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NATI PER NATI PER COMBINAZIONE COMBINAZIONE Risorse chiave e meccanismi generativi di beni pubblici locali nella montagna dell’Emilia-Romagna Associazione Italiana delle Agenzie di Sviluppo Locale e Marketing Territoriale (AIDA) Sesto S.Giovanni, 29 gennaio 2010

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Valutazione di casi studio realizzato nell\'ambito del Piano di Valutazione Unitario del Documento Unico di Programmazione 2007-2013 dell\'Emilia-Romagna. Studio condotto da ERVET e dal Nucleo di Valutazione Regionale degli Investimenti Pubblici Regione Emilia-Romagna

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NATI PERNATI PERCOMBINAZIONECOMBINAZIONERisorse chiave e meccanismigenerativi di beni pubblici localinella montagna dell’Emilia-Romagna

Associazione Italiana delle Agenzie di SviluppoLocale e Marketing Territoriale (AIDA)

Sesto S.Giovanni, 29 gennaio 2010

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Autori

COMMITTENTERegione Emilia-Romagna, Direzione Generale ProgrammazioneTerritoriale e negoziata, intese, Relazioni europee e internazionali

GRUPPO DI LAVORONucleo di valutazione degli investimenti pubblici, ERVET

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DUP 2007-2013 Piano di Valutazione Unitario attività di valutazione trasversale

Montagna (aree classificate Obiettivo 2 nel ciclo 2000-2006)

Quadro di riferimento

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Tema e significato dellavalutazione

La committenza, tra vari interessi conoscitivi, ha scelto di privilegiare: irisultati ottenuti dagli interventi regionali nel periodo 2000-2006 (Fondistrutturali, Iniziative Comunitarie, legge regionale per la montagna LR2/2004, Programmi speciali d’area LR 30/1996, etc.)

… e di concentrare l’attenzione su esperienze / progetti locali “di successo”dando alla valutazione il significato di un’attività volta alla

comprensione dei processi attuativi, estrazione di lezionie apprendimento

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Identificazione dei casi disuccesso

I primi passi:

verifica dei dati di monitoraggio e delle valutazioni in itinere ed ex postdisponibili per alcuni programmi

interviste ai responsabili di settore della Regione, o figure di snodo edi coordinamento orizzontale tra settori contigui (per esempio,responsabili politiche sociali, politiche per la montagna, politiche sociali eformazione)

interviste ai referenti delle diverse aree territoriali (Province, GAL,Agenzie ecc.)

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Casi studio – casi di successo: interventi che sono riusciti a creare e/orafforzare un’offerta di beni e servizi collettivi in risposta a bisogni specificidi cittadini e imprese e con l’obiettivo di imparare da questi casi cosa hafunzionato e cosa eventualmente poteva essere replicato

Attenzione alle dimensioni esterne del “successo”: dimensioni di rilevanzaesterna; successo per la popolazione, per il contesto di riferimento.

Il progetto ha realizzato un bene collettivo locale?(nesso con bisogni / domande)

Identificazione dei casi disuccesso

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I 15 casi

dimensione progettuale

tipologie di intervento

programma e modalita’ diselezione

settore di intervento

soggetti coinvolti

ELEMENTI DIDISOMOGENITA’

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1° domanda valutativaIl progetto ha realizzato un bene collettivo locale?(nesso con bisogni / domande)

Valutare le diverse tipologie di bene pubblico specifico, conriferimento alla competitività, alla sostenibilità sociale, alla sostenibilitàambientale

Identificare i bisogni a cui i progetti solo legati e i soggetti che sonoriusciti a trovare, nel contesto di riferimento, maggiori benefici dallarealizzazione del bene pubblico

Finalità dei beni pubblici: realizzare economie, contrastarediseconomie, favorire evoluzioni del contesto

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2° domanda valutativaIn che modo si è giunti a la produzione del bene collettivo?(analisi dei processi)

Rappresentare il progetto/intervento in tutte le sue componenti e nelsuo percorso, dalla individuazione del bisogno alla costruzione dellarisposta e, infine, alla sua attuazione operativa

Modalità dell’intervista semistrutturata per la raccolta delle informazioniutili ai fini della valutazione (strategia e struttura, rilevanza del progetto,processo di costruzione e attuazione del progetto, ragioni del successo,effetti generativi)

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3° e 4°domanda valutativa

Sono riconoscibili configurazioni ricorrenti nei processi di produzionedei beni?(codificazione e comparazione)

quali fattori hanno influito sulle configurazioni?(programmi, contesti, relazioni di prossimità, assetti istituzionali, storia…)

Quali risorse hanno giocato a favore del progetto, da dove provenivano,come avevano interagito

Le tipologie di risorse: giuridiche, conoscitive, finanziarie, politiche(Luigi Bobbio)

Griglia di interpretazione (per tipi di risorse ed incidenza nei progetti)

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La griglia diinterpretazione dei casi

Risorse di consenso

Risorse finanziarie

Risorse cognitive

Risorse giuridiche

Che cosa nel contestodi riferimento si èattivato e ha influenzatoil buon esito delprogetto

Che cosa è statoimportante per la buonariuscita del progetto

E’ stato anche possibile far emergere altri fattori che hanno determinato ilsuccesso, ma non riconducibili al processo stesso (contesto, assettiistituzionali, storia della collettività)

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I risultati dell’indagine

I meccanismi ovvero le possibili combinazioni delle risorse:

1. il consenso è la risorsa propulsiva

2. la conoscenza è la risorsa propulsiva:

3. la competenza amministrativa è la risorsa propulsiva

4. l’interazione ricorsiva di più risorse

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1° meccanismo

La risorsa politica (il consenso) attiva la generazione del bene collettivoquando un bisogno è riconosciuto rilevante nel contesto locale.Un gruppo di interessi aggregato da un bisogno o da un’istanza positiva siattiva per mobilitare la conoscenza necessaria per il cambiamento auspicato.

questo meccanismo risulta associato a condizioni critiche di vario genere:difficoltà produttive, condizioni di disagio sociale o marginalità, sotto-utilizzo delpatrimonio immobiliare pubblico

la criticità conferisce forza e compattezza all’istanza sociale, contribuisce arenderla meritevole di attenzione o addirittura prioritaria nell’agenda pubblicalocale

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Macello e laboratorio deiprodotti tipici

Il bisognoL’introduzione di nuovi standard europei di macellazione e lavorazione dellecarni e le opportunità di sviluppo della Mora romagnola spingono ilConsorzio COPAF ad adeguare una precedente strutturaIl bene prodottoIl macello e due laboratori sociali di lavorazione delle carni e trasformazionedei prodotti agricoli vegetali, anello centrale della filiera corta ad altissimaqualità dei prodotti localiLe risorseIl successo è da attribuirsi alla capacità di iniziativa e alla conoscenza deiproblemi e del potenziale mercato (risorse conoscitive) di COPAF che hasaputo intercettare una esigenza diffusa tra gli allevatori (risorse diconsenso). Significativo anche il ruolo nella promozione dei prodotti delGAL “Altra Romagna” (risorse conoscitive) e importante il sostegno delleamministrazioni locali (risorse giuridiche e finanziarie)

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La risorsa cognitiva fa da propellente: a partire da un modello di intervento,una conoscenza codificata, si costruisce il consenso dei gruppi di interesse,rispondendo a bisogni sociali di sfruttamento di potenzialità e di opportunità

2° meccanismo

i bisogni sociali a cui si rivolge non sono bisogni acuti di superamento di crisio criticità pesanti, ma sono domande, spesso latenti o nascoste, di sfruttamentodi potenzialità, di spazi di innovazione, di margini di miglioramento, diopportunità

presenza di: un soggetto tecnico con competenze di tipo manageriale oscientifico nel ruolo di promotore e organizzatore; una conoscenza codificata, unmodello organizzativo, una prassi mutuata da altri contesti; un cospicuoinvestimento di tempo e risorse da parte del promotore nella ricerca dilegittimazione e nell’acquisizione di consenso

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Casa intelligente “A nostraCa’”

Il bisognoL’idea del progetto nasce per iniziativa del “Laboratorio provinciale per lepolitiche degli anziani” per superare il sistema delle case di riposo e favorirela permanenza degli anziani non autosufficienti nel proprio domicilioIl bene prodottoIl centro diurno per anziani “A nostra Ca’” diviene il laboratorio dovesviluppare applicazioni sperimentali di tecnologie dell’informazione aservizio dell’assistenza domiciliare degli anzianiLe risorseLa Provincia di Parma e il suo Laboratorio hanno avuto un ruolo centralenell’avvio e nella costruzione del partenariato (risorse di consenso), ilComune di Neviano degli Arduini è stato centrale nell’attuazione inraccordo con l’Università di Parma (risorse conoscitive). Tra i finanziatorioltre la Regione la Fondazione Cariparma (risorse finanziarie)

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Le autorità locali, facendo leva sulle proprie competenze amministrative,promuovono la realizzazione di un bene collettivo locale che anticipa il pienoemergere di una domanda sociale.

in genere agiscono per creare condizioni di contesto potenzialmenterilevanti per un’ampia platea di soggetti e di interessi

3° meccanismo

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Rete telematica Modena

Il bisognoContrastare il divario digitale (digital divide) incrementando gli standard diefficienza dell’amministrazioneIl bene prodottoEstensione del collegamento a banda larga dai Municipi alle sedi distaccateed alle utenze della PA presso i comuni della montagna modeneseLe risorseLa Provincia di Modena ha giocato il ruolo decisivo mettendo a sistema gliEnti Locali interessati secondo un approccio “dall’alto”(risorsa giuridica),attivando l’expertise (risorse conoscitive)di professionalità provenienti dalterritorio e presiedendo alla realizzazione degli interventi. Importante losforzo economico (risorse finanziarie) che testimonia l’alto livello dicondivisione e compartecipazione istituzionale.

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Il meccanismo di generazione di tipo ricorsivo si attiva in modo spontaneoo semi-spontaneo in piccole comunità locali nelle quali lo spazio fisico esociale è intensamente condiviso.

Una conoscenza specifica localizzata in un singolo centro o un piccolo ambitolocale, polarizzata su una risorsa ambientale distintiva o su un particolarebisogno o interesse sociale, cresce su se stessa, si afferma e si espande,porta alla progressiva e graduale formazione di una platea di soggetti socialiche la utilizzano e la rendono produttiva.

4° meccanismo

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Casola Valsenio, Paese delleErbe

Il bisognoRicerca di una caratterizzazione identitaria per un territorio privo diparticolari emergenze ambientali e culturaliIl bene prodottoValorizzazione del giardino botanico delle erbe officinali attraverso attività diricerca botanica e didattiche ma anche sviluppo di altre iniziative culturali,eno-gastronomiche ed imprenditoriali (mercatini, mostre, sagre, circuitipresso gli agriturismi)Le risorseL’interesse a mettere in valore il tema delle erbe officinali ha aggregato neltempo una pluralità di attori, coordinati dal comune (risorse di consenso),che hanno apportato competenze naturalistiche -“Cooperativa Valle delSenio”-, di marketing –”Terre di Faenza”, di organizzazione di pacchettituristici –”Coop. Atlantide, di conoscenza del territorio –Pro-Loco (risorseconoscitive)

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Le indicazioni per il futuro

Coordinamento e cooperazione tra istituzioni pubbliche, e tra queste e leorganizzazioni di interessi (es.programmazione negoziata)

Orientamento delle proposte e selezione dei progetti per mezzo delleregole contenute nei programmi di spesa

La principale lezione:

Esistono una pluralità di percorsi di creazione di beni collettivi locali

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Quali indicazioni per costruirepolitiche di sviluppo

Architettura dei programmi(rafforzare le conoscenze, le competenze disponibili)(rafforzare i canali attraverso i quali i bisogni collettivi vengonorappresentati)

I progetti hanno una storia più lunga dei programmi(riconoscere, assecondare e sostenere i progetti locali che crescono aritmo lento nei tempi lunghi, accumulando ed affinando conoscenze emodelli di offerta originali)

Integrare politiche e risorse diverse(riconoscere, assecondare e sostenere i servizi pubblici decentrati di ognisettore, che si rivelano proattivi e capaci di interpretare in modo mirato econcreto la domanda sociale territoriale)

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Quali indicazioni per costruirevalutazioni future

Valutazione come apprendimento (vs valutazione come adempimento)

Valutazione trasversale (fatta su più programmi)

Importanza coordinamento (interno al gruppo di lavoro, tra direzioniregionali ed altri attori istituzionali)

Coinvolgimento soggetti locali

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