Negli ultimi anni Torino ha sistematicamente rappresentato ... · “Che un Ufo abbia prima...

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23 giugno 2015: Collegno (Torino, Piemonte, Italia) Negli ultimi anni Torino ha sistematicamente rappresentato un’eccellenza nel made in Italy dei cerchi nel grano (crop circles). Tanto è vero che nel 2012 un nostro articolo ironicamente insigniva Poirino e Chieri (paesi alle porte di Torino) dell’onorificenza di capitali dei circlemakers, cioè gli artisti che realizzano i cerchi nel grano. Per chi volesse leggerlo, e ripercorrere così anche la cronologia dei pittogrammi (altro sinonimo di crop circles, agroglifi, cerchi nel grano) verificatisi in questa ristretta area geografica d’Italia, l’indirizzo è il seguente: http://www.cropfiles.it/articoli/PoirinoCapitaleCirclemakers.html . Oggi il torinese torna ad essere protagonista della vicenda dei cerchi nel grano, col rinvenimento di un pittogramma degno della miglior tradizione locale. Foto di Valeria Margherita Zanola via Cropcircleconnector Il crop circle è stato avvistato verso l’ora di pranzo dal signor Silvano Siriotto, pilota presso l’Aeroclub di Collegno (30 km da Poirino), non molto distante dall’Ikea di Torino. Sue sono anche le prime immagini aeree, che il pilota ha poi postato sul proprio account facebook, meravigliandosi e chiedendosi razionalmente chi o cosa potesse aver realizzato quella “cosa” sbalorditiva di oltre cento metri di diametro, realizzata probabilmente durante la notte, chissà in che modo. Insomma le stesse legittime domande che la comunità dei cerchi nel grano si chiede da tempo (ignorando, o fingendo di ignorare, che le risposte sono lì da altrettanto tempo). Presto giungono anche le fotografie della Borsarelli, per “Torino Today”. Elaborazione CropCircleConnector - Credit: Silvio Siriotto

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23 giugno 2015: Collegno (Torino, Piemonte, Italia)

Negli ultimi anni Torino ha sistematicamente rappresentato un’eccellenza nel made in Italy dei cerchi

nel grano (crop circles). Tanto è vero che nel 2012 un nostro articolo ironicamente insigniva Poirino e Chieri (paesi alle porte di Torino) dell’onorificenza di capitali dei circlemakers, cioè gli artisti che realizzano i cerchi nel grano. Per chi volesse leggerlo, e ripercorrere così anche la cronologia dei pittogrammi (altro sinonimo di crop circles, agroglifi, cerchi nel grano) verificatisi in questa ristretta area geografica d’Italia, l’indirizzo è il seguente: http://www.cropfiles.it/articoli/PoirinoCapitaleCirclemakers.html.

Oggi il torinese torna ad essere protagonista della vicenda dei cerchi nel grano, col rinvenimento di un pittogramma degno della miglior tradizione locale.

Foto di Valeria Margherita Zanola via Cropcircleconnector

Il crop circle è stato avvistato verso l’ora di pranzo dal signor Silvano Siriotto, pilota presso l’Aeroclub di Collegno (30 km da Poirino), non molto distante dall’Ikea di Torino. Sue sono anche le prime immagini aeree, che il pilota ha poi postato sul proprio account facebook, meravigliandosi e chiedendosi razionalmente chi o cosa potesse aver realizzato quella “cosa” sbalorditiva di oltre cento metri di diametro, realizzata probabilmente durante la notte, chissà in che modo. Insomma le stesse legittime domande che la comunità dei cerchi nel grano si chiede da tempo (ignorando, o fingendo di ignorare, che le risposte sono lì da altrettanto tempo). Presto giungono anche le fotografie della Borsarelli, per “Torino Today”.

Elaborazione CropCircleConnector - Credit: Silvio Siriotto

Credit: GianMaria Borsarelli per “Torino Today”.

“Stupefacente” lo ha definito il signor Siriotto. Siamo d’accordo. Immaginate di avvistarlo dall’alto,

così all’improvviso, stagliarsi imponente e nitido sotto di voi. Non ne avete mai visti prima, e quella visione non può non emozionarvi. È proprio l’aspetto emotivo che mantiene il fenomeno dei cerchi nel grano sempre in voga, sempre attuale e coinvolgente.

Secondo quanto abbiamo appreso il glifo non è visibile da via Certosa e neppure dai dintorni, non da terra almeno, pertanto suggeriamo ad eventuali visitatori che vogliono recarsi sul posto di mettere in preventivo una missione fallimentare. Il cerchio, come detto, dovrebbe misurare circa cento metri di diametro, quindi nulla rispetto ai circa 500 metri quadri dell’uomo vitruviano fuso con la farfalla in Olanda, ma comunque molto grande. Il simbolismo richiama un sole, o una ruota dentata, ma anche un migliaio di altre cose a cui la forma sferica può facilmente alludere. Le interpretazioni più intriganti e divertenti non mancheranno di essere sbandierate nei prossimi giorni dalla cosiddetta comunità dei croppies, o dei believers. Cioè tutti coloro che, a vario titolo, ritengono che dietro questo fenomeno vi siano delle spiegazioni di natura trascendente, extra-terrestre o comunque esotica. Di questa categoria sembra far parte anche il quotidiano online “nuovasocieta.it” che tramite un articolo della giovane Giulia Zanotti (http://www.nuovasocieta.it/cronaca/torino-san-giovanni-di-misteri-avvistamenti-ufo-in-collina-e-cerchi-nel-grano-a-collegno/) mette improvvidamente in correlazione l’evento con un presunto avvistamento di luci misteriose (ufo?) avvenuto in un luogo non lontano e in un tempo non lontano. Ci si chiede infatti: “Che un Ufo abbia prima lasciato le sue tracce a Collegno e sia poi volato a Torino per assistere ai fuochi di San Giovanni? Il mistero continua …”. Già, il mistero del perché sia divenuto sport nazionale il tentativo di accoppiare gli ufo con i crop circles.

Noi invece non possiamo non notare l’abilità dei realizzatori (circlemakers) nel pianificare ed eseguire quella che riteniamo essere una superba opera di land-art. Dello stesso avviso è il portale Emilia Romagna Meteo, tra i primi a segnalare l’evento: “si sa con certezza che molti cerchi, compresi quelli di complessità maggiore, sono realizzati dall'uomo, come ad esempio quelli realizzati da Doug Bower, Dave Chorley e John Lundberg. Bower e Chorley, che diedero l'avvio alla moda del disegno dei cerchi nel grano in Inghilterra negli anni ottanta, furono poi insigniti del Premio Ig Nobel nel 1992 per l'ideazione della loro burla. Non esistono prove scientifiche che un cerchio nel grano abbia mai avuto origine diversa da quella umana, ma solo ipotesi pseudoscientifiche. Quindi BELLI DA VEDERE ma nessun ALIENO è giunto in Romagna”.

Condividendo questa opinione (l’unica che il buonsenso dovrebbe dettarci), non possiamo neanche non notare la similitudine con i soli e i fiori di Poirino, in articolare con l’eptagramma del 2009, recante la dicitura “Ea Enki” impressa sul grano tramite alcuni cerchi laterali, in codice ascii.

Ebbene anche questo pittogramma, come quello, contiene sicuramente del codice tra i “petali” del fiore o i raggi del sole che dir si voglia. Parliamo di quelle piccole aree circolari – alcune vuote, altre piene – poste ad ogni intersezione tra una cuspide e l’altra. Lo si nota meglio dai diagrammi (immagini sotto).

Immagini Nyako Nakar e Bertold Zugelder, via Cropcircleconnector.

Presto sarà certamente decifrato. Altri trattini e cerchi sono dislocati nei dischi interni della formazione, e potrebbero essere dei messaggi in codice morse. E anche qui non ci sfugge la somiglianza con il cerchio nel grano di Robella del 30 giugno del 2013 ( http://www.cropfiles.it/cropcircles2013/Robella_30giugno2013.html ) e con quello di Marocchi del 21 giugno 2014 ( http://www.cropfiles.it/cropcircles2014/Poirino_21giugno2014.html ). Sono segnali di possibili “esperimenti sociali” da parte di circlemakers molto ben avveduti? Forse. Chissà. Per tanti altri saranno invece il rompicapo della settimana, e il chiaro segnale di come ET stia cercando di inviarci dei messaggi.

Un articolo del blog “DieciZeroNove” scritto il 28 giugno dopo un sopralluogo in prima persona sul pittogramma ( http://diecizeronove.blogspot.it/2015/06/il-cerchio-nel-grano-di-collegno.html ), dichiara tra le altre cose che “il cerchio ha un diametro di 200 metri circa (fonte: La Stampa). La regolarità e la precisione del disegno sono notevoli. Le spighe piegate, soprattutto quelle periferiche all'area (dove nessuno dei visitatori le ha ancora calpestate) sono piegate con estrema regolarità, a 90 gradi a tre dita dal suolo. Sono piegate e nessuna è spezzata. L'erba e il verde tra le spighe non presenza nessun segno di alterazione, come se nessuno le avesse mai toccate”. A dimostrazione ecco una foto scattata da Luca Galli.

Allora, viso che ci preme fare informazione, ci corre l’obbligo di precisare che il diametro è di circa

cento metri (e non duecento, come dichiarato erroneamente da “La Stampa”, che ha poi corretto anch’essa). Ma soprattutto dalle stesse foto (vedi sopra e sotto) di Luca Galli, sembra assolutamente inesatto dire che tutte le spighe siano perfettamente inalterate e piegate a novanta gradi a tre dita dal suolo. Sembra piuttosto che alcune (poche) siano piegate a cannuccia all’altezza del loro primo o secondo nodo, alcune sono divelte, altre sono più meno allettate. Insomma proprio ciò che accadrebbe se qualcuno le schiacciasse con una tavola di legno.

Impressione confermata dalle istantanee scattate da Damiano Schiavo (sotto)

Nel frattempo il signor Red Collie pare abbia decifrato il codice binario a 16 cifre e quindi messaggio del cerchio, che in latino ("Timeo ET ferentes!" ) recita: “Diffidate dei portatori di doni extraterrestri”.

Assomiglia a un brano scritto dal poeta Virgilio a Roma intorno al 25 aC, e cioè "Timeo Danaos et

dona ferentes". A quel tempo significava "attenzione ai greci che portano doni", in riferimento al dono di un "cavallo di Troia". Un messaggio analogo era stato scritto in codice a 8-bit ASCII sul disco consegnato al famoso alieno di Crabwood nel 2002 (http://www.cropfiles.it/articoli/Alieno_Crabwood.html): "Attenzione ai portatori di falsi doni e le loro promesse non mantenute". A questo punto Red Collie – rifacendosi a ipotesi complottiste lette su alcuni siti che preferiamo tacere - sostiene che queste frasi si riferiscano a un accordo putativo fatto in segreto sessanta anni fa tra alieni grigi extra-terrestri e l'esercito statunitense, secondo i quale il presidente Eisenhower avrebbe accettato di dare a quegli alieni libero accesso a tutta la vita biologica sulla Terra, in cambio di armi ad alta tecnologia con le quali sconfiggere la Russia nella guerra fredda. Che dire? Funziona, è logico, ed è molto probabile che le cose stiano proprio così. Gli storici ne saranno al corrente? Dovranno prenderne atto, dal momento che Red Collie presenta delle prove schiaccianti di fronte alle quali bisogna arrendersi. Peccato non si aggiunga altra carne al fuoco, magari qualcosa sul New World Order e sui rettiliani, e sulle scie chimiche, così tanto per buttarla del tutto in caciara. Comunque Red Collie ha notato che c’è del’altro codice al centro, che sta cercando di decifrare (sotto un diagramma, col quale chiede aiuto).

Altri “believers” della confraternita dei cerchi nel grano, nel tentativo di aiutare gli altri a capire, congettura ipotesi di varia natura. Sarebbe difficile elencarle tutte, si va da codificazioni di DNA, a calendari MAYA e chi più ne ha più ne metta. Queste immagini sotto, rendono vagamente l’idea di quanto si stia speculando su questo eventi.

Immagini: http://www.cropcircleconnector.com/2015/Aeroporto/comments.html

Seguono alcuni ulteriori splendidi scatti di Valeria Margherita Zanola, che ringraziamo.

Un articolo su http://www.coscienza-universale.com/misteri/il-crop-circle-di-torino/ avanza l’ipotesi che il pittogramma possa avere qualcosa (ma non dice cosa) a che fare con la vicina sede della Alenia Space. Racconta anche di due testimonianze (come sempre anonime) di due persone che avrebbero avvistato velivoli militari e sfere di luce.

……………… A seguire riportiamo la principale rassegna stampa ad oggi su questo caso:

Cerchio magico appare sul grano al campo volo di Collegno.

Cerchio nel grano apparso al campo volo di Aeritalia A distanza di un anno esatto dall'apparizione di un cerchio nel grano nei pressi di Poirino, un altro

magico disegno compare nei campi adiacenti al campo volo di Aeritalia.

Che uno creda o meno agli extraterrestri, di fatto poco conta quando ci si trova di fronte a opere che hanno dell'incredibile come il grande cerchio apparso in un campo di grano a fianco dell'aeroporto secondario di Torino, il "campo volo" di Aeritalia, a Collegno.

Una serie di cerchi concentrici del diametro approssimativo di un centinaio di metri, apparsi

improvvisamente nella mattinata di domenica. A segnalare "l'opera" alla torre di controllo è stato elisoccorso, uno dei pochi velivoli in volo nella mattinata di domenica, a causa delle misure di sicurezza disposte per la visita del Papa.

"L'unico modo per ammirare questi cerchi e salire a bordo di un areo - ci racconta Gianmaria

Borsarelli, della torre di controllo -. Quando ci siamo avvicinati in volo all'opera abbiamo potuto notare che nel campo di grano non c'erano, oltre ai cerchi, nè orme nè altri segni di passaggio. E' la prima volta che accade qui".

Il video: http://www.torinotoday.it/cronaca/video-cerchi-grano-campo-volo-collegno.html Un fatto che ha dell'incredibile. Sì, perché cerchi simili erano già apparsi proprio il 21 giugno

dell'anno scorso nella zona di Poirino. Disegno analogo, nessun segno di passaggio, pochi chilometri di distanza tra un cerchio e l'altro, stesso giorno di apparizione: superstizioni e leggende hanno la meglio. Di sicuro resta l'incredibile bellezza di un'opera apparsa magicamente tra le spighe di grano.

Nel caso del cerchio apparso nei campi vicini a Poirino, l'autore era stato un famoso membro

del Cicap Francesco Grassi, non nuovo a questo tipo di "imprese". Il suo obiettivo era stato, infatti, dimostrare come fosse possibile creare "magicamente" questi disegni anche senza disturbare gli extraterrestri.

Fonte: Torino Today, http://www.torinotoday.it/cronaca/cerchio-grano-campo-volo-aeritalia.html

“Gli extraterrestri sono arrivati a Collegno”

Un immenso e spettacolare disegno sul grano è apparso ieri accanto al campo volo DI PATRIZIO ROMANO

COLLEGNO - «Questa notte sono venuti a trovarci gli extraterresti», scrive scherzosamente Silvio Siriotto, pilota all’Aeroclub di Collegno, sul suo profilo Facebook. Ieri pomeriggio, infatti, quando si è alzato in volo, ha notato uno straordinario disegno nel grano. «Erano circa le 13 - racconta -, l’ho notato nel campo a ovest della pista dell’aeroporto. E’ veramente grande, perfettamente rotondo, oltre duecento metri di diametro. Spettacolare. Non so come siano riusciti a farlo: di sicuro hanno lavorato di notte, perché noi decolliamo fin dal mattino presto e l’ultimo aereo atterra all’imbrunire».

Chissà quali strumenti sono stati utilizzati. Attorno al disegno non si vede traccia del passaggio umano. Non solo. «Quel lavoro - conclude Siriotto - è uno spettacolo che si gode solo volando, perché passando da viale Certosa non si vede nulla».

Fonte “La Stampa”: http://www.lastampa.it/2015/06/24/cronaca/gli-extraterrestri-sono-arrivati-a-collegno-X2sGKK0JIWywJ7JX6CUJeI/pagina.html

Trovato un cerchio nel grano a Collegno. A quanto pare agli extraterrestri piace il Piemonte. Battute a parte…un paio di settimane fa un

cerchio nel grano era stato trovato un un campo nella provincia di Alessandria e ieri è toccato a Collegno.

Ad avvistarlo, sicuramente fra i primi, Silvio Siriotto pilota dell’Aeroclub di Collegno, che una volta in volo con il suo mezzo ha ammirato dall’alto la maestosità del disegno e ha postato sul suo profilo Facebook alcune immagini. Il disegno ha un diametro di circa 100 metri e appare perfetto nelle sue finiture e nei suoi contorni. Un caso che certamente incuriosisce e che probabilmente porterà appassionati e studiosi e recarsi nel campo di Collegno. Come ogni cerchio nel grano, il mistero regna sulla possibilità di comprendere come sia stato realizzato.

Fonte: Quotidiano Piemontese, http://www.quotidianopiemontese.it/2015/06/24/trovato-un-cerchio-nel-grano-a-collegno/#_

……………………..

AGGIORNAMENTO del 15 luglio. È di oggi la notizia che questo cerchio nel grano, come da noi subito sospettato, è opera del team di

circlemakers del Cicap capeggiato dall’ingegner Francesco Grassi, esperto conoscitore del fenomeno e abilissimo artista. Tra i partecipanti anche lo scrittore Massimo Polidoro e il debunker Paolo Attivissimo. Venti persone in totale.

Un lavoro davvero eccellente. La notizia viene data in esclusiva dal periodico “Oggi”:

http://www.oggi.it/video/attualita/2015/07/15/cerchi-nel-grano-a-torino-aiuto-gli-extraterrestri-non-sono-mai-stai-cosi-vicini-video-esclusivo/ , con allegato un video di Francesco Grassi, nel quale si vede anche il team all’opera durante la preparazione del pittogramma.

Nessun dubbio che qualche risibile voce di protesta si leverà ancora, accusando Grassi di non fornire

prove e di appropriarsi del lavoro degli extraterrestri. Fa parte del gioco. Se qualcuno si stesse chiedendo il perché questi bravi ragazzi facciano questi disegni nel grano, la risposta potrebbe essere semplice: per

dimostrare che l’uomo è in grado di realizzare in una notte anche il più grande e complesso cerchio nel grano, con tutti i crismi di misteriosità e le "anomalie" dei cerchi "genuini" (si certo, qualcuno dirà sempre e comunque che non è vero). Poi la presenza stessa del cerchio avvierà automaticamente un tam-tam mediatico, scuotendo la comunità dei cerchi che si produrrà in ipotesi e tentativi di spiegazione, dai più sobri ai più eclatanti e bizzarri. Ma forse la risposta è ancora più semplice: "un cerchio nel grano deve far vivere un’esperienza magica a chi lo visita, lo sorvola o semplicemente cerca di violarne i codici segreti". Lo racconta Mariano Tomatis, che ha partecipato all’operazione, in questo articolo molto interessante e istruttivo sul fenomeno del circlemaking, che quindi caldeggiamo: http://www.marianotomatis.it/blog.php?post=blog%2F20150715

Intanto è doveroso segnalare come sul fronte opposto, quello dei cosiddetti “believers” o “croppies”,

quello in cui appena c’è aria di UFO i divulgatori sono sempre e subito sul pezzo, tutto tace. Nessuno – per ora - ha riportato la notizia …

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