Naufragi

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Verso Naufragi 2009. Linee guida per il piano strategico. PREMESSA ........................................................................................................................................... 2 1. UN FESTIVAL DELLE FRAGILITÀ? ................................................................................................ 2 1.1. LA MAPPA ............................................................................................................................... 2 1.2. LA ROTTA, LE PRATICHE ............................................................................................................. 3 1.3. IL FUTURO: UNA TRILOGIA? ....................................................................................................... 3 2. COS’È STATO IERI........................................................................................................................ 3 2.1. LA GENESI................................................................................................................................ 3 2.2. COSA E CHI LHA FATTO ........................................................................................................... 4 2.3. COSA ABBIAMO IMPARATO: LINEE GUIDA PER IL FUTURO............................................................. 4 3. COSA SARÀ DOMANI? ............................................................................................................. 5 3.1. IL MODELLO DI FINANZIAMENTO ................................................................................................ 6 3.2. IL MODELLO ORGANIZZATIVO .................................................................................................... 6 3.3. IL PROGRAMMA. POSSIBILI ARTICOLAZIONI................................................................................ 7 3.4. UNA RETE DI CITTÀ .................................................................................................................... 7 Bozza 20/01/09 – Materiale riservato – A cura di Alessandro Pirani

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il Piano strategico di Naufragi...

Transcript of Naufragi

Verso Naufragi 2009. Linee guida per il piano strategico.

PREMESSA ...........................................................................................................................................2

1. UN FESTIVAL DELLE FRAGILITÀ? ................................................................................................2

1.1. LA MAPPA ...............................................................................................................................2 1.2. LA ROTTA, LE PRATICHE.............................................................................................................3 1.3. IL FUTURO: UNA TRILOGIA? ....................................................................................................... 3

2. COS’È STATO IERI........................................................................................................................3

2.1. LA GENESI................................................................................................................................3 2.2. COSA E CHI L’HA FATTO ........................................................................................................... 4 2.3. COSA ABBIAMO IMPARATO: LINEE GUIDA PER IL FUTURO.............................................................4

3. COSA SARÀ DOMANI? .............................................................................................................5

3.1. IL MODELLO DI FINANZIAMENTO ................................................................................................6 3.2. IL MODELLO ORGANIZZATIVO.................................................................................................... 6 3.3. IL PROGRAMMA. POSSIBILI ARTICOLAZIONI. ...............................................................................7 3.4. UNA RETE DI CITTÀ ....................................................................................................................7

Bozza 20/01/09 – Materiale riservato – A cura di Alessandro Pirani

Premessa

Questo documento costituisce una base di ragionamento per la definizione di un

piano strategico per la riprogettazione del Festival Naufragi 2009. È ad uso del gruppo

di lavoro, ed intende orientarne operativamente la discussione.

Nel terzo paragrafo vengono individuate, sulla base della storia ricostruita dell’edizione

“zero”, le linee guida per la riprogettazione, e le “azioni minime” richieste per avviarla.

1. Un festival delle fragilità?

La “fragilità” dei nuovi e dei vecchi poveri come lente attraverso cui guardare alle

nostre città. Città che mettono in atto tentativi di accoglienza, disorganici e disordinati,

tra ideologia e mancanza dei requisiti minimi normativi, economici, politici per essere

efficaci.

Un festival. Ultimamente una formula molto di moda, uno strumento – di

comunicazione, di divulgazione, di marketing – attraverso cui molte città hanno potuto

promuoversi offrendosi come luoghi di approfondimento delle discipline più diverse,

anche quelle apparentemente meno dotate dell’appeal necessario per attrarre le

“masse”. Ultima delle innumerevoli iniziative sbocciate il “Festival della Politica”, che si

terrà a Bologna nel novembre 2009.

“Spettacolarizzare la povertà”. Un approccio realista, consapevole che è l’unico modo

per farsi ascoltare dall’“opinione pubblica”. Uscire dal dibattito degli “addetti ai lavori”

è il primo obiettivo. Rappresentare, rendere visibili gli invisibili, offrire mappe in progress

della città che tutti vedono ma in pochi davvero conoscono, che fa notizia solo

quando esce dai buchi dove è confinata, e prova ad alzare la testa.

1.1. La mappa

La retorica della crisi ha coperto di una cortina fumosa ogni discorso pubblico. È

ricomparsa, dopo almeno cinquant’anni d’oblio, la parola “povertà” dal discorso

pubblico. L’avanzata di moltitudini di nuovi e nuovissimi poveri – le madri sole, gli

anziani, e ora i lavoratori in cassintegrazione, quelli che hanno perso il lavoro, quelli che

non lo trovano, i veri naufraghi dell’economia globalizzata – induce i corpi sociali ad

interrogarsi su cosa fare, su come rispondere, su come mettere in atto tracce di

sussidiarietà.

A Bologna, il Comune tenta di attrezzarsi predisponendo pacchetti di sgravi per le

famiglie in difficoltà1, a Milano, la Curia Ambrosiana lancia un fondo per integrarne i

1 Cinque le categorie coinvolte dal provvedimento della giunta: cassintegrati ordinari e straordinari,

lavoratori in mobilità, lavoratori disoccupati e autonomi che abbiano concluso la propria attività (La Repubblica Bologna, 10/1/09)

magri redditi. Vie diverse per lo stesso obiettivo, vie che segnano “discese in campo”

inedite, la cui efficacia andrà misurata nel tempo. Nuovi modelli in realtà vecchissimi di

fare welfare: un “welfare del parroco” che tenta di lanciare scialuppe di salvataggio ai

naufraghi della crisi.

Coordinate che tracciano la mappa di un naufragio che ci coinvolge tutti, navigatori

esperti e non, e ci chiede di tracciare una rotta verso casa.

1.2. La rotta, le pratiche

Come interpretare gli eventi e le tendenze del “sociale”? I decisori, e gli attori

protagonisti sulla scena delle politiche pubbliche faticano a trovare risposte efficaci.

“Le politiche sono ipotesi”, i cui risultati, spesso, non si riescono a mettere a sistema.

Le rotte percorse nel tentativo di “capirci qualcosa” portano sempre più spesso alla

deriva. Visti dal “mondo del sociale”, operatori, decisori, utenti, sono tutti naufraghi nel

mare della fragilità. Ma quanto dista la terra? A quali scialuppe è possibile aggrapparsi

per non affogare? Quali pratiche devono essere copiate e importate, qui?

1.3. Il futuro: una trilogia?

Una “trilogia evolutiva” può essere la base logica di Naufragi. Il possibile percorso: 2008:

la tesi: “L'Accoglienza. Il catalogo del naufragio: donne, immigrati”. 2009: l'antitesi: “La

Fiducia. Verso l’approdo: come si abita la metropoli”. 20102 la sintesi: “La

Responsabilità. Salvi: e ora? Politiche e comunità alla prova”.

Per capire come continuare, è necessario interrogarsi su cos’è stato finora il Festival

Naufragi.

2. Cos’è stato ieri

Naufragi 2008 ha anticipato di fatto l’avvento della “retorica del naufragio”. Oggi c’è

“la crisi”, e ci riguarda tutti. Ieri era materia esclusiva per gli operatori sociali, confinata

nei convegni tra addetti ai lavori. Oggi il naufragio popola il discorso pubblico, anima i

talk show. La “povertà”, da spettro rimosso, si è trasformata in spauracchio. Naufragi,

nell’edizione “zero” ha inaugurato una nuova stagione. Com’è stato possibile?

2.1. La genesi

Da anni a Bologna il terzo settore e il volontariato in particolare s’interrogano su come

progettare politiche per l’accoglienza insieme e oltre il pubblico, andando a scavare

là dove gli attori pubblici e privati non possono o non vogliono arrivare: domanda

2 Il 2010 sarà l’anno europeo della lotta alla povertà (Decisione n. 1098/2008/ce del Parlamento Europeo e

del Consiglio del 22 ottobre 2008 riguardante l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale (2010) http://eur-lex.europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:l:2008:298:0020:0029:it:pdf)

abitativa “intrattabile”, poveri estremi, “vite nude” di fronte alle quali il sociale si scopre

incapace di muoversi ed argomentare una strategia credibile.

Nel 2005, il Centro Servizi Volontariato finanzia un

progetto di ricerca-azione3 sull’offerta potenziale

di immobili dismessi nella provincia bolognese,

prospettandone possibili riconversioni ad uso

abitativo, come contributo sostanziale alla

risoluzione della domanda abitativa da parte di

cittadini stranieri.

Dal progetto nasce un concorso di progettazione

che dà vita, su un immobile messo a disposizione da un libero cittadino, ad un progetto

innovativo di housing sociale. Il 7 aprile 2006, con il convegno “Economie Domestiche”,

viene affrontato per la prima volta in modo sistematico il tema dell’housingo sociale a

Bologna.

La Consulta per la lotta all’esclusione sociale del Comune di Bologna da tempo lavora

alla definizione di percorsi di supporto alle politiche municipali per l’accoglienza. Nel

corso del 2007 ha definito come linea strategica di attività l’organizzazione di un

evento in cui fare il punto delle politiche per l’accoglienza sul territorio, dando

mandato ad un gruppo di lavoro di progettarlo ed organizzarlo, nei primi mesi del 2008.

[Vanno aggiunte le esperienze più significative delle realtà associative aderenti al

progetto]

2.2. Cosa e chi l’ha fatto

Il gruppo di lavoro della Consulta sulla casa e le

nuove povertà, con le relative associazioni

aderenti, ha lavorato alla definizione di un

programma di incontri, conferenze, concerti,

film, ecc.

Cruciale è stato il ruolo svolto dal volontariato

(con il Centro Servizi) nel supportare l’iniziativa,

anche economicamente, e consentirle di

prendere forma in un tempo tutto sommato molto limitato.

L’iniziativa, che si è tenuta a cavallo dei mesi di marzo-aprile, è stata patrocinata dalla

Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna.

2.3. Cosa abbiamo imparato: linee guida per il futuro

3 Si tratta del progetto “Domino-la casa possibile” http://www.domino.bo.it/

Molte sono state le “lezioni imparate” dall’organizzazione dell’edizione “zero” di

Naufragi. Tra queste le principali:

- in primo luogo, è stata provata la grande difficoltà ad “uscire dal giro” degli

addetti ai lavori: agli eventi la partecipazione “non specialistica” è stata piuttosto

limitata, confermando l’ipotesi secondo cui “uscire dal giro” è difficile.

- è risultata inadeguata la valutazione che ha portato a diluire il Festival nell’arco di

un mese, scelta che ha depotenziato sensibilmente la tenuta della “notizia” sulla

città sui mezzi di comunicazione.

- in terzo luogo, è mancato il coinvolgimento – la voce, la partecipazione diretta – di

molti dei possibili “protagonisti” della storia.

Linee guida per la riprogettazione:

2.3.1 l target. I “clienti finali” ai quali vanno indirizzati gli sforzi di comunicazione

devono essere i più “lontani” possibile dai “soliti giri”: al Festival deve

partecipare – o quantomeno deve “sapere che esiste” il professionista come la

casalinga, il dirigente come l’operaio. Tutti devono poter essere intercettati

attraverso un “pezzo” dei Naufragi.

2.3.2 L’offerta. Il programma deve contenere uno ventaglio stratificato di beni

socioculturali: dall’evento culturale “alto”, un evento da promuovere e che

richieda al fruitore uno “sforzo di adesione” consistente, al momento

“popolare” in grado di manifestarsi alla città in modo più diretto e meno

impegnativo.

2.3.3 Tempi. Il Festival deve essere concentrato in un arco temporale limitato,

stimabile in una settimana intensiva di iniziative che interessino tutta la città. È

necessario che in quella settimana non vi siano sovrapposizioni, e che “tutto” (in

termini di visibilità complessiva, e di produzione di discorso pubblico) sia

“impregnato” di Naufragi: in questo senso, è importante fin da ora lavorare

all’individuazione di una possibile data in cui concentrare l’evento, e

all’occupazione di tutti gli spazi utili a coprire lo spazio pubblico. Cuore della

programmazione dovrà essere una “esibizione” (mostra, fiera, salone?) di

maggiore durata, innestata in un luogo centrale della città, che funga da

snodo tra i vari luoghi verso cui i Naufragi avranno origine.

3. Cosa sarà domani?

Riprogettare Naufragi significa fare il salto di qualità. Fin dall’inizio, l’idea è di rendere

l’evento qualcosa di strutturato e strutturale nell’offerta della città, ed arrivare a

connotare il festival come appuntamento riconosciuto a livello nazionale come

principale e originale momento di discussione ed approfondimento dei temi inerenti le

politiche dell’accoglienza (con tutto quello che questa etichetta porta con se:

immigrazione, nuove povertà, ecc.). Riprogettare significa lavorare essenzialmente su

tre fronti strategici:

1. il fund raising,

2. il programma,

3. i partenariati strategici

4. il gruppo di lavoro

3.1. Il modello di finanziamento

Coinvolgere il settore privato nel finanziamento dell’iniziativa risulta fondamentale per

almeno due motivi: non riprodurre logiche “assistenzialistiche” all’interno di un evento

che si vuole rivoluzionario e, soprattutto, svincolare la programmazione da

condizionamenti. Quella che va perseguita è una logica partnership con il privato, al

quale vanno prospettate le valenze strategiche dell’iniziativa.

Al filone “privato” del finanziamento vanno – laddove possibile – associate linee di

finanziamento legate a bandi.

Agenda:

3.2.1 effettuare uno indagine su potenzialo partner-finanziatori

3.2.1 predisporre un “kit di presentazione” dell’iniziativa (materiali vari dell’edizione 0,

sito, ecc., materiali Progetto Domino (esperienze pregresse varie che oggi

stanno continuando), il canovaccio dell’iniziativa

3.2.1 stendere un “progetto-tipo” finalizzato alla partecipazione seriale a bandi

3.2.1 avviare la campagna promozionale

3.2. Il modello organizzativo

È allegato al presente documento uno schema organizzativo possibile per la

realizzazione dei Naufragi 2009. Essenzialmente, lo schema prevede la costituzione di:

1. un comitato scientifico

Il comitato scientifico:

- effettua la supervisione generale del progetto, mantiene i rapporti politici, e

gestisce la progettazione di eventi locali specifici

- ne fanno parte quanti (associazioni, imprese sociali, docenti, ecc.) ne avranno

fatto esplicita richiesta tramite la presentazione del modulo di adesione.

2. un comitato tecnico

Il comitato tecnico:

- svolge compiti generali di coordinamento delle varie funzioni di organizzazione e

editing del Festival, segreteria, ufficio stampa e comunicazione

- traduce e media operativamente le indicazioni del comitato scientifico e degli altri

portato di interesse del Festival, in particolare su questioni inerenti la raccolta fondi

e l’individuazione delle alleanze strategiche.

- ne fanno parte una figura di coordinamento, una di addetto stampa, una di

segreteria, più eventuali collaborazioni da attivare al bisogno.

Agenda:

3.2.1 Verificare l’invio dei moduli di adesione, e la composizione del comitato

scientifico

3.2.2 Studiare la forma giuridica ottimale per la formalizzazione del comitato

organizzatore (in una forma versatile che consenta la partecipazione a bandi e

la rappresentanza unitaria dei soggetti aderenti)

3.2.3 Redigere una bozza di atto costitutivo

3.2.4 Sondare le disponibilità e incaricare professionisti per la copertura dei ruoli

previsti dal comitato tecnico così come descritto al punto 3.2.

3.3. Il programma. Possibili articolazioni.

La proposta è di lavorare ad un programma più flessibile, attraverso un metodo di

organizzazione a matrice che consenta di ordinare quante più idee senza il vincolo di

tematismi eccessivamente rigidi.

La scansione utilizzata nell’edizione 0 dei Naufragi può essere quindi sovvertita da un

impianto in cui lo schema sia articolato per tipologie di eventi, all’interno del quale

trovano spazio eventuali sottoarticolazioni tematiche.

Oggetti secondo una possibile macro-articolazione tematica

- Scialuppe (porta in salvo, è la risposta d’emergenza a situazioni nuove)

- Porti (le buone pratiche locali di chi ha saputo risolvere)

- Fari (sono le idee – i maestri? – che segnalano la via da seguire)

Tipologie di eventi secondo una scansione sensoriale

- Vedere (film, mostre)

- Ascoltare (convegni, lezioni magistrali)

- Parlare (seminari, workshop)

- Toccare (visite, camminate)

Vedere Ascoltare Parlare Toccare

Scialuppe

Porti

Fari

3.4. Una rete di città

Estendere la progettualità di Naufragi oltre i confini di Bologna è strategico guardare a

nord, lungo un ideale asse padano. Quindi Milano: è vicina, è una vera metropoli, è

“avanti” sul tema, è un laboratorio in realtà molto più operosa dal punto di vista delle

politiche di trattamento della marginalità. A loro dovremmo offrire una sponda, un

sorta di campo neutro, un po’ per de-localizzare il loro dibattito, un po’ per

sprovincializzare il nostro.

Figura 1 Schema organizzativo di base