ai giovani studenti pontini particolarmente dotati l’accesso
agli studi universitari e favorendo lo sviluppo delle loro inclinazioni verso la
ricerca scientifica.
LE NOSTRE SCUOLE
Grande attenzione abbiamo sempre dimostrato per la scuola, attenzione
che si vuole mantenere e se possibile accrescere, in un momento di crisi
e di ristrettezze. Com’è ben noto la Legge 23/96 “Norme per l’edilizia scola-
stica” ha esteso le competenze e le responsabilità della Provincia a tutti gli
Competitività
Una Università del territorio per valorizzarne le poten-zialità e le ricchezze
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edifici scolastici che ospitano istituti superiori; questo ha significato quasi un
raddoppio di responsabilità e oneri, a cui la Provincia si è dedicata e si de-
dicherà con il massimo dell’impegno politico ed economico, in quanto, come
spesso succede, al trasferimento di deleghe non ha corrisposto un adeguato
trasferimento di risorse economiche e non.
Ciononostante possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro sin qui svolto, con
l’impegno di realizzare quanto finora programmato, per quanto possibile cer-
cando di anticipare gli interventi che per l’urgenza che li caratterizza dovranno
costituire una priorità.
Continueremo il lavoro di confronto e collaborazione con tutte le componenti
scolastiche e istituzionali, perché le scelte importanti siano da tutti condivise.
In tale ampio contesto strategico si inseriscono i significativi investimenti pro-
fusi per migliorare, modernizzare e mettere in sicurezza tutte le nostre scuole,
l’elenco sarebbe lungo, basterà ricordare che non c’è un istituto che non ab-
bia benificiato di importanti interventi, inoltre il cantiere del nuovo istituto di
Cisterna è una realtà, mentre le procedure amministrative per altri istituti: nel
Comune di Aprilia, nel Comune di Fondi, nel Comune di Terracina, nel Comune
di Formia e nel Comune di Latina.
PROGETTUALITÀ PER CRESCERE
Affiancherà l’attività infrastrutturale quella tesa a migliorare le condizioni
e la qualità dell’insegnamento. Saranno implementati i programmi quali
“pianeta scuola”, “l’intesa di programma con l’Ufficio Scolastico Pro-
vinciale”, attraverso il quale si è puntato sulla valorizzazione dell’eccellenza,
l’integrazione degli alunni stranieri, l’educazione civica, la formazione dei do-
centi, la ricerca della qualità e la lotta alla dispersione scolastica; “i progetti
di sicurezza stradale nelle scuole” e quelli rivolti alla “lotta al bullismo”.
La Provincia di Latina, attraverso lo strumento della programmazione della
rete scolastica, intende elevare il grado di formazione civile e professionale
dei cittadini, garantire il diritto allo studio di tutti e di ciascuno, offrire pari
Competitività
Migliorare, modernizzare e mettere in sicurezza tutte le nostre scuole
��
opportunità a tutti eliminando ogni ostacolo di natura sociale ed economica,
innalzare la competitività del lavoro, evitare sprechi e doppioni, affrontare le
nuove emergenze (handicap, intercultura, immigrazione, bullismo etc.), razio-
nalizzare le risorse per elevare la qualità e l’efficienza delle strutture e del si-
stema, disegnare gli assi portanti e le coordinate per assicurare alla comunità
provinciale uno sviluppo adeguato e armonico.
IL NOSTRO OBIETTIVO
• Consolidamento e miglioramento di un’offerta formativa articolata per l’assolvimento del “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione“ fino a 18 anni• Istituire un nuovo apprendistato per l’assolvimento dell’obbligo for-mativo come canale di reale formazione e di crescita• Lotta contro la dispersione scolastica e formativa attraverso azioni concertate con enti locali, autonomie scolastiche, enti di formazione professionale, mondo del lavoro e associazionismo, promuovendo an-che un utilizzo coordinato delle risorse• Ricerca di nuovi strumenti di transizione/inserimento lavorativo pe-culiari per gli adolescenti in difficoltà• Sostegno all’integrazione tra scuola superiore e mondo del lavoro• Promozione della piena integrazione scolastica e formativa degli alunni con disabilità• Sviluppo della promozione dell’integrazione scolastica e formativa degli adolescenti stranieri
Competitività
LOTTA AL BULLISMO
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FORMAZIONE PROFESSIONALE
Il principio della centralità della persona “nelle politiche dell’istruzione, della
formazione e del lavoro, che garantisce ad ognuno, per tutto l’arco della
vita, l’accesso a tutti i gradi dell’istruzione in condizione di pari opportunità,
il sostegno per il conseguimento del successo scolastico e formativo e per
l’inserimento nel mondo del lavoro”, e le politiche attive a sostegno dello svi-
luppo economico del territorio, costituiscono fondamentali punti di riferimento
per il mandato amministrativo che si apre, e nel quale l’AGENZIA PER LA FORMAZIONE DELLA PROVINCIA DI LATINA continuerà ad avere un ruolo
di grande importanza.
Questi principi si devono realizzare attraverso l’integrazione delle politiche
dell’istruzione, della formazione e del lavoro che con una loro equa e corret-
ta attuazione potranno garantire alcuni fondamentali e irrinunciabili diritti di
cittadinanza.
L’educazione è veicolo fondamentale delle scelte di una società e delle politi-
che in favore della pace, dell’integrazione e delle pari opportunità. Nel campo
delle politiche del lavoro, dopo la complessa fase di rilevanti modificazioni
normative, obiettivo strategico dei Servizi Pubblici per l’Impiego è costitui-
to dal “buon lavoro”, attraverso strumenti finalizzati ad innalzare il tasso di
attività e a migliorarne la qualità, in termini di maggiore stabilità, più elevati
contenuti professionali, lotta ai processi di esclusione dal mercato del lavoro,
promozione di pari opportunità.
La programmazione 2009-10 dei percorsi in obbligo formativo e triennali di
istruzione e formazione professionale attribuiti in gestione all’Agenzia “La-
tina Formazione e Lavoro” riguarderà n. 42 corsi con una utenza complessiva
pari a circa 900 unità.
In relazione alle attività conferite all’Agenzia “Latina Formazione e Lavoro”
la Provincia realizza inoltre interventi finalizzati all’Innovazione ed adegua-
mento del sistema formativo provinciale, sia strutturali che infrastrutturali
nonché per l’acquisizione e miglioramento delle attrezzature didattiche e la-
Competitività
Buon lavoro come obiettivo strategico
Contrasto alla dispersione scolastica, circa 1.000 iscritti nel 2009
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boratoriali. Pubblicato, in attuazione della normativa e degli atti programmatici
regionali di riferimento l’Avviso Pubblico recante modalità attuative, adem-
pimenti amministrativi e gestionali per l’attivazione di percorsi formativi in
apprendistato professionalizzante.
Verrà altresì data continuità alle attività di cui ad un precedente progetto de-
nominato “Innovazione delle politiche del lavoro rivolte in particolare a
soggetti disabili”. In buona sostanza le attività rivolte in maniera specifica
all’area del disagio, sono caratterizzate dall’utilizzo (in via sperimentale) di
metodologie innovative, tanto per la valutazione della domanda di lavoro delle
imprese (analisi del posto di lavoro) quanto per le capacità lavorative delle
persone disabili (bilancio di prossimità delle competenze), dispositivi che con-
sentono l’individuazione del “posto di lavoro” adeguato alle effettive capacità
lavorative del soggetto diversamente abile, in sintonia peraltro, con il quadro
normativo di cui alla Legge n. 68/99 sul collocamento mirato.
Di particolare interesse l’azione del Méta Orientamento oltre a costituire una
misura che consente agli studenti di conoscere le dinamiche del mondo del
lavoro, è percorso di orientamento lavorativo (rivolto agli studenti degli istituti
superiori professionali e tecnici), in grado di favorire le migliori condizioni per
realizzare l’avvicinamento dell’offerta formativa scolastica alla domanda di
competenze del mondo del lavoro.
Ancora un progetto denominato “Piccoli imprenditori per grandi imprese
- business game”, intervento caratterizzato da azioni condivise con gli ope-
ratori della formazione e dell’istruzione, tendenti a trasmettere conoscenze e
competenze relative all’imprenditorialità, dove la creazione d’impresa simula-
ta possa rappresentare un percorso utile per l’apprendimento esperienziale di
complessi e fondamentali saperi, in uno spirito di miglioramento del sistema
della formazione, dell’istruzione e dell’orientamento, nell’ambito di una politi-
ca di apprendimento nel corso dell’intero arco della vita e secondo il principio
del “learning by doing”.
Progetto pilota denominato “CON-TATTO”, già citato in precedenza, caratte-
rizzato da attività sperimentali aventi quale obiettivo, da un lato, il migliora-
mento dei rapporti interrazionali nella scuola, intesa come cura della relazione
efficace e, dall’altro, il rinnovamento della didattica nelle scuole.
Verrà portato avanti ancora il progetto GO.IN. “Politiche di governance per l’in-
novazione del sistema formativo” in quanto esperienza attraverso la quale la
Competitività
Un progetto di formazione finalizzato al ricollocamento ed alla riconversione di quei lavoratori soggetti a cassa integrazione, che rischiano la fuoriuscita dai processi produttivi
Valorizzazione degli antichi mestieri
Si mira dunque non ad una mera attività di assisten-zialismo dell’attività in via di sparizione, ma si cerca anche con la istituzione di un Campus dedicato di creare degli strumenti affinché la stessa attività possa camminare con le proprie forze
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Competitività
Provincia coinvolge attivamente “il mondo del lavoro” con l’obiettivo di stimo-
lare le imprese operanti nel territorio affinché siano maggiormente partecipi
all’interno dei processi di formazione, condividendo e realizzando specifiche
azioni, sia per la riqualificazione degli occupati e sia come offerta di tirocini
finalizzati ad incrementare il bagaglio di competenze in possesso dei giovani
e degli adulti del territorio.
In particolare il progetto GO IN 3 quale prosecuzione di un percorso già av-
viato la scorsa consiliatura, si rivolge a quella quota di lavoratori atipici non
coperti da ammortizzatori sociali ai quali si offrono borse lavoro della durata
di 6 mesi all’esito dei quali perseguire degli avviamenti presso le aziende. La
permanenza invece nel mondo lavorativo verrà invece supportata attraverso
un progetto di formazione finalizzato al ricollocamento ed alla riconversione di
quei lavoratori soggetti a cassa integrazione, che rischiano la fuoriuscita dai
processi produttivi, ai quali viene offerta un’occasione formativa atta a recu-
perare professionalità ovvero a sperimentarne delle nuove più utili alla stessa
impresa che lo ha collocato in mobilità.
La Provincia di Latina ha innovato le proprie politiche di “governance” in virtù
del fattivo coinvolgimento di attori e decisori locali nelle fasi di programmazio-
ne e di progettazione, responsabilizzando in tal modo tutti i soggetti interessati
non solamente alla condivisione delle scelte ma anche al perseguimento pra-
tico delle strategie che ne conseguono.
La risposta alla crisi da parte della Provincia di Latina verrà realizzata
attraverso il riutilizzo della metodologia già sperimentata e sarà rivolta a tutti
quei lavoratori, oggi disoccupati per effetto della crisi, che non hanno co-
pertura negli ammortizzatori sociali, quindi verso quei lavoratori con contratti
atipici. Quindi percorsi di orientamento e formazione mirata e successiva col-
locazione nel mondo del lavoro attraverso tirocini formativi di media e lunga
durata. Naturalmente la risposta alla crisi riguarda anche soggetti che at-
traverso una specifica riqualificazione verranno ricollocati al lavoro anche in
situazioni lavorative diverse rispetto alle precedenti.
Le politiche in tema di formazione verranno altresì realizzate anche attraverso
attività cofinanziate dal F.S.E. PROGRAMMAZIONE 2007/2013
Dando seguito al Piano Esecutivo Triennale 2008-2010 (PET) approvato in
a livello regionale la Provincia di Latina intende attivare :
• una programmazione finalizzata delle azioni e/o dei percorsi formativi da
realizzare, indirizzata, sulla scorta della sperimentazione già avviata nelle an-
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Competitività
nualità precedenti, a “progetti obiettivo”, facendosi così interprete di priorità
ed obiettivi di sviluppo ed investendo su questi le risorse del FSE, evitando
per quanto possibile un utilizzo di risorse sostanzialmente privo di riscontri
occupazionali e di efficaci ricadute sul contesto economico e produttivo;
• una programmazione, quindi, all’interno della quale trovano accoglienza
istanze e progettualità di natura territoriale (legate alla vocazione del terri-
torio), direttamente correlate a disegni strategici individuati dalla Provincia
stessa e poste in relazione con gli attori locali;
Pertanto le proposte da parte dei soggetti attuatori interessati, sono state
indirizzate su specifici temi, o settori economici e produttivi, per i quali si
attende un forte impatto anche di natura occupazionale.
I progetti obiettivo, correlati all’analisi del contesto produttivo provinciale ed
alle linee di indirizzo più generali programmate dalla Provincia, sono i se-
guenti:
1. Progetto Obiettivo “Cultura dell’accoglienza, Ristorazione e Promo-
zione turistica”;
2. Progetto Obiettivo “Coltivazione, trasformazione e valorizzazione di
prodotti agricoli”;
3. Progetto Obiettivo “Chimico Farmaceutico”;
4. Progetto Obiettivo “Ambiente, Risparmio energetico ed Energie al-
ternative”;
5. Progetto Obiettivo “Nautica e Mestieri del mare”;
6. Progetto Obiettivo “Innovazione Tecnologica e trasferimento della
Ricerca applicata”;
7. Progetto Obiettivo “Inclusione Sociale Immigrati”;
8. Progetto Obiettivo “Inclusione Sociale Disabili e fasce deboli della
popolazione”.
Anche in tema di formazione una idea moderna ed al passo con i tempi divie-
ne elemento strategico e di crescita per la intera Provincia. In questa direzio-
ne si muove la realizzazione presso il Complesso denominato Ex Ciapi di una
struttura nuova che dia senso ai programmi in atto che vedrà la nascita di un
CAMPUS DEI MESTIERI per valorizzare da un lato le nuove professionalità
prodotte dalla innovazione tecnologica, dall’altro che sia di stimolo e supporto
alla formazione di giovani su “antiche” attività lavorative che nate in tempi
meno recenti ancora oggi mostrano profili di attualità ma soprattutto capacità
di impiego lavorativo.
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Competitività
Del resto la valorizzazione degli antichi mestieri reca in se anche una valoriz-
zazione culturale rappresentando questi ultimi in alcune zone della provincia
ancora dei punti di riferimento economico e lavorativo. Siamo infatti convinti
che una salvaguardia di un antico lavoro passi inevitabilmente per un inseri-
mento del medesimo in un progetto produttivo.
Si mira dunque non ad una mera attività di assistenzialismo dell’attività in
via di sparizione, ma si cerca anche con la istituzione di un Campus dedicato
di creare degli strumenti affinché la stessa attività possa camminare con le
proprie forze. La Provincia crede che alle vecchie botteghe dei centri storici
ai quali è necessario dare nuova linfa mediante la formazione di nuove forze
lavoro e maggiore visibilità necessaria a far conoscere ai cittadini l’esistenza
di attività antiche e tradizionali che non sono scomparse ma che, al contrario,
possono essere ancora molto utili, se non necessarie allo sviluppo economico
pontino.
IL NOSTRO OBIETTIVO• Sviluppo di politiche attive del lavoro per migliorare i tassi di atti-vità (donne e ultra quarantacinquenni) e della qualità e della sicurezza del lavoro, in linea con gli obiettivi definiti dalla Comunità Europea e della legge regionale sul lavoro, attraverso:
1. Il supporto alla qualificazione e al consolidamento dell’occupazio-ne attraverso strumenti di politica attiva, anche al fine di scongiurare fenomeni di esclusione precoce dal mercato del lavoro. 2. sarà rafforzato il raccordo fra formazione, servizi per l’impiego pro-vinciali e mondo del lavoro attraverso azioni formative rivolte a chi si iscrive negli elenchi dei Centri per l’Impiego provinciali e attraverso l’utilizzo differenziato dei voucher per la formazione.
• La promozione dell’economia della conoscenza attraverso lo svi-luppo di una formazione superiore a contenuti altamente innovativi, indi-spensabile ad un sistema economico che ha bisogno di nuova linfa per affrontare le sfide di un’economia poco creativa per carenza di ricerca e innovazione e che anche per questo subisce fortemente la competizione di Paesi a basso costo del lavoro.
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Competitività
• Il consolidamento e la messa a regime di strumenti articolati di inserimento/reinserimento lavorativo dei lavoratori “over 45”: orienta-mento, formazione/riqualificazione, percorsi personalizzati di accompa-gnamento al lavoro, supporto a creare lavoro autonomo o d’impresa. • Il monitoraggio sulle tipologie contrattuali “non stabili” per verifi-carne i punti di criticità e di distorsione, offrendo una formazione per il rafforzamento delle competenze, lo sviluppo di carriere più solide, il supporto all’imprenditorialità e al lavoro autonomo, con l’obiettivo di contrastare fenomeni di precarizzazione.• In questo quadro, si dovranno coordinare le azioni formative sviluppa-te a livello provinciale dai diversi soggetti pubblici o privati (Università, fondi interprofessionali, agenzie di lavoro interinale, ecc.), per evitare sovrapposizioni o carenze formative, per massimizzare l’efficacia delle risorse messe in campo e per creare una migliore integrazione ed inte-razione tra le diverse tipologie di offerte formative.• Interventi per la promozione di pari opportunità nell’inserimento nel mercato del lavoro provinciale. • Servizi per immigrati che facilitino inserimenti lavorativi in tempi brevi compatibili con la normativa in vigore, sperimentando laboratori di ri-cerca attiva e realizzando azioni formative mirate ai profili più richiesti dalle imprese.
LATINA FORMAZIONE LAVORO - Laboratorio di estetica
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La definizione del Piano territoriale di coordinamento della Provincia,
con il suo obiettivo di individuare e “mettere in rete le risorse” rappresenta
un punto di riferimento negli scenari di una nuova forma di sviluppo in cui la
sostenibilità si coniuga con la valorizzazione delle molteplici identità del pro-
prio territorio.
Il PTPG si è posto l’obiettivo del riconoscimento della ricchezza e della varietà
dei giacimenti identitari del proprio territorio come strumento per progettare
una crescita che individui nuove fonti di benessere e ricchezza proprio da
questo patrimonio.
Il PTPG si pone l’obiettivo prioritario della tutela dell’ambiente e del pae-
saggio, definendo, per ciascuna porzione di territorio, i limiti di trasfor-
mabilità, in termini di usi e di quantità, entro cui compiere le scelte.
Il piano non opera scelte immutabili e prefissate di localizzazione di usi e
quantità, ma è incentrato su un insieme di interventi in grado di promuovere e
favorire le iniziative di tutti i soggetti, sia pubblici, sia privati, della trasforma-
zione del territorio, purchè siano compatibili, in termini di effetti, con l’insieme
degli obiettivi prefissati dal momento politico-sociale, siano contenute entro i
limiti di trasformabilità delle diverse porzioni di territorio e seguano i criteri di
localizzazione fissati dal piano.
In questo senso il piano non introduce tanto regole prescrittive, ma pre-
suntive, oltre a criteri ed indirizzi progettuali e criteri di valutazione dei piani
sotto ordinati e dei progetti, sia pubblici, sia privati, rispetto alla sostenibilità
ambientale ed alla loro compatibilità con i problemi e gli obiettivi posti alla
base del piano che si configura, così, come strumento tecnico ed amministra-
tivo di controllo e di coordinamento.
Al fianco del PTPG la Provincia ha realizzato la Carta dei Suoli, quale stru-
mento di completamento realizzata per l’integrazione del Piano Territoriale
Provinciale Generale, si basa su lavori in lingua inglese degli anni ‘80 integrati
da un rilevamento effettuato ex novo.
Competitività
Il PTPG si è posto l’obiettivo del riconoscimento della ricchezza e della varietà dei giacimenti identitari del proprio territorio come strumento per progettare una crescita che individui nuove fonti di benessere e ricchezza proprio da questo patrimonio
Territorio provinciale
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Con questo lavoro, che deve essere considerato un punto di partenza e non
certo di arrivo, si è dato inizio ad un’opera di trasposizione dei dati esistenti in
un’ottica di gestione agronomica e ambientale.
La Provincia sarà impegnata anche in una serie di attività collegate alla di-
fesa del suolo. Attraverso il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) i settori
Ambiente e Pianificazione svolgeranno attività di controllo su tutto il territorio
provinciale, inoltre, grande attenzione sarà dedicata al rispetto delle normative
e dei vincoli morfologici al fine di scongiurare il rischio frane.
Le informazioni contenute nella banca dati sono state, infatti, utilizzate in di-
versi progetti di studio ed applicazioni realizzate dalla Provincia di Latina ed
in particolare nella redazione del bilancio idrologico/idrogeologico, nell’analisi
della diffusione degli inquinanti e di vulnerabilità degli acquiferi, nell’analisi di
trasformabilità del territorio e di quantificazione dell’erosione del suolo.
Consideriamo la realizzazione di un’urbanistica condivisa a livello provinciale
come l’obiettivo da perseguire per dare forma concreta agli indirizzi indicati e
tradurli in scelte. In questo senso al centro della nostra azione sta il compito di
attuare il Piano provinciale ed insieme promuovere e coordinare quelli comu-
nali. I Piani comunali, redatti in forma associata, porranno al livello provinciale
nuove istanze, di integrazione, sviluppo e modifica in un processo di andata e
ritorno che è il sale della pianificazione, della partecipazione e della collabo-
razione interistituzionale.
Competitività
Dare forma agli indirizzi per tradurli in scelte
Grande attenzione sarà dedicata al rispetto della normativa e dei vincoli morfologici
CARTE DEI SUOLI - Immagine di copertina del PTPG
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In sintesi i nodi di tale percorso possono essere individuati nelle seguenti
prospettive:
1. avviare la redazione del previsto Programma Pluriennale di attuazione
del PTCP, che coordini le politiche di spesa e di settore al fine di persegui-
re l’assetto territoriale previsto dal Piano, con particolare riferimento alla
programmazione delle opere pubbliche e delle trasformazioni territoriali ed
ambientali previste dalla pianificazione locale;
2. favorire il conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici/piani-
ficatori esistenti (PRG), approvati sulla base della legislazione previgente,
al nuovo regime ed assetto per raggiungere una condizione omogenea di
strumenti, analisi, previsioni e programmazione degli interventi su tutto
il territorio provinciale e permettere alla Provincia di svolgere la propria
attività di coordinamento degli interventi infrastrutturali o di rango sovra-
comunale necessari;
3. consolidare e sviluppare la pianificazione comunale associata, nell’am-
bito dell’obiettivo di aggiornamento della pianificazione locale, attraverso il
sostegno giuridico-amministrativo.
Vogliamo consegnare ai cittadini della Provincia di Latina un quadro d’assie-
me degli indirizzi e degli obiettivi di sviluppo del territorio e delle comunità, ve-
rificato e condiviso sia verticalmemente sia orizzontalmente, come strumento
di aiuto alla definizione di una comune identità provinciale e di un comune
senso di appartenenza.
CARTA DEI SUOLI - Integra il Piano Territoriale Provinciale Generale
Competitività
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L’obiettivo da perseguire è quello di dotare il territorio della Provincia di una
rete viaria che assicuri i collegamenti nelle direttrici nord-sud e est-ovest
oltre a collegamenti radiali con il capoluogo.
Si tratta di opere che rappresentano l’elemento portante di tutta la rete provin-
ciale, opere che coinvolgono altri enti proprietari ove l’Amministrazione assume
un ruolo di coordinamento, di stimolo o di consulente tecnico sulla base di ac-
cordi e convenzioni. Tra gli interventi da realizzare uno per tutti:
Adeguamento della S.P. S. Agostino di collegamento tra la S.R. Flacca e la
S.S. Appia in località “25 ponti”, con tracciato in galleria in prossimità del
deposito di olii minerali dell’Agip di Gaeta.
L’intervento in questione risolverà i gravi problemi di traffico che vengono ge-
nerati dal grande flusso veicolare (soprattutto d’estate) attualmente passante
per la Via Flacca dopo la Galleria Scarpone, che seguendo l’intera costa lungo
la spiaggia Sant’Agostino che poi va a congestionare il traffico locale delle città
di Formia e Gaeta.
La variante, così come studiata, si propone di deviare tale flusso su di un trac-
ciato alternativo, al fine di decongestionare le due città e lo splendido tratto di
costa interessato, lasciando all’attuale tratto della Flacca solo il traffico locale.
Competitività
FLACCA - Progetto del nuovo tracciato
Viabilità provinciale
Decongestionamento del traffico
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L’intervento servirà a deviare il grande flusso di mezzi pesanti che per rag-
giungere il MOF e l’area industriale di Fondi oggi sono costretti ad attraversare
il centro abitato con grave disagio per i residenti, aumento sensibile del tasso
di incidetalità, e sensibile riduzione dei tempi di percorrenza.
Sarà perseguito nel prossimo quinquennio l’obiettivo di adeguare e riqualifica-
re la rete stradale per le continue e maggiori esigenze dell’utenza ed aumen-
tando il grado di sicurezza delle strade stesse. Interventi efficaci e duraturi nel
lungo tempo richiedono un forte livello di collaborazione e concertazione tra la
Provincia, l’Astral, la Regione e le Amministrazioni Comunali.
Numerosi gli altri interventi di miglioramento delle intersezioni esistenti,
che prevedono interventi su strade che sono state oggetto di particolare
attenzione e forti investimenti in quanto itinerari di fortissimo traffico su
aree in forte sviluppo con carenze strutturali e geometriche. Non si fer-
merà e continuerà con la medesima intenistà l’attività di manutenzione
ordinaria e straordinaria di tutta la viabilità provinciale.
Il programma di manutenzione ricomprenderà inoltre vari interventi sulle ope-
re esistenti che possono essere semplicemente mantenute nelle loro carat-
teristiche, si aggiungono inoltre le realizzazioni di rondo nelle intersezioni a
maggiore traffico a migliorare la mobilità.
Particolare attenzione verrà altresì dedicata al perseguimento di una mobilità
alternativa a quella tradizionale che punti sulla mobilità sostenibile e valoriz-
zando in particolare la viabilità ciclabile, pedonale, fluviale e lacustre.
FLACCA - Progetto del nuovo tracciato
Competitività
Mobilità alternativa
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SICUREZZA STRADALE
La sicurezza stradale era un obiettivo prioritario della scorsa consiliatura,
rimane tale per il prossimo quinquennio.
L’obiettivo è un impegno diffuso che ci consenta, in linea con le direttive del-
l’Unione Europea e il PNSS, di ridurre del 50% il numero di morti e di feriti sulle
nostre strade entro il 2010. Non si può rimanere inerti di fronte all’impressio-
nante numero di incidenti, di feriti e di morti che si registrano lungo le strade
provinciali con tutto il loro carico di costo umani, sociali ed economici.
I fattori su cui la Provincia può concretamente andare ad incidere sono essen-
zialmente due: l’uno umano, l’altro infrastrutturale. Ciò dunque dovrà indiriz-
zare l’Ente verso le attività di progettazione e della manutenzione delle strade,
senza peraltro trascurare le politiche di educazione stradale soprattutto verso
i più giovani attraverso campagne di sensibilizzazione presso le scuole sul
tema dell’alcol, dell’uso del casco, sul rispetto della vita e delle regole di cir-
colazione stradale e dettate dalla prudenza.
In tal senso si colloca l’investimento della Provincia per l’installazione lungo la
viabilità provinciale di apparecchiature per il controllo del traffico della velocit’
veicolare.
SICUREZZA STRADALE - Un obiettivo prioritario
Competitività
Non si può rimanere inerti di fronte all’impressionante numero di incidenti, di feriti e di morti che si registrano lungo le strade provinciali con tutto il loro carico di costo umani, sociali ed economici
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Installate da tempo ci hanno consentito da un lato, di raccogliere dati statistici
sul flussi di percorrenza, sui tassi di incidentalità, dall’altro, con il meccani-
smo della dissuasione, ci hanno consentito di educare l’utenza verso condotte
rispettose delle prescrizioni stradali.
Ad oggi tali apparecchiature sono state fonte di informazioni, a fugare ogni
dubbio circa la bontà delle intenzioni dell’Ente che, lungi dall’utilizzare queste
apparecchiature per impinguare le proprie casse, si prefigge il solo scopo di
porre un freno alla perdita di vite umane, sempre più giovani.
L’educazione stradale passa dunque anche attraverso il timore delle sanzioni,
per cui, alla prima fase, le succede oggi la seconda, che a brevissimo prende-
rà il via, durante la quale le apparecchiature verranno attivate e questa volta
anche con finalità sanzionatorie affinché l’educazione non sia più solo un pre-
cetto ma diventi cogente per chiunque contravvenga i limiti e le disposizioni
stradali.
Occorre inoltre proseguire il lavoro iniziato con il Sistema informativo sulla
sicurezza stradale (SISS), che nasce dalla consapevolezza che l’incidentalità
stradale è determinata da una serie di concause la cui conoscenza è essen-
ziale per contrastare il fenomeno.
Competitività
Sicurezza stradale: duca-zione e dissuasione sulla sicurezza stradale
SICUREZZA STRADALE - Un obiettivo prioritario
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MOBILITÀ
La mobilità rappresenta la vita di questa nostra Provincia. Nell’arco del-
la giornata più persone necessitano di muoversi, di spostarsi, generando
così una domanda di trasporto.
A tale domanda la Provincia deve poter dare congrua risposta non solo in
termini infrastrutturali e di sicurezza, ma creando un sistema di trasporti, che
offra soluzioni diverse a seconda della domanda del territorio.
Per poter quantificare numericamente la mobilità, valutarne esigenze ed ef-
fetti, è necessario censire gli spostamenti, diversificandoli per funzione esple-
tata. In tal senso la mobilità può essere classificata in relazione a diverse
caratteristiche, come l’ambito territoriale, l’ambito temporale, la periodicità e i
motivi di spostamento. In ragione di ciò vengono orientate le scelte provinciali
le quali in relazione all’ambito territoriale in cui si verifica lo spostamento ha
catalogato la mobilità in base ai motivi di spostamento (lavoro, studio, ac-
quisti, visite, relazioni interpersonali, attività del tempo libero, turismo etc.) e
permette di localizzare meglio nello spazio e nel tempo la corrente di traffico
da essa generata suddividendola in:
- mobilità occupazionale: spostamento per motivi di lavoro dei residenti.
- mobilità occupazionale passante: spostamento per motivi di lavoro dei
non residenti nell’area di studio;
- mobilità scolare: spostamento per motivi di studio dei residenti.
Accanto alla mobilità sistemica vi è poi da considerare i fenomeni di mobilità
non sistematica:
- mobilità residenziale: spostamento dei residenti non occupati per motivi
vari;
- mobilità festiva: spostamento in uscita per motivi di lavoro (ferie e festi-
vità) dei residenti;
- mobilità turistica: spostamento nell’area analizzata dei turisti indigeni e
stranieri;
Alla luce di questi dati l’obiettivo è quello di arrivare a disegnare un siste-
Competitività
Mobilità quale componente essenziale di sviluppo di un territorio
11�
ma integrato della mobilità provinciale, attraverso la redazione di un PIANO
PROVINCIALE DELLA MOBILITÀ che, con modalità e strumenti mutuati dal
percorso del PTPG (la definizione di indirizzi strategici e di scelte comuni) ci
permetta di conseguire l’obiettivo fondamentale di spostare quote significati-
ve di traffico dalla modalità su gomma, alla modalità su ferro per realizzare un
miglioramento della qualità dell’aria e una notevole riduzione dei costi esterni
che comporta la modalità su gomma, implementando lo snodo logistico di
Latina.
Non di minore impatto è la ipotesi di realizzare le vie del mare, potenziandone
e favorendone l’utilizzo, al fine di decongestionare il traffico merci lungo la
viabilità provinciale attualmente ancora priva di un accesso diretto alle auto-
strade.
L’intendimento sarà quello di sviluppare soluzioni per un trasporto intermo-
dale/combinato ferro strada, ove viene preferito il trasporto su ferro, mentre
i percorsi finali piu corti sono realizzati su strada. Questa soluzione potrà va-
lidamente essere sperimentata attivando la Piattaforma Logistica di Latina
Scalo per ipotizzarne un valido impiego per le tratte di destinazione della pro-
duzione del MOF di Fondi.
Altro aspetto di fondamentale importanza è senza dubbio la cosiddetta infra-
strutturazione immateriale del nostro territorio al riguardo è programmata la
progettazione e successiva realizzazione del piano telematico della Provincia.
L’obiettivo sarà quello di “cablare”, mettere in rete, larga parte della Provincia
al fine di offrire collegamenti e servizi più veloci alle imprese ed ai cittadini
ed in ultima analisi aumentare l’attrazione verso azioni e proposte in grado di
portare sviluppo.
Il Mof di Fondi
Competitività
Non di minore impatto è la ipotesi di realizzare le vie del mare, potenziandone e favorendone l’utilizzo, al fine di decongestiona-re il traffico merci lungo la viabilità provinciale attualmente ancora priva di un accesso diretto alle autostrade
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«La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma vederli con nuovi occhi»
Marcel Proust
Rispettare l’ambiente ed educare ad averne rispetto è stato un caposaldo
della XV consiliatura. Un impegno morale che ha rispecchiato per 5
anni quello dell’uomo nelle vesti di amministratore. È un idem sentire, un
sistema binario, indivisibile.
Come base di partenza per i grandi processi che interessano l’ambiente ab-
biamo adottato il Piano Energetico Ambientale (PEA), lo studio dell’energia
come vincolo fondamentale per il confronto e lo sviluppo di ogni dinamica so-
ciale ed economica dei sistemi locali e globali. Il PEA è stato voluto e pensato
per essere la “stella polare” della Provincia e dei Comuni per ogni intervento
sul territorio di carattere energetico e ambientale per gli anni a venire. Esso è
stato pensato quale strumento irrinunciabile che si pone come punto di par-
tenza per lo sviluppo delle diverse azioni tese all’autosufficienza energetica
IL NOSTRO OBIETTIVO
• L’integrazione tecnologica, l’unitarietà organizzativa e il coordina-mento delle linee radiali e di collegamento e delle diverse modalità di offerta;• L’adozione di scelte organizzative e tariffarie integrate ed adegua-te a sostenere il cambiamento delle abitudini delle persone • La costruzione delle condizioni di un incremento qualitativo e quan-titativo dell’offerta;• La riduzione ed il progressivo superamento del divario di oppor-tunità ancora esistente tra centro e periferia provinciale.
Competitività
Ambiente
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del territorio ed al giusto utilizzo delle risorse direzionate nel campo dell’ener-
gia rinnovabile.
È la risposta ai tentativi di invadere il territorio provinciale con centrali
energetiche non collegate rispetto alle risorse che il territorio offre ed
alle necessità proprie.
Senza il Piano Energetico Ambientale le iniziative dei singoli Enti, e quindi della
Provincia, sarebbero rimaste deboli perché isolate e scoordinate. Il Pea invece
è il trampolino di lancio per consolidare nella XVI Consiliatura una cultura di
gestione del territorio sempre più consapevole che ogni scelta relativa al futu-
ro debba partire da un processo di integrazione territoriale tra i vari settori che
lo compongono e ne guidano lo sviluppo.
In tale contesto la nostra politica si inserisce nel solco tracciato dalla Confe-
renza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo svoltasi a Rio De Janeiro nel
giugno del 1992, che ha attribuito un ruolo centrale alle Amministrazioni ed
alle Comunità locali per elaborare ed attuare politiche le cui parole chiave sino
sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica.
Il tutto con una aspirazione ad operare per l’ambiente rifuggendo da logiche di
emergenza, rispetto ad un impegno strutturale e partecipato, condiviso con i
cittadini e le istituzioni, in primo luogo i comuni che della loro rappresentanza
sono i primi e più diretti portatori. In questa logica strutturale affronteremo i
grandi temi ambientali a partire da quelli classici: l’acqua, l’aria, i rifiuti.
Continueremo a monitorare lo stato delle nostre acque superficiali e delle
sorgenti al fine di garantire la salubrità e la qualità dei corsi d’acqua e delle
nostre coste. In tale ambito si inserisce anche l’attività dell’Agenzia del Mare.
Contestualmente avvieremo una forte campagna per il risparmio idrico, al fine
di allineare o almeno avvicinare significativamente i nostri consumi a quelli
dei Paesi europei più avanzati. Questo passerà anche attraverso una educa-
zione ambientale che, qui come in altri campi, si deve svolgere in collabora-
Competitività
PROVINCIA DI LATINABATTELLO SPAZZAMARE
AGENZIA DEL MARE - Il battello spazzamare
È la risposta ai tentativi di invadere il territorio provin-ciale con centrali energeti-che non collegate rispetto alle risorse che il territorio offre ed alle necessità proprie
11�
zione con le scuole, le istituzioni locali, la società civile; ma parimenti non può
prescindere da un ruolo attivo e protagonista del soggetto gestore del ciclo
idrico integrato.
Guarderemo alla qualità dell’aria in modo scientifico e non generico, evi-
tando di parlare di inquinamento in generale ma focalizzando attenzione ed
interventi sulle tipologie inquinanti realmente critiche e sulle loro origini. L’im-
postazione di fondo è la riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride
carbonica (CO2) in linea con gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. In tale
direzione saranno quindi orientate le azioni previste nella XVI consiliatura, a
completamento di quelle realizzate nei primi cinque anni di governo:
1. la copertura totale dei tetti degli istituti scolastici superiori della Provin-
cia con impianti fotovoltaici. Sono 13 gli edifici che grazie alla provincia
già utilizzano energia pulita azzerando le emissione di Co2 in atmosfera;
2. la prosecuzione e l’implementazione della campagna “Guido a bas-
so impatto” che prevede l’erogazione di incentivi per l’installazione di
impianti di alimentazione a metano negli autoveicoli. È la prosecuzione
fisiologica del lavoro impostato nella XV consiliatura che ha portato alla
trasformazione di oltre 300 autovetture circolanti a benzina con impianti
alimentati a metano e alla riduzione di circa 200 tonnellate l’anno di CO2
in atmosfera;
3. l’avvio della campagna “caldaie sicure” per l’ammodernamento e la
manutenzione degli impianti termici in tutte le case della Provincia. per
contenere il consumo di energia, ridurre l’inquinamento ambientale ed au-
mentare la sicurezza dei cittadini. L’obiettivo è quello di informare i citta-
dini sulla corretta manutenzione e utilizzo delle caldaie che permetta loro
di avere impianti più sicuri, ridurre le emissioni in atmosfera e garantire un
minore consumo di combustibile.
Inoltre saranno attivati progetti sul territorio diretti alla realizzazione e diffu-
sione d’impianti di produzione di energia rinnovabile:
• Calore Geotermico a Bassa Entalpia.
In particolare per la Provincia di Latina è importante promuovere iniziative per
lo sfruttamento del “ Calore Geotermico a Bassa Entalpia”.Il progetto prevede,
dove possibile, lo sfruttamento della temperatura delle falde superficiali che
sono presenti in quasi tutta la Provincia di Latina ed in particolare nelle zone
di ex bonifica
• Illuminazione pubblica.
Un particolare riguardo sarà posto all’efficienza energetica degli edifici e del-
l’illuminazione pubblica, per la razionalizzazione dei consumi e per il conse-
Competitività
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guimento di un valido risparmio energetico, saranno eseguite delle attività
preliminari di auditing energetico. Per gli impianti d’illuminazione pubblica sa-
ranno utilizzate lampade a risparmio energetico e ad alta efficienza ottenendo
risparmi dell’ordine del 35% sulla spesa della bolletta dell’illuminazione. Sa-
ranno impiegati sistemi elettronici di controllo e regolazione dell’alimentazio-
ne elettrica dell’illuminazione interna agli edifici e delle stradale.
• Mini-idrico.
Ulteriore settore di intervento, che permette di produrre energia senza avere
emissioni a costo zero per la pubblica amministrazione, è Installazione d’im-
pianti mini-idro nei corsi d’acqua del territorio e nella distribuzione degli ac-
quedotti. Questi interventi dal costo contenuto permettono di ottenere delle
mini centrali idroelettriche, che non richiedono opere di cementazione, nel
caso poi degli acquedotti vengono montate direttamente sulle tubazioni, e che
con il passaggio dell’acqua producono energia elettrica.
Per quanto ai rifiuti tre saranno gli assi portanti della nostra azione:
• La riduzione del conferimento in discarica;
• L’incentivazione della raccolta differenziata;
• La valorizzazione dei rifiuti;
Continueremo le politiche di incentivazione della raccolta differenziata che
premino i comuni ed i comportamenti virtuosi, lo faremo chiedendoci quali
altre azioni possono essere messe in campo per migliorarci, nella consape-
volezza che il recupero della materia di per sé spesso e volentieri non risulta
economicamente svantaggioso e per essere veramente efficace richiede costi
Pala Eolica
Competitività
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molto elevati.
Compendiare gli aspetti economici immediati in un bilancio più globale dovrà
essere un nostro obiettivo per evitare che questi costi siano riversati sui citta-
dini. Per questo, oltre alla raccolta differenziata si definiranno le capacità di
smaltimento connesse alla termovalorizzazione, individuandone la tipologia e
le localizzazioni in grado di garantire alla nostra Provincia la continuità delle
possibilità di smaltimento e l’indipendenza della tariffa, che noi immaginiamo
sociale e non dettata dalle logiche dei gestori degli impianti romani.
Consideriamo questo un obiettivo primario e vogliamo farlo dialogando con i
comuni, le società di gestione, le associazioni della società civile, tutti coloro
che hanno idee innovative da proporre.
Competitività
IL NOSTRO OBIETTIVO
• dar corso al potenziamento del servizio di raccolta differenziata attraverso incentivi economici a favore dei Comuni con fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Latina);• proseguire ed implementare la campagna di forte sensibilizzazione dei cittadini all’uso della raccolta differenziata;• realizzare un polo industriale costituito da un impianto di selezione e da un contiguo impianto di termovalorizzazione del CDR c/o frazione secca per il recupero energetico;• concretizzare la realizzazione di stazioni di trasferenza, trasporto dei rifiuti dalle stesse al polo industriale, in modo da realizzare un siste-ma di trasporto centralizzato e baricentrico rispetto ai Comuni in essa afferenti;• procedere alla chiusura definitiva delle attuali discariche di Borgo Montello ed alla bonifica delle stesse, anche attraverso il recupero dei rifiuti in essa presenti, oltre che alla riqualificazione urbana dell’area ed all’individuazione di forme di ristoro per il territorio che ha subito per anni tale servitù; • combattere l’inquinamento elettromagnetico attraverso l’adozione di un Piano delle Antenne• prevedere forme di mitigazione ambientale e forme di compensa-zione per Comuni più esposti all’impatto ambientale dell’impiantistica necessaria a dar vita al predetto sistema.
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Competitività
La domanda d’acqua è in continuo aumento, in Europa come nel resto del
mondo, per gli usi domestici, industriali ed agrozootecnici mentre la dispo-
nibilità e la qualità di questa risorsa costituisce un grave problema.
Come tutelare il bene acqua e garantire un servizio di qualità, convertendo
questo “problema” in risorsa, impiegando fonti alternative locali, sempre di-
sponibili nel più ampio rispetto delle condizioni di “sostenibilità ambientale” è
l’obiettivo che si propone la Provincia di Latina attraverso la propria struttura
amministrativa ed attraverso i servizi offerti dall’Ambito Territoriale Ottimale,
in termini di difesa della risorsa, della sua corretta utilizzabilità, della lotta alle
dispersione, al suo uso consapevole.
In particolare l’azione è finalizzata ad offrire:
1. una gestione unitaria all’interno dell’Ato del S.I.I. sulla base del crite-
rio di efficienza ed economicità e con il vincolo di reciproco impegno;
2. livelli e standards di qualità di consumo omogenei nell’erogazione del
servizio idrico;
3. una protezione nonchè l’utilizzazione ottimale e compatibile delle ri-
sorse idriche ad uso idropotabile;
4. la salvaguardia e la riqualificazione degli acquiferi secondo gli stan-
dards e gli obiettivi della programmazione regionale e di bacino;
5. l’unitarietà del regime tariffario nell’Ato in funzione della qualità delle
risorse e del servizio fornito;
6. la definizione e l’attuazione del programma degli investimenti per
l’estensione, la razionalizzazione, e la qualificazione dei servizi privile-
giando le azione finalizzate al risparmio idrico e al riutilizzo delle acque
reflue.
Nell’ambito di tali politiche si inseriscono progetti di solidarietà sociale come
Provincia solidale a favore delle utenze deboli cui se ne aggiungeranno altri
come ad esempio l’idea di realizzare una fonte in piazza come questione di
CICLO DELLE ACQUE
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Competitività
civiltà e progresso attraverso la quale valorizzare
• le tecnologie avanzate che riportano alla memoria le immagini delle
fontanelle di paese, per promuovere il consumo dell’acqua di rete per-
ché buona,controllata, sicura e gratuita;
• politiche ecologicamente attente: meno TIR sulle strade per il traspor-
to delle bottiglie di minerale e meno rifiuti plastici (in Italia vengono con-
sumati ogni anno circa 11 miliardi di litri d’acqua in bottiglia e prodotte
circa 200.000 tonnellate di rifiuti plastici; si stima che circolino circa
300.000 tir all’anno per il solo trasporto delle acque minerali)
• messaggi sull’importanza “dell’acqua come bene di tutti”, sui temi
di sostenibilità ambientale e di pubblica utilità (costi notevoli per lo
smaltimento dei rifiuti plastici)
L’idea prevede la collocazione nelle piazze principali delle città e delle cittadi-
ne della Provincia di uno o più punti di distribuzione di acqua potabile ulterior-
mente filtrata e depurata, raffreddata e gassata e sarà erogata in base ad un
sistema a tessera parametrizzabile in modo tale da consentire prelievi gratuiti
per certe fascie sociali disagiate o a pagamento ma comunque sempre ben
al di sotto del prezzo delle acque minerali in bottiglia.
La fonte in piazza sarà inserita, ove possibile, in un casotto chiuso contenente
le apparecchiature produttive ed un patio esterno aperto al pubblico, protetto
da un portico o da una pensilina, ove sono ubicati i due erogatori di distribu-
zione dell’acqua. Tutto il casotto sarà dedicato a spiegare la storia, la gestione
e la preziosità della nostra acqua, oltre che essere veicolo di comunicazione a
disposizione della Provincia su tutti i temi di carattere ambientale.
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Conclusioni
«Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti».
Charles Darwin (1809-1882)
Le linee che abbiamo sinora tracciato ispirati anche dai pensieri illuminati
di Robert Kennedy e del Papa, di storici, statisti e scienziati, rappresentano
la voglia di scuotere la crisi, per uscirne più forti, per crescere con le situa-
zioni difficili che questa ci ha imposto, valorizzando noi stessi come cittadini,
amministrati o amministratori, e le potenzialità che ci offre il territorio per fare
della res pubblica un valore sociale, sintesi dell’interesse pubblico e del bene
comune, come bene del singolo e dei singoli.
Un unicum inscindibile che sia forza ed al tempo stesso motore della evolu-
zione che metta a concreto regime i principi di costituzionale memoria e che
abbiamo in queste pagine ricordato.
Ora tocca a Noi scegliere la via di uno sviluppo sociale che sappia rispondere
alle esigenze di una collettività variegata dove la diversità non faccia paura ma
sia un quid pluris verso un progresso di crescita illuminato e solidale o invece
rimanere legati a vecchi concetti di sviluppo economico, lontano dai cittadini,
dai fabbisogni delle famiglie dove Pil misura la ricchezza di una paese senza
riuscire a misurare i valori che ispirano la nostra società, le potenzialità dei
nostri giovani, il ricordo del sacrificio umano per una democrazia per tutti o il
coraggio delle diversità.
In noi muove l’idea di poter cogliere l’occasione che si disvela dalla crisi an-
cora in fieri, dalla quale intendiamo uscire con la politica dei piccoli passi,
uno dopo l’altro, oggi come domani e dopodomani, certi di poter interpretare
il ruolo che la Costituzione ci ha riconosciuto al meglio con il sostegno di tutti
nell’interesse dei Cittadini prima di tutto!
Conclusioni
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PROVINCIA DI LATINAMedaglia d’Oro al Merito Civile
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