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1 IRES PIEMONTE Neet: né a scuola né al lavoro n.1 2016 NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO Una categoria statistica, diverse condizioni sociali Il Piemonte e la provincia di Torino LUCIANO ABBURRÀ, LUISA DONATO, CARLA NANNI APRILE 2016

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

n.1

2016

NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO Una categoria statistica, diverse condizioni sociali

Il Piemonte e la provincia di Torino

LUCIANO ABBURRÀ, LUISA DONATO, CARLA NANNI

APRILE 2016

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO Una categoria statistica, diverse condizioni sociali

Il Piemonte e la provincia di Torino

LUCIANO ABBURRÀ, LUISA DONATO, CARLA NANNI

INDICE 1. I NEET: DEFINIZIONI, CONTENUTI, PROPOSTE 3

1.1 Nascita della definizione Neet e suo sviluppo 5

1.2 Perché chiamarli Neet? 8

1.3 Una dissociazione fra realtà concettuale e realtà statistica 9

1.4 E se tornassimo alle origini? 10

1.5 Possibili obiettivi da perseguire 13

2. NEET IN PIEMONTE: DOSSIER STATISTICO 14

I Neet: metodologia utilizzata per individuarli 14

2.1 I Neet in Piemonte 15

2.2 I Neet in provincia di Torino 24

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1. I NEET: DEFINIZIONI, CONTENUTI, PROPOSTE

Il presente dossier è stato preparato per aiutare la comprensione di un fenomeno

sociale di cui si parla molto, soprattutto sui media e in ambito politico-giornalistico, ma

del quale scarseggiano sia le definizioni rigorose sia le analisi approfondite, che ne

mettano in luce sia gli elementi concettuali più caratterizzanti sia la complessa e

variegata articolazione della composizione interna.

Un’analisi a scala territoriale provinciale è stata presentata in occasione di un

convegno organizzato dalla Città di Torino1 nel marzo 2016 dedicato proprio alla

comprensione delle diverse identità che si celano dietro l’acronimo Neet.

Come è noto, Neet sta per “Neither in employment, nor in education or training” e

intende identificare i giovani che non lavorano e al contempo non sono più in

formazione o istruzione, con l’obiettivo di circoscrivere soggetti a rischio di esclusione

sociale verso i quali indirizzare le politiche di contrasto all’emarginazione.

FIG. 1.1 NEET 15-29ENNI NEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA, VALORI %, ANNO 2014

Fonte: Eurostat, Labour Force Survey

In Italia, nel 2014, oltre un giovane su quattro si trova nella condizione di essere definito

Neet (26,2%). Si tratta di uno dei tassi più elevati, decisamente al di sopra della media

dell’Unione Europea, pari al 15,4%, superato, di poco, solo dalla Grecia. La quota di

Neet varia molto tra i Paesi europei: i tassi più contenuti si registrano in Lussemburgo,

Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Germania e Austria (tra il 6% e il 9%).

1 Neet: identità e differenze. Le diverse identità che si celano dietro l’acronimo Neet e le differenti criticità

all’origine del fenomeno, convegno organizzato dall’Assessorato alle Politiche Educative della Città di Torino

il 30 marzo 2016, presso il Circolo dei Lettori

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Neet: né a scuola né al lavoro

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Unione Europea

ITALIA

Grecia

Spagna

Germania

Irlanda

Fonte: Eurostat, Labour Force Survey

Anche l’andamento del tasso di Neet – il rapporto fra persone così classificate e

popolazione della stessa classe d’età – mostra differenze notevoli a livello europeo. A

fronte di un aumento relativamente contenuto nella media dei 28 paesi, per alcuni si

registra una crescita decisamente più sostenuta. Per l’Italia, in particolare, si rileva una

crescita ininterrotta dal 2007, anno prima della crisi, al 2014, che pare essersi

sostanzialmente fermata solo nell’ultimo anno. Per altri Paesi, come Spagna e Irlanda si

osserva una crescita repentina del tasso nel primo periodo della crisi, senza però avere

mai superato i livelli italiani, e un recupero negli ultimi anni. Diverso è il caso della

Germania che, nello stesso periodo, ha migliorato il proprio tasso sceso di tre punti

percentuali.

Pure fra le regioni italiane la quota di Neet risulta fortemente diversificata. Tutte le

regioni del sud, ad eccezione dell’Abruzzo, superano la media italiana - che si è detto

riguarda oltre un quarto dei giovani tra i 15 e 29 anni – giungendo in Sicilia al 40%. Il

Piemonte si colloca a circa metà della distribuzione con il 21,3%, al di sopra delle

regioni del nord est e della Lombardia (17-18%) e distante dai risultati migliori del

Trentino Alto Adige (14,3%).

Uno sguardo specifico merita l’andamento temporale della quota di Neet in Piemonte,

a confronto con Lombardia e Veneto, territori con i quali tradizionalmente la nostra

regione si confronta. L’andamento del tasso è simile nelle tre regioni con un progressivo

innalzamento dal 2008; tuttavia, il Piemonte, oltre ad avere già in partenza una quota

di Neet maggiore, mostra nel biennio 2012-13 un incremento più consistente rispetto

alle altre due regioni.

FIG. 1.2 EVOLUZIONE DEL TASSO DI NEET (15-29ENNI) IN ITALIA E IN ALCUNI PAESI EUROPEI, ANNI 2007-2014

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14,3

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16,8

18,2

18,3

19,1

20,1

20,3

20,6

21,3

21,6

23,0

24,2

24,3

26,2

28,1

29,8

33,4

34,2

36,3

38,0

40,3

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45

Trentino-Alto Adige

Eu (28 countries)

Veneto

Lombardia

Friuli-Venezia Giulia

Valle d'Aosta

Toscana

Marche

Emilia-Romagna

Piemonte

Liguria

Umbria

Abruzzo

Lazio

Italia

Molise

Basilicata

Puglia

Sardegna

Campania

Calabria

Sicilia

5

7

9

11

13

15

17

19

21

23

25

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Lombardia Piemonte Veneto

FIG. 1.3 NEET 15-29ENNI: PIEMONTE A CONFRONTO CON LE ALTRE REGIONI. VALORI %, ANNO 2014 (Fonte: Eurostat, Labour Force Survey)

FIG. 1.4 NEET 15-29ENNI: PIEMONTE A CONFRONTO

CON LE ALTRE REGIONI ITALIANE. VALORI %, ANNO

2013 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 1.5 NEET 15-29ENNI: PIEMONTE A CONFRONTO CON

ALCUNE REGIONI ITALIANE. VALORI %, ANNI 2004-2014 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

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Neet: né a scuola né al lavoro

1.1 NASCITA DELLA DEFINIZIONE NEET E SUO SVILUPPO

Il termine Neet appare per la prima volta in Gran Bretagna, nel luglio 1999, in un

rapporto sull’esclusione sociale dei giovani2, voluto dal Primo Ministro Blair, che

individuava come target verso cui indirizzare le azioni del Governo la fascia di giovani

adolescenti 16-18enni al di fuori di qualsiasi circuito lavorativo e formativo. Si

constatava che, in un’economia basata sempre più sulla conoscenza, la frequenza di

percorsi di istruzione o formazione fino ai 18 anni era diventata una condizione

necessaria per una partecipazione attiva nella società, anche perché le occasioni di

lavoro giovanile a bassa qualificazione erano fortemente diminuite. Al contempo si

osservava che gli adolescenti rimasti al di fuori di qualsiasi circuito lavorativo e

formativo erano caratterizzati perlopiù da un background familiare e sociale sfavorito.

Giovanissimi drop out, dunque, particolarmente svantaggiati: senza alcuna

qualificazione formale, con limitate competenze e senza opportunità di acquisirle sul

lavoro, a cui offrire incentivi sia per proseguire la formazione sia per altre attività (ad

esempio lo sport) atte a favorire l’inclusione sociale.

Recentemente, nel 2012, la definizione è stata ripresa e portata ad una notorietà molto

più ampia da uno studio della Fondazione Europea per il Miglioramento delle

Condizioni di Vita e di Lavoro (EUROFOUND) di Dublino3, che ha finito per

rappresentare la base di riferimento di un’ampia serie di iniziative intraprese dalla

Unione Europea per intervenire sulla condizione giovanile nell’ambito della Strategia

Europa 2020. La definizione dei Neet e il loro indicatore principe (il tasso di Neet) sono

diventati da allora riferimenti essenziali sia per definire e comparare lo stato di salute

del mercato del lavoro dei diversi paesi europei, oltre che della stessa Unione, sia per

individuare l’obiettivo di importanti programmi d’azione e misure d’intervento finalizzati

alla riduzione del tasso di Neet fra la popolazione d’età giovanile.

Perché la Fondazione europea di Dublino ritiene si debba parlare di Neet? Nel

rapporto si osserva come i giovani 15-29enni debbano affrontare le sfide della

globalizzazione in un contesto caratterizzato da un progressivo invecchiamento

demografico e da una crisi economica prolungata. Poiché gli indicatori statistici, quali il

semplice tasso di disoccupazione, tendono ad apparire insufficienti per fornire

informazioni su questi giovani, sempre più i policymakers dell’Unione Europea utilizzano

il concetto di Neet, che viene considerato una misura più appropriata per riflettere il

“disengagement” (scoraggiamento/rinuncia) rispetto al mondo del lavoro che

caratterizzerebbe molti dei giovani europei.

Da notare, tuttavia, come nel rapporto si dia conto del fatto che questo insieme di

giovani sia tutt’altro che omogeneo e che sia per la maggior parte costituito da

2 Report presented to Parliament by the Prime Minister by Command of Her Majesty, Bridging the gap: new

opportunities for 16-18 years olds not in education, employment, or training, July 1999,

http://dera.ioe.ac.uk/15119/2/bridging-the-gap.pdf. 3European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, Young people not in

employment, education or training: Characteristics, costs and policy responses in Europe, 2012,

http://www.eurofound.europa.eu/sites/default/files/ef_files/pubdocs/2012/54/en/1/EF1254EN.pdf

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Neet: né a scuola né al lavoro

disoccupati, ovvero persone attive - e disponibili - nella ricerca del lavoro, secondo le

definizioni ufficiali adottate dalle convenzioni internazionali su cui si basano le fonti

statistiche. Il filo comune che caratterizza i Neet sarebbe dunque soprattutto la

mancanza di formazione (accumulazione di capitale umano) in un qualsiasi canale

formale. Interessante anche registrare quali siano i gruppi sociali che, secondo lo studio

Eurofound, corrono il maggior rischio di entrare a far parte dei Neet. Giovani con un

basso livello di istruzione, più gli immigrati degli autoctoni, più i giovani che soffrono di

qualche forma di disabilità rispetto a coloro che godono di buona salute; infine,

particolarmente importante risulta l’influenza di un background familiare sfavorito. Le

conseguenze più preoccupanti, per gli individui e per la società, che si ritengono

associate, almeno in via probabilistica, alla “caduta” dei giovani in condizione di Neet

risultano l’emarginazione dalla vita lavorativa e l’esclusione sociale.

In un recente pubblicazione4 dell’International Labour Office si specifica come, a

differenza di altri indicatori, non vi sia uno standard internazionale per la definizione dei

Neet e che vi siano in letteratura differenti interpretazioni dell’indicatore stesso, che si

sovrappongono solo in parte, anche quando provengono da grandi istituzioni

internazionali, come OECD, ILO, EUROSTAT, EUROFOUND, oltre che da studiosi

accademici di diversi paesi.

In pratica, EUROSTAT e, sul suo esempio, altri organismi internazionali hanno adottato la

seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano,

non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La classe di età da utilizzare nel

calcolo dell’indicatore si è decisamente ampliata rispetto alla definizione iniziale e non

è indicata in maniera univoca: l’indicatore è fornito su diverse classi di età, ad esempio

15-24enni, ma anche 15-29enni. Le informazioni statistiche utilizzate per il calcolo

dell’indicatore derivano dalle Survey sulle forze lavoro condotte nei rispettivi Paesi (in

Italia si chiama Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro ed è condotta dall’Istat).

Pertanto la definizione comprende coloro che nelle 4 settimane prima dell’intervista

risultavano:

Non occupati, e quindi (secondo la definizione dell’ILO) disoccupati o

inattivi;

Non iscritti a corsi di istruzione e formazione.

L’Istat nella definizione Neet proposta nella pubblicazione NOI ITALIA6 pone una

particolare enfasi sul “not in education”, enumerando puntigliosamente tutte le attività

che esclude :

“L’indicatore individua la quota di popolazione in età 15-29 anni né occupata e né inserita

in un percorso di istruzione o formazione. Il riferimento è a qualsiasi tipo di istruzione

scolastica/universitaria e a qualsiasi tipo di attività formativa (corsi di formazione

4 S. Elder, What does Neets mean and why is the concept so easily misinterpreted?, Technical brief n. 1,

International Labour Office, gennaio 2015 5 Dal glossario eurostat: http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-

explained/index.php/Glossary:Young_people_neither_in_employment_nor_in_education_and_training_(Neet) 6 http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=39

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Neet: né a scuola né al lavoro

professionale regionale, altri tipi di corsi di formazione professionale, altre attività formative

quali seminari, conferenze, lezioni private, corsi di lingua, informatica, ecc.), con la sola

esclusione delle attività formative “informali” quali l’autoapprendimento. Dalla condizione

di Neet sono dunque esclusi non solo i giovani impegnati in attività formative regolari

(dette anche “formali”), ma anche quelli che svolgono attività formative cosiddette “non

formali”.

Poi però anche la definizione dell’ISTAT sottolinea come la popolazione Neet non si

componga solo di giovani inattivi non interessati a lavorare; tutt’altro: una parte

considerevole - e si osserva “in crescita negli ultimi anni” - è costituita da giovani alla

ricerca di lavoro o comunque disponibili a lavorare.

1.2 PERCHÉ CHIAMARLI NEET?

E allora perché chiamarli Neet? Se i Neet sono quelli che le statistiche considerano tali,

viene da chiedersi perché sia stato necessario coniare questa definizione? Non

bastavano quelle consolidate - e comprensibili ai più - di “disoccupati” e “inattivi”, con

le loro possibili varianti interne? Che cosa si è voluto sottolineare e richiamare ad una

più attenta considerazione da parte delle politiche con il concetto/definizione di Neet?

A nostro avviso, da un’ampia letteratura, ormai spesso anche critica, si possono

desumere tre fondamentali parole chiave per circoscrivere il fenomeno, o la

“sindrome” Neet come condizione specifica rispetto alle precedenti definizioni:

joblessness (assenza/uscita del lavoro dall’orizzonte di vita dei giovani),

discouragement (scoraggiamento/sfiducia per delusione nella ricerca di

lavoro),

disengagement (disimpegno dalla ricerca attiva di opportunità formative

o lavorative, ma anche di partecipazione alla vita sociale).

Queste tre condizioni si collegano in una relazione causale di tipo circolare che si

alimenta di se stessa e si riproduce, e si presume sfoci in una quarta condizione, che le

politiche dovrebbero prevenire e contrastare: social exclusion (esclusione sociale)

FIG. 1.6 CARATTERISTICHE SPECIFICHE DELLA CONDIZIONE NEET CHE SI INFLUENZANO RECIPROCAMENTE

JOBLESSNESS

DISCOURAGEMENT

DISENGAGEMENT

SOCIAL EXCLUSION

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

Ma l’universo statistico dei Neet corrisponde a tale definizione? No, in gran parte si

tratta di giovani in cerca di lavoro, motivati a trovarlo e attivi nel cercarlo. Oppure

persone che per situazioni familiari, condizioni di salute o scelte personali, si dichiarano

non interessate né disponibili a lavorare. Si veda, al proposito, una suddivisione

dell’universo dei Neet italiani in 4 gruppi a seconda delle principali caratteristiche,

proposta da Italia Lavoro7:

FIG. 1.7 NEET: I 4 GRUPPI SECONDO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE. ANNO 2012

Fonte: elaborazioni Staff SSRMdl di Italia Lavoro S.p.A. su microdati RCFL Istat

1.3 UNA DISSOCIAZIONE FRA REALTÀ CONCETTUALE E REALTÀ STATISTICA

Fra le due realtà, ovvero i Neet come vengono calcolati statisticamente e la

definizione concettuale di Neet, la sovrapposizione di fatto risulta molto parziale. La

definizione concettuale di Neet ha finito per essere applicata in modo indifferenziato

ad una varietà di soggetti assai più ampia e diversificata di coloro per i quali è stata

coniata. L’aggregato dei Neet non si compone esclusivamente di giovani inattivi non

interessati a lavorare, all’opposto, la maggior parte di essi vengono classificati,

secondo le rigorose definizioni internazionali, come alla ricerca attiva di lavoro o si

dichiarano disponibili a lavorare; pur non avendo cercato attivamente nell’ultimo

mese. Pertanto l’indicatore Neet odierno dà conto di un insieme molto più eterogeneo

di soggetti rispetto alle intenzioni di chi lo ha ideato in origine. Ciò non aiuta a

comprendere meglio i problemi, per cercare le soluzioni, mentre produce almeno due

risultati negativi:

7 Staff Statistica Studi e Ricerche sul Mercato del Lavoro, Le determinanti del Neet status, Italia Lavoro S.p.A.

2013

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

Si spande uno stereotipo negativo (di passività, disimpegno, se non rifiuto

verso il lavoro) su una vastissima platea di giovani, peggiorandone la

considerazione da parte degli altri e deprimendo la loro stessa

autovalutazione, con riflessi negativi sulla motivazione ad attivarsi.

Si finisce per offuscare la visione proprio dei soggetti più vicini alla

definizione concettuale di Neet, che rischiano di essere emarginati anche

dalle politiche che si dicono specificamente orientate a “diminuire il tasso

di Neet”, di cui finiscono per beneficiare soprattutto altri, con un effetto di

spiazzamento dei soggetti più deboli.

Nella definizione statistica di Neet, dunque, vengono ricomprese troppe condizioni

diverse perché possa essere considerata una categoria dotata di una specifica

connotazione autonoma, cui rivolgere politiche dedicate, efficaci nel migliorarne le

chance di collocazione nel mercato del lavoro e di positivo inserimento sociale. Di più:

è una definizione tanto generica nelle sue componenti sostanziali, quindi poco utile in

pratica, quanto stigmatizzante nel suo contenuto simbolico, quindi potenzialmente

dannosa per chi se la vede attribuire.

1.4 E SE TORNASSIMO ALLE ORIGINI?

Perché sia utile parlare di Neet e dedicarsi a politiche che possano davvero

contrastare il fenomeno prefigurato e temuto con quella definizione potrebbe essere

opportuno ritornare alle ragioni e motivazioni che portarono ad introdurre quel termine,

nel Regno Unito del 1999, per identificare e affrontare il fenomeno emergente degli

adolescenti fra 16 e 18 anni che non erano più in a scuola o in formazione ma non

riuscivano più a trovare le strade che in passato portavano comunque i loro coetanei

ad un ingresso nel mondo del lavoro.

Possiamo chiederci, anche alla luce dei dati di conoscenza di cui disponiamo sul

mondo giovanile e sulla sua articolata composizione interna, a chi corrisponda meglio

oggi, qui da noi, la definizione più autentica di Neet, e poi come fare a raggiungere

proprio loro con interventi efficaci

Chi sono oggi i nostri adolescenti più prossimi ai Neet delle origini, o meglio, i soggetti

che hanno le maggiori probabilità di diventarlo negli anni successivi, se non ci si

occupa efficacemente di loro negli anni 16-18, quando finisce l’obbligo d’istruzione e

non si trovano più strade adeguate che tempo addietro consentivano di entrare

nell’occupazione?

Un aiuto all’identificazione di una specifica area di rischio nella popolazione

adolescente può giungere dall’indagine OCSE-PISA sui quindicenni scolarizzati: si tratta

di quella quota di studenti (in Piemonte circa il 20%), definiti low performers, i cui risultati

si attestano al di sotto del secondo livello delle scale di competenza, ritenuto il livello

minimo di sufficienza (nei tre ambiti indagati: lettura, matematica e scienze)

indispensabile per una cittadinanza attiva e consapevole, oltre che per qualsiasi

percorso ulteriore d’istruzione o di lavoro. La distribuzione dei low performers risulta ben

differenziata per indirizzo di studi e fortemente concentrata negli indirizzi professionali

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

5,9

49,945,1

61,8

50,1

28,724,1

19,823,1

16,319,1

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

15-19 20-24 25-29

Fino lic. Media

Qualifica

Diploma

Laurea

31,3

24,2

9,4

5,3

18,4

8,2

2,3

1,1

24,5

35,7

23,3

16,9

18,3

25,2

32,9

31,4

6,1

5,5

23,2

24,7

1,3

1,2

7,5

16,1

1,4

4,5

-60 -40 -20 0 20 40 60 80 100

Formazione Professionale

Istituti Professionali

Istituti Tecnici

Licei

Sotto il livello 1 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 Livello 6

60 40 20

della scuola e della formazione regionale. Non perché questi ambiti educativi

producano un basso livello di competenze, ma perché sono convenzionalmente

chiamati a prendere in carico i soggetti che ne sono afflitti.

FIG. 1.8 INDAGINE OCSE-PISA 2012: DISTRIBUZIONE DEGLI STUDENTI PIEMONTESI SULLA SCALA DI

COMPETENZA IN MATEMATICA PER INDIRIZZO DI SCUOLA

Fonte: elaborazioni IRES su dati Ocse-Pisa 2012

Un’attenta disamina dell’universo dei low performers a 15 anni può fornire un profilo

degli adolescenti a rischio su cui intervenire: una direzione sicura a cui rivolgere lo

sguardo per individuare i nostri attuali e futuri Neet, come i dati sulla composizione per

titolo di studio in Piemonte e a Torino presentati nel Dossier successivo confermano con

evidenza. La frequenza relativa di Neet e la probabilità di trovarsi in tale condizione

sono molto più elevate per i giovani con la licenza media e per quelli con qualifica

professionale.

Fonte: Rilevazione sulle Forze lavoro Istat

FIG. 1.9 PIEMONTE: INCIDENZA % DEI NEET SULLA POPOLAZIONE COMPLESSIVA PER TITOLO DI

STUDIO E CLASSI DI ETÀ, 2014

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

11,7

37,5

23,2 24,7

16,0

58,4

29,132,6

6,3

20,5

32,1

19,815,4

44,4

54,9

43,3

0

10

20

30

40

50

60

70

15-19 20-24 25-29 Totale

Maschi italiani

Maschi stranieri

Femmine italiane

Femmine straniere

11,3

32,2

20,0 21,3

15,6

43,1

25,427,9

7,5

21,1

28,0

19,0

13,5

45,1

56,9

43,8

0

10

20

30

40

50

60

70

15-19 20-24 25-29 Totale

Maschi italiani

Maschi stranieri

Femmine italiane

Femmine straniere

5,8

52,7 53,4

73,5

60,5

29,6

13,3

22,326,2

10,7

16,7

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

15-19 20-24 25-29

Fino lic. Media

Qualifica

Diploma

Laurea

Fonte: Rilevazione sulle Forze lavoro Istat

Gli stessi dati del dossier, consentono di mettere in evidenza anche un’altra importante

specificità problematica nella composizione dei Neet, che può essere di orientamento

per le politiche preventive: la forte connotazione etnica che assume il fenomeno dei

Neet nelle nostre aree territoriali. Il peso percentuale dei Neet e la probabilità di

diventarlo sono relativamente molto più elevati per i giovani di origine immigrata,

maschi e femmine.

FIG. 1.11 PIEMONTE: INCIDENZA % DEI NEET PER CITTADINANZA, SESSO E CLASSI DI ETÀ, NEL 2014

FIG. 1.12 PROVINCIA DI TORINO: INCIDENZA % DEI NEET PER CITTADINANZA, SESSO E CLASSI DI ETÀ, NEL 2014

FIG. 1.10 PROVINCIA DI TORINO: INCIDENZA % DEI NEET SULLA POPOLAZIONE COMPLESSIVA PER TITOLO DI

STUDIO E CLASSI DI ETÀ, 2014

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

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13

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

15,6

17,4

19,9

22,4

22,6

23,3

23,4

24,6

24,7

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0

Cuneo

Verbano C.O

Biella

Vercelli

Piemonte (*)

Novara

Alessandria

Torino

Asti

1.5 POSSIBILI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE

Da tutto quanto precede, consegue la possibilità di individuare alcuni obiettivi che

potrebbero essere esplicitamente formulati e perseguiti in via prioritaria per contrastare

davvero il problema sociale chiamato Neet:

offrire effettive opportunità ai ragazzi dei percorsi di istruzione e formazione

professionale per colmare le loro lacune nelle competenze fondamentali,

cognitive e sociali, con percorsi di istruzione-formazione e lavoro che ne

prevengano la condizione di Neet;

agire in tempi più precoci perché queste sacche di difficoltà che si evidenziano

fra gli adolescenti non si alimentino con sempre nuovi afflussi dalle età e dai

cicli d’istruzione precedenti;

e intanto concentrare gli impegni nei confronti del sostegno all’inserimento

lavorativo dei più giovani già fuori dai circuiti dell’istruzione-formazione,

focalizzandoli proprio su quelle quote di adolescenti e giovanissimi con titoli di

qualificazione o diplomi professionali che negli anni della crisi hanno visto un

netto peggioramento della loro posizione relativa nel mercato del lavoro, con

rischi attuali di un autentico scivolamento in quelle condizioni (assenza di lavoro,

scoraggiamento, disimpegno) che definiscono il più autentico e temibile

significato di Neet.

Fonte: Rilevazione sulle Forze lavoro Istat

(*) Il tasso di Neet in Piemonte in questa figura e nel resto del dossier - calcolato con le variabili messe a

disposizione del data warehouse regionale - risulta lievemente superiore a quello pubblicato dall’Istat, si

vedano le note metodologiche presentate nella pagina seguente.

FIG. 1.13 INCIDENZA PERCENTUALE DEI NEET SULLA POPOLAZIONE 15-29 ANNI NELLE PROVINCE

PIEMONTESI NEL 2014

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14

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

2. NEET IN PIEMONTE: DOSSIER STATISTICO

I NEET: METODOLOGIA UTILIZZATA PER INDIVIDUARLI

Le informazioni utilizzate per realizzare questo dossier statistico8 sono estratte da un

data warehouse della Regione Piemonte, curato dal CSI Piemonte. Il data warehouse

organizza e rende disponibili un sottoinsieme di variabili tratte dai microdati della

Rilevazione Continua della Forze Lavoro dell’ISTAT.

La definizione operativa utilizzata per circoscrivere i Neet ha previsto l’utilizzo delle

seguenti variabili:

Classe di età: filtrate le classi 15-19, 20-24, 25-29;

Condizione occupazionale a 10 modalità: tutte le modalità eccetto

“occupato”;

H1 iscritto a scuola o università: è stata filtrata la modalità “no”;

H4 attività formative: sono state filtrate le modalità “no” e “non sa”.

Si tenga presente che, dovendo operare su un sottoinsieme di variabili del campione

complessivo, non è stato possibile utilizzare una ulteriore variabile che avrebbe

permesso di escludere i giovani che dichiarano di essere in attesa di iscriversi

all’università o ad altri corsi. Pertanto la quota di Neet risulta lievemente sovrastimata

soprattutto per la classe dei 15-19enni.

In base al file rilasciato dall’ISTAT per i dati 2014, a livello piemontese i valori al di sotto

delle 3mila unità non sono considerati statisticamente significativi a causa di un

eccesso di errore campionario; a livello della provincia di Torino il limite si sposta a

4mila.

Di seguito si presentano alcune tabelle e figure con le quali si intende offrire un quadro

complessivo dei Neet piemontesi declinati secondo alcune caratteristiche principali:

età, sesso, cittadinanza, condizione occupazionale ecc.

Il quadro delineato conferma come i Neet costituiscano un insieme eterogeneo di

individui. Da un lato vi sono differenze che distinguono gli adolescenti 15-19enni rispetto

ai giovani con 20 anni e più. Dall’altro emerge come dopo i 20 la condizione

occupazionale dei Neet (e le motivazioni sottostanti dichiarate) divergano per maschi

e femmine, in particolare nella fascia di età 25-29 che vede molte donne “inattive”

impegnate come casalinghe.

Si osserva come molti cosiddetti Neet siano giovani che si dichiarano ancora studenti o

in attesa degli esiti di passate azioni di ricerca di lavoro e come, dunque, la quota di

coloro che possono essere identificati come giovani inattivi che non cercano e non

lavorano perché scoraggiati sia decisamente più contenuta.

8 Il Rapporto I destinatari del programma Youth Guarantee in Piemonte a cura dello Staff di statistica, studi e

ricerche sul mercato del lavoro di ITALIA LAVORO S.p.A. (2014) ha fornito spunti utili per la realizzazione della

parte statistica.

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15

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

8,710,7 12,0

9,810,3

11,210,1

13,6

21,7 20,5

22,324,5

28,4 28,8

15,0 16,9 19,3 18,019,8

27,7 27,9

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

15-19

20-24

25-29

19.010; 14%

56.808; 42%

59.274; 44%15-19

20-24

25-29

2.1 I NEET IN PIEMONTE

FIG. 2.1 ANDAMENTO DEL TASSO NEET PER CLASSE DI ETÀ. PIEMONTE, ANNI 2008-2014, INCIDENZA %

SUL TOTALE POPOLAZIONE IN ETÀ (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.2 NEET PER CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE

NEL 2014, VALORI ASSOLUTI E VALORI % (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

Caratteristiche socio-anagrafiche dei Neet

Nel 2014, i giovani Neet piemontesi tra i 15 e i 29 anni si stima siano 135mila,

equamente distribuiti tra maschi e femmine, di cui quasi 32mila con cittadinanza

straniera (pari al 28%). I giovani Neet costituiscono il 22,6% del totale giovani

piemontesi nella medesima classe di età, mentre se si considerano solo gli stranieri la

quota di Neet sulla popolazione di riferimento sale al 36,6%.

Il numero complessivo dei Neet in Piemonte è costantemente cresciuto negli anni

della crisi (dal 2008), ma con differenze tra le diverse fasce di età: la quota di Neet

adolescenti (15-19 anni) ha un andamento oscillante su valori che si collocano e si

mantengono intorno al 10%, mentre è tra i giovani 20-24enni e 25-29enni che si

registra una consistenza e una crescita molto più ampie. Nel 2014, si segnala per la

prima volta dopo anni, un’inversione di tendenza con una sostanziale stabilità del

tasso di Neet che, secondo dati Istat appena pubblicati, sfocia nel 2015 in un lieve

calo (si veda http://noi-italia2016.istat.it/).

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

11.466

33.739

22.1937.543

23.06937.082

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

15-19 20-24 25-29

Femmina

Maschio

15.810

46.80540.509

3.199

10.003 18.766

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

15-19 20-24 25-29

stranieri

italiani

11,8 33,4 20,98,3 23,9 34,8

10,1

28,8 27,9

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

15-19 20-24 25-29

M F T

9,5 26,8 23,814,5 44,1 44,10,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

50,0

15-19 20-24 25-29

italiani

stranieri

FIG. 2.3 NEET PER SESSO E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE

NEL 2014, VALORI ASSOLUTI (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.4 NEET PER CITTADINANZA E CLASSI DI ETÀ IN

PIEMONTE NEL 2014, VALORI ASSOLUTI (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.5 INCIDENZA PERCENTUALE DEI NEET PER SESSO E

CLASSI DI ETÀ, IN PIEMONTE NEL 2014 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.6 INCIDENZA PERCENTUALE DEI NEET PER CITTADINANZA

E CLASSI DI ETÀ, IN PIEMONTE NEL 2014 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

I Neet 15-19enni, si stima siano 19mila persone: il gruppo meno numeroso e con l’incidenza

più contenuta sul totale della popolazione nella medesima classe di età: “solo” un

adolescente ogni dieci risulta Neet, poiché la gran parte degli altri è ancora a scuola.

Coerentemente alla loro maggiore scolarizzazione, vi sono meno ragazze Neet rispetto ai

maschi, sia in valori assoluti sia in percentuale: 8,3% contro l’11,8% dei maschi.

Nelle fasce di età successive il numero dei Neet risulta più elevato e coinvolge una quota

di popolazione decisamente più ampia. Tra i Neet 20-24enni, quasi 57mila giovani, i maschi

continuano ad essere in maggioranza e a mostrare un tasso di Neet più elevato (33,4%

contro il 23,9% delle femmine). Diversamente, tra i Neet 25-29enni, oltre 59mila giovani, le

proporzioni si invertono: sono le femmine a costituire il gruppo più numeroso e ad avere un

peso sulla popolazione più ampio (34,8%) mentre il tasso di Neet per i maschi scende al

20,9%.

Gli stranieri presentano un tasso di Neet decisamente più elevato rispetto agli autoctoni in

tutte e tre le classi di età, tra i 20 e 29 anni raggiunge il 44%.

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

51,6 50,7

30,0

45,3 43,2 46,4

31,6 31,7

38,3

43,6 47,8 38,1

8,7 8,7

7,4

5,3 4,6 8,4

8,1 9,0

24,2

5,8 4,4 7,1

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

NEET NON NEET

Femmine straniere

Maschi stranieri

Femmine italiane

Maschi italiani

TAB. 2.1 CONFRONTO GIOVANI NEET E NON NEET PER CLASSI DI ETÀ, SESSO E CITTADINANZA, IN PIEMONTE

NEL 2014 (VALORI ASSOLUTI)

Classi di età

Italiani Stranieri

Totale Maschi Femmine Maschi Femmine

Neet

15-19 9.812 5.998 1.654(*) 1.545(*) 19.010

20-24 28.824 17.982 4.915 5.088 56.808

25-29 17.796 22.713 4.396 14.369 59.274

Non Neet

15-19 76.661 73.856 8.946 9.863 169.326

20-24 60.670 67.131 6.487 6.203 140.491

25-29 71.247 58.454 12.917 10.885 153.501

Totale

15-19 86.473 79.854 10.601 11.408 188.336

20-24 89.493 85.113 11.403 11.291 197.300

25-29 89.043 81.166 17.313 25.254 212.776

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat (*) Valore non statisticamente significativo

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.7 CONFRONTO NEET E NON NEET PER CITTADINANZA, SESSO E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE NEL 2014

(VALORI %)

Le caratteristiche sociodemografiche e di condizione occupazionale dei Neet e

il confronto con i coetanei non Neet, cambiano notevolmente a seconda delle

diverse fasce di età analizzate.

Gli stranieri sono relativamente più presenti nella popolazione Neet rispetto ai

non Neet, in particolare tra i 25-29 anni, come si vedrà più avanti per una

maggiore presenza di donne straniere impegnate nei ruoli domestici e con

maggiori difficoltà occupazionali.

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18

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

I Neet per titolo di studio

Se si sposta l’attenzione sul titolo di studio emergono ulteriori differenze tra le

diverse classi di età.

I Neet 15-19enni sono per metà adolescenti con difficoltà scolastiche pregresse

usciti dal percorso formativo senza aver ottenuto un titolo di studio superiore alla

licenza media (i cosiddetti drop out), mentre la seconda metà è costituita in

egual misura da qualificati e da diplomati. Tra i non Neet invece troviamo in

maggioranza studenti ancora intenti a frequentare i propri percorsi di istruzione o

formazione.

Nelle fasce di età successive emerge con chiarezza come i Neet siano

caratterizzati da un minore livello di scolarità rispetto al resto dei coetanei non

Neet: in particolare, presentano una quota più elevata di qualificati e di giovani

che hanno al più la licenza media.

50,4

33,439,3

89,6

13,5 18,4

25,3

20,5 8,4

1,7

8,38,1

24,3

40,2

34,6

8,6

66,044,5

0,05,9

17,7

0,1

12,2

29,0

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

NEET NON NEET

Laurea

Diploma

Qualifica

Fino lic. Media

52,4 47,534,4 31,8

41,1 38,2

28,9

19,7

22,917,1

9,27,9

18,7

32,941,1

39,0 31,5 36,4

1,612,1

18,2 17,4

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

M F M F M F

15-19 20-24 25-29

Laurea

Diploma

Qualifica

Fino lic. Media

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.8 CONFRONTO NEET E NON NEET: TITOLO DI STUDIO E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE NEL 2014 (VALORI %)

FIG. 2.9 NEET PER TITOLO DI STUDIO, SESSO E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE NEL 2014 (VALORI %)

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19

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

1,9 2,89,2

2,714,3 19,50,9

13,91,3

50,198,1 96,2

76,9

97,384,4

30,4

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Italiano Straniero

Figlio

Capo nucleo o

coniuge convivente

Persona singola

0,0

3,4 2,6

0,0

4,113,18,8 4,4

44,7

11,4

47,8

81,291,2 92,1

52,7

88,6

48,0

5,7

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Italiana Straniera

Figlia

Capo nucleo o coniuge

convivente

Persona singola

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.10 MASCHI NEET PER CONDIZIONE FAMILIARE E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE NEL 2014 (VALORI %)

FIG. 2.11 FEMMINE NEET PER CONDIZIONE FAMILIARE E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE NEL 2014 (VALORI %)

I Neet per condizione familiare

La scomposizione dei giovani Neet per condizione familiare fornisce ulteriori

elementi sulla eterogeneità delle caratteristiche della popolazione ricompresa da

questo indicatore statistico.

Nel caso dei maschi si tratta in stragrande maggioranza di giovani che vivono

ancora in famiglia nella condizione di figli. Solo nella fascia dei 25-29enni la quota

di coloro che vivono fuori casa - da soli o in famiglia propria – cresce, ma con

proporzioni assai differenti per nazionalità: poco meno di un quarto dei Neet

italiani contro il 70% di quelli stranieri.

Diversa si presenta la situazione delle ragazze Neet: la quota di quelle che hanno

già costruito una famiglia propria risulta decisamente più ampia rispetto ai loro

coetanei. In particolare: tra le giovanissime prevale la condizione di figlia, anche

se già quasi una su 10 vive fuori famiglia. Tra le giovani Neet 20-24enni emerge una

forte differenza in base alla cittadinanza: le italiane sono ancora in maggioranza

nella famiglia di origine mentre già metà delle straniere vive in famiglia propria.

Differenza che si amplia nella fascia di età 25-29: le straniere Neet vivono quasi

tutte in famiglia autonoma (93%) contro il 47% delle italiane.

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20

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

46,158,9 61,2 65,3 62,6

42,7

30,112,5

20,8 17,7 27,7

18,8

23,7 28,618,0 17,0

9,8

38,5

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

M F M F M F

15-19 20-24 25-29

Inattivi che non cercano / non

disponibili

Inattivi che cercano/disponibili

Disoccupati

TAB. 2.2 NEET IN PIEMONTE NEL 2014 PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, CLASSI DI ETÀ E SESSO

Maschi 15-19 20-24 25-29

Disoccupati 5.290 20.653 13.883

Inattivi cercano/disponibili a lavorare 3.456 7.018 6.142

Inattivi non cercano/ non disponibili a lavorare 2.720(*) 6.068 2.168(*)

Totale 11.466 33.739 22.193

Femmine 15-19 20-24 25-29

Disoccupate 4.443 15.062 15.837

Inattive cercano/disponibili a lavorare 943(*) 4.077 6.976

Inattive cercano/ non disponibili a lavorare 2.158(*) 3.930 14.269

Totale 7.543 23.069 37.082

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

(*) Valore non statisticamente significativo

Nota: la variabile condizione occupazionale a 10 modalità è stata raggruppata come segue: disoccupati (

disoccupati, altri in cerca di lavoro, in cerca di 1 occupazione), Inattivi disponibili a lavorare (inattivi, cercano

non attivamente ma disponibili, inattivi, cercano attivamente ma non disponibili, inattivi, non cercano ma

disponibili) Inattivi non disponibili a lavorare comprende solo la modalità: inattivi, non cercano e non

disponibili.

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.12 NEET PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, SESSO E CLASSI DI ETÀ IN PIEMONTE NEL 2014 (VALORI %)

Disoccupati: 75mila

Inattivi che cercano / disponibili:

28.600

Inattivi che non cercano/ non

disponibili: 31mila

I Neet per condizione occupazionale

Al momento della rilevazione ISTAT delle Forze Lavoro, il 56% dei giovani Neet sono

classificati come “disoccupati” (cioè alla attiva ricerca di lavoro e disponibili ad

accettarlo), mentre i rimanenti come “inattivi”: una parte di questi ultimi cercano,

seppur non attivamente, o sarebbero disponibili a lavorare (21%) mentre quasi un

quarto (23%) si definisce non disponibile a lavorare (non cerca/non disponibile).

Si segnalano differenze di genere nella distribuzione dei Neet per condizione

occupazionale: per i maschi la quota di disoccupati aumenta con l’età e

all’opposto diminuisce quella degli inattivi, in particolare quella degli “inattivi non

disponibili a lavorare”, che tra i 25-29 anni sono poco meno del 10%. Diversamente

in quella fascia di età le femmine Neet, sono per la maggior parte nella condizione

di inattività, come segnalato più sopra, perché più spesso impegnate in un nucleo

famigliare proprio.

Page 21: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

21

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

97,6 99,3 96,9 93,2 89,7 87,3

11,8

41,3

54,4

70,6

31,2

17,9

3,5

11,119,9

2,4 3,1 4,6 2,711,9 14,1 16,4

7,8

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Disoccupati Inattivi disponibili a lavorare Inattivi non disponibili a

lavorare

In altra condizione

Inabile al lavoro

Studente

Casalingo

Disoccupato

91,8 95,388,8 92,9

87,0

56,3

9,119,7

8,0

2,4 6,4

42,8

15,1

51,7 79,1

60,5

22,4

7,54,5 4,93,8 3,0 3,1

9,415,3

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Disoccupate Inattive disponibili a lavorare Inattive non disponibili a

lavorare

In altra condizione

Inabile al lavoro

Studentessa

Casalinga

Disoccupata

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.13 MASCHI NEET PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE ASSEGNATA E AUTOPERCEPITA PER CLASSE DI

ETÀ, IN PIEMONTE NEL 2014

FIG. 2.14 FEMMINE NEET PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE ASSEGNATA E AUTOPERCEPITA PER CLASSE DI

ETÀ, IN PIEMONTE NEL 2014

(

Le differenze di genere tra i giovani Neet “adulti” in condizione di inattività sono

confermate dall’analisi delle risposte alla domanda del questionario ISTAT sulla

condizione occupazionale che gli intervistati attribuiscono a se stessi (auto

percepita). Mentre tra i 15-19enni gli “inattivi non disponibili a lavorare” si

definiscono perlopiù studenti sia per le femmine sia per i maschi, nelle età

successive si osserva una divergenza nelle risposte per sesso: le donne si

dichiarano casalinghe nella maggior parte dei casi.

Si segnala infine come tra gli inattivi non disponibili a lavorare risulti elevata la

quota di stranieri.

Condizione

occupazionale

autopercepita

Condizione

occupazionale

autopercepita

Page 22: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

22

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

87,4 88,5

69,8 64,473,4

48,9

12,6 11,5

30,2 35,626,6

51,1

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Inattivi disponibili Inattivi non disponibili

stranieri

Italiani

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.15 NEET INATTIVI PER DISPONIBILITÀ A LAVORARE, CITTADINANZA E CLASSE DI ETÀ,

IN PIEMONTE NEL 2014

Neet per motivo di inattività

L’ultima figura relativa ai dati regionali mostra quali motivazioni gli intervistati

dichiarino per giustificare il proprio stato di inattività.

Tra gli adolescenti, sia maschi sia femmine, la maggior parte si considera

studente o si dice in attesa di conoscere gli esiti di passate azioni di ricerca del

lavoro. In questa età, la quota di giovanissimi che si dichiarano scoraggiati –

sempre molto minoritaria - è più elevata per i maschi (quasi uno su quattro),

mentre è minima per le femmine (5%).

Nella fascia di età 20-24 anni, diminuisce la quota di maschi scoraggiati (19%) e

invece cresce quella delle femmine (11%). Ancora in questa età, si mantiene

elevata la quota di coloro che si dichiarano studenti (23% maschi, 18% femmine)

mentre aumenta quella di coloro che aspettano una risposta dal mondo del

lavoro. I motivi familiari – ovvero la cura della famiglia - iniziano ad emergere

come motivo di inattività per il 28% delle ragazze.

Infine, tra i 25-29enni si osserva la maggiore divaricazione tra le risposte delle

ragazze rispetto ai loro coetanei. Tra gli scoraggiati continuano a prevalere i

maschi 16% (da notare però come la quota sia progressivamente diminuita)

contro l’11% delle femmine. Tuttavia, metà dei maschi si dichiara o ancora in

attesa di risposte dal mondo del lavoro (34,5%) o ancora in formazione (15,1%).

Per sei femmine su dieci, invece, l’inattività dipende - come emerso più sopra –

dall’essere impegnate nella cura della famiglia.

Page 23: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

23

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

Motivi familiari

Studio o FP

aspetta esiti di passate azioni di ricerca o in attesa di

riprendere il lavoro

Scoraggiamento

Altri motivi

Salute o invalidità

Non è interessato al lavoroetà 15-19

F M

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

Motivi familiari

Studio o FP

aspetta esiti di passate azioni di ricerca o in attesa di

riprendere il lavoro

Scoraggiamento

Altri motivi

Salute o invalidità

Non è interessato al lavoroetà 20-24

F M

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

Motivi familiari

Studio o FP

aspetta esiti di passate azioni di ricerca o in attesa di

riprendere il lavoro

Scoraggiamento

Altri motivi

Salute o invalidità

Non è interessato al lavoroetà 25-29

F M

FIG. 2.16 NEET INATTIVI PER MOTIVI DI INATTIVITÀ, SESSO E CLASSE DI ETÀ, IN PIEMONTE NEL 2014 (VALORI %)

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat Nota: per questa figura è stata utilizzata la variabile “F10.Motivo non ricerca ultimi 30 gg” e, laddove erano

presenti i valori , “F34.Perché non sarebbe disponibile”

9.277 inattivi

21.093 inattivi

29.555 inattivi

Page 24: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

24

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

9,111,5 12,4

9,9 8,9

11,5

9,9

13,8

22,7 21,4

23,726,0

31,7 31,4

16,5 18,4 20,9 18,5 18,7

28,9

31,1

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

15-19

20-24

25-29

9.408;

12%

32.316; 43%

34.319; 45% 15-19

20-24

25-29

2.2 I NEET IN PROVINCIA DI TORINO

FIG. 2.17 ANDAMENTO DEL TASSO NEET PER CLASSE DI ETÀ. PROVINCIA DI TORINO, ANNI 2008-2014,

INCIDENZA % SUL TOTALE POPOLAZIONE IN ETÀ (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.18 NEET PER FASCE DI ETÀ IN PROVINCIA DI

TORINO NEL 2014, VALORI ASSOLUTI E VALORI % (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

76.043 Neet totali

o 40.307 maschi, 53%

o 35.736 femmine, 47%

16.932 stranieri, 22,3%

Caratteristiche socio-anagrafiche dei Neet

In provincia di Torino i Neet sono 76mila - con una lieve prevalenza di maschi (53% del

totale) - di cui quasi 17mila con cittadinanza straniera (pari al 22%). Tra i giovani

residenti uno su quattro rientra nella definizione di Neet, ma se si considera solo la

popolazione straniera tale quota sale al 38,6%.

Per la provincia di Torino si è ritenuto utile proporre la medesima declinazione dei dati

realizzata per il livello regionale: occorre, tuttavia, tener presente che per le figure

più dettagliate i valori sottostanti non sempre sono statisticamente significativi, perché

talvolta inferiori alla soglia minima di numerosità. Tuttavia, anche l’analisi a livello

provinciale conferma quanto emerso a livello regionale: l’eterogeneità delle

caratteristiche della popolazione ricompresa da questo indicatore è notevole,

pertanto risulta necessario circoscrivere ulteriormente e identificare in maniera più

appropriata i giovani scoraggiati e a rischio di esclusione sociale.

I Neet 15-19enni sono il gruppo meno numeroso e con la più bassa incidenza sul

totale della popolazione della medesima età, sono più ragazzi (12,1%) che ragazze

(7,5%). Nelle fasce di età successiva il numero di Neet risulta più elevato e coinvolge

una quota di popolazione più ampia (31% sia tra 20-24 che tra 25-29 anni). In tutte le

classi d’età si osserva un tasso di Neet molto più elevato per gli stranieri.

Page 25: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

25

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

53,8 57,0

30,8

44,6 43,4 46,0

27,0 28,2

39,1

44,1 50,2 37,3

9,3 8,6

7,6

5,3 2,8

8,4

9,9 6,2

22,5

5,9 3,5 8,3

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

NEET NON NEET

Femmine straniere

Maschi stranieri

Femmine italiane

Maschi italiani

5.937

21.204

13.1663.471

11.11121.154

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

15-19 20-24 25-29

Femmina Maschio

7.605

27.53823.968

1.803

4.778 10.351

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

15-19 20-24 25-29

Stranieri Italiani

12,1 39,4 24,17,5 22,7 37,8

9,9

31,4 31,1

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

15-19 20-24 25-29

Maschio

Femmina

Totale

9,1 29,4 27,415,7 51,6 44,905

101520253035404550

55

15-19 20-24 25-29

Italiani

Stranieri

FIG. 2.19 NEET PER SESSO E CLASSI DI ETÀ IN

PROVINCIA DI TORINO NEL 2014, VALORI ASSOLUTI (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.20 NEET PER CITTADINANZA E CLASSI DI ETÀ IN

PROVINCIA DI TORINO NEL 2014, VALORI ASSOLUTI (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.21 INCIDENZA PERCENTUALE DEI NEET PER SESSO E

CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.22 INCIDENZA PERCENTUALE DEI NEET PER CITTADINANZA

E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

FIG. 2.23 CONFRONTO NEET E NON NEET PER CITTADINANZA, SESSO E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014 (Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat)

Page 26: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

26

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

I Neet per titolo di studio

Il confronto tra Neet e non Neet per titolo di studio e fasce d’età mostra, in

provincia di Torino rispetto al dato regionale, come per i 15-19enni la qualifica

professionale (37,3%) e la licenza media (51%) siano i titoli che caratterizzano i

giovani Neet. Nelle fasce d’età successive i Neet presentano un minor livello di

scolarità rispetto ai coetanei non Neet. Disaggregando i dati dei Neet per genere

si osserva come i maschi raggiungano titoli di studio tendenzialmente inferiori

rispetto a quelli conseguiti dalle loro omologhe per classe di età.

51,0

29,0

44,5

90,2

11,917,5

37,3

25,9

7,8

1,5

7,7

8,4

11,7

41,5

34,0

8,3

66,243,2

0,0

3,713,7

0,0

14,2

30,9

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

NEET NON NEET

Laurea

Diploma

Qualifica

Fino lic. Media

47,956,3

27,232,4

50,240,9

45,323,5

28,7 20,4

4,1

10,2

6,8

20,2

42,739,1 32,2 35,1

1,48,2

13,5 13,8

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

M F M F M F

15-19 20-24 25-29

Laurea

Diploma

Qualifica

Fino lic. Media

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.24 CONFRONTO NEET E NON NEET: TITOLO DI STUDIO E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014

(VALORI %)

FIG. 2.25 NEET PER TITOLO DI STUDIO, SESSO E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014 (VALORI %)

Page 27: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

27

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

13,719,3 15,8

15,7

53,4

97,5 95,4

70,6

100,0

80,7

30,8

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Italiano Straniero

Figlio

Capo nucleo o

coniuge convivente

Persona singola

3,4 2,610,6

17,418,2

45,3 30,4

76,481,8

96,6

52,1

100,0

59,0

6,1

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Italiana Straniera

Figlia

Capo nucleo o

coniuge convivente

Persona singola

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.26 MASCHI NEET PER CONDIZIONE FAMILIARE E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014

(VALORI %)

FIG. 2.27 FEMMINE NEET PER CONDIZIONE FAMILIARE E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014

(VALORI %)

I Neet per condizione familiare

L’analisi tra Neet italiani e stranieri rispetto alla condizione familiare nel 2014

presenta differenze, anche notevoli, in alcune classi d’età. Tra i 25-29 anni, se i

Neet italiani dichiarano di vivere ancora in famiglia, in particolare i maschi

(70,6%), i Neet stranieri, sia maschi che femmine, affermano nella maggioranza

dei casi di aver già costituito nuovi nuclei familiari. Da sottolineare, inoltre, come

anche tra le giovani straniere nella fascia 20-24 anni si osservi una maggior

presenza in famiglie di cui sono il capo nucleo o il coniuge convivente (30,4%),

rispetto alle Neet italiane della medesima classe d’età.

Page 28: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

28

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

47,0

69,761,8

69,8 69,0

46,8

31,2

16,519,2

17,6 24,4

19,2

21,813,7 19,0

12,66,6

34,0

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

M F M F M F

15-19 20-24 25-29

Inattivi che non cercano /

non disponibili

Inattivi che

cercano/disponibili

Disoccupati

100,0 98,8 97,9 100,091,1 89,4

9,2

45,1

85,5

8,9

64,6

22,9

12,2

14,510,6

26,119,8

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Disoccupati Inattivi disponibili a lavorare Inattivi non disponibili a

lavorare

In altra condizione

Inabile al lavoro

Studente

Casalingo

Disoccupato

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.28 NEET PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, SESSO E CLASSI DI ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL

2014 (VALORI %)

Disoccupati: 45mila

Inattivi che cercano /

disponibili: 15.700

Inattivi che non cercano/

non disponibili: 15mila

FIG. 2.29 MASCHI NEET PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE ASSEGNATA E AUTOPERCEPITA PER CLASSE DI ETÀ,

IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014

I Neet per condizione occupazionale

Come più volte precisato nel dossier i Neet sono prevalentemente rappresentati da

disoccupati in tutte le classi di età prese in esame. Un’altra componente importante

della condizione occupazionale dei Neet è da attribuire a coloro che dichiarano di

essere inattivi ma cercano o sono disponibili a lavorare. Tale classe è particolarmente

presente tra i ragazzi maschi nella più giovane fascia d’età (31,2%). La maggior parte

di essi, inoltre, si autopercepisce come effettivamente disoccupata, rientrando in un

possibile profilo di Neet verso cui orientare specifiche strategie di transizione verso il

mercato del lavoro. Invece, tra le giovani nella fascia 25-29 si osserva una quota

consistente di persone inattive ma che non cercano e non sono disponibili a lavorare

(34%). Andando ad incrociare la condizione assegnata con quella autopercepita si

osserva come in tale condizione si rappresentino prevalentemente le donne che

hanno scelto di curarsi di casa e famiglia (79%) così come una quota di coloro che si

sentono ancora studentesse (14%).

Condizione

occupazionale

autopercepita

Page 29: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

29

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

93,0 94,988,0

100,086,6

57,2

34,7

7,3

42,8

28,7

35,7

78,829,3

29,614,5

7,0 13,4

42,0

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Disoccupate Inattive disponibili a lavorare Inattive non disponibili a

lavorare

In altra condizione

Inabile al lavoro

Studentessa

Casalinga

Disoccupata

96,6 90,7

67,6

35,8

81,7

49,5

3,4 9,3

32,4

64,2

18,3

50,5

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

15-19 20-24 25-29 15-19 20-24 25-29

Inattivi disponibili Inattivi non disponibili

stranieri

Italiani

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

FIG. 2.30 FEMMINE NEET PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE ASSEGNATA E AUTOPERCEPITA PER CLASSE DI

ETÀ, IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014

FIG. 2.31 NEET INATTIVI PER DISPONIBILITÀ A LAVORARE, CITTADINANZA E CLASSE DI ETÀ IN PROVINCIA DI

TORINO NEL 2014

I Neet e la disponibilità al lavoro

Coloro che si dichiarano inattivi presentano caratteristiche diverse a seconda della

loro disponibilità, o no, a lavorare. Tra chi si dichiara disponibile si osserva una

prevalente quota di italiani nelle classi 15-19 e 20-24, la presenza di stranieri si

concentra, invece, nella classe 25-29 anni (32,4%). Tra coloro che, invece, non si

dichiarano disponibili a lavorare la componente straniera è fortemente presente

nelle classi 15-19 (64,2%) e 25-29 anni (50,5%). I motivi di inattività dei Neet variano a

seconda della fascia d’età d’appartenenza. Due risultati paiono da sottolineare. In

primo luogo nella classe d’età più giovane i motivi di inattività dei Neet risultano

soprattutto legati all’attesa di esiti di passate azioni di ricerca (42% per le ragazze) o

ad attività di studio/formazione (34% dei ragazzi). Anche se tra i maschi si segnala

la quota di scoraggiati più elevata (30%: motivo di inattività che si riduce nelle

successive fasce d’età). Il secondo risultato riguarda i 25-29enni in cui i motivi

familiari diventano la principale motivazione dell’inattività delle giovani Neet (52%).

Condizione

occupazionale

autopercepita

Page 30: NEET: NE’ A SCUOLA, NE’ AL LAVORO...seguente definizione statistica dei Neet: percentuale dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione5. La

30

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55

Motivi familiari

Studio o FP

aspetta esiti di passate azioni di ricerca o

in attesa di riprendere il lavoro

Scoraggiamento

Altri motivi

Salute o invalidità

Non è interessato al lavoroetà 15-19

F M

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55

Motivi familiari

Studio o FP

aspetta esiti di passate azioni di ricerca

o in attesa di riprendere il lavoro

Scoraggiamento

Altri motivi

Salute o invalidità

Non è interessato al lavoroetà 20-24 F

M

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55

Motivi familiari

Studio o FP

aspetta esiti di passate azioni di ricerca o

in attesa di riprendere il lavoro

Scoraggiamento

Altri motivi

Salute o invalidità

Non è interessato al lavoroetà 25-29 F

M

FIG. 2.32 NEET INATTIVI PER MOTIVI DI INATTIVITÀ, SESSO E CLASSE DI ETÀ IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2014

(VALORI %)

Fonte: Rilevazione sulle Forze Lavoro Istat

Nota: per questa figura è stata utilizzata la variabile “F10.Motivo non ricerca ultimi 30 gg” e, laddove erano

presenti i valori , “F34.Perché non sarebbe disponibile”

4mila inattivi

11mila inattivi

15mila inattivi

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31

IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

NOTE EDITORIALI

Editing

Luisa Donato e Carla Nanni

© 2016 IRES

Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte

Via Nizza 18 -10125 Torino

Fax. +39 011 6696 012

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www.sisform.piemonte.it

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citazione della fonte.

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IRES PIEMONTE

Neet: né a scuola né al lavoro

SISFORM Osservatorio sul sistema formativo piemontese studia e

documenta l’evolversi del sistema dell’istruzione e della formazione

professionale e la loro interazione con il mondo del lavoro.

Il SISFORM è realizzato dall’IRES Piemonte (Polo Individui e Società)

in collaborazione e per conto

della Regione Piemonte (Direzione Coesione Sociale)

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