“Natura e colore”

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“NATURA E COLORE” nelle fotografie di Angelo Fasulo La mostra di Angelo Fasulo dal titolo “Natura e colore” ha l’effetto di forte impatto e costringe i fruitori a vaga- re con lo sguardo alla ricerca di un proprio infinito, di un colore, di un paesaggio, un punto di vista che la foto- grafia evidenzia in una poetica di rappresentazione della natura, e ricordiamo che Fasulo è anche poeta avendo già pubblicato alcune raccolte. Il punto di vista - dicevamo - è dove, non a caso, troviamo collocate opere frutto di elaborazioni digitali, al centro la realtà sollecitata da interventi minimi oltre lo scatto, sguardi diversi su una realtà che spesso ha i colori del- la terra. Non solo. Qui troviamo un “clic” teatrale dove l’immagine gioca ruoli importanti di sperimentazione, tra immagini e parole, documenti visivi e testuali che si mescolano in questa mostra dando vita a una forma di racconto e dialogo, perché Fasulo è attento al peculia- re dell’ambiente e usa l’obiettivo come mezzo per docu- mentare particolari da scoprire; entra dentro alle imma- gini per cercarne interazioni creativamente estetiche e rivelare quanto emotivamente può nascondere. C’è un rigore e una curiosità che si uniscono a una scioltezza di consistenti levità, tipica dell’avanguardia italiana di fine anni Sessanta, cui Fasulo appartiene per generazione e poetica. Potremmo parlare di fotografia concettuale, e di altre derivazioni artistiche che a questo riferimento si rifan- no, ma se guardiamo al contenuto delle opere di Fasu- lo, con un’ottica senza filtri, ecco che notiamo l’incontro con prospettive uniche, dove volare su mari o prati o tra alberi può aumentare il senso del plausibile, oltre qual- siasi impianto figurativo. Un itinerario visivo che ci fa pensare ad Angelo Fasulo in giro per la città, che osserva e ferma nei suoi scatti cose in modo diverso, ne coglie specificità che posso- no sembrare insignificanti. Le sue foto, infatti, ci fanno capire che dall’altra parte dell’obiettivo c’è un mondo e uno scenario che ad un primo sguardo non vediamo: il paesaggio, soprattutto, che qui con una foto diventa opera d’arte, in un linguaggio artistico che assume una preponderante originalità nelle elaborazioni digitali. Inutile sottolineare il ruolo fondamentale svolto dalla fo- tografia nella crescita culturale dell’arte contemporanea, e qui ne è un esempio giacché siamo invitati non solo a guardare ma anche a prestare attenzione, perché ognuna di queste fotografie ha qualcosa da raccontarci attraver - so il linguaggio della bellezza. Dietro una fotocamera, infatti, c’è sempre chi la usa con le dominanti di luce, contrasto e saturazione; c’è chi è alla ricerca di uno sta- to emotivo al di là della classica inquadratura perfetta. Angelo Fasulo, con questo nucleo di lavori inediti, rac- conta una sua storia creativa in immagini con un sapien- te uso degli spazi alla pari di grandi autori della foto- grafia internazionali e lo fa con una narrazione chiara, non per dimostrare il suo valore ma, grazie al talento e alla tecnica, per indicare uno stile nell’aver fatto suo un linguaggio artistico di formidabile forza ed influenza vi- siva. La meta di questa mostra, dunque, è l’incontro e lo scam- bio di linguaggi diversi sulla realtà che riusciamo a trar- re da queste immagini e documentare nel modo migliore la ricerca che è determinante nell’ambito dell’intero per - corso dell’artista. Andrea Barretta

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fotografie di Angelo Fasulo

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“NATURA E COLORE” nelle fotografie di Angelo Fasulo

La mostra di Angelo Fasulo dal titolo “Natura e colore” ha l’effetto di forte impatto e costringe i fruitori a vaga-re con lo sguardo alla ricerca di un proprio infinito, di un colore, di un paesaggio, un punto di vista che la foto-grafia evidenzia in una poetica di rappresentazione della natura, e ricordiamo che Fasulo è anche poeta avendo già pubblicato alcune raccolte.Il punto di vista - dicevamo - è dove, non a caso, troviamo collocate opere frutto di elaborazioni digitali, al centro la realtà sollecitata da interventi minimi oltre lo scatto, sguardi diversi su una realtà che spesso ha i colori del-la terra. Non solo. Qui troviamo un “clic” teatrale dove l’immagine gioca ruoli importanti di sperimentazione, tra immagini e parole, documenti visivi e testuali che si mescolano in questa mostra dando vita a una forma di racconto e dialogo, perché Fasulo è attento al peculia-re dell’ambiente e usa l’obiettivo come mezzo per docu-mentare particolari da scoprire; entra dentro alle imma-gini per cercarne interazioni creativamente estetiche e rivelare quanto emotivamente può nascondere. C’è un rigore e una curiosità che si uniscono a una scioltezza di consistenti levità, tipica dell’avanguardia italiana di fine anni Sessanta, cui Fasulo appartiene per generazione e poetica. Potremmo parlare di fotografia concettuale, e di altre derivazioni artistiche che a questo riferimento si rifan-no, ma se guardiamo al contenuto delle opere di Fasu-lo, con un’ottica senza filtri, ecco che notiamo l’incontro con prospettive uniche, dove volare su mari o prati o tra alberi può aumentare il senso del plausibile, oltre qual-siasi impianto figurativo.Un itinerario visivo che ci fa pensare ad Angelo Fasulo

in giro per la città, che osserva e ferma nei suoi scatti cose in modo diverso, ne coglie specificità che posso-no sembrare insignificanti. Le sue foto, infatti, ci fanno capire che dall’altra parte dell’obiettivo c’è un mondo e uno scenario che ad un primo sguardo non vediamo: il paesaggio, soprattutto, che qui con una foto diventa opera d’arte, in un linguaggio artistico che assume una preponderante originalità nelle elaborazioni digitali. Inutile sottolineare il ruolo fondamentale svolto dalla fo-tografia nella crescita culturale dell’arte contemporanea, e qui ne è un esempio giacché siamo invitati non solo a guardare ma anche a prestare attenzione, perché ognuna di queste fotografie ha qualcosa da raccontarci attraver-so il linguaggio della bellezza. Dietro una fotocamera, infatti, c’è sempre chi la usa con le dominanti di luce, contrasto e saturazione; c’è chi è alla ricerca di uno sta-to emotivo al di là della classica inquadratura perfetta.Angelo Fasulo, con questo nucleo di lavori inediti, rac-conta una sua storia creativa in immagini con un sapien-te uso degli spazi alla pari di grandi autori della foto-grafia internazionali e lo fa con una narrazione chiara, non per dimostrare il suo valore ma, grazie al talento e alla tecnica, per indicare uno stile nell’aver fatto suo un linguaggio artistico di formidabile forza ed influenza vi-siva.La meta di questa mostra, dunque, è l’incontro e lo scam-bio di linguaggi diversi sulla realtà che riusciamo a trar-re da queste immagini e documentare nel modo migliore la ricerca che è determinante nell’ambito dell’intero per-corso dell’artista. Andrea Barretta